Laboratorio 2010 -2011 I servizi all'infanzia ● prima infanzia, da 0 a 3 anni, con funzione in prevalenza sociale (supporto alla famiglia, custodia assistita in funzione educativa), di competenza regionale; ● infanzia, da 3 a 6 anni, con funzione quasi esclusivamente educativa (istruzione), di competenza statale (alcuni ambiti competenza concorrente stato/regione). In Italia questi servizi sono erogati da strutture pubbliche e da strutture paritarie. Scuole per l'infanzia “paritarie” In grande maggioranza sono scuole: •cattoliche o di ispirazione cristiana, •gestite da parrocchie, associazioni genitori, enti morali e no profit. Specificità •L’ ispirazione cristiana, espressione della comunità parrocchiale che si assume, spontaneamente, l'impegno di soddisfare l'esigenza sociale dell'educazione prescolare: per l'itinerario di fede dei bambini, per l'incontro con le loro famiglie e come veicolo di integrazione culturale. •La connotazione civile servizio alla comunità in forza dei diritti: •quello di tutti, alla libertà di educazione, •quello della famiglia, alla scelta della scuola per i propri figli. SERVIZI ALL’INFANZIA EVOLUZIONE NORMATIVA FINO AL 1968: iniziativa privata (assistenza e beneficenza) DAL 1968: LEGGE n. 444/1968 istituzione della scuola materna statale DAL 2000: LEGGE n.62/2000: norme per la parità scolastica L.R.V. n. 22/2002: autorizzazione e accreditamento D.G.R. n. 84/2007: standard gestionali e organizzativi Queste norme traducono il …. ...principio di sussidiarietà Art. 118 Costituzione della Repubblica “Stato, Regioni, enti locali favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. La sussidiarietà è un principio regolatore in alcuni sistemi di scienza politica. Fondato su una visione gerarchica della vita sociale, tale principio afferma che “i corpi intermedi” superiori devono aiutare, sostenere e promuovere lo sviluppo di quelli minori. Se un ente che sta “più in basso” è capace di fare qualcosa, l'ente che sta “più in alto” deve lasciargli tale compito e sostenerne l'azione. Le implicazioni della sussidiarietà •Autorizzazione (programmazione regionale) •Autorizzazione all’esercizio •Accreditamento del servizio (riconoscimento dei livelli essenziali delle prestazioni) •Contratto di servizio tra istituzioni e “corpo intermedio” (obiettivi, modalità, controlli, sostegno economico) Come si traducono questi principi nella realtà del VENETO? DIAMO I NUMERI……….. SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA (0-3 anni) entro il 2010 OBIETTIVO UE (trattato di Lisbona): copertura del 33% (per 1 bimbo su 3) I DATI RELATIVI AL VENETO (FONTE Regione Veneto) Pe rce ntuale di cope rtura provinciale s e rvizi prima infanzia Anno 2009 30,0 26,4 25,0 20,0 23,0 21,2 17,8 18,2 18,4 TV VE VI 14,9 15,0 10,0 5,0 0,0 BL PD RO In Veneto 21.500 bambini si rivolgono ai servizi per la prima infanzia La copertura in termini di posti/bambino è così 51% 49% VR servizi pubblici servizi privati ripartita Dati FISM SCUOLE DELL'INFANZIA(3-6 ANNI): in Italia popolazione scolare (età 3-6 anni): 1.655.386 copertura (posti scuola statali+ paritarie): 1.596.202, di cui: 62% Statali, 38% paritarie LA STRUTTURA DEI SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA E DELLE SCUOLE PER L'INFANZIA: IN VENETO servizi alla prima infanzia (0-3 anni) a confronto 35 30 25 20 servizi privati servizi pubblici 15 10 5 0 N°bambini per nido scuole dell'infanzia (3-6 anni) a confronto 80 70 60 N° sezioni per scuola N° bambini per sezione N°bambini per scuola 50 40 30 20 10 0 paritarie statali GESTIONE DEI SERVIZI ALLA PRIMA INFANZIA (0-3 anni) TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€) Nido privato (dati FISM) 550-600 Nido comunale (dati Comune Este) 800 Ripartizione dei costi nei servizi per la prima infanzia privati (asili nido FISM) 18% 63% 18% COSTO PER LE FAMIGLIE CONTRIBUTO REGIONE CONTRIBUTO COMUNALE (quando c'è) GESTIONE DELLE SCUOLE PER L' INFANZIA (3-6 anni) TIPOLOGIA Costo mensile a bambino (€) Scuole paritarie (dati FISM) 280 Scuole statali (dati Ocse Agesc) 610 Ripartizione dei costi per bambino nelle scuole paritarie nel 2009 (dati FISM) COSTO PER LE FAMIGLIE CONTRIBUTO REGIONE CONTRIBUTO COMUNALE CONTRIBUTO MINISTERO 20% 13% 5% 61% 80 70 60 50 importo della retta contributi pubblici 40 30 20 10 0 2004 2009 2010( stima) CRITICITA’ ATTUALI • ASPETTI DEMOGRAFICI • ASPETTI GESTIONALI • ASPETTI ECONOMICI Progetto “Scuole Insieme” Insieme perché: perché si sobbarcano i ‘pesi’ degli altri perché possono permettersi di “sbagliare” insieme perché insieme si sta “meglio” Il tema mantenere radicato nel proprio territorio di origine la singola scuola dell’infanzia (è un servizio di prossimità) mantenere (o ricreare) una sostenibilità economica nel tempo (deve essere un servizio stabile) 17 Il fine Impostare: standard gestionali su cui “innestare”le identità proprie delle singole scuole parrocchiali 18 RISORSE INVESTIMENTI MANTENIMENTO GESTIONE BILANCI SOSTENIBILI 19 ORGANIZZAZIONE Rapporti Istituzionali Strategie didattiche (POF, PEI; momenti religiosi) Organizzazione gestionale ( selezione, reclutamento assunzione personale,gestione adempimenti burocratici, acquisti) (enti pubblici, promozione a livello regionale, gestione contributi/finanziamenti) Formazione (insegnanti, genitori, terza età) 20 Le scuole d’infanzia non statali 1.758 scuole d’infanzia una tradizione Veneta! 134.377 bambini 5.807 sezioni Scuole statali vs Scuole non statali 100% 90% 80% 70% 68% 59% 55% 48% 46% 45% 40% 38% 38% 37% 35% 34% 30% 27% 25% 24% 21% 21% 21% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% % statale % nn statale 21 10% Piste da percorrere Fare rete su bisogni concreti: evitare sovrapposizioni / ripetizioni Impostare un rapporto paritetico con le Istituzioni (non contributi “graziosi”, ma diritti esigibili) Ricercare “economie di scala”: SPESE COMUNI DA RIPARTIRE SU Più SOGGETTI 22 Utilizzare strumenti gestionali adatti: Il C.C.N.L. è lo strumento cardine Deve essere: flessibile adattabile sostenibile economicamente modificabile nel tempo Se il maggior numero delle scuole paritarie in Italia si trova nel Veneto il peso della delegazione Veneta nel CCNL dovrà essere maggiore E’ tempo di regionalizzare il Contratto di lavoro? PROPOSTA OPERATIVA Ente “intermedio” sovraparrocchiale •Diocesano? •Ecclesiastico? •Fondazione? •Impresa sociale? (soci fondatori+parroci) A DA Erogatore di servizi di supporto Gestore diretto (es. FISM) 1 sezione 2 sezioni 3 sezioni 24 non strutture isolate… …ma strutture inserite in un … 25 “DISTRETTO” di SERVIZI 26 Alcune domande scomode • Riusciranno i nostri parroci a “staccarsi” veramente dal “campanile” e fare rete? • Riusciranno i nostri laici a occuparsi “professionalmente” di questi problemi? • Riusciranno le nostre scuole a confrontarsi con le istituzioni con pari dignità superando i “contributi graziosi”? • I contributi in conto gestione a chi devono andare, alle parrocchie/asili o ai singoli bambini? È un po’ una tempesta, ma … 27 Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare (Seneca) Grazie 28