Con il Patrocinio di Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 23 novembre 2015 - ore 21.00 SERIE «A» 2015/2016 Pianista JAN LISIECKI WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791) Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca» Tema. Andante grazioso (la maggiore); Minuetto (la maggiore); Alla Turca. Allegretto (la minore) FRANZ LISZT (1811 - 1886) 3 Etudes de Concert op. 144 Il lamento - A capriccio (la bemolle maggiore); La leggerezza - A capriccio (fa minore); Un sospiro - Allegro affettuoso (re bemolle maggiore) FELIX MENDELSSOHN (1809 - 1847) Variations sérieuses op.54 0. Tema: Andante sostenuto; 1. ...; 2. Un poco più animato; 3. Più animato; 4. Scherzo in forma di canone; 5. Agitato; 6. Variation en écho; 7. Con fuoco; 8. Allegro vivace; 9. ...; 10. Moderato; 11. Cantabile; 12. Tempo del Tema; 13. Sempre assai leggero; 14. Adagio in re maggiore; 15. Poco a poco più agitato; 16. Allegro vivace; 17. Presto FREDERIC CHOPIN (1810 - 1849) Dodici Studi op. 25 n. 1 in la bemolle maggiore:Allegro sostenuto; n. 2 in fa minore: Presto; n. 3 in fa maggiore: Allegro; n. 4 in la minore: Agitato; n. 5 in mi minore: Vivace; n. 6 in sol diesis minore: Allegro; n. 7 in do diesis minore: Lento; n. 8 in re bemolle maggiore: Vivace; n. 9 in sol bemolle maggiore: Allegro assai; n. 10 in si minore: Allegro con fuoco; n. 11 in la minore: Lento. Allegro con brio; n. 12 in do minore: Molto allegro con fuoco JAN LISIECKI - Apprezzato per il suo pianismo ispirato e maturo, Jan Lisiecki può già vantare numerosi riconoscimenti. Nel 2013 ha vinto un Young Artist Gramophone Award e il Premio Leonard Bernstein al Festival dello Schleswig-Holstein, nel 2011 il Jeune Soliste des Radios Francophones e nel 2010 il Révélations Radio-Canada Musique. Nel 2012 è stato nominato Ambasciatore UNICEF per il Canada, dopo esserne stato ‘Giovane Rappresentante’ sin dal 2008. Eventi di rilievo delle stagioni passate del suo curriculum: concerti con Claudio Abbado e la Mozart Orchestra, il debutto con la New York Philharmonic, il debutto ai BBC Proms con Sir Antonio Pappano e l’Orchestra di Santa Cecilia alla Royal Albert Hall di Londra e con la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin al ‘Bravo Vail Festival’. Il debutto ufficiale nella stagione della Philadelphia Orchestra è avvenuto nel 2014, suonando tre diversi Concerti di Mozart in una settimana. Tra i debutti più recenti: l’Orchestra Filarmonica della Scala di Milano diretta da Harding, l’Orchestre de Paris, l’Orchestra della Tonhalle di Zurigo, la NHK Symphony Orchestra di Tokyo, in recital per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a San Francisco, alla Wigmore Hall di Londra e con la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin nel giugno 2015. Dalla stagione 2012/2013 Lisiecki è inserito nella serie ‘Junge Wilde’ del Konzerthaus di Dortmund. Ha sostituito Martha Argerich e Nelson Freire e si è esibito con Yo-Yo Ma, Pinchas Zukerman ed Emanuel Ax. É apparso in Armenia, Belgio, Brasile, Cina, Inghilterra, Francia, Germania, Grecia, Guatemala, Italia, Giappone, Corea, Polonia, Scozia, Svezia, Svizzera, USA e in tutto il Canada. È stato inoltre ospite dei festival di Verbier, Radio France, La Roque d’Anthéron, Rheingau, Festival dello Schleswig-Holstein e Festival Chopin a Varsavia. Ha registrato il suo terzo CD nel settembre 2015 con l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Sir Antonio Pappano; la pubblicazione è prevista per l’inizio del 2016. Nel gennaio 2016 è previsto il debutto alla Carnegie Hall con la Philadelphia Orchestra diretta da Yannick Nézet-Séguin, oltre ai debutti con l’Orchestra di Cleveland e la Sinfonica di San Francisco e a un tour con la Sinfonica di Toronto negli USA. In Germania suonerà con la Filarmonica di Varsavia e inoltre apparirà come direttore/solista della Zurich Chamber Orchestra in tour, con i Concerti KV466 e KV467 di Mozart. Entrambi i Concerti per pianoforte di Chopin eseguiti insieme alla Sinfonia Varsovia e H. Shelley sono state registrati dal vivo e pubblicati nel 2010 dal Chopin Institute di Varsavia. Questo CD ha ricevuto un premio Diapason Découverte nel 2010. Diversi suoi concerti sono stati trasmessi da CBC Canada, BBC e da radio austriache, francesi, tedesche, lussemburghesi e polacche, nonché dalle TV France3 e TV1 e TV2 in Polonia. Ha partecipato alla serie CBC Next! come uno dei più promettenti giovani artisti canadesi e, nel 2009, al documentario realizzato da Joe Schlesinger sulla sua vita per CBC News: The Reluctant Prodigy. Dal settembre del 2011 studia alla Glenn Gould School of Music di Toronto. È ospite per la prima volta di Serate Musicali -Milano WOLFGANG AMADEUS MOZART- Sonata n. 11 in la maggiore K 331 «Marcia Turca» La Sonata K 331 venne pubblicata nel 1784 dall'editore Artaria con il numero d'opera 6, in un gruppo di tre Sonate che comprendeva anche gli spartiti K. 330 e 332. Si tratta delle prime tre Sonate scritte da Mozart negli anni viennesi, anzi probabilmente i tre lavori vennero concepiti nel corso del periodo trascorso da Mozart a Salisburgo nell'estate 1783 - il compositore era tornato nella città natale per presentare alla famiglia d'origine la moglie Constanze Weber come lascia pensare una lettera del 12 giugno 1784 al padre, in cui Mozart annuncia appunto la pubblicazione delle tre Sonate, definendole quelle "che ho regalato a mia sorella". Mozart SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione scrisse questi tre spartiti verosimilmente per il proprio uso concertistico e didattico, e si può essere certi che il loro contenuto non mancò di destare la giusta attenzione. In particolare, la Sonata in la maggiore K. 331 era destinata ad imporsi come la più celebre fra tutte le Sonate di Mozart, a causa dell'ultimo tempo, il cosiddetto Rondò "Alla turca", ben noto anche al di fuori degli ambienti della musica colta. Sulla scia della moda della turquerie, che aveva avuto vastissima diffusione in tutta l'Europa nel corso del Settecento, Mozart aveva scritto, nel 1782, l'Opera Die Entführung aus dem Serail (Il ratto dal serraglio) che aveva colto una piena affermazione presso il pubblico viennese. Nella Sonata K. 331 troviamo dunque il desiderio di riallacciarsi a quel successo, di inserirsi sulla scia della turquerie teatrale per riproporre, nei salotti dell'aristocrazia, quegli stessi stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore "turchesco". Altro esempio di turquerie è il Rondò finale della Serenata per fiati K. 361, eseguita nel marzo 1784, pagina per molti aspetti gemella del Rondò pianistico. Ciò che rende singolare questa Sonata, tuttavia, non è solamente la presenza del movimento "Alla turca", ma il fatto che, inserendo nello spartito un tempo così fortemente caratterizzato, Mozart decise di costruire una Sonata complessivamente anomala. È infatti questa l'unica Sonata di Mozart - a parte la giovanile Sonata in mi bemolle maggiore K. 282 - il cui primo tempo non si articola in forma-sonata. Il modello della Sonata K. 331 è invece piuttosto quello della Suite, formato da movimenti contrastanti e di danza. Ecco dunque che l'iniziale Andante grazioso è un tema ingenuo con sei variazioni, che raggiungono progressivamente una eclatante brillantezza tecnica. In posizione centrale troviamo un Minuetto di intonazione nobile e di mirabili risorse timbriche, che fa ricorso, nel Trio, all'inversione delle mani. Ma la Sonata gravita, ovviamente, verso il movimento conclusivo, l'Allegretto "Alla turca", in forma di Rondò francese. Questo carattere francese deriva dalla presenza di un tema principale in minore e di un refrain in maggiore e in forte; si inserisce anche una nuova sezione in minore, basata sulla misteriosa scorrevolezza di quartine e di scale. Ad attirare l'attenzione è soprattutto la particolare scrittura del refrain, che viene ripresa e potenziata nella coda: vi troviamo infatti una sonora melodia in ottava, accompagnata in modo insistito; gli arpeggi della mano sinistra ottengono l'effetto di far entrare in vibrazione tutti i suoni armonici dello strumento e Mozart aggiunge, alla destra, degli accordi preceduti da acciaccature (acciaccatura: abbellimento consistente nell’esecuzione veloce di una nota di valore minimo, prendendo il tempo alla nota precedente e appoggiandosi alla successiva) . Ecco dunque che questa particolare scrittura si propone di ricreare sulla tastiera il suono esotico, misterioso e "selvaggio" delle bande militari turche che si avvalevano di tamburo, triangoli e campanelli. Tanto efficace è questa invenzione - che appariva ancor più efficace con i pianoforti dell'epoca, dal suono più aspro di quelli moderni - che il brano ha acquisito fama imperitura. FRANZ LISZT - 3 Etudes de Concert op. 144 I tre Studi da Concerto, Lamento, Leggierezza e Sospiro sono del 1848, anno rivoluzionario, ma non si saprebbe trovar rivoluzioni in questo pianismo, se non l'omaggio all'esteta Chopin, che sarebbe scomparso il 17 ottobre dell'anno seguente. La prima denominazione (edizione francese) fu di Capricci poetici. Il n. 1 «Lamento» in la bemolle maggiore dispiega largamente il suo canto in arpeggi di intensa esperessività, in un clima di elegia. Il n. 2 «La Leggierezza», in fa minore è una sorta di perpetuum mobile in forma di esercizio per le cinque dita in rapide configurazioni diatoniche e cromatiche; un brillante intermezzo di terze e di seste rompe la corsa fluida. Il n.3 «Un Sospiro» è in re bemolle maggiore: la melodia si divide immediatamente fra le due mani in un movimento di arpeggi vorticosi. Il Tema “Sospirare” in realtà armonizzato, viene interrotto da una cadenza virtuosistica in cui appare un “Concerto” d’arpeggi rutilanti. FELIX MENDELSSOHN - Variations sérieuses op. 54 Il temperamento artistico di Mendelssohn raggiunse forse una delle punte più alte nella produzione per il solo pianoforte. Non a caso gli otto quaderni dei pianistici Lieder ohneWorte rappresentano le confessioni di una trepida e castigata natura romantica, toccando il vertice di capolavori in miniatura, ricchi di lirismo strumentale, che diedero enorme fama all'autore. C'è in essi il condensato di tutte le conquiste tecniche raggiunte dal pianoforte in quel periodo e il musicista riesce a far cantare lo strumento meglio della voce umana e sa esprimere tutti i sentimenti dell'animo, raffigurati e proiettati su uno sfondo di sognante poesia. Composti in epoche diverse tra il 1829 e il 1845, per oltre un secolo a causa della loro relativa semplicità tecnica ed espressiva queste «romanze» hanno richiamato l'attenzione e suscitato gli entusiasmi dei pianisti dilettanti di ambo i sessi, conquistati dalla varietà delle trovate ritmiche e armoniche dei vari quadretti, concepiti come veri e propri acquarelli dai colori morbidi e pastosi. Si tratti di componimenti elaborati nella forma del Lied e del duetto, oppure di brani che anche nel titolo (barcarola, ninne-nanne, filatrici, cacce, canti popolari, melodie di stile francese e italiano, ecc.) si inseriscono nella cornice dei "pezzi caratteristici", le Romanze senza parole hanno in comune un affettuoso e cordiale sentimentalismo, che in definitiva è la sigla psicologica di Mendelssohn e il modo con cui egli sente l'intimismo del pianoforte come strumento delle confessioni romantiche. Concezione spesso alternata dall'artista con l'altra, brillante e salottiera, che Mendelssohn, sulla scia del pianismo di Weber, realizzò soprattutto nel Rondò capriccioso n. 14, nella Fantasia op.15, nel Perpetuum mobile op.119 e nelle diciassette Variations sérieuses op. 54, la cui struttura melodica, insieme al gioco armonico, prelude a Brahms. Sempre per restare nell'ambito dei pezzi per pianoforte non vanno dimenticate le tre Sonate: la prima in sol minore op. 105, che reca evidenti gli influssi mozartiani; la seconda in mi maggiore op. 6, dove si può cogliere il gusto per la romanza senza parole; la terza in si bemolle maggiore op. 106, con quel passaggio fluido e scorrevole dei pianissimi e degli staccati appartenente al Mendelssohn più sincero e autentico. Le Variazioni op. 54, scritte nel 1841, si basano su un tema calmo e pensoso sul quale il musicista costruisce con molta abilità una serie di situazioni tecniche ed anche espressive. Il discorso è serrato e continuo, con una breve pausa prima e dopo la quattordicesima variazione; la melodia scorre chiara e limpida e non mancano gli slanci e le accensioni della fantasia di tipo schumanniano, dal ritmo serrato e incisivo. Si alternano momenti di assorto lirismo ad altri di calda passionalità, ma il significato di questa composizione punteggiata di adagi, canoni, fughe e scherzi risiede nella sua unità poetica, disegnata con spontaneità e freschezza di idee musicali. FREDERIC CHOPIN - Dodici Studi op. 25 Pubblicati nel 1837 come op. 25 questi Studi sono dedicati «A Madame la Comtesse d'Agoult», che di Liszt era la compagna. Nell'op. 25 ogni Studio sembra sgorgare direttamente dal precedente; la tonalità di ciascuno è strettamente connessa a quella del seguente, con l'eccezione degli ultimi due in cui questo disegno si disgrega. In alcune occasioni, è impressionante il modo in cui la conclusione di uno Studio dà l'impressione di preparare l'attacco del successivo. Questi Studi si rivelano, anche grazie a diteggiature spesso ardite e sempre originali, straordinari saggi di ricerca sul timbro (massime l'op. 25 n. 1 e n. 6), sul tocco (op. 25 n. 4 e n. 5), sull'indipendenza ritmica (op. 25 n. 2)... La struttura tipica di questi Studi è quella basata su un'unica idea tematica o figurazione musicale e quindi su un'unica difficoltà tecnica (arpeggi, op. 25 n. 1; terze, op. 25 n. 6; seste, op. 25 n. 8...), che viene esposta inizialmente nella tonalità principale, poi trasportata in altre tonalità e infine ripresa nella tonalità d'impianto, ma in forma abbreviata e con un'eventuale coda. Nell'op. 25 Chopin abbandona questa struttura solamente in due casi, costruiti nella tipica forma tripartita di canzone A-B-A', in cui nella parte centrale si assiste alla comparsa di nuovo materiale tematico e a un cambiamento di tempo: ciò avviene nello Studio n. 5 in mi minore e nello Studio n. 10 in si minore che, non a caso, sono i due brani più ampi della raccolta, gli unici a superare le 100 battute. Comunque tutti e dodici sono pezzi brevi e talvolta brevissimi, con delle durate oscillanti fra il minuto circa dello Studio n. 8 in re bemolle maggiore, che conta appena 36 battute, e i quattro minuti e mezzo-cinque dello Studio n. 7 in do diesis minore. PROSSIMI CONCERTI Lunedì 30 novembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1) «Il Genio è Donna» «Lockenhaus on Tour» Violinista VILDE FRANG - Violista JAMES BOYD Violoncellista NICOLAS ALTSTAEDT - Pianista ALEXANDER LONQUICH A. DVORAK Trio n. 3 per pianoforte e archi in fa minore op. 65 - S. VERESS Trio per archi (1954) R. STRAUSS Quartetto per pianoforte e archi in do minore op. 13 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 Lunedì 14 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 2; ORFEO 2; A2) Pianista Sir ANDRAS SCHIFF F. J. HAYDN Sonata n. 60 in do magg. Hob. XVI:50 - L. v. BEETHOVEN Sonata n. 30 in min. op. 109 W. A. MOZART Sonata n. 16 in do magg. K. 545 - F. SCHUBERT Sonata n. 21 in do min. D 958 Biglietti: Intero € 30,00 - Ridotto € 25,00 Martedì 15 dicembre 2015 - ore 20.30 (Teatro Dal Verme - Via San Giovanni sul Muro, 2 - Milano) (CONCERTO FUORI ABBONAMENTO) Concerto di Natale a favore di «OSF - Opera San Francesco» CONSORT dell’ORCHESTRA BAROCCA DI VENEZIA - Mandolinista AVI AVITAL A. VIVALDI Sinfonia in la magg. per archi e b. c. RV 158 ; Concerto in re magg. per liuto, archi e b. c. RV 93; Sonata a tre in re min. op.1 n.12, "La Follia"(Tema e 19 Variazioni); Concerto in la min. per mandolino, archi e b.c. RV 356, da L’Estro armonico (origin.per vl.); Sinfonia in re min. per archi e b.c. RV 127; Concerto in do magg. per mandolino, archi e b.c. RV 425 - G. PAISIELLO Concerto in mi bem. magg. per mandolino - A. VIVALDI Concerto in sol min. per mandolino, archi e b.c., “L'Estate” RV 315 (da Le Quattro Stagioni - origin. per vl.) Per informazioni e prenotazioni telefonare ad “ARAGORN”: Tel. 02 465467467 Giovedì 17 dicembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1) Pianista HERBERT SCHUCH J. BRAHMS 4 Klavierstücke op. 119; Variazioni su un tema di Paganini op. 35 (Libro I) - J. S. BACH Suite Inglese n. 3 in sol minore BWV 808 - L. v. BEETHOVENSonata n. 32 in do minore op. 111 Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 «… GLI AMICI PROPONGONO …» * Martedì 24 novembre 2015 -ore 19.00 (Salone d’Oro della Società del Giardino-Via San Paolo,10- Milano) DUO JAZZ ALDERIGHI/TRICK «Il Jazz dalle origini agli anni Quaranta» Galà: Musica, premi, sorprese, risotto e bollicine. Contributo: € 90,00 (€ 160,00 PER 2 PERSONE) Contributo per chi è socio degli “AMICI”: € 80,00 (€ 150,00 PER 2 PERSONE) e. mail: [email protected] - telefono 02 29408039 INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00). ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2014/2015201 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Camilla Guarneri Piera Cattaneo Nicoletta Colombo *** Egle Da Prat Soci Fondatori Piero De Martini Carla Biancardi Maya Eisner Franco Cesa Bianchi Federico ed Elisabetta Giuseppe Ferreri Falck Emilia Lodigiani Silvana Fassati Enrico Lodigiani Donatella Fava Luisa Longhi Carlo e Anna Ferrari Stefania Montani Luisa Ferrario Gianfelice Rocca Giuliana File Finzi Luca Valtolina Maria Teresa Fontana Amici Benemeriti Bianca e Roberto Gabei Alvise Braga Illa Matilde Garelli Pepi Cima Felicia Giagnotti Fondazione Rocca Giuseppe Gislon Thierry le Tourneur d’Ison Soci Maria Clotilde Gislon Erika Rottensteiner Antonio Belloni Fernanda Giulini Società del Giardino Carla Beretta Ricci Eugenia Godani Amici Beatrice Bergamasco Ferruccio Hurle Giovanni Astrua Testori Umberto Bertelè Giovanni Iachino Maria Enrica Bonatti Elisabetta Biancardi Vincenzo Jorio Luigi Bordoni Mimma Bianchi Giuliana e Vittorio Leoni Luigi Crosti Valeria Bonfante Maurizia Leto di Priolo Roberto Fedi Isabella Bossi Fedrigotti Giuseppe Lipari Anna Ferelli Maria Brambilla Marmont Maria Giovanna Lodigiani Ugo Friedmann Giuliana Carabelli Gabriella Magistretti Jacopo Gardella Giancarlo Cason Eva Malchiodi Hans Fazzari Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Miriam Lanzani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. 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