Indagini internazionali OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment IEA-PIRLS (2001; 2006) International Association for the Evaluation of School Achievement/ Progress International Reading Literacy IEA-TIMSS (2003; 2007) INVALSI Indagini nazionali INVALSI SNV (II e V classe della Scuola Primaria, I classe Scuola Sec. di Primo Grado) INVALSI - Esame di Stato I ciclo (III classe Scuola Sec. di Primo Grado) LE COMPETENZE IN LETTURA, MATEMATICA E SCIENZE DEGLI STUDENTI QUINDICENNI OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Visione sistemica Mette in relazione i risultati degli studenti con i dati sulle caratteristiche degli studenti stessi, delle loro famiglie e delle scuole che frequentano, al fine di individuare i fattori chiave che incidono sull’apprendimento e di delineare le peculiarità dei sistemi educativi che consentono di raggiungere elevati livelli di rendimento OCSE PISA Al di sotto della media OCSE nel 2006 e ora, nonostante il miglioramento, sebbene la differenza sia minore, si colloca significativamente sotto di essa. Fonte: INVALSI, LE COMPETENZE IN LETTURA, MATEMATICA E SCIENZE DEGLI STUDENTI QUINDICENNI ITALIANI Rapporto Nazionale, PISA 2009, Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione INVALSI INVALSI 2009 primaria Matematica: classe 5°, risposte corrette 57 %. Livelli bassi o molto bassi 30% degli alunni Italiano: classe 5°, risposte corrette circa 2/3. Livelli bassi o molto bassi 25% degli alunni L’Italia ha conseguito nella lettura un punteggio medio di 486, leggermente ma significativamente al di sotto della media OCSE, che pure si è abbassata passando da 500 del 2000 a 493 del 2009. il Centro, con 488 punti, è in linea con la media italiana ma al di sotto della media OCSE. Infine, gli studenti del Sud (468 punti) e del Sud‐Isole (456 punti) si pongono al di sotto della media italiana e della media OCSE. Anche nei risultati di literacy matematica e literacy scientifica, l’Italia si colloca significativamente al di sotto della media OCSE con un punteggio medio rispettivamente di 483 e 489. Livello internazionale Shanghai‐Cina ha ottenuto in assoluto il punteggio medio in lettura più elevato (556), mentre tra i paesi OCSE la Corea (539) e la Finlandia (536) si pongono a livelli di eccellenza, seguiti da Canada (524), Nuova Zelanda (521), Giappone (520) e Australia (515). OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment Difficoltà 9-12 In lettura ad esempio hanno difficoltà a rispondere a domande che richiedono una ricostruzione complessiva del testo, una “interpretazione”; un’organizzazione logica entro e non oltre la frase; una capacità indiziaria e inferenziale; una messa in relazione tra informazioni esplicite contigue e non contigue oppure tra dati impliciti. Le domande particolarmente problematiche per i nostri studenti sono quelle che richiedono operazioni inferenziali, e più in generale compiti di riflessione/valutazione sul contenuto e sulla forma del testo. Anche dai dati nazionali emerge nelle classi 2° e 5° e anche in 1° media la difficoltà a rispondere a domande che richiedano anche solo l’individuazione di informazioni esplicite, in presenza di altre concorrenti, oppure una “semplice” integrazione di informazioni. Le cose peggiorano quando si richiede una ricostruzione complessiva del testo, una “interpretazione”. In generale risulta difficile staccarsi dalla “lettera” del testo. •In primo luogo, tutto ciò che ha a che fare con l’organizzazione logica e la coesione testuale. •Questa difficoltà, benché nelle prove sia opportunamente graduata, è comune a tutti i livelli, sia quando si chiede di sostituire un connettivo con un altro dal significato analogo sia quando si deve individuare il referente di un pronome La tendenza a una lettura superficiale, senza i dovuti ritorni al testo, emerge in tutte le classi testate, anche quando si tratta solo di individuare informazioni esplicite o comunque di integrare più informazioni. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment Quale competenza valuta PISA? OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment Literacy 15-17 OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Capacità di attingere a ciò che si è appreso e applicarlo a situazioni e contesti di vita reale, nonché la padronanza nell’analizzare, ragionare e comunicare efficacemente nell’ambito del processo di individuazione, interpretazione e soluzione dei problemi in una varietà di situazioni. Il concetto di literacy in lettura in PISA va oltre la considerazione della semplice abilità di leggere e scrivere intese come decodifica e riproduzione di segni. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) L’acquisizione della literacy è un processo che ha luogo durante tutta la vita e non avviene soltanto a scuola o negli altri contesti di istruzione formale, ma anche attraverso interazioni con i familiari, i pari, i colleghi e la comunità in generale. Valutare le competenze significa andare oltre la mera costatazione della capacità degli studenti di riprodurre le conoscenze ed esaminare, piuttosto, se essi sono in grado di utilizzare quanto appreso e di applicarlo anche a situazioni non familiari, diverse da quelle usualmente proposte a scuola. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Comprendere e utilizzare testi scritti, riflettere su di essi e impegnarsi nella loro lettura (engaging with) al fine di raggiungere i propri obiettivi, di sviluppare le proprie conoscenze e le proprie potenzialità e di essere parte attiva della società. I verbi “comprendere”, “utilizzare” e “riflettere” erano già presenti nella definizione del 2000 e fanno riferimento diretto ad aspetti cognitivi importanti della lettura. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) “comprendere” riporta alle azioni che il lettore compie per costruire un significato, letterale o implicito, a partire dal testo. Il verbo racchiude in sé la capacità di capire il significato delle parole, ma può arrivare anche a descrivere la capacità di comprendere il significato generale o il tema portante di un testo lungo e complesso. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) “utilizzare” riporta a una lettura diretta all’applicazione delle informazioni e dei concetti espressi in un testo in vista di un compito da svolgere o di uno scopo da raggiungere oppure per rafforzare o cambiare le proprie convinzioni riguardo a un determinato argomento. A volte, per servirsi di un testo in questo modo è sufficiente un livello elementare di conoscenza del significato delle parole e delle strutture linguistiche più semplici, mentre in altri casi sono necessari un vocabolario ampio e la conoscenza di strutture sintattiche sofisticate. In tutti i casi il lettore si avvicina al testo con uno scopo ben preciso; OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) “riflettere”, infine, riporta alla capacità del lettore di stabilire un nesso fra quanto sta leggendo e i propri pensieri e le proprie esperienze. La riflessione entra in gioco ogniqualvolta il lettore debba giudicare se un testo è appropriato per assolvere a un determinato compito, se contiene le informazioni di cui il lettore ha bisogno o se il contenuto del testo stesso è affidabile e/o veritiero. La riflessione, inoltre, entra in gioco quando nel testo sono presenti giudizi od opinioni diverse e quando si è chiamati a dare un giudizio sulla forma o sul contenuto di uno scritto. OCSE-PISA (2000, 2003, 2006, 2009) Programme of International Student Assessment Medium: Ambiente stampa, elettronico con autore o basato su msg Formato testuale continuo, non-continuo, misto, etc. Tipo di testo: Descr., narr., arg., inf., etc. Integrare e interpretare Individuare informazioni Sviluppare un’interpretazione Comprendere il significato generale del testo Riflettere e valutare Riflettere sul contenuto e sulla forma del testo e valutarli •Imparare a leggere analiticamente i dati della propria classe e a confrontarli, in gruppi disciplinari, con i dati di altre classi (non per una sterile ricerca di superiorità, ma per capire se alcune tendenze sono specifiche della classe, e probabilmente dovute a determinate scelte didattiche personali, o piuttosto legate a condizioni di partenza e scelte curricolari dell’intera scuola: a questo fine serve l’elaborazione del “Rapporto di scuola”). Le conoscenze e le abilità valutate. Queste ultime non sono definite in termini di comune denominatore fra curricoli scolastici dei diversi paesi ma, soprattutto, termini di abilità ritenute essenziali per l’avvenire. E proprio questo è l’aspetto in fondamentale di PISA. I curricoli scolastici, infatti, si basano tradizionalmente più su corpus di contenuti e di tecniche che gli studenti sono chiamati a padroneggiare che non sulle abilità che, all’interno di ciascun ambito curricolare, occorre loro sviluppare per poi servirsene nella vita adulta. Ancora minore attenzione, poi, è quella che i curricoli dedicano a competenze di carattere più generale e sviluppate trasversalmente al curricolo come, ad esempio, la capacità di risolvere problemi o di applicare le idee e le conoscenze acquisite a situazioni di vita reale. PISA, dunque, pur non escludendo affatto le conoscenze e una più vasta comprensione di provenienza curricolare, rileva tutto ciò principalmente in termini di acquisizione di concetti ampi e di abilità che consentano di applicare le conoscenze acquisite. PISA, inoltre, non è vincolato da ciò che i curricoli scolastici dei paesi partecipanti hanno in comune. Lettura esempio: GRAFFITI Lo stimolo di questa prova, proposto originariamente dalla Finlandia, è costituito da una coppia di messaggi affissi in una bacheca virtuale. I quattro quesiti che accompagnano lo stimolo simulano tipiche attività di comprensione della lettura, giacché tutti noi, quando leggiamo, spesso sintetizziamo, paragoniamo e mettiamo in contrapposizione fra loro idee provenienti da due o più fonti differenti. Poiché erano pubblicati su Internet, i messaggi di Graffiti sono stati classificati, in termini di situazione, come “lettura ad uso pubblico. Nella più ampia classificazione dei testi continui, invece, essi sono stati classificati come “testi argomentativi”, in quanto fanno delle asserzioni e cercano di far propendere il lettore per un determinato punto di vista. Come nel caso di Scarpe sportive, il contenuto di Graffiti è considerato di un certo interesse per studenti quindicenni. Il dibattito adombrato fra i due scriventi, ovvero se i “graffitari” siano da considerarsi artisti o vandali, dovrebbe rappresentare un reale argomento di discussione per gli studenti che rispondono al test. Uno dei quesiti che rappresenta gli aspetti della riflessione e della valutazione è riportato di seguito. Lettura esempio: GRAFFITI Sono furibonda: è la quarta volta che il muro della scuola viene pulito e ridipinto per cancellare i graffiti. La creatività è da ammirare, ma bisognerebbe trovare canali di espressione che non causino ulteriori costi alla società. Secondo me gli edifici, le recinzioni e le panchine nei parchi sono opere d’arte in sé. È davvero assurdo rovinare l’architettura con i graffiti e, peggio ancora, il metodo con cui vengono realizzati distrugge lo strato di ozono. Davvero non riesco a capire perché questi artisti criminali si diano tanto da fare, visto che le loro “opere d’arte” vengono cancellate sistematicamente. Perché rovinare la reputazione dei giovani dipingendo graffiti dove è proibito? Gli artisti di professione non appendono i loro dipinti lungo le strade! Al contrario, cercano fondi e diventano famosi allestendo mostre legalmente autorizzate. Olga Fonte: Mari Hamkala Lettura esempio: GRAFFITI Sui gusti non si discute. La società è invasa dalla comunicazione e dai messaggi pubblicitari. Simboli di società, nomi di negozi. Grandi poster che invadono i lati delle strade. Sono tollerabili? Sì, per la maggior parte. E i graffiti, sono tollerabili? Alcuni dicono di sì, altri no. Chi paga il prezzo dei graffiti? In fin dei conti, chi paga il prezzo degli annunci pubblicitari? Giusto. Il consumatore. Chi ha affisso i tabelloni, ha forse chiesto il vostro permesso? No. Allora perché chi dipinge graffiti dovrebbe farlo? Il proprio nome, i nomi delle bande e delle grandi opere pubbliche: non è solo una questione di comunicazione? Pensiamo ai vestiti a strisce e quadri apparsi nei negozi qualche anno fa. E all’abbigliamento da sci. I motivi e i colori sono stati presi in prestito direttamente dai variopinti muri di cemento. È piuttosto curioso che questi motivi e colori vengano accettati ed ammirati, mentre i graffiti dello stesso stile sono considerati orrendi. Tempi duri per l’arte. Sofia Lettura esempio: GRAFFITI Domanda 1: In una lettera possiamo riconoscere il contenuto (le cose che dice) e lo stile (il modo in cui sono scritte). Indipendentemente da quella con cui sei d’accordo, secondo te quale lettera è migliore? Giustifica la tua risposta facendo riferimento allo stile in cui è scritta una delle due lettere, o entrambe. Lettura esempio: GRAFFITI Questo quesito richiede allo studente di servirsi delle proprie conoscenze sullo stile per valutare l’abilità di chi scrive mettendo a confronto i due messaggi. Nella categorizzazione secondo i cinque aspetti, il quesito è classificato come “riflettere sulla forma del testo e valutarla”, poiché, per rispondere, i lettori debbono far affidamento sulla propria idea di che cosa significhi scrivere bene. Il “punteggio pieno” è stato assegnato a diverse risposte, comprese quelle che facevano riferimento al tono o alle strategie argomentative di uno o di entrambi gli scriventi, oppure alla struttura dei brani. Lettura esempio: GRAFFITI Alcune risposte- tipo da “punteggio pieno” sono le seguenti: «Il messaggio di Olga è efficace per come si rivolge direttamente agli artisti dei graffiti»; oppure: «Secondo me il secondo messaggio è migliore perché contiene delle domande dirette che ti coinvolgono e ti fanno sentire come se prendessi parte a un dibattito e non a una conferenza». Le risposte che non hanno ricevuto “nessun punteggio” erano spesso vaghe o riferivano un’opinione generica, senza alcun riferimento diretto al testo oppure trattavano del contenuto. Fonti: Fonti: Le valutazioni internazionali e la scuola italiana, M. Siniscalco, Bolletta, Mayer, Pozio, Bologna, Zanichelli, 2008 Rapporto Nazionale, PISA 2009, Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione