Con il Patrocinio di
Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano
Lunedì, 23 novembre 2015 - ore 21.00
SERIE «A» 2015/2016
Pianista
JAN LISIECKI
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791)
Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca»
Tema. Andante grazioso (la maggiore); Minuetto (la maggiore); Alla Turca. Allegretto (la minore)
FRANZ LISZT (1811 - 1886)
3 Etudes de Concert op. 144
Il lamento - A capriccio (la bemolle maggiore); La leggerezza - A capriccio (fa minore);
Un sospiro - Allegro affettuoso (re bemolle maggiore)
FELIX MENDELSSOHN (1809 - 1847)
Variations sérieuses op.54
0. Tema: Andante sostenuto; 1. ...; 2. Un poco più animato; 3. Più animato; 4. Scherzo in forma di canone;
5. Agitato; 6. Variation en écho; 7. Con fuoco; 8. Allegro vivace; 9. ...; 10. Moderato; 11. Cantabile; 12. Tempo
del Tema; 13. Sempre assai leggero; 14. Adagio in re maggiore; 15. Poco a poco più agitato;
16. Allegro vivace; 17. Presto
FREDERIC CHOPIN (1810 - 1849)
Dodici Studi op. 25
n. 1 in la bemolle maggiore:Allegro sostenuto; n. 2 in fa minore: Presto; n. 3 in fa maggiore: Allegro; n. 4 in la
minore: Agitato; n. 5 in mi minore: Vivace; n. 6 in sol diesis minore: Allegro; n. 7 in do diesis minore: Lento; n. 8
in re bemolle maggiore: Vivace; n. 9 in sol bemolle maggiore: Allegro assai; n. 10 in si minore: Allegro con fuoco;
n. 11 in la minore: Lento. Allegro con brio; n. 12 in do minore: Molto allegro con fuoco
JAN LISIECKI - Apprezzato per il suo pianismo ispirato e maturo, Jan Lisiecki può già
vantare numerosi riconoscimenti. Nel 2013 ha vinto un Young Artist Gramophone Award e il
Premio Leonard Bernstein al Festival dello Schleswig-Holstein, nel 2011 il Jeune Soliste des
Radios Francophones e nel 2010 il Révélations Radio-Canada Musique. Nel 2012 è stato
nominato Ambasciatore UNICEF per il Canada, dopo esserne stato ‘Giovane Rappresentante’
sin dal 2008. Eventi di rilievo delle stagioni passate del suo curriculum: concerti con Claudio
Abbado e la Mozart Orchestra, il debutto con la New York Philharmonic, il debutto ai BBC
Proms con Sir Antonio Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia alla Royal Albert Hall di Londra
e con la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin al ‘Bravo Vail Festival’. Il
debutto ufficiale nella stagione della Philadelphia Orchestra è avvenuto nel 2014, suonando tre
diversi Concerti di Mozart in una settimana. Tra i debutti più recenti: l’Orchestra Filarmonica
della Scala di Milano diretta da Harding, l’Orchestre de Paris, l’Orchestra della Tonhalle di
Zurigo, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, in recital per l’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, a San Francisco, alla Wigmore Hall di Londra e con la Deutsches Symphonie-Orchester
Berlin nel giugno 2015. Dalla stagione 2012/2013 Lisiecki è inserito nella serie ‘Junge Wilde’ del
Konzerthaus di Dortmund. Ha sostituito Martha Argerich e Nelson Freire e si è esibito con
Yo-Yo Ma, Pinchas Zukerman ed Emanuel Ax. É apparso in Armenia, Belgio, Brasile, Cina,
Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Guatemala, Italia, Giappone, Corea, Polonia, Scozia,
Svezia, Svizzera, USA e in tutto il Canada. È stato inoltre ospite dei festival di Verbier, Radio
France, La Roque d’Anthéron, Rheingau, Festival dello Schleswig-Holstein e Festival Chopin a
Varsavia. Ha registrato il suo terzo CD nel settembre 2015 con l’Orchestra di Santa Cecilia
diretta da Sir Antonio Pappano; la pubblicazione è prevista per l’inizio del 2016. Nel gennaio
2016 è previsto il debutto alla Carnegie Hall con la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick
Nézet-Séguin, oltre ai debutti con l’Orchestra di Cleveland e la Sinfonica di San Francisco e a
un tour con la Sinfonica di Toronto negli USA. In Germania suonerà con la Filarmonica di
Varsavia e inoltre apparirà come direttore/solista della Zurich Chamber Orchestra in tour, con i
Concerti KV466 e KV467 di Mozart. Entrambi i Concerti per pianoforte di Chopin eseguiti insieme
alla Sinfonia Varsovia e H. Shelley sono state registrati dal vivo e pubblicati nel 2010 dal Chopin
Institute di Varsavia. Questo CD ha ricevuto un premio Diapason Découverte nel 2010.
Diversi suoi concerti sono stati trasmessi da CBC Canada, BBC e da radio austriache, francesi,
tedesche, lussemburghesi e polacche, nonché dalle TV France3 e TV1 e TV2 in Polonia. Ha
partecipato alla serie CBC Next! come uno dei più promettenti giovani artisti canadesi e, nel
2009, al documentario realizzato da Joe Schlesinger sulla sua vita per CBC News: The Reluctant
Prodigy. Dal settembre del 2011 studia alla Glenn Gould School of Music di Toronto. È ospite
per la prima volta di Serate Musicali -Milano
WOLFGANG AMADEUS MOZART- Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca»
La Sonata K 331 venne pubblicata nel 1784 dall'editore Artaria con il numero d'opera 6, in un
gruppo di tre Sonate che comprendeva anche gli spartiti K. 330 e 332. Si tratta delle prime tre
Sonate scritte da Mozart negli anni viennesi, anzi probabilmente i tre lavori vennero concepiti
nel corso del periodo trascorso da Mozart a Salisburgo nell'estate 1783 - il compositore era
tornato nella città natale per presentare alla famiglia d'origine la moglie Constanze Weber come lascia pensare una lettera del 12 giugno 1784 al padre, in cui Mozart annuncia appunto la
pubblicazione delle tre Sonate, definendole quelle "che ho regalato a mia sorella". Mozart
SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI
Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione
scrisse questi tre spartiti verosimilmente per il proprio uso concertistico e didattico, e si può
essere certi che il loro contenuto non mancò di destare la giusta attenzione. In particolare, la
Sonata in la maggiore K. 331 era destinata ad imporsi come la più celebre fra tutte le Sonate di
Mozart, a causa dell'ultimo tempo, il cosiddetto Rondò "Alla turca", ben noto anche al di fuori
degli ambienti della musica colta. Sulla scia della moda della turquerie, che aveva avuto
vastissima diffusione in tutta l'Europa nel corso del Settecento, Mozart aveva scritto, nel 1782,
l'Opera Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che aveva colto una piena
affermazione presso il pubblico viennese. Nella Sonata K. 331 troviamo dunque il desiderio di
riallacciarsi a quel successo, di inserirsi sulla scia della turquerie teatrale per riproporre, nei
salotti dell'aristocrazia, quegli stessi stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore
"turchesco". Altro esempio di turquerie è il Rondò finale della Serenata per fiati K. 361, eseguita
nel marzo 1784, pagina per molti aspetti gemella del Rondò pianistico. Ciò che rende singolare
questa Sonata, tuttavia, non è solamente la presenza del movimento "Alla turca", ma il fatto che,
inserendo nello spartito un tempo così fortemente caratterizzato, Mozart decise di costruire una
Sonata complessivamente anomala. È infatti questa l'unica Sonata di Mozart - a parte la
giovanile Sonata in mi bemolle maggiore K. 282 - il cui primo tempo non si articola in forma-sonata.
Il modello della Sonata K. 331 è invece piuttosto quello della Suite, formato da movimenti
contrastanti e di danza. Ecco dunque che l'iniziale Andante grazioso è un tema ingenuo con sei
variazioni, che raggiungono progressivamente una eclatante brillantezza tecnica. In posizione
centrale troviamo un Minuetto di intonazione nobile e di mirabili risorse timbriche, che fa
ricorso, nel Trio, all'inversione delle mani. Ma la Sonata gravita, ovviamente, verso il
movimento conclusivo, l'Allegretto "Alla turca", in forma di Rondò francese. Questo carattere
francese deriva dalla presenza di un tema principale in minore e di un refrain in maggiore e in
forte; si inserisce anche una nuova sezione in minore, basata sulla misteriosa scorrevolezza di
quartine e di scale. Ad attirare l'attenzione è soprattutto la particolare scrittura del refrain, che
viene ripresa e potenziata nella coda: vi troviamo infatti una sonora melodia in ottava,
accompagnata in modo insistito; gli arpeggi della mano sinistra ottengono l'effetto di far entrare
in vibrazione tutti i suoni armonici dello strumento e Mozart aggiunge, alla destra, degli accordi
preceduti da acciaccature (acciaccatura: abbellimento consistente nell’esecuzione veloce di una nota di valore
minimo, prendendo il tempo alla nota precedente e appoggiandosi alla successiva) . Ecco dunque che questa
particolare scrittura si propone di ricreare sulla tastiera il suono esotico, misterioso e "selvaggio"
delle bande militari turche che si avvalevano di tamburo, triangoli e campanelli. Tanto efficace è
questa invenzione - che appariva ancor più efficace con i pianoforti dell'epoca, dal suono più
aspro di quelli moderni - che il brano ha acquisito fama imperitura.
FRANZ LISZT - 3 Etudes de Concert op. 144
I tre Studi da Concerto, Lamento, Leggierezza e Sospiro sono del 1848, anno rivoluzionario, ma
non si saprebbe trovar rivoluzioni in questo pianismo, se non l'omaggio all'esteta Chopin, che
sarebbe scomparso il 17 ottobre dell'anno seguente. La prima denominazione (edizione
francese) fu di Capricci poetici. Il n. 1 «Lamento» in la bemolle maggiore dispiega largamente il
suo canto in arpeggi di intensa esperessività, in un clima di elegia. Il n. 2 «La Leggierezza», in
fa minore è una sorta di perpetuum mobile in forma di esercizio per le cinque dita in rapide
configurazioni diatoniche e cromatiche; un brillante intermezzo di terze e di seste rompe la
corsa fluida. Il n.3 «Un Sospiro» è in re bemolle maggiore: la melodia si divide
immediatamente fra le due mani in un movimento di arpeggi vorticosi. Il Tema “Sospirare” in
realtà armonizzato, viene interrotto da una cadenza virtuosistica in cui appare un “Concerto”
d’arpeggi rutilanti.
FELIX MENDELSSOHN - Variations sérieuses op. 54
Il temperamento artistico di Mendelssohn raggiunse forse una delle punte più alte nella
produzione per il solo pianoforte. Non a caso gli otto quaderni dei pianistici Lieder ohneWorte
rappresentano le confessioni di una trepida e castigata natura romantica, toccando il vertice di
capolavori in miniatura, ricchi di lirismo strumentale, che diedero enorme fama all'autore. C'è in
essi il condensato di tutte le conquiste tecniche raggiunte dal pianoforte in quel periodo e il
musicista riesce a far cantare lo strumento meglio della voce umana e sa esprimere tutti i
sentimenti dell'animo, raffigurati e proiettati su uno sfondo di sognante poesia. Composti in
epoche diverse tra il 1829 e il 1845, per oltre un secolo a causa della loro relativa semplicità
tecnica ed espressiva queste «romanze» hanno richiamato l'attenzione e suscitato gli entusiasmi
dei pianisti dilettanti di ambo i sessi, conquistati dalla varietà delle trovate ritmiche e armoniche
dei vari quadretti, concepiti come veri e propri acquarelli dai colori morbidi e pastosi. Si tratti di
componimenti elaborati nella forma del Lied e del duetto, oppure di brani che anche nel titolo
(barcarola, ninne-nanne, filatrici, cacce, canti popolari, melodie di stile francese e italiano, ecc.)
si inseriscono nella cornice dei "pezzi caratteristici", le Romanze senza parole hanno in comune un
affettuoso e cordiale sentimentalismo, che in definitiva è la sigla psicologica di Mendelssohn e il
modo con cui egli sente l'intimismo del pianoforte come strumento delle confessioni
romantiche. Concezione spesso alternata dall'artista con l'altra, brillante e salottiera, che
Mendelssohn, sulla scia del pianismo di Weber, realizzò soprattutto nel Rondò capriccioso n. 14,
nella Fantasia op.15, nel Perpetuum mobile op.119 e nelle diciassette Variations sérieuses op. 54, la cui
struttura melodica, insieme al gioco armonico, prelude a Brahms. Sempre per restare
nell'ambito dei pezzi per pianoforte non vanno dimenticate le tre Sonate: la prima in sol minore
op. 105, che reca evidenti gli influssi mozartiani; la seconda in mi maggiore op. 6, dove si può
cogliere il gusto per la romanza senza parole; la terza in si bemolle maggiore op. 106, con quel
passaggio fluido e scorrevole dei pianissimi e degli staccati appartenente al Mendelssohn più
sincero e autentico. Le Variazioni op. 54, scritte nel 1841, si basano su un tema calmo e
pensoso sul quale il musicista costruisce con molta abilità una serie di situazioni tecniche ed
anche espressive. Il discorso è serrato e continuo, con una breve pausa prima e dopo la
quattordicesima variazione; la melodia scorre chiara e limpida e non mancano gli slanci e le
accensioni della fantasia di tipo schumanniano, dal ritmo serrato e incisivo. Si alternano
momenti di assorto lirismo ad altri di calda passionalità, ma il significato di questa
composizione punteggiata di adagi, canoni, fughe e scherzi risiede nella sua unità poetica,
disegnata con spontaneità e freschezza di idee musicali.
FREDERIC CHOPIN - Dodici Studi op. 25
Pubblicati nel 1837 come op. 25 questi Studi sono dedicati «A Madame la Comtesse d'Agoult»,
che di Liszt era la compagna. Nell'op. 25 ogni Studio sembra sgorgare direttamente dal
precedente; la tonalità di ciascuno è strettamente connessa a quella del seguente, con l'eccezione
degli ultimi due in cui questo disegno si disgrega. In alcune occasioni, è impressionante il modo
in cui la conclusione di uno Studio dà l'impressione di preparare l'attacco del successivo. Questi
Studi si rivelano, anche grazie a diteggiature spesso ardite e sempre originali, straordinari saggi
di ricerca sul timbro (massime l'op. 25 n. 1 e n. 6), sul tocco (op. 25 n. 4 e n. 5),
sull'indipendenza ritmica (op. 25 n. 2)... La struttura tipica di questi Studi è quella basata su
un'unica idea tematica o figurazione musicale e quindi su un'unica difficoltà tecnica (arpeggi, op.
25 n. 1; terze, op. 25 n. 6; seste, op. 25 n. 8...), che viene esposta inizialmente nella tonalità
principale, poi trasportata in altre tonalità e infine ripresa nella tonalità d'impianto, ma in forma
abbreviata e con un'eventuale coda. Nell'op. 25 Chopin abbandona questa struttura solamente
in due casi, costruiti nella tipica forma tripartita di canzone A-B-A', in cui nella parte centrale si
assiste alla comparsa di nuovo materiale tematico e a un cambiamento di tempo: ciò avviene
nello Studio n. 5 in mi minore e nello Studio n. 10 in si minore che, non a caso, sono i due brani
più ampi della raccolta, gli unici a superare le 100 battute. Comunque tutti e dodici sono pezzi
brevi e talvolta brevissimi, con delle durate oscillanti fra il minuto circa dello Studio n. 8 in re
bemolle maggiore, che conta appena 36 battute, e i quattro minuti e mezzo-cinque dello Studio
n. 7 in do diesis minore.
PROSSIMI CONCERTI
Lunedì 30 novembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano)
(Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1)
«Il Genio è Donna» «Lockenhaus on Tour» Violinista VILDE FRANG - Violista JAMES BOYD Violoncellista NICOLAS ALTSTAEDT - Pianista ALEXANDER LONQUICH
A. DVORAK Trio n. 3 per pianoforte e archi in fa minore op. 65 - S. VERESS Trio per archi (1954) R. STRAUSS Quartetto per pianoforte e archi in do minore op. 13
Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00
Lunedì 14 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano)
(Valido per A+F; A; COMBINATA 2; ORFEO 2; A2)
Pianista Sir ANDRAS SCHIFF
F. J. HAYDN Sonata n. 60 in do magg. Hob. XVI:50 - L. v. BEETHOVEN Sonata n. 30 in min. op. 109 W. A. MOZART Sonata n. 16 in do magg. K. 545 - F. SCHUBERT Sonata n. 21 in do min. D 958
Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00
Martedì 15 dicembre 2015 - ore 20.30 (Teatro Dal Verme - Via San Giovanni sul Muro, 2 - Milano)
(CONCERTO FUORI ABBONAMENTO)
Concerto di Natale a favore di «OSF - Opera San Francesco»
CONSORT dell’ORCHESTRA BAROCCA DI VENEZIA - Mandolinista AVI AVITAL
A. VIVALDI Sinfonia in la magg. per archi e b. c. RV 158 ; Concerto in re magg. per liuto, archi e b. c. RV 93;
Sonata a tre in re min. op.1 n.12, "La Follia"(Tema e 19 Variazioni); Concerto in la min. per mandolino, archi e b.c.
RV 356, da L’Estro armonico (origin.per vl.); Sinfonia in re min. per archi e b.c. RV 127; Concerto in do magg. per
mandolino, archi e b.c. RV 425 - G. PAISIELLO Concerto in mi bem. magg. per mandolino - A. VIVALDI
Concerto in sol min. per mandolino, archi e b.c., “L'Estate” RV 315 (da Le Quattro Stagioni - origin. per vl.)
Per informazioni e prenotazioni telefonare ad “ARAGORN”: Tel. 02 465467467
Giovedì 17 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano)
(Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1)
Pianista HERBERT SCHUCH
J. BRAHMS 4 Klavierstücke op. 119; Variazioni su un tema di Paganini op. 35 (Libro I) - J. S. BACH Suite
Inglese n. 3 in sol minore BWV 808 - L. v. BEETHOVENSonata n. 32 in do minore op. 111
Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00
«… GLI AMICI PROPONGONO …»
* Martedì 24 novembre 2015 -ore 19.00 (Salone d’Oro della Società del Giardino-Via San Paolo,10- Milano)
DUO JAZZ ALDERIGHI/TRICK «Il Jazz dalle origini agli anni Quaranta»
Galà: Musica, premi, sorprese, risotto e bollicine.
Contributo: € 90,00 (€ 160,00 PER 2 PERSONE)
Contributo per chi è socio degli “AMICI”: € 80,00 (€ 150,00 PER 2 PERSONE)
e. mail: [email protected] - telefono 02 29408039
INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER
IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A €
5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00).
ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI»
2014/2015201 2022001122013/2014ICALI»
Presidente Onorario Camilla Guarneri
Piera Cattaneo
Nicoletta Colombo
***
Egle Da Prat
Soci Fondatori
Piero De Martini
Carla Biancardi
Maya Eisner
Franco Cesa Bianchi
Federico ed Elisabetta
Giuseppe Ferreri
Falck
Emilia Lodigiani
Silvana Fassati
Enrico Lodigiani
Donatella Fava
Luisa Longhi
Carlo e Anna Ferrari
Stefania Montani
Luisa Ferrario
Gianfelice Rocca
Giuliana File Finzi
Luca Valtolina
Maria Teresa Fontana
Amici Benemeriti
Bianca e Roberto Gabei
Alvise Braga Illa
Matilde Garelli
Pepi Cima
Felicia Giagnotti
Fondazione Rocca
Giuseppe Gislon
Thierry le Tourneur d’Ison Soci
Maria Clotilde Gislon
Erika Rottensteiner
Antonio Belloni
Fernanda Giulini
Società del Giardino
Carla Beretta Ricci
Eugenia Godani
Amici
Beatrice Bergamasco
Ferruccio Hurle
Giovanni Astrua Testori Umberto Bertelè
Giovanni Iachino
Maria Enrica Bonatti
Elisabetta Biancardi
Vincenzo Jorio
Luigi Bordoni
Mimma Bianchi
Giuliana e Vittorio Leoni
Luigi Crosti
Valeria Bonfante
Maurizia Leto di Priolo
Roberto Fedi
Isabella Bossi Fedrigotti
Giuseppe Lipari
Anna Ferelli
Maria Brambilla Marmont Maria Giovanna Lodigiani
Ugo Friedmann
Giuliana Carabelli
Gabriella Magistretti
Jacopo Gardella
Giancarlo Cason
Eva Malchiodi
Hans Fazzari
Fedele Confalonieri
Mediaset
Giuseppe Barbiano di
Belgiojoso
Ugo Carnevali
Roberto De Silva
Roberto Formigoni
Gaetano Galeone
Società del Giardino
Gianni Letta
Mario Lodigiani
Roberto Mazzotta
Francesco Micheli
Arnoldo Mosca Mondadori
Silvio Garattini
Robert Parienti
Miriam Lanzani
Mario Lodigiani
Paolo Lodigiani
Maria Candida Morosini
Rainera e Mario Morpurgo
G.B. Origoni Della Croce
Adriana Ragazzi Ferrari
Giovanna e Antonio Riva
Elisabetta Riva
Luisa Robba
Giovanni Rossi
Alessandro Silva
Maria Giacinta Tolluto
Maria Luisa Vaccari
Marco Valtolina
Beatrice Wehrlin
«SERATE MUSICALI» AMICI STORICI
Paolo Pillitteri
Marina Berlusconi
Fulvio Pravadelli
Cecilia Falck
Quirino Principe
Vera e Fernanda Giulini
Gianfelice Rocca
Emilia Lodigiani
Fondazione Rocca
Maria Grazia Mazzocchi
Carlo Sangalli
Conservatorio G. Verdi Fondazione Cariplo
Milano
Luigi Venegoni
Francesca Colombo
Giuseppe Ferreri
Stefania Montani
Banca Popolare di Milano
Cristina Muti
Camera di Commercio di
Simonetta Puccini
Milano
Rosanna Sangalli
Publitalia
Elisso Virsaladze
Juana Zayas
*****
Flavia De Zigno
Diana Bracco
Bianca Hoepli
Martha Argerich
*****
Giuseppina Maternini
Luisa Migliavacca
Guya Mina
Filippo Monti
Lucia ed Enrico Morbelli
Luisa Consuelo Motolese
Anna Chiara Nalli
Lilli Nardella
Maria Vittoria Negri
Josepf Oskar
Mirella Pallotti
Stefano Pessina
Francesca Peterlongo
Denise Petriccione
Giuseppe Pezzoli
Rosemarie Pfaffli
Gian Pietro Pini
Raffaella Quadri
Giorgio Rocco
Gabriella Sala
Noris Sanchini
Giustiniana Schweinberger
Paola e Angelo Sganzerla
Franca Soavi
Andrea Susmel
Giuseppe Tedone
Adelia Torti
Graziella Villa
Giuseppe Volonterio
Carlo Maria Badini
Alberto Falck
Oscar Luigi Scalfaro
Giovanni Spadolini
Leonardo Mondadori
Giuseppe Lodigiani
Giancarlo Dal Verme
Tino Buazzelli
Peter Ustinov
Franco Ferrara
Franco Mannino
Carlo Zecchi
Shura Cherkassky
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