U.O. Anestesia e Rianimazione di Cardiochirurgia Prof. Pasquale De Bellis La CONTROPULSAZIONE AORTICA in TERAPIA INTENSIVA Dott.ssa Riccarda Delfino SCOPO della I.A.B.P. • Mantenere un’adeguata performance cardiaca • Assicurare una buona portata con un C.I. > 2l./min • Garantire, grazie l’aumento della P.A. diastolica, un aumento della perfusione coronarica • Garantire un’adeguata perfusione del distretto splancnico e renale, mantenendo un’adeguata diuresi oraria • Migliorare e mantenere un’adeguata perfusione periferica FUNZIONAMENTO DELLE POMPA A PALLONE INTRAORTICO • Inserzione in arteria femorale (ds. o sn.) • Posizionamento in aorta toracica discendente • Gonfiaggio con gas elio del pallone in diastole (all’onda T dell’ECG o all’incisura dicrota del tracciato pressorio) • Sgonfiaggio subito prima della sistole successiva (prima del QRS o prima della traccia ascendente del tracciato pressorio) La sincronizzazione si effettua con: •ECG •Tracciato della P.A. arteriosa Effetti emodinamici dello I.A.B.P. AUMENTANO • Pressione aortica diastolica • Flusso coronarico • Flusso cerebrale e renale • Portata cardiaca • Frazione d’eiezione • DIMINUISCONO Pressione aortica sistolica • Tensione della parete ventr. Sn. • Precarico LVEDP, PCWP,LAP • Postcarico • Frequenza cardiaca • Indice tensione tempo Indicazioni allo I.A.B.P. nel periodo perioperatorio (secondo Kaplan) • PREOPERATORIAMENTE: A. Shock cardiogeno B. Infarto acuto del miocardio complicato da: 1. Difetti meccanici (rottura del setto interventricolare, insufficienza mitralica acuta o aneurisma ventricolare). 2. Persistenza del dolore ischemico ed estensione dell’area infartuale. 3. Tachiaritmie ventricolari refrattarie Indicazioni allo I.A.B.P. nel periodo perioperatorio (2) • NEL CORSO DELL’INTERVENTO PRIMA DEL BYPASS CARDIOPOLMONARE: A. infarto recente con angina instabile B. lesione della coronaria principale di sinistra e della coronaria destra associata a compromissione della funzione del ventricolo sinistro e condizioni cliniche instabili. C. coronaropatie e valvulopatie associate D. Grave compromissione del ventricolo sinistro 1. Pressione telediastolica del ventricolo sn. > 20 mmHg 2. Frazione di eiezione < 0,2 3. Indice cardiaco < 1,8 L./min/m2 Indicazioni allo I.A.B.P. nel periodo perioperatorio (3) • NEL CORSO DELL’INTERVENTO PER INTERROMPERE IL BYPASS CARDIOPOLMONARE: A. Impossibilità ad interrompere il bypass entro 30 min. B. Condizioni emodinamiche inadeguate dopo terapia con inotropi e vasodilatatori C. Compromissione dei parametri emodinamici 1. Indice cardiaco<2L./min/m2 2. Pressione atriale sn. (PCWP) > 20 mmHg 3. Pressione arteriosa sistolica < 80 mmHg 4. Resistenze periferiche totali > 2500 dine-sc/cm-5 5. Diuresi < 0,5 ml/kg/h D. dose dell’epinefrina > 15 g/min E. aritmie ventricolari persistenti Indicazioni allo I.A.B.P. nel periodo perioperatorio (4) • NEL POSTOPERATOIO: A. Sindrome da bassa portata B. Infarto miocardio presentatosi come complicanza intraoperatoria Controindicazioni relative allo I.A.B.P. • Insufficienza aortica da moderata a grave • Grave patologia dell’aorta (dissecazione) • Grave vasculopatia periferica degli arti inferiori (Sindrome di Leriche) • Gravi malattie sistemiche extracardiache I.A.B.P. in TERAPIA INTENSIVA • PREOPERATORIA - Nel pz. che deve essere sottoposto a intervento cardiochirurgico con F.E. depressa • POSTOPERATORIA - Nel pz. che ha avuto difficoltà ad autonomarsi dal bypass cardiopolmonare - precedentemente sottoposto a intervento cardiochirurgico o non con IMA in atto, DIV post IMA, IM acuta, post IMA, bassa portata Lo IABP si può associare a: • FARMACI INOTROPI (DA SOLI O ASSOCIATI) • VASODILATATORI • NITRODERIVATI MONITORAGGIO I.A.B.P (Intra-aortic balloon pump) CONSIDERAZIONI GENERALI Una corretta gestione dell’ I.A.B.P prevede un monitoraggio emodinamico il più ampio possibile: • T.E.E. (Eco trans-esofageo) • Catetere di Swan-Ganz • L.A.P. (Left atrial pressure) • C.O. (cardiac output) e C.I. (cardiac index) T.E.E. (Transesophageal Echocardiography) Fornisce precise indicazioni di pressioni ma sopratutto di volumi Limite: non può essere continuativo Catetere di Swan-Ganz Fornisce indicazioni: • PVC (pressione venosa centrale) • PAP (pressione in arteria polmonare) sistolica diastolica – media •PCWP (pressione capillare polmonare incuneata o pressione di occlusione dell’arteria polmonare) L.A.P. (pressione atriale sinistra) Inserita chirurgicamente in atrio sinistro si avvicina come valori alla PCWP± 4 mmHg o alla P diastolica polmonare. E’ un indice molto affidabile del riempimento del cuore sinistro C.O. (cardiac output) e C.I. (cardiac index) Si effettua con: • Catetere di Swan-Ganz e metodo della termodiluizione • Catetere di Swan-Ganz a fibre ottiche che permette una C.C.O. (continous cardic output) con monitor tipo “Vigilance” I.A.B.P in Terapia Intensiva •ECG: collegamento ECG-contropulsatore •P.A. cruenta con catetere in Arteria radiale (preferibilmente a sn.) •Caterere di Swan-Ganz (utile per calcoli emodinamici e ossimetrici) • L.A.P. (già posizionata in S.O.) •Monitoraggio della Coagulazione (Eparinizzazione del Pz.) con ACT > 100” mantenuto tra 150”-200” • Farmaci Inotropi e/o Vasodilatatori •Controllo Rx (per corretto posizionamento del pallone) •Adeguata sedazione del Pz. (assistenza ventilatoria, evitare interferenze con ECG e compromissione dell’emodinamica) •Adeguata ventilazione (buona PaO2 e < lavoro respiratorio) •SaO2 •Temp. Arti inferiori con sonde termiche e dosaggio della Mioglobina •Diuresi oraria e controllo dell’Equilibrio Acido-Base Controlli durante I.A.B.P. • Controlli orari di P.A. sistemica, PVC, PAP, PCWP • C.O. e C.I. • Controlli arti inferiori: temperatura, esame clinico (colore, polsi arteriosi, ispezione e palpazione del polpaccio) eventuale ECO Doppler • Ventilazione del paziente (controllo freq resp., SaO2, pressione vie aeree, eq. acido-base) • Diuresi oraria (eventule diuresi forzata o CVVH) • Esami ematochimici e coagulativi ogni 4-6 h: Emocomo (Hb e conta piastrinca) Coagulazione (scoagulazione senza emorregie) LDH, CPK, mioglobina Mantenimento e durata I.A.B.P. • Fino a stabilizzazione emodinamica del Pz. e al miglioramentodegli indici emodinamici: Pressioni , C.O. , F.E. • La durata è variabile: da 12h a un massimo di 8-10 gg • La “durata” è fortemente influenzata dalla: TOLLERABILITA’ Incidenza COMPLICANZE Complicanze I.A.B.P. Si hanno nell’11-33% dei pz. Contropulsati; dati recenti indicano un 15% 1) ISCHEMIA DELL’ARTO (8-42%) - ACUTA - CRONICA i fattori predittivi sono: ISCHEMIA ACUTA DELL’ARTO SHOCK CARDIOGENO FUMO fattori di rischio per complicanze vascolari: SESSO FEMMINILE Storia di malattie VASCOLARI PERIFERICHE DIABETE mellito IPERTENSIONE Durata I.A.B.P. Complicanze I.A.B.P. 2) SANGUINAMENTO e/o eventi EMORRAGICI 3) INFEZIONE 4) COMPLICANZE EMBOLICHE 5) TROMBOCITOPENIA e D.I.C. 6) Rara ma possibile DISSEZIONE AORTICA 7) IMPOSSIBILITA’ di introdurre e posizionare il PALLONE Complicanze I.A.B.P. SE SI VERIFICANO COMPLICANZE VASCOLARI: • Rimuovere il PALLONE • Controllare a distanza di tempo (ore) l’ARTO • Controllare parametri EMOCOAGULATIVI per instaurare • Terapia ANTICOAGULANTE (Eparina) Controllare ENZIMI e MIOGLOBINEMIA ogni 6h e in seguito ogni 24h (per alcuni giorni) Eventuale FASCIOTOMIA decompressiva • • Diuresi Forzata e/o CVVH • Alcalinizzare diuresi con infusione NaHCO3 • Sottoporre il pz. a cicli di PLAMAFERESI (Mioglobina > 30.000) Interruzione della I.A.B.P. A) EMODINAMICA Segni di miglioramento emodinamico (sec. Kaplan) Pressione sistolica: deve essere > di 100 mmHg PCWP deve essere < a 5 mmHg della C.O. di 0,5 l/min della DIURESI oraria: > 50 ml/h senza diuretici richieste di catecolamine o uso di un solo farmaco inotropo se prima era richiesto una associazione di 2 o più farmaci + SVEZZAMENTO dal SUPPORTO VENTILATORIO Interruzione della I.A.B.P. Si interrompe la IABP se il pz. presenta: • Ottimale perfusione periferica (cute calda e asciutta) • Normale stato di coscienza (assenza di agitazione psicomotoria) • SaO2 periferica ottimale ( 100% sia con l’ausilio della ventilazione contollata sia in respiro spontaneo) • P.A. media 70 mmHg o Pa sistolica 100 mmHg • LAP o PCWP 18 mmHg • C.I. 2 l/min/m2 • Resistenze vascolari sitemiche 2000 dine/sec/cm-5 • Diuresi 0,5 ml/kg/h Interruzione della I.A.B.P. B) TECNICA di rimozione I.A.B.P. • Svezzamento dalla I.A.B.P. (12-24h) passando dal rapporto di 1:1 a 1:2 e in seguito 1:3 compreso parziale sgonfiamento del pallone • Sospensione dell’Eparina + eventuale riconversione con solfato di Protamina • La corretta sequenza è: • • • • • • • • Sospendere la I.A.B.P. Spegnere la macchina Scollegare il pallone dalla bombola di Elio Rimuovere il pallone Compressione dell’a. femorale (Femostop o Compressione manuale per circa 15-20 min.) se l’accesso è percutaneo Rimozione chirurgica se l’accesso è stato chirurgico Controllare la pulsatilità dell’a. femorale, a. poplitea, a. tibiale e a. pedidea Controllare nelle ore successive l’arto e ogni 6h i parametri ematochimici (Emocromo con conta piastrinica, coagulazione, enzimi, moiglobina)