BARETTI GIUSEPPE " LA LETTERARIA FRUSTA „ RICERCHE FERRARI EMIRA BOLOGNA DITTA ZANICHELLI NICOLA (Cesare e Giacomo MDCCCXCVI Zanichelli) ?Q408: ALLA DEI SUOI L' UNICA MEMORIA POVERI MORTI SUPERSTITE 79" 1 vita in tutto il e i il dopo vi paese ebbe è vi altri con regnarono quali, venti vero, essi sian pur nel ripercuotersi fi*ancese dove d'Italia, spazzati Aquisgrana; rivoluzion della nostro li il che biliti sta- erano d' a filosofi si vi quali trattato sino durò procurò principi governo riformatori, che quiete dei paterno del spenta era nella la sec. si politica Italia, XVIII del metà LLA anni narono, ritor- dopo, intendimenti, stati retrogradi, ma i 2 — furon certamente — de' moti conseguenza rivoluzionari. Nella domestica vita più elevata, che il carattere d' il cicibeismo, rispecchia ogni di letteraria letteratura (1) C. Cantù sec, XV occulta ampio francese III si Milano, affetti (*); nella la campo (*); principalmente vegga Parini L'abate d* contemporanea cicibeismo Sul glia fami- della propositi trovava spesso dominava santità ogni serietà d'ogni vita la e 1889 G. e dei Lombardia Storia Carducci, f Giorno, del (") Il accennando da nostra la va gente forza a di il tura va forza tradurre parlare putendo di occhi frasi libri e franceserìa «. era dove francesi, lorenesi, veggenti^ To" come Toscana, dei 48 p. alla Appunto stessa leggere delle a ' Lorena: I, Medici dei casa nella di voi. familiari, alla di facendo 1890. principalmente poco quella sottentrata la Lettere Baretti, dove scana, Zanichelli, Bologna, osservava, a d' classe assai società, piaga destituita e della va ogni e stando gua- scrit" 3 — poesia in da secolo sonetti, tutti ricolmi d' di odi, come alle quell'accademia, la e buon gusto poetico d'intenti: chi di esercitava non grandi e dei profusa adulazione , teratura let- nostra più tempo nobiltà e godeva non lauta benda, pre- lucrose il favore ottenere avesse del qualche o il ancor elevatezza cospicue, era r la letterati scopo o ristorare decadimento ogni mancava quale antitesi degl'Italiani^ Ai vavano pro- zione opposi- alle voler di un deplorevole. dei ed trascinare per in sorta Secento in nuzzati, smi- che del rendite concettini ampollosità finito gini imma- sdolcinate, d'esser vantava poi di di poemetti, futili,d' argomenti forme quale l'Italia poemi, ridicole, e la Arcadia, allagava canzoni, puerili si V imperava mezzo ^ potenti: ampiamente fessioni, proe il sidio sus- mezzo, nelle- 4 — dediche dei nobiltà di cariche libri; natali, alta la deir incenso. nube Il si Italia in cui la loro nobiltà di poesia, e un che sapesse del i belati dagl' inspirare maggior di delle forma di forte e merevoli innu- volgerla e e tente po- sopore Aminta compagne, animo voce funesto dal a zione corru- necessario una sorgesse nell'arte più vestire, la era pensiero meglio costumi. ne' Mirtilli, Dafni, degne lòdi: T artificioso e foggia cullavano per lusinghiera letteratura; destarla per o levare e e condizioni tali per scuotere alto, ri- chi a falso o facili delle turibolo infiltrava in in sedeva nella nella nell'arte, In il chi, censo, carezzevole penetrati erano per concessi agitare sapeva che o plauso i favori mezzo di scopo onorifiche, il — e nuovo a nella denza; indipenincorrotto il sen- 5 — timento un ormai del di via delle e col quella nel bamboleggiante nella forma, sfida, a la fina quale la con costumi del quelli giovin lenne so- ribile, ter- nome decrepita. del acuta punta sua di una un ed tori scrit- dagli letteratura una prosa melliflua gettasse assumendo All'ironia i quella pure preferite, eran disprezzo pensiero, che ma moderne^ e di e goria vi- con supremo poesia molli conoscenza antiche soprattutto di che e estesa con letterature tolleranza in- le tutte passato forma, moralità; spregiudicata con gettasse tradizioni della spento che uomo — tutta sottile riva fe- classe in una da signore, Parini, lui reso . immortale dal pure società ; al Goldoni, superficiale, del suo molieresco coturno che ritraeva tempo, zato cal- arte, con al sia vivo divertendola; la 6 — al calmo sorriso Gozzi, di in e Egli risoluta prefiggeva. nella Italia, Figlio solo di carattere, dotato di servitù ; fermezza che continua del dalla paese, europee lo de' severa costretto uscito di vigoria e stessa nella vato colti- e alla serietà nazioni che indolente bellezza era pera l'o- Piemonte quel indipendenza d' geografica alle di serbato natura fortificato cui e alla nella posizione di perché educato popolo dalla militare, efficace all' intento aveva^ spirito quel aperto necessarie lunga da monti, ed rispondesse sua pensiero si conterope- parte gran qualità lo provvidenziale eminentemente era le che, pre"»ttore Baretti. Giuseppe tutte faceva fu l' asprezza rasse d' si che spare Ga- di dignitoso e morale, sana s' unisse si ^ condava cirsuoi attività stessa campo sèmpre 7 — lotta in fra tutti lui di nobile ardito fare a della fiero di libertà di d'intendimenti, franco e atti d'azione, e geniti in- aveva partigiano pensiero e Baratti elementi gli caldo un il loro, — tere carat- pronto, della propugnatore verità. Egli (^) 1719 (1) d* nato era Com' è Italia^ voi. primo una per il nato lettera dal marzo Mazzuchelli ; Custodi Baretti si l'autore " scriveva il che ), Baretti del comune, milanese, inviò al Il Franchi ripetè \* corrèsse la per scritti dichiarava i voi. in suoi settembre II, procinto quarant'un del l' 1760. offerte la ricavo in 136, di il errore date prova p. data erronea primo altra ; Carlo benemerito delle scorta una sopra amico un die il nostro essere basandosi 16, familiari^ 22 Monfer- ( Scrittori affermò che suoi malgrado d'aprile Mazzuchelli I 17 con ne' Lettere dalle del biografia^ Tanzi, barone Baretti II, parte Baretti del il 25 il noto, bresciano. conte del di 22 Antonio Luca da Torino a cui rarsi innamoanni »: e 8 -. rato, da e Caterina infanzia di di quelle ad padre, non figliuolo né a coltivarne svegliato e fondato dai del Baretti, si (i) Cfr. Baretti, balpina, in Torino, D. di studi. allo stato benefìcio un maggiori ; disposto allo una aveva ribellava A. l'ingegno l' indole ma studio delle singolarmente e cui per cazione, edu- sana una avviarlo suoi lettere, atto buoni fruire per d' animo e con voleva principio lingue, terno ma- certamente era al delle quelle l'amore mente impartire ecclesiastico G. di uomo elevate, pronto Da di quel- prodigare. sa poco di cosi solo l' dal- fratelli, tre carezze, che intelligenti Il privo e fin 0; altri con madre affetto, cure Tesiò rimase, orfano r — 1883 alla cosi Ferrerò, Curiosità vera e Voi. Della ricerche V, pp. zione, voca- vita Famiglia di storia 524-5^0. ec- di su- 9 — clesiastica in né, alla come della causa dalla nascita, Tuttavia dal suoi anzi quale per cui egli predilezione. L' latina gli lingua per alla quale (^) Il allo lo studio se ne Che da lingua dalla colpa me d'un gli fece poco pedante perdere (Potsit dì latino maledetto l'affetto. Piacevoli) veniva av- greca, di brama in lamentava un esito (*). Peggio della e della Zampieri: So Per attitudine all'infelice trascinato Baretti studi quegli impartito era uggiosa rendergliela sizione oppo- insegnamento riesci che pedante di di nel padre, fiera tanta aveva gare pie- possibile sempre compimento la sotto luvara. il desideri trovò al padre fu gli portava tettura, all' archi- darsi Filippo non ai che miopia poteva dell'abate giuridica; carriera professata guida — un netto so- IO — sì sapere, dedicava guida senza padre che in il col volta e mano; Baretti se ne *^ Pino. nipote Più " scrive egli — lera col- sorprendeva greca più tardi una lo e in montava volta sappiamo doleva maestro senza grammatica noi d' il : qual ogni colla — me — „ ne strappò me la in studio tale Un avendomi pareva di scialacquo di Vittorio saputo che A al solo questo quale non il primo Amedeo un lui senza jota di mi modo potei role pad' mai una straforo. un avendo tempo, divenuto era di a osservato d'Ormea più studiarla a e mano molte con capo contumelia, trovato di grammatica battette di volta la mero cemente sagamarchese Ministro mai aver greco. fece più male un medio ri- portar (') „ i}) G. Baretti, Scritti scelti inediti o rari II — Abbandonato una scelta sua impaziente degli egli leggeva ben e cosi nello guidarlo (^). La lettere ordine gli da dicati in- più studio delle formava si solide senza e ca- quanto i cultura. sua senza che certo eran non istruirsi, d' quali, i dalla spinto libri primi senza consigliarlo autori, mano, dice, a di avidità i sotto ci stesso, capace nella egli sé a persona pitavan — . Ma Custodi), p. il stesso altera e Bianchì, Milano, gegno. in- suo nella nello dell'indole prova (ediz. traviare avvenimento un doveva, famiglia dar di minacciava basi, sua tempo, dignitosa 1822, voi. I. 220. (1) * * E Non ho leti* Che il Loredano, maggior per quand' altro il Lupis, (Poesie Cfr. ottobre altresì 1763. la Frusta sventura piccino era il Marino. Piacevoli) Letteraria] N. II, 15 la — del giovane vita quale, furono e alla presso di e del (1) n (il padre reria, poi suoi due l'altro Per p. tutto 504 e ciò segg. famiglia di fabbriche e di confronti eh' da cui in cassiere era cerimoniere si Miglyna possidente uno marito asserisce 54), la sposa, egli dipendeva, quale l'asserzione infondata La al delle era Arcivescovo dell* (0- vassallo ma fratelli sposa procurava ( p. Custodi ballerina; una origine dei dal era noveffa Ge- condusse intendente fortificazioni, si donna 1735 del protezione Capriglio, cinquantina, che bella, tanti da giovane una giugno 27 giovane era gli parte, vedovo già Astrua, la sua conseguenze maggior Baretti, invaghito il Le la per nella giovevoli. Luca anni determinare e cambiamento. un del — Torino del ), fa diligente il traeva Torino di del prima Ferrerò, essa e Teso* Nunzio^ supporre biografo. Op, cit, 14 - ziava cosf tempo di fortuna vita sua il lettere; egli ambi dettò nelle fama scrisse, di con in latino terato let- meglio o . facilità straordinaria Q), poesie egli benevolo, acquistarsi ; il Sarto-; del semplice, poeta e la Cantoni, versato e un ebbe mercatura colto modesto, non C. nella uomo ivi poiché a e negozio Peritissimo pur d'uomo incontrare dirìgeva retti. ^ letterato, di quale era la — ed in italiano, che . una limpida vena Cantoni 11 d* umo-. (*). piacevoli rende rismo fresca e V apprezzando animo . scrisse il Tanzi al GHiuii Lettere inedite Unione Cooperativa, {\) V Ab. V, (2) Cfr. e voi. XXU, di op. Cfr. G. 1895, Menghini, B. G. Mazzuchelli. p. dt., M. Men- garetti, Roma, 17. lettera del B. a Rodella. Malagola, umorista pp. ai2 {in e Carlo Cantoni Giorn. Stor. segg.) giatore favolegd. lett. it., 15 — nobile gli 1* e i durante Guastalla, consigli, e tanto quasi r questo le totalmente che coke gli Da del mezzo ad avvicinare notevoli più e relazione amico Milano, 21eno Apostolo Baruffaldi, coi quali letteraria; del e lui affettuosi e Passeroni, il Tanzi, 1* Imbonatì, si a lo glia; fami- sua stabilirono Parini, i venne di- Gozzi; della il prèsto il Ricetti 43, rapporti lamo Giro- Venezia G. nel nell'intimità e entrò a conte andò dove ammise fra rono suppli- e tempo. suo Conobbe in per cominciò più agevole mancata. e egli persone del più istruzione prima in cognizioni studio, momento, Cantoni, di resero lo anni due rimase prodigo caro giovane nei e Baretti gli quella a il fu che pili del affetto quali gli e era vivace ingegno grande pose — quali il Villa, il lo intro- dassero lo- — neir accademia fu inscritto. ove Colà cominciò poesie giocose, Berni, pel ammirazione tanta parte colà fu egli in La i tellettuale In Rime ( in " r Non £ mi gli Perch' Con capitolo che vo' bène egli bella più dice lingua tutti e i rime in si citazioni eser- mantovano, ) egli in dice tutto : il mondo contenti, più suoi questi poteva non a' miei quanto con le tra mi e quel istruzione 32 più mi educazione Berni, dolce dotte Vettori, p. col poeta paia al ecc, sempre e' è Che egli in tutti sua letterarie un ho di Però piacevoli Io la e dei ed le assodò. e (1) B. deriva uno genere V de satirica come consigli del cui vena questo sue scon una da sua le quelle aveva {') e proseguirono arricchì da comunanza, versazioni, letterati egli salutato gliori poeti tempo. imitate della mati, Trasfor- leggere a quale finata dei giocondo; parenti, pensieri obbedienti ». di i7 ~ dacché vivere, per famiglia sua genio lo occupasse, (^); fìi di dove là di e Cuneo, a fbrtificaisioni,carica delie anche soddisfarlo, poteva non suo Torino, a 1747, rara Fer- a contro ma nuovo nel troviamo colk che Pare rotta. era impiego un relazione ogni si cttetode cercarsi di quella menticare — die sua per confessione. quindi Costretto di speranza anche buon un " cicalamento Primo patria, nella Senato del in impiego incorso essere per alla rinunziare a provazione disap- con un sulla * suo Vera „ dèi Prof, pri(*), (*) al e Cfr. V, la Quiriniano „ G. Bartoli; di incapace M. Menghini, beni senza prò? col- riacquistarsi op. cit] lettera nel 1744, del ratti Ba- Barnffaldi. (*) Il padre «redi Dittico del spiegazione ed vedova Ferrerò, era suo op, cit. il morto figlio avuto da lasciando lei, Paolo r adulazione perduto, "ial col e di o di nuovi, libera più di gliato, e che della si senti la libera nel partiva Vi che lìngua si Baretti si durò relazione cosi il B. ben più Spectator rato innamo- aveva glese, in- letteratura attratto alla nazione, cui Samuele presto allora La dalla Johnson, volta 1751. conobbe che invo* dello della e un'aura irresistibilmente trovava letterario il lo lo e in fors'anco e foglio un deirAddison, verso respirare asserisce di lettura spinto paesi conoscere pura^ come il favore altro; cercarne desiderio popoli servilismo alto valenti a Johnson^ inglese, stabili fra e la tutta di eminente, collocò di vita* subita dei i e naggio perso- un schiera Londra, luì cera, sin- loro affettuosa nella vimento mo- amicizia un' per dei capo rati lette- quali la 19 •- in apprezzarono le per qualità dell'anima. questo di sentire air Italia di di e ed mai più Vi in da gli fare di avrebbe non gnando guadaattività comodamente; di ed in altri il B. fu dato libri, tanto Ispagna, parenti liano, ita- pubblica lingua, risparmiar viaggio dai tecipò par- Teatro del possibile viaggio. gli desiderio anni, grammatiche cui amore non instancabile sua lezioni Southwell, forse nove diede però Y partirne. a direzione suo modo se vivo un tellettual in- e fratelli cuore e tento con- suo e suoi alla fu il al vivere dizionari, € consono trattenne colla tanto morale pensato si mente ambiente patria amarono essere pensare, in ritornare dovette a' messo lo e della egregie cosi avesse seguito Egli di — latogli agevo- Odoardo di per da gno compa- 2IO .^ Egli Londra da Parti il concesso in onoratamente costretto a vita egli modesta. Ma doveva restar Genova il subito fratelli. egli passò in fratelli, egli, vita in di quattro ad seguente leggiatura vil- nella e dinare, d'or- familiari di appunti però piacevole trascurò Lettere volumi, pubblicare. ciare abbrac- Imbonati; gaia Ma a condusse tempo non tante volta Southwell Piemonte alla una Giunto Odoardo conte di poco questa 1760, del i suoi quel Nell'autunno campagna esser deluso. parecchio mezzo della in indi corse vivere senza anche novembre 19 di condurre per Venezia a i avrebbero modo altrove cercare clementi pili patria, egli abbisognava cui in fatti 1760* agosto lui, gl'Italiani gli di finalmente e il 14 che, sperava verso •— viaggio, aveva appena ai che zione inten- ap- -^22 seguire Venezia a lettere familiari, il Ma già la preso di a B. si di V. " a V. di V** il vivo le delle e sue tenzioni in- di il per tende inla salva il finto sotto Milano. Se ciò dubitarne, fare cennare ac- che dove, man li passi da Anche argomenti incontrare del solo lettere posso Venezia. estenda il conte traspirare, a di era relazione qui data E. si avvisare Venezia, sue come air Firmian Restami : sue rirvisi. trasfe- di il B. lasciato della succeda, si di delle Eccel.''*, egli scrive, delle in di proseguire edizione nome pensò contro costui ha quanto egli dargli trasferito è stampa briga procedere suo la conte nel d'Andrada, • — cherà toc- tuni oppor- questa Eccel.za dove sin desiderio tizia no- che ho di soddisfazioni. „ E perché il conte V d'Andrada Inquisizione si di Stato adoprò della 23 — — Repubblica spedisse del una dominio si ordinava si supponeva di di la ricoverato air fosse Vediamo e in Milano da vietargli opera (*) stampe. delusioni preparate erano egli che voci altra miei falsità ( 1) in suo: amici Cfr. qui di Masi, Farucche si erano libero lasciando e " all'animo sfogo de' lui, a Che il numero diminuisca è quel balordo mercante Frusta Letteraria e e Sanculotti, tello fra- false le accaduto fatto sul fino giunte al scriveva correggendo Amedeo, 1886. di Venezia. Già gogò, neti; ve- fosse nuove gli amarezze nuove e alle che dunque stati qualunque dare per che appena Inquisizione; di quale Baretti negli avviso, pubblicazione egli il cercare Rettori i nella circolare, darne trovato, tutti a Bue Milano, un Feda- Treves, 24 — Sono — questi stato di ho dove di molti lore visto hanno m' essi mi giorni Tanto qui, e pigliare la (1) prima Il volta 15 (in Archivio 651). mano La da Lettere Storico stezza tridi scrivere e però vergogna 1762. stampata Greppi p. cuore in A. inedite lettera La fu nel Neri di Lombardo, G, ^ son avuto ancora (') : dalla novembre intitolato veva scri- dacché quanto alcuno. lavoro nava abbando- strangolato penna ad riga una ho non sere es- prime Greppi Antonio stato sono potrei Mantova da e viaggio, per alle intanto ma amico air invitato pranzo/nelle a città questa e altre " Milano; di case i volentierissimo in e che cavalieri, hanno campagne, tutti venti di due duchessa, una più e Gorrini^ marchese trovato marchese tutti dal Busserò a passati quattro .... bel suo B. an. per ad A. Xin, 35 — malinconia la vince che e che me, ha del mondo eterna a Non tudine. che vorrei riconoscente far effetto Tanzi sull' Il da spento retti con nella tanto un la Tanzi queir Scelta vigore. mi era morto inesorabile di lettere di gradb soleva poco tenere poteva poco familiari di povero tanto male ";uor volo nostro da con un quale fatta ha ìX più, perché per del chi di nell'animo legato di animo ne fossi uomo sfogo rettorica, (*), che (*) di dico uno per e passasse mia quella tenerezza ne ve tanto mostruoso essergli non fatto ch'io iì più di catena non far procurato e il ha che bisognerebbe piùinsapito a il mio generoso, Sig. Antonio, magnanimo venire fa sig. Antonio, caro il mio cordiale, tanto mi e il mio ringraziare mio ~ che tempo, il descrisse Ba* 26 — vicino vicino voi, a del mio — tanti a altri sviscerato più getti og- affetto „. In tristi queste abbattuto mo, già moralmente, da scossa Baretti, al scrisse consolandolo; (*) e da e altro che ozioso la anche signoria Di P. perché fare lettera ha mi poi proprio buon sarebbe 653. in punto gennaio che Dacché volta una viaggio, e alle sventurato e chiedeva 1763 perché lettere perché risposta, vos" risposto. venni e persuaso Tanzi, lo che rispondere e non si stesso Greppi. ero che il gli rispose 29 scritto ho gravemente, nostro mi vi Mantova fui che mia del Amatissimo " lute sa- tuttavia data malinconico non ammalai in : non Mantova; un (*),il quale è cosi Milano avete egli sappiamo lettera comincia lasciai di La colla Venezia, a Ed Greppi ani- sofferenze, tante gravemente. d' e giunto appena ammalò disposizioni della qui fu andare qual dispiaciuto. presto settimana una di dove intera il trovare avventura Cfr. „ a mi Neri, non op. cit, S7 — il nostro, che lasciato frutto davvéro dolersi, viveva però che, eh' vigoria egli, iere, se sori su ciò del al massimo vedeva colla Frusta sempre il gallo, Portodal la volume. il B. maggior grado cosi revi- dopo che di Lei* sue dai secondo polemizzante posto le stampa parte un'opera un che altra e letteratura aggiunga desistette indispettito, pubblicazione d' si ciò la più sempre riguardava oltre proseguire rito spitempo, un mutilate cosi che esser suo a pubblicare vide che, ardita A volendo le Pare effetto morale. uno poteva deprimerne a tivo mo- in del ed causa iròntribuiva la che tranquillità dell'abbattimento e Governò trovar dì stato dal quieto poteva non di — e Letteraria drizzarsi mole, che nella doveva eminente; sasse pen- pare occu- è certo egli, davanti che il fJEintasma della sfida una contro lanciarla $ai in Nella quel seconda volendola die del Doni, in trovarsi fii il ** Roma meno nondi- deve chetipo l'ar- dove des Journal in pure di Francia, an- ria Libre- o e XVII, e la origine, nella Venezia XVI XVIII sec. V cui bizzarrissimo secoli dei del di di as- vezzo rintracciare avvisi quegli si 'dacché tempo. metà periodica, stampa Io egli poteva pseudonimo, un uso che animo, grande sotto in sfida questa con celava società una E respingeva. come assunse censura, savants „, in tuttora vivo, grande espansione. Apostolo (*) Vedi, giomaKsmo scher, 1899* la Zeno, per più un (*) Giornale il stampava 77 era di Venezia si In dei Galleria notizie, estese letterario periodo in Italia, ktteroH di E. di Minerva Piccione, Torino, Loe- 30 - la quest'opera, tutta — quale, rivoluzionaria, delle forti di sì di opere che faceva più gli elementi atti oggi Ancor letterario, germe, ricostituire a di antipatie la la colpiva arcadi, gridava in tante delle alla voce con un loro, un secolo i suoi teni- vera una udito, di spiacevoli delle tra moltitudine il cui adattarsi carla giudi- allegorica mellifluo suono latori, allora, sua quella tutta nel chi sollevò perché Baretti spogliarsi tutto parte; contemporanei, del opera critici del sa non pesta, l' i suoi fra trova chi denta re- letteratura. nostra al tardi in sé, in civile, politico, portando tutti drappello servilismo dal coce pre- gnana antesi- quel avrebbero l'Italia quasi Frusta di solo avvezzo lodi, mal robusta coraggio bugiardi verità. rati lette- veva dodi rabile mi- adu-, E solo 31 _ pochi, gV ingegni V tutta zarono — superiori, ne importanza apprez^ (') in» ne e - V coraggiarono Ma far avversari gli fronte essi troppi, le aumentarono, divenire r di bene è della di più poco (*) Frusta Notevole Barbarigo, che Sagredo, nel 1739, fra vedova dopo (*) S. di Barbarigo rardo Ghela Marco, Leonardo di fati» Caterina figlia di del zione pubblica- dama, una Procuratore Zobenigo. dre Ma- ira vita suppone Gregorio sposato (*) di questi il Neri già V la e tica poe- Letteraria, anno un vivi, Santa notarlo, scoppiò, veneto governo potesse ai di lui sando pen- non originalità cardinale Bembo, di vendetta V fra contro morto un dùbbio in porre Chiesa, aveva di ombra doveva molti e egli, quando mezzo del quale antipatie e che cui contro erano potenti: osò esecuzione. Pesaro, di S. Maria ; Dal I.® otL 1763 al 15 genn. del 1765. 32 _ cosa riore, fra di che il contro r B., irruento che osato aveva in anni ridicolo scritta antichi. colla i sistemi il punire di lesa sta, Frusebben meriti, dovuti, erano media Com- sua una dal re* cardinale. un della i criticare tutti l'Italia a numero Buonafede prima, penne esortava reo di XVIII al di Serenissima filosofica, dieci si quali gli prova tutti riconoscendo pur pochi, fanno persona nel infatti Bembo al per polemista, nella ligione E nei Buonafede^ pubblicazione correvano della governo ciò libelli, fratesche, Aristarco^ il e la di e innumerevoli di critiche queste sospendere Frusta; della nemici il Vicini essi valsero far i che certo primi per supe-. sospesa, È si fu, d'ordine tormentata, e . e — Buonafede quale metteva filosofici degli 33 — La critica del riguardi, rigorosa; " sorbirsi monache delle e bene fio tron- e cesco boccac- lodi le le e le come che chic- la cioccolatta del tributarie patrizie ritata me- suscettibilità litigiosa ammiratori degli e se fratacchione a avvezzo carezze la ma d'indole stessoy se giusta era molti Buonafede, di B. del sotto alquanto — delle (*) convento „, potè non che uomo, che Il l'ingegno B. di ed si Buonafede, Venezia, e dopo giorno (1) E. a Masi, nel voi. essersi fesa di- ratore Procu- il divieto per decideva Bologna, Frusta dal avutone rispondere un coraggio. chiamato intanto, assoluto il e di propria per aveva non Contarini al V ardire sopportare le stampe lasciare a fermato il Mar- presso Letteraria che qual- e dagogo, Pe- Bue cit. 3 34 — chese Albergati, si di sotto il nella quiete nome Monte di r a di libertà avrebbe ragioni per (1) dai e Pare Marchesi (*) London Ciò io settembre che la nobiltà de' suoi del Lettera in cui (*). si tiva sen- sentimenti. Journey XL, dice duca discendesse il Baretti dalla 1760), via Gesuiti famiglia nota Cunha, del dei e ( delle mandato avea Carretto, ecc. di a più con l'attentato una togallo Por- invitò parlare del in quel di lo il conte sua i conosciuto dove l' espulsione rilevo Genoa V dopo che lusingato 23 Stato, vivo fra viaggio Italia, quali Portogallo, Àveiro dal lui potuto le di ministro il in presso amici, da Spagna, raggiungerlo (*), specialmente ma durante e d' suoi Acciaiuoli, Badajoz, dal Gardello, de' Albergati, cardinal Carretto procuratogli interessamento quali celandosi ritirava, Giuseppe asilo Ancona, — front Talaverola, che accettata 35 - Di scriveva là colla di data in Trento, assalito con possono parere in sé, se si se vi era si che derano consi- pienamente sono in mettono Bonafede relazione avuto aveva di non audacia ed ardire spregevole fede, Buona- il frate ed che ma scorsi di- Contarini stesso eccessive, il quanto con terribili Appiano violenza giustificate scrivere tro con- Baretti. il si Buonafede Il che ad lo quali stampare, otto risparmiato, veniva lo faceva e risposta nei - pervenisse barettiana Magistrato scriveva tempo della copia una d'Ancona, pace. del passò Davide e questo cardinale, con lui sini, Marchenello stesso al rini, Conta- e entrambi esortando l'ospitalità a modo polemica nuova Veneto; a in adoperò a rendergli nominato parecchi vescovo mesi di cura si- 36- - per le volgeva il giustizia a lui allora Era di Torino focoso la Conte il Aristarco Uomo aristocratica, Corte la di Repubblica nezia Ve- Camerana, di stato era di (*). per Incisa Baretti che accuse Residente presso il quale violenti al dato. raccoman- eminentemente natura che egli, sul principio ^ aveva Vale (^) lettera del Il " ad Baretti disonorato in o fa Venezia. Ognuno e sta maestà, che detto più di gesuitica da è r onore ogni volta, di tutti e altro veneziano nella io ho la di che e di le come genio, riparazione tissima sapien- umanità. dell' sono, per dere ve- simo scelleratis- uomo gloria di pubblico amplissima la veduta incomparabile attenzione un ancor beffe faceva delitto un repubblica una si ferma sia che ed tutta in commesso sopra altra cui punito severamente contro in lettera, una magistrato Io la pare dintorni, quei codesto lesa trascrivere di pena Baretti, frate: Ancona, poco la il proteggere a preso di ho resso m'inteun'in- 38 - ** degli " bene esempi in sere " " sicura. " IlLma " è Il " Ma " egli " resto; di a S. in consiglio Murray Repubblica, in questo nel un era di e Viry che caso fosse per discreto atto T Ambasciatore Venezia. de mettere metterebbonsi repubblica che Q) non gradita (1) Il sig. Murray la Torino, farlo tempo con S. scriveva se, di caso fosse V. grave; Piemonte, sommamente cosa presso titolo ri- „. R,e V. il po' " " parte mio tempo passasse proprio un qualche Signor del Vedrà " del è es- si contemporaneamente Ministro " " del perda non al pericolo dell' dominio, questo per profitti quello in ora dove e Crederei fidandosi d' altro per ignota funesti. non stato tirasse " assai eh* Ella, " - ar- farebbesi a in questa sicuro inglese : 39 — ^ vita la ^ le e del spalle alla castigo — darebbesi reo, temerità. sua ...» si' avviluppavano Cosi di quell'intrigo politico; e di ed mai avrebbe la veneta del Residente Rezzonico per la XIII il Baretti mezzo il papa ) far a bandirlo e blica Repub- per Roma, a ( Clemente ora gati, lui, colle- di indurre, veneto naggi perso- Pontificio. avversari di cercava oggetto tra Stato lo e non vedeva questione Infatti, dagli si divenir importanti, tanto forse gravi si steriose mi- letterario tra di pensato fila le che egli, preoccupazioni palleggiar Baretti al attorno gevano strin- si e da' prigionare imsuoi -domini. la Ma volta ragione il Baretti già e la Serenissima, di : Stato il esistente salvava papa, fra ricusava, per il suo per sta queV tagonismo an- Stato picca^ 40 — di procedere in credette il di fu abbandonare veneto la ricominciò informato, quale^ infido, vento Governo il appena e il Baretti, odorato opportuno Ancona; ne il contro modo, ogni — sua persecuzione. intanto Egli a dopo da Livorno, assai all' suoi consigli r nuovo gli e Nuovi essi malattia, s' per Né qui (*) Ferrerò, abbandonar ripartire e finanziari» un' quale fu op. cit le altra sue grave costretto la all'agosto finirono per tuttavia, imbarazzi la fino protrarre (*), raggiungeva di aggiunse tera let- ziandolo ringra- contrattempi, seri crearono ad Italia gita una Incisa, risoluto Genova, Londra. scriveva dove arguta de' di breve una sua a tenza. par- disavven- 41 — la ture: che nave veneto, le quel la loro lui la r ('). " Al pochi questi leggi volontario continuò là Residente cora an- Stato di nezia Ve- a Baretti del tanfo su informava 1768 viaggio un ghilterra, In- sotto del Inquisizione di Belgio anche nel le e sorveglianza che veneto, in tenevano infelice Tuttavia esiliato. da V verno Go- dava man- anche che paese egida il sentore, pensare libero aveva che vele punizione senza di portava avutone di ordini di lo spiegate appena — politico nel che esce d'archivio appunti „ scrive il " Masi — chi trattarsi 1768 Ma Mazzini? del bensì Baretti, Giuseppe di non del non direbbe non — di bensì in 1850? seppe Giu- Inghilterra „ egli, colla (') E. libertà, Masi, op. cit. riacquistò la quiete, 42 — sebbene e, di spiacevoli che la nel in in lungo che Esterina alcune dagli della godere de' e lohnson pure un' lo in Italia, {}) An mente cordialcontinuò la cf Italy, London^ lo tore au- in il the il dopo manners torno ri- suo difesa male che scrisse male, così tutto 1768. V patria, sua prima of sone per- Wakefield. Inghilterra, Account a delle Goldsmith, trattato contro quella affetto Accolto dottor (*), la opera egli più illustri, quali verso aveva cialmente spe- tanto amici, letterati Generoso ebbe di considerazione of riodo pe- chi in con antichi Vicar può un cui precettore lettere. quel e del in tempo ricorda sue si piacevolezza, e Thrale, casa scevra in entrò fortunoso, serenità di tratti tutto peripezie, vita sua meno fu del fosse non nuove dire — l' del- che and customs ne 43 — detto aveva — inglese viaggiatore un Sharp. Quest' della r elogio della gli conferita da di accusato di della un notte peggior necessariamente nel modo dandogli veniva del 1769 ai eh' parecchi specie, aveva commettere i suoi amici più efficace prova luminosa si se istituzione. quella omicidio da delle mente spontanea- dinanzi comparire dovette gretario Se- insigne finire nel quando stima la Accademia Reale che considera E stile, gli procurò onorificenza Arti, una nominato fu 1769 scenza cono- di e accrebbe gli e Nel generale. Belle di eleganza gio sag- ampia e inglese lingua comune dava egli profonda sua della non cui in opera, egli giudici, egli, lito assa- individui dovuto fendersi, di- per si adoperarono per dell' giovargli alta con- 44 — siderazione in la cauzione V cui testimoni in circostanza rinunziò ai le nel leggi giury la modo il attestano dalla mirabile stima dell' e massime di faceva parte. zionali. conna- ziare pronun- animo parole con volta una suo. la Egli accusa, e eletta la biltà no- usci sua frangente, questo gli in fece dignitoso, e benevolenza quella che che ciò continuargli, la vano accorda- stesso discorso in sua, desiderò chiaro terribile condotta che egli ancora fierezza assolto non suo altro suoi difesa,, semplice, e egli poi questa indole gli e bertà li- tutti un entrassero sua chiudendo che inglesi, non In con dell' privilegi Volle che Baretti, il offrirsi favore. suo stare prela per coir e caratteristico tratto col avevano, necessaria provvisoria, come — la aumentò di società tutti, di e cui -46- parenti poteva in da anni stato il sospeso quale dagli occulte. dignitosa, tempo, deve molto aver in gli ristrettezze. cui la rendevano ad più cettare ac- taneamente spon- amici; in penato vecchiaia e dicar men- venivano dagli nerle te- per dal anche gli più fiera schiva offerti egli fatti anima stentava che dizioni con- anche lui sua che non quelli da brario, li- tristissime in rese La la commercio il ridusse sforzi pendio sti- d'America, pure soccorsi, essendogli dall'Accademia, economiche, penose Negli dello guerra incagliava si viaggio solamente vita sua percepiva egli breve pagamento della causa fu guadagnare. della che ; tare visi- per Inghilterra trovare ultimi in amici ed giacché però, Italia in nuovamente venne e gravi la le ed quel lattia ma- sue 47 — Ma la spirito tempra d'acciaio si piegò mai, miseria, e non la stesso sua lotte nelle sostenuto maggio 5 del portò sop- lo con lo che della suo egli ed mori coraggio sereno del — aveva la vita sera 1789. II. La del redo. 1763, Un ciascuno fogli Vero retti ebbe ogni mese * questi d' 15 è in " scrìveva alla Se di fare continua sorella del pagnava accom- informa che di tempo uscire ancora medico due uscire (*); mese qualche di Rove- che doveva ogni che bre otto- formato era e animo : data ci numero a primo d'avviso stampa il ed (*) I di di la con foglio il cominciò il Venezia in stamparsi I Letteraria Frusta che il il Ba- dopo la il Frusta un Bicetti, anno, non -48di prezzo zecchino associazione veneziano zecchino nel e nelle di di città altre chi dava cui V l'autore che massima In nabue, " mese, * tori, edi- principali elenco comodo per tre inol- mostra ; i tutti preso perché giungere a* lettori foglio stesso questo ogni colla pseudomino il cosi che soffribile d' avviso cominciandosi già pubblicherò " più regolarità Baretti, sotto cipalmente prin- tempo, necessari, potesse numero dai aveva provvedimenti fogli il del associarsi volesse i Zatta, veneziano uno mezzo Venezia, in negozio tipografo noto che e venduti si sarebbero di anno, per semestre, per di era due fatica che certo numeri di Aristarco Scan- gl'intenti dell'opera espone al celare a di il mente un ogni numero soverchia sono e di corpo e „. non 49 — " Aristarco sua: " chi " il " scritta " " " " -' ** " ** " lo " " " collo pidezza primo di Frusta troppo folta de' di quello autori gli talvolta libri nostri si non colla approvazione, numero che meno „. di tutti come in dono di ren- la caparrarsi perché poco loro lusinga e riuscissero goffi e il i libri parzialità, ornai mandare, propizio non turba fieramente non usa, con cattivi buoni, a Aristarco derselo la inoltre Avverte riso- diminuire galantuomini de' questo sua accrescere scrittori degli ad e intre- scritto essendo sua sia colla stessa ha cui questa tutto candore, colla intenzione scrittori, farà l'opera tutta e con assicura che stesso numero, luta sua " perché severità " " leggere, possibile '* " Scannabue vorrà stessa — se degni tali lor della gioverebbe sua loro 4 50 - * *^ il regalarli sorabile — bizzarro questo a vecchiaccio e ine- Queste che po- „. caratterizzano parole e Tuomo lo e alla scrittore, briosa, considera del maestro in lui " capacità " delle autore (*), e " necessari di come dica giu- perciò e uomini agli (*). cose dace au- desiderio insegnare buone rano prepa- critica. sua ogni pubblico ci talvolta e della tempo un e libera indipendenza Egli a Fondamenti „ dell* principi; forma del e sua opera dunque sono sostituire alla lambiccata pensiero e naturalezza, questo e intellettuale uomini. (^) Frusta, n. III. (•) Frusta, n. IV. vacuità con della la contorta espresso due questi semplicità volgere e forza morale al glioramento migli de- 51 — Quindi, suoi del acume tivo mettendo i pratica le del debite del da opere mai il i lui esaminate, fine demolisce cui per riedifica, di li il lettori, e dove e nel errore e trovi, il e delle dimentica non e siero penil giudizio pre- rare d'ispinei specialmente sentimento tica cri- difetti scrive, V cetto con- sua costante combattere dovunque ne' i e certi chiaro colla pregi tende, s'in- possiamo e mentre istin- un sopra non alto un bene, rileva noi l' dal- fatte, riserve da approvare, da bello, che in guidato intelletto, suo estetici primo pel precetti, sentimento punti — vani, giodi desiderio . ciò tutto bello " '' o mente del eh' egli giudica buono, veramente alle conformandosi giusto e artisticamente del n. XVIII. sacre (*). vero „ (*) Frusta, " .rigidaleggi 52 — Fin primo dal Aristarco r con di ed ** in d'una " zioso, '* Simo tutte * que' suoi goletti ^ nini, vera " le- che si fanno esclama smascolinati piccinini, egli sonettini, mollemente pieni le d'adulazione! — par- femmiPo- d'amorini!.,, scuole tue di favorito damigelle Italia, quando ranno il inzuccheratis- lo cari tutti * piombo * — ^ ** di ed il poeta nobili O spose. uomo parte galante, Zappi, ** essa „, il le di e ** legno ... ** brio seguaci fantasia di parte di Crescimbeni il lizza l'ironia con pieno numerosi i ^ e stile suo ispecie dotato in irridendo, del bizzarro apertamente Arcadia, vivacità, il numero entra piccante — si mai di chiude- futilità (*) „ E in tutta (») Frusta, n. l'opera I. sua egli non e 54 — la — entrambe " qualche " quando " se fecero alle lettere accademie, queste bene di po' istituite furono che egli giudica ('), poiché Crusca seguito con- ora, „, fine loro il " perniciose " membri " quindi " maticali, far reciprocamente, e " madrigaletti " trino elementi di cinguettare da al ventuno (*). Oltre gram- sonettuzzi fabbricare o i loro più lo per sanno adularsi che altro sono società, poiché alla non " " giovevoli, anziché efficacia, loro ogni perduta e o quat- ciò, il sentimento a „ famoso " " la contro severo sisco che Crusca un egli : nn. («) Frusta, n. Oh d' IV XVm. e contro io mi — Italiani XVIIL cosi essere in scrive corpo (1) Frusta, e " Vocabolario — ad induce lo moralità della il suo arros- pensare reputati 55 — * dotti, " sere e bel parlare, d' ** d'ogni ^ sconciamente ogni ^ " prosatori * ne' chiassi (^) " ze, il Tuttavia dire, ribaldi raccolti Firen- di rigore suo sto- di parte e lupanari ne' e qual loro de' poeti, e opera tanti mòdi e molti da tratti ''parte un' con vocaboli .machevoli cosi importante cosi vocabolario loro il è che abbiano imbrattata e altri ugualmente costume, grande ''cosi ** buon es- agli modelli specchi ** dovuto avrebbero che uomini, gèntil- cristiani di numero un. * — non va „ tant' eh' egli, riforma in nella sua più espressa (») Frusta, n. XVIII. («) Frusta, n. XVIII, ner italiani, ecc. tal l' l'idea modo tardi emen- dal Monti i^). Proposta (*) Veggasi speri ne non (*), precorrendo "ia di oltre Monti; I poeti dei primi coli se- -56Aiutato Baretti dalla si non le esame le le essa r agricoltura scritta stringe e pensiero di Né si precedenti, che più di ogni alla ai degli (*), la autori egli (!) Frusta, nn. (?) Frusta, n. VII II. tura. lettera- de' secoli quelli di del tratta e del contribuito letterario cosa filosofia contemporanei, avere possono dendo ve- e che sua segnatamente e opera nesso storia, clamando pro- manifestazione arresta decadimento e la popolo un ogni intimo altra anche parla ma V scienza, qualunque industrie, ('), lingua primo la le che buona guardi ri- opera, o necessità in pel arti storiche^ il commercio o la sia le altra ogni in letterarie^ scientifiche, e il prender a puramente filosofiche le limita opere anche ma cultura, vasta sua XVI. suo tempo; agevolmente, al 57 — non se di profondità con pensiero, di rado certo giudizio suo di quantità di marsi affer- ad costretto una e dine rettitu- tanta il sebbene erra, scienza di con che mente, sopra argomenti disparati. cosi Fiero della censore del scrittori degli di lode il per Reghellini ed il ha Il (*) " è ha vesi, Geno- il il Cocchi, che in giorni role pa- Gozzi, i posteri cui la progredito. tanto Baretti, Masi Parini, in parte egli altri; parole riconfermano critica maggior tempo, il Metastasio, il — il quale, credendosi nuovo, in ancora conserva dice come sé il tico an- qualche „, del cosa che passato, accoglie alacrità V Masi, con nello fede apostolato op. cu. stesso e di propugna un tempo con la) rinnova- -58avvenire mento quella intender poesia che di gliore a ad cosi atto veder nel Parini lora, tutta Il Baretti valore del conobbe fece ne e innamorato dell' de' versi poter di sciolto, la tutta cui robusta prima solamente il un questa, prese com- ne al poeta; orecchio ancora melodiosa soavità gli non la bellezza a mio era del dato verso sostenuto poteva senso ma, della musicale armonia dargli ; plauso ritorno il apprezzò Parini metastasiani, sentire versi. intendimento dalla accarezzato plice sem- Talto coli' lingua, nostra ali- grazia armonia e sorgeva ed del poema come limpida che suoi de' soprattutto morale luce nella vigorosa e la nuova ba^ morente, poesia una uomo ultimo V era letteratura V è Metastasio nel una di serena egli quindi ; d' a e tutt^i asprezza: parere, do- 59 — vette la esser ragione seppe perdonare meno al fiero al cioè attacchi, nobilissime: Mezzodì " che nafede. ** il cervello " abitato " minano " moli ** rati ignoranti, pensiero Il lambiccarsi d'un paese che ? sole ce ne cam- Lasciasciau- diamo ('). „ giudizio- (J) Frststa, non Buo- dei a presuntuosi, e sono non . gambe due su come Italia quadrupedi tanti da Car- .... vantaggio a né al cosi diavolo Perché in- non scrivere — di volgeva poi Chiari dei che merita a questa — " " altro né ^ cano Io il Parini coraggerò " ** in proibiva suoi parole né quando dolore, si ne' non modo, ogni polemista oltre * ad grave seguir egli sciolto verso cui, di cui per il Parìni, momento un — nn. Baretti del Ili e XVII. sul Meta- il 6o — (*), stasio massime rivela prova tanto più di che Metastasi^ attribuita sciolto mia viene asserzione, che punto adatta il alla alla compiuta la lettera la a traduzione dal D. delle (^). il combatte della insiste sul si non della invece quale dal rima sciolto musicale s'adatta (*) Cfr. alla egli verso può piemontese conforto a poiché all'armonia lingua, goduta cui con e affermato^ critico stesso in tempo ho celebrità dal acuta, ammirazione V più specialmente modo verso nel quanto la è ed gì' inspirava poeta questo esser Il fine tutta di esempio un considerata è se scritta, che è mentre straordinariamente critica fu — nostra samente meraviglio- rispondenza Remigio dei Fuentes, tragedie di messa pre- Corneille Baretti. , (') Lettere 30 agosto 1760, Familiari: al fratello Amedeo, 62 — di nisse Francia, La lunga la più la delle aveva letterati vasta quella di si cui tutto, vivacità per impressione La e e la quella che terature let- modo sua tica cri- giudizio, quasi del disinvoltura anche lettura e gente, pun- delle sue . tuttavia in chi in critica, diffusa Italia talvolta cui genera opere di mirabile stile delle alla indipendenza in quel ch'egli ispecial in coi di straniere, mancava di si trovò inglesi conferirono quella e terra, Inghil- conoscenza lingue inglese, cui in moderne, dell' novata rin- in permanenza grandi e Italia. in familiarità tempo, lombarda; potentemente critica la V imitazione Scuola nell'avere ancora che non della ultramontana — fra vi le legge. generale, noi andava nel piacevole una era secolo per la poco rata cu- passato: maggiore -63critica era detta cosi paralleli ('): si non di d' opera fra questa da cui si le Una a la scrittore uscire (^) V. in tes, la op, scrive: * e impacciare creazione delle la da' mente quali non incorrere già specie teoria lettera citata nella di critica, delle a reagito aveva D. tre battendo com- unità Remigio (*) Fuen- cit. (*) Frusta, pina, che questa la fatta generale. Baretti, contro cipi prin- cosi a senza disapprovazione Il critica limiti tra i e costringendo d'arte, poteva determinati, leggi libera in rispondenza e volta sua grandemente dello fissi traevano contribuiva opere la ma tipi letterari. duale indivi- dell'ingegno arte, e di e la guardava manifestazione un' confronti Leggi sieno n. XI. gli essi Nella uomini di lettera a Pcppina attentemente, qualunque edizione egli Pep« si -64nella imperante ed drammatica fino esagerata autori tardi francesi, svolto colla nella Italiani da voglia, solo dispregevoli cagioni egli r a uomo un dal altro, e non signore livrea, filosofo dal «. far gallonato dal bambino, delle poeta al e al al le muovono che esami avvolto servidore baldanzoso .... modo un negli eloquente stolti che cagioni differenza cognizioni studiare a in degli mal'im- degli Peppina, piuttosto operare o delle occhi poste tazione dell' imi- precedenti, agli effetti op* stabilito tipo Latini dei bene, dunque si regole acquisterai ognuno celebre vi propugnatori secoli dei il le Greci dei avrebbe suo Voltaire, non inesorabili dagli Bada nel non modello, un lo e più Frtista, introducendo sua critica sua dagli avrebbe argomento il tempo, estremo che e contro ora pone all' pili ampiamente Discorso di V ripreso del in tuoi in balbettante timido gianello arti- -65pressione diretto dell' di avere di e che è difetti il tiana, dal ed è il quale, lo il chiuso che gusti libro, e con il pretesto, tutte sue^ Questo, le dei baret- le sentiva, il pittore, il secondo l'occasione egli, co' il suo giudizio quel idee: suo il relazione sue più uno d'intendere, in dicare, giu- giudicava come dasse ne ad fissato riproduce sempre era cui che, e per e Egli con vedere di di critica d'aver dopo modello, modo della naturale quindi e critica, doveva luogo modo sé nuovo soggettivismo. opere può modo alla dar esame essa in un sviluppo principali le buono questo necessariamente dall' quanto dando pur razionale in opera bello Vero sé. scaturita propria, suoi libro dire per era cose soggettive. però, lato, contribuisce se è difetto dall' altro a da un dare alla 5 66 — sua conferirle a s' avvia Di infruttuoso si i tra Né fatto ai classe r e uomo, ben sia storica (1) Frusta, in che nell' la sovente opera, sia che sente V. sia esso stesso, egli appartenga ciascun d* (*). e' è autore è uomo scientifica, n. eh* sull'uomo artistica o sia studio vuole ragion essa difetti, moderna. questo ma merito suoi critica più specialmente Egli non i che libri, qualunque a cui quel della s' appaga limitato non stesso, nonostanti precursori mente special- esempio negare pone, non direttamente diede ciò davvero lo fatto tica cri- se propositi, il Baretti può che di la e serietà a studio autori. sugli lui certo lo per lità origina- vera efficacia; con indagini, d' di carattere opera ed — da cercare d* essere o sia ogni letteraria, la gran- -67diosa manifestazione frutto modesto di Vorrebbe le mentre se non del intenti V agricoltura ogni popolo dalle italiano in alle meno più vuol la pure nella gentilezza (1) Frusta, (5) del donna, 25 V. e n. nelle del 31 tura, lettera- figliuoli lo istruzione studio tutti, le sue dell' animo la classi, Istruita elevate. verso mentando ladel ignoranza tutte dei chiede in grande la alla ai istruzione tratto, oziosi, vorrebbe esteso (*); e esse; occupazioni Parini (*), vorrebbe contadini deir futili all' arte, amore scienza alla privati, del gioviti signore ispirare a alle varie di bisogni agli opulenti tutte a alle però diversi ai e il o comune. estesa adattandola condizioni e mente una l' istruzione classi, genio del quale suo, egli, tanto VII. Lettere Agosto fafniliari 1760. quelle in data 68 — in pili squisita ruvida — in più è della ha vero un Egli, morali che la influenza fatto frivolezza, in di vagheggia forza fra era sul la e la idealmente tipo della e di la e in cui tempo; quel donna la e tipo di fra la spigliatezza, modestia, formato, di leggerezza del a di demonio, equilibrata la sere es- cerchia quella rialzarla soavità coltura in o usanze ben cosi quale questo corruzione, le esser sente vanità, degenera può suscettibile da di costringono che angelo trarla vorrebbe cui natura in donna di qualità alte esercitare da tramutarsi che le e possa virile, culto. apprezza donna, dinaria straor- tempra sua intellettuali, e capace colla proprio e notevole è contrasto vigoria sotto ascosa più tanto scorza, quanto più è quanto eh' egli modellandolo inglese. si 70 ~ questi Magazins di la non vi letterario, campo e genere filosofica dagli de' scrittori il ed la il r in tutto, di In il altrui. e stile di serenità Baretti, imitandoli, guaggio; linebbe che accorgersi non italiano tiva consen- dello impetuosità si non l'inglese, come goduta Magazins questi la sume as- carattere libertà di a adattava questo nere ge- scritti. secondo ricqrdare Baretti del lavori anche Inghilterra, di torto ambiente sociale indole talvolta e oltre correre e forse in autori Pamphlets discussi sono d' straordinaria agli solo solamente recensione La al Frusta la conserva e anzi vi ma pano occu- argomenti, ristretta è scientifica finanziaria, di d' argomenti vagliati si Pamphlets e ogni critica - che la dobbiamo luogo, poi, Frusta letteraria sorge 71 — metà lungo soggiorno avuto nazione di in patria, r Italia V e riuscire italiano che poteva di misto direi quasi, di dopo occorsero potè ad in minima ammettere suo parte perciò non catosi esplie, un mentaneo mo- dell'animo suo, vicende ritorno che in contribuirvi, che lui, violenta Se dolorose il a dolore, rivoluzionaria. dalle doveva sentimento critica inasprimento prodotto fra patria, un e una sariamente neces- che e della suscitare in poi quella letteratura. che d'Italia, umiliazione di confronto un amante e ed dovette Inghilterra, danno a civiltà egli stabilire egli apprezzare splendida sua suo Inghilterra, progredita la e Tornato in campo la ammirare nella Nel Settecento. del prima revoli deplo- italiana letteratura della aveva condizioni alle reazione come — questa gli Italia, non impe- è 72 — tuosità fosse unicamente dell'indole allo all' bernesca, al brìo amabile stile conseguenza piuttosto portata sua, facezia, — arguzia piacevole, vivacissimo, e del tagliente alla anziché sarcasmo della e satira. Un altro Baretti: difetto il vari e aspetti presentandoli di di Baretti, alla di pensiero, A me che, non giova lo che cui difetto questo lo che vuol pare scarsità argomenti. invece, egli, il quale le sempre conseguire, nel profondità credo, precettore rinnovare sguardo d' dica giu- universale ardua lettere e in diosa gran- Italia» al intento cerchi, : sufficienz in- alla di ricordarlo, i letteraria cultura cosi: simi mede- sotto attribuiscono l'impresa di con alla nel suscettibili sono mancanza scrittore assume sui ritorno frequente concetti, i critici notano con fine tutti 73 — i di mezzi di r animo de' la i più (*). E in pensiamo se scrisse cui faticoso alle eh' alle fuga dobbiamo r lunga gran meritevole e) la V. Agosto più di Custodi, 1778. i in del opera degna biasimo. Op, lo che cui al lo verità cit.f lettera strinsero, co- derci persua- Baretti Tanto mentarono, tor- affrontò, nemici di voro la- gli, costar- che censure d'Italia, che Frusta, dolorose vicende tura lettera- dovette essa gogliosa ri- brevissimo al la quali, sorta nuova una con dai sarebbe propizi batte quei principi fecondi germi si senti che fiorente e principi, egli Egli convincimento tempi alla quali nel- e quei coraggio. erano tempo mente lettori dei dispone, penna nella vittoria profondo in sua suoi tanto con la ribadire beh per cui — di è lode più al che che Carcano, 74 — alla non è oggi governano tempo e sagace siano di chiara il stato stesso, lui in tempi che il de' parte del cioè della italiani un secolo nel i che, se rinnovamento politico, bagliori ad a massime di germi un'era dritto sua la prima e vero essere quelle pensiero maggior lui temporanei, con- alta voce i vizi di dati fecon- avesse sul buon nella ed di letterario, irradiando forieri a difetti non i seno suo ha da il carattere letterati lo d' emanciparsi reticenze senza suo fine altri posteriori, proclamando e che avviluppavano invilivano quel critico più quello ad primo pastoie e sé merito, in stesso, di che deve si scritta opera consapevolezza maggior che critica la il Baretti e : leggi delle stregua un' giudicare — finire piuto com- un morale i vividi novella, trebbe po- denominarsi, metà e per 75 - la grande di Baretti giudizio sorta : suir relativa una un a egli noiosa oscura, Q), suo eh' dantesca seccantissima e ammettere senza diventata essere vilismo, ser- melensaggine. opera " dice di capitali parrebbero accuse sul scusa di futilità, due gravare secolo maggioranza, di Ma — l' al- l'altra e „ avversione mostrata criticando da molti il che un torto per di Baretti altro ciò che può sua; trattenermi le (») Frusta, n. quali, XX. più critico, personale volgere parte osservazioni, del animosità intendo non da rinvenire, convincimento vero delle avversione questa voluto è sentimento certo, del In si Goldoni, alcune severamente Commedie. sue il per esser ma un non dal a gloria a fare mio vero posso alcune parere, : -76molto dovrebbero errori gravi rimproverati tanto E piemontese. che Letteraria lo sommi tragga ciò tutto cita abbia prodotto Dante, Ariosto, del naturale atti suo ad r non Divina come autore austero e Commedia, (1) Frusta, n. IV. (2) Frusta, n. VI. meraviglioso italiana: egli per conseguenza intendere immaginoso sintesi predilezione ingegno suo quali, i (*), sebbene sua ciò e mento argonostri la poesia Tasso la (^) ; r Ariosto r la sta FruV nomi, pili a terò no- de' parlare tre di nasconda non tico cri- tutto, che sempre a che al della corso lui, rappresentano secondo di egli, poeti, due Commedia il tutto per di prima Divina della proposito i attenuare e e del sublime dell* sentire Furioso, poeta animo più che della -78- immune da un tutti quasi allora, al Quanto critica che, che Bisogna indurlo del Goldoni. al suo morale, fosse sebbène voleva, di commedie tutta e di dovettero fra vero, rebbe fa- altero di le ragioni in coir gli occhio fissa letterario educativo: perciò del de! avversari istruttivo necessità due natura teatro il ronea, er- egualmente intento duplice la che critica sua fuscata? of- sentimento- nobile Il Baretti eminentemente portato ciò schierarsi a né un la diversa, tutto è piuttosto promuovono dice vin- tempo da cercare fatti, i quali, nelle se raggiosa co- sola dirò non all'animo torto Difesa levava Goldoni, ispirata personale; la troppo Baretti del né lui. si gloria una partecipavano quando Gozzi del di cui errore, a e ed era disapprovare Goldoni, massime 19 — in lui da quelle la evidente dalla risultava artistica per e elevata, sia piena e vizi dei passioni sia società una ed scorretta rappresentazione, delle vita, non grande che mirabilmente quanto di lingua immoralità la più del migliori commediografo, ancor che esaminate, le certo sono — intima, di fondamente pro- corrotta. D'altra da vincoli colla d' coir il conforto lo suo soggiorno benevola lo che in lo alla che torna la vita. pel ad Gozzi, onore del parola V affetto Era turale, na- sentimento un più aveva tempi incoraggiava, riconoscenza che primi colto ac- tristezza cupa Venezia, riconduceva quindi, viva nei quale, amicizia, alla opprimeva riconoscenza nella dell' unito era di e Gozzi, intimità che che affetto famiglia trovato il Baretti parte di mento sentiche a 8o — del torto lo Baratti, fieramente a farsi — inducesse il contro oppositore, suo che entrambi senza vie per rinnovamento Goldoni, e gersi accor- lavoravano sebbene rarsi schie- a di serva, con- al diverse, letterario ed artistico italiano. E tardi, più scrisse non il Le bourru soggetto più di partigiano nella veramente quei torto suo Gozzi, commedia che diata imme- che lo e trovando deva ren- doni Gol- del prima egli giudizio, suo egli^ onorevole aveva e, amicizia che tributando passato, questo lo le lodi al tate meri- sentimento stesso spingesse se ammenda dovute. Pare d' azione commediografo grande e all' dei il fece tardi, bene del pregi rettificò negati, bienfaisant, sentimento quel Goldoni il quando a polemizzare 8i — vivamente coi allora Verri, tenuti essere per dal — in Plenipotenziario. Pietro che della alta più italiana noncuranza teva ; Frusta ciò tutto a il il Baretti si cui che economico, popolo può il Baretti, fu condotto ad {}) Cfr. p. di eccesso 59- A. se errare, quelle Neri, celebre il sistema vantaggio Greppi severi tanto quale, ad solutamente as- considerazioni, poi il quel a Antonio queste essere nella dichiarava tanto con zioni innova- che avversava propugnava Dopo si si lingua combat- aggiunga s' polemista in la delle contrario Bilancio banditore per che francesi, conto s'avverta fatto era propugnatore e buon Però, s' Vei:ri simi, potentis- Lettere in contro dovette virtù stesse cit in Q). non questo lo col Arch. caso più che cit, 82 — ne ~ V ornavano di a passioni la e la forza il V diritto di efficacia talora di convinzione vantaggio degli uomini, in di principi nazioni le tutte e re gli sua, gli rità ve- curezza si- a dito l'inau- dà cui europee, alla verità lo sul tributavano e la in dittatoriamente imperava la straordinaria assalire tempo un e questa ; alla proclamare di parola, po' rude, un bene, sincerità con di coraggio nel sua dell'indole indipendenza Voltaire, saldo della unita stesso, condotta chicchessia a sé, di dall'integrità e gridare fronte sé a sempre di franchezza, bassezza a vita suo e carattere, irriprovevole sua animo disciplina in- vera di e coerente dalla tutta a propositi. sempre trasse deir di e Anzi, di mente spregevoli, sentimenti egli che animo, stesso questi pensiero in ammira- cui -83zione e in lodi cui riverenti di e ambivano ne grandi al Ma Ferney. aveva egli aveva voluto la le del il timore col riscontro Non essi vorrei come comprendesse del tragico altra volta conoscere e della prezzare ap- de' avessero messo lo tragico affermarlo, di pria pro- concetto celebre indegno tere ammet- erculea perdere nel qualora kespeare, Sha- valore. di grandezza cesi fran- i può inoltre, di tutto Fu si concezioni quale, egli di genio non mostrato aveva mende; cosi Voltaire uomo presso non meravigliose inglese, grande sue mente una del ca Patriar- del perché quella glorioso denigrare grandezza che piegavan il le pure zia, amici- si piccini e davanti V un perché grand' cesi fran- a inglese? mi uomo rebbe par; -84il fatto ma lo male molto si vero Tutto si suscitare neir ammiratore il ritorno in spirito genio inglese in ed il vero colosso suoi tempi, che lo (1) Baretti qual V. MoRANDi, contro fronte a il i Voltaire Voltaire, Città nel mente, non attacca di lui, mostra ad Voltaire perdura tra si e fu ora analisi, armi sarcasmo, qual perpetua d' stesse star era Voltaire, coltura, di di indegno non il di e colle qual definitivo suo acume d* osservazione r avversario r ironia il assale serrata, caldo un pubblicato dopo Inghilterra, dignazione in- opuscolo^ un ampiezza comune 1884. di anni logica con nobile una introvabile, molti 1777, dere, compren- animo che che presso e del Baretti, ben può trattò (^) Shakespeare ciò, doveva eh*, egli è nella un nei fama posteri. contro di Shakespeare Castello, Lapt,