Vezzano, febbraio 2012 Comunicare in modo efficace Stefano bertoldi EMPATIA E’… capire la diversità della persona “DA DENTRO” sentire “CON E COME L’ALTRO” pensare “CON E COME L’ALTRO” “SVUOTARSI” per ascoltare l’altro (liberarsi da emozioni e pensieri precedenti) “METTERSI NEI PANNI” dell’altro vedere l’altro sempre “COME NUOVO” (liberarsi dei pregiudizi, dare all’altro la possibilità di crescere) verificare “COSA HO COMPRESO” Se l’inverno dicesse: “Ho nel cuore la primavera” …chi gli crederebbe? (K. Gibran) Su di una stella, un pianeta, il mio, la Terra, c’è un piccolo principe da consolare… Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo come toccarlo, come raggiungerlo (…) il paese delle lacrime è così misterioso….. (Antonie de Saint – Exupery) LA COMUNICAZIONE NON VERBALE La comunicazione che crea resistenza ...di solito poco efficace GIUDICO OSSERVO PRETENDO Esprimersi attraverso LA COMUNICAZIONE EFFICACE 1 - OSSERVO 2 - MI SENTO 3 - HO BISOGNO 4 - VORREI Impariamo ad ascoltare con la Comunicazione efficace !!! 1. CIÒ CHE GLI ALTRI OSSERVANO… QUANDO TU OSSERVI CHE IO…. 2. COME SI SENTONO… TI SENTI... 3. DI COSA HANNO BISOGNO.. PERCHÈ HAI BISOGNO DI…. 4. CIÒ CHE VORREBBERO… E VORRESTI CHE IO…. LA COMUNICAZIONE CHE CREA RESISTENZA LA COMUNICAZIONE EFFICACE LE PAROLE SONO FINESTRE (…OPPURE MURI) Mi sento così condannata dalle tue parole, mi sento giudicata e allontanata, prima ancora di aver capito bene. Era questo che intendevi dire? Prima che io mi alzi in mia difesa, prima che parli con dolore o paura, prima che costruisca un muro di parole, dimmi, ho davvero compreso bene? Le parole sono finestre, oppure muri, ci imprigionano o ci danno la libertà. Quando parlo e quando ascolto, possa la luce dell’amore splendere attraverso me. Ci sono cose che ho bisogno di dire, cose che per me significano tanto, se le mie parole non servono a chiarirle, mi aiuterai a liberarmi? Se sembra che io ti abbia sminuito, se ti è parso che non mi importasse, prova ad ascoltare, oltre le mie parole, i sentimenti che condividiamo. RUTH BEBERMEYER