La signora Ida, alla vigìlia dei 90, scrive proverbi e filastrocche Ospite degli Anni Azzurri, ha narrato le memorie di una vita, ora raccolte in un gustoso libretto La scrittrice. Ida Esposito mostra il libretto con i suoi proverbi ANNI AZZURRI Rezzato Francesca Zani i a • «Non c'è straccio di cesto che non venga mica buono una volta all'anno». «Le bugie sono come le ciliegie, una tira l'altra» e, ancora, «sono tanti gli asini che si somigliano». Questi sono solo alcuni dei 200 tra proverbi e filastrocche che la signora Ida Esposito, 88 anni suonati, ha gettato su carta nelle lunghe giornate trascorse nella casa di Riposo Anni Azzurri di Rezzato nella quale è ospite dal 2014, pescando tra i suoi ricordi di una vita. Perle di saggezza. Perché non poter regalare e condividere con molti le care e vecchie perle di antica saggezza? È stata la domanda che si sono poste le educatrici Alida Rosanna Perni ed Elisabetta Fiameni. Da qui, l'idea di raccoglierle in un libretto dal titolo «Proverbi e filastrocche raccolte dalla Signora Ida Esposito», corredandolo di illustrazioni e donarlo agli ospiti e ai loro parenti grandi e piccini. Ed è proprio la signora Ida, capelli candidi, una verve incredibi- le, accompagnata dalla mobilità delle mani magrissime, e una proprietà di linguaggio che lascia stupiti a raccontarci come è nata la sua «opera». «Amo stare da sola, sto benissimo con me stessa senza annoiarmi, ed un giorno, per tenere allenata la mente, che non è più quella di un tempo, mi sono messa a scrivere tutti i proverbi che mi ricordavo, e in pochissimo tempo ne ho scritti 200». La memoria. Non stupisce, anche perché l'anziana signora conosce il nome botanico di migliaia di fiori e piante, la loro specie e il genere. Una conoscenza confermata dai parenti di altri ospiti che l'hanno conosciuta nel pieno della sua incredibile memoria, che per quanto riguarda la botanica purtroppo l'ha abbandonata. «Un giorno - aggiunge- ho avuto la sensazione che nelle mie orecchie si abbassasse l'audio, e da allora è come se un colpo di spugna fosse passato sul nome delle migliaia di nomi dei fiori e delle piante che amavo, azzerandoli completamente. Ormai la mia memoria è a macchia di leopardo». Questo, tuttavia, non le impedisce di ricordare perfettamente i suoi trascorsi da escursionista e rocciatrice con il Club alpino di Brescia, archiviati solo da pochi anni, e neppure si è dimenticata le sue collaborazioni con la rivista «Adamello» e il notiziario della Fondazione Civiltà bresciana, fondata e diretta da ANNI AZZURRI monsignor Antonio Fappani. Autodidatta. La cultura di Ida proviene da studi autodidattici, dai molti interessi, e da una curiosità mai sopita per tutto ciò che la circonda, ma soprattutto dall'esempio del papà Cesare, politico, scrittore e giornalista (aveva collaborato anche con il nostro giornale) , al quale Coccaglio, loro paese natale, ha dedicato una via. Lei, ex impiegata dell'Eni, grande amore per la natura e per sua ammissione una «mentalità da giornalista», per paura di dimenticare altre preziose nozioni e ricordi che la legano ad un passato vissuto intensamente, ha generosamente condiviso il suo sapere con tutti. //