Elio Vittorini
I Primi Anni
• Elio Vittorini nacque nel 1908 a Siracusa da
madre siracusana e padre di origine
bolognese.
Dopo
aver
frequentato
svogliatamente la scuola di ragioneria ed
essere fuggito di casa per ben quattro volte,
nel 1924 lascia definitivamente la Sicilia.
Vittorini si sposa giovanissimo con la sorella
del poeta Salvatore Quasimodo.
• Dopo aver vissuto per breve tempo in Venezia
Giulia, nel 1930 si trasferisce a Firenze, dove
inizialmente lavora come correttore di bozze, e
successivamente a Milano nel 1939.
La Produzione Letteraria
• Nel 1931, a causa di un’intossicazione da
piombo, fu costretto ad abbandonare il posto di
correttore e vivere solo delle sue traduzioni
dall’inglese.
• Nel 1936 inizia a scrivere il romanzo “Erica e i
suoi fratelli”, che completerà soltanto nel
1956.
• Sempre a Firenze scrive nel 1936 “Nei
Morlacchi. Viaggio in Sardegna” e negli anni
dal 1936 al 1939 il romanzo a puntate
“Conversazione in Sicilia”, pubblicato in
volume nel 1941.
La Vita a Milano
• Oltre ad essere il direttore della collana “La
Corona”, vittorini si dedicò, insieme ad altri
autori tra i quali Cesare Pavese, l’antologia di
scrittori statunitensi “Americana”.
• Nel 1945 fu il direttore dell’edizione milanese
de “L’Unità”, pubblicò il romanzo ispirato alle
sue esperienze da partigiano “Uomini e No” e
fondò la rivista culturale “Il Politecnico”.
• Nel 1947 pubblicò il romanzo “Il Sempione
strizza l’occhio a Frejus” e nel 1949 “Le donne
di Messina”.
La Vita a Milano
• Nel 1951 fu convocato da Einaudi per dirigere
la collana “I Gettoni”.
• Dal 1952 al 1955 lavorò al romanzo “Le città
del mondo”, rimasto incompiuto e pubblicato
postumo da Einaudi.
• Nel 1959 fondò la rivista “Menabò” che diresse
con Italo Calvino.
Ultimi anni
• Nel 1960 iniziò a dirigere le collane “Medusa”
e “Nuovi scrittori stranieri”.
• Nello stesso anno scrive un manifesto di
protesta contro la guerra e le torture in
Algeria.
• Nel 1963 si ammala di cancro allo stomaco e
subisce
una
delicata
operazione
per
eliminarlo.
La morte
• Nel 1965 il cancro
sconfitto
si
manifesta in forma
inoperabile e ancora
più aggressiva.
• Nel 1966 Vittorini
muore nella sua casa
di Milano.
Vittorini e la politica
• Inizialmente Vittorini si schiera dal lato del partito
fascista. Quest’ultimo però, a causa delle leggi sulla
censura, sembrava quasi ostacolare il lavoro di
Vittorini, che piano piano si scostò dalla sua idea
iniziale. L’effettivo abbandono del fascismo fu nel
1936, a seguito dell’appresa notizia circa la guerra in
Spagna. Vittorini, insieme all’amico Pratolini, progettò
di raggiungere i repubblicani spagnoli e scrisse un
articolo sulla rivista “Bargello” nel quale spronava gli
italiani ad appoggiare i repubblicani spagnoli contro
Franco, cosa che il Partito non prese troppo bene.
• Nel 1942 si avvicino al partito Comunista clandestino.
Partecipò a numerose manifestazioni e divenne
membro
effettivo
del
Partito
Comunista.
Ciononostante, Vittorini abbandonò anche il Partito
Comunista in seguito ad un diverbio con il leader
Conversazione in Sicilia
• “Conversazione in Sicilia” rappresenta una
delle produzioni letterarie di Vittorini tra le
più importanti e personali. Tratta infatti della
storia di un uomo di 49 anni, Silvestro
Ferrauto, che da 15 anni vive a Milano.
• Quest’uomo intraprende un viaggio attraverso
la natia Sicilia, per riscoprire la sua terra
d’origine.
Conversazione in Sicilia
• Pur avendo una forte impronta autobiografica,
Vittorini afferma che il romanzo non presenta
alcun riferimento alla propria vita.
• Il romanzo è composto da 5 parti, suddivise in 49
capitoli più l’epilogo.
• Pubblicato inizialmente a puntate su “Solaria” tra
il 1936 e il 1939, fu raccolto in volume e
pubblicato nel 1941.
FINE
ALUNNO: GHELARDINI TOMMASO
5ªA
Scarica

Presentazione in Power Point su Elio Vittorini di Glelardini Tommaso