179 i concerti eseguiti dall’Orchestra Filarmonica all’estero dal 1982 al 2000. Tra cui: 20 in Germania, 15 in Francia, 43 in Spagna, 33 in Svizzera, 22 in Giappone 386 il numero di concerti eseguiti complessivamente dall’Orchestra Filarmonica della Scala in Italia, dal debutto, il 25 gennaio 1982, fino al 31 dicembre 2000 264 i concerti diretti da Riccardo Muti sul podio della Filarmonica. 92 i concerti affidati a Carlo Maria Giulini, 38 quelli guidati da Myung Whun Chung COSTUMI I figurini creati da Alfredo Edel per l’Otello. Edel si ispirò alla pittura rinascimentale veneziana di Carpaccio e Bellini. Da sinistra: Desdemona, Otello, Emilia, Jago e Cassio (Museo Teatro alla Scala) L’INTERVENTO RIFLETTERE PER CAPIRE CHI NON CI SOMIGLIA, CHI NON PENSA E NON PREGA COME NOI Una diversità che mette a disagio Così il testo classico resta attuale Giovanni Raboni ualche anno fa Gabriele Lavia — in veste, quella volta, non d’attore, ma di regista — allestì l’Otello di Shakespeare collocandone l’azione negli anni fra le due Guerre Mondiali del secolo scorso e rivestendo i personaggi maschili con le divise e i lunghi pastrani dell’esercito inglese dell’epoca. Era, più che una delle solite trovate per «mo- Q dernizzare» la vicenda (cosa di cui, personalmente, non sento quasi mai il bisogno), un modo tanto semplice quanto efficace per accentuare e rendere immediatamente avvertibile il carattere di storia da guarnigione, se non addirittura da fortezza assediata, che è implicito da un certo punto in poi (precisamente dall’arrivo a Cipro del generale con la giovane moglie ITALIANS DO IT con il seguito) nei fatti della tragedia: anche se, è chiaro, tutte le premesse psicologiche (e, come cercherò di dire più avanti, «antropologiche») sono già state poste da Shakespeare nelle scene precedenti, ambientate, come tutti sanno, a Venezia. Quell’idea di Lavia — inserire la trappola mortale allestita da Jago BET TER alluminio e diamanti Locman Diamond, cassa impermeabile in alluminio e diamanti, movimento Hi-Tech al quarzo, vetro minerale bombato, cinturino in coccodrillo. LO C M A N S . p . a . : P i a z z a G . d a Ve r r a z z a n o , 7 - M a r i n a d i C a m p o - I s o l a d ’ E l b a - Fa x 0 5 6 5 9 7 9 7 0 7 w w w. l o c m a n . i t LO C M A N U . S . A : L o s A n g e l e s - Fa x 0 0 1 2 1 3 6 2 3 5 6 3 0 in un clima, appunto, «da caser- po tematico, più inestricabile, più ma» — non è poi così lontana, a mortale, a me sembra che sia propensarci bene, dalla modifica ap- prio lei, la diversità: diversità nelportata da Verdi e Boito all’econo- l’accezione più elementare, oserei mia del racconto. Nell’opera, infat- dire più brutale del termine: diverti, il prologo veneziano addirittura sità della pelle, dell’origine, della non c’è, e tutto comincia con il razza. ritorno a Cipro del generale vittorioso sui turchi: innovazione dram- Sin dall’appellativo che lo consacra maturgicamente quasi obbligata, alla fama Otello è infatti, lo sappiama non per questo meno geniale, mo, un moro, un uomo di colore, che colloca Venezia in una lonta- un negro, e non c’è riconoscimennanza simbolica o metafisica e to, non ci sono onori, non c’è potechiude il dramma della congiura re o fiducia che possano cancelladi Jago e della gelosia autoperse- re questo suo essere «alieno», quecutoria di Otello nel cerchio di sto suo appartenere a un altro monuna realtà separata, claustrofobi- do, a un’altra e (direbbe ancora ca, all’interno della quale vengono oggi qualcuno) «inferiore» civiltà. fatalmente esaltate e rese più aguz- Non a Venezia (città dove, si è ze, più implacabili, più micidiali detto di sfuggita, è nato il primo e le invidie, le fobie, le insofferenze, più grande ghetto d’Europa) sebbeinsomma le passioni più o meno ne nessuno, lì, abbia davvero il abbiette suscitate in alcuni perso- coraggio di negargli la mano della naggi (stavo per dire in alcuni di bianchissima Desdemona (un po’ noi) non soltanto da preferenze o come oggi, viene da pensare, nesprevaricazioni o privilegi ritenuti suno a Washington o a New York ingiusti, ma anche dai difetti o oserebbe negare a Colin Powell la mano di una fandagli eccessi di ciulla «wasp»); virtù, dalle denemmeno — bolezze, dalla Otello è un moro, eo forse, chissà, diversità di colotanto meno — ro con i quali, un uomo di colore, nella remota, non importa se provinciale, per scelta o per un negro, e non c’è claustrofobica sorte, siamo coCipro. stretti a vivericonoscimento, non ci re... I capolavori hansono onori, non c’è potere no questo, creEcco: la parola (il tema) cui do, di strano e o fiducia che possano non volevo arriin qualche movare che alla fido di terribile: cancellare questo suo ne — «diversiche non mollatà» — mi è, per essere «alieno», questo no mai la presa così dire, sfuggisulla realtà, che to di bocca. non smettono suo appartenere a Non sembri una mai d’inquietarforzatura dettaci, di assillarci, un altro mondo ta dalla contindi insinuarsi genza: il tema nelle nostre apdella diversità mi è sempre venuto prensioni e nelle nostre speranze, incontro con un’evidenza ineludi- di suscitarne di nuove quando anbile ogni volta che mi è capitato di cora la nostra ragione e la nostra affrontare, da lettore o da spettato- coscienza si rifiutano di ammetterre, la straordinaria macchina meta- le. E in questo, si badi, non è la forica della tragedia: una macchi- volontà degli autori — non è, nelna, è appena il caso di sottolinear- la fattispecie, il pensiero di Shakelo, tuttora attiva, tuttora in movi- speare o quello di Verdi — ad mento. Dicevo: la diversità: un te- agire; è il testo in sé, la metafora ma, sia ben chiaro, non isolato, in sé a sprigionare nuovi significabensì strettamente connesso sia ti, situarsi sempre di nuovo nella quello, più appariscente e univer- nostra storia. Che lo vogliamo o salmente noto, della gelosia, anzi no, andando ad ascoltare l’opera di Verdi (oppure, a casa nostra, del corto circuito di gelosie che ripercorrendo le pagine di Shakeinnesca e fa esplodere la tragedia, speare) non potremmo fare a meno sia a quello più segreto (ma chiara- di trovarci qualcosa di «attuale», mente rintracciabile in certe battu- qualcosa che riguarda i nostri disate involontarie, oserei dire in certi gi, i nostri timori, i nostri rimorsi lapsus di Otello) del terrore della di questi mesi; e di sentirci, insieinadeguatezza erotica, dell’impo- me, sollecitati in qualche misura tenza, sia infine a quello della pa- più stretti a superarli, a ritrovare radossale pietà dei fragili per i il filo, penosamente ingarbugliato, forti, degli indifesi per gli eroi da giorno dopo giorno, dall’egoismo e cui nasce l’amore di Desdemona dalla paura, dell’amore per chi per il suo futuro assassino. Ma a non prega come noi, per chi non ci renderlo più stretto, questo vilup- somiglia. CORRIERE EVENTI SCALA 2001-2002 7 LA SOCIETA’ 135 i professori d’orchestra che compongono l’organico dell’orchestra della Scala. Fino a 120 elementi (con gli aggiunti) l’ensemble della Filarmonica I riferimenti I libri Le opere di Verdi Volume terzo - Da Don Carlos a Falstaff di Julian Budden Edt/Musica, 68.000 lire, 35,12 euro Il testo fa parte di un’opera monumentale, la più completa e aggiornata sull’opera di Verdi, punto di riferimento a livello internazionale anche per non specialisti. In questo volume viene fatta l’analisi storica e critica del melodramma verdiano e dei lavori dell’ultimo periodo. Sono dedicate a «Otello» le pagine da 313 a 431. Verdi - Massimo Mila a cura di Piero Gelli, Rizzoli, 50.000 lire, 25,82 euro Una raccolta di tutti gli scritti su Verdi di Massimo Mila, uno dei maggiori intellettuali italiani, musicologo e critico. Interessanti gli approfondimenti relativi all’«Otello», dal profilo dell’opera alla concezione drammatica di Verdi. Otello di Giuseppe Verdi di James A. Hepokoski, Mercedes Viale Ferrero, Ricordi, 60.000 lire, 30,99 euro La Collana di disposizioni sceniche diretta da Francesco Degrada e Mercedes Viale Ferrero ripropone criticamente la visione drammaturgica originale degli autori, accostando al libretto originale le immagini degli allestimenti, della prima e delle repliche. Verdi. Un teatro in musica di Jilles De Vanne, La Nuova Italia, 46.000 lire, 23,76 euro Un libro sul teatro di Verdi, sulla drammaturgia, analizzata secondo gli archetipi teatrali, rispettati ma anche trasformati. Per quanto riguarda l’«Otello» permette di capire la complessità dei personaggi e l’idea di teatro che sottintende l’opera. Invito all’ascolto di Verdi di Giampiero Tintori, Mursia, 17.000 lire, 8,78 euro Un’opera fortemente divulgativa. Contiene la biografia del compositore, un approfondimento per ogni opera, la bibliografia principale, la discografia. Per «Otello», consultare da pagina 236 a 250. Giuseppe Verdi Otello - Libretto di Arrigo Boito Ricordi, 9.500 lire, 4,91 euro Testi a cura di Eduardo Rescigno, con nota autobiografica sull’autore e altre informazioni, dal riassunto del libretto all’opera, al librettista. I siti www.classical.net/music/comp.1st/works/verdi/otello/index.html Una panoramica sull’opera, dalla trama ai personaggi ai link di approfondimento: storia della performance, sinossi, dall’interpretazione di Boito ai più famosi interpreti di Otello. //rick.stanford.edu/opera/Verdi/Otello/history.html Un sito sulla storia dell’opera, la prima alla Scala (1887) e quella al Metropolitan (1892). www.opera.it/Operaweb/en/otello/analisimusicale.html Alcune pagine web sull’analisi musicale dell’Otello.