«Voce amica» Voce amica Bollettino Parrocchiale di Tarzo Ar fanta Corbanese Novembre-Dicembre 2015 - Anno LII - numero 6 Il filo della collana Spesso, parlando ai giovani, chiedo loro quale sia la differenza tra un mucchietto di perline racchiuse nel palmo della mano e una collana che si porta al collo: “Il filo”, mi sento subito rispondere. “E come deve essere il filo”, aggiungo ... Un attimo di riflessione e poi la risposta incalzante: “Forte e resistente!” E da qui mi sgorga subito una riflessione sul senso della vita e il ruolo della fede. Se c’è il filo, che non deve essere bello come le perline, ma forte e resistente, nessuna perlina viene perduta. Senza filo, invece al primo scossone tutte le perline sfuggono dalla mano e cadono, perdendosi in mille direzioni. Così è della vita. Ogni giorno Dio aggiunge alla nostra vita, giorni sempre nuovi. Giorni belli e giorni tristi. Momenti luminosi e spazi bui, tristi. Colori scuri e colori chiari. Perline mescolate secondo un ordine che non tocca a noi decidere. A noi invece spetta la gioia di infilare, giorno dopo giorno,le perline dei nostri giorni in unica grande collana. Ma il filo? Il filo è Gesù Cristo, cioè Colui che da senso alla tua vita, che raccoglie tutti i tuoi giorni. Per parte mia, come parroco, trovo che un luogo in cui riesco a inanellare tali giorni con sapienza e grazia è proprio la meditazione personale, il luogo in cui la storia s’incrocia con la Parola di Gesù, come l’ordito con la trama. È li che imparo ad infilare i tanti avvenimenti della mia vita di prete nella volontà di Dio. A tutti il mio saluto, con auguri di bene, il ricordo e la preghiera, don Zeno, parroco BUON ANNO A TUTTI I NOSTRI CARI LETTORI E SOSTENITORI [email protected] SANTO DEL MESE San Zeno (o Zenone) Patrono di Verona e dei pescatori di acqua dolce Etimologia: Zeno = divino, che viene da Zeus (Giove) Emblema: Bastone pastorale, Pesce San Zenone (Mauritania, 300 circa – Verona, 12 aprile 380), per i veronesi San Zeno, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Secondo le fonti agiografiche visse in austerità e semplicità, tanto che pescava egli stesso nell’Adige il pesce per il proprio pasto. Preoccupazione primaria di Zeno fu quella di confermare e rinforzare clero e popolo nella vita della fede, soprattutto con l’esempio della sua carità, umiltà, povertà e generosità verso i bisognosi. Persona colta ed erudita, si i i sovrabbondanti bb d i espressioni era formato alla scuola di ree alla mescolanza di lingua torica africana i cui maggiori letteraria e di volgare, fece si esponenti furono Apuleio di che san Zeno fosse definito Madaura, Tertulliano, Cisegue a pag. 2 priano e Lattanzio. Sono giunti fino a Sommario noi vari suoi sermoComunità cristiana 1-6 ni che testimoniano Notizie varie 7-8 come egli, nella sua 9-10 opera di evangeliz- Arfanta: paese mio 11-12 zazione, si confrontò Voce di Corbanese con il paganesimo Parrocchia di Tarzo 13-15 ancora diffuso e si Alpini 16-17 applicò per confuRicordi 18 tare l’arianesimo. Anagrafe 19 L’eleganza dello sti20 le, accomunata alle Angolo dei ricordi pagina 2 (segue da pagina 1) il “Cicerone cristiano”. Condusse vivaci battaglie contro i Fotiniani (ariani) e la rinascita del paganesimo (dovuta soprattutto all’apostasia di Giuliano);. Le sue prediche erano affollate da neoconvertiti, ma anche da pagani, attratti dalla sua abile oratoria, ma le sue battaglie più vivaci le combatté contro il demonio di cui i suoi agiografi raccontano vari episodi. Nulla si sa di preciso della sua origine, qualcuno ipotizza che fosse figlio d’un impiegato statale, finito nell’Italia settentrionale a seguito delle riforme burocratiche volute dall’imperatore Costantino (280-337); altra ipotesi è che si trovasse al seguito del patriarca d’Alessandria, Atanasio, esule e in visita a Verona nel 340. Comunque, arrivato nella bella città veneta, Zenone, avrebbe fatto vita monastica, fino a quando nel 362, fu eletto successore del vescovo Cricino (dal 357 al 362), divenendo così l’ottavo vescovo di Verona. Il suo episcopato durò fino alla morte il 12 aprile del 380 e fu sepolto lungo la via Gallica, nella zona dell’attuale chiesa dove vi era un cimitero e sulla tomba fu edificata una piccola chiesetta da Teodorico il Grande (454 - 526). La prima testimonianza su di lui si trova in una corrispondenza fra sant’Ambrogio (337 – 397) vescovo di Milano e il vescovo Siagrio (undicesimo vescovo di Verona dal 390 al 395), che lo nomina come un presule “di santa memoria”. Petronio, (sedicesimo vescovo di Verona fra il 412 e il 429 e sepolto in Santo Stefano) ne ricorda le grandi virtù e conferma la venerazione che gli era già tributata. La conferma del culto di san Zeno, si ha anche da un antico documento, il “Rhytmus Pipinianus” o “Versus de Verona”, un elogio in versi della città, scritto fra il 781 e l’810, e poi c’è il «Voce amica» cosiddetto “Velo di Classe”, dell’ottavo secolo, una preziosa tovaglia conservata a Ravenna, in cui sono ricamati i ritratti dei vescovi veronesi, fra i quali san Zeno. La sua festa è fissata nel martirologio al 12 aprile, ma la diocesi di Verona la celebra il 21 maggio, giorno della traslazione del corpo, fatta dai santi eremiti Benigno e Caro, dalla Cattedrale alla cripta dell’attuale Basilica avvenuta il 21 maggio 807. La Basilica di San Zeno a Verona è uno dei capolavori del romanico in Italia. Si sviluppa su tre livelli e l’attuale struttura fu impostata nel X-XI secolo, mentre il campanile fu eretto verso il 1045 per iniziativa dell’abate Alberico. La chiesa fu danneggiata dal terremoto del 3 gennaio 1117, che colpì e danneggiò gravemente molte città del nord Italia, e nel 1138 venne ricostruita e ingrandita. La sistemazione che è arrivata ai giorni nostri fu finita nel 1398 a cura degli architetti Giovanni e Nicolò da Ferrara con rifacimenti del soffitto e dell’abside in stile gotico. A San Zeno sono stati attribuiti molti miracoli particolarmente in lotta contro il diavolo. Nella basilica veronese esiste una bella vasca di porfido, pesantissima, che la tradizione vuole regalata dal generale Gallieno al vescovo, il quale volendo punire l’impertinente demonio, gli ordinò di trasportarla fino a Verona; il demonio obbedì, ma con tanta rabbia da lasciare sulla vasca l’impronta delle sue unghiate. Il fatto più straordinario è riferito da papa Gregorio I e narra dello straripamento delle acque dell’Adige, del 17 ottobre 589, che sommerse buona parte della città, al tempo del re Longobardo Autari. Le acque arrivarono alla cattedrale dove il re, il 5 maggio, aveva sposato la bella principessa Teodolinda, che fu testimone oculare del prodigio, come racconta il monaco Coronato. Si narra che la devastante piena dell’Adige si bloccò sulla soglia della chiesa, risparmiando i fedeli. Paolo Diacono riporta l’evento nella sua Historia Langobardorum, «un diluvio d’acqua [...] che si ritiene non ci fosse stato dal tempo di Noè. Furono ridotti in rovina campagne e borghi, ci furono grosse perdite di vite umane e animali. Furono spazzati via i sentieri e distrutte le strade; il livello dell’Adige salì fino a raggiungere le finestre superiori della basilica di San Zeno martire, che si trova fuori le mura della città di Verona [...] Anche una parte delle mura della stessa città di Verona fu distrutta dall’inondazione.» San Zeno durante le sue peregrinazioni si recò nel circondario a evangelizzare le comunità, in alcune villae lasciò dei sacelli cristiani che diventarono importanti chiese romaniche. La dominazione veneta sulla città e provincia di Brescia ne hanno diffuso il culto, tanto che san Zeno (o Zenone) è patrono in ben 17 parrocchie della diocesi, fra le quali spiccano San Zeno Naviglio e quella di Sale Marasino, sul Lago d’Iseo. Il culto del santo è presente anche in Provincia di Milano, è patrono di Cambiago e compatrono della parrocchia centrale della città di Cassano d’Adda dove il santo è venerato il 9 dicembre. La pieve dedicata a Novembre-Dicembre 2015 San Zeno, è la più antica delle chiese di Lonato del Garda. Da molti secoli San Zenone è anche patrono di San Zenone degli Ezzelini che lo celebra il 9 dicembre, giorno della sua ordinazione. La Cattedrale di Pistoia è dedicata a San Zeno, per un miracolo ricevuto per intercessione del Santo. Abbiamo ricordato San Zeno di Verona, ma nella storia della chiesa vi sono vari santi, almeno una trentina, con il nome Zeno o Zenone o il diminutivo Sisinio, fra questi ricordiamo San Sisinio della Val di Non e San Zeno soldato martire per la fede come i suoi 10.000 mila compagni. L’essere umano di Federico De Rosa È leggero il volo di un gabbiano. Tutta la sua vita vola molto leggera. Non si chiede cos’era prima della propria nascita e cosa sarà di lui dopo la sua morte. Il gabbiano è materia programmata per volare, il Dna è il suo programma e contiene due grandi software: l’istinto di sopravvivenza e quello di riproduzione. Sono così potenti questi due software della materia che lui sa sempre cosa deve fare, in ogni istante della sua vita. Si impegna per non morire ma non sembra che si interroghi su questa morte, né che se ne preoccupi. Il Dna è una software house potente e non prevede mai domande all’operatore. Il gabbiano è autarchico. Tutto ciò di cui ha bisogno lo ha già dentro come dotazione iniziale, gli serve solo un po’ di cibo per rimpiazzare la materia che dentro di lui il software tramuta in energia. Per il resto il mondo potrebbe anche non esistere. E non vola per cercare la libertà, ma per cercare sicurezza, cibo o una compagna, secondo i momenti. Il gabbiano si basta sempre e l’uomo non si basta mai. Non vuole morire, ha paura della morte e si interroga sul dopo. L’essere umano non sopporta il tempo che fugge e ad ogni istante deve trovare un significato fuori di sé. L’essere umano è l’unico vivente a cui il corretto funzionamento del suo software biologico non basta, anzi lo inquieta perché sa che tale software punta a chiudere Novembre-Dicembre 2015 «Voce amica» pagina 3 5° CONVEGNO ECCLESIALE NAZIONALE IN GESU’ CRISTO IL NUOVO UMANESIMO Firenze, 9 – 13 Novembre 2015 La Chiesa Italiana si è riunita a Firenze per celebrare il suo 5° convegno ecclesiale nazionale, dopo 10 anni dall’ultimo convegno di Verona. Il senso di questo ritrovarsi è quello di riflettere insieme sul cammino che la Chiesa sta percorrendo e, con la guida dello Spirito Santo, nel tempo in cui viviamo, se questo camminare è conforme alla volontà del suo Signore. La nostra Chiesa diocesana di Vittorio Veneto ha parteci- cerca senza posa un ciclo e poi lo restituirà alla polvere. E l’essere umano è l’unica macchina biologica che non vuole terminare la sua corsa. Ed allora si proietta oltre sé, verso una grande idea come la giustizia o verso altri esseri umani come i figli. Il gabbiano si basta e l’essere umano ha invece bisogno di trascendersi per andare oltre la propria fine. Difficile incontrare una persona che non creda a qualcosa fuori di sé, fosse anche solo il potere ed il denaro, anche queste sono realtà fuori di noi e chi vuole solo il piacere sta drammaticamente cercando di eludere la domanda di senso oltre il proprio sé, che spinge dal profondo del proprio cuore. Ci è impossibile non credere in qualcosa fuori di noi e questa è la radice umana della nostra fede. Riconosciuta questa spinta ineludibile che è dentro di noi, avendola riconosciuta, essendoci specchiati e riconosciuti in essa, allora ben vale cercare a lungo questo senso trascendente, cercando sempre più profondo e durante tutta la nostra vita. Dio soffiò nelle nostre narici la nostra vita spirituale, come dice la Bibbia, e così facendo instillò in noi il bisogno di relazione con lui, un attimo prima di nascondersi ai nostri occhi per sommo amore della nostra libertà. E per questo se il gabbiano vola, l’essere umano cerca senza posa e solo drammaticamente illudendosi può smettere di cercare. Per quanto si possa essere avanti nel cammino non si è mai alla meta durante questa vita. pato con otto delegati guidati da S.E. il Vescovo Corrado. Tema del convegno: “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. L’apertura lunedì 9 novembre, nel pomeriggio, con l’avvio delle processioni dei circa duemilacinquecento delegati dalle quattro Basiliche (Santa Croce, Santa Maria Novella, Santo Spirito e Santissima Annunziata) con ingresso nella Cattedrale di Firenze per la celebrazione dei Vespri. Il giorno successivo i delegati, riuniti nella Cattedrale, si sono incontrati con Papa Francesco che ha illuminato l’Assemblea con un discorso che è stato poi la linea guida dei lavori dei giorni seguenti. Il Santo Padre ci ha invitati a guardare il volto di Gesù che è simile a quello di tanti nostri fratelli poveri e umiliati. Dio ha assunto il loro volto; e quel volto ci guarda. Se non ci abbassiamo a vedere questo volto e ad accettarlo non capiremo nulla dell’umanesimo cristiano e le nostre parole saranno belle, colte, raffinate, ma non saranno parole di fede. I nostri sentimenti devono essere quelli di Cristo Gesù e il Papa ce ne ha presentati tre: Umiltà. Disinteresse. Beatitudine. Ci ha ripetuto che preferisce una Chiesa accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie sicurezze. Ci ha invitato ancora una volta a guardare ai tratti del volto di Gesù e ai suoi gesti. Vediamo Gesù che mangia e beve con i peccatori; contempliamolo mentre conversa con la Sammaritana; spiamolo mentre incontra di notte Nicodemo; gustiamo con affetto la scena di lui che si fa ungere i piedi da una prostituta; sentiamo la sua saliva sulla punta della nostra lingua che così si scioglie. Guidati da queste parole mercoledì sono iniziati i lavori secondo le cinque vie indicate: Uscire. Annunziare. Abitare. Educare. Trasfigurare. I duemilacinquecento delegati sono stati suddivisi per gruppi. Ogni gruppo era guidato da un facilitatore; ogni dieci gruppi c’era un moderatore. I lavori dei singoli gruppi, sono convogliati nelle relazioni finali di venerdì mattina 13 novembre. Il convegno si è svolto in un clima sereno, di partecipazione gioiosa, di offerta e di ascolto delle diverse esperienze di chiesa particolare, in uno sforzo comune di farci guidare dalla vera umanità che è quella di Gesù Cristo. Ecco, allora, tutti insieme vescovi, presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, laici in un cammino sinodale che ha coinvolto tutte le diocesi d’Italia e nel quale la presenza dei laici ha superato il 50% del totale dei delegati. Alcuni spunti sulle cinque vie: 1. Uscire. La chiesa deve essere una chiesa in uscita: verso gli altri e da se stessa, da facili sicurezze o da paure. L’uscire non è un’attività particolare accanto ad altre, ma rappresenta lo “stile” conforme all’umanità di Cristo. L’incontro con gli altri sia volta per volta e volto per volto, altrimenti è superficiale. L’uscita non è solo per dare un’occhiata ma per impegnarsi nel viaggio senza ritorno insieme a Gesù che illumina la strada verso l’autentica umanizzazione. 2. Annunziare. È condividere la propria gioia; la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione. La parola si è fatta carne, è viva, sa inquietare, è tenera e si chiama Gesù Cristo. 3. Abitare. Non si abitano solo luoghi, ma soprattutto relazioni. Farsi abitare da Cristo per saper fare spazio all’altro. 4. Educare. L’educazione cristiana si conforma all’educare di Cristo, sia quanto a contenuto (dignità della persona, sua unicità, irripetibilità. ) sia quanto a metodo (relazione ed incontro personale, attenzione alle attese, fragilità, bisogni ….). 5. Trasfigurare. Gesù nei suoi incontri quotidiani non ha mai lasciato le persone come le aveva trovate, ma le ha trasfigurate: le ha fatte nuove. Le nostre fatiche sono: attivismo pastorale: talvolta eccessivo; insufficiente integrazione tra liturgia e vita. E’ sempre più urgente che le nostre liturgie siano capaci di ricreare quel tipo di relazione che Gesù sapeva creare con le persone che incontrava, trasfigurandole. Il convegno rappresenta fin d’ora un nuovo punto di partenza per il cammino delle nostre comunità e dei singoli credenti. Ad ogni Chiesa particolare il compito di assumere il percorso del convegno e di mettersi in gioco, in un impegno di conversione finalizzato ad individuare le parole più efficaci e i gesti più autentici attraverso i quali portare il Vangelo nel nostro tempo agli uomini di oggi. Un delegato diocesano Mario Introvigne pagina 4 VERBALE DEL C.P.P Il giorno lunedì 14 dicembre, alle ore 20.30, presso la Sala del Caminetto, sita nella canonica di Tarzo, si è riunito il Consiglio Pastorale parrocchiale per trattare e deliberare sopra il seguente ordine del giorno: 1. Momento di preghiera; 2. Informativa sul rinnovo degli Organi di partecipazione pastorale; 3. Varie ed eventuali. a. Informativa sulla situazione debitoria della parrocchia (relazione di Franco Introvigne). b. Informativa sulla situazione dell’asilo parrocchiale (relazione di Maria Gallo). Al Consiglio risultano presenti il parroco, il diacono Mario, il vicepresidente Casagrande R., il segretario Casagrande D., e i membri: Fabris A., Gallo M., Pizzin S., Pradella F., Stevanato A.; il membro Casagrande Dario risulta assente giustificato verbalmente. 1-Dopo la recita della preghiera del Giubileo della Misericordia, si decide di anticipare la relazione informativa del membro del C.A.E. F. Introvigne, che dovrà lasciare il Consiglio pastorale in anticipo, a cui seguirà quella di M. Gallo. a. La situazione economica della parrocchia di Tarzo è gravissima: i mutui attualmente accesi sono due per un totale di € 374.000, così suddivisi: € 50.000 per il mutuo di Villa Mondini e € 324.000 per il mutuo della chiesa arcipretale e del campanile. Le rate mensili per il mutuo sono di € 2.700, le entrate pressappoco vicine allo zero. Si fa notare come, dopo la morte di don Francesco le offerte abbiano subito un considerevole tracollo. Il giorno 15 dicembre 2015, oltre alla rata del mutuo, scade anche la rata dell’assicurazione sul patrimonio immobiliare della parrocchia; la rata è di € 9.000, il fatto è che, in cassa, la parrocchia ha attualmente € 1.900, per cui non si riuscirà a pagare l’assicurazione, salvo una riduzione netta dei massimale, senza contare che, con l’attuale situazione economica, non si riesce neppure a sostenere l’ordinaria amministrazione (che va avanti grazie a interventi gratuiti e pagamenti di piccoli interventi da parte dei fedeli). Dal prestito grazioso sono arrivati, in lasciti e donazioni, circa € 69.000, la maggior parte dei quali da parte delle sorelle di don Francesco, a cui va il nostro sentitissimo ringraziamento. È stata avanzata la proposta di “sospendere” il mutuo, ma la sospensione obbligherebbe comunque al pagamento degli interessi, che ammontano a € 830 al mese: è, dunque, una strada non conveniente né praticabile. Don Zeno fa notare che la situazione economica incresciosa è ormai comune a moltissime parrocchie: alcune anzi stanno addirittura chiudendo per via della mancanza di offerte e l’impossibilità di coprire le spese fisse (luce, gas…). Il parroco ci informa di essere stato a Venezia: la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha garantito «Voce amica» DEL 14 DICEMBRE 2015 l’arrivo di € 70.000, ma tra tre anni; per quanto riguarda i fondi della Regione Veneto, anch’essi attesi, si dovrà attendere almeno marzo 2016. Se tutti i fondi che attendiamo arrivassero, il mutuo scenderebbe a € 150.000, con conseguente abbassamento degli interessi e della rata mensile, la copertura delle quali risulterebbe molto più sostenibile. a. La situazione economica dell’Asilo, pur essendo seria, non è così grave come quella della parrocchia. Il 30 novembre la maestra Elisa ha lasciato l’incarico all’Asilo di Tarzo: attualmente la scuola è frequentata da 44 bambini, e la maestra Laura si è assunta l’onere della direzione didattica. I contributi regionali, calati di circa il 60%, sono al minimo storico, ma le offerte e le donazioni (anche testamentarie) sono in aumento. Con i pochi bambini il problema è quello dei costi fissi: la parrocchia e il parroco sono invitati, anche a nome dell’amministrazione comunale, che risulta interessata all’operazione, di farsi promotore della riunificazione degli asili di Corbanese e Tarzo. 2. Il momento di preghiera, rimandato per consentire al membro del C.A.E. di informare sullo stato debitorio della parrocchia, è integrato da una breve riflessione Novembre-Dicembre 2015 di Mario Introvigne, delegato diocesano al convegno di Firenze, riguardo il medesimo convegno. È stato un bell’incontro di chiesa, la visita e il discorso di papa Francesco sono stati incredibilmente profondi: si invita tutti a leggerlo e a riflettere su di esso. Il punto centrale è la centralità del volto di Gesù, vero Uomo, per un nuovo umanesimo cristiano basato su umiltà, disinteresse e beatitudine. Il risultato è stato incentrato sulla necessità di privilegiare le relazioni umane piuttosto che le forme e le strutture gerarchiche. Don Zeno invita a scoprire il nuovo modo di essere Chiesa proposto da Francesco: tornare, cioè all’essenziale. 3. Il nuovo C.P.P. dovrà essere eletto il 17 gennaio. Le candidature dovranno pervenire entro il 6 gennaio 2016. I membri di diritto sono il parroco, il diacono, un membro del C.A.E. e il presidente di A.C.. I parrocchiani dovranno eleggere 5 membri, che si auspica provengano dai vari gruppi parrocchiali. La preparazione delle schede, la custodia dell’urna elettorale il giorno delle votazioni, le operazioni di scrutinio e di proclamazione degli eletti, sono demandate alla cura della Segreteria. Il consiglio, dopo la preghiera, è sciolto alle ore 22.00. I Fioretti di Papa Luciani Due signori, capitati nello studio di Scrooge, lo interpellano: «E’ Natale, le miglia di persone mancano del necessario, Signore.» Risponde Scrooge: o «E non ci sono le prigioni? E gli ospizi di mendicità non funzionano ancora?» a an «Ci sono e funzionano, ma ben poco possono fare per rallegrare r gli spiriti e i corpi in occasione del Natale. Abbiamo pensato di raccogliere c co fondi per offrire ai poveri cibi, bevande e combustibili. Per che cifra c ci posso iscrivervi?» «Per nessuna. Desidero essere lasciato in pace. Io I non festeggio il Natale e non mi permetto di lusso di farlo festeggiare ai fannulloni. Pagando la tassa sui poveri do il mio aiuto alle carceri, agli istituti di mendicità; chi è nella miseria vada là. E poi scusatemi, queste cose non mi riguardano.» Gli affari! Avere umanità dovrebbe essere l’affare di ognuno: carità, elemosina e benevolenza, tutto questo dovrebbe essere l’affare di un uomo. Perché camminare tra la folla dei nostri simili, cogli occhi rivolti a terra, senza mai alzarli su quella Stella Benedetta che condusse i Magi alla Capanna? Non ci sono anche altre case dove potrebbe guidarci la stessa luce? Luciani racconta Maksim Gorkji racconta che un giorno, sulla spiaggia di Crimea, sorprese il vecchio Leo Tolstoj in dialogo con una lucertola, che si scaldava al sole vicino a lui. Chiedeva lo scrittore al rettile: Sei tu felice? Il rettile non rispondeva, naturalmente, ma Tolstoj confessava alla lucertola: Io no! La felicità è semplice, non è complicata. Scrive Santa Teresa d’Avila: «I nostri desideri sono i nostri tormentatori!» E San Francesco di Sales: «Che giova fabbricare con la fantasia castelli in Spagna, se poi dobbiamo vivere in Francia?» E Giacomo Leopardi: «Gli uomini di grande merito hanno sempre le maniere più semplici». Goethe: «Se non vuoi che i corvi stridano attorno al tuo capo, cerca di non essere la punta del campanile della tua chiesa». Più si va su più si è esposti alle critiche; i posti alti portano una certa felicità solo se sono occupati per servire! Novembre-Dicembre 2015 «Voce amica» I PAPI DELLA CHIESA 248. BENEDETTO XIV – 17.09.1740 – 03.05.1758 Nato Prospero Lambertini, nacque a Bologna nel 1675 e fu educato dai Padri Somaschi; notato nel 1691 da papa Innocenzo XII, al quale Prospero aveva dedicato un’omelia, ne ricevette un beneficio che gli consentì di studiare diritto a Roma. Nel 1724 fu ordinato prete, l’anno dopo divenne cardinale e nel 1731 divenne arcivescovo metropolita di Bologna. Nel 1740, alla morte di Clemente XII, fu eletto papa al 255 scrutinio. Uomo neutrale in campo politico e moderno nell’affrontare i rapporti con gli atei e coi non cattolici, Benedetto XIV mise in pratica una serie di decreti volti a colmare le lacune politico-amministrative lasciate dai pontefici precedenti. Fautore di un mecenatismo non soltanto umanista, ma anche scientifico, papa Lambertini mutò atteggiamento a partire dagli anni ‘50, quando si fecero sempre più allarmanti le tendenze anticlericali dell’illuminismo, il quale vedeva come suo principale antagonista l’ordine dei Gesuiti. Oggetto di una vivace disputa storiografica, divisa tra storici favorevoli al papa bolognese per il suo spirito profetico nell’amministrazione della Chiesa, ed intellettuali critici nei suoi confronti per la sua arrendevole politica concordataria nei confronti delle grandi monarchie europee. Morì sospirando: “Sic transit gloria mundi”, consapevole che la sua politica di riforme sarebbe stata presto abbandonata. 249. CLEMENTE XIII – 06.07.1758 – 02.02.1769 Carlo della Torre di Rezzonico nacque a Venezia nel 1693, si laureò in diritto a Bologna e divenne prete nel 1713, fu creato cardinale nel 1737 e nominato vescovo di Padova a 1743. Il nuovo papa, nonostante la mitezza e affabilità del suo carattere retto e moderato, non poteva essere più diverso dal predecessore. Se Benedetto fu uomo lungimirante, aperto e attento ascoltatore delle varie voci provenienti dal mondo moderno, Papa Clemente fu invece pudico fino all’eccesso, tanto da essere soprannominato Papa Braghettone in quanto ordinò di coprire, sia in statue sia in dipinti, le parti intime dei soggetti raffigurati in Vaticano. Furono quindi evirate le statue e furono coperte da pittura le parti intime negli affreschi della Cappella Sistina. Il suo pontificato venne disturbato da contese perpetue circa la richiesta di soppressio- ne dei Gesuiti che provenivano dai circoli dell’Illuminismo francese. Morì il giorno prima di un concistoro in cui si proponeva di sopprimere i Gesuiti. 250. CLEMENTE XIV – 28.05.1769 – 22.09.1774 Giovanni Vincenzo Antonio Lorenzo Ganganelli nacque a Santarcangelo di Romagna nel 1705, primo papa nato nel secolo XVIII, ed entrò da ragazzo nell’ordine dei Francescani. Nominato consigliere dell’Inquisizione da papa Benedetto XIV, divenne cardinale per interessamento di Clemente XIII. Nel 1769 fu eletto papa al 180 scrutinio e, non essendo vescovo, fu consacrato prima della incoronazione. La sua azione più significativa fu la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, atto accolto con gaudio dagli intellettuali illuministi e dai sovrani “illuminati” tra cui Maria Teresa d’Austria. Morì l’anno dopo, terrorizzato di essere avvelenato e, per testamento, stabilì che sul suo corpo fosse effettuata l’autopsia: la morte, tuttavia, avvenne per cause naturali. 251. PIO VI – 15.02.1775 – 28.08.1799 Angelo Giovanni Antonio Braschi nacque a Cesena nel 1717 e nel 1735 si laureò in diritto presso l’Università di Cesena. Nel 1753 divenne segretario di Benedetto XIV. Nel 1758 fu ordinato prete, nel 1773 divenne cardinale; due anni dopo fu eletto papa. Allo scoppio della Rivoluzione francese, Pio VI vide la confisca di tutti i possedimenti ecclesiastici in Francia. Nel 1796 Napoleone invase l’Italia e puntò contro lo Stato Pontificio. Il 15 febbraio 1798, deposto il Papa, Napoleone entrò a Roma e vi proclamò la repubblica. Pio VI fu fatto prigioniero e, il 20 febbraio, venne scortato a Siena e quindi a Firenze. Nel marzo del 1799 venne deciso di trasferirlo nuovamente. Napoleone allora decise di portarlo a Bologna, credendola città anticlericale, ma quando i francesi lo esposero al popolo, Pio VI venne acclamato. Fu allora decretata la sua carcerazione in Francia. Il Papa, quasi ottantaduenne, venne internato prima a Grenoble, poi a Valence, capoluogo della Drôme. Logorato dai patimenti Pio VI si spense in prigione il 29 agosto 1799, sospirando: «Signore, perdonali». Egli sarà l’unico papa esiliato e morto in cattività nell’età moderna. pagina 5 Circolo Musicale di Tarzo Anche il 2015 appena trascorso si è chiuso per il Circolo Musicale di Tarzo in musica. Da anni nel periodo prenatalizio organizziamo dei momenti musicali dedicati agli allievi più piccoli, alcuni anche al primo anno di studio. L’occasione è ottima per vedersi e farsi gli auguri, ma lo è soprattutto per gli allievi per esibirsi in pubblico. Si legge la concentrazione negli occhi dei ragazzi e l’orgoglio negli occhi dei genitori; si legge, soprattutto, la mancanza di competizione. Nella musica non ci sono classifiche e podi. Ognuno dei nostri allievi sa che può sempre migliorare ed ognuno di noi sa che quello che stanno facendo è frutto di un lavoro e di un impegno lungo e tenace: ognuno ha il suo tempo e la musica ha un tempo per tutti. Non è un caso infatti che siano cresciute le iscrizioni di adulti. Persone che per vari motivi non hanno potuto in passato approcciare lo studio dello strumento ma che hanno conservato nel cuore questo desiderio. E ci stanno provando adesso, da grandi, ben sapendo che non diventeranno dei musicisti professionisti, ma con l’impegno derivante da una passione vera. E vedere che i risultati arrivano, piano piano come per i ragazzini, da una enorme spinta per continuare. Stiamo lavorando anche per chi la musica non la fa ma la ascolta. Nei giorni 13, 20 e 27 Gennaio presso la Sala Corte Interna del Municipio di Tarzo (Sala biblioteca) si terranno tre serate dedicate all’ascolto guidato dal titolo “IL SUONO CHE CI CIRCONDA”. Si tratta di un progetto di analisi delle musiche che hanno attraversato il XX secolo, il periodo che ha generato più cambiamento a causa, o per merito, del cambio di tecnologia. Si è passati dagli strumenti acustici agli strumenti elettrici e si è passati dalla musica “vista”, nel senso che per ascoltare musica bisognava essere fisicamente presenti dove uno o più musicisti fisicamente suonavano, alla musica diffusa. Oggi la musica la ascoltiamo per radio, via internet, su supporti di vario tipo. C’è anche quando non la ascoltiamo, ad esempio diffusa in un centro commerciale: non notiamo la sua presenza ma la sua assenza ci mette un po’ a disagio. Passeremo in rassegna la storia della canzone e scopriremo come sono nati dei brani memorabili, che hanno potuto essere famosi nel mondo anche grazie alla tecnologia. Queste attività sono possibili perché, oltre all’impegno quotidiano dei nostri soci, sia l’Amministrazione Comunale e Banca Prealpi ci sostengono e a loro va un sentito ringraziamento. Abbiamo ancora tante idee da proporre p e sviluppare e speriamo di riuscire a trovare le ne per poterle realizzare. Esortiamo risorse umane quindi chi voglia avvicinarsi alla nostra realtà a noo contattarci. Non serve essere musicisti, nemmeno erve soloo laa volontà di voler de edi d ccaaree musicanti, serve dedicare nergia e ddii ttempo, empo, senza anda are re ffuori uorrii uo un po’ di energia andare estoo. tempo! A presto. Di D ieggo A. A Diego «Voce amica» pagina 6 Novembre-Dicembre 2015 Santa Augusta nel Mondo (Continuazione) - ERECHIM, Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) Nella diocesi di Erechim esiste una chiesa moderna dedicata a Santa Augusta. La notizia è dell’avv. Victor Nardelli, originario dello Stato di Santa Catarina dove si trova il Santuario di Braço do Norte. Il sig. Nardelli studiò teologia presso i missionari della Consolata a Torino; in quell’occasione venne, anche, a Vittorio Veneto presso il Seminario della Consolata, in Via Rizzera - CRICIUMA Stato di Santa Catarina, un quartiere ed un Carcere dedicati a Santa Augusta. Nel 1954 don Guerrino Cescon, allora rettore del santuario di Santa Augusta, pubblicò a Torino un opuscolo che ebbe vasta diffusione SANTA AUGUSTA vergine e martire serravallese. Nel 1987 venne tradotto in portoghese dalla Comunità di Braço do Norte in occasione del Centenario del locale Santuario di Santa Augusta, visitato dal parroco nel maggio 1992. Nel 1998 l’opuscolo di don Guerrino ebbe una nuova traduzione in portoghese. …….”Nel mio viaggio in Italia acquistai un libro la cui autrice è Emanuela Da Ros; il libro è intitolato: Benvenuti a Vittorio Veneto; leggendolo ho scoperto che esisteva un libriccino dal titolo: Santa Augusta vergine e martire serravallese, di G. Cescon. Questo libriccino è quello che offro, tradotto dall’italiano in portoghese, a tutti gli abitanti del quartiere di Santa Augusta, ai suoi devoti e specialmente ai reclusi del carcere Santa Augusta, suoi fervidi ammiratori, e a tutti quelli che si dedicano al lavoro all’interno del carcere”. Jorge DAROS Altri ricordi dobbiamo ancora alla penna di mons. Paolo Carrer: ……. quando giunsi a Criciuma il 30 dicembre 2001, fui accolto e ospitato con ogni premura dalle Irmas escolares de Nossa Senhoza, in particolare da Suor Miriam Della Giustina, originaria di Santa Giustina. L’indomani partecipai alla Concelebrazione per la pace, presieduta dal Vescovo di Criciuma, mons. Paolo Antonio De Conto, di fronte all’Oceano, in una struttura balneare allestita sulla spiaggia nella zona di Rincao. Il Vescovo mi disse che nel novembre del 2002 sperava di poter visitare la terra dei suoi antenati, Campea di Miane. Sarà una felice occasione di averlo anche tra noi: nel nostro duomo ci sono i due angeli adoranti dello scultore Marco Casagrande, di Campea di Miane e, soprattutto, c’è la Chiesa madre di Santa Augusta, venerata anche nella sua diocesi. - CONCÒRDIA Stato di Santa Catarina un nuovo Santuario Una città di ottantamila abitanti situa- Giovani che si fanno onore Marco Cesca si è laureato il giorno 09.12.2015 presso l’Università degli Studi di Padova ed ha conseguito la Laurea Magistrale in Farmacia con votazione 104/110. Ha svolto una tesi sperimentale di carattere farmacoeconomico e farmacoepidemiologico presso Istituto Oncologico Veneto di Padova, dal titolo: “Analisi ta a sudovest di San Paolo e a circa 600 chilometri da questa metropoli. Concordia, fu fondata 60 anni fa da italiani, quasi tutti provenienti dal Veneto e in particolare dalla provincia di Treviso. ….. Ora Vittorio Veneto e Concordia saranno più vicine! A fare da filo conduttore sarà ancora una volta la patrona di Serravalle: Santa Augusta. Perché il Santuario di Santa Augusta verrà fedelmente riprodotto e costruito in Brasile, proprio a Concordia grazie al lavoro del fotografo vittoriese Carlo Del Puppo, che ha fotografato il Santuario riproducendolo da varie angolazioni e con tanti dettagli. Inoltre, grazie alla disponibilità del preside del Collegio Dante di Vittorio Veneto, don Gino Buttazzi, si è inserita in questo lavoro anche la classe quarta geometri dell’Istituto, che come annuale esercitazione scolastica ha rilevato completamente tutto il complesso architettonico sotto la guida dell’ingegner Fabio Gallo, insegnante di topografia nel corso geometri. Hanno disegnato in scala la pianta, le sezioni e i prospetti di cui copia è stata inviata in Brasile come riferimento e ausilio alla progettazione. «Un’occasione questa - spiega il professor Gallo - che ha spinto i ragazzi anche a riflettere sul significato dell’emigrazione e a cogliere la nostalgia di quelle popolazioni verso i paesi di origine». La Pala per la chiesa, opera di Luigi Cillo, realizzata dalla Parrocchia di Serravalle con il contributo dell’allora Cassa Marca, e benedetta dal Vescovo Mons. Magarotto è stata inviata a Concordia nel 2001. Nel quadro sono felicemente collegate le due città: Serravalle e Concordia. Notizie tratte da“L’Eco di Santa Maria Nova” e da L’Azione”. Grazie al dott. Vittorino Pianca per le informazioni STARE BENE INSIEME E....IMPARARE dell’utilizzo di ipilimumab nel trattamento del melanoma avanzato in centri di riferimento regionale in Italia”. Relatore: prof.ssa M. Cecilia Giron Nel borgo di Colmaggiore di Sotto si terranno nella sede del “Va dee Femene” incontri per trovarsi insieme e imparare a fare bambole di pezza, gattini di lana, borse e porta cellulari. Non c’è limite di età! Basta avere voglia di fare, di ascoltare, di fare quattro “ciacole” in compagnia. Munirsi di stoffe anche riciclate, nastri merletti pezzi di lenzuola bianche o rosa (per il corpo delle bambole). Si accetta volentieri chi sa raccontare barzellette allegre, perché il ridere fa buon sangue. Ben vengano le nonne con le loro esperienze, le mamme, le zie e le ragazze. La sede è ampia e ben riscaldata, resa preziosa dai volontari un punto di incontro importante. Per informazioni chiamare: Mirko 3409034066 Renata 3336831617 oppure sonar el campaneo! Novembre-Dicembre 2015 www.comune.tarzo.tv.it «Voce amica» pagina 7 [email protected] Notizie dal Comune NOTIZIE DAL COMUNE Celebrazione del IV Novembre Una stupenda domenica d’autunno, l’8 Novembre, ha fatto da cornice alle Celebrazioni per la giornata delle Forze Armate e per la ricorrenza della Vittoria italiana della Grande Guerra di cui in questi anni, sino al 2018 si ricorda il centenario. Il vessillo del Comune di Tarzo, assieme a labari e bandiere dell’Associazione Combattenti e Reduci, dei Gruppi Alpini di Tarzo e Corbanese, della Sezione Fanti di Tarzo, dell’ANPI, dei Trevisani nel mondo si sono stretti vicino ai tre monumenti ai caduti di Corbanese, Arfanta, Tarzo e presso la chiesetta alle Rive di San Pietro. Le stesse bandiere hanno inoltre presenziato alla Santa Messa celebrata da don Zeno, nuovo parroco di Tarzo, Corbanese e Arfanta, in memoria e suffragio di tutti coloro che in armi, nei vari conflitti, hanno dato la propria vita per un ideale di unità e pace. Quest’anno su iniziativa della Sezione Fanti sono stati letti tutti i nomi, ben 149, dei giovani caduti del nostro comune che si sono sacrificati sui diversi fronti del conflitto mondiale senza dimenticare il carico di dolore e sofferenze dei loro famigliari rimasti a Tarzo. Le toccanti parole dell’orgogliosamente “nostro” Antonio Pancot, classe 1922, sono state un monito ed una viva testimonianza di tragici momenti da cui è però germogliato il seme della nostra attuale Italia democratica e re- pubblicana; una lezione che, come ha sottolineato il Vicesindaco Sacchet, deve diventare patrimonio delle giovani generazioni perché ne facciano tesoro riconoscente. Un doveroso plauso all’Amministrazione comunale che in tutti questi anni non ha fatto mai mancare il proprio sostegno all’iniziativa e all’Associazione Combattenti e Reduci, cuore pulsante di questa Celebrazione; per non parlare del contributo insostituibile dei Gruppi Alpini del comune che hanno sempre dato grande dignità e solennità a queste cerimonie, affiancati in questi ultimi anni dalla ricostituita Sezione Fanti. Stefano D.M. IV NOVEMBRE Festa delle FF.AA. PERCHE SI SUONA L’INNO DEL PIAVE PER ONORARE I CADUTI Il cerimoniale ufficiale della Repubblica Italiana prevede che nel momento in cui si rendono gli onori ai Caduti per la Patria, si deve suonare sempre ed esclusivamente l’Inno del Piave. Così fu deciso da Re Vittorio Emanuele III che, dopo il 1918, dispose la sostituzione della “Marcia Reale”, in precedenza adottata nella resa d’Onori ai Caduti, con l’Inno del Piave. L’Inno del Piave, espresso nella sola versione musicale (mai cantata) è stato scelto perché si volle ricordare un determinato luogo e un particolare periodo storico, dove i soldati d’Italia, supportati idealmente ed attivamente da un intero popolo, si impegnarono in una strenua resistenza, per difendere i confini della Patria. Se Caporetto fu la disfatta di un esercito, il Piave ne fu la riscossa! Sul Piave giunsero i Fanti superstiti della terribile ritirata, giunsero gli Artiglieri, oramai privi di cannoni, poi i Cavalleggeri che, scesi da cavallo, imbracciarono i fucili; giunsero i Granatieri, i Bersaglieri, i Carabinieri e sulle montagne si schierarono gli Alpini e i Finanzieri. Alla foce del Piave, sul litorale di Jesolo, i marinai d’Italia contrastarono gli ultimi metri di laguna che aprivano la strada di Venezia; dall’alto gli aviatori iniziarono a mitragliare, a volo radente le avanguardie austriache arrivate sull’argine sinistro del Piave. Ma il miracolo non si esaurì solo sul Piave, sul Grappa e sulle altre vette delle Alpi. Nelle officine donne, fanciulli e vecchi lavoravano a ritmo intenso per assicurare ai soldati il giusto rifornimento di armi, di cibo, di indumenti. Tutto un popolo unito ai soldati formò contro il nemico quella “barriera” che salvò l’Italia. Nacque, quindi, quel popolo di Fanti, con o senza armi, che schierandosi materialmente e idealmente sul fiume Piave, costituì quella fraterna unione che consolidò l’entità nazionale dell’Italia nata dal Risorgimento. “No, disse il Piave, no dissero i Fanti che il nemico non faccia un passo avanti”. Vittorio Emanuele III, il Re Soldato, affascinato da quella unione del suo popolo che non volle piegarsi allo straniero, dispose dal 1918 fosse eseguito l’Inno del Piave nella resa d’Onori ai Caduti: dalla guerra d’indipendenza, ai Caduti di Adua, dell’Abissinia e della Libia e poi, anche, i Caduti della seconda guerra mondiale e tutti coloro che sono morti nel nome dell’Italia. L’Inno, nella cerimonia di resa d’Onori, viene eseguito nelle prime battute equivalenti al tempo tecnico impiegato ai “porta corona” per raggiungere e depositare la corona al monumento. Tratto dal periodico “Il Nastro Azzurro” «Voce amica» p g na pagina na 8 IN INIZIATIVE A Assessorato a Cultura alla • MOSTRA MERCATO DEL LIBRO dal 23 Gennaio al 14 Febbraio 2016 Presso saletta corte interna del Municipio • PRESENTAZIONE DEL LIBRO LA SCALA A CHIOCCIOLA DI ANNAROSA MARIA TONIN Sabato 30 Gennaio ore 17.30 Presso biblioteca comunale • IN OCCASIONE DELLE GIORNATE DELLA CONTEA: PREMIO ARTISTICO: CONTEA DI CENEDA E TARZO - CERIMONIA DI PREMIAZIONE E INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DELLE OPERE VINCITRICI Martedì 2 Febbraio • PRESENTAZIONE DEL LIBRO I SEGRETI DEL MAESTRO COSTA DI ANDREA PALADIN, E GIULIO CATULLO Sabato, 13 febbraio ore 17.30 Presso biblioteca comunale • CORSO DI SCACCHI dal 13 gennaio al 10 febbraio, tutti i mercoledì dalle ore 17.30 alle ore 19. Corso riservato agli alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado, previa iscrizione. info presso la Biblioteca comunale di Tarzo - Via Roma, 42 Novembre-Dicembre 2015 Stella al merito sportivo del C.O.N.I. Lunedì 30 novembre nella Sala degli Affreschi di Palazzo Rinaldi a Treviso si è tenuta la cerimonia di consegna delle onorificenze conferite dal CONI Nazionale a Società, Dirigenti, Tecnici ed atleti della provincia di Treviso, promossa dal CONI Provinciale, in collaborazione con il Comune di Treviso. Su proposta della Sezione A.I.A.- F.I.G.C. di Conegliano, è stato premiato, alla presenza del Prefetto di Treviso S.E. Laura Lega, del Presidente Regionale del CONI Gianfranco Bardelle, del Delegato Provinciale Giovanni Ottoni, del Consigliere Provinciale allo sport Paolo Speranzon e del Sindaco di Tarzo Gianangelo Bof, con la “Stella di bronzo al merito sportivo” l’ex presidente nonché Arbitro Benemerito Francesco Introvigne con la seguente motivazione: “Dirigente dal 1991. Segretario per 6 anni, vice Presidente per 10 e Presidente per 7 della Sezione A.I.A. D. Battistella di Conegliano. Presidente della Commissione Disciplina Regio- RICORDO NEL CENTENARIO Tra le tante celebrazioni programmate per il centenario della Grande Guerra, ricordiamo anche quella organizzata per i nostri caduti sepolti in Austria. Domenica 25 ottobre una delegazione di Follina, (dove si trova il cimitero Austro/Ungarico, voluto dal ex Sindaco rag. Marcello Tomasi nostro compaesano in collaborazione con la “Croce Nera” austriaca) una delegazione di Bassano del Grappa e il Vice Capogruppo degli Alpini di Tarzo Franco Introvigne, hanno partecipato ad una celebrazione, plurietnica e plurireligiosa, in un cimitero di guerra nella campagna presso Lebring (Stiria), dove riposano 1233 soldati Austro Ungarici ed Armeni, 805 Bosniaci e 437 fra Italiani, Rumeni e Russi. Una lapide posta dall’Ass. ne Naz. le Alpini – Sezione di Vittorio Veneto” cosi riporta: “Qui giacciono le spoglie dei soldati italiani che lontano dalla patria hanno trovato sepoltura. Lapide ricordo caduti italiani nale A.I.A. dal 2004 al 2008 e di quella del Triveneto dal 2008 al 2012. Dal 1991 è ispettore della Lega Italiana Calcio Professionistico (ex serie C)”. Il Sindaco G. Bof consegna l’onorificenza a Franco Sabato 23 gennaio 2016 Giornata dello Scolaro presso luna park Premiazione 17° Concorso di disegno delle Scuole Medie di Tarzo. Domenica 24 gennaio 34° S f i l a t a C a r r i m a s c h e r a t i in caso di maltempo la sfilata si terrà sabato 30 30 gennaio Giornata dello Scolaro 31 gennaio 6^ edizione Festa della Famiglia La festa viene fatta in collaborazione con la parrocchia Il gruppo Orienteering di Tarzo organizza la 2° Prova “Tour Trevigiano’’ dì orientamento 2 febbraio Giornata dello Scolaro ore 10,30 e 18,30 S. Messe della candelora nella Chiesa di Tarzo ore 22 estrazione della lotteria 1° premio Auto Opel Corsa 1.2 Novembre-Dicembre 2015 NOTIZIE NATALIZIE «Voce amica» amica Arfanta Paese mio L’AVVENTO VISSUTO DAI BIMBI DEL CATECHISMO L’Avvento è un tempo di attesa che ci prepara alla venuta del Bambino Gesù, fattosi piccolo anche oggi, per Amore di ogni persona. In queste quattro settimane i fanciulli del catechismo durante le S. Messe domenicali, hanno rivolto la loro preghiera al Signore e creato il “Banco Alimentare”, un donare, attraverso qualche rinuncia, a chi ha più bisogno. Le catechiste CATECHISMO Sabato 7 novembre è iniziato il nuovo anno catechistico histico con questo calendario: • 2a elementare: unificata, in oratorio a Corbanese, dalle 14.30 alle 15.30 con Paola; • 4a - 5a elementare in canonica dalle 14.30 alle 15.30 con Valentina, gli incontri saranno a cadenza quindicinale tranne nei periodi forti dell’anno liturgico, Avvento e Quaresima, in cui l’appuntamento sarà settimanale. Raccomandando la partecipazione assidua alla S. Messa domenicale, fonte e culmine della vita di ogni cristiano e la collaborazione dei genitori alla crescitaa cristiana dei propri figli, a tutti buon cammino! Le catechistee pagina 9 CHE EMOZIONE…S. NICOLO’! Anche quest’anno ad Arfanta è arrivato S. Nicolò, accompagnato dal suo inseparabile asinello e da tanti collaboratori. Ha portato regali e caramelle per tutti i bambini. I piccini hanno emanato gioia e stupore nel ricevere i doni tanto attesi da questo vecchietto con la barba ed il mantello rosso. Una serata passata all’insegna delle risate, in compagnia di grandi e piccoli. Un grazie al Gruppo Ricreativo, alla Parrocchia, ai genitori e nonni, che hanno contribuito ad allietare la serata con un ottimo rinfresco! Grazie S. Nicolò, ti aspettiamo anche il prossimo anno! Luana EMIGRANTI IN FESTA Martedì 8 dicembre nella solennità dell’Immacolata, il Gruppo Emigranti si è radunato, come da tradizione, per una giornata di festa insieme. Il tutto è iniziato con la santa Messa solenne alle ore 9 celebrata da mons. Adriano Sant. Poi il rinfresco con rinnovo delle tessere e il pranzo sociale presso il ristorante da Tullio. Una giornata in cui rispolverare ricordi ed espe- rienze passate in compagnia di tanti amici, tornando con piacere nella propria terra natale. Ringraziamo tutti i presenti per la partecipazione e gli aspettiamo nell’appuntamento del 2016. Per il Gruppo emigranti - Salvatore Ringraziamenti e auguri E’ passato un altro anno. Il 2015 si è chiuso con gli avvenimenti di violenza che hanno turbato gli abitanti delle nostre borgate e l’opinione pubblica del mondo. Notizia positiva l’apertura delle molte porte Sante per il Giubileo della Misericordia che hanno fatto più novità rispetto alla normalità delle feste natalizie e di fine anno. Cogliamo l’occasione, con questo numero, per ringraziare tutti coloro che hanno permesso il proseguimento dell’attività, senza modifiche sostanziali, del giornalino Voce Amica nel corso del 2015: Don Angelo Granziera, il diacono Elio Cao, don Adriano Sant e i molti benefattori (enti e privati) che hanno sostenuto la pubblicazione. Il grazie della Redazione va anche ai volontari che si prestano per la preparazione, la sua consegna a domicilio e per la raccolta delle offerte. Grazie a don Zeno che, in punta di piedi, è entrato e ci accompagna in questa nuova esperienza. Ringraziamo quanti si adoperano per organizzare iniziative a sostegno della parrocchia di Arfanta, in particolare chi impegna il proprio tempo per la pulizia e il mantenimento della Chiesa Parrocchiale, i vari Oratori e i locali della ex Canonica. Ci scusiamo se abbiamo dimenticato qualcuno e auguri per il nuovo anno, che sarà nel segno della Misericordia. Quest’anno è anno bisestile, avrà un giorno in più, giorno utile per recuperare quel ritardo che sembra esserci adesso! Quando torneremo in stampa, con il numero primo numero del 2016 (gennaio – febbraio), la Quaresima sarà iniziata già da qualche settimana e ricordiamo che la Santa Pasqua sarà il 24 marzo. (coinciderà con l’arrivo dell’ora legale) Auguri a tutti!! La Redazione di Arfanta «Voce amica» pagina 10 Battesimi Novembre-Dicembre 2015 I GIOVANI E LA MISERICORDIA BOTTECCHIA TERESA di Roberto e Grosso Valentina nata a Vittorio Veneto il 20 marzo 2015, dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra chiesa parrocchiale il 15 novembre. Madrina: Santarossa Anna Nell’anno giubilare dedicato dalla chiesa mondiale alla Misericordia, anche i giovani della forania si sono ritrovati per sperimentare personalmente l’Amore di Gesù. Lunedì 21 dicembre alle 20.30 nella chiesetta di S. Francesco a Cison hanno potuto, attraverso una celebrazione penitenziale in preparazione al Natale, accostarsi al Sacramento della Riconciliazione, scoprendo la gioia del Perdono del Padre. A tutti i nostri ragazzi e alle loro famiglie i più sinceri auguri di un sereno S. Natale e un Buon 2016! Valentina – Commissione Giovani “La Vallata” Lina e Pietro Pol Nel nono anniversario della vostra scomparsa, il ricordo ed il buon esempio rimangono sempre vivi nei nostri cuori. Dal cielo continuate a sostenerci nel cammino della vita terrena. Con tanto affetto, le vostre figlie, generi, nipoti e pronipoti. BELLUSSI Agata Luce di Emanuele ed Eliana, nata a Montebelluna il 23 luglio 2015 Ha ricevuto il battesimo domenica 29 novembre 2015. Madrina: Chiara Cattelan di Spresiano DE MARCHI Alessio di Andrea e Nicole Chiarel, nato a Vittorio Veneto il 21 luglio 2015. Ha ricevuto il battesimo domenica 29 novembre 2015 Madrina: Tamara Carlet di Soligo RESERA 2015 Anche quest’anno, il 30 novembre, e stata celebrata la Santa Messa per ricordare il primo patrono del nostro piccolo borgo: S. Andrea. Per questa occasione la Messa è stata celebrata da don Zeno, il nuovo parroco, che è stato impressionato positivamente dagli affreschi che decorano questo “vecchio oratorio” e ha sottolineato il valore storico e artistico di tutta la chiesetta. Da un’infinità di anni ormai, la festa paesana viene celebrata il 15 agosto (San Rocco), ma non si è mai trascurata la data del 30 novembre, anche con la sola Messa, per ricordare l’apostolo, fratello di san Pietro. Inoltre, alcuni volontari si sono organizzati per addobbare un alberello in piazza e a preparare un particolarissimo presepe all’interno della chiesa. Ricordiamo che la chiesetta resta aperta il sabato e la domenica per chi la vuole visitare. Carla e Paola PRESEPE PARROCCHIALE Quest’anno il presepe parrocchiale è stato allestito dalla 4 e 5 a elementare del catechismo assieme alla catechista e ad alcuni genitori. Ecco i giorni e gli orari di apertura al pubblico: fino a domenica 31 gennaio 2016 ogni domenica e festivi, dalle 8.00 alle 10.00 e dalle 14.30 alle 15.30. Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa. a Novembre-Dicembre 2015 MESSA DELLA NOTTE DI NATALE oce amica» amica La«VVoce di Corbanese Giovedì 24 dicembre Vigilia del Santo Natale il nostro parroco Don Zeno ha celebrato la prima messa della notte Santa. È sempre commovente partecipare a questa cerimonia, pensando all’evento successo duemila anni or sono, quando due giovani sposi dopo un tragitto faticoso si ritrovano a veder nascere il loro bambino in una stalla, riscaldata da un bue e da un asinello. La celebrazione nella nostra bella chiesa illuminata a festa e stata resa più solenne per la partecipazione del nostro coro parrocchiale. Francesco B. pagina 11 Gara di bocce La nostra coppia sul gradino più alto del podio Nell’ ambito della sezione alpini di Conegliano, il gruppo di Pieve di Soligo si è fatto carico, lo scorso 22 novembre, nell’organizzare la 24a edizione del torneo di bocce a coppie al quale hanno partecipato quasi tutti i 30 gruppi della sezione. Il numero di coppie partecipanti per gruppo non era omogeneo, alcuni erano rappresentati da una sola coppia, altri come il gruppo di Corbanese da tre coppie qualificate e brave, infatti, due di queste si sono aggiudicate il podio con il terzo posto dalla coppia Salton Giuliano - Franceschet Francesco mentre al 1° posto è salita la coppia Battiston Gianantonio – Casagrande Gino. La nostra terza coppia è uscita con onore dal campo di gara, eliminata da forti concorrenti. La giornata, dal punto di vista meteorologico, non era ottimale e le varie fasi eliminatorie si sono svolte al mattino in Bocciodromi coperti della sinistra Piave, mentre la finale, nel pomeriggio, al Bocciodromo Da Ciotta a Solighetto. Pur essendo una manifestazione sportiva a livello sezionale, questo risultato da lustro non solo al gruppo, ma all’intera comunità di appartenenza. IL Capogruppo Sergio Meneghin GRUPPO ALPINI CORBANESE G Programma attività anno 2016 Gennaio: il giorno 17 Commemorazione Battaglia di Nikolaiewka a Solighetto. Il 27 Assemblea dei Soci Febbraio: il giorno 6 Banco Farmaceutico, il 9 Ultimo di Carnevale. Marzo: il giorno 9 Assemblea delegati al “Dina Orsi, il 12 pulizia del Calvario per la Settimana Santa. Il 19 Santa Messa alla Chiesetta di San Giuseppe. Aprile: il giorno 25 Anniversario della Liberazione. Maggio: giorno 8 Annuale pranzo alpino, dall’13 al 15 ADUNATA NAZIONALE ad Asti. Domenica 29 Assemblea dei delegati a Milano Giugno: il giorno 2 Festa della Repubblica, dal 17-19 Raduno triveneto a Gorizia, il 26 Annuale Gita Alpina Cerimonia a Cima Vallona per il 45° anniversario. Luglio: il giorno 10 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, il 17 Festa del Redentore sul Calvario. Agosto: il 5 santa Messa alla Madonna della neve Settembre: il 4 a Cison per il 43° Raduno al bosco delle Penne Mozze. Il 22 Commemorazione san Maurizio a Falzè di P. Ottobre: il giorno 9 Cerimonia Madonna del Don, a fine mese castagnata per le scuole materne ed elementari. Novembre: il giorno 6 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 San Martino, il 19 Santa Messa e cena sociale ed il 26 colletta alimentare. Dicembre: il giorno 3 Cena sezionale, il 5 San Nicolò, il 24 Vigilia del Santo Natale distribuzione pinza e vin brulè. Il capogruppo Meneghin con in mano la coppa della terza coppia qualificata, al centro la coppia vincitrice con il trofeo. CARRO MASCHERATO Gruppo “Fon Fierun” Corbanese Vi invitiamo a seguirci alle seguenti sfilate: Domenica 24 Gennaio a Tarzo ore 14:30 Sabato 30 Gennaio a San Vendemiano ore 14:30 Sabato 30 Gennaio a Santa Lucia ore 20:30 Domenica 31 Gennaio a Pieve di S. ore 14:30 Domenica 7 Febbraio a Vittorio V. ore 14:30 Martedì 9 Febbraio a Conegliano ore 14:30 Sabato 13 Febbraio a Sernaglia della B. ore 20:30 Domenica 14 Febbraio a Maron di Brugnera ore 14:30 Il gruppo Fon Fierun ringrazia la Banca Prealpi, la Pro Loco di Corbanese e tutti coloro che ci sostengono con vari contributi; ringrazia i supporters per l'entusiasmo e la partecipazione con cui seguono le nostre sfilate. «Voce amica» pagina 12 Novembre-Dicembre 2015 Ricordi ANAGRAFE BATTESIMI 7. Galbusera Tommaso di Andrea e di Zanette Marina, nato a Pordenone il 16.08.2105 e Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015. Residente a Pinidello di Cordignano. Padrino: Caula Gabriele di Fontanafredda 8. Dal Puppo Mia di Giampietro e Dal Piva Mara, nata a Vittorio Veneto il 3 aprile 2015 Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015. Madrin: Dal Piva Claudia e Stella Giuliano di Pieve di Soligo 9. Tamai Giacomo di Ivo e Pessotto Lisa, nato a Vittorio V. il 14 febbraio 2015 Battezzato nella nostra chiesa il 6 dicembre 2015. Padrino: Battiston Roberto di Corbanese 10. Pasin Cecilia di Mauro e Da Ros Gessica, nata a Padova il 6 agosto 2015 Battezzato nella nostra chiesa il 20 dicembre 2015. Residente a Ceneda. Madrina: Da Ros Marika e Olivotti Mario di Corbanese RECRUCOLO Antonietta R iin n Da Ros Alla bella età di 90 anni Anton nietta ci ha lasciati. Ci ha lasciato senza mai perdere la forza di p pregare e ringraziare il Signore p questa sua vita. Assidua freper quentatrice della parrocchia partecipava ogni sera alla recita del santo Rosario e poi alla Messa. Per lei pregare era fondamentale e le riempiva la vita. È stata anche perpetua del parroco don Giocondo Savaris. Ora lascia un caro ricordo ai suoi figli, nuore, nipoti, pronipoti e a quanti l’hanno conosciuta. CASAGRANDE Teresa m. 22.12.2003 Il tempo passa, ma la tua presenza è sempre forte e dolce in tutti noi che ti sentiamo vicino. I tuoi cari Nella casa del Padre 11. ZANETTE CARMELA di anni 92. Era nata a Colle Umberto il 15.07.1923 ed è deceduta il 5 novembre 2015 all’ospedale di Vittorio V.. Donna semplice e cordiale ha svolto la sua missione di madre con il marito Ettore Zava e le figlie Annarita e Lorena. I suoi funerali si sono svolti nella nostra Parrocchiale il giorno 7 novembre ed ora riposa nel nostro camposanto. Lascia nel dolore oltre le figlie, i generi e i nipoti e i pronipoti. 12. DE MARTIN GISELDA in Pilat, di anni 81, era nata a Tarzo il 14 dicembre 1933 ed è deceduta a Tarzo il 26 novembre 2015. Dopo una lunga vita trascorsa per la famiglia e con grande dedizione al suo lavoro di pasticciera lascia nel rimpianto il marito Vittorio, il figlio Ivan con Irene e il nipotino Lucas. Il suo funerale è stato celebrato nella parrocchiale di Corbanese il 28 novembre ed ora riposa nel nostro cimitero. 13. DAL MOLIN TIZIANO di anni 63. Era nato a Conegliano il 16.07.1952 ed è deceduto all’Ospedale di Conegliano il 29 dicembre 2015. Tiziano ha lavorato nel settore degli autotrasporti, ma già da qualche anno aveva problemi di salute. Lascia nel dolore i figli Andrea ed Antonio, i fratelli e parenti. I suoi funerali sono stati celebrati nella nostra chiesa parrocchiale il 2 gennaio 2016 ed ora riposa nel camposanto di Madonna di Loreto. Opere d’arte nella chiesa di Corbanese (i numeri indicano la posizione delle opere d’arte) 1. Tela di Silvestro Arnosti datata 1614: “Madonna col Bambino fra i patroni, S. Floriano e S. Antonio abate “ 2. Statue di marmo dei patroni, dello scultore di Falcade Giovanni Marchiori (1696-1778) 3. Tela settecentesca: “Madonna del Rosario fra S. Domenico e S. Rosa da Lima” 4. Sul soffitto affresco del pittore cenedese G.B. Dal Colle del 1775: “Gloria dei SS. Gervasio e Protasio e altri Santi” 5. Altare della Madonna del Rosario, con statua in legno di artista della V. Gardena del 1927 6. Tela settecentesca di S. Antonio abate 7. Altare di S. Giuseppe, con pala: “Madonna col Bambino, S. Giovannino e S. Giuseppe” del 1758 del veneziano Jacopo Marieschi (1711-1794), (per altri del Dall’Oglio) 8. Quadro di S. Carlo Borromeo di Silvestro Arnosti 9. “Martirio dei SS. Gervasio e Protasio” di Silvestro Arnosti 10. Altare di S. Caterina, con quadro del vittoriese Giovanni Sasso (1839-1894): “S. Caterina fra S. Apollonia e S. Lucia” 11. Tela settecentesca di S. Agostino 12. Altare dì S. Antonio da Padova, con statua in legno dello scultore zoldano Valentino Pancera “Besarel” (1829-1902) 13. In sagrestia statue lignee di S. Rocco e di S. Antonio abate, oper opera dei fratelli Ghirlanduzzi landuzzi di Ceneda (1670). Novembre-Dicembre 2015 UN POMERIGGIO CON SAN NICOLO’ Anche se con qualche giorno di anticipo, venerdì 4 dicembre alle 14 nella nostra scuola dell’infanzia, San Nicolò è venuto a farci visita portando la sua allegria e la sua gioia di stare in mezzo a noi. I bambini lo attendevano con impazienza e appena hanno sentito il suono della campanella i loro volti GRAZIE, PRO LOCO! Già da alcuni anni nella nostra scuola viene proposta ai bambini la psicomotricità, un’esperienza motoria dove i bambini attraverso il gioco con materiali strutturati vivono le loro emozioni superando paure e conflitti. Quest’anno si è potuto riproporla grazie al contributo dato dalla pro loco di Tarzo, che ha colto l’importanza e il valore educativo di tale percorso psicomotorio. «Voce amica» Voce Amica Tarzo si sono illuminati di felicità e di curiosità. Quando sono arrivati nel salone hanno accolto San Nicolò con entusiasmo chiedendo subito dove aveva lasciato il suo asinello. Per prima cosa San Nicolò ha chiesto ai bambini se durante l’anno erano stati bravi o birichini, ma sapendo che tutti hanno cercato di fare del loro meglio per essere più buoni e obbedienti, San Nicolò ha portato tanti bei pacchetti colorati che a piccoli gruppi i bambini hanno aperto scoprendo: il banco da lavoro, la valigette degli attrezzi, la cucinetta, giochi di legno e una casa arredata con i componenti della famiglia. Poi San Nicolò è passato con una cesta piena di caramelle e di mandarini per tutti i bambini. Prima di aprire i regali i bambini hanno recitato una poesia dedicata a San Nicolò e una canzone; hanno, inoltre, regalato i loro disegni, che San Nicolò metterà nel suo ufficio. Dopo averlo salutato i bambini hanno continuato la festa con GIORNATA NAZIONALE DEI DIRITTI DEI BAMBINI pagina 13 un piccolo rinfresco a conclusione di questo bel pomeriggio. Ringraziamo tutti coloro che, con il loro contributo, hanno permesso di rendere felici i bambini con i giochi portati da San Nicolò e di rendere così speciale questa giornata di festa. Grazie di cuore. Il Comitato dei Genitori e il Teatro dei Balocchi. SCUOLA APERTA Sabato 30 gennaio dalle ore 16 alle 18. Le insegnanti accolgono i genitori dei ragazzi che devono iscriversi nell’anno scolastico 2016/2017 per illustrare le attività didattiche e per altre informazioni sull’andamento della scuola Il 20 novembre è la giornata mondiale dei diritti dei bambini e per questo i bimbi della scuola dell’infanzia di Tarzo hanno vissuto una giornata diversa dal solito, infatti non sono rimasti a scuola, ma con una passeggiata lungo la strada principale di Tarzo hanno raggiunto l’auditorium del- la banca Prealpi per vedere il film d’animazione “La gabbianella e il gatto”. I bambini sono rimasti entusiasti di questa nuova esperienza e hanno apprezzato il cartone visto, dove è stato colto il valore del prendersi cura di qualcuno e del rispetto della diversità. Ringraziamo la Banca Prealpi che ci ha aperto le porte dell’auditorium e ci ha permesso di stare seduti sulle poltrone come quando si va al cinema!!! pagina 14 Novembre-Dicembre 2015 Presepi 2015 Forlin Francesco e Filippo Zanetti Dario e Celeste Tomasi Tommaso e Dennis Pradal Lucia Piaia Simone e Alessandro Casagrande Riccardo Introvigne Sita Introvigne Elvis Novembre-Dicembre 2015 «Voce amica» Lascito alla nostra scuola materna Riportiamo la lettera ricevuta. Spett. le SCUOLA MATERNA TANDURA MONDINI Via Roma - Tarzo e. p.c- Avv, Pietrella Maria Teresa - Vittorio Veneto Oggetto: disposizioni volontarie della sig.ra Da Re Marilena La sig.ra Da Re Marilena, vedova Tornasi Bortolo. Nata il 07.04.1928 in Vittorio Veneto, ivi deceduta il 11.07.2015, dopo una vita totalmente dedicata all’insegnamento ai ragazzi dì Arfanta, ci ha incaricato di consegnarvi 5.000 (cinquemila euro) quale suo contributo all’infanzia di Tarzo. Sinceri saluti Bianchini dr.ssa Maria Grazia - Ing. Giuliano Mazzer Grati e riconoscenti per il lascito ricordiamo ai nostri lettori che il maestro Bortolo Tomasi, morto nel 1998, è ancora ricordato da molti tarzesi e non solo, per la sua verve, la sua ironia e le sue feste ad Arfanta e poi nella loro casa di Reseretta, mentre la signora Marilena Da Re, deceduta nel luglio scorso, è ricordata come brava e severa insegnante. La maestra ed il marito avevano insegnato insieme per alcuni decenni nella scuola di Arfanta. Con la chiusura del plesso di Arfanta nel 1973 il mastro è andato in pensione mentre lei ha continuato l’attività educatrice nella scuola elementare di Tarzo. Ringraziamo la dott.ssa Bianchini e l’ing. Mazzer per la inaspettata e gradita comunicazione. Ricorderemo la maestra Da Re per il grande gesto di solidarietà con cui ha voluto disporre il lascito per la nostra scuola di infanzia. pagina 15 La Madonna della salute a Reseretta Mercoledì 2 dicembre Don Zeno Pessotto, alla presenza di un bel gruppo di persone arrivate nel soleggiato pomeriggio da diverse parti del paese, ha celebrato, per i molti devoti a questa Madonna, la santa Messa presso il pregevole capitello del borgo. Dopo la funzione religiosa, dolci e vin brulè per tutti presenti (come da tradizione) offerti dalle signore del posto, hanno riscaldato i partecipanti che si sono fermati a far quattro chiacchiere tra loro e con il Parroco, in questa prima visita di Don Zeno a Reseretta. Al prossimo anno!! Bruno M. PANE E TULIPANI Raccolta viveri per i poveri La raccolta fatta da “Pane e Tulipani” nel plesso scolastico di Tarzo, classi elementari e medie, ha dato ottimi risultati. L’albero della solidarietà ha germogliato i suoi frutti. Ringrazio, come presidente del Banco alimentare della San Vincenzo, Conferenza Santa Chiara di Assisi, i genitori degli alunni, gli alunni stessi che hanno portato borse generose per i bisognosi. Un grazie agli insegnanti che con sensibilità e tatto hanno parlato dell’importanza del donare. Ringrazio, inoltre, tutte le persone che hanno riempito di prodotti la cesta messa in chiesa, le catechiste e il Diacono Mario, sempre presenti. Grazie a quanti hanno donato alla San Vincenzo, per far fronte a situazioni critiche dei nostri assistiti. Un grazie a quelle persone che generosamente regalano generi alimentari deponendoli nel negozio di Tarzo che ringraziamo per la generosa collaborazione. Grazie anche alla Banca Prealpi che ha portato i viveri nella sede del Banco Alimentari di via Roma. Quanto raccolto, verrà distribuito in base al nucleo famigliare. La carità e la solidarietà è amore verso il prossimo e non si condivide solo a Natale, ma tutto l’anno. La San Vincenzo De Paoli, ha fondato il Banco Alimentari e da 26 anni è impegnata nella lotta allo spreco ed al recupero di alimenti da distribuire a chi si trova in stato di bisogno. La famiglia è scuola di “umanità”, scuola che insegna mettere il cuore nelle necessità degli altri, ad essere attenti alla vita degli altri. Grazie Per la San Vincenzo Renata Sopracordevole Lanzi Concerto di Natale Sabato 19 dicembre nella nostra chiesa Arcipretale si è tenuta, con la partecipazione del Coro Livenza di Sacile, la 31a edizione del Concerto di Natale. I presenti sono stati coinvolti dalle musiche natalizie in maniera veramente speciale. Nel silenzio della sera, mentre tutti si aspettavano l’ingresso dei coristi dalla sagrestia, si sono sentite all’esterno della chiesa le note della famosa pastorale Tu scendi dalle stelle, si sono aperte le porte e, lentamente suonando e cantando, sono entrati una ventina di pastori, cosi infatti erano vestiti i coristi. I successivi brani sono poi stati eseguiti in chiesa, sotto la direzione del maestro Toni Colombera. Il canto successivo Adeste Fideles, poi Caro Gesù e Lieti pastori. La serata è continuata con la struggente Ultima notte, canto dedicato agli Alpini nella ritirata di Russia del Natale del 1942, poi con un canto Friulano ed uno sardo e dopo vari altri canti natalizi con Happy Birthday. Il pubblico presente ha apprezzato l’esibizione del Coro Livenza con calorosi battimani, unica nota “stonata” la scarsa partecipazione. pagina 16 «Voce amica» GRUPPO ALPINI TARZO INCONTRO CON GLI ALPINI DI PAGANICA Novembre-Dicembre 2015 Introvigne Franco 143° Anniversario Truppe Alpine Venerdì 16 ottobre è stato celebrato, presso la chiesetta “alpina” di San Pietro, il 143° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine. Nella S. Messa si è pregato per gli Alpini “andati avanti” e per tutti i caduti nelle tante, troppe e devastanti guerre, ancor oggi purtroppo presenti in tante parti del mondo. Durante la santa Messa è stato anche ricordato don Francesco Taffarel, presenza fissa e preziosa a questa ricorrenza, ad un anno dalla sua scomparsa. E’ stato dato il benvenuto al nuovo parroco don Zeno Pessotto, che ha così conosciuto un altro volto del suo nuovo “gregge” ed una delle tante opere preziose (la Chiesetta reca la data del 1492) sparse sul nostro territorio a testimonianza della nostra millenaria civiltà cristiana. Il nostro Capogruppo Giovanni con il Sindaco Bof, Raffaele Capogruppo di Paganica e Daniele Consigliere de L’Aquila Il gemellaggio col Gruppo di Paganica, celebrato nel 1995 e consolidato con la sciagura del terremoto del 2009, rivive e si rinnova. sabato 5 settembre, vigilia della cerimonia al Bosco delle Penne Mozze di Cison, alla quale la delegazione Abruzzese è fedele partecipe. Nel conviviale presso la nostra sede, ci siamo scambiati ricordi ed auspici a testimonianza che il motto da noi coniato per l’adunata di Latina “Tarzo e Paganica - due Gruppi un cuore solo” vive in perfetta simbiosi. Hanno partecipato, oltre a Paganica, delegazioni di Camarda (L’Aquila), Catania, Reggio Emilia e Mansuè. Celebrazione nella chiesetta di San Pietro CASTAGNATA Sabato 24 ottobre presso le scuole di Tarzo, Alpini, docenti ed allievi si sono ritrovati per la tradizionale castagnata. L’incontro, sempre apprezzato, rievoca gli usi ed i costumi della vita agreste d’un tempo: quelli che i ragazzi più Novembre-Dicembre 2015 pagina 17 non vivono e che pochi tramandano. L’occasione è anche un’opportunità per l’attività di studio e di approfondimento culturale e per consolidare l’amicizia tra gli Alpini, i ragazzi e il mondo della scuola. Ricordiamo che, grazie allo sforzo delle Istituzioni locali e delle Associazioni di categoria, il raccolto della castagna autoctona ha visto una netta ripresa. Sembra, infatti, superata la crisi che aveva quasi azzerato la produzione di questo importante prodotto dei nostri boschi, causata dalla “vespa cinese”, combattuta e vinta grazie alla lotta biologica. Alpini con i “ferri” di cottura L’Alpinismo semiserio di un giovane matematico Nell’accogliente spazio dell’Auditorium Banca Prealpi, lo scorso 5 dicembre, il Gruppo Alpini ha organizzato il tradizionale appuntamento di fine autunno con la montagna. Al centro della serata l’alpinismo raccontato da Luca Vallata, un giovane di Soverzene (BL), venticinquenne, fresco di una laurea in matematica. Ai più, ma anche a tanti frequentatori della montagna, il suo nome non è noto. Eppure Luca può già vantare un percorso alpinistico di notevole levatura tanto da esser inserito nella lista dei candidati al prestigioso riconoscimento del “Piolets d’Or”, assegnato annualmente a chi, in campo alpinistico, ha saputo distinguersi per l’eccezionalità delle imprese compiute. Bonatti e Messner sono, fra i più noti alpinisti, che in passato si sono potuti fregiare di questo prestigioso premio. Con spontanea semplicità ed in maniera scanzonata, Luca ha commentato le immagini delle sue imprese: dalle dolomiti di casa, frequentate già a quattordici anni all’insaputa dei genitori, all’Agner e in Marmolada, alla sfida dell’Eigher sulle Alpi Svizzere, una montagna sulla cui parete Nord diversi alpinisti sono morti nel tentativo di scalarla, e tante altre imprese ancora. Ma è sulla Patagonia, all’estremità meridionale dell’America del Sud, fra Argentina e Cile, dove Luca si sofferma. Ne è attratto. Sogna in quella sperduta area del mondo un’esperienza di alpinismo fuori dagli schemi. Poche regole e tanta avventura. Il suo modo di essere. Al limite del possibile, con improvvisati compagni incontrati negli sperduti villaggi insediati alla base dei gruppi montuosi di quella parte di Sud America, arrampica sulle estreme vie del Fitz Roy e del Cerro Torre. Ne riceve un piacere inebriante, esclusivo di chi vive la montagna in quel modo, difficilmente trasmettibile, condividendo l’esperienza con chi ha lo stesso modo di pensare, consolidando amicizie vere ed inesauribili. Solo la morte spezzerà quei legami. Morte che arriva, è messa in conto. Poco tempo dopo infatti Cory, canadese, compagno di cordata di Luca, è travolto da una valanga in Perù. Sempre in montagna, sempre arrampicando. È l’unico momento di tristezza che si sente in Luca contro un commento essenziale, brillante e senza retorica che tiene desta l’attenzione dei presenti. La serata, come di consuetudine, si era aperta con la proiezione delle immagini riguardanti l’attività di cammino e alpinistica svolta nel corso dell’anno dagli appassionati del Gruppo. Grazie al lavoro di raccolta, scelta e montaggio della documentazione in digitale di Leonardo, Loris e Luca, sono scorse in rapida sequenza le foto ed i filmati ripresi durante i percorsi: da Tarzeggiando, un’iniziativa promossa dalla locale Pro Loco per divulgare la conoscenza paesaggistica ed enogastronomica del territorio, all’escursione sulle Prealpi trevigiane dal Visentin al Pian de Le Femene. Poi le Marmarole: in invernale, al Chiggiato e nel periodo estivo in arrampicata al Pupo nel gruppo del Ciastelin; e ancora sull’Adamello con il CAI, e sul Monte Piana, due escursioni di carattere storico oltre che alpinistico per ricordare le migliaia di giovani soldati morti nel Primo Conflitto Mondiale. Poi le dolomiti sopra e oltre Cortina sul Cristallo e sul Fanes, per concludere sul misterioso e selvaggio gruppo del San Lucano situato nella zona nord orientale delle Pale di San Martino. L’apprezzata esecuzione della Corale dei Laghi, per l’occasione alla prima uscita dopo il cambio di direzione passato ora al M.ro Pierangelo Callesella, intervenuta fra la prima e la seconda parte del programma, proponeva inizialmente alcuni brani di montagna in tema con la serata e successivamente chiudeva il suo intervento con dei brani natalizi, porgendo a tutti, con il canto, gli auguri per le festività di fine anno. Geremia «Voce amica» pagina 18 VILLA BIANCA RICORDA Ricordi Casagrande Vittorio 27.05.1946 – 14.04.2005 Caro Vittorio è il decimo Natale senza di te e la nostalgia è sempre più grande semplicemente perché eri un uomo speciale. Siamo sicuri che sarai l’Angelo custode per il tuo nipotino Martino che imparerà a M conoscerti attraverso i co nostri racconti. Ti porteno remo sempre nel nostro re cuore assieme alla tua c mamma Augusta che m da due anni ti ha ragd giunto. g Con amore la tua famiglia • Feregotto Luciana in Riva 13.06.1941 - 10.09.2011 Il marito Antonio con Tiziana, i nipoti Serena, Aurora ed Ivan che tu sicuramente proteggi dal cielo, con grande rimpianto ti ricordano assieme ai tanti amici del paese. SUOR EMMA MARCON Nata il 17.11.1926 a Campocroce di Mirano (VE), il Signore l’ha chiamata all’alba del 7.11.2015, primo sabato del mese,. Aveva iniziato il noviziato a S. Maria delle Grazie di Preganziol l’8 aprile 1949 e nello stesso santuario il 7.4.1953 emetteva la Professione perpetua. Sr. Emma ha vissuto la sua vita Religiosa e Professionale di infermiera con fedeltà ed eroismo. Sua guida e sua forza erano le parole di Gesù: “Qualunque cosa avrete fatto a uno di questi piccoli l’avete fatto a me.” Ha vissuto in Villa Bianca per quasi 50 anni ininterrotti, a servizio degli ammalati e delle consorelle con tanta dedizione, senza risparmiarsi mai. Nessun sacrificio era per lei gravoso. L’ammalato era sempre al primo posto; essergli accanto era preghiera; lei veniva dopo. Sr. Emma non parlava molto e a volte il suo atteggiamento autorevole poteva incutere soggezione, ma bastava un suo sorriso anche solo accennato, per infondere fiducia e sicurezza nella persona ammalata. Visse un breve periodo, anche, in Guinea Bissau e ricordava sempre il volto di tutti quei bambini ai quali aveva offerto le sue cure. L’Obbedienza poi le ha chiesto di passare nella fraternità di Santa Maria delle Grazie a Preganziol e successivamente in Casa Madre a Venezia. Ritornata a Tarzo in “Villa Bianca” il 1 ottobre 2015 dopo soli 40 giorni si incontrò con il Signore. Ripeteva spesso:”Il Signore è mio custode, la Madonna mi guida e mi accompagna e so che verranno a prendermi. Io ormai sono arrivata al capolinea”. SUOR FLAVIA - DOMITILLA VALLE. Dopo lunga malattia, accolta e sopportata con serenità e coraggio, il 25 settembre 2015 è ritornata alla Casa del Padre la nostra consorella Novembre-Dicembre 2015 suor Flavia. Nata a Padova, aveva conosciuto la nostra famiglia religiosa grazie al lavoro del papà, medico delle suore in via san Francesco. Impegnata e semplice, sapeva stare con la gente, infatti era attenta, accogliente, sempre pronta ad andare incontro alle necessità delle consorelle. Solerte educatrice, ha insegnato per diversi anni, utilizzando anche il metodo Montessori per aiutare i bambini ad apprendere con curiosità e acquisire capacità e competenze per la vita. Diceva: “Qualsiasi cosa, va fatta con amore senza tante parole, ma in sincerità e carità” SUOR NATALINA DE GIUSTI è salita al cielo il 16 ottobre 2015. Dopo 48 anni trascorsi nella sofferenza e immobilità, possiamo ben considerarla un’altra suor Serafina. La sua adesione alla volontà del Signore avvenne lentamente, ma pienamente come conferma il suo testamento spirituale da cui prendiamo questo passo. «Alla scuola di Gesù Crocifisso ho imparato ad essere paziente, a sopportare la malattia, a offrire la mia vita per i giovani, i bambini, i miei parenti, le consorelle. Ho imparato a sopportare il male, a vivere in adorazione davanti al Santissimo Sacramento in Chiesa e davanti al Crocifisso….. Lui mi ispira fiducia e mi infonde pazienza. Con la preghiera si è rafforzata in me la carità e l’amore verso l’umanità. Con la forza che mi è venuta da Dio, ho costruito la mia vita sui voti religiosi, sull’Eucaristia e sulla Passione di Gesù». SUOR CANZIANILLA PICCOLI in silenzio, senza disturbare se n’è tornata alla Casa del Padre il pomeriggio del 30 ottobre 2015. Nata a Lonigo (VI), in una famiglia numerosa e povera, ma molto unita e serena come erano spesso le nostre famiglie di un tempo. Attraverso i Frati francescani aveva conosciuto la nostra famiglia religiosa. Era felice della sua vocazione e aveva già celebrato con tanta gioia e gratitudine il suo 70° di vita religiosa. Donna molto gioiosa, sorridente e comunicativa, con un carattere forte e deciso, aveva una grande venerazione per i sacerdoti. «Voce amica» Novembre-Dicembre 2015 pagina 19 Anagrafe Il Rosario di Louis Pasteur BATTESIMI BALDASSAR Nora di Loris e di Bottega Marta, nata il 27 giugno 2015 a Vittorio Veneto e dopo il rito di accoglienza battezzata nella nostra Chiesa il 13 dicembre 2015. Madrina: Faraon Santina DEFUNTI 34. CARPENE’ BENITA era nata a Revine Lago il 20.02.1931. Sposatasi con Leonida Pizzin, lasciò il paese natale e si trasferì a Fratta in località Molino. Nella sua esistenza dovette sopportare la tragica prematura morte del figlio Tiziano. Lascia i figli Eros e Luigino e le sorelle Paola, Enrichetta e Bertilla. Bennita è deceduta a Conegliano il giorno 8 dicembre 2015 e i suoi funerali sono stati celebrati nella nostra parrocchiale il giorno 11 dicembre. Ora riposa accanto ai suoi cari nella tomba di famiglia. 35. ZUANELLA TERESA fu Francesco e Mattiuz Cesira, era nata a Tarzo il 21.04.1949 e è deceduta all’ospedale di Conegliano il 19 dicembre 2015. La sua morte improvvisa ha lasciato sgomenti tutti coloro che la conoscevano e la stimavano. Teresa ha dedicato molti anni al catechismo dei bambini e di questo la parrocchia ne è riconoscente. Lascia nel dolora la sorella Augusta e i numerosi parenti. Le sue esequie sono state celebrate, con grande partecipazione, nella nostra chiesa il giorno 21 dicembre e ora riposa nel nostro cimitero. 36. SUOR BRUNA TREVISAN era nata il 26 giugno 1930 a San Donà di Piave ed è andata a celebrare il Nata- CASAGRANDE Gioia di Massimo e di Breda Roberta, nata a Vittorio Veneto il 26 febbraio 2105, dopo il rito di accoglienza è stata battezzata nella nostra chiesa arcipretale il 13 dicembre 2015 Padrini: Magagnin Yuri di Tovena e Simon Cristina di Valmareno le in Paradiso, accolta dal canto degli angeli, il 24 dicembre 2015. Ci piace ricordarla così nel silenzio e nella gioia del Natale, proprio come è vissuta. Nei suoi 63 anni di vita consacrata, si è dedicata soprattutto all’educazione dei bambini della scuola materna, ha saputo armonizzare fermezza e dolcezza, ed educare ai valori della vita e della fede. Suor Bruna, attiva e intraprendente, si è presa cura, anche, delle consorelle anziane e malate. Negli ultimi anni di infermità e sofferenza era serena e la preghiera l’ha accompagnata fino all’ultimo respiro. Ringraziamo il Signore per il dono che è stata per la nostra famiglia religiosa e per la testimonianza silenziosa della sua vita, impreziosita di offerta, di servizio, di sofferenza. I suoi funerali sono stati celebrati nella Chiesa di Villa Bianca e riposa nel cimitero del suo paese natale insieme ai suoi cari. 37. PAGAN BRUNO di anni 86, è venuto a mancare dopo breve malattia il giorno 30 dicembre 2015 a Vittorio Veneto. Bruno si era stabilito a Fratta di Tarzo oltre cinquanta anni or sono e risiedeva nella sua casa in via dell’Emigrante. Giovanile e simpatico aveva saputo crearsi molte amicizie nel paese ed ora lascia nel dolore la moglie Nadia Di Marcantonio, parenti ed amici. Il suo funerale si è celebrato sabato 2 gennaio 2016 nella nostra chiesa arcipretale. Un giovane studente universitario entra nello scompartimento di un treno e si siede accanto ad un anziano. Dopo un po’ si accorge che costui sta recitando il rosario, sgranando la corona con le dita. Lo studente lo guarda per qualche istante e poi dice: «.Vedo, egregio signore, che lei crede ancora in quelle favole». «Sì, caro giovanotto. Tu non ci credi?». «Io?» - rispose lo studente ridendo. «No, non ci credo da molto tempo. Seguite il mio esempio, brav’uomo, e buttate via quel rosario. Mettetevi a studiare la nuova scienza». «La nuova scienza?» domandò l’anziano. «Non so di che si tratta! Potresti aiutarmi a capirla?». «Certamente, volentieri» - disse lo studente. «Mi dia solo il suo indirizzo e le manderò un libro adeguato». L’anziano signore tirò fuori dal portafoglio il suo biglietto da visita e lo diede al giovane. Questi lesse: «Louis Pasteur Istituto di Ricerche Scientifiche. Parigi». Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono. Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word) e le foto in (jpg) per VOCE AMICA Angolo dei ricordi Anno 1956 Un gruppo di amici “quasi ventenni” di Fratta: Toni Riva (Svizzera), Giuseppe Pilat (Francia), Gianpiero Dei Tos (Francia), Luigi Faraon (Francia), Nani Pizzin, Franco Pradal (Svizzera), Luciano Della Bella (Germania), si ritrovano a far festa a Resera in occasione della sagra di San Rocco. Sembra che mangino cosciotti invece “i ciucea” zampe di gallina, che venivano passate loro attraverso la finestra del ristoro: erano comunque contenti e si divertivano con poco. Fra parentesi le loro residenze provvisorie o definitive come emigranti. Ringraziamo Antonio Riva (Toni stagnin) per la foto e i ricordi OFFERTE PER LA CHIESA Novembre - Dicembre 2015 Famiglia Salamon 30 €; 50° anniversario Casagrande - De Nadai 50 €; Trevisan 5; Clelia e Giovanni 20; Casagrande Maria 10; NN 20; Fava Gina 10; Maset Grazia 10; 50° anniversario Favero e Dal Gobbo 120; Roncolato Maria 20; NN (battesimo) 50; Casagrande Gioia (battesimo) 40; Zangrando Ernesto 5; Dal Gobbo Pietro e Margherita 20; NN 10; Resera Ottilia 50; Biz Paolina 20; NN 20; NN 20; NN 50; Pavan Angiola 50, Anniversari/ famiglie 90; S.Vincenzo (contributo) 150; NN 50. SCUOLA MATERNA “TANDURA MONDINI” Anno 2015 Pancot Antonio 5000 € (su disposizione della df.ta Da Riz Gina); Comitato Genitori Scuola Materna 5.500 €; Pro Loco Tarzo 3210 € (per vendita biglietti Candelora); rimanenza gestione Baby Grest anno 2015 1718 €; Tessari (offerta vendemmia) 73; NN 50; Da Re Marilena ved.Tomasi 5000 € (disposizione testamentaria); Genitori scuola materna 500 € (iniziative varie); Zuanella Luigina 100; NN 50. Mercatino di Natale (genitori) € 1.500. PER LE OPERE ed ATTIVITA’ PARROCCHIALI Raffaella e Gianfranco € 1.000 (rinuncia al rimborso del prestito grazioso), Luigina Z. 100, Franco 70, Flavia 60, Lorenzo 30 € Per la Chiesa di Fratta Riva Antonio 20 € PER VOCE AMICA Novembre - Dicembre 2015 Tarzo: Pancot Antonio 50 €; NN 20; Sr.lle Pancot 10; Trevisan 5; Api Fiorenzo (Arfanta) 100; Dal Gobbo Marika ed Erika 10; Dal Gobbo Mario 10; NN 20; Della Bella Bruno 15; Famiglia Salamon 30; Lidia 5; Fava Gina 10; Maset M. Grazia 20;Tomasi 10; Pol Erminia 20; Sommavilla Caterina 30; Gallonet Claudio 30; Pol Jole 10, Filippin Carlo 10; NN 20; NN 20. Panificio Corazzin 20 €, NN 20, Gelatin 5, NN 5, Riva Antonio 30, in memoria di Casagrande Vittorio ed Augusta 50, Sig. Breda 50, Edicola Pol Marilena 35, Gruppo Alpini Tarzo 150. Corbanese: Pol Romeo 50 €, Michelon Luigi 20, Meneguz Maria 20, Fiorin Elda 15, Meneguz Bruno 15, Fiorin Francesca 15, Dal Molin Marzia 10, Casagrande Teresa 10, Bottega Dino 5, Tomasi Flora 12, Casagrande Luigina 6, Cedrin Michele 5, Ghin Giovanni 5, Borsoi Gabriella 5, Piazza Papa Luciani 21, Da Ros Marino 15, Amiche Liviana 17. Totale 246 € Arfanta: Resera 51 €, Arfanta 29, Remigio Gandin.10. Totale 90 €. Redazione e Collaboratori di questo numero Parrocchia di Tarzo: don Zeno Pessotto, diacono Mario Introvigne, don Adriano Sant, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bruno Michelon, Francesco Introvigne, Antonio Pancot, Geremia, Luciano Piaia. Parrocchia di Corbanese:parroco don Zeno, don Adriano, Liviana Favero, Bruno Meneguz, Francesco Borsoi, Damian Renata, Silvia Z. Parrocchia di Arfanta: parroco, don Adriano, Valentina Resera, M. Teresa Tomasi, Milva Faraon. RICHIESTA DI SOSTEGNO Rinnoviamo la richiesta di sostegno economico alla Parrocchia. Quest’anno 2015 le entrate sono diminuite di molto e non si riesce più sostenere le spese: mutui, energia, acqua, gas, manutenzioni straordinarie. Dei contributi attesi dal Ministero, tramite Soprintendenza, si spera di avere qualche riscontro (forse il 20/25%) in tarda primavera. L’invito è rivolto a tutti quelli: cittadini, Enti, Associazioni, che hanno la possibilità di contribuire con offerte, lasciti, prestiti graziosi od ogni altra iniziativa idonea a ridurre il debito. Pubblichiamo i due c/c su cui possono essere effettuati bonifici indicandone le intenzioni: Parrocchia: IBAN- IT 69 A 08904 62130 000000015584 CODICE BIC: ICRAITRRP40 Scuola materna: IBAN- IT 03 K 08904 62130 000000069193 CODICE BIC: ICRAITRRP40 “VOCE AMICA” Direttore responsabile: Don Mario Fabbro Direttore: don Zeno Pessotto Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa - Tribunale TV 1-6-88 Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto Per chi può recarsi presso gli sportelli di Banca Prealpi, basta indicare il n° di C/C 15584 per le opere parrocchiali o “Voce Amica” o il C/C 69193 per la “Scuola Materna Tandura Mondini”. Per qualsiasi informazione potete telefonare a Don Zeno +39 329 564 2277, al diacono Mario +39 335 779 1529 a Franco 0438 586574. Grazie a tutti quelli che contribuiscono al sostegno economico della Parrocchia e delle varie attività parrocchiali.