I GRANDI DELLA MUSICA a cura di Elio Maritano
3a Parte
Concluso il primo lungo viaggio in Italia, gli uomini di casa Mozart riabbracciarono
finalmente Anna Maria e Nannerel, ma non misero radici in casa perché dopo soli
quattro mesi ripartirono per un nuovo breve viaggio nel belpaese, inoltre in questo breve
periodo salisburghese la famiglia si divise per permettere i lavori di divisione delle
camere di casa e non dormire più in un’unica camera.
Wam, per assolvere gli impegni presi, si mise subito al lavoro, portò rapidamente a
termine la "Betulia Liberata", scrisse i recitativi di "Lucio Silla" ma lasciò ancora in
disparte la serenata teatrale "Ascanio in Alba" anche per mancanza del testo scritto dal
Parini e non ancora consegnatogli.
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Per non annoiarsi scrisse due sinfonie la 42 e la n°12(k75 e 110) nonché una notevole
composizione sacra "Regina Coeli"(k109) per quattro voci ed orchestra e ancora le
"Litanie Lauretane” dedicate alla Madonna di Loreto alla quale i Mozart erano
particolarmente devoti.
Il lavoro più importante fu comunque "La Betulia Liberata" su testo di Metastasio (k118)
commissionatagli a Padova. Molto probabilmente questo lavoro non venne mai
rappresentato né a Padova né in altri posti durante la vita di Mozart, il quale non
dimenticò mai questo lavoro al punto da richiedere, anni dopo (1784) durante il
soggiorno a Vienna, al padre di inviargli la partitura con l'intenzione di riusarla. Questo
oratorio poco noto è di fattura notevole con pagine ben riuscite a conferma dei progressi
fatti.
Nel breve periodo salisburghese, forse anche a causa della primavera, Amadeus coltivò
nel tempo libero anche altri interessi, in modo particolare per una ragazza della città,
amica della sorella, forse una figlia del medico di corte, Teresa Barsani, oppure più
probabilmente la figlia del cancelliere di corte la signorina Walber von Molk, il cui
fratello corteggiava Nannerel.
Il 17 agosto, Leopold e Amadeus, partono per il secondo viaggio in Italia, a Leopold il
Vescovo aveva sospeso lo stipendio per il periodo del viaggio e quindi per risparmiare
vennero nuovamente lasciate a casa le due donne, deluse da questa nuova esclusione
italiana.
Il 30 agosto finalmente viene consegnato a Wolfgang il libretto scritto dall'abate Parini
dell"Ascanio in Alba" (k 111), Wam si mette subito al lavoro per recuperare il ritardo
dovuto alla censura alla quale era stato sottoposto il libretto. Si trattava di una mini
opera "serenata" non drammatica giacché lo scopo era allietare le nozze di Ferdinando
(17 anni) con Maria Beatrice D'Este (20 anni), questo lavoro risulta ancora oggi di
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notevole fattura e di alta qualità musicale, tenuto conto che Wolfgang all'epoca era di
età non molto più giovane dello sposo avendo lui 15 anni.
Anche questa volta le difficoltà maggiori le ebbe dai cantanti ed in particolare con il
sopranista Giovanni Manzuoli, da lui già incontrato durante il soggiorno londinese, che
in quel tempo era considerato il migliore ma, come tutte le prime donne, moto dispotico
e geloso dei colleghi. Avendo ormai 46 anni e la voce meno potente ed impetuosa
rispetto al passato, Wam fu costretto a cambiare un'aria assegnata al più giovane Adamo
Solzi perché l'irascibile Manzuoli la riteneva più bella di quelle assegnate a lui, questo
urtò moltissimo Wam, al punto che in una lettera alla sorella si sfogò così:
" Il sig. Manzuoli, che tutti pensano sia il più intelligente dei castrati, ha invece dato
prova, in questi suoi giorni maturi, di imbecillità e vanità. Gli avevano promesso 500
gigliati (più di 2000 fiorini) per l'opera (Il Ruggiero di Hassa) e siccome il suo
contratto non faceva menzione della Serenata (L'Ascanio in Alba) ha voluto altri 500
gigliati, in tutto 1000. La corte gliene ha dati 700 ed una scatola d'oro e io trovo che
fosse sufficiente; ma da vero castrato, ha restituito i 700 gigliati e la scatola d'oro e se
ne è partito senza niente. Non so quale sarà il seguito di questa storia, ma non fa
presagire nulla di buono."
Nonostante le difficoltà l'opera fu un trionfo, al punto che venne ripetute quattro volte.
In quei giorni a Milano venne anche rappresentato il "Ruggiero" di Wolfgang Hasse,
compositore che molto stimava Wam e Leopold non perse l'occasione per scrivere a
casa di come la fama ed il successo del figlio oscurassero la fama di Hasse.
Fortunatamente questi, persona intelligente, non gli diede importanza e con Wolfgang
partecipò ai festeggiamenti.
Il conte Firmian diede per l'occasione un banchetto ed i due grandi compositori vi
andarono assieme, nel corso di uno di questi ricevimenti in casa del conte, Wam
presentò una nuova sinfonia n° 13 (k112) di fattura notevole, che venne dedicata al
conte come ringraziamento per il generoso aiuto avuto durante i viaggi italiani.
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Poco prima Amadeus aveva composto la sinfonia n° 46 (k96) molto festosa, impetuosa
nei due allegro iniziale e finale, che avrebbe potuto tranquillamente intitolare
"milanese".
L'Arciduca Ferdinando, entusiasta di Wam, chiese alla madre di potere assumere il
giovane compositore presso la sua corte, questo avrebbe coronato il sogno di Leopold
che, come sappiamo, aspirava per il figlio e per sé il sospirato posto fisso in una corte
importante, L'imperatrice era come sappiamo tutt'altro che benevola nei confronti dei
Mozart e rispose quindi al figlio con una dura lettera impedendo di fatto questa
assunzione.
A inizio dicembre i Mozart fecero ritorno a casa dove arrivarono il 15 e dove il giorno
dopo morì il principe vescovo della città. Ancora una volta la fortuna sembrava girare le
spalle ad Amadeus perché, dopo la delusione della mancata assunzione e protezione in
Italia, veniva a mancare il principale protettore ed estimatore a Salisburgo.
Anche questi contrattempi servirono al giovane per raggiungere l'equilibrio, la forza e la
potenza che in seguito gli permisero di comporre le straordinarie musiche che
conosciamo.
I Mozart restarono a Salisburgo sino ad ottobre, per poi ripartire ancora per quello che
sarebbe stato il loro terzo ed ultimo viaggio in Italia.
L'inizio del 1772 fu per Wam particolarmente difficile, venne infatti colpito da una
misteriosa malattia di cui si sa poco, probabilmente epatite, che lo sfigurò e lo rese
giallo, come sappiamo, Amadeus già in precedenza aveva avuto parecchie malattie e
quindi si può dire che fosse delicato di salute, cosa che potrebbe anche spiegare, in parte,
la sua breve vita. Nel frattempo a marzo venne eletto il nuovo principe-vescovo della
città, nella persona di Hjeronimus Joseph Frantz Colloredo , un riformatore illuminista.
Per Wam era indispensabile entrare nelle grazie del nuovo vescovo e per riuscire gli
dedicò una nuova composizione, "Il sogno di Scipione" k126 su testo di Metastasio.
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Studiosi , biografi e critici (tra cui Massimo Mila) giudicheranno questo lavoro
mediocre, fiacco, senza vita, è probabile che questi "esperti" commettano un errore di
valutazione ed è anche probabile che, come per "Ascanio e Mitridate" mal giudicata
come il “Sogno di Scipione”, non abbiano addirittura mai ascoltato per intero questi
lavori, proprio il caso del "Sogno" può essere significativo, l'opera non venne mai
eseguita in pubblico nei primi 2 secoli di vita e solo nel 1979 , in occasione del festival
mozartiano, venne riproposta a Salisburgo. Mozart stesso probabilmente non la ascoltò
mai integralmente in teatro o in sala , è probabile che l'omaggio a Colloredo si limitasse
ad un'aria , il coro finale ed il recitativo che contenevano la dedica.
Leopold non ebbe dal nuovo vescovo l'incarico di primo maestro di cappella tanto
desiderato. Il Principe-Vescovo era attratto dalla musica italiana ed assegnò quel posto a
Domenico Fischietti , compositore italiano. La cosa amareggiò molto Leopold che però
venne reintegrato dello stipendio sospesogli durante il viaggio in Italia.
Colloredo diede per primo un regolare stipendio a Wam; grazie ad un decreto Amadeus
passò da terzo maestro di cappella(senza stipendio) a Konzertmaister con uno stipendio
di 150 fiorini annui, stipendio considerato da Wam degno di un servitore a 1/2 servizio,
ma bisogna ricordare che aveva solo 16 anni e suo padre molto più anziano e a servizio
intero, guadagnava 354 fiorini annui, in ogni caso era per Wam il primo stipendio fisso.
Il problema principale non era tanto il danaro, ma il fatto che essendo stipendiato
Amadeus era divenuto ormai un "servo" di Colloredo, e nel caso una corte europea
avesse deciso di avvalersi della sua arte questa avrebbe dovuto chiederne il consenso a
Colloredo, cosa impossibile dal momento che nessuna corte avrebbe fatto un simile
sgarbo ad una sua pari. Il solo ad essere soddisfatto era Leopold per almeno tre motivi:
- il primo era dato dai 150 fiorini che facevano molto comodo in casa,
- secondo, la qualifica data ad Amadeus era un riconoscimento ufficiale del valore del
ragazzo,
- terzo, perché il vincolo di Wam con il principe lo legava per sempre alla sua sorte e
tutti e due non avrebbero avuto più molte occasioni di emigrare e, il ragazzo ormai
sedicenne, sarebbe stato meno libero di separarsi dal padre e decidere da solo il
futuro.
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Nel periodo trascorso a Salisburgo Wolfgang compose moltissimo: nove sinfonie le n°
14-15-16-17-18-19-20-21(k114-124-128-129-130-132-133-134), oltre a quella per lo
“Scipione” k161, quattro divertimenti, k 131-136-137-138, composizioni da camera
molto complesse, ricche di passione e tecnica molto rilevanti.
Il servizio presso il vescovo gli impose la scrittura di pezzi sacri, un "Regina Coeli"
k127, per quattro voci ed orchestra la "litaniae" k125, e poi ancora sei minuetti per
orchestra e due arie per piano e voce, una di queste la k 148 dal titolo " O sacro legame
d'amicizia" esplicitamente massonica, scritta come ringraziamento agli aiuti avuti dalla
massoneria alla quale era iscritto Leopold.
Scrisse anche alcune parti e recitativi per il dramma "Lucio Silla" commissionatogli nel
1771 dal Real Ducale teatro di Milano.
Proprio per tenere fede agli impegni meneghini Wam e Leopold ebbero l'autorizzazione
da Colloredo di partire per l'Italia, e verso la fine di ottobre 1772 , ancora una volta
senza le donne, anche perché ebbero sì l'autorizzazione ma il loro stipendio veniva
sospeso per tutta la durata del viaggio.
A Milano si sarebbe inaugurata per la seconda volta la stagione lirica con un lavoro di
Mozart e Milano era sotto la giurisdizione asburgica quindi Colloredo non poteva
negare il permesso, e poi inaugurare con un lavoro di Amadeus avrebbe portato lustro
alla corte di Salisburgo.
Mozart si dimostrò molto attento , attese con pazienza che i cantanti arrivassero,
compose le arie tenendo conto delle qualità degli interpreti.
Il sopranista Rauzzini arrivò solo il 20 novembre la soprano Anna Lucia De Amicis due
settimane dopo e dimostrò subito scarsa fiducia in Wam. Come se non ci fossero
abbastanza problemi, il tenore che doveva interpretare Lucio Silla si ammalò e venne
sostituito da Bassano Morgnoni solo nove giorni prima dell'andata in scena, Wam
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lavorò come un matto, dovette ridurre la parte del tenore data la scarsità dello stesso, ma
scrisse arie bellissime per la soprano e per Rauzzini.
La prima non andò molto bene, lo spettacolo iniziò con tre ore di ritardo con gran
nervosismo del pubblico e dei cantanti, Morgoni si comportò in modo goffo provocando
ilarità in sala, la soprano che duettava con lui, pensando che ciò fosse nei suoi confronti
cantò male, invidiosa anche per il successo riscosso dal sopranista.
Il giorno dopo le cose andarono meglio al punto che ci furono venti repliche, dopo
queste il lavoro non andò più in scena durante la vita di Wolfgang, né a Milano né in
altri teatri.
A Milano Amadeus diede altri due concerti e a uno assistettero anche l'arciduca
Ferdinando e la moglie Maria Beatrice.
Nel gennaio 1773 nella chiesa dei padri teatini ebbe luogo la prima di "Esultate jubilate",
sempre a Milano compose sei quartetti per archi k 155-160. Pur avendo il posto fisso a
Salisburgo, Leopold sperava per il figlio di trovare una sistemazione migliore in Italia,
ma sia a Milano che a Firenze con il granduca di Toscana, le cose non andarono bene
anche per l'anatema lanciato da Maria Teresa d'Austria e quindi a malincuore a marzo i
Mozart ripartirono per Salisburgo lasciando per sempre l'Italia.
Fonte informazioni: Wam. La vita e il tempo di Wolfgang Amadeus Mozart- edizioni La
Terza
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Wolfgang Amadeuz MOZART