Viveva un dì,
narra un’antica voce,
intorno a Gubbio
un lupo assai feroce.
Inizia così uno dei racconti
ispirati all’incontro del Santo
poverello con il lupo
raccontato nei "Fioretti“
di San Francesco.
Quella che segue è forse la
parte più famosa.
O lupo, o mio fratello lupo,
perché mi guardi
così ombroso e cupo?
Perché mi mostri
quegli aguzzi denti?
Vieni un po' qua,
siedimi accanto, senti:
Io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ognuno della vita in dubbio
e so che rubi e uccidi
e non perdoni nemmeno ai bimbi,
e mangi i tristi e i buoni:
orbene, ascolta:
come è vero il sole
ciò che tu fai è male.
Iddio non vuole!
Ma tu sei buono:
e forse ti ha costretto
a ciò la fame.
Ebbene, io ti prometto
che in Gubbio avrai
d'ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dar la minima molestia:
essere insomma una tranquilla bestia.
Secondo la tradizione, la chiesa di
S. Francesco della Pace sarebbe stata
costruita nel luogo ove era vissuto,
fino alla morte, il lupo ammansito
da S. Francesco.
Nel 1871 poco lontano dalla chiesa,
nel corso dei lavori per la costruzione
dell'Edicola del Crocifisso, fu ritrovato
lo scheletro di un lupo, che venne poi
sepolto nella stessa chiesa.
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San Francesco e il lupo