La Cenerentola raccontata ai ragazzi MARZO 2016 SABATO 19 ORE 20.30 MARTEDÌ 22 E MERCOLEDÌ 23 ORE 10.30 TEATRO REGIO La Cenerentola raccontata ai ragazzi Melodramma giocoso in un atto Dal libretto di Jacopo Ferretti ispirato alla Cenerentola di Charles Perrault Adattamento di Vittorio Sabadin Musica di Gioachino Rossini Personaggi Angelina, sotto il nome di Cenerentola, figliastra di Don Magnifico mezzosoprano Don Ramiro, principe di Salerno tenore Dandini, cameriere di Don Ramiro baritono Don Magnifico, barone di Montefiascone basso Alidoro, filosofo, amico di Don Ramiro basso Clorinda, figlia di Don Magnifico soprano Tisbe, figlia di Don Magnifico mezzosoprano Interpreti Sofia Koberidze Manuel Amati Donato Di Gioia Emilio Marcucci Xiaoyu Ran Kate Fruchterman Carlotta Vichi e con l’attore Gabriele Bocchio nella parte di Gioachino Rossini Direttore Giulio Laguzzi Regia Riccardo Fracchia Elementi scenici Madeleine Boyd Costumi Laura Viglione Luci Andrea Anfossi Direttore dell’allestimento Saverio Santoliquido Orchestra del Teatro Regio Allestimento Teatro Regio (Produzione originale: Malmö Opera) Le attività della Scuola all’Opera 2015-2016 sono realizzate in collaborazione con FONDAZIONE BANCA POPOLARE DI NOVARA Partecipate al blog Restate in contatto con il Teatro Regio: Una volta c’era un re, / che a star solo si annoiò... / Cerca, cerca, ritrovò; / ma il volean sposare in tre. / Cosa fa? / Sprezza il fasto e la beltà. / E alla fin sceglie per sé / l’innocenza e la bontà. Da tempo immemorabile, in tutte le epoche e a tutte le latitudini, dal lontano Oriente all’Egitto, da millenni or sono fino ai giorni nostri, c’è qualcuno che non abbia mai sentito questa storia? Scommetto che la conoscete anche voi. Forse ve l’hanno raccontata i nonni, o l’avete letta in un libro di fiabe; o ancora a insegnarvela sarà stata una di quelle astrusità moderne che avete oggi, il cinematografo, o quei disegni che si muovono e parlano da soli, come si chiamano… i cartoni animati! Ai miei tempi non c’erano di queste bizzarrie, ma eccome se ci si divertiva! C’era qualcosa di molto meglio di qualsiasi marchingegno moderno: una cosa sublime e unica nel suo genere, cari ragazzi... il teatro! Non quelle anticaglie polverose e imbalsamate con ore e ore di vocalizzi e sbadigli, ma spettacoli spumeggianti, meravigliosi, pieni di brio. Stiamo parlando nientepopodimeno che di opera lirica: un favoloso guazzabuglio di versi, recitazione e, naturalmente, musica! Indovinate chi è stato il più grande geniale e magnifico compositore di tutti i tempi? Bravi, proprio io. E, secondo voi, essendo il musicista più amato del globo terracqueo, avrei potuto farmi sfuggire dalle mani la fiaba più celebre del mondo? Giammai! Una storia così bella meritava niente meno che una musica immortale: modestamente, la mia. È nata così La Cenerentola che vedrete oggi in palcoscenico: un vero capolavoro. Certo, per renderla speciale ho dovuto cambiare un po’ la storia… C’era una volta una povera fanciulla, orfana e sola, trattata come una serva e costretta a vivere in mezzo alla cenere del camino; finché, un bel giorno... Fata madrina, topolini, zucca, scarpetta di cristallo et voilà, vissero tutti felici e contenti? Ma no, che noia, che barba, sempre la solita tiritera. Troppo semplice risolvere le cose in questo modo. Così ho deciso: niente magia, quella è roba troppo vecchia! La mia Cenerentola invece è una ragazza moderna, dalle idee chiare: «Sprezzo quei don che versa / fortuna capricciosa. / M’offra chi mi vuol sposa / rispetto, amor, bontà». La mia Cenerentola, l’avete capito, è una tipa tosta, che sopporta con pazienza le situazioni più difficili e vince grazie all’amore, così forte e coraggiosa da perdonare chi le ha fatto del male. Anche il principe, Don Ramiro, è un tipo in gamba, non il solito belloccio e un po’ tonto: lui non guarda alle apparenze, non si lascia incantare dalle frivolezze delle sorellastre né da quel pallone gonfiato del patrigno, nobilotto decaduto, Magnifico di nome ma patetico nei fatti… La morale è questa: possiamo travestirci da mendicanti o addobbarci a festa, ma presto o tardi verrà fuori chi siamo e cosa vogliamo veramente. Come fare a non essere abbagliati da quel che sembra e scoprire chi ci vuol bene? Se siamo sinceri, non sarà difficile. Come canta il filosofo Alidoro: «Amor soltanto / tutto v’insegnerà». Come vedete non c’è bisogno di alcuna magia per sognare giustizia e un lieto fine: basta soltanto il buon cuore, la bontà. Come dite? Il tema è troppo serio? Ah, ma allora davvero non mi conoscete. Permettete che mi presenti: io sono il re dell’opera buffa! In Cenerentola vedrete un tale garbuglio di inganni, un nodo avviluppato di travestimenti ed equivoci da far confondere la testa di chiunque! E se avete paura che senza magia una fiaba non sia più fiaba, vi sbagliate di grosso. Il vero incanto, lasciate che mi ripeta, è la musica: la mia musica immortale e bellissima, lo dico senza falsa modestia. Sarà lei a guidarvi e spiegarvi ogni cosa, a farvi ridere, commuovere e sognare. Ma ora basta chiacchiere: ai fatti! Rilassatevi nelle vostre poltroncine, aprite occhi e orecchie e... a me il canto! Vostro, Maestro Gioachino Rossini Teatro Regio Walter Vergnano, Sovrintendente Gastón Fournier-Facio, Direttore artistico Gianandrea Noseda, Direttore musicale Orchestra Violini primi Viole Flauti Stefano Vagnarelli * Monica Tasinato Claudia Zanzotto Claudia Curri Elio Lercara Carmen Lupoli Paolo Manzionna Ivana Nicoletta Laura Quaglia Marta Tortia Giuseppe Tripodi Roberto Zoppi Enrico Carraro * Alessandro Cipolletta Andrea Arcelli Clara María García Barrientos Franco Mori Roberto Musso Alessandro Sacco Giuseppe Zoppi Sonia Formenti * Elisa Parodi Violini secondi Marco Polidori * Bartolomeo Angelillo Maurizio Dore Anna Rita Ercolini Fation Hoxholli Marcello Iaconetti Roberto Lirelli Anselma Martellono Valentina Rauseo Seo Hee Seo Violoncelli Amedeo Cicchese * Davide Eusebietti Alberto Baldo Alfredo Giarbella Armando Matacena Luisa Miroglio Marco Mosca Contrabbassi Davide Ghio * Atos Canestrelli Andrea Cocco Michele Lipani Stefano Schiavolin Oboi João Barroso * Stefano Simondi Clarinetti Alessandro Dorella * Diego Losero Fagotti Giuseppe Davì * Niki Fortunato Corni Ugo Favaro * Eros Tondella Trombe Ivano Buat * Enrico Negro Trombone Vincent Lepape * * prime parti Direttori di scena Carlo Negro, Riccardo Fracchia • Maestro collaboratore di sala Andrea Mauri • Maestro rammentatore Paolo Grosa • Maestro collaboratore alle luci Francesca Zamponi • Maestri collaboratori di palcoscenico Giannandrea Agnoletto, Daniela Pellegrino • Maestro collaboratore alla fonica Luca Brancaleon • Archivio musicale Alessandra Calabrese • Sopratitoli a cura di Sergio Bestente • Servizi tecnici di palcoscenico Antonio Martellotto Realizzazione allestimenti Claudia Boasso • Servizi di vestizione Laura Viglione • Luci di scena e fonica Andrea Anfossi • Coordinatore di progetto Enzo Busco Scene e attrezzeria Teatro Regio e Malmö Opera • Costumi e calzature Teatro Regio • Trucco Mario Audello, Torino Si ringrazia la Fondazione Pro Canale di Milano per aver messo i propri strumenti a disposizione dei professori Stefano Vagnarelli (violino Francesco Ruggeri, Cremona 1686), Marco Polidori (violino Alessandro Gagliano, Napoli 1725 ca.), Enrico Carraro (viola Giovanni Paolo Maggini, Brescia 1600 ca.) e Bartolomeo Angelillo (violino Bernardo Calcanius, Genova 1756). Si ringrazia la Fondazione Zegna per il contributo dato al vincitore del Concorso per Prima viola. Testo di presentazione di Sara Schinco © Fondazione Teatro Regio di Torino