CARPE DIEM Cogli l’attimo Il giornalino del Plesso Nievo ANNO XIX N° 4 Aprile 2013 Resistenza Ieri e Oggi Combattere per un mondo più giusto. Ribellarsi all’oppressore, lottare con uno scopo, un obiettivo da raggiungere. Ecco cosa significa Resistenza: come ieri, oggi. Oggi forse in un paese come il nostro – o in un qualsiasi altro paese civilizzato – non serve più una lotta contro l’Oppressore, cioè chi compie crimini sul popolo, ma altri paesi stanno passando lo stesso momento che ha attraversato l’Italia durante il fascismo: fratelli contro fratelli, stessi membri di una famiglia che si rivoltano contro loro stessi, il dubitare di chiunque. Perché però ribellarsi, combattere per far valere le proprie idee? Per qualcosa che si ritiene giusto. Perché si è stanchi di essere soggetti di abusi, di scherno o qualsiasi altra cosa. “ … A PASSO DI RESISTENZA” 2° edizione 2013 D omenica 21 aprile Ore 14 Caserma di Via Asti Le classi III B, III C, III D, III F del Plesso Nievo Si può lottare perché si vuole che determinate persone siano effettivamente uguali a tutti gli altri nella società, basti pensare alle persone omosessuali, emarginate e schernite dalla società, e che possano fare quello che anche i “normali”. Ecco cosa significa resistenza: combattere per i propri ideali, per ciò che si ritiene giusto. Margaglia Jacopo 3D presentano “Torino sotto le bombe 19401945” Documenti, Immagini, testi e riflessioni sulla vita dei torinesi durante la II guerra mondiale: vivere il quotidiano, bombardamenti e sfollamento. carpe diem la memoria dei nonni TESTIMONI di GUERRA Era l’autunno del ’44, io ed Elvira, la mia compagna di banco, attendevamo composte l’inizio delle lezioni, ma lo scampanellio di inizio lezione fu sovrastato dal sibilo della sirena del coprifuoco. La maestra ci disse di disperderci e correre al rifugio antiaereo, il quale non era altro che la cantina sotterranea del vinaio del paese. Sulle scale incontrai mio fratello Giorgio, ci prendemmo per mano e corremmo all’impazzata verso il rifugio. Aspettammo, tappandoci le orecchie, l’arrivo delle bombe. Arrivarono, ma lontano avevano preso di mira “l’ANTIBIOTICOS”, una fabbrica di farmaci alle porte della città. Tornando a casa incontrammo nostra madre con Valerio il nostro fratellino. Nostro padre sarebbe tornato dopo due giorni, picchiato a sangue dagli uomini del fascio per aver commerciato in nero del sale industriale. Nonna Mariuccia classe 1938 Era l’estate del ’44 e nella sconfinata campagna del Polesine dove vivevo, la guerra era lontana, ma un giorno corse la voce che un paracadutista era morto precipitato in un campo di barbabietole. Io e mio fratello Italo inforcammo le nostre sgangherate biciclette e veloci arrivammo al campo. Il corpo era lì semicoperto dal paracadute. Ci avvicinammo, incuranti delle mosche, mio fratello sfilò gli stivali, io aprii la giacca, ci trovai un bell’orologio da taschino, qualche sigaretta e la foto di una ragazza ma, quella gliela lasciai. Tornammo a casa, sventolando un lembo del paracadute come fosse una bandiera, mia madre se ne fece una camicetta con i bottoni rossi. Nonno Gino classe 1938 Raccolte da Diletta Zanin 3 D Il nome del partigiano è Paolo Stroppiana e stava percorrendo a piedi corso Cairoli quasi all’angolo con via Bonafous quando vide un gruppetto di fascisti: “le teste di morte” (sul berretto portavano un teschio), appartenenti alla sezione di Ettore Muti. Questi gli intimanorono di fermarsi, lui non lo fece, così lo colpirono a morte. Duranti i suoi ultimi minuti di vita ricevette la benedizione di un prete che con severità chiese ai fascisti di rispettare il suo abito e di permettergli di occuparsi dell’anima del ragazzo. Sarà il prete ad informare la famiglia. Il ragazzo è cugino primo della nonna di Martina. Nonna di Martina Martina Cassio 3ˆD Torino ha avuto molti danni per i bombardamenti da parte degli inglesi e degli americani, fecero molti danni alle case,alle ferrovie, alle fabbriche e tante strade erano inagibili ,pensa che il 30 per cento delle abitazioni vennero distrutte. I ponti non sono andati distrutti perché era molto difficile colpirli, se volevano far crollare un ponte dovevano abbassarsi di quota e questo era molto pericoloso. La nostra casa non venne distrutta ma i vetri erano tutti rotti e non vi si poteva abitare. Alcune persone al posto dei vetri mettevano dei cartoni che però oscuravano l’interno delle case. Le scuole sono ricominciate, quando la guerra è finita e la gente è ritornata in città.C’era molto lavoro da fare perché bisognava ricostruire tutto quello che era andato distrutto. I bambini piccoli no,perché non si accorgevano dui quello che stava accadendo,ma i bambini di otto,nove anni sì che avevano paura. Pensa che ad alcuni veniva la febbre quando suonavano gli allarmi. Nonna Angelica carpe diem a proposito di “LO STATO CONTRO LA MAFIA: LOTTA SENZA FINE?” Non si può certo negare che la mafia, in quanto organizzazione criminale, abbia un potere enorme che si è affermato grazie ad un’ interminabile serie di azioni illegali, quali l’estorsione, lo spaccio di droga, gli appalti truccati, lo sfruttamento ed il commercio della prostituzione. La sua struttura è ben radicata nella nostra storia e società ed è riuscita a sopravvivere alle continue lotte contro le istituzioni dello Stato, seppur abbia subito diverse sconfitte. Dalle morti di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, risalenti a 20 anni fa, molti boss sono stati arrestati e condannati all’ ergastolo. Altri, come Riina e Provenzano hanno continuato a compiere azioni violente ed hanno sparso terrore non solo nel Sud , ma anche nel Nord d’Italia. La mafia ha inoltre dimostrato di riuscire ad infiltrarsi con propri uomini persino nelle istituzioni stesse dello Stato, rovinandone così la democrazia e la legalità. Tuttavia, a 20 anni dalle stragi di Capaci e via d’Amelio c’è stato un cambiamento. I giovani, infatti, hanno sempre più spesso organizzato e gli imprenditori ad opporsi al pizzo e a non pagare tasse ai mafiosi. Alcuni industriali siciliani si sono anche ribellati alle richieste estorsive dei boss. Di conseguenza, la voce del popolo e delle vittime della mafia si è fatta sempre più viva e presente. L’impegno poi da parte dello Stato rappresentato dalla magistratura, così come dalle forze di polizia, nel condurre una lotta contro la mafia, è sempre stato presente ed è ancora oggi, molto attivo. Si può quindi affermare che ci siano state continue vittorie e sconfitte tra Stato e mafia, senza cui vincitore assoluto; ma ci sarà mai una fine? Forse no. Tuttavia, finché ci sarà una volontà ed una forza di opposizione a tutto ciò che è criminale ed illegale, ci sarà anche la speranza di credere ancora nella giustizia e in un futuro più “pulito”. Martina Salsa 2B ENERGIE RINNOVABILI Si tratta di fonti di energia che si rigenerano alla stessa velocita' con cui vengono consumate o non sono "eusauribili " nella scala dei tempi "umani", inoltre il loro utilizzo non pregiudica le risorse naturali per le generazioni future. Sono dunque le fonti di energia alternative alle tradizionali fonti fossili (energie non rinnovabili ). Queste sono: • Energia solare : ha molti vantaggi perche' e' inesauribile, ci arriva attraverso i raggi del sole, puo' essere utilizzata per generare eletricita' (fotovoltaico) o per generare calore (solare termico ). • Energia eolica : e' il prodotto della trasformazione dell'energia cinetica del vento in altre forme di energia (elettrica o meccanica ) tramite centrali eoliche . • Energia geotermica : generata per mezzo di fonti geologiche di calore .Si basa sulla produzione di calore della Terra, attualmente le risorse sono costituite da acque sotterranee che, venendo a contatto con rocce ad alte temperature si riscaldano e vaporizzano. • Energia marina : tramite particolari tecniche si sfruttano le potenzialita' del mare , moti ondosi, maree.... il suo impiego e' ancora abbastanza complicato e costoso . • Energia da biomasse : fonte di energia pulita utilizzabile da materiali di scarto di origine organica. Martina Cassio 3ˆ D carpe diem conosci l’ Italia? L’ITALIA IN SIMBOLI ILTRICOLORE: La bandiera italiana è formata da tre bande verticali di pari dimensioni: la prima di colore verde, la seconda di colore bianco, la terza di colore rosso. Come altre bandiere, anche l'italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la rivoluzione del 1789. Il primo tricolore italiano appare il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica cispadana. Dopo il Congresso di Vienna e la Restaurazione il tricolore rimase come simbolo di libertà. L’EMBLEMA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: L'emblema ufficiale della Repubblica Italiana è quello approvato dall'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana nel 31 gennaio 1948 È formato dalla Stella d'Italia sovrapposta a una ruota dentata d'acciaio. L'insieme è racchiuso da un ramo di quercia e da uno di ulivo. STENDARDO PRESIDENZIALE ITALIANO: Lo stendardo presidenziale è il simbolo che rappresenta e accompagna il Capo di Stato italiano. Lo stendardo richiama i colori della Bandiera nazionale. La forma quadrata e la bordatura azzurra simboleggiano le forze armate, comandate dal presidente. COCCARDA ITALIANA TRICOLORE: La coccarda italiana tricolore, nata all'inizio del Risorgimento, è la coccarda nazionale dell'Italia. È importante ricordare che la coccarda tricolore italiana ha il verde al centro e il rosso all'esterno: la coccarda con i colori uguali ma invertiti è infatti la coccarda dell'Ungheria. carpe diem conosci l’ Italia? IL CANTO DEGLI ITALIANI: Conosciuto anche come "Inno di Mameli" o "Fratelli d'Italia”, è l'inno nazionale italiano. Fu adottato in via provvisoria il 12 ottobre 1946. Il testo fu scritto nell'autunno del 1847 da Goffredo Mameli che lo inviò il 10 novembre al maestro Michele Novaro il quale scrisse la musica: l'inno debuttò il 10 dicembre a Genova in occasione di una manifestazione per il centenario della cacciata degli austriaci. FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA: La festa della Repubblica Italiana si festeggia il 2 giugno. In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese. Venne chiamata festa della repubblica italiana, proprio perché il 2 giugno venne istituita la repubblica. VITTORIANO: È il complesso monumentale dedicato al primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II. Esso è situato in Piazza Venezia, a Roma. Sulla scalinata si trova l'Altare della Patria. ITALIA TURRITA: L'Italia turrita è la personificazione della nazione. È rappresentata da una figura femminile detta turrita in quanto ha come corona una cinta muraria munita di torri e con sopra una stella a cinque punte, storico simbolo del paese. Si tratta di una rappresentazione usata in sculture, su alcune lire e, un tempo, in diversi francobolli. (continua nel prossimo numero) A cura di Chiara Sereno-Regis II B carpe diem CONDITIONINGS One of the “steps” of the Face to Face project is thinking about all those conditionings which have a real impact upon our lives. We talked about positive and negative conditionings, eventhough they are not clearly separated. According to us , Facebook, television, friends and families, music and famous people influence our lives. Facebook is a social network which improves communication which is now fast and free, but we know that some teenagers post their photos and keep on watching the screen for ages to know what “virtual friends” think about them. In this way they are wasting their time that could be used in a better way. Facebook offers a good opportunity to confront but unfortunately it is rarely used in this way. Since you only have a “virtual “ identity lots of people hide themselves behind false profiles to insult boys and girls without even knowing them and that not always means nothing to those boys and girls! Some teenagers committed suicide because they were persecuted by web-bullies. Sometimes false profiles in chat messages are used to abuse of girls and boys. As everybody knows television commercials deeply influence buyers in their propensity to consume some products rather than others. Friends influence our fashion and music likings. Fashion is often determined by the way face to faith project famous people or people on TV look like and teenagers often imitate them. We associate ourselves with the text of our favourite songs which help us to understand what is happening round us and to overcome unpleasant situations. We have different opinions about friends and families: are their conditionings always positive? Friendship is very important for all of us : we rely on our friends in difficult moments and together with them we dare things that we wouldn’t face by ourselves, but this is not necessarly positive. We can say that friends deeply influence the way we look at the world around us. Families have a negative conditioning for most of us because sometimes they force us into things even if we would like to do something else, since we have our own different opinions! Counsels based on our parents’ experiences are given to us for our own sake, but they are different from us, so what is good for our parents might not be good for us, the teenagers. Finally we can say that any type of conditioning might be positive or negative, it depends on different points of view; we should listen to and try to understand other people’s opinions but first of all we should be able to discriminate good counsels from mere conditionings aiming at inducing us to make choices in somebody’s else interest. It’s up to us to make the right choices according to our experience, education and unique personality. CONDITIONINGS ACCORDING TO RAPPER MARRACASH The rapper singer Marracash in his single titled “Criminal Rapper” wants to let us Know the environment and the people that have been living for years in rough areas, where people commit all kind of crimes every day. The singer shows us how difficult any change is, if the only known environment is connected to criminality. But the rapper, thanks to his passion for music and its power, could come out and see the world from a different perspective. Sadly, most of the times, people need to conform to the environment by imitating models, even if they are not positive and despite their own personalities. Growing up in a harsh reality without any chance of getting in touch with something different, deeply conditions each individual mind and behavior. By III E carpe diem in lingua Cinderella... more than a fairy story 3F and 3E went to see the musical of ''Cinderella'' on February 19th. The show was at San G. Bosco theatre in Turin. Our teacher of English proposed this activity to us to learn something new and enrich our vocabulary. Cinderella is a famous fairy story but this was the first time we have seen it in English. This version of Cinderella by Palketto-Stage was particular and not well-known: there was a part of music and song, and another of story. Before the show, we worked on the internet and we told about the different elements of a tale. They are the setting, the characters, the plot, the exposition, the climax and the resolution. Cinderella takes place in a faraway kingdom, many years ago and the main characters are Cinderella, the Prince, the fairy God-mother, the step-mother with two daughters, Lottie and Dottie. Our favourite character is Cinderella because she is pretty, forbearing, kind, a good worker and a hero, or a protagonist. We don't like Cinderella's step- mother because she is malicious, unsightly, overbearing and she's a villain, or an antagonist. The conflict in Cinderella's story is against Cinderella and the villains. It's the most important element of the story because it makes the story interesting and exciting. The difference about the exposition and the plot is that the plot explains the story, the exposition explains what happened before the tale. We have the climax when everything is resolved, it's the “turning point” of the tale, in fact the plot changes for better or for worse. Cinderella has more than a climax: everyone can think in a different way. We think the climax is when Cinderella wears the crystal shoes and she goes to the ball. Finally we have the resolution or the end of the story. Cinderella ends in this way: “Soon after Cinderella and the Prince married and lived happily ever after.” Most of us likes fairy stories, but less than 50% thinks they are only for children. After these two active parts at school we wrote a fill in the blanks exercise and we answered ten questions on our exercise books. Finally the teacher fixed our oral tests before our Easter holiday. We think this project was very interesting and it is a great experience to repeat in future. By 3°F carpe diem la scuola all’opera Teatro Regio: La Traviata ATTO IUn allestimento moderno: Luci offuscate; aleggia un’atmosfera tenebrosa, quasi di morte. Violoncelli e contrabbassi dall’orchestra intonano una musica tetra. Un corteo funebre attraversa il palco, da una parte dall’altra, con una tomba, sempre nera, in mezzo a tutti. Ma improvvisamente un urlo di gioia rompe la tetra atmosfera che si era formata sul palco in quei pochi minuti. La donna che ha lanciato quell’urlo, vestita con un abito dell’epoca di colore fucsia acceso, è Violetta, che fa la sua comparsa all’inizio di una festa. La scenografia sul palcoscenico, originale quanto bizzarra,era formata da varie pedane poste ad altezza diverse senza una logica precisa che facilitavano la visione di ogni scena al pubblico. Ogni pedana sul palco era facilmente accessibile tramite delle scale. Chi cantava, se in mezzo ad un coro, oltre ad essere illuminato dalle luci aveva la possibilità di salire su una di queste pedane e di essere quindi ancora più visibile al pubblico. Un salto di atmosfera in un tempo minimo. L’orchestra, che prima accompagnava con una musica tetra il corteo funebre, adesso suona a festa. Nel frattempo scende sul palco un enorme lampadario, come se fosse una sfera da discoteca del 1800, e la festa e l’opera cominciano ufficialmente. Si aggiungono altri cantanti. All’inizio ad entrare sono solo donne, vestite tutte a festa con abiti sfarzosi e colorati, e poi gli uomini, tutti con abiti simili, con camicia e panciotto bianco e giacca e pantaloni neri. Inizia il primo atto, con il famoso “Libiam Ne’ Lieti Calici”, e al suo termine un breve intervallo nel quale non si poteva uscire dalla sala. IL TEATRO: La sala, costruita come un imbuto che si concentra verso il palco, appunto perché il suono renda meglio; ha pavimenti e pareti in legno, rosso sulle pareti, e il soffitto, probabilmente per scaramanzia, diventa man mano che ci si avvicina al palco, sempre più viola. La sala è illuminata da un grande lampadario composto di 1762 sottilissimi tubi in alluminio con punto luce e 1900 steli in perspex riflettente, a creare un suggestivo effetto “stalattite”. Il boccascena originale èispirato alla forma di un televisore degli anni ‘70. Il viola si dice che porti sfortuna in quanto, nel Medioevo, durante il periodo di Quaresima, i sacerdoti portassero tuniche viola e sempre il viola fosse il colore dei paramenti sacri usati in Quaresima. È infatti durante la Quaresima che nel Medioevo venisse vietata qualsiasi forma di spettacolo teatrale e le compagnie teatrali, non potendo trovare alcun ingaggio, “tiravano la cinghia”. ATTO II- in campagna: Le luci si offuscano fino a spegnersi di nuovo. Il sipario si riapre. A coprire metà del palco c’è una finta collinetta verde. Entrano in scena Alfredo e Violetta; quest’ultima è vestita in modo sobrio, completamente il contrario rispetto al primo atto. È scalza, indossa un paio di pantaloni lunghi da uomo con delle bretelle ed una camicetta bianca. Il secondo atto sembra svilupparsi non nella casa di campagna di Alfredo e Violetta ma bensì all’aperto, probabilmente nel loro giardino. Alla fine della discussione con Giorgio Germont, padre di Alfredo, e l’arrivo di quest’ultimo, Violetta fugge a Parigi per volere del padre del suo amato. Il secondo atto si conclude a metà e inizia il secondo intervallo. IL FOYER: Questo intervallo, più lungo del precedente, ha dato la possibilità al pubblico in sala di alzarsi e di uscire per andare a prendere da mangiare e da bere ai due bar all’esterno della sala del teatro. Le luci cominciano a lampeggiare ad intervalli regolari, segno che lo spettacolo sta per riprendere. Tutti si affrettano a tornare in sala. ATTO II-la festa in maschera: Riprende il secondo atto, nella famosa festa della scena nella quale Alfredo, non lucido per la rabbia che prova per essere stato lasciato da Violetta, annuncia di aver pagato Violetta, con la celebre frase “Questa donna pagata io l’ho”. carpe diem ATTO III- un lungo drammatico finale: Senza alcun intervallo o pausa gli assistenti di scena presenti coprono tutte le pedane con lenzuoli bianchi e portano in scena un letto per la moribonda Violetta, che ha cambiato look in breve tempo e da abito sfarzoso da festa è adesso vestita con una povera camicia da notte bianca. Finisce anche il terzo atto tra gli applausi del pubblico. Io, che non sono un amante dell’opera lirica, ho trovato molto bella l’opera nel suo insieme. Costumi, scenografie, musica. Tutto. La prima parte del secondo atto e il terzo atto non sembravano passare più, detto francamente. A metà del terzo atto – credo di parlare però per un buon numero dei miei compagni, se non tutti – avrei voluto salire sul palco per stendere Violetta così che finisse l’opera. Nel suo insieme comunque mi è piaciuta. È un esperienza che rifarei volentieri, anche con un'altra opera ma prima di andare e vederla preferirei fare come ho fatto per la Traviata, ovvero preparandomi prima sulla trama dell’opera, sulla vita del suo autore e così via. la scuola all’opera a seguire tutta l’opera, perché alcune volte proprio non si capiva nulla di ciò che veniva detto. Unica pecca, secondo me, è stata la morte di Violetta: mentre nella Traviata originale Violetta non riesce ad alzarsi dal letto e fa tutta la sua aria sdraiata nel letto, in quella messa in scena Violetta camminava su e giù per il palcoscenico. Per il resto l’ho trovato fantastico. E se io, che non sono né un esperto né un appassionato, l’ho trovato un gran bello spettacolo, non riesco neanche a pensare come dev’essere piaciuto agli amanti del genere. Margaglia Jacopo 3D Devo ammettere però che se non fosse stato per lo schermo che presentava il libretto non sarei riuscito Tutti a vedere “ La Traviata “ Martedì 5 marzo la 3D ha assistito al Teatro Regio, all’opera “ La Traviata “ che cominciava alle venti, ma noi eravamo tutti fuori pronti per entrare già alle 19,30, nell’atrio delle carrozze insieme ad una gran numero di spettatori. Prima ci siamo fatti scattare una foto ricordo … eravamo così belli ed eleganti! Entrammo, salimmo su per le scale, e ad un tratto ci trovammo dentro il teatro. Non era la mia prima volta, ma quella sera era tutto più bello! Un attimo di pazienza, si spensero le luci e il silenzio avvolse la sala. Mi è piaciuta molto quest’opera, l’unica parte un po’ lunga è stata l’incontro tra Violetta e Giorgio Germont (padre di Alfredo), ma per il resto l’ho trovato interessante. Le voci erano stupende, specialmente quella di Violetta, che alla fine ha ricevuto gli applausi più calorosi. È stata una delle poche occasioni in cui abbiamo potuto passare una serata tutti insieme! Petra Tomasinelli 3D carpe diem pianeta dipendenze DROGHE, ALCOOL = SBALLO ASSICURATO? Qualche giorno fa abbiamo discusso a scuola a riguardo dello “sballo”, una parola con la quale giovani e meno giovani intendono indicare varie forme di cosiddetto divertimento, e in particolare quello che porta le persone a perdere la testa, ossia il controllo di sé e il contatto con la realtà. A questo stato di euforia si può arrivare per mezzo della musica e del ballo, dell’alcol o delle droghe, e ovviamente ci sono vari livelli di “sballo”: dimenarci a suon di musica può infatti farci diventare euforici, farci perdere quasi i sensi a causa delle notevoli energie impiegate nel seguire il ritmo di musiche ossessive suonate ad altissimo volume, ma non è pericoloso. Molto pericoloso invece è cercare di evadere dalla realtà e da una vita che a volte si considera troppo dura, monotona o priva di stimoli attraverso l’assunzione di alcol, o, forse ancor peggio, di sostanze stupefacenti. Oggi circolano infatti droghe alla portata di tutti, ossia facili da assumere sotto forma di pastigliette dall’apparenza innocua, vendute a poco prezzo in quasi tutti i luoghi frequentati da giovani e adolescenti, fuori dalle scuole, nelle discoteche, nei parchi pubblici e a volte addirittura per strada. Sul commercio di queste sostanze prospera la mafia, che allarga il mercato delle dipendenze facendo leva sull’effetto “branco”, grazie al quale gli stupefacenti vengono assunti per emulare un amico ritenuto più forte o per sentirsi parte di un gruppo: magari si tratta di un giovane cresciuto in un ambiente o in una famiglia “difficile”, il quale assume qualche sostanza proibita nella speranza di poter evadere dalla sua situazione ed essere accettato dai suoi cosiddetti “amici”; può essere invece un ragazzino più o meno sprovveduto, deluso magari soltanto a causa di una storia d’amore o di un andamento scolastico inferiore alle aspettative familiari, che per dimenticare e sentirsi simile all’amico più forte e più sicuro di sé accetta la sua offerta. Può essere infine anche soltanto la noia, quella dei ragazzi che hanno troppo e troppo in fretta, a portare un gruppo di amici a cercare qualche nuova sensazione grazie all’assunzione di droghe. Si spera che i giovani riescano, grazie alle informazioni di cui sono oggi in possesso, a imparare a divertirsi o “evadere” in modi più naturali e meno pericolosi. Stefano Russo II B LO SBALLO Il consumo di sostanze alcoliche è uno dei rischi più gravi sperimentati durante il periodo della adolescenza. E’diffuso il “policonsumo”, ovvero, la modalità combinata con cui vengono assunte le sostanze stupefacenti, ad esempio droghe sintetiche associate a cocaina, cannabinoidi, o ad alcol, con esiti che possono essere nefasti, come riportano le cronache nazionali ormai da molti anni. Lo scopo è quello di creare “lo sballo”, un’alterazione dello stato di coscienza che favorisca apertura, loquacità e diminuisca l’imbarazzo, dando al giovane l’illusione di superare il disagio che scaturisce dall’interazione con gli altri. Questa fase, il più delle volte, è legata al processo di crescita, che vede l’adolescente percorrendo nuove strade, molte di queste assai pericolose, per arrivare a costruire una propria autonomia e una propria identità. Molti genitori e insegnanti si accorgono del problema, quando la situazione degenera e l’abuso di stupefacenti ha creato o accentuato problemi relazionali, mutato il modo di essere e l’umore, oppure provocato un significativo calo del rendimento scolastico. Di fronte a questi cambiamenti i parenti si trovano spesso disorientati ed impreparati, sia nel riconoscere i primi segnali di rischio, sia nel trovare adeguate modalità di relazionarsi col giovane ed accogliere in maniera empatica le sue implicite richieste d’aiuto. E’indispensabile migliorare la capacità del giovane di gestire le situazioni di stress senza far ricorso all’uso di sostanze, potenziando, invece, le sue capacità relazionali ed introspettive, lo sviluppo dello spirito critico e l’individuazione di interessi alternativi e di nuove forme di gratificazione. Pomba Margherita e Viola Fioravanti 2D carpe diem pianeta dipendenze “LO SBALLO”??!!...UN ILLUSTRE MOLTO SCONOSCIUTO Lo sballo significa divertirsi in un modo pericoloso perché in realtà si gioca con la propria vita, e non è mica poco! Per esempio a Milano c’ è un’ allarme per l’ elevato numero di spacciatori di droga. Ci sono anche spacciatori giovani che vendono ad altri giovani. Si ritrovano sempre un maggior numero di giovani che hanno problemi seri con queste sostanze.Queste sostanze vengono anche chiamate : canna o spinello.Causano un bruciore al cervello e sono un vero e proprio veleno. La droga per esempio ti fa girare la testa. Ma il punto è, perché si comprano queste sostanze? -Per cercarsi di farsi vedere; -Per farsi accettare da un gruppo di persone che sono già sulla brutta strada; -Per disobbedire ai tuoi genitori; -Oppure perché hai dei problemi e per non pensarli o non risolverli, e allora ti droghi. Però ,mi dispiace ma i problemi non si risolvono così, anzi se ne creano molti altri. Sopra a tutto questo giro illegale di vari tipi di droga c’è la mafia che la fabbrica e noi, ragazzi e ragazze le diamo i nostri soldi a quei delinquenti!!! Flavia Pasteris II D LO SBALLO E LA DROGA Le dosi giornaliere di droga consumate in certe città d’Italia possono raggiungere le 10-15 mila e nel weekend aumentano vertiginosamente, soprattutto il sabato sera. Il principale luogo di spaccio sono le discoteche e tra i consumatori ci sono ragazzini giovanissimi, addirittura dei tredicenni!. Il motivo più rilevante del recente aumento della diffusione dell’uso di droga rispetto al passato è il calo dei suoi prezzi, una volta accessibili solo ai ricchi ora molto più abbordabili: la cocaina varia dai 10 ai 15 euro a dose mentre l’eroina costa solamente otto euro. Sono svariati i motivi per i quali le persone si drogano: semplice esperienza, il desiderio di imitare qualcuno o di trasgressione, o la voglia di sapere che cosa si prova o che sapore ha la droga anche se il motivo che spicca tra gli altri è il desiderio di “sballarsi”, ovvero provare eccitazione e essere in uno stato di euforia che molte volte viene considerato raggiungibile solo con l’effetto di stupefacenti. Le droghe sono divise in tre grandi categorie: le naturali (marijuana); le semisintetiche (modificate dall’uomo ma derivate dalla natura) e le sintetiche (di laboratorio). Le varietà di droghe sono molte e alcune hanno diverso scopo: esistono le droghe “da stupro” come GHB e GBL oppure destinate a sballarsi come skunk, marijuana, eroina, cocaina, ecc … e non tutte sono illegali!!! Per esempio, quelle chiamate “smart drug” si possono acquistare e vendere legalmente. In Italia i negozi di “smart drug” sono 150; negozi di questo genere sono presenti anche a Torino. Davide Mesturino II D IN DISCOTECA SI BALLA E CI SI SBALLA Immaginiamo una cosa: pensa se un giorno come gli altri un tuo amico t’invita in discoteca e tu accettassi di venire. Un giorno come gli altri incominci a ballare con la musica a palla ma, questa volta, uno che conosci o no ti chiede ”Vuoi un po’ di droga?”. Tu puoi reagire in due modi: il primo e quello di dire di no perché non vuoi distruggerti il cervello, il secondo e quello di dire”Ok, tanto se ne prendo poca mica muoio” e accetti la pasticca che ti hanno offerto per infrangere un divieto o\e per vedere cosa si prova a drogarsi. In questo caso sei sfortunato e prendi una di quelle tante droghe fatte in casa che ti uccidono e muori. NON FARTI UNA DROGA, FATTI UNA VITA. Federico Tiberga II D carpe diem pianeta dipendenze LE DIPENDENZE Per dipendenza s’intende un’alterazione del comportamento , che da semplice e comune abitudine diventa una specie di ossessione nel ricercare il piacere attraverso mezzi, sostanze, comportamenti che si aprono nella condizione patologica. Dal punto di vista degli effetti, e` utile suddividere la dipendenza fisica e psichica. Da quello delle cause, si puo` dipendere patologicamente da cibo, da sostanze stupefacenti, in cui rientrano l’alcolismo e il fumo, da sesso, da lavoro, da comportamenti quali il gioco, lo shopping, la tv, internet, i videogiochi. Nel 2006 e` stata pubblicata in Italia un` ipotesi di nuovi criteri diagnostici delle dipendenze patologiche. I principali sono l’ossessivita`, l’impulsivita`, la compulsivita`. Esistono molte associazioni che utilizzano il programma di recupero del gruppo”auto-aiuto” come terapia contro svariate forme di dipendenza: -da sostanze, come alcolismo, tossicodipendenza; -alimentare come bulimia ed altri disturbi alimentari; -affettive come la codipendenza; -comportamentali come il gioco d’azzardo compulsivo; -sessuali. I giovani e le dipendenze Un sondaggio su oltre 13.000 ragazzi tra i 13 e i 18 anni su vecchie e nuove dipendenze. Sotto accusa cellulari, videogiochi e computer. Le loro risposte hanno messo in luce la consapevolezza dei giovani rispetto alle nuove forme di dipendenza, prime fra tuutte la tecnologia e il doping. Il problema e` che non le temono. Il rischio e` che i ragazzi, percependo queste patologie come controllabili, tendano a sottovalutarle a scapito della prevenzione e di un precoce intervento. Diletta Zanin 3D L’INCONTRO CON UNO SPACCIATORE DI DROGA Erano i primi giorni d’ agosto e io, mia sorella e mio padre stavamo andando al parco davanti al super mercato Simply dove si trovano diversi campi di tennis e di calcio. Entrati ci siamo diretti verso il posto dove si “parcheggiano” le canoe per vedere il fiume Po. In mezzo alle canoe c’era un signore incappucciato che stava parlando a bassa voce con due ragazzi che avevano in mano dei soldi. Dopo qualche minuti il signore incappucciato ha tirato fuori un bustina con dentro una polverina bianca. Subito capimmo che si trattava di droga e il signore era uno spacciatore di droga. Dopo qualche minuto i due ragazzi sen'è andarono contenti e lo spacciatore stava seduto su una panchina come se stesse aspettando qualcuno. Intanto mio papà stava chiamando la polizia per denunciarlo. Dopo ce ne andammo perché avevamo visto che la polizia stava arrivando . Sharon Pasteris II D carpe diem pianeta dipendenze DROGA E GIOVANI: un problema da risolvere La droga tra ragazzi è un problema da risolvere. Sono delle sostanze che alterano il comportamento di una persona, queste droghe hanno effetto sul sistema nervoso e sul cervello. Sono delle sostanze molto costose e le persone,per averle, le comprano ad alto prezzo. Però se i clienti non hanno tutti questi soldi rapino negozi di valore, case e perfino auto. La Marijuana e l’hashish derivano dalla Cannabis indiana. Il derivante dell’Oppio è l’Eroina, invece il derivante della Coca è la Cocaina. Ci sono dei farmaci che si usano per drogarsi ad esempio: gli psicofarmaci o le anfetamine, che di solito vengono usate da qualche sportivo. Alcune droghe dei poveri che sono state fatte benzina, diluenti, inalazioni pericolose, collanti… tutte queste caratteristiche sono molto dannose per la salute. Ad esempio il tabacco crea irritazioni all’apparato respiratorio, e a lungo termine crea il cancro, oppure l’alcol crea danni gravi al fegato. Tutte queste sostanze creano dipendenza e poi non se ne può più fare a meno. Caterina Gardino II D Che sballo!!!! Il 18 marzo, con la professoressa Viviroli, la mia classe ha avuto un incontro sul tema della droga. Sballo, significa una situazione che eccita per il suo stato insolito. Purtroppo lo sballo coinvolge molto i giovani che assumono droga con pastiglie, spinelli… anche ragazzi di 13/14 anni. La droga la assumi perché hai un’illusione di piacere, di divertimento, perché ti fa sentire parte del gruppo e perché vuoi infrangere il divieto. Le droghe si dividono in: droghe naturali, che sono prese direttamente in natura, come lo skunk che è un derivato della marijuana, in droghe semisintetiche che hanno una base naturale con una trasformazione chimica, e in droghe sintetiche, fabbricate in laboratorio. La cannabis è una pianta che non si può coltivare (è vietato), da cui si ricava una resina; la marijuana è molto simile allo skunk; la cocaina è una droga semisintetica e nei fiumi, grazie alle urine che vi finiscono, si vede quanta se ne consuma. La pianta di coca viene coltivata in Sud- America, dove gli abitanti del luogo mangiano le foglie per nutrirsi (in questo modo non si assume la cocaina), e viene venduta di nascosto. Il GHB (acido γ idrossibutirrico) è una droga da stupro che è inodore e trasparente: si mette nelle bevande e ti fa dimenticare tutto quello che hai fatto durante l’effetto della droga. Infine c’è la ketamina: è una droga che funziona anche come anestetico per gli animali. Quando assumi la droga, essa va a influire sui neuroni, il cuore riceve come una sferzata e in seguito si può anche morire. In un video una ragazza di 16 anni, che vedeva che gli amici prendevano una pastiglia contenente droga, un giorno, ne prese anche lei ¼ seguendo le indicazioni che dicevano di bere molto e di non fare tanta attività fisica. Ma due o tre giorni dopo era stata male, era dovuta andare in ospedale, dove scoprì che doveva fare il trapianto di fegato; nel frattempo venne a sapere che in quella settimana, nella sua scuola, erano morti diversi ragazzi. Oggi va in giro per le scuole d’Italia, soprattutto elementari e medie, a raccontare la sua storia. Letizia Bertinetti 2D carpe diem pianeta dipendenze I danni della droga sui giovani La droga può causare diversi problemi come quelli di memoria e di attenzione, ma anche un preoccupante calo del Qi (quoziente d'intelligenza), legati all'uso “persistente” di marijuana prima dei 18 anni. Uno studio firmato da un team internazionale e condotto per anni su oltre mille neozelandesi ha dimostrato che la passione per gli spinelli causa danni durevoli al cervello dei giovanissimi, in termini di problemi di attenzione e memoria, ma anche un calo nel Qi rilevato dai test appositi. La ricerca ha monitorato un gruppo di soggetti che hanno iniziato a consumare cannabis nell'adolescenza e hanno continuato per anni. L'indagine ha rilevato che, dopo anni di spinelli, i giovani hanno mostrato in media una diminuzione del Qi di 8 punti dai 13 anni ai 38 anni nei test che misurano il quoziente intellettivo. Matilde Torrero 2°D Lo “sballo” questo sconosciuto Circa 3 settimane fa la classe ed io siamo scesi giù in salone assistere ad una lezione con la professoressa Viviroli di cui parlava dello “ sballo “ : è una forma di “ troppo divertimento “ e viene quando si assumono sostanze non salutari ma dannose al sistema nervoso : la droga . Marijuana , cocaina … … sono sostanze naturali ovvero che si trovano in natura e si estraggono dalla pianta specifica . MARIJUANA : Le varietà coltivate appositamente per produrre marijuana vengono selezionate per avere un maggiore contenuto di queste sostanze, mentre avviene il contrario per le varietà coltivabili legalmente, per le quali un limite a questo contenuto viene fissato per legge . Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda della persona , dalla contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive . I principali effetti possibili sono: - euforia -sonnolenza - rilassamento muscolare - aumento del battito cardiaco - nei soggetti predisposti , possibile sviluppo di patologie mentali - temporaneo abbassamento o alzamento della pressione del sangue etc….. COCAINA : La cocaina è uno stupefacente che agisce sul sistema nervoso.È un alcaloide che si ottiene dalle foglie della coca ,pianta originaria del Sud America. Gli effetti di questa sostanza sono : -Distorsione cognitiva e delle capacità recettive, sensazione di aumento delle percezioni - Accentuazione della reattività fisica e mentele - Riduzione dello stimolo di addormentarsi, della fame e della sete - Euforia (di cui crea indipendenza ) - Maggiore socievolezza e facilità di relazione - Infaticabilità Cecilia Catolla 2D carpe diem a proposito di… CIO’ CHE SI DEVE SAPERE SU HIV e AIDS L’AIDS è una sindrome provocata dall’HIV, un virus che attacca il sistema immunitario umano, dando causa alla sindrome di immunodeficienza acquisita così che l’organismo non è più in grado di difendersi dalle malattie. Non esiste ancora una cura per l’HIV, così il paziente affetto da questa sindrome sarà accompagnato da questa malattia fino al suo punto di morte. Le persone che hanno questo virus, dette sieropositive, non sono malate di AIDS ma lo diventano quando l’infezione dell’HIV ha raggiunto un certo livello. Il virus può essere trasmesso attraverso liquido seminale, sangue, secrezioni vaginali, latte materno e qualsiasi altro fluido dentro al corpo che possa contenere questo virus, meno che la saliva, colpi di tosse o starnuti. Le persone che assumono droghe per via di iniezioni corrono degli altissimi rischi di infezione soprattutto se fanno uso di siringhe infette. Se una persone sospetta di avere contratto l’HIV , per accertarsene deve andare in un ospedale ed effettuare il test per L’HIV. Il virus viene trasmesso per la maggior parte delle volte per via sessuale, quando il rapporto non è protetto. Proprio per questo i soggetti con queste infezioni dovrebbero assicurarsi di avere esclusivamente rapporti sessuali protetti, e prima di tutto ciò avvisare il proprio partner. In questo modo si può dedurre che una persona con l’HIV non deve affatto essere esonerata dalla vita sociale, infatti, abbracciare, baciare, condividere vestiti e altri oggetti, 8tranne quelli che possono essere stati a contatto del sangue della persona soggetta al virus, come mutande, rasoi o spazzolini da denti) sono cose con le quali non si corre alcun tipo di rischio. Una persona con l’HIV deve essere accolta e aiutata da tutti, senza discriminare un essere umano che ha contratto questo virus. Purtroppo la maggior parte delle persone si sente protetta da questo grave rischio, convinta di sapere tutto sul virus. Proprio per questo bisogna conoscere la malattia, e sapere i modi in cui si trasmetta, perché spesso il suo contagio non solo è dato dal contatto fluido corpi, ma anche dall’ignoranza delle vittime che ne sono affette. Sarah Short III D carpe diem a proposito di… HIV : se lo conosci lo eviti Che cos’e` l’HIV? L’ HIV e` il virus dell’immunodeficienza umana. Ogni virus e` parassita obbligato delle cellule e ha un “bersaglio” preciso. Nel nostro organismo il virus infetta i linfociti T4 e la conseguenza e` la scomparsa della capacita` di difendendersi dalle infezioni. Infetta solo l’uomo, e quando entra nel corpo non e` piu` possibile eliminarlo. Nel corso di mesi e anni, distruggendo tutti i linfociti T4 causa la morte. Attualmente i farmaci disponibili per le cure possono rallentare l’infezione. E` contenuto nel sangue, in molti tessuti e in teoria in tutti gli organi, e nei lquidi del corpo quali la pleura, le meningi, articolazioni, utero gravido, sangue mestruale, sperma, secrezioni vaginali, mucose ecc. TRASMISSIONE VERTICALE:materno-fetale Come NON si trasmette? Come si trasmette? CONTATTO SESSUALE: etero/omo E` piu` facile: -se ci sono molti HIV+ nella popolazione; -se hai piu` di un partner; -se hai rapporti sessuali precoci e non protetti; -se hai infezioni dell’apparato genitale; -se ti sballi!!! SANGUE: -lavoro(chirurgo, ostetrica; punture accidentali con siringhe o aghi infetti) -tossicodipendenti con l’endovena. CONTATTO FISICO: non si trasmette con colpi di tosse, starnuti ecc.; il bacio non e` un problema, solo se non si hanno lesioni in bocca sanguinanti USO DI APPARECCHI IGIENICI: non c’e` alcun rischio RESPIRARE LA STESSA ARIA Che cos’e` l’ AIDS? E` la sigla dell’espressione inglese Acquired ImmunoDeficiency Syndrome,ed e` una malattia del sistema immunitario causata da infezione HIV. Come mi proteggo? Il preservativo e` la protezione sicura per i rapporti sessuali. Questo non fa passare lo sperma e quindi non permette la trasmissione di infezioni. Un’altra informazione importante e` avere sempre coscienza di cosa si fa e di che cosa si beve se cisi trova per esempio in discoteca. Non bisogna sballarsi perche` e` il momento in cui si rischia maggiormente dato che appunto non si ha coscienza di cosa si stia facendo. Diletta Zanin 3D carpe diem ”…e chi non beve con me…” contro le dipendenze Lunedì 18 marzo,la mia classe ed io abbiamo assistito ad una interessante ed utile conferenza sull’alcool tenuta dalla professoressa Viviroli. La professoressa ci ha parlato della dipendenza da alcool,dell’abuso e dei danni che possono causare le bevande alcoliche. La dipendenza da alcool è una delle dipendenze più diffuse,colpisce gli adolescenti come gli adulti,le donne come gli uomini. La maggioranza della popolazione fa uso d’alcool,ma in modo diverso:può essere quotidiano oppure occasionale,cioè colui che beve alle feste,al ristorante,durante cene importanti,… Anche questa è una dipendenza. Negli ultimi anni l’età delle persone dipendenti si è molto abbassata ed è anche aumentata decisamente la quantità di alcolici che la gente ingerisce. Questa non è una cosa affatto positiva. La professoressa ci ha fatto vedere dei video nei quali si sentivano testimonianze di ragazzi di quindici-sedici anni. Io sono rimasta “sconvolta” da una ragazza che ha detto de essersi presa la prima “sbronza” ad otto anni. Sapevo che adesso quasi tutti alla mia età,tredici-quattordici anni,iniziano ad andare alle feste di sera,in discoteca e quindi pensavo che la prima “sbronza” la prendessero tra i tredici ed i quattordici anni,ma quella ragazza ad otto anni,in terza elementare,mi sembra una cosa impossibile! Gli altri ragazzi che hanno testimoniato si erano ubriacati quasi tutti tra i dodici ed i quattordici anni. Ho trovato questa conferenza interessante ed utile visto che siamo adolescenti e magari facciamo cose senza sapere le conseguenze. Roberta Camanni 3°D QUEL CAPITALISMO NATO DALL'OPPIO Bandito in occidente, fonte di ricchezza in oriente. La mia riflessione sullo ”sballo” parte da molto lontano, grazie al libro di Amitav Ghosh “Il fiume dell'oppio”, di cui ho sentito parlare alla radio. Quell'oppio, ricavato dal fiore del papavero, conosciuto fin dalla antichità, con virtù medicinali, inebrianti, antidolorifiche, e che permette di sopportare grandi sforzi fisici. Provoca però assuefazione e dipendenza, cosa che facilita alti prezzi al consumo. L'oppio fumabile si diffuse dal XVII secolo in Asia orientale, anche a causa di ritmi di lavoro molto duri, accresciuti dallo sfruttamento coloniale. Mentre in Europa, per coscienza della pericolosità, l'uso ne era vietato, le varie Compagnie Europee delle Indie ne fecero un pregiato oggetto di commercio illegale in Asia, soprattutto in Cina. La East India Company si accordò con mercanti privati che acquistavano l'oppio prodotto nella India Britannica e lo vendevano di contrabbando in Cina. Le fumerie d'oppio in Cina divennero presto un grande problema sociale ed economico (e ne sa qualcosa anche Passepartout nel suo Giro del Mondo...). L’oppio diventa così l'arma con cui l’Occidente, che deve a sua volta acquistare dalla Cina prodotti costosi molto richiesti in Europa come la seta e il thé, non solo pareggia i conti, ma si arricchisce e crea il primo caso di dipendenza di un popolo dalla droga. E' forse il primo esempio di capitalismo. Ma quando i cinesi si resero conto dei danni che l'oppio provocava alla popolazione e ne vietarono il commercio, gli inglesi gli fecero guerra in nome del “libero mercato”. L'autore del romanzo, storico ma anche molto attuale, direi, commenta: “Esattamente nello stesso modo in cui oggi si fa la guerra in nome della democrazia mentre sotto ci sono altri interessi. C’è una certa vicinanza tra quello che accadde allora e quanto succede oggi”. Alessandro Sosso II D carpe diem pianeta dipendenze Note da sballo L'utilizzo di sostanze stupefacenti accompagna la storia dell'uomo da sempre, fin dall'antichità, ma acquista una nuova aurea e un nuovo valore dalla fine degli anni '50 fino ai giorni nostri come elemento distintivo e anche come fonte d'ispirazione di quei musicisti che hanno fatto la storia della musica rock. Questo non significa che chiunque faccia musica usi stupefacenti, vuol dire che certe sostanze sono strettamente legati al mondo della musica e in qualche modo anche tollerate da questo mondo. Alcune delle storie più affascinanti su questo argomento riguardano nomi della portata di: Syd Barrett, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Kobain. Syd Barrett, nato a Cambridge nel 1946, fondò i Pink Floyd nel 1965 e ne fu leader fino al 1948, inizialmente usava la droga come ispirazione mischiandola alla sua genialità, fu uno dei pionieri del rock psichedelico dando anche vita ad uno dei migliori album del genere: "The Piper At The Gates Of Dawn"; purtroppo con il tempo l'uso di certe sostanza lo portò nel baratro della pazzia, ad un'intervista ha affermato che il nome Pink Floyd gli era stato consigliato dagli alieni, costringendolo a ritirarsi dalle scene musicali, anche perché era diventato impossibile comunicare con lui, sarà per la sua bravura. Janis Joplin nacque a Port Arthur in Texas nel 1943. Fu richiesta dal gruppo Big Brother And The Holding Company per le sue incredibili abilità vocali, divenne un'icona musicale ma purtroppo morì giovanissima per overdose di eroina; sarà sempre ricordata per le sue doti musicali. Jim Morrison nacque a Melbourne nel 1943, divenne un'icona musicale senza aver mai studiato musica, oltre a scrivere musica era un poeta, definito poeta maledetto; veniva chiamato Re Lucertola, per i suoi abusi veniva spesso paragonato a Dioniso e durante i concerti la maggior preoccupazione del suo gruppo, The Doors, era arrivare arrivare alla fine senza che il cantante svenisse, purtroppo morì giovanissimo per i suoi eccessi ma sarà ricordato per molti capolavori che ci ha lasciato. Kurt Cobain nacque a Seattle nel 1967, assieme al gruppo Nirvana portò la musica grunge nel mondo diventando uno dei maggiori protagonisti della musica anni '90, si suicidò con un fucile a canna dopo aver usato ogni tipo di sostanza immaginabile, la smossa che ha dato alla musica lo ha reso un personaggio essenziale nella storia. La difficile gestione del successo fu probabilmente per tutti questi artisti la spinta verso l'autodistruzione attraverso l'utilizzo di queste sostanze che poi non sono più riusciti a controllare. Forse essere dei miti è più faticoso di quel che sembra. La lettura di queste storie se da una parte ci può affascinare dall'altra ci deve sempre far vedere che l'utilizzo di sostanze anche nelle persone più eccezionali porta ad una misera fine. Quindi anche quando pensiamo a noi stessi come persone eccezionali (chi non l'ha fatto almeno una volta?) dobbiamo ricordarci che non siamo invincibili. Emiliano Colla II D carpe diem spettacoli Michael Jackson The Immortal World Tour – by Cirque du Soleil Il Cirque du Soleil riporta in vita il Re del Pop. Un semplice tributo. Ecco ciò che hanno messo in scena gli artisti del Cirque di Soleil. Un tributo a Michael Jackson, a lui, che ha scritto la musica del pop. Michael Jackson – The Immortal World Tour ha fatto due tappe in Italia: il 19 e 20 Febbraio al Palaolimpico di Torino eil 23 e 24 Febbraio al Mediolanum Forum di Milano.Il più famoso circo al mondo è riuscito a mettere in scena, in due ore circa di spettacolo, uno show che ripercorre tutte le tappe più importanti della vita del Re del Pop,unendo perfettamente agli indimenticabili balletti le arti circense, come il trapezio o il funambolismo. Prima e durante le hit del Re del Pop erano riprodotte sugli schermi giganti scene dei videoclip dei brani ballati in quel momento. Per ogni balletto tutti gli artisti avevano indosso i costumi che venivano utilizzati nelle canzoni di MJ –anche se non originali- e, come in Thriller, venivano modificate alcuni parti del brano, come uno stop di qualche secondo prima della riproduzione del ritornello. Inoltre venivano aggiunti alle coreografie personaggi mai messi nei videoclip: ad esempio in Thriller facevano la comparsa degli uominipipistrello che cadevano dall’alto appesi a delle funi, accompagnati dai morti viventi. All’interno del Palaolimpico, durante lo spettacolo, era severamente vietato scattare foto o fare video, per la sicurezza degli artisti, con rischio di espulsione se si infrangevano le regole. Durante l’intervallo dei ballerini sono scesi tra il pubblico e, in poco tempo, hanno insegnato i passi di Beat It e di una coreografia dei Jackson 5. Margaglia Jacopo 3D I SAMURAI AL MUSEO STIBBERT DI FIRENZE Nella seconda metà dell’Ottocento Frederick Stibbert mise insieme una delle più prestigiose collezioni di armature giapponesi, circa 2600 oggetti, che dal 29 marzo sono esposti all’interno del museo che porta il suo nome nella mostra Samurai. Si possono ammirare lame affilatissime e corazze cesellate, elmi dietro ai quali si dovevano nascondere sguardi temibili e staffe dalle forme più svariate, ma anche contenitori per il cibo e astucci da fumatore. Sono 70 i capolavori selezionati nell’ intento di mostrare al pubblico il frutto delle passioni meno conosciute dell’ imprenditore e collezionista anglo-fiorentino che a partire dal 1867, anno dell’ Esposizione Universale di Parigi, ebbe modo di apprezzare e acquistare i primi pezzi antichi arrivati dal Giappone. Quattro sale che raccontano la storia di una tradizione che ha saputo portare avanti la perizia con cui le armature venivano realizzate e la bellezza delle sete e delle lacche con le quali le corazze e gli elmi venivano rifiniti. La mostra, che andrà avanti fino al 3 novembre, mette in risalto questo straordinario museo fiorentino, troppo spesso escluso dagli itinerari di visita della città. Camminando tra una teca e l’ altra si scopre il mondo drammatico e poetico in cui dovevano vivere i protagonisti di questa storia, tra meravigliosi paravento dipinti che riproducono momenti di combattimento e scene di vita familiare e astucci preziosi, sedute apparentemente delicatissime ed elmi come sculture. Straordinarie le armature, frutto della maestria di artigiani e fabbri che nulla avevano da invidiare ai più abili ingegneri. Davide Falco II D carpe diem cultura LEGGI… GLI AFORISMI a cura di Diletta Zanin III D Nel corso di qualche mese ho raccolto aforismi, frasi e poesie scritti da personaggi celebri e importanti della storia. Di tutti questi ne ho scelti alcuni che vi presento qui di seguito. Buona lettura! E` lontano solo quello che non vuoi raggiungere. Anonimo Gli opposti si attraggono, i simili convivono Anonimo Meglio aggiungere vita ai giorni che non i giorni alla vita Rita Levi Montalcini E` meglio chi fa del male intenzionalmente che chi fa il bene perche` e` abituato a fare il bene. Socrate Nulla e` assoluto, tutto e` relativo. Protagora La lettura e` solitudine: si legge da soli anche quando si e` in due. Italo Calvino L’infelicita` nasce dal desiderio di felicita` che e` in noi e dalla non possibilita` di conseguirla. Giacomo Leopardi A mio padre devo la vita, al mio maestro una vita che vale la pena di essere vissuta. Alessandro Magno Se insegni, insegna anche a dubitare di cio` che insegni. Jose` Ortega y Gasset L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge. Gustave Flaubert Il cervello nasconde i segreti del cuore e gli occhi li diffondono. Anonimo Tra un fiore colto e l’altro donato, l’inesprimibile nulla. Giuseppe Ungaretti Perdona i tuoi nemici, ma non scordare mai i loro nomi. J. F. Kennedy M’illumino d’immenso. Giuseppe Ungaretti Ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed e` subito sera. Salvatore Quasimodo Se leggi questi versi e se in profondo senti che belli non sono, son veri, ci trovi un canarino e TUTTO IL MONDO. Umberto Saba Ahi, pentirommi, e spesso, ma sconsolato volgerommi indietro. Giacomo Leopardi tratto da “Il passero solitario” Le lacrime non sono espresse dal dolore, ma dalla sua storia. Italo Svevo Vivere ardendo, senza bruciarsi mai. Gabriele D’Annunzio Volli, fortissimamente volli. Vittorio Alfieri La forza trainante della matematica non e` il ragionamento ma l’immaginazione. Morgan In matematica non si capiscono lecose, semplicemente ci si abitua ad esse. Neumann La vita e` questo: una scheggia di luce che finisce nella notte. Anonimo E` piu` facile spezzare un attimo che un pregiudizio. Einstein Si puo` essere qualcuno semplicemente pensando. Alda Merini A tutti e` dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A soli pochi eletti la luce dell’aurora. Emily Dickinson L’uomo e` come una frazione al cui numeratore c’e` quello che e` e al cui denominatore c’e` quello che pensa di se stesso. Piu` e` grande il denominatore, piu` e` piccola la frazione. Lev Tolstoj carpe diem angolo delle riflessioni Gianmattia Castagnoli I E nato a Torino il 28 Aprile 2001 ex karateca attualmente calciatore categoria esordienti aspirante scrittore. Il mio motto è: meglio una frase oggi che una poesia domani! Confusione è come una morsa di pensieri che stringe e distrugge tutto ciò che sai. Confusione. Gian 21:15 2/03/2013 . GRAZIE per il bene che mi vuoi che esprimi con quel tuo sorriso, quel sorriso che dilata le nubi di ogni tempesta del mio cuore. Grazie, per quello sguardo che mi accompagna e che non mi fa mai sentire solo anche nel naufragio sull'isola dei pensieri. Papà,grazie. 19/03/2013 17:30 Tempo Quello che non trovo quello che non si ferma mai quello che passa per tutti quello che ricordo quello che ormai è passato e che non torna. Gian classe I E 8:45 6/03/2013 Pace è ciò che più desidero è ciò che più non trovo da tempo son smarrito nel bosco dei pensieri e non riesco ad uscirne perchè forse non ho voglia forse perchè ho paura di ciò che troverò fuori. carpe diem al cinema LA STORIA INFINITA: un classico da vedere e rivedere Chi è che almeno un volta nella vita non ha visto “La storia infinita” o che almeno non ha letto il libro??? Ora per chi non l’ha visto gli darò delle informazioni per incuriosirlo, appassionarlo e per farli scoprire questo grandissimo film di fantascienza. Questo film è uscito per la prima volta nel 1984 e sicuramente anche i vostri genitori l’avranno visto, comunque ora vi presenterò il protagonista: Sebastiano, un ragazzo con problemi familiari (ha la mamma morta e il padre si interessa poco a lui, viene spesso aggredito da una banda di tre ragazzini), lui, un giorno, entra in una biblioteca e il bibliotecario li mostra un libro che esso non ha ancora finito di scrivere e Sebastiano se lo porta via con se, poi si chiude in uno sgabuzzino,a scuola, e comincia a leggere. Si immedesima nel protagonista del libro, Atreius, e vivrà appassionanti avventure che lo porteranno a conoscere draghi volanti, testuggini giganti, una principessa che non ha un nome e lui dovrà darglielo velocemente senò lei sparirà e con essa se ne andrà anche tutto il suo mondo. All’inizio Sebastiano è molto coinvolto nella storia però non si rende conto di farne parte. Cosa Anonimo succederà a Sebastiano??? CATFISH, FALSI AMORI SUL WEB Il primo film verosimile basato su Facebook. Yaniv, detto Nev, giovane fotografo che vive con suo fratello Ariel a New York, riceve da una bambina di nome Abby Pierce una copia in versione dipinto di una delle sue foto. Yaniv diventa amico su facebook della piccola artista che vive in Michigan e alla lista di amici si aggiungono poi la madre Angela suo marito Vince, e Megan bella e attraente sorella. Per un documentario, Ariel comincia a filmare il fratello che comincia una relazione online con Megan. Riceve delle canzoni che lei stessa produce per lui, ma scopre che sono tutte prese da you tube, ed ha altre rivelazioni sulla carriera artistica di Abby. Ariel continua a filmare Nev e i due fratelli decidono di presentarsi senza preavviso a casa dei Pierce, per confrontare la famiglia di Facebook a quella reale. La madre Angela appare esistante ma comunque molto felice di conoscere Nev. La verità arriva a galla: Angela, la bellissima donna che sua figlia Abby ritraeva come una modella piena di doti come il ballo e il canto, rivela a Nev che da poco tempo ha iniziato la chemioterapia per il cancro uterino. Dopo aver provato a contattare Megan senza alcuna risposta, il giovane vuole comunque conoscere Abby, che gli rivela di non dipinge e che non vede mai sua sorella. Megan manda a Nev un messaggio: ha avuto un lungo periodo di problemi con l’alcool e deciso di andare in riabilitazione e che quindi non può vedere Yaniv di persona. Angela confessa poi che tutti i dipinti che aveva venduto a Nev erano disegnati da lei stessa. Dall’altra parte dello schermo non scriveva l’attraente ragazza, ma la madre Angela, che aveva il controllo di tutti i profili de i familiari. Tornato a casa, viene a sapere che tutte le notizie sui Pierce erano false e Angela ha chiuso i suoi account falsi oltre. Così Nev, che viveva nella convinzione che un giorno il suo amore sarebbe diventato reale, rimane con un grandissimo vuoto. Yaniv Shulman dopo aver costruito un film formato da tanti video clip sulla sua esperienza, ha deciso di avviare una serie TV, che da poco è in onda su MTV, incentrata sulle relazioni nate sul web, spesso partiti costruendosi altri sé, per tentare una nuova vita, anche sentimentale.. Peccato che conoscersi, e amarsi, online ha i suoi rischi e questa serie documenta le dinamiche di rapporti attraverso la rete sempre più frequenti tra i giovani e non solo. Nel programma è lo stesso Yaniv Shulman che fa incontrare persone innamoratesi sui social e sul web, ma che non si sono mai viste. Cadere nelle pene di un amore virtuale è facile, ma il difficile arriva quando ci si guarda in faccia e ci si conosce per davvero. Sarah Short, III D carpe diem personaggi John Travolta John Travolta è un attore, cantante e ballerino statunitense ma di origine italo-irlandese.John Travolta nasce il 18 febbraio 1954 a Englewood, nello Stato del New Jersey, in una famiglia di attori nella quale è il più piccolo di sei figli (due fratelli e tre sorelle: Joey, Margaret, Sam, Ellen e Ann). Suo padre Salvatore era un giocatore italoamericano di football, semi-professionista e collaboratore di una ditta di pneumatici. Il nonno era nato in provincia di Palermo. Sua madre, Helen Cecilia, nata a Burke e di origini irlandesi, fu attrice, cantante in un gruppo della radio locale, i Sunshine Sisters, e in seguito professoressa di inglese e di arte drammatica. È cattolico ed è cresciuto in un quartiere prevalentemente "irlandese". In gioventù è stato compagno di vita dell'attrice Diana Hyland. John da bambino……da ragazzo...e oggi Anonimo 10 Anni Senza Il Signor G Sono ormai passati dieci anni dalla morte di Giorgio Gaber. Il primo gennaio di quest’anno mi trovavo in auto con tutta la mia famiglia, era mattina presto e stavamo andando in vacanza a Venezia, per radio iniziò una trasmissione che commemorava i dieci anni dalla morte di Gaber. Io, pur avendo già sentito parlare di Giorgio Gaber mi appassionai a quella trasmissione che ne faceva il ritratto e raccontava la vita professionale, mio padre mi disse che c’era un giornalista che da qualche anno girava l’Italia con uno spettacolo su Giorgio Gaber e che se volevamo potevamo andarlo a vedere. “Gaber se fosse Gaber” è il titolo dello spettacolo presentato da quel giornalista, Andrea Scanzi, lo spettacolo si è tenuto in diverse località d’Italia. Il 21 Febbraio si tenne a Bollengo, e andai a vederlo con la mia famiglia. Girammo nel paese deserto fino al municipio dove si teneva l’evento, riuscii a mettermi in prima fila. Lo spettacolo si svolgeva con il racconto di Scanzi e video e canzoni, sempre di Gaber, proiettate su uno schermo messo sul palco. Lo spettacolo ha ripercorso le fasi principali della vita artistica del cantante collocandole anche nel contesto sociale e politico nell’epoca della sua attività. All’inizio della carriera, fine anni cinquanta, Gaber giovanissimo diventò un famoso personaggio della televisione (iniziò la carriera con Enzo Jannacci, morto il 29 marzo), i suoi più grandi successi in quel periodo “Non Arrossire”, “La Ballata del Cerutti”, “Barbera e Champagne”, “Goganga”, “Porta Romana” e “Torpedo Blu”. carpe diem Ma si accorse presto che non era il posto che faceva per lui durante la tournèe che fece con Mina. Rimase folgorato dal teatro; iniziò assieme a Sandro Luporini, l’uomo che lo accompagnerà fino alla fine della carriera come coautore, la sua carriera teatrale al Piccolo Teatro di Milano inventando il teatro canzone, cioè una forma di teatro che alterna canzoni a monologhi però su un solo argomento. Gaber inizia la parte più importante e significativa della sua carriera, sia dal punto di vista artistico che da quello politico, senza preoccuparsi dell’approvazione della maggioranza. Una delle frasi di Scanzi che mi ha colpito di più è stata:<<Andare a vedere uno spettacolo di Gaber non era come andare ad un concerto, nei concerti c’è la scaletta sai già cosa sentirai, invece negli spettacoli di Gaber non puoi sapere cosa ti sarà presentato, ogni volta uno spettacolo diverso>>… personaggi Durante l’estate Gaber scriveva assieme al suo collega Luporini gli spettacoli per l’anno successivo. Non potrò mai vedere dal vivo un suo spettacolo, posso però conoscere l’opera di Gaber tramite tutte le testimonianze filmate che ci ha lasciato e invito tutti a farlo. Emiliano Colla II D Beatles, 50 anni di storia. Per realizzare il primo disco bastarono solo 12 ore e 400 sterline. Eppure ha rivoluzionato la storia del pop e la vita di milioni di persone: il 22 marzo 2013 “PleasePlease me”, il primo album dei Beatles, compie mezzo secolo. Tredici canzoni tra cui i primi due successi della band di Liverpool, “Love Me Do” e “PleasePlease Me”, inciso pochi mesi prima. Il singolo esce su etichetta Parlophone l'11 gennaio 1963 e sei settimane dopo balza ai vertici delle classifiche delle due più prestigiose riviste musicali inglesi, il Melody Maker e il New Musical Express, dando così origine alla Beatlemania. Inizialmente si decide di registrare l'album al Cavern Club di Liverpool, dove la band ha suonato centinaia di volte. Ma l'acustica è pessima, per cui dirotta l'incisione nei mitici Abbey Road Studios di Londra. L’album resta al vertice delle classifiche per 30 settimane. E a spodestarlo sono gli stessi Beatles, con il loro secondo album, “With the Beatles”. Per la copertina li fanno sporgere tutti insieme dalla ringhiera delle scale del quartier generale londinese della casa discografica, e scatta: nessuno avrebbe mai immaginato che quella foto sarebbe potuta diventare la copertina di un album. A Liverpool, oggi come ieri, si possono riconoscere i luoghi della band più famosa del mondo e da sempre ci si domanda come sia stato possibile che la più potente rivoluzione musicale dell'epoca moderna sia partita proprio da queste viuzze, umili e insignificanti. L'idea che milioni di giovani all'alba degli anni Sessanta si erano fatti della città era diversa: un luogo misterioso, fiabesco, colorato e stravagante, la città dove tutto aveva avuto inizio, la "terra santa" del rock; come Gerusalemme o la Mecca , lì dove erano nati i "Favolosi Quattro". Si sognava una serata al Cavern Club, ci s'immaginava di camminare sui marciapiedi psichedelici di Penny Lane, o di stendersi sul prato immaginifico di StrawberryFields, luoghi diventati culto della nostra immaginazione adolescente. E invece no. Liverpool era una città fuliginosa e sobria, immagine urbana della workingclass, una grigia città portuale. Forse è quello che si pensava allora ma oggi è diverso: basta arrivare con l'aereo e atterrare al "John Lennon Airport" per capire che il clima non è più lo stesso. Ma Liverpool non è diventato un "Disneyland’s Beatles”, nessun cartello indirizza verso lo Strawberryfields, e nulla ci dice dov'è Penny Lane, o dove sono le scuole d'arte che frequentavano da liceali. È qui la vera magia della città, l'emozione è carpe diem proprio nel toccare con mano il genio dei quattro, la capacità di trasfigurare quei semplici luoghi della loro adolescenza in territori di fantasia che hanno eccitato le avide menti di più generazioni.Spero col cuore che nessuno dimentichi questo formidabile gruppo, che ha fatto sognare milioni di generazioni, compresa la nostra, non scompaia tra le nebbie della morte dei musicisti come è già successo in passato. Al giorno d’ oggi, le band o solo i cantanti come Justin Bieber o i OneDirection non sono sicura che siano davvero quei ragazzi un po’ maldestri, carini ma non troppo, ma con un fascino in tutto particolare che fecero incantare il mondo intero. No, lo sappiamo tutti che non è così. Tutto è più personaggi John Lennon e Yoko Ono si “facevano” delle canne, cosa bisognava fare, suicidarsi? Credo di no, anche perché negli anni 80 la maggior parte delle persone lo faceva, solo perché erano famosi non significava che non potessero farlo anche loro. Un'altra cosa, e poi potete anche girare pagina… Lo sapevate che…? Beatles deriva da Beetles, ovvero scarabei! Sayonara Ella Angileri III D commerciale, tutto è diverso da 50 anni fa. I tempi cambiano, ma mi sembra esagerato che uno si debba chiamare “Bieliver” o “Directioner” perché è fan di quel gruppo. Questo è quasi fanatismo, non è musica, è pazzesco che delle ragazze si taglino con delle lamette perché hanno scoperto che il loro amato cantante fuma. Allora, quando si scoprì che DYLAN DOG, L’INDAGATORE DELL’INCUBO Il suo nome deriva da Dylan Thomas, famoso poeta al quale il suo ideatore Tiziano Sclavi ha voluto rendere omaggio. L'ambientazione tipica è quella gotica e decadente di Londra, dove il protagonista vive al numero 7 di Craven Road; in realtà a Londra di strade con questo nome ne esistono due. La Craven Road più centrale si trova a Westminster e al civico 7 vi è un hotel la cui porta d'ingresso richiama quella della casa di Dylan. Subito accanto c'è una caffetteria che, tra gli altri, offre un 'menu Dylan Dog'. Dylan veste sempre allo stesso modo, con camicia rossa, , giacca nera, jeans Levi’s e scarpe Clark’s. anche durante la brutta stagione non porta mai né cappotto né ombrello, poiché il cappotto «rovinerebbe il suo look» mentre dell'ombrello pensa: «Lo trovo un'invenzione inutile. Specialmente quando non piove». Il risultato è che spesso lo vediamo alle prese con raffreddori e influenze. Molto spesso la ripetitività delle sue mise è canzonata da Bloch e Groucho che sono soliti ipotizzare che «o ha 12 completi uguali oppure ha un buon deodorante». Groucho è l'assistente di Dylan. Il personaggio, del quale neanche Dylan conosce il vero nome, è sosia del comico Groucho Marx (motivo per cui Dylan sceglie di chiamarlo proprio Groucho, dal loro secondo incontro), dal quale prende numerosissime battute. Sebbene spesso trattato male da Dylan (molte volte minaccia di licenziarlo) ha per lui un affetto sconfinato e in fondo lo considera come una sorta di fratello. Bloch è l'ispettore capo di Scotland Yard e Dylan è stato in giovinezza uno dei suoi migliori agenti. Tra i due il rapporto esistente è molto vicino a quello tra padre e figlio, fatto che ha portato il vero figlio di quest'ultimo, Virgil, a soffrire di invidia e a prendere la strada della tossicodipendenza. Bloch è estremamente sensibile alla vista di cadaveri mutilati (assume ogni volta antiemetici), e teme costantemente di non arrivare alla pensione. Si ritiene vittima dell'inettitudine di Jenkins e ha il terrore delle reazioni colleriche del Soprintendente, con il quale si mostra sempre deferente e rispettoso ogni qualvolta lo sente al telefono. Giulio Frangioni II F carpe diem sport La pallavolo …… che ne dite di tornare un po’ indietro?! Testimonianze di attività simili alla pallavolo sono state rilevate in Italia sin dal periodo medievale. Il “creatore” della pallavolo moderna è, però, il Professor William Morgan, insegnante di educazione fisica. Egli, presentatosi nell'inverno del 1895, ad una riunione tra colleghi presso il college Ymca di Holyoke, Massachusetts, espose le caratteristiche del gioco di sua invenzione, ideato inizialmente per tenere in forma i giocatori di altre discipline, come il rubgy ed il baseball. Il Professore fece alcune regole prendendo spunto dal gioco del tennis, e altre le ideò. Ad esempio, al posto delle racchette era necessario utilizzare esclusivamente le mani e il numero dei tocchi poteva essere infinito. L'incontro, proprio come il tennis, si suddivideva in set, ed i giocatori per ogni squadra erano 5, disposti su un terreno di gioco di 18.30 x 10.62 metri. La rete era posta all'altezza di 1.98 metri dal suolo (6 piedi e sei pollici). Non esisteva un pallone adatto per questa disciplina ma la Spalding si offrì di realizzarne un prototipo, che è rimasto sostanzialmente identico fino ai giorni nostri. Il giorno 6 febbraio 1896 Morgan diede la prima dimostrazione pubblica del gioco, che fu chiamato "Mintonette" (derivante dal badminton). Questa disciplina sconvolgeva i canoni sportivi prima d'ora maggiormente apprezzati, privilegiando l'agilità, la prontezza di riflessi e la concentrazione rispetto alla pura forza fisica. Inizialmente la Minonette non riscosse grande successo ma lentamente, diffondendosi all'interno degli istituti Ymca, in particolare Springfield, iniziò la sua ascesa verso il successo. Alfred Halstead, il Supervisor del College di Springfield, convinse Morgan a modificare il nome in "Volley-ball", tradotto poi in italiano come pallavolo."Volley" vuol dire "raffica/colpo violento" o, nel gergo del tennis, "colpo al volo". Invece di pallavolo si potrebbe perciò tradurre "palla sparata". A fine ‘800 si iniziarono ad istituire delle nuove regole di gioco. Negli Stati Uniti i giocatori in campo dovevano essere 6, a differenza delle competizioni asiatiche, in cui il numero poteva giungere fino a 15-16 giocatori per squadra. Nel 1920 si stabilì che il numero massimo di tocchi, prima di poter inviare la palla nel campo avversario era di tre. Nel 1938 nasce il muro e nel 1950 il bagher, che in ceco significa "cucchiaio" (secondo una leggenda, pare che ad ideare questo fondamentale sia stato un giocatore a cui mancavano alcune dita delle mani e che, quindi, si era ingegnato per trovare un'alternativa al palleggio). Nel 1994 si apportarono alcune modifiche: La palla può colpire qualsiasi parte del corpo; è possibile perciò anche calciarla. La zona di servizio è estesa per tutti i 9 metri oltre la linea fondo. Il "primo tocco" di squadra è sanzionato solo se la palla viene bloccata o lanciata (tipo pallamano). Un'altra variazione importante riguarda il fondamentale della battuta: nell'attraversare la rete, la palla può toccarla (il tocco della rete da parte della palla dopo la battuta non è, quindi, più considerato fallo). L'allenatore può dare istruzioni di gioco agli atleti stando in piedi o muovendosi nella zona libera davanti alla propria panchina, dal prolungamento della linea di attacco all'area di riscaldamento, senza disturbare o ritardare il gioco. Dopo molte modifiche nel passare degli anni la pallavolo ha fatto un lungo viaggio fino ad arrivare ad oggi. Uno sport mondiale in secondo piano, ma comunque FANTASTICO!!!!!! Giulia Turi IID carpe diem habemus papam CURIOSITA’ PAPALI … È mai esistita una papessa? Secondo alcuni autori medioevali, nell’855, dopo Leone IV, una donna, arrivata a Roma travestita da frate sarebbe diventata papa. Avrebbe regnato con il nome di Giovanni Anglico, o Angelico, e sarebbe poi stata scoperta nell’858, perché durante una processione partorì un figlio. Perché quando si elegge il Papa si fa la fumata bianca? Durante il conclave, l'assemblea che elegge il nuovo pontefice, i cardinali votano i candidati con apposite schede che, una volta scrutinate, vengono bruciate per assicurare la segretezza del voto. Quando non si raggiunge un accordo, nella stufa vengono aggiunti paglia e trucioli umidi: il fumo che esce dal camino della Cappella Sistina è dunque denso e scuro; se invece un candidato ottiene la maggioranza dei voti, vengono bruciate soltanto le schede e il fumo è chiaro. Il colore del fumo serve così ad annunciare ai fedeli in attesa l'esito della votazione, dal momento che l'annuncio ufficiale avviene molto dopo l'avvenuta elezione, circa un'ora Perché si benedice con tre dita? Questa posizione della mano, nota come “mano pantera”, è molto antica. Trae le sue origini dal fatto che presso i primi cristiani pollice, indice e medio simboleggiavano la Santa Trinità. Secondo un’altra teoria, però, si tratta di un gesto di “non azione”, o resa: le tre dita alzate, con l’anulare e il mignolo chiusi, sono in posizione tale da immobilizzare la mano, rendendo impossibile sia stringere che spingere. Perché i papi scelgono un altro nome? I papi cambiano nome dopo essere stati eletti per rispettare un’antica usanza: è infatti un segno di completa dedizione al nuovo ufficio. Tuttavia all'inizio questa usanza nacque perché alcuni papi trovavano i loro nomi poco adatti alla carica che ricoprivano. Il primo fu Mercurio, che aveva il nome di un dio pagano e quando fu eletto papa, nel 533, scelse di chiamarsi Giovanni, come il martire. Intorno all’anno Mille diversi papi trovarono i loro nomi di origine inadatti, e dopo Pietro Buccaporca (1009), che per rispetto verso San Pietro cambiò il suo nome in Sergio, l’usanza rimase. Il nuovo nome viene scelto in base a motivi personali, che possono essere i più vari, come per esempio l’ammirazione per un papa precedente oppure per segnare la continuità (o la differenza) con il Pontefice precedente. Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio che è un religioso gesuita ha scelto di prendere il nome del fondatore di un altro istituto religioso, Francesco, che è fondatore dell'ordine dei francescani. I nomi più frequenti sono stati Giovanni (23), Gregorio (16), Benedetto (16), Clemente (14), Innocenzo (13), Leone (13), Pio (12). Fonte: FOCUS Chiara Cian III D carpe diem per…finire Qual’ è il colmo dei colmi 1? Qual è il colmo per un pizzaiolo? C’è un muto, che dice a un sordo,che c’è un cieco,che li sta spiando in un angolo di una stanza rotonda. Avere una figlia che si chiama Margherita che ogni 4 stagioni fa la capricciosa. Cosa fanno due api sposate? La luna di miele. Qual è il colmo per un astronauta? Avere problemi di spazio. Qual è il colmo per un astronauta al ristorante? Chiedere il conto… alla rovescia. Qual è il colmo per un idraulico? Avere problemi di scarico. Qual è il colmo per un ago di pino? Non saper cucire. Qual è il colmo per un apicoltore? Essere pungente. Qual è colmo per un contadino? Avere l’orticaria! ☺ L’ HARLEM SHAKE DELLA 3D ☺ Mercoledì 20 marzo, durante le ore di ginnastica, noi ragazzi della 3D abbiamo avuto la grande idea di fare il tormentone del momento … L’Harlem Shake! Cioè una ballo libero con una musica apposta e maschere divertenti. Il tutto iniziò alle 11:50, quando la professoressa Torretta è venuta a prenderci per scendere giù in palestra. Arrivati negli spogliatoi ci cambiammo in fretta per andare a chiedere l’autorizzazione all’insegnante di fare questa cosa. Lei accettò non solo di farci ballare per un’ ora intera ma anche di “recitare” una piccola parte dove ci avrebbe detto cosa si sarebbe fatto quel giorno, di tenere duro durante gli esercizi e di stare zitti. Detto, fatto e iniziammo a fare questo video super divertente! Partita la musica, tutti quanti ci mettemmo parrucche, maschere, caschi e ci iniziammo a ballare e saltare! Finito il video, la professoressa ci ha lasciato un’ora di svago e divertimento con musica ad alto volume. Petra Tomasinelli 3D