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Incanto e magia all’opera, anche per i più piccoli!
AsLiCo propone quest’anno la tournée de 'Il flauto Magico. Ovvero come sconfiggere i mostri':
negli scorsi giorni al Teatro Coccia di Novara"
Paola De Ambrosis Vigna
Il flauto magico. Ovvero come sconfiggere i mostri fa parte del progetto Opera domani... di
AsLiCo (Associazione Lirica e Concertistica italiana), che prevede la produzione di opere
liriche introdotte da percorsi didattici per bambini dai 6 ai 13 anni. Quella proposta
quest’anno è la XVI edizione che, iniziata al Teatro Sociale di Como a fine febbraio, si
concluderà a Bergamo il 6 giugno, dopo essere passata, oltre che al Teatro Coccia di Novara,
da molti altri palcoscenici del Nord e Centro Italia, tra i quali il Teatro degli Arcimboldi di
Milano, il Regio di Torino e il Teatro Olimpico di Roma.
Lo spettacolo si fonda sull’accurato adattamento musicale di Alfonso Caiani della celebre
opera di Wolfgang Amadeus Mozart, su libretto di Emanuel Schikaneder. Anche la storia è
stata ripensata in vista del giovane uditorio. E così Tamino da giovane e valente cavaliere nel
fiore dei suoi anni diviene per Opera Domani un coraggioso bambino che, mentre è intento a
salvare nella realtà virtuale di un videogioco la principessa Pamina, figlia della Regina della
Notte, è improvvisamente catapultato nella stessa vicenda, in carne ed ossa. Di qui segue
l’avventurosa vicenda raccontata nell’opera mozartiana, anch’essa calata in un mondo
fantastico, popolato da creature curiose e colorate.
Il contesto scenografico scelto per questa produzione cerca di ricreare i luoghi della vita
quotidiana dei ragazzi, per consentir loro di immedesimarsi nei personaggi e divertirsi più
facilmente. E così le prove iniziatiche e misteriche cui sono sottoposti Tamino e i suoi amici si
svolgono all’interno di una colorata classe. Lungo le sue pareti sono mostrati poster e cartine
dell’Antico Egitto, luogo già scelto da Mozart e Schikaneder per la collocazione del Regno del
Sole e della luce del saggio Sarastro, contrapposto a quello lunare della Regina della Notte.
Tamino è mandato in questo luogo dalla Regina con il compito di ritrovare sua figlia Pamina.
Una favola che ha il sapore del passato, ma che è stata rivisitata secondo i gusti tecnologici, i
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Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/cultura/2012-05-30/8985-incanto-e-magia-allopera-anche-per-i-piu-piccoli
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canoni e i ritmi ai quali sono abituati molti dei bambini di oggi.
I diversi elementi culturali che fanno parte dell’originale testo di Schikaneder sono stati perciò
riproposti per questo speciale pubblico in modo sottile e delicato. Il fiabesco meraviglioso tipico
del Settecento, che inserisce nelle trame animali e genietti, strumenti magici e luoghi fantasiosi,
trova perfetto rispecchiamento nel mondo digitale dei videogiochi di oggi. Come
nell’originale mozartiano, sono stati lasciati anche in questo adattamento molti elementi del
mondo massonico, che affascinano a qualunque età, ma che sono particolarmente magici e
significativi per i più piccoli, come i riti di iniziazione per accedere alla comunità dei saggi di
Sarastro, il Regno della Luce e della Verità. Ma sono anche stati importantissimi
l’elemento comico e burlesco affidati al personaggio di Papageno, un coloratissimo incrocio
tra pappagallo, canarino ed essere umano, che ha fatto sorridere in più di un momento con le
sue goffe movenze e battute, oltre che divertire con le sue arie giocose.
Il flauto magico è una storia di amore ma anche di crescita, di saggezza, è un percorso
formativo che porta a distinguere tra il Vero Bene e chi in un primo tempo si era creduto essere
garanzia di Bene, ed invece si è poi rivelato essere il Male. Gli ideali più illuministici, come
l’aspirazione dell’uomo alla saggezza, alla chiarezza e alla luce, ed infine al bene, in totale
armonia con gli altri, sono insegnamenti che si ritrovano in forma edulcorata anche in questo
spettacolo AsLiCo e possono quindi servire ai bambini come ulteriori linee guida per la loro
crescita. Identificandosi con i protagonisti della storia i nostri figli, fratellini e nipotini, possono
percorrere con la fantasia lo stesso viaggio di crescita dei beniamini.
La favola racchiude in sé molti topoi delle fiabe classiche e quindi risulta già di per sé vincente.
Un grande apporto è poi però stato dato dai bravi interpreti sul palcoscenico e
nell’orchestra, che si sono esibiti in arie, duetti, recitativi e hanno dato prova di simpatia
coinvolgendo il giovane pubblico raccolto in teatro. Particolarmente efficace in questo senso è
stata la scelta di far agire i personaggi della storia su un palcoscenico a tuttotondo, che
comprendeva anche la platea e i palchi laterali. Il piccolo coro di Geni consiglieri di Pamino, che
con lui interloquisce in alcuni momenti della narrazione, è stato infatti posizionato proprio in uno
dei palchi posizionati vicino al palcoscenico, creando interessanti momenti di interattività.
Similmente funzionale è stata la scelta registica di proiettare su uno schermo semitrasparente,
ben visibile a tutti in sala, il videogioco con il quale Tamino si svaga in apertura dell’opera.
Quest’opera ci ricorda che le storie di principi e principesse attrarranno sempre, così come
quelle che contrappongono bene a male, maghi a streghe.
Ma ciò che ha colpito di più è stato vedere i bambini rapiti dalla lirica, dalla musica, ed ha
colmato di profonda gioia vedere i genitori andare a teatro una bella domenica pomeriggio
portando i propri pargoli con sé, in un luogo che è per lo più dedicato ai grandi. In una Nazione
nella quale l’educazione musicale è considerata quasi d’impiccio e un di più, fa piacere
rendersi conto che, nonostante tutto, esistono ancora occasioni di stimolo verso quest’arte.
Il teatro è un luogo importante, anche se non l’unico, per la crescita. È utile perché foriero di
doti che difficilmente potremmo sviluppare in altro modo, come la capacità di ascoltare, di
osservare, di imparare l’equilibrio o anche solo realizzare che la mente umana può produrre
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bellezza per il solo piacere del bello.
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