PROGETTO MIUR L.S.C.P.I.
ANNO SCOLASTICO 2014-2015
I.C. DIVISIONE JULIA
SCUOLA PRIMARIA F.DARDI
CLASSE IIA
DIARIO DI NAVIGAZIONE
TEMA DEL MODULO
INTRODUZIONE
IL LUPO PROTAGONISTA…PARLA TANTE LINGUE
In tabella si riportano di seguito le fasi di azione in cui il progetto si è articolato. Ciò al fine di
delineare il percorso anche ideativo e decisionale alla base del progetto, e di illustrare le scelte
e le motivazioni pedagogiche rispetto alle sue modalità di realizzazione della classe seconda
in oggetto.
L'istituto comprensivo Divisione Julia ha aderito al progetto ministeriale LSCPI proposto nel
gennaio 2014; tale progetto nella scuola primaria è indirizzato alle classi prime, seconde, terze
e quarte del tempo normale.
Il primo incontro tra docenti è avvenuto il 25 febbraio 2015, durante il quale la coordinatrice
dell'area progettuale d'Istituto, ne ha illustrato le Linee Guida ministeriali, e i documenti di
lavoro da elaborare. In questa sede le docenti prevalenti delle varie classi coinvolte vengono
informate in merito e scelgono di partecipare al progetto realizzando delle piccole azioni
mirate, con il fine comunque di implementare l'offerta formativa nelle classi.
Si è pensato quindi, anche alla luce dell'eterogeneità delle lingue nazionali e regionali
rappresentate all'interno della classe, che fosse auspicabile offrire agli alunni due tipi di
esperienze, una consequenziale all'altra: una presa di coscienza e consapevolezza della
lingua materna esperita e/o fruita a livello familiare, e poi una condivisione all'interno
del gruppo di pari, per la promozione del confronto e della ricchezza della differenza.
Si è scelto di indirizzare questo percorso di scoperta a livello personale e di confronto con i
pari attraverso la conoscenza di narrazioni con protagonista il lupo, sia in veste di
personaggio negativo sia nel ruolo di personaggio “buono”. Infatti, dopo la prima ricerca a
livello intra-familiare, tutte le azioni del progetto, promosse in classe articolate tra aprile e
giugno 2015, hanno avuto come base i racconti offerti dalle famiglie e su cui si è lavorato
assieme ai bambini con diverse modalità.
“Hai mai avuto paura nella vita?”A questa domanda si può rispondere solo in modo
affermativo, dopo aver compiuto una riflessione in merito con una successiva presa di
coscienza.
Ci sono le paure del bambino di essere abbandonato, di andare a scuola, di non essere amato;
le paure dell'adolescente di non piacere, di non essere all'altezza, di essere debole.
L'utilizzo delle fiabe, di favole e racconti popolari antichi può favorire lo sviluppo psico-affettivo
e aiutare ad elaborare le problematiche di tipo emotivo che in altre situazioni faticano ad
emergere.
I piccoli e i grandi lettori, potranno identificarsi nei vari personaggi e, ritrovando le parti
nascoste di sé, potranno recuperare l'energia necessaria a proseguire il cammino.
Ogni racconto presentato in classe, prima nella lingua originale, poi in italiano, è stato
presentato con una veste di facile accessibilità e di immediatezza emotiva ed è stata anticipata
e seguita da un'analisi approfondita a livello collettivo. Alle conversazioni libere e guidate sono
seguite attività laboratoriali diversificate che, prendendo spunto dalle tematiche e della
struttura dei racconti, hanno permesso di coinvolgere ambiti disciplinari e stili cognitivi diversi.
Dopo aver esaminato tutti i testi pervenuti dalle famiglie, si è delineato un percorso che
partisse dalla conoscenza del personaggio lupo, presentato in vesti diverse e con diverse
sfaccettature: ora pigro, ora sciocco, ora superbo…per affrontare poi la sua figura nella più
classica e nota accezione di malvagio personaggio che inquieta. Infine, nell’ottica di favorire il
pensiero divergente, il lupo è stato presentato in racconti in cui riveste ruoli positivi. Nessuno è
sempre cattivo…
Quindi, si può affermare che il progetto, così come è stato declinato nella classe seconda,
persegua, oltre agli obiettivi di tipo linguistico, culturale ed interculturale, una finalità a lungo
termine di tipo trasversale, ovvero la consapevolezza della propria storia personale,
familiare, affettiva, linguistica e la conoscenza di quella dei pari, grazie al fecondo contatto
con l'alterità umana, linguistica e culturale già auspicato dalla Indicazioni nazionali (MIUR,
2012) .
C'è stato successivamente anche un momento di confronto in itinere fra insegnanti della
scuola primaria, in cui le docenti si sono ritrovate per condividere le azioni intraprese e
segnalare le proprie impressioni ed osservazioni. In questo senso, l'insegnante prevalente
della classe ha tenuto a sottolineare l'accoglienza estremamente positiva di alunni e famiglie
rispetto al progetto.
In conclusione, la realizzazione di questo progetto, impegnativa a livello di tempi ed azioni, ha
permesso agli alunni coinvolti la fruizione di momenti ed esperienze certamente significativi a
livello di maturazione personale ed affettivo- relazionale ed alle docenti di osservare e
conoscere i bambini e il loro substrato sociale sotto punti di vista relativamente “nuovi”. Infine,
le azioni realizzate hanno reso la scuola strumento che ha dato voce alle storie di tanti bambini
e adulti, perseguendo così una delle molteplici azioni che rientrano nel “fare educazione”.
DATA
DOCENTE
ORE
U.D. / OBIETTIVI
NARRAZIONE DESCRITTIVA DELL’INTERVENTO
26/3/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
17,3018,30
- Presentare il progetto e le sue
finalità ai rappresentanti dei
genitori;
Durante il consiglio d'interclasse di marzo viene illustrato ai
rappresentanti dei genitori delle classi seconde il progetto
e la sua finalità generale. Considerato che l'argomento di
quest'anno è il racconto si lavorerà con i bambini su testi
appartenenti a varie culture, ma che siano accomunate
dalla centralità della figura del LUPO, considerato nella
tradizione popolare come “il cattivo” che incute paura ai
piccini. Il lupo, presente in tante fiabe e favole antiche, può
rappresentare nell’immaginario dei bambini il pericolo e
l’ignoto e quindi potrà essere uno spunto per lavorare con
loro sulle loro paure ed emozioni.
- Chiedere la disponibilità a
sensibilizzare le famiglie alla
collaborazione
L' intento sarà anche quello di rivisitare questa figura
scoprendone gli aspetti “buoni”, emergenti in altre
narrazioni e quindi il suo impiego in ruoli positivi.
Si chiede perciò ai rappresentanti di sensibilizzare gli altri
genitori al riguardo, e di invitare le famiglie a reperire ed
inviare a scuola i testi in dialetti e altre lingue, parlati o
significativi all'interno del contesto familiare. Le
rappresentanti assicurano la propria disponibilità
15/04/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
27/4/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
-Comunicare a tutte le famiglie le
finalità del progetto
Due ore -Ascoltare e comprendere
-Verbalizzare oralmente i testi
-Leggere le fiabe portate dai
bambini con protagonista il lupo
in varie lingue e dialetti,
appartenenti a culture diverse.
-Conoscere il nome della lingua
materna, o del dialetto, e la
provenienza geografica di
alcune fiabe.
-Localizzare sulla carta
geografica il paese o la regione
di cui è originario il racconto
-Conversare in gruppo
rispettando le regole del dialogo
-Confrontare proposte e idee
all’interno del gruppo
-Rielaborare i racconti
Viene data la prima comunicazione tramite libretto a tutti gli
alunni. A fruizione di tutti i genitori, si presenta
sinteticamente il progetto ministeriale, e si chiede di
raccogliere ed inviare testi narrativi in cui ci sia come
protagonista il lupo, in dialetti o lingue parlate all'interno
della famiglia, scritti a mano o al computer, in lingua
originale e con la traduzione in italiano a fronte.
Dopo aver raccolto tutte le fiabe che sono state portate dai
bambini vengono,inizialmente, raccontati alcuni testi dai
bambini stessi:
•
Der Wolf und der Fuchs (FIABA TEDESCA)
•
L’Omu, lu Lupu e la Vurpi (FAVOLA SICILIANA)
•
Loup-gris (RACCONTO FRANCESE)
L’insegnante legge i racconti facendo cogliere la sonorità
delle varie lingue e si confronta la parola LUPO come viene
espressa nelle varie lingue e dialetti.
Nell'ultima fiaba non è stato letto il finale, in modo da
lasciare che i bambini immaginassero creativamente
un’altra conclusione. Dopo aver discusso con la classe
sulle possibili varianti dei finali, i bambini hanno inventato
autonomamente quello che, secondo loro, sarebbe
successo nel racconto.
Successivamente sono stati condivisi i vari “finali”, discussi
e confrontati
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
Molto importante è stata la capacità di comprendere il testo
letto e conseguentemente costruire un finale appropriato e
coerente con l’intreccio della fiaba.
L’ascolto delle conclusioni diverse, frutto della fantasia di
ciascuno, ha consentito di superare la soggettività
considerando possibili soluzioni interpretative.
cambiando il finale in modo
logico e coeso
-Condividere con i compagni la
propria conclusione del racconto.
Avviare la formazione di un
pensiero divergente e creativo.
7-8/5/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
Tre ore
-Evidenziare le caratteristiche
caratteriali e comportamentali del
lupo.
Dalla lettura della FIABA ITALIANA “Il lupo e il cavallo”,
emergono le caratteristiche caratteriali del lupo, finora
presentato, anche negli altri racconti come furbo, ingordo,
pigro, ma anche sciocco e ingrato.
-Allargare il proprio lessico.
Stesura di brevi testi in cui utilizzare le caratteristiche del
lupo per riflettere sui propri comportamenti (sono stato
ingordo quando…sono stato furbo quando…)
-Essere in grado di produrre
brevi testi in cui definire i propri
comportamenti (azione
introspettiva e di auto-riflessione)
1112/5/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
Due ore -Comprendere il senso globale
della favola.
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
Questa unità didattica ha avuto una doppia valenza:
arricchire il patrimonio lessicale dei bambini, inserendo nel
loro vocabolario aggettivi nuovi, anche simili ma con
sfumature di significato diverse e condurre gli alunni ad
una individuale riflessione sui propri comportamenti,
esprimendoli in modo aderente agli aggettivi scelti per il
proprio lavoro. Si sottolinea la ricaduta positiva per gli
alunni non italofoni.
Lettura di due FAVOLE FRIULANE che hanno come
conclusione un proverbio:
-Analizzare le caratteristiche
testuali delle favole
- Cogliere una prima distinzione
tra le tipologie testuali fiaba e
favola
-Comunicare attraverso la
scrittura e il disegno aspetti della
propria sfera personale ed
emotiva.
-Analizzare il significato di altri
proverbi noti e meno noti,
contestualizzandoli a livello
orale, con vari esempi.
-Condividere nel piccolo gruppo
le proposte, collaborare offrendo
il proprio contributo in modo
pertinente
-Elaborare un testo lavorando
autonomamente o in piccolo
gruppo.
. -Utilizzare le tecnologie
informatiche;
-Conoscere il programma di
scrittura “Open Office
•
Il lof e l’agnel
•
Il zocul e il lof che al sunave il flaut
Viene scelto per un successivo sviluppo del percorso il
proverbio A ognidun il so mistir ( a ognuno il suo mestiere),
ne viene spiegato il significato, soffermandosi sul termine
mestiere e sull’importanza di seguire le proprie attitudini e
passioni.
A questo proposito gli alunni vengono invitati a scrivere un
breve testo dal titolo “A ciascuno il suo mestiere: e tu cosa
sogni di fare da grande?”
Con la modalità del brainstorming, gli alunni hanno
esplicitato tutti i proverbi noti che conoscevano. Questi
sono stati scritti alla lavagna e spiegati nel loro usuale
utilizzo all’interno della lingua italiana.
Successivamente la classe è stata divisa in gruppi e ad
ogni gruppo è stato dato il compito di elaborare una favola
con protagonista il lupo, partendo da un proverbio, scelto
dal gruppo stesso.
A stesura ultimata, le favole sono state copiate a gruppi al
computer.
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
Durante questa fase di lavoro, gli alunni hanno potuto
esprimere i propri desideri e proiettare nel futuro le loro
aspirazioni, questo ha aspetto ha motivato molto la
produzione scritta anche nei bambini che solitamente non
traggono ancora gratificazione dalla espressione scritta.
L’elaborazione di un testo, scegliendo l’incipit e
strutturandone l’intreccio narrativo all’interno di un gruppo
di quattro elementi, ha rafforzato la condivisione e il
confronto.
Lettura dell'insegnante di fiabe tradizionali :
1314/5/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
Tre ore
-Conoscere le favole in cui il lupo
viene presentato come un
personaggio “cattivo” :
-Cogliere la struttura della fiaba
nelle sue connotazioni specifiche
(protagonista, antagonista,
aiutante...)
-Confrontare fiabe provenienti
da Paesi diversi.
-Cogliere le sonorità della lingue
e parole e suoni simili alla lingua
italiana.
-Cogliere attinenze e somiglianze
tra il dialetto veneto e il dialetto
triestino.
- Suscitare curiosità e
motivazione a conoscere nuove
parole e nuovi codici linguistici.
-Rielaborare i racconti:
• cambiare i ruoli dei
personaggi;
• cambiare il titolo.
•
-Vagliare le molteplicità
interpretative degli avvenimenti.
-Considerare i diversi punti di
•
“Cappuccetto Rosso”;
•
“I tre porcellini”
•
“Il lupo e i sette capretti (versione originale dei
fratelli Grimm)
che evidenziando la figura del lupo come protagonista
malvagio .
Il giorno dopo viene letta la FIABA ALBANESE “Mamadhia
me kecat “(Il lupo e i sette capretti” in versione albanese)
Viene attuato un lavoro per cogliere le somiglianze e
differenze fra questo testo e quello originale.
-Viene anche raccontata una FIABA VENETA dal titolo “El
mondo vol cascar” che viene posta a confronto con quella
tradizionale de “I tre porcellini”.
All’esaurimento dell’analisi dei testi portati dagli alunni in
varie lingue e dialetti, si impara collettivamente ed in modo
giocoso il nome lupo, così come è stato presentato nei vari
racconti in lingue diverse (Wolf, Luop-gris, lupu, lof…)
Viene poi letta e analizzata una storia con il ribaltamento di
ruolo, usufruendo della fiaba di Lief Fearn “La storia di
“Cappuccetto Rosso raccontata dal lupo”
Infine viene elaborata una stesura autonoma o in gruppo
della storia “Il lupo e i sette capretti” a rovescio.
Il lupo viene quindi considerato nel ruolo di vittima.
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
Si pone l’accento sull’ importanza del decentramento del
pensiero creativo che con questa unità didattica viene
stimolala modalità di lavoro, trovando compiutezza nella
1219/05/15
2022/5/2015
Insegnante
Quattro
prevalente
ore
Bertoni
e insegnante
di sostegno
Pilos
Insegnante
prevalente
Bertoni
Tre ore
vista che possono avere gli attori
di una situazione
stesura di un testo a gruppi o individuale. I bambini sono
stati lasciati liberi di scegliere la modalità di lavoro, in un
clima sereno e di auto-costruzione del proprio sapere.
-Sviluppare il pensiero
divergente, ipotizzando soluzioni
nuove che aprono scenari
narrativi diversi
La possibilità di tratteggiare una figura con peculiarità
diverse, grazie al ribaltamento di ruolo, ha suscitato negli
alunni molto entusiasmo e ha stimolato la riflessione sui
comportamenti positivi e negativi che emergono nelle
relazioni tra pari.
-Utilizzare le tecnologie
informatiche;
Riscrittura a coppie dei testi elaborati in gruppo dal titolo “Il
lupo e i sette capretti” a rovescio al computer.
-Conoscere il programma di
scrittura “Open Office”.
-Conversare rispettando le
regole del dialogo collettivo.
Si stimola una conversazione guidata sulle “paure” che
emergono nelle fiabe e nei racconti letti.
Si allarga la conversazione anche all’esame di altre fiabe
note ai bambini in cui emergano situazioni di paura e
pericolo (Pollicino, Hansel e Gretel, Barbablù…)
Attraverso la tecnica del brainstorming gli alunni si
confrontano sulle loro paure e sui timori che il “lupo”
rappresenta nella vita di ognuno.
-Produrre individualmente un
testo scritto, che esprima
emozioni personali.
-Personificare le proprie paure
nella figura del LUPO
Viene elaborato un testo autonomo dal titolo “Attenti al
lupo”, in cui esprimere le proprie emozioni in situazioni che
incutono paura.
Gli alunni sono invitati a rappresentare graficamente le
proprie paure.
Si allestisce collettivamente un cartellone, compendio delle
varie attività svolte, con linguaggi diversi.
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
La conversazione sulle proprie paure ha favorito la presa di
coscienza di emozioni personali, a volte nascoste e la
condivisione delle stesse all’interno del gruppo.
L’espressione delle stesse con il linguaggio scritto e grafico
ha creato un polivalente canale comunicativo, molto
gradito agli alunni. L’allestimento del cartellone collettivo
ha permesso il confronto spontaneo sulle proprie emozioni
e su quelle degli altri, nell’ottica che non si è soli ad
affrontare le proprie paure.
26-2829/5/2015
Insegnante
prevalente
Bertoni
Quattro
ore
-Ascolto e comprensione di una
fiaba russa, letta in momenti
diversi
-Dimostrare interesse e curiosità
per un racconto più articolato
rispetto ai testi affrontati
precedentemente
-Essere in grado di sintetizzare
oralmente gli snodi narrativi già
ascoltati, prima di proseguire con
nuovi sviluppi della narrazione
-Produrre un racconto in prima
persona, ideando un intreccio
narrativo coerente e coeso.
-Inserire una breve descrizione
del lupo della propria storia.
-Rappresentare graficamente il
finale del proprio racconto.
L’insegnante legge la fiaba russa “Il Principe Ivan, l’uccello
di fuoco e il lupo grigio”, in più giornate.
Viene rivista la figura del LUPO,che, come emerge nel
finale della fiaba, offre amicizia, bene più prezioso di tutte
le ricchezze.
I bambini inventano un racconto che abbia come tema
centrale l’amicizia offerta da un lupo.
Vengono osservate immagini di vari lupi e si affrontano le
caratteristiche fisiche e comportamentali.
Ora gli alunni sono in grado di caratterizzare il proprio
“amico” e tessere intorno a questa figura un racconto
originale significativo.
Il disegno finale permette l’espressione libera delle
emozioni emerse lungo questo lungo percorso, motivante e
molto gratificante per gli adulti e i bambini che l’hanno
costruito insieme.
RIFLESSIONI E INTERPRETAZIONI
A conclusione del percorso, la rivalutazione della figura del
lupo in modo personale e originale, ha stimolato
ulteriormente la riflessione che “nessuno è sempre
cattivo…” ma ci si può sempre riscattare.
I bambini hanno affrontato sempre i racconti, affascinati
dalle lingue diverse con cui erano presentati e incuriositi dai
mondi vicini o lontani da cui provenivano.
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