COMUNE DI ANZOLA Domenica, 04 maggio 2014 Domenica, 04 maggio 2014 Ambiente 04/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19 1 Allarme rientrato, il Martignone non fa più paura Cronaca 04/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 4 BARBETTI ENRICO Turni per pulire e fornelli in camera Così vivono senzatetto e... 2 Sport 04/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 13 4 Warriors e Neptunes stesso rivale Doppia sfida tra Bologna e Marines Pubblica amministrazione 04/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 10 5 Agli scienziati serve più impresa 04/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7 7 BREVI Dall' interno 04/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15 FLAVIA LANDOLFI Da martedì prenotazioni per gli incentivi «verdi» 04/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Delrio: per gli statali premi legati al Pil 04/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Squilibri e debito, Padoan prova a convincere la Ue FABRIZIO FORQUET 8 10 13 4 maggio 2014 Pagina 19 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Ambiente ANZOLA. Allarme rientrato, il Martignone non fa più paura ANZOLA FIUMI, torrenti e canali sorvegliati speciali ad Anzola. Dopo l' allarme esondazioni dell' altro giorno ? è stato chiuso al traffico un ponte per alcune ore sulla via Emilia ? Protezione civile, funzionari di Provincia e consorzi di bonifica e forze dell' ordine stanno monitorando la situazione. La pioggia ha cessato di cadere nella nottata di venerdì e ieri, solo qualche lieve pioggerellina e un barlume di sole hanno permesso ai livelli dell' acqua di scendere notevolmente. Nel mirino in particolare i torrenti Ghironda che scorre a poca distanza dal centro del paese e Martignone, che l' altro pomeriggio aveva minacciato di esondare in vari punti tra cui uno costeggiato da abitazioni, quelle appunto della località Martignone. I residenti del posto erano usciti fuori dalle case e avevano osservato con tanta preoccupazione l' acqua minacciosa lambire la sommità degli argini. Che non riuscivano più a contenere la pioggia caduta così in abbondanza. Qualcuno dei presenti aveva puntato il dito sulla pulizia degli argini non ancora effettuata. Critica a cui aveva però replicato un funzionario del consorzio, in questo caso, di Bonifica Renana. Perché la pulizia dei torrenti come il Martignone si effettua verso l' estate e non prima. Ma a far andare in crisi il torrente non è stata tanto l' erba alta all' interno del suo alveo ma è stata l' eccezionalità dell' evento atmosferico. Troppa pioggia caduta in poco tempo che aveva messo in crisi anche il canale che costeggia la via Emilia colmo fino quasi all' orlo e i fossi e i fossati secondari. E le previsioni meteo per oggi (domenica) indicano ancora possibili piogge e temporali e rimane quindi il preallarme. Pier Luigi Trombetta. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 4 maggio 2014 Pagina 4 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca Turni per pulire e fornelli in camera Così vivono senzatetto e rifugiati Sono un centinaio negli stabili occupati di via Toscana e via XXI Aprile. di ENRICO BARBETTI PIÙ SOLIDARIETÀ che paura, più comprensione che indignazione, più tolleranza che fastidio. Gli edifici occupati non spaventano i bolognesi, almeno quelli di via Toscana e via XXI Aprile 1945, dove si trovano rispettivamente le ex scuole Ferrari e l' ex clinica Beretta, entrambe occupate dagli attivisti di Asia Usb per destinarle a senzatetto e rifugiati. Sarà l' effettocrisi ma, nel vicinato delle due palazzine, il fatto che siano state prese con un' azione illegale non viene considerato un aspetto decisivo. Anzi, agli occupanti non arrivano solo pacche sulle spalle, ma pure aiuti concreti, dalle coperte agli alimenti, da vecchi mobili a capi di vestiario. In via Ferrari l' occupazione ha già compiuto un anno. Dall' esterno, i murales a tema e i panni stesi alle finestre sono gli unici segnali di presenza umana. L' edificio è vetusto, ma per Brahim, cinquantenne marocchino, questo posto è l' ultimo punto di riferimento rimasto. Dopo, c' è la strada. «Ogni tanto sentiamo parlare di sgombero ma finora non è successo spiega . Io sono in Italia dal 1983. Ho lavorato sempre come piastrellista in un' impresa, avevo casa ad Anzola e pagavo le tasse. Tutti mi dicevano ?tu sì che sei un bravo ragazzo che lavora'. Nel 2009 il titolare è morto, l' impresa è stata chiusa e io non sono riuscito a trovare un altro lavoro. Per fortuna un po' di gente mi conosce per cui riesco a fare qualche giornata in nero, altrimenti non avrei un euro». Perso l' impiego, «non potevo più pagare l' affitto, così ho lasciato la casa; un' amica mi ha detto: fatti dare lo sfratto e aspetta che vengano a buttarti fuori così il Comune ti sistema. Ma io non sono fatto così, e me ne sono andato pagando tutto quello che dovevo». IN VIA TOSCANA, un anno fa, sono entrate una cinquantina di persone, quasi tutti single, adulti, stranieri e italiani. Acqua e luce sono allacciate, ma non c' è il riscaldamento e quando fa freddo si battono i denti. Chi paga le utenze? «Non lo so». Le camere sono allestite nelle vecchie aule dai soffitti altissimi: in ogni stanza stanno fino a quattro persone, i nomi sono scritti sulla porta. Ad ogni piano ci si organizza con i turni delle pulizie. «I bagni sono chiusi e ognuno ha la sua chiave sottolinea Brahim perché prima quando erano aperti veniva gente da fuori e lasciava sporco. Abbiamo provato anche a fare una cucina in comune nella sala riunioni, ma le persone la tenevano male». Per cui, ognuno si arrangia nella propria stanza con piastre elettriche e fornelletti. Nella camera di Brahim ci sono l' angolo cottura, un mobile con la tv, un letto e un Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 2 4 maggio 2014 Pagina 4 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Cronaca secondo giaciglio. LE ZONE abitate dell' edificio sono pulite e in ordine. «Prima eravamo una cinquantina racconta , ma adesso saremo rimasti in 30 circa. Molti, non riuscendo a trovare lavoro sono andati via». Se in via Toscana aleggiano malinconia e rassegnazione, in via XXI Aprile c' è un gran fervore e gli occupanti appaiono piuttosto indaffarati in lavori di pulizia e manutenzione. L' ex clinica Beretta, chiusa nel 2007 e di proprietà dell' Ausl, è stata occupata lo scorso primo marzo. Vi hanno trovato posto una settantina di rifugiati provenienti da Etiopia, Eritrea e Somalia. Asia ha attaccato uno striscioneinsegna che dice: ?Centro di accoglienza Lampedusa'. L' atrio e gli spazi comuni sono pieni di cartelli e avvisi con indicazioni e disposizioni. L' età media dei presenti è sotto i trent' anni e molti di loro non parlano italiano. Selan e Tegisti ci mostrano, con un certo orgoglio, la loro stanza: due letti perfettamente rifatti con biancheria pulita, qualche mobile di recupero, tre bicchieri allineati su un tavolo, non mancano trucchi, smalti, creme e uno specchio. Tutte le ragazze e i ragazzi hanno un aspetto molto curato. «L' acqua l' abbiamo spiega un' attivista di Asia , ma la corrente elettrica no: succede perché con il piano casa del governo è stato introdotto il divieto di allacciare le utenze negli edifici occupati. Questo è un problema». BARBETTI ENRICO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3 4 maggio 2014 Pagina 13 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport Football americano. Warriors e Neptunes stesso rivale Doppia sfida tra Bologna e Marines Bologna TRASFERTA chiave per i Warriors che oggi, alle 16,30, saranno a Ostia, contro i Marines. Vincere significherebbe ipotecare la salvezza perché spareggeranno per retrocedere l' ultima e la penultima. I Warriors, per ora, stanno facendo meglio, portando ai massimi livelli il progetto ambizioso di far giocare solo italiani o comunque atleti legati al territorio di Bologna da lungo tempo. «Conquistare Roma dice il dirigente Paolo Parlangeli è il significato di una trasferta difficile ma, credo, alla nostra portata». Le altre gare: DolphinsGiaguari; AquileLions; GiantsBriganti. La classifica: Panthers Parma e Seamen Milano 12; Giants Bolzano, Lions Bergamo e Dolphins Ancona 6; Warriors, Giaguari Torino e Rhinos Milano 4; Aquile e Briganti 2; Marines Lazio 0. IN CAMPO FEMMINILE ci sono le Marines Lazio anche per le Neptunes, che sono state inserite nel girone sud (l' altro club sono le Lobsters Pescara). «Voglio vedere sul campo dice il coach Claudio Biavati il grande lavoro svolto in questi anni». In Terza Divisione, infine, il derby tra Ravens Imola e Knights Persiceto (ore 15) vale il primato del girone. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 4 maggio 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Ricerca pubblica |Università |Trasferimento tecnologico | Agli scienziati serve più impresa Il ritardo del nostro Paese può essere superato accompagnando i ricercatori a ragionare con le logiche del mercato. Alberto Di Minin a Dal 2003, il rapporto NetVal fotografa il trasferimento tecnologico in Italia dando una visione globale ed esaustiva del fenomeno. Se negli anni i dati raccontano di una realtà che matura e diventa più robusta, descrivendo università sempre più consapevoli della loro terza missione di trasferimento, il confronto con il contesto internazionale ridimensiona questi progressi. Il sistema del trasferimento tecnologico appare profondamente sottofinanziato, frammentato. Una catena del valore non ancora compiuta. Bart Van Looy, docente presso l' Università di Lovanio (Belgio) ed esperto di politiche sull' innovazione per la Commissione Ue, sottolinea come questi numeri, sebbene in forte crescita, siano ancora ben lontani dai valori europei. «Anche una piccola università delle Fiandre genera più brevetti e spinoff della media delle università italiane». Al di là dei numeri, mentre in Europa si stanno ormai diffondendo aziende di medie e grandi dimensioni nate dai laboratori dei centri di ricerca universitari, preoccupa «la scarsa crescita dimensionale delle spinoff accademiche italiane». Perché in Italia l' azienda che nasce da scienza e tecnologia stenta a crescere? «Non certo perché agli italiani manchino creatività e ingegno», afferma Stefan Schepers, segretario generale dell' High Level Group on Innovation Policy and Management. «Sono convinto che questo risultato vada principalmente imputato a un ecosistema dell' innovazione troppo frammentato, per niente coeso, sfiancato da gravi inefficienze e lentezze della pubblica amministrazione». Opinione condivisa dal capo della segreteria tecnica del ministro Guidi, Stefano Firpo, che sta lavorando con l' obiettivo di ridurre gli ostacoli di chi fa impresa in Italia. Firpo sottolinea come «la catena del valore che collega ricerca e mercato sia caratterizzata da troppi solisti e pochi soggetti disposti ad agire con coralità». A fine maggio, il Technology Forum del Club Ambrosetti discuterà proprio di che forma potrebbe avere un Transfer Lab unico nazionale. Sottolinea il ceo di Ambrosetti, Valerio De Molli, che «l' obiettivo è superare il carattere occasionale del trasferimento tecnologico, che avviene oggi in condizioni subottimali per la creazione di valore perché privo di un ecosistema di riferimento». Quattro università in Lombardia ci stanno provando, mettendo a fattor comune le risorse dedicate al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 5 4 maggio 2014 Pagina 10 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione trasferimento di Pavia, Bergamo, Brescia e Milano Bicocca. Anche in altre regioni italiane stanno emergendo progetti simili che meriterebbero sostegno e risorse sia da parte pubblica che privata. A conferma del percorso di maturazione che sta compiendo la realtà nazionale del trasferimento, due testimonianze significative. La prima è quella di Tom Hockaday, managing director di Isis Innovation, società di valorizzazione tecnologica dell' Università di Oxford, che evidenzia il valore fondamentale dell' attività di coaching reciproco tra manager degli enti di ricerca. La seconda arriva da Richard Hudson, ceo di Science|Business, una delle principali associazioni di università e industria in Europa: «Gli italiani sono sempre più presenti, con autorevolezza, nei dibattiti internazionali su questi temi». Ciò detto, per entrambi questi esperti i numeri su brevetti, licenze e spinoff, testimoniano «l' esistenza di ampi margini di crescita» del sistema italiano e il dito viene puntato non tanto contro le inefficienze dei meccanismi di trasferimento, ma piuttosto contro la scarsità degli investimenti e le condizioni sfavorevoli allo sviluppo del talento degli individui. Secondo Hudson «c' è troppa buona ricerca fatta da italiani fuori dall' Italia: segno che qualche cosa non funziona, che queste persone hanno trovato all' estero condizioni per crescere professionalmente che non avevano in patria». Questa emorragia rappresenta un rischio gravissimo «perché sarebbe inutile parlare di strumenti per il marketing delle tecnologie se poi in Italia non rimane nessuno a svilupparle». Una lezione che si potrebbe trarre dal successo di Isis Innovation, sottolinea Hockaday, è che a Oxford vige la consapevolezza di lavorare non per produrre brevetti o spinoff, ma per essere a servizio dell' attività del ricercatore dell' università, affiancandolo nel suo lavoro, adattando anche gli strumenti a disposizione, se necessario. Gli fa eco Henry Chesbrough, professore all' Università di Berkeley (California) che ha coniato il termine Open Innovation, «i manager delle università italiane dovrebbero focalizzarsi di meno su brevetti e contratti di licenze ed essere spinti a inventare e sperimentare nuovi percorsi e modelli di trasferimento». Su quali siano le dimensioni e attività da far ricomprendere nell' ambito della terza missione, Anvur, l' agenzia nazionale che si occupa di valutare i risultati della ricerca in Italia, promette novità. In sintesi: una logica di sistema più coesa, un ambiente imprenditoriale sburocratizzato e più risorse. Ma non solo. Il cambio di marcia comporta il non pensare più alla valorizzazione di scienza e tecnologie come a un trasferimento, concentrandosi quindi esclusivamente sugli strumenti di interfaccia tra ricerca e industria. Deve farsi strada l' idea di un accompagnamento dello scienziato lungo tutte le diverse fasi del suo lavoro: un percorso finalizzato a potenziare la sua autonomia progettuale, a formarlo da un punto di vista imprenditoriale, a comprendere e a comunicare l' impatto della sua ricerca sulle sfide della società. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6 4 maggio 2014 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione BREVI Dall' interno CASO ALDROVANDI Boldrini: pubbliche sanzioni della Ps «In linea con il mio impegno per la trasparenza e con quanto si sta facendo in questo senso alla Camera dei deputati, ho accolto l' appello del presidente della commissione Diritti umani del Senato, Luigi Manconi, a sollecitare il capo della Polizia affinché valuti la possibilità di togliere il segreto ai procedimenti disciplinari interni». Lo annuncia la Presidente della Camera, Laura Boldrini, nel video sull' attività parlamentare della settimana a proposito dell' incontro con Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi. CONDANNATO Renzi sospende Scopelliti Il premier Matteo Renzi ha sospeso dalle funzioni il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, condannato a sei anni di reclusione per abuso d' ufficio e falso in qualità di ex sindaco di Reggio Calabria. Renzi ha adottato il provvedimento in applicazione della legge Severino. EX GOVERNATORE Per Cuffaro vitalizio da 6mila euro al mese È stato condannato a scontare sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, da tre è recluso nel carcere romano di Rebibbia: tuttavia Totò Cuffaro, ex governatore della Regione Sicilia, incassa 6mila euro di vitalizio dall' Ars in qualità di ex parlamentare. La legge (il decreto Monti) prevede la sospensione del vitalizio «per chi è condannato per reati contro la pubblica amministrazione con pena accessoria dell' interdizione dai pubblici uffici». In nessun articolo si parla di reati di mafia. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 4 maggio 2014 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione Agevolazioni. Tutte le procedure per i venditori e per le aziende produttrici. Da martedì prenotazioni per gli incentivi «verdi» Flavia Landolfi L' appuntamento è per il 6 maggio, dalle 9 di mattina. Quando sarà possibile entrare nella piattaforma del Bec (www. bec.mise.gov.it) per prenotare gli incentivi sull' acquisto di veicoli "verdi". Sul piatto ci sono 63,4 milioni di euro: metà per i privati e l' altra metà, in cambio della rottamazione di un v e c c h i o v e i c o l o , p e r i m p r e s e e pubblica amministrazione. Le procedure coinvolgono solo i venditori e, successivamente, le case di costruzione. Chi acquista non farà altro che sottoscrivere il normale contratto in concessionaria. Spetterà a chi vende adempiere alle procedure per prenotare e incassare le agevolazioni. Si inizia con la prenotazione, che coincide con la stipula del contratto di acquisto del nuovo veicolo ecologico (elettrico, a metano, Gpl). Il venditore si registra alla piattaforma Bec spiega il Mise e ottiene in posta elettronica certificata le credenziali di accesso al sistema, anche più di una per consentire ai concessionari di operare nelle varie parti di Italia. Da qui la procedura di accreditamento entra nel vivo. Il sistema infatti, attraverso l' inserimento di alcuni dati, come la natura della persona che acquista il mezzo (privato, ente, professionista, impresa), il nome e il tipo di veicolo, verifica la disponibilità delle risorse e le "congela" assegnandole per 90 giorni a quella pratica attraverso un codice rilasciato al venditore. Entro questo termine il venditore dovrà consegnare il veicolo e perfezionare l' operazione. A veicolo immatricolato si passerà alla seconda fase. Il venditore dovrà inserire in piattaforma alcuni documenti. Tra questi il libretto di circolazione, il contratto d' acquisto e, ove previsto, le indicazioni sull' eventuale rottamazione del veicolo che si intende sostituire. Bisognerà fare attenzione, avverte lo Sviluppo economico, perché nel contratto dovranno essere riportate correttamente alcune voci "chiave" per ottenere i benefici. Innanzitutto il prezzo a netto delle imposte, lo sconto applicato dal venditore e separatamente lo sconto statale. Queste due ultime voci dovranno essere identiche. Se poi sono stati concordati optional, dovranno essere indicati successivamente alle voci principali del contratto, in modo che sia chiara l' applicazione dei due sconti. Così il venditore otterrà l' ok definitivo agli incentivi. Un ulteriore termine riguarda solo le pratiche che prevedono obbligo di rottamazione di un vecchio veicolo (con più di 10 anni): la legge prevede un ulteriore termine di 15 giorni entro il quale il venditore dovrà consegnare il veicolo usato a un demolitore e provvedere direttamente alla richiesta di radiazione per demolizione allo sportello telematico dell' automobilista. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 4 maggio 2014 Pagina 15 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione Il venditore potrà avere più account, ciascuno per ogni veicolo scontato venduto. Per tenere d' occhio tutte le pratiche attive sulla piattaforma il concessionario ha a disposizione un "cruscotto" con la situazione di ciascuna in tempo reale. La piattaforma del Bec è impostata in modo tale da non accogliere moduli in cui le informazioni siano discrepanti tra i dati della prenotazione e quelle della "conferma" finale. Un meccanismo di verifiche controllerà che tutte le informazioni siano congrue e corrispondenti ai dati inseriti. Ma ce n' è anche per i costruttori. Sono loro, infatti, a godere del credito di imposta in ragione degli sconti applicati. E sono loro quindi a risarcire il venditore del contributo statale (sul venditore grava dunque l' altra metà dello sconto totale applicato). A questo proposito vale la pena ricordare la risoluzione 32/2013 con cui le Entrate hanno dettato i codici tributo (6832, 6838, 6839) con cui, in base allo sconto applicato per livello di emissioni, le case costruttrici potranno accedere ai benefici. Infine, le Entrate comunicheranno gli importi degli sconti accordati alle case che il Mise provvederà a restituire al Fisco. © RIPRODUZIONE RISERVATA. FLAVIA LANDOLFI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 4 maggio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione INTERVISTAIl sottosegretario di Renzi: in arrivo minibond e fondo di garanzia per le Pmi. Delrio: per gli statali premi legati al Pil «Se non ci fanno fare le riforme si va a votare» Fabrizio Forquet «Intendevamo dare un segnale di forte innovazione e l' abbiamo dato. Anche le cancellerie europee stanno guardando con grande interesse a quello che stiamo facendo». Graziano Delrio è un po' il motore del riformismo di Renzi. Funziona così: il premier lancia la palla lontano e a lui, come sottosegretario di Palazzo Chigi, tocca ricorrerla e metterla in rete. Dai proclami alle realizzazioni, però, non sempre tutto fila liscio. Fabrizio Forquet Sottosegretario, gli annunci sono tanti, tanti ssimi. Spesso vanno nella direzione giusta. Ma le leggi per ora sono poch ine... Non direi. Tra decreti, disegni di legge e provvedimenti attuativi abbiamo già fatto molto. In alcuni casi siamo arrivati al traguardo, in altri siamo alla fase decisiva. Abbiamo finalizzato il riordino degli enti locali, con il superamento delle attuali province, abbiamo trovato l' intesa e portato in Parlamento la riforma elettorale dopo anni di discussioni, eppoi il progetto del nuovo Titolo V e del Senato. Sui temi più strettamente economici abbiamo approvato l' importante decreto sul lavoro, che il Parlamento sta finalizzando in questi giorni, e abbiamo messo i famosi 80 euro in busta paga a 10 milioni di italiani. Resta, però, una distanza tra gli impegni e le realizzazioni. Anche nella tempistica. La riforma della Pa annunciata per aprile è di fatto slittata a g iugno. Intendevamo dare velocità e concretezza all' azione di governo e l' abbiamo fatto. Ora tutti si sono appassionati al dibattito su una settimana in più o una in meno. Ma il Paese si è messo in moto. C' è più ottimismo. Certo, non mancano le difficoltà, e stare dietro a un presidente del Consiglio come Matteo Renzi non è facile, ma abbiamo impostato il lavoro in modo cor retto. Tra le difficoltà c' è quella di un Parlamento che non è proprio quello che avreste sognato. A cominciare dai gruppi del Pd, che a volte sembrano all' opposi zione. C' è stata una dialettica, certamente, come è normale ch e sia. Ma credo che finora sia stata positiva. Non si può accusare il Parlamento di aver rallentato più di tanto. Sul lavoro è stata fatta una mediazione, ma alla fine il risultato è ottimo. Le riforme cambiano equilibri, minano interessi ed eliminano privilegi. È normale che ci sia una tensione. Ma io ho trovato più resistenze fuori dal Parlamento, nelle corporazioni, nei gruppi di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10 4 maggio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione interesse, nelle lobby. Queste resistenze mi preoccupano francamente d i più. La Cgil proprio oggi ha criticato la soluzione finale sul decreto lav oro... Confermo che la soluzione mi pare buona. Quando parla di resistenze fa riferimento anche ai dirigenti pubblici? La riforma della Pa ha sollevato proteste e rivendicazioni già ai primi annunci. Certamente, tutti devono partecipare al cambiamento. Noi non vogliamo smantellare lo Stato, ma renderlo più efficiente e amico del cittadino. Abbiamo avviato quello che abbiamo annunciato da tempo. Sono cose di cui si discute da non so quanti anni. Ci sono regolamenti del '99 ancora da attuare. Sull' Economist c' era un bell' editoriale sulla crisi della democrazia che si può combattere soprattutto dimostrando che c' è spazio per una sfera pubblica efficiente che sappia rispondere alle domande dei cittadini e delle imprese. Andremo fino in fondo, non ci faremo condizi onare. Intanto sugli stipendi avete rinunciato a imporre i tetti intermedi che avrebbero inciso duramente sui diri genti. Il nostro obiettivo è combattere i privilegi, non le persone, perciò abbiamo ritenuto di limitarci al tetto massimo della retribuzione del capo dello Stato. Un dirigente medico italiano non guadagna più di un suo collega in glese. Mentre alcune alte cariche erano davvero fuori propor zione. Non siamo ossessionati dal tema del denaro. Il problema non è fare tagli e togliere salario. Ma piuttosto di legare i salari alla produttività. Per questo la retribuzione sarà fatta anche da un premio che dipenderà dall' andamento del Pil. Dobbiamo parlarne con Regioni ed Enti locali. Ma questo vogliamo farlo. A palazzo Chigi, intanto, faremo anche una riduzione per fasce molto rig orosa. Sul sito di Palazzo Chigi, però, non ci sono ancora indicati incarichi e retribuzioni dei nuovi arr ivati... Stiamo facendo una riorganizzazione e dei tagli profondi. Appena è pronto il decreto pubblichiamo tutto. Fare le riforme e incidere sui privilegi comporta qualche rischio. Va letta anche così la sonora bocciatura fatta dai tecnici del Senato sul decreto per il bonus fi scale? Direi di no, ma non condivido quelle obie zioni. Si parla di un rischio costituzionalità per l' aumento del prelievo sulle quote della Banca d' I talia. Siamo convinti che quella sia stata una scelta giusta sia da un punto di vista politico che te cnico. Anche sulle coperture non sono mancate critiche: troppe una tantum e ancora pochi tagli di spesa. Ogni provvedimento deve avere il veicolo che merita. Un intervento strutturale sul fisco si fa con la legge di stabilità. Con un decreto non si fa una copertura trie nnale. Così però la legge di stabilità parte con una zavorra di 10 miliardi da trovare, a meno che non si voglia rinunciare al bonus per i prossimi anni. L' osservazione è legi ttima. Ma noi contiamo molto sul denominatore, cioè sulla crescita. Le stime che abbiamo fatto sono molto prudenziali, ma riteniamo che per effetto dei provvedimenti adottati, dalla Sabatini al pagamento dei debiti Pa, dal rilancio dei consumi al decreto sul lavoro, il Pil crescerà più di quanto crediamo, liberando nuove risorse. Senza contare che intanto anche i tagli di spesa andranno a r egime. Sui tagli di spesa però eravate partiti con baldanza, poi avete fatto scelte molto più limit ate... Per fare tagli di spesa significativi e strutturali devi agire con una visione strategica. Nella sanità, nei trasporti, puoi fare veri risparmi se avvii trasformazioni che portano efficienze di scala. Non basta concentrarsi a togliere un milione qui e uno lì. È un processo complesso. Farete l' accorpamento delle cinque scuole della pubblica amministra zione? Assolutamente sì. Da anni studiamo queste cose, si fa ranno. Così come si farà l' accorpamento degli enti di ricerca. Aspettiamo poi le proposte degli enti intermedi: le camere di commercio, per esempio, hanno già presentato un piano che va nella giusta dire zione. Sul tavolo ci sono anche oltre 400 provvedimenti attuativi che avete ricevuto in eredità e che sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 4 maggio 2014 Pagina 1 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione ancora da adott are... È un tema su cui stiamo lavorando molto. Abbiamo varato decreti importanti, come quello che ha reso operativa la nuova Sabatini. E posso anticiparle che entro dieci giorni vedranno la luce anche quelli sui minibond, sull' allargamento del fondo di garanzia per le Pmi e sul credito di im posta. A giugno poi toccherà alle semplificazioni in materia di sicurezza del lavoro e handicap. Tutte norme molto attese dalle im prese. Alcuni di quei provvedimenti sono per la firma al Mef, come procede la collaborazione con il ministero dell' Eco nomia? Con Padoan stiamo collaborando molto bene. Certo all' Economia hanno un gran lavoro da fare. La spinta che arriva dal presidente del Consiglio è notevole, bisogna stargli die tro... Intanto sul fronte più strettamente politico la riforma del Senato continua a produrre fibrillazioni. Quale versione del testo arriverà in Commis sione? È un processo in itinere ogni ora. Il testo base dovrebbe essere quello del governo. Nessuno vuole fare melina. Ma non è importante una settimana in più o in meno. Tanto più che siamo ormai alla vigilia delle elezioni eu ropee. Parliamo del voto eu ropeo. Sul risultato del Pd il governo si gioca molto della sua credibilità. C' è una quota 30% che segnerà per voi la vittoria o la scon fitta? Il Pd, che è al governo con il suo segretario, può certamente correre il pericolo di pagare un prezzo. Io dico che se riuscissimo a fare un paio di punti in più rispetto al 25% che prendemmo nelle precedenti elezioni sarebbe un successo. Certo, superare il 30 significherebbe avere un grande mandato degli elettori sulle riforme che abbiamo impo stato. Se Grillo superasse Berlusconi ci sarebbe un impatto negativo sulla tenuta dell' accordo per le ri forme? No. Sarebbe strano piuttosto se Grillo rimanesse dietro. Alle elezioni dell' anno scorso eravamo tutti lì, testa a testa. Poi Forza Italia ha subito una scissione. Perciò sarebbe naturale che fosse indietro. Casomai il problema sarebbe se Grillo superasse il Pd. Ma non ac cadrà. Carlo De Benedetti ha pronosticato il voto in autunno. Ha buone fonti? Chiedete a lui. Noi ci auguriamo e crediamo di poter continuare la nostra azione riformista. Ma se non vi fanno fare le ri forme? Noi non vogliamo tergiversare. Abbiamo avuto il mandato di fare le riforme. Nel momento in cui non ci fossero le condizioni per farlo, sarebbe giusto dare la parola agli elettori, che potranno così giudicare chi vuole fermare le ri forme. © RIPRODUZIONE RISERVATA. FABRIZIO FORQUET Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 4 maggio 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica amministrazione La partita con l' Europa. Inizia domani la due giorni del ministro dell' Economia a Bruxelles Attese le nuove stime macroeconomiche della Commissione. Squilibri e debito, Padoan prova a convincere la Ue Dino Pesole ROMA Prima una serie di incontri presso il segretario generale del Consiglio, in vista dell' avvio del semestre di presidenza italiana dell' Unione europea. Poi la riunione pomeridiana dell' Eurogruppo. Il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, sbarca domattina a Bruxelles nel giorno in cui la Commissione europea rende note le sue nuove stime macroeconomiche. Passaggio preliminare che prelude al giudizio di merito in agenda il prossimo 2 giugno sui documenti programmatici appena trasmessi dal governo (Def, Programma nazionale di riforma, aggiornamento del programma di stabilità). Padoan ne discuterà, seppure a livello informale, con il vice presidente della Commissione europea, Siim Kallas, che svolge le funzioni di commissario agli Affari economici, del resto già consultato a più riprese nelle ultime settimane. Squilibri macroeconomici eccessivi, e traiettoria del debito pubblico che non rispetta il percorso di rientro concordato: questi i due punti sui quali Bruxelles attende chiarimenti in via preliminare. Padoan ribadirà che a fronte del «momentaneo scostamento» dall' obiettivo di medio termine (il pareggio di bilancio in termini strutturali che slitta dal 2015 al 2016), il deficit nominale non supererà in ogni caso il tetto massimo del 3% del Pil. Si aprirà di certo un confronto preliminare sulle «circostanze eccezionali» invocate dal governo, a partire dallo sblocco dell' ulteriore tranche di debiti pregressi della Pa. Operazione come ribadirà Padoan autorizzata dalla stessa Commissione europea due anni fa, proprio in ragione dell' effetto potenzialmente "espansivo" della maggiore liquidità immessa nel sistema economico. In sostanza, a fronte del momentaneo e inevitabile incremento del debito, il governo punta a rafforzare il potenziale di crescita dell' economia. Per ora il Pil è indicato in aumento dello 0,8% quest' anno e dell' 1,3% nel 2015, ma si scommette sia sullo sblocco dei debiti della Pa che sull' effetto della manovra sull' Irpef appena varata dal Governo. La spending review «va rafforzata ed estesa» ribadirà Padoan ma prima di tutto dovrà convincere Bruxelles che le coperture (giudicate in parte a rischio dal Servizio del Bilancio del Senato) alla fine reggeranno. Aspetto decisivo, sul quale al momento la Commissione europea ha sospeso il giudizio, e sub iudice appaiono prima di tutto le coperture una tantum, a partire dall' aumento del prelievo (ora al 26%) sulle quote rivalutate di Bankitalia, che dovranno garantire un maggior gettito di ben 1,8 miliardi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 13 4 maggio 2014 Pagina 2 Il Sole 24 Ore < Segue Pubblica amministrazione Chiarimenti sono attesi anche all' aumento dal 20 al 26% delle rendite finanziarie, e sugli incassi effettivamente realizzabili a consuntivo dalla lotta all' evasione fiscale. La vera partita il governo dovrà affrontarla con la legge di stabilità in ottobre: alla copertura a regime del bonus Irpef (10 miliardi) andranno aggiunti gli impegni già previsti dall' ultima legge di stabilità e le spese inderogabili. Il conto della prossima manovra autunnale salirà così ad almeno 14 miliardi, ma con ogni probabilità l' asticella verrà collocata attorno ai 20 miliardi. E buona parte dell' operazione andrà finanziata proprio con la spending review. Sullo sfondo la partita politica, che andrà giocata a partire dall' autunno, per ottenere maggiore flessibilità nei tempi di rientro dal debito. Ma su quest' aspetto per ora pare saggio un atteggiamento ispirato alla massima cautela, in attesa dei nuovi equilibri politici che si determineranno in seguito alle elezioni europee del 25 maggio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14