Viveva un dì, narra un’antica
voce intorno a Gubbio un lupo
assai feroce .....
Inizia così una delle tante
odi ispirate all’incontro del
Santo poverello con il lupo
raccontato nel XXI brano dei
"Fioretti" di San Francesco.
Quella che segue è forse la
parte più famosa.
O lupo, o mio fratello lupo,
perché mi guardi così
ombroso e cupo?
Perché mi mostri quegli
aguzzi denti?
Vieni un po' qua, siedimi
accosto, senti:
io so che tu fai molto male a Gubbio e tieni ognuno della
vita in dubbio e so che rubi e uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni:
orbene, ascolta: come è vero il sole
ciò che tu fai è male. Iddio non vuole!
Ma tu sei buono: e
forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene,
io ti prometto
che in Gubbio avrai
d'ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto e non dar la minima molestia:
essere insomma una tranquilla bestia.
Secondo la tradizione, la chiesa
S.Francesco della Pace sarebbe
stata costruita nel luogo ove era
vissuto, fino alla morte, il lupo
ammansito da S.Francesco.
Nel 1871 poco lontano dalla
chiesa, lungo via Savelli della
Porta, nel corso dei lavori per la
costruzione dell'Edicola del
Crocifisso, fu ritrovato lo
scheletro di un lupo, che venne
poi sepolto nella stessa chiesa.
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