IL MORBO VIRTÙ DELLA DELLO Poesia La lo, Nalato, (Roma, ! liriche ai 1913) italiani giovani esaurito. (Firenze, Bempo- 1919). italiani ( Poeti liriche gini, La sonetti 50 chiamò rad, AUTORE : lucerna, Italia STESSO Roma 191 per Secolo (f. il VI Prestito per 24, prose XX: n. Formig- VII; accresciuta. edizione 2" 9) fante del vanghetta del e: a del cura Consorzio cario Ban- Nazionale). JProsa: Una La tovaglia nei piega di taccuino Il bollettino Il Gas calzoni, della virtù, della morbo esilaranti, « Il Formiggini, (Roma, bellezza, Solco (Firenze, della gaia mio dal Treves, Bemporad, buriana guerra 1920). 1920). ^Milano, novelle novelle taccuino pagina qualche stacco guerra Vallecchi, (Firenze, (Città 1920). 1922). di stello, Ca- 1922). » Teatro: Serpi, dramma in 3 atti In Acqua per corso dimenticare, Confidenzialmente, Tuttopélo, romanzo. 3 discorsi In Ausonia, (Roma, di stampa: racconti senza 1920). lunghi pudore preparazione: (Milano, (Firenze, dadori). Mon- lecchi). Val- GIUSEPPE ZUCCA MORBO IL VIRTÙ DELLA NOVELLE FIRENZE R. BEMPORAD FIRENZE " - FIGLIO Via Cavour, - EDITORI 20 PROPRIETÀ DEGLI EDITORI 19»^. R. Prato, — LETTERARIA Tip. BEMPORAD Giachettt, E Figlio FIGLIO e C. stravaganza autobiografica. 1 -N. /^ Jpt ^^«-«^ commissione Quella Università, d' da che qui biografi due a Governo dal di in (sarà e Italia) in vita la studiare colossale mia italiana commissari, sincera da e veretti po- d'ora note assemblee segni morte, mia del a Italia) ci una più spese e e la edizioni poi critica troverà la bene, quinto tenario cen- omettendo della deprecatorio) sempre non, mità all'unaninel dello colo se- delle e credo (non rito in secolo illustrate sarà, ovvero focoso tutte saranno decretata nascita ; le legislative sempre in ; ci si, lusso, nazionale della i di e senza edizione dalle paga, nella quei fin di millennio, a popolari opere, grande mia paga, scrittore fanno all'infinito millennio note più Stato che secolo, scrittore, moltiplicate e i allo quanto sempre, con di XX mi dico, dello quello e del mente definitiva- compassione. Perchè, mie Stato, d'uomo figura incarico avrà spese a lo letteratura, sistemare e sempre nell'arte e anni tremila professori e della storici e o un'opera ancora senatori di Stato (sarà, lo Stato, bene in turalmente, na- che essa // 8 base quella gigante di il monumento fama mia Ma, sulla granito perennius aere — che all'uomo, quanto Oggi diavolo miseria quella di buon di sono disposto ben sento la verso elementi avvenire, lontano no avran- potere po' lavorare un Zucca Giuseppe visse ma del...., soddisfatto nostalgia grossa stalgittfnostalgia! Roma di fantasia. poi suo " in di Messina nel bastanza ab- quanto lontano Io: gio mag- Roma, a per cui su ragno, sempre mare del abbiano ecc., tela dell'Urbe, del commissari ecc. a li appunto posseggo, di nacque mi e posterità. Perciò, che incaricati filuzzo qualche almeno con (cfr: No- " liriche,Formiggini, 1919). Fu casa: che solo solo),molto rivedo vedo), tappetuccio (è la lo rivedo (figliounico; bella una bocca una grossa faccia sempre quieto, riflessivo sua immagine seduto (c'era, figurato con balconcino bambino bravo un Lo in ci umore qui, senz'altro,perchè quei cane della — dire, disgraziatibiografi? Comunque. in ficare edi- quale imperitura. per da virtù. della morbo nel a più terra^ tana lon- su tappetuccio, allegra, perchè beccaccia) tastico. fan- e nel chiuso, solo solo,in quei un teneva d' vano corti un e un scuri stravaganza pomeriggi d'inverno, di carta Venivano che e oso dire, perfette: / « per A giardini 24: prose, insomma: a sé volavano non Una in " glia tova- 1920). Qualche bravino. esami. senza al daglia, me- Pierino, che esemplare genitori, ali e Vallecchi, Firenze, stesso, ai suoi L'unica i originalità modo suo della e zampine d'allora il fanciuUino tutto. magnifiche: che promosso mali, ani- e fa onore maestro suo e Patria. alla un antenne, con miei sempre spessa appassionata e Farfalle scuola, si, piuttosto e carta carrettini, seggiole, ali, ahimè! ma zienza, pa- dall'ufficio,uomini farfalle. delle quella smerlettate: di quei fogli più importante era (cfr: da case, produzione assorta con forbici. gli portava alberi la lavorare, di e fuori, papà Ma autobiografica. di vedere rapporti delle veniva dagli insegnanti è Le lunga di nel le Pierino le capire figure dei era cose numeri quantità; originalità che, non non quel personalissimo matematica, ostinavano di vera luogo della abbastanza materia, che comune sgrazia di- zata apprezi quali si la matematica un'opinione. sole amarezze ruminazione Scienza, gli vennero, che di s'abbia pomi avute sotto dunque, nella l'albero al nostro sua della Pierino, II morbo 10 dall'arcana armonia della dei virtù. numeri da e quella sua insopprimibile originalità. G. Z. malattie di in ebbe, che ogni età, la scienza quella età, di belle le tutte tutte caratteristiche considera esclusi, in non sintomi preoccupanti tutte età, i più le tutte attitudini alla posizione com- italiana. Cosicché, Pierino per tempo diciotto a una molto poeta. E cioè,molto Si molto più malato ma ritagliare a di mettendoci, le che sue « il cammino Chimera La », e sia poe- Z., invece, farfalloni,non illusione: in È ! l'orma : prima. quella volassero. morire non di G. e una farfalle nuove troppo farfalle piedi, in pierinismo d'accordo. che nuovo, Si, sì, restare, (cfr: si ritrovò andare possano continuò che patire, crede, generalmente, non letto da in malattia, dopo lunghissimo grave dopo e messosi anni, è breve lieve troppo La lucerna ! : netti, so- 1913). E oggi ritaglia,G. Z. ancora poveretto, Però, imbecille in : e ancora oggi, s'illude. quello dei stesso tempo si diciott'anni, e col inabissava bell'ardore negli studi quelle tutte poi fatica tanta finalmente Ma, babbo lo tirò fuori ad fosse: cioè del « dopo.... anni, lo dell' che che penso del morte lo e buttò l'esistenz del- concreti dello Stato pur nel 1922, ancora coi molli i volendo, sfruttare,intendo, e tentacoli ». nocciolino un come la problemi teneva sicuro ma sincere austeri impieguccio potranno, vita ai un Qui, forse, io che, studi impieghettuccio poco, si vuole cuore. vent'anni, dagli si fa che mani con nel i addosso e che vita ansia dopo appena bruscamente e la tanta e inutili e dimenticare, quando a toccare tanta con magnifiche cose apprendere ad conducono quali i più austeri; 11 autobiografica. stravaganza biografi trovare di l'amaro del tromila quatso non un Potranno dramma. fra la grama contrasto l'ambizios del- e i sogni (dopo i primi cinquanta impiegatuccio smisurati giovinotto. di ciò Documento de fretta, la più i biografi in anni, tipografia),documento di ben per in troveranno « liriche,Formiggiiii, Roma, leggere, avendo La 'mia 1919), senza ciò,dico, vita dove era non si " (Io: potrà coraggio, queste precise parole: Strascicare per davvero sei Musa, sua entrata pubblicati lucerna, La netti so- faticose mentre sento su su le zampe rampe, ali 'òmero l'ali 12 atte II morbo ai voli della immortali; dei servo essere avendo un delle è servi di cuore Questa Vero virtù, è la ! re vita? mia che, più tardi, dopo....anni, cose bonariamente così era esattamente diavolo povero ^ da mutata d' un'altra la fuoriuscita possibile È un la visione » lirica che e cosi: Ma potrebbe si: cosi stare tranquillo ! È così bene che, dalla il con è dote di gli bel brava dare rosario godersi e senza al Ma una per no. latino, di alla almanaccare Lui malinconie, beato d' tran impiegato. fantastica di festa, eresie, in e pago specie cui figlioli; il cinema tran suo lesta più grandino al perdersi starsene alla di ripetizione senza donnina, snocciolasse e : carina, casa, presto, e, moglie discretina scegliersi una sana, assicurato. prender una che dall'ospedale e avvenire Potrebbe Stato. male, o miseria suo un dello piccolo impiegato un d'essere risonante parlano ingigantite dere ren- tolata inti- diceva le miserie di tanti d'un di a tragica traccia del vita capofitto,nella mia della Disillusione! r ha la mai fatto neanche pensare, un E legione di « Tre Formiggini, Roma, ricostruire cuore, è se è la sé per sempre: buttarsi nei speranza di che vero più ancora o del vero omicida, a Sinai o revoli ono- il stro no- che tutti, come senza ritirarsi ad tarsi arro- straniera. forte brutte qualche su profezie 1919) per e cifra, la grande vera falde vorrà ....non finalmente momento, allora, appoggiandosi angosciato di suicida un alle convento nella vedo esattamente tutti, proposito un tica poli- passione riconoscere, quegli all'amore, come veemente vita. Dovranno fatto cosi mai senza in ha di l'unico quel- mancando, ingenua sottocommissari, che, A. ogni politica,io mia di vsostanza d'avventura; scoprire lei,finalmente, cifra la incaricata la lavori diavolo meno e ambizione documentare suoi povero venuto sottocommissione la un assoluto, ogni modo 0 vite.... cosi ribellione spirito di di equivoco.... mancare a contrasto; in è dico: vittima Venuta ebbrezze milioni ciò Per le e 13 autobiografica. Stravaganza tenerla dolce mai conquista perchè ! la trista » verso {Io : liriche, morbo IL 14 stanchezza e farà che tutti i qualche su virtù. della (e lo tu sai) abbandoni presto doni!... raggiunti sconsolato verso di Inventario « (ibidem) Donno? era E Ombre. una forse sfiorata Amori. Plurale. sia la pur la spirito del secolo Intanto le altre « attaccò un A. Teatro dirò di vera la canza man- grande questo XX. sottocommissioni in età stabiliranno, alla il incerto Argentina, » teatro, {Alto 1915», poi molta giovanile ancora prima da Quirino, « missione, com- unica, totale,travolgente, felice riguardo una appunto baldanzosamente Teatro Roma, l'amore per concludere può tragedia assai successo Nessuna sotto»), che difficoltà,che Z. quando. sa sottocommissione passione eterna, fu senza chi dove, sa (per quanto d'una passando, quell'una. Allora, dico, per l'ho chi concluderà quell'una. non quella: era G. ma : Ciascuna con {Anima 1916; Ouzait, Isonzo: esito suscettibilità nuova: sogìio con del che, stro no- Roma, dram- in allo realtà, del al valore a avendo 1914-18, senza liriche 1919) di veritiero nei libro un grane di : a buffo fronte e {La piega 1920) ampliato esilaranti gas volume un in poi della completo e scipline di- nelle piuttosto al vita aggiunta A. buonadiavola più e guerra Granate : (« Il Solco », e Città Castello, 1922). Troveranno e che spreco 24: insieme, (// fino al piatti 1922, Bollettino // e da Milano, 1922) una prefazione {Una grancassa tre della per senza 1920); e bellezza: virtù: tovaglia che Tre mise zarre biz- ves, lano, Mi- Bemporad, dimenticare: mai lume, vocon di novelle volumi della Morbo 1922; Acqua in poi, naturalmente, precedere di nali gior- di diverso e genere Vallecchi, Firenze, 1920; Firenze. spicciolati, per di vario li raccolse facendoli gran avendo riviste,scritti argomento, per di organico più tiri sarà {Italia chiamò: taccuino un Formiggini, eroica meno e glia meda- una insieme guerriere appunti calzoni: lasciare nostro mise matematiche), Bemporad, potrà neppure dal dimostrata disadorne ma parte alla guerra preso (questa originalità quella già di non che, 1917) dell'incertezza. che, Troveranno mondiale obiettivo storico l'ombra nemmeno Goldoni, Teatro Venezia, wa^/co; 15 autobiografica. Stravaganza (terza ed dori, Mondaultima 16 morbo II seriamente coi editori. suoi che Troveranno che si forse da sé mani, fatto avrà in cui a dall'estate e in tanta era né sforzi della sociale satira fin sforzi maggiori : di sincerità bretto li- pudore^ del fine e così i posteri, né si in cui che né 1922, spalancata, la (Vallecchi, la sincerità i temporanei, con- sione commis- stessa lasciarono prendere trappola. E poi? Poi, d'una di quattro con ma grande senza interparlamentare alla prendersi quel Confidenzialmente: confessioni apparso dentro, intensissimamente dei uno di più generosi di in psicologica Firenze) due, lavorava 1922; di dei uno raddoppiate, con romanzo un Tuttopélo, non allo guardarsi pel gusto certo e sentimentale, di spesso sentirsi per pel bavero, arte sua così malinconie sue ironico questo compiaceva specchio, niente. Assolutamente ! Non commissione niente, disgraziata le resterà che lavorare fantasia. E lavóri di fra speriamo la virtù. bisticciarsi mai originalità), senza le' della commissione i fantasia, dunque letterati, ma bene ne che fra almeno abbia! ! Non gli un essendo storici e clutata re- i critici, po', di fantasia, studio Uno piuttosto di fotografo bizzarro. f'-i^.r^.'r^:;*^:;*^:;'!'-'-^.'^.^»''^:;^^^^ Som passati, la colonnina fotograficicon il con 0 la sedia si, con o alla Savonarola la con fantasmi balaustra ripiano, il sembrano scenario amore finte alla dipinto finti,che — pancetta di parte a giardini rivelare con di di nuvole burrasca Finito, il tempo tra l'operaio e a e in del fondo, daggi ten- e di cordoni da su di classiche di pessimo e ingenue gonfie stra- esagerazioni. fotografo qualcosa non pricciosi ca- umore contrasti, gonfie l'impiegato, una magnificenze statue e duri di sul vere, — con tirati — cieli e di e, sopra, foglie frange imprevedute rampicanti ingombri di veri scogliere i brava, bigio-nero-cene- di nappe, sembrano o di il frammento o riccio-azzurrino-tortorella-innamorata, doviziosi ; d'inseguire o immancabile, ; e, — ciondola, attitudine in ; a poggiarci ap- sedercisi, scomodi, dell'essere dell' per disinvoltura senza zampillante vaso che mano mano, pioli torniti coi tortiglione per sulla gota mistero il fuggenti lo la studi degli tempi a su, guanto, meditare che gomito senza ma i passati son mai di mezzo giovane, 22 morbo II vestito dignità con della fregiare E riceveva vi dito d' vi e coatta la bontà su.... di Alt! Benissimo! Oggi dei " il fotografo un casi, che tormenta, esperienze. e è è giovanissimo, Per r qualche di dello più insieme e di questo il trambi en- ricerca, che e a si nuove eleganza, più con di punta stile centuata ac- singolarità,se con e di un semitono i due fotografiain penetrare respiro l'una uno fotografo- se nuove studio di far onore in In cenza compia- fotografo-scienziato. trattenendo è forme a ciò, veste con direttore che uomo tende austerità, se e avere fotografo-scienziato.In fotografo-artista,più ho la tenzione at- quei tempi! i oggi vostra vuole abbia doni per- » se Il « un là.... si....cosi.... un'idea artista; giovane, di « " stri vo- con infiniti della ». dei posa con melodiosi qui?... guardare guardare e l'oggetto con di Finiti eterea additava Casa Real la lo con s'informava e vecchiav in- zione l'autorizza- e della correggeva leggerezza una ; " vi e che e i cartoncini e Fornitore « ossequioso; desiderii; stanca, il cavalierato la vetrina sabaudo: stemma tantino un sognando a virtù. cosa a passo tivo fur- tore, l' intelligentelet- — e — cui l'altra,fonde tipi distinti di attività cemente feliperiore su- superiore eleganza. momento egli è a colloquio con un cliente e : cliente (una chic) in molto molto su messi leggeri,di tipo belle lo niscono di buon gusto Parla nella La studio a ma signora, un invece che gueruno, lette sa- di piuttosto che di posa — misura bella una un ascoltate — zetti, bron- l'obiettivo. precisione una con con peti, tap- il cliente sale scattato garbo, molto con eccitano vecchie appena bei per momento, nelle bei tappezzerie, tutti,uno un mobili (bei gusto maioliche, che indugiare salottini portacenere) sono tali e fuga voce, pare, e accadeva alla darsi bei stampe, posa, come — belle graziosa numerosi buon belle nuovo, lampade, belle dei uno squisito con molto signora : una 23 bizzarro. fotografo piuttosto di studio Uno po' fredda. risponde, — concitata. tantino Ascoltiamoli. Ecco, signora. — parlare lasci Mi lavori veat' in da artista,e come dire più E — che riusciti anni sera. Molto.... — di — E le non sono, che ha esercizio. Le molto.... questa.... questa.... tre come pose. Mi lasci professionista. forse, artisticamente, i prodotto Guardi il mio veramente studio lette questa, in toi- piace? Ah, bellissima! — Ecco molto. 24 II Bellissima! — molto Ora Bellissime contentissimo io mi No, — di né mi a pure averla molto contentata.... casa.... professionista come 'di permetta mio a marito.... permetta.... Ora mi signora, no, parlo più : Sono tutte! permetta.... Si,sì....mandi — virtù. contenta.... E — della morbo parlarle da né sta arti- come amico. le non Mi mette per- ? amico? Da — Sì. Ecco.... — Il fotografo vetta, a Ogni é saranno così, a migliaia di pieno puntualità, e ha un da di diviso quel mobile fotografo sceglie curiosità con pacchetto di belle di e la con lusso che stampe caselle da e più attenta razzato co- garanzie. signora, si vede di paio un di un taglio.Ci legno lucente, alla torna e per occhio, a ». due lettera messe tanto con ture serra- posta in una negative giudicare boUonato seguito da lastre, allineate in armadio ripartito: in ferme « stosi, fe- sportellone blindato minutamente ciascuna numero, piccolo un uno scompartimento, contrassegnate colori a due, tre, quattro scaffale scaffale uno un'alco- a stampata scopre scattare uno appare Il e segreto, si apre a leggero passo di seta tendina, Fa corazzato. come con va tendina una tira la e — che porgere fotografiche. lo 26 II brata, non morbo della è autentica. che del nella affida iniziativa di bustaia una signora mia, sapesse, dentro buff'e,là in una — sensibili !) e l'idea commedia! e C è lui che, è posa, cadavere tra della marito, e stia che si vede pare è l'ambizione, è essere così nella sidua as- terza ardente, col in l' idea dominante riproduca pace da raffigurata distintamente lei,signora, sta que- al del le sembianze forse ha suo sciuto. ricono- già troppo intelligentee fine perchè di insistere D'altronde qui, che composto vede che ella è più questo tranquilla: qui nessuno) mie ha L'idea rettore mento mo- autorevole camera amica quel legittima,di una sua mi in immagine, sua ceri).Come virile non Ora cosa. i e marchesa fianco,e occorra fuori dell'attuale figura che gnora si- in forme dirle anche dell'Università. alla se proprio riprodotta occupa a tuttavia ma accanto i fiori sto stimato, saltata intelligente professore, molto un confessata il rettore è che non alla e guardi questa, — dominante chè, per- esistere buffe, ma cose cui,invece, universalmente non che : prossimat ap- prim'ordine. Eh, una.... il soggetto. (E cento per sinistro,per si ragguagliarsi all'altro, di proporzione, cinquanta il fianco vede, come virtù. le disgrazie, dei sulla che siamo spiega le apprendo sicurissimi il della importanza perchè pericolistrambi (no, no può : non delle che ha : trare en- molte corso studio Uno fotografo piuttosto di la mia recentemente preziosa piccoli incendii,per si in gamba mio studio la questura) delle non cassaforte. Questo le stessa, ci scommetto, Lei visto le sue pose suggerirà alle sue amiche fotografo di aver a tutti i che vedete, di in famiglione, tante buona fede, linea la verità affatto ricco. meno la che creda più Oh ! di non simile, non di E pensi, di me ad avere ricatti,che di non in una sono tura addiritun mano altro uno di orrore Io, invece, bilissime no- mariti fosse in come tante essere se cessi di- 1' onore — tanti d' vi — vede, pure, dirò mai! sopra esagererei ma che farebbe conto neppure custodito — come è. Se garanzia non le non due me, reputazione vera. ; gentiluomo strumento la qui, dopo eccellente tranquillitàdi mendicante un seria ogni più perchè altre Così quell'armadietto è con di le ed della ricco-borghese. e città. segni prattutto clientela,so- conoscenti e ziati denun- il mia dico gusto della colleghi ho molto sportello uscendo — finissimo donne, come della timana: set- scorsa anche spiega aristocratico nel ceto che vedere quali può vertiginoso crescere tempo, non conclusivi,sullo evidenti,se due di ladri visite delle (che io,generosamente, alla del in parlare non a sedati 27 dei e persona fortuna nel sviluppati sono bizzarro. non tengo quelle altre negative là dentro ci fossero. Faccio soltanto un catti ri- aumento ; 28 del diecimila Le è copie costerebbero sulla aumento Se che da o privati,se E.... — : io che conto suo lieve con altre uno odii la Stato lavorare seria, larghezza.... sufficiente che cassa gran- ricerca qualche pose dioso stu- dallo costa quanto una sommato. a aiuti pitoccare a tutto costa, sono, avanti queste il Questo me, cosa sapesse esperimenti fare che come s'adatti non a neppure serio, mandare sul lire consueta, d'altronde, sì può signora, modesto, ordinarie. copie duecento tariffa viene non sapesse, e sei di lire ventimiladuecento. dunque dire sulle cento per virtù. della morbo II mi riguardano.... potrei vederle?... Dio — mio.... Esattamente il mentre si se in la di il lettore campanello del salottìno con — — Signor Ah io come odo, dove l'artista tanta cordialità: Cavaliere! benissimo. Gli e uno che la signora c'è il dica che una della diatamente imme- all'uscio tengono s'intrat- professore son bato, gar- strillare E, quasi discreto colpetto un appunto curiosità elettrico,lontano. dopo, più — procurare per alla innocente ode, cioè e sorriso un all'armadietto pronta soddisfazione signora, tiene.... questo momento, fotografo, con dirige ci signora salvi.... De- pronte e stvdio Uno abbia che Forse avvezzo sul lettore, ovvie per vólto indici della della che la del stia ci io si di ha delicati accorto neppure dall' uscio chiuso stoffa colori a ha avuto impallidito distragga di un pare è e salto sopras- (Il lettore quanto tutto: gnorina si- strillanti, forte. pure parte, mi a più dalla là informarlo e, modestia vuole, il mio stiere, me- di conoscerlo po'). un Ora rendere al la signora, ferma e che fotografo, nell'armadietto qui....nel con che voce di tono le volge invano tenta indifferente, la schiena di domanda cercando : Anche — il professore Desalvi.... ha posato, studio? suo Si, signora. — E.... le — Sicuro — le sono pronunziare cliente, ed ad di dei s' è non sentendo nuovo tranquillo, penso l'oscillare tendina violento io come avvezzo, ragioni professionali, a seguire studio, dall'elegante nome non gente signora, momentino. un — psicologia, dello il attendere lui.... da il di 29 bizzarro. fotografo piuttosto bontà la subito Sono di sue: prove.... : tutte le seconde qui e le ha qui? le ho.... Ecco le terze pose. qua, signora, 30 II bene: Si, va — Mi vedere faccia — — La morbo lasci fare: quelle del prima, certamente, No no.... anche seggioletta stramba di di la terza.... e anche — il lettore avvedersene non concitatissima voce signora.... la seconda ormai può non m'interessano. non professore Desalvi.... La signora virtù. della e faggio, piuttosto leggera, disegno, che e con quietarsi sulla può non stratto più di- parla — — scricchiola, po' un la sotto agitazione, capricciosamente. sua Ah — assoluta confidenza, deve non cara, ! Il fatto signora che fosse discrezione. Le — gravi, e le ho, nel — .... ripeto, non il mio Ma La mi faccia signora lettore — con — rosa dove- delle gioni ra- tali,per.... piccola tassa, una vantaggio, che studi, scienza vedere resse nell'inte- ma è quanto dire dell'umanità.... e faccia ! mi vedere ! — guardate, guardate, intelligente balzata è più avere pagando miei della alla stema si- un su le ho! per dei contare a amica sua io riconoscessi caso, nell'interesse — che ho, una dovrebbe qual stesso di inspirato Ella mostrato, in le ho le pose autorizzarla non assai che l'adunca in piedi minaccia e il fotografo investe delle due manine ingioiellate. — In Calma, questo signora! calma, attimo stesso, e la prego! cioè mentre — la si- di studio Uno pallidissima,stravolta, lasciata gnora, borsetta abbrancato e della giacca, rabbia, in grande affanno, si Un Mi faccio che subito.... da una Un dalle sempre) le cassetta dello fischio copie mi non mani che Badi fa vedere dell'uomo egli s'avventa; turchine e ha dissimo (fred- già tolto Vigliacco! — — dalla là signor dina ten- d'oro: farfalloni a ! e' è il Scusi,cavaliere — lo strillo Subito! all'uscio,di discreto rosette a con scalfitale.... che di serpe picchio scuote ancora vigliacco, vigliacco, vigliacco! Un lo subito! pazzia.... se strappa e sente vedere faccia una — mo, cal- signora! momento, No! — la cadere lontano. campanello — 31 l'uomo, perfettamente risvolti ai due del bizzarro. fotografo piuttosto Ru- avvocato betti.... Mio — marito! Dica — da che che pronte: sono vengo subito luì. Mi — occhi mio faccia terribili vedere! — rugge — mi faccia la signora, le vedere pose con di marito! — — — Anche le altre Tutte! Mi faccia Le detto, ho due? vero vedere! ? che e' è una tassa.... — Ma sì, ma si! mi faccia vedere! piccola II 32 Ecco — lei vede, di il e : fosse come mi anni capita, che La vado come la se presente. Le di A parola, terra, spiegazzate dell'amante Anch' dietro che entrarci sorriso, ci si sono certi con ma draghi caso dieci da una su netto diva- un mani le tiene fedeltà della — gran nelle : e ginocchia, problemi della dare un — com'io basta un' sussulto, ho, una Mi oscuri, le — : senza certe niugale. co- sono mule for- cati d'intri- soluzioni coscienza perde. Ci si perde avere, fisica scoperta.... po' distratto, ora. un labirinto, credetemi, Facile sua lacere, giacciono quelle e dovrebbero problemi Un la traditore. io mi perduto fedele, cadere cartoncino, su nell'animo è il secondo la mia sulle rito ma- persona cosi s' è lasciata suo precisa, sua che di fantastici montate prove, è stessa una abbandonate tremanti vede, applicando negli occhi, rabescato forte marito un di pensieri è cosi confesso signora, senza febbre ai lei di marito, che, suo che cima in pensiero immagine, un è terza.... Come seconda.... qui: prima, sola virtù. della morbo umana. la umana! coscienza occhiata, ma, sospiro, dentro, appena rimedio. provvista un di Non basta gomitoli di II 34 denti davanti uno che cinese Entra specchio tenuto fa riccia La Desalvi, abbracciarla, La po' vanesia. si signora il mio distingue, là dietro, un la gola), poi Il biondo ma — la figura di Ah, La studio di guardato orrore annodato all' perchè — un poco dietro e sopra chiarissimamente, che riconoscerla. di che vipera guardate! non è ben Una roba una vestita. s'avventa: una venirci mio cosa dal bizzarro: cosi io guardiamo! non selvaggia! scena di guardato fotografo ! vero, più graziosa preveduto dal un seppia.... potrebbe Non sarei stretto improvviso dir turba, a il martello! carità! mi esercitato — carità! per avessi vero si fischio,come tendina! Per si assai Vigliacco! — un abbracciare, orecchio mostra si scorge, donna conoscerla, Un fa subito tenerezza lascia sospiro soltanto poco immagine sua A dottore un alla Sorride po' spiegazzato, in color ritratto,un barba (la tendina, vedete, si agita leggerissimamente: dentro slacco è bi- tanto lui. Lui a stro mo- un bella sua gesto di un con sorridendo sempre sorride signora la con tranquilla. e da sorridendo. attende, riccia su guardarlo, a paura E il dottor signora. per virtù. diabolico. e bionda, della morbo stesso! gusto. di questo condurvi mi Un Se in sarei orrore, pena apnere, geuno ben un Ed Uno studio ecco il mezzo di tirar su sotto dell'armadio fardello un la Ah, il l'operaio era nel dallo « più sotto, Finiti a che nuove misterioso. si festone: « quei tempi scienziato, po' Tal è un ! uomo In tormenta, esperienze. ogni che portone il tende è un a setta, cas- a la scritta » : e, Casa R. Fotografo, forse gnava so- sontuoso, con della complesso, modo che e Tali, Fotografo Fornitore Oggi, vestito vetrina sabaudo dei tra giovane, bella d'un che mezzo affaticata, una stemma Cavalier di mai non cinese, quei tempi cosa piuttosto fianco a sormontata : ! avvenire suo appesa oro qualche un a guardarlo. a finiti Finiti, ! proprietà una in miei davanti dragone un Il potente. capelli l'incubo dà l' impiegato e da si silenzio. in i aggiusta di parte sportellone scatto cosa sostenuto la apre uno con d'onore, fotografo con si specchio, signori a e Lo qualche intasca parola che, moglie marito corazzato. signora quello in pesante: richiude, balenando, fotografo rientra, tranquillo Aiuta quell'affanno. a E che fotografo 35 bizzarro. fotografo piuttosto ». artista o anche uomo che forme nuove un cerca, e a Professore, dottore, sì. no: p:agisgrsgg?^?es??f7!:^y?!STO^ Professore « sì: è », no, Dottore « ", più serio, molto altrettanto pedante, meno piace. mi non chic. »? Per non è Avvocato « Chi neppure. alzi la giorno d'oggi, al avvocato, parliamo ne non mano. Nessuno La carità! ! chi è avvocato avvocato, dunque, controprova : alzi la mano. Tutti! Chiamarsi chiamarsi « rivoluzione più Per ciò, io, Dottore: a Non rebbe distingue- dall' altro si che sono nelle : mi son ci si scuole fatto abilitato secondarie e torizzato au- all'esercizio chiamar » l'anonimo. nel- annegherebbe regolarmente tutti i sacramenti mai l'avvocat delaltro ». sempre Piacenza, fratello evangelica. non dottore borghese, « uno con « rivoluzione in come comunista, all'insegnamento che » in rivoluzione «compagno» in cittadino sarebbe in e dovunque. quell'anno di E, per grazia ciò, anche di cui ho 40 II perfino perduto è Ah mia virtù. la memoria lontano, oramai, della delia morbo e del sfumato millesimo, tanto nella d'oro leggenda giovinezza. Piacenza! Piacenza, i solitarie, tra finestre Passeggiate nobili portoni lungo i muri serrate; le vie per chiusi le e alte ville addormentate delle (che concerti, li dentro, di usignoli cui traboccano rigògoli!)da dei passanti, le le e tessere a a lungo distanza le per croce) i e che giovinotti si disinteressate dalla lontano e ai dietro, a ! piccole spinte Passeggiate coi e i caffè lontano suoi li, per ore pieni di gente chiacchiere; lontano, pei giganti,dove viali ogni le e santi pe- pila apposta fare da dienó i villani fermi lampioni, a (le scarpette piazza quelle dando, sedercisì, trepi- a l'altalena far cio, brac- a con palazzi, pila corrano ragazze di per da i suoi lustre, allineate e dei piede affestonate catene perchè il l'erba ciottolo e Passeggiate tornite scare ca- dove monasteri, dei vie pile di pietra sontuose ! paesano le stretti,per ciottolo tra tappeti di venutone selciato sul sulla testa lasciano conifere grandi secche pignette s'ingegna le verdure di e di tronco alte e larle dondo- a tutt'altro dal tro, cen- cavalloni e in ore, vecchia ricciati ar- sotto e di pocast platani (o ip- ospita,nella II morbo 42 sincerissima una Per sera conosciuti dei dopo — che e giovani : amica. mia Ti vuole focosa eravamo quella fretta irragionevole e sé per a amare di momento ti faccio sera ci con disse, al mi Domani — che davanti tempo all'amore. me. molto non più Dedè notte una — con cera, sin- una di fare amavamo tanto s' ha più quanto ci faceva aveva e ; voglia lo il momento Una virtù. di efiBcacia priva lusingo, non della conoscere pararci seuna conoscere.... Ma.... — Oh — stiamo no, dubitare non insieme Anche lei ha ci vediamo momento, un da : fare per poi e conto in ci salutiamo. Vedrai suo. piazza, com' è carina.... Non — Il solo fatto che è ìntima,anzi — che ci è E : osservai — io, galante. — amica.... tua amica ìntima : è la è tua più amica ho! Appunto — in dubito ne : il solo garanzia r indomani fatto che sufflcente.... sera, amica tima in- — puntualmente, ci vedemmo piazza. Carina! stesso carina tipo: ma molto! più eleganza profumata. più fina: carina un amore. di Dedè. E Lo d'una Professore, Dedè presentò molto era « mi »). L'amica mi tese interesse, mi molto sottile occhi grandi (una bella fredda, e sorridere, senza nei (Dedè — innamorato un manina una parve, voce mezza a e, d'averci fissandomi energica, Tale. 11 dottor — orgogliosa dottore ma : 43 sì. dottore, no: con scuri, vellutata): voce — Dottore? Io abbozzai Dottore. — Poi parlò d'altro,di si sul tardi ! tre. A e polso snella, con delicato un molte e disse in fretta : Caspita — è ! com' s'allontanò, rapida e dietro, le sbandierava che velo coni ami- subito cose, punto la piccola cercò certo un Ci salutò — confermai: e — tutt'e l'ora gesto di modestia un nell'oscurità. Di' la — di colpo Ma che che la trovi le massaggi) insistente e dopo po', con aria cure Chi? Ah, — — — Bello, no? Cosi.... Che del all'arto nome! carina cio. bracdi ! me mente, nobil- (pressione caso dolorava. che distratta: Amelia? Amelia! più nel protestai io — chiama? — fermandosi Dedè, pizzicotto un sciocchezze! apprestando un intimò — piantandomi e di' la verità — — verità! — Come E si 44 11 È bello! morbo A Così.... Un Mi la aperto, scandalizzata: vuole parlare che sia la che prenda se desiderate scarabattole Io Dedè! (a Ed Amelia? Un Amelia. della di carina — »). Bestiola — volte che, qui tuosa vir- alla signorina? Faccia avuto Un suo chiaro il mio (prime che non Gliel'ho pena ap- avanti, più sera ore di molto del meriggio: po- sera. — disappunto, pieno d'altronde, passeggero: avuto. ma biglietto? biglietto? No. di della confusa: avanti, più carina, sera giorno Ha Broncetto l'abbia le vostre finestra! dalla pochino piuttosto caldo) — tutte volta, — più elegante appena: più Grazie. che Amelia. entrò profumata l'ultima amabile, Una Geltrude) prego. su cento e di queste. erano dispetto): alta voce e giù di nero signora passare, prima butti una signorina una (Le parole gliel'hodetto no! casa, le ve fa parte, d'una in e con retrospettiva li lei. era: non C'è — con Il tono « folgoranti e mostra una sull'uscio di di casa, occhiali tutta virtù — padrona con ch'era faccia piace! po' comune. annunziò, mezzo mi me virtii. della — Mi mandato di dispiace verso grazia che non mezzo- e, Professore, se sarei possibile,che era — No no.... — Ha molto venuta a st'ora: queDeve m'aspettasse. da fare? Ha di momento un tempo vedermi? per Ma — E il cappello cavato di tutto sedata aveva dita camicetta. E pettino ecco in camicina.... una bianco ad e rosa: E intanto di voce velo cosi bianca, essere d'angustia: non potevo oh di ricci cosi un che bruni, ecco un fiato di con volle guardare. tutti i miei in riusciva neppure signorina, con e con la sua qualche che, naturalmente, cose E cor- camicia capivo. Perchè, io, naturalmente, che la corpettino.Ed il po' concitata diceva leste che.... rosa la bricato fab- sbottonare Ed via un fiato parlava, velluto, E borsetta,si leste a passavano bianco. e gesti leggeri, carezze la camicetta! via perchè cappuccetto piccola ribellione veloci rosa due viole),con una le già suoi e curioso (un ! — ombrellino giù messo aveva era coi signorina Amelia, la già l'eternità momento, un subito.... via andare devo lei ? tutta in facciamo resto anch'io veder figuri! per si Del — io che dicevo lei è in casa, subito,,lei? uscire e Le danno. fa non che resto, dal momento giorno. Del 45 dottore, sì. no: io non guardavo, infatti, guardavo, occhi consegnarmi, in che la Natura quella ahimè nigna become 46 morbo II lontana prim' da alba lieta (una subito Oh in debolezza una infinita ai E sappia delizia più freschi il turbamento potei in seguito così: da « tre Ah e che setoso si e là.... (proprio come schiena.... si: il nel che e frammenti, pres- pleurite, al di ma mare.... respiro.... petto....nelle petto: la schiena: alle sciopero ». pelle! pallida pallida, di (pensate di diceva fa.... qui, dorli man- orecchie le mie difficoltà giorno, con dei e bene, poi....stata piccoli dolori, qua Capisco, anni .... qualche spalle....nella a spume, primavera. ragazza raccapezzare, leggera....sempre adesso, la fini, pensare telegrafistiin regime compagni poco molto peschi decifravano non zialità par- cicala, tutti che tale era avuto sempre molto della tepori sibile, compren- fanno dei quale mostruose più mi fiorite che turbamento. io ho di spoglia le presa sor- il interesse, femminili bianco) le parole che s'a che capricci, che e della certa una facilmente delle capace ricevevano, si,ma due fitto un tessi po- intendiamoci!) assai frufrù, molto sottintesi con profondo un i dessous per molto in si quando gli spettacoli belli sorpresa, turbamento un difetti,perchè prima presto si condensò ribolli da tutti da muni im- maggio, rigorosamente e bene Guardavo vita. di aberrazioni godermi virtù. della un te spalle. pallore denso magnolie, pensateci, vi Professore, prego) con mi — bussi finalmente, formulata In — legge, Amelia: dissi forte fiducia (oh nello E fa: la domandato « Dottore ». sorella Dice E ridere? — — sull'uscio,le forte Se piano: infatti sei io, per ci divertimmo infatti, gnorina si- Quando — Po, ti Dedè che ha farti bravo. capito vedere Io gli ho detto : fa' finta di che niente mi m'ha dottore un lei — vorrebbe sta' zitto ci divertiamo. mia la Riverisco, — Sai, stamattina, capisci? che cara — più piccola. Tu che più Amelia? » : filosofia,si, mia altrettanto molto manda do- una e lei? separammo, era sca bru- una angosciosa stessa, sull'argine del sera Vuoi — ci non bui, medicina.... allora, Meme? vedrò, occhi dottore, e in — lampo, un strattagemma!): e, — è lettere quando ma .... ascolti.... nettezza non mica non belli con scusi: Ma, mi turbine, dei aggrottatura — po': nel pallida pallida: sotto: turchine.... un .... E fervore, tramature certe e che so non 47 dottore, sì. no: « la dico mesua vissimo. sei bravedrai : — farle — piacere, ve lo stetti zitto. garantisco — E, tissimo. mol- 48 II Ma, più Piacenza! di millesimo, tanto cui giovinezza o Piacenza! smarrito ! di Meme invece.... se — serate neppur nella di venuto Ah distinguo non è m'è Belle di ragazze d'allegria, mia volta, equivoco, un Piacenza, virtù. quell'equivoco se veramente belle della della qualche — poi Ah tardi, Chissà pensare: fu morbo favola di cenza! Pia- bell'anno più d'oro il ^3H2^2^2H33 Mia maschi I avaro. dicono che che I stretto. dicano. vicini I compagni d' alla è a altri Invece, è ! non di . sono non so che niente, perchè conforto gran che mano ci o quanto sulle nostre la vada perandosi tem- sommaria debolezze, e o persone. Tutt' altro : senza presunte nient'affatto per dai crescendo meno, povere spilorceria, la mia. È amore dell'ordine vedere si allontana degli affetti,vada sono » me. e giudizi io « dicono non scortesia, cosi delle sono Gli altri....Gli indulgenza, debolezze, che non cortese dei che che centrali appello, intimi cono di- dicono lontana focolari la intimi più il soldo di mano sangue peso interessante a come, che parte di mia dicono casa — di meno ufficio,che Probabilmente Ma Non di i figli femmine per pitocco. Quelli si occupano non quelli gretto. Gli amici spendaccione. uno ; I miei quelli — tirchio sono conoscenti spilorcio,le sono sono tirato. sono sordido. sono parenti sono che moglie, I che dicono sono che dice moglie in tutto. che Cosi avaro. ceria spilorin pò- 11 morbo 52 litica nella come della mia anche miei mia milioni linea io i di più grossi, sarebbe né sordido, la che garantisco amministrativa o io dovessi assai vi miliardi, io e uomo quattro centesimi) registri,numeri bilanci un sono numeri che (non compresi scrivere, nei dei modesti domestica, Se, invece cifre virtù. compilazione azienda d'ordine. cinque della quella sempre : identica. Non sono avaro: Non dicono spendaccione, sono al contrario nell'imminenza l'ordine le le tasche oramai sessanta, via faccio soldo un tutto soltanto non mai concepisco vita in che è non vada possibilitàche lontana in se può ragionevolmente senso, non natura si, riconosco é merito attitudini davvero li mia la (questo tutto riconosco tato but- spesa, lo non c'è é una presto quell'utile che aspettare. In non pei spendo, quando appena (la modestia mio) vita perduta, renda spendo) pero sper- siamo perché me vada non ne E appena fatto: ma in perduta se neppure: mai tano vuo- dallo e — ti che aborro soldo. un sta quanto più lontani). Odio mia ho non — vede, si come capricci costrutto, senza ho non i ai Governi accade gruppi inutili, odio vero: mente (precisa- conoscenti quanto dei é questo voti, io accetto, giorno spesacce : di dei del buoni i miei giusto lorcio. spi- tirchio,né né questo c'entra, perché che ebbi dalla singolari: attitudini TuW che, che e che vive taccagneria, al chiunque, sarebbe in vino grato bere costi a dell' che dal unicamente non Si capisce che niente tutto vino. peggio l'apparato pericolose. fumo cui figli, può ragiona E tavola. e ha non ne il perchè mica il vino è il luminosamente malattie delle direttamente allora,.dico io, perchè ammalarsi? fumo. non figliolifumino. del di miei che dipendono che, fumare, i miei di per della felice ; chi quinti E l'ombra perchè ma la scienza quattrini spendere e Ma affliggono l'umanità glia, fami- avaro? a quattro un mia dei e uomo vino, molto: e i moglie rizia, ava- che larghezza una uomo nessuno. uomo senza un un la con sarebbe ne che costi e ma mia bevo non dimostrato e e è me, Io nemico con E è avarizia. vivo con posto di come sa. faccio anzi e coscienza, agisce Si io come lussi sfrenati senza dire, sfruttare so può dire, in coscienza, Chi questa? uomo nare perfezio- e abilità. questa, signori miei, non Ma che sfruttare: ho assiduo, e sviluppare oggi, si, so sufficiente mi ordinato opportunamente saputo 53 spilorceria. allenaùiento un con che altro per E Perchè disporre respiratorio alle non non i glio vo- e' è polmoni infezioni più 54 II morbo Chi Cafifè,niente. Dolciumi neppure: Riviste? Giornali? C'è tanta Io la non discorsi che dico della se gamba, articoli tutti un farmi devo giorno cose E viaggio di ; se all' ultima all'ultima Spendere 0 mi zero? assurdo. molto ma in areoplano, di me di se i nervi penso il passo bero andreb- cose non che non ogJii leggere molto peggio fanno anche o in sottomarino brucia stuzzicadenti a per e di fino siamo me? sapere m'interessano sarebbe io. allora, perchè di Yokoama credo di garantisco importa o tanti e grillo canterino, ne fare a sposi americani due Francamente, avaro a quattrini,dunque, urtano e cattivo scatoletta cosa è: sobborgo un lo ve se gabbietta sinceri. Che che e nozze n'ho ce soddisfazione con non vanno giorno prima? fino così il sangue le che politica? storie le nali. gior- tenersi fare non fondo, di tutti: Disgraziatamente a tante bene, vantaggio con e di in badasse ognuno senza magnificamente uomo è Per un'opinione sopratutto e tanti e far che? formarsi dovere più lungo patrimonii io, di opinioni politiche io proprio il il caffè lo stomaco. spende capisco. Per Per sentite: sola: una del che sa rovinano che gente corrente? Ecco, il non virtù. veleno? lento al della cose uno da pensare per lo meno altro Tuit' Prendere il tram darmi dovreste facessi! il Per che mio, sette chi deve al ore piano) la da mia muovere respirare. e per necessario è assolutamente : necessario Per me, d'ora: un'oretta all'ufficio casa tro quat- passeggiatina (non giorno questa quarti lo come tavolino po' di moto, un mangiare al di tre più a Ma se disposizione agli acidi urici,fare ho volte pasto, sedentario 11 inchiodato giorno, fare come poi, che tutto a lavoro un star po' le gambe un matto ha all'ufiBcio? andare per del 55 spilorceria. che scarsa andar a dall'ufficio e a è è casa, salute. Spendere in spille,bottoni guanti, bastoni, abiti, cravatte, chic? mia? All'età Non ho sato pen- all'eleganza da giovinotto:figuratevi adesso È dei Hanno che che vero i miei e parecchi: grilli, altro pensino e da fare poi, Viaggiare? nessunissima si E andare un po' su Dio! curiosità benissimo viaggia Oh coi ! ! Un adesso poi, no, e comoda. giù ne di vedere Mancano Del gran posto. ora: una sizione, po- ranno voglia, fa- che che il mondo bel ho non resto, per è non gente a quattrini. confesso l'Italia la avranno loro vi bero avreb- e l'eleganza, si facciano mia. casa a far che ancora se giovani io li tengo ma che studiare, a gli eleganti sto son figlioli ! piacere, preparata gli piaccia che e come vi a sicuro! as- fare stare impianti serii,moderni. 56 II La virtù. Italia,è in all' età ancora pietra.... Teatri? Cinematografi? è odierna, condurci mia la con E poi il in pellicole,e la famiglia, di mia a ci tre giorni, mi son che ci più spesso, Avaro? Spilorcio? di passaggio commercia costosi : in trona pol- che E bene. che due per che, negli fanno come Niente volte gratis,tutta o chi, oc- sco capitanti, serio. pericolo un mente terribil- volte, dico, so non tutt'altro veramente essere fa che infornarci un andandoci che, buio-e-luce- tirare, dopo, poi, restava vedevo muovo. capita qui tanto ai cinema lasciato mi tronde, d'al- pochissime moglie si diverte dentro E sempre mi quel con gratis),quelle pochissime : zione produ- muovo, non Quelle vista. cugino mi già, piede (ogni messo la con quel traballio, tutto con alla un dev' Se solo, io, no. cinematografo, male sì! figliole signorine! famiglia. Ma buio-e-luce, ci ho Ah consigliabile, proprio consigliabile delle andarci che della degli alberghi, vita della morbo affatto. Tutt'altro anzi. Certo, se figli,sarei E anche dessi al retta a fallimento prima. Ma quando mia moglie dentro una e' è da e ai miei settimana. spendere per dirizzo, il giorno io quando nostri mia e amici Brescia la dir l'annunzio c'era mai leggo non Ma, Ma che te c'è? morto non t'altro che a più, con Domandai io mandi a c'è che, se rose metà, dissi: una vuole un hanno lo collocate. Kd al eccone al che simo. fortis- era stare: Benissimo. dì dichiarò ragazzo. che, proprio bisogno bellissime. al quattrini, ladro. disse, quel Lasciamo io i non lo tut- era riprendere Mi sconto il quando via di farla gnifica: ma- palme. somma buttar me — battesimo. corona corona, la arrivò pagata, Una sconto. se Penso casa. Fortuna noi, di quanto: gli avanti. sera bellissime con uno gli conveniva, Allora e Francamente, fioraio,magari non della stabilita. piace. Cercai mi senza dissero, li, che fatta indifferente, e non me, Ci E giornali....) corona, fai ne mularlo tu- famiglia. idea? giornali magnifiche, rose pei figliuolo,per di No. all'ora puntualmente stabilita cambiato i la intanto, del tomba nei dei casa a partiti già da un'ora salma nessuno? a arriviamo erano una che Succede credevamo Avevano niente (Io in come? succede? che che con lassù Ma che all'ora portarla precisa, per moglie funerali,troviamo per l'ora e Ma all'accompagno. virtù. della II morbo 58 la me — piano Mando sùbito, a noi fiori,abbiamo una a sopra dire delle buona Tutt' scuola da qualche (ce n'era rosa che mi fa: È Sai, papà? — lui con la con e andata Sarebbe bel tutte di mazzo rose. le di Tale. in essere da Ci — disgusto tanti adesso! benissimo, — nascosto, il cavalier famiglia, sua rose!). più grande giornale morto che qual- e di sano, è il mio il palme anni ! si faceva figura magnifica! una meglio, presi Però, poi, ripensandoci misi si per disdetta! perdio! Che Ah l'incarico con — volta qualche compra di storia. giardino un di Nino briccone quel di professoressa rifacciamo.... il fusto ancora torna professore un la ce cosa Rimaneva E tu di comperare le compagne E col Prendi Ottimamente. — la che fidanzata s'è pedagogia figlia,la grande, la notizia con 59 spilorceria. mia che vuole Fortuna che altro giù poche cancella, tutto amicizia.... via: e E la ecc. famiglia Andò Tal benone. commossa l'altra di mia che morte po' tutto la ecc.... alla ricca meno chia vec- dova, vema parti. la diceva: La ecc. un Perchè Tali alla "), indirizzai ecc. corona, benone. andò fortunatamente, cosi si dimentica deeorosissima, sempre davanti parole (« la penna, ». « E Al figlia fidanzata caro nient' vedova, ha scritta, sul nastro, già di altro. rimase poveretta, preso la scomparso, impegno regalargli un con certo II 60 servizio che d'argento vale almeno della Ma Vi Rispondete: Un sposa. volte il prezzo servizio della intiera. c'entra, che quando cento corona che pare per virtù. della morbo sia in in tutto spilorceria, coscienza. questo, la questa? spilorceria? rona: co- Il (penosa bottone. magnanimo ignoto di confessione eroe un « *J. ^'/r^*^»"^*'^a"^:.»"^^^ 12 Londra, n guerriero ignoto nelV ieri Abbazia è stato di vecchi ai accanto novembre. re ed JU poeti e un' stata grandiosità e più stri illu- uomini di ai capitani, ammiragli, stato, depoeto Weatminster prelati d' Inghilterra. apoteosi magnifica di di semplicità a un tempo (dai giornali). Siamo d'accordo si è quando già di trionfo un che quelle e piazza la grande, di gioia certe in metterle che cose piazza trionfo, un ipotesi alla tributato fossero, anzi, non le fossero opposte, ah, è penosissimo, potete esattamente cose Ma assaporata vero cose in mettere mai. piacevole è non : credermi. Si dice gli eroi folle. Sarà delle plauso l'ho che veri se Io che benissimo. l'ho gustato perchè appunto invece volentieri gustato moltissimo, riconosco del impipano ne non che sono un eroe sono un eroe vero. Io tirato sono non a eroe vero: io sorte. Curiosi, certi Mi un ricordo ritorni,nella di vent'anni vita e fa, in queir nella auletta morte scura ! 64 di scuola una d'allora: morti, le per fosse neanche quelle ciascuno col banchi dei ! sulla cattedra su volte parlava Cosi il campi guantata La Io come la il Lo del ero : tormentato dei in devano scen- renza, indiffeChi ? essere per Tocca a te. diverse cosi — costanze, cir- uflfìciale dell'Armata morti E Questa! — aperto spirito infallibile l'occhio dieci quelle battaglia. quel nomi. stava fermò di li lenta — e di e era con uno queir dieci di di di là e professore professore sivamente succes- bare neate, alli- anonimi tirati poi tese la eroe ignoto su mano — sapevo. chiamato, cosi,ad allora avevo che disse: e mia! ero registro colonna tant'anni ognuna resti coi dieci il britannica su son s'incidevano, provincia m'avvertiva: giorno Maestà di Sua di nome, dentro: fu, dopo di qua piano cento, quando su quanti che sul occhiali per il mio pronunziato da gli interrogato Cento quei ragazzi ricordo, dico, di quell'auletta quando giù e avrebbe iniziali secondaria e me battaglia, niente salivano, balenando, e mi mi — d'ansia momento di campi non — morti! son temperino, suo di loro, buttati rozze di scuola scura di di tanti provincia accanto, quanti resta non virtù. di nessuno, eppure e della secondaria più sento ne non morbo II chiamato imparata o a essere a 1' « dire presentare » la lezione che il compito che , 66 intimati due minii; quei e di le tutte i mari la Gran tutta a bottone sul morire viva: trovata, E poi grandissima la ripresa dell'Abbazia none Fiandre; e impastata buttate dal dal Re cenere, non delle di sangue sulla l'inno polvere « di quel a sindaco fame), quei dire, di una del gran campa- reduci di terra dalle Fiandra combattimenti cento Terra alia libertà che batterie bara mia ancora, riusciva so e la tutti per la al rombo quelle palettate intonava alla e e ai trovata. vita della fatica che morire lasciatemelo furono, una della non d'indisciplina morente minuti due di quel trattenuto, (oh tacere il rantolo da il mondo perchè respiro meva pre- gratitudine di occorra, smisurato neppure irlandese che Ke, sempre per disciplinato rigoroso turbarlo minuti preghiera giuramento tutti, se quello due del della nella e ormai nel e vecchia abbottonava pensiero libertà, risplcnda mondo, di di tutti su della quella sospensione solo la per ; che i treni e elettrico,e cariglionato gola nel mondiale libertà la bandiera bottone la sotto morti terre dall'augusto pollice magnanimo fin le tutte per tutti i Do- a di tutti raccoglimento Inghilterra; quel un e di fermata sventola comandato virtù. Bretagna minuti navi, dove della morbo II mentre alla polvere scovo l'arcive- terra, », cenere davanti a Il quell'accolta ben rasi Tutto di bel stesso me Ma militari sentivo ne confessare i che primi chiare, dell'abside che mi ripeto sia quei colpi riuscito senza Perchè, insomma, di udire gusto, au- che io cannone con sentimento il mio turbamenti conscio, austero, ! commosso. tutto con civili,cosi e penombra commovente: devo furono presente distrazioni o brevemente ecco chie orec- che.... la mia storia. vera Lo della scoppio scapolo La al nella 67 bello, bello, sentito, semplice, veramente e signori, composti e bottone. magnanimo di natura qua del tranquillità mia natura afferrare proiettano quelli delle della causette i le calamai difesa e noiose che zitte, e che fanno banchi viceversa. e vato gio- indotto aveva colleghi dai plicazioni com- spirito. modestia, cause fine con- certamente mi con dei di là dal possibilità di mio pacifica rissosa concorrenza per del l'avvocatura esercitare la avrebbero non trattenuto aveva perchè di scorgere pareva alla mi pacifica matrimonio, che La trentaduenne, avvocaticelo. e mia mi trovò mi guerra fuori ad dalla zano s'ammazchiasso e dell'accusa Io mi a contentavo consigliavo per II 68 ai sistema miei mia di si delineò salto e volteggio di dell'inguine, allo dimore il nome, d'ernia La lieve La sua quel che nazioni un tempo incomodo ed classificazione minimo a altro, agli il militare Il le genere statu quo » nimo mi- un dalle grate in- minimo di dialmente cor- frontiere i e belligeranti, sotto arguto, di e poteva, secondo d'ernia parentela tra a le di punta « ». punta un più modesto in identità con tutte esitai esercizi « Questo linea. già affermato, tutte fronti,presso lo per do quan- non guerra, a ria perento- e garantisse oltre sensi fabbricarmi mi le pacate e Tuttavia, flessioni,e di prima fraterna di di e sempre cinque più sgangherati che in s'era infermità da alla scopo infermità di i tra ginnastiche più pericolose alle fatto minacciosa più ai damento accomo- dell' intelletto di andare abbandonarmi un aveva sport violento. sempre la necessità ad mi di taluno forma a avversaria. svaghi soddisfazioni qualsiasi venire pacifica onesti virtù. di parte natura preferire gli della clienti la con La morbo colonnello o dal e essere un nella lunga eff'etti della medico scala che va milizia, dal grado che che grave. dipendeva dell'amicizia il medico casi, essere pericolo massimo, questo calore i lo doveva esistente visitava. giudicare Il della entità che fin da voleva punta avrebbe di linea infatti,concluse il per di anno dal — ai e per il la gente partire Ma sempre « dal poi, sulla imboscati » confesso noscenza co- d'una emulazione che, giorno deposito pel il mio con verchio so- esperienza in o altro per sentire mordesse (lasciate fare le tati proiet- che — faceva paese mia la propaganda mancanza in terzo tutte a confessare, fine del terzo più grosse del fotografie pubblicate di mi che della la tutta metri chilo- diagnosi, metà limitò mi non impediva senso litari mi- sta richie- sua cure, alle che spasimo forte La mi non servizi quei docile films pacifico e che e e cinematografi. Devo carattere visitarmi, che punta, le guerra momento diretta mia tutte a della nei carattere, cinquecento fuoco. terno ma- visto aveva tassativamente il secondo la guerra, giornali zio così. primo, visite, ribelle di di almeno del mi il mio prima fosse non distanza dalla fondo nessuno mio un gravissima consentito una era 69 bene, a era pei quali sui molto anche insomma, mia E punta piccino, conosceva sapeva la mia della mi bottone. magnanimo troppo me della invidia giorno, per devo ve- fronte. anno, contro ai le agitazioni i così francesi per detti in- 70 II termini ventare cosi più pessimista da della in lui mia Un sempre i per Nazione, alla quale si più grave e ufficiali trasferito zio, volta la si dimostrò promosso servizi altrove: subii, dopo di preoccupante. austeri e dici me- diagnosi rivelava, il colonnello malanno grave sempre successive nelle la che resero zio, o gli preziosi fu visita prima mio dipendenti, giorno, però, generale fortunati) il colonnello punta: volta, virtù. della morbo resi subito e alla il partenza, sua prodigiosamente guarito. Non migliorato, Guarito. Dentro la lo zaino liquori perchè, tanto, E carro venerdì quel bestiame petrolio, del e Ed era riconosco sera bruciavo dalla Comando dal che era l'odor che non spuntata imbarcai m' umane febbre. di stazione ch'ero vero: che di zampe fetente urlò essendosi le particolari per bollata e a la più. contavano non medico polvere, liquori, che vive più stampata e della l'odor punta, a scritta carta stabilito assai simpatie, fardell af- rimediavano non ormai era ad imparai liquori. Molti i nulla: per bere a liquori. della settimana e molti mie Ma Guarito! badate. ubriaco momento verissimo. in e di lumi l'ufficiale Ma volle non un noscerlo rico- fradicio. che mi confesso, Il Del viaggio simamente, buttava mi da un altro: un lodava del vivi E mi signori mi interminabile in corsa le dei gambe tali erano della fiasca. le mani Sempre stato freddissima: che ogni tanto, pareti truzze li,mezzo dal giù febbraio: si perdeva si sentiva pareti e e dal corsa via il metallo dal mi lore, do- vano pesta- chiodati. ricordo all'alba di essere un'alba — terra, gelata, pareva i piedi un e la faccia dentro sottoterra. veniva tato but- saltò e cacciato come tremavano dalle e e — mi svenuto la le mani dolore della cantavano camion, di io, bestia, tra contro mi di dove una gli scarponi con cristallo: budello le rimasi era tutt'un erano E vaghissimamente, tirato di dente, cozzando compagni posizione? i trabalzi di che scannarmi, succhiavo, mentre i mentre e e rammento camion, come, o compagni; che, scheggia una collo un non pure mia mi su incauti posto — nascosto, ingollavo acquavite da giù, come che Giudizi vaghissimamente, mi spingeva aspra della oggi Vaghis- ricordo, che voce coraggio. quei 71 memoria. e qualche e sapessero — ancora, una quasi vagone mio precipitosi: se siano serbo non qualche spintone, giù dentro bottone. magnanimo Di tuono giù sofiitto. un a là sotto, lontano terra e : pie- II 72 Là petto mi collera: con suo sputacchio con una Poi ho in a con loro, i Io scura. attaccai mi scolai, fino si nasse scate- travisto,come in gran ebbi non la fretta per di forza guirli se- che all'acquavite, ancora all'ultima dove. so aver sparire buttò soldati,che altri non un mi faccia; l'inferno di pare compagni galleria e Mi terra. di incendiata disonorare due che l'impressione sogno, una addosso via sulla in sputandomi pedata portarono voleva non mi decorazioni, faccia una che disse ufiBciale,giovanissimo, un di coperto brevemente parlò mi arrivato, sotto, appena col virtù. della morbo goccia. E cascai giù, come macigno. un E sentii non più nulla, di scheggione ad di dal sventrato, fu faccia in mina una a roccia, dico, vulcano neanche fu (non : cambiò scheggione fuor roccia ammazzarmi che mina di tutta mi a un : una una la e enorme per uno aria scaricò, mi di macello nata gra- quota) scagliò dell'esplosione mezzo se pancia: quello nella quell'urto spaventoso non quel finimondo, cadaveri nemici. Dichiaro che di morire. fatto a tempo abbastanza e senso moltissimo. feci neppure non se Ma soggiungo l'acquavite per a capire, mi mi tempo che, avesse sarebbe se ad corgermi ac- avessi lasciato ciuto dispia- 74 Ora, io, dichiarare io che, non sono italiano: Dico alleato. Morte di nel nota sul getta Sì, di una insomma: una maiolica, vecchia sono belga, tutti in pipe, tedesco. e del perchè produzione copiosissima cittadina della cittadina una a lore co- morti, atlanti delle fina o dopo gli nacqui assai ricano, ame- o contingente (d'altronde commercio mercato fornelli mercato: io politica), cese: fran- neppure e neppure colpo devo nell'Abbazia, : d'altro verità di chiude geografia assai e o la coscienza, sepolto inglese australiano, o mia quanto soldato un virtù. della pace per neppure e la la per della morbo II buonissimo Wiirtemberg. simpatico Quel mio orango. Perduta alla appartenenti di ogni quella di speranza di parole Era a trovato, Roma in perchè intelligente all' improvviso che della non E assai l'amico mi Lasciati a a tre Un fa. tempo anni, e, grandi tezze incer- quel giorno s'era della detto aveva servire io penso aveva gratitudine, mi dotato loniale. co- tenuto ri- rivelato virtù prima seconda. — Ci più mi e a di onesto, e lui, fino commozione di po' un ufficiale in e che duta per- trepidando, allora, servitore virtù umana, almeno angustie grandi un specie amico, passaggio, intima con avevo, mio ranza spe- sulle rammentai, certo un di me, : alla mi ogni illusione ricuperare io servitori perduta umana, appartenenti dei virtù qualche speranza, delle sulle specie ricuperare servitori dei illusione ogni : ti assicuro, avere Scrivo che magnifico ti faccio procurartelo. Borneo : orango. mi a fornì ne ricordo orango. un già Me uno lo di mio un tenni quegli rispondente cor- a me, per anni 11 78 dei come cominci Intanto dai da un un'economia e in Colonia ma V quanto L' uomo. che nessun altro scopo s'è di metà che non la c'è a l'orango ha modestia della non ha con poi, mondo al quale rinunci po' di E « a sua di creazione. e ganasce più frutta parte fingere d'aver e per che con non di po' dura, ver- questo, pensa capito cosi di ammalato un solo, il » ebbene, : della austera intelligenza che, pazienza race, vo- rati, denti, mangia, figu- capito proprio davvero, una più, più servitore, uno un coscienza una di mangiarselo. L'orango, per uomo cavi. dico della c'è non dell'universo, re dell' un che non insaziabile di scarsa d'idee è l'animale uomo guarnitura Con sentimento. te che le idee minimo d'ora, quello sproposito quel po' po' la fin incoronato Pensa con essere schiarirti un mangi, che più ingordo, più invece, tende, pre- assolutamente per sistemarti per mondo al cosa Potrebbe devi tu generali. Sappi, intanto, bestia chissà quelli ! amico, po' giù sopratutto gli mangiare da tu ! Dare ridere, di povero un il mensile: rovescio.... a Mio gli aspetti. basta.... prezzi d'oggi : coi bestione un venire fai tutti sotto pagargli non e si....mi orango, — a mangiare Eh — a vantaggiosa soluzione una è Credimi: vita. mia felici della più virtù. della morbo fino li resta può quando a a a meno darti guardi mio un cuore commuovere Ahi — da una in veniente.... incon- solo cominciano le enumerazioni caro no, è - libera vita alle seno : tu dimentichi pre sem- che delle io ti foreste sue è io viene tolto portato malinconisce occidentali, s'im- civiltà mio, e parlo unico - l'orango, quando vecchie Dio che L' inconveniente bestia. povera inconveniente alla fatto. Un ben uno.... Ma — di ahi! 79 simpatico orango. Quel saprei dargli tutti non i torti.... Un — mio di servitore amico! ottimo di trovarne non servirti e tuo interesse sé stesso, pigliatiun Per del Il orango. allora, sul tutto tempo e chiesi mi fu e non Se madre nel per accordato. di accettasse sarebbe suo, natura l'idea cie spe- mente ragionevol- natura è, di non riflettere. mi io : per ostinarti ti va, ci penso momento, gusti dalla retta, non l'idea tempo tuoi i di madre Dammi errore. un che uomo di Se umana errore un sugli errori di sempre pretendere a specie darti. Un nel contare servire. può mostro, sarebbe un la lagno allegri.... troppo ciò che umana l'ideale, è ma mi che ostinarti questi,non son Io allora, lasciati E — malinconico! a.... andò : 80 II Passò morbo della anno nella qualche e di di disillusioni, Sul scoraggiamenti. alla in disperazione delojdei del mio confidenza dare. E Due che vicenda mi a saltante colpo più di di amico, piene parole, che i climi cru- ripensare alle fervore di un equatoriali sanno Attendo dovevano orango ». dirgli,nella del mio l'affanno tutto laconicità, di torbidi vane, un gli radiotelegrafai: « sole di illusioni di abbandonarmi punto accadde soltanto solita speranze seguito precedenti, parole virtù. loro dramma domestico. Mi « rispose, l'amico, dopo Stai tranquillo: Tanto dalla gabbia ferrovia riuscendo a (paura, ch'era già erano vestii con no vi una veggono la certa ebbi che meno per la ottima prima trepidante, che i a tera let- mansa: le stazioni atte- riguardi) fare ne una mi pressione im- servitori sui volta),e me cupazione preocuna già e tutti (guai cura da era servizio sotto certa una sapevo bestia a ottime, spirito leggermente stazione. cinque mesi, d' perchè : stata appena che ». c'era, in stazione, una spogliarmi che dell'amico anzi, : me. per Non subitissimo circa che tempo congruo occupomene subito, che, dopo l'avviso un con andai uno alla 82 Ed è tanto dare può, di carne dì stanze in del mio Cornelio. Cornelio. mi subito dì E capito, quel Ma anzi cosi nome forse che mi tacevo Confesso sul che, già che servitore, pure, zitto, mi sempre Quando dì dì silenzio,mi dava vero? passa dà come dietro noia le un'ingiuria, nel poi servitore e della il silenzio anche sul la suprema questo essere la la gente ragione che della : ma virtù grosso vi scemenza, voto — sedia, (È curioso, una ininteressante cosa dovesse pareva dietro voltarmi. a previsione strano — gente, guardare, sfug- disagio: così grosso nuovo po'. un spalle! Dicano una qualunque mi un trovare a e zitto, sottintesi, passare perfino mi costringeva che E infastidiva illusione servitore. nuovo modo lo sentivo me avesse scontento disposto lucido,sornione, pieno cinque l'orango del mìo suo bia gab- bipuntuto. e quanto quel l'adolesce del- io lo chiamavo questa la prima conto sì l'orango affatto fosse patrizio per le per amabile, vantaggioso, riposante tutto in dalla E non appunto era di uscire visita pareva che e sogni appartamento, già sì chiamava che volte diafani ai già prima accessioni e realtà guidato essere virtù. rarissime dolce, quelle che e della morbo II dicano quello !). che del suprema di felicità mera, Ca- pel pa- Quel cioè simpatico mio silenzio, l'assoluto il drone, e bocca servile, a lungo sì, mi dava io: parlavo si capisce, E non per trentacinque lustra Ah di dire bestia! cui già alle pensiero di proposito tutto giorni, dovetti Ecco. un suoi con tutti ha forse prime metodo barba meno sulla oh mie Dio, sibilità ipersenriferirmi volte tante era lette celebri. l'entusiasmo dei un che con a Ma primi sulle e' è a virtù tutta una po' esagerato. nella delle gradazione e a spolverare. simo, benis- spazzava attenta (questa due di preoccupato spazzare visibili servitù riccia congeneri rigoroso vigore, gran tro me- scimmia dovevo settimane, a un nocciola. quelle negative. Spazzare, gli angoli vera bella domestici, come difficoltà, gì'insegnai Attività alta po' convincermi un mi e sciocchezze Borneo, accennato) passato che Nelle seguire ho meraviglie degli orangotani, letteratura delle scimmia-servitore, taluni sommato, urtasse sì. Come (a parte silenzio, sciocchezze. mi color questo contento a delle una con Come indiscutibile. esserne del simpatico un bella e il io, moltiplicavo, dire scimmia una della lungo andare, rompere come di pensiero silenzio a sempre possibilitàdi la a e col E parlando e il davanti per nervi. andare.... potete immaginare umiliasse e ai 83 orango. sole coscienza, era una mani) in riorità supee dove 84 II morbo la arrivava, non scopa spazzolone, Spolverare, apprezzava e non mie cosine Ma, tenuto virtù. arrivava, delle una sue spolverava non abbastanza la discerneva bene che conto male. mani-piedi. Soltanto fragilità di ne mìneo ful- un certi il valore molti, non di insomma. quattro, aveva di più di o peggio, addestrata più a cioè e della e' era, servitù getti ogcerte raddoppiati gli strumenti rottura, niente della lui come gran preziose. Frantumi, esattamente aveva della in fronto con- due sole mani. Passai, poi, abiti ben cucina, e la buon domestico pulizia fritte. Lo del bagno avviai ripetute attesa Quelle paia iniziativa non Le uova col e fama mai fecero padellino il non d' ova a verso tra- avvedutezza. fu pari alla mia alla sua di Consul. più tutt' di scarpe, paio abbandonate scarpe potei classiche esperimenti acuta con Cornelio alla di tre zelo suo delle accessori, e prove e lustratura della male. alle tre prove questi a Disgraziatamente fidente la : del fece non buttai mi essere sussidiami esuberanze muscolatura, sua E, finalmente, del servizi le salvo dove, della ai poi e pulizia degli resistergli, dovevano (i quali, per robusti): alla prudenza con un né metterle prodotto alluminio. Il né di carle. tocbustione com- bagno e diversi E con il giorno che, zampettando le mani la mi memoria sacra di perfino parve di vi forniscono, a un in quel delia di è mani delle fatti — e tutte le disponibile E il che no ! — per posate grinzose, invase li — alla E a a manone pelo insudiciarli non averne faceva seggiare pas- il pane demoniache, alle vola. ta- a pulizia non fin sopra i molto servirmi tastarmi suna nes- che che, infine,vedermi tavola dal per per che portava perfino infilare Cornelio vero presentabile. amore due che anche paia insieme, follie. E quelle è ma era da lare, crol- vidi nario rattoppatissimo sce- verissimo arrivava suo la il misura su volentieri apposta, : quattro E creditate ac- illusione. si, è vero, trovarmi quelli che di collocamento. ultima quattro guanti risino sor- benserviti, le più di tutto punto, mia Perchè aveva quieti in- e tristo che so qualsiasi imbottiti agenzie oh non tondi nei sorprendere servitore fronte — quel giorno Darwin, canzonatura. di uno mente orribil- l'impressione, in quell'attimo,di Ebbi mal di di Cornelio occhietti l'alluvione per bestemmiavo capelli,io nei e adiacenti. le stanze per liquidi impetuosi di esorbitarono accessorii 85 simpatico orango. mio Quel e le nere, unghie, 86 II morbo di sopra, di sotto, sulla e venissero come era fuori piacere un della Insomma, dei che seminarmi di parole proprio ridere, a omessa barba da seccarmi Una dal Ed senso. che è a pettinarsi del sua era di a servitore. definitivi ancora in questo proverare rim- potevo non scorrettezza- nessuna rientrando casii, lo in tutta la della livrea sua il sorpresi pettini.Per coi miei ciuffo,neppure nessun della vagamente tratteneva coscienza tolta col e escluso pensare mi foga ridere, ; io cominciai d'ospedale gran mie suna grinta intera,nes- pelo a a boccaccia sua nessun e alle e ; e non più recondito, carezza dei miei pettini. una sera, buttato stracotto. cognac. della pellicciottoprivo suo poveri E con si l'occasione lasciava la Cornelio giorno, un casa quella perla in di farmi, a perfino provvedimenti a Ma la considerazione prendere petito. l'ap- seguitava imperterrito tutta cosa altrove sola anzi e e della riusciva non primario forte collocare a con tenerelle e stimolar a cominciava concorso ruga adatti rovine rimprovero volenteroso* sua di rosee dall'acqua bollente, non bene, proprio niente, a palma, più visto virtù. S' rincasando di era traverso .^votata tardi, lo sul una mio trovai a mire dor- letto,ubriaco bottiglia sana di mio Quel la mattina E dopo, Io trovai non ma a per affacciato alla finestra vecchio un in entrando l'occhiolino,e facendo stava 87 simpatico orango. di cina, cu- che chiolino, l'oc- soltanto non orrore caso di serva una dirimpetto? casa zoologico. Vidi, mia gabbione dell' isola outang Giuseppe cosi, tutto con dalle di e di ti ho al del signor che D'altra parte, anche con non ormai Sono ha e ebbi davanti frabile, indeci- penzolanti una zione oscilla- a debbo, dopo ciò, attitudini parità sempre altro quattro mesi gli animali, più converrebbe se propositi ai di braccia facchino tutti tra quello mi un Orang- avanti, sornione servizio l'uomo che a balorda, glidissi,paternamente: mio che, lo me come metri due quei Sentimi, Cornelio — un prova. in pendente pendolare che e dai passare un'ultima fare spallacce sue e Zucca. Cornelio, Chiamai pace Dono — la cuore, turchino: dì Boimeo Tuttavia, prima fatti,volli relativa in scritta la con del dino al Giar- porcellanato appiccato di metallo cartellino occhi gli con all'antica ritornata casa regalarlo di l'idea accarezzai Allora per di è a sempre servire. merito, tu meglio un la nobile conoscer ri- sci capivitore-uomo, ser- soddisfa- 88 II zione tenermi di sai mi far pulizia collocarti gabinetti, articolo un di perchè le Ma giudicarti. Mettiti miei Ebbene, Cornelio, braccio r è cavata e veramente frìggere di sei uova, altrove, di di scrivere critica più carta, far senz'altro capace di non sai collocarti : te, a poi, due Dovrei intendo e penna raria, lette- glio me- posso maio. cala- e scrivi.... — cari benissimo. Non Vediamo Ecco, fine senza danni. se amici disastroso il che prima ne li Tu, scarpe. critica. me simile. sai almeno vedere mio non altrove. voglio un altro lustrarmi virtù. della sotto niente, ai sai non morbo : voi Cornelio, e quella Un ottimo. ci non con manaccia articolo crederete. quel suo pelosa, ottimo. Vi se sicuro: as- f'^:j'r^;»"^W''^;'r^»'*5'KK;rr^;«ìi^*^^^^ C'era al dopo anche faceva lassù versi urlava pranzo le al lassù studente, uno lo chiamava l'ostiario « ed squarciagola a giornali. Quello sui caricature che quinto piano, mava si chia- Lui, però, ». Antonio. E, tatti,nel E volta sola, avuto aveva che a dire di certe e manco idea per separate bere: Quella anche affrontato aveva dopo volta, un brevissimo le aveva la lei portierato, inquilina. una usciere) la cognati non erano delle cosa bere a la non in donna diverbio e un chi ; nem- stanze la leva vo- beveva. su messo cognata due a chè Per- andata era con darla sonato di di lui la per che ma che che e fatta era con intimità detto, anzi, aveva veva. be- non contenti: erano anni d'un quella (la moglie soffiando ne dodici in poco; proprietaria. Banca la più contenta, Una casamento, era : Ciarlava degli inquilini; le cartoline leggeva non dire che c'era non Pulito, rispettoso, serio. l'ideale. e portiere, come dalla cognata, pieno cortile senza troppo ceffone. e, scaldar ri- 92 II vita in L'unico il medico Ma Ora, era ogni Così, che Banca la scritta E tutto, nella neir sua vita, si allo ora, chiesto avrebbe sulla d'argento innanzi, il berretto col nata gior- sull'orologio. e anni senza e regolava essere suo la uguale, ed lui, nella per nuovo alla il berretto : piatto d'incerata, fascia si di velluto chino. tur- mente lenta- consumava rinnovava, appunto levava come inverno. E Conosceva congegni scale, dalla cosa minuti, cantina sola che sapeva tatto e che avrebbe cosa cosa nel quel complicato nell'ambito ai tra tal' al- nell'estate,alla alla tal' ora all'aprire il portone Una tiere por- berretto. Egli si di al rapide calendario prussiana, lentamente e quel sul gli rifacesse alla nero e Il quinto, egli del spirare reclamo ragione senza previsto, era già cinque come voleva un piana incanalata, attività sua marito, d'agitazione, scorsa nell'annata. come il anche che momento sempre Tutto ingorghi. E cura. dette voluto c'era sgombrò. quel un'acqua come di fece non Banca la parte a vita sua Poi, l'usciere e tale, che dargli querela, a danni. per Banca. alla Ma sua. qualche giorno e l'usciere, oltre citarlo virtù. della morbo delle sue duto ve- derlo. richiumovere quattro tetti. sfuggiva al suo prevedere : ed Le il era rigoglio delle nascite, che E volontà. ed improvvisa la dal che respiro il il toglio E per nella dieci grosso solita anni dei donnetta scala, per di nali, gior- infilare a porte. ridiscendere, sante, an- dei scemato il pacco il braccio di entrava certe quelle vista l'aveva lui, certo era d'acquavite, che maniglia sotto con quell'uscio a o portone, su, soffiando,scala saliva sopraggiungeva seguito, quando di quella davanti trovarsi inscrutabile sua questo a anni chiaro, apriva appena sovrana pallida. dieci per legge tornargli inaspettata: Morte, picchiare a la la con poteva della mano sua Così, e sola una la visita era con sollecitava Specie della 93 figurine. giornali. Una mattina trovata li sulla davanti all'uscio secca: con Ma la scala, al del il buon sostituiva, essere, l'avevano piano, proprio giù, colonnello, stramazzata portone, gli dava, che innanzi vista s'era con giorno, appena e tanfo senza altra lo voce, giorno. E, cosi, tutto, suo secondo giornalaia, più giovane d'acquavite, E scesa. mattina, quando, egli spalancava stesso più spaccata. nuca il domani un'altra era non con si intorno vicenda regolava a lui, si esauriva tranquilla. E sul calendario e si tutto, nel e logio. sull'oro- II 94 Da quell'ora bagnare stessa e ma le lavare spazzare, di marmo in serata, tardi, avanti le ai acqua il sabato, e ottoni: E nella scale, Dividere infilare a giorno Era al mezzo dito, nell'an- portasanta. Il a gli la del mai, impegno. egli Puliva esempio, portone, sulla sopra tra del casamento, in faceva anche la che le cornici nel nobile due portava il più dove là del di i e volte proposito si lunetta della lampione ricorrenti un non in a e portieri dei con e spesso ferriata cupola per colonnello piano esserlo Ciò tro quat- : casa. senza ostentazione. fa portineria. Al in posta su posta ghetta. tar- numero suo nerdì ve- lustrare ore, la nel inquilini scrupoloso, senza Per dare inquilini, dividere ciascuno ch'era quadro più importanti non in mattinata, per all'ingegnere, al giorni, i in bell'ordine poi, ogni giorno, a quelle gran erano — maniglie, pomi, campanelli, qualche volte. ed cerchio dipinto giorni il gas, spegnere in allineati lo zoccolo lungo di dalla in e tutti E giorni, E spomiciare e disposti quelli a interne. davanti. scale bambù cortile,e scale dati più lungo indugio con — virtù. quell'altra,in quei a spazzare ora, diversi, della morbo gas alto certo vede. sul l'andito, nel- lungo volte, in quei le E ogni tanto, farfalla grossa di tasca genio, di sporto ai angoli ombrati. Non chiedeva Banca secondo la rata si teneva di due a di quelli delle A Per i due detentori cani, e da esattamente semplice o ciascuno; distinzioni: delle sava, do- lo ma di cavata scale davanti; buon giorno, a interne. balcone mezzo eccezioni. Maggiore rispettoso » e « sul nobile ciascuno e egli aggiungeva colonnello! pareti agli inquilini.E inquilini del piano — non ragione, gratificazion pagata quelli a visiera di Stato un dei regola, tuttavia, quattro di elettricista ingiurie portieri fanno, grandi scale questa il dominio, ogni suo gli inquilini,non fitto berretto, semplice, toccatina s'accaniva, mance o altri lui,come che sconce nessuna per all'ossequio per quanto il bianco, gattitroppo lunghi indugi negli mai, alla che luce, qual- graffire sulle e nacchi. pen- polvere, dava interne dalle ogni spigolo e consentiva non scale difendeva, nel E passaggio. E immagini disegnare a della nella smarrita notturna. delle lunghi suoi lo sfumar certe su sua, ragazziname senza coi tra via, rotea)ido sfrullava egli andava pieni d'ombra, vani metodicamente, frugando, 95 figurine. Le un grosso un — rettata sber- alla normale leggero lonnello co- ingegnere signor ingegnere un davanti, ! inchinare » « gnor sidel 96 II Un capo. dava alla gratuita, si con alla in aveva di storpia, vivo E la tutta signor « A cavaliere! una della la con berretto, e un « usciva gruccia sotto l'altra, sotto mamma " ragazza interno, che tempo, vita, folta alitava in fondo in torbidi ; ed signorina! tutto " per senza posa, e in il traverso certe a un'ampia ore, ebbra tempestando striduli strani e e sé, in e di assopiva, fecondità finestre e con impeto con fluiva e su d'una certe per i le nerottol pia- scale, rava, s'infervo- e vibrazione strepitando un rifluiva e per si concitava sinfonia a cento pulsazione, lungo gli anditi, e giù cortile; e dei canne le cento degli usci; per innumerevoli; celle rigurgitava e sone ca- lieviti di fermentava fiati dalle esalava sbocchi brulicante, di quel quelle a respiro ansimante; 1 cento e che cinque piani, camini di Carità, simpatia compassionevole. inesausti e un sensibile. bel di pulito, rispettoso, serio. a e di d'una Era più il braccio intera cavata scala, quarto ripetizione di francese, ammezzato un e seconda lui appena quand'era proprio un'ascella virtù. Congregazione figliadi inchino un della inquilino piano, impiegato che della morbo fonda, proaccordi con barbaresca; e fiochiva s'af- altre, smemorando inconsapevoli; e finalmente 98 ? Il morbo il cantone, le vie preferivano e virtù. della solitarie i e tieri sen- campestri. Né smaniosa molta domicilio, che tutta lettura, profumata poi lei passava E assai e che di era sufficente che le di un'altra, meno alla Posta signori mazzi a di corone; impressa e certi splendidi giungeva trale. cen- molto chic di fiori si facevan l'ingegnere era Milano a affari. per E che sapeva pallidona una angustia le per debbono che (C'era sera da gran ancora pranzo, salirebbe che scala; di che, e vociare un da subito e strozzino, aveva — che si non quelle picchiato tre all'uscio arrivava, puntuale ventisette del bene, sapeva dopo, il altercare più « nio, Anto- sor sentito fretta velato. sto giu- alla quarta si sarebbe in come mese, queir impiegato dall'aria in poliziotti). tre poi, chiusa lungo — sempre proprio giurarci che e prossimo che cose destino, ogni giorno all'ora del avevano proprio quello strozzino dell'ammezzato affaccendata disgrazie una lei, erano E levatrice faceva, fare. persone la sempre forse fatto, e il ingegnere, ritirarne a più frequenti quando dell' non più semplice, le visite l'omaggio di signora corrispondenza abbondante e alia d'amena quella ma che ignorava la E distinta un finestra, che » l'altro quel- sarebbe invece salito sarebbe ne E scalpellino,alla mattina il un chauffeur cugino E con che — prima scala patate, patate E del resto che — ne far E tanto interno buone: Ma che che a perfino non mana setti- alla contessa della fagiolie erano disturbo poco di faccia seconda rubato che e cinquecento dal quanta cin- caio il tabac- padre Sapeva meno. inutile guardare e a Anche sapeva. per guardare non e vedere cose di tutto Pensava, gliene importava? era tronde d'al- prima sei, aveva altro assai ma fatica faccenda. tanto e trovarli. a figliolodel pretore, pretese sulla mosca venuto assai con al tabaccaio aveva l'occhio, assicurata, — il scala, piano terzo, lire sotto fagioli. e scoperto aveva glie mo- uscita poca giungeva solita la scala, era disgrazia, nella non la con — se, per del mese, più silenzio. quando livido era penetrato aveva da terza gran non prima scala, e in dopo, poco che, giusto notato dello una della dall'avvocato disceso, aveva 99 figurine. Le alle tutti. volte, ascoltare. era forse Ma più fatica. Non Non beveva. Passava le — sue seduto fumava. ore libere accanto — le ultime all'uscio della del meriggio po- porti- II 100 neria, la con alla al le socchiusi, anche usciva. della la testa con in così. restava Sul la traccia testa, c'era sua occhi aria, gli contatti. gli occhi, del qualche con si nosceva chiusi, rico- tutti chi passo, momenti taluni ascoltare, entrava e chi ad sorprendeva il violino turbamento, sciancata. Poi, E della suono In nale schie- penzoloni, chiudeva al indietro, lo il mento gambe quei lunghi Se buttata ogni tanto, muro, all'altezza muro, E virtù. della seggiola parete. appoggiata di morbo calava quando sbarrati nel luminosi, e passo la sera. la bruna buio i suoi raro e frettoloso fischio bimbo lamento, suo nel e silenzio, e lassù acciottolare in di solo e un stoviglie, allora egli teva smet- s'alzava pianto diffuso occhi qualche il violino forse aveva di traversava qualche alto, tra cortile ordini cinque sugli impiantiti sonori, il del voragine e acuto un di sommesso rientrava in casa. Era li accanto, Dentro, nella mangiava, camino, per studiare, e la la a piano prima stanzetta, dove sfaccendava cognata cena. scriveva terra. Di anche intorno là, la figliolafingeva biglietticlandestini. si al di di il tanfo e tavola al Egli di dato fascio un un Erano lacunose, che di molto trasloco un a del muro Da fulminante, quanti — sua traverso a anni! più a vistose lungo, cognata che e mondo un una sottile data dopo e chiestane le sua lavoro. un fettura di Pre- armadio le la fantasia ogni trasportato di in un di ; viaggio sogni, pieno fascini più belle drammatiche e faceva a e trambusto nel visioni vita grama sceglieva ne cassetto vano quei giornali ave- — meravigliosi, pieno Egli tosi, sedu- E, scompaginate dell'ostiario, avevano quella sera a colori. a in fondo popolato di straordinarie semplice paralume ragioniere un dra, qua- appartamento. suo allora dolcezza. dal prima, tempo e mente fugace- verde. annate, abbandonato aveva il sotto cartoncino vecchie certe si trasferiva alla tavola mezzo giornali illustrati di caldi tavola alla sospiro, cavava gran che qualche tutta di grassi vita pareva sua stessa in si rischiarava cappello chinese, e sé il lume posava che la camino, avvertire camino dal requie di piccolo lume petrolio del senza dalla odori quell'ora,tra quegli in E 101 figurine. Le e qualche commerciali^ lunga forbice, e tacoli spet- ignorati. illustrazioni,le dopo qualche di gico, ma- ammiratele spiegazione altra le alla alla figlia, staccava, prendeva CQminciava il suo 102 della morbo II virtù. Ritagliava. Allora saltava vecchia sulla davanti ritta Antonio. a su una i in ma di prospettiva della e immobile, zioni. illustra- perduti dalla cipale, figura prin- vittime sacrificati, fatale ; quelli prossimi e nascosti modo anch'essi erano e andavano paesaggio personaggi lontani; qualsiasi si fermava tutto, s'intende, delle Gli sfondi pure Faceva, invigilare l'operazione. a zampa, 11,grave calva, e vicinato. tavola, poi E restava Ritagliava: non cosi della : una occhio un gatti del di tutti i amica seria, il giro tutta da cornacchia, guercia grande la cornacchia tavola della delle sovrapposizione immagini. E di quali scempi Ne viste. venivano Parevano fuori reliquie inverosimili ; erano di gamba con lin con in alla sua tagliata di quarto quel meno vita Ma il del Allora colla,e anatomici uno tanto che bili formida- di addome, serbare a del mano veniva faccia mezza occorreva la fetta : una spicchio naso: e una mai non esplosioni lungo, protagonista fuori nista. protago- quella da solitario,seguito in ogni in gesto, obbedito ogni priccio ca- suo profilo. entrava la di insanguinata del avventura mostruosità pezzi per strage, intatto, libero bici! capaci quelle for- eran non in campo il pentolino della figurina,cosi isolata,dopo qualche esi- Le tazione e parete in qualche già di umanità attitudini! Qua, e leggere vi la truffatore c'erano che il truffatore rapporti della e modestia: i medici da altro altro e Alcune freschissime; vita. a solo giustiziato, farsi a st'unico que- tale capi- ecclissati,forse belli dei : le per fezionati per- troppa civiltà. E poi loro esploratori in « sacrati mas- gestatoria; essere li in ingialliteo annerite dovevano Altre mosche. da fino quelli erano E il non a esecuzione una ; Pontefici erano documentata storia accanto, e altro. e Altre di colore. Li gislativa le- poliziotti:tutti i dai leoni ; negri tanto vilipese dalle E della figure anni: da : li star non i su, di Camera sociale, ridotti s'erano azzannate » quali in atto una i e elettrica strumenti domatrici ! E in esisteva. convivenza per sentanze rappre- internazionale, dove rapporto. Più autorità strane sovrano ad non d'un la sedia un innanzi l'arresto con che raccolte di la Camera ma ! E erano maestà discorso un sulla quali insegnamenti! con c'era incollata al camino. n'erano ce 103 veniva prova, faccia Quante figurine. quelli di giorno lavoro i momenti pensava fresche. innanzi. : un più con desiderio vivaci Alcune Tutta lavoro belli tutte e più meno: ancora poco: dal da galleria di della una tosino. cer- sua confuso, 104 II la mattina quando sulla scala, sul In dei della moglie morta quella per grassa di lingua colpi del palazzo le lavandaie difiBcile faccenda delle le per La che nastro col tacco in in la bugie per perder l'anno, d'un inquilino la fontana, tirarla di di Carità. riscaldati,un sempre di metallo. po' su, approfittava si stivaletti quello, inven- faccia un la colazione sdruscita, e tornava per una con la mattina, e gli e pel meno l'ascella sporco ora Andava usciva ne storti. E e venuto vaiolo. Se questo farle Congregazione seconda, al collo per e la giornale, attillata un alto,sudici Ora, appunto, dal lei che casamento, niente. di libri sotto intorno bugie occhi colo zoc- vicinato. faceva la condotta. paio un ritardo, ora tando di e rella so- riosa, impe- e appunto del ripeteva e per involtata un una del e chiavi, sia per non casa, alle commerciali con dicio fra- terrazze. in figlia, francese cognata: autorità, era sua lo straccio donna disciplinava,tra sia • : a pettegole la tutto a bocconi inruvidito. gradini pensava dominava quasi ripassava e passava casa, sulle virtù. presto, buttato marmo che E della morbo e per della bontà recente, impiegato Un gigante piccolo naso : non alla collo me, enor- tutto giato man- II morbo 106 Tacque della lì momento, un virtù. intorno, il delle lavoro lavandaie. A — sere.... E e la serva e sbattere, con e avevano gran tonfi di le tutte che nello furia Antonio e dopo, una della grazie stanzino netta don- una sera, d'un tipografo, entrava portiera, terreno: a ritagliava, si che torcere a schizzi, sulla gran scala, moglie quarta nelle era ripreso schiume. settimana della sor tutte iridescente Qualche in mica — pietra e Ma il francese. imparare il veduto ma sull'uscio ritrasse chiamò: — — Sora Maria! Che volete? tutta camino, — — — — — — — E presa Potete Ci ho Volevo venire la padella voi Ma il — da parte, non non un posso. minuto.... posso. l'altra diceva a cuore. malin- potete entrare? non domani, fiamma. foco: cosa.... brucia: entro, mi Se sul una Allora, domani al momento? un dirvi davanti lei,ch'era dalla arrossata lascio, si Se fece — si fa còlto e le tardi: il momento aveva domani. buono, detto, esitando — l'aveva un po' : Perchè — la vostra? nipote — Perchè — Be'.... la ce prima la nipote E su, il che le e e' è che qualcuno si lei rientrasse, padre disse: po'. È un vai quando che — Dimmi — mandate. mandate, sera, chiamò la ce non chiacchiera. La il francese. gl'insegna Non — quell'omo lassù, da mandate, la ce 107 figurine. Le che vero cavaliere, confidenze? delle prende il — l'altra, pronta: Non — è r hanno Me — — — Non è Me r ha tu, su ci non dopo più. il francese chi da ? vero detto? l'ha l'ha me vai detto? intanto, l'insegna? me te, E detto. se ci hai voglia. Su vai. Non — È te chi l'insegni Te — Chi detto l'ha te detto. vero. ci non E — Chi vero. una ci Che vado. pausa: — me Tanto ne lo importa? so chi — te E, l'ha detto.... Chi — vai ci E non l'ha me più. detto, me — c'era più andata. l'ha detto. Su, non 108 11 alla fine del Ma, Perdeva spicciasse strepito studiare? E — Non — E ci E le Una di nipote ci sonno, Dormo. — e le profumo: forse ciondolo. — un zia, le d'oro, E la fare, giù. Rientrava con un diceva: domani. per volta, gli zia. Ho — tornava occhi le con brillanti,e sulle errava sora aveva ho E labbra un sottili. con profumo mostrava un diceva gli occhi e di là col subito : dormi? occhi. gli scendendo, acutissimo. una nipote, spalancati non una E, catenina trifogliodi con andò al letto della sonno.... chiuse che Maria, accanto portò seco, sera alla là, a badava. volta, la una Ho — subito giù. di poi, ogni che sorrisetto la Ma la stanzetta notte. lume, vide, passando che subito Buona po' accese un Nessuno Ma scendesse e da altro si coricava. guance cavaliere. chiedeva — ho sonno. gran certo dal tacchi: di francese, quattro. notte! Buona — in Attraversava il vento. gran un Ritornò lei, infatti, tornava come . si virtù. della bimestre, l'anno. patto che E morbo smalto naturalezza: ventata dosi accostan- da collo, verde a Le zia? Vedi, — è? Che — Non — fece — chi Una pausa, tu — E perchè — Perchè domani — — Il bene. Gliela E ricordati che Sotto il nella lucide una di cioccolata E loro quel su — di cartoncino dimora — intanto, su sei. verde un per di cento cielo cosi che po'am- un po' sghembo un ferro, figurine tutta ritagliava. accanto, di fil di neanche prendere che capito. variopinte di devi non stanzetta stelletta sua intanto rido. po' abbruciacchiato, un E prenderla! sfacciata Ho paralume maccato, sulla lui, bene. padre, prenderla? ridai. Va da peto: im- con presa? dovevi non Poi, minaccia. dovevo non gliela Va — di l'hai perchè spillo uno — grave E — sgarbo. con dato? l'ha te Il cavaliere. — quella ? vedi E — 109 figurine. adorno di tro quat- si ricordavano d'argento e odorante ritagliava. gran il pozzo occhi limpido profondo di fiamma e quelle violino di singhiozzo del ; su su stelle liva sa- cortile su, cosi chiuto oc- verso pure. 110 morbo II L'indomani, colonnello della la mentre virtù. dall'ingegnere e posta della E traverso, la levatrice, tutta alto in le e mani nel nastro, affaccendate di di prima al mezzo coi affannata, i tra difficile una dal usciva, ne cappello, in la portare a dell'ammezzato. pianerottolo saliva aprì l'uscio si mattina, Maria sora per gomiti ciuffi di appuntatura spilloni. Vide la la donna e si Sora — Maria da parlare, L'altra ho ha Maria sora notte, tutta fa niente non mia.... c'è e : cora an- v' ho — chiusa tutta aspettava, fretta: gran penato spicciata. Ma salutare. senza una e sul terzo si fermò Quella mia, che s' è non l'altra rampa, volse, attendendo, poveretta una saliva già affettuosa. chiamò, gradino che (la levatrice le antipatica). era Sora — — Maria quanto Ma mia, mi tanto dispiace è inutile: regolarvi. È meglio altro. E quello che che E siete anche è le prese lentamente che se fatto è donna una una e — mano. nella ve la di ve lo L'altra del riva s'intene- spiacere! di- questo saprete lo dica capace.... tasca darvi almeno nessuno fatto,e le voce io che lo capite come cun qual- dice, tanto, da voi : voi — la ritirò,e grembiale. la infilò Quella — l'hanno l'ha La lo è scese dico? Povera lei,mica vista, e m'era davanti e Non c'è l'ho che gli che? che neppure che è fatto è fatto che cosi è Vi Del ! Che : e una come sora Maria sbagli ? Se vi resto, guardategli voi, dolore volta mi mestiere! questo così. lete sappia io? Vo- che è stato per tanto, quello dovevate regolarvi. Ma mia.... sora povera che Ma chissà,quella disgraziata,che — corta ac- vigliacco!... lo pare figlia! E sapete coraggio, siete vi non vicino. forza: non l' immaginate. me, Almeno voi più che coraggio ve da qui congestionato, taceva, con faccio Povera fatevi l'avevo prima guardarla per viso capisca? così, è perchè Maria, sa, — volete non occhi.... : ve non figlia.Si birbaccione Quel riprese So' trent'anni dico forte ieri l'ho incontrata c'è. E non mia! povera Già: Ma l'altra,col la levatrice Ma ve dispiace! Perchè mi cose.... fermata, rovinata! E come, — cattiva, parso. niente? l'ha ve è dubbio, di fece e Maria sora quanto certe e ragazza, gradino un potete immaginare anche infame.... dite ? che Che — birbaccione — Maria Ma — Quel rovinata! sora !...ve figlietta figlia.... povera povera rovinata! Ili figurine. Le saperlo. io scappo: tevi spasimi!...Fae senza plimenti.... com- E Ma baciarla. tentava donna la levatrice fatto E Le si tirò E E la allora l'hanno ce soffiata voce io: almeno Birbaccione mese. ostile. pure — dico lo c'erano. ora imprecando: poi, voltandosi, con Ve lacrime Vigliacco! cavaliere! — virtù. indietro, andò ne se Birbaccione! — della morbo II 112 : almeno.... Roba infame! nel da quarto zarlo!... ammaz- — La Maria sora tasca era l'altra,che e nella mano una corrispondenza, il fianco ammazzarlo da Roba la teneva giù lungo — li,con ancora bandonat ab- vigoroso. ! fece — anche lei, rauca. E caddero lettere le infilò un svolazzi irresoluto, con la tromba della scacchiera e un lungo: po' Era di consulta Quando la sora di là, celestino la se chiaro: volteggi traversi, giù per sul pizzo, in rosso Stretto lacca, araldica. signora la prese la mise andò e dell'impiantito. bianca la ragazza Maria e ringhiera, glietto bi- scala, fioche riposò, laggiù, sulla e nera per della vano Un sparpagliandosi. bene dell'ingegnere. da tornò per un scuola, in ritardo, braccio, la trascinò davanti, con la faccia in 114 II Di — E — Lei di brutte. cose L'altro, scoppiò. Buttò le coi curva, — — lo Un del dite? proprio Proprio — Ma — la Ma Se sul e viso, cosi.... e lo ce forbice tutti,ce sanno capito? — il martellare che tintinnava. il cavaliere?... chi donna ci si tenne non siete omo ci divento avrebbe voi ! Ma matta! ve Ma lo dico pensato!... — più. che che ci sangue siete?! omo io.... se birbaccione.... ero io.... l'avrei ! ammazzato alzando ritagliare, lui, stupefatto. Avete io, a quest'ora, quel ero — è. E sulla io, a quest'ora, ero se Io da il cavaliere. che avete?... e nacchia cor- manata una udì, nell'ombra, guarda! Allora — Si robusto Ma fece — casamento. silenzio. — con figlia,cosi, così che quello becco via la - collera: Ma nel lontano tavola, gli ruggi sulla vostra sanno, spazzò - Sapete? Dico — la lanciò e pugni che cornacchia, gli strappò figure ritagliate dalla strozzata la giù la rin«corse procellosa il capo: — forbice la virtù. — alzare senza ditemele. mano della morbo Ammazzato?! gli occhi sgomento. — a ripetè lui, piano, colpito, guardarla, pieni d'un torbido E Maria! egli » Un Solo. l'altra e lungo, a venatura risaltata del prossimo. lume E lui saltò che mano di d' occhio impettita: poi improvviso, L'uomo fu in piedi Il e E straccio Sentì r del si levò fissò,sospesa, col bianco. E, di busse, padre la ragazza ; si levò senza senza ancora scuro, un po' più tardi del po' via. Poi gelo tirando il marmo, con la un nella sola nei scendeva polsi. Era scala: seconda acqua. giù, carponi, grondante, un delle andito, pulire stava mentre quella quieto. via, ch'era pomice, senza a pida, ra- colazione. Spazzò a tornò beccata. gran prima addosso anellato paura per assai senza cominciò ma una portiere,invece, solito. La la mano, sfilò e rumore, libri giù ritirò L'indomani, aleggiando, tondo giò Passeg- li sopra. nuovo immobile. posava unico suo e chiarore dal lui. intorno, zampettando saltellando mano la grossa mano, forti ombre una tavola. sulla quella su di seggiola, posata nell'ombra, era cornacchia La sulla curvo giù ciondoloni, sora « solo. restò po' Considerò chiamava fuori, qualcuno di come, 115 figurine, Le con in mano lo il cavaliere. l'acqua fredda? 116 II Si levò del ma lo » che, di già alto ancóra vedere lasciò I cani apostrofò cave la ostiamo! lo a fuori studente lo di baritono additava : in cane un di finta portasanta » le forbici preso dopo scelto lungo e La cercare Si diverte che gli coi giornali. lungo dubitare, su di invelenita: dei casa. aveva il lavoro. andava sbuffando, gonfia il lascio e e incominciato cognata questo ritirato in Antonio, più tardi, s'era sor Aveva omo! restò perchè, uscendo, lo zoccolo ! bambù loro. E gli e — giù desiderare a esercitata voce con canem di idiota: sua tornò c'entrava? Che E era rientrata. vaso fu piano illecita intimità Il giù, l'enormità straccio, e il comodo fecero con Olà, « gradini più certamente Un mattina. quinto — liere! Cava- scendeva. lui. E misurò e figlia era servizio — due sceso appena, signor « l'occhio,mentre con lì secchio la se quella del disse non quasi quanto Poi, lasciò linea. tirò,su, : collo. quel Il berretto; seguì virtù. della scostandosi lentamente, la visiera Notò morbo e giù per bile, e borbottava, — Che omo ! ecco pupazzetti! A succede! Che omo! cucina, la dandolo sogguar- velo lì ! che quell'età! con la Ma cornacchia, mai riusci capire a che perline fitte,di le di in già Era stralunati A di là, nella E volontà lui, quell'uomo, Era rimasta era ed dramma un freddo, che a di « un L'ostiario era? chi Presidente un di bolla colpire. a atroce dal quella quell'assalto urto, senza occhi : assegnatole posto buffa alto. il braccio e vittima suo parete. giovine : al senza ! a feroci com'era E in e : alzato La al pagina, sua solita traverso lama cosa? che disegnatore. nemico di lunga una colpire bieca tarchiata per stra la mine- colla la nella Solo cappello e mattonato l'am- beccata. una passò piantarlo parivano scom- prima quando confratelli. figura una armato a dai lontano mezzogiorno, lui e succhiava le fitte e perchè azzeccargli tavola, andò e pupazzo, Ma di lucide rumore, non quelle Antonio, sor se sedia, fossero lucide del terracotta prima era diamine senza ad la sotto giù, e lei arrivasse Poco che ginocchia subito che ch'era venivano tra 117 figurine. Le belve di L'autore repubblica? passionale? la parola umane? ultrice Uno del d'un Il di tentato at- gonista prota- quei cronista " vendicatore? sostò con a lungo occhi davanti vaghi, in la templandola figura,con- estasi bonda. medita- 118 II Ma, un altro già si minuto era L'uomo impeto, ci e convulso calcava dalla tavola, forse — parete : e tremulo. e indietro quel lo rilevò precipitoso, il sopra braccio, suo con pollice duro Il coperta. Madonna! presto, della la padre, mangiando, — zitti. Al e scodella la figliuola, c'era la per fecero mangiare, della fantoccio si staccò molle alla via, : Su — del — arco, tornò accostarsi armato che buttar da era là, lui,per scarsa in pendeva A di brontolando minestra la il braccio colla andava cognata toglieva quando la la come virtii. della morbo posto minestra, guardava pre sem- fisso. il Dopo, Antonio sor E usci. per tutto il giorno ricomparve. non Arrivò affilare sulla e acuminare bene. per E non E ne più la fiamma l'ammazzò. del a ebbra si e lunga sua nell'osteria E del a li, proprio gas sera. collo Cavaliere, rincasava, la s'intanò che fitto,al il quando bene per Poi, usci fitto sempre, piazzetta, dall'arrotino, bice: for- l'angolo. sul- pensato Cavaliere. buio, 11,nel di vento, aveva fece e enorme porto;ie, il sor cido plasotto Antonio buchi. possibili Tutti i ì 122 morbo II come pare, vista in tre con dall' sempre, d'un' isola deserta nome di Sua virtù. ipotesi del naufragio dal e dovere Maestà: lame quattro o della nizzarla colo- temperinone un diversa di dì in foggia mensione di- e cavatappi, lima, pinza, lesina,seghetta, forbici,allacciabottoni,e tagliavetro : perchè di il momento che Il mio amico si caricano matita arnesi questi in è colori,un di uno indirizzo: con di tutti dell' valori, foglio almeno un gomitolino un fazzoletti,un fascettina cerotto, cettina di una garza fialetta d' ammoniaca velenosa ammoniaca, Il mio del : per amico calzone di spago. le e' è niente tessere vecchi E poi tre o tro quat- idrofilo,una rotolino di iodio, una boc- mai, tura pun- di sa porti passa- di una meglio della punture). Savelli,in foderata bollata, sterilizzata, un si senza o sione, dimen- di cotone (non non (con varia d'armi, di tintura cuino, tac- un blocchetto un di buste bioccolo tina mat- cobolli qualifiche),fran- e di carta riconoscimento, porto e una nero, inchiostro), visita titoli senza i che lapis copiativo, (tutticon la carica e uomini lapis un a fogli intestati,bigliettida di quegli rubricella,un'agenda, una viene — stilografica(a cui ogni penna perfeziona mai sa giovare. tasca, oltre salvapunte), la di può Savelli due a vi si non — scuno cia- una tasca d'impermeabile posteriore (perchè il Tutti sudore ogni mattina, la delicato da niente, al Ma, ti non in tasca? perchè te di tasche sfumatura, per le sai as- nellino gra- devi porti virtene ser- tori caricadel speciale mio sostenere amico del cose vuoi gilè: Savelli è fino ed agio con carica due altri speciali, studiate diavolo un della pallottole del inverosimili Che che taschina il vestito tutto sa fottuto. ne (in una capolavoro tutte sei le sette che bastano, si non organismo un momento e e scusa; è smonta, casa, po' di polvere, un e ti s'incanta — di ripetizione a una puntualmente verifica, perchè, e gli basta : ossidare) porta a d'uscire prima pistola 123 ripetizione,che a lubrifica pulisce, possibili buchi. glie l'abbia non magnifica pistola mai, i un alla estetica mento). equipaggia- suo fare? battaglia una campale? Non — molto si svalutato spessissimo, ti ci Oggi farti il con eccidio « un « dolorosi " : oggi, incidenti tuoi sette non ce colpi, l'hai: clie Se serio. ". ti o nove E se, Prima, a posto. cominciare di piazza, dieci morti hai quando fottuto! altri — a della pensi, prima tirarne Sei stavi per tumulto un serve fai? tu ha guerra fuoco. in aria scarica, ferito, in un guerra, da arma botta una sul La caro. d' colpo una vuole prendere mio mai, sa era sono finito dieci, i e Ci si presenta, libriccino un ultimi che baluardi Indovinate — La — Sono — tra più riesce — — è merlo Bravo col Ah unica di faceva mondo! con no — Si: lingue? le — esplose: indispensabili morbido, Trovate male, suo Giovane, — del bretti li- un per quasi longitudine e tascabili, pronte le sempre le gate leal una vecchia esempio, per e signora che nessuno capirla.... a morire ballo.... perfettamente Frasi spiego? Mi si sente che prema su- Voilà! bisogno. — e di latitudine marocchino in la rimbambiti.... per Tutte e persone differenti. gli fa: Finalmente lingue più elementari capirsi o capo. le tutte ci e per sorrideva Stupefazione. Bum! frasi carnet un del viso d'assedio vietano gli adolescenti.... cenni modesti nel mano, con cos'è. che Savelli L' amico Savelli, stretto perfezione, Filotea.... per ha in ancora della ròcca V amico cosi ormai chi virtù. giorno un piccolino di l'orgoglio della morbo II 124 ma e ! Ma la vecchia signora si lascia segreto ! allora, allora, universale! e mio graziosa! buon Savelli, la lingua Tutti di Savelli: Entusiasmo Ma — in qui! Eccole Esperanto! È quello devi giovane l'hai no! grammatica Ah — si! la é te a lontane, che lingua e ti ci appena appena Ma — una cerco studio. grammatica!! libri: nei studia contrade Savelli. la me e incognita, giunta confessò, — amico il mio confuso, mio! amico cuore, libretto? nel Veramente — del da Quella bella! Ce la se destino del e vuole! linguaggio Macché Volapuk! Macché parlare, vie le per il Esperanto! Volapuk! — appendice! caro! no, 125 possibili buchi. i s'impara Quella lingua parlandola: si non per tica pra- ! In — subito imparassi tu — — la volontà testimoni e davanti — — singoiar Bada — — Ce che lo si ».... primo magistrato la afferma in presenza coniuge dei cittadino. lingua appunto sfidi il dio per parare im- Amore ! tenzone! quello faremo che avverbio perifrasi ! ! tu Sciagurato A al le usare a tragico Si studia Storie! — il candidato del « che l'avverbio.... Certamente: Appunto: si dice come pratica. vorrei Savelli ! Non amico guardia, di far cercherò Ebbene: Dici?... — è un soldatino rientrare! — fuori concluse dri.... qua- con 126 II morto gesto d'impero un che è E il mio custoditi in se uno subito E diverse, se e si l'eventuale fare colpo completo. Ma — se e il per qualche oltre — — taglio Non sa capiti Una si cosa da Stato debba di vuoi una del delle tanti si bigliettoni, quaterna italiano? miliardaria presentarle,con un che da vuoi due un sbancare fidanzamento del vai non mai.... sa acquistare sicura giornale lire? tesori, cosi, su di il genere, sapere? non mai, se possa, cinque non occasione una tu non fartene mai, spenderci buona con ripartite, s'intende, ebbrezza il folle Ma pressoché caffè, le sigarette,il tram, altra di velli, Sa- amico somme ladruncolo vuoi cosa tasca. il mio porta indosso perchè c'è rompe, mamente, abitudine, modestissi- favolose, opportunamente il ne quest'effetto che quale spende, per pure se nell'altra vi dirò che la sicurezza (bello, vero? non chiali d'oc- e porta indosso, per uno il ricambio preterizione?) chiavi Savelli amico dirò di doppioni perde ne vi il dei tasche pronto non Savelli. il mio che se dico virtù. quell'orgogliosissimo pedante amico vi non della che piedi? tlantico? transa- il poveretto tino repen- Massachussets, fulmineità ti che americana, Tutti anelli tanta il ti ho cura di tempo Non — un salto sa mai. Fa' vetrina la di lavorati sei in E metri no Il la si batte armargli col mai suoi raccordi, d' interruzione, tutte delle ventiquattr'ore riesca è possibile, a farlo un di sonerie le tutte Ma garlo pagliono, vo- più cui vetrine! amico Savelli gliene se Casca sua di almeno almeno sempre di di di non al canica mec- segnali, d'allarme, egli « davanti congegno irto ha ! vamo, arma- coglierlo, impensate della corpo cascare? in Savelli contrappesi superiore, di tutte a ti ci lire lì, attento, quadro: veramente scambi, dito, un delle Inutile. sempre perfettissimo suo erti amico mio di infiniti Sta ». mio (oh speranza volta, impreparato! sa cri- quei figura rottura trappole !) nella ritto, lui, coi sciare sfa- di di uno cinque le sempre succeda buona una con — anche ci non : noi una che no? quadri, che altro conto ti Ma capiti? avrai casa, che ci fai mio! in Inutile si a dell'interlocutore. metteva ti ci negozio: sette curva: amore No d'un 0 subito. Naso che esemplificati, fare si stalloni vuoi cosa 127 casi, piuttosto eccezionali, nei anche Che regali? e possibili buchi. i di di novelle ma- proiettate eventualità giornata. Bacco, una che non volta? si 128 II morbo E virtù. quella notte, appunto d'estate! notte stelle che volte in della con almeno cielo un soltanto città una del capitale progetto, io ho privilegiata e il fallimento e di Maggiore, bocca, cappelli che bel la posizione sua storia nella e segnare, Savelli, il trionfo previdenza di vita una due gruppi giovanili doveva — amico tutta fresco tre, Savelli in s'era — Porta in di per di attesa. vigile Uscivamo da nei boreale il mio lusso un (per la terza, Mondo nell'emisfero magnifica Roma, con italiani), volta, per una e come universale, può permettersi in che nero fiducia piena nazionalisti ah — a Che al braccio. silenzio disse, giunto di noi Qualcuno ! — lentissimo, sigaretta passo sotto compreso ! in quel punto: — — poco Poco sicuri chi per — E un Posti va giusto fanale, la giro quel punto violento un darsela uomini voce di a notte trambusto, in gambe avanti senz'armi.... vediamo, gran con (dov'era alloggiata un con di gruppo furia, ombre chiamava la — laggiù, sotto nel scomparire e donna, debole, si slancia destra in già replicato Savelli aveva — scompaginarsi persone Una in sicuri, questi.... mano tutti di buio. aiuto. alla gli velli Sa- natica onori la 130 II morbo vi squagliaste, io in pugno, donna: quasi — infatti,rovesciata il molto ti sei fare: come? Ma Ma salvata era il tuo della che andato normali. era il tuo — al Era donzella del il tuo Son e non più cose direi quasi ! grande giovinezza? diritto ; la e salvatore della letto romanzi tua Il salvatore salvata cinematografo? che dovere.... Lasciami dire. Di'. ti trovo Dunque: bella, elegantissima, dietro canaglie — diritto! s' innamora hai mai non che — donna, giovane, una innamorato! appendicite francese, nella mai li interrompermi.... non s' innamora come? — di voce panchina, una sopra fanale, ti trovo, quale Lascia donzella sei quella pistola bella.... Della che Ma la con rammentate? sotto bella, — avanti, si sentiva dove verso vi E — — buttai virtù. Benissimo. — ' mi della la imbavagliata, schiena, e s'erano Provvidenziale al nostro ! lasciacelo gate le- mani le Sola. semisvenuta. squagliate giovane, donna, questa Quelle arrivo.... dire, senza false modestie. — — Io, sempre Naturalmente: offensivo.... la impugnando non si sa rivoltella.... mai, un ritorno Tutti .... fatto .... taglio ed che le stringeva i due chiudeva la chiusi, e di fuori bocca si non polsi, e lagnava la mia brava e.... po' brusco, Non salvatore, mio come caro : dirtelo. niente avevo Imprevidenza — che d'ammoniaca permettimi — fune pallidissima,tiro era Un cui voi avete su blocco, perbacco! gli occhi aveva fialetta — in il fazzoletto poiché più, ritiriamo taglio la — temperino 131 risate.... tante Che — possibili buchi. il famoso cavo — i di meglio.... imperdonabile ! ci voleva un sale.... Ah — ! no seriissimo io — porto non necessario! — la A buon con (impeto prontamente torce il mio tagliò netto — amico che me d'ilarità represso). E Savelli, lo tissimo stret- torio, nell'udi- infatti,la gnora si- la bocca.... diritto ! era seconda una aggressione tua! — .... — — — — sospira e gli apre occhi.... Bellissimi,s'intende. Ah bellissimi Ci fidiamo: La signora s'avvede di — forte a un : va avanti. mi guarda, tratto spavento Altra davvero e ammoniaca! della cade ve lo ancora garantisco. trasognata pistola,ha di nuovo un in ; salto sopras- deliquio. 132 II morbo Naturalmente: — la tasca si non tirare per è la il raro in mettere portata di a non su metta di cura sempre mai, sa canaglia certa avendo rivoltella,ma Perchè, virtù. della mano. che caso commedia gressione dell'ag- gli ingenui nell'agguato e poi spogliarli comodamente. Caspita! — Lasciate — di Ma — fare. bella una — — E anche Si successo. giovano andiamo.... no, Per — È lontano! donna.... io Insomma: — vai come scarto non ipotesi.... nessuna sistema. dunque, signora riapre gli occhi.... in Speriamo definitiva.... via sorrido.... io le — la .... — un'opera: è e .... carne le negre, .... Non donna tuo chiari) non tanto : ma, mi si sione, aggres- sorriso, pare non non d'una spavento un No, mai tipo (bionda, con rivolgo la risponde. Allora, in francese. il mio.... mai.... o velli? Sa- bella una italiana seconde te, sono italiane? io le — qual allo dal occhi scusami donna promesso siccome chiara, Ma, — anche le fosse se Qual dire: volevo rassegnerebbe — lei! beata Oh! parola in E niente in tedesco. ancora. inglese. Niente. E niente. Allora io lora, Alcavo Tutti universale.... dizionario — 133 possibili buchi. i .... che — voi canzonato.... tanto avete .... in Ritiriamo — .... danese, di più le chiedo e — si come lingue: sente, in norvegese, polacco, rumeno, russo, blocco! in blocco! dozzina una e finalmente.... e Ooh!! — in — ruteno. .... lei E — Precisamente — Savelli amico ha avuto No: — — sta subito paura.... in poi.... ruteno: italiano in poi su tirarsi parole la accento sedere. a brutta sua di pratica lieve un Roma, della sua (convulsione E lei ini racconta : s'era passeggiare vecchia di farabutti, mascherati, addosso, la imbavagliano, — — la aiuto poche spinta, poco in quando gli pagnia comuna si buttano la.... governante? Scappata via. Vigliacca ! Già. in laggiù governante, masnada E La forastiero. avventura a d'ilarità simo, parla benis- uditorio),che neW repressa, con — che ma Poi? .... — meglio, ruteno? prima — a gran in che trionfo,il mio in confermò, — dice mi una Sempre — ! — ruteno? in risponde E siccome m'accorsi che aveva un 134 II fuori che escoriato polso di disinfetto — di francobollino di lì per parte. Allora .... .... di meglio seta fuori lei, di' Ah! — poi E E una temperino.... tutto di riso abbiamo il sporco di bell'abito suo polvere, gliela e stemo si- la pinzetta, glie come po', un mi ti come tiro porgo guardava? Come guardava! poi l'accompagnai Veneto; carrozze a non ! E poi....Stasera mi anche Tua? per alla guarda si pensione, piedi, passo disappunto Che E — da staccata ? perchè — e scappare ! parte di via — E prima. come mago — s'era aveva inchino. E un di preziosa spazzolina mia la colpi era nera un — il fretta un la borsetta Raccatto noi, stupidamente, due con e — — applico volte.... tante con maniglia ricavo io cui su — di la voi.... quella canaglia nella terra che accorgo ci via. e che d'oro maglia lasciata mi cerotto, cui su pietà! rapidamente, .... tirai po', un iodio, quello abbi crudele! Basta, — sanguinava le tubetto il mio virtù. della morbo accertarmi ne se poi su passo, a dalla cetto, brac- vedeva. ? aspetta. Vado che a tarla: salu- l'emozione.... Tutti .... lersera Ah — molto è è bene polso che E senti: il completo ? po' celere.... un le faccia tu accurata, Non — Se — il mio che esclusa ti dico amico la sita vi- una delle quadro E tualità, even- di noi !... completo acerbo E mai. concluse smagliante scapolo ci salutò ? nozze — riso cosi un con di fauste certo non tuose tumul- con mano. due guardarci potemmo in faccia liberamente. ridere quando ma di si fu alla di noi nessuno nozze, gioia è preveduto allora Ah che bocca strette delle quella Savelli sua l'aveva di il cevoli, spia- conseguenze Sempre. — e avuto aveva allora 135 possibili buchi. abbia non sua, — i dare un'occhiata partenza volle al pel viaggio rinunziare bagaglio alla di casa Savelli. Ci facemmo Uno spettacolo ! dell' dell'uomo La non lui e spiegare minutamente. tutto non da accompagnare per hanno cui che veramente stava parlava sicuro uomo le segreti e sposina so Lui sottosensi sé del e a possono avere magnifici: ma agli occhi burloni. Caso sorprese. sentire, sorridendo, in fondo stenuta so- domani, prestidigitazioni del non lì di l'autorità con con fici: magni- II 136 Non e r sto che tutti i favolosi : li dentro Non in vi della dirò scatola, ai in piccolo c'era comoda materassini fornelli di combustibili, con lumi, e chiudersi da e uno seggeri pas- primo d'un caso, gante, ele- letti con da cuscini il per di smontabili mettersi in ghevoli, pie- bole bam- bagno, larghi depositi tavolini e di dei il minuti, di caucciù tipidiversi secchi tenda, robusta, minuscoli, vasche grandi e mule for- prossimità (per in venti montarsi da viveri, previsione in o risorse una trochiusure con- con dell'abbandono e sensa li,pronta, di in mese, aperta campagna centro e insieme provvista sciopero improvviso chiusi » iniziati. non un per mai sa rinforzate combinate segrete indecifrabili si serrature quelle con di dell'intero quinto non « possibile quella montagna buon un occupava bagagliaio e in il tutto specificarvi,ora, a impossibile preveduto bauli virtù. della morbo e liquidi e tasca giolini segcome giornali). Lascio di andare pronti per mettere a si presenta, l'eventualità d'uno questa) farmaceutico parlarvi al d'ossigeno pei che chirurgica primo operatore per disperati. volosa, fa- armadietto con frattura,e perfino casi genza d'ur- busta l'occorrente tutto d'una del soccorsi (tutf altro scontro, completo, disposizione dei la una da che prima bombola stemazio si- 138 II signora): che Misericordia! — (a noia! buon viaggio, cosi? E il braccio volta. prima sinistro Tutto — lutateci Sa- fazzoletti). viaggio! del — braccio il mio i secondo per felici! mio amico rivedevo, reduce, pel Corso, che Savelli buon viaggio! noi, a di tre men- viaggio, Siate feci, infilando — sotto destro pensate tutto! mondo, alta, più ! (sbandier amenti Venezia — di il noia, allora, buon Non dimenticatevi Buon E muove) Divertitevi! carità! che alta, sempre voce si il treno colombi! virtù. della morbo piani la per biliti presta- ? Tutto! — la che Immagino — sarà legge Si — quella roba, del il carico notevolmente una tutta parte di quella roba più gran Venezia, Ma sorridendo. lui mi po' preoccupato. un parve rispose — rimasta dello che almeno o aggravava direttissimo Roma- inapplicata, proprio come Stato. capisce. L'uomo prudente fa le tutte ipotesi...; anche — .... campo delle Ma sentivo un fai? più impossibili, per possibilità.È naturale! le che, andando, — gli chiesi — dove spingeva da viaggio. mi porti? nel — mi di articoli grande negozio restare verso — Che Tutti prendere valigia?! faccia. in Già: — l'ho.... ho che scoppiai io, guardandolo — come?! Ma — completo voglio accompagnami: valigia.... una Una — 139 possibilibuchi. Franzi: da Qui, — i che tipo reti.... sulle accumulato visto questo ma quell'assortimento con ce non cerco — Entrammo. Una — robusta: cuoio: piccolo corredo il cuoio, maestri « detto felice valigia da della dell' ai di colpo sposo fuori esaminava per parte, cioè la genio ! le e, nel Ne Senza un la poco più sorpresa certo Il mio di ». un di eccessivo la — fuori la partire tre con me Savelli, la cercava signori. La o moglie di dover della sono se come amico mese, Si, sospetta trattenersi scena: morava: mor- e dire.... che c'è ero stesso. pieno cuciture, rivelazione. lui finge quattro giorni: o gli inglesi! gli inglesi che uomo un per banco, apriva, chiudeva, al patti giurati, annunzia sera, tre di : — ebbi, guardandolo, avesse chiusura: questi lavori, non in Un buona star ....Eh — lo da lui, li mentre palpava io : centimetri sessanta un una con necessario.... il puro E d' valigetta o ligia va- infedele domani l'in- partire quattro giorni, un treno della notte, ritorna. sforzo vedevo. di fantasia, io L'uomo che, struivo co- vali- già cauto, la porta di apre, (non pensa mano in lui la febbre mio, quelle che conta di una, mani, cauto, il mio già sottobraccio Lui mi che la il ancora vulsamente conavanza respiro, nel nel della cuore no che, nella : fece di formula caspita! cui del è « — capace : è non un la gesto feci io,tra il mio : un mai me, cuore della — disse non né gesto vago traduceva sa « improvviso? rispose: si di': ? valigia verità.... mimica, non ripresi — Bè — ritorno Di' la soltanto abitudine sua la Ah! Savelli amico lo confidenza, comprata.... verità: notte? scelto, pagava aveva In — traverso valigia » sì né di la dimmi sorpresa? Il mio hai guardò Bè: carità resta Io, uscendo, feci: gli e valigia questa — becille im- un dunque, e vendetta) Savelli amico l'indirizzo. dava e — dizio giu- a dell'anticamera.... silenzio Ma Tre il pugno tese, trattenendo orecchie a gliene della nell'orgasmo l'altra nel- — è due: stringere per voi. Perchè per che voltella ri- mano, condizioni in batte aspra tascabile fermezza. il conto, vedrete fate libera grosso così gridate — in uomo un cosi se mani! rispondo io,con — Valigia casa. lampadina mano, (Tre giù, Valigia casa. scoperta) valigia in della mano ! metterla a nell'altra mani di sale, cauto, le scale in mano, in mano, virtù. della II morbo 140 tamente esat- ». con tutta ben fatto la — Ttdti perduta, E finalmente effetti che ogni dalla cavare l'aggressione signorina, non trucco, un un rutena cui del di fronte la colorita considerata Maria signorina e dubbio senza come asseriva mese, era averci abbiate e che e l'amica e a « storica ; di nostri, che qui Roma, quando vi avrò un vamente obiettie che la signorina buon di sto, gu- famiglia l'aveva ella, già da a conto rac- impareggiabile madre cui per sapevolmente, incon- colori una donna una il forse di veramente dei uno fedele: non botta una aveva, un' ottima Torino a a ranza, spemente final- mettere a realtà che ogni comportasse non era di cuore, piena la bella era carina, intelligente,di singolarmente vi avrò della l'avventura che po' più drammatici di parata; Savelli amico mio ripromette di là da risoluti amici studiata avesse non gli notturna riuscito Savelli l'amico si (rive- sminuiti torinese, non ma trucco noialtri di rivelato avrò scrittore — narrativa) quando arte sua che rivelato Savelli! di moltissimo onesto ti vada non spesa vi avrebbe prima o questa onniprevveggente o quando larve! che proprio t'auguro 141 possibili buchi. i quasi » ticata pra- qualche mente intera- detto, (perchè giudicarci, noi, troppo male, dopo già ingiustamente e con troppa fretta 142 II di accusati lo che stratagemnia e di molto con sulla Maria, si senti sue ipotesi quella non rivelato mi degli e vedo, qui buon conoscente amici verso nella ciascuno delle con godere a buone ormai per quanto Savelli non perduta. mi è dal ; resta di farvi bene niente l'animo e nativa mente sinceraper non infinitamente cosa affatto e la bontà prossimo, vi non.... Savelli. l'attitudine come dirvi a amico amico profondamente vi quando e, in genere, risulta, quella per queste che troppo del che riescono felicità,se mio delle donna mi e sul ma quadro una non umana gradita, assicurandovi, velli, Sa- noi, qualche fortune certezza amico tranquillamente in convento gli amici specie minare, illu- no, affezionate del giorno di spessissimo tra più simpatica signorina la vostra io di sapere ritejiere della questo, vanto ingenita trucco, sposare educate tutto il il nostro escluso oneste completare Perchè di più altre certe altro,per E mai di le verso dovere un del passato, perchè molto qualche fece rispondere aveva un avrò si tato accer- trionfalmente conseguenze, prossimo e lui non precipizio riguardo, che avesse a faccenda remoto passato noi volta una soltanto prevedute meno non virtù non avviato qualcuno mogli della vigliaccheria) che, riuscito, ma serie morbo assicuro, spesa da che, dell'amico considerarsi Peso, volume, temperatura. II morbo 146 cifre assai considerevoli diciott'anni. In dieci Oggi anni, le il patrimonio fa, anzi, le notizie tutto moltissinao. speso Fino del tìschio la costa lungo ligure, là all' improvviso da nelle di rovia fervato tro- della cose tunnel dopo dopo mi Spezia, donna la in sempre fischio,fumo dopo non Poi, ha vapore applicazioni . anni amministratore famiglia) in ferrovia, correndo, tunnel, due a allarmanti. sommato, drammatiche mia mio dei trenta. resisteva. del (l'invenzione disinvoltura quasi assicuro, ho Tuttavia erano, la con ho ne virtù. della cui fumo, vidi vanti da- voglio non parlarle.... Un Cameriere! poncino e un poncino lei?)... poncino al (prende e.... me a signore. Due un pon- cini. Le che dicevo voglio parlarle non di quella donna. vede: Ecco, Lei annoiato, si, ma buona donna, ma Ora, invece, ci terrebbe riesce Specie se alcuna di a a era, che confermo parlare nel di Le lei. un che mostrarsi a limite della confessi, secca- lo ho parlato mostrarsi dissimulare io Le teneva troppo; non educazione; tissimo. non finora,ci di una indifferente, ma interesse nascente. ho intenzione non Anzi, che sono ferma- Peso, volume, deciso mente la sua sorvolare a Ecco persona. proporzione degli in sforzi riguarda quanto su il Suo : 147 temperatura. interesse che aumenta fa per simulare r indifferenza. Ma vuole, cosa d'una La cosidetta donna donna una capelli,occhi la Inutile d'un tutto per su per il dirle fiato una a Torino, ad Torino mi E settimana. fatale è bella, veloce partito fermai che andare dovendo a ha non fulva di generici o, quanto andare per invece nova Ge- a Genova dopo Torino, a comodo e di nell'intento dopo mi barcai im- inglese, vapore un mese qua, là, a poche qui tranquilli ore un Alessandria Torino per abbondante fermai Alessandria, compiacendomi Alessandria è raggiungere l' Egitto. Mi Grecia, raggiungemmo : quale rapidissimame classe. essendo che, più breve, via alla punto ap- Peloponneso. Sempre la non è (perchè » nell'anonimo, nella livellano un treno, caratteri eccetera: la dissolvono settimana, una posito pro- verdi, grigiazzurri,acciaio,bianchi, indefiniti,eccetera in fondo a scontro? la donna accenno) proprii. È straniera, caratteri meno, fatale, « fatale, questa io che d'uno danno meno dica in che, incontrata donna certamente fa Le scusi, che mi di mente lunga- voco dell'equiin Piemonte . di treno: altro possiamo cene star- paio di giorni. 148 II morbo Non a da bene so virtù. della qual paio di giorni cominciò inasprirsi la corrispondenza, sima, È tra me il mio e dal dare-avere che concepire neppure riesce non gretto binomio solito urbanis- amministratore. prudente l'amministratore che di la prima in ricomincia più ad della dopo « spese « correre pazze » alla « vera paginetta molto fedeli lasciavo la sua libero gusto, di come seguito, io * gli dignitosa, ringraziandolo dichiarandogli e attività beneficarne che : altri ciò per più mio a lo voli merite- me. piovere. S'è gelare Io di servigi oculata Non Caspita! caspita! da leggere, giusto monopolizzare trovavo vantaggio parlo propria dilapidazione così suoi (Lei pochissime di cattivo e » in avvenne di stere esi- seconda. Le non dico, mi e rovina una non di lettera l'altra,parole dei che quando, può non lettera sua annoiarsi, perchè sua risposi con dalla d'una righe donnina) d'una righe una poche : e ciparsi eman- parte possa (senza rimpianti) distaccata Quando ad e visto pioggia prenderei Allora, due mai un a vuol un non finire. : bollenti di cosi ? Freddo ottobre cioccolatino, cioccolati smetterla mica Cameriere ben ! E caldo. ! Lei? qualche voiardo.... sa- Peso, andai: La ne attaccata con levantino un alla Senza superlativamente insieme, di bótte in a lo cortese, un generoso buffa, del se sa, sandria, d'Ales- porto gente intelli- dall'aspetto discorso stesso fallare sfar- facendo, giusto calata signore sieme, in- li vidi in lungo, andasse sulla qualche perto, rico- e salutarmi a Sarebbe di levantino a ventose sue fazzoletti me. per questi momenti, e due lungo bene Lei) la per grosso Vennero I loro a fondi. brillanti. badi. all'imbarco. quella di lettera, rancore, augurio le tutte Torino a di dispiace fatale, (me laggiù, vendite certe spicciare per donna lasciai a 149 temperatura. farglielabreve, quella volta, però, Per ci volume, che tengo a Lei, io, qui. Comunque nel (butti,prego, cioccolatto. suo vedere virtù spavento. guardi analogie, di iniziali ce ne di già fa son nomi fradici — a e filosofeggiarci di da delle donne fare! intingerne m'ha e Io cantato in- sempre biscotti tempo a savoiardino abbiano che prontezza una ricamarci avrebbe cameriere! si di voglia avesse questi con Non che — M'incanta, come di imbeversi qualche la mette intingerli si sfasciano. sopra, belle di nomi no: io — Chi di pescare cifre di le con uomini, preferisco degli altri....) — della II morbo 150 virtù. Dicevo? Ah sì. Dunque, l'inventario feci Torino, feci a della mia fortuna simultaneamente l'inventario che tale che della rimasi ne maneggiavo di mie le dieci sfortuna) indotte a conclusione, oh, vi anni, erano anche il risultato colpito. Le anni fatte mani, e molto erano dieci di quelle (facendo quello, vivamente ora volta automaticamente e mia seconda una molto avanti: maneggiarle cifre più piccole ciò, appunto, per vecchie più fu di quasi assai con più precauzione. La Cameriere! amara... (se ! è giusto,non mi il cioccolato è non vivere, da modestissimamente, che il mio organismo, di dover a o scapolo solo,ma da fu che assai mente, modesta- tutti gli ogni i calendari la ricetta tristezza mercato di anno e ammorbante buon per punto anni tara ditaria ere- acquisito,minacciava blocchetto, per storica nella al vere pol- sfogliando foglio per foglio, numerare, blocchetto ma immune ogni morbo da come addolcito molto in la conclusione assorbibile....) tanto restava di zucchero po' un molto assicuro in qualche : ovvero da gran per con la ricorrenza pel piatto del giorno, di una pensioncina freddo tino appartamen- vivere un anno, signore, spendendo senza un Peso, contando contare, vita al di mi s' No, col mi non frutto che le che dica: del ciò di non solo di reddito ghezza... lar- lei lo dice, fisionomista: dal astrarre sapere Se essere non integrare certa una lo dica. Non zione. solu- di tanto procurarsi io come lavorare.... quel ogni seconda questa lavoro per con subito capisce Ma.... che gengiva una mità: defor- leggera questa per No, signore. » ovvero « suo restava confessa lei infiamma), potessi optare non di conto po' gonfio: è un in fisionomista, guardandomi è (non tenga tanto dalla dall' ultimo accomiatarmi di lei sono accomiatarmi di banca. appena faccia 151 temperatura. solo momento biglietto Se volume, gonfio della gengiva. Ma, ci fornisce un di Bacco corpo i savoiardi farmacista, ex prudenza del Anzi, vero? tenerla in non a gli due bella gialla. c'è che Con rispetto.... di Lo beae: un per cameriere volta? nelle Che sia mani la Cameriere!... savoiardi. le fa questo è rimasta bicchierino si, che E perchè contagocce? un quella Ma che Basta, no. meglio vera, ! questo Strega: prende lo sa bicchierino che cio, tempacdi quella anche gira buono lei, fluenza? l'inper 152 E la vita di Per Però solo in atto l'uomo dei di capi di Combinammo me. io gli esposi pochissime : apposta per da me, un quelle poche, e assai era ma era stri Mini- dei giorno, Lui caso. ritti di- precedenti nato — vederci, un il mio parole, i Granduchi, polizia nate desti- czarista. salvi dei cui perchè infernali tirannide la avvicinare tolto il pane, facendo — tale. fondamen- nihilista,a ex macchine piccoli Padri, dei e Mosca, legra. al- subito. cominciai aveva specializzato in Era per passarsela russi,potei di saltare che la sistemazione ingegnere far che amici di mezzo di c'era trascurai rivoluzione a tentennamenti, senza garantisco non s'era virtù. anno. le certo la optai, anno Per e un un E un io dunque della morbo II di uomo cate sgrammatisubito intelligente e capi e bene. — Si potrebbe d'un che anno, assoluto che caso la casa, in c'è,ma scoprirlo, e da e la con che voi, mi che non in modo me potessi al momento da massima assoluto), io che modo mandasse così lontano a dendo conclu- io, carica potesse dissimularsi (badate: certo gli chiesi — congegnino un — fare non in stabilito per aria, me pensare pessi sa- nessun tamente segree tutta al ritorno? II morbo 154 tropia vostre dì se — — — — volta una pregarvi gioia, anche fallace.... gioia voi meglio ? Mah.... vizii Quali voi? di sono dirò: vi Vizii più grossi? un saprei: non tutti.... po' Mah, Mah.... — di momento un Quali gioie amate — ancora l'uomo, vorrei è mai in morire farmi di provarvi per bestia sudicia che ma — zioni le dichiara- assurdo, dopo sarebbe che — virtù. delia po' un tutti.... Gola? — — — — — — Eh si.... Amore? Eh si.... Morire Si, si. due Anch'io portarmi — — -— Altro statura persona. Se dovete altra comunicare sempre di porcheria. scaglia e e italiano! comunicare dovete peso buon un sono persona, rebbe piace- s'intende.... di altra a a in vostra me casa. vostra cambia, subito. Se che vostra corporatura persona mente esatta- me persona normale voi, temperatura a scrupoli: mi un'altra appresso Diamine! vostro ho non sesso, Allora, allora.... persone, o e ressa inte- di altra e di altra voi cambia, Dormire, giare, man- partite,avvertire. mi voi che attenderò E necessarii. i dati avrete Domani Benissimo. — 155 temperatura. volume, Peso, il diate della segnale partenza. Il che dopo russo partire potevo trovai Tornando, E Me che garantisco le tutto spassarmela potevo anno in all'altro,rientrando tutto aria, per s'è chi e E ebbrezza, era come puledro Intanto i mesi comunicato di temperatura, lasciato libero di per cronache peso una mi da e dine, citta- di fino ne erano più d'una di a ogni simo: spa- fianchi velocità. moscovita e deggiava dar- allo nei sprone di Già tito! diver- sono in fondo godimento passavano: all'ingegnere pompieri presente, che di serpe quattro, sei, otto, nove. vulcano! un visto. ubbriaco già momento un buum! sulie colpo un da di curiosi, il un per spassai. che sempre esasperava che e curava assi- mi piacere. divertirmi, per testina sua mio casa, s'è quel pensiero la d'un che, le dico Ah a sa titolone visto posto la moltitudini autorità, qualche a me chi spassai, come la giretto. biglietto che suo un ormai essere il mio per telefonò mi di settimane paio un già passati volta le variazioni volume, giornata avevo nel che mio egli, appar- 156 s'affrettava tamento, invisibile Inutile dirle che eccitava mi vedermela per fatta,e Ma, sola coi po' occhi miei in fu curiosità a Ma fai? che io, non non e di Di': che dalla che voce il forte una sottintesi: Che di cerchi? abbastanza curava nel sull'uscio,con la — — dovetti della carico a zetto pez- disordinanti balbettando, falsità che so rapide piena e quel incrostato e arrossendo mia. palpitare più la voce, esilarata sità curio- essere faceva Chiedeva, cuore. a com'era che interrotte, però, mi ebbi anticipazione. com'ero dovesse quei giorni sua cercarla, quella diavoleria, volta, persuaso subito ricerche, che la mia abbandonai letto, mi Ed battaglie contro ogni battaglia, la vittoria a d'inferno fai? volte ma ringraziarla,anche, per Una in molte a un quella a diavoleria. molte violente combattere che comunicare a ultrasensibile e virtù. della II morbo nuare insi- cameriera dei solitudine letti.... E i mesi stava mese andavano mesi, stendersi attraverso — l'anno almeno pari a non il cratere comunicare soli — su !)tuttavia a quel dovetti all'ingegnere che se quella dormire. delizia,l'inebbriante e cime (l'unde- i fondi andarsene): s'ostinava il vulcano e (la tormentosa punto per velocità con quasi : era passavano ne dei Tuttavia incubo letto a dello librato un il mio certo peso di scemato era chili in settimana una dell' undecimo Y ultima : Nove circa. chilogrammi nove 157 temperatura. Peso, volume, mese. siamo Ma, il l'estero,ma di che scusa gusto ! Ma Io alcool: è qui liquori questione più ultimo Il non r indomani. Mi lei. Mi dia ditale un rispose vide mi : un la retta: l' alma prenda rini bicchie- son li fornisce che certo : beria? Si- un'altra fermi — con in la a il piedi. marcia- passi lunghi scossa una faccia sua russo lo incontrai con mano di faccenda. suU' altro la strada la disse, al bigliettoma giù conto un con la nostra per in strinse e dubita. al apri rammentare a traversò verdolini mi si veniva fissandomi Non è possibile: meno le faccia?! che mese energica — il stabilito Lui pesanti, che antialcoolica.... termine russo con dedito uomo un Cameriere! m'indusse che Già, nessuno gela salute. il dodicesimo cassa si e di vuol qualche Lega E caldo, bevo d' ! primavera, ne Anche minuti Italia,è quanto immaginare davvero sono non sempre lei,in questo caffè,che sente non lei! Cosa anche di po' un StregheUa. in è un'eterna qui fare a pensa e si possa esaltare per riscaldamento, più primitivo la è giusti: non voce i due in occhi gola: ti morbo 158 E bene. sta E tornavo, solo ne me Tardi casa. verso dubita Non « virtù. della dubitiamo. solo,quella quasi : era Non ». tardi, sera, Una mezzanotte. notte d'estate, limpidissima e tranquilla.E mi giunse, la tratto, all'orecchio un lassù fermai mi 10 d' mia mano! che E quella lì quel rettangolo a di al bastava delle due incertezze, sonatore Galleggiavano, su un'acqua rose senza s' correnti. sopra si arrampicavano di stelle,si altezze ululando certe fresco, note, lunghe, e Altre, invece, si torcevano, su libravano su su un pel su tènere paura, tavano, sussul- vano, divincola- buio citante febbri- attimo. sospese vertiginose, crollavano di come sfogliate abbandonate appena scattavano, ressa sprigionarsi. Dopo d'estate, leggere fresco silenzio petalidi come di Tra la tra prodigiosamente agile e era all' attacco. quel scegliere per a pezzo giusto quanto pause: impazienti musiche ore, da stanchezza. senza brevissime pezzo, e pezzo al, ora. passò vertiginosamente, senza pezzo; regalava qualche Stetti lì,affascinato, per 11 violino cinesca sara- l'anima tutta e che luce alla spalle armonia. tanta silenzio le gli occhi e lino! vio- magica! sotto, con negozio, un illuminata, violino, che mano una Da violino. un finestra piano. Che terzo quel a Da oriento. Mi dove? d' voce a rimbalzavano giù a cipizio prea un Peso, volume, tratto dai tesa di scalata la su passione, chiare più Poveretto freddo, E buio di ad avviai mi attendeva: turbine un a mi me! quella volo tando can- sentivo rire mo- suonato come il tonfo dei che i a infinitamente prudenza la fu spelacchiato cane che Tutto tratto. un le che davvero. donna una dalle altre: E, andando, cosa Io gambe. mi si risolvesse notte. fare può si deve! miei passi mentre facesse passi e : donna, si,diversa amava giusto pensavo, felice nesca. saraci- della pensando casa, non cosa : con una mi ondulato grosso perdutamente auguravo erano con Dio! spense, Un verso che, forse, prima si annusarmi mi Che affacciavano si morire. silenzio. e dentro felice ero pure finestra venne di il ferro contro desideroso La più libere, sempre sbalzavano poveretto me, zando singhioz- tenerezza, io,piccolo piccolo, rattrappito di di abissi l' respiro,alle soglie del- senza gloria la verso degli potenti, immense e firmamento, del si, gento d'ar- rete punti all'improvviso infinito,e poi d'ali candide su e esitando, estatiche, elastica una remoti più riprendevano sempre in urtando come 159 temperatura. d'mi un Quella notte, mi auguravo pensavo felice. è ascoltando deserto, sull'acciottolato giorno, uomo violino, quando di che finirla quelli II morbo 160 Non vuole E i miei trovai due tre su oh La le scale per da mi voleva d'urgenza Su del di ustioni molto ragazzo, mi faceva anno, dovevo Mi della — — mio po' un di urtato freddo e male al ormai), su gianti serpegincendio un dalle altre : in che le stava non gravi. che e atterrita divano, un ustioni divano un casa, portone, pompe davvero, medico alcune a al spegnere bene dal delle diversa convulsioni, giaceva tino, assistita abitudini, niente. donna, quella forse le mie subbuglio. Guardie i tubi giornalisti, per quanto per stessa, arrivando notte incendietto un dispiace,e contro e rino? bicchie- suo salute! sua di po' un 0 principii Quella Breve. le non io. Alla bevo lo virtù. proprio beverie, lei,il allora, se contro della salot- un curando studio,invece, già dicato me- insignificanti,giaceva, meno nervi, in e lo chauffeur, un bel ardito, aflfezionatissimo,che cuore che pensare qualche tra da male (mi faceva un giorno licenziarlo. guardava con fasciatura: Quanto Settanta gonfia. un mi occhio, di guardava tra per gì'incroci traverso. pesi, tu, normalmente? — barbugliò luì con la bocca 162 darmi al diavolo. : il morbo II mìo appetito la raccontata, mica lo. — so vera storia Faccia che momento portafoglio, sa: gli dico perchè gentiluomo) gli darmi al (non quando dico: una di « cosi: Senta, diecina di pause: riere! Came- " " tira di è gentiluomo, scusi: le lire? il fuori niente un uno pre sem- grammofono). signore senza recito quelle con signore! il mica ma lo cameriere, conto violino — disco un il il del oramai; come chiamo ultimo, dal è l'ho non letterario, e locutore inter- quanti pezzo intonazioni : zione, consuma- paziente (a po' un Placo caffè. un mio solutezza irre- sua piccola Il memoria, a quelle sempre scomodo al quelle con E racconto vero? male, male qualche tutt'oggi! a in entrare a mia della approfitto con mentre In Io induco lo virtù. della » gogna, ver- farebbe è letterarii. Dei generi Anch' ho io :cfr.: XIX, voi. G. « da anch'io ?"!), grandi ambizioni nella e in e è in stessa, si un dei critici I in e' è trattati un ch'io Ma : lo un ciclo che verità è cioè, e delle e quanto ratura lette- certi tici cri- viva, ogni esaurisce si apre samente preci- è vera la precisamente manie terari let- di di realtà senza generi manuali in la e rità ve- dei categoriche pedanti. esistono, generi tali, quanto dubbio. Io di e fino nella è quanto l'opposto i scolastica genere, intero. chiude, nei non che, ma d'arte se se fantasia pedanti: che originalità, di XXV, volte, più 105; pag. voi. 304; licità fe- siasi qual- XVIII, pag. detto ! che argomento un voi. a ho esistono non opera 270 pag. passim di Opere, Zucca, citarsi piacere, trattando dire, poter (che detto ai più dissimuli greco ho svolgimenti, vita del nome mio l'anonimo e cognome dico, vi fase origini, nella vita Anèr amico di Non vivente. vita modo, dalle dietro il nella avuto seguirli, perfetti nella uomo: proprio e anzi, esistono, miei: signori noscerli rico- fase, per stessa di (lasciate questo del di mio tivo sostan- amico, 166 II morbo prossimi troppo anzi le tra che del della mio è stato vita, Anèr amico chiaro ma Forme me per pratutto, so- sovrana che l'amore. è per donna una chiamerò trattatello un stilistica, parte dell'espressione e quella più sopra) come di cronaca) in esclusivamente, (vedi ragioni accennate Gunè, alla oggi ancora manifestazioni L'amore virtù. della mentare ele- seconda : letteraria. Giudicatene. A so vent'anni, che da i città i dei uno assai si logorano figlioli in di provincia rari e gli occhi di non tualmente pun- i trini quat- cia, provindi interessanti ancora che sui libri,per dei avvenire prossimo un Torino giungevano fossile,credono ormai a superstitipapà in loro sacrifizi. Naturalmente, appunto tecnici,il giovane Anèr, vanità attività raccolte, grado Ingegno in a letterarie; dei e e curioso zione tradi- alla rarie, lette- inclinazioni documento inferiore facile ossequio anche, letterarie,e modesti, di perchè seguiva glistudi invece italiana, aveva più Gli alpino quali, esemplari compensarli cari fondo un da casa: specie una frequentava del Politecnico. corso di Anèr in limiti assai le quali vano veni- posteri, editori da di di da viste ri- infimo. tutto, coltivava Dei del l'ideale generi letterarii. del e superuomo si affermava nello stesso sul in faceva Per dell' pirografia,ballava benissimo qualche e, per in Leonardo. scena al « ve ne incontro descriverò per la gran schizzati si riporta e detto tutto nell' Anèr luce, che e sono la sarie neces- un rapido Gunè, collegiale francesi in di giù che delle la non gettivi age essendo richiamarne cronaca con questi novelle, bellezza come non la aristocratico grande di la quattro o solite sua incontro una ho tre con una un (io brevissimamente sazietà ragione che, da Gunè giovinetta soliti scrittori cognome lontana), suore popoli caratteristica, sarebbe e stirpe chiama si ri- stiche spirituali caratteri- neppure la per dai nome dei con soliti ritratti assai più, ci ». bellezza, anche in tile, versa- prodursi dell'epica;s'intende, dell'epica naturale Un sione pas- bene, Io, invece, ho condizioni dell' infanzia di della mettere per quelle ventenne, con sue Italia,si parla cosa multiforme zonette can- le meravigliosamente qualche genio soltanto questo in meno, le remava di appena al bene, cinesi. cosa chico anar- meglio le ombre italiano ingegno violino lavorava quattro lingue moderne, o tempo alla napoletane, parlava nunziano, dan- superesteta individualista,sonava tre 167 città ancora giovinetta collegio di industriale 168 II del nord-Italia (che fatica,tutte felicemente cosi grande appunto al matura il ratto come il di della lunga e del dell'umano senso fantastico,un d'avventura, tòno nei fatti di storia una Ohimè! mi remoti più di proposto sono che tacervi loro non lenzuola annodate, della in delle sorpresa si rinunziò opportunità, alla scambio omerico quali, di se di quelle ormai militari, furono ombra spirito di (anche armi due più democrazia lei) dall'esercizio corta del bastoni da remo, E in mezzo più che con eroi, prie pro- aristocrazie più ma siccia mas- maneggiati quattro dell'avversario: ciferante vo- i due ombra lunga tre una omerico, tra di con per superatissime di cialmente speposso francesi. contumelie di non almeno male santissimi quelle se, anzi al duello le aste non di voglia il tentativo suore nemmeno i azione. di corda a miei leggenda evidente andato tazione esal- spingere, ai neppure scale con reale stessa pittoreschi.Ma e nella grandioso e cedere mancò non ratto, se con di non bizzarri se ai vicenda episodi particolari,anche narrare non della tuttavia mondo, fu, Sparta, il primo concitato campi ragioni per nel divino, del dovevano appassionata occhi, del e effetto per volo suo d' Elena urto, r episodio iniziale quale queste perifrasi dissimulatorie!),collegiale già che più e virtù. della morbo durite in- mani cugino a un di cor- II 170 morbo la Allora, appunto, rimediare per valersi dei vi alla finestra con sotto conservo in o un ratto di di ai consueta che E la Come « gero. messagla lettera i pazienti avviare per — tradotta notevole pio esem- ». di ordì messaggi, Ratto notturno disperate non : tutto tuniche e affatto esco dalla cavallereschi il tito, aboril collegio nazzanti star- », materia vi dico se scomparve. siamo manuali. esattamente La meditazione posto del racconto, il movimento sui movimenti serotto pas- lirica. vedete, stabiliti dai tenuti le lenzuola. con poemi la un pel giardino buio. suore che, di costituirebbe,se stanco strida giovinetta nacque lui trambusto aria: in che endecasillabi,un gran per Dopo di appassionati messaggi — Anèr, accennato in materiale minutamente didascalico Finalmente già i suoi poema « di l'intelligente conirostro dell'amata in esametri di da Anèr, mezzi virtù onore descrisse modi l'ala che lettera sul mio mi accorti e ovviì più preziose e assicuro Anèr cui con di piccioni viaggiatori,scoprì impensate E di fantasia impossibilità alla e virtù. fertile difetto al comunicazione della la esteriori, nei termini prende interiore commozione il domina si riposa Dei dell'avventura: 171 letterarii. generi l'avventura si fa tutta Anèr non intima e contemplativa. lettere Le del le più animo fede nella il dell'epopea in cui la amore. E predomina argutissima: famoso Amore è se vitta in- a che vero differenza dolore e satira alle in e armi : questa d' la quanto preferibile dura nel spegnere invece le in produssero amore. quei della trincea! di Anèr per diffusissima, ai non gli ardori a ed lirica, nessuna anni di quanto, valse di a patria vampeggiare giornaletti con di servizi oh — — protervi, si svolsero due la per ode mato chia- perchè, Deposito versi, e anche: del cuore varietà in : inabile la commento suo ernia, vita tira: sa- generale), ditirambo, scoppiavano, e prosa (si,anche un dichiarato e guerra, tutte del guerresco allora, punta che rammento biglietto civile (inno si la lirica. e in suo sta quel'oggettivismo^ Elegia, idillio,romanza, al del ma speranza soggettivismo, signori ! lirica, o tumulto, moti amore, suo il prevale i vano descrive- ansie, gli scoramenti, suo ritrovare lirica è del in studio le trambasciato, di mondo un intento con disperata è di gesta riflettevano amico mio opuscoli), eccettuata, regolarità lontananza tistica tratta- dal suo 172 II Amore il che si doveva certo i calcoli dolce volte gloriosa deserta e trionfante fammi : bene oltre parole della della Poema « che memore secondo città della di ogni ostacolo a lui il solenni di gioia maggior volontà generale, suo ». zionamento fun- credette gli dichiarando- passo, la volontà età paterna l'imperfetto del cervello : una Il telegramma e attendoti i suoi da Romagna. liberazione : la cuore, telegramma un concorde ormai signorina, sostenuta di lui dall'autorità legge. S'ebbe Non in risposta questo riconosco Venite rubano urgente: figlie a fino padri. ultimo ». più assennata spingesse dove il Anèr, temperando quando la leggi che telegrama prenderla. Contenderovvela a respiro torre rifatti del altro, conoscendo per annunziare con si dio episo- un all'epopea. (ilgiorno Vieni, amore del con Anèr grido un « tua Anèr, E attraverso così. ricevette era « raggiungere per G-unè, prigioniera dell'Orco,compiva ventun'anni) e Fu giorno, mille Amore ritorno un però. », virtù. passare fu e parve eroicomico Un obliabile. non quale, della morbo in la prudenza, ricognizione su bella coraggio suo preferi per principessa era che le scale tenuta altri della pri- dal gioniera mostro, che avanguardie che uscio paura E giù i tetti per di cartucce ; sempre in piena riflessa », per che e non generale cuori fedeli (siamo, di di chio vec- trovarne?). vedete, come in sapere che di e : « epica viaggio ebbero, rabbia uniti furono cavalleresca ortodossia morto al addosso volete altro) ed era grandi forze, con d'aqua gelata (poema vincoli consolazione la casa dove questo dei dolce nozze, verto Av- moschetti di due pompare i due finalmente più e torrenti più eroicomico dal la assediare energumeno Ma " ». bisognò calar 2000 panelli, cam- il secondo che dispongo di oltre e scritta: vasta una barricato: io ; che è minato di cavalleria ho è l'uscio spoglio,si,di era di delle rapporti dai apprese T uscio decorato ma 173 generi letterarii, Dei di il vecchio di postumi pleuro-polmonite (dopo quell'annacquata). Ora, dopo anche Anèr questo si della — adagiò estremamente ravvisare in di naturalissimo, — fiammata quotidiani,in cui i caratteri della impreveduto, esuberante riardere lirica,la quella tranquillaserie straricca mm di breve un di mi pare narrativa vita di casi si bano debsastica: pro- fantasia, piuttosto sovrabbondante di di vera po- analisi, descrizione,alquanto lenta^ ottusa grigiotta,invenzione e tempo 5-20 « della II morbo 174 pagine, romanzo mio del di ragione si di se », borghesi: soliti lo me vecchio chiama, 300-500 di se pagine, dei ro- soliti romanzierucci situazioni. leggiucchiando, capitolo per moderatissima le attraverso commozione, era, Il solito romanzo. soliti tipi,solite titoli, venivo capitolo,con di liceo compagno lunghezza, borghese manzettuccio Io che e nostro ». Quello per novella « del caratteristica inventiva, senza virtù. curiosità lettere lunghe niente e e i fidenti con- colloqui. Ma il noioso quasi quanto illeggìbile e (chi nominare, adesso, di italiani tipo il per si tipo di « generi — in poi dall'arido Ma — per mi di mancato non vorrei, si creda mantenere romantico bell'innesto pel anche sviluppo dei modo qualche che il cólto due varrà — in rimediare illegittimatrasposizione avrà fortunatamente la drammatica e di gli altri cinque tronco il simultaneo romanzo a romanzieri Fortunatamente, ". poiché il e di.... romanzo quindici » ormai essere rapido rigoglio un drammatica trattatista: d'ora con un *?) quando, lettore,fuor sviluppò i tra nessuno « ricco nuovo « di minacciava romanzo suo alla lettore non rilevare. ora, sulla parola questa tanti dopo — non trattazione e non agevoli agevoli in sforzi parallelo, Dei immune dalla stamenti e banalità mucchio, fatto riuscito andare, commedia del e » proprie e svolgimenti di E della corpo ometto di Anèr; al rammenti tragedia » : » tragedia « lettore appunto : del capro), del sentare pretute. bat- tima all'ul- (inutile,vero? ch'io etimologicamente, come, ingannato (Anèr) marito tragedia: significhialtro non gioni ra- riferire scene, alla " spicacia perdella proprii, nel giungo, senz'altro, scena alla inseriti,con " personaggi, disegnare del il tanto e diffusamente dramma « famigliare romanzetto capro rovinarmi ciò, affidandomi per lettore,di parlare del « verchio so- lavoro. Lascio « a per fatica onesta tanta racco- umoristi da vorrei, dico, non via buttar e facili troppo esemplificazione, di amore ben di giochetti di parole da il soldi due 175 generi letterarii. al che « colpo del di rivoltella la contro canto moglie fedele in- (Gunè). Questa liei tentare con condusse forse, delle poi arti alla dire: all' Interrogatorii,deposizioni medico-legali, fitto velo, « più « il prigioniero, attesa abilità certa storia, 1' diritti del in carcere una della importante ci di lunghi giorni a eccitò catastrofe,mentre filo di cesso, pro- una rietà va- autobiografia », caratteristica, oratoria di del forense ", testimoni, perizie voce e deliquii 176 II di Gunè air accusa. era meridionale a di di di e un dei e al collo il mio occhiale — avvocati già Non al assolto Invece, Invece donna, che è quanto tutte uguali — le davanti per giugno) esecrazione Se a ceva di- — gli tra vicino, proprio invece tore scul- ero quest' ora bero m' avreb- io, conciliante. facevo del ammazzata fu diritto e' è non di trattata? tutto.... — arti, compresa legge. che, dimostrato la d'ammazzare questione alla — assolto. così, luminosamente venne, additò ! credere.... no. accento intrufolato — meridionale, l'avessi per alla gli stavo gabbione. ero Bari, com'è e d'un divina. m'ero difesa al nell' uragano pomeriggio vendetta che me Piuttosto, se E via di volo ta- attraverso fierissimo un provincia alla della se di sul maciuUamento con letteratura a Il addosso e saltato condiscepolo Vedila quenza elo- una pugni comuni, (un afoso e Anèr — e ore uomini parola magistrato, con di », progressivo vecchio degli quale, miei luoghi inamidato, quattro Il signori d'indignazione oltre giovane ancora la piuttosto alto, sovrabbondante canuti d' virtù. E, finalmente, oltranza. « sacrifizio gesti un tòno sudore, gran della convalescente. L'accusa di morbo di Nord la e di propria Sud, letteratura, sono e Spese di primaYera. Non vi che pare attitudini hanno nessun belle animale è Nini di gatto due si iattanza sottintesi, ci Fadoloscenza brevità sua che d'argento, le dita pesante una pel- brivido ronròn ronròn — — della pallide pallide lunghe, e — neldella tasche qualche con inghiottiva s' lunghe Pipino — priva che re le e casa, non un testa fine grigio un di re, la riempi senza di liccetta di nome un la per dignità una con ma quasi di attorno portava — di un come maschietto bel un — anni senza che pare giocattolo bel le per vi Non ragazze? cosi apposta e giovane? gattino Il nati giovani, aggraziate così sembrano delle carezze gatti i specie gatti, mossette e che ammalianti i mia amichetta. cara Ma quando giocano bianca giallo aveva guance, degli le con all'aria, occhi sempre, qualche sui ragazze, polsi, virgola rossa. o gattini, la smaniosa, coda fosforo tutto o belle la e dei unghioli gli grattano, come e sul e Nini malizia! petto, cetta pan- o sulle il 11 182 Giorni uomini! opachi e di tra in Che e creanza gialli socchiusi per educarlo del saper vere vi- di voce, lunghi certi Chissà sulla di trova su da Macché! dovere! — giovane, anche buono o flauti nasino annoiato, i urgenti se senso) con- tere tiri- quelle a di trattenere tappeto un sul rosa si sarebbe come di e certi con di un su sogni propri bi- quando — divano un poco. i così bocca convenienza espansione ricoperto fatti qualsiasi bel un immobilità una sermoni la trilli, guttaperca. invece, e ascoltata, (gli cosi piena di compunzione ma nei si dini sollecitu- zampe!); soddisfazione, vedersi po' sorniona ci buona occhi gli con mammina, Nini e società. occhioni di alle di e della norme grazia, senza amante Pipino tra amore unghie senza virtù. della felici! Perfetto (brutti,gli alle morbo giovani d'oggi disposti poco Chissà ad cosi sono ascoltare avrebbero come quell'assidua legiferazione di sivi, rifles- poco la del voce sbadigliato morale e di a tica este- superiore! Pipino non sbadigliava. O, faceva con cosi dentini così candidi, cosi Nini non fine trascurava, se discrezione, a ben sbadigliava, lo disponeva di e tenuti! In ogni modo. ogni volta, di prendergli /Spese di primavera. subito la alla bocca. lo che in po' sonnolenti I primavera. e la i oh vi alla mutò pigro che era, coda era tra sempre in accesi come Giocare, a anche certi stava a e a più zitto pareva : mai quando li tiene. e da saggio dormire: magiche, e là, la ora, E più zitto un era gli occhi si voltava. serio. roba. volasse. diventò chiamarlo, A neppure graffiare sul della intere, prima, elastico, con ma Da in bianco. punto a gatti i primavera, più giocare ; anzi grattare, qua salti che E più chi poltrona, mali ani- gli stagioni,quelli giornate per veniva, forte mordere come della tra della più bizzarre) ; voleva non un ancora irrequieto (la mimica lanterne non e sono, delle di giro, torbido soltanto non poeti c'è una due gravi canzone non d'ogni marzo lontano. più Stava su mezzo rivoluzionaria vicenda diventò le lora alzarra: biz- inverno, giunge carattere stravagante. arrotolato i la assicuro, vanti da- E — smorfietta una accordi e da sentono Pipino a canzone gatti sentono poeti anno, la sensibili che in dell'ultimo improvviso parargliela ridesse, Pipino. agli mezzo di e si fa: ricordati! finiva sbadiglio giunge, ogni anno, air Cosi — pareva Ma vellutata zampetta 183 E cominciò Cominciò schizzava soprattutto momento. E non pa- 184 II reva che gola, tanto stonava da saltava Perchè E mobile hai sul raggiunse si buttò sopra zitto Sta' : — il E allora capi che il sotto Nini, dopo E star geva. spin- ranfata tosto pettinò piut- le gomito al polso. disinfezione, lunga una — una con il momento venuto era farlo per cuscino, dal braccio, lo nell'angolo, gli zitto ! sta' zitto ! paura, notte una cuscino, gran cacciò ! — taceva, lo soffocava di male miagoli un irto, spirito. Pipino?! con la quasi pazzo da male letto tutto uno come la notte zitto,sta' traverso come voce. divano, e Pipino, per dal giù della canne lui, mentre Ma neanche saltò le Nini, correndogli mobile a cambiato siccome Nini stanze, ! Sta' zitto ! Basta — scordate strillava — le per virtù. fischiava. e basta! appresso della si fossero gli Ma — morbo delle risoluzioni gravi. Subito, donna dichiarò fa le La È la a colpo che in Già. fondo la l'ascoltò del primavera. primavera? anzi, capi pezzo. che coU'accento diagnosi sue intervistò mattina, navigatissima, le — la seria grande sicuro portinaia: seria clinico e che : — Non già c'era aveva dubbio. capito Nini, da un 186 11 tutt' altro che La notte La mattina, fu passanti E di per due o ridotte in uno buttarle più, dal budella povere da stato di crine volte) tre o far altro poterne non rato. lace- nuovissime di due più bestiaccia subito, pietà selvaggiamente ventre volte, non dò via, ti d'una si: chi darlo che bestiaccia e' pei gatti, non zitelle ; gli volesse Oh Dio le molto quel suo sopratutto (viziato com' con era rassegnato dal le chie vec- vecchie. gusto di profumo all'aroma che : sincero, che sommato, darlo? chi a soffrire ? tutto Pipino, se mai è, dere, ve- — trasporto sincero, veramente un figurarsi voglio più ? che bene lo facesse non ti parola! E una lo tenesse che ? che via ! Non via: darlo Ma dò canaglia ingrata! canaglia! abbiano sue alla mostrava ! Ti — le tre via maligna poltrona una paio di scarpette, nuove, un (messe rebbe e inferno. un tutte , bene virtù. bella, già anziana, spifferate fuori A della ? incinta dei morbo del Ma noso schizzi- Nini) si tabacco sa.- da naso! E allora? Allora era un terribilmente guaio, un vero serio, per guaio, Nini. un siero pen- 187 spese di primavera. più rispetto aveva non fino dimostravano Perchè — disse le protezione degli E — mi che tanto sol- non i turbamenti contraccolpi inevitabili : rivolgi ti non (e vani di- di dell'organismo. le funzioni amica Un' verse di- sue stoffe e all'evidenza i loro spiritualiabbiano tutte tappeti vista) come della agli organi Pipino cresceva. niente, nelle a Pavimenti, attività. su rovina la intanto, in casa, E per la ? animali Società fa, la Società alla la per protezione animali? degli Non — Pipino? Nini so. Vacci. è animale, un — ricevuta, dopo fu in annunziata, lusso Non Provaci. molta con ma ufflcetto un dignità, mente regolar- stata essere senza messo molto in ordine e pulito. C era li,in piedi, dietro alto,sbarbato, fronte serena, messo con dell' ufficio ; Nini, pregata Pregata il suo anche caso. un di Fu di e all'episodio delle il gnore si- un gran una dignitosa la stessa sedere, abbastanza scrivania, po' grigio, con molto esporre la plicità sem- serio. sedette suo : dita. po' intimi- un caso. Nini eloquente. scarpe. Mise espose Accennò in rilievo 188 morbo II i danni materiali difiScoltà lei e della la Pipino si diffuse ; attuali virtù. della vita. brevemente E convivenza sulle concluse che ormai diventata era tra impossibile. Il attenzione, tacque, domandò 11 interromperla, Non Nini appena — me — — Forse, anche che, questa meno. attimo, un — aria con di anche volta, dica Nini, guardandolo pensò — voglia certa — gatto. giovane.... Speriamo ( per anni, credo. il : Molto — lei: osservò, dopo signore pensosa con una ridere). Nome? Pipino. Pipino.... — ripetè con aria gnore. il si- pensosa silenzio. Un Razza? Mah.... Statura? calma, — grande con anni. ! Due Ah — — ascoltata : No, perdoni. — — mai senza Diciotto — — l'aveva Età? — — che signore, su un Statura? Pelame? Non saprei: tutti come (Ilsignore prendeva grosso Cosi: i gatti. appunti, con registro). giusta: come tutti i gatti. di Spese Bigio. Bigio — Poi perfetto, soltanto di di il chiuse si senti non americano) o di accento con sata pas- una pacata deve essere — trasalì: Soppresso?! — confermò sulla — sofo: di filo- fronte gran sua del grave cenno un con ombre senza e Nini Signorina; questo gatto signore capo da inglese se disse e : italiano un po' inamidato distinguere — soppresso. H — anglo-sassone registro fermezza: Nini scuro. un accento grado in perdoni. signore (il signore parlava il Ci lungo! pelliccia! una il colore, Domando — Pare mano! la si affonda morbido! folto! magnifico! Ah! — 189 primavera. Soppresso. — Ucciso? — Ucciso. — Ah — Pipino! muoia, signore freddo : di e a salute a peggio difesa, senza per guardò affidare 0 le la la con voglio non vocetta sua mica che — vede Dio, tutte la Io — Ecco, — preferisce sola implorò Nini, — di bambina. cantante Il ! no dell'anima; la così e del morale si non ancora, insidie salute : ! Lei corrente chi sa disse, Poi severità. con buttarla questa sulla strada, giovine, inesperta, ai tura crea- sta espo- pericoli della vita, pericoli corpo preferisce e far pericoli ciò, per per un la ma- II 190 spirito di pietà, anziché linteso del dovere sta in che da Nini ascoltare la metterla, per ogni avventura possibilial voce quanto da e dolore, senza senza macchie innocenza! di impone terrena, più senza ogni rimpianti, candore della sua — rimasta era bocca il le lei,a riparo tentazione a virtù. della morbo li più aperta sempre incrudiva predicatore a mano di capace il Pipinello aperta, a che mano Possibile l'accusa. essere suo bocca sentirlo,a a ! possibile torti,lei,verso tanti bello cui a pino! Pi- voleva cosi bene? Ma e già l'austero la invitava fece di e si fece apri uno, Richiuse Nini trovò ad Chiuso aver il corridoio Il entrò con signore cuni alne disse: e gatti. — per i cani. — nell' ufficio. due, zitti,ritornarono e chiese esitò i per il signore riapri grande, parte lui. Si con cortile,si un là, numerati. elettrica: tutti Poi, andò e apri quello di faccia: e Sedia — di autorità cenno altro un di da Cloroformio: — un in usci in qua con all' uscio avviato s'era levò, docile, cancelletto usci Il si corridoio, si un un per seguirlo a Nini benevola. signore : un registro — Il suo attimo, detto: registro: « ma via e, con indirizzo un ? attimo tale, sicurezza una numero — solo; e tale si ». Spese Manderemo — No! — capricci tutta e le dopo Sta — pagare. sua di bambina voce mattina in sono Nel via. portar mattina. casa : gio: pomerig- cinque.... C'è bene. poi piccola una da tassa — Nini levò, cercando si borsellino: nel Quant'è? — Tre — E tiene di la con la — vederlo voglio non Nini 191 domani prenderlo a pregò — di primavera. lire la spende, delle bene che le lire ordinatissima guadagna di tutto e del sotto di seta solita, nella un tremito, con poiché la fine spaventarmi, tito dal vita la sua i tesimi, cen- bella nuovo universa, le bestie 3,50 L. Pipino dallo sotto crudele: manina E l'inferno), bigio-scure (guarda! lire, i centesimi scrìsse,senza gina pa- Pipino!), incolonnando povero le che quello (Pipino, di là, faceva spese e (fino al centesimo) scrupoloso stessa, all'ora sera il colore — bambina una paia di calze due giusto è che più quel tutto sotto Nini poiché conto cinquanta. e non del mi concetto secondo valgono gatto cosi adorato, lungi incoraggiava che il gran Nini s' era quale, che tutto a trar fatto par" della sommato, più degli uomini ; 192 morbo II ottenni da perchè, a alberi Nini il mio danno debole i pollini dei fiori arrivare perduto arriva ansie misteriose di spasimi rinate; giovani) fare non a meno possono, di giovani non miagolare. e di felice sano pos- sono con la le tutte abbandonate gatti terra insomma, con e seri pas- perchè dove quando, tenerezza, i è i e creature là mondo le e d'un per delle lontano, sul degli apposta sospiri aspettati; amore speranze i e lontano, primavera suoi trasparente e rami fiati; l'aria e e velluto farne, colori; i tutti di di come i come diritto fresca cosi essere quando leggeri in spiegarle cartoccini quei e di aria, per di avviso, fuori credono virtù. permesso verde-madreperla si della sue dolcezze, i sogni e possono, nuovi, i poeti non i e e pre (semsono pos- le La di morte miss impressione Una dove donna della il alle Miss in teatro più non dietro un al con bianco labaro gesto suscitatore Patria celeste, d'un un'armatura, bimba innocente pubblico quel la di dell'Armata che così, d'argento dal raggiante luce bella bel quasi Il rina, signo- bella, ritta come impugnando destra le chiusa tutta come gradino la riscuote una Purità. ancora e grigione la La qualche sassone. anglo- parlava : sinistra mano suo giorno, della ma alzato del commoveva, Boston giovanissima tavolo pulpito, morte palpitante. e dele cru- soave dell'Armata capo angelica violenza grande di teatro un la teneva, gremito era il ghilterra, In- ammirate. dalla vere, rica, Amein della tenerezza Morgan in Generale la e anche l'opera fra stroncato Alice E contrasto lacrime conferenza e in fece, caldamente e morte gesto fino vita note Soprattutto Morgan enorme. la erano ultimo Alice il levata anime forme uni- sua lucente sensibile la verso nella viso al come di grande di una Il 19') virtù che più tutti morbo All'improvviso labaro il fascio in tutta le si giglio in I del metallico Regno viva che al momento guardie di salvazione la quale che * come un della Un giornali dissero : l'ultima dipinse la scena grande al vero purpureo, dalla scritto: « purità la tima L'ul- ». consegna retaggio il come ». stringe in per Altri ferto. sof- e tire mar- una dissero: l'arme pugno commendatore, con la una fumata bocca Morgan ». italiano e miss sacrificato preghiera che lare partico- all' Umanità e pittore fuori lasciava operato battaglia sua « mente, lunga- tutti,con sul sopravvivevano, ella soldato Ma quella: tanto aveva dice parola quelli e il fatto catastrofe stata era le che Alcuni che la appunto parola sua della colata. imma- seta dell'America s' indugiavano e sgarrato di riferito avevano del caduta, aveva drappo giornali commozione, pronunciava alle i il pulpito L'asta sotto, nella lancia brandelli dal giù parole di tragico dolore. con più della Unito, faceva — fulminata. : spezzata giornali, tutti teatro crollata col labaro lunghi due tutti — d'Arco. era era pensare in sottovoce Giovanna a pensare virtù. faceva umana, dicevano lo della : figura e, sulla Purity. di di miss cerulea fumata, laggiù, Morgan che in le un niva ve- bel Il morbo Il strada il in quadro, esposto principale al preveduto di tutti in della le alle spese beneficati Purità. di buona quei noiosissimi il sole fa Tutti dissero disse non eccezione la alla la loro di non convincente, la che com'era (tra i del dei fini in da cadavere e non si ofiBciose: di chiaro e concludere per gnata accompaliti insotaneo istan- a cause per intende, peraltro, perdeva municazioni co- rapida pietrificazione una S' in l'annerimento attribuirsi misteriose. anche assolutamente quali, primissimo, tra la Scienza Morgan, fenomeni tessuti)doveva Scienza Alice miss niente ultimo i generosità. Soltanto dir seppe e di morte quali dichiarazioni in e tutti lassù Balbettò, s'impappinò sua. insomma, ai — ancora fra lassù bella sua mente, natural- non primi odio parola. ufiBciali ma, popoli sperduti in plari d'esem- enormi somme — ghiacci, copie mata prò' dell'Ar- a parola: merluzzo, farne destinò, fra i propaganda dalla pescatori quale ricavate somme di La oltre milioni a venduto e dollari dovette riprodotto d'una vetrina fruttò pittore, che i formati 197 grande una Boston, copie. E fu subito su virtù. della d'animo e il che continuava mento mo- la a studiare. E tolto appena dalla d'una l'intatto tavola corpo di miss incisoria, si misero solennità senza Morgan su precedenti. fu i funerali, 198 II morbo Diecine di della di bambine migliaia precedevano il feretro E i tanti erano E tutti miliardi tetto con a gran traverso pance piene Infatti che da scomparisse, Stati a Boston in Le a e la tutti i e vento d'argento da tesi Cittadini : « di miss da ! insulterebb chi Morgan fiore solo un che non la speciali provenienti scìe dietro carichi di al di cui mature, angeli : tutte sventaglianti civiltà in silenzio e Morgan. Purità,mature apposta convenute perciò esitarono in bianco nella rono scarica- della miss della il può disporre passo, di spoglia dagli profumo. all'avanguardia seguiva, di tutto per inebbrianti, verginità che parve quei giorni, ogni specie dell'Armata più dell'Unione presidiipiù lontani,non vestirsi tanti strade, proclamavano lasciandosi pura soldatesse immature da in paese lacrime, mento movi- Perchè candida. cartelloni giardini favolosi mobilitata era i treni tutta grande le di lunghissime Insomma un E più remoti, percorso in ». tutti fiori bianchi. parata. sola, di una fosse esequie sue bianchissimo fosse non : memoria sacra alle portasse aiuola enorme non a la di corteo, lungo parecchi immensi giorni tetto formazione il i fiori corolle,che due di bianco velate migliori. bianchi, di da già un' climi verso in fiori,che chilometri, pareva virtù. schiena e con le ali (qualche morbo Il in negra, quell'uniforme, dentro bello! verità, In il corteo in passeggiasse si candore tornò fiore Purissimo le restò quel nella di leste, ce- giù quel La nosa vertigi- normali colori : cioè e i colori. fiero, già Morgan: po' sfumato un chiarore cosi, d'un leggenda, incoronato, vernano go- corruttibili, Alice miss di e e grattacieli. soggetto alle leggi che non dolce viso suo dei piedi si disfece. tutti l'immagine solo vòlta cascato effimere, le materie cose chissà fiori avvizzirono: quei i suoi vederne a i tra passava che, della fosse guastò, ritrovò città dove illusione grata corpo tutti Poi, presto, strade Paradiso di pezzo un latte).Ah, bello di all'armatura incidente quale gran la s'aveva scarafaggio uno pareva quelle per 199 virtù. uka, scodella annegato per della d'aurora. qualche settimana, Dopo di l'una distanza il fulmineamente morte ore nella di miss Morgan, nella soltanto anzi il giro colpo nello stesso del momento delle alla difficoltà della d'un più ormai famoso giorno tali che attuale quasi (la notizie tarono ripor- la strana dimenticata. differenza in di dovuta era trasmissione) convento appena fecero notizie mondo, cronaca pubblicazione priore un dall'altra,due di Quasi a un frate, Palestina, 200 U morbo fertile di beati e di da notissimo anche ospizio un leggeva, a non due e che tutti i suoi di Grecia, occhiali centinaia di casi del Nord. E E poi poi la Spagna. oltre lo piena. Ma già E al tutti sintomi incisoria in di Boston Scienza, curva zone d'amaz- corpo varie delle in e poi nell' Italia della giorni e si mediterranea morte di città decimate e e dilatò ne dall'Asia di città cia. Fran- avanzò l'Europa divampavano di della popolazioni, i Pirenei brevissimi l'Affrica in tutta E città il Mezzogiorno scavalcò focolari notizie bottiglia e morto. la fra- lui, con gli stessi enorme in tutto E stretto alla si verificarono. moria nella anche grande giorno, panico un auspicanti Morgan. qualche tra mentre durevole discorso: sul moso fa- inaugurava giù, camera un di beneficenza opere e disorientata Alice miss dopo E nella tanto avevano con intima ! E industriali frasi presentavano già morto. mentre addosso fogliettidel i cadaveri misteriosi e vera tavolo, ai tuto abbat- deficenti, proprio gli uomini, panf sul faccia bicchiere e di : instancabili enfasi, alcune senza fra tellanza la bimbi per s'era iniziative sue lui,giusto avvenire un delle : altrettanto Bordeaux, magnifiche, le per orazioni sue di la fortuna all' improvviso, morto inginocchiatoio industriale per che le dell' lato un virtù. santi, era diceva mentre della fu numerevol invano veni- distrutte. 202 II numerevolì com'è Si la (A « le ma accettavano si cure contradditorie, le pratiche fiducia. più E si moriva. moltiplicavano specie : moriva. gente teatro, in eh? siamo genere, di prima un ?»). Strano, — alla palco, un "" grottesco Già: — Si anzi : magiche. cure E virtù. assurda, disperata con moriva, le della disparatissime e naturale. pazze morbo Con ai ancora poi e epidemia una si dice di questo grotteschi.... « " che diavolo un caccia l'altro.... — — nelle Notizie dalla Orribili. Una città. Ho saputo qualche d'un che — — e è Sono morti la banchettato e — i due becchini famiglia di la in pricciante raccaun sino pae- pianta stabile i cadaveri. morta, cadaveri; litigando per collegio : fuori isolato, aperte, i maiali coi Niente è come poco Paradiso.... trasportare casolare ? particolare di qualche tutta strage. Press'a campione vuol rimaste sono un cosa? c'è onorevole paesello del mio Che nessuno dove provincia, sono e se E del paese, tutte e entrati li vanno come sic- le e porte hanno nando trasci- campagna.... più giusto, del resto : li abbiamo tanto mangiati loro, per Oh — dice — di bello.... È ben il tutto — — che giovinotto, ci con rosa.... inteso? No. Che Che la il il pare, una No? Sentiamo attore. un giusto che, noi. loro pallido, mi suo Ha — fuori ! viene 203 è tempo: tanto, ci mangino volta virtù. della Il morbo detto? ha primo è attore rimandata è rappresentazione chè per- indisposto.... Indisposto? — Già: — bene sappiamo di che indisposizione si tratta.... Mi Caspita! — attori di cui si bene.... per Una dire poteva romano sotto da titolo un Morbus l'illustre con Facoltà della di più volte studi persona con le di messo sue in cia provin- da un punto », riferiva una rettore di- prof.Giorgio Harvey, Baltimora, aveva grande un dinarie e.dizioni straor- sciancato virtutis? intervista a subito in tutto per * degli pochissimi una era dall'America interrogativo, che che ritelefonata — pubblicata — dei uno — corrispondenza giornale e dispiace: Patologia medica l'Universi nel- scienziato-fìlosofo uno a rumore conclusioni, da il mondo taluni but- 204 II tate via senz'altro altri discusse della morbo virtù. roba come apprezzate e da da manicomio, assai come originali profonde. e Secondo l' intervista, il avrebbe affermato morbo di professore lo e sviluppo finalmente conoscere misterioso,avendone il mia fisiono- la accertata metodi con Harvey d'indagine lutamente asso- nuovi. Il di natura morbo, chiamato virtù. « E fisio-psichica, egli l'aveva morbus virtutis si riservava memoria di già pronta da il male vittime, le creature dai beni la per Il felicità che e si quali si trattava morbo per aveva nei conto potesse darsi era Alice avuto di persone fatto dal Morgan era staccate di- al sacrificio che, suo agli più ampia parte a affermazioni sulle caso fatto della ormai ticabile indimencasi ultimissimi notizia universalmente perchè note, strage, di preferenza, nei monasteri, nelle case ticolari pardella contenuto fatto,un un controllato, che miss dei animo, più più ampi possibile, il prof. Harvey, tanto sol- ma altri. concludeva giudizio certo di pure corrispondente, promettendo memoria, del soprattutto, non dei intero,come terreni, più disposte e, appena il del mondo più degli una presentarsi all'esame scientifici tra della subito, con provare più alti consessi facesse il morbo »: di pietà, il venti, con- tra le IL eroiche dame di le tutte buoni le società i persone ha non in cosi i cane, alcuna luce Aggiungeva, spirito nuovo dalle la di tutti di e di del cioè e cieco sulle ha capaci nuclei lento, vio- e fetto, ef- scimmie dimostrano e di attaccament ciò con rudimentali corrispondente, di di orgie, a Un repentinamente intensa Da un' a una sfrenamento le turbine all' altra, di preparazione di tutte lo scatenato ora stato uno colpo uno non l'America tutta prof. Harvey. da che preoccupazione in campagne. gli appetiti e il morbo mentre essendo qualche sbalzata era violenze il americana, come e nuova ». essersi sulle e società passo psiche però, dichiarazioni città che talune determinato di follia pareva sulle bontà: all' uomo, destare non di limitato, su loro sfera una mento. perfeziona- l'istinto altruistico poteva assiduo notissimo, quali appunto, sentimento in cui, prevalendo mai tra genere, bestie, nella avere e, in sulle sincero di giustiziapenale, significazione tutta fatto,ormai fra i salute, della spirito di e una quanto per sul rinunzia c'è non i riformatori con i volontari tra pubblica lo presa creature la per 205 rossa, viventi il singolare Croce attivi Acquista « virtù. della filantropipiù di superiore e della giudici, tra tra morbo mento raccoglial gran frenesia di demente turpitudini.E la II 206 più cosa strana statistiche Ah virtù. fosse caso diminuzione.... sarebbe giornale. giusto. E — Ambizioni non in respirare meglio largo po' più vicino. altro un bisogno che e solo: terrazza una averci Oltre fosse non giusto. uomo alto,con aperta, per e impossibile. Bisogni, si,uno aveva. abitare avuto: mano) ro- — professore era, lui,un sempre forte scienziato Il vecchio ne disse — (un vecchio il ultime nelle questo è impossibile! professore altro, le o segnavano enorme una ripiegando Non che, morti ore no! il vecchio della era delle ventiquattr' — morbo il cielo questo, nessun assiduo, lavoro del più disinteressato, silenzioso. Ambizioni, s'era ritirato che lavoro s' era conto colleghi fama, aver ritirato si sciato la- aver del giovassero suo promozioni: e tranquillo, in casa, per suo. tanto mai morta da d'oro, morta Che dopo onorificenze lavorare a Donne, tre, nella da parecchi anni, ormai, dall'insegnamento, molti per Da nessuna. (fuggita di casa : La sorella: anni. La nipotina, il il mamma tempo. vent' giorno, vita. La sua giorno giorno con che un che la suo morta infelicissima: tesoretto un compiva, sorellina tre così discepolo) si anni. cara ripre- morbo Il alla sento due occhi da Mi — la gli disse, guardandolo e la sé con sorellina altra non uscire per alla singhiozzava aveva — di è vergogna ciandola ba- e chi sola, era luce ma tava por- che aspettava del mondo, capelli bianchi, povera sul perdutamente la petto : Come faremo, faremo come nasconderla, a vergogna? nostra Non — casa dolcezza piccola vita piccola!) la cara con La (quanti, quanti fraterno nostra, — sorellina — in riporto — un' giorno suo ti se dentro fronte. ingannata. poiché è non vergogna sulla il con moribonda: risposto lui, tirandola E 207 vergogna? La ti ha virtù. perdoni, Giovanni, naia — porta, sua della niente, nasconderemo confessare verità: nasconderla la bimba (donne, la Non cara. è è gogna vergogna. ver- — Morta lei nella da anni, e lui Monti San c'era non e la vasta con sotto, vita) sua tant' dei morta e il terrazza tutta e suo Pietro, la li in più nessun' che lui, ormai, lavoro, nella affacciata vecchia faccia, casa sulla Roma con tra, al- litaria so- nità Tri- distesa la pola cu- sua eroica. — È inutile — diceva il vecchio — io ho 208 II dì bisogno tis è il male dei cattivi. È il Io sono d'una ha non altro un Così a dei disse da mondo doveva il bacillo. diando: stu- resistenza che in approssimazione fare ri- Bisognerà la con sua giornalisti e Roma, di giovani interrogarlo.Così, a dal vecchissimo di stanco l'ultima di voce luce dì e verità di dici me- l'Italia, daldel cuore sapienza feta, pro- gloria, al mondo si smarriva. Del — resto ciarlatano. e continuo d' essere affermo il d'una conosciuti. saliti venir il male : » all'umanità. di latino,tanto bus mor- « attivamente lontana vecchio, erano il isolarne vado morbi gruppo che a e è : virtu- degli ipocriti,dei riuscito nuovo il il mondo malorum che una sangue un mattina la morbus « morbus virulenza neppure nessun che « spirochete, uno buoni, il male è », È buoni. dei distrugge simulatorum falsi Michelangelo, — questo che » virtù. sveglio.... Non — della salutare mi appena morbo Io a in e non credo sono lavorare. fornire oltre al l'avvenire, che un il vaccino rimedio è il sono così, per Spero, di né mago, fermamente grado, presto, di flagello: per io Iddio se vero ora: aiuta, questo che provare per m' un fronteggiare e rinnovamento necessario totale 210 II roba, anzi ma morbo fosse, si mise fuori che che leggenda; filantropo, fonti della sua esercitata con le leggi di e di demonio vittime compiante più Cosi, in bestie erano tutta la l'amico Il è degli scala averlo ora, mondo priore malattie più celebrate le da e che erano non si campioni la perchè, di esseri dell'uomo e tutte dal che cane e mente brusca- le bestie fingere: la scimmia e all' da è l'amicizia il non cane nella uomo tanto non (le perchè contagio: prossima il colpo, deformità. sanno non immuni più di mostrava ributtante sua d'istinto: in tutto scimmia di maschere, le soltanto ipocrisie), conoscono non del agiscono tutte a marcio camuffate giù ceffo capiva, degli schiavi, virtù. cascavano il torbido Si candide abbondanti e il santo flagello del presunto che tutte abilmente canaglie delle via, si, ma in barba vigilanze; via e ; Morgan bella, tratta ammalato era innominabili la abilità le Alice più segrete nella la tempo, Bordeaux, ricchezza tutte a Palestina nere le trovava di lunque qua- agevolmente leggenda: riccone quel poneva im- piena, suo di miss bella una a potuto la innocenza che era non verità che, aveva bene pubblico di tutti la perizia necrologica accertare di ragione una vantaggio a virtù. della tempo può non guastato. quinto piano del vecchio studioso fu preso Il d' assalto da volevano davano del alla al di di restaurarsi Dio di tale tutti la subito dall'offeso non generoso d'un sulla smania se di non alla di oblio e mente, tale, vera- scettico. terra? senso con cercava segnato ras- più lontani, ardore riscontro che Ciascuno necessità. un sogno bi- altere. più un Il Un obbedire, per i torti trovava era le fronti con giorno; immenso un più cuore curvò passato ammenda che r ardore al più suo con spettacolo obbedienza nel alla preghiera, verità, nella rinunzia, ritornato si comandava riscavò bene, alla prossimo. di umiltà in era di fame fede era infinito non del grandiosità dello ridar alla nella sincero amore da E del arrivederci si convertiva tutto opere dere atten- silenziosamente e il mondo doveva dove Disse lavoro. dava alle penitenza, regno i calcoli popolazione sconosciuto Michelangelo si vera, La sapere, capi, allora, che suo ; mentre fervore della quinti asilo un pace scomparve neir due studioso cupola bontà volevano mondo. altrove in 211 distrutti,approssimativamente, come dei virtù. ogni costo, perchè ormai Il vecchio cercarsi della gente che ad più totale di torme sapere ultimi morbo di se cui veniva per ficazione morti- non nel- accolto di individuare 212 II offese le di il offrire cui morbo perdono suo ai morto, era vittima stato era virtù. della correre per all'offensore, o, suoi discendenti a V offensore se eredi agli o legittimi. tale la caccia Fu occhio: più ci fu non qualche non soliti figuri che nella muraglioni del parapetto di dei mai delle C'era fiumi o, pianto di in di povero, addosso, che in in ricco e in capo e poche cercava a ore sua cavasse di vita tali che il diventato un sima: brevis- sospettata appena erano i in scavalcasse era o volte cimiteri tomba, una danaro a di dei quanto nota appena generi in mania notte, lungo che Il povero lusso, gran su cida sui- si stancava di e suicida dopo speculare sua non viali nei e di se dai su messa numero giorno un consolare, nella gente che di pagarlo folle. Il maniaco certo un candidato qualità mutato mancano salvare perchè,' sua falsa la rivoltella. tasca oggetto la sventura pochi giorni a da gelosamente guardia, la attesa sventure non giornata. far più ingenui poterlo per in disponibile, coltivato era che uno rara sentimenti sui di fu ne ce non all' infelice e tanti i corsi soc- gli capitavano il povero volta s'era povero un beneficare. da E i teatri deserti tutti ammessa chiusi: i ritrovi che serrate della non le case gaiezza avesse di piacere: : nessuna nione riu- palesi scopi di IL morbo p] conventi beneficenza, di novizi si ebbero franco- divinità più che la nemico da i Governi che parlasse non dei suoi si moriva, Quella strada alti che andava alla villa dei e della una Oh non l'Inghilterra amore a d'un iji battaglia che dispendio con e regime la verità si senti più più calda e tra i popoli i faticosi tativo rappresennelle vera la al gran si semblee as- letterato un ammirazione • cristiani narono tor- pellegrinaggi per ai di porta non di Santa sempre era da muri Sabina, il piuttosto Sant'Alessio a Malta, curioso si moriva. moriva, l'Aventino Cavalieri passante il mistero si moriva, stretta,chiusa su piazzetta proponeva di di politica rispettava paesi voga latitudini; Santi. Luoghi Ma gran gli di fratellanza con colleghi; in con non ; di tutti le dove vinto dissero nazionali cessioni pro- spolparsi gli stinchi a nei mese; e antropofago secolare ingrassando qualche massa tutte re regolarmente si andava rono rigurgita- tempii arcipelago, gli usi locali,rinunziò re in manifestazioni grande sua voti sotto l'ultimo tedesca; 313 monasteri e si alzavano pubbliche ricordo per le tutte a virtù. ; si facevano solenni; stili della po' prima un sulla destra, piccolo mistero chiusa. gran cosa : o era mol- 214 II morbo tissimo, secondo e il modo ortolano. un Un laborioso, con nito di lato il sulla fabbriche opposto, in quale, siccio alto dal gotiche mura di spiro, re- guerdalle dal basilica; oltre confine, lo il e alto Sabina, alla muro bel un muro di Santa ortolano giardiniere. di ma orto un un di si schierava fondo, delle strada parte un e ambizione appoggiate da era tenuto vastissimo non ; dalla capperi vecchie ben qualche chiuso virtù. di vedere: orto L'orto, quadro, era della scenario ros. dei drappello pini famosi. Dalla e libero, l'orto, ad della il parte di Roma, parapetto, giù, gradini d' e in la strada. Di il Tevere: libero ripe selvagge, bastava più da muraglie, da un'aria e regale. Oltre precipitava a qualche ripiano là dalla le con strada, sue belle che scampagnone intimidirgliqueir a spettaciolo erbe, saltellava coltivati,si riposava fiorito,raggiungeva non sullo dell'Aventino d' alberi liscio avanzava terrazza una lo scoscio verde tutto affacciarsi da città, come s' invece, ultimo ponte solitario. Poiché, e la cupola e una dunque, bocca di San c'era delle concertino dei Pietro quella d'acqua orgogliosa l'orto sue tutto era li davanti era gran passeri la dove pace parlottava belle terrazza una e uova sera, qualche di e a sizione, dispo- soltanto gallina giornata, il concertone e il Il delle del lungo a crepuscolo umida in lui grosso un poiché, alle volta chiavistellone S' una bianche. un Aveva innocenti. infinita bontà I rumori dell'ortolano. verdure, fredde tramonti contro fino grande e con e' tro, più, den- era quel sua era una iSnestre, cinta di rosaio i suoi fede rose i suoi roba, strumenti, con da libri, animanella grande giungevano non quale gli e forniva anche saporite, fuoco, mentre còlte la le di guazza. cupola, all' ultimo attraverso le vetrate pareva una strappare cielo, gonfia del enorme gli ormeggi più potente sue all'alba, occidentale, e se sapienti parole ma ghiaccio, lagrimanti di lui a del cielo volesse nel movesse); l' incendio lanterna che la ingenue tenere il come Nei nera cosi anche Dio. le Il terra professore magnifico mondo traverso a di porta tutta lavorava, di del quasi mai, baracchetta serra suoi E vecchio una li tutta appunti, i luzzi non da intorno intorno i suoi di non cielo su. in specie nel pareva si la gran schiamazzante, accomodato era che terra chiusa rifugiarsi li a parte: di : che Roma, impastato verdure quel silenzio,il venuto dì parlava e sue pezzo 215 galleggiare a (l'ortolano non mezzo una che lungo a virtù. le campane sfaticare, curvo a sempre della di tutte campane, restava morbo tutta tillava scindella fiera mongolper berarsi li- anelito 216 II che mai avesse di capace che la di che col creare dovesse vecchia storia dolore, una e non specie di genio suo voleva creature simile una scomparire, del si sentiva contemplava e credere voleva virtù. la di tenerezza struggere non della animata l'uomo mondo, morbo gnificenza, ma- dalla ora, vita dell' universo. Una provato aveva battè sé su negativo sempre all'uscio e è? Chi — la aprendo E di Sono — — — — — Lo un signore il lui: subito d' che vi professore, vecchio cerca. sorpreso, la voce sua pallidissimo. gli occhi Tacquero tempo. un e riconobbe : disse, senza nella rancore l'ortolano negativo) disse: c'è davanti si vide il vecchio Poi esito porta. giovinetto del volta, terza siero, con un sempre chiese — riconobbe Lo stesso gli e Professore, — la (nel pomeriggio, per sera tutti lontana più inquieti e due. ombra grave: morte.... sapevo. Tutt'e due: Lo so. Vengo Oh non da a occorreva perdonato tanto da tempo. chiederle che sempre. perdono. veniste. — Noi vi biamo ab- n 218 venuto nella un steso a ricce bocca E — l'orto. per Dove questo benedett'omo Da quel lo — pensò. Entrò non c'era. : infatti, scoperse, foglie le tra d'oro? mai ha le d'oro? sera forte giganti e grasse ch'erano coltivatore. di catena questa lo broccoli certi broccoli: La E sotto, nero, orgoglio suo era non chiamò, dormiva: l'uomo dove giro dei Lo lui? anche morto baracca Fece il sia Che — prima giorno si e rispose. voce nessuna lavoro: suo la verdura. portargli a il anche che rammentò al l'ortolano vide non nell' orto, il professore uscendo qualche giorno, Dopo virtù. della morbo ? seppellì momento e pescate orologio questo ricchezze, tante — in sospirando. angolo dell'orto, un non più seppe nulla del mondo. L' umanità agonizzava: sussulti, trasaliva lontananza di il gran Passavano Ma le buone brividi dei sogno i mesi verdure, dava della gli ultimi in morte quell'angolo romito da monte e ormai romano ritornavano dei le una l'Aventino del- presagi. stagioni. inselvatichite,s'erano fatte Il amare aspre, morbo il fiele come nell'orto, correva la con limpida dalle gabbie, l'orto Il di quelle E E non ad di giorno E mattina a giorno, salutare pel pranzo, città alle Le più distesa grandi fumo baccano, colme da le ad campane, chiara li sotto) azzittite. fuori Michelangelo, usciva far a che strade, o la sul di raccolta nella sulle grande terrazze, viva. un'anima più più panni stesi,senza senza Dalle finestre e padrone. di terra le veniva e entravano nere speranza. tutte si vedeva di camini. dolcissimi. : e Cosmedin, s'avvedeva terrazze, stretti,densi, con quando sotto, per finestre,non cornacchie gran li in le belle così campanella il cielo non verde. serenamente: carne tutte d'un e più che erano e s'erano mezzogiorno, quando rose ed di Maria s'avvedeva, non : tutto e al mezzo crescevano che accorto Santa per inquieti rose, (l'ultima, una una chiara che fervore con s'era conigli,scappata aveva di schetta va- sempre all'infinito nutrirsi,non blocchetti lavorava, di in baracca nella abbondante, orecchioni si nutriva sua petali, come una bocca bianche E buttarsi a moltiplicata per 219 immangiabili. L'acqua, frenetiche rose alla virtù. coppia di corse oramai. intorno i Una s'era vecchio, rose, di bella sua trepidava frufrù : sempre fresca. e della Le lasciata spalancate, uscivano strade lì dal con dei fiume le un gotevere, Lunnelle 220 II ultime alluvioni,erano intricate di al e della morbo arbusti ci d'erba gelosi si e le criniere con inselvaggiti, e i tori e cresciute galoppavano cavalli brucavano, capre tutte e i vento virtù. pecore scornavano mugghiando. La la Terra, uomini degli della sì, ancora, Ruzzolava, irta che segni tutti i feroci la via Terra, sotto tutti i la dell'infinito Terra, nella voce glispazi per sul come lenco, sbi- asse suo quelli che delle ai funti de- vevano; sopravviultimi degli ossa di uomini gli testimoniare di dì sulle cimitero superbia orbite che fuori la fronte, con spavento. riposo, per senza neppure e l'unico mattina la vertigine della si ricordava l'unico ancóra puro all'alba Dio, da segnate eterne scomparsa; degli uomini, perchè veniva sola la fatti sepoltura, inseguiti,incalzati,sopraf- dall'ombra, pazzi smisurato ronzava, innocenti. cieli,tra fedele memoria senza Volava era croci, di stòle, di cippi, di tutti i di biancheggiante povera via colori, pretendevano la morti e difettosa,frullando boccia una creature uomini: con ma storia millenni!, per degli gli spazi, per bestie, delle parola la cui su parlato aveva ammutolita Terra vecchia tra a quell'ariettasincera vivo gli uomini, rinfrescarsi e con la Il vista del del cielo gran bene, virtù. della morbo bambino, dell'amore 221 volontà la fratelli, ai animosa dell'amore alla verità. santa Diceva il ancóra, la cupola scarna mano gigante, caligini, vecchio, laggiù, nuvoli tra ferma ma di neri salutare a dal sorgente zando al- mattina, ogni a la delle ceruleo giorno, Buon- uccelli: — Michelangelo Fino tardi: a Cosi, il ! fino solo a vita la che la l'aiutava. Umanità morta, Dio salvare per lavorare. a luce della superstite lavorava lavorava, rientrava e — tendo permet- — all'Umanità. — E già inoltrato era freddi battevano rosaio fioriva, dell'uomo, primavera. tutto altro un forte l'Aventino; ricchissimo, bianco i inverno; e rose come il ancora abbracciava di venti la se casa fosse INDICE Stravaganza Uno studio di fotografo piuttosto 19 bizzarro » . Professore, Tutt' altro Il che mio Le 37 si dottore, : . spilorceria » 49 ! » 61 bottone magnanimo Quel 75 simpatico » orango figurine Tutti i Peso, morbo di 119 buchi possibili * 143 temperatura » 163 letterarii generi Spese 89 » volume, Dei Il no 5 Pag- autobiografica » 179 primavera della » virtù 193 » BEMPORAD EDIZIONI PIRANDELLO LUIGI II Mattia fu Novelle Pascal per - - » !' Teatro: Tutto Come MAHIO PUCCINI Viva r anarchia 7.50 7.50 7.50 „ -« prima d' autore in 3 atti di in Commedia - 3 atti da fare in viaggiatore un « 6.-— 6.— 6. „ 6.— » Commedia • . . . . ... poesia. . . in Tragedia - 3 atti „ — 8.— » ., 8.— 4.— ROVINELLl Novelle Azzurro Delirio - 7.— , SAPORI FRANCESCO Lapace degli angeli .MATILDE Il romanzo SERAO della 7.— Romanzo - fanciulla All'erta, sentinella! La conquista di Roma - 8,— edizione Nuova Novelle, 6^* edizione 3*^ edizione Romanzo, - 9. 9.— — ., - ALERAMO SIBILLA 3* edizione Romanzo, 2^ edizione // passaggio Romanzo, Prose Andando varie, 2» e stando Momenti Liriche, 2» edizione donna - - edizione - „ 7.50 „ 7. — „ 7.— 6.— „ 8.— „ 7,— „ 8.— « - SOMMI-PICENARDI GIROLAMO L'Aspirante Incognito di / 7.50 -, ROSSELLI minori ATTILIO O, „ RATTI V. quadrato Fratelli Una nuda in 3 atti di Romanzo - nero nude prima, meglio AMELIA III. La rallegrata solo IV. L'uomo Commedia - Sei personaggi in cerca Enrico IV. -Tragedia FEDERICO Il solco Voi. Voi. Mascheue - bene per IL - » » Scialle La vita I. Voi, Voi. - 9.— L. Romanzo - anno un - nuovi riveduta edizione 2» aggiunta TANZARELLA QUERCIA Romanzo peccati degli altri e corretta, con l'acconti - , TAHTUFARI CLARICE Il Dio Nero Romanzo - TÉRI^SAH L'ombra sul Il Libro di Rigoletto - muro Novelle - Titania W Romanzo, migliaio Si rinnova La Mandra ,. 7.60 7.— vita la Liriche - , Romanzo — follia Tragedia in - VERGA di Elena (iiOVANNI Il marito / Malavoglia Eva Romanzo - - 3 atti Romanzo Romanzo - 6.— r „ 8.— „ 9.— ,, Candeloro ANNIE 6.— 7.— , TUMIATi DOMENICO L' amorosa e Ci — Bozzetti. . „ 7. 7.50 — VlVANTl Naja Tripudians - Romanzo, / Divoratori Romanzo, Novelle Gioia / - - Lìrica ^ TOEPLITZ LUDOVICO Don 8.50 « Liriche, IO» migliaio • - 2 edizione 8* 2» edizione edizione , ,. , „ 6.50 9.— 7.50 6.—