Statistica Sociale e Criminale
(12 CFU)
A.A. 2015/2016
CdL Sociologia e Criminologia
Simone Di Zio
Dove siamo…
MODULO 2. La Statistica descrittiva
2.1 La rilevazione del dato statistico
2.2 La rappresentazione dei dati statistici
2.3 Le misure di tendenza centrale
2.4 Le misure di variabilità
2.5 Le Misure delle relazioni tra variabili
STRUMENTI PER LA RILEVAZIONE DEI DATI
PROGETTAZIONE
Si tratta di un insieme di operazioni volte
alla raccolta dei dati riguardanti le unità
statistiche sotto analisi.
RILEVAZIONE
REGISTRAZIONE
REVISIONE E CODIFICA
ELABORAZIONE
VALIDAZIONE
DIFFUS. RISULTATI
Gli strumenti che si possono utilizzare sono moti e la
scelta dipende dal tipo di indagine e dalla tipologia
del dato da rilevare. In linea di massima si possono
avere strumenti elettronici, meccanici o cartacei.
Esempi:
 Centraline per rilevamento di inquinanti;
 Telecamera / Fotocamera;
 strumenti meccanici per campionare acqua, terreno o
roccia (es. carotatore);
 telematici: motori di ricerca e questionari on-line;
 fenomeni sociali: questionario o intervista qualitativa
IL QUESTIONARIO
Nelle scienze sociali i dati sono raccolti principalmente tramite questionario.
La costruzione del questionario è una fase molto importante e interviene dopo che
siano stati definiti gli obiettivi della ricerca e dopo che sia stata identificata la
popolazione oggetto di studio, la tecnica di rilevazione, i tempi e i costi di
realizzazione dell’intera indagine.
Strumento di misura: essendo uno schema di una intervista altamente strutturata il
cui scopo è raccogliere dati relativi alle variabili oggetto di studio.
Strumento standardizzato: le domande devono essere rivolte a tutti nella stessa
forma.
IL QUESTIONARIO
La costruzione di un questionario prevede una pianificazione attenta e una
serie di passi che devono essere compiuti con rigore scientifico.
Le fasi del processo di costruzione di un questionario sono le seguenti:
 Fase 1: definizione degli obiettivi e costruzione schema concettuale;
 Fase 2: redazione del questionario;
 Fase 3: verifica del questionario.
Fase 1 - Modello concettuale E-R e Albero delle Aree
Nella fase 1 bisogna:
 definire quali sono i temi che interessano l’indagine;
 preparare la lista delle variabili rispetto ai temi di interesse identificati;
 predisporre un piano delle analisi statistiche da compiere.
Convertire le esigenze conoscitive dell’indagine in concetti operativi, attraverso
la scomposizione del problema generale in un certo numero di sotto-problemi.
Questi, una volta specificati, daranno luogo alle variabili vere e proprie, che nel
questionario sono rappresentate da una o più domande.
Un modello concettuale serve per rappresentare la realtà da studiare e coglierne
tutti gli aspetti che interessano per l’indagine. Il modello concettuale più
utilizzato per la costruzione di un questionario è il modello Entità/Relazione (o
modello E/R)
Il modello concettuale Entità/Relazione
Si basa su cinque strutture di rappresentazione:
1. Entità;
2. Relazione;
3. Attributo;
4. Gerarchia di generalizzazione;
5. Sottoinsieme.
ENTITÀ: è una classe di oggetti omogenei del mondo reale e ogni elemento di
un’entità è detto istanza. L’istanza corrisponde all’unità statistica mentre l’entità
è un collettivo statistico.
Ad esempio, se l’indagine riguarda l’uso del tempo libero degli italiani una entità potrebbe
essere la famiglia, le cui istanze sono i suoi componenti.
RELAZIONE: esprime un insieme di fatti che sussistono fra due o più entità.
Rappresenta il collegamento logico fra le istanze che appartengono alle entità
messe in relazione.
Le relazioni possono essere:
 uno-a-uno: es. la relazione “dirige” fra ufficio e direttore
 molti-a-uno: un’istanza di un’entità viene associata con una o più istanze di
altre entità. Es. la relazione “lavora” tra impiegati e ufficio è una relazione
molti-a-uno
 molti-a-molti: non ci sono restrizioni sul numero di istanze che possono
comparire per ogni entità. Es. relazione “frequenta” tra studenti e corsi
universitari.
ATTRIBUTO: è una caratteristica di una entità.
Tutti gli oggetti dell’entità hanno gli stessi attributi
L’attributo è ciò che si concretizza in una variabile statistica e in una domanda
del questionario.
GERARCHIA DI GENERALIZZAZIONE: legame tra un’entità detta
padre e una o più entità dette figlie.
Un’istanza di una entità figlia è anche istanza dell’entità padre.
Un attributo dell’entità padre viene ereditato dalle entità figlie, ma non viceversa.
SOTTOINSIEME: quando una gerarchia di generalizzazione possiede una sola
entità figlia.
Per esempio l’entità portiere è sottoinsieme di calciatore, perché ogni portiere è anche un
calciatore, ma esistono calciatori che non sono portieri.
Simbologia
Le strutture del modello E/R sono espresse da simboli grafici che ne facilitano
l’utilizzo e semplificano la progettazione del questionario.
Struttura
Entità
Relazione
Attributo
Gerarchia di
generalizzazione
Sottoinsieme
Simbolo grafico
ESEMPIO SUL BULISMO
Ricerca sul bullismo in Abruzzo (Di Zio e alt., 2012)
Il primo concetto da considerare è lo studente, un’istanza di un’entità, ovvero
l’insieme degli studenti, intorno alla quale ruota tutta l’indagine.
L’entità studenti si caratterizz per una serie di attributi: età, genere, comune di
residenza.
Età
Sesso
STUDENTE
Comune
di
residenza
Che tipo di modalità possono assumere gli attributi?
Sesso: maschio e femmina
Età: numeri interi positivi
Comune di residenza: accoglierà valori di testo.
Quando si parla di studenti è utile considerare anche il concetto famiglia.
Di questa entità interessano informazioni riguardanti il reddito, la professione dei
genitori dello studente e il numero di componenti
Reddito
Professione
dei genitori
FAMIGLIA
n° componenti
A questo punto mettiamo in relazione lo studente con la famiglia, e per questo
utilizziamo l’apposito simbolo di relazione:
Reddito
Professione
genitori
FAMIGLIA
n° componenti
Appartiene
Età
Sesso
STUDENTE
Comune di
residenza
E’ importante anche capire che tipo di scuola frequentano gli studenti, per cui
costruiamo una nuova entità chiamata scuola che viene messa in relazione con
l’entità studente.
Della scuola interessa il tipo e il numero di iscritti:
Reddito
Professione
genitori
FAMIGLIA
n° componenti
Appartiene
Comune di
residenza
Età
Sesso
STUDENTE
Frequenta
SCUOLA
Tipo
n° iscritti
Nell’indagine sul bullismo si è pensato di rappresentare in maniera approfondita
la diversa situazione degli studenti che hanno subito prepotenze e quelli che
invece non sono stati vittime di atti di bullismo.
Dobbiamo pertanto suddividere il collettivo degli studenti in due sotto-collettivi:
 studenti che hanno subito prepotenze;
 studenti che non le hanno subite.
Inseriamo nello schema una gerarchia di generalizzazione.
L’entità studente diventa una entità padre suddivisa in due entità figlie
Nelle entità figlie vanno previsti degli attributi specifici.
Tipo di prepotenza; luogo dove è avvenuta la prepotenza; numero di volte.
Nel gruppo di chi ha subito prepotenze una parte può aver raccontato a
qualcuno i fatti che ha subito.
Dobbiamo isolare, nell’ambito di coloro che hanno subito atti di bullismo, il
sottoinsieme di quelli che hanno raccontato a qualcuno cosa gli è accaduto.
Creiamo una struttura di sottoinsieme, che chiamiamo raccontato, e questo
sottoinsieme avrà un attributo chiamato a chi è stato raccontato.
Reddito
Professione
genitori
FAMIGLIA
n° componenti
Appartiene
Comune di
residenza
Età
Sesso
STUDENTE
Frequenta
SCUOLA
Prepotenze
Tipo
Luogo
Quante volte
Ha subito
Non ha subito
Raccontato
A chi è stato raccontato
Ha visto fare prepotenze
Tipo
Tipo
n° iscritti
Si noti che la gerarchia di generalizzazione e il sottoinsieme sono utilizzate per
due diverse finalità.
Nel caso delle prepotenze si è deciso di
indagare gli aspetti relativi sia a coloro che
hanno subito che agli studenti che non
hanno subito prepotenze. La gerarchia di
generalizzazione permette di documentare il
ruolo di ognuna entità figlie, attraverso una
serie specifica di attributi ad esse dedicati.
Per l’entità ha subito si è scelta la struttura del sottoinsieme perché si è voluto approfondire
un aspetto particolare che riguarda solo quegli studenti che hanno avuto il coraggio di
raccontare gli atti di bullismo che hanno subito. In tal caso si è ritenuto interessante capire
qual è la persona di fiducia a cui la vittima si rivolge e non importa invece la classe delle
vittime che non raccontano le prepotenze subite.
Albero delle Aree
Dopo aver delineato il
modello E/R si passa alla
costruzione della sua
tecnica complementare
chiamata albero delle aree
del questionario.
Si tratta di una rappresentazione intermedia fra lo schema E/R e il questionario
vero e proprio che ha lo scopo di individuare le parti omogenee del questionario
per quanto riguarda gli aspetti informativi.
L’albero delle aree serve per individuare il percorso di compilazione del
questionario.
Ogni area sarà compilata indipendentemente dalle altre e non tutte le aree devono
essere compilate da tutti gli intervistati.
Le sotto-aree saranno compilate a seconda della risposta data ad uno specifico
quesito compreso nell’area gerarchicamente superiore.
Esempio, la sotto-area relativa a coloro che
hanno subito prepotenze (A.2.1) verrà
compilata solo da coloro che avranno
risposto sì ad una domanda del tipo “hai mai
subito prepotenze?”.
Tale tipo di domanda viene detta domanda
filtro.
Domanda
Filtro
Anche la sotto-area di chi racconta di aver subito prepotenze (A.2.1.1) sarà
compilata solo da un sottoinsieme di studenti, individuati tramite chi risponde sì
alla domanda filtro “hai raccontato a qualcuno i fatti che ti sono accaduti?”
Domanda
Filtro
Fase 2 - Redazione del questionario
Nella fase 2 bisogna:
 predisporre le domande filtro;
 definire la sequenza di domande;
 formulare i quesiti;
 decidere l’organizzazione delle risposte.
Riguarda la redazione vera e propria del questionario.
Per definire le domande si parte dagli attributi. In linea di massima ad ogni
attributo dello schema E/R corrisponde una domanda del questionario.
Esempio sul bullismo:
 Scrivi la tua età in anni
__ __
 Il tuo genere
 Il tuo comune di residenza _____________
Nella costruzione delle domande bisogna stare attenti a una serie di
problematiche che possono causare complicazioni nelle successive fasi di
raccolta ed elaborazione dei dati.
Si consiglia di:
 Raggruppare le domande in aree omogenee per tematiche trattate ed individuare
la collocazione ottimale delle stesse, adottando una successione logica dei temi;
 Evitare che una domanda condizioni la risposta alle quelle successive;
 Intervallare domande semplici a domande più complesse;
 Prevedere la presenza di domande filtro, per evitare che gli intervistati siano
costretti a rispondere a domande per cui non possiedono i requisiti;
 Adottare un linguaggio comprensibile a tutti, non ambiguo e il più preciso
possibile, senza però essere altamente tecnico o specializzato;
 Precisare il riferimento temporale delle domande;
 Fare attenzione all’uso di domande troppo delicate a cui l’intervistato tenderebbe
a non rispondere, eventualmente utilizzare domande indirette;
 Individuare la lunghezza ottimale del questionario evitando la ridondanza di
informazioni e soprattutto trovando il giusto equilibrio tra risultati informativi e
interesse dell’intervistato;
 Impostare graficamente il questionario in modo da renderlo il più adeguato
possibile alla compilazione, tenendo sempre presente che deve rappresentare uno
strumento di comunicazione.
Decisioni da prendere caso per caso
 Quanto spazio lasciare all’intervistato nel dare la risposta. Evitare di
lasciare poco spazio a domande che richiedono una descrizione, ma anche di
predisporre uno spazio troppo lungo a domande per le quali è noto che la risposta
sarà breve;
 Quante risposte si possono accettare per la stessa domanda. Bisogna
sempre specificare dopo la domanda se il rispondente può dare una sola risposta, o
più di una;
 Domande multiresponse: nel caso si prevedano più risposte alla stessa
domanda bisogna decidere se queste debbano avere o meno un ordine di
importanza.
Per ogni soluzione scelta ci sono vantaggi e svantaggi, per cui sarà il caso
concreto e l’esperienza a guidare verso la soluzione migliore per la costruzione di
ogni singolo quesito.
Riguardo allo spazio da lasciare nel dare la risposta possiamo scegliere fra:
 Domande aperte o a risposta libera
 Domande strutturate o a risposta chiusa
Esempio sul bullismo: domanda sul tipo di prepotenza che viene compiuta nella
scuola.
Può essere posta in forma libera:
Che tipo di prepotenze vengono compiute nella tua scuola? _____________________________
Oppure in forma chiusa:
Che tipo di prepotenze vengono compiute nella tua scuola?
Prese in giro

Scherzi pesanti

Offese e insulti

Minacce

Piccoli furti

Estorsioni di denaro

Aggressioni fisiche

Non esiste la soluzione ottima, perché ci sono vantaggi e svantaggi:
Vantaggi
Svantaggi
Domande 
Il rischio di condizionare la risposta è
 Dilatano costi e tempi di ogni fase dell’indagine;
aperte
ridotto al minimo;
 Implicano un maggiore sforzo da parte del

E’ l’unica soluzione possibile quando il rispondente;
fenomeno è parzialmente o completamente
 La qualità delle risposte dipende fortemente dal
sconosciuto;
livello culturale dell’intervistato;

Sono molto utili quando l’argomento
 Spesso, in mancanza di opinioni proprie, portano
della domanda è particolarmente delicato;
alcuni individui a rispondere seguendo dei luoghi
comuni;

Si possono utilizzare in qualunque tipo
di ricerca.
 Nella fase di codifica richiedono un tempo
notevole;
Domande 
La codifica è effettuata
 La predisposizione di tutte le alternative
strutturate dall’intervistatore o dal rispondente,
possibili è spesso lunga e laboriosa, e in genere passa
riducendo i tempi di elaborazione;
attraverso una indagine esplorativa o la
consultazione di esperti;

Si riducono gli errori di trascrizione
dell’intervistatore, dato che il suo compito è  Se la lista è molto lunga, l’ordine delle risposte
solo quello di barrare la casella relativa;
può influenzare gli intervistati, creando un

Possono sollecitare la memoria nel caso addensamento di risposte nelle prime o nelle ultime
di ricordi, eventi o definizioni che altrimenti modalità;
sarebbero difficili da ricordare;
 Possono produrre risposte indotte dal semplice
adattamento del soggetto intervistato;

In genere tendono a facilitare il
compito del rispondente che non deve
 Può accadere che le risposte previste non
sforzarsi di elaborare una risposta.
coprano tutti i casi possibili. In questo caso il
rispondente è costretto a scegliere una risposta che
non rispecchia del tutto le sue opinioni.
Domande a risposta mista
Fra le due precedenti tipologie di domande esiste una forma ibrida che concilia i
vantaggi di entrambe e ne riduce gli svantaggi.
Domande a risposta mista: prevedono un certo numero di alternative fisse di
risposta (come le domande strutturate), più una riposta aperta.
Che tipo di prepotenze vengono compiute nella tua scuola?
Prese in giro

Scherzi pesanti

Offese e insulti

Minacce

Piccoli furti

Estorsioni di denaro

Aggressioni fisiche

Altro da specificare___________________________________
Una importante decisione da prendere riguarda il numero di risposte
 Domande con una sola risposta: l’intervistato deve indicare, fra le varie
alternative, quella più vicina al suo pensiero.
 Domande multiresponse: sono domande con più di una risposta dove
l’intervistato deve indicare, nel caso di risposte strutturate, due o più risposte
fra le alternative proposte.
Domanda gerarchizzata
Nelle domande multiresponse si può anche chiedere di classificare in ordine di
importanza un certo numero di risposte
In tal modo si ha un’informazione in più che è quella relativa al grado di
preferenza dell’intervistato.
Esempio di domanda multiresponse non gerarchizzata.
Cosa significa per te essere prepotente? (Dare anche più di una risposta)
1. Fare del male agli altri

2. Mettere paura agli altri

3. Cercare l’ammirazione degli altri

4. Voler comandare sugli altri

5. Sapersela cavare senza l’aiuto degli altri 
6. Non rispettare le regole

7. Essere chiuso con gli altri

8. Prendersela con i più deboli

Domanda FILTRO
Permette di distinguere sottoinsiemi di
intervistati e di indirizzarli verso alcune
specifiche sezioni del questionario.
In genere sono domande con due sole modalità
di risposta, del tipo sì/no oppure vero/falso.
A te è capitato di subire prepotenze?
Sì 
No 
Se hai risposto sì vai alla sezione A.2.1
altrimenti vai alla sezione A.2.2
Altri elementi da considerare nella redazione di un questionario
Il questionario deve essere:
 graficamente bene impostato
 agevole da compilare e gradevole da vedere
 con uno spazio tra le domande sufficiente per avere la percezione della distinzione
concettuale tra l’una e l’altra domanda
 compatto e rapido per non scoraggiare la compilazione
 con simboli uniformi, così come il carattere e le sue dimensioni
 concludere sempre con i ringraziamenti al rispondente
 prevedere uno spazio finale dove gli intervistati possono aggiungere le proprie
osservazioni.
Per quanto riguarda la formulazione delle singole domande…
 Calibrazione del linguaggio: il linguaggio del questionario deve essere
calibrato al campione da analizzare. Ad esempio, nella ricerca sul bullismo il
questionario somministrato alle scuole primarie contiene un linguaggio molto
più semplici rispetto a quello somministrato alle scuole superiori.
 Numero delle alternative di risposta: la regola generale è che non devono
essere troppo numerose. Il numero esatto delle alternative non è definibile come
regola generale ma volta per volta bisogna valutare quale sia la scelta migliore.
 Lunghezza delle domande: la regola di base è che le domande devono essere
brevi, perché nei quesiti lunghi è facile che il rispondente perda il filo del
discorso e si confonda nel dare la risposta.
 Espressioni in gergo: per evitare fraintendimenti o reazioni impreviste
dell’intervistato è preferibile non utilizzare espressioni gergali.
 Definizioni ambigue: si consiglia di evitare l’uso di termini dal significato non
ben definito o parole dal forte connotato negativo. E’ bene evitare anche i
termini carichi di significato emotivo, soprattutto se questo è negativo.
 Domande semplici e chiare: ogni domanda, e le relative modalità di risposta,
devono avere sempre una sintassi chiara e semplice, in modo da facilitare il
lavoro di interpretazione di chi risponde.
 Domande suggestive e insinuazioni: non bisogna mai porre domande che
includono ipotesi o opinioni personali, che andrebbero in tal caso ad influenzare
i rispondenti. Ad esempio, una domanda del tipo “Se fosse stato soddisfatto della
ricezione, sarebbe tornato nello stesso albergo?” In questo caso sarebbe meglio
porre due domande come le seguenti:
E’ soddisfatto della ricezione?  Si  No
Se no, tornerebbe nello stesso albergo?  Si  No
 Domande in negativo e doppia negazione: i quesiti che comprendono
negazioni sono più difficili da capire. Si preferisce quindi usare espressioni
affermative. Ancora più pericolosa è la cosiddetta doppia negazione. Ad esempio
non utilizzare domande come: “E’ vero secondo lei che non dipende dallo stato
se i cittadini non pagano le tasse?”.
 Domande con risposta non univoca: evitare le domande multiple, cioè quelle
frasi che contengono i se più di una domanda. Ad esempio: “Ritiene che nella
sua famiglia ci siano problemi economici oppure che la sua famiglia sia
economicamente solida?”, che contiene due quesiti.
 Domande a risposta pilotata: sono da evitare tutte quelle domande che
possono orientare l’intervistato verso una possibile risposta.
 Riferimento temporale: è importante definire sempre con precisione l’arco
temporale al quale si riferisce la domanda. Ad esempio non chiedere “Quanto
spende in genere per l’energia elettrica?”, ma piuttosto “quanto ha pagato di
elettricità nella sua ultima bolletta?”.
 Concretezza: mentre una domanda concreta rende più difficile il
fraintendimento, una domanda astratta può dare luogo a risposte generiche. Si
pensi a domande che riguardano concetti astratti come l’amore, la felicità o
l’onore.
 Comportamenti o atteggiamenti: siccome è molto difficile rilevare gli
atteggiamenti, come regola generale (ove possibile) bisogna limitarsi nel fare
domande sui comportamenti degli individui.
 Desiderabilità sociale delle risposte: per evitare le risposte normative, cioè
risposte che sono ritenute socialmente accettabili ma non corrispondono al
pensiero di chi risponde, bisogna giustificare anche le risposte meno accettabili.
Accade che un individuo valuta un atteggiamento secondo quanto la cultura a cui
esso appartiene valuta “Lei passa con il semaforo rosso?”. In questo modo il
rispondente può essere restio a rivelare le proprie opinioni e può essere tentato a
rispondere in modo da dare di sé la migliore immagine possibile. Per evitare
questo: “Le è mai capitato di essere costretto a passare con il semaforo rosso?”
oppure “Se un’automobilista passa con il semaforo rosso lei come reagisce?”.
 Domande imbarazzanti: devono essere evitate e se sono proprio inevitabili si
consiglia di proporle con formula aperta.
 Mancanza di opinione e non so: spesso nelle domande strutturate si prevede la
modalità di risposta “non so”. Questa modalità spesso diventa una scorciatoia
per i rispondenti che non vogliono sforzarsi troppo o che sono molto indecisi. Il
risultato più probabile è che troppe persone sceglieranno tale risposta.
 Effetto memoria: è buona norma prevedere dei limiti temporali al ricordo. Si
possono utilizzare riferimenti temporali che riguardano eventi più importanti più
facilmente ricordati. Ad esempio una domanda del tipo “cosa ha mangiato
cinque mesi fa nella prima domenica del mese?” produrrebbe risposte
assolutamente distorte. Invece “cosa ha mangiato nell’ultimo Natale?” è più
facile da ricordare.
 Sequenza delle domande: mettere all’inizio del questionario le domande facili
in modo da mettere a proprio agio l’intervistato. A metà del questionario le
domande più imbarazzanti e quelle più impegnative. Alla fine si metteranno le
domande noiose e che non richiedono grosse riflessioni.
 Dal generale al particolare: è consigliabile passare da domande generali a
domande particolari.
 Effetto contaminazione: può accadere che la risposta ad una domanda è
influenzata dalle risposte date alle domande precedenti. Si tenga conto di questo
effetto contaminazione nella sequenza delle domande.
 Domande aperte: per queste domande bisogna lasciare sempre uno spazio
sufficiente per rispondere.
 Domande chiuse: le modalità di risposta vanno inserite sempre nella stessa
pagina. In caso contrario si rischia che il rispondente non le legga tutte.
 Blocchi: per semplificare la struttura del questionario le domande riguardanti lo
stesso argomento devono essere raggruppate in blocchi, graficamente ben
evidenti e distinguibili fra loro.
Fase 3 - Verifica del questionario
Ultima fase del processo di costruzione del questionario, la verifica.
Serve ad accertare se:
 il questionario risponde alle esigenze conoscitive dell’indagine
 sono state omesse delle domande
 i riferimenti spaziali e temporali dei quesiti sono opportuni e sufficienti
 il linguaggio e la struttura delle domande sono adeguati
 il questionario è comprensibile per gli intervistati e semplice da gestire per
gli intervistatori.
Per tali scopi occorre mettere in atto una serie di controlli, che sono:

il Pre-Test;

il test di due o più alternative;

l’indagine pilota.
PRE-TEST: si concretizza nella somministrazione dello stesso ad un
campione ragionato di unità. E’ come quando si costruisce una nuova
automobile e si effettua una prova su strada, per capire se ci sono dei problemi.
Ad esempio dal pre-test possono emergere difficoltà sulla comprensione delle domande, sulla
durata della compilazione o su altri punti critici del questionario.
TEST DI DUE O PIÙ ALTERNATIVE: consiste nel confrontare due o
più versioni del questionario, per vedere quale sia la migliore. Ad esempio una
stessa batteria di domande si può proporre in due diverse sequenze, lo stesso
questionario può essere impostato con grafiche diverse, oppure si possono
utilizzare due diversi linguaggi.
INDAGINE PILOTA: costituisce la prova generale di tutta l’indagine.
Serve per valutare non solo il questionario, ma tutte le fasi dell’indagine. Si tratta
di effettuare una indagine completa ma su scala ridotta, cioè con un campione
molto piccolo. Ha il fine di verificare il grado di integrazione tra le varie fasi
dell’indagine ed effettuare eventuali ritocchi anche sul questionario.
RICAPITOLANDO
Schema sintetico delle fasi di costruzione di un questionario
Il Libretto delle istruzioni e la Guida all’intervista
Il questionario non è l’unico documento redatto nell’ambito di un’indagine.
Il libretto delle istruzioni riporta le principali definizioni e le regole di
compilazione e di controllo per i rilevatori e i revisori coinvolti nell’indagine.
Come il libretto delle istruzioni di un elettrodomestico, il libretto di istruzioni di
un’indagine deve contenere tutti gli elementi necessari affinché l’indagine possa
essere realizzata in maniera corretta, quindi possa funzionare.
La guida all’intervista è indipendente dal questionario. Ha lo scopo di fornire
all’intervistatore un supporto nella scelta di un comportamento che faciliti la
comunicazione con l’intervistato.
MODALITÀ DI RILEVAZIONE
MODALITA’ di
rilevazione dei dati
STRUMENTI di
rilevazione dei dati
Questionario
Strumenti meccanici
Strumenti elettronici
…
Sono i modi attraverso i
quali un questionario
può essere
somministrato
Intervista faccia
a faccia
Intervista
telefonica
Questionario
autocompilato
Intervista faccia a faccia (o intervista diretta) ha il problema della figura
dell’intervistatore (o rilevatore), che può influenzare chi risponde.
Il questionario è uno strumento standardizzato quindi si dovrebbe
standardizzare anche il modo di agire dell’intervistatore.
Gli intervistatori devono seguire una fase di addestramento.
Intervista telefonica. Consente una veloce rilevazione e ha costi molto ridotti.
Si può fare tutto da un ufficio dotato di un semplice telefono.
E’ accettata meglio dal rispondente perché è percepita come più discreta.
Possibilità di raggiungere zone geograficamente isolate.
Questionario autocompilato. Abbatte drasticamente i costi, perché non
implica l’utilizzo dei rilevatori.
Il diverso grado di istruzione e la diversa motivazione di chi risponde produce un
bassissimo grado di standardizzazione delle risposte.
Per cui deve essere necessariamente breve e il più semplice possibile.
(rilevazione di gruppo, questionario postale; intervista telematica o teleintervista)
L’INTERVISTA QUALITATIVA
Rientra nella categorie delle tecniche qualitative.
INTERVISTATORE
interazione sociale tra
due o più persone
INTERVISTATO
 L’intervista tramite questionario ha come principio fondamentale la
definizione di una distanza tra osservatore e osservato, per impedire che il
primo possa influenzare il secondo
 Nell’intervista qualitativa si produce conoscenza proprio nella relazione
che si instaura tra le persone coinvolte.
Elementi distintivi
L’intervista qualitativa è:
 provocata e guidata da un intervistatore che può essere il ricercatore stesso
o un altro individuo adeguatamente formato per tale attività;
 uno strumento conoscitivo;
 non casuale (come il questionario), perché si rivolge a soggetti selezionati in
base a criteri ragionati di scelta;
 condotta su un numero anche consistente di soggetti aventi alcune
caratteristiche comuni;
 gestita dall’intervistatore sulla base di una traccia, che permette di
affrontare gli stessi argomenti con un ordine uguale per tutti i soggetti.
Altre differenze con il questionario
QUESTIONARIO
Se il campione è casuale i risultati si
possono generalizzare
INTERVISTA
QUALITATIVA
I risultati NON si possono mai
generalizzare
Tipico strumento della ricerca
quantitativa
Si basa sull’utilizzo della soggettività
e della relazione come strumenti di
produzione di conoscenza
Alto livello di standardizzazione.
Conduce l’intervistato agli schemi
mentali del ricercatore
Basso livello di standardizzazione.
Fa emergere il punto di vista, gli
schemi interpretativi, il vissuto e le
motivazioni dell’intervistato.
Tipologie di intervista qualitativa
1. Intervista qual. strutturata: le domande sono definite nella forma e nel
contenuto, uguali per tutti.
Livello di standardizzazione alto, ma non come nel questionario.
L’interazione tra intervistato e intervistatore è scarsa.
Tecnica ibrida tra approccio quantitativo e approccio qualitativo.
2. Intervista qual. semi-strutturata: è definito il contenuto ma non la forma e
l’ordine delle domande;
L’interrogazione segue una traccia.
La formulazione l’ordine delle domande sono libere.
Livello di standardizzazione intermedio.
L’interazione ha una maggiore importanza
3. Intervista qual. libera o non strutturata: non si definiscono a priori
contenuti, domande e loro ordine. Rientrano in questa categoria le interviste
in profondità, le storie di vita e i percorsi biografici.
Livello di standardizzazione assente
L’interazione ha la massima importanza
Tipi di intervista secondo il livello di standardizzazione e la direttività
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Indicazioni di massima per iniziare a lavorare