VALUTAZIONE E REALIZZAZIONE DI PROGRAMMI
DI PREVENZIONE DEL SUICIDIO
CON IL CONTRIBUTO DEGLI STAKEHOLDER
III anno
2011 – 2012
Responsabile scientifico : Dr. Emanuele Toniolo
Direttore Dipartimento Salute Mentale
Azienda ULSS 18 - Rovigo
Dipartimento di Salute Mentale – Progetto di prevenzione del suicidio.
e-mail: [email protected]; website: www.perdersidanimomai.it, Tel. 0425394643, Fax 0425394640
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FASE 2
Premessa
Un progetto di prevenzione, per poter essere incisivo in un’ottica di salute pubblica, deve
prevedere interventi a vari livelli in grado di raggiungere i gruppi target – favorendo un
ampio coinvolgimento dei relativi membri – , deve essere mantenuto nel tempo e deve
essere compatibile in termini di costo-efficacia.
In questa prospettiva, la seconda fase del progetto si è sviluppata, nell’anno 2010 e
continuerà a svilupparsi nel corso degli anni 2011-2012, secondo una filosofia che
individua come priorità:
• la costruzione di una rete formata dalle Agenzie che a diverso titolo hanno un ruolo
nella promozione della salute mentale e che hanno aderito come partner al
progetto, con la possibilità di allargamento ad altri soggetti interessati ad entrare nel
network;
• il coinvolgimento degli Stakeholder come risorsa nel territorio, sia come obiettivo di
azioni che come agenti diretti di interventi finalizzati alla diffusione di una cultura
della prevenzione;
• un approccio di peer-to-peer education (educazione fra pari) agli Stakeholder: con
la costituzione in ogni categoria di Stakeholder di un gruppo di formatori che non
abbia ricevuto una preparazione specifica.
Stato di avanzamento del progetto al termine del II anno di attività (marzo 2010febbraio 2011)
Durante il secondo anno ci si è avvalsi di due tipologie di azioni che si sono configurate in
2 distinti progetti:
1. Progetto DELTA
Il progetto Delta ha come obiettivo la sintonizzazione e l’integrazione di piani di lavoro, con
obiettivi riconducibili a quelli del progetto, in fase di programmazione e di attuazione nel
territorio, al fine di evitare la frammentazione e la duplicazione degli interventi, favorire un
uso sinergico delle risorse e allargare la base d’intervento. Il tutto nel rispetto della titolarità
e dell’autonomia nella gestione degli interventi.
Compito specifico del progetto Delta è, quindi, il coordinamento degli interventi con un
raffronto costante fra i partner al fine di ottimizzare al meglio gli interventi attraverso:
1. un censimento delle iniziative in atto o in programmazione attraverso una
modulistica standardizzata con la creazione di un database che possa contribuire a
implementare l’Osservatorio Provinciale sul Suicidio;
2. incontri con i singoli soggetti istituzionali, che hanno aderito al progetto, per valutare
le possibilità di sintonizzare e integrare le iniziative e le possibili sinergie;
3. attuazione, monitoraggio e valutazione delle iniziative.
In particolare ci si focalizza su progetti già in atto quali:
• Progetti nelle scuole (Scuole, Provincia, Comuni, DSM);
• Progetto Telecompagnia (ULSS 18, Volontariato)
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• Progetto Prevenzione Suicidio in Ospedale (raccomandazione 4 Ministero);
• Progetto Terra di Mezzo (DSM, Comuni, Terzo Settore);
• Progetti diretti all’area anziani (Comuni, Provincia, Volontariato);
• Progetti diretti all’area adolescenti (Comuni, Provincia, Volontariato).
E’ stata prevista la definizione e la sottoscrizione di protocolli integrativi che tengano
conto degli scopi dei diversi progetti, delle modalità di integrazione in una prospettiva di
prevenzione e promozione della salute mentale e del suicidio in particolare; che
descrivano le azioni e gli impegni dei diversi attori coinvolti. Nello specifico si sono definiti i
seguenti protocolli:
•
Progetto educazione nelle scuole: gli incontri e le riunioni preliminari tra il
responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale – USP, partner del progetto –
alcuni Dirigenti Scolastici e Insegnanti e i promotori del progetto, hanno messo a
punto alcune specifiche di azione necessarie al conseguimento del programma,
che è stato attuato nell’anno scolastico 2010/2011, in collaborazione con il
Servizio “Terra di Mezzo”. La proposta unitaria rivolta alle scuole, che vede
coinvolti il CSM, il Ser.t., il Consultorio, il Servizio Età Evolutiva…, si articola in 3
incontri per classe per un totale di 17 classi suddivise per i diversi Istituti Superiori
della provincia di Rovigo.
•
Progetto Telecompagnia dell’ULSS 18: è in essere una proposta unitaria per
la gestione, in capo al DSM, del progetto Telecompagnia, dei Centri di Ascolto per
i caregivers e della help line per depressione e suicidio (n. verde sostenuto dalla
Camera di Commercio).
•
Progetto Prevenzione del Suicidio in Ospedale: è stata definita una
Procedura Aziendale – del 14/12/2009
•
Progetto di prevenzione degli eventi autolesivi: è stato sottoscritto un
Protocollo di intesa tra l’ULSS 18 di Rovigo, l’ULSS 19 di Adria, la Provincia di
Rovigo e la Camera di Commercio di Rovigo
•
Istituti Carcerari: è stato definito un Protocollo tra il MINISTERO DELLA
GIUSTIZIA, il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, il PROVVEDITORATO
REGIONALE, il Servizio Tutela per la Salute Mentale della Regione Veneto, per la
pianificazione di interventi di formazione con gli agenti di polizia.
È stato realizzato, inoltre, un numero verde con la Camera di Commercio e in seguito
diffuso tra le Organizzazioni Sindacali.
Inoltre, è stata data continuità all’Osservatorio Provinciale sulle Condotte Autolesive con
la funzione di supervisione delle attività di ricerca finalizzate alla raccolta dati. A tale
Osservatorio partecipano la Provincia di Rovigo, la Diocesi di Chioggia, la Caritas di
Chioggia, la Comunità per minori della Caritas di Chioggia, il Servizio Statistica della
Provincia di Rovigo, il Comando Provinciale dei Carabinieri, il Comando della Polizia
Penitenziaria, la Divisione anticrimine della Questura di Rovigo, il DSM dell’Azienda ULSS
18 di Rovigo, l’Azienda ULSS 19 di Adria.
Il coordinamento del progetto è affidato ad un Comitato ristretto formato da un
rappresentante della Prefettura e della Provincia (competenza istituzionale), dell’Azienda
Ulss 18 e 19 (competenza tecnica).
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Intervento nelle Carceri
Il 2009 è stato ricordato come un anno record per suicidi e tentati suicidi nelle carceri, i
tassi di mortalità registrati in carcere sono 20 volte superiori a quelli della popolazione
generale. Accanto ai tradizionali fattori di rischio individuali, ambientali, situazionali e
psicosociali della popolazione carceraria, l’aumento dei tassi viene collegato a fattori di
rischio quali l’aumento della “popolazione fragile” (immigrati, tossicodipendenti, persone
con disturbi psichici), il deterioramento delle condizioni di vita e il sovraffollamento.
Tali elementi, a cui si accompagnano la situazione dell’istituto penitenziario di Rovigo e la
prossima attivazione di una nuova struttura carceraria, rendono doveroso occuparsi anche
di quest’area in termini sia di definizione di strategie sia di coordinamento di iniziative.
Il gruppo di lavoro sulla prevenzione al suicidio ha partecipato, quindi, alla definizione del
Protocollo tra il MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, Dipartimento Amministrazione
Penitenziaria, PROVVEDITORATO REGIONALE, il Servizio Tutela per la Salute Mentale
della Regione Veneto e la pianificazione di interventi di formazione con gli agenti di polizia.
Un’ipotesi di intervento in carcere che vada oltre il “Servizio Nuovi Giunti”, ha reso
necessario il coinvolgimento di nuovi partner quali la direzione carceraria, la Polizia
Penitenziaria e le associazioni che a diverso titolo operano nella rete carceraria.
Si è svolta una prima fase conoscitiva e di definizione degli interventi nel primo semestre
2010, e una fase attuativa nei successivi 18 mesi (secondo semestre 2010 – anno 2011).
È stato concordato con la direzione del carcere un percorso che prevede interventi sia sul
personale sanitario (valutazione del rischio) che sul personale di sorveglianza
(formazione).
2. Progetto PERDERSI D’ANIMO MAI
Il progetto “Perdersi d’Animo Mai” mira all’attuazione delle azioni individuate come
prioritarie dagli Stakeholder nei Focus Group durante la I fase del progetto. Comprende
sia azioni da attuare direttamente sui gruppi target, sia il coinvolgimento degli Stakeholder
come risorsa nel territorio per la diffusione e l’attuazione del progetto.
Le azioni previste dal progetto si stanno attuando da un gruppo di lavoro multidisciplinare
costituito da diverse figure professionali afferenti ai Dipartimenti di Salute Mentale delle
due Aziende ULSS e ai partner del progetto, a cui si sono aggiunti psicologi con contratto
di lavoro finalizzato al progetto. Il gruppo di lavoro è coordinato nella sua attività dai
Referenti territoriali di progetto che fanno riferimento al Responsabile Scientifico.
Si sono svolti incontri con il Comitato Scientifico per il monitoraggio e la definizione di
eventuali aggiustamenti in corso d’opera; con il Comitato di Progetto per monitorare lo
stato di avanzamento del progetto e sulle modifiche da introdurre in corso d’opera.
I compiti del gruppo di lavoro sono:
− Divulgazione del progetto;
− Messa in atto delle azioni nelle aree previste;
− Incontri periodici per verificare l’andamento del progetto, le difficoltà emerse,
eventuali variazioni necessarie;
− Relazioni periodiche sull’andamento del progetto e disseminazione dei risultati;
− Produzione di Pubblicazioni scientifiche e partecipazione a convegni nel campo del
suicidio e della sua prevenzione;
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− Manutenzione e aggiornamento del sito internet www.perdersidanimomai.it e della
pagina facebook “La prevenzione del Suicidio”, la loro promozione come strumenti
di informazione e interazione con i potenziali utilizzatori.
Il progetto “PERDERSI D’ANIMO MAI” si è suddiviso in cinque tipologie di azioni:
A.
B.
C.
D.
E.
FORMAZIONE NELLE SCUOLE
DIFFUSIONE DELLA PRATICA DELLA PREVENZIONE AGLI STAKEHOLDER
SUPPORTO A FAMILIARI E PARENTI DI PERSONE CHE SI SONO SUICIDATE
DIFFUSIONE DEL SITO INTERNET
RICERCA
A) FORMAZIONE NELLE SCUOLE
Si è proposto un intervento diretto agli studenti delle classi terze degli Istituti Scolastici
individuati nelle diverse aree della Provincia di Rovigo dal titolo “A.A.A. cercasi
autostima, assertività e aiuto. Proposta di intervento per la promozione del
benessere psicologico” .
L’iniziativa ha previsto, per ciascuna classe degli istituti coinvolti, 3 incontri sul
benessere psicologico di 90-100 minuti distribuiti nel corso dell’anno scolastico. Si è
lavorato sui fattori protettivi al suicidio, privilegiandoli ai fattori critici, al fine di fornire
strumenti funzionali per la gestione delle situazioni critiche. Gli argomenti trattati
riguardavano le tematiche del comportamento assertivo, del chiedere e dare aiuto e della
gestione delle frustrazioni; la modalità prevedeva la visione di filmati e successive
discussioni di gruppo.
Al progetto hanno partecipato l’Istituto per Geometri “Bernini” con 2 classi, l’Istituto
Tecnico “Einaudi” di Badia Polesine con 4 classi, il Liceo “Balzan” di Badia Polesine con 5
classi ed il coinvolgimento del gruppo dei Peer Educator, l’Istituto IPSIA di Rovigo con 2
classi, l’Istituto Agrario di S. Apollinare con 2 classi, l’Istituto Alberghiero di Adria con 2
classi. Si sono coinvolti circa 270 ragazzi.
B) DIFFUSIONE DELLA PRATICA DI PREVENZIONE AGLI STAKEHOLDER
Durante il secondo anno di attività la formazione per i gruppi di Stakeholder si è svolta
come segue:
•
Medici di Medicina Generale: sono stati realizzati 3 incontri, un primo l’8
Maggio con gli Animatori della Formazione per definire le attività formative e altri
due incontri, il 10 Giugno con sede a Rovigo – al quale hanno partecipato 42
professionisti – e il 17 Giugno con sede a Trecenta – al quale hanno partecipato
47 professionisti – in cui l’ipotesi di lavoro è stata quella di sviluppare una parte
teorica sul suicidio e sulle tematiche correlate (la depressione, i fattori di rischio, i
fattori protettivi, i comportamenti da mettere in atto e da evitare con i soggetti a
rischio, i centri di riferimento per il disagio psicologico…) e una parte pratica di
addestramento specifica – con Focus Group e discussione di casi clinici.
•
Farmacisti: si sono svolti inizialmente alcuni incontri preliminari con i
rappresentati dell’Ordine dei Farmacisti per definire le linee guida degli incontri
formativi che hanno avuto inizio nelle serate del 24 Maggio e 7 Giugno presso
l’Ordine dei Farmacisti di Rovigo. A tali serate formative hanno partecipato due
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gruppi di 38 e 39 professionisti. La seconda parte, più pratica – di discussione di
casi – si è svolta il 20 Settembre ed il 5 Ottobre.
•
Forze dell’Ordine: è stato realizzato un incontro con i Comandanti delle
Stazioni dei Carabinieri il giorno 2 Aprile; tra Giugno e Luglio si è svolto un corso
formativo di 5 incontri con le volanti di polizia.
•
In base alla Procedura Aziendale del 14/12/2009, sono stati effettuati due
corsi di formazione per Operatori Ospedalieri (50 partecipanti per incontro), il 16
Settembre ed il 28 Ottobre, dal titolo “Conoscenza del fenomeno suicidario e
gestione del rischio suicidario nella pratica clinica ospedaliera” (allegato 6:
programma del corso). Il giorno 21 Settembre si è svolta una giornata formativa,
aperta agli Operatori dei Servizi Sanitari, tenuta dall’esperto il prof. Diego De
Leo, dal titolo “Il rischio suicidario nella pratica clinica e le strategie di prevenzione”
In tale giornata hanno partecipato 100 operatori dei diversi servizi dell’ULSS 18.
•
Il 17 Dicembre 2010 si è svolto un corso di formazione destinato ad
Operatori del Dipartimento di Salute Mentale e del Ser.T. dal titolo
“Dipendenze patologiche e suicidio” in quanto le persone con dipendenze sono
considerate ad alto rischio di suicidio.
C) SUPPORTO A FAMILIARI E PARENTI DI PERSONE CHE SI SONO SUICIDATE
La perdita improvvisa, come nel caso di una persona cara che si suicida, è un evento
traumatico.
Le reazioni possono essere devastanti, a volte estreme, tanto da portare i sopravvissuti
stessi a tentare il suicidio. Spesso il vuoto che viene lasciato risulta elaborato con modalità
anomali e devianti che vengono definite “lutti complicati”. Ma anche nel caso non
intervengano “complicazioni”, accettare la scomparsa di qualcuno che si amava,
rappresenta una situazione estremamente impegnativa.
È stato attivato, quindi, un “centro” per il sostegno a familiari e parenti di persone
suicide. Il servizio è rivolto ai sopravvissuti ad un suicidio per cercare di aiutarli nel difficile
compito di elaborare quanto è accaduto e di tentare di ricostruire un equilibrio emotivo per
loro accettabile.
Si svolgono gruppi di supporto a singole famiglie o a gruppi di famiglie a cadenza
quindicinale.
D) DIFFUSIONE DEL SITO INTERNET
Il sito internet www.perdersidanimomai.it si configura come strumento di:
− Divulgazione del progetto alla popolazione generale e sensibilizzazione alla
tematica;
− Intercettazione delle richieste di aiuto: sia tramite gli indirizzi dove rivolgersi, sia
tramite contatto diretto via mail;
− Ricerca: ad ogni utente viene chiesto di partecipare ad un questionario sulle proprie
credenze rispetto all’argomento e i motivi per cui stanno consultando il sito.
− Confronto attraverso l’attivazione di forum su temi specifici sia individuati dal
comitato scientifico sia proposti dagli utilizzatori del sito.
Il sito continua ad essere aggiornato e arricchito con apporti relativi al progetto, alla sua
disseminazione, alle iniziative locali, agli aggiornamenti relativi ai Servizi di cura e al
materiale proveniente dal mondo scientifico (articoli, convegni, ecc…).
Dipartimento di Salute Mentale – Progetto di prevenzione del suicidio.
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Il sito, nella veste di intercettazione della richiesta d’aiuto tramite la possibilità di un
contatto diretto da parte dell’utenza, si identifica come un vero e proprio intervento di
prevenzione diretta del suicidio, e non solo come attività collaterale di disseminazione e
divulgazione.
A tale strumento si è affiancata la pagina facebook “La Prevenzione del Suicidio” che ha la
finalità di accedere ad un maggior numero di persone – soprattutto ragazzi dato che è un
mezzo di comunicazione molto diffuso tra i giovani – di divulgare il progetto, di dare un
“supporto” quando richiesto, di facilitare il confronto.
E) RICERCA
Ai fini della ricerca, sono stati messi a punto dei questionari che, durante le giornate di
formazione, sono stati proposti alle categorie professionali, MMG, Farmacisti e Operatori
Ospedalieri, al fine di raccogliere dati circa progetti o idee di suicidio. I dati sono stati
elaborati dal Prof. Vincenzo Baldo, epidemiologo dell’Università di Padova. Si sta ora
procedendo per la pubblicazione di un articolo scientifico che evidenzi i dati raccolti.
Inoltre, è stata svolta un’attività di monitoraggio dei quotidiani locali analizzando le notizie
relative ai comportamenti suicidari con lo scopo di proporre in futuro delle linee guida su
come pubblicare le notizie su questi temi al fine di ridurre il rischio dell’emulazione.
Su indicazioni del Prof. Diego De Leo ci si sta dirigendo verso una ricerca sulla
popolazione che afferisce all’ambulatorio del MMG. In particolare, si è costruito un
questionario specifico per questo target, che viene somministrato negli ambulatori dei
MMG del territorio del polesine. Il Prof. Vincenzo Baldo sta fornendo i dati epidemiologici
di riferimento ai quali attenersi per la validità della ricerca stessa.
La somministrazione ha avuto inizio il giorno 13 Gennaio, in seguito ad una giornata
formativa tenuta dal prof. Diego De Leo, il quale ha fornito tutte le specifiche alle
psicologhe responsabili della somministrazione al fine di limitare al minimo gli errori
metodologici.
La somministrazione sta proseguendo su tutto il territorio dell’ULSS 18.
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2011 – 2012: PASSI DEL PROGETTO DA ATTIVARSI NEL III ANNO
Anche per il terzo anno ci si propone di intervenire a vari livelli in modo da raggiungere i
diversi gruppi target nel rispetto di un buon rapporto costi-efficacia.
In questa prospettiva il progetto manterrà la suddivisione nei due sottoprogetti DELTA e
PERDERSI D’ANIMO MAI.
Progetto DELTA
Per la terza annualità ci si propone il mantenimento degli obiettivi comuni definiti nei
diversi protocolli di intesa, sottoscritti con le diverse agenzie presenti nel territorio, al fine di
evitare la frammentazione e la duplicazione degli interventi.
In particolare ci si focalizzerà sui seguenti progetti:
-
Progetti nelle Scuole
Progetto Telecompagnia
Progetto Prevenzione Suicidio in Ospedale
Progetto di Prevenzione degli Eventi Autolesivi
Progetto nelle Carceri
Ci si propone, inoltre, di attuare una formazione sulle tematiche della prevenzione del
suicidio condivisa tra Associazioni di Volontariato, Users e gli Operatori della Salute
Mentale.
L’Osservatorio Provinciale sulle Condotte Autolesive, manterrà la sua funzione di
supervisione delle attività di ricerca finalizzate alla raccolta dei dati.
Il coordinamento del progetto resterà a capo del Comitato formato dal rappresentante
della Prefettura e della Provincia (competenza istituzionale) e dell’Azienda ULSS 18 e 19
(competenza tecnica).
Progetto PERDERSI D’ANIMO MAI
Il progetto manterrà la suddivisione nelle cinque tipologie di azioni:
A. FORMAZIONE NELLE SCUOLE
B. DIFFUSIONE DELLA PRATICA DELLA PREVENZIONE AGLI STAKEHOLDER
C. SUPPORTO AI FAMILIARI E PARENTI DI PERSONE CHE SI SONO TOLTE LA
VITA
D. DIFFUSIONE DEL SITO INTERNET E DELLA PAGINA FACEBOOK
E. RICERCA
A) FORMAZIONE NELLE SCUOLE
Nelle Scuole gli interventi si svolgeranno in due modalità:
- approfondimento di alcune tematiche già trattate in alcune classi che hanno aderito al
progetto “A.A.A. Cercasi autostima, assertività, aiuto”;
- svolgimento dell’intero progetto in un numero inferiore di classi terze ma con una
maggiore frequenza (5/6 incontri rispetto ai 3 dell’anno precedente).
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B) DIFFUSIONE DELLA PRATICA DELLA PREVENZIONE AGLI STAKEHOLDER
Il terzo anno di intervento si focalizzerà sulla formazione delle seguenti tipologie di
Stakeholder:
1. Volontari: è prevista una formazione per le associazioni di volontariato; è in fase di
definizione l’intervento che si attuerà con i volontari della Croce Verde di Adria che
ha il fine di indagare i principali fattori di rischio del comportamento suicidario, il
rapporto con le persone bisognose di aiuto in modo da favorire la richiesta di aiuto e
il successivo supporto; ci si propone, inoltre, di valorizzare, con un maggior
coinvolgimento, le associazioni di volontariato offrendo la possibilità di aprire uno
sportello di primo orientamento al fine di poter indirizzare al meglio le persone che
presentano un problema legato al tema della depressione e del rischio suicidario; ci
si propone di coinvolgere particolarmente le associazioni per anziani AUSER e
ANTEAS;
2. Operatori Psichiatrici: si svolgeranno interventi specifici con infermieri psichiatrici
sulla relazione con il paziente depresso, il comportamento da adottare con il
paziente in crisi psicologica acuta, il riconoscimento delle situazioni di crisi;
3. Istituzioni religiose: si svolgeranno gruppi formativi per animatori, volontari e le
figure presenti nell’ambito parrocchiale, con lo scopo di individuare i bisogni sociali
e psicologici delle persone, conoscere i principali fattori di rischio e rapportarsi con
le persone bisognose di aiuto in modo da favorire la richiesta di aiuto;
4. Addetti all’assistenza dei Servizi Sociali dei Comuni: la formazione verterà
sull’individuazione dei bisogni sociali e psicologici dell’utenza e riconoscimento
delle situazioni di crisi; si propone di allargare la formazione anche agli addetti
all’assistenza delle cooperative in modo da coinvolgere un più ampio numero di
personale;
5. Utenti: verranno attivate 2 tipologie di interventi: a) gruppi psicoeducazionali per
utenti che hanno attuato gesti autolesivi; b) formazione di un gruppo di utenti per
partecipare a un progetto che li potrà portare a essere figure di riferimento per altre
persone con bisogni simili, ad esempio con la costituzione di gruppi di auto-aiuto; gli
utenti verranno selezionati fra le persone in carico al Dipartimento di Salute Mentale
con almeno un precedente tentato suicidio, con attuale bassa ideazione suicidaria,
discreto compenso del disturbo psichico e disponibilità a partecipare al progetto;
6. Arma dei Carabinieri: si propone una formazione (due incontri) da attuarsi con i
Comandanti delle Stazioni dei Carabinieri;
7. Polizia: si propone di elaborare un opuscolo divulgativo che tratti le modalità di
contatto nei momenti di difficoltà;
8. Medici di Medicina Generale: la formazione attuata nell’anno 2010 verrà ripresa e
approfondita;
9. Farmacisti: ci si prospetta di fare un’indagine epidemiologica sul tema, proponendo
un questionario da presentare alla popolazione che accede alle strutture
farmaceutiche.
C) SUPPORTO A FAMILIARI E PARENTI DI PERSONE CHE SI SONO SUICIDATE
Il “centro” per il sostegno a familiari e parenti di persone suicide – rivolto ai
sopravvissuti ad un suicidio per cercare di aiutarli nel difficile compito di elaborare quanto
è accaduto e di tentare di ricostruire un equilibrio emotivo per loro accettabile – resterà
attivo anche nel terzo anno lavorativo. Si terranno gruppi di supporto a singole famiglie o a
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gruppi di famiglie a cadenza quindicinale e si potranno prevedere anche incontri individuali
e gruppi di auto aiuto.
D) DIFFUSIONE DEL SITO INTERNET
Il sito internet www.perdersidanimomai.it e la pagina facebook “La Prevenzione del
Suicidio”, saranno mantenuti attivi non solo come strumenti di divulgazione del progetto e
sensibilizzazione alla tematica del comportamento suicidario, di ricerca, di confronto
attraverso l’utilizzo dei forum attivi, ma anche come veri e propri strumenti di contatto,
comunicazione e supporto al fine di poter esprimere una forma di aiuto e di prevenzione
diretta del suicidio che vada oltre le strutture.
E) RICERCA
Al percorso già in atto dal 2005 nel Dipartimento di Salute Mentale dell’ULSS 18
riguardante la registrazione del fenomeno “tentati suicidi” nel territorio dell’ULSS 18, si
affiancherà l’estensione della rilevazione anche al territorio dell’Azienda ULSS 19. Per
ogni caso di tentativo autolesivo verranno raccolti i dati socio-demografici, la diagnosi
psichiatrica, il metodo autolesivo utilizzato, precedenti tentativi e se sono casi nuovi al
Servizio o già in carico. Inoltre, ai soggetti che accetteranno di collaborare si chiederà di
compilare tre questionari clinici sui sintomi depressivi, i segni di disturbo borderline di
personalità e un questionario di motivazione alla vita.
Un secondo percorso di ricerca epidemiologica potrà essere costruito a partire dal
questionario presente nel sito internet che indaga su conoscenze, opinioni e credenze
della popolazione sul tema del suicidio.
Il questionario è compilabile in modo anonimo e vengono richieste alcune informazioni su:
− Età, sesso, condizione professionale;
− Motivo per cui si accede al sito;
− Opinioni e credenze personali sul suicidio;
− Opinione sul sito e sulla sua utilità.
L'indagine sull’ideazione suicidaria nella popolazione che accede agli ambulatori del MMG
(Proposta di ricerca epidemiologica che ha avuto inizio da Gennaio 2011 e che proseguirà
per tutto l’anno lavorativo) proseguirà sino al mese di Giugno per quanto riguarda la
raccolta dei dati e quindi la somministrazione dei questionari ai pazienti dei MMG. Seguirà
l’elaborazione dei dati e la restituzione delle informazioni raccolte attraverso la stesura di
un articolo scientifico. Successivamente, verranno contattate le persone che, dando il loro
consenso, hanno richiesto che venisse rivista la loro situazione specifica.
Un altro progetto di ricerca attivo e in via di sviluppo riguarda un’indagine sui modi di
gestire le notizie relative ai suicidi nei quotidiani.
I dati raccolti verranno elaborati al fine di proporre delle linee guida per i giornalisti che
trattano argomenti relativi alle tematiche del comportamento suicidario.
Altri possibili filoni potranno essere individuati nel corso dell’attuazione del progetto in
aree quali i bisogni psicosociali nelle popolazioni a rischio, i pregiudizi, l’utilizzo di internet
e dei social network nella prevenzione, soprattutto fra i giovani.
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INDICATORI
L’individuazione di indicatori utilizzabili nella valutazione di un intervento nell’area della
prevenzione pone difficoltà legate ai tempi lunghi dei risultati, alla bassa frequenza di un
evento come il suicidio, al bias collegato alle variabili di contesto; proveremo pertanto a
monitorare:
Indicatori di processo utili per valutare lo svolgimento dell’intervento:
N. protocolli integrativi con i partner del progetto per azioni specifiche;
N. incontri sul benessere psicologico nelle scuole;
N. stakeholder formati per la peer-to-peer education;
N. accessi interattivi al sito internet;
N. incontri di disseminazione;
Contributi scientifici resi pubblici;
Definizione di procedure omogenee sul territorio polesano per la rilevazione dei tentati
suicidi;
Definizione di procedure omogenee sul territorio polesano per la rilevazione dei suicidi.
Indicatori di risultato utili a valutare l’efficacia di un intervento:
Presenza ideazione suicidaria in un campione rappresentativo della popolazione: il
monitoraggio di tale indicatore nei gruppi target può essere utile a valutare l’intervento in
tempi medi, da valutare tramite questionari in collaborazione ad es con MMG;
Conoscenza dei servizi da valutare tramite questionari;
Opinioni sul suicidio e la depressione: utile a valutare lo stigma, quindi, indirettamente la
resistenza a chiedere aiuto in caso di bisogno; da valutare tramite questionari;
Consumo pro capite e numero di persone che assumono farmaci antidepressivi: utile a
valutare il numero di persone in trattamento per depressione, i pattern di trattamento.
Parallelamente verranno monitorati indicatori quali il numero di suicidi, il numero di
parasuicidi ospedalizzati e il numero di parasuicidi non ospedalizzati che, pur scarsamente
utili a valutare l’efficacia dell’intervento nel breve termine dati i tempi necessari per vedere
l’effetto di un intervento preventivo e il bias legato alle modalità di registrazione, sono utili
per seguire l’andamento del fenomeno.
ATTIVITA’ COLLATERALI
Le iniziative descritte saranno accompagnate da un’attività di disseminazione
dell’informazione e da una riflessione sulla metodologia e i risultati atta ad alimentare una
produzione scientifica.
DISSEMINAZIONE
Viene coordinata la partecipazione dei partner del progetto attraverso lo scambio costante
di informazioni e risultati, riunioni organizzative periodiche e organizzazione del gruppo di
lavoro.
Viene effettuata una rendicontazione periodica all’ULSS 18 e alla Fondazione CaRiPaRo,
sull’andamento del progetto, il rispetto delle scadenze previste, le voci di spesa, ecc…
Saranno pianificate azioni e momenti di divulgazione dell’iniziativa attraverso lo
svolgimento di incontri con la popolazione concordati con i Comuni e con altri Enti
secondo un calendario che verrà definito.
Dipartimento di Salute Mentale – Progetto di prevenzione del suicidio.
e-mail: [email protected]; website: www.perdersidanimomai.it, Tel. 0425394643, Fax 0425394640
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E’ prevista la definizione di un piano di comunicazione atto a sostenere le azioni del
progetto e diffonderne i risultati.
ATTIVITA’ SCIENTIFICA
Le riflessioni sulla metodologia e i possibili risultati potranno essere oggetto di contributi
scientifici in convegni nazionali o internazionali di prevenzione del suicidio. E’ prevista la
partecipazione ad un convengo internazionale per diffondere i risultati del progetto e
l’organizzazione di un Convegno nel polesine oltreché la pubblicazione di un manuale
pratico di formazione alla prevenzione del suicidio al termine del progetto.
OLTRE IL PROGETTO
Ci si attende che le modalità di lavoro e le azioni del progetto possano continuare a far
sentire i loro effetti anche dopo il periodo indicato sulla base dei seguenti presupposti:
il mantenimento di una rete permanente di collaborazione dedicata ai temi della
promozione della salute mentale formata dai diversi agenti, istituzioni ed
associazioni che hanno una parte attiva nel progetto, rete sulla quale potranno
transitare altre iniziative di collaborazione;
la sensibilizzazione delle categorie professionali coinvolte nel progetto
attraverso il processo di peer education;
la sensibilizzazione e l’attenzione al tema della salute mentale e del suicidio
nella comunità;
la promozione di associazioni “User” costituite da persone che hanno sofferto di
disturbi psichici;
la promozione di forme di aggregazione di familiari e parenti di persone che si
sono suicidate;
il trasferimento nella routine di azioni del progetto quali il coordinamento delle
iniziative, gli interventi nella scuola, il controllo dei mezzi letali, l’attenzione per le
persone che hanno tentato il suicidio e i sopravvissuti …
proseguimento delle attività connesse al sito internet.
Dipartimento di Salute Mentale – Progetto di prevenzione del suicidio.
e-mail: [email protected]; website: www.perdersidanimomai.it, Tel. 0425394643, Fax 0425394640
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TEMPI ATTESI
DIAGRAMMA DI GANNT
Attività di progetto
Coordinamento progetto “DELTA”
Attività nelle scuole
Interventi con gli stakeholder
Interventi sui sopravissuti
Sito internet
Ricerca
Disseminazione
Attività scientifica
2011
2012
G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D
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Azioni del III anno