Eleonora Duse Cronologia Anni 1910-1919 Eleonora Duse, 1910 circa Sono numerosi i ritratti, le fotografie e le caricature (che, notoriamente, colgono spesso nel segno) in cui la Duse è intenta a leggere. L’autorappresentazione dell’attrice persegue un ideale di ‘elevazione’ in senso culturale che era un’esigenza condivisa da molti attori. La formazione da autodidatta e la vita nomade sin dall’infanzia condizionano la percezione di sé da parte della Duse, che può sopperire con l’intuito e l’intelligenza alla mancanza di studi regolari. Eleonora Duse, 1910 circa La Duse amò sempre gli arredamenti semplici, arricchiti da tappeti e stoffe preziose. Alle spalle dell’attrice c’è una riproduzione della Gioconda di Leonardo da Vinci; la predilezione per la pittura leonardesca, così come la devozione alla poesia di Dante erano parte dell’immaginario estetico legato ad un vagheggiato ‘Rinascimento latino’, che l’attrice condivide con l’élite intellettuale italiana. La Duse, nel periodo fiorentino e soprattutto dopo la rottura con d’Annunzio, frequenta anche il circuito del “Marzocco” e la “Società Leonardo da Vinci”, fra i cui fondatori vi è Angiolo Orvieto. Maria Osti 1910 La Duse fa conoscenza con Maria Osti durante il ritiro dalle scene, circa alla fine del 1911; diviene spesso sua ospite sia a Roma, sia a Tivoli, dove rimangono molti oggetti e mobilio di sua appartenenza. Giuseppe Primoli nella sua biblioteca, 1910 circa Eleonora Duse a Viareggio, 1913 La Duse si ritira dalle scene dal 1909 al 1921. Inizialmente l’ipotesi di allontanarsi dal teatro è originata da problemi di salute, che l’attrice aveva sempre avuto piuttosto cagionevole. Motivi di varia natura, fra cui il disagio nei confronti del mondo del teatro che stava molto mutando e l’entrata in guerra dell’Italia, allontanano sempre più l’ipotesi del rientro. Nella foto (del 1913 circa) la Duse è ritratta con il cane Selva; questa fotografia fa parte di una serie in cui l’attrice è probabilmente a Viareggio in villeggiatura, sul litorale che amava molto e che aveva frequentato fin da giovane e poi con d’Annunzio. Giuseppe Primoli, 1913 Il conte Primoli è qui ritratto in costume da Baldassarre Castiglione. Libreria delle attrici a Roma 1914 Nel maggio 1914 viene inaugurata a Roma, in via Pietralata, ad opera della Duse, un’iniziativa piuttosto singolare: si tratta di una casalibreria dove le giovani attrici, di passaggio nella capitale, potevano trovare ospitalità e soprattutto una vasta biblioteca a disposizione. L’iniziativa, utopistica per i tempi, fallisce per lo scoppio della guerra e la Duse si trova a doverne coprire i debiti. Nella fotografia è ritratta l’inaugurazione della Libreria. Febo Mari 1916 Febo Mari (1884-1939), attore, sceneggiatore e regista italiano. Attore raffinato, si afferma nei primi anni '10, all'epoca d'oro del muto italiano e diventa uno dei divi maschili più richiesti, interpretando spesso la parte del seduttore galante in melodrammi dalle ambientazioni eleganti e aristocratiche come il dannunziano Il fuoco (1915) e il verghiano Tigre reale (1916), entrambi diretti da G. Pastrone. Passato alla regia, dirige l'unica apparizione cinematografica di E. Duse in Cenere (1916), tratto dal romanzo di G. Deledda. Telegramma di Eleonora Duse a Febo Mari, Roma, 1916 Questo telegramma si riferisce alla fase antecedente la firma del contratto con la casa di produzione cinematografica Ambrosio Film, per realizzare il film Cenere, da un romanzo di Grazia Deledda, che doveva essere interpretato da Febo Mari nella parte di Anania, co-protagonista con Eleonora Duse (Rosalia). FEBO MARI TEATRO NAZIONALE FIRENZE “Prego accogliere questa mia precisa domanda non come indiscrezione incomprensibile ma conseguenza circostanze speciali e urgenti: confido ella intravedera situazione rispondendomi con bella franchezza come fra camerati = Prego urgente risposta se è vero suo firmato contratto con tiber film affido alla sua delicatezza la mia domanda dandole in ricambio la mia parola che sua risposta rimarrà segreta ringrazio saluto = eleonora duse piazza caprera 4 villino osti” Eleonora Duse in un fotogramma di Cenere tratto dal romanzo di Grazia 765 Deledda, 1916 Grazia Deledda Veduta della villa di Maria Osti a Quintiliolo presso Tivoli 1919 Eleonora Duse, durante il ritiro dalle scene, è spesso ospite dell’amica Maria Osti (che conosce a Roma nel 1911) a villa Quintiliolo, presso Tivoli. Il 29 aprile 1920, nel rifiutare la generosa proposta dell’amica di affittarle una casa a Roma, l’attrice scrive: “Nei giorni d’inverno che fui malata, qui, e che smarrendomi, ho temuto lasciare in mani estranee le poche cose amate, le carte, i pochi frantumi del naufragio della mia casa… e tu vedendomi in quell’affanno, ti sei fatta avanti, con quel coraggio che è la tua lealtà, e hai offerto, il cuore, la fede, la pazienza nella ricerca del modo come giovarmi, e il danaro che fu necessario per farlo e per darmi pace. Ma ora eccoci al dunque - al momento di entrare nella casa offerta […] dopo tanto e così lungo rifugio al Quintiliolo, non posso, né devo prendere posto in una casa a Roma che sarebbe un Lusso per me, e per te”.