S pazio università Adolescenti e infezioni da HIV: un’indagine, una proposta di Eleonora Beretta INF. DUI diplomatasi nell’Anno accademico 98/99 Questo studio è stato elaborato quale progetto di tesi sperimentale per la discussione nell’esame finale del corso di Diploma Universitario per Infermiere e riguarda la prevenzione dell’infezione HIV come MST consiste in un programma di prevenzio- (malattia sessualmente trasmissibile) poi- 3) raccolta dati; ché ritengo che la prevenzione rimanga 4/5) analisi dei dati, sempre lo strumento fondamentale nella 6) elaborazione delle risposte e presenta- lotta contro l’AIDS, così come indicato zione dei risultati. nel Progetto Obiettivo di Lotta Contro La ricerca è finalizzata a: l’AIDS per il triennio 1998-2000. Nel “Profilo dell’infermiere” (Decreto 14 settembre 1994 n.739) viene indicato che l’infemiere si occupa dell’assistenza infermieristica preventiva e tra le sue principali funzioni fanno parte la prevenzione delle malattie e l’educazione sanitaria. Anche il Codice Deontologico (febbraio ne mirato alla popolazione giovanile riguardo l’infezione da HIV. La ricerca svolta ha lo scopo di rilevare le conoscenze sull’HIV, sull’AIDS e sui metodi anticoncezionali possedute dai ragazzi delle classi terze delle scuole medie inferiori del vimercatese e consta di sei fasi: 1) scelta del problema e definizione dell’ipotesi; 2) formulazione del disegno di ricerca; capire ciò che i giovani conoscono relativamente all’HIV e all’AIDS, conoscere quali sono le fonti di informazione, individuare le esigenze informative e gli atteggianenti più diffusi, suscitare nei ragazzi la curiosità di conoscere, l999) ribadisce l’importanza dell’attività raccogliere spunti per la scelta dei preventiva, del ruolo educativo dell’infer- canali di trasmissione delle informazioni miere e dell’attività di ricerca. Il progetto e delle modalità di approccio più efficaci 32 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 per programmare il successivo intervento la scuola, soprattutto se collegata alla di prevenzione. famiglia e alle istituzioni sanitarie, costi- L’indagine di ricerca è stata attuata attra- tuisce una sede ideale per interventi che verso la somministrazione di un questio- accrescono la capacità di creare i pre- nario anonimo e autosomministrato, cioè supposti per scelte responsabili, promuo- senza l’intervento dell’intervistatore. vere e difendere la propria salute, La richiesta di somministrazione dei que- aumentando la percezione del rischio di stionari è stata inoltrata nell’agosto 1999 infezione nell’età precedenti l’esposizio- a 11 scuole medie inferiori del vimerca- ne. Inoltre la scuola si presenta come tese (Agrate Brianza, Arcore, Bellusco, luogo di aggregazione giovanile più age- Burago, volmente raggiungibile. Bernareggio, Concorezzo, Mezzago, Oreno, Villasanta e Vimercate), Due scuole non hanno partecipato all’i- presentando una lettera indirizzata al niziativa, la motivazione del rifiuto è stata Preside, al Consiglio Coordinatori classi la disapprovazione da parte dei genitori, terze, al Consiglio Docenti e al Consiglio più attenti ai vocaboli contenuti che al d’Istituto (composto dal preside, dai valore stesso dell’indagine; hanno ritenu- docenti e dai genitori), al quale spetta la to che il questionario contenesse termini decisione di aderire al progetto di ricerca. non conosciuti e inadeguati all’età dei Con 1990 propri figli. Le scuole che hanno aderito “Aggiornamento, modifiche ed integra- all’iniziativa sono 9 per un totale di 596 zioni della legge 22 dicembre 1975 studenti (femmine n.294/maschi n.302) n. 685, recante disciplina degli stupefa- delle classi terze. Ho collaborato con i centi e delle sostanze psicotrope, pre- professori di scienze, in quanto la tratta- venzione, cura e riabilitazione dei relati- zione di questa patologia e dell’educa- vi stati di tossicodipendenza” è stato zione sessuale sono argomenti di studio imposto al Ministero della Pubblica del secondo quadrimestre. Istruzione di promuovere e di coordina- Pertanto la richiesta da parte della scuo- re attività di educazione alla salute. la è stata quella di ricevere i dati del que- Secondo la suddetta legge la scuola stionario, successivamente all’elaborazio- diviene luogo privilegiato per conseguire ne, così da poter verificare, per ogni sin- il concetto e l’obiettivo della salute in età gola classe, il livello di conoscenza degli evolutiva, il Ministero della Pubblica alunni. Alcune scuole utilizzeranno i Istruzione estende, anche alle scuole del- questionari, dopo aver trattato l’argo- l’obbligo, la prospettiva di intervento. mento, in modo tale da effettuare un Se prevenire l’AIDS significa, oltre che paragone con i dati precedenti e capire il dare informazioni corrette, anche fornire grado di comprensione delle spiegazioni. una specifica attività educativo-formativa, La raccolta dati è avvenuta attraverso la la legge n. l62 del 33 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 somministrazione di un questionario L’indagine si è svolta durante il periodo composto da 23 domande, di cui alcune ottobre-dicembre 1999. a risposta chiusa e altre a risposta fissa Per quanto riguarda la modalità di com- predefinita; al termine di alcune doman- pilazione del questionario è stato chiesto de vi è una parte “libera”, così da ai ragazzi di indicare il proprio sesso e consentire allo studente di aggiungere l’anno di nascita, per capire se vi è un delle proprie considerazioni. cambiamento del livello di conoscenza. Ho ritenuto importante che il questiona- Durante la rilevazione dei dati si è rite- rio possedesse i requisiti di facilità, di nuta importante la presenza dell’intervi- comprensione e agilità nella compilazio- statore anche per il controllo dell’esisten- ne. Pertanto mi sono avvalsa della con- za di tutte le condizioni che garantiscono sultazione di testi che trattano la preven- la correttezza della compilazione. zione dell’AIDS tra gli adolescenti, della Di seguito ho riportato le considerazioni correzione del relatore e del correlatore e riguardo alcune domande, ritenute le più di una fase di “pre-testing” su un nume- significative delle ricerca. ro di dieci coetanei dei destinatari della Nella domanda n.4 relativa alle modilità ricerca. Durante questa fase è stato pos- di trasmissione dell’AIDS sono emerse le sibile rilevare alcune imprecisioni nella incertezze a proposito della possibilità di formulazione delle domande, frasi e essere contagiati attraverso il bacio, parole poco comprensibili; parte di que- facendo uso di bagni pubblici, toccando ste sono state sostituite con altre, mentre una persona infetta e attraverso la pun- un’altra parte di termini è stata ritenuta tura di insetti. Queste sono state ricono- insostituibile. Si è optato che la presenza sciute dagli studenti come modalità certe dell’intervistatore (un insegnante, chi di trasmissione del virus ad una percen- scrive o entrambi) servisse per fornire tuale pari circa al 10% per ognuna; per spiegazioni sia sui termini, che potevano quanto riguarda i “non so” ritroviamo, destare incertezza negli studenti, che su anche in questo caso, percentuali signifi- altri eventuali dubbi riguardanti la moda- cative che fanno emergere l’inadeguata lità di compilazione. Il questionario è informazione. Per quanto concerne le stato incentrato sulla verifica del posses- punture di insetti, il bacio e il contatto so di alcune conoscenze relative alla con una persona affetta da HIV, si può patologia, alla modalità di contagio, ai pensare che i mass media abbiano ripor- comportamenti a rischio, alle misure pre- tato più volte opinioni allarmistiche al ventive e ai metodi anticoncezionali. riguardo. 34 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 35 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 lnfatti non si possiede, tutt’oggi, nessu- centri di prelievo italiani del test per l’in- na dimostrazione scientifica in merito a dividuazione degli anticorpi. queste modalità di contagio. La percentuale epressa riguardo il perso- Un’alta percentuale di studenti ricono- nale sanitario (9,7%) è da ritenersi abba- sce come modalità di trasmissione del stanza elevata. virus i rapporti sessuali e l’uso in comune di aghi e siringhe. Complessivamente sembra si possa affermare che l’informazione posseduta dagli studenti circa le modalità di contagio sia abbastanza soddisfacente. Nella domanda n. 6 è stato chiesto di scegliere, tra le categorie elencate, le più esposte al contagio. Gli studenti del vimercatese indicano i tossicodipendenti per il 58%, le prostitute per il 39,3% e gli omosessuali per il 31,2%. I soggetti eterosessuali (11,4%) sono stati considerati persone appartenenti ad una categoria a basso rischio, questo fa pensare che sia diffusa la convinzione che l’AIDS colpisca solo persone devianti e che gli eterosessuali ne siano esonerati. Inoltre gli intervistati esprimono la convinzione che una delle categorie maggiormente esposte siano i soggetti emofilici e politrasfusi (26,7%), probabilmente perché i mass media, quando hanno riferito i dati delle persone contagiate in questo modo, hanno La domanda n.9 chiede di indicare se escluso l’informazione relativa alla data dall’aspetto fisico si può capire se una di contagio che di fatto risale a prima persona è malata di AIDS. del 1988, anno dell’introduzione nei Dal risultato gli studenti appaiono quasi 36 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 equamente suddivisi sulle tre risposte rare di includere notizie riguardo i cana- (SI 33,2%, NO 35,9%, NON SO 30,2% e li utilizzati come fonti di informazione. solo lo 0,7% non ha risposto). Le consi- Ciò acquisisce importanza sia per poter derazioni di 1/3 dei ragazzi che ha valutare l’efficacia di tali vie e modalità di risposto positivamente, sono da ritener- comunicazione, che per individuare altre si per alcuni versi valide e per altri poco possibilità per fornire informazioni. inerenti ai fini dell’identificazione di Le domande numero 13 e 19, infatti, una persona malata di AIDS. chiedono agli studenti di indicare quali È stato fatto un collegamento tra un sono stati i soggetti che hanno fornito soggetto malato di AIDS e le conse- loro informazioni sull’AIDS, sull’HIV e guenze e i deterioramenti organici che sui metodi anticoncezionali. l’utilizzo della droga può lasciare, come la mancanza dei denti, la pelle arrossata, scura o lucida e le tumefazioni sulla pelle. Considerazioni degli studenti: Si capisce dallo sguardo, dalle braccia, dalla pelle e dal carattere Barcolla Segni sulle braccia per la droga Puntini rossi sul viso Buchi sulle braccia Aspetto “sciupato” È “sbandato” Sembra un drogato e sta molto male Capelli bianchi Taglio sulla fronte Rottura dei vasi sanguigni con formazione di lividi Se è tanto malato, non riconosce nessuno e ha l’aspetto di un anormale Pupille all’insù Denti cariati Pupille dilatate “Afflosciamento” Un’indagine, riguardante le conoscenze possedute da una determinata popolazione in tema di AIDS, non può trascu- 37 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 La domanda n. 18 chiede di indicare qual è il metodo anticoncezionale che riduce il contagio. Dalle risposte ottenute si evince che le precauzioni da utilizzare durante i rapporti sessuali presentano una serie di lacune e di informazioni errate. La maggior parte degli intervistati (89,9%) dimostra di sapere che l’utilizzo del preservativo riduce il rischio di trasmissione del virus. La fonte principale di informazione indicata sono i mass media (giornali, riviste, TV e radio), di seguito sono stati indicati parenti e familiari, insegnanti, amici e conoscenti. Dall’elaborazione dei dati è importante rilevare e sottolineare che solo in minima parte i ragazzi hanno ricevuto delle informazioni dal personale sanitario. 38 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 Per quanto riguarda gli altri metodi con- interesse ed hanno dimostrato attenzione traccettivi esiste un’inadeguata informa- e serietà nella compilazione del questio- zione, poiché il 20,5% degli studenti nario. La suddivisione della popolazione crede che la pillola si possa usare per femminile da quella maschile mi ha per- prevenire il contagio, invece il 23% lo messo di rilevare che il livello di cono- pensa della spirale. scenze è uguale. Solo il 17,9% ritiene che l’astensione sia L’indagine effettuata mi ha permesso di una modalità adeguata per ridurre il raccogliere le informazioni da trattare nel rischio di contagio, gli studenti riferisco- successivo intervento di prevenzione e di no di ritenerla una modalità troppo dra- capire le modalità da utilizzare per tra- stica. smettere informazioni ad un gruppo di adolescenti. In ambito giovanile un inter- CONCLUSIONI vento per creare presupposti per scelte Dall’analisi di ogni singola domanda ho responsabili, deve essere fatto con inizia- potuto concludere che sia il livello delle tive di prevenzione mirate, coinvolgendo conoscenze degli studenti sia i risultati direttamente i giovani come soggetti del- ottenuti siano soddisfacenti. l’intervento. Inoltre è importante che le Sembra che una parte delle informazioni informazioni riguardanti questi argomen- siano state recepite in modo corretto, ti siano trattate al di fuori del programma anche se dall’indagine emergono delle di studio, per non diminuire il livello di incertezze e dubbi, per esempio relativa- interesse e di consapevolezza del proble- mente alle precauzioni da utilizzare ma. Dall’esito dell’elaborazione dati dei durante i rapporti sessuali, che è l’ambi- questionari sono stati rilevati gli argo- to piu a rischio per la popolazione gio- menti poco conosciuti o non conosciuti vanile, e per quanto riguarda le cono- dai ragazzi e si è potuto programmare un scenze sulla patologia. intervento mirato, che consiste nella ste- Inoltre è apparso evidente che alcune sura di un libretto formativo dal titolo informazioni sono state interpretate erro- “AIDS e metodi anticoncezionali. Cosa neamente dai ragazzi, i quali hanno rece- fare e cosa non fare”. Per la realizzazio- pito solo in parte i messaggi loro ne del libretto si è deciso di adottare trasmessi. alcuni criteri importanti, che si riassumo- Dai risultati circa le fonti d’informazioni no nelle caratteristiche di chiarezza e utilizzate e le valutazioni espresse su di semplicità del linguaggio, infatti si è pre- esse si evidenzia il ricorso a determinati stata un’attenzione particolare alla scelta canali (mass media) che si presentano delle informazioni, in modo tale da ade- meglio di altri alla divulgazione di notizie. guarle all’età dei destinatari. Per favorire Gli studenti hanno accolto l’iniziativa con la lettura e l’interesse nei ragazzi, si è 39 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0 scelto di arricchire la parte scritta con allo scopo di essere divulgato agli adole- disegni e fumetti che rappresentano il scenti e di essere utilizzato durante i messaggio chiave che si vuole trasmette- corsi informativi tenuti dal personale re riguardo uno specifico argomento. I sanitario e/o da insegnanti. personaggi realizzati dal vignettista Gianfranco Leto rappresentano la caricatura degli organi genitali femminile e maschile. Il libretto è stato realizzato con la collaborazione di Domenico De Angelis, per mezzo di un programma giornalistico di impaginazione e con l’ausilio dei fumetti e “screen beans”. Tale scelta è motivata dal fatto che i personaggi dei fumetti sono molto spiritosi, parimenti gli “screen beans” sono personaggi molto conosciuti dagli adolescenti. Tutto ciò permette di avvicinarsi al mondo dei ragazzi utilizzando il loro stesso linguaggio. Il libretto è suddiviso in due parti: la prima intitolata “Conoscere l’AIDS”, tratta le conoscenze riguardo la patologia, la trasmissione del virus, le modalità di prevenzione, la terapia e il test di screening; mentre la seconda parte, intitolata “Conoscere i metodi anticoncezionali”, descrive i metodi contraccettivi a disposizione della donna e quelli a disposizione dell’uomo, spiegandone il loro utilizzo. Le ultime pagine del libretto contengono un glossario che riporta il significato dei vocaboli più difficili. Il libretto informaivo è stato realizzato BIBLIOGRAFIA Carla Costanzi, Chiara Lesmi, ADOLESCENTI E PREVENZIONE DELL’AIDS, Franco Angeli, Milano 1991. Bruno A. Bellerate, José M. Prellezo, IL LAVORO SCIENTIFICO IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE, Editrice La Scuola, Brescia 1989. Raymond Daudel, Luc Montagnier, L’AIDS, Il Saggiatore Flammarion, Milano 1996. Gabriella Pravettoni, Gianfranco Piccoli, AIDS STRATEGIE DI INTERVENTO PER GLI OPERATORI PSICOSOCIO-SANITARI, Edizione Unicopli, Milano 1995. Antonietta Cargnel, L’AIDS E I SUOI MESSAGGI DALLA CONOSCENZA ALLA SOLIDARIETA’, Edizione Unicopli, Milano 1997. Ruth Sims, Veronica Moss, L’ASSISTENZA ALLE PERSONE CON AIDS IN FASE TERMINALE, Il Pensiero Scientifico Editore, Roma 1994. AIDS LA SINDROME DA IMMUNODEFICIENZA ACQUISITA: CONOSCERLA PER PREVENIRLA, Regione Lombardia, 1991. EMEROGRAFIA Ministero della Sanità Istituto superiore di Sanità, Ministero della Pubblica Istruzione, Commissione Nazionale per la Lotta contro l’Aids, LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE E DI PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA HIV NELLA SCUOLA, Rapporti ISTISAN, Roma 1992. Libretto informativo, ORIENTARSI AIDS per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. ANLAIDS Onlus, AIDS E SINDROMI CORRELATE, XIII CONVEGNO NAZIONALE, Roma 1999. PROGETTO OBIETTIVO DI LOTTA CONTRO L’AIDS per il triennio 1998/2000. Decreto 14 settembre 1994 n. 739 “REGOLAMENTO CONCERNENTE L’INDIVIDUAZIONE DELLA FIGURA E DEL RELATIVO PROFILO PROFESSIONALE DELL’INFERMIERE”. CODICE DEONTOLOGICO, testo approvato dal Comitato Centrale della Federazione Nazionale Collegi IPASVI, febbraio 1999. Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore della Sanità, Aggiornamento dei casi di AIDS notificati in Italia al 31 dicembre 1998, Notiziario dell’Istituto Superiore della Sanità, Roma giugno 1999. 40 I O I N F E R M I E R E - N . 2 / 2 0 0 0