BARETTI
GIUSEPPE
"
LA
LETTERARIA
FRUSTA
„
RICERCHE
FERRARI
EMIRA
BOLOGNA
DITTA
ZANICHELLI
NICOLA
(Cesare
e
Giacomo
MDCCCXCVI
Zanichelli)
?Q408:
ALLA
DEI
SUOI
L' UNICA
MEMORIA
POVERI
MORTI
SUPERSTITE
79"
1 vita
in
tutto
il
e
i
il
dopo
vi
paese
ebbe
è
vi
altri
con
regnarono
quali,
venti
vero,
essi
sian
pur
nel
ripercuotersi
fi*ancese
dove
d'Italia,
spazzati
Aquisgrana;
rivoluzion
della
nostro
li
il
che
biliti
sta-
erano
d'
a
filosofi
si
vi
quali
trattato
sino
durò
procurò
principi
governo
riformatori,
che
quiete
dei
paterno
del
spenta
era
nella
la
sec.
si
politica
Italia,
XVIII
del
metà
LLA
anni
narono,
ritor-
dopo,
intendimenti,
stati
retrogradi,
ma
i
2
—
furon
certamente
—
de' moti
conseguenza
rivoluzionari.
Nella
domestica
vita
più elevata,
che
il
carattere
d'
il
cicibeismo,
rispecchia
ogni
di
letteraria
letteratura
(1)
C.
Cantù
sec,
XV
occulta
ampio
francese
III
si
Milano,
affetti
(*);
nella
la
campo
(*);
principalmente
vegga
Parini
L'abate
d*
contemporanea
cicibeismo
Sul
glia
fami-
della
propositi
trovava
spesso
dominava
santità
ogni
serietà
d'ogni
vita
la
e
1889
G.
e
dei
Lombardia
Storia
Carducci,
f
Giorno,
del
(")
Il
accennando
da
nostra
la
va
gente
forza
a
di
il
tura
va
forza
tradurre
parlare
putendo
di
occhi
frasi
libri
e
franceserìa
«.
era
dove
francesi,
lorenesi,
veggenti^
To"
come
Toscana,
dei
48
p.
alla
Appunto
stessa
leggere
delle
a
'
Lorena:
I,
Medici
dei
casa
nella
di
voi.
familiari,
alla
di
facendo
1890.
principalmente
poco
quella
sottentrata
la
Lettere
Baretti,
dove
scana,
Zanichelli,
Bologna,
osservava,
a
d'
classe
assai
società,
piaga
destituita
e
della
va
ogni
e
stando
gua-
scrit"
3
—
poesia
in
da
secolo
sonetti,
tutti
ricolmi
d'
di
odi,
come
alle
quell'accademia,
la
e
buon
gusto
poetico
d'intenti:
chi
di
esercitava
non
grandi
e
dei
profusa
adulazione
,
teratura
let-
nostra
più
tempo
nobiltà
e
godeva
non
lauta
benda,
pre-
lucrose
il favore
ottenere
avesse
del
qualche
o
il
ancor
elevatezza
cospicue,
era
r
la
letterati
scopo
o
ristorare
decadimento
ogni
mancava
quale
antitesi
degl'Italiani^
Ai
vavano
pro-
zione
opposi-
alle
voler
di
un
deplorevole.
dei
ed
trascinare
per
in
sorta
Secento
in
nuzzati,
smi-
che
del
rendite
concettini
ampollosità
finito
gini
imma-
sdolcinate,
d'esser
vantava
poi
di
di
poemetti,
futili,d'
argomenti
forme
quale
l'Italia
poemi,
ridicole,
e
la
Arcadia,
allagava
canzoni,
puerili
si
V
imperava
mezzo
^
potenti:
ampiamente
fessioni,
proe
il
sidio
sus-
mezzo,
nelle-
4
—
dediche
dei
nobiltà
di
cariche
libri;
natali,
alta
la
deir
incenso.
nube
Il
si
Italia
in
cui
la
loro
nobiltà
di
poesia,
e
un
che
sapesse
del
i belati
dagl'
inspirare
maggior
di
delle
forma
di
forte
e
merevoli
innu-
volgerla
e
e
tente
po-
sopore
Aminta
compagne,
animo
voce
funesto
dal
a
zione
corru-
necessario
una
sorgesse
nell'arte
più
vestire,
la
era
pensiero
meglio
costumi.
ne'
Mirtilli, Dafni,
degne
lòdi:
T artificioso
e
foggia
cullavano
per
lusinghiera
letteratura;
destarla
per
o
levare
e
e
condizioni
tali
per
scuotere
alto, ri-
chi
a
falso
o
facili
delle
turibolo
infiltrava
in
in
sedeva
nella
nella
nell'arte,
In
il
chi,
censo,
carezzevole
penetrati
erano
per
concessi
agitare
sapeva
che
o
plauso
i favori
mezzo
di
scopo
onorifiche,
il
—
e
nuovo
a
nella
denza;
indipenincorrotto
il
sen-
5
—
timento
un
ormai
del
di
via
delle
e
col
quella
nel
bamboleggiante
nella
forma,
sfida,
a
la
fina
quale
la
con
costumi
del
quelli
giovin
lenne
so-
ribile,
ter-
nome
decrepita.
del
acuta
punta
sua
di
una
un
ed
tori
scrit-
dagli
letteratura
una
prosa
melliflua
gettasse
assumendo
All'ironia
i
quella
pure
preferite,
eran
disprezzo
pensiero,
che
ma
moderne^
e
di
e
goria
vi-
con
supremo
poesia
molli
conoscenza
antiche
soprattutto
di
che
e
estesa
con
letterature
tolleranza
in-
le
tutte
passato
forma,
moralità;
spregiudicata
con
gettasse
tradizioni
della
spento
che
uomo
—
tutta
sottile
riva
fe-
classe
in
una
da
signore,
Parini,
lui
reso
.
immortale
dal
pure
società
;
al
Goldoni,
superficiale,
del
suo
molieresco
coturno
che
ritraeva
tempo,
zato
cal-
arte,
con
al
sia
vivo
divertendola;
la
6
—
al
calmo
sorriso
Gozzi,
di
in
e
Egli
risoluta
prefiggeva.
nella
Italia,
Figlio
solo
di
carattere,
dotato
di
servitù
;
fermezza
che
continua
del
dalla
paese,
europee
lo
de'
severa
costretto
uscito
di
vigoria
e
stessa
nella
vato
colti-
e
alla
serietà
nazioni
che
indolente
bellezza
era
pera
l'o-
Piemonte
quel
indipendenza
d'
geografica
alle
di
serbato
natura
fortificato
cui
e
alla
nella
posizione
di
perché
educato
popolo
dalla
militare,
efficace
all' intento
aveva^
spirito
quel
aperto
necessarie
lunga
da
monti,
ed
rispondesse
sua
pensiero
si conterope-
parte
gran
qualità
lo
provvidenziale
eminentemente
era
le
che,
pre"»ttore
Baretti.
Giuseppe
tutte
faceva
fu
l' asprezza
rasse
d'
si
che
spare
Ga-
di
dignitoso
e
morale,
sana
s' unisse
si
^
condava
cirsuoi
attività
stessa
campo
sèmpre
7
—
lotta
in
fra
tutti
lui
di
nobile
ardito
fare
a
della
fiero
di
libertà
di
d'intendimenti,
franco
e
atti
d'azione,
e
geniti
in-
aveva
partigiano
pensiero
e
Baratti
elementi
gli
caldo
un
il
loro,
—
tere
carat-
pronto,
della
propugnatore
verità.
Egli
(^)
1719
(1)
d*
nato
era
Com'
è
Italia^
voi.
primo
una
per
il
nato
lettera
dal
marzo
Mazzuchelli
;
Custodi
Baretti
si
l'autore
"
scriveva
il
che
),
Baretti
del
comune,
milanese,
inviò
al
Il Franchi
ripetè
\*
corrèsse
la
per
scritti
dichiarava
i
voi.
in
suoi
settembre
II,
procinto
quarant'un
del
l'
1760.
offerte
la
ricavo
in
136,
di
il
errore
date
prova
p.
data
erronea
primo
altra
;
Carlo
benemerito
delle
scorta
una
sopra
amico
un
die
il nostro
essere
basandosi
16,
familiari^
22
Monfer-
( Scrittori
affermò
che
suoi
malgrado
d'aprile
Mazzuchelli
I
17
con
ne'
Lettere
dalle
del
biografia^
Tanzi,
barone
Baretti
II, parte
Baretti
del
il 25
il
noto,
bresciano.
conte
del
di
22
Antonio
Luca
da
Torino
a
cui
rarsi
innamoanni
»:
e
8
-.
rato,
da
e
Caterina
infanzia
di
di
quelle
ad
padre,
non
figliuolo
né
a
coltivarne
svegliato
e
fondato
dai
del
Baretti,
si
(i)
Cfr.
Baretti,
balpina,
in
Torino,
D.
di
studi.
allo
stato
benefìcio
un
maggiori
;
disposto
allo
una
aveva
ribellava
A.
l'ingegno
l' indole
ma
studio
delle
singolarmente
e
cui
per
cazione,
edu-
sana
una
avviarlo
suoi
lettere,
atto
buoni
fruire
per
d' animo
e
con
voleva
principio
lingue,
terno
ma-
certamente
era
al
delle
quelle
l'amore
mente
impartire
ecclesiastico
G.
di
uomo
elevate,
pronto
Da
di
quel-
prodigare.
sa
poco
di
cosi
solo
l'
dal-
fratelli,
tre
carezze,
che
intelligenti
Il
privo
e
fin
0;
altri
con
madre
affetto,
cure
Tesiò
rimase,
orfano
r
—
1883
alla
cosi
Ferrerò,
Curiosità
vera
e
Voi.
Della
ricerche
V,
pp.
zione,
voca-
vita
Famiglia
di
storia
524-5^0.
ec-
di
su-
9
—
clesiastica
in
né,
alla
come
della
causa
dalla
nascita,
Tuttavia
dal
suoi
anzi
quale
per
cui
egli
predilezione.
L'
latina
gli
lingua
per
alla
quale
(^)
Il
allo
lo
studio
se
ne
Che
da
lingua
dalla
colpa
me
d'un
gli
fece
poco
pedante
perdere
(Potsit
dì
latino
maledetto
l'affetto.
Piacevoli)
veniva
av-
greca,
di
brama
in
lamentava
un
esito
(*). Peggio
della
e
della
Zampieri:
So
Per
attitudine
all'infelice
trascinato
Baretti
studi
quegli
impartito
era
uggiosa
rendergliela
sizione
oppo-
insegnamento
riesci
che
pedante
di
di
nel
padre,
fiera
tanta
aveva
gare
pie-
possibile
sempre
compimento
la
sotto
luvara.
il
desideri
trovò
al
padre
fu
gli
portava
tettura,
all' archi-
darsi
Filippo
non
ai
che
miopia
poteva
dell'abate
giuridica;
carriera
professata
guida
—
un
netto
so-
IO
—
sì
sapere,
dedicava
guida
senza
padre
che
in
il
col
volta
e
mano;
Baretti
se
ne
*^
Pino.
nipote
Più
"
scrive
egli
—
lera
col-
sorprendeva
greca
più tardi
una
lo
e
in
montava
volta
sappiamo
doleva
maestro
senza
grammatica
noi
d'
il
:
qual
ogni
colla
—
me
—
„
ne
strappò
me
la
in
studio
tale
Un
avendomi
pareva
di
scialacquo
di
Vittorio
saputo
che
A
al
solo
questo
quale
non
il
primo
Amedeo
un
lui
senza
jota
di
mi
modo
potei
role
pad'
mai
una
straforo.
un
avendo
tempo,
divenuto
era
di
a
osservato
d'Ormea
più
studiarla
a
e
mano
molte
con
capo
contumelia,
trovato
di
grammatica
battette
di
volta
la
mero
cemente
sagamarchese
Ministro
mai
aver
greco.
fece
più
male
un
medio
ri-
portar
(')
„
i}) G.
Baretti,
Scritti
scelti
inediti
o
rari
II
—
Abbandonato
una
scelta
sua
impaziente
degli
egli leggeva
ben
e
cosi
nello
guidarlo
(^). La
lettere
ordine
gli
da
dicati
in-
più
studio
delle
formava
si
solide
senza
e
ca-
quanto
i
cultura.
sua
senza
che
certo
eran
non
istruirsi,
d'
quali,
i
dalla
spinto
libri
primi
senza
consigliarlo
autori,
mano,
dice,
a
di
avidità
i
sotto
ci
stesso,
capace
nella
egli
sé
a
persona
pitavan
—
.
Ma
Custodi),
p.
il
stesso
altera
e
Bianchì,
Milano,
gegno.
in-
suo
nella
nello
dell'indole
prova
(ediz.
traviare
avvenimento
un
doveva,
famiglia
dar
di
minacciava
basi,
sua
tempo,
dignitosa
1822,
voi.
I.
220.
(1)
*
*
E
Non
ho
leti*
Che
il Loredano,
maggior
per
quand'
altro
il
Lupis,
(Poesie
Cfr.
ottobre
altresì
1763.
la
Frusta
sventura
piccino
era
il
Marino.
Piacevoli)
Letteraria]
N.
II,
15
la
—
del
giovane
vita
quale,
furono
e
alla
presso
di
e
del
(1)
n
(il padre
reria,
poi
suoi
due
l'altro
Per
p.
tutto
504
e
ciò
segg.
famiglia
di
fabbriche
e
di
confronti
eh'
da
cui
in
cassiere
era
cerimoniere
si
Miglyna
possidente
uno
marito
asserisce
54),
la
sposa,
egli dipendeva,
quale
l'asserzione
infondata
La
al
delle
era
Arcivescovo
dell*
(0-
vassallo
ma
fratelli
sposa
procurava
( p.
Custodi
ballerina;
una
origine
dei
dal
era
noveffa
Ge-
condusse
intendente
fortificazioni,
si
donna
1735
del
protezione
Capriglio,
cinquantina,
che
bella,
tanti
da
giovane
una
giugno
27
giovane
era
gli
parte,
vedovo
già
Astrua,
la
sua
conseguenze
maggior
Baretti,
invaghito
il
Le
la
per
nella
giovevoli.
Luca
anni
determinare
e
cambiamento.
un
del
—
Torino
del
),
fa
diligente
il
traeva
Torino
di
del
prima
Ferrerò,
essa
e
Teso*
Nunzio^
supporre
biografo.
Op,
cit,
14
-
ziava
cosf
tempo
di
fortuna
vita
sua
il
lettere;
egli
ambi
dettò
nelle
fama
scrisse,
di
con
in
latino
terato
let-
meglio
o
.
facilità
straordinaria
Q),
poesie
egli
benevolo,
acquistarsi
;
il
Sarto-;
del
semplice,
poeta
e
la
Cantoni,
versato
e
un
ebbe
mercatura
colto
modesto,
non
C.
nella
uomo
ivi
poiché
a
e
negozio
Peritissimo
pur
d'uomo
incontrare
dirìgeva
retti.
^
letterato,
di
quale
era
la
—
ed
in
italiano,
che
.
una
limpida
vena
Cantoni
11
d*
umo-.
(*).
piacevoli
rende
rismo
fresca
e
V
apprezzando
animo
.
scrisse
il Tanzi
al
GHiuii
Lettere
inedite
Unione
Cooperativa,
{\)
V
Ab.
V,
(2)
Cfr.
e
voi.
XXU,
di
op.
Cfr.
G.
1895,
Menghini,
B.
G.
Mazzuchelli.
p.
dt.,
M.
Men-
garetti,
Roma,
17.
lettera
del
B.
a
Rodella.
Malagola,
umorista
pp.
ai2
{in
e
Carlo
Cantoni
Giorn.
Stor.
segg.)
giatore
favolegd.
lett.
it.,
15
—
nobile
gli
1*
e
i
durante
Guastalla,
consigli,
e
tanto
quasi
r
questo
le
totalmente
che
coke
gli
Da
del
mezzo
ad
avvicinare
notevoli
più
e
relazione
amico
Milano,
21eno
Apostolo
Baruffaldi,
coi
quali
letteraria;
del
e
lui
affettuosi
e
Passeroni,
il
Tanzi,
1* Imbonatì,
si
a
lo
glia;
fami-
sua
stabilirono
Parini,
i
venne
di-
Gozzi;
della
il
prèsto
il Ricetti
43,
rapporti
lamo
Giro-
Venezia
G.
nel
nell'intimità
e
entrò
a
conte
andò
dove
ammise
fra
rono
suppli-
e
tempo.
suo
Conobbe
in
per
cominciò
più
agevole
mancata.
e
egli
persone
del
più
istruzione
prima
in
cognizioni
studio,
momento,
Cantoni,
di
resero
lo
anni
due
rimase
prodigo
caro
giovane
nei
e
Baretti
gli
quella
a
il
fu
che
pili
del
affetto
quali
gli
e
era
vivace
ingegno
grande
pose
—
quali
il Villa, il
lo
intro-
dassero
lo-
—
neir
accademia
fu
inscritto.
ove
Colà
cominciò
poesie
giocose,
Berni,
pel
ammirazione
tanta
parte
colà
fu
egli
in
La
i
tellettuale
In
Rime
( in
"
r
Non
£
mi
gli
Perch'
Con
capitolo
che
vo'
bène
egli
bella
più
dice
lingua
tutti
e
i
rime
in
si
citazioni
eser-
mantovano,
) egli
in
dice
tutto
:
il mondo
contenti,
più
suoi
questi
poteva
non
a' miei
quanto
con
le
tra
mi
e
quel
istruzione
32
più
mi
educazione
Berni,
dolce
dotte
Vettori,
p.
col
poeta
paia
al
ecc,
sempre
e' è
Che
egli
in
tutti
sua
letterarie
un
ho
di
Però
piacevoli
Io
la
e
dei
ed
le
assodò.
e
(1)
B.
deriva
uno
genere
V
de
satirica
come
consigli
del
cui
vena
questo
sue
scon
una
da
sua
le
quelle
aveva
{') e
proseguirono
arricchì
da
comunanza,
versazioni,
letterati
egli
salutato
gliori poeti
tempo.
imitate
della
mati,
Trasfor-
leggere
a
quale
finata
dei
giocondo;
parenti,
pensieri
obbedienti
».
di
i7
~
dacché
vivere,
per
famiglia
sua
genio
lo
occupasse,
(^);
fìi di
dove
là
di
e
Cuneo,
a
fbrtificaisioni,carica
delie
anche
soddisfarlo,
poteva
non
suo
Torino,
a
1747,
rara
Fer-
a
contro
ma
nuovo
nel
troviamo
colk
che
Pare
rotta.
era
impiego
un
relazione
ogni
si
cttetode
cercarsi
di
quella
menticare
—
die
sua
per
confessione.
quindi
Costretto
di
speranza
anche
buon
un
"
cicalamento
Primo
patria,
nella
Senato
del
in
impiego
incorso
essere
per
alla
rinunziare
a
provazione
disap-
con
un
sulla
*
suo
Vera
„
dèi
Prof,
pri(*),
(*)
al
e
Cfr.
V,
la
Quiriniano
„
G.
Bartoli;
di
incapace
M.
Menghini,
beni
senza
prò?
col-
riacquistarsi
op.
cit]
lettera
nel
1744,
del
ratti
Ba-
Barnffaldi.
(*) Il padre
«redi
Dittico
del
spiegazione
ed
vedova
Ferrerò,
era
suo
op,
cit.
il
morto
figlio
avuto
da
lasciando
lei, Paolo
r
adulazione
perduto,
"ial
col
e
di
o
di
nuovi,
libera
più
di
gliato,
e
che
della
si
senti
la
libera
nel
partiva
Vi
che
lìngua
si
Baretti
si
durò
relazione
cosi
il
B.
ben
più
Spectator
rato
innamo-
aveva
glese,
in-
letteratura
attratto
alla
nazione,
cui
Samuele
presto
allora
La
dalla
Johnson,
volta
1751.
conobbe
che
invo*
dello
della
e
un'aura
irresistibilmente
trovava
letterario
il
lo
lo
e
in
fors'anco
e
foglio
un
deirAddison,
verso
respirare
asserisce
di
lettura
spinto
paesi
conoscere
pura^
come
il favore
altro;
cercarne
desiderio
popoli
servilismo
alto
valenti
a
Johnson^
inglese,
stabili
fra
e
la
tutta
di
eminente,
collocò
di
vita*
subita
dei
i
e
naggio
perso-
un
schiera
Londra,
luì
cera,
sin-
loro
affettuosa
nella
vimento
mo-
amicizia
un'
per
dei
capo
rati
lette-
quali
la
19
•-
in
apprezzarono
le
per
qualità
dell'anima.
questo
di
sentire
air
Italia
di
di
e
ed
mai
più
Vi
in
da
gli
fare
di
avrebbe
non
gnando
guadaattività
comodamente;
di
ed
in
altri
il B.
fu
dato
libri,
tanto
Ispagna,
parenti
liano,
ita-
pubblica
lingua,
risparmiar
viaggio
dai
tecipò
par-
Teatro
del
possibile
viaggio.
gli
desiderio
anni,
grammatiche
cui
amore
non
instancabile
sua
lezioni
Southwell,
forse
nove
diede
però
Y
partirne.
a
direzione
suo
modo
se
vivo
un
tellettual
in-
e
fratelli
cuore
e
tento
con-
suo
e
suoi
alla
fu
il
al
vivere
dizionari,
€
consono
trattenne
colla
tanto
morale
pensato
si
mente
ambiente
patria
amarono
essere
pensare,
in
ritornare
dovette
a'
messo
lo
e
della
egregie
cosi
avesse
seguito
Egli
di
—
latogli
agevo-
Odoardo
di
per
da
gno
compa-
2IO
.^
Egli
Londra
da
Parti
il
concesso
in
onoratamente
costretto
a
vita
egli
modesta.
Ma
doveva
restar
Genova
il
subito
fratelli.
egli passò
in
fratelli,
egli,
vita
in
di
quattro
ad
seguente
leggiatura
vil-
nella
e
dinare,
d'or-
familiari
di
appunti
però
piacevole
trascurò
Lettere
volumi,
pubblicare.
ciare
abbrac-
Imbonati;
gaia
Ma
a
condusse
tempo
non
tante
volta
Southwell
Piemonte
alla
una
Giunto
Odoardo
conte
di
poco
questa
1760,
del
i suoi
quel
Nell'autunno
campagna
esser
deluso.
parecchio
mezzo
della
in
indi
corse
vivere
senza
anche
novembre
19
di
condurre
per
Venezia
a
i
avrebbero
modo
altrove
cercare
clementi
pili
patria,
egli abbisognava
cui
in
fatti
1760*
agosto
lui, gl'Italiani gli
di
finalmente
e
il 14
che,
sperava
verso
•—
viaggio,
aveva
appena
ai
che
zione
inten-
ap-
-^22
seguire
Venezia
a
lettere
familiari,
il
Ma
già
la
preso
di
a
B.
si
di
V.
"
a
V.
di
V**
il vivo
le
delle
e
sue
tenzioni
in-
di
il
per
tende
inla
salva
il finto
sotto
Milano.
Se
ciò
dubitarne,
fare
cennare
ac-
che
dove,
man
li
passi
da
Anche
argomenti
incontrare
del
solo
lettere
posso
Venezia.
estenda
il conte
traspirare,
a
di
era
relazione
qui
data
E.
si
avvisare
Venezia,
sue
come
air
Firmian
Restami
:
sue
rirvisi.
trasfe-
di
il B.
lasciato
della
succeda,
si
di
delle
Eccel.''*, egli scrive,
delle
in
di
proseguire
edizione
nome
pensò
contro
costui
ha
quanto
egli
dargli
trasferito
è
stampa
briga
procedere
suo
la
conte
nel
d'Andrada,
•
—
cherà
toc-
tuni
oppor-
questa
Eccel.za
dove
sin
desiderio
tizia
no-
che
ho
di
soddisfazioni.
„
E
perché
il
conte
V
d'Andrada
Inquisizione
si
di
Stato
adoprò
della
23
—
—
Repubblica
spedisse
del
una
dominio
si
ordinava
si
supponeva
di
di
la
ricoverato
air
fosse
Vediamo
e
in
Milano
da
vietargli
opera
(*)
stampe.
delusioni
preparate
erano
egli
che
voci
altra
miei
falsità
( 1)
in
suo:
amici
Cfr.
qui
di
Masi,
Farucche
si
erano
libero
lasciando
e
"
all'animo
sfogo
de'
lui,
a
Che
il
numero
diminuisca
è
quel
balordo
mercante
Frusta
Letteraria
e
e
Sanculotti,
tello
fra-
false
le
accaduto
fatto
sul
fino
giunte
al
scriveva
correggendo
Amedeo,
1886.
di
Venezia.
Già
gogò,
neti;
ve-
fosse
nuove
gli
amarezze
nuove
e
alle
che
dunque
stati
qualunque
dare
per
che
appena
Inquisizione;
di
quale
Baretti
negli
avviso,
pubblicazione
egli
il
cercare
Rettori
i
nella
circolare,
darne
trovato,
tutti
a
Bue
Milano,
un
Feda-
Treves,
24
—
Sono
—
questi
stato
di
ho
dove
di
molti
lore
visto
hanno
m'
essi
mi
giorni
Tanto
qui,
e
pigliare
la
(1)
prima
Il
volta
15
(in Archivio
651).
mano
La
da
Lettere
Storico
stezza
tridi
scrivere
e
però
vergogna
1762.
stampata
Greppi
p.
cuore
in
A.
inedite
lettera
La
fu
nel
Neri
di
Lombardo,
G,
^
son
avuto
ancora
(')
:
dalla
novembre
intitolato
veva
scri-
dacché
quanto
alcuno.
lavoro
nava
abbando-
strangolato
penna
ad
riga
una
ho
non
sere
es-
prime
Greppi
Antonio
stato
sono
potrei
Mantova
da
e
viaggio,
per
alle
intanto
ma
amico
air
invitato
pranzo/nelle
a
città
questa
e
altre
"
Milano;
di
case
i
volentierissimo
in
e
che
cavalieri,
hanno
campagne,
tutti
venti
di
due
duchessa,
una
più
e
Gorrini^
marchese
trovato
marchese
tutti
dal
Busserò
a
passati
quattro
....
bel
suo
B.
an.
per
ad
A.
Xin,
35
—
malinconia
la
vince
che
e
che
me,
ha
del
mondo
eterna
a
Non
tudine.
che
vorrei
riconoscente
far
effetto
Tanzi
sull'
Il
da
spento
retti
con
nella
tanto
un
la
Tanzi
queir
Scelta
vigore.
mi
era
morto
inesorabile
di
lettere
di
gradb
soleva
poco
tenere
poteva
poco
familiari
di
povero
tanto
male
";uor
volo
nostro
da
con
un
quale
fatta
ha
ìX
più, perché
per
del
chi
di
nell'animo
legato
di
animo
ne
fossi
uomo
sfogo
rettorica,
(*), che
(*)
di
dico
uno
per
e
passasse
mia
quella
tenerezza
ne
ve
tanto
mostruoso
essergli
non
fatto
ch'io
iì più
di
catena
non
far
procurato
e
il
ha
che
bisognerebbe
piùinsapito
a
il mio
generoso,
Sig. Antonio,
magnanimo
venire
fa
sig. Antonio,
caro
il mio
cordiale,
tanto
mi
e
il mio
ringraziare
mio
~
che
tempo,
il
descrisse
Ba*
26
—
vicino
vicino
voi,
a
del
mio
—
tanti
a
altri
sviscerato
più
getti
og-
affetto
„.
In
tristi
queste
abbattuto
mo,
già
moralmente,
da
scossa
Baretti,
al
scrisse
consolandolo;
(*)
e
da
e
altro
che
ozioso
la
anche
signoria
Di
P.
perché
fare
lettera
ha
mi
poi
proprio
buon
sarebbe
653.
in
punto
gennaio
che
Dacché
volta
una
viaggio,
e
alle
sventurato
e
chiedeva
1763
perché
lettere
perché
risposta,
vos"
risposto.
venni
e
persuaso
Tanzi,
lo
che
rispondere
e
non
si
stesso
Greppi.
ero
che
il
gli rispose
29
scritto
ho
gravemente,
nostro
mi
vi
Mantova
fui
che
mia
del
Amatissimo
"
lute
sa-
tuttavia
data
malinconico
non
ammalai
in
:
non
Mantova;
un
(*),il quale
è
cosi
Milano
avete
egli
sappiamo
lettera
comincia
lasciai
di
La
colla
Venezia,
a
Ed
Greppi
ani-
sofferenze,
tante
gravemente.
d'
e
giunto
appena
ammalò
disposizioni
della
qui
fu
andare
qual
dispiaciuto.
presto
settimana
una
di
dove
intera
il
trovare
avventura
Cfr.
„
a
mi
Neri,
non
op. cit,
S7
—
il nostro,
che
lasciato
frutto
davvéro
dolersi,
viveva
però
che,
eh'
vigoria
egli,
iere,
se
sori
su
ciò
del
al
massimo
vedeva
colla
Frusta
sempre
il
gallo,
Portodal
la
volume.
il
B.
maggior
grado
cosi
revi-
dopo
che
di
Lei*
sue
dai
secondo
polemizzante
posto
le
stampa
parte
un'opera
un
che
altra
e
letteratura
aggiunga
desistette
indispettito,
pubblicazione
d'
si
ciò
la
più
sempre
riguardava
oltre
proseguire
rito
spitempo,
un
mutilate
cosi
che
esser
suo
a
pubblicare
vide
che,
ardita
A
volendo
le
Pare
effetto
morale.
uno
poteva
deprimerne
a
tivo
mo-
in
del
ed
causa
iròntribuiva
la
che
tranquillità
dell'abbattimento
e
Governò
trovar
dì
stato
dal
quieto
poteva
non
di
—
e
Letteraria
drizzarsi
mole,
che
nella
doveva
eminente;
sasse
pen-
pare
occu-
è
certo
egli,
davanti
che
il
fJEintasma
della
sfida
una
contro
lanciarla
$ai
in
Nella
quel
seconda
volendola
die
del
Doni,
in
trovarsi
fii il
**
Roma
meno
nondi-
deve
chetipo
l'ar-
dove
des
Journal
in
pure
di
Francia,
an-
ria
Libre-
o
e
XVII,
e
la
origine,
nella
Venezia
XVI
XVIII
sec.
V
cui
bizzarrissimo
secoli
dei
del
di
di
as-
vezzo
rintracciare
avvisi
quegli
si
'dacché
tempo.
metà
periodica,
stampa
Io
egli poteva
pseudonimo,
un
uso
che
animo,
grande
sotto
in
sfida
questa
con
celava
società
una
E
respingeva.
come
assunse
censura,
savants
„,
in
tuttora
vivo,
grande
espansione.
Apostolo
(*) Vedi,
giomaKsmo
scher,
1899*
la
Zeno,
per
più
un
(*)
Giornale
il
stampava
77
era
di
Venezia
si
In
dei
Galleria
notizie,
estese
letterario
periodo
in
Italia,
ktteroH
di
E.
di
Minerva
Piccione,
Torino,
Loe-
30
-
la
quest'opera,
tutta
—
quale,
rivoluzionaria,
delle
forti
di
sì
di
opere
che
faceva
più
gli
elementi
atti
oggi
Ancor
letterario,
germe,
ricostituire
a
di
antipatie
la
la
colpiva
arcadi,
gridava
in
tante
delle
alla
voce
con
un
loro,
un
secolo
i suoi
teni-
vera
una
udito,
di
spiacevoli
delle
tra
moltitudine
il cui
adattarsi
carla
giudi-
allegorica
mellifluo
suono
latori,
allora,
sua
quella
tutta
nel
chi
sollevò
perché
Baretti
spogliarsi
tutto
parte;
contemporanei,
del
opera
critici
del
sa
non
pesta,
l'
i suoi
fra
trova
chi
denta
re-
letteratura.
nostra
al
tardi
in sé, in
civile, politico, portando
tutti
drappello
servilismo
dal
coce
pre-
gnana
antesi-
quel
avrebbero
l'Italia
quasi
Frusta
di
solo
avvezzo
lodi,
mal
robusta
coraggio
bugiardi
verità.
rati
lette-
veva
dodi
rabile
mi-
adu-,
E
solo
31
_
pochi,
gV ingegni
V
tutta
zarono
—
superiori,
ne
importanza
apprez^
(')
in»
ne
e
-
V
coraggiarono
Ma
far
avversari
gli
fronte
essi
troppi,
le
aumentarono,
divenire
r
di
bene
è
della
di
più
poco
(*)
Frusta
Notevole
Barbarigo,
che
Sagredo,
nel
1739,
fra
vedova
dopo
(*)
S.
di
Barbarigo
rardo
Ghela
Marco,
Leonardo
di
fati»
Caterina
figlia
di
del
zione
pubblica-
dama,
una
Procuratore
Zobenigo.
dre
Ma-
ira
vita
suppone
Gregorio
sposato
(*)
di
questi
il Neri
già
V
la
e
tica
poe-
Letteraria,
anno
un
vivi,
Santa
notarlo,
scoppiò,
veneto
governo
potesse
ai
di
lui
sando
pen-
non
originalità
cardinale
Bembo,
di
vendetta
V
fra
contro
morto
un
dùbbio
in
porre
Chiesa,
aveva
di
ombra
doveva
molti
e
egli,
quando
mezzo
del
quale
antipatie
e
che
cui
contro
erano
potenti:
osò
esecuzione.
Pesaro,
di
S.
Maria
;
Dal
I.®
otL
1763
al
15
genn.
del
1765.
32
_
cosa
riore,
fra
di
che
il
contro
r
B.,
irruento
che
osato
aveva
in
anni
ridicolo
scritta
antichi.
colla
i sistemi
il
punire
di
lesa
sta,
Frusebben
meriti,
dovuti,
erano
media
Com-
sua
una
dal
re*
cardinale.
un
della
i
criticare
tutti
l'Italia
a
numero
Buonafede
prima,
penne
esortava
reo
di
XVIII
al
di
Serenissima
filosofica,
dieci
si
quali
gli
prova
tutti
riconoscendo
pur
pochi,
fanno
persona
nel
infatti
Bembo
al
per
polemista,
nella
ligione
E
nei
Buonafede^
pubblicazione
correvano
della
governo
ciò
libelli,
fratesche,
Aristarco^
il
e
la
di
e
innumerevoli
di
critiche
queste
sospendere
Frusta;
della
nemici
il Vicini
essi
valsero
far
i
che
certo
primi
per
supe-.
sospesa,
È
si
fu, d'ordine
tormentata,
e
.
e
—
Buonafede
quale
metteva
filosofici
degli
33
—
La
critica
del
riguardi,
rigorosa;
"
sorbirsi
monache
delle
e
bene
fio
tron-
e
cesco
boccac-
lodi
le
le
e
le
come
che
chic-
la cioccolatta
del
tributarie
patrizie
ritata
me-
suscettibilità
litigiosa
ammiratori
degli
e
se
fratacchione
a
avvezzo
carezze
la
ma
d'indole
stessoy
se
giusta
era
molti
Buonafede,
di
B.
del
sotto
alquanto
—
delle
(*)
convento
„,
potè
non
che
uomo,
che
Il
l'ingegno
B.
di
ed
si
Buonafede,
Venezia,
e
dopo
giorno
(1)
E.
a
Masi,
nel
voi.
essersi
fesa
di-
ratore
Procu-
il divieto
per
decideva
Bologna,
Frusta
dal
avutone
rispondere
un
coraggio.
chiamato
intanto,
assoluto
il
e
di
propria
per
aveva
non
Contarini
al
V ardire
sopportare
le
stampe
lasciare
a
fermato
il Mar-
presso
Letteraria
che
qual-
e
dagogo,
Pe-
Bue
cit.
3
34
—
chese
Albergati,
si
di
sotto
il
nella
quiete
nome
Monte
di
r
a
di
libertà
avrebbe
ragioni
per
(1)
dai
e
Pare
Marchesi
(*)
London
Ciò
io
settembre
che
la
nobiltà
de'
suoi
del
Lettera
in
cui
(*).
si
tiva
sen-
sentimenti.
Journey
XL,
dice
duca
discendesse
il Baretti
dalla
1760),
via
Gesuiti
famiglia
nota
Cunha,
del
dei
e
(
delle
mandato
avea
Carretto,
ecc.
di
a
più
con
l'attentato
una
togallo
Por-
invitò
parlare
del
in
quel
di
lo
il conte
sua
i
conosciuto
dove
l' espulsione
rilevo
Genoa
V
dopo
che
lusingato
23
Stato,
vivo
fra
viaggio
Italia,
quali
Portogallo,
Àveiro
dal
lui
potuto
le
di
ministro
il
in
presso
amici,
da
Spagna,
raggiungerlo
(*),
specialmente
ma
durante
e
d'
suoi
Acciaiuoli,
Badajoz,
dal
Gardello,
de'
Albergati,
cardinal
Carretto
procuratogli
interessamento
quali
celandosi
ritirava,
Giuseppe
asilo
Ancona,
—
front
Talaverola,
che
accettata
35
-
Di
scriveva
là
colla
di
data
in
Trento,
assalito
con
possono
parere
in
sé,
se
si
se
vi
era
si
che
derano
consi-
pienamente
sono
in
mettono
Bonafede
relazione
avuto
aveva
di
non
audacia
ed
ardire
spregevole
fede,
Buona-
il frate
ed
che
ma
scorsi
di-
Contarini
stesso
eccessive,
il
quanto
con
terribili
Appiano
violenza
giustificate
scrivere
tro
con-
Baretti.
il
si
Buonafede
Il
che
ad
lo
quali
stampare,
otto
risparmiato,
veniva
lo
faceva
e
risposta
nei
-
pervenisse
barettiana
Magistrato
scriveva
tempo
della
copia
una
d'Ancona,
pace.
del
passò
Davide
e
questo
cardinale,
con
lui
sini,
Marchenello
stesso
al
rini,
Conta-
e
entrambi
esortando
l'ospitalità
a
modo
polemica
nuova
Veneto;
a
in
adoperò
a
rendergli
nominato
parecchi
vescovo
mesi
di
cura
si-
36-
-
per
le
volgeva
il
giustizia
a
lui
allora
Era
di
Torino
focoso
la
Conte
il
Aristarco
Uomo
aristocratica,
Corte
la
di
Repubblica
nezia
Ve-
Camerana,
di
stato
era
di
(*).
per
Incisa
Baretti
che
accuse
Residente
presso
il
quale
violenti
al
dato.
raccoman-
eminentemente
natura
che
egli,
sul
principio
^
aveva
Vale
(^)
lettera
del
Il
"
ad
Baretti
disonorato
in
o
fa
Venezia.
Ognuno
e
sta
maestà,
che
detto
più
di
gesuitica
da
è
r
onore
ogni
volta,
di
tutti
e
altro
veneziano
nella
io
ho
la
di
che
e
di
le
come
genio,
riparazione
tissima
sapien-
umanità.
dell'
sono,
per
dere
ve-
simo
scelleratis-
uomo
gloria
di
pubblico
amplissima
la
veduta
incomparabile
attenzione
un
ancor
beffe
faceva
delitto
un
repubblica
una
si
ferma
sia
che
ed
tutta
in
commesso
sopra
altra
cui
punito
severamente
contro
in
lettera,
una
magistrato
Io
la
pare
dintorni,
quei
codesto
lesa
trascrivere
di
pena
Baretti,
frate:
Ancona,
poco
la
il
proteggere
a
preso
di
ho
resso
m'inteun'in-
38
-
**
degli
"
bene
esempi
in
sere
"
"
sicura.
"
IlLma
"
è
Il
"
Ma
"
egli
"
resto;
di
a
S.
in
consiglio
Murray
Repubblica,
in
questo
nel
un
era
di
e
Viry
che
caso
fosse
per
discreto
atto
T Ambasciatore
Venezia.
de
mettere
metterebbonsi
repubblica
che
Q)
non
gradita
(1) Il sig. Murray
la
Torino,
farlo
tempo
con
S.
scriveva
se,
di
caso
fosse
V.
grave;
Piemonte,
sommamente
cosa
presso
titolo
ri-
„.
R,e
V.
il
po'
"
"
parte
mio
tempo
passasse
proprio
un
qualche
Signor
del
Vedrà
"
del
è
es-
si
contemporaneamente
Ministro
"
"
del
perda
non
al
pericolo
dell'
dominio,
questo
per
profitti
quello
in
ora
dove
e
Crederei
fidandosi
d' altro
per
ignota
funesti.
non
stato
tirasse
"
assai
eh* Ella,
"
-
ar-
farebbesi
a
in
questa
sicuro
inglese
:
39
—
^
vita
la
^
le
e
del
spalle
alla
castigo
—
darebbesi
reo,
temerità.
sua
...»
si' avviluppavano
Cosi
di
quell'intrigo
politico;
e
di
ed
mai
avrebbe
la
veneta
del
Residente
Rezzonico
per
la
XIII
il Baretti
mezzo
il papa
)
far
a
bandirlo
e
blica
Repub-
per
Roma,
a
( Clemente
ora
gati,
lui, colle-
di
indurre,
veneto
naggi
perso-
Pontificio.
avversari
di
cercava
oggetto
tra
Stato
lo
e
non
vedeva
questione
Infatti, dagli
si
divenir
importanti,
tanto
forse
gravi
si
steriose
mi-
letterario
tra
di
pensato
fila
le
che
egli,
preoccupazioni
palleggiar
Baretti
al
attorno
gevano
strin-
si
e
da'
prigionare
imsuoi
-domini.
la
Ma
volta
ragione
il Baretti
già
e
la
Serenissima,
di
:
Stato
il
esistente
salvava
papa,
fra
ricusava,
per
il
suo
per
sta
queV
tagonismo
an-
Stato
picca^
40
—
di
procedere
in
credette
il
di
fu
abbandonare
veneto
la
ricominciò
informato,
quale^
infido,
vento
Governo
il
appena
e
il
Baretti,
odorato
opportuno
Ancona;
ne
il
contro
modo,
ogni
—
sua
persecuzione.
intanto
Egli
a
dopo
da
Livorno,
assai
all'
suoi
consigli
r
nuovo
gli
e
Nuovi
essi
malattia,
s'
per
Né
qui
(*) Ferrerò,
abbandonar
ripartire
e
finanziari»
un'
quale
fu
op.
cit
le
altra
sue
grave
costretto
la
all'agosto
finirono
per
tuttavia,
imbarazzi
la
fino
protrarre
(*), raggiungeva
di
aggiunse
tera
let-
ziandolo
ringra-
contrattempi,
seri
crearono
ad
Italia
gita
una
Incisa,
risoluto
Genova,
Londra.
scriveva
dove
arguta
de'
di
breve
una
sua
a
tenza.
par-
disavven-
41
—
la
ture:
che
nave
veneto,
le
quel
la
loro
lui
la
r
(').
"
Al
pochi
questi
leggi
volontario
continuò
là
Residente
cora
an-
Stato
di
nezia
Ve-
a
Baretti
del
tanfo
su
informava
1768
viaggio
un
ghilterra,
In-
sotto
del
Inquisizione
di
Belgio
anche
nel
le
e
sorveglianza
che
veneto,
in
tenevano
infelice
Tuttavia
esiliato.
da
V
verno
Go-
dava
man-
anche
che
paese
egida
il
sentore,
pensare
libero
aveva
che
vele
punizione
senza
di
portava
avutone
di
ordini
di
lo
spiegate
appena
—
politico
nel
che
esce
d'archivio
appunti
„
scrive
il
"
Masi
—
chi
trattarsi
1768
Ma
Mazzini?
del
bensì
Baretti,
Giuseppe
di
non
del
non
direbbe
non
—
di
bensì
in
1850?
seppe
Giu-
Inghilterra
„
egli,
colla
(')
E.
libertà,
Masi,
op.
cit.
riacquistò
la
quiete,
42
—
sebbene
e,
di
spiacevoli
che
la
nel
in
in
lungo
che
Esterina
alcune
dagli
della
godere
de'
e
lohnson
pure
un'
lo
in
Italia,
{})
An
mente
cordialcontinuò
la
cf Italy, London^
lo
tore
au-
in
il
the
il
dopo
manners
torno
ri-
suo
difesa
male
che
scrisse
male,
così
tutto
1768.
V
patria,
sua
prima
of
sone
per-
Wakefield.
Inghilterra,
Account
a
delle
Goldsmith,
trattato
contro
quella
affetto
Accolto
dottor
(*), la
opera
egli
più illustri, quali
verso
aveva
cialmente
spe-
tanto
amici,
letterati
Generoso
ebbe
di
considerazione
of
riodo
pe-
chi
in
con
antichi
Vicar
può
un
cui
precettore
lettere.
quel
e
del
in
tempo
ricorda
sue
si
piacevolezza,
e
Thrale,
casa
scevra
in
entrò
fortunoso,
serenità
di
tratti
tutto
peripezie,
vita
sua
meno
fu
del
fosse
non
nuove
dire
—
l'
del-
che
and
customs
ne
43
—
detto
aveva
—
inglese
viaggiatore
un
Sharp.
Quest'
della
r
elogio
della
gli
conferita
da
di
accusato
di
della
un
notte
peggior
necessariamente
nel
modo
dandogli
veniva
del
1769
ai
eh'
parecchi
specie,
aveva
commettere
i suoi
amici
più
efficace
prova
luminosa
si
se
istituzione.
quella
omicidio
da
delle
mente
spontanea-
dinanzi
comparire
dovette
gretario
Se-
insigne
finire
nel
quando
stima
la
Accademia
Reale
che
considera
E
stile, gli procurò
onorificenza
Arti,
una
nominato
fu
1769
scenza
cono-
di
e
accrebbe
gli
e
Nel
generale.
Belle
di
eleganza
gio
sag-
ampia
e
inglese
lingua
comune
dava
egli
profonda
sua
della
non
cui
in
opera,
egli
giudici,
egli,
lito
assa-
individui
dovuto
fendersi,
di-
per
si
adoperarono
per
dell'
giovargli
alta
con-
44
—
siderazione
in
la
cauzione
V
cui
testimoni
in
circostanza
rinunziò
ai
le
nel
leggi
giury
la
modo
il
attestano
dalla
mirabile
stima
dell'
e
massime
di
faceva
parte.
zionali.
conna-
ziare
pronun-
animo
parole
con
volta
una
suo.
la
Egli
accusa,
e
eletta
la
biltà
no-
usci
sua
frangente,
questo
gli
in
fece
dignitoso,
e
benevolenza
quella
che
che
ciò
continuargli,
la
vano
accorda-
stesso
discorso
in
sua,
desiderò
chiaro
terribile
condotta
che
egli
ancora
fierezza
assolto
non
suo
altro
suoi
difesa,,
semplice,
e
egli
poi
questa
indole
gli
e
bertà
li-
tutti
un
entrassero
sua
chiudendo
che
inglesi,
non
In
con
dell'
privilegi
Volle
che
Baretti,
il
offrirsi
favore.
suo
stare
prela
per
coir
e
caratteristico
tratto
col
avevano,
necessaria
provvisoria,
come
—
la
aumentò
di
società
tutti,
di
e
cui
-46-
parenti
poteva
in
da
anni
stato
il
sospeso
quale
dagli
occulte.
dignitosa,
tempo,
deve
molto
aver
in
gli
ristrettezze.
cui
la
rendevano
ad
più
cettare
ac-
taneamente
spon-
amici;
in
penato
vecchiaia
e
dicar
men-
venivano
dagli
nerle
te-
per
dal
anche
gli
più
fiera
schiva
offerti
egli
fatti
anima
stentava
che
dizioni
con-
anche
lui
sua
che
non
quelli
da
brario,
li-
tristissime
in
rese
La
la
commercio
il
ridusse
sforzi
pendio
sti-
d'America,
pure
soccorsi,
essendogli
dall'Accademia,
economiche,
penose
Negli
dello
guerra
incagliava
si
viaggio
solamente
vita
sua
percepiva
egli
breve
pagamento
della
causa
fu
guadagnare.
della
che
;
tare
visi-
per
Inghilterra
trovare
ultimi
in
amici
ed
giacché
però,
Italia
in
nuovamente
venne
e
gravi
la
le
ed
quel
lattia
ma-
sue
47
—
Ma
la
spirito
tempra
d'acciaio
si
piegò
mai,
miseria,
e
non
la
stesso
sua
lotte
nelle
sostenuto
maggio
5
del
portò
sop-
lo
con
lo
che
della
suo
egli
ed
mori
coraggio
sereno
del
—
aveva
la
vita
sera
1789.
II.
La
del
redo.
1763,
Un
ciascuno
fogli
Vero
retti
ebbe
ogni
mese
*
questi
d'
15
è
in
"
scrìveva
alla
Se
di
fare
continua
sorella
del
pagnava
accom-
informa
che
di
tempo
uscire
ancora
medico
due
uscire
(*);
mese
qualche
di
Rove-
che
doveva
ogni
che
bre
otto-
formato
era
e
animo
:
data
ci
numero
a
primo
d'avviso
stampa
il
ed
(*)
I
di
di
la
con
foglio
il
cominciò
il
Venezia
in
stamparsi
I
Letteraria
Frusta
che
il
il Ba-
dopo
la
il
Frusta
un
Bicetti,
anno,
non
-48di
prezzo
zecchino
associazione
veneziano
zecchino
nel
e
nelle
di
di
città
altre
chi
dava
cui
V
l'autore
che
massima
In
nabue,
"
mese,
*
tori,
edi-
principali
elenco
comodo
per
tre
inol-
mostra
;
i
tutti
preso
perché
giungere
a* lettori
foglio
stesso
questo
ogni
colla
pseudomino
il
cosi
che
soffribile
d' avviso
cominciandosi
già
pubblicherò
"
più
regolarità
Baretti,
sotto
cipalmente
prin-
tempo,
necessari,
potesse
numero
dai
aveva
provvedimenti
fogli
il
del
associarsi
volesse
i
Zatta,
veneziano
uno
mezzo
Venezia,
in
negozio
tipografo
noto
che
e
venduti
si sarebbero
di
anno,
per
semestre,
per
di
era
due
fatica
che
certo
numeri
di
Aristarco
Scan-
gl'intenti dell'opera
espone
al
celare
a
di
il
mente
un
ogni
numero
soverchia
sono
e
di
corpo
e
„.
non
49
—
"
Aristarco
sua:
"
chi
"
il
"
scritta
"
"
"
"
-'
**
"
**
"
lo
"
"
"
collo
pidezza
primo
di
Frusta
troppo
folta
de'
di
quello
autori
gli
talvolta
libri
nostri
si
non
colla
approvazione,
numero
che
meno
„.
di
tutti
come
in
dono
di
ren-
la
caparrarsi
perché
poco
loro
lusinga
e
riuscissero
goffi
e
il
i libri
parzialità,
ornai
mandare,
propizio
non
turba
fieramente
non
usa,
con
cattivi
buoni,
a
Aristarco
derselo
la
inoltre
Avverte
riso-
diminuire
galantuomini
de'
questo
sua
accrescere
scrittori
degli
ad
e
intre-
scritto
essendo
sua
sia
colla
stessa
ha
cui
questa
tutto
candore,
colla
intenzione
scrittori,
farà
l'opera
tutta
e
con
assicura
che
stesso
numero,
luta
sua
"
perché
severità
"
"
leggere,
possibile
'*
"
Scannabue
vorrà
stessa
—
se
degni
tali
lor
della
gioverebbe
sua
loro
4
50
-
*
*^
il
regalarli
sorabile
—
bizzarro
questo
a
vecchiaccio
e
ine-
Queste
che
po-
„.
caratterizzano
parole
e
Tuomo
lo
e
alla
scrittore,
briosa,
considera
del
maestro
in
lui
"
capacità
"
delle
autore
(*), e
"
necessari
di
come
dica
giu-
perciò
e
uomini
agli
(*).
cose
dace
au-
desiderio
insegnare
buone
rano
prepa-
critica.
sua
ogni
pubblico
ci
talvolta
e
della
tempo
un
e
libera
indipendenza
Egli
a
Fondamenti
„
dell*
principi;
forma
del
e
sua
opera
dunque
sono
sostituire
alla
lambiccata
pensiero
e
naturalezza,
questo
e
intellettuale
uomini.
(^) Frusta,
n.
III.
(•) Frusta,
n.
IV.
vacuità
con
della
la
contorta
espresso
due
questi
semplicità
volgere
e
forza
morale
al
glioramento
migli
de-
51
—
Quindi,
suoi
del
acume
tivo
mettendo
i
pratica
le
del
debite
del
da
opere
mai
il
i
lui
esaminate,
fine
demolisce
cui
per
riedifica,
di
li
il
lettori,
e
dove
e
nel
errore
e
trovi,
il
e
delle
dimentica
non
e
siero
penil
giudizio
pre-
rare
d'ispinei
specialmente
sentimento
tica
cri-
difetti
scrive,
V
cetto
con-
sua
costante
combattere
dovunque
ne'
i
e
certi
chiaro
colla
pregi
tende,
s'in-
possiamo
e
mentre
istin-
un
sopra
non
alto
un
bene,
rileva
noi
l'
dal-
fatte,
riserve
da
approvare,
da
bello,
che
in
guidato
intelletto,
suo
estetici
primo
pel
precetti,
sentimento
punti
—
vani,
giodi
desiderio
.
ciò
tutto
bello
"
''
o
mente
del
eh'
egli giudica
buono,
veramente
alle
conformandosi
giusto
e
artisticamente
del
n.
XVIII.
sacre
(*).
vero
„
(*) Frusta,
"
.rigidaleggi
52
—
Fin
primo
dal
Aristarco
r
con
di
ed
**
in
d'una
"
zioso,
'*
Simo
tutte
*
que'
suoi
goletti
^
nini,
vera
"
le-
che
si fanno
esclama
smascolinati
piccinini,
egli
sonettini,
mollemente
pieni
le
d'adulazione!
—
par-
femmiPo-
d'amorini!.,,
scuole
tue
di
favorito
damigelle
Italia, quando
ranno
il
inzuccheratis-
lo
cari
tutti
*
piombo
*
—
^
**
di
ed
il poeta
nobili
O
spose.
uomo
parte
galante,
Zappi,
**
essa
„,
il
le
di
e
**
legno
...
**
brio
seguaci
fantasia
di
parte
di
Crescimbeni
il
lizza
l'ironia
con
pieno
numerosi
i
^
e
stile
suo
ispecie
dotato
in
irridendo,
del
bizzarro
apertamente
Arcadia,
vivacità,
il
numero
entra
piccante
—
si
mai
di
chiude-
futilità
(*)
„
E
in
tutta
(») Frusta,
n.
l'opera
I.
sua
egli
non
e
54
—
la
—
entrambe
"
qualche
"
quando
"
se
fecero
alle
lettere
accademie,
queste
bene
di
po'
istituite
furono
che
egli giudica
('), poiché
Crusca
seguito
con-
ora,
„,
fine
loro
il
"
perniciose
"
membri
"
quindi
"
maticali,
far
reciprocamente,
e
"
madrigaletti
"
trino
elementi
di
cinguettare
da
al
ventuno
(*). Oltre
gram-
sonettuzzi
fabbricare
o
i loro
più
lo
per
sanno
adularsi
che
altro
sono
società, poiché
alla
non
"
"
giovevoli,
anziché
efficacia,
loro
ogni
perduta
e
o
quat-
ciò, il sentimento
a
„
famoso
"
"
la
contro
severo
sisco
che
Crusca
un
egli
:
nn.
(«) Frusta,
n.
Oh
d'
IV
XVm.
e
contro
io mi
—
Italiani
XVIIL
cosi
essere
in
scrive
corpo
(1) Frusta,
e
"
Vocabolario
—
ad
induce
lo
moralità
della
il
suo
arros-
pensare
reputati
55
—
*
dotti,
"
sere
e
bel
parlare,
d'
**
d'ogni
^
sconciamente
ogni
^
"
prosatori
*
ne'
chiassi
(^)
"
ze,
il
Tuttavia
dire,
ribaldi
raccolti
Firen-
di
rigore
suo
sto-
di
parte
e
lupanari
ne'
e
qual
loro
de'
poeti,
e
opera
tanti
mòdi
e
molti
da
tratti
''parte
un'
con
vocaboli
.machevoli
cosi
importante
cosi
vocabolario
loro
il
è
che
abbiano
imbrattata
e
altri
ugualmente
costume,
grande
''cosi
**
buon
es-
agli
modelli
specchi
**
dovuto
avrebbero
che
uomini,
gèntil-
cristiani
di
numero
un.
*
—
non
va
„
tant'
eh'
egli,
riforma
in
nella
sua
più
espressa
(») Frusta,
n.
XVIII.
(«) Frusta,
n.
XVIII,
ner
italiani,
ecc.
tal
l'
l'idea
modo
tardi
emen-
dal
Monti
i^).
Proposta
(*) Veggasi
speri
ne
non
(*), precorrendo
"ia
di
oltre
Monti;
I poeti
dei
primi
coli
se-
-56Aiutato
Baretti
dalla
si
non
le
esame
le
le
essa
r
agricoltura
scritta
stringe
e
pensiero
di
Né
si
precedenti,
che
più
di
ogni
alla
ai
degli
(*),
la
autori
egli
(!) Frusta,
nn.
(?) Frusta,
n.
VII
II.
tura.
lettera-
de'
secoli
quelli
di
del
tratta
e
del
contribuito
letterario
cosa
filosofia
contemporanei,
avere
possono
dendo
ve-
e
che
sua
segnatamente
e
opera
nesso
storia,
clamando
pro-
manifestazione
arresta
decadimento
e
la
popolo
un
ogni
intimo
altra
anche
parla
ma
V
scienza,
qualunque
industrie,
('),
lingua
primo
la
le
che
buona
guardi
ri-
opera,
o
necessità
in
pel
arti
storiche^
il commercio
o
la
sia
le
altra
ogni
in
letterarie^
scientifiche,
e
il
prender
a
puramente
filosofiche
le
limita
opere
anche
ma
cultura,
vasta
sua
XVI.
suo
tempo;
agevolmente,
al
57
—
non
se
di
profondità
con
pensiero,
di
rado
certo
giudizio
suo
di
quantità
di
marsi
affer-
ad
costretto
una
e
dine
rettitu-
tanta
il
sebbene
erra,
scienza
di
con
che
mente,
sopra
argomenti
disparati.
cosi
Fiero
della
censore
del
scrittori
degli
di
lode
il
per
Reghellini
ed
il
ha
Il
(*)
"
è
ha
vesi,
Geno-
il
il
Cocchi,
che
in
giorni
role
pa-
Gozzi,
i posteri
cui
la
progredito.
tanto
Baretti,
Masi
Parini,
in
parte
egli
altri; parole
riconfermano
critica
maggior
tempo,
il Metastasio,
il
—
il
quale,
credendosi
nuovo,
in
ancora
conserva
dice
come
sé
il
tico
an-
qualche
„,
del
cosa
che
passato,
accoglie
alacrità
V
Masi,
con
nello
fede
apostolato
op.
cu.
stesso
e
di
propugna
un
tempo
con
la)
rinnova-
-58avvenire
mento
quella
intender
poesia
che
di
gliore
a
ad
cosi
atto
veder
nel
Parini
lora,
tutta
Il Baretti
valore
del
conobbe
fece
ne
e
innamorato
dell'
de'
versi
poter
di
sciolto,
la
tutta
cui
robusta
prima
solamente
il
un
questa,
prese
com-
ne
al poeta;
orecchio
ancora
melodiosa
soavità
gli
non
la bellezza
a
mio
era
del
dato
verso
sostenuto
poteva
senso
ma,
della
musicale
armonia
dargli
;
plauso
ritorno
il
apprezzò
Parini
metastasiani,
sentire
versi.
intendimento
dalla
accarezzato
plice
sem-
Talto
coli'
lingua,
nostra
ali-
grazia
armonia
e
sorgeva
ed
del
poema
come
limpida
che
suoi
de'
soprattutto
morale
luce
nella
vigorosa
e
la
nuova
ba^
morente,
poesia
una
uomo
ultimo
V
era
letteratura
V
è
Metastasio
nel
una
di
serena
egli quindi
;
d'
a
e
tutt^i
asprezza:
parere,
do-
59
—
vette
la
esser
ragione
seppe
perdonare
meno
al
fiero
al
cioè
attacchi,
nobilissime:
Mezzodì
"
che
nafede.
**
il
cervello
"
abitato
"
minano
"
moli
**
rati
ignoranti,
pensiero
Il
lambiccarsi
d'un
paese
che
?
sole
ce
ne
cam-
Lasciasciau-
diamo
(').
„
giudizio-
(J) Frststa,
non
Buo-
dei
a
presuntuosi,
e
sono
non
.
gambe
due
su
come
Italia
quadrupedi
tanti
da
Car-
....
vantaggio
a
né
al
cosi
diavolo
Perché
in-
non
scrivere
—
di
volgeva
poi
Chiari
dei
che
merita
a
questa
—
"
"
altro
né
^
cano
Io
il Parini
coraggerò
"
**
in
proibiva
suoi
parole
né
quando
dolore,
si
ne'
non
modo,
ogni
polemista
oltre
*
ad
grave
seguir
egli
sciolto
verso
cui,
di
cui
per
il
Parìni,
momento
un
—
nn.
Baretti
del
Ili
e
XVII.
sul
Meta-
il
6o
—
(*),
stasio
massime
rivela
prova
tanto
più
di
che
Metastasi^
attribuita
sciolto
mia
viene
asserzione,
che
punto
adatta
il
alla
alla
compiuta
la
lettera
la
a
traduzione
dal
D.
delle
(^).
il
combatte
della
insiste
sul
si
non
della
invece
quale
dal
rima
sciolto
musicale
s'adatta
(*) Cfr.
alla
egli
verso
può
piemontese
conforto
a
poiché
all'armonia
lingua,
goduta
cui
con
e
affermato^
critico
stesso
in
tempo
ho
celebrità
dal
acuta,
ammirazione
V
più specialmente
modo
verso
nel
quanto
la
è
ed
gì' inspirava
poeta
questo
esser
Il
fine
tutta
di
esempio
un
considerata
è
se
scritta,
che
è
mentre
straordinariamente
critica
fu
—
nostra
samente
meraviglio-
rispondenza
Remigio
dei
Fuentes,
tragedie
di
messa
pre-
Corneille
Baretti.
,
(') Lettere
30
agosto
1760,
Familiari:
al
fratello
Amedeo,
62
—
di
nisse
Francia,
La
lunga
la
più
la
delle
aveva
letterati
vasta
quella
di
si
cui
tutto,
vivacità
per
impressione
La
e
e
la
quella
che
terature
let-
modo
sua
tica
cri-
giudizio,
quasi
del
disinvoltura
anche
lettura
e
gente,
pun-
delle
sue
.
tuttavia
in
chi
in
critica,
diffusa
Italia
talvolta
cui
genera
opere
di
mirabile
stile
delle
alla
indipendenza
in
quel
ch'egli
ispecial
in
coi
di
straniere,
mancava
di
si trovò
inglesi
conferirono
quella
e
terra,
Inghil-
conoscenza
lingue
inglese,
cui
in
moderne,
dell'
novata
rin-
in
permanenza
grandi
e
Italia.
in
familiarità
tempo,
lombarda;
potentemente
critica
la
V imitazione
Scuola
nell'avere
ancora
che
non
della
ultramontana
—
fra
vi
le
legge.
generale,
noi
andava
nel
piacevole
una
era
secolo
per
la
poco
rata
cu-
passato:
maggiore
-63critica
era
detta
cosi
paralleli ('):
si
non
di
d'
opera
fra
questa
da
cui
si
le
Una
a
la
scrittore
uscire
(^) V.
in
tes,
la
op,
scrive:
*
e
impacciare
creazione
delle
la
da'
mente
quali
non
incorrere
già
specie
teoria
lettera
citata
nella
di
critica,
delle
a
reagito
aveva
D.
tre
battendo
com-
unità
Remigio
(*)
Fuen-
cit.
(*) Frusta,
pina,
che
questa
la
fatta
generale.
Baretti,
contro
cipi
prin-
cosi
a
senza
disapprovazione
Il
critica
limiti
tra
i
e
costringendo
d'arte,
poteva
determinati,
leggi
libera
in
rispondenza
e
volta
sua
grandemente
dello
fissi
traevano
contribuiva
opere
la
ma
tipi
letterari.
duale
indivi-
dell'ingegno
arte,
e
di
e
la
guardava
manifestazione
un'
confronti
Leggi
sieno
n.
XI.
gli
essi
Nella
uomini
di
lettera
a
Pcppina
attentemente,
qualunque
edizione
egli
Pep«
si
-64nella
imperante
ed
drammatica
fino
esagerata
autori
tardi
francesi,
svolto
colla
nella
Italiani
da
voglia,
solo
dispregevoli
cagioni
egli
r
a
uomo
un
dal
altro,
e
non
signore
livrea,
filosofo
dal
«.
far
gallonato
dal
bambino,
delle
poeta
al
e
al
al
le
muovono
che
esami
avvolto
servidore
baldanzoso
....
modo
un
negli
eloquente
stolti
che
cagioni
differenza
cognizioni
studiare
a
in
degli
mal'im-
degli
Peppina,
piuttosto
operare
o
delle
occhi
poste
tazione
dell' imi-
precedenti,
agli
effetti
op*
stabilito
tipo
Latini
dei
bene,
dunque
si
regole
acquisterai
ognuno
celebre
vi
propugnatori
secoli
dei
il
le
Greci
dei
avrebbe
suo
Voltaire,
non
inesorabili
dagli
Bada
nel
non
modello,
un
lo
e
più
Frtista, introducendo
sua
critica
sua
dagli
avrebbe
argomento
il
tempo,
estremo
che
e
contro
ora
pone
all'
pili ampiamente
Discorso
di
V
ripreso
del
in
tuoi
in
balbettante
timido
gianello
arti-
-65pressione
diretto
dell'
di
avere
di
e
che
è
difetti
il
tiana,
dal
ed
è
il
quale,
lo
il
chiuso
che
gusti
libro,
e
con
il pretesto,
tutte
sue^
Questo,
le
dei
baret-
le
sentiva,
il
pittore,
il
secondo
l'occasione
egli,
co'
il
suo
giudizio
quel
idee:
suo
il
relazione
sue
più
uno
d'intendere,
in
dicare,
giu-
giudicava
come
dasse
ne
ad
fissato
riproduce
sempre
era
cui
che,
e
per
e
Egli
con
vedere
di
di
critica
d'aver
dopo
modello,
modo
della
naturale
quindi
e
critica, doveva
luogo
modo
sé
nuovo
soggettivismo.
opere
può
modo
alla
dar
esame
essa
in
un
sviluppo
principali
le
buono
questo
necessariamente
dall'
quanto
dando
pur
razionale
in
opera
bello
Vero
sé.
scaturita
propria,
suoi
libro
dire
per
era
cose
soggettive.
però,
lato, contribuisce
se
è
difetto
dall' altro
a
da
un
dare
alla
5
66
—
sua
conferirle
a
s' avvia
Di
infruttuoso
si
i
tra
Né
fatto
ai
classe
r
e
uomo,
ben
sia
storica
(1) Frusta,
in
che
nell'
la
sovente
opera,
sia
che
sente
V.
sia
esso
stesso,
egli appartenga
ciascun
d*
(*).
e' è
autore
è
uomo
scientifica,
n.
eh*
sull'uomo
artistica
o
sia
studio
vuole
ragion
essa
difetti,
moderna.
questo
ma
merito
suoi
critica
più specialmente
Egli
non
i
che
libri,
qualunque
a
cui
quel
della
s' appaga
limitato
non
stesso,
nonostanti
precursori
mente
special-
esempio
negare
pone,
non
direttamente
diede
ciò
davvero
lo
fatto
tica
cri-
se
propositi,
il Baretti
può
che
di
la
e
serietà
a
studio
autori.
sugli
lui
certo
lo
per
lità
origina-
vera
efficacia;
con
indagini,
d'
di
carattere
opera
ed
—
da
cercare
d*
essere
o
sia
ogni
letteraria,
la
gran-
-67diosa
manifestazione
frutto
modesto
di
Vorrebbe
le
mentre
se
non
del
intenti
V
agricoltura
ogni
popolo
dalle
italiano
in
alle
meno
più
vuol
la
pure
nella
gentilezza
(1) Frusta,
(5)
del
donna,
25
V.
e
n.
nelle
del
31
tura,
lettera-
figliuoli
lo
istruzione
studio
tutti,
le
sue
dell'
animo
la
classi,
Istruita
elevate.
verso
mentando
ladel
ignoranza
tutte
dei
chiede
in
grande
la
alla
ai
istruzione
tratto,
oziosi,
vorrebbe
esteso
(*); e
esse;
occupazioni
Parini
(*),
vorrebbe
contadini
deir
futili
all' arte,
amore
scienza
alla
privati,
del
gioviti signore
ispirare
a
alle
varie
di
bisogni
agli opulenti
tutte
a
alle
però
diversi
ai
e
il
o
comune.
estesa
adattandola
condizioni
e
mente
una
l' istruzione
classi,
genio
del
quale
suo,
egli,
tanto
VII.
Lettere
Agosto
fafniliari
1760.
quelle
in
data
68
—
in
pili squisita
ruvida
—
in
più
è
della
ha
vero
un
Egli,
morali
che
la
influenza
fatto
frivolezza,
in
di
vagheggia
forza
fra
era
sul
la
e
la
idealmente
tipo
della
e
di
la
e
in
cui
tempo;
quel
donna
la
e
tipo
di
fra
la
spigliatezza,
modestia,
formato,
di
leggerezza
del
a
di
demonio,
equilibrata
la
sere
es-
cerchia
quella
rialzarla
soavità
coltura
in
o
usanze
ben
cosi
quale
questo
corruzione,
le
esser
sente
vanità,
degenera
può
suscettibile
da
di
costringono
che
angelo
trarla
vorrebbe
cui
natura
in
donna
di
qualità
alte
esercitare
da
tramutarsi
che
le
e
possa
virile,
culto.
apprezza
donna,
dinaria
straor-
tempra
sua
intellettuali,
e
capace
colla
proprio
e
notevole
è
contrasto
vigoria
sotto
ascosa
più
tanto
scorza,
quanto
più
è
quanto
eh'
egli
modellandolo
inglese.
si
70
~
questi
Magazins
di
la
non
vi
letterario,
campo
e
genere
filosofica
dagli
de'
scrittori
il
ed
la
il
r
in
tutto,
di
In
il
altrui.
e
stile
di
serenità
Baretti,
imitandoli,
guaggio;
linebbe
che
accorgersi
non
italiano
tiva
consen-
dello
impetuosità
si
non
l'inglese,
come
goduta
Magazins
questi
la
sume
as-
carattere
libertà
di
a
adattava
questo
nere
ge-
scritti.
secondo
ricqrdare
Baretti
del
lavori
anche
Inghilterra,
di
torto
ambiente
sociale
indole
talvolta
e
oltre
correre
e
forse
in
autori
Pamphlets
discussi
sono
d'
straordinaria
agli
solo
solamente
recensione
La
al
Frusta
la
conserva
e
anzi
vi
ma
pano
occu-
argomenti,
ristretta
è
scientifica
finanziaria,
di
d'
argomenti
vagliati
si
Pamphlets
e
ogni
critica
-
che
la
dobbiamo
luogo,
poi,
Frusta
letteraria
sorge
71
—
metà
lungo
soggiorno
avuto
nazione
di
in
patria,
r
Italia
V
e
riuscire
italiano
che
poteva
di
misto
direi
quasi,
di
dopo
occorsero
potè
ad
in
minima
ammettere
suo
parte
perciò
non
catosi
esplie,
un
mentaneo
mo-
dell'animo
suo,
vicende
ritorno
che
in
contribuirvi,
che
lui,
violenta
Se
dolorose
il
a
dolore,
rivoluzionaria.
dalle
doveva
sentimento
critica
inasprimento
prodotto
fra
patria,
un
e
una
sariamente
neces-
che
e
della
suscitare
in
poi
quella
letteratura.
che
d'Italia,
umiliazione
di
confronto
un
amante
e
ed
dovette
Inghilterra,
danno
a
civiltà
egli
stabilire
egli
apprezzare
splendida
sua
suo
Inghilterra,
progredita
la
e
Tornato
in
campo
la
ammirare
nella
Nel
Settecento.
del
prima
revoli
deplo-
italiana
letteratura
della
aveva
condizioni
alle
reazione
come
—
questa
gli
Italia,
non
impe-
è
72
—
tuosità
fosse
unicamente
dell'indole
allo
all'
bernesca,
al brìo
amabile
stile
conseguenza
piuttosto
portata
sua,
facezia,
—
arguzia
piacevole,
vivacissimo,
e
del
tagliente
alla
anziché
sarcasmo
della
e
satira.
Un
altro
Baretti:
difetto
il
vari
e
aspetti
presentandoli
di
di
Baretti,
alla
di
pensiero,
A
me
che,
non
giova
lo
che
cui
difetto
questo
lo
che
vuol
pare
scarsità
argomenti.
invece,
egli, il quale
le
sempre
conseguire,
nel
profondità
credo,
precettore
rinnovare
sguardo
d'
dica
giu-
universale
ardua
lettere
e
in
diosa
gran-
Italia»
al
intento
cerchi,
:
sufficienz
in-
alla
di
ricordarlo,
i
letteraria
cultura
cosi:
simi
mede-
sotto
attribuiscono
l'impresa
di
con
alla
nel
suscettibili
sono
mancanza
scrittore
assume
sui
ritorno
frequente
concetti,
i critici
notano
con
fine
tutti
73
—
i
di
mezzi
di
r
animo
de'
la
i
più
(*). E
in
pensiamo
se
scrisse
cui
faticoso
alle
eh'
alle
fuga
dobbiamo
r
lunga
gran
meritevole
e)
la
V.
Agosto
più
di
Custodi,
1778.
i
in
del
opera
degna
biasimo.
Op,
lo
che
cui
al
lo
verità
cit.f lettera
strinsero,
co-
derci
persua-
Baretti
Tanto
mentarono,
tor-
affrontò,
nemici
di
voro
la-
gli,
costar-
che
censure
d'Italia,
che
Frusta,
dolorose
vicende
tura
lettera-
dovette
essa
gogliosa
ri-
brevissimo
al
la
quali,
sorta
nuova
una
con
dai
sarebbe
propizi
batte
quei principi
fecondi
germi
si
senti
che
fiorente
e
principi,
egli
Egli
convincimento
tempi
alla
quali
nel-
e
quei
coraggio.
erano
tempo
mente
lettori
dei
dispone,
penna
nella
vittoria
profondo
in
sua
suoi
tanto
con
la
ribadire
beh
per
cui
—
di
è
lode
più
al
che
che
Carcano,
74
—
alla
non
è
oggi
governano
tempo
e
sagace
siano
di
chiara
il
stato
stesso,
lui
in
tempi
che
il
de'
parte
del
cioè
della
italiani
un
secolo
nel
i
che,
se
rinnovamento
politico,
bagliori
ad
a
massime
di
germi
un'era
dritto
sua
la
prima
e
vero
essere
quelle
pensiero
maggior
lui
temporanei,
con-
alta
voce
i vizi
di
dati
fecon-
avesse
sul
buon
nella
ed
di
letterario,
irradiando
forieri
a
difetti
non
i
seno
suo
ha
da
il
carattere
letterati
lo
d'
emanciparsi
reticenze
senza
suo
fine
altri
posteriori,
proclamando
e
che
avviluppavano
invilivano
quel
critico
più
quello
ad
primo
pastoie
e
sé
merito,
in
stesso,
di
che
deve
si
scritta
opera
consapevolezza
maggior
che
critica
la
il Baretti
e
:
leggi
delle
stregua
un'
giudicare
—
finire
piuto
com-
un
morale
i vividi
novella,
trebbe
po-
denominarsi,
metà
e
per
75
-
la
grande
di
Baretti
giudizio
sorta
:
suir
relativa
una
un
a
egli
noiosa
oscura,
Q),
suo
eh'
dantesca
seccantissima
e
ammettere
senza
diventata
essere
vilismo,
ser-
melensaggine.
opera
"
dice
di
capitali parrebbero
accuse
sul
scusa
di
futilità,
due
gravare
secolo
maggioranza,
di
Ma
—
l'
al-
l'altra
e
„
avversione
mostrata
criticando
da
molti
il
che
un
torto
per
di
Baretti
altro
ciò
che
può
sua;
trattenermi
le
(») Frusta,
n.
quali,
XX.
più
critico,
personale
volgere
parte
osservazioni,
del
animosità
intendo
non
da
rinvenire,
convincimento
vero
delle
avversione
questa
voluto
è
sentimento
certo,
del
In
si
Goldoni,
alcune
severamente
Commedie.
sue
il
per
esser
ma
un
non
dal
a
gloria
a
fare
mio
vero
posso
alcune
parere,
:
-76molto
dovrebbero
errori
gravi
rimproverati
tanto
E
piemontese.
che
Letteraria
lo
sommi
tragga
ciò
tutto
cita
abbia
prodotto
Dante,
Ariosto,
del
naturale
atti
suo
ad
r
non
Divina
come
autore
austero
e
Commedia,
(1) Frusta,
n.
IV.
(2) Frusta,
n.
VI.
meraviglioso
italiana:
egli
per
conseguenza
intendere
immaginoso
sintesi
predilezione
ingegno
suo
quali,
i
(*), sebbene
sua
ciò
e
mento
argonostri
la
poesia
Tasso
la
(^) ;
r Ariosto
r
la
sta
FruV
nomi,
pili
a
terò
no-
de'
parlare
tre
di
nasconda
non
tico
cri-
tutto,
che
sempre
a
che
al
della
corso
lui, rappresentano
secondo
di
egli,
poeti,
due
Commedia
il
tutto
per
di
prima
Divina
della
proposito
i
attenuare
e
e
del
sublime
dell*
sentire
Furioso,
poeta
animo
più
che
della
-78-
immune
da
un
tutti
quasi
allora,
al
Quanto
critica
che,
che
Bisogna
indurlo
del
Goldoni.
al
suo
morale,
fosse
sebbène
voleva,
di
commedie
tutta
e
di
dovettero
fra
vero,
rebbe
fa-
altero
di
le
ragioni
in
coir
gli
occhio
fissa
letterario
educativo:
perciò
del
de!
avversari
istruttivo
necessità
due
natura
teatro
il
ronea,
er-
egualmente
intento
duplice
la
che
critica
sua
fuscata?
of-
sentimento-
nobile
Il Baretti
eminentemente
portato
ciò
schierarsi
a
né
un
la
diversa,
tutto
è
piuttosto
promuovono
dice
vin-
tempo
da
cercare
fatti, i quali,
nelle
se
raggiosa
co-
sola
dirò
non
all'animo
torto
Difesa
levava
Goldoni,
ispirata
personale;
la
troppo
Baretti
del
né
lui.
si
gloria
una
partecipavano
quando
Gozzi
del
di
cui
errore,
a
e
ed
era
disapprovare
Goldoni,
massime
19
—
in
lui
da
quelle
la
evidente
dalla
risultava
artistica
per
e
elevata,
sia
piena
e
vizi
dei
passioni
sia
società
una
ed
scorretta
rappresentazione,
delle
vita,
non
grande
che
mirabilmente
quanto
di
lingua
immoralità
la
più
del
migliori
commediografo,
ancor
che
esaminate,
le
certo
sono
—
intima,
di
fondamente
pro-
corrotta.
D'altra
da
vincoli
colla
d'
coir
il
conforto
lo
suo
soggiorno
benevola
lo
che
in
lo
alla
che
torna
la
vita.
pel
ad
Gozzi,
onore
del
parola
V affetto
Era
turale,
na-
sentimento
un
più
aveva
tempi
incoraggiava,
riconoscenza
che
primi
colto
ac-
tristezza
cupa
Venezia,
riconduceva
quindi,
viva
nei
quale,
amicizia,
alla
opprimeva
riconoscenza
nella
dell'
unito
era
di
e
Gozzi,
intimità
che
che
affetto
famiglia
trovato
il Baretti
parte
di
mento
sentiche
a
8o
—
del
torto
lo
Baratti,
fieramente
a
farsi
—
inducesse
il
contro
oppositore,
suo
che
entrambi
senza
vie
per
rinnovamento
Goldoni,
e
gersi
accor-
lavoravano
sebbene
rarsi
schie-
a
di
serva,
con-
al
diverse,
letterario
ed
artistico
italiano.
E
tardi,
più
scrisse
non
il
Le
bourru
soggetto
più
di
partigiano
nella
veramente
quei
torto
suo
Gozzi,
commedia
che
diata
imme-
che
lo
e
trovando
deva
ren-
doni
Gol-
del
prima
egli
giudizio,
suo
egli^
onorevole
aveva
e,
amicizia
che
tributando
passato,
questo
lo
le
lodi
al
tate
meri-
sentimento
stesso
spingesse
se
ammenda
dovute.
Pare
d'
azione
commediografo
grande
e
all'
dei
il
fece
tardi,
bene
del
pregi
rettificò
negati,
bienfaisant,
sentimento
quel
Goldoni
il
quando
a
polemizzare
8i
—
vivamente
coi
allora
Verri,
tenuti
essere
per
dal
—
in
Plenipotenziario.
Pietro
che
della
alta
più
italiana
noncuranza
teva
;
Frusta
ciò
tutto
a
il
il Baretti
si
cui
che
economico,
popolo
può
il
Baretti,
fu
condotto
ad
{}) Cfr.
p.
di
eccesso
59-
A.
se
errare,
quelle
Neri,
celebre
il sistema
vantaggio
Greppi
severi
tanto
quale,
ad
solutamente
as-
considerazioni,
poi
il
quel
a
Antonio
queste
essere
nella
dichiarava
tanto
con
zioni
innova-
che
avversava
propugnava
Dopo
si
si
lingua
combat-
aggiunga
s'
polemista
in
la
delle
contrario
Bilancio
banditore
per
che
francesi,
conto
s'avverta
fatto
era
propugnatore
e
buon
Però,
s'
Vei:ri
simi,
potentis-
Lettere
in
contro
dovette
virtù
stesse
cit
in
Q).
non
questo
lo
col
Arch.
caso
più
che
cit,
82
—
ne
~
V
ornavano
di
a
passioni
la
e
la
forza
il
V
diritto
di
efficacia
talora
di
convinzione
vantaggio
degli
uomini,
in
di
principi
nazioni
le
tutte
e
re
gli
sua,
gli
rità
ve-
curezza
si-
a
dito
l'inau-
dà
cui
europee,
alla
verità
lo
sul
tributavano
e
la
in
dittatoriamente
imperava
la
straordinaria
assalire
tempo
un
e
questa
;
alla
proclamare
di
parola,
po' rude,
un
bene,
sincerità
con
di
coraggio
nel
sua
dell'indole
indipendenza
Voltaire,
saldo
della
unita
stesso,
condotta
chicchessia
a
sé,
di
dall'integrità
e
gridare
fronte
sé
a
sempre
di
franchezza,
bassezza
a
vita
suo
e
carattere,
irriprovevole
sua
animo
disciplina
in-
vera
di
e
coerente
dalla
tutta
a
propositi.
sempre
trasse
deir
di
e
Anzi,
di
mente
spregevoli,
sentimenti
egli
che
animo,
stesso
questi
pensiero
in
ammira-
cui
-83zione
e
in
lodi
cui
riverenti
di
e
ambivano
ne
grandi
al
Ma
Ferney.
aveva
egli
aveva
voluto
la
le
del
il
timore
col
riscontro
Non
essi
vorrei
come
comprendesse
del
tragico
altra
volta
conoscere
e
della
prezzare
ap-
de'
avessero
messo
lo
tragico
affermarlo,
di
pria
pro-
concetto
celebre
indegno
tere
ammet-
erculea
perdere
nel
qualora
kespeare,
Sha-
valore.
di
grandezza
cesi
fran-
i
può
inoltre,
di
tutto
Fu
si
concezioni
quale,
egli
di
genio
non
mostrato
aveva
mende;
cosi
Voltaire
uomo
presso
non
meravigliose
inglese,
grande
sue
mente
una
del
ca
Patriar-
del
perché
quella
glorioso
denigrare
grandezza
che
piegavan
il
le
pure
zia,
amici-
si
piccini
e
davanti
V
un
perché
grand'
cesi
fran-
a
inglese?
mi
uomo
rebbe
par;
-84il fatto
ma
lo
male
molto
si
vero
Tutto
si
suscitare
neir
ammiratore
il
ritorno
in
spirito
genio
inglese
in
ed
il
vero
colosso
suoi
tempi,
che
lo
(1)
Baretti
qual
V.
MoRANDi,
contro
fronte
a
il
i
Voltaire
Voltaire,
Città
nel
mente,
non
attacca
di
lui,
mostra
ad
Voltaire
perdura
tra
si
e
fu
ora
analisi,
armi
sarcasmo,
qual
perpetua
d'
stesse
star
era
Voltaire,
coltura,
di
di
indegno
non
il
di
e
colle
qual
definitivo
suo
acume
d* osservazione
r avversario
r ironia
il
assale
serrata,
caldo
un
pubblicato
dopo
Inghilterra,
dignazione
in-
opuscolo^
un
ampiezza
comune
1884.
di
anni
logica
con
nobile
una
introvabile,
molti
1777,
dere,
compren-
animo
che
che
presso
e
del
Baretti,
ben
può
trattò
(^)
Shakespeare
ciò,
doveva
eh*, egli
è
nella
un
nei
fama
posteri.
contro
di
Shakespeare
Castello,
Lapt,
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Giuseppe Baretti e la Frusta Letteraria