Anversa
degli Abruzzi
Arsita
75 km a se di L’Aquila, 15 km da Sulmona ss 479
38 km a se di Teramo a 24 uscita Basciano e ss 365
La
O steria
fiaccola
del lupo
Via Duca degli Abruzzi, 12
Tel. 0864 49474-328 6960044
Non ha giorno di chiusura
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 70
Prezzi: 20-25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Viale San Francesco, 15
Tel. 0861 995532-338 3183520
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: due settimane all’inizio di novembre
Coperti: 30 + 10 esterni
Prezzi: 20-22 euro
Carte di credito: nessuna
In questa piccola trattoria situata sulla strada di accesso alle suggestive Gole
del Sagittario, immortalate in una splendida litografia di Escher, la cucina è davvero casalinga. Qui è ben nota la provenienza delle ottime materie prime, la maggior
parte delle quali arrivano dalla vicina cooperativa Porta dei Parchi; la cucina, invece, è il frutto della passione di Gino, della
moglie Bianca Maria e della figlia Giorgia.
Non attendetevi piatti di alta cucina o presentazioni particolari, apprezzate piuttosto la semplicità dei gusti e dei profumi
della tradizionale cucina agropastorale.
Non scordate, poi, di chiedere quali sono i piatti del giorno che si aggiungono al
menù. Si inizia, ad esempio, con la ricotta
di pecora fresca, gli insaccati (fra i quali
salame di pecora, salame di fegato con
scorzette di arancia e soppressata aquilana), le frittatine alle erbe, lo sformato di
patate e cavolfiori. Tra i primi troverete gli
gnocchi del pastore con formaggi, noci e
tartufo, la chitarrina con ricotta e tartufo, o con il pomodoro, le fettuccine al
sugo di agnello, le pappardelle in bianco con guanciale o con sugo di castrato,
la zuppa sagne e fagioli. A seguire carni alla griglia, agnello porchettato, lombata di maiale al Montepulciano d’Abruzzo, pecorino alla piastra con mandorle e
miele, polentina con il sugo di castrato.
Molto buone, infine, le crostate di frutta
casalinghe. Vino sfuso e qualche etichetta regionale.
In posizione panoramica sulla magnifica
Valle del Fino, l’Osteria del lupo si rivela
una sosta piacevole e avvolta in un’atmosfera particolarmente rilassata, quasi d’altri tempi. La gestione è strettamente familiare: Giulia Di Pietro, coadiuvata dal marito e dalla figlia, ha idee ben chiare sulle
proposte, tutte legate alla tradizione locale e caratterizzate da qualità e sapore. La
ricerca della materia prima, in gran parte
di provenienza locale, è il punto di forza
di una solida cucina, dai gusti equilibrati
e ben delineati.
Il menù esordisce in grande stile con una
notevole selezione di antipasti, tra cui
spiccano l’ottimo formaggio fritto, le
polpettine di carne, i peperoni arrosto, le
verdure e i fegatini d’agnello. Aromi di
stagione nei primi piatti, impreziositi da
ottime paste fatte in casa, tra le quali ricordiamo i ravioli di ricotta, le pappardelle al ragù, le minestre di cereali e legumi. Tra i secondi, ovviamente, è la carne proveniente dai pascoli appenninici a
dominare incontrastata, con un’attenzione particolare alla produzione ovina. Ottimo l’agnello alla scottadito, le diverse
bistecche di bovino adulto e il cinghiale.
Sostanziosi dolci fatti in casa per chiudere, con l’intramontabile pizza dolce, il tiramisù e le torte tradizionali.
Poco più che onesta la lista dei vini, con
uno sfuso locale che ben accompagna
le pietanze. Si consiglia di prenotare, soprattutto d’estate.
A
Non lontano della trattoria, sulla strada che conduce al casello di Cocullo della A 25, l’azienda biologica cooperativa Porta dei Parchi produce ottimi formaggi ovini e
caprini, nonché salumi di pecora.
A
A 8 chilometri, in contrada Pantane, la
cooperativa Masserie del Parco produce e
vende l’inimitabile pecorino di Farindola.
603
Abruzzo
Gli
arrosticini
Storicamente in Abruzzo sono presenti tre forme di economia e di insediamento umano, scrive Francesco
Sabatini in Abruzzo, natura forte del
Mediterraneo (1994): quella dell’alta
montagna legata alle risorse del pascolo; quella collinare e delle piccole pianure fluviali, con un’agricoltura più
specializzata; quella costiera, che vive
delle risorse del mare. Ognuna di queste entità è intimamente unita alle altre. Un concreto trait d’union è rappresentato dalla transumanza, con un
sistema di tratturi che un tempo coinvolgeva l’intera regione. La carne ovina, oltre che assorbita dal mercato, costituiva la base dell’alimentazione dei
pastori. Il consumo di carni di agnello, pecora, castrato e capretto è ancora
molto diffuso, sia nella cucina dei ristoranti sia in quella di casa. In particolare nella zona pedemontana situata
sul versante orientale del Gran Sasso,
troviamo una gustosa specialità, gli arrosticini o le rrustelle dove la carne di
castrato (oggi quasi esclusivamente di
pecora adulta) è tagliata a piccoli pezzi, infilata in spiedini di legno e cotta
su un apposito braciere (la furnacella).
Si mangiano in locali semplici di campagna o di montagna, accompagnati
da pane unto con extravergine locale,
qualche salume e vino Montepulciano
d’Abruzzo. Le segnalazioni qui riportate si riferiscono a luoghi dove c’è attenzione alla materia prima e alla manifattura artigianale o casalinga rispetto alla diffusa tendenza all’utilizzo di
spiedini semi-industriali.
Massimo Di Cintio
C astilenti (Te )
B ar rosticceria
perilli
Contrada Casabianca Via Quote, 1
Tel. 0861 999220
Chiuso il lunedì
Orario: solo la sera
Ferie: 20 giorni in dicembre
Coperti: 100
Prezzi: 15-20 euro vini esclusi
Abruzzo
Il locale della famiglia Perilli rappresenta una delle più interessanti realtà del panorama teramano in materia di arrosticini.
Saporiti e ben equilibrati nel rapporto fra
parti grasse e magre, si accompagnano
perfettamente a bruschette di pane con
ortaggi sott’olio e sott’aceto, prosciutto
nostrano, salumi e i buoni formaggi della
zona, magari con un bicchiere di vino delle numerose cantine regionali.
F arindola (P e )
Villa cupoli
Località Villa Cupoli, bivio Farindola
Tel. 085 823381-338 7421345
Chiuso il lunedì
Orario: sera, pranzo su prenotazione
Ferie: variabili
Coperti: 70 + 70 esterni
Prezzi: 15-18 euro vini esclusi
Modestino Mascia, coadiuvato ora dal figlio Domenico, continua a essere un’autorità in materia di arrosticini. La qualità
della materia prima, assicurata da piccoli allevatori locali, fa il paio con l’esperienza nella preparazione e nella cottura della
carne. Il pane, l’olio extravergine di oliva e
i sottoli sono fatti in casa e accompagnano alcuni salumi e l’ottimo pecorino di Farindola. In estate – e in inverno su prenotazione – la signora Emilia, moglie del proprietario, prepara anche ravioli di ricotta
di pecora, chitarra al ragù, o al pomodoro, e gli strapezzoni (pasta di acqua e farina) aglio e olio. Vino sfuso e alcune etichette regionali.
Lu
strego
Strada provinciale per Rigopiano
Tel. 085 823104-333 3054780
Chiuso il mercoledì, mai in agosto
Orario: sera, in estate e la domenica
anche pranzo
Ferie: variabili
Coperti: 120
Prezzi: 15-18 euro vini esclusi
In questo locale, in attività da quarant’anni e recentemente ristrutturato e ampliato, Franco Marzola rappresenta la terza
generazione nell’arte della preparazione
e della cottura dell’arrosticino di carne di
604
pecora, disponibile anche nella meno diffusa variante di fegato. Da assaggiare, come antipasto, i sottoli della signora Maria,
serviti con il prosciutto locale e il pecorino di Farindola. I primi sono preparati solo
nelle festività, ma se siete fortunati troverete anche la trippa leggerissima e la pizza pane.
S an G iovanni Teatino (C h )
Z aff
Via Chieti, 2
Tel. 085 4469048-333 9547137
Chiuso il lunedì
Orario: solo la sera
Ferie: variabili
Coperti: 100
Prezzi 16-18 euro vini esclusi
Nella parte più alta della collina di San
Giovanni Teatino, tra Pescara e Chieti, troverete l’odierna sede di Zaff, il locale gestito da Romolo Chiacchiaretta. Le due
sale interne sono frequentate tanto da avventori locali quanto da turisti di passaggio. L’offerta è centrata sull’alta qualità degli arrosticini, realizzati a mano con carni
selezionate e cotti con perizia, ma sono
buone anche le melanzane sott’olio, l’insalata di pomodori nostrani, i peperoni arrosto, le cimette di cicoria, lo spezzatino
di castrato, la trippa e le bistecche di vitello. Su ordinazione qualche gustoso primo piatto. Vino sfuso e poche etichette
abruzzesi.
P ianella (P e )
L a quercia
Via San Martino, 2
Tel. 085 971107
Chiuso martedì e mercoledì, mai
d’estate
Orario: sera, pranzo su prenotazione
Ferie: variabili
Coperti: 45 + 40 esterni
Prezzi: 20-23 euro vini esclusi
Nevio Fidanza e la moglie Violetta sono alla guida di questa graziosa trattoria all’ingresso del paese, una delle realtà più affidabili per la qualità delle carni alla brace.
Accanto agli arrosticini, e agli altri tagli di
carne alla brace, è possibile gustare qualche piccola preparazione che varia giornalmente, oltre al tagliere di salumi e formaggi di diversa stagionatura. In inverno
buoni primi piatti e zuppe. Il vino è lo sfu-
so della casa, in alternativa qualche buona etichetta regionale.
O steria
margherita
Via Regina Margherita, 3
Tel. 085 972204
Chiuso il lunedì
Orario: solo la sera
Ferie: 23 agosto-5 settembre
Coperti: 70
Prezzi 15-18 euro vini esclusi
La famiglia Provinciali gestisce da anni
questo grazioso locale. L’abilità nella lavorazione della carne ovina e nella cottura
fanno di questo indirizzo una meta sicura
per assaggiare una cucina semplice e saporita. Punto di forza sono gli arrosticini,
che il martedì potrete assaggiare nell’altrettanto tradizionale versione a base di
fegato di pecora. Nell’attesa qualche bruschetta con verdure, accompagnata con
una bottiglia di vino regionale. Data l’alta affluenza, la prenotazione è necessaria.
Villa C eliera (P e )
D elle querce
Contrada Santa Maria, 202
Tel. 085 846211
Chiuso il martedì
Orario: solo la sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 90 + 10 esterni
Prezzi: 12-15 euro vini esclusi
Celentano – com’è soprannominato il patron Erasmo – e Maria vi accoglieranno
con informalità in questo ristoro sulla provinciale per il Voltigno, all’interno del Parco nazionale Gran Sasso. Arredamento
spartano, televisione per le partite di calcio e arrosticini da applauso. Se Maria è
l’artefice della paziente operazione di infilzare la carne sugli spiedi, Erasmo non deluderà con la sua perizia alla brace. Prenotando è possibile ampliare l’offerta con
gli arrosticini di fegato, ma ci sono sempre qualche assaggio di prosciutto e formaggio locale con pane e olio extravergine casalinghi. Nei giorni di festa qualche
primo piatto.
605
Abruzzo
Campli
Canzano
8 km a nord di Teramo ss 81
15 km a est di Teramo
L ocanda
del pompa F B
La
tacchinella
Bivio Campli, 5
Tel. 0861 569011
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 60
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Via Roma, 18
Tel. 0861 555107-555156
Chiuso domenica, lunedì e martedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 50
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
La Locanda del Pompa – lungo la statale
che collega Teramo ad Ascoli Piceno, poco fuori da Campli – è uno degli approdi
sicuri della ristorazione teramana. L’ambiente è curato e accogliente (si può anche alloggiare), il servizio professionale e
gentile, e patron Paolo vi saprà consigliare, tra le proposte del giorno, un’ampia
scelta di piatti tradizionali e qualche elaborazione personale.
Per cominciare, secondo stagione, oltre
a salumi e formaggi, millefoglie di patate
con tartufo e funghi, coratella di agnello alla ciffe e ciaffe, tortino di melanzane con pesto di basilico, verdure fritte, fagiolini alla teramana e altre preparazioni
di verdure, spesso attinte dall’orto di casa. Degni di lode i primi: tagliatelle di farro con pesto di erbe aromatiche e pecorino, chitarra con le pallottine di carne, scrippelle ’mbusse, ravioli alle erbe
di campo, i pappicci, pasta fresca condita con verdure di stagione. Discorso a
parte per le imperdibili virtù, piatto principe della cucina teramana da gustare il
Primo Maggio. Ma la fama del locale è legata anche alle carni, selezionate da allevatori della zona: segnaliamo, oltre all’ottima grigliata mista, il filetto al Cerasuolo, l’agnello alle erbe fini. Delizioso il
baccalà.
Chiusura affidata a dolci al cucchiaio o alla classica pizza dolce. Cantina incentrata sulle etichette teramane.
Canzano è situato sulla collina tra i fiumi
Vomano e Tordino ed è famosa per la lavorazione del merletto e per il tacchino
alla canzanese, ottenuto dopo una lunga cottura in forno, conservato nella sua
gelatina e servito rigorosamente freddo.
Non meno nota è la trattoria della famiglia
Di Clemente-Michini, con le signore Antonietta e Aurora in cucina e Dario, marito di
Aurora, a gestire la sala.
Il menù è descritto a voce e allora via con
il misto abruzzese di salumi e formaggi
con sottoli oppure gli “sfiziosi” (una trentina di assaggi fra caldi e freddi, ma solo su
ordinazione), seguiti dai primi di giorno in
giorno disponibili: la chitarrina teramana
con le pallottine, le scrippelle ’mbusse
(crespelle cotte in brodo), il timballo alla
teramana o gli spaghetti alla lacrima, leggermente piccanti, saltati in padella con il
vino e il peperone, mentre nelle prime settimane di maggio da non perdere sono le
tradizionali virtù, gustosa minestra contadina. Si può proseguire con le mazzarelle (interiora di agnello avvolte in foglie di
indivia), con l’agnello alla brace o a scottadito, con la pecora alla callara, ma anche con il baccalà al quale è dedicato, il
venerdì, un apposito menù. Tra i dolci locali, lo storione o il boccone di dama.
Bottiglie regionali e un buon vino sfuso locale. Si può visitare (o mangiarci a lume di
candela, prenotando) anche la bella e antica neviera.
In estate il locale è sempre aperto.
Osteria accessibile ai disabili.
A
Il forno a legna Mancini, al bivio per Campli, è un riferimento per pane, pizze e dolci; la macelleria Cappuccelli in piazza Vittorio Emanuele è famosa per la porchetta e
l’agnello.
Abruzzo
606
A
Il tacchino alla canzanese si può acquistare in pratiche e sicure confezioni sottovuoto nel laboratorio della famiglia Michini
all’ingresso del paese o da Erardo Di Battista in contrada Santa Maria.
C a r a m a n i c o Te r m e
Castellalto
53 km a so di Pescara A 25 uscita Alanno -Scafa e ss 487
20 km a est di Teramo
La
P ervoglia
San Vittorino
locanda del barone
Castelbasso
Contrada Case del Barone
Tel. 085 92584
Non ha giorno di chiusura
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 60
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Via XXIV Maggio
Tel. 0861 508035-57970
Chiuso domenica sera e lunedì, mai d’estate
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in gennaio
Coperti: 50 + 30 esterni
Prezzi: 28-33 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Appena fuori il caratteristico centro termale di Caramanico Terme, ai piedi del
Monte Morrone, dove confluiscono il suggestivo canyon dell’Orfento e la valle del
fiume Orta, troviamo questo locale, dotato anche di alcune camere per il soggiorno e di un giardino attrezzato, dove tradizione e territorio sono costantemente
rispettati. La gestione è prettamente familiare: Biase Bucciferro è in cucina, a preparare i piatti della tradizione dedicando
la giusta attenzione alla scelta delle materie prime, mentre in sala si alternano la
moglie Daniela e i figli Stefano e Luisa.
Tra gli antipasti, un’abbondante tavolozza di salumi e formaggi o, in alternativa,
le proposte della casa a base di tortini
di verdure, pallotte cac’e ove, coratella
d’agnello, pecorino impanato e fritto, ricotta fresca, petto di pollo con aceto balsamico, insalata di farro con pomodorini,
peperoni e cetrioli. A seguire gnocchi di
grano solina (un tipo di grano tenero) con
ragù di agnello, stringozzi alla pecorara,
ravioli di ricotta di pecora o altre paste
fatte a mano e condite con sughi di carne
e verdure di stagione. Tra i secondi prevalgono le carni alla brace (agnello, vitello, maiale nero) ma sono da provare anche la tradizionale pecora alla callara, il
maiale al forno o l’ottima scamorza arrosto. Dolci al cucchiaio o torte casalinghe
chiuderanno il pasto.
Non fa difetto la cantina, che annovera
una buona selezione di etichette per lo
più regionali.
Castelbasso è un piccolo borgo medievale e i pochi abitanti rimasti hanno sviluppato un progetto culturale di ampio respiro che ha il suo momento clou in estate,
con un programma di eventi artistici, letterari, musicali ed enogastronomici. Del
tutto in linea con l’obiettivo di recupero
dell’architettura e delle tradizioni in chiave
contemporanea, Marco Di Stefano ed Elenia Alcantarini accolgono i visitatori nella
loro bella osteria con volte a botte e mattoni a vista (e con annesso bed and breakfast): la cucina è incentrata su piatti della
tradizione eseguiti con mano sicura e con
qualche tocco innovativo.
Fra gli antipasti troviamo i salumi locali, la
crema di ceci e castagne, il tacchino alla Canzanese, le scrippelle croccanti al
forno con crema di zucchine e porcini, le
classiche mazzarelle alla teramana (involtino di interiora di agnello). Poi, ravioli di ricotta con fiori di zucca e zafferano dell’Aquila, maltagliati di farro con
guanciale e porcini, taglierini al coltello con ragù in bianco di agnello e porcini, chitarrina al pomodoro con pallottine di carne. Ampia la scelta dei secondi:
agnellino al forno alle erbette aromatiche,
il ricco fritto misto (costoletta d’agnello, formaggio fritto, fiori di zucca e verdure pastellate), il filetto di maiale in salsa di Montepulciano d’Abruzzo oppure
una grigliata di carni miste. In alternativa si può scegliere un menù intero (o parte di esso) a base di baccalà. Conclusione con panna cotta, crème brûlée e pizza dolce tradizionale.
Corretta selezione di vini locali e qualche
etichetta nazionale.
A A Caramanico Terme (2 km), La Capanna di Eumeo propone vari tagli di carne e insaccati di maiale nero allevato allo stato brado, e una bella selezione di specialità alimentari da produttori della zona.
Osteria accessibile ai disabili.
607
Abruzzo
Chieti
C i t t à S a n t ’A n g e l o
5 km dal centro della città
17 km a nord di Pescara ss 16
O steria
O steria
Chieti Scalo
delle piane
dell ’ angelo
Viale Benedetto Croce, 500
Tel. 0871 551804
Chiuso la domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 3 settimane in agosto
Coperti: 35
Prezzi: 32-35 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, MC, Visa, Bancomat
Via Diaz, 8
Tel. 085 9699023
Chiuso il lunedì
Orario: sera, mezzogiorno su prenotazione
Ferie: variabili
Coperti: 35
Prezzi: 33-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Un ristorante semplice, con una tradizionale cucina di mare: pesce fresco, piatti ben eseguiti e un prezzo molto corretto. Sono i motivi del successo di questo
piccolo locale sempre piuttosto affollato
da una clientela eterogenea, fra avventori locali o di passaggio per lavoro nell’area
metropolitana Chieti-Pescara, professori
e studenti della vicina università di Chieti, tanto che a mezzogiorno c’è un menù a
prezzo fisso a 15 euro.
La cucina è gestita con passione da Gianfranco Di Girolamo, mentre la sala è curata con cordialità dalla moglie Valeria. I
piatti sono preparati al momento e i tempi del servizio sono conseguentemente slow. Si parte con gli antipasti caldi e
freddi, in base alla disponibilità del pescato e del periodo: scampi e cicale bolliti, guazzetto con cozze e vongole, seppie con piselli o con carciofi, lumaconi di
mare con pomodoro, peperone e rosmarino, insalata di sgombro con peperoni.
Seguono i buoni bucatini allo scoglio, le
tagliatelle verdi con sugo di cicale, sagne
e ceci ai frutti di mare, gli gnocchi con
scampi e zucchine e il repertorio classico
di pesci di spina alla griglia e all’acquapazza, ma anche delicate fritture e seppie
ripiene. Altri piatti buoni quanto rari come
la trippa e il fegato di rana pescatrice,
la zuppa di scorfano con ditali, la razza
alla pizzaiola non sono sempre disponibili
ma si possono richiedere al momento della prenotazione, che consigliamo.
Piccola carta dei vini, adeguata alla cucina, con bottiglie per lo più abruzzesi a
prezzi molto corretti.
Il pescato del giorno e i prodotti del mercato contadino: mare e terra si incontrano
in questo caratteristico ristorante di pesce
nel borgo antico di Città Sant’Angelo. Ad
accogliervi Mimmo Marcello, che da undici anni ha messo radici in questo locale
dopo una vita in giro per il mondo. I piatti del giorno sono indicati sulle lavagnette
dell’ingresso e non c’è nessun menù fisso. Si mangia ciò che il mare offre, per il
resto provvedono il mercato settimanale e
i contadini della vicina Farindola.
Dopo l’immancabile bruschetta, sarà la
fantasia di antipasti ad aprire il pasto: dal
polpo verace allo sgombro con olio e pomodorini, passando per i gamberi rosa
leggermente scottati, i totani ubriachi,
il sauté di cozze e vongole. E ancora
panocchie (cicale di mare) in guazzetto, cannolicchi e scampi in preparazioni
semplici, che restituiscono integralmente la bontà di un prodotto appena pescato. Tra i primi, si potrà scegliere tra una
varietà di paste fatte in casa dalla mamma quasi ottantenne di Mimmo. Sagnette
mangiate al cucchiaio, chitarrina, gnocchi di patate di montagna (dalla forma
stretta e allungata) conditi, secondo il periodo, con scampi, vongole, frutti mare o
polpa di panocchie. Tra i secondi, ci sono
la frittura o alcune preparazioni al tegame e al forno: dipenderà dal pescato del
giorno. Per chiudere un sorbetto e la tipica pizza dolce abruzzese.
La lista dei vini raccoglie quasi esclusivamente etichette abruzzesi.
A
Al civico 554 della parallela via Pescara,
la Pasticceria Veronese è tra le migliori per
croissant, bignè, torte e gelati.
Abruzzo
608
A
In contrada Cipressi la masseria Le Due
Colline per l’olio extravergine di oliva; a Elice
(10 km) La Mugnaia per l’omonima pasta fresca e i fratelli D’Alessio per la ricotta e i formaggi di pecora.
Colonnella
Giulianova
46 km da Teramo, 10 km da San Benedetto del Tronto
25 km a ne di Teramo ss 16 o uscita a14
Rio Moro
Z enobi Lido
C B O steria
della stracciavocc
Contrada Rio Moro, 132
Tel. 0861 70581
Chiuso il martedì, mai in agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: dal 10 gennaio al 10 febbraio
Coperti: 80 + 60 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Via Trieste, 159
Tel. 085 8005326
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: tra ottobre e novembre
Coperti: 50 + 30 esterni
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, MC, Visa
Immerso tra le colline gibbose e tranquille disegnate da vigneti e oliveti, questo
accogliente “ristoro di campagna”, come
amano definirlo i titolari, sembra soffrire
l’elevato numero di coperti solo nei giorni
di affollamento. Patrizia Corradetti, donna di grande passione e di grande umiltà, detta le scelte e i tempi della cucina,
come il figlio Marcello Zenobi quelli della
sala. Qualche influenza delle vicine Marche compare qua e là nel menù ma non
ha mai intaccato la sana interpretazione
dei piatti della cucina abruzzese, teramana in particolare.
Stuzzicanti gli antipasti, con alternanza di
freddi (formaggi, salumi, tra i quali spicca
un delicato lonzino) e caldi, sempre legati
alla stagionalità con le preparazioni a base di verdure e di carni, abbinati con focaccine calde e olive ascolane, che suggeriamo di richiedere in aggiunta alle portate. Si può proseguire con la buonissima
chitarra con le polpettine di carne, con
le pappardelle al sugo di papera, con le
ceppe ai funghi oppure al sugo di castrato, con i delicati ravioli di ricotta, con
la pasta e ceci, con il timballo con ragù
di carne o con verdure e ortaggi in bianco. Imperdibile il piatto tipico della casa,
la capra alla neretese, ma sono perfetti
anche l’agnello cacio e uova, il coniglio
in padella con le olive nere oppure il filetto di maiale al ginepro. I dolci, come le
paste e il pane, sono fatti in casa e quasi tutte le materie prime utilizzate in cucina sono prodotte nell’azienda agricola di famiglia.
Cantina fornita, con un occhio di riguardo
per le etichette regionali.
Questo locale, situato nella strada parallela tra il lungomare e la strada nazionale Adriatica, porta il nome in dialetto locale delle cicale di mare, conosciute anche
con il nome di panocchie, dotate di aculei in grado di ferire la bocca. L’ambiente è
rustico e informale e il servizio, per quanto
premuroso, è piuttosto lento, soprattutto
nei fine settimana e in estate, e quindi bisognerà armarsi di pazienza e apprezzare la cucina di mare della famiglia Spitilli,
sicuramente irreprensibile per freschezza
delle materie prime e per le ricette semplici e tradizionali.
Le proposte del giorno saranno illustrate a voce, a cominciare dagli antipasti: la
passatina di ceci con la mazzolina, gli
scampi alla catalana, le seppioline bollite,
la frittata di sgombro al vapore con cipolla rossa, l’involtino di alici con lardo
e zucchine. Ma non mancano i classici
carpacci, il guazzetto di vongole e cozze
e, tra i crudi, le ostriche e gli scampi. Da
non perdere, tra i primi, le tagliatelle nere con la ricciola o con calamaretti e spigola, gli straccetti di grano saraceno ai
frutti di mare, la chitarrina con seppie e
pescatrice e gli gnocchetti con scampi e
zucchine. Tra i secondi, delicata e leggera la frittura di paranza, ma ottime e saporite anche le preparazioni al forno e le
grigliate miste. I dessert sono trascurabili
e poco in linea con il resto, sistemati in un
disordinato carrello.
La lista dei vini raccoglie quasi esclusivamente etichette abruzzesi.
609
Abruzzo
Guardiagrele
Guardiagrele
25 km a sud di Chieti ss 81
25 km a sud di Chieti ss 81
S anta
Villa
chiara
maiella CFB
Via Roma, 10
Tel. 0871 801139
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in febbraio
Coperti: 70
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Via Sette Dolori, 30
Tel. 0871 809319-809362
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: due settimane in luglio
Coperti: 60 + 20 esterni
Prezzi: 35-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Guardiagrele regala al visitatore il fascino delle cittadine pedemontane, ricche di
storia e di attività, fra tutte quelle dedicate all’artigianato artistico e agroalimentare. Nella principale via del centro storico
si affaccia questo locale animato da Gino
Primavera, Valerio Liberatoscioli e Domenico Scotti Del Greco, appassionati cultori delle tradizioni della zona e bravi a interpretare ricette e a studiare abbinamenti.
In un ambiente rustico e accogliente, con
mattoni a vista e volte a croce, propongono una serie di pietanze con qualche rara
concessione alla creatività.
Si può iniziare con il tortino “mistico” al
prosciutto di Orsogna, con la fonduta di
caciotta con asparagi, con il crostone di
ventricina teramana o con le tradizionalissime pallotte cac’ e ove al sugo di
pomodoro. Pasta di aziende abruzzesi o
fatta in casa, come nel caso delle linguine
di farro con pomodorini, delle fettuccelle con funghi galletti e pancetta, della chitarrina al ragù di lumache, della pasta con i fagioli di Pizzoferrato, dei crioli
(maccheroni simili a stringhe) alla salsiccia. A parte alcuni buoni formaggi e latticini guardiesi, ci sono l’agnello gratinato
alle erbe, la saporita lombatina di maiale
al pepe, la pecora alla callara e le brasciole di cavallo. Non da meno i dessert,
con lo spumone al croccante di mandorle
e la pizza dolce.
Carta dei vini di buon livello e assortimento, con una preferenza per le etichette regionali.
Una sosta a Villa Maiella può rivelarsi
un’esperienza indimenticabile. Per il paesaggio, per la qualità della cucina, per
l’attenzione riservata agli ospiti, per l’ampia disponibilità della cantina, con proposte anche al bicchiere. Chi ha vissuto la
lenta quanto inevitabile trasformazione da
trattoria a ristorante, può testimoniare come non sia mai cambiata l’identità e la filosofia di questo locale, ispirato alla scelta
rigorosa delle materie prime (di produzione propria o di produttori locali), esaltate
in ricette classiche, con qualche concessione alla fantasia. Il patron Peppino Tinari si divide tra sala e cucina dove sua
moglie Angela “alleva” il più grande dei figli, Arcangelo.
A tavola si comincia con i salumi, i tortini
di ricotta, le pallotte cacio e uova al sugo di pomodoro, la zuppa di farro spezzato con funghi e tartufo, il timballo di
melanzane con ricotta affumicata e pomodoro alla santoreggia. Ottimi i ravioli di
burrata al tartufo bianco o allo zafferano
dell’Aquila, la chitarra al ragù di castrato (un classico) oppure al ragù di agnello e ricotta al ginepro, le trenette di farro
e grano duro con zucchine e pomodoro e, in stagione, la chitarrina agli asparagi selvatici. Per secondo si sceglie tra
l’uovo con guanciale e tartufo estivo e il
coniglio in porchetta, tra il pollo al vino
cotto e le diverse preparazioni di agnello (costolette alla brace, coscio al forno,
spezzatino con cacio e uova, impanato e
fritto) fino all’ampio carrello dei formaggi.
È impensabile lasciare il tavolo senza dessert: l’inarrivabile millefoglie con la crema, i nuovi gusti di gelati e di sorbetti e le
preparazioni al cioccolato.
A
La Pasticceria Lullo, in via Roma 99, è il
luogo dove acquistare le sise delle monache. In contrada Piane di Caprafico, Giacomo Santoleri produce specialità di farro e di
altri grani antichi da coltivazioni biologiche.
Abruzzo
610
Isola
Sasso
del Gran
d’Italia
San Pietro
L’A q u i l a
Camarda
40 km a sud di Teramo ss 81, 150 e 491
13 km dal centro della città
Il
E lodia
mandrone
osteria moderna
Frazione San Pietro
Tel. 0861 976152
Chiuso il martedì, inverno anche mercoledì, mai in agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 45
Prezzi: 22-28 euro
Carte di credito: tutte, Bancomat
Via Valle Perchiana
Tel. 0862 606830
Chiuso lunedi e martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 100 + 30 esterni
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Uno dei locali storici della zona, presente
nella nostra guida fin dalla prima edizione. Nato nel 1982 come pub, dopo dieci
anni è stato trasformato in ristorante dai
nuovi proprietari, Loredana e Nada Canuti, che mantengono lo stesso entusiasmo
degli esordi, la qualità dei prodotti scelti e
la cucina delicata e gustosa, che richiama
il repertorio della tradizione teramana. Vale la pena di arrampicarsi fino ai 700 metri di questa frazione, un gruppo di case
fuori dall’abitato di Isola, per essere ripagati da una proposta consolidata e poco
incline alle novità.
Via con le bruschette con pecorino
marcetto e con la ventricina teramana
(morbida e spalmabile), con le salsicce di
cinghiale, con l’ottimo pecorino di Farindola (Presidio Slow Food), affiancati da
peschette acerbe all’olio aromatizzato al
tartufo, pomodori sott’olio, crocchette ripiene di ricotta o di melanzane e da una
selezione di salumi. Tra i primi spiccano
i tre classici: le strongole alla barcarola (uno spaghettone fatto in casa condito
con ragù di carne, funghi porcini e diciotto erbe aromatiche raccolte sul Gran Sasso), le ceppe (a forma appena affusolata,
lavorati con un ferretto) condite con i funghi porcini e la chitarra alla teramana,
ossia con sugo di pomodoro con le pallottine di carne. Tra i secondi non manca
mai lo squisito agnello cotto nel tegamino di terracotta con aglio e rosmarino,
alla brace o impanato e fritto. In alternativa c’è la tradizionale quanto saporita pecora alla callara.
Per chiudere c’è il dolce di ricotta, una
delle specialità della casa. Da bere, un dignitoso sfuso locale o qualche etichetta regionale.
Forza e coraggio. Quella che per i più è
una proverbiale incitazione, per la famiglia Moscardi ha rappresentato l’essenza stessa della vita dopo che il terremoto
ha reso inagibile il loro vecchio ristorante
e portato la disperazione tra le popolazione della zona. Il nuovo locale, situato poco distante, era già in itinere e oggi può
ospitare l’attività di famiglia, che si divide tra il ristorante gourmet e le camere ai
piani superiori, e l’osteria al piano terra. A
fare gli onori di casa c’è sempre Antonello, bravo a governare anche la ricca cantina (numerose pure le proposte al bicchiere), mentre in cucina si dividono i compiti
mamma Elodia con le altre due figlie Nadia e Wilma.
Come anticipa il nome, oggi Elodia è un
ambiente moderno con ampie vetrate e
apparecchiatura semplice ma di una certa eleganza, dove in avvio vengono serviti taglieri di salumi e di formaggi aquilani, melanzane alla parmigiana e altri stuzzichini di stagione. Le crespelle di ricotta
e spinaci con funghi, la chitarra allo zafferano dell’Aquila, gli gnocchi all’amatriciana bianca, le sagne con i fagioli di
Paganica o con i ceci di Navelli sono alcuni dei primi, per proseguire con il maialino lattonzolo al finocchietto, la tagliata
di vitellone bianco al caciocavallo, il pollo alla cacciatora, secondi affiancati da
verdure di stagione.
Come dessert la zuppetta di crema con
gelato di fiordilatte e cioccolato, la torta di mele e cioccolato, la pera glassata
con torta al Montepulciano d’Abruzzo.
611
Abruzzo
L’ A q u i l a
L’A q u i l a
La
conca
alla vecchia posta
La
Via Caldora, 12
Tel. 0862 405211
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: due settimane in agosto
Coperti: 50
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, MC, Visa, Bancomat
Via San Giacomo, 7
Tel. 0862 27481
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 80
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Vale la pena concedersi una sosta, proprio come facevano gli antichi viandanti
arrivando alle porte della città, in questa
oasi di ospitalità e di buona cucina. La famiglia Pelini riprende con rinnovato entusiasmo il discorso sulla cucina abruzzese,
quella di sponda montana fatta di straordinarie carni, di erbe spontanee, di prodotti del campo, di arte casearia. E quando il rispetto del territorio si coniuga con
la tecnica culinaria, allora la reinterpretazione della tradizione può regalare piacevoli sensazioni.
Menù stagionali e attenzione quasi maniacale alle materie prime. Gustosi e stuzzicanti antipasti, con la giusta attenzione
alla produzione artigianale locale (mortadellina di Campotosto, pecorino canestrato di Castel del Monte), preparano l’ingresso agli ottimi primi, caratterizzati da
sapori decisi e di grande personalità, come la chitarra al ragù abruzzese con le
pallottine, gli gnocchi al sugo di castrato, la zuppa di legumi, la sfogliata di scrippelle. Mano altrettanto sicura per i secondi a base di carne, vero vanto del patron
Gregorio che cura personalmente i tagli
di manzo e agnello, per non parlare della papera cucinata al forno. Torna in carta anche l’intramontabile pecora alla cottora, vanto della memoria agropastorale.
Una buona selezione di dolci al cucchiaio per chiudere. In cantina le migliori etichette regionali.
Se amate il clima familiare, l’ambiente semplice e i piatti saporiti delle genti di montagna, questo è l’indirizzo che fa
per voi. Uno dei pochi punti fermi della ristorazione aquilana, gestito con passione
da più di 40 anni dalla famiglia Brocchella
nell’immediata periferia della città.
La cucina è fatta di ingredienti semplici,
genuini, in gran parte di provenienza locale. Un forte legame con il territorio che
si realizza in gustose proposte della tradizione, mai banali, sempre caratterizzate da scrupolosi riferimenti stagionali. La
vera specialità del locale è rappresentato dalle inimitabili fregnacce, pasta fresca tirata a mano condita con pomodoro, pancetta, guanciale e pecorino. Sapori
ben definiti anche nella chitarra all’amatriciana o alla carbonara e nei classicissimi cannarozzetti lardo e cacio. Tanta carne tra i secondi, con lo straordinario agnello fritto panato a tirare la volata
con gli arrosti alla brace di pecora e
castrato. Tutt’altro che banale la lista dei
contorni, con freschissime verdure pronte per essere saltate in padella. Si chiude
con buoni dolci al cucchiaio: pizza dolce,
zuppa inglese, sformatino di ricotta e nocciole o crema cotta allo zafferano.
Giusta attenzione alla cantina con il meglio della produzione regionale.
Locale segnalato
dall’Associazione italiana celiachia.
AS
In piazza Duomo il bar-laboratorio
dell’antica ditta Fratelli Nurzia che produce
il famoso torrone tenero al cioccolato e nocciole, un grande classico aquilano.
Abruzzo
612
S
rupe
Nello storico locale di via Castello, da non
perdere una tappa a La Cantina del Boss.
Migliaia di etichette per un frizzante aperitivo
o una sosta più meditata.
L’ A q u i l a
Loreto Aprutino
9 km dal centro della città
24 km a ovest di Pescara ss 51
Le
La
Paganica
fontanelle
bilancia
Strada Statale 17 bis, 3
Tel. 0862 689491
Chiuso il mercoledì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 50
Prezzi: 20-25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Contrada Palazzo, 11
Tel. 085 8289321
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili in gennaio e in luglio
Coperti: 80
Prezzi: 22-25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
A Paganica il terremoto è ancora vivo e
tangibile nei ricordi delle persone e nelle ferite delle abitazioni, ma la determinazione degli aquilani ha spinto tante attività commerciali a rialzarsi e a rimboccarsi
le maniche per tornare a una seppur difficile normalità. Non si sono persi d’animo
Tonia Coccolone e il figlio Francesco Cappetti, che hanno riaperto il loro ristorante
(lei in cucina, lui in sala) dove, in un ambiente rustico e lindo, viene proposta una
cucina semplice e sostanziosa.
L’inizio è nel segno di salumi, formaggi, bruschette, zuppe di farro e legumi e
coratella d’agnello, per continuare con
una buona selezione di paste, alcune delle quali tirate a mano: gnocchi con sugo
di castrato, chitarra con pomodoro e basilico, pappardelle con funghi e tartufo, strozzapreti all’amatriciana, paccheri con ricotta, zucchine e noci. Come secondo, oltre al classico arrosto misto di
carni, ci sono tagli di agnello e di castrato alla brace, arrosticini di pecora, salsicce di maiale, pollo in casseruola e coniglio alla cacciatora, che potrà essere
accompagnato con verdure di stagione.
Per chi non ama la carne, c’è sempre la
scamorza arrosto. Dolci casalinghi come la millefoglie con la crema, il tiramisù,
il semifreddo al torrone aquilano, ma ci
sono anche i tozzetti alle mandorle da gustare con il caffè.
La carta dei vini è ragionata e offre un discreto panorama regionale e nazionale.
Uno dei locali storici della zona, ai piedi
del borgo medievale di Loreto che ospita anche l’originale museo dell’olio. Negli anni la famiglia di Sergio Di Zio ha aumentato di molto il numero dei coperti ma
la convivenza con piccoli e grandi gruppi non incide sulla qualità del cibo né sul
servizio, certo più veloce ma sempre disponibile e gioviale. Gianni Antico, che è
cresciuto con il locale, ama consigliare le
preparazioni di sapore casalingo della signora Antonietta (moglie di Sergio), al lavoro ai fornelli e alla grande brace.
A tavola si comincia con salumi e formaggi abruzzesi, affiancati dallo spezzatino di agnello al pomodoro, dai fegatini cacio e uova, dalla trippa di vitello e da preparazioni di ortaggi e verdure
di stagione che affollano gioiosamente la
tavola. Tra le paste fresche è imperdibile un assaggio di maccheroni alla mugnaia (spaghettoni di acqua e farina tirati
a mano) conditi con aglio, olio e peperone
dolce secco, oppure con sugo di tre carni, ma non sono da meno la chitarra con
gli asparagi, le pappardelle con i funghi,
le tagliatelle al sugo di lepre o la straordinaria pasta alla trappetana, una via
di mezzo tra un’orecchietta e un cavatello condito con olive nere e verdi e un trito
di erbe di campo. Della brace s’è detto: il
misto di agnello, maiale e vitello oppure la costata di manzo, la fiorentina (anche
impanata e fritta) o un assolo di vari tagli
di agnello, ma anche quaglie, formaggio
primo sale o scamorza. I dolci casalinghi
variano ma non mancano mai la tradizionale pizza dolce o una crostata di frutta.
Ampia scelta di vini prevalentemente regionali, con un buon bianco sfuso della zona.
A
In via Fioretta, all’ingresso del paese, la
norcineria dei fratelli De Paulis da tre generazioni si dedica alla lavorazione delle carni
di maiale: prosciutti e insaccati di ogni tipo e
salsiccia di fegato dolce, vanto della tradizione aquilana.
613
Abruzzo
Montesilvano
Montesilvano Colle
Mosciano
S a n t ’A n g e l o
7 km a nord di Pescara ss 16 o 16 bis
25 km a ne di Teramo a 14, ss 80 e 262 d
N inì
B orgo
Piazza Giardino, 1
Tel. 085 4689174
Chiuso il lunedi
Orario: sera, sabato e domenica anche pranzo
Ferie: 2 sett in novembre, 2 in gennaio
Coperti: 40
Prezzi: 36-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Strada Selva Alta
Tel. 085 8071021
Chiuso lunedì e martedì
Orario: sera, domenica anche pranzo
Ferie: variabili
Coperti: 45
Prezzi: 32-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
In inverno sarete accolti nella luminosa
sala rettangolare con le ampie vetrate,
d’estate sulla bella terrazza panoramica.
In entrambi i casi, lo sguardo si perderà
verso i vicini declivi e correrà senza ostacoli fino al mare. In questo ristorante in cima alla collina di Montesilvano si ammira uno splendido paesaggio e si apprezza
una cucina moderna e piuttosto tecnica,
alleggerita nella forma e nella sostanza,
preparata dal giovane Carmine Mannello
(con la supervisione dello chef “stellato”
Niko Romito, contitolare del locale) e presentata in sala dal bravo Gianni Di Marino.
Il menù prevede una scelta di quattro
piatti per ogni portata, una parte dei quali
ruota periodicamente, mentre altri si trovano sempre: le pallotte cacio e uova
con salsa di pomodoro fresco, il baccalà con peperoni arrosto e olive, il pollo ai
carboni, lo stracotto di vitello al Montepulciano d’Abruzzo, l’agnello fritto con
cicoria al peperoncino e agrodolce di peperone, la sfoglia di cioccolata con ricotta, uvetta e cannella. Ma si possono trovare anche la lasagna abruzzese con
ricotta di pecora e pesto di basilico, la minestra di cazzarielli (gnocchetti di acqua
e farina) con piselli e pecorino o con fagioli e verza, gli gnocchi con melanzane, pomodoro e ricotta al ginepro o con baccalà, fave e basilico, la tagliata di manzo, il
maialino arrosto. Si chiude con una selezione di formaggi abruzzesi come secondo, con la crema bruciata al cucchiaio o
con la zuppa di frutta con gelato all’anice.
Carta dei vini limitata ma ben delineata.
Fatti pochi chilometri dal casello autostradale, in un tranquillo angolo di campagna troverete il ristorante in cui Gabriele Marrangoni, chef autodidatta, ha trovato le condizioni ideali per esprimersi e
per sviluppare una virtuosa sinergia con
i produttori della zona. La cucina si muove perlopiù nei binari della cucina locale
di terra, con incursioni in quella marinara,
senza rinunciare a tocchi innovativi.
Tra gli antipasti spiccano diversi salumi e
formaggi, ortaggi sott’olio, insalate di farro e di legumi oppure piatti unici come le
saporite mazzarelle teramane o le seppie panate e arrostite accompagnate da
indivia. Sempre gustosi i classici, come la
chitarra con le pallottine, i pappicci con
fave e guanciale, le tagliatelle con baccalà, uvetta e pomodoro: qualche novità con le chicche di patate con mazzancolle e tartufo estivo. Andando avanti ci
sono il tradizionale spezzatino di pecora
alla callara o i leggeri fiori di zucca fritti e
farciti, la quaglia arrostita con fagioli e pomodori appassiti. Buona conclusione con
il semifreddo di ricotta di pecora e cioccolato, con la tradizionale pizza dolce o
con un tocchetto del raro libretto di fichi.
Carta dei vini adeguata nei ricarichi, ma
da aggiornare. Tra le note positive, la possibilità di menù vegetariani, la capacità di
gestire gli affollati weekend e il programma di serate con musica dal vivo.
Selva de’ Colli
spoltino
Locale segnalato
dall’Associazione italiana celiachia.
AS Della stessa gestione è Terre del Gusto: di fronte al casello autostradale, è ideale
per una sosta veloce e per acquistare prodotti alimentari della zona.
Abruzzo
614
Ofena
Ortona
48 km a est di L’Aquila ss 17 e ss 153
29 km a est di Chieti, ss 649 e 16
S apori
Al
di campagna
vecchio teatro
Contrada Colonia Frasca, km 7,800
Tel. 0862 954253
Chiuso il giovedì e domenica sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in novembre
Coperti: 35
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Largo Ripetta, 7
Tel. 085 9064495
Chiuso il mercoledì, in estate solo a pranzo
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 35 + 30 esterni
Prezzi: 35-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Una bella e isolata casa di pietra, facilmente raggiungibile deviando per contrada Frasca prima di raggiungere il borgo di
Ofena, ospita questo ottimo ristoro agrituristico che, accanto a preparazioni della tradizione aquilana, propone alcune interessanti rivisitazioni. Molte delle materie
prime provengono dall’azienda agricola
di famiglia e ogni cosa è curata, dal tovagliato alla presentazione delle portate che
Gabriella Costantini prepara con mano felice, supportata nel servizio simpatico e
attento delle figlie Livia e Serena.
Imperdibile è la sequenza di antipasti: oltre al classico assaggio di salumi e formaggi locali arrivano sottilissime patate
in cartoccio, frittatina ai fichi o con altri
prodotti di stagione, fiadoncini gratinati,
crostini con formaggi, pere e miele, e la
polenta con salsiccia e salsa di funghi.
Poi la ricotta con marmellata al peperoncino, il pecorino canestrato di Castel del
Monte con riduzione di Montepulciano, la
coratella di agnello. Molto buoni anche i
primi: chitarrina o ravioli di ricotta con sugo di pomodoro, gnocchetti ai ceci e
zafferano di Navelli, timballo con asparagi e agnello, la zuppa con le lenticchie di
Santo Stefano di Sessanio. Per secondo
ci sono le carni di agnello, manzo e maiale arrosto, oppure il cacetto primo sale
al Centerbe. Fra i dolci, la millefoglie con
crema casalinga e la mattonella al cioccolato con le fragole.
Selezione di etichette di produttori locali e
un vino sfuso di buona fattura. Si possono
anche acquistare legumi e cereali di produzione propria e altre tipicità dell’aquilano e sostare in una delle quattro camere.
Situato nel centro storico della cittadina adriatica, all’inizio della “passeggiata
orientale” affacciata sul porto, il Vecchio
Teatro è un sicuro punto di approdo per
passare qualche ora in tranquillità. Nella bella stagione si può pasteggiare sulla
veranda che guarda il mare degustando
la semplice e piacevole cucina di pesce
che la famiglia Carusi propone con cortesia e attenzione.
Si può iniziare con carpacci di spigola o di ricciola, oppure optare per gustosi guazzetti di cozze, vongole e pomodorini o, ancora, per il baccalà in umido
con pomodoro e olive. Tra i primi segnaliamo la classica chitarrina allo scoglio, la
calamarata con aglio, olio, peperoncino e scampi o nella versione con zucca,
gamberi e calamari, le sagnette ai frutti di mare. I secondi variano in funzione
del pescato giornaliero e della stagione:
si possono quindi trovare la rana pescatrice con ortaggi di stagione, l’orata al
forno con patate e asparagi, il dentice al
sale, il rombo all’acquapazza e la frittura
mista. In alternativa al pesce si può spaziare in una serie di proposte di terra, con
taglieri di formaggi e salumi locali e carni alla griglia.
Buoni i dolci, dai semifreddi con frutta
di stagione, alle tradizionali nevole, ossia cialde al mosto cotto e cannella, abbinate a vino cotto di produzione propria.
La carta dei vini è incentrata su una vasta scelta di etichette abruzzesi con ricarichi corretti.
AS
In corso Matteotti, a due passi dal
castello aragonese, l’Enoteca Regionale
d’Abruzzo è il luogo ideale per degustare e
acquistare tutti i vini e i liquori abruzzesi.
615
Abruzzo
Pacentro
Pescara
70 km a se di L’Aquila, 8 km a est di Sulmona
Taverna de li caldora
C F B A cquapazza
Piazza Umberto I, 13
Tel. 0864 41139
Chiuso domenica sera e martedì, inverno anche lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 100
Prezzi: 35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Via Italica, 94
Tel. 085 4514470
Chiuso sabato a pranzo e domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 40 + 12 esterni
Prezzi: 35-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Tanti sono i motivi che rendono un’esperienza unica la sosta in questa osteria nel
cuore di Pacentro, suggestivo borgo ai
piedi del Morrone, affacciato sulla Valle
Peligna e a pochi chilometri da Sulmona.
Qui Carmine e Teresa Cercone vi accoglieranno in un contesto di sobria eleganza, con piatti che privilegiano la qualità
delle materie prime e le preparazioni fortemente legate al territorio e ai ritmi delle stagioni.
Per cominciare, una deliziosa ricotta di
capra accompagnata da una selezione di
salumi, coratella di agnello cacio e uovo,
fritto di fiori di zucca, baccalà, carciofi
e funghi. Poi, carpaccio di manzo, insalata di baccalà, zuppa di fagioli, funghi arrosto, melanzane fritte, tolle (lo scapo florale) d’aglio sott’olio, verza con agnello e
cavolfiori saltati. La pasta è tutta fatta in
casa, si tratti dei ravioli ripieni di ricotta di
pecora o di capra con sugo di pomodoro, di pappardelle con funghi e asparagi, di gnocchi al ragù di castrato o della
chitarrina con tartufo o al sugo di agnello. Vasta anche la scelta dei secondi, dove regnano le carni: agnello a scottadito, capretto cac’e ova, pecora al cotturo, marro (involtino di interiora) ma anche il
saporito fegatazzo (salsiccia di fegato con
peperoncino piccante) e il galletto nostrano alla brace. Se avete ancora spazio, da non perdere l’assaggio di formaggi e i dolci: la pizza dolce, vari semifreddi
e la pasticceria secca casalinga, arricchita con torrone e confetti di Sulmona.
In cantina ottima scelta di vini abruzzesi e
non, con una buona selezione di distillati.
È nuova la sede di questa Acquapazza,
che si è trasferita a meno di un chilometro
dall’affollato centro della Pescara vecchia,
con il bonus di qualche tavolo esterno per
la bella stagione. Per il resto Ernesto Vianello e Paola Cetrullo mantengono il tono
semplice e un’offerta affidabile, che valorizza il buon pescato locale in un panorama cittadino che, tranne poche eccezioni, si colloca su un livello medio di qualità
a prezzi piuttosto elevati. Così scegliamo
la sicura semplicità di questo ristorantino
la cui filosofia di cucina rispecchia in pieno l’insegna ispirata alla leggera cottura in
acqua, olio, pomodorini e, talvolta, vino.
I piatti del giorno sono descritti a voce: si
comincia con alici marinate, crostacei e
frutti di mare, seppioline ripiene, mazzancolle in umido, insalata di polpo e
patate, scampi crudi o saltati in padella con ortaggi o verdure di stagione, fino
a una delicata fritturina di paranza. Tra i
primi, da segnalare gustosi paccheri con
scampi profumati all’arancia, le paste fresche (tagliatelle, chitarrine) con vongole e zafferano, scampi o frutti di mare, a
seconda della disponibilità del mercato.
Si può continuare con pesci di spina come la mazzolina, la triglia, la rana pescatrice o il rombo, ovviamente da cuocere
all’acquapazza oppure arrosto. Fra i dolci la classica millefoglie alla crema, la crema catalana e un buon sorbetto di frutta.
La scelta dei vini spazia tra i migliori abruzzesi e una decina da altre regioni.
Abruzzo
616
AS
Poco distante, in piazza Garibaldi, il
Caprice di Fabrizio Camplone è il miglior bar
pasticceria della città: torte, semifreddi, pralineria e un’ampia scelta di gelati classici e
originali preparati con prodotti locali.
Pescara
La
lumaca Pescara
F B L ocanda
manthoné FB
Via delle Caserme, 51
Tel. 085 4510880
Chiuso la domenica e sabato a pranzo
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 40 + 10 esterni
Prezzi: 25-32 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, MC, Visa, Bancomat
Corso Manthoné, 58
Tel. 085 4549034
Chiuso la domenica
Orario: solo la sera
Ferie: variabili
Coperti: 70 + 25 esterni
Prezzi: 35-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Siamo nel cuore della città vecchia, a due
passi dal Museo delle Genti d’Abruzzo.
Una vicinanza non casuale, visto l’impegno che La Lumaca dedica alla riscoperta
delle tradizioni enogastronomiche del territorio. La freschezza delle materie prime,
l’abilità della cucina, la cordialità dell’accoglienza e una buona lista dei vini fanno
sì che il locale sia sempre molto frequentato. Merito del giovane patron Luca Filippini e del cuoco Nicolino Di Sabatino,
bravi a condurre questa osteria di recente
fondazione, organizzando anche interessanti serate a tema stagionale.
Si parte con fragranti e profumati antipasti, in grado di coniugare al meglio stagione e territorio con frittate, salumi, formaggi e verdure; in alternativa, crudo di
manzo di razza marchigiana o terrina di
tacchino. La pasta fatta in casa domina
tra i primi piatti, con ravioli, chitarra, maltagliati o maccheroni, conditi da sughi al
cinghiale, ragù di carni o, più semplicemente, da ricotta e zafferano. Tra i secondi, l’agnello porchettato, il brasato
di manzo al Montepulciano o l’immancabile carne alla griglia; interessante anche la parmigiana di melanzane con scamorza di bufala. Intelligenti sia la selezione di formaggi sia la proposta di dolci al
cucchiaio, tra i quali un buonissimo semifreddo al parrozzo a testimoniare le influenze dannunziane in questa zona.
Buona la cantina, con belle etichette e ricarichi corretti.
Nella zona vecchia di Pescara la Locanda
Manthoné è uno degli indirizzi sicuri per
gustare una buona cucina di terra. Il locale è accogliente, misto di modernità e della storia di questo pezzo di città. Affidatevi ai consigli di Luca Panunzio per quel
che riguarda il menù – ma c’è anche una
proposta degustazione a 35 euro – che il
buon Enzo D’Andreamatteo cambia periodicamente e che prepara da par suo,
a volte alleggerendo le cotture, altre volte abbinando bene i prodotti tradizionali di
questo e di altri territori.
Come antipasto troverete praticamente
sempre cacigni con fagioli tondini, peperone croccante con l’aggiunta di sarde
fritte e baccalà mantecato. In primavera
ed estate (quando si può anche mangiare all’esterno) ci sono i funghi: si potranno assaggiare l’insalata di ovuli con pecorino a scaglie e i cardoncelli ripieni,
ma anche i ceci con spuntature di maiale. Tra i primi, i classici ravioli di burrata e la chitarra con il sugo di pallottine
di carne, affiancati dai fusilli con fave fresche e guanciale con salsa di pecorino e
dai paccheri con baccalà, patate e pesto. Sempre valida la proposta delle carni: dall’agnello alle tagliate di razza marchigiana, passando per le preparazioni di
capretto o di gallo al tegame, fino al tacchino alla canzanese. Buona la selezione
dei formaggi. Mousse di cioccolato, cannoli di ricotta e panino di marzapane con
crema di pistacchio per dessert.
La carta dei vini è ampia e articolata.
A
Nei pressi del mercato coperto in via dai
Bastioni 81, la macelleria Da Rino è il posto
giusto per carni bovine, suine e ovine.
A
In via Trento 84, da Cicchelli Generi Alimentari c’è ampia scelta di salumi, formaggi,
pane, oli e sottoli e tante altre specialità.
617
Abruzzo
Pescara
Pescasseroli
100 km a se di L’Aquila, 36 km da Sulmona ss 83
Taverna 58
C B P listia
Corso Manthoné, 46
Tel. 085 690724
Chiuso sabato a pranzo, domenica e festivi
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: agosto
Coperti: 60
Prezzi: 32-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Via Principe di Napoli, 28
Tel. 0863 910429-910732
Chiuso il lunedì, mai da metà luglio a metà settembre
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 40
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Atmosfere d’altri tempi sulle tracce di
D’Annunzio e Flaiano, i due grandi pescaresi nati in questa parte seicentesca del
capoluogo adriatico. Un locale sui generis
che Giovanni Marrone (citazione d’obbligo
per la sua indiscussa originalità e competenza) è riuscito a inserire tra le certezze della ristorazione abruzzese. Un’aria
“rustica e colta” accompagna un viaggio
gastronomico fra le tradizioni più sincere
dell’arte culinaria regionale.
Si inizia in grande stile con la fellata
abruzzese, un sontuoso vassoio con fette (felle) di prosciutto di Torano, ventricina di Vasto, coppa e salame teramano,
formaggio da latte crudo di Rivisondoli,
pecorino marcetto e paté di papera muta. Sapori puliti nei primi piatti: chitarrina
con funghi e tartufi dell’aquilano, farro
con germogli di ortica, spaghetti con sugo finto. I secondi sono a base di carne,
con qualche piacevole eccezione. Squisiti
la pecora della Majella al tegame e il vitello stracotto. In carta sono presenti anche una saporita selezione di piatti a base di baccalà, qualche originale crudité,
e “pesci di montagna”, come la trota del
Tirino con i fagioli e i gamberi di fiume.
Tra i dessert, lo “storico” zabaione caldo al Marsala, preparato al carrello dallo stesso patron, merita da solo una visita; ottima anche la cassata di parrozzo, il
dolce tipico di Pescara.
Cantina ben fornita, con una giusta attenzione alle migliori etichette regionali. Disponibili anche menù per vegetariani.
Plistia è una sosta irrinunciabile per chi si
trovi tra le montagne del Parco nazionale
d’Abruzzo. Cicitto Decima è un personaggio noto da queste parti, schietto e informale quanto basta per mettere chiunque
a proprio agio in questa locanda rustica
e accogliente che gestisce con la moglie
Laura, ai fornelli, e con la figlia Simona,
impegnata nella cura delle dieci camere
ai piani superiori.
A tavola conviene affidarsi alle proposte del giorno, a cominciare dalla ricotta di mucca e dai formaggi di media stagionatura. E poi il prosciutto nostrano, la
zuppa tiepida di lenticchie, patate novelle e orapi (spinacio selvatico di montagna), le zucchine con mozzarella e acciughe, la minestra di ceci neri del Gran
Sasso e una gustosa teoria di fritti: baccalà, fiori di zucca e fiori di sambuco, salvia, pasta di pane al rosmarino e funghi
secondo le stagioni, che scandiscono anche i condimenti dei primi piatti. Il buonissimo strudel di ricotta, orapi e zafferano dell’Aquila, le lasagne in brodo leggero di carne con le sue pallottine, i riccioli
(una sorta di cavatelli) con lo zafferano
e il guanciale. Seguono le costatine o il
coscio di agnello lardellato alla brace, lo
spezzatino di coniglio fritto, lo stinco di
vitello al vino rosso, ma lasciate spazio ai
dolci da forno di Laura: millefoglie, zabaione di crema pasticcera con lamponi, bignè di cioccolato caldo o torta di ricotta.
Ben fornita la cantina.
S
Nel centrale corso Umberto c’è il bar Excelsior, per aperitivi e pause pranzo.
Abruzzo
618
AS
In piazza Vittorio Emanuele II, l’Antico
Forno propone dolci, pani, pizze bianche e al
pomodoro. In piazza Vittorio Emanuele, Sapore Divino: ideale per l’aperitivo e per l’acquisto di vini e distillati.
Picciano
Poggio Picenze
24 km a ovest di Pescara ss 16 bis e ss 151
20 km a est di L’Aquila ss 17
F ont ’ artana C B O steria
della posta
Piazza Duca degli Abruzzi, 8
Tel. 085 8285451
Chiuso il martedì
Orario: sera, domenica e festivi anche pranzo
Ferie: ultima sett di gennaio, prima di luglio e di settembre
Coperti: 50 + 15 esterni
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Via della Palombaia, 1
Tel. 0862 80474
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 150
Prezzi: 25-28 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Punteggiata da piccoli borghi, l’area vestina è disegnata da vigneti e oliveti. Oltre
al bellissimo Museo delle tradizioni e delle
arti contadine, Picciano offre al visitatore
una sosta difficile da dimenticare. Al piano inferiore di una casa ben ristrutturata
del centro storico Antonio Di Giovacchino
presenta con semplicità la cucina quotidiana realizzata dalle donne di casa, la
madre Concetta e la moglie Cristina: una
cucina che prende ispirazione dalla tradizione, dai riti agrari, dai ritmi stagionali.
C’è abbondanza nella scelta e nella dimensione delle portate, a cominciare da
salumi e formaggi locali, giuncata e ricotta fresche, insalata di farro e fagiolini, pallotte cac’e ove o di zucca e formaggio,
preparazioni a base di verdure e ortaggi
del periodo, coratella di agnello e ciff’ e
ciaff’ di maiale magari accompagnati da
polenta e pizz’onte. La pasta è tutta fatta in casa, come nel caso dei ravioli ripieni
di caprino e pomodoro fresco, dei tajarill’
con i fagioli, degli strapizz’ con fave fresche e pomodoro, delle pappardelle al
sugo di papera, carne che ritroviamo anche cotta in tegame. Tra i secondi ci sono
anche il castrato al limone, l’agnello alla brace, il coniglio in tegame o ripieno,
il pollo alla brace o in padella con odori e
spezie, la pancetta di vitello cotta al forno a legna. Classica chiusura con il latteruolo, le crostate di frutta, la torta di cioccolato e cocco.
I tanti vini regionali, stivati nella piccola
grotta all’ingresso, sono proposti con ricarichi onesti.
È evidente che il terremoto del 2009 ha lasciato il segno nella vita degli aquilani, impegnati a dare seguito alle attività e a far
ripartire l’economia locale, a dare spazio
più alla sostanza che alla forma. Ne paga le conseguenze anche questa osteria,
che nell’anno successivo al sisma ha rappresentato non solo un luogo di ritrovo di
molti operatori del circondario ma anche
la meta privilegiata dei lavoratori impegnati nella ricostruzione. Di conseguenza si è ridotto il numero di proposte, che
cambiano quotidianamente e che sono illustrate a voce nell’ampio salone dove trovano posto piccole e grandi tavolate.
Non è venuta meno la scelta dei prodotti tipici ai quali è riservato un angolo all’ingresso e che sono sempre privilegiati in
una cucina legata alle tradizioni agropastorali. Ecco allora i buoni salumi, i formaggi (tra i quali il canestrato di Castel
del Monte, Presidio Slow Food), la ricotta,
insieme a grandi abbondanze di ortaggi,
verdure, legumi e funghi in varie preparazioni che ritroviamo come condimento di
zuppe e di pasta fresca. Si può scegliere
tra la zuppa di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio (altro Presidio) e quella di
ceci e castagne oppure tra i maccheroni alla chitarra con i funghi o con lo zafferano dell’Aquila, i brudusiji (maltagliati)
con la ricotta, gli gnocchetti con i ceci
di Navelli o con i fagioli di Paganica. Carni soprattutto ovine, suine e bovine, cotte
al tegame o alla brace e qualche dessert
casalingo come i dolcetti tradizionali da
forno e le mele cotogne al mosto d’uva.
Discreta l’offerta dei vini mentre è da
scartare lo sfuso.
A
In viale Marconi 24 la macelleria Silvestre
Di Federico vende carni bovine, suine e ovine e produce ottimi insaccati.
619
Abruzzo
Rivisondoli
Roseto
degli Abruzzi
96 km a se di L’Aquila, 32 da Sulmona ss 17
32 km a est di Teramo ss 81 e 150
G iocondo F B Vecchia
marina C
Via del Suffragio, 2
Tel. 0864 69123
Chiuso il martedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 40
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Lungomare Trento, 37
Tel. 085 8931170
Chiuso domenica sera e lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 35 + 25 esterni
Prezzi: 35-38 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Quasi nascosta, ricavata in una sorta di
fondaco, una ruella del centro, questa
osteria è sempre affidabile. Giocondo Gasbarro è un padrone di casa affabile e riesce a far sentire tutti a proprio agio, nonostante gli spazi un po’ angusti. Rivisondoli è molto frequentato soprattutto nel
fine settimana: non sorprenda che, al momento della prenotazione, vi si chieda se
preferite il primo o il secondo turno. Nessun timore, perché Elisabetta e il simpatico Max contribuiscono a rendere il servizio solerte e preciso. Giocondo sa dove
e quando acquistare ottime materie prime
e in cucina, come sempre, ecco mamma
’Zabetta e la signora Giovanna.
Il menù è collaudatissimo tra salumi, formaggi e latticini e tra le scelte stagionali
o quotidiane, come i crostini al lardo, la
giardiniera, i peperoni in agrodolce, e, nel
giusto periodo, la coratella di agnello.
Primi all’insegna della tradizione: le foije (verze) e patate, i classici cazzarielli
(gnocchetti) con fagioli e verdure, la zuppa di ceci e castagne con rosmarino,
le cordicelle pancetta, salsiccia e pecorino, le tagliatelle alla morronese (carne tritata, peperone dolce e cicoria), il farro con i porcini, i ravioli dolci. Per secondo formaggi (buona selezione di pecorini
e vaccini della zona) e cotture alla brace
con l’agnello sempre gustoso, le salsicce
di carne o di fegato di maiale, il capretto.
Chiudono il pasto la tipica pizza dolce, i
mostaccioli di Scanno, i cannoli alla crema, la torta di crema cotta, i confetti di
Sulmona. Molto varia la proposta dei vini
regionali e nazionali.
Il mare nel piatto. Si potrebbe riassumere
così la cucina di questo ristorante gestito
da Gennaro D’Ignazio e Giovanni Parnanzone. Sono loro a provvedere all’approvvigionamento quotidiano nei mercati ittici tra Civitanova Marche e Pescara che
Loredana, sorella di Gennaro e moglie
di Giovanni, presentano in maniera semplice ma non banale. Significativo e con
nuova veste grafica il menù, pensato per
ogni esigenza: dal pranzo di lavoro (veloce, di qualità e conveniente: 25 euro), al
menù degustazione, al “gran degustazione”; stessi criteri per la carta dei vini che,
accanto all’attenta selezione di cantine regionali, propone etichette italiane e internazionali. Ottima anche l’offerta degli extravergine regionali.
Tra gli antipasti, sgombri, palamite, alici, cicale di mare, triglie, seppie preparati crudi, bolliti, fritti, scottadito o accompagnati con verdure di stagione. Da non
perdere gli scampi all’arrabbiata, il merluzzo fritto, le olive fritte ripiene di pesce e il guazzetto di paparazze (vongole
comuni). Buoni i tagliolini con calamari
e vongole e i mezzi paccheri con sogliola, scampi e pomodorini, gli gnocchi agli
scampi, le mezzemaniche con crostacei
e calamari o le linguine allo scoglio. Per
i secondi, dal fritto di paranza, alle grigliate, alle preparazioni al forno, basta lasciarsi guidare dalle proposte del giorno.
Pane e focacce sono fatti in casa. Per
chiudere una piccola e preziosa selezione
di dolci casalinghi e sorbetti.
A
A pochi passi Enogiò propone vini e prodotti tipici locali, tra formaggi, salumi, zafferano, mieli e marmellate.
Abruzzo
620
A
Verso il casello autostradale di Roseto
degli Abruzzi, pastificio artigianale Verrigni:
formati classici e originali di pasta di grano
duro, kamut e biologica trafilata al bronzo e
all’oro.
San Salvo
San Salvo
86 km a se di Chieti ss16, 11km da Vasto
91 km a se di Chieti, 11 km da Vasto
O steria
delle spezie San Salvo Marina
F R istorante
marina
Corso Garibaldi, 44
Tel. 0982 424409-347 1257301
Chiuso il mercoledì, inverno anche domenica sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: in settembre
Coperti: 45
Prezzi: 30-35 euro vini esclusi
Carte di credito: CartaSi, MC, Visa
Via Pigafetta, 70-Statale 16, piazzale Agip
Tel. 0873 803142
Chiuso domenica e lunedì sera
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 50
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: AE, CartaSi, MC, Visa, Bancomat
Siamo nella strada principale della parte alta di San Salvo, a cavallo tra Abruzzo e Molise: due territori che condividono
un retroterra di sapori e di prodotti di assoluta eccellenza. Giancarlo Cilli, il patron
di questa osteria, li seleziona e li interpreta in maniera spesso rigorosa, con attenzione e cura maniacale per i dettagli. Insegna in legno minimalista, pochi fronzoli e ambiente ben curato dai toni riposanti.
La linea in cucina è sempre la stessa: pescare nel territorio e poi limare e rielaborare, ma senza eccessivi stravolgimenti.
Si inizia con una serie di piccoli antipasti,
come la buona cicoria impazzita (fritta in pastella) oppure la sfogliatina con ricotta e carciofi locali. Si prosegue con i
pennoni della Majella al ragù bianco e
funghi cardoncelli, i tortellacci in sfoglia
di zafferano, gli gnocchi al tartufo nero d’Abruzzo. Non da meno è il ventaglio
dei secondi, con il cosciotto di agnello
“abbottonato”, il prosciutto di maialino
al miele, il carciofo di Cupello ripieno e il
buon pollo cif e ciaff, capace di mettere d’accordo nuovi e vecchi clienti. A chi
non ama la carne, consigliamo l’impeccabile scamorza molisana alla fiamma o
una buona selezione di formaggi. La pasticceria è un’arte di famiglia: dalla lunga
lista si segnalano la lieve millefoglie sbriciolata con crema di agrumi e la mousse
di crema di nocciole.
Carta dei vini non amplissima ma saggia,
con prevalenza dei rossi abruzzesi.
Pesce fresco e cucina con pochi fronzoli.
È questo lo stile consolidato del ristorante gestito da sempre dalla famiglia Raspa:
Michele in sala (dove fa spesso capolino
anche il papà Gennaro) mentre la madre
Adele e la sorella Vanna lavorano fianco a
fianco ai fornelli. L’insegna di questo locale si scorge dalla strada nazionale, appena dietro quella dell’Agip, nei pressi della
rotatoria che conduce al lungomare o al
vicinissimo casello autostradale. Una volta entrati, ci si ritrova in un ambiente dallo
stile classico e accogliente, con una sala
principale e una più raccolta.
Il menù è illustrato a voce e comprende
una selezione del pescato giornaliero: inutile dire che la freschezza del prodotto è
assolutamente garantita. Troverete calamari, scampi crudi e bolliti, tagli a carpaccio, alici marinate, palamita appena
scottata, salame di polpo, cozze ripiene e gratinate, cannolicchi, tranci di ricciola al pomodoro e timo. Delicati e quasi
impalpabili gli gnocchetti di patate con
calamari e pomodoro fresco, ma buoni
davvero anche i fusilli lunghi con ricciola, erba cipollina, pomodorini e capperi, così come la chitarrina ai frutti di mare. Tra i secondi, i pesci di spina alla brace, al forno o a tranci in padella, la frittura
o l’arrosto misto, il guazzetto di scampi,
calamari e rana pescatrice. Pasticceria
casalinga al cucchiaio e crostate di ricotta e di frutta.
Per i vini si sceglie bene tra le tante etichette abruzzesi e tra una intelligente selezione nazionale.
AS
In corso Garibaldi 7, la gelateria Caffè
Roma si segnala per la produzione di dolci
locali e gelati artigianali. In via Histonia 31, la
famiglia Roberti prepara porchetta arrosto,
ventricina e salsicce.
621
Abruzzo
Sant’Omero
Santo Stefano
di Sessanio
25 km a ne di Teramo
29 km a est dell’Aquila
La
piazzetta B O stello
del cavaliere
Via alla Salara, 9
Tel. 0861 88530
Chiuso la domenica
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: 1 sett dopo Ferragosto, 1 dopo Capodanno
Coperti: 35
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Via della Giudea, 1
Tel. 0862 89679
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: variabili
Coperti: 40 + 20 esterni
Prezzi: 25-30 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte
Una, dieci, cento preparazioni di baccalà
servite a tutto menù. E non potrebbe essere altrimenti visto che qui a Sant’Omero la tradizione del “pesce veloce del Baltico” è radicata sin dagli anni ’30 quando
un commerciante del posto ne avviò l’importazione e che oggi si traduce anche in
una sagra di metà luglio, rinomata e frequentata. In questo locale, situato proprio
di fronte all’ospedale cittadino, l’interpretazione del baccalà è sublime, e il merito è
tutto della signora Roberta Nepa che crea
in cucina, e del figlio Nico, che si muove
con competenza e passione tra i tavoli e
nella gestione di una cantina ricca, ben
articolata tra prodotti regionali e nazionali, dai ricarichi corretti.
Il baccalà dunque: con patate e pomodorini, con i ceci, con i peperoni arrostiti, fritto in forma di polpette, ma con un
po’ di fortuna si possono trovare la trippa di stoccafisso (meglio ordinarla) o
una versione originale delle mazzarelle
teramane dove, al posto della coratella di
agnello, l’involtino di indivia contiene un ripieno di baccalà. È il condimento in bianco o al sugo della pasta alla chitarra o
degli gnocchi, dei maltagliati con i ceci,
ma è anche il ripieno dei ravioli farciti con
pomodoro e basilico. Il baccalà è poi alla
griglia, nella versione tradizionale cucinato al tegame con pomodori e patate o in
quella dei filetti di baccalà con zafferano di Navelli, ceci e patate. Qualche alternativa di carne, come l’agnello locale e i
tagli di bovino di razza marchigiana serviti con buoni contorni. Si chiude con qualche dolce di fattura casalinga.
In questo angolo del Parco nazionale del
Gran Sasso il tempo sembra essersi fermato alla notte del 6 aprile 2009, quella del terremoto. È vero che qui la scossa non ha causato danni tragici ma sono visibili lesioni e crepe per molti edifici
del centro storico, ancora tutto puntellato.
Pur tentata dalle difficoltà a un certo immobilismo, la famiglia Cucchiella ha deciso di proseguire con l’impegno di sempre
(ma conviene accertarsi telefonicamente di eventuali variazioni nelle aperture).
La signora Rosa si muove tra i fornelli della piccola cucina, i figli Mariella e Luca accolgono i clienti. Ricca varietà di antipasti tra salumi aquilani, pizza fritta, farro
e ceci, bruschette, verdure di stagione in
varie preparazioni, ricotta, pecorini di diversa stagionatura, cacio marcetto e lardo servito con le castagne. Il piatto irrinunciabile è ovviamente la zuppa di lenticchie di Santo Stefano (Presidio Slow
Food), prodotte in famiglia come quasi
tutte le carni, i salumi, i formaggi; in alternativa si possono trovare gnocchi con lo
zafferano aquilano, tagliatelle con i funghi o al sugo di agnello, timballo di verdure, ravioli di ricotta, fettuccine con gli
orapi. Più limitata l’offerta dei secondi, tra
agnello e maiale alla brace, arrosticini di
agnello, pecora aglju cutturu e formaggio fritto. Anche le torte e i liquori sono
fatti in casa e valgono l’assaggio.
Si può scegliere bene tra etichette di vini
abruzzesi con ricarichi onesti.
Abruzzo
622
A
Oltre ai prodotti biologici dell’azienda
Cucchiella, vale la pena andare a Castel del
Monte (10 km) per acquistare il canestrato
(Presidio Slow Food) dell’azienda Gran Sasso in piazza del Lago.
S a n Vi t o C h i e t i n o
Schiavi
39 km a se di Chieti a 14 a ss 16
99 km a sud di Chieti, 58 km da Vasto ss 650
La
A ntica
Sant’Apollinare
valletta
di
Abruzzo
trattoria
vittoria
Località Sant’Apollinare
Tel. 0872 58587-380 3064741
Chiuso il martedì
Orario: sera, domenica anche pranzo
Ferie: tra gennaio e febbraio
Coperti: 110
Prezzi: 30 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
Località Valloni, 5
Tel. 0873 970250
Chiuso il giovedì, mai in agosto
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: tra gennaio e febbraio
Coperti: 50 + 20 esterni
Prezzi: 25 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
La valletta è un piccolo avvallamento che
caratterizza la minuscola piazza di questa
frazione rurale, situata quasi a metà strada tra l’uscita autostradale di Lanciano e
la Costa dei Trabocchi. Questa che segnaliamo è una trattoria semplice in tutti i sensi, dagli arredi spartani al servizio
informale nelle due sale disposte su due
piani, fino alla limitata scelta di cucina (i
menù sono fissi), che però rappresenta un
vero punto di forza.
L’accoglienza è affidata al simpatico Carlo Dragani, mentre le preparazioni sono di
mamma Anna Concetta, mani sapienti nel
preparare le quattro grandi specialità della casa: la croccante pizza di randinije
(granturco in dialetto) cotta sotto il coppo
di brace e servita con verdure di stagione,
sarde e peperoni secchi fritti; le eccellenti pallotte di pane, cacio e uova, prima
fritte e poi ripassate nel pomodoro; il rintrocilo (uno spaghettone di acqua e farina allungato a mano) con il sugo di pomodoro; lo spezzatino di coniglio cotto sotto il coppo con le patate. Accanto a questi
classici, si propongono in periodi diversi anche salumi e formaggi, sagnette con
i fagioli, ravioli di ricotta e pappardelle
al ragù di coniglio. Buoni pure il baccalà con i peperoni, lo spezzatino di maiale cotto in padella ciff e ciaff e l’arrosto di
carni miste alla brace. Dolci tipici da forno per concludere.
La cantina si affida prevalentemente a etichette locali.
Schiavi è un piccolo borgo montano raggiungibile in circa mezz’ora di automobile
dalle principali località balneari adriatiche,
sul crinale di confine tra Abruzzo e Molise. La zona è ricca di boschi e piccoli borghi e il clima in estate è invidiabile. La trattoria è fuori dal centro abitato, semplice
nell’aspetto esteriore e altrettanto sobria
internamente. La gestione, che si tramanda di generazione in generazione, è oggi nelle mani di Vittorio Di Carlo, che sapientemente ripropone la tradizionale cucina della zona.
Il menù è raccontato a voce e prevede
un classico antipasto composto da bruschette con fegatini di pollo, ventricina
dell’alto Vastese (Presidio Slow Food),
prosciutto, ricotta e caciotta fresca di pecora, formaggio vaccino arrosto, frittatine e verdure di stagione. Tra i primi, ricordando che i condimenti cambiano stagionalmente, segnaliamo le sagne al sugo di
ventricina o con i fagioli, la chitarra con
asparagi e ricotta di pecora, gli gnocchi con porcini e ragù di agnello. La
maggior parte delle carni di vitello, agnello e maiale sono cotte alla brace, ma troviamo anche costolette di agnello panate e fritte e il pollo nostrano alla diavola
cotto al mattone, un vero cavallo di battaglia di questa trattoria – che già lo proponeva nel 1958 – e a tutt’oggi cucinato
dalla signora Vittoria, nonna del titolare.
I dolci, sono i classici tradizionali da forno. Un buon vino sfuso e qualche etichetta regionale tra le proposte della cantina.
Tra novembre e marzo, dal lunedì al mercoledì, la sera il locale è aperto solo su
prenotazione.
A
A San Vito Marina, L’arte del pane di
Venceslao Ruccolo (via San Rocco 232 e via
Sauro 31), per il pane casereccio a lievitazione naturale. Al 17 di via Nazionale Adriatica
si può acquistare il pesce fresco da Rocco,
al 10 i gelati di Copa de Dora.
623
Abruzzo
Sulmona
Te r a m o
56 km a se di l’Aquila ss 17
E noteca
Vico Quercia, 5
Tel. 0864 52284
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: prime due settimane di luglio
Coperti: 60
Prezzi: 28-30 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
Corso Cerulli, 24-26
Tel. 0861 243633
Chiuso la domenica, mai d’estate
Orario: solo a mezzogiorno
Ferie: non ne fa
Coperti: 30 + 25 esterni
Prezzi: 28-32 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Dove una volta c’erano le scuderie del nobile palazzo Sardi De Leto, in pieno centro
storico di questa bella città abruzzese famosa per i confetti, l’aglio rosso e le rievocazioni storiche, si aprono le porte di questo ristorante, semplice ma con un tocco
di sobria eleganza. A guidarlo è Clemente
Maiorano, grande animatore e promotore
della cultura gastronomica e dei prodotti
di questa zona d’Abruzzo.
A tavola si può iniziare con la ricca selezione di salumi (il cosiddetto “elogio del
porco”), con un gustoso involtino di melanzane al pecorino, con l’involtino di interiora di agnello, oppure con il baccalà,
declinato in diverse ricette. Le farfalle alla Clemente rappresentano una sorta di
saporito piatto-simbolo che resiste a mode e cambiamenti di gusto delle generazioni, ma non sono da meno la chitarrina con lo zafferano, le zuppe di legumi e i
paccheri con sugo di baccalà. Tra i secondi, le carni ovine hanno lo spazio maggiore e si segnalano soprattutto l’ottima
pecora al cotturo e l’impeccabile agnello arrosto, ma valgono un assaggio anche
i saporiti bocconcini di coniglio con erbe o olive in padella, il maialino al mosto e il pollo ruspante con peperoni. Semplici e piacevoli i dolci della casa, con un
buon guizzo nella crema allo zafferano
dell’Aquila.
Onesta e ben strutturata la cantina.
L’Enoteca è sempre un luogo di sicura
soddisfazione, frequentato da ogni tipo di
avventore, tanto da potervi ritrovare accanto, al banco o al tavolo, a professionisti in giacca e cravatta, operai in tenuta
da lavoro o studenti della vicina università. La novità di quest’anno è la decisione
di restare aperti solo a pranzo, mentre alla sera è affidato il rito dell’aperitivo lungo,
qui in voga ormai da qualche decennio.
Anime del locale sono Marcello e Pietro
Perpetuini, due ragazzoni gioviali e capaci. Tanti i vini, con l’indicazione del prezzo
al bicchiere, per l’asporto e per il consumo a prezzi moderati; la proposta gastronomica spazia dai classici della cucina
teramana a preparazioni che combinano prodotti di eccellenza anche di fuori regione.
Ecco allora l’antipasto dei Monti della Laga dove formaggi e salumi locali di diversa stagionatura si affiancano a melanzane
alla parmigiana, sformato di ricotta e zucchine. Seguono il timballo di scrippelle
con le verdure in bianco d’estate o con il
ragù in inverno, le tagliatelle o gli gnocchi fatti in casa conditi con funghi e tartufi, i ravioli di ricotta, ma anche gli spaghetti con burro di Normandia e alici del
Cantabrico. Tra le carni, le tagliate di marchigiana alla griglia affiancano la trippa in
bianco con battuto di ortaggi o con pomodoro e spezie, le mazzarelle (involtini di interiora d’agnello) alla teramana,
mentre tra i dolci vincono i semifreddi e le
torte alla frutta.
A
In città William Di Carlo e Rapone per i
confetti e per i torroni, Reginella d’Abruzzo
per i latticini, Pingue per i salumi e l’aglio rosso di Sulmona; a Pratola Peligna (9 km) Colle Salera di Walter Pace per il miele.
Abruzzo
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A
centrale B
C lemente
Di fronte al locale c’è la Salumeria del
Corso: pasta fresca, piccola gastronomia e
bella selezione di prodotti regionali.
Va s t o
Vi l l a C e l i e r a
75 km a se di Chieti, ss 16 o a 14
41 km a so di Pescara
Da
N onno
Punta Penna
ferri
liborio
Via Osca, 58
Tel. 0873 310320-334 1203017
Chiuso il lunedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 60
Prezzi: 33-35 euro vini esclusi
Carte di credito: nessuna
Via Sant’Egidio, 64
Tel. 085 846155
Chiuso il giovedì
Orario: mezzogiorno e sera
Ferie: non ne fa
Coperti: 40
Prezzi: 20-22 euro vini esclusi
Carte di credito: tutte, Bancomat
Questo locale è tappa irrinunciabile per
chi voglia provare il brodetto alla Vastese, del quale propone una magistrale e tradizionale interpretazione. La trattoria è molto frequentata, tanto che si raccomanda di prenotare non solo il posto
ma anche, se interessati, il brodetto. Il locale, recentemente rinnovato, appare ora
più curato e, grazie all’ampia vetrata, offre una piacevole vista sul piccolo porto di Punta Penna; noi consigliamo anche
una passeggiata lungo la vicina Riserva di
Punta Aderci.
Il brodetto, si diceva: viene preparato e
servito in un tegame di terracotta. Si fa
con un leggero soffritto di olio, aglio, pomodoro e peperone fresco e con varie tipologie di pesci poveri e di grande sapore, con qualche variazione a seconda del
pescato e della disponibilità di mercato.
Fra le varietà di pesce si potranno trovare:
cianchetta (falsa sogliola), triglia, pagello, palombo, gragnoletto (tracina), testone
(gallinella), scorfano, lucerna, occhialino
(piccola razza), pescatricetta, merluzzetto, calamari o seppie, panocchie (cicale
di mare), scampi, gamberi, cozze. Si accompagna con pane abbrustolito, ed è
usanza servire alla fine anche una fumante pasta alla chitarra, che arriva in tavola senza condimento per essere tuffata
direttamente nel tegame e condita con gli
avanzi del brodetto. Sarebbe ingeneroso
per Italo Ferri non citare la bontà di qualche altra portata come le seppie ai piselli, la chitarrina ai frutti di mare, la croccante e davvero ottima frittura o la ricca
grigliata mista.
Cantina semplice, ma bene impostata su
proposte regionali, piccola offerta di dolci ben fatti.
Risale al 1928 la nascita di questa trattoria, quando Liborio Violante decise di dare ristoro e sollievo alle fatiche di pastori
e allevatori che viaggiavano lungo i pendii dello splendido Voltigno, propaggine
del Gran Sasso che apre immense praterie tra le province di Pescara e di L’Aquila.
Oggi il testimone è nelle mani della nipote
Alessandra Gattini che si divide tra sala e
fornelli, dove è assistita dalla mamma Maria e dal papà Raffaele, ottimo vignaiolo e
autore dello sfuso che arriva nel bicchiere,
in alternativa alle bottiglie di vini regionali.
Si comincia con la pizza o con lo gnocco fritto con prosciutto nostrano ai quali
vengono abbinati il pecorino di Villa Celiera, la squisita ricotta di pecora e la giuncatina fresca, ma non mancano i fegatini
di agnello, la zuppa con funghi e ceci, le
pallotte cac’e ova, lo zuccotto cac’e ova
con i funghi spinaroli, gli ortaggi gratinati o fritti in pastella. I maccheroni alla
molinara sono la vera specialità della casa, preparazione che anima anche l’omonima sagra nella settimana del Ferragosto. È una pasta lunga, difficile da fare (e
da arrotolare con la forchetta), qui condita
con sugo di pomodoro a lentissima cottura con soffritto di ossa e carne di agnello
e di vitello. L’alternativa è data dai maltagliati con gli asparagi, con le fave, con
i funghi o le castagne secondo stagione, dai ravioli con ricotta di pecora, dagli
gnocchi di patate di Villa Celiera (molto
particolari) al sugo di castrato. Agnello
alla brace o al forno, castrato alla brace
e capretto cotto al tegame sono le carni scelte per i secondi, tutte acquistate da
allevatori della zona. Pochi ma buoni dolci casalinghi.
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