Università della Terza Età e del Tempo Disponibile – San Martino Buon Albergo
Docente: Cecilia Chiumenti
Il Neorealismo : da corrente a scuola.
Fra cinema e letteratura
Il Neorealismo
da «corrente involontaria» a scuola e poetica organica
Dal 1943 al 1948-49 = «corrente involontaria» - spontaneismo
Nasce dai giornali clandestini durante la guerra partigiana, dalle cronache e
dalle testimonianze di guerra, dal bisogno di comunicare le esperienze vissute
(Calvino parla di «esplosione letteraria» nella prefazione al suo libro Il
sentiero dei nidi di ragno).
«Ci eravamo fatti una linea, anzi un triangolo: I Malavoglia, Conversazione in
Sicilia, Paesi tuoi.»
Precedenti = nel nuovo «realismo» affiorato già negli anni Trenta (Moravia,
Vittorini e Pavese), ma ha qualche cosa di anti-letterario, di fresco, un misto di
documentazione, memorialistica, narrativa, saggistica.
Esempi di questo primo momento:
Cristo si è fermato a Eboli (1945) di Carlo Levi (esperienza di confino)
Se questo è un uomo (1947) di Primo Levi (esperienza del lager)
Uomini e no (1945) di Vittorini (lotta partigiana)
Il sentiero dei nidi di ragno (1947) di Italo Calvino (idem)
Dopo le elezioni del 1948, vinte dalla DC, la situazione a poco a poco cambia e
il Neorealismo assume aspetti nuovi: lotta frontale fra Dc e partiti della
sinistra.
Arroccamento di questi sui principi di «realismo socialista» e subordinazione
dell’arte al Partito (vedi Vittorini/Togliatti).
Modello di romanzo con un eroe positivo, portatore di ideali di progresso,
ideologia socialista (romanzo Ottocento)
Esempi: L’Agnese va a morire di Renata Viganò (1949)
Le Terre del Sacramento di Francesco Jovine (1949)
fino a Metello (1955) di Pratolini
Dopo questo romanzo nasce una discussione che vede la cultura di sinistra
spaccarsi in due: da un lato il «marxismo ufficiale» e dall’altro «il marxismo
critico».
• Col 1956 si chiude l’esperienza del neorealismo. (eventi storici come
l’invasione dell’Ungheria pongono domande inquietanti ai «compagni».
Molti intellettuali prendono le distanze dal PCI, Calvino, Vittorini))
Vittorini e Pavese
• Sono i maestri del «nuovo realismo» degli Anni
Trenta e poi del Neorealismo postbellico.
• Realismo non di origine naturalistica o verista, ma
lirico/simbolico.
• Mito dell’America = entrambi tradussero e fecero
conoscere gli scrittori di oltre oceano. Essi non solo
promossero lo stile americano (sintetico, scarno,
sobrio, fatto di frasi brevi e incisive), ma anche
sognarono ideologicamente un’umanità forte/virile,
di cui l’arte doveva rivelare l’essenza.
Vittorini e l’impegno degli intellettuali
Elio Vittorini (1908-1966), di origini siciliane, si trasferisce a Firenze, vive
nell’ambiente del «fascismo di sinistra», di «Solaria», traduce dall’inglese e
cura l’antologia Americana, 1941 (Poe, Hemingway, Melville..)
Svolta dopo la Guerra di Spagna. Scrive Conversazione in Sicilia (Silvestro
supera l’inerzia ritornando al paese d’origine).
Partecipa alla Resistenza. Dopo la guerra lavora nell’editoria, dirige «Il
Menabò» e il «Politecnico» (1945-1947)
• Impegno di Vittorini per una nuova cultura che non sia «consolatoria»
Lettura articolo Una nuova cultura, sul 1^ numero Politecnico (1945)
29 Settembre 1945
• Autonomia della letteratura/contrasto con Togliatti, rifiuto a «suonare il
piffero per la rivoluzione».
Cesare Pavese (1908-1950)
Poeta, scrittore, saggista, traduttore dall’inglese, collaboratore casa Einaudi.
1) Un realismo lirico e simbolico: mitizzazione della campagna rispetto alla
città, del «selvaggio» e dell’America come luogo del primitivo (Dialoghi con
Leucò, studi di etnologia). La ricerca dell’arcaico, del destino umano nei miti
del passato. (Paesi tuoi, La luna e i falò)
2) L’estraneità dell’intellettuale alla società (La casa in collina).
Paesi tuoi è il libro più americano, asciutto ed essenziale nei gesti e nei
dialoghi. Storia cupa e violenta. La luna e i falò, ultima opera, presenta ancora
il tema della ricerca delle proprie radici e della propria identità, attraverso la
storia di un «bastardo» emigrato in America.
• Pavese e l’America (tesi di laurea su Walt Whitman)
• La letteratura americana e altri saggi. Analisi dei classici americani: Dos
Passos, Melville, Anderson
• Poesie: Lavorare stanca - Il Premio Strega nel 1950 – il suicidio.
• Letture: Pagina finale da La casa in collina/Incipit La luna e i falò.
Il Neorealismo nel cinema italiano
La poetica dell’immediatezza sembra dare migliori frutti nel cinema che in
letteratura. L’immagine rispondeva al bisogno di denunciare le condizioni
materiali e sociali dell’Italia post-bellica con maggiore incisività.
Temi: vicende delle guerra o situazioni di grave disagio.
Bisogno di verità/ di autenticità spinge i registi a girare fuori dai teatri di posa
e con attori presi dalla strada. Profondo senso di umanità. De Sica: «ciò che
interessa è una vicenda di quelle che accadono a tutti.»
I risultati più alti sono raggiunti da registi come Luchino Visconti, Roberto
Rossellini, Vittorio De Sica, i quali avvalendosi spesso della collaborazione di
Cesare Zavattini (come sceneggiatore) sono riusciti a fondere realismo
documentario con bisogno di protesta e denuncia.
Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948) di De Sica
Roma città aperta (1945), Germania anno zero (1947) di Rossellini
Ossessione (1943) e La terra trema (1948), Bellissima (1951) di Visconti
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