http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Federazione Lavoratori POSTE CISL MILANO Periodico del Sindacato Lavoratori Poste CISL, via Tadino 18 – 20124 - Milano. Direttore Cono Fusca, Coord. Redazione Paolo Zebra, Direttore Resp.le Antonio Casablanca, Aut. Trib. Milano n. 219 del 10 Aprile 2001 – Stampato dalla tipografia “La Terra Promessa” - Novara – Spedizione in A.P. Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Milano Ripartire con una marcia in più per affrontare i problemi dei lavoratori... di Cono Fusca Le nuove nomine ai vertici di Poste Italiane sono state fatte, riconfermando l’ingegnere Sarmi come Amministratore Delegato per i prossimi tre anni. condizioni dell’Azienda, in vista dell'ormai imminente liberalizzazione dei servizi del 2011. . Tuttavia, il difficile periodo che le Poste milanesi attraversano ormai da troppo tempo, e che è sotto gli occhi di tutti, nonostante la timida ripresa dovuta ai cambi dei vertici regionali ed al positivo riavvio delle relazioni sindacali, non conferma l'auspicata inversione di rotta. Se qualche mese fa, in piena vertenza sulla riorganizzazione del recapito ci è capitata la nuova “tegola” dell'esternalizzazione dei servizi su due settori di Milano (Baggio e Corvetto, poi allargata su altre realtà della provincia), le notizie “ufficiose” che arrivano insistenti da alcuni giorni non sono delle migliori. SOMMARIO Editoriale 2-3 PosteBimbi - Tutele di base per le Donne 4 Antiriciclaggio – Palmari ai portalettere 5 Pagine Gialle, nuovo accordo con Seat 6 CTD: il Contratto a tempo determinato 7 Due riflessioni sui giovani e il Sindacato 8-9 Ora et Labora: la Posta Operaia nei Cmp 10 Lo Sportello Amico per Extracomunitari 12 Ci auguriamo che a livello nazionale il nuovo mandato dell'A.D. possa veramente rappresentare un'occasione costruttiva di concreta ripresa della discussione sulle PosteMobile, a quando i Call-Center 14 Il libro “L'Altra Casta”- Cral Estate 15 Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 1 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Sembrerebbe, infatti, sia stata conclusa un'altra “gara di appalto” che comprenderebbe tutte le “raccomandate” ed i restanti “viaggetti” di Milano con conferimento dei servizi a TNT Post. che nel merito non si sarebbe garantita nessuna tutela a quei lavoratori e si sarebbe affossata la qualità dei servizi; proprio quello che oggi sta succedendo!! La solita schiera di “detrattori” si è prontamente mobilitata nel diffondere la parola d'ordine: “LA COLPA E' VOSTRA (dei sindacati) PERCHE' L'AVETE FIRMATO”. Ciò, considerati i trascorsi, non ci stupisce più di tanto. Poi è subentrato il “decreto” (che ha stravolto il famoso “memorandum” che era stato concordato con il Ministero), le OO.SS , già su posizioni diverse, sono state escluse dal “tavolo decisionale”, ed il problema è stato affrontato da Governo, Azienda, e rappresentanti degli interessi delle Agenzie Private. Il catastrofico risultato è sotto gli occhi di tutti!! Chi è privo di argomentazioni e di progettualità non può che utilizzare il mestiere più vecchio del mondo: la “gratuita calunnia”, per addossare presunte responsabilità, pensando di ricavarne un tornaconto. E' una strada che, “i soliti noti”, indossando il saio dei “duri e puri”, unici rappresentanti della verità e della giustizia, sempre percorrono ogni qualvolta accade qualcosa di grave o d'importante all'interno della categoria. A tutt'oggi, comunque, nessuna comunicazione ufficiale, sulla nuova “gara” è stata fatta alle OO.SS. , mentre chi si intende di servizio può ben arguire a quali disastri andremo incontro se quanto si vocifera verrà confermato: addirittura si parla del 1 luglio come data di inizio. Per noi tutto ciò è un vero e proprio “allarme rosso”. Se poi chiediamo di produrre gli “atti con la firma” per dimostrare quanto sostengono sul sindacato “firmatario”, sviano il discorso o degenerano nello sterile “turpiloquio”, pratica che non fa gli interessi di nessun lavoratore e che mai ha portato risultati positivi a qualcuno. Quando poi si tratta di imbracciare gli “accordi” ed i contratti di lavoro per farne un utilizzo, in azienda ed in Tribunale, i “soliti noti” non mostrano alcun segno di disprezzo, anzi si avventurano nei “cavilli” contrattuali e legali con una veemenza inaspettata. Ma quei contratti e quegli accordi, che garantiscono i diritti dei lavoratori tutti i giorni, da loro sapientemente utilizzati, non sono forse frutto del lavoro dei “FIRMATARI”?? E, per chiudere l'argomento, che sindacato è un sindacato “NON FIRMATARIO”?? Probabilmente, potrebbe essere, un sindacato che non fa mai un accordo e che dovrebbe aspettare finchè il “contestato padrone” fosse piegato dal rimorso o “intimorito” dalla continua “opposizione” e si decidesse ad elargire i benefici ai lavoratori o meglio a “socializzare mezzi di produzione, capitale e lavoro”. MA IN QUALE POSTO DEL MONDO QUESTO MODELLO SINDACALE FUNZIONA?? E' chiaro che le esternalizzazioni sono decisioni dei “politici” che in nessun modo hanno visto il coinvolgimento del nostro sindacato. Basti pensare alla feroce polemica di qualche mese fa con un'altra organizzazione sindacale che, agli sgoccioli del vecchio governo, sosteneva la necessità di tutelare i lavoratori delle Agenzie Private con il sistema delle “esternalizzazioni”. Noi affermavamo che non solo era sbagliato il metodo, ma Continueremo ad esercitare il nostro ruolo di attenta vigilanza sull'occupazione e di tutela dei lavoratori di tutti gli Uffici PT di Milano e Provincia (naturalmente nelle prerogative che la legge ed il CCNL ci assegnano). nessun sindacato può supplire alle carenze della “politica”, o decidere al suo posto, non per nostra mancata volontà, ma semplicemente perchè questo ruolo non è previsto dall'ordinamento costituzionale. Dobbiamo quindi confrontarci con i vecchi problemi della riorganizzazione del Recapito per realizzare condizioni di lavoro dignitose e civili per i nostri lavoratori, mentre nuove e più insidiose sfide si avvicinano. E' quindi più che mai necessario rilanciare la nostra azione critica, propositiva, costruttiva in ambito locale per riuscire a dare anche un apporto importante a livello nazionale, come già abbiamo dimostrato di saper fare nella “vertenza d'inverno”. Dobbiamo essere consapevoli che con l’apertura dei mercati postali a livello europeo, il territorio milanese si esporrà più di qualsiasi altro della Penisola alla pressione e all’aggressività degli altri operatori postali, specialmente di quelli stranieri. Altra pesante nota di preoccupazione arriva dai noti sviluppi nazionali della vertenza “sportelleria e CDMA”, conclusasi alle 5 del mattino del 13 giugno u.s. con una pesante frattura della formazione sindacale confederale, situazione sempre negativa foriera di ulteriori problemi a tutti i livelli. Si è consumato il tentativo aziendale di far condividere da tutte le organizzazioni sindacali un accordo sul criterio di determinazione degli organici degli uffici postali. Abbiamo deciso di NON FIRMARE quell’accordo, invece Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 2 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 firmato da tre OO.SS. (CGIL ,UIL, SAILP) ,semplicemente per questioni di “merito” e cioè perchè non da risposte alle difficili condizioni di lavoro di Sportellisti, Specialisti, DUP e Quadri. Come è possibile pensare che l’inserimento su tutto il territorio nazionale di sole circa 200 unità sportellisti entro la fine del mese di giugno, in aggiunta a quelle attualmente presenti negli uffici Postali; di altre 500 entro il mese di Ottobre p.v. ed ulteriori 1000 unità entro Dicembre, possa risolvere i problemi della sportelleria che da parecchi mesi viaggia con circa 4.000 unità in meno? Come si fa a sottoscrivere l’impegno di assestare il fabbisogno di personale della sportelleria a 39.500 unità a Febbraio 2009, senza prevedere nessuno strumento e/o percorso di efficace “verifica” a livello territoriale sul numero di operatori che devono esserci in ogni Ufficio?? - - QUESTE SONO LE NOSTRE PRINCIPALI MOTIVAZIONI, che si riassumono nella nostra storica posizione: “SLP-CISL E' SEMPRE E SOLO DALLA PARTE DEI LAVORATORI” e discute del merito dei problemi , lungi da ogni condizionamento!! sportelleria degli Uffici Postali; Evanescente nell’impegno di garantire le ferie del personale; Inconsistente perché in ogni fase di verifica sia territoriale che nazionale non prevede nessun obiettivo di riallineamento del personale negli Uffici Postali; Aleatorio sulla gestione dei contenuti del progetto delle Zone di Servizio Minore; Inattuabile per l’erogazione ipotizzata dei progetti di formazione (e-learning, aula, on the job) e provocatorio stante la pochezza del potenziamento del personale previsto alla sportelleria; Interlocutorio nella individuazione delle iniziative idonee ad elevare il grado di sicurezza sia dei dipendenti che dei clienti degli uffici postali; Non rispettoso dell’impegno unitario ribadito in 18 mesi di trattativa per definire il fabbisogno reale di sportellisti in ogni Ufficio Postale, unico strumento valido per contestarne le carenze in essere e chiederne l’immediato riallineamento. Bisogna tener presente che l’accordo del 15 settembre 2006 prevedeva 41.600 sportellisti negli Uffici Postali e che il processo di riorganizzazione del recapito non ha ancora di fatto ridotto il lavoro di supporto ed assistenza al recapito della corrispondenza, anzi lo ha fatto aumentare per effetto della gestione dei reclami e della consegna delle inesitate. Il personale degli Uffici Postali, stremato e stressato dopo mesi di lavoro per l' insopportabile carenza di operatori alla sportelleria non può essere trattato con sufficienza ed approssimazione e, coloro i quali si sono assunti tale pesante responsabilità firmando un accordo che definiamo “fallimentare” per i suoi contenuti, ne sono pienamente consapevoli e ne risponderanno al giudizio dei lavoratori . Come si fa a non capire che i lavoratori di sportelleria sono stufi e chiedono a gran voce meno burocrazia, meno statistiche e monitoraggi negli uffici, maggiori e rapidi investimenti nel software e nell’hardware (nelle procedure e nella strumentazione), un numero di operatori adeguato agli sportelli e la conseguente certezza dell’orario di lavoro?? Abbiamo già detto e confermiamo che l’accordo “minoritario”, firmato il 13 Giugno soltanto da tre OO.SS è: - Incompleto nell’individuazione della metodologia per la determinazione degli organici in quanto non prende a riferimento la classificazione degli uffici postali nei diversi cluster definiti dagli accordi precedenti, - Insufficiente nel dimensionamento del personale di In buona sostanza, quindi, proprio per la più complicata situazione che si è venuta a determinare, è il momento di ripartire con una marcia in più ed aggredire le problematiche che, altrimenti, rischiano di penalizzare fortemente i lavoratori. Slp-CISL di Milano sarà pronta al dialogo e lavorerà per superare ogni divisione, puntando dritto al merito dei problemi, ma allo stesso tempo eserciterà la sua funzione di “sindacato guida” affinchè le iniziative sindacali siano rispondenti agli interessi degli iscritti e dei lavoratori. (Cono Fusca, Segretario Territoriale Slp-Cisl Milano) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 3 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 sede centrale di via Cristoforo Colombo. “Poste Bimbi”, primo asilo nido di Poste Italiane, dovrebbe essere anche la prima tappa di un progetto pilota destinato (si spera) ad allargarsi in altre regioni italiane. Dispone di ampi spazi chiusi e di una vasta area esterna. (P.Z.) Quando l'impegno nel sostenere il mondo femminile nel lavoro dev'essere costante, altre considerazioni “L'altra metà del cielo” Favorire i percorsi professionali delle Donne, con “tutele di base” Un progetto da “società civile” che andrebbe sviluppato “Poste Bimbi”, la politica sociale dei nidi interni all'Azienda. Per ora, solo a Roma-Eur Una soluzione ottimale, propria delle strutture aziendali di grande respiro, che venendo incontro alle esigenze delle donne lavorative, fanno diminuire verticalmente assenteismo e problematicità. Con i suoi 154 mila dipendenti è una delle aziende con la più alta presenza femminile del Paese, oltre la metà del personale dipendente è donna . Alla fine dell'anno scorso, incentivata da un contributo di 250 mila euro, ricevuto attraverso la partecipazione all'ultimo dei bandi indetti dalla giunta Veltroni del Comune di Roma e rivolti alle aziende pubbliche e private per realizzare asilo nidi, ha inaugurato la nuova iniziativa presso la storica sede romana nel quartiere dell'Eur. Tra i 30 nidi aziendali approvati con questo tipo di iniziativa promossa dall'Amministrazione capitolina, la nuova struttura per dipendenti postali potrà accogliere 45 bambini tra i tre mesi e tre anni ed è sita nella Oggi si rende sempre più necessario individuare e soprattutto assicurare a tutte le lavoratrici di Poste Italiane “le tutele di base” per favorire lo sviluppo professionale delle donne in questa Azienda. In particolare all'interno dei Fondi Interprofessionali per la formazione continua attraverso un'adeguata analisi dei fabbisogni formativi e di conseguenza di piani e progetti formativi di qualità che tengano conto di un'ottica di genere e di conseguenza processi di personalizzazione degli interventi. Purtroppo la realtà lavorativa in azienda è ancora prevalentemente organizzata su un modello di lavoratrice e lavoratore senza impegni familiari. Infatti, rispetto ad altre aziende, in Poste Italiane vi è ancora uno scarso utilizzo della flessibilità di orario (esempio: impiego del conto ore previsto dal Contratto Collettivo) , “peculiarità” che sicuramente non aiuta la conciliazione lavoro-famiglia. Persiste quindi una notevole difficoltà di incontro tra le esigenze delle donne e la realtà del mondo del lavoro. La conseguenza di questa dicotomia tra un mercato del lavoro sempre più femminilizzato e regole e servizi non rispondenti alle mutate esigenze, è l'emergere di situazioni per noi molto preoccupanti: ridotta possibilità a partecipare a percorsi formativi, e la “costrizione” a scegliere il parttime come unica forma di flessibilità che si ripercuote negativamente sulla posizione economica della lavoratrice. In più molte donne si trovano di fronte ad un'ulteriore difficoltà che è quella di aver lasciato da parte le proprie aspirazioni e competenze che nel tempo purtroppo, per molte, sono venute meno. Dunque vanno messe in campo politiche sociali combinate per favorire la crescita professionale ma nel contempo la possibilità di seguire la propria famiglia attraverso la rimodulazione di orario. Ossia attraverso l'applicazione del conto ore, del telelavoro e di percorsi formativi più adeguati riguardanti le donne che rientrano dalla maternità. Sono necessarie misure specifiche per le madri sole con figli, che sono in forte aumento. Bisogna partire: dal “congedo parentale” che va reso meno penalizzante dal punto di vista retributivo Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 4 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 (almeno per i nuclei familiari monoparentali), dalla possibilità di poter scegliere il proprio turno di lavoro, ed infine, dall'opportunità di avere la precedenza nei trasferimenti in modo tale da ridurre la distanza tra il posto di lavoro e l'abitazione ed avere così più tempo a disposizione per seguire la famiglia. Le politiche aziendali volte a conciliare lavoro e vita familiare contribuiscono a creare un'economia flessibile, migliorando nel contempo la vita delle lavoratrici e dei lavoratori grazie all'utilizzo dell'intero “potenziale” della forza lavoro. Solo così si renderà questa azienda più competitiva; solo attraverso la soddisfazione del “cliente interno”, ossia la dipendente e il dipendente, si ottiene la soddisfazione del cliente esterno. (Cristina Galbiati, Coordinatrice delle Donne Slp-Cisl) Dal 29 Aprile, nuove regole disciplinano la materia “Antiriciclaggio”, si trasforma il quadro delle normative vigenti Seguendo le disposizioni di legge (231 del 21/11/2007), mutano radicalmente le modalità di intervento nel gestire l'”emergenza anti-riciclaggio”. Il piano delle modifiche verte su alcuni punti strategici fondamentali. Innanzitutto è vietato l'utilizzo del contante, di libretti bancari o postali al portatore o di titoli al portatore, per ammontare pari o superiore a 5.000,00 euro, anche se l'operazione dovesse essere frazionata nel tempo. Per tutte le operazioni di Banco Posta dei nostri Uffici Postali il “trasferimento di contante”, per somme pari o superiore alla soglia dei 5.000,00 (che diventa a questo punto metro di riferimento) è consentito solo che possano prendere nota del proprio archivio antiriciclaggio, dell'operazione e dei nominativi delle parti. Precauzione a cui gli Up devono attenersi, in par misura alle banche e ad altri istituti di moneta elettronica in genere. Altro aspetto di rilievo è l'assoluta non praticabilità nel trattare il trasferimento di assegni bancari e postali di importo sempre di 5.000,00, con l'“'indicazione del nome o ragione sociale del beneficiario”. Inoltre, cambia pure il libretto di assegni: tutte le banche dovranno rilasciare il documento con l'annotazione “non trasferibile”già prestampata. Chi desidera il rilascio di assegni trasferibili, può farne richiesta scritta alla banca o posta, pagando una imposta di euro 1,50 per ciascun foglietto di assegno. In tal caso l'”assegno trasferibile”, nella girata dovrà avere in calce il codice fiscale del garante, altrimenti è da considerarsi nullo. Gli assegni invece emessi all'ordine proprio possono essere girati solamente per l'incasso a banche, Uffici Postali e istituti analoghi. (P.Z.) Poste Italiane dota il lavoro di nuove microtecnologie “Il Palmare ai Portalettere”, il progetto che partirà il prossimo luglio Nel mese di aprile è stato definito il progetto di massima che verrà a trasformare parte del lavoro dei portalettere. “Chief Operating Office” mette a capo dei propri obiettivi quello di “Informatizzare i servizi di recapito attualmente erogati dai portalettere e al contempo predisporre una piattaforma tecnologica in grado di supportare eventuali nuovi servizi di business”. In pratica si prevede di dotare in più fasi successive circa 11.000 postini dell'articolazione universale e mercato di un computer palmare a cui è collegata una stampante mobile. La parola d'ordine è quella di “valorizzare le potenzialità di contatto con il mercato” L'attivazione vera e propria è prevista per quest'estate, e partirà secondo il piano in ben sei dei grandi centri di distribuzione urbana di nevralgica importanza. Si tratta delle zone di Roma Aurelio, Prato Datini, Verona Viviani, Torino Reiss Romoli, e Milano con “Ticinese” e l'area di “Sesto San Giovanni”. Dell'esperimento-pilota dovrebbero essere coinvolti per adesso circa 500 addetti al Recapito. Ma, nel giro di boa di pochi mesi, quelli necessari per avere il tempo di collaudare in tutti i suoi aspetti l'apporto tecnologico di nuova portata, saranno distribuiti palmari elettronici su uno schema esponenziale“a fasi successive”, a 11.000 portalettere dell'articolazione del “servizio universale” e delle aree dei servizi di mercato. Per ora la funzionalità del nuovo strumento tecnologico in dotazione prevederà in prevalenza tutto ciò che riguarda la gestione della Posta Registrata, dando anche il via ad una sperimentazione di “tracciatura a campione” della Corrispondenza Registrata. Il “palmare”, che fino a oggi aveva un scopo di rilevazione-dati da avere in rete diventa quindi il primo passo strategico per una rivoluzione globale di intendere la consegna della corrispondenza. In seno all'”Informatizzazione del Recapito”, una volta creatasi una base culturale e operativa omogenea che ne permetta un'armonizzazione tra direttive aziendali e lavoratori, non è difficile capirlo, c'è un enorme potenziale che in futuro andrebbe a valorizzare gran parte del ventaglio di erogazioni di servizi di Poste Italiane. Una piattaforma d'oro, insomma. Basta partire bene e senza inutili spavalderie verticistiche che non tengano conto di un patrimonio di conoscenze e operativi che solo la base di chi compie fattivamente il “lavoro vivo”ha nella sua interezza, e che “schedulazioni” di tayloristica memoria e studi teoretici di ingegneristica del lavoro non possono supplire a fronte della realtà di ogni giorno. Le rivoluzioni di velluto sono senz'altro quelle più intelligenti. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 5 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 L'edizione 2008 distribuita per “competenza” “Pagine Gialle” raggiunto l'accordo con Seat, anche quest'anno la consegna è di Poste Italiane Da quarant'anni (prima edizione 1967) è il volume giallo che rappresenta il punto d'incontro tra la domanda e l'offerta, il più completo sistema di informazioni sulle attività economiche ed istituzionali .. Rieccole, le due versioni cartacee di “PagineGialle Casa” e “PagineGialle Lavoro” disponibili in tutte le case per trovare, scegliere, contattare la disponibilità più ampia di beni merceologici e servizi di tutti i tipi. Si dice che se le 23.000.000 di copie dei famosi volumi in carta gialla venissero messe una accanto all'altra allineate andrebbero a congiungere in una fantasmagorica traiettoria la città di Milano a quella di Napoli. Contiene 2.400 categorie di merci e servizi e raggiunge capillarmente ogni impresa riconosciuta sul territorio. La sua importanza non ha d'altra parte bisogno di premesse, la usiamo tutti ed è questo il suo scopo. Ed è per questo infatti che per garantirne la distribuzione l'appalto sia stato dato anche quest'anno alla più potente azienda italiana del recapito. Si è chiuso infatti in positivo l'accordo con la Seat, e così sarà ancora Poste ad avere il dominio di questo servizio. La novità è che rispetto agli anni passati la metodologia di incentivazione per trattare il prodotto PagineGialle è stata significativamente rivista. Ci sono alcune modifiche che verranno apportate in sede operativa. Anche per il 2008 però non è prevista la raccolta dei set delle PagineGialle “old”, quelle cioè destinate al macero, e non sarà quindi il personale aziendale dei portalettere ad occuparsene. Poste Italiane dovrà assicurare, a seguito dell'accordo con la Società committente della Seat tutta la distribuzione del prodotto, provvedendo sia al trasporto e sia alla consegna presso i destinatari finali. Verrà impiegato il personale di Poste addetto al Recapito, in maniera individuale e seguendo il principio di squadre coordinate. Si recapiteranno i “set” seguendo criteri di performance adeguati alle “zone”e alle caratteristiche degli indirizzi; per quanto è possibile al piano o presso le portinerie o comunque depositando le “pigne” di volumi negli androni. Ci sarà anche un monitoraggio a seguire la qualità del servizio. La “performance” della azienda, infatti, verrà verificata e certificata, per conto di Seat, da una “società terza” specializzata nel settore (le cui certificazioni effettuate prescindono dal sistema di rilevazione effettuato dagli Uffici di Recapito). L'Azienda è tenuta contrattualmente ad osservare determinate modalità di “consegna” che potrebbero comportare anche delle “penali” qualora non venissero rispettate. La strategia di Poste dovrà evitare la sovrapposizione del periodo di consegna delle PagineGialle con quello a disposizione degli operatori di “PagineBianche”(consegne contemporanee). E, veniamo ai premi. A tutto il personale coinvolto nella chiamata per effettuare questo tipo di recapito (Casa e Lavoro) di PagineGialle verrà riconosciuto un premio specifico, in relazione alle copie effettivamente consegnate. Gli importi previsti variano sulla base di una griglia di pesi e dipendono dall'Area Elenco Competenze. La griglia premiante sarà così ripartita: – – – – I set di volumi fino a 400 gr. - consegna euro 0,12 I set di volumi da 401 gr a 600 gr consegna euro 0.16 I set di volumi da 601 gr a 1300 gr consegna 0.18 I set di volumi oltre i 1301 gr consegna 0.21 Il sistema premiante prevede, quindi, al termine della distribuzione e sulla base delle quantità in consegna, l'erogazione del 50% del premio minimo previsto rispetto alla fascia di appartenenza (Fascia A, Fascia B, Fascia C e Top). L'eventuale conguaglio del premio verrà erogato sulla base della “prestazione” ufficialmente certificata e dalla fascia di appartenenza. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 6 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 “Solo per una volta”, è questo l'obiettivo che l'Azienda vuole raggiungere per gestire il “lavoro temporaneo” Assunzioni del punto 2 dell'Accordo del 13 gennaio 2006, esaurita la disponibilità dei posti per maggio Il nuovo Contratto a tempo determinato (CTD): con la la legge 247 “Welfare”, Poste modifica le regole Con l'inizio dell'estate, riprendono le “chiamate” da graduatoria: avranno però precedenza i part-time Dal mese scorso sono entrate in vigore alcune trasformazioni significative riguardanti il corretto utilizzo dei contratti a “tempo determinato”, stipulati quindi con riferimento alle risorse non inserite nel sistema di graduatorie previste dal punto 2 dell'Accordo del 13 gennaio 2006. Una serie di modifiche regolamentari approntate per meglio gestire la disciplina delle nuove assunzioni, sulla base di alcuni punti essenziali della Legge n.247 del 2007 per i lavoratori con uno o più contratti a tempo svolti presso la stessa azienda. Dalle novità legislative là contenute è stato deciso che i nuovi contratti a termine potranno essere messi in essere con risorse che non abbiano già avuto in precedenza un contratto a tempo determinato con Poste Italiane. L'11 aprile 2008 da Roma è stato diramato il nuovo corollario sui Ctd che stabilisce che dal prossimo contingente di assunzioni a tempo determinato sarà prevista la stipula di un solo contratto con una medesima risorsa. In pratica, avverrà un ricambio temporaneo continuo e con lavoratori sempre diversi. Nessuna risorsa non inserita nel sistema di graduatorie contrattata nel punto 2 dell'Accordo 2006 potrà d'ora in poi essere richiamata una seconda volta, dopo un periodo di servizio già prestato in Poste Italiane. L'anno passato con la Legge denominata “Welfare” si è introdotto infatti il principio generale secondo il quale la successione di contratti a termine con lo stesso lavoratore (e per lo svolgimento di mansioni equivalenti) non può più protrarsi per un periodo “illimitato”, ma deve altresì deve rispettare un limite massimo di 36 mesi di rapporto pena la conversione dello stesso in rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. In virtù di queste nuove applicazioni previste dal legislatore, al momento della stipula di ogni nuovo contratto a termine l'azienda provvederà ad accertare se il lavoratore che intende assumere come Ctd ha già lavorato dalla data del 1 gennaio 2008 o meno. Nel primo caso dovrà essere verificato se la somma dei periodi lavorati, compreso il periodo di lavoro che la risorsa svolgerebbe in esecuzione del contratto a termine che si intende stipulare, superi il limite massimo di 36 mesi di rapporto di lavoro in particolar modo nei settori collegati al servizio postale (le attività di Recapito e quelle di Smistamento e Logistica). Poste infatti si riserva di non procedere in tal caso ad un nuovo contratto per non incorrere alle conseguenze previste per legge. (P.Z.) In data 8 maggio è stato convocato il numero 10.000 dalla graduatoria di cui al punto 2 dell'accordo del 13 gennaio 2006 per la scelta dei posti disponibili al Recapito. Le prossime chiamate riprenderanno quindi nei mesi di giugno e luglio, dando precedenza alle chiamate per i posti a regime di part-time. Successivamente, sarà il turno dei posti di lavoro a full-time. I posti disponibili nella nuova “tornata” per i mesi estivi dovrebbero essere secondo stime provvisorie all'incirca 1300/1500 ed interesseranno sia il Recapito che i Centri di Rete. La ripresa delle riconvocazioni seguirà la trasparenza dei criteri stabiliti e l'ordine della graduatoria. “Neolaureati Cercasi” Poste Italiane a caccia di dottori under 26 in Economia, Ingegneria e Telecomunicazioni Come altri grandi gruppi e aziende leader, anche la nostra azienda si è lanciata in una forsennata ricerca di giovani laureati da impiegare come figure professionali strategiche dei suoi organigrammi gestionali e operativi. Solo nel 2007 e nel primo trimestre del 2008, il Gruppo Poste Italiane ha reclutato in azienda circa 250 giovani con una laurea appena conseguita. “Chi ha superato la sezione spiega Giuliana Procaccini, Responsabile selezione Gruppo Poste Italiane, “ha un percorso di formazione strutturato per i primi due anni che inizia con uno stage di sei mesi e dopo il quale nella gran parte dei casi scatta l'assunzione a tempo indeterminato”. Si punta è ovvio sui giovani e su una stima di 100 nuovi ingressi nel Gruppo, ora, la metà riguarda laureati specifiche esperienze lavorative, vergini, insomma. In grado di portare energie fresche nelle aree in forte rinnovamento e con un alto potenziale di sviluppo come quelle di Poste. Si richiede un voto di laurea superiore a cento e un profilo formativo ben preciso: ingegneri elettronici, informatici / gestionali, laureati in economia e, di recente, anche ingegneri delle “telecomunicazioni” per quanto riguarda il nuovo business, ovvero PosteMobile. Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 7 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Prospettive e incertezze per i giovani, il commento di Umberto Fiorita, formatore nazionale Slp-Cisl “Tutta la vita davanti...” Quale futuro è offerto nel mondo del lavoro per le nuove generazioni? Il Sindacato si interroga sul ruolo che deve avere in relazione alle nuove trasformazioni in atto nella società attuale I giovani e il lavoro, un connubio che in questo momento vive un periodo di transizione, di cambiamento di cui siamo le giovani generazioni a dover sopportare la maggior parte degli oneri. Ci troviamo di fronte a incertezze e difficoltà, da rappresentare, oggi una categoria a forte rischio. Difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro, ritardo nel raggiungimento dell’autonomia economica e sociale; per cui all’uscita dall‘ambito familiare c’è il rischio dell’aumento della povertà e l’impossibilità di creare un proprio nucleo familiare. Negli ultimi anni il tema “giovani e lavoro” è stato al centro di vari dibattiti politici e sindacali, ma secondo me siamo ancora lontani dall’aver capito il problema, mancando gli strumenti in grado di affrontarlo e risolverlo. I giovani sono i primi a farne le spese di questa bassa crescita dell’economia italiana, della continua crescita dell’indebitamento pubblico, della mancanze di vere politiche sociali che in questi anni chi è stato al governo non a saputo mettere in campo, tutto questo ha fatto si che si creasse una congiuntura di concause da creare questo clima di instabilità e sfiducia. Si è venuta a creare una flessibilità nell’occupazione dovuta essenzialmente ad una minore disponibilità ad accettare lavori che non sono adeguati alle proprie aspettative, e quindi molto spesso si prolunga per scelta personale il periodo di anni di formazione dell’individuo, il che fa pensare che ciò sia il risultato delle scarse possibilità offerte ai giovani. Il tutto si evidenzia in maniera particolarmente critica nel Mezzogiorno. Ai normali e tradizionali ostacoli d’ingresso nel lavoro, si è aggiunta nei recenti anni, l'impossibilità di trovare un lavoro stabile ed adeguatamente tutelato. La precarietà è sempre stata negli ultimi anni accesa discussione tra le parti sociali e la politica, e nell’ultima campagna elettorale ricordiamo che più di qualcuno né ha fatto un formidabile cavallo di battaglia!!! Non si può non riconoscere che l’utilizzo del lavoro flessibile, pur avendo sostenuto l’occupazione negli ultimi anni, ha portato con sé una crescente insicurezza. Quella che si auspicava fosse un' opportunità, é diventata una vera e propria trappola per il giovane, sul piano della vita professionale e delle aspettative sui progetti della propria vita. Viviamo in un periodo in cui è ormai ritenuto normale, che l’inserimento lavorativo si realizzi, con contratti a termine e con varie modalità di flessibilità, con il rischio che gli stessi si prolunghino oltremodo rischiando di lasciare il giovane intrappolato nella flessibilità definitiva. In questo mercato del lavoro dinamico e sicuramente più instabile, il giovane va tutelato nella transizione da un lavoro ad un altro, per accompagnarlo alla ricerca di un lavoro stabile, intervenendo con politiche attive e incentivi che permettano alle aziende di assumere con contratti a tempo indeterminato. Ritengo che una delle principali cause della disoccupazione giovanile, vada ricercata nelle poche competenze che oggi la scuola fornisce che non sono adeguate a quelle richieste dal mercato del lavoro. E’ pur vero che negli ultimi anni i laureati sono aumentati, grazie all’introduzione della laurea breve, che la percentuale dei diplomati si è attestata, ma esistono ancor oggi tanti giovani che non possiedono un diploma di scuola superiore né una qualifica professionale, che gli permetta di inserirsi nel grande mondo del lavoro. A mio parere, solo attraverso l’ammodernamento scolastico e formativo, alzando il bagaglio di conoscenze e competenze, si potrà nel prossimo futuro ampliare le opportunità di crescita professionale. Ma tutto questo non può e non deve gravare solo sulla scuola, deve anche passare attraverso gli enti di formazione professionale che devono preparare i giovani alle reali richieste del mercato del lavoro, con interventi mirati alla loro preparazione, per trovarsi pronti e attrezzati all’inserimento. Questa difficile situazione pone il sindacato di fronte a nuove e decisamente inedite sfide. Ci viene chiesto un grande impegno a creare una nuova dimensione sindacale che non deve essere basata oggi sul lavoratore standard, ma che va ricercata e adeguata alla società e al mondo del lavoro attuale. Credo di aver imparato soprattutto ad ascoltare, ma, attraverso il mio ruolo di formatore, anche a parlare con i giovani, con i quali ho trascorso alcune giornate nel corso dello scorso anno attraverso i corsi di formazione, i quali trovavano difficoltà e facevano fatica a capire l’importanza Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 8 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 del ruolo del Sindacato nell'individuare ciò che i lavoratori di oggi hanno bisogno: Tutela e Rappresentanza. Non certamente essere solo sporadicamente visibili per poi essere assenti nel momento del bisogno e della lotta. Con l'impegno si costruiscono risposte e certezze; bisogna accompagnare i giovani che entrano nel grande e nebuloso mondo del lavoro, seguirli passo per passo, tenendoli per mano, dare dei consigli, e insegnare loro ad imparare pian piano a camminare con le proprie gambe. E' necessario dare almeno le basi per essere in grado di governare e saper gestire al meglio gli anni che verranno. Il futuro non si costruisce con i soli sogni, ma attraverso azioni concreti di tutti i giorni. (Umberto Fiorita) Verso un “ricambio generazionale” di tutto il personale Poste Italiane e i giovani. La riflessione del coordinatore giovani Slp-Cisl di Milano delle risorse umane, in chiave di continuità e solidarietà. Per questo chiedo a tutti i giovani lavoratori e non solo, di aiutarci e sostenerci in questo nostro percorso, perché la forza del nostro grande sindacato è continuamente alimentata dalla volontà delle lavoratrici e dei lavoratori che scelgono di farsi rappresentare per conseguire dei vantaggi materiali e immateriali nel proprio lavoro, in grado di produrre effetti positivi nella vita sociale e famigliare. A breve si terranno le elezioni RSU, un occasione importante per rafforzare la nostra Rappresentatività, quindi le nostre idee, la nostra forza. Perché la missione a cui dovremo prepararci sarà, forse, ancora più difficile nel mondo del lavoro sempre più precario e in un’ Azienda che ogni giorno non è più quella di ieri. Non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi cosa fare e cosa non fare, ma lavoriamo insieme per condividere, per contare e per cambiare. (Raffaele Roscigno) Negli anni passati con l’invecchiamento della popolazione postale e il blocco delle assunzioni la “politica sindacale per i giovani” era completamente ferma. Ma con l’accordo sui precari negli ultimi 4 anni sono entrati in Poste Italiane oltre ventimila giovani e altre migliaia ne arriveranno a breve; un vero e proprio consistente “ricambio generazionale” da cui scaturisce la necessità da parte del Sindacato di ricercare nuovi linguaggi e nuove strategie, per poter così interagire con loro nel miglior modo possibile. Ritengo che parlare ai Giovani in Poste Italiane oggi sia più facile che in passato. Hanno passione, entusiasmo, si iscrivono al sindacato in misura superiore ai lavoratori con maggiore anzianità di servizio, non sono legati alla vecchia cultura pubblica e sono più “flessibili” e “capaci” ad adattarsi ai cambiamenti. Sbaglia chi pensa che l’età giovanile sia solamente riconducibile al divertimento, allo svago e alla spensieratezza e non anche ad impegno, passione e voglia di fare. Sono sempre stato convinto che la Nostra Organizzazione abbia grandi competenze e potenzialità da valorizzare in quelle donne e uomini che si affacciano alle prime esperienze di lavoro. Ho sempre pensato che lavorare per e in SLP- CISL debba Rappresentare una Missione, Servire gli interessi dei Lavoratori e delle loro Famiglie, Valorizzare l’essenza associativa per rendere i lavoratori protagonisti attivi del proprio futuro. Dare voce e quindi rappresentanza a tutte le fasce deboli, nel rapporto e nel confronto con l’azienda. Sono certo che Slp- Cisl saprà valorizzare le tante potenzialità umane possedute dai suoi giovani dirigenti sindacali, giovani lavoratori attivisti e giovani lavoratori associati, per convertirle in idee e programmi al servizio dei lavoratori e del lavoro. Solo con loro e per loro, si possono e si potranno riscrivere le regole della gestione Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 9 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Problematiche dei Centri di Meccanizzazione Postale, tra incongruità organizzative, stakanovich e imboscati “Ora et labora”: regole, produttività e futuro della Posta Operaia, Sentimenti contrastati e motivi di scontentezza sono spesso presenti nei grandi Cmp, dove non sempre il singolo impegno quotidiano dei lavoratori trova ragioni di gratificazione; dove manca coesione all'interno della comunità lavorativa e domina un senso di “appiattimento verso il basso” Una realtà molto diversa da quella tante volte illustrata dall'organo ufficiale di Poste Italiane, che tutti i mesi arriva quasi sempre puntuale nelle caselle dell'abitazione dei suoi dipendenti. C'è una bella dissociazione che si procura nello sfogliare “Il Gabbiano”, leggendone incuriositi le novità politico-aziendali, i titoli e gli occhielli entusiasti, i grafici e le tabelle, per non parlare delle foto...Quelli là, lustri di tutto punto, di sicuro non sono i lavoratori, ma le comparse televisivo-mediatiche da vetrina pubblicitaria (e la “privacy” non c'entra niente). Il mondo del nostro lavoro è diverso, molto diverso ed è senz'altro più bello perché appartiene all'autenticità delle cose vere e non all'apparenza a tutti i costi. Sono le nostre facce e i nostri corpi che si misurano ogni giorno con il lavoro di Poste Italiane. E c'è una Posta poi che non si nomina poi tanto spesso, se non per occasionali motivi negativi, si tratta di quella “Posta Operaia”, che è il cuore pulsante (assieme ai suoi ovvi concatenamenti con l'attività dei postini del Recapito e la Logistica) della produzione industriale del servizio storico per eccellenza: lo smistamento delle lettere, plichi, pacchi, giornali e pubblicità su vasta scala. E' un mondo che invece c'è e che vive una vita lavorativa da “fabbrica”, anche se la si definisce col termine generico da Poste di ieri, come “ufficio”. E, se non si vuole risalire al 1979, anno in cui è nato nei dintorni di Milano, il Cmp di Peschiera Borromeo (ben prima di quello di Roserio), basti ricordare che dalla metà degli anni Novanta lo stesso Centro ha avviato una serie di strutturali ampliamenti dei sistemi meccanici, per operare sempre più su volumi di portata gigantesca. Un passaggio di geometrica potenza che ha mutato in maniera sostanziale il suo volto, e che ha portato anche alla scelta strategica di far nascere attiguamente pure un gemellare centro che si occupa esclusivamente di Corrispondenza Internazionale, il Csi, nato da neppure un anno. Un tipo di ambiente da “fabbrica”, quindi, vissuto quotidianamente da una nutrita popolazione lavorativa, che conta qualcosa come 1.400 lavoratori circa, se guardiamo al Cmp più grande di Peschiera Borromeo, e poco meno di 600 in quello di Roserio. Una risorsa immensa, impiegata su vari turni lavorativi, compreso quelli notturni. E una popolazione, che come in tutti gli ambienti di lavoro grandi, contiene al suo interno varie tipologie di persone e diversi modi di concepire l'ambiente, che comunque rimane lo stesso per tutti. E, sono tante le contraddizioni che vi albergano, tante, quante le storie personali di tanti dipendenti che nell'arco della loro vita lavorativa in Poste Italiane sono transitati da ambiti diversi e a volte diversissimi. C'è magari chi è approdato nei Cmp, dopo anni trascorsi a lavorare come autisti o scambisti della “ferrovia”, chi viene da via Bergognone, da Ferrante Aporti o da Pacchi Farini; chi, ancora, arriva dall'esperienza di anni passata nei Cpo, ecc. Vi sono, poi, gli ex-tecnici degli impianti e i lavoratori che erano impiegati in Postel, persone che entrando in Posta quando ancora non era un'azienda privata, e grazie a un concorso pubblico, era stata inquadrata al momento dell'assunzione con un livello superiore a quello di base e che oggi, che sono venute a decadere quelle griglie, si trovano gomito a gomito ad operare con giovanissimi neo-assunti nelle stesse identiche mansioni, quando non è stata data la possibilità di una crescita professionale e di ruolo che tenesse conto dell'anzianità, dell'esperienza, delle conoscenze e di tutti gli annessi delle singole circostanze. Ecco, perché si hanno poi di fatto delle situazioni contraddittorie che vanno ad innestarsi su un panorama lavorativo diseguale e per certi versi iniquo. Ciò nonostante, è vero che a fronte delle colpe dell'Azienda, intesa come individui e regole via via succedutesi, c'è però anche una serie di motivi inquinanti che corrodono in maniera progressiva il tessuto sociale della collettività lavorativa, alimentando un clima non bello di disillusione, malcontento, frustrazione. Dinnanzi al presente quotidiano e al prossimo futuro. Alligna e fa presa, infatti, accanto alle arcinote “pratiche basse” di determinate sigle-bonsai un fosco sottobosco di “voci”, spesso insinuate di proposito per alimentare ansie e paure verso il processo di totale privatizzazione che si dovrà compiere fra un paio di anni. Di qui, un nichilismo che mortifica l'entusiasmo individuale e collettivo, sfavorendo la solidarietà e una comprensione tra i lavoratori. Che invece dovrebbe pervadere la comunità lavorativa tutta, e in particolar modo quelle ampie porzioni che a costo di passare da “stakanovich”(nella falsa contrapposizione con i “fannulloni o “imboscati”, che sono invece individui che interpretano passivamente il loro lavoro, rinunciando all' autovalorizzazione di se stessi e dell'ambiente) di uomini e donne che si impegnano molto e credono nella categoria, e per cui richiedono maggiori e più giusti diritti, compresi quelli che tutelano la loro possibilità di “crescere”, seguendo criteri di meritocrazia. Il solo sistema dimostrato, in grado di spronare il “lavoro vivo” verso obiettivi di competizione e di qualità produttiva, come esige la sfida della modernità in questa soglia di inizio millennio. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 10 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Vivere le norme antinfortunistiche negli ambienti della “fabbrica” non deve essere un optional dei più bravi Muletti elettrici, Carrelli e Tacchi a spillo, Il Lavoro e la Sicurezza... Mentre si registrano sempre più “incidenti sul lavoro”, ovvero sembra diventare facile farsi male durante le normali mansioni di movimentazione all'interno dei Cmp, si tralasciano volentieri le più elementari regole di protezione che mettono in pericolo se stessi e gli altri Prima o poi si dovrà pur arrivare a un punto d'incontro tra un più puntuale monitoraggio da parte degli organi competenti dell'Azienda, sulle attrezzature di lavoro e il loro corretto utilizzo, e i comportamenti operativi dei lavoratori, spesso approssimativi, poco informati e lasciati improvvisare nello svolgere le mansioni individuali o di squadra. Non è mai retorico infatti soffermarsi sui codici che attengono il regime di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda quegli ambienti grandi e con un certo grado di caoticità lavorativa come i Cmp e i Cpo, ambienti che come tutti sappiamo hanno le caratteristiche di una “fabbrica” a tutti gli effetti, e che come tale, sebbene non producano manufatti, ma si occupino invece di una produzione su scala “industriale” di un servizio (lo smistamento di volumi significativi di corrispondenza cartacea), devono sottostare a determinate regole antinfortunistiche. Ci sono i grafici a testimoniare quanto questi aspetti siano degni di un'importanza d'indagine; in alcuni pesi si alza vorticosamente il picco degli “infortuni”, delle “malattie”, dei “permessi” e delle assenze varie, spesso occultati da improvvise richieste di giorni di ferie. E, allora, visto che non crediamo che questi dati siano da ricondurre alle tecniche di “insofferenza” o “assenteismo”, termini coi quali spesso i piani alti travisano il disagio e le problematiche della comunità lavorativa, siamo convinti che a fronte dell'ammodernamento degli spazi e degli strumenti (che vedono una progressiva informatizzazione e una moltiplicazione di investimenti nell'introduzione di apparecchiature con circuiti elettrici), ci debba essere all'interno di questi luoghi di lavoro anche una cultura differente del lavorare. Gli ingegneri di produzione non di rado spaccano il capello nella “schedulazione” di un particolare segmento produttivo e della mansione corrispondente dell'operatore, e poi il paradosso è rappresentato da una mappa complessiva dove i “processi” si dipanano nelle maniere più disordinate e irrazionali possibili, e dove, per tutto quanto concerne la “sicurezza”, non sono mai adeguate le garanzie messe in campo. Ci si si deve augurare allora che tutto vada bene, cioè che nessuno mai si faccia male sul serio oltre alla pestatura di una mano o di un piede. Rendiamoci allora conto delle planimetrie, degli spazi fisici e la loro funzionalità, intersecabilità e percorribilità (in tutti i turni decine o centinaia di persone si muovono in più direzioni e sono impegnate in movimenti di lavoro diversificato). Avere la cognizione spaziale di dove si lavora è fondamentale. Capire quale prodotto si sta lavorando (dove viene creato e quale percorso deve compiere), con quali modalità è prevista la lavorazione sulla cui linea si è applicati, gli obiettivi da raggiungere all'interno di una squadra. I lavoratori, e ci riferiamo in particolar modo a quelli appena assunti (al di là se con un contratto da Ctd o se a tempo indeterminato) e che, vista la giovane età, si suppone facciano il loro primo ingresso in uno stabilimento di cospicue dimensioni, dovrebbero essere informate sulla “specificità del luogo lavorativo” e le sue “regolamentazioni”. E non mandati allo sbaraglio, con la scatola delle scarpe sotto il braccio e un libricino elementare sulle “norme di sicurezza”, verso un'applicazione casuale. Dovrebbe essere fondamentale e propedeutico il collante dell'informazione sui mansionari, i modi corretti di abitare l'ambiente, le relazioni con i colleghi, le strumentazioni semplici (muletti transpallet, roll, gabbie, contenitori vari) e complesse (le macchine degli impianti, la computeristica delle etichettatrici o dei sistemi di tracciatura), e soprattutto la sicurezza. Anzi, occorrerebbe che fosse prevista perfino una figura responsabile e più partecipe nell'accoglimento e coordinamento di questi ultimi. Ci si può scherzare su, ma indossare le scarpe antinfortunistiche, invece di un paio di nike o di scarpe col tacco a spillo, non significa offendere la propria dignità individuale, ma al contrario tutelare la propria incolumità in ambienti fortemente a rischio essendo luoghi di “movimentazione” per eccellenza. Si pensi alle ribalte, con il carico/scarico di carrelli dai furgoni e dai tir, si pensi a quei pericolosissimi muletti elettrici di nuova generazione che servono per il trasporto di pesantissimi pallet di posta omogenea prioritaria e massiva, ai corridoi ingombri di parallelepipedi di cartoni pieni di lettere, ai cassoni zeppi di plastiche e riviste ecc. Lavoratori meno recalcitranti e più responsabili, quindi, sia nell'utilizzo delle Dpa che nell'esercizio di certi “movimenti automatici” come il trasporto di carrelli e bancali (spesso i muletti scorrazzano in velocità per traiettorie che fungono anche da normale passaggio o sono addirittura spazi di sezioni lavorative, e ciò è del tutto immotivato perché se c'è un lavoro non costretto a un dinamismo esasperato dovrebbe essere proprio quello). Da parte sua, l'Azienda deve però dimostrarsi competente e premurosa nel saper gestire il quadro generale e gli aspetti singoli che riguardano la sicurezza e la salute nel lavoro. Oggi, è indispensabile, in seguito all'acquisizione di una consapevolezza generale che tra la gente si è finalmente diffusa sull'argomento. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 11 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Servizi per extracomunitari, quando le politiche sociali e le strategie commerciali vanno a braccetto “Sportello Amico” per Cittadini non-Comunitari Il progetto che parte dalle province di Latina e Viterbo Arrivato come progetto-pilota attivo in 32 UP della provincia di Latina, lo Sportello Amico pensato in origine soltanto per andare a semplificare i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, si arricchisce sempre di più e diventa ora, anche un punto privilegiato per quanto riguarda i servizi mirati al bacino sempre più importante degli stranieri residenti in Italia. Lo speciale sportello postale, destinato sicuramente a crescere e a migliorarsi nell'immediato futuro e già da adesso indicato da un apposito logo, è rivolto a tutti i cittadini delle diverse comunità straniere presenti sul territorio per provvedere ai servizi più comuni: richiedere certificazioni, inviare com'è d'uso denaro al paese di provenienza attraverso i servizi di trasferimento fondi (BancoPosta MoneyGram, Vaglia Internazionale ed Eurogiro), acquistare carte telefoniche internazionali e ottenere tutte le informazioni sui prodotti di risparmio e finanziamento offerti da Poste Italiane. E, naturalmente nello stesso sportello sono disponibili i servizi postali per l'invio di lettere e pacchi per tutto il mondo. Grazie alla convenzione stipulata tra Poste Italiane e Ministero degli Interni, lo sportello dedicato costituisce quindi un ulteriore canale per richiedere il rilascio, il rinnovo, il duplicato e la proroga del passaporto e l'iscrizione dei figli minori di 16 anni. I nuovi passaporti vengono rilasciati in forma elettronica con particolari caratteristiche anticontraffazione e di un microprocessore che certifica elettronicamente i dati riguardanti il titolare e l'Autorità che lo ha rilasciato. Presso i 32 uffici postali di “Sportello Amico” della provincia di Latina e adesso nei 38 della provincia di Viterbo, sono disponibili appositi kit contenenti il modulo, la marca per le concessioni governative, il bollettino postale per il pagamento del libretto del passaporto e la busta per il recapito del documento. E' sufficiente che l'utente consegni due fotografie formato tessera e la fotocopia del documento firmata in originale. le richieste vengono poi inviate alla Questura competente per le attività di accertamento ed emissione del documento. Chiamando il numero gratuito 803.160 è anche possibile verificare lo stato di avanzamento della domanda. Sul portale dedicato del sito di Poste Italiane www.portaleimmigrazione.it poi si possono avere tutte le informazioni dei servizi, comprese quelle che riguardano la “presentazione delle richieste del nulla osta per l'assunzione dei lavoratori stranieri extracomunitari”. L'aver approntato questi nuovi viatici di comunicazione, politica sociale e commissioni commerciali rappresenta per un'azienda come Poste Italiane sicuramente uno slancio di ampio respiro verso le sfide plurime che provengano dalla nostra società e dai suoi rapidi e vorticosi mutamenti. Di fatto oramai si vive in un contesto di multietnicità, dove la soggettività della cittadinanza ha assunto via via volti diversi e dare il via a reti semplificate e a organizzate in pacchetti di servizi diventa un' ottima micropolitica che accontenta sia gli aspetti di integrazione e gestione amministrativa di pubblica utilità e sia le convenzioni commerciali dell'Azienda. E' ormai diversi anni che i Sindacati e i Padronati svolgono un sostegno pratico in tal senso, ben vengano quindi le iniziative che viaggiano secondo questi criteri che, anzi dovrebbero espandersi almeno in tutte le città del territorio nazionale, almeno è questo il nostro augurio. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 12 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 L'avere del tempo è oggi un lusso prezioso e invidiato Il “tempo liberato” del dipendente postale e le ricche risorse del Cral Poste Mi ritrovo davanti al computer a rubare indubbiamente tempo a un sicuro meritato riposo notturno – qualcuno potrebbe dire: ma chi te l’ha chiesto? - per buttare giù qualche considerazione dettata da un po’ di amarezza condita a qualche contrarietà del momento che spero poi passi in fretta. Dunque, dicevamo, il tempo libero del dipendente postale: ma ne abbiamo davvero? E se mai ne abbiamo come lo impieghiamo? O meglio, c’è qualcuno o qualcosa che ci aiuta ad impiegarlo nel migliore dei modi? Ho più di un dubbio al proposito, ormai i posti di lavoro ci assorbono molto più tempo di quanto sarebbe giusto destinare ad essi per il raggiungimento, a volte, di obbiettivi francamente irrealizzabili, questo soprattutto perché l’azienda è in un processo di inarrestabile trasformazione che speriamo non travolga tutto e tutti. Ritorniamo a qualcuno o qualcosa, il punto di riferimento in questo caso non può non essere il CRAL inteso come distributore di iniziative volte a far staccare la spina, come si suol dire, ai lavoratori ed alle proprie famiglie; e, a proposito di famiglie, su questo vorrei coinvolgere anche i sindacati stessi, gestori del CRAL. Esistono - mi chiedo iniziative, progetti, programmi volti a dare soddisfazione alle persone più che rendere l’idea di svolgere solo il compitino assegnato? Provo a fare un elenco veloce: organizzare la gita una volta tanto, la befana una volta l’anno, il cantacral idem, la primina dei bambini come sopra, la festa di carnevale addirittura sparita che mette anche un po’ di tristezza, francamente,non sembra moltissimo. E gli altri giorni dell’anno? E qui, potrebbe entrare in ballo il sindacato, il mio e nostro sindacato, che non più tardi di qualche giorno fa ha adoperato parole importanti sulla centralità della famiglia annunciando che <<per la Cisl è giunto il tempo di segnare una discontinuità nelle politiche di welfare e aprire una stagione di politiche esplicitamente rivolte alla famiglia e al mettere in condizione le coppie di avere il numero di figli che desiderano>> e soprattutto considerare la famiglia come un bene in sé da tutelare in maniera specifica per il suo valore che assicura <<coesione e crescita al nostro paese>> . A parte il fatto che credo di aver giocato d’anticipo ritrovandomi ad essere genitore di tre bambine assieme a mia moglie, mi domando: cosa mi riserverà il futuro grazie alle politiche sindacali? Tanto per cominciare a me basterebbe, ma credo di parlare anche a nome di tanti, che il CRAL di concerto con il sindacato, ad esempio pensasse a quelle famiglie che si ritrovano nei mesi estivi ad avere scuole chiuse, necessità di lavorare e non sapere a chi lasciare i figli. Risposta: Ferie separate per coprire i periodi vacanti. Ecco una bella idea per far sì che le famiglie si rafforzino, dopotutto si sa che le famiglie se stanno sempre assieme litigano di più, meglio stare lontani per un po’, o no? Scherzi a parte, non si può pensare di creare delle strutture ricreative di tipo parascolastico per i bambini nelle città ove far sì che i genitori possano tenere i figli nelle ore lavorative ed andarseli a riprendere alla fine dei turni di lavoro? Sarebbe così difficile cercare di far diventare il nostro Paese come un Paese quasi civile da questo punto di vista, cercando di fare cose che in altri Paesi europei esistono già da decenni? È veramente così difficile impiegare o utilizzare risorse disponibili affinché possano contribuire a migliorare l’arco vitale di una famiglia impegnata in Poste Italiane? Io comunque non desisto e confidando soprattutto nella bontà e nella forza delle idee che il sindacato potrà mettere in campo a favore delle famiglie e dei lavoratori in generale, vado finalmente a riposare un pochino più sollevato e con la speranza in un domani migliore. Agostino Pignataro (Consigliere Slp-Cisl) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 13 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Telefonia mobile, l'ingresso aziendale La suadente pubblicità di PosteMobile: per ora soltanto una “commessa” A quando i call-center promessi? E' trascorso un anno abbondante dal suo trionfale annuncio pubblico(Roma,26 marzo 2007), e oramai l'ingresso di Poste Italiane nel business della telefonia mobile, presentato come il “primo operatore postale al mondo nel settore”(così inaugurava l'Amministratore Delegato del Gruppo, Massimo Sarmi), è una realtà già largamente consolidata. Eppure del mega progetto messo in piedi con larghi investimenti sul fronte pubblicitario (telefoni volanti nel giallo del logo aziendale e splendide ragazze) e specialmente sul versante dell'innovazione tecnologica (il trasferimento di denaro, ecc.) qualcosa non deve essere andato secondo le amplissime aspettative. Tra le bozze del progetto c'era anche infatti la timida promessa, a cui noi tenevamo vivamente, di una formidabile intelaiatura di servizi connessi che avrebbero visto pure un riassetto di una parte del personale da impiegare nel moderno sistema dei caal center. Non rimane che confidare nel futuro di questo strategico e fertile territorio economico dei servizi delle telecomunicazioni di Poste, che di recente ha voluto, come d'altra parte era la cosa più logica da fare, introdurre un accattivante piano di incentivazione rivolto all'enorme bacino dei “dipendenti” e di “tutte le persone del Gruppo Poste Italiane”, volendo estendere “a rete”alcune delle agevolazioni e vantaggi perfino a “familiari e amici”. Ricariche gratuite con l'attivazione di una Sim PosteMobile associata alla PostePay o al Conto BancoPosta, per i nuovissimi servizi “Semplifica” (che sono stati valevoli fino all'aprile scorso). Poi, le proroghe delle offerte (fino al prossimo) del “bonus” di traffico del 20% per ogni ricarica effettuata entro il 31 dicembre 2008 di qualsiasi importo e3 modalità di ricarica (per un valore di 100 euro di traffico gratuito), seguendo lo stesso “sistema di semplificazione”. Si tratta di un “bacino” che può contare su una “base clienti”di circa 20 milioni di utenti, tra correntisti, possessori di carte e libretti e di clienti di servizi vari. Una base che ha la possibilità di rivolgersi a un'infrastruttura di rete di 40.000 sportelli presenti in 14 mila Uffici Postali sparsi per tutto lo stivale geografico italiano, per non parlare delle comodità offerte dal Web. Adesso PosteMobile è quindi un'importante scommessa imprenditoriale che se ha iniziato da poco ad avere un ruolo determinante tra i servizi offerti capillarmente sul territorio nazionale dal Gruppo, nell'orizzonte di mercato sempre più libero e serrato nella competizione di offerte, potrebbe conquistare una posizione di dominio tra gli attori principale del settore. Si pensi alle possibilità di servizi connessi al mondo delle imprese e a quello della pubblica amministrazione, con la forza di un potenziale strategico formidabile come quello che è proprio a Poste Italiane (analogamente quindi a formule vincenti come è avvenuto con i servizi di tipo bancario). Oppure, alla diversificazione di piani tariffari in fase di studio per venire incontro al target specifico dei giovani, a quello delle famiglie, dei cittadini stranieri e delle aziende. In più c'è la novità tecnologica di avere la possibilità di compiere tutta una serie di operazioni via cellulare come pagare bollettini, inviare telegrammi, lettere e raccomandate, pagare servizi di mobilità nel trasporto (taxi, bus, treno, inviare cartoline cartacee realizzate con mms e conoscere lo “stato di invio” attraverso il servizio di tracciatura della corrispondenza. La scheda Sim di PosteMobile è stata infatti concepita con un alto grado di informatizzazione tecnologica per fronteggiare in anticipo il futuro che già è in essere, anche se non è ancora omogeneo in tutti gli strati della società. Ci auguriamo allora che PosteMobile continui la sua lenta ma progressiva crescita che permetta all'Azienda e a tutta la sua popolazione lavorativa di prosperare, in modo tale da dare nuove e diverse possibilità di rimodellazione occupazionale. (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 14 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Note critiche sul pamplhet satirico e un po' disonesto pubblicato da una penna di sinistra dell'Espresso Dopo la “Casta”, “L'altra (presunta) Casta”... Ma, non è proprio così! Le spallate al Sindacato non funzionano E' la moda che sta facendo guadagnare un sacco di soldi a giornalisti-scrittori: cavalcare la crisi che attraversa l'economia del paese e il generale malcontento, speculando con libri che hanno la pretesa di indicare via via un “nemico sociale” e dividendo ulteriormente una coscienza civile già di per sé minata nei suoi fondamenti. Questa volta, però, il “giochino” impressiona soltanto i più ingenui o chi è in mala fede, come i più fanatici lettori di testate quali “Libero” e il “Giornale”, gli autentici inventori del filone di denuncia dell'anarco-liberismo della vera borghesia dei privilegi. Cicerone, maestro di retorica classica attribuiva la vis comica del “Castiga i costumi ridendo” all'”Italum acetum”, celebre espressione latina secondo la quale l'aceto è metafora dello spirito, della vivacità, arguzia e mordacità, in relazione a una arcinota virtù naturale delle popolazioni italiche. E' vero, ma non bisognerebbe abusarne, altrimenti il rischio è l'inevitabile ridicolizzazione di tutto, quindi un gettarsi a piè pari nel calderone della buffoneria farsesca. Ed questo infatti il rischio che corre ad ogni pagina l'autore del libello polemico in questione, che parte dalla brillante intuizione di un articolo di prima pagina dell'”Espresso” (uscito l'agosto scorso) e che tale poteva rimanere. Invece, Stefano Livadiotti lo ha voluto gonfiare in forma di libro, sicuro del baccano di polemiche e del successo conseguente che ne sarebbe derivato (Bruno Vespa a “Porta a Porta” lo ha immesso nel dibattito delle sue trasmissioni!). La noce del ragionamento che muove il giornalista è che il processo di mutamento che investe in questi ultimi anni il ruolo del Sindacato tutto, dalle sigle più autorevoli e storicamente importanti a quelle formato “smart” spesso prestate a una “funzione gialla”, sta portando ad un potere stratificato e capillare di corporazioni politico-finanziarie, più preoccupate della propria autoconservazione e quella dei privilegi dei propri iscritti, dimenticando le sue più autentiche funzioni (la difesa dei salari). In pratica gli viene rimproverata una “degenerazione”, incentivata anche da una fitta rete di posizioni di rendita privilegiata (dai Caf ai patronati, passando per sottolineare i capitali immobili, accumulati in cinquant'anni, e per ultimo la grande visibilità conquistata da ex sindacalisti passati nel palcoscenico della politica nazionale). Un discorso generico, facile perfino e malevolo, più che stimolante. Poi si passano in rassegna gli ambienti del “pubblico impiego” e del “para-pubblico”, facendo grande confusione nel tracciare capitoletti su Alitalia, Ferrovie, Poste, Enav, Banca d'Italia. Dunque, intanto occorre notare l'accento violento dell'argomentazione. Esempio, parlare dei “Tre Porcellini”, per indicare i rappresentanti (Epifani, Bonanni, Angeletti) delle tre più grandi organizzazioni sindacali (Cgl, Cisl, Uil), è già di per sé scorretto e inelegante. Continuare usando il termine offensivo di “travet” (etimologicamente = impiegato di basso livello e mal retribuito che svolge in modo pateticamente scrupoloso il proprio monotono e ingrato lavoro), significa scavalcare la linea della superficialità per salire sul cavallo del populismo più sfrenato. Anche un libro comico dovrebbe sapersi fermare in tempo, perché d'accordo chiamare “inchiesta” qualcosa che non lo è affatto, ma, bisognerebbe anche tenere conto di ciò che è stato fatto e bene, nel passato. Si ricordino ad esempio “I signori dello sciopero”(Longanesi) di Giorgio Bocca o “Che cosa contano i Sindacati” (Rizzoli) di Walter Tobagi, pubblicati intorno al 1980, anno cruciale per essere stato di fine ciclo delle grandi battaglie nel mondo del lavoro. Quei libri erano memori di una tradizione coerente di studio politico-economico e disamina analitica dei piani di rivendicazione che avevano avuto nell' Operaismo, da Panzieri a Bologna, da Negri a Cacciari e a Tronti, tra la fine degli anni Sessanta e lungo i Settanta, un motivo di raffronto assai impegnativo. Poi, finiti i gloriosi anni dei “tribuni che infiammavano le piazze”, nel tempo sono arrivati i tardivi teorici della società aperta, come per esempio Pietro Ichino, ex Cgil e giuslavorista, firma illustre del “Corriere della Sera”, e oggi senatore, che ha scritto la maramaldata “A cosa serve il Sindacato”(Mondadori, 2005), criticando con violenza il modello di contrattazione sindacale vigente e proponendone una “sua” riforma che poi fa comodo a Confindustria. Ed è proprio questo che ad aver suggestionato Livadiotti, a cui vogliamo dire: meno male che ci sono, e sono forti, le “Centrali della Triplice” con i loro “diktat”; rappresentano l'ultimo baluardo a difesa dei lavoratori. Altrimenti, cosa sarebbe...? (P.Z.) Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 15 http://www.slp-cisl-milano.it Periodico Slp-Cisl Milano, anno 8 Giug 2008, numeri 79- 80 Si moltiplicano le iniziative del Cral Poste di Milano: Vacanze studio in Italia e all'Estero per l'estate 2008 - Dai gustosi itinerari italiani ai soggiorni in Gran Bretagna, Irlanda, fino agli Stati Uniti, in Florida e in California Nella sezione “Estate ragazzi 2008”del sito del Cral ci si può fare un'idea del variegato panorama di iniziative approntato anche quest'anno per dare ulteriori possibilità agli studenti di tutte le età che siano figli dei Soci. La proposta è davvero allettante: per chi non ha compiuto la maggiore età si può scegliere tra ben quattro luoghi d'arte e cultura della Gran Bretagna (la capitale dell'Inghilterra Londra, poi Colchester, Guidford e Bristol). Nella verde Irlanda c'è invece la magnifica Dublino, diventata in questi ultimi anni una capitale europea molto importante e all'avanguardia. Anche per i maggiorenni è riservata Londra , ma è di certo la doppietta di località a stelle e strisce che fa venire l'acquolina in bocca, sono i due Stati americani della Florida e della California i due assi che chi ha solo qualche dubbio farebbe bene ad approfondire. Per ora la disponibilità per i “soggiorni-studio” c'è ancora, come di consueto la domanda di partecipazione è stata infatti prorogata fino ad esaurimento di posti, sia per quanto riguarda la sezione minorenni sia per quella dei maggiorenni. Per conoscere i dettagli si deve contattare il collega Luigi Teramo all'indirizzo e mail [email protected]. Si ricorda che i posti verranno assegnati in base alla data di arrivo presso il Consiglio Territoriale o il Cral Nazionale e secondo i criteri pubblicati nella comunicazione di servizio prot. Cms/17970/Te/DBL con l'intento di accontentare nella maniera più esaustiva le aspettative di chi è interessato a partecipare alle iniziative. Sul sito del Cral sono presenti per poter essere scaricati, inoltre, il regolamento e la domanda di partecipazione e maggiori informazioni sulle proposte, che ricordiamo oltre a quelle previste per i viaggi all'estero prevedono anche un ampio raggio di soggiorni in alcune bellissime zone per tutto lo stivale dell'Italia, tra cui Campitello Matese in Molise, Canove in Veneto, Forni di Sopra a Udine, a Gallipoli in Puglia, fino a Nocera umbra, in Toscana a Castel Vecchio Pascoli, a Ovindoli in Abruzzo e nei ditorni di Matera, in Basilicata a Policoro Campus e Policoro Vela. La CISL nelle Poste Oltre un terzo dei 150.000 lavoratori delle Poste sono iscritti all'SLP-CISL. Con la forza delle idee di oltre 54.000 iscritti, grazie all'instancabile attività quotidiana della più numerosa, capillare e competente rete di attivisti presente in tutte le Unità Produttive, da oltre 60 anni la CISL guida l'attività sindacale nelle Poste. Difendiamo con professionalità e tenacia i diritti dei lavoratori; lavoriamo per costruire un futuro migliore per tutti. SLP-CISL fa formazione continua per i giovani e li aiuta nella loro crescita professionale. Entra anche tu nella nostra squadra e scoprirai che con il tuo impegno puoi effettivamente contribuire a cambiare le cose. Pensa al tuo “presente” e non perdere di vista il tuo “futuro”. Iscriviti alla CISL!! La sede di Milano è aperta dal lunedì al venerdì (ore 16.00 – 19.30) in via Tadino 18 (zona Corso Buenos Aires) e puoi facilmente raggiungerla con la MM1, fermata “Lima” o “P.ta Venezia”. Tel. 02.29528320 – fax 02.29528103. Periodico della Segreteria Slp-Cisl Milano anno 8 Giugno 2008 numeri 79 - 80 16