RECENSIONE DEL LIBRO “4 IN GRECO” DA PARTE DEL LICEO ROSMINI ALL’INTERNO DEL LABORATORIO “MONTESSORI” ANNO 2012 4 IN GRECO: MNEMOSYNE E RIFORMA DEL SE' Raccontare e scrivere un segmento della storia individuale è lo strumento per ricostruire, nella propria mente, ponti di collegamento e di senso tra i tempi vissuti . Ricomporre ciò che kronos, avidamente, inghiotte, e accomodare le parti indigeste del lauto pasto, con un pharmakon narrativo, è l'azione avviata dall'autrice, Margaret Maggitti, in un libretto, il cui titolo ricorda episodi di una realtà scolastica intransigente: '' 4 in greco - La narrazione immaginativa come risposta pedagogica'', edito da Lampi di Stampa, nel 2011. Il testo è stato recentemente acquisito dalla Biblioteca Montessori e richiesto, per il prestito, da diversi studenti. Un 4 in greco è – per la (allora) studentessa – il senso di un fallimento, quasi un lutto che tocca l'intera famiglia; è un limite che osa estendersi per l'intera persona, contaminando, d'inefficienza, ogni grado della vita quotidiana; capace di creare una prigione, ove il condannato – nonostante la buona condotta – non agguanta nessuno sconto di pena; quel numero genera una pianura interiore, deserta (e desertificante) e riduce la persona a un vaso svuotato del suo contenuto. La cura tarda ad arrivare e si arena in usurati e infruttosi percorsi: marziali medicamenti di lezioni private, vaghe strategie d'apprendimento e pomeriggi spesi in esercizi di traduzioni. Energivore le pratiche, ancora molto magri i risultati, e un senso del sé inabissato, oltre ogni umana sopportazione. Il clima muta nel momento inatteso di una disorientante proposta: uscire fuori dalla bolla, per accedere al recupero del sé (oramai lacerato), attraverso un veicolo antico, la praxis aristotelica: ''Chiunque produca qualcosa, la produce per un fine, e la produzione non è fine a se stessa''. Con uno straziante 4 in greco, è possibile anche interpolare lo studio con un segmento temporale lavorativo in una libreria. La rigenerazione del “malmesso sé” è repentina: nuova vitalità, possibilità di interpretare le proprie competenze, compensazione dei limiti, inedita capacità di ricucire un lacerato tessuto e di ridisegnare un fresco modello, un rinnovato senso comunitario e un riscatto complessivo significativo. Quella praxis -- costituita da variegate e impegnative mosse comportamentali, adeguate al ruolo lavorativo – conferisce luminosità, e bilancia un'asimmetria identitaria. Il seguito dell'avventura è il recupero rigoglioso delle potenzialità e la messa a fuoco di un progetto di vita e di studio che consentono di pervenire a un brillante risultato: la Maggitti, attualmente,tiene laboratori di educazione formativa per le difficoltà di studio e di apprendimento: una sensibile restituzione del suo processo di restaurazione. Il nesso delle vicende biografiche della Maggitti, colla dimensione del fare, del ri-pensare e del prendersi cura, attuata nel laboratorio Montessori, risulta naturale: la positiva ri-visitazione del sé è messa in moto da un nuovo modo di intendere le discipline – colla possibilità di gustarle, senza l'incombenza di un giudizio valutativo -- e dall'occasione preziosa di imparare ad insegnare. La conferma del ripristino motivazionale scolastico (già esplicitata nell'articolo precedente) è soddisfacente testimonianza per diversi “studenti tutor” del Laboratorio. Come sopra: aiutare per aiutarsi.