dicembre 2014 Biblio news Beethoven alla Scala Sarà Beethoven, genio planetario come pochi, a inaugurare la stagione scaligera dell’Expo con il Fidelio. Sul podio Daniel Barenboim che guiderà una prestigiosa compagnia di canto. A seguire altre 17 opere e 8 balletti per una stagione che si prospetta memorabile. La stagione dell’Expo del Teatro alla Scala si apre con Fidelio Daniel Barenboim ha scelto Fidelio per il suo della Scala ricorderà nell’Olandese Volante del ultimo 7 dicembre alla Scala come Direttore 2013. Leonore sarà Anja Kampe, cantante musicale, una scelta già fatta 15 anni fa da tedesca ma ormai di casa in Italia dopo essersi Riccardo Muti. perfezionata presso l’Accademia del Teatro alla Il maestro israelo-argentino ha diretto in molti Scala. Il suo repertorio comprende quasi tutti i teatri l’opera di Beethoven ma mai sulle scene principali ruoli per soprano delle opere tedesche. milanesi. Grande è perciò In particolare è già stata la l’attesa, vista la particolare Leonora della produzione affinità con la musica del 2003 del Fidelio del festival genio di Bonn dimostrata da di Glyndebourne e la Senta Barenboim nelle moltissime della già citata produzione Ludwig van Beethoven esecuzioni di tutte le sue scaligera dell’Olandese Nuova produzione Teatro alla Scala opere sinfoniche con le Volante. Il ruolo del cattivo, principali orchestre del ossia Don Pizarro, sarà Orchestra e Coro del Teatro alla Scala mondo e delle sonate per affidato a Falk pianoforte in veste di solista. Struckmann, basso/ Lo spettacolo è una nuova baritono che ha calcato le Dal 7 al 23 dicembre 2014 produzione del Teatro alla scene dei principali teatri Cantato in tedesco con videolibretti Scala. La regia è stata d’opera. Alla Scala è stato il in italiano, inglese, tedesco affidata a Deborah Warner, Viandante nel Sigfrido di al suo debutto sulle scene Wagner dell’edizione del Direttore Daniel Barenboim scaligere, dopo una carriera 1996-97 e il Barak della Regia Deborah Warner dedicata prevalentemente al Donna senz’ombra di Scene e costumi Chloe Obolensky teatro di prosa, in particolare Strauss della stagione 2011shakespeariano, con poche 12. Un Don Fernando di Luci Jean Kalman puntate nel mondo della lusso potremmo definirlo Cast lirica, tra le quali però c’è il quello di Peter Mattei che Fidelio della stagione 2001 gli appassionati scaligeri Don Fernando Peter Mattei del festival di Glyndebourne ricorderanno per l’eccellente Don Pizarro Falk Struckmann con l’orchestra diretta da performance come Don Florestan Klaus Florian Vogt Simon Rattle. Una referenza Giovanni nell’omonima opera tranquillizzante. di Mozart nell’edizione 2011. Leonore Anja Kampe Le scene saranno di Chloe Il libretto sarà scaricabile dal Rocco Kwangchul Youn Obolensky, che vanta una sito del Teatro a partire dal ventennale collaborazione Marzelline Mojca Erdmann giorno della prima con Peter Brook e una rappresentazione. Jaquino Florian Hoffmann discreta frequentazione del Scarica il libretto mondo dell’opera. Tra le sue dell’edizione 1999. La prima del 7 dicembre sarà ritrasmessa in 14 realizzazioni i costumi per l’Eugene Onegin di teatri e sale cinematografiche in alta definizione Ciaikovskij e il Don Giovanni di Mozart. con inizio alle 17.30. Il programma completo delle Quanto ai cantanti, vantano tutti ottime referenze. manifestazioni lo trovate sulla pagina Fidelio in Florestan sarà il tenore Klaus Florian Vogt, città del Comune di Milano. specialista del repertorio tedesco e che il pubblico Fidelio Daniel Barenboim Anja Kampe Klaus Florian Vogt 2 Falk Struckmann Fidelio: una tragedia a lieto fine L’unica opera teatrale di Beethoven deriva dalla Léonore del commediografo francese Jean-Nicolas Bouilly, tipica pièce à sauvetage, come si diceva a quel tempo. Oggi la chiameremmo una commedia a lieto fine. Siamo a Siviglia, nel XVII secolo. Lei ama “lui”, un garzone del padre, che vede la cosa di buon occhio e sogna prossime nozze. Ma “lui” non ama lei. Fin qui sembrerebbe l’ennesima variante del tipico triangolo di tante opere: il tenore ama il soprano ma il baritono si oppone, solo a parti invertite. Ma se andiamo a vedere le cose più da vicino scopriamo che la vicenda non ha nulla di scontato, tanto che si può definire unica nella storia del teatro d’opera. Innanzi tutto il luogo dove si svolge: un carcere dove il governatore Pizzarro fa rinchiudere senza processo i propri avversari politici. Il carceriere è Rocco, padre della innamorata Marzelline, mentre il garzone, il nostro “lui”, si fa chiamare Fidelio. Perché le virgolette? Perché non è un lui ma una lei travestita, Leonore, che è alla ricerca di suo marito Florestan, acerrimo nemico di Pizzarro, di cui da tempo non si hanno più notizie. Leonore teme che possa essere rinchiuso proprio nella prigione di Rocco perciò si è travestita da uomo e si è fatta assumere come garzone sperando di trovarlo. In effetti nella cella più sotterranea della prigione è rinchiuso proprio Florestan, ormai in fin di vita. Una lettera anonima avvisa Pizzarro della visita del ministro di stato don Fernando, noto come uomo magnanimo. Pizzarro decide allora che è venuto il momento di uccidere il prigioniero: dato che Rocco non è disposto a compiere questo crimine, nonostante l’offerta di una borsa di monete, sarà lui a ucciderlo. Rocco accetta solo di scavare una fossa con l’aiuto di Fidelio. Il secondo atto inizia con una delle arie per tenore più belle della storia W. Schroeder-Devrient dell’opera con la quale la prima Leonore Florestan canta la sua disperazione. Giungono Rocco e Fidelio. La cella è buia, il prigioniero è sdraiato più morto che vivo, irriconoscibile. Fidelio lavora alacremente. Quando la fossa è scavata si avvicina al prigioniero per offrirgli un pezzo di pane. Anche ciò è vietato ma Rocco non ha il coraggio di opporsi visto che per il poveretto sono gli ultimi momenti di vita. È solo a questo punto che Leonore riconosce il marito che però è talmente prostrato da non riconoscerla. Arriva Pizzarro e si avvicina al prigioniero con un pugnale in mano per terminare la sua opera infame ma Leonore gli si para davanti impugnando una pistola e dichiarando la sua identità. Pizzarro rimane interdetto: in questo istante uno squillo di tromba annuncia l’arrivo di don Fernando che chiede di passare in rassegna tutti i prigionieri. Quando vede Florestan in quello stato non crede ai suoi occhi e ordina che sia liberato all’istante. Cosa che avviene tra le grida di giubilo di tutti i prigionieri che inneggiano al coraggio di Leonore. Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 - Vienna 1827) Tedesco di Bonn ma di discendenza fiamminga, Ludwig (o Luis come talvolta si firmava) nasce da una famiglia di musicisti. Il padre, musicista alla corte del principe arcivescovo di Colonia, dove il nonno era stato kappelmeister, intuì molto presto le doti musicali del figlio e lo forzò con metodi brutali allo studio del pianoforte e del violino con l’idea di sfruttarlo come enfant prodige, come Mozart padre aveva sfruttato il giovanissimo Amadeus. Ma dopo pochi concerti dovette I funerali di Beethoven abbandonare il progetto per lo scarso successo ottenuto. Ludwig comunque dimostra fin da giovanissimo una grande propensione per la composizione: le sue prime opere risalgono al 1782. Due anni dopo entra nell'orchestra di corte e si fa notare dal conte Ferdinand von Waldstein che, intuendo le sue enormi potenzialità, nel 1792 lo presenta a Haydn che a sua volta lo invita a Vienna per proseguire gli studi sotto la sua guida. Nel 1795 pubblica la sua opera prima, i tredici trii dedicati al principe Lichnowsky, che gli assicurano una buona popolarità, grazie alla quale, dal 1796, riesce a farsi pubblicare anche i lavori scritti in precedenza, oltre a quelli che venivano via via prodotti. Vedono così la luce le prime sonate per pianoforte, il settimino (che ebbe un particolare successo), i primi quartetti, i due primi concerti per pianoforte e la prima sinfonia. È ormai un acclamato virtuoso del pianoforte quando comincia a perdere l’udito, tragedia che tiene segreta a tutti fino al 1802 quando la confessa ai fratelli con una lettera nota come il "Testamento di Heiligenstadt" dal nome del sobborgo di Vienna dove abitava. Nonostante questa disgrazia prosegue senza sosta la produzione di sinfonie, concerti per pianoforte e per violino, e pagine cameristiche, opere accolte ora con entusiasmo ora con freddezza o addirittura dileggio. S'accresce comunque la schiera degli ammiratori tra i quali i più grandi letterati e musicisti del suo tempo e potenti amici che spesso però vengono trattati con alterigia. Gli ultimi dieci anni sono vissuti tra malattie, crisi di misantropia e affanni d'ogni genere nella sordità pressoché totale. Ma è proprio negli ultimissimi anni che nascono capolavori come la Messa solenne, la nona sinfonia e i quartetti dall'opera 127 all’opera135. Muore il 26 marzo 1827. Secondo le cronache dell’epoca ai suoi funerali sfila una processione di oltre ventimila persone. 3 La vera Leonora Il libretto del Fidelio di Beethoven trae origine dalla commedia Léonore ou l’amour conjugal; fait historique espagnol en deux actes scritta pochi anni prima -nel 1797- da Jean-Nicolas Bouilly, autore oggi caduto nell’oblio ma che all’epoca era uno scrittore teatrale rinomato, con qualche ambizione politica. Il fatto cui allude il titolo è una vicenda realmente accaduta di cui Bouilly era stato testimone, lieto fine compreso. Siamo nel 1793, nel bel mezzo della rivoluzione francese. Bouilly è inviato a Tours dal governo rivoluzionario come pubblico accusatore dei controrivoluzionari della Vandea. Fra costoro trova incarcerato l’amico conte René de Semblancy. Per cercare di salvarlo, con la connivenza del carceriere Pujol, riesce a introdurre nel carcere Blanche, la moglie del Jean-Nicolas Bouilly recluso, travestita da contadina. Il tentativo di evasione però fallisce. La repressione contro i controrivoluzionari guidata Jean Baptiste Carrier, esponente della fazione più radicale e nemico giurato di de Semblancy, è talmente violenta che suscita l’indignazione persino di Robespierre che convoca Carrier e gli ordina di adottare metodi meno disumani. Ciò porterebbe alla liberazione di de Semblancy che Carrier vuole evitare a qualunque costo. Perciò, tornato a Tours, per prima cosa cerca di eliminare il rivale ma Blanche lo ferma impugnando una pistola. Proprio in quel momento arriva l’inviato di Robespierre, Saint-Andrée, che arresta Carrier e lo conduce a Parigi sotto scorta. Per evitare possibili complicazioni con la censura, Bouilly sposta l’azione un secolo indietro, nel Seicento, e per di più l’ambienta in Spagna. Cambia poi i nomi dei personaggi: de Semblancy diventa Florestan, Carrier, Pizarro; Pujol, Rocco; Blanche, Leonore; Saint-André, Fernando. Beethoven non fu il solo musicista che si interessò a questa commedia: era stata infatti già messa in musica anche da Pierre Gaveaux (1798) e Ferdinando Paër (1804), mentre Simon Mayr realizza la sua versione nello stesso anno della prima messa in scena del Fidelio (1805). Cosa trovi in biblioteca Audiovisivi Adorno, Theodor Beethoven filosofia della musica Augias, Corrado Beethoven: dove osa l’armonia Autexier, Philippe Beethoven: la forza dell’assoluto Beethoven, Ludwig van Fidelio Beethoven, Ludwig van Autobiografia di un genio Carli Ballola, Giovanni Beethoven: la vita e la musica Beethoven, Ludwig van Ludwig van Beethoven: alla scoperta dei compositori Dahlhaus, Carl Beethoven e il suo tempo Bietti, Giovanni Ascoltare Beethoven Morale, Ugo Introduzione a Beethoven Salvetti, Guido Fidelio e altre opere. Testo ed esempi al pianoforte Rescigno, Eduardo Ludwig van Beethoven Per i ragazzi Solomon, Maynard Su Beethoven Bergamini, Andrea Beethoven e l’età classica Solomon, Maynard Su Beethoven: Musica mito psicoanalisi utopia Sage, Allison Il mio primo Beethoven 4 Genesi dell’opera «Di tutte le mie creature, il Fidelio è quella la cui nascita mi è costata i più aspri dolori, quella che mi ha procurato i maggiori dispiaceri. Per questo è anche la più cara; su tutte le altre mie opere, la considero degna di essere conservata e utilizzata per la scienza dell’arte». Così Beethoven, quando ormai la sua unica opera teatrale si era guadagnata un posto di primo piano del cuore dei suoi concittadini e nella storia musicale. La prima versione dell’opera, che precisamente è un singspiel, ossia un lavoro con parti cantate e parti recitate, come ad esempio il Flauto magico di Mozart, fu presentata il 20 novembre 1805 al Theater an der Wien con il titolo Fidelio, oder die eheliche Liebe (Op. 72) (Fidelio o l’amor coniugale). Non incontrò il favore del pubblico tanto che Beethoven fu costretto a ritirare l'opera. Gran parte dell'insuccesso fu dovuto, quasi sicuramente, all'eccessiva lunghezza del lavoro (tre atti). Ma un notevole peso dovette avere anche il fatto che Vienna, in quei giorni, era occupata dall'esercito napoleonico e che in città si era venuto a creare un clima di generale paura tra gli abitanti tanto che quasi tutti gli spettatori erano costituiti da militari francesi. Ma Beethoven, ignorando le ottuse critiche di chi lo accusava di non sapere scrivere per le voci – basta pensare al ciclo di lieder An di ferne Geliebte (All’amata lontana), considerato da conoscitori e appassionati una delle opere che hanno aperto la strada al romanticismo in musica, dopo l’insuccesso rimise immediatamente mano all’opera partendo dalla revisione del libretto che chiese all'amico Stephan von Breuning. Il risultato fu una versione ridotta, in due soli atti, che fu ripresentata l'anno successivo (26 marzo 1806) con il titolo Leonore, oder Der Triumph der ehelichen Liebe (Leonora o il trionfo dell’amor coniugale). L’esito fu un discreto successo ma Beethoven di nuovo ritirò la sua opera, questa volta per una diatriba sui compensi. Fidelio (o Leonora che dir si voglia) venne comunque data alle stampe nel 1810, il che dimostra che Beethoven di questa versione era comunque soddisfatto. Quattro anni dopo (1814) sull’onda del travolgente successo della settima sinfonia, il Theater am Kärntnertor chiese a Beethoven di rimandare in scena la sua opera, questa volta con il titolo di Fidelio oder die eheliche Liebe. Ciò avvenne il 23 maggio di quello stesso anno ma non prima che il libretto fosse ancora modificato, questa volta da Treitschke, che lo migliorò sensibilmente dal punto di vista teatrale. Il successo fu trionfale. Il lungo travaglio compositivo portò a Fidelio un’altra caratteristica unica: per quest’opera furono scritte ben 4 ouverture. Oltre a quella del Fidelio scritta per la versione del 1814, che è quella abitualmente eseguita, ce ne sono altre 3 che sono note come Leonora 1, 2 e 3. In particolare l’ultima è considerata da molti una delle composizioni sinfoniche più perfette di Beethoven tanto da essere spesso eseguita nei concerti. Mahler che, oltre a un grande musicista, fu anche il più influente direttore del suo tempo, la inserì come interludio all’arrivo di don Fernando, quasi a fare da separatore tra la tragedia e il lieto fine. Da allora questa pratica è oggetto di dibattiti tra i puristi che la avversano perché non voluta dall’autore e i seguaci di Mahler tra cui si annoverano alcuni dei direttori più prestigiosi tra cui Furtwängler, Bernstein e Muti. Per la prossima edizione scaligera Barenboim, come già fece nell’agosto 2004 a Lucerna, non eseguirà l’ouverture tradizionale ma quella nota come Leonora 2, e non inserirà la Leonora 3 nel secondo atto. 5 Fidelio e Rocco scendono nella prigione per scavare la tomba del prigioniero Fidelio si rivela come Leonora e blocca l’atto criminale di Pizzarro minacciandolo con una pistola. Nello stesso momento arriva don Fernando: è il lieto fine La stagione 2014-2015 del Teatro alla Scala La stagione che sta per iniziare è particolarmente ricca di spettacoli: ben 18 opere oltre a uno spettacolo costruito sui finali di tre opere di Donizetti, intitolato “Le tre regine”, e 7 balletti, di cui uno da definire e un Gala des Étoiles a chiusura dell’Expo. Per avere un confronto la stagione 2013-14 aveva visto 10 opere e 7 balletti. Gioachino Rossini Otello Gaetano Donizetti Le tre regine Gioachino Rossini Il barbiere di Siviglia Giacomo Puccini La bohème Gaetano Donizetti L'elisir d'amore Giuseppe Verdi Falstaff Alban Berg Wozzeck Questi sono gli spettacoli in cartellone: Opera Ludwig van Beethoven Fidelio Bernd Alois Zimmermann Die Soldaten Claudio Monteverdi L'incoronazione di Poppea Giuseppe Verdi Aida Wolfgang Amadeus Mozart Lucio Silla Georges Bizet Carmen Giacomo Puccini (Finale Luciano Berio) Turandot Giorgio Battistelli CO2 Gaetano Donizetti Lucia di Lammermoor Pietro Mascagni - Ruggero Leoncavallo Cavalleria rusticana - Pagliacci Giacomo Puccini Tosca Balletto Nacho Duato Lo schiaccianoci Heinz Spoerli Cello Suites (In den Winden im Nichts) Autore da definire Spettacolo (da definire) della Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala Jean Coralli - Jules Perrot Giselle Ugo Dell'Ara Excelsior Alexei Ratmansky La bella addormentata nel bosco Spettacolo per la chiusura di Expo 2015 Gala des Étoiles Kenneth MacMillan L'histoire de Manon La Scala per i bambini Durante la prossima stagione la Scala ha messo in cartellone uno spettacolo concepito espressamente per i bambini. Si tratta di una particolare versione della Cenerentola di Rossini, ridotta e riadattata per i più piccoli. Le repliche saranno distribuite fino al 17 maggio. Guarda il calendario. I prezzi dei biglietti sono molto promozionali: 40 euro per un posto di platea e palco, da 5 a 20 euro per un posto galleria. Per di più pagano solo gli adulti mentre fino a 18 anni si entra gratis. Questa la locandina: La Cenerentola (dall’opera di Gioacchino Rossini) Elaborazione musicale e arrangiamento: Alexander Krampe Direttore: Maxime Pascal Regia: Ulrich Peter Scene: Luigi Perego Costumi: Dorothea Nicolai Lo spettacolo è stato realizzato in coproduzione con il Festival di Salisburgo. 6 Una serata alla Scala, un sogno non impossibile In tutto il mondo chi dice Milano dice La Scala. Per noi che l’abbiamo vicina andarci almeno una volta nella vita è un must assoluto. Se non ci siete mai stati non lasciatevi intimorire: cercate bene nel programma della stagione e riuscirete senz’altro a trovare uno spettacolo di vostro gusto. Se poi avete meno di 30 anni, c’è una pagina per voi. Ma trovare i biglietti è difficile, direte voi: lo sanno tutti. Difficile ma non impossibile. Ecco come fare. Per prima cosa bisogna individuare lo spettacolo. Consultate l’elenco mese per mese. Ogni spettacolo ha costi diversi in funzione dei posti. Visto che i posti disponibili sono pochi e le richieste tante, è fondamentale mettersi all’opera proprio alle ore 9:00 del giorno in cui aprono le prenotazioni: in linea di massima 60 giorni prima del giorno della prima. Se avete scelto la prenotazione on line, un po’ prima dello scoccare delle ore 9:00 del giorno fatidico, vi dovrete collegare alla pagina delle prenotazioni, gestita da Ticketone, la società concessionaria, a cui è bene registrarsi in anticipo. Se è la prima volta, è consigliabile leggere prima le domande più frequenti. Se vi siete collegati qualche momento prima dell’ora X noterete che il sistema di prenotazione non è attivo. Dovete aver pazienza ed essere pronti alla selezione del giorno dello spettacolo e del posto, perché quando il sistema si apre avrete pochi minuti per fare la vostra scelta. A questo punto: buona fortuna! Ma se non siete riusciti a prenotare, non disperate: ci sono altri modi per vedere lo spettacolo!. BAM, BAM, BAM, BAAAAM! Dopo il successo delle mostre “Mozart a Strisce” (2011), “Wagner a Strisce” (2012) e “Sempre Verdi” (2013) allestite da WOW Spazio Fumetto per celebrare l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, il museo quest’anno propone una mostra dedicata a Ludwig van Beethoven. Il titolo è BAM, BAM, BAM, BAAAAM! Il mito di Beethoven raccontato a fumetti. Vi ricorda niente questo titolo? Ma sì, è l’inizio della quinta sinfonia! Dai Peanuts a Pippo, dal fumetto americano alle eleganti scene delle Figurine Liebig, un viaggio nel mondo del fumetto e dell’illustrazione sulle tracce di Ludwig van Beethoven. La mostra gode del patrocinio e della collaborazione del Consiglio di Zona 4 del Comune di Milano. Martedì 16 dicembre, inoltre, in occasione del compleanno di Beethoven, Won Spazio Fumetto organizza l’evento “BUON COMPLEANNO BEETHOVEN”! aprendo gratuitamente le sue porte, dalle 10.00 alle 20.00, a tutti i musicisti, gruppi e orchestre che vogliano eseguire brani del Genio di Bonn per una giornata di grande musica! Un’iniziativa in collaborazione con il Consiglio di Zona 4 del Comune di Milano, l’Associazione Insieme con la Musica e il Sistema Orchestre e Cori Giovanili e Infantili (Lombardia) e con Fondazione Pasquinelli. Ingresso libero. 7 Biblioteca Comunale Sistema Bibliotecario Milano Est Biblioteca Comunale - Sede centrale Centro Civico Verdi - Via XXV Aprile 20090 Segrate Tel. 02 26902374 / 02 26902366 [email protected] [email protected] La Biblioteca Comunale di Segrate, Prossimi incontri presente sul territorio dal 1970, garantisce a tutti i cittadini la possibilità di informarsi attraverso la consultazione e il prestito di libri, quotidiani, periodici, dvd, cd musicali, cd-rom e risorse digitali. In Biblioteca è possibile navigare in internet da postazioni multimediali fisse oppure attraverso la rete wireless gratuita e accedere alla biblioteca digitale per consultare online quotidiani italiani e stranieri, banche dati professionali, risorse audio e video, e-book. La biblioteca organizza iniziative per promuovere la lettura coinvolgendo lettori di tutte le età, dai bambini agli adulti, e favorisce lo scambio tra culture diverse e l’accesso alle risorse informative e culturali da parte di tutti i cittadini, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale. La Biblioteca Comunale, con le sue sedi decentrate, possiede circa 64.000 volumi e circa 6500 cd e dvd. Fa parte del Sistema Bibliotecario Milano Est che dispone di circa 760.000 documenti che si possono richiedere con il servizio di prestito interbibliotecario. Venerdì 12 dicembre - Ore 18.30 Rassegna Incontri letterari Chi scrive e chi legge con Roberto Pegorini, autore del romanzo “Cuore Apolide” Interviene Cesare Cadeo, autore della prefazione del libro In collaborazione con D Come Donna APS Sala Conferenze - Centro Culturale G. Verdi Via XXV Aprile Ingresso libero www.bibliomilanoest.it 8