P ROGETTO DEL LABORATORIO LIRICO DEL C ONSERVATORIO "L. C AMPIANI " SABATO 31 MAGGIO 2014, ore 21 AUDITORIUM “CLAUDIO MONTEVERDI” Lo spettacolo verrà rappresentato anche: il 17 maggio al Teatro Bibiena il 12 giugno al Palazzo Ducale il 15 giugno al Circolo Lirico bolognese. Scuola di Canto Lirico del prof. Salvatore Ragonese Docente collaboratore al pianoforte Prof. Saverio Martinelli Ensemble strumentale del Conservatorio di Musica di Mantova GIANNI SCHICCHI di Giacomo Puccini (1858-1924) rielaborazione ed arrangiamento di Saverio Martinelli Opera in un atto - Libretto di Giovacchino Forzano (da un episodio del XXX canto dell'Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri) Mi disse: "Quel folletto è Gianni Schicchi, e va rabbioso altrui così conciando" (Inf. XXX, vv. 32-33) Prima rappresentazione: 14.12.1918, New York Metropolitan Personaggi Interpreti Gianni Schicchi Lauretta Zita, cugina di Buoso Rinuccio, nipote di Zita Gheraldo, nipote di Buoso Alberto Iafano Sara Minieri Antonella Di Giacinto Cosimo Vassallo Gyorgy Khelkhelauri Nella, sua moglie Gherardino, loro figlio Betto di Signa, cognato di Buoso Simone, cugino di Buoso Marco, suo figlio Ciesca, moglie di Marco Amantio di Nicolao, notaio Giulia Carli Marta Marini Luca Bauce Paolo Favella Marco Galifi Gloria Moretti Ruben Ferrari Partecipanti al progetto "Schicchi" Ensemble strumentale Silvia Brusini, violino I (collaborazione esterna) Emilia Gasparini, violino II (prof. Giacomo Invernizzi) Xabier Lopez De Munain, viola (prof.ssa Grazia Colombini) prof. Marco Zante, violoncello prof. Giuseppe Lillo, contrabbasso Marcello Vaglica, flauto I (prof. Fabio Bacelle) Iris Arioli, flauto II (prof. Fabio Bacelle) Davide Vincenzi, clarinetto (prof. Claudio Conti) Jonbjon Johnsen, fagotto (prof. Stefano Canuti) Marco Benato, percussioni (prof. Loris Stefanuto) Interpreti Krysthel Hernandez (prof. Salvatore Ragonese) Giulia Carli (prof.ssa Ilaria Geroldi) Ruben Ferrari (prof. Saverio Martinelli) Luca Bauce (collaborazione esterna) Marco Galifi (collaborazione esterna) Andrea Bardini (collaborazione esterna) Marta Marini (collaborazione esterna) Zhang Hao (collaborazione esterna) Paolo Favella (collaborazione esterna) Maestri collaboratori Ludovica Punzi (prof. Nicola Sfredda) Kanoko Minematsu (prof. Salvatore Spanò) NOTE Partecipare ad un laboratorio lirico è fondamentale per un allievo di canto artistico, poiché ha l'opportunità di affrontare la preparazione di un’opera in tutti i suoi aspetti: vocale, musicale e scenico. La validità di questo laboratorio operistico è dimostrato dalla notevole crescita artistica di alcuni allievi che hanno preso parte ai lavori degli anni passati come “Manon” e “Don Quichotte” di Massenet, “I Racconti di Hoffmann” di Offenbach, “Carmen” di Bizet e “Falstaff” di Verdi. Sono molteplici le finalità raggiunte da questo tipo di lavoro: la possibilità di lavorare e cantare insieme in duetti, terzetti, quintetti, fino ai concertati, di mettere insieme le varie discipline e di sperimentare cosa significhi veramente "fare il cantante", di maturare, nell'insieme della classe, ciascuno secondo le proprie capacità e peculiarità vocali e interpretative, di imparare come si diventa personaggio, superando così anche difficoltà tecniche, cantando con spontaneità e disinvoltura davanti ad un pubblico eterogeneo. Quest'anno inoltre, con "Gianni Schicchi" si registra un’ulteriore crescita per la partecipazione al progetto dell' Ensemble Strumentale del nostro Conservatorio di Musica. LA TRAMA Tra i parenti accorsi a vegliare Buoso Donati, morto da poco, si insinua il dubbio che egli abbia lasciato tutto in eredità ai frati. Si apre così la caccia al testamento, che conferma ogni precedente timore. Il giovane Rinuccio, nipote di Buoso e innamorato di Lauretta propone di rivolgersi al padre di lei, Gianni Schicchi, famoso per la sua astuzia. Inizialmente riluttante, convinto dalla figlia espone il suo stratagemma: si sostituirà al cadavere e detterà al notaio un nuovo testamento. È il suo momento e non si lascia sfuggire l’occasione per beffarsi di tutti e riservare per sé i beni più preziosi, compresa la casa in cui si trovano. I parenti attoniti non osano opporsi, considerata la grave pena prevista per chi si sostituisce ad altri e per chi è complice dell’imbroglio. Andato via il notaio, il nuovo padrone di casa scaccia tutti e osserva compiaciuto Lauretta e Rinuccio che amoreggiano. È per il loro bene che ha agito e, rivolgendosi al pubblico, chiede per sé l’attenuante.