CARPE DIEM
Cogli l’attimo
Il giornalino del Plesso Nievo
ANNO XIX N° 4
Aprile 2013
Resistenza Ieri e Oggi
Combattere per un mondo più giusto. Ribellarsi
all’oppressore, lottare con uno scopo, un
obiettivo da raggiungere. Ecco cosa significa
Resistenza: come ieri, oggi.
Oggi forse in un paese come il nostro – o in un
qualsiasi altro paese civilizzato – non serve più
una lotta contro l’Oppressore, cioè chi compie
crimini sul popolo, ma altri paesi stanno
passando lo stesso momento che ha attraversato
l’Italia durante il fascismo: fratelli contro fratelli,
stessi membri di una famiglia che si rivoltano
contro loro stessi, il dubitare di chiunque.
Perché però ribellarsi, combattere per far valere
le proprie idee? Per qualcosa che si ritiene
giusto. Perché si è stanchi di essere soggetti di
abusi, di scherno o qualsiasi altra cosa.
“ … A PASSO DI RESISTENZA”
2° edizione 2013
D
omenica 21 aprile
Ore 14
Caserma di Via Asti
Le classi III B, III C, III D, III F del Plesso Nievo
Si può lottare perché si vuole che determinate
persone siano effettivamente uguali a tutti gli
altri nella società, basti pensare alle persone
omosessuali, emarginate e schernite dalla
società, e che possano fare quello che anche i
“normali”.
Ecco cosa significa resistenza: combattere per i
propri ideali, per ciò che si ritiene giusto.
Margaglia Jacopo 3D
presentano
“Torino sotto le bombe 19401945”
Documenti, Immagini, testi e riflessioni sulla
vita dei torinesi durante la II guerra mondiale:
vivere il
quotidiano, bombardamenti e
sfollamento.
carpe diem
la memoria dei nonni
TESTIMONI di GUERRA
Era l’autunno del ’44, io ed Elvira, la mia compagna di banco, attendevamo composte l’inizio delle
lezioni, ma lo scampanellio di inizio lezione fu sovrastato dal sibilo della sirena del coprifuoco. La maestra ci
disse di disperderci e correre al rifugio antiaereo, il quale non era altro che la cantina sotterranea del vinaio
del paese. Sulle scale incontrai mio fratello Giorgio, ci prendemmo per mano e corremmo all’impazzata
verso il rifugio. Aspettammo, tappandoci le orecchie, l’arrivo delle bombe. Arrivarono, ma lontano avevano
preso di mira “l’ANTIBIOTICOS”, una fabbrica di farmaci alle porte della città. Tornando a casa incontrammo
nostra madre con Valerio il nostro fratellino. Nostro padre sarebbe tornato dopo due giorni, picchiato a
sangue dagli uomini del fascio per aver commerciato in nero del sale industriale.
Nonna Mariuccia classe 1938
Era l’estate del ’44 e nella sconfinata campagna del Polesine dove vivevo, la guerra era lontana, ma un
giorno corse la voce che un paracadutista era morto precipitato in un campo di barbabietole. Io e mio
fratello Italo inforcammo le nostre sgangherate biciclette e veloci arrivammo al campo. Il corpo era lì
semicoperto dal paracadute. Ci avvicinammo, incuranti delle mosche, mio fratello sfilò gli stivali, io aprii la
giacca, ci trovai un bell’orologio da taschino, qualche sigaretta e la foto di una ragazza ma, quella gliela
lasciai. Tornammo a casa, sventolando un lembo del paracadute come fosse una bandiera, mia madre se ne
fece una camicetta con i bottoni rossi.
Nonno Gino classe 1938
Raccolte da Diletta Zanin 3 D
Il nome del partigiano è Paolo Stroppiana e stava percorrendo a piedi corso Cairoli quasi all’angolo
con via Bonafous quando vide un gruppetto di fascisti: “le teste di morte” (sul berretto portavano
un teschio), appartenenti alla sezione di Ettore Muti. Questi gli intimanorono di fermarsi, lui non lo
fece, così lo colpirono a morte. Duranti i suoi ultimi minuti di vita ricevette la benedizione di un
prete che con severità chiese ai fascisti di rispettare il suo abito e di permettergli di occuparsi
dell’anima del ragazzo. Sarà il prete ad informare la famiglia.
Il ragazzo è cugino primo della nonna di Martina.
Nonna di Martina
Martina Cassio 3ˆD
Torino ha avuto molti danni per i bombardamenti da parte degli inglesi e degli americani, fecero molti danni
alle case,alle ferrovie, alle fabbriche e tante strade erano inagibili ,pensa che il 30 per cento delle abitazioni
vennero distrutte. I ponti non sono andati distrutti perché era molto difficile colpirli, se volevano far crollare
un ponte dovevano abbassarsi di quota e questo era molto pericoloso. La nostra casa non venne distrutta
ma i vetri erano tutti rotti e non vi si poteva abitare. Alcune persone al posto dei vetri mettevano dei cartoni
che però oscuravano l’interno delle case. Le scuole sono ricominciate, quando la guerra è finita e la gente è
ritornata in città.C’era molto lavoro da fare perché bisognava ricostruire tutto quello che era andato
distrutto. I bambini piccoli no,perché non si accorgevano dui quello che stava accadendo,ma i bambini di
otto,nove anni sì che avevano paura. Pensa che ad alcuni veniva la febbre quando suonavano gli allarmi.
Nonna Angelica
carpe diem
a proposito di
“LO STATO CONTRO LA MAFIA: LOTTA SENZA FINE?”
Non si può certo negare che la mafia, in quanto organizzazione
criminale, abbia un potere enorme che si è affermato grazie ad
un’ interminabile serie di azioni illegali, quali l’estorsione, lo
spaccio di droga, gli appalti truccati, lo sfruttamento ed il
commercio della prostituzione. La sua struttura è ben radicata
nella nostra storia e società ed è riuscita a sopravvivere alle
continue lotte contro le istituzioni dello Stato, seppur abbia subito
diverse sconfitte. Dalle morti di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, risalenti a 20 anni fa, molti
boss sono stati arrestati e condannati all’ ergastolo. Altri, come Riina e Provenzano hanno
continuato a compiere azioni violente ed hanno sparso terrore non solo nel Sud , ma anche nel
Nord d’Italia. La mafia ha inoltre dimostrato di riuscire ad infiltrarsi con propri uomini persino
nelle istituzioni stesse dello Stato, rovinandone così la democrazia e la legalità. Tuttavia, a 20 anni
dalle stragi di Capaci e via d’Amelio c’è stato un cambiamento. I giovani, infatti, hanno sempre più
spesso organizzato e gli imprenditori ad opporsi al pizzo e a non pagare tasse ai mafiosi. Alcuni
industriali siciliani si sono anche ribellati alle richieste estorsive dei boss. Di conseguenza, la voce
del popolo e delle vittime della mafia si è fatta sempre più viva e presente. L’impegno poi da parte
dello Stato rappresentato dalla magistratura, così come dalle forze di polizia, nel condurre una lotta
contro la mafia, è sempre stato presente ed è ancora oggi, molto attivo. Si può quindi affermare che
ci siano state continue vittorie e sconfitte tra Stato e mafia, senza cui vincitore assoluto; ma ci sarà
mai una fine? Forse no. Tuttavia, finché ci sarà una volontà ed una forza di opposizione a tutto ciò
che è criminale ed illegale, ci sarà anche la speranza di credere ancora nella giustizia e in un futuro
più “pulito”.
Martina Salsa 2B
ENERGIE RINNOVABILI
Si tratta di fonti di energia che si rigenerano alla stessa velocita' con
cui vengono consumate o non sono "eusauribili " nella scala dei
tempi "umani", inoltre il loro utilizzo non pregiudica le risorse
naturali per le generazioni future. Sono dunque le fonti di energia
alternative alle tradizionali fonti fossili (energie non rinnovabili ).
Queste sono:
• Energia solare : ha molti vantaggi perche' e' inesauribile, ci arriva
attraverso i raggi del sole, puo' essere utilizzata per generare
eletricita' (fotovoltaico) o per generare calore (solare termico ).
• Energia eolica : e' il prodotto della trasformazione dell'energia
cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o meccanica )
tramite centrali eoliche .
• Energia geotermica : generata per mezzo di fonti geologiche di calore .Si basa sulla produzione di
calore della Terra, attualmente le risorse sono costituite da acque sotterranee che, venendo a
contatto con rocce ad alte temperature si riscaldano e vaporizzano.
• Energia marina : tramite particolari tecniche si sfruttano le potenzialita' del mare , moti ondosi,
maree.... il suo impiego e' ancora abbastanza complicato e costoso .
• Energia da biomasse : fonte di energia pulita utilizzabile da materiali di scarto di origine organica.
Martina Cassio 3ˆ D
carpe diem
conosci l’ Italia?
L’ITALIA IN SIMBOLI
ILTRICOLORE:
La bandiera italiana è formata da tre bande verticali di pari dimensioni: la
prima di colore verde, la seconda di colore bianco, la terza di colore rosso.
Come altre bandiere, anche l'italiana si ispira alla bandiera francese
introdotta con la rivoluzione del 1789. Il primo tricolore italiano appare il 7
gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica cispadana.
Dopo il Congresso di Vienna e la Restaurazione il tricolore rimase come
simbolo di libertà.
L’EMBLEMA DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
L'emblema ufficiale della Repubblica Italiana è quello approvato
dall'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana nel 31 gennaio 1948
È formato dalla Stella d'Italia sovrapposta a una ruota dentata d'acciaio.
L'insieme è racchiuso da un ramo di quercia e da uno di ulivo.
STENDARDO PRESIDENZIALE ITALIANO:
Lo stendardo presidenziale è il simbolo che rappresenta e accompagna il Capo di
Stato italiano. Lo stendardo richiama i colori della Bandiera nazionale. La forma
quadrata e la bordatura azzurra simboleggiano le forze armate, comandate dal
presidente.
COCCARDA ITALIANA TRICOLORE:
La coccarda italiana tricolore, nata all'inizio del Risorgimento, è la coccarda
nazionale dell'Italia. È importante ricordare che la coccarda tricolore italiana ha
il verde al centro e il rosso all'esterno: la coccarda con i colori uguali ma
invertiti è infatti la coccarda dell'Ungheria.
carpe diem
conosci l’ Italia?
IL CANTO DEGLI ITALIANI:
Conosciuto anche come "Inno di Mameli" o "Fratelli d'Italia”, è l'inno
nazionale italiano. Fu adottato in via provvisoria il 12 ottobre 1946. Il
testo fu scritto nell'autunno del 1847 da Goffredo Mameli che lo inviò il
10 novembre al maestro Michele Novaro il quale scrisse la musica:
l'inno debuttò il 10 dicembre a Genova in occasione di una
manifestazione per il centenario della cacciata degli austriaci.
FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA:
La festa della Repubblica Italiana si festeggia il 2 giugno. In questa
data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio
universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano
chiamati per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o
repubblica, dare al Paese. Venne chiamata festa della repubblica
italiana, proprio perché il 2 giugno venne istituita la repubblica.
VITTORIANO:
È il complesso monumentale dedicato al primo re d'Italia,
Vittorio Emanuele II. Esso è situato in Piazza Venezia, a
Roma. Sulla scalinata si trova l'Altare della Patria.
ITALIA TURRITA:
L'Italia turrita è la personificazione della nazione. È rappresentata da una
figura femminile detta turrita in quanto ha come corona una cinta muraria
munita di torri e con sopra una stella a cinque punte, storico simbolo del
paese. Si tratta di una rappresentazione usata in sculture, su alcune lire e, un
tempo, in diversi francobolli.
(continua nel prossimo numero)
A cura di Chiara Sereno-Regis II B
carpe diem
CONDITIONINGS
One of the “steps” of the
Face to Face project is
thinking about all those
conditionings which have
a real impact upon our
lives. We talked about
positive and negative conditionings, eventhough
they are not clearly separated. According to us ,
Facebook, television, friends and families, music
and famous people influence our lives. Facebook is
a social network which improves communication
which is now fast and free, but we know that some
teenagers post their photos and keep on watching
the screen for ages to know what “virtual friends”
think about them. In this way they are wasting their
time that could be used in a better way. Facebook
offers a good opportunity to confront but
unfortunately it is rarely used in this way. Since you
only have a “virtual “ identity lots of people hide
themselves behind false profiles to insult boys and
girls without even knowing them and that not
always means nothing to those boys and girls!
Some teenagers committed suicide because they
were persecuted by web-bullies. Sometimes false
profiles in chat messages are used to abuse of girls
and boys. As everybody knows television
commercials deeply influence buyers in their
propensity to consume some products rather than
others. Friends influence our fashion and music
likings. Fashion is often determined by the way
face to faith project
famous people or people on TV look like and
teenagers often imitate them. We associate
ourselves with the text of our favourite songs which
help us to understand what is happening round us
and to overcome unpleasant situations. We have
different opinions about friends and families: are
their conditionings always positive? Friendship is
very important for all of us : we rely on our friends
in difficult moments and together with them we
dare things that we wouldn’t face by ourselves, but
this is not necessarly positive. We can say that
friends deeply influence the way we look at the
world around us. Families have
a negative
conditioning for most of us because sometimes they
force us into things even if we would like to do
something else, since we have our own different
opinions!
Counsels based on our parents’
experiences are given to us for our own sake, but
they are different from us, so what is good for our
parents might not be good for us, the teenagers.
Finally we can say that any type of conditioning
might be positive or negative, it depends on
different points of view; we should listen to and try
to understand other people’s opinions but first of
all we should be able to discriminate good counsels
from mere conditionings aiming at inducing us to
make choices in somebody’s else interest. It’s up to
us to make the right choices according to our
experience, education and unique personality.
CONDITIONINGS ACCORDING TO RAPPER MARRACASH
The rapper singer Marracash in his single titled “Criminal Rapper” wants to let us
Know the environment and the people that have been living for years in rough areas,
where people commit all kind of crimes every day. The singer shows us how difficult
any change is, if the only known environment is connected to criminality. But the
rapper, thanks to his passion for music and its power, could come out and see the
world from a different perspective. Sadly, most of the times, people need to conform to
the environment by imitating models, even if they are not positive and despite their
own personalities. Growing up in a harsh reality without any chance of getting in touch
with something different, deeply conditions each individual mind and behavior.
By III E
carpe diem
in lingua
Cinderella... more than a fairy story
3F and 3E went to see the musical of
''Cinderella'' on February 19th. The show was at
San G. Bosco theatre in Turin. Our teacher of
English proposed this activity to us to learn
something new and enrich our vocabulary.
Cinderella is a famous fairy story but this was
the first time we have seen it in English. This
version of Cinderella by Palketto-Stage was
particular and not well-known: there was a part
of music and song, and another of story.
Before the show, we worked on the internet
and we told about the different elements of a
tale. They are the setting, the characters, the
plot, the exposition, the climax and the
resolution. Cinderella takes place in a faraway
kingdom, many years ago and the main
characters are Cinderella, the Prince, the fairy
God-mother, the step-mother with two
daughters, Lottie and Dottie. Our favourite
character is Cinderella because she is pretty,
forbearing, kind, a good worker and a hero, or a
protagonist. We don't like Cinderella's step-
mother because she is malicious, unsightly,
overbearing and she's a villain, or an
antagonist. The conflict in Cinderella's story is
against Cinderella and the villains. It's the most
important element of the story because it
makes the story interesting and exciting. The
difference about the exposition and the plot is
that the plot explains the story, the exposition
explains what happened before the tale. We
have the climax when everything is resolved,
it's the “turning point” of the tale, in fact the
plot changes for better or for worse. Cinderella
has more than a climax: everyone can think in a
different way. We think the climax is when
Cinderella wears the crystal shoes and she goes
to the ball.
Finally we have the resolution or the end of the
story. Cinderella ends in this way: “Soon after
Cinderella and the Prince married and lived
happily ever after.” Most of us likes fairy
stories, but less than 50% thinks they are only
for children. After these two active parts at
school we wrote a fill in the blanks exercise and
we answered ten questions on our exercise
books. Finally the teacher fixed our oral tests
before our Easter holiday. We think this project
was very interesting and it is a great experience
to repeat in future.
By 3°F
carpe diem
la scuola all’opera
Teatro Regio: La Traviata
ATTO
IUn
allestimento
moderno:
Luci
offuscate; aleggia
un’atmosfera
tenebrosa, quasi di
morte. Violoncelli e
contrabbassi
dall’orchestra intonano una musica tetra. Un corteo
funebre attraversa il palco, da una parte dall’altra,
con una tomba, sempre nera, in mezzo a tutti. Ma
improvvisamente un urlo di gioia rompe la tetra
atmosfera che si era formata sul palco in quei pochi
minuti. La donna che ha lanciato quell’urlo, vestita
con un abito dell’epoca di colore fucsia acceso, è
Violetta, che fa la sua comparsa all’inizio di una
festa. La scenografia sul palcoscenico, originale
quanto bizzarra,era formata da varie pedane poste ad
altezza diverse senza una logica precisa che
facilitavano la visione di ogni scena al pubblico.
Ogni pedana sul palco era facilmente accessibile
tramite delle scale. Chi cantava, se in mezzo ad un
coro, oltre ad essere illuminato dalle luci aveva la
possibilità di salire su una di queste pedane e di
essere quindi ancora più visibile al pubblico. Un
salto di atmosfera in un tempo minimo. L’orchestra,
che prima accompagnava con una musica tetra il
corteo funebre, adesso suona a festa. Nel frattempo
scende sul palco un enorme lampadario, come se
fosse una sfera da discoteca del 1800, e la festa e
l’opera cominciano ufficialmente. Si aggiungono
altri cantanti. All’inizio ad entrare sono solo donne,
vestite tutte a festa con abiti sfarzosi e colorati, e poi
gli uomini, tutti con abiti simili, con camicia e
panciotto bianco e giacca e pantaloni neri. Inizia il
primo atto, con il famoso “Libiam Ne’ Lieti Calici”,
e al suo termine un breve intervallo nel quale non si
poteva uscire dalla sala.
IL TEATRO: La sala, costruita come un imbuto
che si concentra verso il palco, appunto perché il
suono renda meglio; ha pavimenti e pareti in legno,
rosso sulle pareti, e il soffitto, probabilmente per
scaramanzia, diventa man mano che ci si avvicina al
palco, sempre più viola. La sala è illuminata da un
grande lampadario composto di 1762 sottilissimi
tubi in alluminio con punto luce e 1900 steli in
perspex riflettente, a creare un suggestivo effetto
“stalattite”. Il boccascena originale èispirato alla
forma di un televisore degli anni ‘70. Il viola si dice
che porti sfortuna in quanto, nel Medioevo, durante
il periodo di Quaresima, i sacerdoti portassero
tuniche viola e sempre il viola fosse il colore dei
paramenti sacri usati in Quaresima. È infatti durante
la Quaresima che nel Medioevo venisse vietata
qualsiasi forma di spettacolo teatrale e le compagnie
teatrali, non potendo trovare alcun ingaggio,
“tiravano la cinghia”.
ATTO II- in campagna: Le luci si offuscano fino a
spegnersi di nuovo. Il sipario si riapre. A coprire
metà del palco c’è una finta collinetta verde.
Entrano in scena Alfredo e Violetta; quest’ultima è
vestita in modo sobrio, completamente il contrario
rispetto al primo atto. È scalza, indossa un paio di
pantaloni lunghi da uomo con delle bretelle ed una
camicetta bianca. Il secondo atto sembra svilupparsi
non nella casa di campagna di Alfredo e Violetta ma
bensì all’aperto, probabilmente nel loro giardino.
Alla fine della discussione con Giorgio Germont,
padre di Alfredo, e l’arrivo di quest’ultimo, Violetta
fugge a Parigi per volere del padre del suo amato. Il
secondo atto si conclude a metà e inizia il secondo
intervallo.
IL FOYER: Questo intervallo, più lungo del
precedente, ha dato la possibilità al pubblico in sala
di alzarsi e di uscire per andare a prendere da
mangiare e da bere ai due bar all’esterno della sala
del teatro. Le luci cominciano a lampeggiare ad
intervalli regolari, segno che lo spettacolo sta per
riprendere. Tutti si affrettano a tornare in sala.
ATTO II-la festa in maschera: Riprende il
secondo atto, nella famosa festa della scena nella
quale Alfredo, non lucido per la rabbia che prova
per essere stato lasciato da Violetta, annuncia di
aver pagato Violetta, con la celebre frase “Questa
donna pagata io l’ho”.
carpe diem
ATTO III- un lungo drammatico finale: Senza
alcun intervallo o pausa gli assistenti di scena
presenti coprono tutte le pedane con lenzuoli bianchi
e portano in scena un letto per la moribonda
Violetta, che ha cambiato look in breve tempo e da
abito sfarzoso da festa è adesso vestita con una
povera camicia da notte bianca. Finisce anche il
terzo atto tra gli applausi del pubblico. Io, che non
sono un amante dell’opera lirica, ho trovato molto
bella l’opera nel suo insieme. Costumi, scenografie,
musica. Tutto. La prima parte del secondo atto e il
terzo atto non sembravano passare più, detto
francamente. A metà del terzo atto – credo di parlare
però per un buon numero dei miei compagni, se non
tutti – avrei voluto salire sul palco per stendere
Violetta così che finisse l’opera.
Nel suo insieme comunque mi è piaciuta. È un
esperienza che rifarei volentieri, anche con un'altra
opera ma prima di andare e vederla preferirei fare
come ho fatto per la Traviata, ovvero preparandomi
prima sulla trama dell’opera, sulla vita del suo
autore e così via.
la scuola all’opera
a seguire tutta l’opera, perché alcune volte proprio
non si capiva nulla di ciò che veniva detto. Unica
pecca, secondo me, è stata la morte di Violetta:
mentre nella Traviata originale Violetta non riesce
ad alzarsi dal letto e fa tutta la sua aria sdraiata nel
letto, in quella messa in scena Violetta camminava
su e giù per il palcoscenico. Per il resto l’ho trovato
fantastico. E se io, che non sono né un esperto né un
appassionato, l’ho trovato un gran bello spettacolo,
non riesco neanche a pensare come dev’essere
piaciuto agli amanti del genere.
Margaglia Jacopo 3D
Devo ammettere però che se non fosse stato per lo
schermo che presentava il libretto non sarei riuscito
Tutti a vedere “ La Traviata “
Martedì 5 marzo la 3D ha assistito al Teatro Regio, all’opera “ La Traviata “ che cominciava alle venti, ma
noi eravamo tutti fuori pronti per entrare già alle 19,30, nell’atrio delle carrozze insieme ad una gran numero
di spettatori. Prima ci siamo fatti scattare una foto ricordo …
eravamo così belli ed eleganti!
Entrammo, salimmo su per le scale, e ad un tratto ci
trovammo dentro il teatro. Non era la mia prima volta, ma
quella sera era tutto più bello! Un attimo di pazienza, si
spensero le luci e il silenzio avvolse la sala.
Mi è piaciuta molto quest’opera, l’unica parte un po’ lunga è
stata l’incontro tra Violetta e Giorgio Germont (padre di
Alfredo), ma per il resto l’ho trovato interessante. Le voci
erano stupende, specialmente quella di Violetta, che alla fine
ha ricevuto gli applausi più calorosi. È stata una delle poche
occasioni in cui abbiamo potuto passare una serata tutti
insieme!
Petra Tomasinelli 3D
carpe diem
pianeta dipendenze
DROGHE, ALCOOL = SBALLO ASSICURATO?
Qualche giorno fa abbiamo discusso a scuola a riguardo dello “sballo”, una parola con la quale
giovani e meno giovani intendono indicare varie forme di cosiddetto divertimento, e in particolare
quello che porta le persone a perdere la testa, ossia il controllo di sé e il contatto con la realtà. A
questo stato di euforia si può arrivare per mezzo della musica e del ballo, dell’alcol o delle droghe, e
ovviamente ci sono vari livelli di “sballo”: dimenarci a suon di musica può infatti farci diventare
euforici, farci perdere quasi i sensi a causa delle notevoli energie impiegate nel seguire il ritmo di
musiche ossessive suonate ad altissimo volume, ma non è pericoloso. Molto pericoloso invece è
cercare di evadere dalla realtà e da una vita che a volte si considera troppo dura, monotona o priva
di stimoli attraverso l’assunzione di alcol, o, forse ancor peggio, di sostanze stupefacenti. Oggi
circolano infatti droghe alla portata di tutti, ossia facili da assumere sotto forma di pastigliette
dall’apparenza innocua, vendute a poco prezzo in quasi tutti i luoghi frequentati da giovani e
adolescenti, fuori dalle scuole, nelle discoteche, nei parchi pubblici e a volte addirittura per strada.
Sul commercio di queste sostanze prospera la mafia, che allarga il mercato delle dipendenze
facendo leva sull’effetto “branco”, grazie al quale gli stupefacenti vengono assunti per emulare un
amico ritenuto più forte o per sentirsi parte di un gruppo: magari si tratta di un giovane cresciuto in
un ambiente o in una famiglia “difficile”, il quale assume qualche sostanza proibita nella speranza
di poter evadere dalla sua situazione ed essere accettato dai suoi cosiddetti “amici”; può essere
invece un ragazzino più o meno sprovveduto, deluso magari soltanto a causa di una storia d’amore
o di un andamento scolastico inferiore alle aspettative familiari, che per dimenticare e sentirsi simile
all’amico più forte e più sicuro di sé accetta la sua offerta. Può essere infine anche soltanto la noia,
quella dei ragazzi che hanno troppo e troppo in fretta, a portare un gruppo di amici a cercare
qualche nuova sensazione grazie all’assunzione di droghe. Si spera che i giovani riescano, grazie
alle informazioni di cui sono oggi in possesso, a imparare a divertirsi o “evadere” in modi più
naturali e meno pericolosi.
Stefano Russo II B
LO SBALLO
Il consumo di sostanze alcoliche è uno dei rischi
più gravi sperimentati durante il periodo della
adolescenza. E’diffuso il “policonsumo”, ovvero, la
modalità combinata con cui vengono assunte le
sostanze stupefacenti, ad esempio droghe sintetiche
associate a cocaina, cannabinoidi, o ad alcol, con
esiti che possono essere nefasti, come riportano le
cronache nazionali ormai da molti anni. Lo scopo è
quello di creare “lo sballo”, un’alterazione dello
stato di coscienza che favorisca apertura, loquacità e
diminuisca l’imbarazzo, dando al giovane l’illusione
di superare il disagio che scaturisce dall’interazione
con gli altri. Questa fase, il più delle volte, è legata
al processo di crescita, che vede l’adolescente
percorrendo nuove strade, molte di queste assai
pericolose, per arrivare a costruire una propria
autonomia e una propria identità. Molti genitori e
insegnanti si accorgono del problema, quando la
situazione degenera e l’abuso di stupefacenti ha
creato o accentuato problemi relazionali, mutato il
modo di essere e l’umore, oppure provocato un
significativo calo del rendimento scolastico. Di
fronte a questi cambiamenti i parenti si trovano
spesso disorientati ed impreparati, sia nel
riconoscere i primi segnali di rischio, sia nel trovare
adeguate modalità di relazionarsi col giovane ed
accogliere in maniera empatica le sue implicite
richieste d’aiuto. E’indispensabile migliorare la
capacità del giovane di gestire le situazioni di stress
senza far ricorso all’uso di sostanze, potenziando,
invece, le sue capacità relazionali ed introspettive, lo
sviluppo dello spirito critico e l’individuazione di
interessi alternativi e di
nuove
forme
di
gratificazione.
Pomba Margherita e Viola Fioravanti 2D
carpe diem
pianeta dipendenze
“LO SBALLO”??!!...UN ILLUSTRE MOLTO SCONOSCIUTO
Lo sballo significa divertirsi in un modo pericoloso perché in realtà si gioca con la propria vita, e non è mica
poco! Per esempio a Milano c’ è un’ allarme per l’ elevato numero di spacciatori di droga. Ci sono anche
spacciatori giovani che vendono ad altri giovani. Si ritrovano sempre un maggior numero di giovani che
hanno problemi seri con queste sostanze.Queste sostanze vengono anche chiamate : canna o
spinello.Causano un bruciore al cervello e sono un vero e proprio veleno. La droga per esempio ti fa girare la
testa. Ma il punto è, perché si comprano queste sostanze?
-Per cercarsi di farsi vedere;
-Per farsi accettare da un gruppo di persone che sono già sulla brutta strada;
-Per disobbedire ai tuoi genitori;
-Oppure perché hai dei problemi e per non pensarli o non risolverli, e allora ti droghi.
Però ,mi dispiace ma i problemi non si risolvono così, anzi se ne creano molti altri. Sopra a tutto questo giro
illegale di vari tipi di droga c’è la mafia che la fabbrica e noi, ragazzi e ragazze le diamo i nostri soldi a quei
delinquenti!!!
Flavia Pasteris II D
LO SBALLO E LA DROGA
Le dosi giornaliere di droga consumate in certe città d’Italia possono raggiungere le 10-15 mila e nel weekend aumentano vertiginosamente, soprattutto il sabato sera. Il principale luogo di spaccio sono le discoteche
e tra i consumatori ci sono ragazzini giovanissimi, addirittura dei tredicenni!. Il motivo più rilevante del
recente aumento della diffusione dell’uso di droga rispetto al passato è il calo dei suoi prezzi, una volta
accessibili solo ai ricchi ora molto più abbordabili: la cocaina varia dai 10 ai 15 euro a dose mentre l’eroina
costa solamente otto euro. Sono svariati i motivi per i quali le persone si drogano: semplice esperienza, il
desiderio di imitare qualcuno o di trasgressione, o la voglia di sapere che cosa si prova o che sapore ha la
droga anche se il motivo che spicca tra gli altri è il desiderio di “sballarsi”, ovvero provare eccitazione e
essere in uno stato di euforia che molte volte viene considerato raggiungibile solo con l’effetto di
stupefacenti. Le droghe sono divise in tre grandi categorie: le naturali (marijuana); le semisintetiche
(modificate dall’uomo ma derivate dalla natura) e le sintetiche (di laboratorio). Le varietà di droghe sono
molte e alcune hanno diverso scopo: esistono le droghe “da stupro” come GHB e GBL oppure destinate a
sballarsi come skunk, marijuana, eroina, cocaina, ecc … e non tutte sono illegali!!! Per esempio, quelle
chiamate “smart drug” si possono acquistare e vendere legalmente. In Italia i negozi di “smart drug” sono
150; negozi di questo genere sono presenti anche a Torino.
Davide Mesturino II D
IN DISCOTECA SI BALLA E CI SI SBALLA
Immaginiamo una cosa: pensa se un giorno come gli altri un tuo amico t’invita in discoteca e tu accettassi di
venire. Un giorno come gli altri incominci a ballare con la musica a palla ma, questa volta, uno che conosci o
no ti chiede ”Vuoi un po’ di droga?”. Tu puoi reagire in due modi: il primo e quello di dire di no perché non
vuoi distruggerti il cervello, il secondo e quello di dire”Ok, tanto se ne prendo poca mica muoio” e accetti la
pasticca che ti hanno offerto per infrangere un divieto o\e per vedere cosa si prova a drogarsi. In questo caso
sei sfortunato e prendi una di quelle tante droghe fatte in casa che ti uccidono e muori. NON FARTI UNA
DROGA, FATTI UNA
VITA.
Federico Tiberga II D
carpe diem
pianeta dipendenze
LE DIPENDENZE
Per dipendenza s’intende un’alterazione del comportamento , che da semplice e comune abitudine diventa
una specie di ossessione nel ricercare il piacere attraverso mezzi, sostanze, comportamenti che si aprono
nella condizione patologica. Dal punto di vista degli effetti, e` utile suddividere la dipendenza fisica e
psichica. Da quello delle cause, si puo` dipendere patologicamente da cibo, da sostanze stupefacenti, in cui
rientrano l’alcolismo e il fumo, da sesso, da lavoro, da comportamenti quali il gioco, lo shopping, la tv,
internet, i videogiochi. Nel 2006 e` stata pubblicata in Italia un` ipotesi di nuovi criteri diagnostici delle
dipendenze patologiche. I principali sono l’ossessivita`, l’impulsivita`, la compulsivita`. Esistono molte
associazioni che utilizzano il programma di recupero del gruppo”auto-aiuto” come terapia contro svariate
forme di dipendenza:
-da sostanze, come alcolismo, tossicodipendenza;
-alimentare come bulimia ed altri disturbi alimentari;
-affettive come la codipendenza;
-comportamentali come il gioco d’azzardo compulsivo;
-sessuali.
I giovani e le dipendenze
Un sondaggio su oltre 13.000 ragazzi tra i 13 e i 18 anni su vecchie e nuove dipendenze. Sotto accusa
cellulari, videogiochi e computer. Le loro risposte hanno messo in luce la consapevolezza dei giovani
rispetto alle nuove forme di dipendenza, prime fra tuutte la tecnologia e il doping. Il problema e` che non le
temono. Il rischio e` che i ragazzi, percependo queste patologie come controllabili, tendano a sottovalutarle a
scapito della prevenzione e di un precoce intervento.
Diletta Zanin 3D
L’INCONTRO CON UNO SPACCIATORE DI DROGA
Erano i primi giorni d’ agosto e io, mia sorella e mio padre stavamo andando al parco davanti al
super mercato Simply dove si trovano diversi campi di tennis e di calcio. Entrati ci siamo diretti
verso il posto dove si “parcheggiano” le canoe per vedere il fiume Po. In mezzo alle canoe c’era un
signore incappucciato che stava parlando a bassa voce con due ragazzi che avevano in mano dei
soldi. Dopo qualche minuti il signore incappucciato ha tirato fuori un bustina con dentro una
polverina bianca. Subito capimmo che si trattava di droga e il signore era uno spacciatore di droga.
Dopo qualche minuto i due ragazzi sen'è andarono contenti e lo spacciatore stava seduto su una
panchina come se stesse aspettando qualcuno. Intanto mio papà stava chiamando la polizia per
denunciarlo. Dopo ce ne andammo perché avevamo visto che la polizia stava arrivando .
Sharon Pasteris II D
carpe diem
pianeta dipendenze
DROGA E GIOVANI: un problema da risolvere
La droga tra ragazzi è un problema da risolvere. Sono delle sostanze che alterano il comportamento di una
persona, queste droghe hanno effetto sul sistema nervoso e sul cervello. Sono delle sostanze molto costose e
le persone,per averle, le comprano ad alto prezzo. Però se i clienti non hanno tutti questi soldi rapino negozi
di valore, case e perfino auto. La Marijuana e l’hashish derivano dalla Cannabis indiana. Il derivante
dell’Oppio è l’Eroina, invece il derivante della Coca è la Cocaina. Ci sono dei farmaci che si usano per
drogarsi ad esempio: gli psicofarmaci o le anfetamine, che di solito vengono usate da qualche sportivo.
Alcune droghe dei poveri che sono state fatte benzina, diluenti, inalazioni pericolose, collanti… tutte queste
caratteristiche sono molto dannose per la salute. Ad esempio il tabacco crea irritazioni all’apparato
respiratorio, e a lungo termine crea il cancro, oppure l’alcol crea danni gravi al fegato. Tutte queste sostanze
creano dipendenza e poi non se ne può più fare a meno.
Caterina Gardino II D
Che sballo!!!!
Il 18 marzo, con la professoressa Viviroli, la
mia classe ha avuto un incontro sul tema della
droga. Sballo, significa una situazione che
eccita per il suo stato insolito. Purtroppo lo
sballo coinvolge molto i giovani che assumono
droga con pastiglie, spinelli… anche ragazzi di
13/14 anni. La droga la assumi perché hai
un’illusione di piacere, di divertimento, perché
ti fa sentire parte del gruppo e perché vuoi
infrangere il divieto. Le droghe si dividono in:
droghe naturali, che sono prese direttamente in
natura, come lo skunk che è un derivato della
marijuana, in droghe semisintetiche che hanno
una base naturale con una trasformazione
chimica, e in droghe sintetiche, fabbricate in
laboratorio. La cannabis è una pianta che non si
può coltivare (è vietato), da cui si ricava una
resina; la marijuana è molto simile allo skunk;
la cocaina è una droga semisintetica e nei fiumi,
grazie alle urine che vi finiscono, si vede quanta
se ne consuma. La pianta di coca viene coltivata
in Sud- America, dove gli abitanti del luogo
mangiano le foglie per nutrirsi (in questo modo
non si assume la cocaina), e viene venduta di
nascosto. Il GHB (acido γ idrossibutirrico) è una
droga da stupro che è inodore e trasparente: si
mette nelle bevande e ti fa dimenticare tutto
quello che hai fatto durante l’effetto della droga.
Infine c’è la ketamina: è una droga che funziona
anche come anestetico per gli animali. Quando
assumi la droga, essa va a influire sui neuroni, il
cuore riceve come una sferzata e in seguito si
può anche morire. In un video una ragazza di 16
anni, che vedeva che gli amici prendevano una
pastiglia contenente droga, un giorno, ne prese
anche lei ¼ seguendo le indicazioni che
dicevano di bere molto e di non fare tanta
attività fisica. Ma due o tre giorni dopo era stata
male, era dovuta andare in ospedale, dove scoprì
che doveva fare il trapianto di fegato; nel
frattempo venne a sapere che in quella
settimana, nella sua scuola, erano morti diversi
ragazzi. Oggi va in giro per le scuole d’Italia,
soprattutto elementari e medie, a raccontare la
sua storia.
Letizia Bertinetti 2D
carpe diem
pianeta dipendenze
I danni della droga sui giovani
La droga può causare diversi problemi come quelli di memoria e di attenzione, ma anche un preoccupante
calo del Qi (quoziente d'intelligenza), legati all'uso “persistente” di marijuana prima dei 18 anni. Uno studio
firmato da un team internazionale e condotto per anni su oltre mille neozelandesi ha dimostrato che la
passione per gli spinelli causa danni durevoli al cervello dei giovanissimi, in termini di problemi di
attenzione e memoria, ma anche un calo nel Qi rilevato dai test appositi. La ricerca ha monitorato un gruppo
di soggetti che hanno iniziato a consumare cannabis nell'adolescenza e hanno continuato per anni. L'indagine
ha rilevato che, dopo anni di spinelli, i giovani hanno mostrato in media una diminuzione del Qi di 8 punti
dai 13 anni ai 38 anni nei test che misurano il quoziente intellettivo.
Matilde Torrero 2°D
Lo “sballo” questo sconosciuto
Circa 3 settimane fa la classe ed io siamo scesi giù in salone assistere ad una
lezione con la professoressa Viviroli di cui parlava dello “ sballo “ : è una forma
di “ troppo divertimento “ e viene quando si assumono sostanze non salutari ma
dannose al sistema nervoso : la droga . Marijuana , cocaina … … sono sostanze
naturali ovvero che si trovano in natura e si estraggono dalla pianta specifica .
MARIJUANA :
Le varietà coltivate appositamente per produrre marijuana vengono selezionate per avere un maggiore
contenuto di queste sostanze, mentre avviene il contrario per le varietà coltivabili legalmente, per le quali un
limite a questo contenuto viene fissato per legge .
Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda della persona ,
dalla contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive .
I principali effetti possibili sono:
- euforia
-sonnolenza
- rilassamento muscolare
- aumento del battito cardiaco
- nei soggetti predisposti , possibile sviluppo di patologie mentali
- temporaneo abbassamento o alzamento della pressione del sangue etc…..
COCAINA :
La cocaina è uno stupefacente che agisce sul sistema nervoso.È un alcaloide che si ottiene dalle foglie della
coca ,pianta originaria del Sud America.
Gli effetti di questa sostanza sono :
-Distorsione cognitiva e delle capacità recettive, sensazione di aumento delle percezioni
- Accentuazione della reattività fisica e mentele
- Riduzione dello stimolo di addormentarsi, della fame e della sete
- Euforia (di cui crea indipendenza )
- Maggiore socievolezza e facilità di relazione
- Infaticabilità
Cecilia Catolla 2D
carpe diem
a proposito di…
CIO’ CHE SI DEVE SAPERE SU HIV e AIDS
L’AIDS è una sindrome provocata dall’HIV, un
virus che attacca il sistema immunitario umano,
dando
causa
alla
sindrome
di
immunodeficienza
acquisita
così
che
l’organismo non è più in grado di difendersi
dalle malattie. Non esiste ancora una cura per
l’HIV, così il paziente affetto da questa
sindrome sarà accompagnato da questa
malattia fino al suo punto di morte. Le persone
che hanno questo virus, dette sieropositive,
non sono malate di AIDS ma lo diventano
quando l’infezione dell’HIV ha raggiunto un
certo livello. Il virus può essere trasmesso
attraverso liquido seminale, sangue, secrezioni
vaginali, latte materno e qualsiasi altro fluido
dentro al corpo che possa contenere questo
virus, meno che la saliva, colpi di tosse o
starnuti. Le persone che assumono droghe per
via di iniezioni corrono degli altissimi rischi di
infezione soprattutto se fanno uso di siringhe
infette. Se una persone sospetta di avere
contratto l’HIV , per accertarsene deve andare
in un ospedale ed effettuare il test per L’HIV. Il
virus viene trasmesso per la maggior parte delle
volte per via sessuale, quando il rapporto non è
protetto. Proprio per questo i soggetti con
queste infezioni dovrebbero assicurarsi di avere
esclusivamente rapporti sessuali protetti, e
prima di tutto ciò avvisare il proprio partner. In
questo modo si può dedurre che una persona
con l’HIV non deve affatto essere esonerata
dalla vita sociale, infatti, abbracciare, baciare,
condividere vestiti e altri oggetti, 8tranne quelli
che possono essere stati a contatto del sangue
della persona soggetta al virus, come mutande,
rasoi o spazzolini da denti) sono cose con le
quali non si corre alcun tipo di rischio. Una
persona con l’HIV deve essere accolta e aiutata
da tutti, senza discriminare un essere umano
che ha contratto questo virus. Purtroppo la
maggior parte delle persone si sente protetta
da questo grave rischio, convinta di sapere
tutto sul virus. Proprio per questo bisogna
conoscere la malattia, e sapere i modi in cui si
trasmetta, perché spesso il suo contagio non
solo è dato dal contatto fluido corpi, ma anche
dall’ignoranza delle vittime che ne sono affette.
Sarah Short III D
carpe diem
a proposito di…
HIV : se lo conosci lo eviti
Che cos’e` l’HIV?
L’ HIV e` il virus dell’immunodeficienza umana.
Ogni virus e` parassita obbligato delle cellule e ha
un “bersaglio” preciso. Nel nostro organismo il virus
infetta i linfociti T4 e la conseguenza e` la
scomparsa della capacita` di difendendersi dalle
infezioni. Infetta solo l’uomo, e quando entra nel
corpo non e` piu` possibile eliminarlo. Nel corso di
mesi e anni, distruggendo tutti i linfociti T4 causa la
morte. Attualmente i farmaci disponibili per le cure
possono rallentare l’infezione. E` contenuto nel
sangue, in molti tessuti e in teoria in tutti gli organi,
e nei lquidi del corpo quali la pleura, le meningi,
articolazioni, utero gravido, sangue mestruale,
sperma, secrezioni vaginali, mucose ecc.
TRASMISSIONE VERTICALE:materno-fetale
Come NON si trasmette?
Come si trasmette?
CONTATTO SESSUALE: etero/omo
E` piu` facile:
-se ci sono molti HIV+ nella popolazione;
-se hai piu` di un partner;
-se hai rapporti sessuali precoci e non protetti;
-se hai infezioni dell’apparato genitale;
-se ti sballi!!!
SANGUE:
-lavoro(chirurgo, ostetrica; punture accidentali con
siringhe o aghi infetti)
-tossicodipendenti con l’endovena.
CONTATTO FISICO: non si trasmette con colpi di
tosse, starnuti ecc.; il bacio non e` un problema, solo
se non si hanno lesioni in bocca sanguinanti
USO DI APPARECCHI IGIENICI: non c’e` alcun
rischio
RESPIRARE LA STESSA ARIA
Che cos’e` l’ AIDS? E` la sigla
dell’espressione
inglese
Acquired
ImmunoDeficiency Syndrome,ed e` una malattia del sistema
immunitario causata da infezione HIV.
Come mi proteggo?
Il preservativo e` la protezione sicura per i rapporti
sessuali. Questo non fa passare lo sperma e quindi
non permette la trasmissione di infezioni. Un’altra
informazione importante e` avere sempre coscienza
di cosa si fa e di che cosa si beve se cisi trova per
esempio in discoteca. Non bisogna sballarsi perche`
e` il momento in cui si rischia maggiormente dato
che appunto non si ha coscienza di cosa si stia
facendo.
Diletta Zanin 3D
carpe diem
”…e chi non beve con me…”
contro le dipendenze
Lunedì 18 marzo,la mia classe ed io abbiamo assistito ad una interessante ed utile conferenza sull’alcool
tenuta dalla professoressa Viviroli. La professoressa ci ha parlato della dipendenza da alcool,dell’abuso e
dei danni che possono causare le bevande alcoliche. La dipendenza da alcool è una delle dipendenze più
diffuse,colpisce gli adolescenti come gli adulti,le donne come gli uomini. La maggioranza della popolazione
fa uso d’alcool,ma in modo diverso:può essere quotidiano oppure occasionale,cioè colui che beve alle
feste,al ristorante,durante cene importanti,… Anche questa è una dipendenza. Negli ultimi anni l’età delle
persone dipendenti si è molto abbassata ed è anche aumentata decisamente la quantità di alcolici che la
gente ingerisce. Questa non è una cosa affatto positiva. La professoressa ci ha fatto vedere dei video nei
quali si sentivano testimonianze di ragazzi di quindici-sedici anni. Io sono rimasta “sconvolta” da una
ragazza che ha detto de essersi presa la prima “sbronza” ad otto anni. Sapevo che adesso quasi tutti alla
mia età,tredici-quattordici anni,iniziano ad andare alle feste di sera,in discoteca e quindi pensavo che la
prima “sbronza” la prendessero tra i tredici ed i quattordici anni,ma quella ragazza ad otto anni,in terza
elementare,mi sembra una cosa impossibile! Gli altri ragazzi che hanno testimoniato si erano ubriacati
quasi tutti tra i dodici ed i quattordici anni. Ho trovato questa conferenza interessante ed utile visto che
siamo adolescenti e magari facciamo cose senza sapere le conseguenze.
Roberta Camanni
3°D
QUEL CAPITALISMO NATO DALL'OPPIO
Bandito in occidente, fonte di ricchezza in oriente.
La mia riflessione sullo ”sballo” parte da molto lontano, grazie al libro di Amitav Ghosh “Il fiume
dell'oppio”, di cui ho sentito parlare alla radio. Quell'oppio, ricavato dal fiore del papavero,
conosciuto fin dalla antichità, con virtù medicinali, inebrianti, antidolorifiche, e che permette di
sopportare grandi sforzi fisici. Provoca però assuefazione e dipendenza, cosa che facilita alti prezzi
al consumo. L'oppio fumabile si diffuse dal XVII secolo in Asia orientale, anche a causa di ritmi di
lavoro molto duri, accresciuti dallo sfruttamento coloniale. Mentre in Europa, per coscienza della
pericolosità, l'uso ne era vietato, le varie Compagnie Europee delle Indie ne fecero un pregiato
oggetto di commercio illegale in Asia, soprattutto in Cina. La East India Company si accordò con
mercanti privati che acquistavano l'oppio prodotto nella India Britannica e lo vendevano di
contrabbando in Cina. Le fumerie d'oppio in Cina divennero presto un grande problema sociale ed
economico (e ne sa qualcosa anche Passepartout nel suo Giro del Mondo...). L’oppio diventa così
l'arma con cui l’Occidente, che deve a sua volta acquistare dalla Cina prodotti costosi molto
richiesti in Europa come la seta e il thé, non solo pareggia i conti, ma si arricchisce e crea il primo
caso di dipendenza di un popolo dalla droga. E' forse il primo esempio di capitalismo. Ma quando i
cinesi si resero conto dei danni che l'oppio provocava alla popolazione e ne vietarono il commercio,
gli inglesi gli fecero guerra in nome del “libero mercato”. L'autore del romanzo, storico ma anche
molto attuale, direi, commenta: “Esattamente nello stesso modo in cui oggi si fa la guerra in nome
della democrazia mentre sotto ci sono altri interessi. C’è una certa vicinanza tra quello che accadde
allora e quanto succede oggi”.
Alessandro Sosso II D
carpe diem
pianeta dipendenze
Note da sballo
L'utilizzo di sostanze stupefacenti accompagna la storia dell'uomo da sempre, fin dall'antichità, ma acquista
una nuova aurea e un nuovo valore dalla fine degli anni '50 fino ai giorni nostri come elemento distintivo e
anche come fonte d'ispirazione di quei musicisti che hanno fatto la storia della musica rock. Questo non
significa che chiunque faccia musica usi stupefacenti, vuol dire che certe sostanze sono strettamente legati al
mondo della musica e in qualche modo anche tollerate da questo mondo. Alcune delle storie più affascinanti
su questo argomento riguardano nomi della portata di: Syd Barrett, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Kobain.
Syd Barrett, nato a Cambridge nel 1946, fondò i Pink Floyd nel
1965 e ne fu leader fino al 1948, inizialmente usava la droga come
ispirazione mischiandola alla sua genialità, fu uno dei pionieri del
rock psichedelico dando anche vita ad uno dei migliori album del
genere: "The Piper At The Gates Of Dawn"; purtroppo con il tempo
l'uso di certe sostanza lo portò nel baratro della pazzia, ad
un'intervista ha affermato che il nome Pink Floyd gli era stato
consigliato dagli alieni, costringendolo a ritirarsi dalle scene
musicali, anche perché era diventato impossibile comunicare con lui,
sarà per la sua bravura.
Janis Joplin nacque a Port Arthur in Texas nel 1943. Fu richiesta dal gruppo Big
Brother And The Holding Company per le sue incredibili abilità vocali, divenne
un'icona musicale ma purtroppo morì giovanissima per overdose di eroina; sarà
sempre ricordata per le sue doti musicali.
Jim Morrison nacque a Melbourne nel 1943, divenne un'icona musicale senza
aver mai studiato musica, oltre a scrivere musica era un poeta, definito poeta
maledetto; veniva chiamato Re Lucertola, per i suoi abusi veniva spesso
paragonato a Dioniso e durante i concerti la maggior preoccupazione del suo
gruppo, The Doors, era arrivare arrivare alla
fine senza che il cantante svenisse,
purtroppo morì giovanissimo per i suoi
eccessi ma sarà ricordato per molti capolavori che ci ha lasciato.
Kurt Cobain nacque a Seattle nel 1967, assieme al gruppo Nirvana
portò la musica grunge nel mondo diventando uno dei maggiori
protagonisti della musica anni '90, si suicidò con un fucile a canna
dopo aver usato ogni tipo di sostanza
immaginabile, la smossa che ha dato
alla musica lo ha reso un personaggio
essenziale nella storia. La difficile gestione del successo fu probabilmente
per tutti questi artisti la spinta verso l'autodistruzione attraverso l'utilizzo di
queste sostanze che poi non sono più riusciti a controllare. Forse essere dei
miti è più faticoso di quel che sembra. La lettura di queste storie se da una
parte ci può affascinare dall'altra ci deve sempre far vedere che l'utilizzo di
sostanze anche nelle persone più eccezionali porta ad una misera fine.
Quindi anche quando pensiamo a noi stessi come persone eccezionali (chi
non l'ha fatto almeno una volta?) dobbiamo ricordarci che non siamo
invincibili.
Emiliano Colla II D
carpe diem
spettacoli
Michael Jackson The Immortal World Tour – by Cirque du Soleil
Il Cirque du Soleil
riporta in vita il Re del Pop.
Un semplice tributo.
Ecco ciò che hanno
messo in scena gli
artisti del Cirque di
Soleil. Un tributo a
Michael Jackson, a lui,
che ha scritto la musica
del
pop.
Michael
Jackson – The Immortal World Tour ha fatto due
tappe in Italia: il 19 e 20 Febbraio al Palaolimpico di
Torino eil 23 e 24 Febbraio al Mediolanum Forum di
Milano.Il più famoso circo al mondo è riuscito a
mettere in scena, in due ore circa di spettacolo, uno
show che ripercorre tutte le tappe più importanti
della vita del Re del Pop,unendo perfettamente agli
indimenticabili balletti le arti circense, come il
trapezio o il funambolismo. Prima e durante le hit
del Re del Pop erano riprodotte sugli schermi giganti
scene dei videoclip dei brani ballati in quel
momento. Per ogni balletto tutti gli artisti avevano
indosso i costumi che venivano utilizzati nelle
canzoni di MJ –anche se non
originali- e, come in Thriller,
venivano modificate alcuni parti del
brano, come uno stop di qualche
secondo prima della riproduzione
del ritornello. Inoltre venivano
aggiunti alle coreografie personaggi
mai messi nei videoclip: ad esempio
in Thriller facevano la comparsa degli uominipipistrello che cadevano dall’alto appesi a delle funi,
accompagnati dai morti viventi. All’interno del
Palaolimpico, durante lo spettacolo, era severamente
vietato scattare foto o fare video, per la sicurezza
degli artisti, con rischio di espulsione se si
infrangevano le regole. Durante l’intervallo dei
ballerini sono scesi tra il pubblico e, in poco tempo,
hanno insegnato i passi di Beat It e di una
coreografia dei Jackson 5.
Margaglia Jacopo 3D
I SAMURAI AL MUSEO STIBBERT DI FIRENZE
Nella seconda metà dell’Ottocento Frederick Stibbert mise insieme una delle più prestigiose collezioni di
armature giapponesi, circa 2600 oggetti, che dal 29 marzo sono esposti all’interno del museo che porta il suo
nome nella mostra Samurai. Si possono ammirare lame affilatissime e corazze cesellate, elmi dietro ai quali
si dovevano nascondere sguardi temibili e staffe dalle forme più svariate, ma anche contenitori per il cibo e
astucci da fumatore. Sono 70 i capolavori selezionati nell’ intento di mostrare al pubblico il frutto delle
passioni meno conosciute dell’ imprenditore e collezionista anglo-fiorentino che a partire dal 1867, anno
dell’ Esposizione Universale di Parigi, ebbe modo di apprezzare e acquistare i primi pezzi antichi arrivati dal
Giappone. Quattro sale che raccontano la storia di una tradizione che ha saputo portare avanti la perizia con
cui le armature venivano realizzate e la bellezza delle sete e delle lacche con le quali le corazze e gli elmi
venivano rifiniti. La mostra, che andrà avanti fino al 3 novembre, mette in risalto questo straordinario museo
fiorentino, troppo spesso escluso dagli itinerari di visita della città. Camminando tra una teca e l’ altra si
scopre il mondo drammatico e poetico in cui dovevano vivere i protagonisti di questa storia, tra meravigliosi
paravento dipinti che riproducono momenti di combattimento e scene di vita familiare e astucci preziosi,
sedute apparentemente delicatissime ed elmi come sculture. Straordinarie le armature, frutto della maestria di
artigiani e fabbri che nulla avevano da invidiare ai più abili ingegneri.
Davide Falco II D
carpe diem
cultura
LEGGI… GLI AFORISMI
a cura di
Diletta Zanin III D
Nel corso di qualche mese ho raccolto aforismi, frasi e poesie scritti da personaggi celebri e importanti della
storia. Di tutti questi ne ho scelti alcuni che vi presento qui di seguito.
Buona lettura!
E` lontano solo quello
che non vuoi raggiungere.
Anonimo
Gli opposti si attraggono, i simili
convivono
Anonimo
Meglio aggiungere vita ai giorni
che non i giorni alla vita
Rita Levi Montalcini
E` meglio chi fa del male
intenzionalmente che chi fa il
bene perche` e` abituato a fare il
bene.
Socrate
Nulla e` assoluto, tutto e` relativo.
Protagora
La lettura e` solitudine: si legge
da soli anche quando si e` in due.
Italo Calvino
L’infelicita` nasce dal desiderio di
felicita` che e` in noi e dalla non
possibilita` di conseguirla.
Giacomo Leopardi
A mio padre devo la vita, al mio
maestro una vita che vale la pena
di essere vissuta.
Alessandro Magno
Se insegni, insegna anche a
dubitare di cio` che insegni.
Jose` Ortega y Gasset
L’avvenire ci tormenta, il passato
ci trattiene, il presente ci sfugge.
Gustave Flaubert
Il cervello nasconde i segreti del
cuore e gli occhi li diffondono.
Anonimo
Tra un fiore colto e l’altro donato,
l’inesprimibile nulla.
Giuseppe Ungaretti
Perdona i tuoi nemici, ma non
scordare mai i loro nomi.
J. F. Kennedy
M’illumino d’immenso.
Giuseppe Ungaretti
Ognuno sta solo sul cuore della
terra trafitto da un raggio di sole:
ed e` subito sera.
Salvatore Quasimodo
Se leggi questi versi e se in
profondo senti che belli non sono,
son veri, ci trovi un canarino e
TUTTO IL MONDO.
Umberto Saba
Ahi, pentirommi, e spesso, ma
sconsolato volgerommi indietro.
Giacomo Leopardi tratto da “Il
passero solitario”
Le lacrime non sono espresse dal
dolore, ma dalla sua storia.
Italo Svevo
Vivere ardendo, senza bruciarsi
mai.
Gabriele D’Annunzio
Volli, fortissimamente volli.
Vittorio Alfieri
La forza trainante della
matematica non e` il
ragionamento ma
l’immaginazione.
Morgan
In matematica non si capiscono
lecose, semplicemente ci si abitua
ad esse.
Neumann
La vita e` questo: una scheggia di
luce che finisce nella notte.
Anonimo
E` piu` facile spezzare un attimo
che un pregiudizio.
Einstein
Si puo` essere qualcuno
semplicemente pensando.
Alda Merini
A tutti e` dovuto il mattino, ad
alcuni la notte. A soli pochi eletti
la luce dell’aurora.
Emily Dickinson
L’uomo e` come una frazione al
cui numeratore c’e` quello che e`
e al cui denominatore c’e` quello
che pensa di se stesso. Piu` e`
grande il denominatore, piu` e`
piccola la frazione.
Lev Tolstoj
carpe diem
angolo delle riflessioni
Gianmattia Castagnoli I E
nato a Torino il 28 Aprile 2001 ex
karateca attualmente calciatore
categoria esordienti aspirante
scrittore.
Il mio motto è: meglio una frase
oggi che una poesia domani!
Confusione
è come una morsa di pensieri
che stringe e distrugge tutto ciò
che sai.
Confusione.
Gian 21:15 2/03/2013
.
GRAZIE
per il bene che mi vuoi
che esprimi con quel tuo sorriso,
quel sorriso che dilata le nubi di ogni
tempesta del mio cuore.
Grazie,
per quello sguardo che mi accompagna e
che non mi fa mai sentire solo anche nel
naufragio sull'isola dei pensieri.
Papà,grazie. 19/03/2013 17:30
Tempo
Quello che non trovo
quello che non si ferma mai
quello che passa per tutti
quello che ricordo
quello che ormai è passato e che non torna.
Gian classe I E
8:45 6/03/2013
Pace
è ciò che più desidero
è ciò che più non trovo
da tempo son smarrito nel bosco
dei pensieri
e non riesco ad uscirne perchè
forse non ho voglia
forse perchè ho paura di ciò che
troverò fuori.
carpe diem
al cinema
LA STORIA INFINITA: un classico da vedere e rivedere
Chi è che almeno un volta nella vita non ha visto “La storia infinita” o che
almeno non ha letto il libro??? Ora per chi non l’ha visto gli darò delle
informazioni per incuriosirlo, appassionarlo e per farli scoprire questo
grandissimo film di fantascienza. Questo film è uscito per la prima volta nel
1984 e sicuramente anche i vostri genitori l’avranno visto, comunque ora vi
presenterò il protagonista: Sebastiano, un ragazzo con problemi familiari
(ha la mamma morta e il padre si interessa poco a lui, viene spesso
aggredito da una banda di tre ragazzini), lui, un giorno, entra in una biblioteca e il bibliotecario li mostra un
libro che esso non ha ancora finito di scrivere e Sebastiano se lo porta via con se, poi si chiude in uno
sgabuzzino,a scuola, e comincia a leggere. Si immedesima nel protagonista del libro, Atreius, e vivrà
appassionanti avventure che lo porteranno a conoscere draghi volanti, testuggini giganti, una principessa che
non ha un nome e lui dovrà darglielo velocemente senò lei sparirà e con essa se ne andrà anche tutto il suo
mondo. All’inizio Sebastiano è molto coinvolto nella storia però non si rende conto di farne parte. Cosa
Anonimo
succederà a Sebastiano???
CATFISH, FALSI AMORI SUL WEB
Il primo film verosimile basato su Facebook. Yaniv, detto Nev, giovane fotografo che vive con suo fratello
Ariel a New York, riceve da una bambina di nome Abby Pierce una copia in versione dipinto di una delle
sue foto. Yaniv diventa amico su facebook della piccola artista che vive in Michigan e alla lista di amici si
aggiungono poi la madre Angela suo marito Vince, e Megan bella e attraente sorella. Per un documentario,
Ariel comincia a filmare il fratello che comincia una relazione online con Megan. Riceve delle canzoni che
lei stessa produce per lui, ma scopre che sono tutte prese da you tube, ed ha altre rivelazioni sulla carriera
artistica di Abby. Ariel continua a filmare Nev e i due fratelli decidono di presentarsi senza preavviso a casa
dei Pierce, per confrontare la famiglia di Facebook a quella reale. La madre Angela appare esistante ma
comunque molto felice di conoscere Nev. La verità arriva a galla: Angela, la bellissima donna che sua figlia
Abby ritraeva come una modella piena di doti come il ballo e il canto, rivela a Nev che da poco tempo ha
iniziato la chemioterapia per il cancro uterino. Dopo aver provato a contattare Megan senza alcuna risposta,
il giovane vuole comunque conoscere Abby, che gli rivela di non dipinge e che non vede mai sua sorella.
Megan manda a Nev un messaggio: ha avuto un lungo periodo di problemi con l’alcool e deciso di andare
in riabilitazione e che quindi non può vedere Yaniv di persona. Angela confessa poi che tutti i dipinti che
aveva venduto a Nev erano disegnati da lei stessa. Dall’altra parte dello schermo non scriveva l’attraente
ragazza, ma la madre Angela, che aveva il controllo di tutti i profili de i familiari. Tornato a casa, viene a
sapere che tutte le notizie sui Pierce erano false e Angela ha chiuso i suoi account falsi oltre. Così Nev,
che viveva nella convinzione che un giorno il suo amore sarebbe diventato reale, rimane con un grandissimo
vuoto. Yaniv Shulman dopo aver costruito un film formato da tanti video clip sulla sua esperienza, ha deciso
di avviare una serie TV, che da poco è in onda su MTV, incentrata sulle relazioni nate sul web, spesso partiti
costruendosi altri sé, per tentare una nuova vita, anche sentimentale.. Peccato che conoscersi, e amarsi,
online ha i suoi rischi e questa serie documenta le dinamiche di rapporti attraverso la rete sempre più
frequenti tra i giovani e non solo. Nel programma è lo stesso Yaniv Shulman che fa incontrare persone
innamoratesi sui social e sul web, ma che non si sono mai viste. Cadere nelle pene di un amore virtuale è
facile, ma il difficile arriva quando ci si guarda in faccia e ci si conosce per davvero.
Sarah Short, III D
carpe diem
personaggi
John Travolta
John Travolta è un attore, cantante e ballerino statunitense ma di origine italo-irlandese.John
Travolta nasce il 18 febbraio 1954 a Englewood, nello Stato del New Jersey, in una famiglia di
attori nella quale è il più piccolo di sei figli (due fratelli e tre sorelle: Joey, Margaret, Sam, Ellen e
Ann). Suo padre Salvatore era un giocatore italoamericano di football, semi-professionista e
collaboratore di una ditta di pneumatici. Il nonno era nato in provincia di Palermo. Sua madre,
Helen Cecilia, nata a Burke e di origini irlandesi, fu attrice, cantante in un gruppo della radio locale,
i Sunshine Sisters, e in seguito professoressa di inglese e di arte drammatica. È cattolico ed è
cresciuto in un quartiere prevalentemente "irlandese".
In
gioventù è stato compagno di vita dell'attrice Diana
Hyland.
John da
bambino……da
ragazzo...e oggi
Anonimo
10 Anni Senza Il Signor G
Sono ormai passati
dieci anni dalla
morte di Giorgio
Gaber. Il primo
gennaio
di
quest’anno
mi
trovavo in auto con
tutta la mia famiglia,
era mattina presto e
stavamo andando in
vacanza a Venezia,
per radio iniziò una
trasmissione
che
commemorava i dieci anni dalla morte di Gaber. Io,
pur avendo già sentito parlare di Giorgio Gaber mi
appassionai a quella trasmissione che ne faceva il
ritratto e raccontava la vita professionale, mio padre
mi disse che c’era un giornalista che da qualche
anno girava l’Italia con uno spettacolo su Giorgio
Gaber e che se volevamo potevamo andarlo a
vedere. “Gaber se fosse Gaber” è il titolo dello
spettacolo presentato da quel giornalista, Andrea
Scanzi, lo spettacolo si è tenuto in diverse località
d’Italia. Il 21 Febbraio si tenne a Bollengo, e andai a
vederlo con la mia famiglia. Girammo nel paese
deserto fino al municipio dove si teneva l’evento,
riuscii a mettermi in prima fila. Lo spettacolo si
svolgeva con il racconto di Scanzi e video e
canzoni, sempre di Gaber, proiettate su uno schermo
messo sul palco. Lo spettacolo ha ripercorso le fasi
principali della vita artistica del cantante
collocandole anche nel contesto sociale e politico
nell’epoca della sua attività. All’inizio della carriera,
fine anni cinquanta, Gaber giovanissimo diventò un
famoso personaggio della televisione (iniziò la
carriera con Enzo Jannacci, morto il 29 marzo), i
suoi più grandi successi in quel periodo “Non
Arrossire”, “La Ballata del Cerutti”, “Barbera e
Champagne”, “Goganga”, “Porta Romana” e
“Torpedo Blu”.
carpe diem
Ma si accorse presto che non era il posto che faceva
per lui durante la tournèe che fece con Mina. Rimase
folgorato dal teatro; iniziò assieme a Sandro
Luporini, l’uomo che lo accompagnerà fino alla fine
della carriera come coautore, la sua carriera teatrale
al Piccolo Teatro di Milano inventando il teatro
canzone, cioè una forma di teatro che alterna
canzoni a monologhi però su un solo argomento.
Gaber inizia la parte più importante e significativa
della sua carriera, sia dal punto di vista artistico che
da
quello
politico,
senza
preoccuparsi
dell’approvazione della maggioranza.
Una delle frasi di Scanzi che mi ha colpito di più è
stata:<<Andare a vedere uno spettacolo di Gaber
non era come andare ad un concerto, nei concerti
c’è la scaletta sai già cosa sentirai, invece negli
spettacoli di Gaber non puoi sapere cosa ti sarà
presentato, ogni volta uno spettacolo diverso>>…
personaggi
Durante l’estate Gaber scriveva assieme al suo
collega Luporini gli spettacoli per l’anno successivo.
Non potrò mai
vedere dal vivo un
suo
spettacolo,
posso
però
conoscere l’opera
di
Gaber
tramite tutte le
testimonianze
filmate che ci ha
lasciato e invito
tutti a farlo. Emiliano Colla II D
Beatles, 50 anni di storia.
Per realizzare il primo disco bastarono solo 12 ore e
400 sterline. Eppure ha rivoluzionato la storia del
pop e la vita di milioni di persone: il 22 marzo 2013
“PleasePlease me”, il primo album dei Beatles,
compie mezzo secolo. Tredici canzoni tra cui i primi
due successi della band di Liverpool, “Love Me Do”
e “PleasePlease Me”, inciso pochi mesi prima. Il
singolo esce su etichetta Parlophone l'11 gennaio
1963 e sei settimane dopo balza ai vertici delle
classifiche delle due più prestigiose riviste musicali
inglesi, il Melody Maker e il New Musical Express,
dando così origine alla Beatlemania. Inizialmente si
decide di registrare l'album al Cavern Club di
Liverpool, dove la band ha suonato centinaia di
volte. Ma l'acustica è pessima, per cui dirotta
l'incisione nei mitici Abbey Road Studios di Londra.
L’album resta al vertice delle classifiche per 30
settimane. E a spodestarlo sono gli stessi Beatles,
con il loro secondo album, “With the Beatles”. Per la
copertina li fanno sporgere tutti insieme dalla
ringhiera delle scale del quartier generale londinese
della casa discografica, e scatta: nessuno avrebbe
mai immaginato che quella foto sarebbe potuta
diventare la copertina di un album. A Liverpool,
oggi come ieri, si possono riconoscere i luoghi della
band più famosa del mondo e da sempre ci si
domanda come sia stato possibile che la più potente
rivoluzione musicale dell'epoca moderna sia partita
proprio da queste viuzze, umili e insignificanti.
L'idea che milioni di giovani all'alba degli anni
Sessanta si erano fatti della città era diversa: un
luogo misterioso, fiabesco, colorato e stravagante, la
città dove tutto aveva avuto inizio, la "terra santa"
del rock; come Gerusalemme o la Mecca , lì dove
erano nati i "Favolosi Quattro". Si sognava una
serata al Cavern Club, ci s'immaginava di
camminare sui marciapiedi psichedelici di Penny
Lane, o di stendersi sul prato immaginifico di
StrawberryFields, luoghi diventati culto della nostra
immaginazione adolescente. E invece no. Liverpool
era una città fuliginosa e sobria, immagine urbana
della workingclass, una grigia città portuale. Forse è
quello che si pensava allora ma oggi è diverso: basta
arrivare con l'aereo e atterrare al "John Lennon
Airport" per capire che il clima non è più lo stesso.
Ma Liverpool non è diventato un "Disneyland’s
Beatles”, nessun cartello indirizza verso lo
Strawberryfields, e nulla ci dice dov'è Penny Lane,
o dove sono le scuole d'arte che frequentavano da
liceali. È qui la vera magia della città, l'emozione è
carpe diem
proprio nel toccare con mano il genio dei quattro, la
capacità di trasfigurare quei semplici luoghi della
loro adolescenza in territori di fantasia che hanno
eccitato le avide menti di più generazioni.Spero col
cuore che nessuno dimentichi questo formidabile
gruppo, che ha fatto sognare milioni di generazioni,
compresa la nostra, non scompaia tra le nebbie della
morte dei musicisti come è già successo in passato.
Al giorno d’ oggi, le band o solo i cantanti come
Justin Bieber o i OneDirection non sono sicura che
siano davvero quei ragazzi un po’ maldestri, carini
ma non troppo, ma con un fascino in tutto
particolare che fecero incantare il mondo intero. No,
lo sappiamo tutti che non è così. Tutto è più
personaggi
John Lennon e Yoko Ono si “facevano” delle canne,
cosa bisognava fare, suicidarsi? Credo di no, anche
perché negli anni 80 la maggior parte delle persone
lo faceva, solo perché erano famosi non significava
che non potessero farlo anche loro. Un'altra cosa, e
poi potete anche girare pagina… Lo sapevate che…?
Beatles deriva da Beetles, ovvero scarabei!
Sayonara Ella Angileri III D
commerciale, tutto è diverso da 50 anni fa. I tempi
cambiano, ma mi sembra esagerato che uno si debba
chiamare “Bieliver” o “Directioner” perché è fan di
quel gruppo. Questo è quasi fanatismo, non è
musica, è pazzesco che delle ragazze si taglino con
delle lamette perché hanno scoperto che il loro
amato cantante fuma. Allora, quando si scoprì che
DYLAN DOG, L’INDAGATORE DELL’INCUBO
Il suo nome deriva
da Dylan Thomas,
famoso poeta al
quale il suo ideatore
Tiziano Sclavi ha
voluto
rendere
omaggio.
L'ambientazione
tipica è quella gotica
e
decadente
di
Londra, dove il protagonista vive al numero 7 di
Craven Road; in realtà a Londra di strade con questo
nome ne esistono due. La Craven Road più centrale
si trova a Westminster e al civico 7 vi è un hotel la
cui porta d'ingresso richiama quella della casa di
Dylan. Subito accanto c'è una caffetteria che, tra gli
altri, offre un 'menu Dylan Dog'. Dylan veste sempre
allo stesso modo, con camicia rossa, , giacca nera,
jeans Levi’s e scarpe Clark’s. anche durante la brutta
stagione non porta mai né cappotto né ombrello,
poiché il cappotto «rovinerebbe il suo look» mentre
dell'ombrello pensa: «Lo trovo un'invenzione inutile.
Specialmente quando non piove». Il risultato è che
spesso lo vediamo alle prese con raffreddori e
influenze. Molto spesso la ripetitività delle sue mise
è canzonata da Bloch e Groucho che sono soliti
ipotizzare che «o ha 12 completi uguali oppure ha un
buon deodorante». Groucho è l'assistente di Dylan. Il
personaggio, del quale neanche Dylan conosce il
vero nome, è sosia del comico Groucho Marx
(motivo per cui Dylan sceglie di chiamarlo proprio
Groucho, dal loro secondo incontro), dal quale
prende numerosissime battute. Sebbene spesso
trattato male da Dylan (molte volte minaccia di
licenziarlo) ha per lui un affetto sconfinato e in
fondo lo considera come una sorta di fratello. Bloch
è l'ispettore capo di Scotland Yard e Dylan è stato in
giovinezza uno dei suoi migliori agenti. Tra i due il
rapporto esistente è molto vicino a quello tra padre e
figlio, fatto che ha portato il vero figlio di
quest'ultimo, Virgil, a soffrire di invidia e a prendere
la strada della tossicodipendenza. Bloch è
estremamente sensibile alla vista di cadaveri mutilati
(assume ogni volta antiemetici), e teme
costantemente di non arrivare alla pensione. Si
ritiene vittima dell'inettitudine di Jenkins e ha il
terrore delle reazioni colleriche del Soprintendente,
con il quale si mostra sempre deferente e rispettoso
ogni qualvolta lo sente al telefono.
Giulio Frangioni II F
carpe diem
sport
La pallavolo …… che ne dite di tornare un po’ indietro?!
Testimonianze
di
attività simili alla
pallavolo sono state
rilevate in Italia sin
dal periodo medievale.
Il “creatore” della
pallavolo moderna è,
però, il Professor
William
Morgan,
insegnante
di
educazione
fisica.
Egli,
presentatosi
nell'inverno del 1895, ad una riunione tra
colleghi presso il college Ymca di Holyoke,
Massachusetts, espose le caratteristiche del
gioco di sua invenzione, ideato inizialmente per
tenere in forma i giocatori di altre discipline,
come il rubgy ed il baseball.
Il Professore fece alcune regole prendendo
spunto dal gioco del tennis, e altre le ideò. Ad
esempio, al posto delle racchette era necessario
utilizzare esclusivamente le mani e il numero
dei tocchi poteva essere infinito. L'incontro,
proprio come il tennis, si suddivideva in set, ed i
giocatori per ogni squadra erano 5, disposti su
un terreno di gioco di 18.30 x 10.62 metri. La
rete era posta all'altezza di 1.98 metri dal suolo
(6 piedi e sei pollici). Non esisteva un pallone
adatto per questa disciplina ma la Spalding si
offrì di realizzarne un prototipo, che è rimasto
sostanzialmente identico fino ai giorni nostri. Il
giorno 6 febbraio 1896 Morgan diede la prima
dimostrazione pubblica del gioco, che fu
chiamato
"Mintonette"
(derivante
dal
badminton). Questa disciplina sconvolgeva i
canoni sportivi prima d'ora maggiormente
apprezzati, privilegiando l'agilità, la prontezza
di riflessi e la concentrazione rispetto alla pura
forza fisica. Inizialmente la Minonette non
riscosse grande successo ma lentamente,
diffondendosi all'interno degli istituti Ymca, in
particolare Springfield, iniziò la sua ascesa
verso il successo. Alfred Halstead, il Supervisor
del College di Springfield, convinse Morgan a
modificare il nome in "Volley-ball", tradotto poi
in italiano come pallavolo."Volley" vuol dire
"raffica/colpo violento" o, nel
gergo del tennis, "colpo al volo".
Invece di pallavolo si potrebbe
perciò tradurre "palla sparata".
A fine ‘800 si iniziarono ad
istituire delle nuove regole di
gioco. Negli Stati Uniti i giocatori
in campo dovevano essere 6, a
differenza delle competizioni
asiatiche, in cui il numero poteva
giungere fino a 15-16 giocatori per
squadra. Nel 1920 si stabilì che il
numero massimo di tocchi, prima di poter
inviare la palla nel campo avversario era di tre.
Nel 1938 nasce il muro e nel 1950 il bagher, che
in ceco significa "cucchiaio" (secondo una
leggenda, pare che ad ideare questo
fondamentale sia stato un giocatore a cui
mancavano alcune dita delle mani e che, quindi,
si era ingegnato per trovare un'alternativa al
palleggio). Nel 1994 si apportarono alcune
modifiche: La palla può colpire qualsiasi parte
del corpo; è possibile perciò anche calciarla. La
zona di servizio è estesa per tutti i 9 metri oltre
la linea fondo. Il "primo tocco" di squadra è
sanzionato solo se la palla viene bloccata o
lanciata (tipo pallamano). Un'altra variazione
importante riguarda il fondamentale della
battuta: nell'attraversare la rete, la palla può
toccarla (il tocco della rete da parte della palla
dopo la battuta non è, quindi, più considerato
fallo). L'allenatore può dare istruzioni di gioco
agli atleti stando in piedi o muovendosi nella
zona libera davanti alla propria panchina, dal
prolungamento della linea di attacco all'area di
riscaldamento, senza disturbare o ritardare il
gioco. Dopo molte modifiche nel passare degli
anni la pallavolo ha fatto un lungo viaggio fino
ad arrivare ad oggi. Uno sport mondiale in
secondo
piano,
ma
comunque
FANTASTICO!!!!!!
Giulia Turi IID
carpe diem
habemus papam
CURIOSITA’ PAPALI …
È mai esistita una papessa?
Secondo alcuni autori medioevali, nell’855, dopo Leone
IV, una donna, arrivata a Roma travestita da frate
sarebbe diventata papa. Avrebbe regnato con il nome di
Giovanni Anglico, o Angelico, e sarebbe poi stata
scoperta nell’858, perché durante una processione partorì
un figlio.
Perché quando si elegge il Papa si fa la fumata bianca?
Durante il conclave, l'assemblea che elegge il nuovo pontefice, i cardinali votano i candidati con
apposite schede che, una volta scrutinate, vengono bruciate per assicurare la segretezza del voto.
Quando non si raggiunge un accordo, nella stufa vengono aggiunti paglia e trucioli umidi: il fumo
che esce dal camino della Cappella Sistina è dunque denso e scuro; se invece un candidato ottiene la
maggioranza dei voti, vengono bruciate soltanto le schede e il fumo è chiaro.
Il colore del fumo serve così ad annunciare ai fedeli in attesa l'esito della votazione, dal momento
che l'annuncio ufficiale avviene molto dopo l'avvenuta elezione, circa un'ora
Perché si benedice con tre dita?
Questa posizione della mano, nota come “mano pantera”, è molto antica. Trae le sue origini dal
fatto che presso i primi cristiani pollice, indice e medio simboleggiavano la Santa Trinità. Secondo
un’altra teoria, però, si tratta di un gesto di “non azione”, o resa: le tre dita alzate, con l’anulare e il
mignolo chiusi, sono in posizione tale da immobilizzare la mano, rendendo impossibile sia stringere
che spingere.
Perché i papi scelgono un altro nome?
I papi cambiano nome dopo essere stati eletti per rispettare un’antica usanza: è infatti un segno di
completa dedizione al nuovo ufficio. Tuttavia all'inizio questa usanza nacque perché alcuni papi
trovavano i loro nomi poco adatti alla carica che ricoprivano. Il primo fu Mercurio, che aveva il
nome di un dio pagano e quando fu eletto papa, nel 533, scelse di chiamarsi Giovanni, come il
martire. Intorno all’anno Mille diversi papi trovarono i loro nomi di origine inadatti, e dopo Pietro
Buccaporca (1009), che per rispetto verso San Pietro cambiò il suo nome in Sergio, l’usanza rimase.
Il nuovo nome viene scelto in base a motivi personali, che possono essere i più vari, come per
esempio l’ammirazione per un papa precedente oppure per segnare la continuità (o la differenza)
con il Pontefice precedente. Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio che è un religioso gesuita ha scelto
di prendere il nome del fondatore di un altro istituto religioso, Francesco, che è fondatore
dell'ordine dei francescani. I nomi più frequenti sono stati Giovanni (23), Gregorio (16), Benedetto
(16), Clemente (14), Innocenzo (13), Leone (13), Pio (12).
Fonte: FOCUS
Chiara Cian III D
carpe diem
per…finire
Qual’ è il colmo dei colmi 1?
Qual è il colmo per un pizzaiolo?
C’è un muto, che dice a un sordo,che c’è un
cieco,che li sta spiando in
un angolo di una stanza
rotonda.
Avere una figlia che si chiama Margherita che ogni
4 stagioni fa la capricciosa.
Cosa fanno due api
sposate?
La luna di miele.
Qual è il colmo per un
astronauta?
Avere problemi di spazio.
Qual è il colmo per un astronauta al ristorante?
Chiedere il conto… alla rovescia.
Qual è il colmo per un idraulico?
Avere problemi di scarico.
Qual è il colmo per un ago di
pino?
Non saper cucire.
Qual è il colmo per un apicoltore?
Essere pungente.
Qual è colmo per un contadino?
Avere l’orticaria!
☺ L’ HARLEM SHAKE DELLA 3D ☺
Mercoledì 20 marzo, durante le ore di ginnastica, noi ragazzi della 3D abbiamo avuto la grande idea di fare il
tormentone del momento … L’Harlem Shake! Cioè una ballo libero con una musica apposta e maschere
divertenti. Il tutto iniziò alle 11:50, quando la professoressa Torretta è venuta a prenderci per scendere giù in
palestra. Arrivati negli spogliatoi ci cambiammo in fretta per andare a chiedere l’autorizzazione
all’insegnante di fare questa cosa. Lei accettò non solo di farci ballare per un’ ora intera ma anche di
“recitare” una piccola parte dove ci avrebbe detto cosa si sarebbe fatto quel giorno, di tenere duro durante gli
esercizi e di stare zitti. Detto, fatto e iniziammo a fare questo video super divertente! Partita la musica, tutti
quanti ci mettemmo parrucche, maschere, caschi e ci iniziammo a ballare e saltare! Finito il video, la
professoressa ci ha lasciato un’ora di svago e divertimento con musica ad alto volume.
Petra Tomasinelli 3D
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Aprile 2013 - Nievo