S T A G I O N E D ’ O P E R A 2 0 1 3 - 2 0 1 4 Una tragedia f iorentina Musica di Alexander Zemlinsky Gianni Schicchi Musica di Giacomo Puccini Direttore d’orchestra Stefan Anton Reck Regia Vittorio Borrelli Scene a cura di Saverio Santoliquido e Claudia Boasso Costumi Laura Viglione Luci ed effetti video Vladi Spigarolo Assistente alla regia e maestro d’armi Luca Zilovich Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido Orchestra del Teatro Regio Allestimento Teatro Regio Marzo 2014: Venerdì 21 ore 20, Sabato 22* ore 20, Domenica 23 ore 15, Martedì 25* ore 20, Mercoledì 26 ore 20, Giovedì 27* ore 20, Venerdì 28 ore 20, Sabato 29* ore 15, Domenica 30 ore 15 Una tragedia fiorentina [Eine florentinische Tragödie] Opera in un atto dall’omonimo dramma di Oscar Wilde Traduzione tedesca di Max Meyerfeld Musica di Alexander Zemlinsky Prima esecuzione a Torino Personaggi Simone, mercante baritono Guido Bardi, principe fiorentino tenore Bianca, moglie di Simone soprano Interpreti Mark S. Doss Tommi Hakala* Zoran Todorovich Ángeles Blancas Gulín Argomento Rientrando da un viaggio d’affari, Simone sorprende la moglie Bianca in compagnia di un giovane gentiluomo, che si presenta come Guido Bardi. Simone ostenta modi ossequiosi: tra sottili allusioni alla situazione scabrosa in cui lo ha sorpreso, propone al principe Guido le proprie mercanzie, ma questi gli chiede, con tono indifferente, se sarebbe disposto a cedergli Bianca. Simone sta al gioco replicando che Bianca non è degna di un principe. Quando Simone si allontana, Bianca e Guido danno sfogo al proprio disprezzo per lui, e Bianca giunge al punto di augurarsi che muoia. Simone, che rientrando ha udito la parola «morte», si abbandona a un’ironica meditazione: non si deve parlare di morte nella loro casa, dove si trova una coppia felice in compagnia di un amico, ma là dove spose annoiate si abbandonano all’adulterio... Poi si riprende, e invita Guido a brindare. Guido brinda a Bianca e i due si scambiano uno sguardo complice. A questo punto Simone si allontana nuovamente e i due amanti si rivolgono promesse appassionate. Quando Guido dichiara l’intenzione di tornare a casa, Simone getta la maschera: pur essendo un borghese, non ha mai lasciato impunito chi ha insidiato i suoi beni, e invita Guido a battersi. I due iniziano a duellare, dapprima come per gioco poi, sempre più accanitamente. Il duello si trasforma in un corpo a corpo furibondo. Ucciso l’avversario, Simone e Bianca si guardano: «Perché non mi hai mai detto che sei così forte?», «Perché non mi hai mai detto che sei così bella?». Prima rappresentazione assoluta: Stoccarda, Hoftheater, 30 gennaio 1917. Restate in contatto con il Teatro Regio: Se ritieni che la cultura musicale sia un valore irrinunciabile e pensi che sia importante dare direttamente il tuo appoggio, puoi firmare a favore del tuo Teatro, destinando il 5 per mille dell’IRPEF. È sufficiente scrivere il codice fiscale del Regio (00505900019) nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi. La destinazione del 5 per mille non comporta nessuna spesa e non è alternativa all’8 per mille. Gianni Schicchi Opera in un atto Libretto di Giovacchino Forzano Musica di Giacomo Puccini Personaggi Gianni Schicchi baritono Rinuccio, nipote di Zita tenore Lauretta, figlia di Gianni Schicchi soprano Zita, cugina di Buoso mezzosoprano Gherardo, nipote di Buoso tenore Nella, sua moglie soprano Gherardino, loro figlio voce bianca Betto di Signa, cognato di Buoso basso Simone, cugino di Buoso basso Marco, suo figlio baritono La Ciesca, moglie di Marco mezzosoprano Maestro Spinelloccio, medico e Ser Amantio Di Nicolao, notaro baritono Pinellino, calzolaio baritono Guccio, tintore baritono Buoso Donati figurante Interpreti Alessandro Corbelli / Carlo Lepore* Francesco Meli Serena Gamberoni Silvia Beltrami Luca Casalin Maria Radoeva Anita Maiocco / Sara Jahanbakhsh* Fabrizio Beggi Gabriele Sagona Marco Camastra Laura Cherici Alessandro Busi Ryan Milstead Giuseppe Capoferri / Marco Sportelli* Paolo Vettori Argomento Buoso Donati è appena spirato. I parenti sono preoccupati: corre voce che Buoso abbia nominato eredi i frati del convento di Signa. Inizia un’affannosa ricerca: il giovane Rinuccio trova il testamento, e come premio chiede alla zia Zita il permesso di sposare Lauretta, figlia di Gianni Schicchi. Zita gli dà una risposta elusiva che Rinuccio interpreta come un consenso: perciò manda a chiamare Schicchi e Lauretta. La lettura del testamento conferma le peggiori preoccupazioni. Superato un momento di isterismo, i parenti incominciano a chiedersi come aggirare la volontà dell’estinto; Rinuccio suggerisce di ricorrere all’astuzia di Gianni Schicchi, ma i parenti non vedono di buon occhio quell’uomo di umili origini, e l’idea che Rinuccio ne sposi la figlia, una ragazza priva di dote. Quando giunge Schicchi, nasce un battibecco con Zita; Rinuccio zittisce tutti, e chiede di sottoporgli il testamento. Schicchi è offeso dall’atteggiamento dei Donati, ma accetta per l’insistenza di Lauretta. Quando all’uscio bussa il medico Spinelloccio, venuto a controllare le condizioni di Buoso, Schicchi, contraffacendo la voce del defunto, rassicura il medico e lo invita a ripassare. I parenti sono stupefatti per l’imitazione inscenata da Schicchi, che illustra il proprio piano. Si chiamerà il notaio; lui indosserà i vestiti del morto, e imitandone la voce detterà un nuovo testamento. I parenti salutano in Schicchi il salvatore della famiglia, ma questi li avverte: la legge, per chi falsifica i testamenti, prevede il taglio della mano e l’esilio. Arrivato il notaio, il finto Buoso ordina che l’eredità vada «al mio amico Gianni Schicchi». I parenti accennano un moto di ribellione, ma Schicchi agita verso di loro il braccio nascondendo la mano nella manica della veste: l’avvertimento è chiarissimo, e ai parenti non resta che far buon viso a cattivo gioco. Quando il notaio si allontana, Schicchi scaccia i parenti da quella che ormai è casa sua. Vedendo Rinuccio e Lauretta teneramente abbracciati, Schicchi si commuove e considera che i beni di Buoso, destinati a fare la loro felicità, non potevano avere una fine migliore. Per questa sua astuzia è stato mandato all’inferno ma, «con licenza del gran padre Dante», sarà il pubblico, con il proprio applauso, a concedergli l’assoluzione. Prima rappresentazione assoluta: New York, Metropolitan Opera House, 14 dicembre 1918. Teatro Regio Walter Vergnano, Sovrintendente Gianandrea Noseda, Direttore musicale Orchestra Violini primi Stefano Vagnarelli*, Marina Bertolo, Claudia Zanzotto, Alice Costamagna, Fation Hoxholli, Marcello Iaconetti, Elio Lercara, Carmen Lupoli, Enrico Luxardo, Miriam Maltagliati, Alessio Murgia, Laura Quaglia, Daniele Soncin, Roberto Zoppi, Francesca Viscito Violini secondi Cecilia Bacci*, Bartolomeo Angelillo, Silvana Balocco, Paola Bettella, Maurizio Dore, Anna Rita Ercolini, Silvio Gasparella, Ekaterina Gulyagina, Roberto Lirelli, Anselma Martellono, Ivana Nicoletta, Paola Pradotto, Valentina Rauseo Viole Armando Barilli*, Alessandro Cipolletta, Gustavo Fioravanti, Claudio Cavalletti, Rita Bracci, Maria Elena Eusebietti, Alma Mandolesi, Franco Mori, Roberto Musso, Claudio Vignetta, Giuseppe Zoppi Violoncelli Riccardo Agosti*, Davide Eusebietti, Giulio Arpinati, Fabrice De Donatis, Alfredo Giarbella, Armando Matacena, Luisa Miroglio, Marco Mosca, Paola Perardi Fagotti Andrea Azzi*, Paolo Dutto, Orazio Lodin Controfagotto Sergio Pochettino Corni Ugo Favaro*, Evandro Merisio, Fabrizio Dindo, Pierluigi Filagna, Eros Tondella, Daniele Navone Trombe Ivano Buat*, Marco Rigoletti, Paolo Paravagna, Enrico Negro Tromboni Vincent Lepape*, Enrico Avico, Mario Pilati Basso tuba Rudy Colusso Timpani Ranieri Paluselli* Percussioni Fiorenzo Sordini, Massimiliano Francese, Andrea Vigliocco Arpa Elena Corni* Celesta Giannandrea Agnoletto Mandolini Dora Filippone, Elena Parasacco * prime parti Contrabbassi Davide Ghio*, Atos Canestrelli, Alessandro Belli, Fulvio Caccialupi, Kaveh Daneshmand, Michele Lipani, Stefano Schiavolin Ottavino Roberto Baiocco Flauti Federico Giarbella*, Maria Siracusa Oboi Andrea De Francesco*, Stefano Simondi Corno inglese Alessandro Cammilli Clarinetti Luigi Picatto*, Simone Cremona, Diego Losero Clarinetto basso Edmondo Tedesco Direttori di scena Vittorio Borrelli, Carlo Negro • Maestri collaboratori di sala Giannandrea Agnoletto, Jeong Un Kim Maestro rammentatore Giulio Laguzzi • Maestro alle luci Paolo Chimienti • Maestro collaboratore di palcoscenico Jeong Un Kim • Maestro collaboratore ai sopratitoli Andrea Mauri • Archivio musicale Enrico Maria Ferrando Sopratitoli a cura di Sergio Bestente • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto • Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi • Coordinatore di progetto Enzo Busco Scene, costumi e attrezzeria Teatro Regio • Calzature C.T.C. Divisione calzature, Milano • Videoproiezioni Acuson, Torino • Parrucche e trucco Mario Audello, Torino • Editori musicali: Universal Edition, Wien. Rappresentante per l’Italia Casa Ricordi, Milano (Una tragedia fiorentina); Casa Ricordi, Milano (Gianni Schicchi) Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli (violino Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Cecilia Bacci (violino Santo Serafino, Venezia 1725) e Marina Bertolo (violino Carlo Ferdinando Landolfi, Milano 1751). Si ringrazia The Opera Foundation per la borsa di studio attribuita al baritono Ryan Milstead. © Fondazione Teatro Regio di Torino Prezzo: € 0,50 (IVA inclusa)