IL
MORBO
VIRTÙ
DELLA
DELLO
Poesia
La
lo,
Nalato,
(Roma,
! liriche
ai
1913)
italiani
giovani
esaurito.
(Firenze,
Bempo-
1919).
italiani
( Poeti
liriche
gini,
La
sonetti
50
chiamò
rad,
AUTORE
:
lucerna,
Italia
STESSO
Roma
191
per
Secolo
(f.
il VI
Prestito
per
24, prose
XX:
n.
Formig-
VII;
accresciuta.
edizione
2"
9)
fante
del
vanghetta
del
e:
a
del
cura
Consorzio
cario
Ban-
Nazionale).
JProsa:
Una
La
tovaglia
nei
piega
di
taccuino
Il bollettino
Il
Gas
calzoni,
della
virtù,
della
morbo
esilaranti,
«
Il
Formiggini,
(Roma,
bellezza,
Solco
(Firenze,
della
gaia
mio
dal
Treves,
Bemporad,
buriana
guerra
1920).
1920).
^Milano,
novelle
novelle
taccuino
pagina
qualche
stacco
guerra
Vallecchi,
(Firenze,
(Città
1920).
1922).
di
stello,
Ca-
1922).
»
Teatro:
Serpi,
dramma
in
3
atti
In
Acqua
per
corso
dimenticare,
Confidenzialmente,
Tuttopélo,
romanzo.
3
discorsi
In
Ausonia,
(Roma,
di
stampa:
racconti
senza
1920).
lunghi
pudore
preparazione:
(Milano,
(Firenze,
dadori).
Mon-
lecchi).
Val-
GIUSEPPE
ZUCCA
MORBO
IL
VIRTÙ
DELLA
NOVELLE
FIRENZE
R.
BEMPORAD
FIRENZE
"
-
FIGLIO
Via
Cavour,
-
EDITORI
20
PROPRIETÀ
DEGLI
EDITORI
19»^.
R.
Prato,
—
LETTERARIA
Tip.
BEMPORAD
Giachettt,
E
Figlio
FIGLIO
e
C.
stravaganza
autobiografica.
1
-N.
/^
Jpt
^^«-«^
commissione
Quella
Università,
d'
da
che
qui
biografi
due
a
Governo
dal
di
in
(sarà
e
Italia)
in
vita
la
studiare
colossale
mia
italiana
commissari,
sincera
da
e
veretti
po-
d'ora
note
assemblee
segni
morte,
mia
del
a
Italia)
ci
una
più
spese
e
e
la
edizioni
poi
critica
troverà
la
bene,
quinto
tenario
cen-
omettendo
della
deprecatorio)
sempre
non,
mità
all'unaninel
dello
colo
se-
delle
e
credo
(non
rito
in
secolo
illustrate
sarà,
ovvero
focoso
tutte
saranno
decretata
nascita
;
le
legislative
sempre
in
;
ci
si,
lusso,
nazionale
della
i
di
e
senza
edizione
dalle
paga,
nella
quei
fin
di
millennio,
a
popolari
opere,
grande
mia
paga,
scrittore
fanno
all'infinito
millennio
note
più
Stato
che
secolo,
scrittore,
moltiplicate
e
i
allo
quanto
sempre,
con
di
XX
mi
dico,
dello
quello
e
del
mente
definitiva-
compassione.
Perchè,
mie
Stato,
d'uomo
figura
incarico
avrà
spese
a
lo
letteratura,
sistemare
e
sempre
nell'arte
e
anni
tremila
professori
e
della
storici
e
o
un'opera
ancora
senatori
di
Stato
(sarà,
lo
Stato,
bene
in
turalmente,
na-
che
essa
//
8
base
quella gigante
di
il monumento
fama
mia
Ma,
sulla
granito
perennius
aere
—
che
all'uomo,
quanto
Oggi
diavolo
miseria
quella
di
buon
di
sono
disposto
ben
sento
la
verso
elementi
avvenire,
lontano
no
avran-
potere
po' lavorare
un
Zucca
Giuseppe
visse
ma
del....,
soddisfatto
nostalgia
grossa
stalgittfnostalgia!
Roma
di
fantasia.
poi
suo
"
in
di
Messina
nel
bastanza
ab-
quanto
lontano
Io:
gio
mag-
Roma,
a
per
cui
su
ragno,
sempre
mare
del
abbiano
ecc.,
tela
dell'Urbe,
del
commissari
ecc.
a
li appunto
posseggo,
di
nacque
mi
e
posterità. Perciò,
che
incaricati
filuzzo
qualche
almeno
con
(cfr:
No-
"
liriche,Formiggini,
1919).
Fu
casa:
che
solo
solo),molto
rivedo
vedo),
tappetuccio
(è la
lo rivedo
(figliounico;
bella
una
bocca
una
grossa
faccia
sempre
quieto, riflessivo
sua
immagine
seduto
(c'era, figurato
con
balconcino
bambino
bravo
un
Lo
in
ci
umore
qui, senz'altro,perchè quei
cane
della
—
dire, disgraziatibiografi?
Comunque.
in
ficare
edi-
quale
imperitura.
per
da
virtù.
della
morbo
nel
a
più
terra^
tana
lon-
su
tappetuccio,
allegra, perchè
beccaccia)
tastico.
fan-
e
nel
chiuso, solo solo,in quei
un
teneva
d'
vano
corti
un
e
un
scuri
stravaganza
pomeriggi
d'inverno,
di
carta
Venivano
che
e
oso
dire, perfette:
/
«
per
A
giardini
24:
prose,
insomma:
a
sé
volavano
non
Una
in
"
glia
tova-
1920).
Qualche
bravino.
esami.
senza
al
daglia,
me-
Pierino,
che
esemplare
genitori,
ali
e
Vallecchi, Firenze,
stesso, ai suoi
L'unica
i
originalità
modo
suo
della
e
zampine
d'allora
il fanciuUino
tutto.
magnifiche:
che
promosso
mali,
ani-
e
fa
onore
maestro
suo
e
Patria.
alla
un
antenne,
con
miei
sempre
spessa
appassionata
e
Farfalle
scuola, si, piuttosto
e
carta
carrettini, seggiole,
ali, ahimè!
ma
zienza,
pa-
dall'ufficio,uomini
farfalle.
delle
quella
smerlettate:
di
quei fogli
più importante
era
(cfr:
da
case,
produzione
assorta
con
forbici.
gli portava
alberi
la
lavorare,
di
e
fuori,
papà
Ma
autobiografica.
di vedere
rapporti
delle
veniva
dagli insegnanti
è
Le
lunga
di
nel
le
Pierino
le
capire
figure
dei
era
cose
numeri
quantità; originalità che,
non
non
quel
personalissimo
matematica,
ostinavano
di
vera
luogo
della
abbastanza
materia,
che
comune
sgrazia
di-
zata
apprezi
quali si
la matematica
un'opinione.
sole
amarezze
ruminazione
Scienza, gli
vennero,
che
di
s'abbia
pomi
avute
sotto
dunque,
nella
l'albero
al nostro
sua
della
Pierino,
II morbo
10
dall'arcana
armonia
della
dei
virtù.
numeri
da
e
quella sua
insopprimibile originalità.
G.
Z.
malattie
di
in
ebbe,
che
ogni età,
la scienza
quella età,
di belle
le
tutte
tutte
caratteristiche
considera
esclusi, in
non
sintomi
preoccupanti
tutte
età, i più
le
tutte
attitudini
alla
posizione
com-
italiana.
Cosicché,
Pierino
per
tempo
diciotto
a
una
molto
poeta. E cioè,molto
Si
molto
più malato
ma
ritagliare
a
di
mettendoci,
le
che
sue
«
il cammino
Chimera
La
»,
e
sia
poe-
Z., invece,
farfalloni,non
illusione:
in
È
!
l'orma
:
prima.
quella
volassero.
morire
non
di
G.
e
una
farfalle
nuove
troppo
farfalle
piedi,
in
pierinismo
d'accordo.
che
nuovo,
Si, sì, restare,
(cfr:
si ritrovò
andare
possano
continuò
che
patire,
crede, generalmente,
non
letto da
in
malattia, dopo lunghissimo
grave
dopo
e
messosi
anni,
è
breve
lieve
troppo
La
lucerna
!
:
netti,
so-
1913).
E
oggi ritaglia,G. Z.
ancora
poveretto,
Però,
imbecille
in
:
e
ancora
oggi,
s'illude.
quello
dei
stesso
tempo
si
diciott'anni,
e
col
inabissava
bell'ardore
negli studi
quelle
tutte
poi
fatica
tanta
finalmente
Ma,
babbo
lo tirò fuori
ad
fosse:
cioè
del
«
dopo.... anni, lo
dell'
che
che
penso
del
morte
lo
e
buttò
l'esistenz
del-
concreti
dello
Stato
pur
nel
1922,
ancora
coi molli
i
volendo,
sfruttare,intendo,
e
tentacoli
».
nocciolino
un
come
la
problemi
teneva
sicuro
ma
sincere
austeri
impieguccio
potranno,
vita
ai
un
Qui, forse, io
che,
studi
impieghettuccio
poco,
si vuole
cuore.
vent'anni,
dagli
si fa
che
mani
con
nel
i
addosso
e
che
vita
ansia
dopo
appena
bruscamente
e
la
tanta
e
inutili
e
dimenticare, quando
a
toccare
tanta
con
magnifiche
cose
apprendere
ad
conducono
quali
i
più austeri;
11
autobiografica.
stravaganza
biografi
trovare
di
l'amaro
del
tromila
quatso
non
un
Potranno
dramma.
fra la grama
contrasto
l'ambizios
del-
e
i
sogni
(dopo
i
primi cinquanta
impiegatuccio
smisurati
giovinotto.
di ciò
Documento
de
fretta, la
più
i
biografi
in
anni,
tipografia),documento
di
ben
per
in
troveranno
«
liriche,Formiggiiii, Roma,
leggere,
avendo
La
'mia
1919),
senza
ciò,dico,
vita
dove
era
non
si
"
(Io:
potrà
coraggio, queste precise parole:
Strascicare
per
davvero
sei
Musa,
sua
entrata
pubblicati
lucerna,
La
netti
so-
faticose
mentre
sento
su
su
le
zampe
rampe,
ali 'òmero
l'ali
12
atte
II
morbo
ai
voli
della
immortali;
dei
servo
essere
avendo
un
delle
è
servi
di
cuore
Questa
Vero
virtù,
è
la
!
re
vita?
mia
che, più tardi, dopo....anni,
cose
bonariamente
così
era
esattamente
diavolo
povero
^
da
mutata
d' un'altra
la fuoriuscita
possibile
È un
la visione
»
lirica
che
e
cosi:
Ma
potrebbe
si:
cosi
stare
tranquillo !
È
così
bene
che,
dalla
il
con
è
dote
di
gli
bel
brava
dare
rosario
godersi
e
senza
al
Ma
una
per
no.
latino,
di
alla
almanaccare
Lui
malinconie,
beato
d'
tran
impiegato.
fantastica
di
festa,
eresie,
in
e
pago
specie
cui
figlioli;
il cinema
tran
suo
lesta
più grandino
al
perdersi
starsene
alla
di
ripetizione
senza
donnina,
snocciolasse
e
:
carina,
casa,
presto,
e,
moglie
discretina
scegliersi una
sana,
assicurato.
prender
una
che
dall'ospedale
e
avvenire
Potrebbe
Stato.
male,
o
miseria
suo
un
dello
piccolo impiegato
un
d'essere
risonante
parlano
ingigantite
dere
ren-
tolata
inti-
diceva
le
miserie
di
tanti
d'un
di
a
tragica
traccia
del
vita
capofitto,nella
mia
della
Disillusione!
r ha
la
mai
fatto
neanche
pensare,
un
E
legione
di
«
Tre
Formiggini, Roma,
ricostruire
cuore,
è
se
è
la
sé
per
sempre:
buttarsi
nei
speranza
di
che
vero
più
ancora
o
del
vero
omicida,
a
Sinai
o
revoli
ono-
il
stro
no-
che
tutti,
come
senza
ritirarsi
ad
tarsi
arro-
straniera.
forte
brutte
qualche
su
profezie
1919)
per
e
cifra, la grande
vera
falde
vorrà
....non
finalmente
momento,
allora, appoggiandosi
angosciato
di
suicida
un
alle
convento
nella
vedo
esattamente
tutti,
proposito
un
tica
poli-
passione
riconoscere, quegli
all'amore,
come
veemente
vita.
Dovranno
fatto cosi
mai
senza
in
ha
di
l'unico
quel-
mancando,
ingenua
sottocommissari, che,
A.
ogni
politica,io
mia
di
vsostanza
d'avventura;
scoprire lei,finalmente,
cifra
la
incaricata
la
lavori
diavolo
meno
e
ambizione
documentare
suoi
povero
venuto
sottocommissione
la
un
assoluto, ogni
modo
0
vite....
cosi
ribellione
spirito di
di
equivoco....
mancare
a
contrasto;
in
è
dico:
vittima
Venuta
ebbrezze
milioni
ciò
Per
le
e
13
autobiografica.
Stravaganza
tenerla
dolce
mai
conquista
perchè
!
la trista
»
verso
{Io : liriche,
morbo
IL
14
stanchezza
e
farà
che
tutti
i
qualche
su
virtù.
della
(e
lo
tu
sai)
abbandoni
presto
doni!...
raggiunti
sconsolato
verso
di
Inventario
«
(ibidem)
Donno?
era
E
Ombre.
una
forse
sfiorata
Amori.
Plurale.
sia
la
pur
la
spirito del
secolo
Intanto
le altre
«
attaccò
un
A.
Teatro
dirò
di
vera
la
canza
man-
grande
questo
XX.
sottocommissioni
in
età
stabiliranno,
alla
il
incerto
Argentina,
»
teatro,
{Alto
1915», poi
molta
giovanile
ancora
prima
da
Quirino,
«
missione,
com-
unica, totale,travolgente,
felice
riguardo
una
appunto
baldanzosamente
Teatro
Roma,
l'amore
per
concludere
può
tragedia
assai
successo
Nessuna
sotto»), che
difficoltà,che
Z.
quando.
sa
sottocommissione
passione
eterna, fu
senza
chi
dove,
sa
(per quanto
d'una
passando,
quell'una.
Allora, dico,
per
l'ho
chi
concluderà
quell'una.
non
quella:
era
G.
ma
:
Ciascuna
con
{Anima
1916; Ouzait,
Isonzo:
esito
suscettibilità
nuova:
sogìio
con
del
che,
stro
no-
Roma,
dram-
in
allo
realtà,
del
al
valore
a
avendo
1914-18,
senza
liriche
1919)
di
veritiero
nei
libro
un
grane
di
:
a
buffo
fronte
e
{La piega
1920) ampliato
esilaranti
gas
volume
un
in
poi
della
completo
e
scipline
di-
nelle
piuttosto
al
vita
aggiunta
A.
buonadiavola
più
e
guerra
Granate
:
(« Il Solco
»,
e
Città
Castello, 1922).
Troveranno
e
che
spreco
24:
insieme,
(//
fino
al
piatti
1922,
Bollettino
//
e
da
Milano,
1922)
una
prefazione
{Una
grancassa
tre
della
per
senza
1920);
e
bellezza:
virtù:
tovaglia
che
Tre
mise
zarre
biz-
ves,
lano,
Mi-
Bemporad,
dimenticare:
mai
lume,
vocon
di novelle
volumi
della
Morbo
1922; Acqua
in
poi, naturalmente,
precedere
di
nali
gior-
di diverso
e
genere
Vallecchi, Firenze,
1920;
Firenze.
spicciolati, per
di vario
li raccolse
facendoli
gran
avendo
riviste,scritti
argomento,
per
di
organico
più
tiri
sarà
{Italia chiamò:
taccuino
un
Formiggini,
eroica
meno
e
glia
meda-
una
insieme
guerriere
appunti
calzoni:
lasciare
nostro
mise
matematiche),
Bemporad,
potrà
neppure
dal
dimostrata
disadorne
ma
parte alla guerra
preso
(questa originalità
quella già
di
non
che,
1917)
dell'incertezza.
che,
Troveranno
mondiale
obiettivo
storico
l'ombra
nemmeno
Goldoni,
Teatro
Venezia,
wa^/co;
15
autobiografica.
Stravaganza
(terza ed
dori,
Mondaultima
16
morbo
II
seriamente
coi
editori.
suoi
che
Troveranno
che
si
forse
da
sé
mani,
fatto
avrà
in
cui
a
dall'estate
e
in
tanta
era
né
sforzi
della
sociale
satira
fin
sforzi
maggiori
:
di sincerità
bretto
li-
pudore^
del
fine
e
così
i
posteri,
né
si
in
cui
che
né
1922,
spalancata,
la
(Vallecchi,
la sincerità
i
temporanei,
con-
sione
commis-
stessa
lasciarono
prendere
trappola.
E
poi?
Poi,
d'una
di
quattro
con
ma
grande
senza
interparlamentare
alla
prendersi
quel Confidenzialmente:
confessioni
apparso
dentro,
intensissimamente
dei
uno
di
più generosi
di
in
psicologica
Firenze)
due,
lavorava
1922;
di
dei
uno
raddoppiate,
con
romanzo
un
Tuttopélo,
non
allo
guardarsi
pel gusto
certo
e
sentimentale,
di
spesso
sentirsi
per
pel bavero,
arte
sua
così
malinconie
sue
ironico
questo
compiaceva
specchio,
niente.
Assolutamente
! Non
commissione
niente, disgraziata
le resterà
che
lavorare
fantasia.
E
lavóri
di
fra
speriamo
la
virtù.
bisticciarsi
mai
originalità), senza
le'
della
commissione
i
fantasia, dunque
letterati, ma
bene
ne
che
fra
almeno
abbia!
! Non
gli
un
essendo
storici
e
clutata
re-
i critici,
po', di fantasia,
studio
Uno
piuttosto
di
fotografo
bizzarro.
f'-i^.r^.'r^:;*^:;*^:;'!'-'-^.'^.^»''^:;^^^^
Som
passati,
la colonnina
fotograficicon
il
con
0
la
sedia
si,
con
o
alla Savonarola
la
con
fantasmi
balaustra
ripiano, il
sembrano
scenario
amore
finte
alla
dipinto
finti,che
—
pancetta
di
parte
a
giardini
rivelare
con
di
di
nuvole
burrasca
Finito, il tempo
tra
l'operaio
e
a
e
in
del
fondo,
daggi
ten-
e
di cordoni
da
su
di
classiche
di
pessimo
e
ingenue
gonfie
stra-
esagerazioni.
fotografo qualcosa
non
pricciosi
ca-
umore
contrasti, gonfie
l'impiegato,
una
magnificenze
statue
e
duri
di
sul
vere,
—
con
tirati
—
cieli
e
di
e, sopra,
foglie
frange
imprevedute
rampicanti
ingombri
di
veri
scogliere
i
brava, bigio-nero-cene-
di nappe,
sembrano
o
di
il frammento
o
riccio-azzurrino-tortorella-innamorata,
doviziosi
;
d'inseguire
o
immancabile,
; e,
—
ciondola,
attitudine
in
;
a
poggiarci
ap-
sedercisi, scomodi,
dell'essere
dell'
per
disinvoltura
senza
zampillante
vaso
che
mano
mano,
pioli torniti
coi
tortiglione
per
sulla
gota
mistero
il
fuggenti
lo
la
studi
degli
tempi
a
su,
guanto,
meditare
che
gomito
senza
ma
i
passati
son
mai
di
mezzo
giovane,
22
morbo
II
vestito
dignità
con
della
fregiare
E
riceveva
vi
dito
d'
vi
e
coatta
la bontà
su....
di
Alt!
Benissimo!
Oggi
dei
"
il
fotografo
un
casi,
che
tormenta,
esperienze.
e
è
è
giovanissimo,
Per
r
qualche
di
dello
più
insieme
e
di
questo
il
trambi
en-
ricerca, che
e
a
si
nuove
eleganza, più
con
di
punta
stile
centuata
ac-
singolarità,se
con
e
di
un
semitono
i due
fotografiain
penetrare
respiro
l'una
uno
fotografo-
se
nuove
studio
di far
onore
in
In
cenza
compia-
fotografo-scienziato.
trattenendo
è
forme
a
ciò, veste
con
direttore
che
uomo
tende
austerità, se
e
avere
fotografo-scienziato.In
fotografo-artista,più
ho
la
tenzione
at-
quei tempi!
i
oggi
vostra
vuole
abbia
doni
per-
»
se
Il
«
un
là.... si....cosi.... un'idea
artista; giovane,
di
«
"
stri
vo-
con
infiniti
della
».
dei
posa
con
melodiosi
qui?...
guardare
guardare
e
l'oggetto
con
di
Finiti
eterea
additava
Casa
Real
la
lo
con
s'informava
e
vecchiav
in-
zione
l'autorizza-
e
della
correggeva
leggerezza
una
;
"
vi
e
che
e
i cartoncini
e
Fornitore
«
ossequioso;
desiderii;
stanca,
il cavalierato
la vetrina
sabaudo:
stemma
tantino
un
sognando
a
virtù.
cosa
a
passo
tivo
fur-
tore,
l' intelligentelet-
—
e
—
cui
l'altra,fonde
tipi distinti
di attività
cemente
feliperiore
su-
superiore eleganza.
momento
egli
è
a
colloquio
con
un
cliente
e
:
cliente
(una
chic) in
molto
molto
su
messi
leggeri,di tipo
belle
lo
niscono
di
buon
gusto
Parla
nella
La
studio
a
ma
signora,
un
invece
che
gueruno,
lette
sa-
di
piuttosto che
di
posa
—
misura
bella
una
un
ascoltate
—
zetti,
bron-
l'obiettivo.
precisione
una
con
con
peti,
tap-
il cliente
sale
scattato
garbo,
molto
con
eccitano
vecchie
appena
bei
per
momento,
nelle
bei
tappezzerie,
tutti,uno
un
mobili
(bei
gusto
maioliche,
che
indugiare
salottini
portacenere)
sono
tali
e
fuga
voce,
pare,
e
accadeva
alla
darsi
bei
stampe,
posa,
come
—
belle
graziosa
numerosi
buon
belle
nuovo,
lampade,
belle
dei
uno
squisito
con
molto
signora
: una
23
bizzarro.
fotografo piuttosto
di
studio
Uno
po' fredda.
risponde,
—
concitata.
tantino
Ascoltiamoli.
Ecco, signora.
—
parlare
lasci
Mi
lavori
veat'
in
da
artista,e
come
dire
più
E
—
che
riusciti
anni
sera.
Molto....
—
di
—
E
le
non
sono,
che
ha
esercizio.
Le
molto....
questa....
questa....
tre
come
pose.
Mi
lasci
professionista.
forse, artisticamente, i
prodotto
Guardi
il mio
veramente
studio
lette
questa, in toi-
piace?
Ah, bellissima!
—
Ecco
molto.
24
II
Bellissima!
—
molto
Ora
Bellissime
contentissimo
io
mi
No,
—
di
né
mi
a
pure
averla
molto
contentata....
casa....
professionista
come
'di
permetta
mio
a
marito....
permetta.... Ora
mi
signora,
no,
parlo più
:
Sono
tutte!
permetta....
Si,sì....mandi
—
virtù.
contenta....
E
—
della
morbo
parlarle da
né
sta
arti-
come
amico.
le
non
Mi
mette
per-
?
amico?
Da
—
Sì. Ecco....
—
Il
fotografo
vetta, a
Ogni
é
saranno
così, a
migliaia
di
pieno
puntualità,
e
ha
un
da
di
diviso
quel
mobile
fotografo sceglie
curiosità
con
pacchetto
di
belle
di
e
la
con
lusso
che
stampe
caselle
da
e
più
attenta
razzato
co-
garanzie.
signora,
si vede
di
paio
un
di
un
taglio.Ci
legno lucente,
alla
torna
e
per
occhio,
a
».
due
lettera
messe
tanto
con
ture
serra-
posta
in
una
negative
giudicare
boUonato
seguito
da
lastre, allineate
in
armadio
ripartito:
in
ferme
«
stosi,
fe-
sportellone blindato
minutamente
ciascuna
numero,
piccolo
un
uno
scompartimento,
contrassegnate
colori
a
due, tre, quattro
scaffale
scaffale
uno
un'alco-
a
stampata
scopre
scattare
uno
appare
Il
e
segreto, si apre
a
leggero
passo
di seta
tendina,
Fa
corazzato.
come
con
va
tendina
una
tira la
e
—
che
porgere
fotografiche.
lo
26
II
brata, non
morbo
della
è autentica.
che
del
nella
affida
iniziativa
di
bustaia
una
signora mia,
sapesse,
dentro
buff'e,là
in
una
—
sensibili
!) e
l'idea
commedia!
e
C
è
lui
che,
è
posa,
cadavere
tra
della
marito,
e
stia
che
si vede
pare
è
l'ambizione,
è
essere
così
nella
sidua
as-
terza
ardente,
col
in
l' idea
dominante
riproduca
pace
da
raffigurata
distintamente
lei,signora,
sta
que-
al
del
le sembianze
forse
ha
suo
sciuto.
ricono-
già
troppo intelligentee fine perchè
di
insistere
D'altronde
qui, che
composto
vede
che
ella è
più
questo
tranquilla: qui
nessuno)
mie
ha
L'idea
rettore
mento
mo-
autorevole
camera
amica
quel
legittima,di
una
sua
mi
in
immagine,
sua
ceri).Come
virile
non
Ora
cosa.
i
e
marchesa
fianco,e
occorra
fuori
dell'attuale
figura
che
gnora
si-
in forme
dirle anche
dell'Università.
alla
se
proprio
riprodotta
occupa
a
tuttavia
ma
accanto
i fiori
sto
stimato,
saltata
intelligente
professore, molto
un
confessata
il rettore
è
che
non
alla
e
guardi questa,
—
dominante
chè,
per-
esistere
buffe, ma
cose
cui,invece,
universalmente
non
che
:
prossimat
ap-
prim'ordine. Eh,
una....
il soggetto. (E
cento
per
sinistro,per
si
ragguagliarsi all'altro,
di
proporzione,
cinquanta
il fianco
vede,
come
virtù.
le
disgrazie, dei
sulla
che
siamo
spiega
le
apprendo
sicurissimi
il
della
importanza
perchè
pericolistrambi
(no, no
può
: non
delle
che
ha
:
trare
en-
molte
corso
studio
Uno
fotografo piuttosto
di
la mia
recentemente
preziosa
piccoli incendii,per
si
in
gamba
mio
studio
la
questura)
delle
non
cassaforte.
Questo
le
stessa, ci scommetto,
Lei
visto
le
sue
pose
suggerirà
alle
sue
amiche
fotografo
di
aver
a
tutti
i
che
vedete,
di
in
famiglione,
tante
buona
fede,
linea
la verità
affatto
ricco.
meno
la
che
creda
più
Oh
!
di
non
simile,
non
di
E
pensi,
di
me
ad
avere
ricatti,che
di
non
in
una
sono
tura
addiritun
mano
altro
uno
di
orrore
Io, invece,
bilissime
no-
mariti
fosse
in
come
tante
essere
se
cessi
di-
1' onore
—
tanti
d'
vi
—
vede,
pure,
dirò
mai!
sopra
esagererei
ma
che
farebbe
conto
neppure
custodito
—
come
è. Se
garanzia
non
le
non
due
me,
reputazione
vera.
;
gentiluomo
strumento
la
qui, dopo
eccellente
tranquillitàdi
mendicante
un
seria
ogni più
perchè
altre
Così
quell'armadietto è
con
di
le
ed
della
ricco-borghese.
e
città.
segni
prattutto
clientela,so-
conoscenti
e
ziati
denun-
il
mia
dico
gusto
della
colleghi
ho
molto
sportello
uscendo
—
finissimo
donne,
come
della
timana:
set-
scorsa
anche
spiega
aristocratico
nel ceto
che
vedere
quali può
vertiginoso
crescere
tempo,
non
conclusivi,sullo
evidenti,se
due
di ladri
visite
delle
(che io,generosamente,
alla
del
in
parlare
non
a
sedati
27
dei
e
persona
fortuna
nel
sviluppati
sono
bizzarro.
non
tengo
quelle altre negative là dentro
ci fossero.
Faccio
soltanto
un
catti
ri-
aumento
;
28
del
diecimila
Le
è
copie
costerebbero
sulla
aumento
Se
che
da
o
privati,se
E....
—
:
io
che
conto
suo
lieve
con
altre
uno
odii
la
Stato
lavorare
seria,
larghezza....
sufficiente
che
cassa
gran-
ricerca
qualche
pose
dioso
stu-
dallo
costa
quanto
una
sommato.
a
aiuti
pitoccare
a
tutto
costa,
sono,
avanti
queste
il
Questo
me,
cosa
sapesse
esperimenti
fare
che
come
s'adatti
non
a
neppure
serio, mandare
sul
lire
consueta, d'altronde, sì può
signora,
modesto,
ordinarie.
copie
duecento
tariffa
viene
non
sapesse,
e
sei
di lire ventimiladuecento.
dunque
dire
sulle
cento
per
virtù.
della
morbo
II
mi
riguardano....
potrei vederle?...
Dio
—
mio....
Esattamente
il
mentre
si
se
in
la
di
il lettore
campanello
del
salottìno
con
—
—
Signor
Ah
io
come
odo,
dove
l'artista
tanta
cordialità:
Cavaliere!
benissimo.
Gli
e
uno
che
la
signora
c'è
il
dica
che
una
della
diatamente
imme-
all'uscio
tengono
s'intrat-
professore
son
bato,
gar-
strillare
E, quasi
discreto
colpetto
un
appunto
curiosità
elettrico,lontano.
dopo,
più
—
procurare
per
alla innocente
ode,
cioè
e
sorriso
un
all'armadietto
pronta soddisfazione
signora,
tiene....
questo momento,
fotografo, con
dirige
ci
signora
salvi....
De-
pronte
e
stvdio
Uno
abbia
che
Forse
avvezzo
sul
lettore,
ovvie
per
vólto
indici
della
della
che
la
del
stia
ci
io
si
di
ha
delicati
accorto
neppure
dall' uscio
chiuso
stoffa
colori
a
ha
avuto
impallidito
distragga
di
un
pare
è
e
salto
sopras-
(Il lettore
quanto
tutto:
gnorina
si-
strillanti,
forte.
pure
parte, mi
a
più
dalla
là
informarlo
e, modestia
vuole,
il mio
stiere,
me-
di conoscerlo
po').
un
Ora
rendere
al
la
signora,
ferma
e
che
fotografo,
nell'armadietto
qui....nel
con
che
voce
di
tono
le
volge
invano
tenta
indifferente,
la
schiena
di
domanda
cercando
:
Anche
—
il
professore
Desalvi....
ha
posato,
studio?
suo
Si, signora.
—
E.... le
—
Sicuro
—
le
sono
pronunziare
cliente,
ed
ad
di
dei
s' è
non
sentendo
nuovo
tranquillo,
penso
l'oscillare
tendina
violento
io
come
avvezzo,
ragioni professionali, a seguire
studio,
dall'elegante
nome
non
gente
signora,
momentino.
un
—
psicologia,
dello
il
attendere
lui....
da
il
di
29
bizzarro.
fotografo piuttosto
bontà
la
subito
Sono
di
sue:
prove....
:
tutte
le seconde
qui
e
le
ha
qui?
le ho.... Ecco
le
terze
pose.
qua,
signora,
30
II
bene:
Si, va
—
Mi
vedere
faccia
—
—
La
morbo
lasci
fare:
quelle
del
prima, certamente,
No
no....
anche
seggioletta
stramba
di
di
la terza....
e
anche
—
il lettore
avvedersene
non
concitatissima
voce
signora....
la seconda
ormai
può
non
m'interessano.
non
professore Desalvi....
La
signora
virtù.
della
e
faggio, piuttosto leggera,
disegno,
che
e
con
quietarsi sulla
può
non
stratto
più di-
parla
—
—
scricchiola,
po'
un
la
sotto
agitazione, capricciosamente.
sua
Ah
—
assoluta
confidenza,
deve
non
cara,
! Il fatto
signora
che
fosse
discrezione.
Le
—
gravi, e
le
ho,
nel
—
....
ripeto, non
il mio
Ma
La
mi
faccia
signora
lettore
—
con
—
rosa
dove-
delle
gioni
ra-
tali,per....
piccola tassa,
una
vantaggio,
che
studi,
scienza
vedere
resse
nell'inte-
ma
è
quanto
dire
dell'umanità....
e
faccia
! mi
vedere
!
—
guardate, guardate, intelligente
balzata
è
più
avere
pagando
miei
della
alla
stema
si-
un
su
le ho!
per
dei
contare
a
amica
sua
io riconoscessi
caso,
nell'interesse
—
che
ho,
una
dovrebbe
qual
stesso
di
inspirato
Ella
mostrato, in
le ho
le pose
autorizzarla
non
assai
che
l'adunca
in
piedi
minaccia
e
il fotografo
investe
delle
due
manine
ingioiellate.
—
In
Calma,
questo
signora! calma,
attimo
stesso,
e
la
prego!
cioè
mentre
—
la
si-
di
studio
Uno
pallidissima,stravolta, lasciata
gnora,
borsetta
abbrancato
e
della
giacca,
rabbia, in grande affanno, si
Un
Mi
faccio
che
subito....
da
una
Un
dalle
sempre)
le
cassetta
dello
fischio
copie
mi
non
mani
che
Badi
fa
vedere
dell'uomo
egli
s'avventa;
turchine
e
ha
dissimo
(fred-
già
tolto
Vigliacco!
—
—
dalla
là
signor
dina
ten-
d'oro:
farfalloni
a
! e' è il
Scusi,cavaliere
—
lo strillo
Subito!
all'uscio,di
discreto
rosette
a
con
scalfitale....
che
di serpe
picchio
scuote
ancora
vigliacco, vigliacco, vigliacco!
Un
lo
subito!
pazzia.... se
strappa
e
sente
vedere
faccia
una
—
mo,
cal-
signora!
momento,
No!
—
la
cadere
lontano.
campanello
—
31
l'uomo, perfettamente
risvolti
ai due
del
bizzarro.
fotografo piuttosto
Ru-
avvocato
betti....
Mio
—
marito!
Dica
—
da
che
che
pronte:
sono
vengo
subito
luì.
Mi
—
occhi
mio
faccia
terribili
vedere!
—
rugge
—
mi
faccia
la
signora,
le
vedere
pose
con
di
marito!
—
—
—
Anche
le
altre
Tutte!
Mi
faccia
Le
detto,
ho
due?
vero
vedere!
?
che
e' è
una
tassa....
—
Ma
sì,
ma
si!
mi
faccia
vedere!
piccola
II
32
Ecco
—
lei
vede,
di
il
e
:
fosse
come
mi
anni
capita,
che
La
vado
come
la
se
presente. Le
di
A
parola,
terra, spiegazzate
dell'amante
Anch'
dietro
che
entrarci
sorriso,
ci si
sono
certi
con
ma
draghi
caso
dieci
da
una
su
netto
diva-
un
mani
le
tiene
fedeltà
della
—
gran
nelle
: e
ginocchia,
problemi
della
dare
un
—
com'io
basta
un'
sussulto,
ho,
una
Mi
oscuri,
le
—
: senza
certe
niugale.
co-
sono
mule
for-
cati
d'intri-
soluzioni
coscienza
perde. Ci si perde
avere,
fisica
scoperta....
po' distratto, ora.
un
labirinto, credetemi,
Facile
sua
lacere, giacciono quelle
e
dovrebbero
problemi
Un
la
traditore.
io mi
perduto
fedele,
cadere
cartoncino,
su
nell'animo
è il secondo
la mia
sulle
rito
ma-
persona
cosi
s' è lasciata
suo
precisa,
sua
che
di fantastici
montate
prove,
è
stessa
una
abbandonate
tremanti
vede,
applicando
negli occhi,
rabescato
forte
marito
un
di
pensieri
è cosi
confesso
signora, senza
febbre
ai
lei
di
marito, che,
suo
che
cima
in
pensiero
immagine,
un
è
terza.... Come
seconda....
qui: prima,
sola
virtù.
della
morbo
umana.
la
umana!
coscienza
occhiata,
ma,
sospiro,
dentro,
appena
rimedio.
provvista
un
di
Non
basta
gomitoli
di
II
34
denti
davanti
uno
che
cinese
Entra
specchio
tenuto
fa
riccia
La
Desalvi,
abbracciarla,
La
po' vanesia.
si
signora
il mio
distingue, là dietro,
un
la
gola), poi
Il biondo
ma
—
la
figura
di
Ah,
La
studio
di
guardato
orrore
annodato
all'
perchè
—
un
poco
dietro
e
sopra
chiarissimamente,
che
riconoscerla.
di
che
vipera
guardate!
non
è
ben
Una
roba
una
vestita.
s'avventa:
una
venirci
mio
cosa
dal
bizzarro:
cosi
io
guardiamo!
non
selvaggia!
scena
di
guardato
fotografo
!
vero,
più graziosa
preveduto
dal
un
seppia....
potrebbe
Non
sarei
stretto
improvviso
dir
turba, a
il martello!
carità!
mi
esercitato
—
carità!
per
avessi
vero
si
fischio,come
tendina!
Per
si
assai
Vigliacco!
—
un
abbracciare,
orecchio
mostra
si scorge,
donna
conoscerla,
Un
fa subito
tenerezza
lascia
sospiro
soltanto
poco
immagine
sua
A
dottore
un
alla
Sorride
po' spiegazzato, in color
ritratto,un
barba
(la tendina, vedete, si agita
leggerissimamente:
dentro
slacco
è bi-
tanto
lui. Lui
a
stro
mo-
un
bella
sua
gesto di
un
con
sorridendo
sempre
sorride
signora
la
con
tranquilla.
e
da
sorridendo.
attende,
riccia
su
guardarlo,
a
paura
E
il dottor
signora.
per
virtù.
diabolico.
e
bionda,
della
morbo
stesso!
gusto.
di
questo
condurvi
mi
Un
Se
in
sarei
orrore,
pena
apnere,
geuno
ben
un
Ed
Uno
studio
ecco
il
mezzo
di
tirar
su
sotto
dell'armadio
fardello
un
la
Ah,
il
l'operaio
era
nel
dallo
«
più sotto,
Finiti
a
che
nuove
misterioso.
si
festone:
«
quei tempi
scienziato,
po'
Tal
è
un
!
uomo
In
tormenta,
esperienze.
ogni
che
portone
il
tende
è
un
a
setta,
cas-
a
la
scritta
»
:
e,
Casa
R.
Fotografo,
forse
gnava
so-
sontuoso,
con
della
complesso,
modo
che
e
Tali, Fotografo
Fornitore
Oggi,
vestito
vetrina
sabaudo
dei
tra
giovane,
bella
d'un
che
mezzo
affaticata,
una
stemma
Cavalier
di
mai
non
cinese,
quei tempi
cosa
piuttosto
fianco
a
sormontata
:
!
avvenire
suo
appesa
oro
qualche
un
a
guardarlo.
a
finiti
Finiti,
!
proprietà
una
in
miei
davanti
dragone
un
Il
potente.
capelli
l'incubo
dà
l' impiegato
e
da
si
silenzio.
in
i
aggiusta
di
parte
sportellone
scatto
cosa
sostenuto
la
apre
uno
con
d'onore,
fotografo
con
si
specchio,
signori
a
e
Lo
qualche
intasca
parola
che,
moglie
marito
corazzato.
signora
quello
in
pesante:
richiude, balenando,
fotografo
rientra, tranquillo
Aiuta
quell'affanno.
a
E
che
fotografo
35
bizzarro.
fotografo piuttosto
».
artista
o
anche
uomo
che
forme
nuove
un
cerca,
e
a
Professore,
dottore,
sì.
no:
p:agisgrsgg?^?es??f7!:^y?!STO^
Professore
«
sì: è
»,
no,
Dottore
«
",
più
serio, molto
altrettanto
pedante,
meno
piace.
mi
non
chic.
»?
Per
non
è
Avvocato
«
Chi
neppure.
alzi
la
giorno d'oggi,
al
avvocato,
parliamo
ne
non
mano.
Nessuno
La
carità!
!
chi
è avvocato
avvocato,
dunque,
controprova
:
alzi
la
mano.
Tutti!
Chiamarsi
chiamarsi
«
rivoluzione
più
Per
ciò, io,
Dottore:
a
Non
rebbe
distingue-
dall' altro
si
che
sono
nelle
:
mi
son
ci
si
scuole
fatto
abilitato
secondarie
e
torizzato
au-
all'esercizio
chiamar
»
l'anonimo.
nel-
annegherebbe
regolarmente
tutti i sacramenti
mai
l'avvocat
delaltro
».
sempre
Piacenza,
fratello
evangelica.
non
dottore
borghese,
«
uno
con
«
rivoluzione
in
come
comunista,
all'insegnamento
che
»
in rivoluzione
«compagno»
in
cittadino
sarebbe
in
e
dovunque.
quell'anno
di
E,
per
grazia
ciò, anche
di
cui
ho
40
II
perfino perduto
è
Ah
mia
virtù.
la memoria
lontano, oramai,
della
delia
morbo
e
del
sfumato
millesimo, tanto
nella
d'oro
leggenda
giovinezza.
Piacenza!
Piacenza,
i
solitarie, tra
finestre
Passeggiate
nobili
portoni
lungo
i muri
serrate;
le vie
per
chiusi
le
e
alte
ville addormentate
delle
(che concerti, li dentro, di usignoli
cui traboccano
rigògoli!)da
dei
passanti,
le
le
e
tessere
a
a
lungo
distanza
le
per
croce)
i
e
che
giovinotti si
disinteressate
dalla
lontano
e
ai
dietro, a
!
piccole spinte
Passeggiate
coi
e
i caffè
lontano
suoi
li, per
ore
pieni di gente
chiacchiere; lontano, pei
giganti,dove
viali
ogni
le
e
santi
pe-
pila apposta
fare
da
dienó
i villani fermi
lampioni,
a
(le scarpette
piazza
quelle
dando,
sedercisì, trepi-
a
l'altalena
far
cio,
brac-
a
con
palazzi,
pila
corrano
ragazze
di
per
da
i suoi
lustre, allineate
e
dei
piede
affestonate
catene
perchè
il
l'erba
ciottolo
e
Passeggiate
tornite
scare
ca-
dove
monasteri,
dei
vie
pile di pietra
sontuose
!
paesano
le
stretti,per
ciottolo
tra
tappeti di venutone
selciato
sul
sulla testa
lasciano
conifere
grandi
secche
pignette
s'ingegna
le verdure
di
e
di
tronco
alte
e
larle
dondo-
a
tutt'altro
dal
tro,
cen-
cavalloni
e
in
ore,
vecchia
ricciati
ar-
sotto
e
di
pocast
platani (o ip-
ospita,nella
II morbo
42
sincerissima
una
Per
sera
conosciuti
dei
dopo
—
che
e
giovani
:
amica.
mia
Ti
vuole
focosa
eravamo
quella
fretta
irragionevole
e
sé per
a
amare
di
momento
ti faccio
sera
ci
con
disse, al
mi
Domani
—
che
davanti
tempo
all'amore.
me.
molto
non
più
Dedè
notte
una
—
con
cera,
sin-
una
di fare
amavamo
tanto
s' ha
più
quanto
ci
faceva
aveva
e
;
voglia
lo
il momento
Una
virtù.
di efiBcacia
priva
lusingo, non
della
conoscere
pararci
seuna
conoscere....
Ma....
—
Oh
—
stiamo
no,
dubitare
non
insieme
Anche
lei ha
ci vediamo
momento,
un
da
:
fare
per
poi
e
conto
in
ci salutiamo.
Vedrai
suo.
piazza,
com'
è
carina....
Non
—
Il solo
fatto
che
è
ìntima,anzi
—
che
ci
è
E
:
osservai
—
io, galante.
—
amica....
tua
amica
ìntima
:
è la
è
tua
più
amica
ho!
Appunto
—
in
dubito
ne
:
il solo
garanzia
r indomani
fatto
che
sufflcente....
sera,
amica
tima
in-
—
puntualmente,
ci vedemmo
piazza.
Carina!
stesso
carina
tipo:
ma
molto!
più
eleganza profumata.
più
fina:
carina
un
amore.
di
Dedè.
E
Lo
d'una
Professore,
Dedè
presentò
molto
era
«
mi
»).
L'amica
mi
tese
interesse, mi
molto
sottile
occhi
grandi
(una bella
fredda,
e
sorridere,
senza
nei
(Dedè
—
innamorato
un
manina
una
parve,
voce
mezza
a
e,
d'averci
fissandomi
energica,
Tale.
11 dottor
—
orgogliosa
dottore
ma
:
43
sì.
dottore,
no:
con
scuri,
vellutata):
voce
—
Dottore?
Io abbozzai
Dottore.
—
Poi
parlò d'altro,di
si
sul
tardi !
tre. A
e
polso
snella, con
delicato
un
molte
e
disse
in fretta
:
Caspita
—
è
! com'
s'allontanò, rapida
e
dietro,
le sbandierava
che
velo
coni
ami-
subito
cose,
punto la piccola cercò
certo
un
Ci salutò
—
confermai:
e
—
tutt'e
l'ora
gesto di modestia
un
nell'oscurità.
Di' la
—
di
colpo
Ma
che
che
la trovi
le
massaggi)
insistente
e
dopo
po', con
aria
cure
Chi?
Ah,
—
—
—
Bello, no?
Cosi....
Che
del
all'arto
nome!
carina
cio.
bracdi
!
me
mente,
nobil-
(pressione
caso
dolorava.
che
distratta:
Amelia?
Amelia!
più
nel
protestai io
—
chiama?
—
fermandosi
Dedè,
pizzicotto
un
sciocchezze!
apprestando
un
intimò
—
piantandomi
e
di' la verità
—
—
verità!
—
Come
E
si
44
11
È
bello!
morbo
A
Così.... Un
Mi
la
aperto,
scandalizzata:
vuole
parlare
che
sia
la
che
prenda
se
desiderate
scarabattole
Io
Dedè!
(a
Ed
Amelia?
Un
Amelia.
della
di
carina
—
»).
Bestiola
—
volte
che, qui
tuosa
vir-
alla
signorina?
Faccia
avuto
Un
suo
chiaro
il mio
(prime
che
non
Gliel'ho
pena
ap-
avanti, più
sera
ore
di
molto
del
meriggio:
po-
sera.
—
disappunto, pieno
d'altronde, passeggero:
avuto.
ma
biglietto?
biglietto? No.
di
della
confusa:
avanti, più carina,
sera
giorno
Ha
Broncetto
l'abbia
le vostre
finestra!
dalla
pochino
piuttosto caldo)
—
tutte
volta,
—
più elegante
appena:
più
Grazie.
che
Amelia.
entrò
profumata
l'ultima
amabile,
Una
Geltrude)
prego.
su
cento
e
di
queste.
erano
dispetto):
alta
voce
e
giù
di
nero
signora
passare,
prima
butti
una
signorina
una
(Le parole
gliel'hodetto
no!
casa,
le
ve
fa parte,
d'una
in
e
con
retrospettiva
li
lei.
era:
non
C'è
—
con
Il tono
«
folgoranti e
mostra
una
sull'uscio
di
di casa,
occhiali
tutta
virtù
—
padrona
con
ch'era
faccia
piace!
po' comune.
annunziò,
mezzo
mi
me
virtii.
della
—
Mi
mandato
di
dispiace
verso
grazia
che
non
mezzo-
e,
Professore,
se
sarei
possibile,che
era
—
No
no....
—
Ha
molto
venuta
a
st'ora:
queDeve
m'aspettasse.
da fare? Ha
di
momento
un
tempo
vedermi?
per
Ma
—
E
il cappello
cavato
di
tutto
sedata
aveva
dita
camicetta.
E
pettino
ecco
in
camicina....
una
bianco
ad
e
rosa:
E
intanto
di
voce
velo
cosi
bianca,
essere
d'angustia:
non
potevo
oh
di ricci
cosi
un
che
bruni,
ecco
un
fiato
di
con
volle
guardare.
tutti i miei
in
riusciva
neppure
signorina, con
e
con
la
sua
qualche
che, naturalmente,
cose
E
cor-
camicia
capivo. Perchè, io, naturalmente,
che
la
corpettino.Ed
il
po' concitata
diceva
leste
che....
rosa
la
bricato
fab-
sbottonare
Ed
via
un
fiato
parlava,
velluto,
E
borsetta,si
leste
a
passavano
bianco.
e
gesti leggeri,
carezze
la camicetta!
via
perchè
cappuccetto
piccola ribellione
veloci
rosa
due
viole),con
una
le
già
suoi
e
curioso
(un
!
—
ombrellino
giù
messo
aveva
era
coi
signorina Amelia,
la
già
l'eternità
momento,
un
subito....
via
andare
devo
lei ? tutta
in
facciamo
resto
anch'io
veder
figuri! per
si
Del
—
io
che
dicevo
lei è in casa,
subito,,lei?
uscire
e
Le
danno.
fa
non
che
resto, dal momento
giorno. Del
45
dottore, sì.
no:
io
non
guardavo, infatti,
guardavo,
occhi
consegnarmi,
in
che
la
Natura
quella ahimè
nigna
become
46
morbo
II
lontana
prim'
da
alba
lieta
(una
subito
Oh
in
debolezza
una
infinita
ai
E
sappia
delizia
più
freschi
il turbamento
potei in seguito
così:
da
«
tre
Ah
e
che
setoso
si
e
là....
(proprio come
schiena....
si: il
nel
che
e
frammenti,
pres-
pleurite,
al
di
ma
mare....
respiro....
petto....nelle
petto: la schiena:
alle
sciopero
».
pelle! pallida pallida, di
(pensate
di
diceva
fa....
qui,
dorli
man-
orecchie
le mie
difficoltà
giorno,
con
dei
e
bene, poi....stata
piccoli dolori, qua
Capisco,
anni
....
qualche
spalle....nella
a
spume,
primavera.
ragazza
raccapezzare,
leggera....sempre
adesso,
la
fini,
pensare
telegrafistiin regime
compagni
poco
molto
peschi
decifravano
non
zialità
par-
cicala, tutti
che
tale
era
avuto
sempre
molto
della
tepori
sibile,
compren-
fanno
dei
quale
mostruose
più
mi
fiorite
che
turbamento.
io ho
di
spoglia
le
presa
sor-
il
interesse,
femminili
bianco) le parole che
s'a
che
capricci, che
e
della
certa
una
facilmente
delle
capace
ricevevano, si,ma
due
fitto
un
tessi
po-
intendiamoci!)
assai
frufrù, molto
sottintesi
con
profondo
un
i dessous
per
molto
in
si
quando
gli spettacoli belli
sorpresa,
turbamento
un
difetti,perchè
prima
presto si condensò
ribolli
da
tutti
da
muni
im-
maggio, rigorosamente
e
bene
Guardavo
vita.
di
aberrazioni
godermi
virtù.
della
un
te
spalle.
pallore
denso
magnolie, pensateci, vi
Professore,
prego)
con
mi
—
bussi
finalmente,
formulata
In
—
legge,
Amelia:
dissi
forte
fiducia
(oh
nello
E
fa:
la
domandato
«
Dottore
».
sorella
Dice
E
ridere?
—
—
sull'uscio,le
forte
Se
piano:
infatti
sei
io, per
ci divertimmo
infatti,
gnorina
si-
Quando
—
Po,
ti
Dedè
che
ha
farti
bravo.
capito
vedere
Io
gli ho
detto
:
fa' finta
di
che
niente
mi
m'ha
dottore
un
lei
—
vorrebbe
sta' zitto
ci divertiamo.
mia
la
Riverisco,
—
Sai, stamattina,
capisci?
che
cara
—
più piccola.
Tu
che
più
Amelia?
»
:
filosofia,si, mia
altrettanto
molto
manda
do-
una
e
lei?
separammo,
era
sca
bru-
una
angosciosa
stessa, sull'argine del
sera
Vuoi
—
ci
non
bui,
medicina....
allora, Meme?
vedrò,
occhi
dottore,
e
in
—
lampo,
un
strattagemma!):
e,
—
è
lettere
quando
ma
....
ascolti....
nettezza
non
mica
non
belli
con
scusi:
Ma,
mi
turbine,
dei
aggrottatura
—
po':
nel
pallida pallida:
sotto:
turchine....
un
....
E
fervore,
tramature
certe
e
che
so
non
47
dottore, sì.
no:
«
la
dico
mesua
vissimo.
sei bravedrai
:
—
farle
—
piacere,
ve
lo
stetti zitto.
garantisco
—
E,
tissimo.
mol-
48
II
Ma,
più
Piacenza!
di
millesimo,
tanto
cui
giovinezza
o
Piacenza!
smarrito
!
di
Meme
invece....
se
—
serate
neppur
nella
di
venuto
Ah
distinguo
non
è
m'è
Belle
di
ragazze
d'allegria,
mia
volta,
equivoco,
un
Piacenza,
virtù.
quell'equivoco
se
veramente
belle
della
della
qualche
—
poi
Ah
tardi,
Chissà
pensare:
fu
morbo
favola
di
cenza!
Pia-
bell'anno
più
d'oro
il
^3H2^2^2H33
Mia
maschi
I
avaro.
dicono
che
che
I
stretto.
dicano.
vicini
I
compagni
d'
alla
è
a
altri
Invece,
è
!
non
di
.
sono
non
so
che
niente, perchè
conforto
gran
che
mano
ci
o
quanto
sulle
nostre
la
vada
perandosi
tem-
sommaria
debolezze,
e
o
persone.
Tutt' altro
:
senza
presunte
nient'affatto
per
dai
crescendo
meno,
povere
spilorceria, la mia.
È amore
dell'ordine
vedere
si allontana
degli affetti,vada
sono
»
me.
e
giudizi
io
«
dicono
non
scortesia, cosi
delle
sono
Gli altri....Gli
indulgenza,
debolezze,
che
non
cortese
dei
che
che
centrali
appello,
intimi
cono
di-
dicono
lontana
focolari
la
intimi
più
il soldo
di
mano
sangue
peso
interessante
a
come,
che
parte di mia
dicono
casa
—
di
meno
ufficio,che
Probabilmente
Ma
Non
di
i
figli
femmine
per
pitocco. Quelli
si occupano
non
quelli
gretto. Gli amici
spendaccione.
uno
;
I
miei
quelli
—
tirchio
sono
conoscenti
spilorcio,le
sono
sono
tirato.
sono
sordido.
sono
parenti
sono
che
moglie,
I
che
dicono
sono
che
dice
moglie
in
tutto.
che
Cosi
avaro.
ceria
spilorin pò-
11 morbo
52
litica
nella
come
della
mia
anche
miei
mia
milioni
linea
io
i
di
più grossi,
sarebbe
né
sordido,
la
che
garantisco
amministrativa
o
io dovessi
assai
vi
miliardi, io
e
uomo
quattro
centesimi)
registri,numeri
bilanci
un
sono
numeri
che
(non compresi
scrivere, nei
dei modesti
domestica,
Se, invece
cifre
virtù.
compilazione
azienda
d'ordine.
cinque
della
quella
sempre
:
identica.
Non
sono
avaro:
Non
dicono
spendaccione,
sono
al
contrario
nell'imminenza
l'ordine
le
le tasche
oramai
sessanta,
via
faccio
soldo
un
tutto
soltanto
non
mai
concepisco
vita
in
che
è
non
vada
possibilitàche
lontana
in
se
può
ragionevolmente
senso,
non
natura
si, riconosco
é
merito
attitudini
davvero
li
mia
la
(questo
tutto
riconosco
tato
but-
spesa,
lo
non
c'è
é
una
presto
quell'utile che
aspettare. In
non
pei
spendo,
quando
appena
(la modestia
mio)
vita
perduta,
renda
spendo)
pero
sper-
siamo
perché
me
vada
non
ne
E
appena
fatto:
ma
in
perduta
se
neppure:
mai
tano
vuo-
dallo
e
—
ti
che
aborro
soldo.
un
sta
quanto
più lontani). Odio
mia
ho
non
—
vede,
si
come
capricci
costrutto,
senza
ho
non
i
ai Governi
accade
gruppi
inutili, odio
vero:
mente
(precisa-
conoscenti
quanto
dei
é
questo
voti, io accetto,
giorno
spesacce
:
di
dei
del
buoni
i miei
giusto
lorcio.
spi-
tirchio,né
né
questo
c'entra, perché
che
ebbi
dalla
singolari: attitudini
TuW
che,
che
e
che
vive
taccagneria,
al
chiunque,
sarebbe
in
vino
grato
bere
costi
a
dell'
che
dal
unicamente
non
Si
capisce
che
niente
tutto
vino.
peggio
l'apparato
pericolose.
fumo
cui
figli,
può
ragiona
E
tavola.
e
ha
non
ne
il
perchè
mica
il vino
è il
luminosamente
malattie
delle
direttamente
allora,.dico io, perchè
ammalarsi?
fumo.
non
figliolifumino.
del
di
miei
che
dipendono
che, fumare,
i miei
di
per
della
felice ; chi
quinti
E
l'ombra
perchè
ma
la scienza
quattrini
spendere
e
Ma
affliggono l'umanità
glia,
fami-
avaro?
a
quattro
un
mia
dei
e
uomo
vino,
molto:
e
i
moglie
rizia,
ava-
che
larghezza
una
uomo
nessuno.
uomo
senza
un
un
la
con
sarebbe
ne
che
costi
e
ma
mia
bevo
non
dimostrato
e
e
è
me,
Io
nemico
con
E
è avarizia.
vivo
con
posto di
come
sa.
faccio
anzi
e
coscienza,
agisce
Si
io
come
lussi sfrenati
senza
dire,
sfruttare
so
può dire, in coscienza,
Chi
questa?
uomo
nare
perfezio-
e
abilità.
questa, signori miei, non
Ma
che
sfruttare:
ho
assiduo,
e
sviluppare
oggi, si, so
sufficiente
mi
ordinato
opportunamente
saputo
53
spilorceria.
allenaùiento
un
con
che
altro
per
E
Perchè
disporre
respiratorio
alle
non
non
i
glio
vo-
e' è
polmoni
infezioni
più
54
II
morbo
Chi
Cafifè,niente.
Dolciumi
neppure:
Riviste?
Giornali?
C'è
tanta
Io
la
non
discorsi
che
dico
della
se
gamba,
articoli
tutti
un
farmi
devo
giorno
cose
E
viaggio
di
;
se
all' ultima
all'ultima
Spendere
0
mi
zero?
assurdo.
molto
ma
in
areoplano,
di
me
di
se
i nervi
penso
il passo
bero
andreb-
cose
non
che
non
ogJii
leggere
molto
peggio
fanno
anche
o
in sottomarino
brucia
stuzzicadenti
a
per
e
di
fino
siamo
me?
sapere
m'interessano
sarebbe
io.
allora, perchè
di Yokoama
credo
di
garantisco
importa
o
tanti
e
grillo canterino,
ne
fare
a
sposi americani
due
Francamente,
avaro
a
quattrini,dunque,
urtano
e
cattivo
scatoletta
cosa
è:
sobborgo
un
lo
ve
se
gabbietta
sinceri. Che
che
e
nozze
n'ho
ce
soddisfazione
con
non
vanno
giorno prima?
fino
così
il sangue
le
che
politica?
storie
le
nali.
gior-
tenersi
fare
non
fondo,
di tutti:
Disgraziatamente
a
tante
bene,
vantaggio
con
e
di
in
badasse
ognuno
senza
magnificamente
uomo
è
Per
un'opinione
sopratutto
e
tanti
e
far che?
formarsi
dovere
più lungo
patrimonii
io, di opinioni politiche
io
proprio
il
il caffè
lo stomaco.
spende
capisco. Per
Per
sentite:
sola:
una
del
che
sa
rovinano
che
gente
corrente?
Ecco,
il
non
virtù.
veleno?
lento
al
della
cose
uno
da
pensare
per
lo
meno
altro
Tuit'
Prendere
il tram
darmi
dovreste
facessi!
il
Per
che
mio,
sette
chi
deve
al
ore
piano)
la
da
mia
muovere
respirare.
e
per
necessario
è assolutamente
: necessario
Per
me,
d'ora:
un'oretta
all'ufficio
casa
tro
quat-
passeggiatina (non
giorno questa
quarti
lo
come
tavolino
po' di moto,
un
mangiare
al
di tre
più
a
Ma
se
disposizione agli acidi urici,fare
ho
volte
pasto,
sedentario
11 inchiodato
giorno, fare
come
poi, che
tutto
a
lavoro
un
star
po' le gambe
un
matto
ha
all'ufiBcio?
andare
per
del
55
spilorceria.
che
scarsa
andar
a
dall'ufficio
e
a
è
è
casa,
salute.
Spendere
in
spille,bottoni
guanti, bastoni,
abiti, cravatte,
chic?
mia?
All'età
Non
ho
sato
pen-
all'eleganza da giovinotto:figuratevi adesso
È
dei
Hanno
che
che
vero
i miei
e parecchi:
grilli,
altro
pensino
e
da
fare
poi,
Viaggiare?
nessunissima
si
E
andare
un
po'
su
Dio!
curiosità
benissimo
viaggia
Oh
coi
! ! Un
adesso
poi, no,
e
comoda.
giù
ne
di vedere
Mancano
Del
gran
posto.
ora:
una
sizione,
po-
ranno
voglia, fa-
che
che
il mondo
bel
ho
non
resto, per
è
non
gente
a
quattrini.
confesso
l'Italia
la
avranno
loro
vi
bero
avreb-
e
l'eleganza,
si facciano
mia.
casa
a
far
che
ancora
se
giovani
io li tengo
ma
che
studiare,
a
gli eleganti
sto
son
figlioli
!
piacere,
preparata
gli piaccia
che
e
come
vi
a
sicuro!
as-
fare
stare
impianti serii,moderni.
56
II
La
virtù.
Italia,è
in
all' età
ancora
pietra....
Teatri?
Cinematografi?
è
odierna,
condurci
mia
la
con
E
poi
il
in
pellicole,e
la
famiglia,
di mia
a
ci
tre
giorni, mi
son
che
ci
più
spesso,
Avaro?
Spilorcio?
di passaggio
commercia
costosi
:
in
trona
pol-
che
E
bene.
che
due
per
che, negli
fanno
come
Niente
volte
gratis,tutta
o
chi,
oc-
sco
capitanti,
serio.
pericolo
un
mente
terribil-
volte, dico,
so
non
tutt'altro
veramente
essere
fa
che
infornarci
un
andandoci
che,
buio-e-luce-
tirare, dopo, poi,
restava
vedevo
muovo.
capita qui
tanto
ai cinema
lasciato
mi
tronde,
d'al-
pochissime
moglie
si diverte
dentro
E
sempre
mi
quel
con
gratis),quelle pochissime
:
zione
produ-
muovo,
non
Quelle
vista.
cugino
mi
già,
piede (ogni
messo
la
con
quel traballio,
tutto
con
alla
un
dev'
Se
solo, io, no.
cinematografo,
male
sì!
figliole signorine!
famiglia. Ma
buio-e-luce,
ci ho
Ah
consigliabile, proprio consigliabile
delle
andarci
che
della
degli alberghi,
vita
della
morbo
affatto.
Tutt'altro
anzi.
Certo,
se
figli,sarei
E
anche
dessi
al
retta
a
fallimento
prima.
Ma
quando
mia
moglie
dentro
una
e' è da
e
ai
miei
settimana.
spendere
per
dirizzo, il giorno
io
quando
nostri
mia
e
amici
Brescia
la
dir
l'annunzio
c'era
mai
leggo
non
Ma,
Ma
che
te
c'è?
morto
non
t'altro
che
a
più,
con
Domandai
io
mandi
a
c'è
che,
se
rose
metà,
dissi:
una
vuole
un
hanno
lo
collocate.
Kd
al
eccone
al
che
simo.
fortis-
era
stare:
Benissimo.
dì
dichiarò
ragazzo.
che, proprio
bisogno
bellissime.
al
quattrini,
ladro.
disse, quel
Lasciamo
io
i
non
lo
tut-
era
riprendere
Mi
sconto
il
quando
via
di farla
gnifica:
ma-
palme.
somma
buttar
me
—
battesimo.
corona
corona,
la
arrivò
pagata,
Una
sconto.
se
Penso
casa.
Fortuna
noi,
di
quanto:
gli
avanti.
sera
bellissime
con
uno
gli conveniva,
Allora
e
Francamente,
fioraio,magari
non
della
stabilita.
piace. Cercai
mi
senza
dissero, li, che
fatta
indifferente, e
non
me,
Ci
E
giornali....)
corona,
fai
ne
mularlo
tu-
famiglia.
idea?
giornali
magnifiche,
rose
pei
figliuolo,per
di
No.
all'ora
puntualmente
stabilita
cambiato
i
la
intanto,
del
tomba
nei
dei
casa
a
partiti già da un'ora
salma
nessuno?
a
arriviamo
erano
una
che
Succede
credevamo
Avevano
niente
(Io
in
come?
succede?
che
che
con
lassù
Ma
che
all'ora
portarla
precisa, per
moglie
funerali,troviamo
per
l'ora
e
Ma
all'accompagno.
virtù.
della
II morbo
58
la
me
—
piano
Mando
sùbito,
a
noi
fiori,abbiamo
una
a
sopra
dire
delle
buona
Tutt'
scuola
da
qualche
(ce n'era
rosa
che
mi
fa:
È
Sai, papà?
—
lui
con
la
con
e
andata
Sarebbe
bel
tutte
di
mazzo
rose.
le
di
Tale.
in
essere
da
Ci
—
disgusto
tanti
adesso!
benissimo,
—
nascosto,
il cavalier
famiglia,
sua
rose!).
più grande
giornale
morto
che
qual-
e
di
sano,
è il mio
il
palme
anni
!
si faceva
figura magnifica!
una
meglio, presi
Però, poi, ripensandoci
misi
si
per
disdetta!
perdio! Che
Ah
l'incarico
con
—
volta
qualche
compra
di storia.
giardino
un
di Nino
briccone
quel
di
professoressa
rifacciamo....
il fusto
ancora
torna
professore
un
la
ce
cosa
Rimaneva
E
tu
di comperare
le compagne
E
col
Prendi
Ottimamente.
—
la
che
fidanzata
s'è
pedagogia
figlia,la grande,
la notizia
con
59
spilorceria.
mia
che
vuole
Fortuna
che
altro
giù poche
cancella,
tutto
amicizia....
via:
e
E
la
ecc.
famiglia
Andò
Tal
benone.
commossa
l'altra
di
mia
che
morte
po'
tutto
la
ecc....
alla
ricca
meno
chia
vec-
dova,
vema
parti.
la
diceva:
La
ecc.
un
Perchè
Tali
alla
"), indirizzai
ecc.
corona,
benone.
andò
fortunatamente,
cosi
si dimentica
deeorosissima,
sempre
davanti
parole («
la penna,
».
«
E
Al
figlia fidanzata
caro
nient'
vedova,
ha
scritta, sul nastro,
già
di
altro.
rimase
poveretta,
preso
la
scomparso,
impegno
regalargli
un
con
certo
II
60
servizio
che
d'argento
vale
almeno
della
Ma
Vi
Rispondete:
Un
sposa.
volte
il
prezzo
servizio
della
intiera.
c'entra,
che
quando
cento
corona
che
pare
per
virtù.
della
morbo
sia
in
in
tutto
spilorceria,
coscienza.
questo,
la
questa?
spilorceria?
rona:
co-
Il
(penosa
bottone.
magnanimo
ignoto
di
confessione
eroe
un
«
*J.
^'/r^*^»"^*'^a"^:.»"^^^
12
Londra,
n
guerriero ignoto
nelV
ieri
Abbazia
è stato
di
vecchi
ai
accanto
novembre.
re
ed
JU
poeti
e
un'
stata
grandiosità
e
più
stri
illu-
uomini
di
ai
capitani, ammiragli,
stato,
depoeto
Weatminster
prelati d' Inghilterra.
apoteosi magnifica di
di
semplicità a un
tempo
(dai giornali).
Siamo
d'accordo
si è
quando già
di
trionfo
un
che
quelle
e
piazza
la
grande,
di
gioia
certe
in
metterle
che
cose
piazza
trionfo,
un
ipotesi
alla
tributato
fossero, anzi,
non
le
fossero
opposte, ah, è penosissimo, potete
esattamente
cose
Ma
assaporata
vero
cose
in
mettere
mai.
piacevole
è
non
:
credermi.
Si
dice
gli
eroi
folle. Sarà
delle
plauso
l'ho
che
veri
se
Io che
benissimo.
l'ho
gustato
perchè
appunto
invece
volentieri
gustato moltissimo, riconosco
del
impipano
ne
non
che
sono
un
eroe
sono
un
eroe
vero.
Io
tirato
sono
non
a
eroe
vero:
io
sorte.
Curiosi, certi
Mi
un
ricordo
ritorni,nella
di vent'anni
vita
e
fa, in queir
nella
auletta
morte
scura
!
64
di
scuola
una
d'allora:
morti,
le
per
fosse
neanche
quelle
ciascuno
col
banchi
dei
!
sulla
cattedra
su
volte
parlava
Cosi
il
campi
guantata
La
Io
come
la
il
Lo
del
ero
:
tormentato
dei
in
devano
scen-
renza,
indiffeChi
?
essere
per
Tocca
a
te.
diverse
cosi
—
costanze,
cir-
uflfìciale dell'Armata
morti
E
Questa!
—
aperto
spirito infallibile
l'occhio
dieci
quelle
battaglia.
quel
nomi.
stava
fermò
di
li
lenta
—
e
di
e
era
con
uno
queir
dieci
di
di
di là
e
professore
professore
sivamente
succes-
bare
neate,
alli-
anonimi
tirati
poi
tese
la
eroe
ignoto
su
mano
—
sapevo.
chiamato, cosi,ad
allora
avevo
che
disse:
e
mia!
ero
registro
colonna
tant'anni
ognuna
resti
coi
dieci
il
britannica
su
son
s'incidevano,
provincia
m'avvertiva:
giorno
Maestà
di Sua
di
nome,
dentro:
fu, dopo
di qua
piano
cento, quando
su
quanti
che
sul
occhiali
per
il mio
pronunziato
da
gli
interrogato
Cento
quei ragazzi
ricordo, dico, di quell'auletta
quando
giù
e
avrebbe
iniziali
secondaria
e
me
battaglia, niente
salivano, balenando,
e
mi
mi
—
d'ansia
momento
di
campi
non
—
morti!
son
temperino,
suo
di
loro, buttati
rozze
di scuola
scura
di
di tanti
provincia
accanto,
quanti
resta
non
virtù.
di
nessuno,
eppure
e
della
secondaria
più
sento
ne
non
morbo
II
chiamato
imparata
o
a
essere
a
1' «
dire
presentare
»
la lezione
che
il compito
che
,
66
intimati
due
minii; quei
e
di
le
tutte
i mari
la Gran
tutta
a
bottone
sul
morire
viva:
trovata,
E
poi
grandissima
la
ripresa
dell'Abbazia
none
Fiandre;
e
impastata
buttate
dal
dal
Re
cenere,
non
delle
di
sangue
sulla
l'inno
polvere
«
di
quel
a
sindaco
fame), quei
dire,
di
una
del
gran
campa-
reduci
di
terra
dalle
Fiandra
combattimenti
cento
Terra
alia
libertà
che
batterie
bara
mia
ancora,
riusciva
so
e
la
tutti
per
la
al rombo
quelle palettate
intonava
alla
e
e
ai
trovata.
vita
della
fatica
che
morire
lasciatemelo
furono,
una
della
non
d'indisciplina
morente
minuti
due
di
quel
trattenuto,
(oh
tacere
il rantolo
da
il mondo
perchè
respiro
meva
pre-
gratitudine
di
occorra,
smisurato
neppure
irlandese
che
Ke,
sempre
per
disciplinato rigoroso
turbarlo
minuti
preghiera
giuramento
tutti, se
quello
due
del
della
nella
e
ormai
nel
e
vecchia
abbottonava
pensiero
libertà,
risplcnda
mondo,
di
di
tutti
su
della
quella sospensione
solo
la
per
;
che
i treni
e
elettrico,e cariglionato
gola
nel
mondiale
libertà
la bandiera
bottone
la
sotto
morti
terre
dall'augusto pollice
magnanimo
fin
le
tutte
per
tutti i Do-
a
di tutti
raccoglimento
Inghilterra; quel
un
e
di fermata
sventola
comandato
virtù.
Bretagna
minuti
navi,
dove
della
morbo
II
mentre
alla
polvere
scovo
l'arcive-
terra,
»,
cenere
davanti
a
Il
quell'accolta
ben
rasi
Tutto
di
bel
stesso
me
Ma
militari
sentivo
ne
confessare
i
che
primi
chiare,
dell'abside
che
mi
ripeto
sia
quei colpi
riuscito
senza
Perchè,
insomma,
di
udire
gusto,
au-
che
io
cannone
con
sentimento
il mio
turbamenti
conscio,
austero,
!
commosso.
tutto
con
civili,cosi
e
penombra
commovente:
devo
furono
presente
distrazioni
o
brevemente
ecco
chie
orec-
che....
la
mia
storia.
vera
Lo
della
scoppio
scapolo
La
al
nella
67
bello, bello, sentito, semplice,
veramente
e
signori,
composti
e
bottone.
magnanimo
di
natura
qua
del
tranquillità
mia
natura
afferrare
proiettano
quelli
delle
della
causette
i
le
calamai
difesa
e
noiose
che
zitte, e
che
fanno
banchi
viceversa.
e
vato
gio-
indotto
aveva
colleghi
dai
plicazioni
com-
spirito.
modestia,
cause
fine
con-
certamente
mi
con
dei
di là dal
possibilità di
mio
pacifica
rissosa
concorrenza
per
del
l'avvocatura
esercitare
la
avrebbero
non
trattenuto
aveva
perchè
di scorgere
pareva
alla
mi
pacifica
matrimonio,
che
La
trentaduenne,
avvocaticelo.
e
mia
mi
trovò
mi
guerra
fuori
ad
dalla
zano
s'ammazchiasso
e
dell'accusa
Io mi
a
contentavo
consigliavo
per
II
68
ai
sistema
miei
mia
di
si delineò
salto
e
volteggio
di
dell'inguine,
allo
dimore
il nome,
d'ernia
La
lieve
La
sua
quel
che
nazioni
un
tempo
incomodo
ed
classificazione
minimo
a
altro, agli
il militare
Il
le
genere
statu
quo
»
nimo
mi-
un
dalle
grate
in-
minimo
di
dialmente
cor-
frontiere
i
e
belligeranti, sotto
arguto, di
e
poteva, secondo
d'ernia
parentela
tra
a
le
di
punta
«
».
punta
un
più
modesto
in
identità
con
tutte
esitai
esercizi
«
Questo
linea.
già affermato,
tutte
fronti,presso
lo
per
do
quan-
non
guerra,
a
ria
perento-
e
garantisse
oltre
sensi
fabbricarmi
mi
le pacate
e
Tuttavia,
flessioni,e
di
prima
fraterna
di
di
e
sempre
cinque
più sgangherati
che
in
s'era
infermità
da
alla
scopo
infermità
di
i
tra
ginnastiche più pericolose
alle
fatto
minacciosa
più
ai
damento
accomo-
dell' intelletto
di andare
abbandonarmi
un
aveva
sport violento.
sempre
la necessità
ad
mi
di taluno
forma
a
avversaria.
svaghi
soddisfazioni
qualsiasi
venire
pacifica
onesti
virtù.
di
parte
natura
preferire gli
della
clienti
la
con
La
morbo
colonnello
o
dal
e
essere
un
nella
lunga
eff'etti della
medico
scala
che
va
milizia, dal grado
che
che
grave.
dipendeva
dell'amicizia
il medico
casi, essere
pericolo
massimo,
questo
calore
i
lo
doveva
esistente
visitava.
giudicare
Il
della
entità
che
fin da
voleva
punta
avrebbe
di
linea
infatti,concluse
il
per
di
anno
dal
—
ai
e
per
il
la
gente
partire
Ma
sempre
«
dal
poi, sulla
imboscati
»
confesso
noscenza
co-
d'una
emulazione
che, giorno
deposito pel
il mio
con
verchio
so-
esperienza
in
o
altro
per
sentire
mordesse
(lasciate fare
le
tati
proiet-
che
—
faceva
paese
mia
la
propaganda
mancanza
in
terzo
tutte
a
confessare,
fine del terzo
più grosse
del
fotografie pubblicate
di
mi
che
della
la
tutta
metri
chilo-
diagnosi,
metà
limitò
mi
non
impediva
senso
litari
mi-
sta
richie-
sua
cure,
alle
che
spasimo
forte
La
mi
non
servizi
quei
docile
films
pacifico
e
che
e
e
cinematografi. Devo
carattere
visitarmi, che
punta,
le
guerra
momento
diretta
mia
tutte
a
della
nei
carattere,
cinquecento
fuoco.
terno
ma-
visto
aveva
tassativamente
il secondo
la
guerra,
giornali
zio
così.
primo,
visite, ribelle
di
di
almeno
del
mi
il mio
prima
fosse
non
distanza
dalla
fondo
nessuno
mio
un
gravissima
consentito
una
era
69
bene,
a
era
pei quali
sui
molto
anche
insomma,
mia
E
punta
piccino, conosceva
sapeva
la
mia
della
mi
bottone.
magnanimo
troppo
me
della
invidia
giorno,
per
devo
ve-
fronte.
anno,
contro
ai
le
agitazioni
i così
francesi
per
detti
in-
70
II
termini
ventare
cosi
più pessimista
da
della
in
lui
mia
Un
sempre
i
per
Nazione,
alla
quale
si
più
grave
e
ufficiali
trasferito
zio,
volta
la
si dimostrò
promosso
servizi
altrove:
subii, dopo
di
preoccupante.
austeri
e
dici
me-
diagnosi
rivelava,
il colonnello
malanno
grave
sempre
successive
nelle
la
che
resero
zio, o gli
preziosi
fu
visita
prima
mio
dipendenti,
giorno, però,
generale
fortunati)
il colonnello
punta:
volta,
virtù.
della
morbo
resi
subito
e
alla
il
partenza,
sua
prodigiosamente
guarito.
Non
migliorato,
Guarito.
Dentro
la
lo zaino
liquori
perchè, tanto,
E
carro
venerdì
quel
bestiame
petrolio,
del
e
Ed
era
riconosco
sera
bruciavo
dalla
Comando
dal
che
era
l'odor
che
non
spuntata
imbarcai
m'
umane
febbre.
di stazione
ch'ero
vero:
che
di zampe
fetente
urlò
essendosi
le particolari
per
bollata
e
a
la
più.
contavano
non
medico
polvere,
liquori,
che
vive
più
stampata
e
della
l'odor
punta,
a
scritta
carta
stabilito
assai
simpatie,
fardell
af-
rimediavano
non
ormai
era
ad
imparai
liquori. Molti
i
nulla:
per
bere
a
liquori.
della
settimana
e
molti
mie
Ma
Guarito!
badate.
ubriaco
momento
verissimo.
in
e
di lumi
l'ufficiale
Ma
volle
non
un
noscerlo
rico-
fradicio.
che
mi
confesso,
Il
Del
viaggio
simamente,
buttava
mi
da
un
altro:
un
lodava
del
vivi
E
mi
signori
mi
interminabile
in
corsa
le
dei
gambe
tali
erano
della
fiasca.
le mani
Sempre
stato
freddissima:
che
ogni tanto,
pareti
truzze
li,mezzo
dal
giù
febbraio:
si
perdeva
si sentiva
pareti
e
e
dal
corsa
via
il metallo
dal
mi
lore,
do-
vano
pesta-
chiodati.
ricordo
all'alba
di
essere
un'alba
—
terra, gelata, pareva
i
piedi
un
e
la
faccia
dentro
sottoterra.
veniva
tato
but-
saltò
e
cacciato
come
tremavano
dalle
e
e
—
mi
svenuto
la
le mani
dolore
della
cantavano
camion,
di
io,
bestia, tra
contro
mi
di
dove
una
gli scarponi
con
cristallo:
budello
le
rimasi
era
tutt'un
erano
E
vaghissimamente,
tirato
di
dente, cozzando
compagni
posizione?
i trabalzi
di
che
scannarmi,
succhiavo,
mentre
i
mentre
e
e
rammento
camion,
come,
o
compagni;
che,
scheggia
una
collo
un
non
pure
mia
mi
su
incauti
posto
—
nascosto, ingollavo acquavite da
giù, come
che
Giudizi
vaghissimamente,
mi
spingeva
aspra
della
oggi
Vaghis-
ricordo, che
voce
coraggio.
quei
71
memoria.
e
qualche
e
sapessero
—
ancora,
una
quasi
vagone
mio
precipitosi: se
siano
serbo
non
qualche spintone,
giù
dentro
bottone.
magnanimo
Di
tuono
giù
sofiitto.
un
a
là
sotto,
lontano
terra
e
:
pie-
II
72
Là
petto
mi
collera:
con
suo
sputacchio
con
una
Poi
ho
in
a
con
loro,
i
Io
scura.
attaccai
mi
scolai, fino
si
nasse
scate-
travisto,come
in gran
ebbi
non
la
fretta
per
di
forza
guirli
se-
che
all'acquavite,
ancora
all'ultima
dove.
so
aver
sparire
buttò
soldati,che
altri
non
un
mi
faccia;
l'inferno
di
pare
compagni
galleria
e
Mi
terra.
di
incendiata
disonorare
due
che
l'impressione
sogno,
una
addosso
via
sulla
in
sputandomi
pedata
portarono
voleva
non
mi
decorazioni,
faccia
una
che
disse
ufiBciale,giovanissimo,
un
di
coperto
brevemente
parlò
mi
arrivato,
sotto, appena
col
virtù.
della
morbo
goccia.
E
cascai
giù, come
macigno.
un
E
sentii
non
più nulla,
di
scheggione
ad
di
dal
sventrato,
fu
faccia
in
mina
una
a
roccia, dico,
vulcano
neanche
fu
(non
:
cambiò
scheggione
fuor
roccia
ammazzarmi
che
mina
di
tutta
mi
a
un
:
una
una
la
e
enorme
per
uno
aria
scaricò,
mi
di
macello
nata
gra-
quota)
scagliò
dell'esplosione
mezzo
se
pancia: quello
nella
quell'urto spaventoso
non
quel finimondo,
cadaveri
nemici.
Dichiaro
che
di morire.
fatto
a
tempo
abbastanza
e
senso
moltissimo.
feci neppure
non
se
Ma
soggiungo
l'acquavite
per
a
capire,
mi
mi
tempo
che,
avesse
sarebbe
se
ad
corgermi
ac-
avessi
lasciato
ciuto
dispia-
74
Ora,
io,
dichiarare
io
che,
non
sono
italiano:
Dico
alleato.
Morte
di
nel
nota
sul
getta
Sì,
di
una
insomma:
una
maiolica,
vecchia
sono
belga,
tutti
in
pipe,
tedesco.
e
del
perchè
produzione
copiosissima
cittadina
della
cittadina
una
a
lore
co-
morti,
atlanti
delle
fina
o
dopo
gli
nacqui
assai
ricano,
ame-
o
contingente
(d'altronde
commercio
mercato
fornelli
mercato:
io
politica),
cese:
fran-
neppure
e
neppure
colpo
devo
nell'Abbazia,
:
d'altro
verità
di
chiude
geografia
assai
e
o
la
coscienza,
sepolto
inglese
australiano,
o
mia
quanto
soldato
un
virtù.
della
pace
per
neppure
e
la
la
per
della
morbo
II
buonissimo
Wiirtemberg.
simpatico
Quel
mio
orango.
Perduta
alla
appartenenti
di
ogni
quella
di
speranza
di
parole
Era
a
trovato,
Roma
in
perchè
intelligente
all'
improvviso
che
della
non
E
assai
l'amico
mi
Lasciati
a
a
tre
Un
fa.
tempo
anni,
e,
grandi
tezze
incer-
quel
giorno
s'era
della
detto
aveva
servire
io
penso
aveva
gratitudine,
mi
dotato
loniale.
co-
tenuto
ri-
rivelato
virtù
prima
seconda.
—
Ci
più
mi
e
a
di
onesto,
e
lui,
fino
commozione
di
po'
un
ufficiale
in
e
che
duta
per-
trepidando,
allora,
servitore
virtù
umana,
almeno
angustie
grandi
un
specie
amico,
passaggio,
intima
con
avevo,
mio
ranza
spe-
sulle
rammentai,
certo
un
di
me,
:
alla
mi
ogni
illusione
ricuperare
io
servitori
perduta
umana,
appartenenti
dei
virtù
qualche
speranza,
delle
sulle
specie
ricuperare
servitori
dei
illusione
ogni
:
ti
assicuro,
avere
Scrivo
che
magnifico
ti
faccio
procurartelo.
Borneo
:
orango.
mi
a
fornì
ne
ricordo
orango.
un
già
Me
uno
lo
di
mio
un
tenni
quegli
rispondente
cor-
a
me,
per
anni
11
78
dei
come
cominci
Intanto
dai
da
un
un'economia
e
in Colonia
ma
V
quanto
L'
uomo.
che
nessun
altro scopo
s'è
di
metà
che
non
la
c'è
a
l'orango
ha
modestia
della
non
ha
con
poi,
mondo
al
quale rinunci
po' di
E
«
a
sua
di
creazione.
e
ganasce
più
frutta
parte
fingere d'aver
e
per
che
con
non
di
po'
dura,
ver-
questo, pensa
capito
cosi
di
ammalato
un
solo, il
»
ebbene,
:
della
austera
intelligenza che,
pazienza
race,
vo-
rati,
denti, mangia, figu-
capito proprio davvero,
una
più,
più
servitore, uno
un
coscienza
una
di
mangiarselo. L'orango,
per
uomo
cavi.
dico
della
c'è
non
dell'universo,
re
dell'
un
che
non
insaziabile
di
scarsa
d'idee
è l'animale
uomo
guarnitura
Con
sentimento.
te
che
le idee
minimo
d'ora,
quello sproposito
quel po' po'
la
fin
incoronato
Pensa
con
essere
schiarirti
un
mangi,
che
più ingordo, più
invece,
tende,
pre-
assolutamente
per
sistemarti
per
mondo
al
cosa
Potrebbe
devi
tu
generali. Sappi, intanto,
bestia
chissà
quelli !
amico,
po' giù
sopratutto
gli
mangiare
da
tu ! Dare
ridere,
di
povero
un
il mensile:
rovescio....
a
Mio
gli aspetti.
basta....
prezzi d'oggi :
coi
bestione
un
venire
fai
tutti
sotto
pagargli
non
e
si....mi
orango,
—
a
mangiare
Eh
—
a
vantaggiosa
soluzione
una
è
Credimi:
vita.
mia
felici della
più
virtù.
della
morbo
fino
li
resta
può
quando
a
a
a
meno
darti
guardi
mio
un
cuore
commuovere
Ahi
—
da
una
in
veniente....
incon-
solo
cominciano
le enumerazioni
caro
no,
è
-
libera
vita
alle
seno
:
tu
dimentichi
pre
sem-
che
delle
io
ti
foreste
sue
è
io
viene
tolto
portato
malinconisce
occidentali, s'im-
civiltà
mio,
e
parlo
unico
-
l'orango, quando
vecchie
Dio
che
L' inconveniente
bestia.
povera
inconveniente
alla
fatto. Un
ben
uno....
Ma
—
di
ahi!
79
simpatico orango.
Quel
saprei dargli tutti
non
i torti....
Un
—
mio
di
servitore
amico!
ottimo
di
trovarne
non
servirti
e
tuo
interesse
sé
stesso,
pigliatiun
Per
del
Il
orango.
allora, sul
tutto
tempo
e
chiesi
mi
fu
e
non
Se
madre
nel
per
accordato.
di
accettasse
sarebbe
suo,
natura
l'idea
cie
spe-
mente
ragionevol-
natura
è, di
non
riflettere.
mi
io
:
per
ostinarti
ti va, ci penso
momento,
gusti
dalla
retta, non
l'idea
tempo
tuoi
i
di madre
Dammi
errore.
un
che
uomo
di
Se
umana
errore
un
sugli errori
di
sempre
pretendere
a
specie
darti. Un
nel
contare
servire.
può
mostro, sarebbe
un
la
lagno
allegri....
troppo
ciò che
umana
l'ideale,
è
ma
mi
che
ostinarti
questi,non
son
Io
allora, lasciati
E
—
malinconico!
a....
andò
:
80
II
Passò
morbo
della
anno
nella
qualche
e
di
di
disillusioni,
Sul
scoraggiamenti.
alla
in
disperazione
delojdei
del
mio
confidenza
dare.
E
Due
che
vicenda
mi
a
saltante
colpo più
di
di
amico, piene
parole, che
i climi
cru-
ripensare
alle
fervore
di
un
equatoriali sanno
Attendo
dovevano
orango
».
dirgli,nella
del mio
l'affanno
tutto
laconicità,
di torbidi
vane,
un
gli radiotelegrafai: «
sole
di illusioni
di abbandonarmi
punto
accadde
soltanto
solita
speranze
seguito
precedenti,
parole
virtù.
loro
dramma
domestico.
Mi
«
rispose, l'amico, dopo
Stai
tranquillo:
Tanto
dalla
gabbia
ferrovia
riuscendo
a
(paura,
ch'era
già
erano
vestii
con
no
vi
una
veggono
la
certa
ebbi
che
meno
per
la
ottima
prima
trepidante,
che
i
a
tera
let-
mansa:
le
stazioni
atte-
riguardi)
fare
ne
una
mi
pressione
im-
servitori
sui
volta),e
me
cupazione
preocuna
già
e
tutti
(guai
cura
da
era
servizio
sotto
certa
una
sapevo
bestia
a
ottime,
spirito leggermente
stazione.
cinque mesi,
d'
perchè
:
stata
appena
che
».
c'era, in stazione, una
spogliarmi
che
dell'amico
anzi,
:
me.
per
Non
subitissimo
circa
che
tempo
congruo
occupomene
subito, che, dopo
l'avviso
un
con
andai
uno
alla
82
Ed
è tanto
dare
può,
di
carne
dì
stanze
in
del mio
Cornelio.
Cornelio.
mi
subito
dì
E
capito,
quel
Ma
anzi
cosi
nome
forse
che
mi
tacevo
Confesso
sul
che,
già
che
servitore, pure,
zitto, mi
sempre
Quando
dì
dì
silenzio,mi
dava
vero?
passa
dà
come
dietro
noia
le
un'ingiuria,
nel
poi
servitore
e
della
il silenzio
anche
sul
la suprema
questo
essere
la
la
gente
ragione
che
della
: ma
virtù
grosso
vi
scemenza,
voto
—
sedia,
(È curioso,
una
ininteressante
cosa
dovesse
pareva
dietro
voltarmi.
a
previsione
strano
—
gente,
guardare, sfug-
disagio: così
grosso
nuovo
po'.
un
spalle! Dicano
una
qualunque
mi
un
trovare
a
e zitto,
sottintesi,
passare
perfino mi costringeva
che
E
infastidiva
illusione
servitore.
nuovo
modo
lo sentivo
me
avesse
scontento
disposto
lucido,sornione, pieno
cinque
l'orango
del mìo
suo
bia
gab-
bipuntuto.
e
quanto
quel
l'adolesce
del-
io lo chiamavo
questa la prima
conto
sì
l'orango
affatto
fosse
patrizio
per
le
per
amabile, vantaggioso, riposante
tutto
in
dalla
E
non
appunto
era
di uscire
visita
pareva
che
e
sogni
appartamento,
già sì chiamava
che
volte
diafani
ai
già prima
accessioni
e
realtà
guidato
essere
virtù.
rarissime
dolce, quelle
che
e
della
morbo
II
dicano
quello
!).
che
del
suprema
di felicità
mera,
Ca-
pel
pa-
Quel
cioè
simpatico
mio
silenzio, l'assoluto
il
drone,
e
bocca
servile, a lungo
sì, mi
dava
io:
parlavo
si
capisce,
E
non
per
trentacinque
lustra
Ah
di
dire
bestia!
cui
già
alle
pensiero
di
proposito
tutto
giorni, dovetti
Ecco.
un
suoi
con
tutti
ha
forse
prime
metodo
barba
meno
sulla
oh
mie
Dio,
sibilità
ipersenriferirmi
volte
tante
era
lette
celebri.
l'entusiasmo
dei
un
che
con
a
Ma
primi
sulle
e' è
a
virtù
tutta
una
po' esagerato.
nella
delle
gradazione
e
a
spolverare.
simo,
benis-
spazzava
attenta
(questa
due
di
preoccupato
spazzare
visibili
servitù
riccia
congeneri
rigoroso
vigore,
gran
tro
me-
scimmia
dovevo
settimane,
a
un
nocciola.
quelle
negative. Spazzare,
gli angoli
vera
bella
domestici,
come
difficoltà, gì'insegnai
Attività
alta
po' convincermi
un
mi
e
sciocchezze
Borneo,
accennato)
passato
che
Nelle
seguire
ho
meraviglie
degli orangotani,
letteratura
delle
scimmia-servitore,
taluni
sommato,
urtasse
sì. Come
(a parte
silenzio,
sciocchezze.
mi
color
questo
contento
a
delle
una
con
Come
indiscutibile.
esserne
del
simpatico
un
bella
e
il
io, moltiplicavo,
dire
scimmia
una
della
lungo andare,
rompere
come
di
pensiero
silenzio
a
sempre
possibilitàdi
la
a
e
col
E
parlando
e
il
davanti
per
nervi.
andare....
potete immaginare
umiliasse
e
ai
83
orango.
sole
coscienza,
era
una
mani)
in
riorità
supee
dove
84
II morbo
la
arrivava,
non
scopa
spazzolone,
Spolverare,
apprezzava
e
non
mie
cosine
Ma,
tenuto
virtù.
arrivava,
delle
una
sue
spolverava
non
abbastanza
la
discerneva
bene
che
conto
male.
mani-piedi.
Soltanto
fragilità di
ne
mìneo
ful-
un
certi
il valore
molti,
non
di
insomma.
quattro,
aveva
di
più
di
o
peggio,
addestrata
più
a
cioè
e
della
e' era,
servitù
getti
ogcerte
raddoppiati gli strumenti
rottura, niente
della
lui
come
gran
preziose. Frantumi,
esattamente
aveva
della
in
fronto
con-
due
sole
mani.
Passai, poi,
abiti
ben
cucina,
e
la
buon
domestico
pulizia
fritte.
Lo
del
bagno
avviai
ripetute
attesa
Quelle
paia
iniziativa
non
Le
uova
col
e
fama
mai
fecero
padellino
il
non
d'
ova
a
verso
tra-
avvedutezza.
fu
pari
alla
mia
alla
sua
di Consul.
più
tutt'
di
scarpe,
paio
abbandonate
scarpe
potei
classiche
esperimenti
acuta
con
Cornelio
alla
di
tre
zelo
suo
delle
accessori,
e
prove
e
lustratura
della
male.
alle tre prove
questi
a
Disgraziatamente
fidente
la
:
del
fece
non
buttai
mi
essere
sussidiami
esuberanze
muscolatura,
sua
E, finalmente,
del
servizi
le
salvo
dove,
della
ai
poi
e
pulizia degli
resistergli, dovevano
(i quali, per
robusti):
alla
prudenza
con
un
né
metterle
prodotto
alluminio.
Il
né
di
carle.
tocbustione
com-
bagno
e
diversi
E
con
il
giorno che, zampettando
le
mani
la
mi
memoria
sacra
di
perfino
parve
di
vi
forniscono,
a
un
in
quel
delia
di
è
mani
delle
fatti
—
e
tutte
le
disponibile
E
il
che
no
!
—
per
posate
grinzose,
invase
li
—
alla
E
a
a
manone
pelo
insudiciarli
non
averne
faceva
seggiare
pas-
il pane
demoniache,
alle
vola.
ta-
a
pulizia non
fin sopra
i
molto
servirmi
tastarmi
suna
nes-
che
che, infine,vedermi
tavola
dal
per
per
che
portava
perfino
infilare
Cornelio
vero
presentabile.
amore
due
che
anche
paia insieme,
follie. E
quelle
è
ma
era
da
lare,
crol-
vidi
nario
rattoppatissimo sce-
verissimo
arrivava
suo
la
il
misura
su
volentieri
apposta,
:
quattro
E
creditate
ac-
illusione.
si, è
vero,
trovarmi
quelli che
di
collocamento.
ultima
quattro
guanti
risino
sor-
benserviti, le più
di
tutto
punto,
mia
Perchè
aveva
quieti
in-
e
tristo
che
so
qualsiasi
imbottiti
agenzie
oh
non
tondi
nei
sorprendere
servitore
fronte
—
quel giorno
Darwin,
canzonatura.
di
uno
mente
orribil-
l'impressione, in quell'attimo,di
Ebbi
mal
di
di Cornelio
occhietti
l'alluvione
per
bestemmiavo
capelli,io
nei
e
adiacenti.
le stanze
per
liquidi impetuosi
di
esorbitarono
accessorii
85
simpatico orango.
mio
Quel
e
le
nere,
unghie,
86
II morbo
di sopra,
di sotto, sulla
e
venissero
come
era
fuori
piacere
un
della
Insomma,
dei
che
seminarmi
di
parole
proprio
ridere,
a
omessa
barba
da
seccarmi
Una
dal
Ed
senso.
che
è
a
pettinarsi
del
sua
era
di
a
servitore.
definitivi
ancora
in
questo
proverare
rim-
potevo
non
scorrettezza-
nessuna
rientrando
casii, lo
in
tutta
la
della
livrea
sua
il
sorpresi
pettini.Per
coi miei
ciuffo,neppure
nessun
della
vagamente
tratteneva
coscienza
tolta
col
e
escluso
pensare
mi
foga
ridere,
; io cominciai
d'ospedale
gran
mie
suna
grinta intera,nes-
pelo
a
a
boccaccia
sua
nessun
e
alle
e
;
e
non
più recondito,
carezza
dei
miei
pettini.
una
sera,
buttato
stracotto.
cognac.
della
pellicciottoprivo
suo
poveri
E
con
si
l'occasione
lasciava
la
Cornelio
giorno,
un
casa
quella perla
in
di
farmi,
a
perfino
provvedimenti
a
Ma
la
considerazione
prendere
petito.
l'ap-
seguitava imperterrito
tutta
cosa
altrove
sola
anzi
e
e
della
riusciva
non
primario
forte
collocare
a
con
tenerelle
e
stimolar
a
cominciava
concorso
ruga
adatti
rovine
rimprovero
volenteroso*
sua
di
rosee
dall'acqua bollente, non
bene, proprio niente,
a
palma,
più
visto
virtù.
S'
rincasando
di
era
traverso
.^votata
tardi, lo
sul
una
mio
trovai
a
mire
dor-
letto,ubriaco
bottiglia
sana
di
mio
Quel
la mattina
E
dopo,
Io trovai
non
ma
a
per
affacciato
alla finestra
vecchio
un
in
entrando
l'occhiolino,e
facendo
stava
87
simpatico orango.
di
cina,
cu-
che
chiolino,
l'oc-
soltanto
non
orrore
caso
di
serva
una
dirimpetto?
casa
zoologico. Vidi,
mia
gabbione
dell' isola
outang
Giuseppe
cosi, tutto
con
dalle
di
e
di
ti ho
al
del
signor
che
D'altra
parte, anche
con
non
ormai
Sono
ha
e
ebbi
davanti
frabile,
indeci-
penzolanti
una
zione
oscilla-
a
debbo, dopo ciò,
attitudini
parità
sempre
altro
quattro mesi
gli animali,
più
converrebbe
se
propositi ai
di braccia
facchino
tutti
tra
quello
mi
un
Orang-
avanti, sornione
servizio
l'uomo
che
a
balorda, glidissi,paternamente:
mio
che,
lo
me
come
metri
due
quei
Sentimi, Cornelio
—
un
prova.
in
pendente
pendolare
che
e
dai
passare
un'ultima
fare
spallacce
sue
e
Zucca.
Cornelio,
Chiamai
pace
Dono
—
la
cuore,
turchino:
dì Boimeo
Tuttavia, prima
fatti,volli
relativa
in
scritta
la
con
del
dino
al Giar-
porcellanato appiccato
di metallo
cartellino
occhi
gli
con
all'antica
ritornata
casa
regalarlo
di
l'idea
accarezzai
Allora
per
di
è
a
sempre
servire.
merito,
tu
meglio
un
la nobile
conoscer
ri-
sci
capivitore-uomo,
ser-
soddisfa-
88
II
zione
tenermi
di
sai
mi
far
pulizia
collocarti
gabinetti,
articolo
un
di
perchè
le
Ma
giudicarti.
Mettiti
miei
Ebbene,
Cornelio,
braccio
r
è
cavata
e
veramente
frìggere
di
sei
uova,
altrove,
di
di
scrivere
critica
più
carta,
far
senz'altro
capace
di
non
sai
collocarti
:
te,
a
poi,
due
Dovrei
intendo
e
penna
raria,
lette-
glio
me-
posso
maio.
cala-
e
scrivi....
—
cari
benissimo.
Non
Vediamo
Ecco,
fine
senza
danni.
se
amici
disastroso
il
che
prima
ne
li
Tu,
scarpe.
critica.
me
simile.
sai
almeno
vedere
mio
non
altrove.
voglio
un
altro
lustrarmi
virtù.
della
sotto
niente,
ai
sai
non
morbo
:
voi
Cornelio,
e
quella
Un
ottimo.
ci
non
con
manaccia
articolo
crederete.
quel
suo
pelosa,
ottimo.
Vi
se
sicuro:
as-
f'^:j'r^;»"^W''^;'r^»'*5'KK;rr^;«ìi^*^^^^
C'era
al
dopo
anche
faceva
lassù
versi
urlava
pranzo
le
al
lassù
studente,
uno
lo chiamava
l'ostiario
«
ed
squarciagola
a
giornali. Quello
sui
caricature
che
quinto piano,
mava
si chia-
Lui, però,
».
Antonio.
E,
tatti,nel
E
volta
sola,
avuto
aveva
che
a
dire
di certe
e
manco
idea
per
separate
bere:
Quella
anche
affrontato
aveva
dopo
volta,
un
brevissimo
le
aveva
la
lei
portierato,
inquilina.
una
usciere)
la
cognati
non
erano
delle
cosa
bere
a
la
non
in
donna
diverbio
e
un
chi
;
nem-
stanze
la
leva
vo-
beveva.
su
messo
cognata
due
a
chè
Per-
andata
era
con
darla
sonato
di
di lui
la
per
che
ma
che
che
e
fatta
era
con
intimità
detto, anzi,
aveva
veva.
be-
non
contenti:
erano
anni
d'un
quella (la moglie
soffiando
ne
dodici
in
poco;
proprietaria.
Banca
la
più contenta,
Una
casamento,
era
:
Ciarlava
degli inquilini;
le cartoline
leggeva
non
dire
che
c'era
non
Pulito, rispettoso, serio.
l'ideale.
e
portiere,
come
dalla
cognata,
pieno
cortile
senza
troppo
ceffone.
e,
scaldar
ri-
92
II
vita
in
L'unico
il medico
Ma
Ora,
era
ogni
Così,
che
Banca
la
scritta
E
tutto, nella
neir
sua
vita,
si
allo
ora,
chiesto
avrebbe
sulla
d'argento
innanzi,
il berretto
col
nata
gior-
sull'orologio.
e
anni
senza
e
regolava
essere
suo
la
uguale,
ed
lui, nella
per
nuovo
alla
il berretto
:
piatto d'incerata,
fascia
si
di velluto
chino.
tur-
mente
lenta-
consumava
rinnovava, appunto
levava
come
inverno.
E
Conosceva
congegni
scale,
dalla
cosa
minuti,
cantina
sola
che
sapeva
tatto
e
che
avrebbe
cosa
cosa
nel
quel complicato
nell'ambito
ai
tra
tal' al-
nell'estate,alla
alla tal' ora
all'aprire il portone
Una
tiere
por-
berretto.
Egli si
di
al
rapide
calendario
prussiana,
lentamente
e
quel
sul
gli rifacesse
alla
nero
e
Il
quinto, egli
del
spirare
reclamo
ragione
senza
previsto,
era
già cinque
come
voleva
un
piana
incanalata,
attività
sua
marito,
d'agitazione,
scorsa
nell'annata.
come
il
anche
che
momento
sempre
Tutto
ingorghi.
E
cura.
dette
voluto
c'era
sgombrò.
quel
un'acqua
come
di
fece
non
Banca
la
parte
a
vita
sua
Poi,
l'usciere
e
tale, che
dargli querela,
a
danni.
per
Banca.
alla
Ma
sua.
qualche giorno
e
l'usciere, oltre
citarlo
virtù.
della
morbo
delle
sue
duto
ve-
derlo.
richiumovere
quattro
tetti.
sfuggiva
al
suo
prevedere
:
ed
Le
il
era
rigoglio delle nascite, che
E
volontà.
ed
improvvisa
la
dal
che
respiro
il
il
toglio
E
per
nella
dieci
grosso
solita
anni
dei
donnetta
scala,
per
di
nali,
gior-
infilare
a
porte.
ridiscendere,
sante,
an-
dei
scemato
il pacco
il braccio
di
entrava
certe
quelle
vista
l'aveva
lui,
certo
era
d'acquavite, che
maniglia
sotto
con
quell'uscio
a
o
portone,
su, soffiando,scala
saliva
sopraggiungeva
seguito, quando
di
quella
davanti
trovarsi
inscrutabile
sua
questo
a
anni
chiaro, apriva
appena
sovrana
pallida.
dieci
per
legge
tornargli inaspettata:
Morte,
picchiare
a
la
la
con
poteva
della
mano
sua
Così,
e
sola
una
la visita
era
con
sollecitava
Specie
della
93
figurine.
giornali.
Una
mattina
trovata
li sulla
davanti
all'uscio
secca:
con
Ma
la
scala, al
del
il
buon
sostituiva,
essere,
l'avevano
piano, proprio
giù,
colonnello, stramazzata
portone,
gli dava,
che
innanzi
vista
s'era
con
giorno,
appena
e
tanfo
senza
altra
lo
voce,
giorno.
E, cosi, tutto,
suo
secondo
giornalaia, più giovane
d'acquavite,
E
scesa.
mattina, quando,
egli spalancava
stesso
più
spaccata.
nuca
il domani
un'altra
era
non
con
si
intorno
vicenda
regolava
a
lui, si esauriva
tranquilla. E
sul calendario
e
si
tutto, nel
e
logio.
sull'oro-
II
94
Da
quell'ora
bagnare
stessa
e
ma
le
lavare
spazzare,
di
marmo
in
serata, tardi, avanti
le
ai
acqua
il sabato,
e
ottoni:
E
nella
scale,
Dividere
infilare
a
giorno
Era
al
mezzo
dito,
nell'an-
portasanta. Il
a
gli
la
del
mai,
impegno.
egli
Puliva
esempio,
portone,
sulla
sopra
tra
del
casamento,
in
faceva
anche
la
che
le cornici
nel
nobile
due
portava
il
più
dove
là
del
di
i
e
volte
proposito
si
lunetta
della
lampione
ricorrenti
un
non
in
a
e
portieri
dei
con
e
spesso
ferriata
cupola
per
colonnello
piano
esserlo
Ciò
tro
quat-
:
casa.
senza
ostentazione.
fa
portineria. Al
in
posta su
posta
ghetta.
tar-
numero
suo
nerdì
ve-
lustrare
ore, la
nel
inquilini
scrupoloso,
senza
Per
dare
inquilini, dividere
ciascuno
ch'era
quadro
più importanti
non
in
mattinata,
per
all'ingegnere,
al
giorni,
i
in bell'ordine
poi, ogni giorno, a quelle
gran
erano
—
maniglie, pomi, campanelli, qualche
volte.
ed
cerchio
dipinto
giorni
il gas,
spegnere
in
allineati
lo zoccolo
lungo
di
dalla
in
e
tutti
E
giorni,
E
spomiciare
e
disposti
quelli
a
interne.
davanti.
scale
bambù
cortile,e
scale
dati
più lungo indugio
con
—
virtù.
quell'altra,in quei
a
spazzare
ora,
diversi,
della
morbo
gas
alto
certo
vede.
sul
l'andito,
nel-
lungo
volte, in quei
le
E
ogni tanto,
farfalla
grossa
di
tasca
genio,
di
sporto
ai
angoli
ombrati.
Non
chiedeva
Banca
secondo
la
rata
si teneva
di
due
a
di
quelli delle
A
Per
i due
detentori
cani,
e
da
esattamente
semplice
o
ciascuno;
distinzioni:
delle
sava,
do-
lo
ma
di
cavata
scale
davanti;
buon
giorno,
a
interne.
balcone
mezzo
eccezioni.
Maggiore
rispettoso
»
e
«
sul
nobile
ciascuno
e
egli aggiungeva
colonnello!
pareti
agli inquilini.E
inquilini del piano
—
non
ragione, gratificazion
pagata
quelli
a
visiera
di Stato
un
dei
regola, tuttavia, quattro
di
elettricista
ingiurie
portieri fanno,
grandi
scale
questa
il
dominio, ogni
suo
gli inquilini,non
fitto
berretto, semplice,
toccatina
s'accaniva,
mance
o
altri
lui,come
che
sconce
nessuna
per
all'ossequio per
quanto
il bianco,
gattitroppo lunghi indugi negli
mai,
alla
che
luce, qual-
graffire sulle
e
nacchi.
pen-
polvere,
dava
interne
dalle
ogni spigolo
e
consentiva
non
scale
difendeva, nel
E
passaggio.
E
immagini
disegnare
a
della
nella
smarrita
notturna.
delle
lunghi
suoi
lo sfumar
certe
su
sua,
ragazziname
senza
coi
tra
via, rotea)ido
sfrullava
egli andava
pieni d'ombra,
vani
metodicamente,
frugando,
95
figurine.
Le
un
grosso
un
—
rettata
sber-
alla normale
leggero
lonnello
co-
ingegnere
signor ingegnere
un
davanti,
!
inchinare
»
«
gnor
sidel
96
II
Un
capo.
dava
alla
gratuita, si
con
alla
in
aveva
di
storpia,
vivo
E
la
tutta
signor
«
A
cavaliere!
una
della
la
con
berretto, e
un
«
usciva
gruccia
sotto
l'altra,
sotto
mamma
"
ragazza
interno, che
tempo,
vita, folta
alitava
in
fondo
in
torbidi
; ed
signorina!
tutto
"
per
senza
posa,
e
in
il
traverso
certe
a
un'ampia
ore,
ebbra
tempestando
striduli
strani
e
e
sé,
in
e
di
assopiva,
fecondità
finestre
e
con
impeto
con
fluiva
e
su
d'una
certe
per
i
le
nerottol
pia-
scale,
rava,
s'infervo-
e
vibrazione
strepitando
un
rifluiva
e
per
si concitava
sinfonia
a
cento
pulsazione, lungo
gli anditi, e giù
cortile; e
dei
canne
le cento
degli usci;
per
innumerevoli;
celle
rigurgitava
e
sone
ca-
lieviti
di
fermentava
fiati dalle
esalava
sbocchi
brulicante, di quel
quelle
a
respiro ansimante;
1 cento
e
che
cinque piani,
camini
di
Carità,
simpatia compassionevole.
inesausti
e
un
sensibile.
bel
di
pulito, rispettoso, serio.
a
e
di
d'una
Era
più
il braccio
intera
cavata
scala, quarto
ripetizione di francese,
ammezzato
un
e
seconda
lui
appena
quand'era proprio
un'ascella
virtù.
Congregazione
figliadi
inchino
un
della
inquilino
piano, impiegato
che
della
morbo
fonda,
proaccordi
con
barbaresca;
e
fiochiva
s'af-
altre, smemorando
inconsapevoli;
e
finalmente
98
?
Il morbo
il cantone,
le vie
preferivano
e
virtù.
della
solitarie
i
e
tieri
sen-
campestri.
Né
smaniosa
molta
domicilio,
che
tutta
lettura,
profumata
poi lei
passava
E
assai
e
che
di
era
sufficente
che
le
di
un'altra, meno
alla
Posta
signori
mazzi
a
di corone;
impressa
e
certi
splendidi
giungeva
trale.
cen-
molto
chic
di fiori si facevan
l'ingegnere
era
Milano
a
affari.
per
E
che
sapeva
pallidona
una
angustia
le
per
debbono
che
(C'era
sera
da
gran
ancora
pranzo,
salirebbe
che
scala;
di
che,
e
vociare
un
da
subito
e
strozzino,
aveva
—
che
si
non
quelle
picchiato
tre
all'uscio
arrivava, puntuale
ventisette
del
bene,
sapeva
dopo,
il
altercare
più
«
nio,
Anto-
sor
sentito
fretta
velato.
sto
giu-
alla quarta
si sarebbe
in
come
mese,
queir impiegato
dall'aria
in
poliziotti).
tre
poi, chiusa
lungo
—
sempre
proprio
giurarci
che
e
prossimo
che
cose
destino, ogni giorno
all'ora
del
avevano
proprio
quello strozzino
dell'ammezzato
affaccendata
disgrazie
una
lei, erano
E
levatrice
faceva,
fare.
persone
la
sempre
forse
fatto, e
il
ingegnere,
ritirarne
a
più frequenti quando
dell'
non
più semplice,
le visite
l'omaggio
di
signora
corrispondenza
abbondante
e
alia
d'amena
quella
ma
che
ignorava
la
E
distinta
un
finestra,
che
»
l'altro
quel-
sarebbe
invece
salito
sarebbe
ne
E
scalpellino,alla
mattina
il
un
chauffeur
cugino
E
con
che
—
prima
scala
patate, patate
E
del
resto
che
—
ne
far
E
tanto
interno
buone:
Ma
che
che
a
perfino
non
mana
setti-
alla contessa
della
fagiolie
erano
disturbo
poco
di faccia
seconda
rubato
che
e
cinquecento
dal
quanta
cin-
caio
il tabac-
padre
Sapeva
meno.
inutile
guardare
e
a
Anche
sapeva.
per
guardare
non
e
vedere
cose
di
tutto
Pensava,
gliene importava?
era
tronde
d'al-
prima
sei, aveva
altro
assai
ma
fatica
faccenda.
tanto
e
trovarli.
a
figliolodel pretore,
pretese
sulla
mosca
venuto
assai
con
al tabaccaio
aveva
l'occhio,
assicurata,
—
il
scala, piano terzo,
lire
sotto
fagioli.
e
scoperto
aveva
glie
mo-
uscita
poca
giungeva
solita
la
scala, era
disgrazia, nella
non
la
con
—
se, per
del mese,
più
silenzio.
quando
livido
era
penetrato
aveva
da
terza
gran
non
prima scala, e
in
dopo,
poco
che, giusto
notato
dello
una
della
dall'avvocato
disceso,
aveva
99
figurine.
Le
alle
tutti.
volte,
ascoltare.
era
forse
Ma
più
fatica.
Non
Non
beveva.
Passava
le
—
sue
seduto
fumava.
ore
libere
accanto
—
le
ultime
all'uscio
della
del
meriggio
po-
porti-
II
100
neria,
la
con
alla
al
le
socchiusi,
anche
usciva.
della
la
testa
con
in
così.
restava
Sul
la traccia
testa, c'era
sua
occhi
aria, gli
contatti.
gli occhi,
del
qualche
con
si
nosceva
chiusi, rico-
tutti
chi
passo,
momenti
taluni
ascoltare,
entrava
e
chi
ad
sorprendeva
il violino
turbamento,
sciancata.
Poi,
E
della
suono
In
nale
schie-
penzoloni,
chiudeva
al
indietro, lo
il mento
gambe
quei lunghi
Se
buttata
ogni tanto,
muro,
all'altezza
muro,
E
virtù.
della
seggiola
parete.
appoggiata
di
morbo
calava
quando
sbarrati
nel
luminosi, e
passo
la
sera.
la bruna
buio
i suoi
raro
e
frettoloso
fischio
bimbo
lamento,
suo
nel
e
silenzio, e
lassù
acciottolare
in
di
solo
e
un
stoviglie, allora
egli
teva
smet-
s'alzava
pianto
diffuso
occhi
qualche
il violino
forse
aveva
di
traversava
qualche
alto, tra
cortile
ordini
cinque
sugli impiantiti sonori,
il
del
voragine
e
acuto
un
di
sommesso
rientrava
in
casa.
Era
li
accanto,
Dentro,
nella
mangiava,
camino,
per
studiare, e
la
la
a
piano
prima
stanzetta, dove
sfaccendava
cognata
cena.
scriveva
terra.
Di
anche
intorno
là, la figliolafingeva
biglietticlandestini.
si
al
di
di
il tanfo
e
tavola
al
Egli
di
dato
fascio
un
un
Erano
lacunose, che
di
molto
trasloco
un
a
del
muro
Da
fulminante,
quanti
—
sua
traverso
a
anni!
più
a
vistose
lungo,
cognata
che
e
mondo
un
una
sottile
data
dopo
e
chiestane
le
sua
lavoro.
un
fettura
di Pre-
armadio
le
la fantasia
ogni
trasportato
di
in
un
di
;
viaggio
sogni, pieno
fascini
più belle
drammatiche
e
faceva
a
e
trambusto
nel
visioni
vita
grama
sceglieva
ne
cassetto
vano
quei giornali ave-
—
meravigliosi, pieno
Egli
tosi,
sedu-
E,
scompaginate
dell'ostiario, avevano
quella
sera
a
colori.
a
in fondo
popolato di straordinarie
semplice
paralume
ragioniere
un
dra,
qua-
appartamento.
suo
allora
dolcezza.
dal
prima,
tempo
e
mente
fugace-
verde.
annate,
abbandonato
aveva
il
sotto
cartoncino
vecchie
certe
si trasferiva
alla tavola
mezzo
giornali illustrati
di
caldi
tavola
alla
sospiro, cavava
gran
che
qualche
tutta
di
grassi
vita pareva
sua
stessa
in
si rischiarava
cappello chinese,
e
sé
il lume
posava
che
la
camino,
avvertire
camino
dal
requie
di
piccolo lume
petrolio del
senza
dalla
odori
quell'ora,tra quegli
in
E
101
figurine.
Le
e
qualche
commerciali^
lunga forbice, e
tacoli
spet-
ignorati.
illustrazioni,le
dopo
qualche
di
gico,
ma-
ammiratele
spiegazione
altra
le
alla
alla
figlia,
staccava, prendeva
CQminciava
il
suo
102
della
morbo
II
virtù.
Ritagliava.
Allora
saltava
vecchia
sulla
davanti
ritta
Antonio.
a
su
una
i
in
ma
di
prospettiva
della
e
immobile,
zioni.
illustra-
perduti
dalla
cipale,
figura prin-
vittime
sacrificati,
fatale
;
quelli prossimi
e
nascosti
modo
anch'essi
erano
e
andavano
paesaggio
personaggi lontani;
qualsiasi
si fermava
tutto, s'intende, delle
Gli sfondi
pure
Faceva,
invigilare l'operazione.
a
zampa,
11,grave
calva,
e
vicinato.
tavola, poi
E restava
Ritagliava: non
cosi
della
: una
occhio
un
gatti del
di tutti i
amica
seria, il giro
tutta
da
cornacchia, guercia
grande
la cornacchia
tavola
della
delle
sovrapposizione
immagini.
E
di
quali scempi
Ne
viste.
venivano
Parevano
fuori
reliquie
inverosimili
; erano
di
gamba
con
lin
con
in
alla
sua
tagliata
di
quarto
quel
meno
vita
Ma
il
del
Allora
colla,e
anatomici
uno
tanto
che
bili
formida-
di
addome,
serbare
a
del
mano
veniva
faccia
mezza
occorreva
la
fetta
: una
spicchio
naso:
e
una
mai
non
esplosioni
lungo,
protagonista
fuori
nista.
protago-
quella
da
solitario,seguito in ogni
in
gesto, obbedito
ogni
priccio
ca-
suo
profilo.
entrava
la
di
insanguinata
del
avventura
mostruosità
pezzi
per
strage, intatto, libero
bici!
capaci quelle for-
eran
non
in
campo
il
pentolino
della
figurina,cosi isolata,dopo qualche
esi-
Le
tazione
e
parete
in
qualche
già
di umanità
attitudini!
Qua,
e
leggere
vi
la
truffatore
c'erano
che
il truffatore
rapporti
della
e
modestia:
i medici
da
altro
altro
e
Alcune
freschissime;
vita.
a
solo
giustiziato,
farsi
a
st'unico
que-
tale
capi-
ecclissati,forse
belli
dei
:
le
per
fezionati
per-
troppa civiltà. E poi
loro
esploratori
in
«
sacrati
mas-
gestatoria;
essere
li in
ingialliteo
annerite
dovevano
Altre
mosche.
da
fino
quelli erano
E
il
non
a
esecuzione
una
; Pontefici
erano
documentata
storia
accanto,
e
altro.
e
Altre
di colore.
Li
gislativa
le-
poliziotti:tutti i
dai leoni ;
negri
tanto
vilipese dalle
E
della
figure
anni:
da
:
li
star
non
i
su,
di
Camera
sociale, ridotti
s'erano
azzannate
»
quali
in atto
una
i
e
elettrica
strumenti
domatrici
! E in
esisteva.
convivenza
per
sentanze
rappre-
internazionale, dove
rapporto. Più
autorità
strane
sovrano
ad
non
d'un
la sedia
un
innanzi
l'arresto
con
che
raccolte
di
la Camera
ma
! E
erano
maestà
discorso
un
sulla
quali insegnamenti!
con
c'era
incollata
al camino.
n'erano
ce
103
veniva
prova,
faccia
Quante
figurine.
quelli
di
giorno
lavoro
i momenti
pensava
fresche.
innanzi.
:
un
più
con
desiderio
vivaci
Alcune
Tutta
lavoro
belli
tutte
e
più
meno:
ancora
poco:
dal
da
galleria
di
della
una
tosino.
cer-
sua
confuso,
104
II
la mattina
quando
sulla
scala,
sul
In
dei
della
moglie
morta
quella
per
grassa
di
lingua
colpi
del
palazzo
le lavandaie
difiBcile faccenda
delle
le
per
La
che
nastro
col tacco
in
in
la
bugie
per
perder l'anno,
d'un
inquilino
la
fontana,
tirarla
di
di Carità.
riscaldati,un
sempre
di metallo.
po' su,
approfittava
si
stivaletti
quello, inven-
faccia
un
la colazione
sdruscita,
e
tornava
per
una
con
la mattina,
e
gli
e
pel
meno
l'ascella
sporco
ora
Andava
usciva
ne
storti. E
e
venuto
vaiolo.
Se
questo
farle
Congregazione
seconda,
al collo
per
e
la
giornale, attillata
un
alto,sudici
Ora, appunto,
dal
lei che
casamento,
niente.
di libri sotto
intorno
bugie
occhi
colo
zoc-
vicinato.
faceva
la condotta.
paio
un
ritardo, ora
tando
di
e
rella
so-
riosa,
impe-
e
appunto
del
ripeteva
e
per
involtata
un
una
del
e
chiavi, sia per
non
casa,
alle commerciali
con
dicio
fra-
terrazze.
in
figlia,
francese
cognata:
autorità, era
sua
lo straccio
donna
disciplinava,tra
sia
•
:
a
pettegole
la
tutto
a
bocconi
inruvidito.
gradini
pensava
dominava
quasi
ripassava
e
passava
casa,
sulle
virtù.
presto, buttato
marmo
che
E
della
morbo
e
per
della
bontà
recente, impiegato
Un
gigante
piccolo naso
:
non
alla
collo
me,
enor-
tutto
giato
man-
II morbo
106
Tacque
della
lì
momento,
un
virtù.
intorno, il
delle
lavoro
lavandaie.
A
—
sere....
E
e
la
serva
e
sbattere,
con
e
avevano
gran
tonfi
di
le
tutte
che
nello
furia
Antonio
e
dopo,
una
della
grazie
stanzino
netta
don-
una
sera,
d'un
tipografo,
entrava
portiera,
terreno:
a
ritagliava, si
che
torcere
a
schizzi, sulla
gran
scala, moglie
quarta
nelle
era
ripreso
schiume.
settimana
della
sor
tutte
iridescente
Qualche
in
mica
—
pietra
e
Ma
il francese.
imparare
il
veduto
ma
sull'uscio
ritrasse
chiamò:
—
—
Sora
Maria!
Che
volete?
tutta
camino,
—
—
—
—
—
—
—
E
presa
Potete
Ci
ho
Volevo
venire
la
padella
voi
Ma
il
—
da
parte,
non
non
un
posso.
minuto....
posso.
l'altra
diceva
a
cuore.
malin-
potete entrare?
non
domani,
fiamma.
foco:
cosa....
brucia:
entro, mi
Se
sul
una
Allora, domani
al
momento?
un
dirvi
davanti
lei,ch'era
dalla
arrossata
lascio, si
Se
fece
—
si fa
còlto
e
le
tardi:
il momento
aveva
domani.
buono,
detto, esitando
—
l'aveva
un
po' :
Perchè
—
la
vostra?
nipote
—
Perchè
—
Be'....
la
ce
prima
la
nipote
E
su,
il
che
le
e
e' è
che
qualcuno
si
lei
rientrasse,
padre
disse:
po'. È
un
vai
quando
che
—
Dimmi
—
mandate.
mandate,
sera,
chiamò
la
ce
non
chiacchiera.
La
il francese.
gl'insegna
Non
—
quell'omo lassù,
da
mandate,
la
ce
107
figurine.
Le
che
vero
cavaliere,
confidenze?
delle
prende
il
—
l'altra, pronta:
Non
—
è
r hanno
Me
—
—
—
Non
è
Me
r ha
tu, su
ci
non
dopo
più.
il francese
chi
da
?
vero
detto?
l'ha
l'ha
me
vai
detto?
intanto,
l'insegna?
me
te,
E
detto.
se
ci
hai
voglia.
Su
vai.
Non
—
È
te
chi
l'insegni
Te
—
Chi
detto
l'ha
te
detto.
vero.
ci
non
E
—
Chi
vero.
una
ci
Che
vado.
pausa:
—
me
Tanto
ne
lo
importa?
so
chi
—
te
E,
l'ha
detto....
Chi
—
vai
ci
E
non
l'ha
me
più.
detto, me
—
c'era
più
andata.
l'ha
detto.
Su,
non
108
11
alla fine del
Ma,
Perdeva
spicciasse
strepito
studiare?
E
—
Non
—
E
ci
E
le
Una
di
nipote ci
sonno,
Dormo.
—
e
le
profumo:
forse
ciondolo.
—
un
zia, le
d'oro,
E
la
fare,
giù.
Rientrava
con
un
diceva:
domani.
per
volta,
gli
zia.
Ho
—
tornava
occhi
le
con
brillanti,e
sulle
errava
sora
aveva
ho
E
labbra
un
sottili.
con
profumo
mostrava
un
diceva
gli occhi
e
di là col
subito
:
dormi?
occhi.
gli
scendendo,
acutissimo.
una
nipote,
spalancati
non
una
E,
catenina
trifogliodi
con
andò
al letto della
sonno....
chiuse
che
Maria,
accanto
portò seco,
sera
alla
là,
a
badava.
volta, la
una
Ho
—
subito
giù.
di
poi,
ogni
che
sorrisetto
la
Ma
la stanzetta
notte.
lume, vide, passando
che
subito
Buona
po' accese
un
Nessuno
Ma
scendesse
e
da
altro
si coricava.
guance
cavaliere.
chiedeva
—
ho
sonno.
gran
certo
dal
tacchi:
di
francese, quattro.
notte!
Buona
—
in
Attraversava
il vento.
gran
un
Ritornò
lei, infatti, tornava
come
.
si
virtù.
della
bimestre,
l'anno.
patto che
E
morbo
smalto
naturalezza:
ventata
dosi
accostan-
da
collo,
verde
a
Le
zia?
Vedi,
—
è?
Che
—
Non
—
fece
—
chi
Una
pausa,
tu
—
E
perchè
—
Perchè
domani
—
—
Il
bene.
Gliela
E
ricordati
che
Sotto
il
nella
lucide
una
di
cioccolata
E
loro
quel
su
—
di cartoncino
dimora
—
intanto,
su
sei.
verde
un
per
di
cento
cielo
cosi
che
po'am-
un
po' sghembo
un
ferro,
figurine
tutta
ritagliava.
accanto,
di fil di
neanche
prendere
che
capito.
variopinte
di
devi
non
stanzetta
stelletta
sua
intanto
rido.
po' abbruciacchiato,
un
E
prenderla!
sfacciata
Ho
paralume
maccato,
sulla
lui,
bene.
padre,
prenderla?
ridai.
Va
da
peto:
im-
con
presa?
dovevi
non
Poi,
minaccia.
dovevo
non
gliela
Va
—
di
l'hai
perchè
spillo
uno
—
grave
E
—
sgarbo.
con
dato?
l'ha
te
Il cavaliere.
—
quella
?
vedi
E
—
109
figurine.
adorno
di
tro
quat-
si ricordavano
d'argento
e
odorante
ritagliava.
gran
il pozzo
occhi
limpido
profondo
di fiamma
e
quelle
violino
di
singhiozzo
del
; su
su
stelle
liva
sa-
cortile
su,
cosi
chiuto
oc-
verso
pure.
110
morbo
II
L'indomani,
colonnello
della
la
mentre
virtù.
dall'ingegnere
e
posta della
E
traverso, la levatrice, tutta
alto
in
le
e
mani
nel
nastro, affaccendate
di
di
prima
al
mezzo
coi
affannata,
i
tra
difficile
una
dal
usciva,
ne
cappello,
in
la
portare
a
dell'ammezzato.
pianerottolo
saliva
aprì l'uscio
si
mattina,
Maria
sora
per
gomiti
ciuffi di
appuntatura
spilloni.
Vide
la
la
donna
e
si
Sora
—
Maria
da
parlare,
L'altra
ho
ha
Maria
sora
notte,
tutta
fa niente
non
mia....
c'è
e
:
cora
an-
v' ho
—
chiusa
tutta
aspettava,
fretta:
gran
penato
spicciata. Ma
salutare.
senza
una
e
sul terzo
si fermò
Quella
mia,
che
s' è
non
l'altra rampa,
volse, attendendo,
poveretta
una
saliva
già
affettuosa.
chiamò,
gradino
che
(la levatrice
le
antipatica).
era
Sora
—
—
Maria
quanto
Ma
mia,
mi
tanto
dispiace
è inutile:
regolarvi. È meglio
altro. E
quello che
che
E
siete
anche
è
le prese
lentamente
che
se
fatto è
donna
una
una
e
—
mano.
nella
ve
la
di
ve
lo
L'altra
del
riva
s'intene-
spiacere!
di-
questo
saprete
lo dica
capace....
tasca
darvi
almeno
nessuno
fatto,e
le
voce
io che
lo
capite
come
cun
qual-
dice, tanto,
da
voi
:
voi
—
la
ritirò,e
grembiale.
la infilò
Quella
—
l'hanno
l'ha
La
lo
è
scese
dico?
Povera
lei,mica
vista, e
m'era
davanti
e
Non
c'è
l'ho
che
gli
che?
che
neppure
che
è fatto è fatto
che
cosi
è
Vi
Del
! Che
: e
una
come
sora
Maria
sbagli ?
Se
vi
resto, guardategli
voi,
dolore
volta
mi
mestiere!
questo
così.
lete
sappia io? Vo-
che
è stato
per
tanto, quello
dovevate
regolarvi. Ma
mia....
sora
povera
che
Ma
chissà,quella disgraziata,che
—
corta
ac-
vigliacco!...
lo
pare
figlia! E
sapete
coraggio,
siete
vi
non
vicino.
forza:
non
l' immaginate.
me,
Almeno
voi
più
che
coraggio
ve
da
qui
congestionato, taceva,
con
faccio
Povera
fatevi
l'avevo
prima
guardarla
per
viso
capisca?
così, è perchè
Maria,
sa,
—
volete
non
occhi....
:
ve
non
figlia.Si
birbaccione
Quel
riprese
So' trent'anni
dico
forte
ieri l'ho incontrata
c'è. E
non
mia!
povera
Già:
Ma
l'altra,col
la levatrice
Ma
ve
dispiace! Perchè
mi
cose....
fermata,
rovinata!
E come,
—
cattiva,
parso.
niente?
l'ha
ve
è
dubbio,
di
fece
e
Maria
sora
quanto
certe
e
ragazza,
gradino
un
potete immaginare
anche
infame....
dite ?
che
Che
—
birbaccione
—
Maria
Ma
—
Quel
rovinata!
sora
!...ve
figlietta
figlia....
povera
povera
rovinata!
Ili
figurine.
Le
saperlo.
io scappo:
tevi
spasimi!...Fae
senza
plimenti....
com-
E
Ma
baciarla.
tentava
donna
la
levatrice
fatto
E
Le
si tirò
E
E
la
allora
l'hanno
ce
soffiata
voce
io: almeno
Birbaccione
mese.
ostile.
pure
—
dico
lo
c'erano.
ora
imprecando:
poi, voltandosi, con
Ve
lacrime
Vigliacco!
cavaliere!
—
virtù.
indietro,
andò
ne
se
Birbaccione!
—
della
morbo
II
112
:
almeno....
Roba
infame!
nel
da
quarto
zarlo!...
ammaz-
—
La
Maria
sora
tasca
era
l'altra,che
e
nella
mano
una
corrispondenza,
il fianco
ammazzarlo
da
Roba
la
teneva
giù lungo
—
li,con
ancora
bandonat
ab-
vigoroso.
!
fece
—
anche
lei,
rauca.
E
caddero
lettere
le
infilò
un
svolazzi
irresoluto,
con
la tromba
della
scacchiera
e
un
lungo:
po'
Era
di consulta
Quando
la
sora
di
là,
celestino
la
se
chiaro:
volteggi traversi,
giù
per
sul
pizzo,
in
rosso
Stretto
lacca,
araldica.
signora
la prese
la mise
andò
e
dell'impiantito.
bianca
la ragazza
Maria
e
ringhiera,
glietto
bi-
scala, fioche riposò, laggiù, sulla
e
nera
per
della
vano
Un
sparpagliandosi.
bene
dell'ingegnere.
da
tornò
per
un
scuola,
in
ritardo,
braccio, la trascinò
davanti,
con
la
faccia
in
114
II
Di
—
E
—
Lei
di
brutte.
cose
L'altro,
scoppiò.
Buttò
le
coi
curva,
—
—
lo
Un
del
dite?
proprio
Proprio
—
Ma
—
la
Ma
Se
sul
e
viso,
cosi....
e
lo
ce
forbice
tutti,ce
sanno
capito?
—
il martellare
che
tintinnava.
il cavaliere?...
chi
donna
ci
si tenne
non
siete
omo
ci divento
avrebbe
voi ! Ma
matta!
ve
Ma
lo dico
pensato!...
—
più.
che
che
ci
sangue
siete?!
omo
io.... se
birbaccione....
ero
io....
l'avrei
!
ammazzato
alzando
ritagliare,
lui, stupefatto.
Avete
io, a quest'ora, quel
ero
—
è. E
sulla
io, a quest'ora,
ero
se
Io
da
il cavaliere.
che
avete?...
e
nacchia
cor-
manata
una
udì, nell'ombra,
guarda!
Allora
—
Si
robusto
Ma
fece
—
casamento.
silenzio.
—
con
figlia,cosi, così
che
quello
becco
via
la
-
collera:
Ma
nel
lontano
tavola, gli ruggi
sulla
vostra
sanno,
spazzò
-
Sapete?
Dico
—
la lanciò
e
pugni
che
cornacchia, gli strappò
figure ritagliate
dalla
strozzata
la
giù
la rin«corse
procellosa
il capo:
—
forbice
la
virtù.
—
alzare
senza
ditemele.
mano
della
morbo
Ammazzato?!
gli occhi
sgomento.
—
a
ripetè lui, piano, colpito,
guardarla, pieni
d'un
torbido
E
Maria!
egli
»
Un
Solo.
l'altra
e
lungo,
a
venatura
risaltata
del
prossimo.
lume
E
lui
saltò
che
mano
di
d'
occhio
impettita: poi
improvviso,
L'uomo
fu in
piedi
Il
e
E
straccio
Sentì
r
del
si levò
fissò,sospesa,
col
bianco.
E,
di
busse,
padre
la ragazza
; si levò
senza
senza
ancora
scuro,
un
po' più tardi
del
po' via.
Poi
gelo
tirando
il marmo,
con
la
un
nella
sola
nei
scendeva
polsi. Era
scala:
seconda
acqua.
giù, carponi,
grondante,
un
delle
andito,
pulire
stava
mentre
quella
quieto.
via, ch'era
pomice,
senza
a
pida,
ra-
colazione.
Spazzò
a
tornò
beccata.
gran
prima
addosso
anellato
paura
per
assai
senza
cominciò
ma
una
portiere,invece,
solito.
La
la mano,
sfilò
e
rumore,
libri
giù
ritirò
L'indomani,
aleggiando,
tondo
giò
Passeg-
li sopra.
nuovo
immobile.
posava
unico
suo
e
chiarore
dal
lui.
intorno, zampettando
saltellando
mano
la grossa
mano,
forti
ombre
una
tavola.
sulla
quella
su
di
seggiola,
posata
nell'ombra,
era
cornacchia
La
sulla
curvo
giù ciondoloni,
sora
«
solo.
restò
po'
Considerò
chiamava
fuori, qualcuno
di
come,
115
figurine,
Le
con
in
mano
lo
il cavaliere.
l'acqua fredda?
116
II
Si levò
del
ma
lo
»
che,
di
già
alto
ancóra
vedere
lasciò
I cani
apostrofò
cave
la
ostiamo!
lo
a
fuori
studente
lo
di baritono
additava
:
in
cane
un
di finta
portasanta
»
le forbici
preso
dopo
scelto
lungo
e
La
cercare
Si diverte
che
gli
coi
giornali.
lungo dubitare,
su
di
invelenita:
dei
casa.
aveva
il lavoro.
andava
sbuffando, gonfia
il lascio
e
e
incominciato
cognata
questo
ritirato in
Antonio, più tardi, s'era
sor
Aveva
omo!
restò
perchè, uscendo,
lo zoccolo
!
bambù
loro. E
gli
e
—
giù
desiderare
a
esercitata
voce
con
canem
di
idiota:
sua
tornò
c'entrava?
Che
E
era
rientrata.
vaso
fu
piano
illecita intimità
Il
giù,
l'enormità
straccio, e
il comodo
fecero
con
Olà,
«
gradini più
certamente
Un
mattina.
quinto
—
liere!
Cava-
scendeva.
lui. E misurò
e
figlia era
servizio
—
due
sceso
appena,
signor
«
l'occhio,mentre
con
lì secchio
la
se
quella
del
disse
non
quasi quanto
Poi, lasciò
linea.
tirò,su,
:
collo.
quel
Il
berretto;
seguì
virtù.
della
scostandosi
lentamente,
la visiera
Notò
morbo
e
giù
per
bile, e borbottava,
—
Che
omo
!
ecco
pupazzetti! A
succede!
Che
omo!
cucina,
la
dandolo
sogguar-
velo
lì ! che
quell'età!
con
la
Ma
cornacchia,
mai
riusci
capire
a
che
perline
fitte,di
le
di
in
già
Era
stralunati
A
di
là, nella
E
volontà
lui, quell'uomo,
Era
rimasta
era
ed
dramma
un
freddo, che
a
di
«
un
L'ostiario
era?
chi
Presidente
un
di
bolla
colpire.
a
atroce
dal
quella
quell'assalto
urto,
senza
occhi
:
assegnatole
posto
buffa
alto.
il braccio
e
vittima
suo
parete.
giovine
:
al
senza
!
a
feroci
com'era
E
in
e
:
alzato
La
al
pagina,
sua
solita
traverso
lama
cosa?
che
disegnatore.
nemico
di
lunga
una
colpire
bieca
tarchiata
per
stra
la mine-
colla
la
nella
Solo
cappello
e
mattonato
l'am-
beccata.
una
passò
piantarlo
parivano
scom-
prima
quando
confratelli.
figura
una
armato
a
dai
lontano
mezzogiorno,
lui
e
succhiava
le
fitte
e
perchè
azzeccargli
tavola,
andò
e
pupazzo,
Ma
di
lucide
rumore,
non
quelle
Antonio,
sor
se
sedia,
fossero
lucide
del
terracotta
prima
era
diamine
senza
ad
la
sotto
giù,
e
lei arrivasse
Poco
che
ginocchia
subito
che
ch'era
venivano
tra
117
figurine.
Le
belve
di
L'autore
repubblica?
passionale?
la
parola
umane?
ultrice
Uno
del
d'un
Il
di
tentato
at-
gonista
prota-
quei
cronista
"
vendicatore?
sostò
con
a
lungo
occhi
davanti
vaghi,
in
la
templandola
figura,con-
estasi
bonda.
medita-
118
II
Ma,
un
altro
già
si
minuto
era
L'uomo
impeto,
ci
e
convulso
calcava
dalla
tavola,
forse
—
parete
:
e
tremulo.
e
indietro
quel
lo rilevò
precipitoso,
il
sopra
braccio,
suo
con
pollice
duro
Il
coperta.
Madonna!
presto,
della
la
padre, mangiando,
—
zitti. Al
e
scodella
la
figliuola, c'era
la
per
fecero
mangiare,
della
fantoccio
si staccò
molle
alla
via,
:
Su
—
del
—
arco,
tornò
accostarsi
armato
che
buttar
da
era
là, lui,per
scarsa
in
pendeva
A
di
brontolando
minestra
la
il braccio
colla
andava
cognata
toglieva
quando
la
la
come
virtii.
della
morbo
posto
minestra,
guardava
pre
sem-
fisso.
il
Dopo,
Antonio
sor
E
usci.
per
tutto
il
giorno
ricomparve.
non
Arrivò
affilare
sulla
e
acuminare
bene.
per
E
non
E
ne
più
la fiamma
l'ammazzò.
del
a
ebbra
si
e
lunga
sua
nell'osteria
E
del
a
li, proprio
gas
sera.
collo
Cavaliere,
rincasava,
la
s'intanò
che
fitto,al
il
quando
bene
per
Poi,
usci
fitto
sempre,
piazzetta, dall'arrotino,
bice:
for-
l'angolo.
sul-
pensato
Cavaliere.
buio,
11,nel
di vento,
aveva
fece
e
enorme
porto;ie,
il
sor
cido
plasotto
Antonio
buchi.
possibili
Tutti
i
ì
122
morbo
II
come
pare,
vista
in
tre
con
dall'
sempre,
d'un'
isola
deserta
nome
di Sua
virtù.
ipotesi del naufragio
dal
e
dovere
Maestà:
lame
quattro
o
della
nizzarla
colo-
temperinone
un
diversa
di
dì
in
foggia
mensione
di-
e
cavatappi, lima, pinza, lesina,seghetta,
forbici,allacciabottoni,e tagliavetro : perchè
di
il momento
che
Il mio
amico
si caricano
matita
arnesi
questi
in
è
colori,un
di
uno
indirizzo:
con
di
tutti
dell'
valori,
foglio almeno
un
gomitolino
un
fazzoletti,un
fascettina
cerotto,
cettina
di
una
garza
fialetta
d' ammoniaca
velenosa
ammoniaca,
Il mio
del
:
per
amico
calzone
di spago.
le
e' è
niente
tessere
vecchi
E
poi
tre
o
tro
quat-
idrofilo,una
rotolino
di
iodio, una
boc-
mai,
tura
pun-
di
sa
porti
passa-
di
una
meglio
della
punture).
Savelli,in
foderata
bollata,
sterilizzata, un
si
senza
o
sione,
dimen-
di cotone
(non
non
(con
varia
d'armi,
di tintura
cuino,
tac-
un
blocchetto
un
di
buste
bioccolo
tina
mat-
cobolli
qualifiche),fran-
e
di carta
riconoscimento, porto
e
una
nero,
inchiostro),
visita
titoli
senza
i
che
lapis copiativo, (tutticon
la carica
e
uomini
lapis
un
a
fogli intestati,bigliettida
di
quegli
rubricella,un'agenda,
una
viene
—
stilografica(a cui ogni
penna
perfeziona
mai
sa
giovare.
tasca, oltre
salvapunte), la
di
può
Savelli
due
a
vi
si
non
—
scuno
cia-
una
tasca
d'impermeabile
posteriore
(perchè
il
Tutti
sudore
ogni mattina,
la
delicato
da
niente,
al
Ma,
ti
non
in tasca?
perchè
te
di tasche
sfumatura,
per
le
sai
as-
nellino
gra-
devi
porti
virtene
ser-
tori
caricadel
speciale
mio
sostenere
amico
del
cose
vuoi
gilè:
Savelli
è
fino
ed
agio
con
carica
due
altri
speciali, studiate
diavolo
un
della
pallottole
del
inverosimili
Che
che
taschina
il vestito
tutto
sa
fottuto.
ne
(in una
capolavoro
tutte
sei
le sette
che
bastano,
si
non
organismo
un
momento
e
e
scusa;
è
smonta,
casa,
po' di polvere,
un
e
ti s'incanta
—
di
ripetizione
a
una
puntualmente
verifica, perchè,
e
gli basta
:
ossidare) porta
a
d'uscire
prima
pistola
123
ripetizione,che
a
lubrifica
pulisce,
possibili buchi.
glie l'abbia
non
magnifica pistola
mai,
i
un
alla
estetica
mento).
equipaggia-
suo
fare?
battaglia
una
campale?
Non
—
molto
si
svalutato
spessissimo,
ti ci
Oggi
farti
il
con
eccidio
«
un
«
dolorosi
"
:
oggi,
incidenti
tuoi
sette
non
ce
colpi,
l'hai:
clie
Se
serio.
".
ti
o
nove
E
se,
Prima,
a
posto.
cominciare
di
piazza,
dieci
morti
hai
quando
fottuto!
altri
—
a
della
pensi, prima
tirarne
Sei
stavi
per
tumulto
un
serve
fai?
tu
ha
guerra
fuoco.
in aria
scarica,
ferito, in
un
guerra,
da
arma
botta
una
sul
La
caro.
d'
colpo
una
vuole
prendere
mio
mai,
sa
era
sono
finito
dieci,
i
e
Ci
si presenta,
libriccino
un
ultimi
che
baluardi
Indovinate
—
La
—
Sono
—
tra
più
riesce
—
—
è
merlo
Bravo
col
Ah
unica
di
faceva
mondo!
con
no
—
Si:
lingue?
le
—
esplose:
indispensabili
morbido,
Trovate
male,
suo
Giovane,
—
del
bretti
li-
un
per
quasi
longitudine
e
tascabili,
pronte
le
sempre
le
gate
leal
una
vecchia
esempio,
per
e
signora
che
nessuno
capirla....
a
morire
ballo....
perfettamente
Frasi
spiego?
Mi
si sente
che
prema
su-
Voilà!
bisogno.
—
e
di latitudine
marocchino
in
la
rimbambiti....
per
Tutte
e
persone
differenti.
gli
fa:
Finalmente
lingue
più elementari
capirsi
o
capo.
le
tutte
ci
e
per
sorrideva
Stupefazione.
Bum!
frasi
carnet
un
del
viso
d'assedio
vietano
gli
adolescenti....
cenni
modesti
nel
mano,
con
cos'è.
che
Savelli
L' amico
Savelli,
stretto
perfezione,
Filotea....
per
ha
in
ancora
della
ròcca
V amico
cosi
ormai
chi
virtù.
giorno
un
piccolino
di
l'orgoglio
della
morbo
II
124
ma
e
! Ma
la vecchia
signora
si lascia
segreto !
allora,
allora,
universale!
e
mio
graziosa!
buon
Savelli,
la
lingua
Tutti
di Savelli:
Entusiasmo
Ma
—
in
qui!
Eccole
Esperanto! È
quello
devi
giovane
l'hai
no!
grammatica
Ah
—
si!
la
é
te
a
lontane,
che
lingua
e
ti ci
appena
appena
Ma
—
una
cerco
studio.
grammatica!!
libri:
nei
studia
contrade
Savelli.
la
me
e
incognita, giunta
confessò,
—
amico
il mio
confuso,
mio!
amico
cuore,
libretto?
nel
Veramente
—
del
da
Quella
bella!
Ce
la
se
destino
del
e
vuole!
linguaggio
Macché
Volapuk!
Macché
parlare,
vie
le
per
il
Esperanto!
Volapuk!
—
appendice!
caro!
no,
125
possibili buchi.
i
s'impara
Quella
lingua
parlandola:
si
non
per
tica
pra-
!
In
—
subito
imparassi
tu
—
—
la volontà
testimoni
e
davanti
—
—
singoiar
Bada
—
—
Ce
che
lo
si
»....
primo magistrato
la
afferma
in presenza
coniuge
dei
cittadino.
lingua appunto
sfidi il dio
per
parare
im-
Amore
!
tenzone!
quello
faremo
che
avverbio
perifrasi !
! tu
Sciagurato
A
al
le
usare
a
tragico
Si studia
Storie!
—
il
candidato
del
«
che
l'avverbio....
Certamente:
Appunto:
si dice
come
pratica.
vorrei
Savelli ! Non
amico
guardia,
di far
cercherò
Ebbene:
Dici?...
—
è
un
soldatino
rientrare!
—
fuori
concluse
dri....
qua-
con
126
II
morto
gesto d'impero
un
che
è
E
il mio
custoditi
in
se
uno
subito
E
diverse,
se
e
si
l'eventuale
fare
colpo completo.
Ma
—
se
e
il
per
qualche
oltre
—
—
taglio
Non
sa
capiti
Una
si
cosa
da
Stato
debba
di
vuoi
una
del
delle
tanti
si
bigliettoni,
quaterna
italiano?
miliardaria
presentarle,con
un
che
da
vuoi
due
un
sbancare
fidanzamento
del
vai
non
mai....
sa
acquistare
sicura
giornale
lire?
tesori, cosi, su
di
il
genere,
sapere?
non
mai,
se
possa,
cinque
non
occasione
una
tu
non
fartene
mai,
spenderci
buona
con
ripartite, s'intende,
ebbrezza
il folle
Ma
pressoché
caffè, le sigarette,il tram,
altra
di
velli,
Sa-
amico
somme
ladruncolo
vuoi
cosa
tasca.
il mio
porta indosso
perchè
c'è
rompe,
mamente,
abitudine, modestissi-
favolose, opportunamente
il
ne
quest'effetto
che
quale spende, per
pure
se
nell'altra
vi dirò
che
la sicurezza
(bello, vero?
non
chiali
d'oc-
e
porta indosso,
per
uno
il ricambio
preterizione?)
chiavi
Savelli
amico
dirò
di
doppioni
perde
ne
vi
il
dei
tasche
pronto
non
Savelli.
il mio
che
se
dico
virtù.
quell'orgogliosissimo pedante
amico
vi
non
della
che
piedi?
tlantico?
transa-
il poveretto
tino
repen-
Massachussets,
fulmineità
ti
che
americana,
Tutti
anelli
tanta
il
ti ho
cura
di
tempo
Non
—
un
salto
sa
mai.
Fa'
vetrina
la
di
lavorati
sei
in
E
metri
no
Il
la
si batte
armargli
col
mai
suoi
raccordi,
d'
interruzione,
tutte
delle
ventiquattr'ore
riesca
è
possibile,
a
farlo
un
di sonerie
le
tutte
Ma
garlo
pagliono,
vo-
più
cui
vetrine!
amico
Savelli
gliene
se
Casca
sua
di
almeno
almeno
sempre
di
di
di
non
al
canica
mec-
segnali,
d'allarme,
egli
«
davanti
congegno
irto
ha
!
vamo,
arma-
coglierlo,
impensate
della
corpo
cascare?
in
Savelli
contrappesi
superiore,
di
tutte
a
ti ci
lire
lì, attento,
quadro:
veramente
scambi,
dito,
un
delle
Inutile.
sempre
perfettissimo
suo
erti
amico
mio
di
infiniti
Sta
».
mio
(oh
speranza
volta, impreparato!
sa
cri-
quei
figura
rottura
trappole
!) nella
ritto, lui, coi
sciare
sfa-
di
di
uno
cinque
le
sempre
succeda
buona
una
con
—
anche
ci
non
:
noi
una
che
no?
quadri,
che
altro
conto
ti
Ma
capiti?
avrai
casa,
che
ci fai
mio!
in
Inutile
si
a
dell'interlocutore.
metteva
ti
ci
negozio:
sette
curva:
amore
No
d'un
0
subito.
Naso
che
esemplificati,
fare
si
stalloni
vuoi
cosa
127
casi, piuttosto eccezionali,
nei
anche
Che
regali?
e
possibili buchi.
i
di
di
novelle
ma-
proiettate
eventualità
giornata.
Bacco,
una
che
non
volta?
si
128
II morbo
E
virtù.
quella notte, appunto
d'estate!
notte
stelle che
volte
in
della
con
almeno
cielo
un
soltanto
città
una
del
capitale
progetto, io ho
privilegiata
e
il fallimento
e
di
Maggiore,
bocca, cappelli
che
bel
la
posizione
sua
storia
nella
e
segnare,
Savelli, il
trionfo
previdenza
di
vita
una
due
gruppi giovanili
doveva
—
amico
tutta
fresco
tre, Savelli
in
s'era
—
Porta
in
di
per
di
attesa.
vigile
Uscivamo
da
nei
boreale
il mio
lusso
un
(per la terza,
Mondo
nell'emisfero
magnifica
Roma,
con
italiani),
volta, per
una
e
come
universale, può permettersi
in
che
nero
fiducia
piena
nazionalisti
ah
—
a
Che
al braccio.
silenzio
disse, giunto
di noi
Qualcuno
!
—
lentissimo, sigaretta
passo
sotto
compreso
!
in
quel punto:
—
—
poco
Poco
sicuri
chi
per
—
E
un
Posti
va
giusto
fanale,
la
giro
quel punto
violento
un
darsela
uomini
voce
di
a
notte
trambusto,
in
gambe
avanti
senz'armi....
vediamo,
gran
con
(dov'era alloggiata
un
con
di
gruppo
furia, ombre
chiamava
la
—
laggiù, sotto
nel
scomparire
e
donna, debole,
si slancia
destra
in
già replicato Savelli
aveva
—
scompaginarsi
persone
Una
in
sicuri, questi....
mano
tutti
di
buio.
aiuto.
alla
gli
velli
Sa-
natica
onori
la
130
II morbo
vi
squagliaste, io
in
pugno,
donna:
quasi
—
infatti,rovesciata
il
molto
ti sei
fare:
come?
Ma
Ma
salvata
era
il tuo
della
che
andato
normali.
era
il tuo
—
al
Era
donzella
del
il tuo
Son
e
non
più
cose
direi
quasi
!
grande
giovinezza?
diritto ;
la
e
salvatore
della
letto romanzi
tua
Il salvatore
salvata
cinematografo?
che
dovere....
Lasciami
dire.
Di'.
ti trovo
Dunque:
bella, elegantissima,
dietro
canaglie
—
diritto!
s' innamora
hai mai
non
che
—
donna, giovane,
una
innamorato!
appendicite francese, nella
mai
li
interrompermi....
non
s' innamora
come?
—
di
voce
panchina,
una
sopra
fanale, ti trovo,
quale
Lascia
donzella
sei
quella
pistola
bella....
Della
che
Ma
la
con
rammentate?
sotto
bella,
—
avanti,
si sentiva
dove
verso
vi
E
—
—
buttai
virtù.
Benissimo.
—
'
mi
della
la
imbavagliata,
schiena, e
s'erano
Provvidenziale
al
nostro
! lasciacelo
gate
le-
mani
le
Sola.
semisvenuta.
squagliate
giovane,
donna,
questa
Quelle
arrivo....
dire, senza
false
modestie.
—
—
Io,
sempre
Naturalmente:
offensivo....
la
impugnando
non
si
sa
rivoltella....
mai,
un
ritorno
Tutti
....
fatto
....
taglio
ed
che
le
stringeva
i due
chiudeva
la
chiusi, e
di
fuori
bocca
si
non
polsi,
e
lagnava
la mia
brava
e....
po' brusco,
Non
salvatore, mio
come
caro
:
dirtelo.
niente
avevo
Imprevidenza
—
che
d'ammoniaca
permettimi
—
fune
pallidissima,tiro
era
Un
cui voi avete
su
blocco, perbacco!
gli occhi
aveva
fialetta
—
in
il fazzoletto
poiché
più,
ritiriamo
taglio la
—
temperino
131
risate....
tante
Che
—
possibili buchi.
il famoso
cavo
—
i
di
meglio....
imperdonabile
! ci voleva
un
sale....
Ah
—
!
no
seriissimo
io
—
porto
non
necessario!
—
la
A
buon
con
(impeto
prontamente
torce
il mio
tagliò netto
—
amico
che
me
d'ilarità
represso).
E
Savelli,
lo
tissimo
stret-
torio,
nell'udi-
infatti,la
gnora
si-
la bocca....
diritto ! era
seconda
una
aggressione
tua!
—
....
—
—
—
—
sospira
e
gli
apre
occhi....
Bellissimi,s'intende.
Ah
bellissimi
Ci fidiamo:
La
signora
s'avvede
di
—
forte
a
un
:
va
avanti.
mi
guarda,
tratto
spavento
Altra
davvero
e
ammoniaca!
della
cade
ve
lo
ancora
garantisco.
trasognata
pistola,ha
di
nuovo
un
in
;
salto
sopras-
deliquio.
132
II
morbo
Naturalmente:
—
la
tasca
si
non
tirare
per
è
la
il
raro
in
mettere
portata di
a
non
su
metta
di
cura
sempre
mai,
sa
canaglia
certa
avendo
rivoltella,ma
Perchè,
virtù.
della
mano.
che
caso
commedia
gressione
dell'ag-
gli ingenui nell'agguato
e
poi spogliarli comodamente.
Caspita!
—
Lasciate
—
di
Ma
—
fare.
bella
una
—
—
E
anche
Si
successo.
giovano
andiamo....
no,
Per
—
È
lontano!
donna....
io
Insomma:
—
vai
come
scarto
non
ipotesi....
nessuna
sistema.
dunque,
signora riapre gli occhi....
in
Speriamo
definitiva....
via
sorrido....
io le
—
la
....
—
un'opera:
è
e
....
carne
le
negre,
....
Non
donna
tuo
chiari) non
tanto
:
ma,
mi
si
sione,
aggres-
sorriso,
pare
non
non
d'una
spavento
un
No,
mai
tipo (bionda, con
rivolgo
la
risponde. Allora,
in francese.
il mio....
mai....
o
velli?
Sa-
bella
una
italiana
seconde
te,
sono
italiane?
io le
—
qual
allo
dal
occhi
scusami
donna
promesso
siccome
chiara,
Ma,
—
anche
le fosse
se
Qual
dire:
volevo
rassegnerebbe
—
lei!
beata
Oh!
parola
in
E niente
in
tedesco.
ancora.
inglese. Niente.
E
niente.
Allora
io
lora,
Alcavo
Tutti
universale....
dizionario
—
133
possibili buchi.
i
....
che
—
voi
canzonato....
tanto
avete
....
in
Ritiriamo
—
....
danese,
di
più
le chiedo
e
—
si
come
lingue:
sente, in norvegese,
polacco,
rumeno,
russo,
blocco!
in
blocco!
dozzina
una
e
finalmente....
e
Ooh!!
—
in
—
ruteno.
....
lei
E
—
Precisamente
—
Savelli
amico
ha
avuto
No:
—
—
sta
subito
paura....
in
poi....
ruteno:
italiano
in
poi
su
tirarsi
parole
la
accento
sedere.
a
brutta
sua
di
pratica
lieve
un
Roma,
della
sua
(convulsione
E
lei
ini racconta
:
s'era
passeggiare
vecchia
di
farabutti, mascherati,
addosso,
la
imbavagliano,
—
—
la
aiuto
poche
spinta, poco
in
quando
gli
pagnia
comuna
si buttano
la....
governante?
Scappata
via.
Vigliacca
!
Già.
in
laggiù
governante,
masnada
E
La
forastiero.
avventura
a
d'ilarità
simo,
parla benis-
uditorio),che
neW
repressa,
con
—
che
ma
Poi?
....
—
meglio,
ruteno?
prima
—
a
gran
in
che
trionfo,il mio
in
confermò,
—
dice
mi
una
Sempre
—
!
—
ruteno?
in
risponde
E
siccome
m'accorsi
che
aveva
un
134
II
fuori
che
escoriato
polso
di
disinfetto
—
di
francobollino
di
lì per
parte. Allora
....
....
di
meglio
seta
fuori
lei, di'
Ah!
—
poi
E
E
una
temperino....
tutto
di
riso
abbiamo
il
sporco
di
bell'abito
suo
polvere,
gliela
e
stemo
si-
la
pinzetta, glie
come
po',
un
mi
ti
come
tiro
porgo
guardava?
Come
guardava!
poi l'accompagnai
Veneto;
carrozze
a
non
! E
poi....Stasera
mi
anche
Tua?
per
alla
guarda
si
pensione,
piedi, passo
disappunto
Che
E
—
da
staccata
?
perchè
—
e
scappare
!
parte di via
—
E
prima.
come
mago
—
s'era
aveva
inchino.
E
un
di
preziosa spazzolina
mia
la
colpi
era
nera
un
—
il
fretta
un
la borsetta
Raccatto
noi, stupidamente,
due
con
e
—
—
applico
volte....
tante
con
maniglia
ricavo
io
cui
su
—
di
la
voi....
quella canaglia
nella
terra
che
accorgo
ci
via.
e
che
d'oro
maglia
lasciata
mi
cerotto,
cui
su
pietà!
rapidamente,
....
tirai
po',
un
iodio, quello
abbi
crudele!
Basta,
—
sanguinava
le
tubetto
il mio
virtù.
della
morbo
accertarmi
ne
se
poi
su
passo,
a
dalla
cetto,
brac-
vedeva.
?
aspetta. Vado
che
a
tarla:
salu-
l'emozione....
Tutti
....
lersera
Ah
—
molto
è
è
bene
polso
che
E senti: il
completo
?
po' celere....
un
le faccia
tu
accurata,
Non
—
Se
—
il mio
che
esclusa
ti dico
amico
la
sita
vi-
una
delle
quadro
E
tualità,
even-
di
noi
!...
completo
acerbo
E
mai.
concluse
smagliante
scapolo
ci
salutò
?
nozze
—
riso cosi
un
con
di
fauste
certo
non
tuose
tumul-
con
mano.
due
guardarci
potemmo
in faccia
liberamente.
ridere
quando
ma
di
si fu alla
di noi
nessuno
nozze,
gioia
è
preveduto
allora
Ah
che
bocca
strette
delle
quella
Savelli
sua
l'aveva
di
il
cevoli,
spia-
conseguenze
Sempre.
—
e
avuto
aveva
allora
135
possibili buchi.
abbia
non
sua,
—
i
dare
un'occhiata
partenza
volle
al
pel viaggio
rinunziare
bagaglio
alla
di
casa
Savelli.
Ci
facemmo
Uno
spettacolo !
dell'
dell'uomo
La
non
lui
e
spiegare
minutamente.
tutto
non
da
accompagnare
per
hanno
cui
che
veramente
stava
parlava
sicuro
uomo
le
segreti e
sposina
so
Lui
sottosensi
sé
del
e
a
possono
avere
magnifici:
ma
agli
occhi
burloni.
Caso
sorprese.
sentire, sorridendo,
in fondo
stenuta
so-
domani,
prestidigitazioni del
non
lì
di
l'autorità
con
con
fici:
magni-
II
136
Non
e
r
sto
che
tutti i favolosi
:
li dentro
Non
in
vi
della
dirò
scatola,
ai
in
piccolo
c'era
comoda
materassini
fornelli
di
combustibili,
con
lumi,
e
chiudersi
da
e
uno
seggeri
pas-
primo
d'un
caso,
gante,
ele-
letti
con
da
cuscini
il
per
di
smontabili
mettersi
in
ghevoli,
pie-
bole
bam-
bagno,
larghi depositi
tavolini
e
di
dei
il
minuti,
di caucciù
tipidiversi
secchi
tenda, robusta,
minuscoli,
vasche
grandi
e
mule
for-
prossimità
(per
in venti
montarsi
da
viveri,
previsione
in
o
risorse
una
trochiusure
con-
con
dell'abbandono
e
sensa
li,pronta,
di
in
mese,
aperta campagna
centro
e
insieme
provvista
sciopero improvviso
chiusi
»
iniziati.
non
un
per
mai
sa
rinforzate
combinate
segrete
indecifrabili
si
serrature
quelle
con
di
dell'intero
quinto
non
«
possibile
quella montagna
buon
un
occupava
bagagliaio
e
in
il
tutto
specificarvi,ora,
a
impossibile preveduto
bauli
virtù.
della
morbo
e
liquidi
e
tasca
giolini
segcome
giornali).
Lascio
di
andare
pronti
per
mettere
a
si presenta,
l'eventualità
d'uno
questa)
farmaceutico
parlarvi
al
d'ossigeno pei
che
chirurgica
primo
operatore
per
disperati.
volosa,
fa-
armadietto
con
frattura,e perfino
casi
genza
d'ur-
busta
l'occorrente
tutto
d'una
del
soccorsi
(tutf altro
scontro,
completo,
disposizione
dei
la
una
da
che
prima
bombola
stemazio
si-
138
II
signora):
che
Misericordia!
—
(a
noia!
buon
viaggio,
cosi?
E
il braccio
volta.
prima
sinistro
Tutto
—
lutateci
Sa-
fazzoletti).
viaggio!
del
—
braccio
il mio
i
secondo
per
felici!
mio
amico
rivedevo, reduce, pel Corso,
che
Savelli
buon
viaggio!
noi,
a
di
tre
men-
viaggio,
Siate
feci, infilando
—
sotto
destro
pensate
tutto!
mondo,
alta,
più
! (sbandier amenti
Venezia
—
di
il
noia,
allora, buon
Non
dimenticatevi
Buon
E
muove)
Divertitevi!
carità!
che
alta, sempre
voce
si
il treno
colombi!
virtù.
della
morbo
piani
la
per
biliti
presta-
?
Tutto!
—
la
che
Immagino
—
sarà
legge
Si
—
quella roba,
del
il carico
notevolmente
una
tutta
parte di quella roba
più gran
Venezia,
Ma
sorridendo.
lui
mi
po' preoccupato.
un
parve
rispose
—
rimasta
dello
che
almeno
o
aggravava
direttissimo
Roma-
inapplicata, proprio
come
Stato.
capisce.
L'uomo
prudente
fa
le
tutte
ipotesi...;
anche
—
....
campo
delle
Ma
sentivo
un
fai?
più impossibili, per
possibilità.È naturale!
le
che, andando,
—
gli
chiesi
—
dove
spingeva
da
viaggio.
mi
porti?
nel
—
mi
di articoli
grande negozio
restare
verso
—
Che
Tutti
prendere
valigia?!
faccia.
in
Già:
—
l'ho....
ho
che
scoppiai io, guardandolo
—
come?!
Ma
—
completo
voglio
accompagnami:
valigia....
una
Una
—
139
possibilibuchi.
Franzi:
da
Qui,
—
i
che
tipo
reti....
sulle
accumulato
visto
questo
ma
quell'assortimento
con
ce
non
cerco
—
Entrammo.
Una
—
robusta:
cuoio:
piccolo
corredo
il
cuoio,
maestri
«
detto
felice
valigia
da
della
dell'
ai
di
colpo
sposo
fuori
esaminava
per
parte, cioè
la
genio !
le
e, nel
Ne
Senza
un
la
poco
più
sorpresa
certo
Il mio
di
».
un
di
eccessivo
la
—
fuori
la
partire
tre
con
me
Savelli,
la
cercava
signori. La
o
moglie
di dover
della
sono
se
come
amico
mese,
Si,
sospetta
trattenersi
scena:
morava:
mor-
e
dire....
che
c'è
ero
stesso.
pieno
cuciture,
rivelazione.
lui
finge
quattro giorni:
o
gli inglesi! gli inglesi
che
uomo
un
per
banco, apriva, chiudeva,
al
patti giurati, annunzia
sera,
tre
di
:
—
ebbi, guardandolo,
avesse
chiusura:
questi lavori, non
in
Un
buona
star
....Eh
—
lo
da
lui, li
mentre
palpava
io
:
centimetri
sessanta
un
una
con
necessario....
il puro
E
d'
valigetta
o
ligia
va-
infedele
domani
l'in-
partire
quattro giorni,
un
treno
della
notte, ritorna.
sforzo
vedevo.
di
fantasia, io
L'uomo
che,
struivo
co-
vali-
già
cauto, la porta di
apre,
(non pensa
mano
in lui la febbre
mio,
quelle
che
conta
di
una,
mani,
cauto,
il mio
già
sottobraccio
Lui
mi
che
la
il
ancora
vulsamente
conavanza
respiro, nel
nel
della
cuore
no
che,
nella
:
fece
di
formula
caspita!
cui
del
è
«
—
capace
:
è
non
un
la
gesto
feci
io,tra
il mio
: un
mai
me,
cuore
della
—
disse
non
né
gesto vago
traduceva
sa
«
improvviso?
rispose:
si
di':
?
valigia
verità....
mimica,
non
ripresi
—
Bè
—
ritorno
Di' la
soltanto
abitudine
sua
la
Ah!
Savelli
amico
lo
confidenza,
comprata....
verità:
notte?
scelto, pagava
aveva
In
—
traverso
valigia
»
sì né
di
la
dimmi
sorpresa?
Il mio
hai
guardò
Bè:
carità
resta
Io, uscendo,
feci:
gli
e
valigia
questa
—
becille
im-
un
dunque,
e
vendetta)
Savelli
amico
l'indirizzo.
dava
e
—
dizio
giu-
a
dell'anticamera....
silenzio
Ma
Tre
il pugno
tese, trattenendo
orecchie
a
gliene
della
nell'orgasmo
l'altra
nel-
—
è
due:
stringere
per
voi.
Perchè
per
che
voltella
ri-
mano,
condizioni
in
batte
aspra
tascabile
fermezza.
il conto, vedrete
fate
libera
grosso
così
gridate
—
in
uomo
un
cosi
se
mani!
rispondo io,con
—
Valigia
casa.
lampadina
mano,
(Tre
giù,
Valigia
casa.
scoperta) valigia in
della
mano
!
metterla
a
nell'altra
mani
di
sale, cauto, le scale
in mano,
in mano,
virtù.
della
II morbo
140
tamente
esat-
».
con
tutta
ben
fatto
la
—
Ttdti
perduta,
E
finalmente
effetti che
ogni
dalla
cavare
l'aggressione
signorina,
non
trucco,
un
un
rutena
cui
del
di fronte
la
colorita
considerata
Maria
signorina
e
dubbio
senza
come
asseriva
mese,
era
averci
abbiate
e
che
e
l'amica
e
a
«
storica
;
di
nostri, che
qui
Roma,
quando
vi
avrò
un
vamente
obiettie
che
la
signorina
buon
di
sto,
gu-
famiglia
l'aveva
ella, già da
a
conto
rac-
impareggiabile
madre
cui
per
sapevolmente,
incon-
colori
una
donna
una
il
forse
di
veramente
dei
uno
fedele:
non
botta
una
aveva,
un' ottima
Torino
a
a
ranza,
spemente
final-
mettere
a
realtà
che
ogni
comportasse
non
era
di cuore,
piena
la
bella
era
carina, intelligente,di
singolarmente
vi avrò
della
l'avventura
che
po' più drammatici
di
parata;
Savelli
amico
mio
ripromette
di là da
risoluti
amici
studiata
avesse
non
gli
notturna
riuscito
Savelli
l'amico
si
(rive-
sminuiti
torinese, non
ma
trucco
noialtri
di
rivelato
avrò
scrittore
—
narrativa) quando
arte
sua
che
rivelato
Savelli!
di moltissimo
onesto
ti vada
non
spesa
vi
avrebbe
prima
o
questa
onniprevveggente
o
quando
larve!
che
proprio
t'auguro
141
possibili buchi.
i
quasi
»
ticata
pra-
qualche
mente
intera-
detto, (perchè
giudicarci, noi, troppo male, dopo
già ingiustamente
e
con
troppa
fretta
142
II
di
accusati
lo
che
stratagemnia
e
di
molto
con
sulla
Maria,
si senti
sue
ipotesi quella
non
rivelato
mi
degli
e
vedo, qui
buon
conoscente
amici
verso
nella
ciascuno
delle
con
godere
a
buone
ormai
per
quanto
Savelli
non
perduta.
mi
è
dal
;
resta
di farvi
bene
niente
l'animo
e
nativa
mente
sinceraper
non
infinitamente
cosa
affatto
e
la bontà
prossimo,
vi
non....
Savelli.
l'attitudine
come
dirvi
a
amico
amico
profondamente
vi
quando
e, in genere,
risulta, quella
per
queste che
troppo
del
che
riescono
felicità,se
mio
delle
donna
mi
e
sul
ma
quadro
una
non
umana
gradita, assicurandovi,
velli,
Sa-
noi, qualche
fortune
certezza
amico
tranquillamente
in convento
gli amici
specie
minare,
illu-
no,
affezionate
del
giorno
di
spessissimo
tra
più
simpatica signorina
la vostra
io
di sapere
ritejiere
della
questo,
vanto
ingenita
trucco,
sposare
educate
tutto
il
il nostro
escluso
oneste
completare
Perchè
di
più
altre
certe
altro,per
E
mai
di
le
verso
dovere
un
del
passato, perchè
molto
qualche
fece
rispondere
aveva
un
avrò
si
tato
accer-
trionfalmente
conseguenze,
prossimo
e
lui
non
precipizio
riguardo,
che
avesse
a
faccenda
remoto
passato
noi
volta
una
soltanto
prevedute
meno
non
virtù
non
avviato
qualcuno
mogli
della
vigliaccheria) che,
riuscito, ma
serie
morbo
assicuro,
spesa
da
che,
dell'amico
considerarsi
Peso,
volume,
temperatura.
II morbo
146
cifre assai
considerevoli
diciott'anni.
In dieci
Oggi
anni,
le
il patrimonio
fa, anzi,
le
notizie
tutto
moltissinao.
speso
Fino
del
tìschio
la costa
lungo
ligure, là
all' improvviso
da
nelle
di
rovia
fervato
tro-
della
cose
tunnel
dopo
dopo
mi
Spezia,
donna
la
in
sempre
fischio,fumo
dopo
non
Poi,
ha
vapore
applicazioni
.
anni
amministratore
famiglia) in ferrovia, correndo,
tunnel,
due
a
allarmanti.
sommato,
drammatiche
mia
mio
dei
trenta.
resisteva.
del
(l'invenzione
disinvoltura
quasi
assicuro, ho
Tuttavia
erano,
la
con
ho
ne
virtù.
della
cui
fumo,
vidi
vanti
da-
voglio
non
parlarle....
Un
Cameriere!
poncino
e un
poncino lei?)...
poncino
al
(prende
e....
me
a
signore.
Due
un
pon-
cini.
Le
che
dicevo
voglio parlarle
non
di
quella
donna.
vede:
Ecco,
Lei
annoiato, si, ma
buona
donna,
ma
Ora, invece,
ci terrebbe
riesce
Specie
se
alcuna
di
a
a
era,
che
confermo
parlare
nel
di
Le
lei.
un
che
mostrarsi
a
limite
della
confessi, secca-
lo
ho
parlato
mostrarsi
dissimulare
io Le
teneva
troppo;
non
educazione;
tissimo.
non
finora,ci
di
una
indifferente, ma
interesse
nascente.
ho
intenzione
non
Anzi,
che
sono
ferma-
Peso, volume,
deciso
mente
la
sua
sorvolare
a
Ecco
persona.
proporzione degli
in
sforzi
riguarda
quanto
su
il Suo
:
147
temperatura.
interesse
che
aumenta
fa per
simulare
r indifferenza.
Ma
vuole,
cosa
d'una
La
cosidetta
donna
donna
una
capelli,occhi
la
Inutile
d'un
tutto
per
su
per
il
dirle
fiato
una
a
Torino,
ad
Torino
mi
E
settimana.
fatale
è
bella,
veloce
partito
fermai
che
andare
dovendo
a
ha
non
fulva
di
generici
o,
quanto
andare
per
invece
nova
Ge-
a
Genova
dopo
Torino,
a
comodo
e
di
nell'intento
dopo
mi
barcai
im-
inglese,
vapore
un
mese
qua,
là, a poche
qui tranquilli
ore
un
Alessandria
Torino
per
abbondante
fermai
Alessandria, compiacendomi
Alessandria
è
raggiungere
l' Egitto. Mi
Grecia, raggiungemmo
:
quale rapidissimame
classe.
essendo
che,
più breve,
via
alla
punto
ap-
Peloponneso.
Sempre
la
non
è
(perchè
»
nell'anonimo,
nella
livellano
un
treno,
caratteri
eccetera:
la dissolvono
settimana,
una
posito
pro-
verdi, grigiazzurri,acciaio,bianchi,
indefiniti,eccetera
in fondo
a
scontro?
la donna
accenno)
proprii. È straniera,
caratteri
meno,
fatale,
«
fatale, questa
io
che
d'uno
danno
meno
dica
in
che, incontrata
donna
certamente
fa
Le
scusi, che
mi
di
mente
lunga-
voco
dell'equiin Piemonte
.
di treno:
altro
possiamo
cene
star-
paio di giorni.
148
II morbo
Non
a
da
bene
so
virtù.
della
qual paio
di
giorni cominciò
inasprirsi la corrispondenza,
sima,
È
tra
me
il mio
e
dal
dare-avere
che
concepire
neppure
riesce
non
gretto binomio
solito urbanis-
amministratore.
prudente
l'amministratore
che
di
la
prima
in
ricomincia
più
ad
della
dopo
«
spese
«
correre
pazze
»
alla
«
vera
paginetta
molto
fedeli
lasciavo
la
sua
libero
gusto,
di
come
seguito,
io
*
gli
dignitosa, ringraziandolo
dichiarandogli
e
attività
beneficarne
che
:
altri
ciò
per
più
mio
a
lo
voli
merite-
me.
piovere.
S'è
gelare
Io
di
servigi
oculata
Non
Caspita! caspita!
da
leggere,
giusto monopolizzare
trovavo
vantaggio
parlo
propria dilapidazione
così
suoi
(Lei
pochissime
di
cattivo
e
»
in
avvenne
di
stere
esi-
seconda.
Le
non
dico,
mi
e
rovina
una
non
di
lettera
l'altra,parole
dei
che
quando,
può
non
lettera
sua
annoiarsi, perchè
sua
risposi con
dalla
d'una
righe
donnina)
d'una
righe
una
poche
: e
ciparsi
eman-
parte possa
(senza rimpianti) distaccata
Quando
ad
e
visto
pioggia
prenderei
Allora,
due
mai
un
a
vuol
un
non
finire.
:
bollenti
di
cosi ? Freddo
ottobre
cioccolatino,
cioccolati
smetterla
mica
Cameriere
ben
! E
caldo.
!
Lei?
qualche
voiardo....
sa-
Peso,
andai:
La
ne
attaccata
con
levantino
un
alla
Senza
superlativamente
insieme,
di
bótte
in
a
lo
cortese,
un
generoso
buffa,
del
se
sa,
sandria,
d'Ales-
porto
gente
intelli-
dall'aspetto
discorso
stesso
fallare
sfar-
facendo, giusto
calata
signore
sieme,
in-
li vidi
in
lungo,
andasse
sulla
qualche
perto,
rico-
e
salutarmi
a
Sarebbe
di levantino
a
ventose
sue
fazzoletti
me.
per
questi momenti,
e
due
lungo
bene
Lei) la
per
grosso
Vennero
I loro
a
fondi.
brillanti.
badi.
all'imbarco.
quella
di
lettera,
rancore,
augurio
le
tutte
Torino
a
di
dispiace
fatale, (me
laggiù,
vendite
certe
spicciare
per
donna
lasciai
a
149
temperatura.
farglielabreve, quella volta, però,
Per
ci
volume,
che
tengo
a
Lei, io, qui.
Comunque
nel
(butti,prego,
cioccolatto.
suo
vedere
virtù
spavento.
guardi
analogie,
di
iniziali
ce
ne
di
già
fa
son
nomi
fradici
—
a
e
filosofeggiarci
di
da
delle
donne
fare!
intingerne
m'ha
e
Io
cantato
in-
sempre
biscotti
tempo
a
savoiardino
abbiano
che
prontezza
una
ricamarci
avrebbe
cameriere!
si
di
voglia
avesse
questi
con
Non
che
—
M'incanta,
come
di imbeversi
qualche
la
mette
intingerli
si sfasciano.
sopra,
belle
di
nomi
no:
io
—
Chi
di pescare
cifre
di
le
con
uomini,
preferisco
degli altri....)
—
della
II morbo
150
virtù.
Dicevo?
Ah
sì. Dunque,
l'inventario
feci
Torino, feci
a
della
mia
fortuna
simultaneamente
l'inventario
che
tale
che
della
rimasi
ne
maneggiavo
di
mie
le
dieci
sfortuna)
indotte
a
conclusione, oh,
vi
anni, erano
anche
il risultato
colpito. Le
anni
fatte
mani,
e
molto
erano
dieci
di
quelle
(facendo quello,
vivamente
ora
volta
automaticamente
e
mia
seconda
una
molto
avanti:
maneggiarle
cifre
più piccole
ciò, appunto,
per
vecchie
più
fu
di
quasi
assai
con
più precauzione.
La
Cameriere!
amara...
(se
!
è
giusto,non
mi
il cioccolato
è
non
vivere,
da
modestissimamente,
che
il mio
organismo,
di dover
a
o
scapolo
solo,ma
da
fu che
assai
mente,
modesta-
tutti
gli
ogni
i calendari
la ricetta
tristezza
mercato
di
anno
e
ammorbante
buon
per
punto
anni
tara
ditaria
ere-
acquisito,minacciava
blocchetto,
per
storica
nella
al
vere
pol-
sfogliando foglio per foglio,
numerare,
blocchetto
ma
immune
ogni morbo
da
come
addolcito
molto
in
la conclusione
assorbibile....)
tanto
restava
di zucchero
po'
un
molto
assicuro
in
qualche
: ovvero
da gran
per
con
la ricorrenza
pel piatto del giorno,
di
una
pensioncina
freddo
tino
appartamen-
vivere
un
anno,
signore, spendendo
senza
un
Peso,
contando
contare,
vita
al
di
mi
s'
No,
col
mi
non
frutto
che
le
che
dica:
del
ciò
di
non
solo
di
reddito
ghezza...
lar-
lei lo
dice,
fisionomista:
dal
astrarre
sapere
Se
essere
non
integrare
certa
una
lo dica.
Non
zione.
solu-
di
tanto
procurarsi
io
come
lavorare....
quel
ogni
seconda
questa
lavoro
per
con
subito
capisce
Ma....
che
gengiva
una
mità:
defor-
leggera
questa
per
No, signore.
»
ovvero
«
suo
restava
confessa
lei
infiamma),
potessi optare
non
di
conto
po' gonfio: è
un
in
fisionomista, guardandomi
è
(non tenga
tanto
dalla
dall' ultimo
accomiatarmi
di
lei
sono
accomiatarmi
di
banca.
appena
faccia
151
temperatura.
solo
momento
biglietto
Se
volume,
gonfio
della
gengiva.
Ma,
ci fornisce
un
di Bacco
corpo
i savoiardi
farmacista,
ex
prudenza
del
Anzi,
vero?
tenerla
in
non
a
gli
due
bella
gialla.
c'è
che
Con
rispetto....
di
Lo
beae:
un
per
cameriere
volta?
nelle
Che
sia
mani
la
Cameriere!...
savoiardi.
le fa
questo
è rimasta
bicchierino
si, che
E
perchè
contagocce?
un
quella
Ma
che
Basta,
no.
meglio
vera,
!
questo
Strega:
prende
lo
sa
bicchierino
che
cio,
tempacdi
quella
anche
gira
buono
lei,
fluenza?
l'inper
152
E
la vita
di
Per
Però
solo
in atto
l'uomo
dei
di
capi
di
Combinammo
me.
io
gli esposi
pochissime
:
apposta
per
da
me,
un
quelle poche,
e
assai
era
ma
era
stri
Mini-
dei
giorno,
Lui
caso.
ritti
di-
precedenti
nato
—
vederci, un
il mio
parole,
i
Granduchi,
polizia
nate
desti-
czarista.
salvi
dei
cui
perchè
infernali
tirannide
la
avvicinare
tolto il pane,
facendo
—
tale.
fondamen-
nihilista,a
ex
macchine
piccoli Padri,
dei
e
Mosca,
legra.
al-
subito.
cominciai
aveva
specializzato in
Era
per
passarsela
russi,potei
di
saltare
che
la sistemazione
ingegnere
far
che
amici
di
mezzo
di
c'era
trascurai
rivoluzione
a
tentennamenti,
senza
garantisco
non
s'era
virtù.
anno.
le
certo
la
optai,
anno
Per
e
un
un
E
un
io
dunque
della
morbo
II
di
uomo
cate
sgrammatisubito
intelligente e capi
e
bene.
—
Si
potrebbe
d'un
che
anno,
assoluto
che
caso
la casa,
in
c'è,ma
scoprirlo, e
da
e
la
con
che
voi, mi
che
non
in modo
me
potessi
al momento
da
massima
assoluto), io che
modo
mandasse
così lontano
a
dendo
conclu-
io,
carica
potesse dissimularsi
(badate:
certo
gli chiesi
—
congegnino
un
—
fare
non
in
stabilito
per
aria, me
pensare
pessi
sa-
nessun
tamente
segree
tutta
al ritorno?
II morbo
154
tropia
vostre
dì
se
—
—
—
—
volta
una
pregarvi
gioia, anche
fallace....
gioia
voi
meglio
?
Mah....
vizii
Quali
voi?
di
sono
dirò:
vi
Vizii
più grossi?
un
saprei:
non
tutti....
po'
Mah,
Mah....
—
di
momento
un
Quali gioie amate
—
ancora
l'uomo, vorrei
è mai
in
morire
farmi
di
provarvi
per
bestia
sudicia
che
ma
—
zioni
le dichiara-
assurdo, dopo
sarebbe
che
—
virtù.
delia
po'
un
tutti....
Gola?
—
—
—
—
—
—
Eh
si....
Amore?
Eh
si....
Morire
Si, si.
due
Anch'io
portarmi
—
—
-—
Altro
statura
persona.
Se
dovete
altra
comunicare
sempre
di porcheria.
scaglia
e
e
italiano!
comunicare
dovete
peso
buon
un
sono
persona,
rebbe
piace-
s'intende....
di
altra
a
a
in vostra
me
casa.
vostra
cambia,
subito.
Se
che
vostra
corporatura
persona
mente
esatta-
me
persona
normale
voi, temperatura
a
scrupoli: mi
un'altra
appresso
Diamine!
vostro
ho
non
sesso,
Allora,
allora....
persone,
o
e
ressa
inte-
di altra
e
di altra
voi
cambia,
Dormire,
giare,
man-
partite,avvertire.
mi
voi
che
attenderò
E
necessarii.
i dati
avrete
Domani
Benissimo.
—
155
temperatura.
volume,
Peso,
il
diate
della
segnale
partenza.
Il
che
dopo
russo
partire
potevo
trovai
Tornando,
E
Me
che
garantisco
le
tutto
spassarmela
potevo
anno
in
all'altro,rientrando
tutto
aria,
per
s'è
chi
e
E
ebbrezza,
era
come
puledro
Intanto
i mesi
comunicato
di
temperatura,
lasciato
libero
di
per
cronache
peso
una
mi
da
e
dine,
citta-
di
fino
ne
erano
più
d'una
di
a
ogni
simo:
spa-
fianchi
velocità.
moscovita
e
deggiava
dar-
allo
nei
sprone
di
Già
tito!
diver-
sono
in fondo
godimento
passavano:
all'ingegnere
pompieri
presente, che
di serpe
quattro, sei, otto, nove.
vulcano!
un
visto.
ubbriaco
già
momento
un
buum!
sulie
colpo
un
da
di curiosi,
il
un
per
spassai.
che
sempre
esasperava
che
e
curava
assi-
mi
piacere.
divertirmi,
per
testina
sua
mio
casa,
s'è
quel pensiero
la
d'un
che,
le dico
Ah
a
sa
titolone
visto
posto
la
moltitudini
autorità, qualche
a
me
chi
spassai, come
la
giretto.
biglietto che
suo
un
ormai
essere
il mio
per
telefonò
mi
di settimane
paio
un
già passati
volta
le variazioni
volume,
giornata
avevo
nel
che
mio
egli,
appar-
156
s'affrettava
tamento,
invisibile
Inutile
dirle
che
eccitava
mi
vedermela
per
fatta,e
Ma,
sola
coi
po'
occhi
miei
in
fu
curiosità
a
Ma
fai?
che
io,
non
non
e
di
Di':
che
dalla
che
voce
il
forte
una
sottintesi:
Che
di
cerchi?
abbastanza
curava
nel
sull'uscio,con
la
—
—
dovetti
della
carico
a
zetto
pez-
disordinanti
balbettando,
falsità
che
so
rapide
piena
e
quel
incrostato
e
arrossendo
mia.
palpitare più
la voce,
esilarata
sità
curio-
essere
faceva
Chiedeva,
cuore.
a
com'era
che
interrotte, però,
mi
ebbi
anticipazione.
com'ero
dovesse
quei giorni
sua
cercarla, quella diavoleria,
volta, persuaso
subito
ricerche,
che
la mia
abbandonai
letto, mi
Ed
battaglie contro
ogni battaglia, la vittoria
a
d'inferno
fai?
volte
ma
ringraziarla,anche,
per
Una
in
molte
a
un
quella
a
diavoleria.
molte
violente
combattere
che
comunicare
a
ultrasensibile
e
virtù.
della
II morbo
nuare
insi-
cameriera
dei
solitudine
letti....
E
i mesi
stava
mese
andavano
mesi,
stendersi
attraverso
—
l'anno
almeno
pari
a
non
il cratere
comunicare
soli
—
su
!)tuttavia
a
quel
dovetti
all'ingegnere
che
se
quella
dormire.
delizia,l'inebbriante
e
cime
(l'unde-
i fondi
andarsene):
s'ostinava
il vulcano
e
(la tormentosa
punto
per
velocità
con
quasi
: era
passavano
ne
dei
Tuttavia
incubo
letto
a
dello
librato
un
il mio
certo
peso
di
scemato
era
chili
in
settimana
una
dell' undecimo
Y ultima
:
Nove
circa.
chilogrammi
nove
157
temperatura.
Peso, volume,
mese.
siamo
Ma,
il
l'estero,ma
di
che
scusa
gusto
! Ma
Io
alcool:
è
qui
liquori
questione
più
ultimo
Il
non
r indomani.
Mi
lei. Mi
dia
ditale
un
rispose
vide
mi
:
un
la
retta:
l'
alma
prenda
rini
bicchie-
son
li fornisce
che
certo
:
beria?
Si-
un'altra
fermi
—
con
in
la
a
il
piedi.
marcia-
passi lunghi
scossa
una
faccia
sua
russo
lo incontrai
con
mano
di
faccenda.
suU' altro
la strada
la
disse,
al
bigliettoma
giù
conto
un
con
la nostra
per
in
strinse
e
dubita.
al
apri
rammentare
a
traversò
verdolini
mi
si
veniva
fissandomi
Non
è
possibile:
meno
le faccia?!
che
mese
energica
—
il
stabilito
Lui
pesanti,
che
antialcoolica....
termine
russo
con
dedito
uomo
un
Cameriere!
m'indusse
che
Già,
nessuno
gela
salute.
il dodicesimo
cassa
si
e
di
vuol
qualche Lega
E
caldo,
bevo
d'
!
primavera,
ne
Anche
minuti
Italia,è quanto
immaginare
davvero
sono
non
sempre
lei,in questo caffè,che
sente
non
lei! Cosa
anche
di
po'
un
StregheUa.
in
è un'eterna
qui
fare
a
pensa
e
si possa
esaltare
per
riscaldamento,
più primitivo
la
è
giusti: non
voce
i due
in
occhi
gola:
ti morbo
158
E
bene.
sta
E
tornavo, solo
ne
me
Tardi
casa.
verso
dubita
Non
«
virtù.
della
dubitiamo.
solo,quella
quasi
: era
Non
».
tardi,
sera,
Una
mezzanotte.
notte
d'estate, limpidissima e tranquilla.E mi giunse,
la
tratto, all'orecchio
un
lassù
fermai
mi
10
d'
mia
mano!
che
E
quella
lì
quel rettangolo
a
di
al
bastava
delle
due
incertezze,
sonatore
Galleggiavano,
su
un'acqua
rose
senza
s'
correnti.
sopra
si
arrampicavano
di
stelle,si
altezze
ululando
certe
fresco,
note, lunghe,
e
Altre, invece,
si
torcevano,
su
libravano
su
su
un
pel
su
tènere
paura,
tavano,
sussul-
vano,
divincola-
buio
citante
febbri-
attimo. sospese
vertiginose, crollavano
di
come
sfogliate abbandonate
appena
scattavano,
ressa
sprigionarsi. Dopo
d'estate, leggere
fresco
silenzio
petalidi
come
di
Tra
la
tra
prodigiosamente agile e
era
all' attacco.
quel
scegliere
per
a
pezzo
giusto quanto
pause:
impazienti
musiche
ore,
da
stanchezza.
senza
brevissime
pezzo,
e
pezzo
al,
ora.
passò vertiginosamente,
senza
pezzo;
regalava
qualche
Stetti lì,affascinato, per
11 violino
cinesca
sara-
l'anima
tutta
e
che
luce
alla
spalle
armonia.
tanta
silenzio
le
gli occhi
e
lino!
vio-
magica!
sotto, con
negozio,
un
illuminata,
violino, che
mano
una
Da
violino.
un
finestra
piano. Che
terzo
quel
a
Da
oriento.
Mi
dove?
d'
voce
a
rimbalzavano
giù
a
cipizio
prea
un
Peso, volume,
tratto
dai
tesa
di
scalata
la
su
passione,
chiare
più
Poveretto
freddo,
E
buio
di
ad
avviai
mi
attendeva:
turbine
un
a
mi
me!
quella
volo
tando
can-
sentivo
rire
mo-
suonato
come
il tonfo
dei
che
i
a
infinitamente
prudenza
la
fu
spelacchiato
cane
che
Tutto
tratto.
un
le
che
davvero.
donna
una
dalle
altre:
E, andando,
cosa
Io
gambe.
mi
si risolvesse
notte.
fare
può
si deve!
miei
passi
mentre
facesse
passi
e
:
donna, si,diversa
amava
giusto
pensavo,
felice
nesca.
saraci-
della
pensando
casa,
non
cosa
:
con
una
mi
ondulato
grosso
perdutamente
auguravo
erano
con
Dio!
spense,
Un
verso
che, forse,
prima
si
annusarmi
mi
Che
affacciavano
si
morire.
silenzio.
e
dentro
felice
ero
pure
finestra
venne
di
il ferro
contro
desideroso
La
più libere,
sempre
sbalzavano
poveretto
me,
zando
singhioz-
tenerezza, io,piccolo piccolo, rattrappito
di
di
abissi
l'
respiro,alle soglie del-
senza
gloria
la
verso
degli
potenti,
immense
e
firmamento,
del
si,
gento
d'ar-
rete
punti
all'improvviso
infinito,e poi
d'ali candide
su
e
esitando, estatiche,
elastica
una
remoti
più
riprendevano
sempre
in
urtando
come
159
temperatura.
d'mi
un
Quella notte,
mi
auguravo
pensavo
felice.
è
ascoltando
deserto,
sull'acciottolato
giorno,
uomo
violino, quando
di
che
finirla
quelli
II morbo
160
Non
vuole
E
i miei
trovai
due
tre
su
oh
La
le scale
per
da
mi
voleva
d'urgenza
Su
del
di ustioni
molto
ragazzo,
mi
faceva
anno,
dovevo
Mi
della
—
—
mio
po'
un
di
urtato
freddo
e
male
al
ormai),
su
gianti
serpegincendio
un
dalle
altre
:
in
che
le stava
non
gravi.
che
e
atterrita
divano,
un
ustioni
divano
un
casa,
portone,
pompe
davvero,
medico
alcune
a
al
spegnere
bene
dal
delle
diversa
convulsioni, giaceva
tino, assistita
abitudini,
niente.
donna, quella
forse
le mie
subbuglio. Guardie
i tubi
giornalisti,
per
quanto
per
stessa, arrivando
notte
incendietto
un
dispiace,e
contro
e
rino?
bicchie-
suo
salute!
sua
di
po'
un
0
principii
Quella
Breve.
le
non
io. Alla
bevo
lo
virtù.
proprio beverie, lei,il
allora, se
contro
della
salot-
un
curando
studio,invece, già
dicato
me-
insignificanti,giaceva,
meno
nervi,
in
e
lo
chauffeur,
un
bel
ardito, aflfezionatissimo,che
cuore
che
pensare
qualche
tra
da
male
(mi faceva
un
giorno
licenziarlo.
guardava
con
fasciatura:
Quanto
Settanta
gonfia.
un
mi
occhio, di
guardava
tra
per
gì'incroci
traverso.
pesi, tu, normalmente?
—
barbugliò
luì
con
la
bocca
162
darmi
al
diavolo.
:
il
morbo
II
mìo
appetito
la
raccontata,
mica
lo.
—
so
vera
storia
Faccia
che
momento
portafoglio,
sa:
gli
dico
perchè
gentiluomo)
gli
darmi
al
(non
quando
dico:
una
di
«
cosi:
Senta,
diecina
di
pause:
riere!
Came-
"
"
tira
di
è
gentiluomo,
scusi:
le
lire?
il
fuori
niente
un
uno
pre
sem-
grammofono).
signore
senza
recito
quelle
con
signore!
il
mica
ma
lo
cameriere,
conto
violino
—
disco
un
il
il
del
oramai;
come
chiamo
ultimo,
dal
è
l'ho
non
letterario,
e
locutore
inter-
quanti
pezzo
intonazioni
:
zione,
consuma-
paziente
(a
po'
un
Placo
caffè.
un
mio
solutezza
irre-
sua
piccola
Il
memoria,
a
quelle
sempre
scomodo
al
quelle
con
E
racconto
vero?
male,
male
qualche
tutt'oggi!
a
in
entrare
a
mia
della
approfitto
con
mentre
In
Io
induco
lo
virtù.
della
»
gogna,
ver-
farebbe
è
letterarii.
Dei
generi
Anch'
ho
io
:cfr.:
XIX,
voi.
G.
«
da
anch'io
?"!),
grandi
ambizioni
nella
e
in
e
è
in
stessa,
si
un
dei
critici
I
in
e' è
trattati
un
ch'io
Ma
:
lo
un
ciclo
che
verità
è
cioè,
e
delle
e
quanto
ratura
lette-
certi
tici
cri-
viva,
ogni
esaurisce
si
apre
samente
preci-
è
vera
la
precisamente
manie
terari
let-
di
di
realtà
senza
generi
manuali
in
la
e
rità
ve-
dei
categoriche
pedanti.
esistono,
generi
tali,
quanto
dubbio.
Io
di
e
fino
nella
è
quanto
l'opposto
i
scolastica
genere,
intero.
chiude,
nei
non
che,
ma
d'arte
se
se
fantasia
pedanti:
che
originalità,
di
XXV,
volte,
più
105;
pag.
voi.
304;
licità
fe-
siasi
qual-
XVIII,
pag.
detto
! che
argomento
un
voi.
a
ho
esistono
non
opera
270
pag.
passim
di
Opere,
Zucca,
citarsi
piacere,
trattando
dire,
poter
(che
detto
ai
più
dissimuli
greco
ho
svolgimenti,
vita
del
nome
mio
l'anonimo
e
cognome
dico,
vi
fase
origini,
nella
vita
Anèr
amico
di
Non
vivente.
vita
modo,
dalle
dietro
il
nella
avuto
seguirli,
perfetti
nella
uomo:
proprio
e
anzi,
esistono,
miei:
signori
noscerli
rico-
fase,
per
stessa
di
(lasciate
questo
del
di
mio
tivo
sostan-
amico,
166
II morbo
prossimi
troppo
anzi
le
tra
che
del
della
mio
è
stato
vita,
Anèr
amico
chiaro
ma
Forme
me
per
pratutto,
so-
sovrana
che
l'amore.
è
per
donna
una
chiamerò
trattatello
un
stilistica,
parte
dell'espressione
e
quella
più sopra)
come
di
cronaca)
in
esclusivamente,
(vedi ragioni accennate
Gunè,
alla
oggi
ancora
manifestazioni
L'amore
virtù.
della
mentare
ele-
seconda
:
letteraria.
Giudicatene.
A
so
vent'anni,
che
da
i
città
i
dei
uno
assai
si logorano
figlioli
in
di
provincia
rari
e
gli occhi
di
non
tualmente
pun-
i
trini
quat-
cia,
provindi
interessanti
ancora
che
sui
libri,per
dei
avvenire
prossimo
un
Torino
giungevano
fossile,credono
ormai
a
superstitipapà
in
loro
sacrifizi.
Naturalmente, appunto
tecnici,il giovane
Anèr,
vanità
attività
raccolte,
grado
Ingegno
in
a
letterarie;
dei
e
e
curioso
zione
tradi-
alla
rarie,
lette-
inclinazioni
documento
inferiore
facile
ossequio
anche,
letterarie,e
modesti,
di
perchè seguiva glistudi
invece
italiana, aveva
più
Gli
alpino
quali, esemplari
compensarli
cari
fondo
un
da
casa:
specie
una
frequentava
del Politecnico.
corso
di
Anèr
in
limiti
assai
le
quali
vano
veni-
posteri,
editori
da
di
di
da
viste
ri-
infimo.
tutto, coltivava
Dei
del
l'ideale
generi letterarii.
del
e
superuomo
si affermava
nello
stesso
sul
in
faceva
Per
dell'
pirografia,ballava
benissimo
qualche
e, per
in
Leonardo.
scena
al
«
ve
ne
incontro
descriverò
per
la
gran
schizzati
si riporta
e
detto
tutto
nell' Anèr
luce,
che
e
sono
la
sarie
neces-
un
rapido
Gunè, collegiale
francesi
in
di
giù
che
delle
la
non
gettivi
age
essendo
richiamarne
cronaca
con
questi
novelle,
bellezza
come
non
la
aristocratico
grande
di
la
quattro
o
solite
sua
incontro
una
ho
tre
con
una
un
(io
brevissimamente
sazietà
ragione che,
da
Gunè
giovinetta
soliti scrittori
cognome
lontana),
suore
popoli
caratteristica, sarebbe
e
stirpe
chiama
si ri-
stiche
spirituali caratteri-
neppure
la
per
dai
nome
dei
con
soliti ritratti
assai
più, ci
».
bellezza,
anche
in
tile,
versa-
prodursi dell'epica;s'intende, dell'epica
naturale
Un
sione
pas-
bene,
Io, invece, ho
condizioni
dell' infanzia
di
della
mettere
per
quelle
ventenne,
con
sue
Italia,si parla
cosa
multiforme
zonette
can-
le
meravigliosamente
qualche
genio
soltanto
questo
in
meno,
le
remava
di
appena
al
bene,
cinesi.
cosa
chico
anar-
meglio
le ombre
italiano
ingegno
violino
lavorava
quattro lingue moderne,
o
tempo
alla
napoletane, parlava
nunziano,
dan-
superesteta
individualista,sonava
tre
167
città
ancora
giovinetta
collegio
di
industriale
168
II
del
nord-Italia
(che fatica,tutte
felicemente
cosi
grande
appunto
al
matura
il ratto
come
il
di
della
lunga
e
del
dell'umano
senso
fantastico,un
d'avventura,
tòno
nei
fatti di
storia
una
Ohimè!
mi
remoti
più
di
proposto
sono
che
tacervi
loro
non
lenzuola
annodate,
della
in
delle
sorpresa
si rinunziò
opportunità,
alla
scambio
omerico
quali,
di
se
di
quelle
ormai
militari, furono
ombra
spirito di
(anche
armi
due
più
democrazia
lei) dall'esercizio
corta
del
bastoni
da
remo,
E
in
mezzo
più
che
con
eroi,
prie
pro-
aristocrazie
più
ma
siccia
mas-
maneggiati
quattro
dell'avversario:
ciferante
vo-
i due
ombra
lunga
tre
una
omerico,
tra
di
con
per
superatissime
di
cialmente
speposso
francesi.
contumelie
di
non
almeno
male
santissimi
quelle
se, anzi
al duello
le aste
non
di
voglia
il tentativo
suore
nemmeno
i
azione.
di corda
a
miei
leggenda
evidente
andato
tazione
esal-
spingere, ai
neppure
scale
con
reale
stessa
pittoreschi.Ma
e
nella
grandioso
e
cedere
mancò
non
ratto, se
con
di
non
bizzarri
se
ai
vicenda
episodi particolari,anche
narrare
non
della
tuttavia
mondo, fu,
Sparta, il primo
concitato
campi
ragioni
per
nel
divino, del
dovevano
appassionata
occhi,
del
e
effetto
per
volo
suo
d' Elena
urto, r episodio iniziale
quale
queste perifrasi
dissimulatorie!),collegiale già
che
più
e
virtù.
della
morbo
durite
in-
mani
cugino
a
un
di
cor-
II
170
morbo
la
Allora, appunto,
rimediare
per
valersi
dei
vi
alla
finestra
con
sotto
conservo
in
o
un
ratto
di
di
ai
consueta
che
E
la
Come
«
gero.
messagla lettera
i pazienti
avviare
per
—
tradotta
notevole
pio
esem-
».
di
ordì
messaggi,
Ratto
notturno
disperate
non
:
tutto
tuniche
e
affatto
esco
dalla
cavallereschi
il
tito,
aboril collegio
nazzanti
star-
»,
materia
vi dico
se
scomparve.
siamo
manuali.
esattamente
La
meditazione
posto del racconto, il movimento
sui movimenti
serotto
pas-
lirica.
vedete,
stabiliti dai
tenuti
le lenzuola.
con
poemi
la
un
pel giardino buio.
suore
che,
di
costituirebbe,se
stanco
strida
giovinetta
nacque
lui
trambusto
aria:
in
che
endecasillabi,un
gran
per
Dopo
di
appassionati messaggi
—
Anèr,
accennato
in
materiale
minutamente
didascalico
Finalmente
già
i suoi
poema
«
di
l'intelligente conirostro
dell'amata
in esametri
di
da
Anèr,
mezzi
virtù
onore
descrisse
modi
l'ala
che
lettera
sul mio
mi
accorti
e
ovviì
più
preziose
e
assicuro
Anèr
cui
con
di
piccioni viaggiatori,scoprì
impensate
E
di
fantasia
impossibilità
alla
e
virtù.
fertile
difetto
al
comunicazione
della
la
esteriori,
nei
termini
prende
interiore
commozione
il
domina
si
riposa
Dei
dell'avventura:
171
letterarii.
generi
l'avventura
si fa
tutta
Anèr
non
intima
e
contemplativa.
lettere
Le
del
le
più
animo
fede
nella
il
dell'epopea
in cui
la
amore.
E
predomina
argutissima:
famoso
Amore
è
se
vitta
in-
a
che
vero
differenza
dolore
e
satira
alle
in
e
armi
:
questa
d'
la
quanto
preferibile
dura
nel
spegnere
invece
le
in
produssero
amore.
quei
della
trincea!
di
Anèr
per
diffusissima,
ai
non
gli
ardori
a
ed
lirica, nessuna
anni
di
quanto,
valse
di
a
patria
vampeggiare
giornaletti
con
di
servizi
oh
—
—
protervi,
si svolsero
due
la
per
ode
mato
chia-
perchè,
Deposito
versi,
e
anche:
del
cuore
varietà
in
:
inabile
la
commento
suo
ernia,
vita
tira:
sa-
generale), ditirambo,
scoppiavano,
e
prosa
(si,anche
un
dichiarato
e
guerra,
tutte
del
guerresco
allora, punta
che
rammento
biglietto
civile
(inno
si
la
lirica.
e
in
suo
sta
quel'oggettivismo^
Elegia, idillio,romanza,
al
del
ma
speranza
soggettivismo,
signori !
lirica, o
tumulto,
moti
amore,
suo
il
prevale
i
vano
descrive-
ansie, gli scoramenti,
suo
ritrovare
lirica
è
del
in
studio
le
trambasciato,
di
mondo
un
intento
con
disperata
è
di
gesta
riflettevano
amico
mio
opuscoli),
eccettuata,
regolarità
lontananza
tistica
tratta-
dal
suo
172
II
Amore
il
che
si doveva
certo
i calcoli
dolce
volte
gloriosa
deserta
e
trionfante
fammi
:
bene
oltre
parole
della
della
Poema
«
che
memore
secondo
città
della
di
ogni
ostacolo
a
lui il
solenni
di
gioia
maggior
volontà
generale,
suo
».
zionamento
fun-
credette
gli
dichiarando-
passo,
la volontà
età
paterna
l'imperfetto
del
cervello
:
una
Il telegramma
e
attendoti
i suoi
da
Romagna.
liberazione
:
la
cuore,
telegramma
un
concorde
ormai
signorina, sostenuta
di lui
dall'autorità
legge.
S'ebbe
Non
in
risposta questo
riconosco
Venite
rubano
urgente:
figlie a
fino
padri.
ultimo
».
più
assennata
spingesse
dove
il
Anèr, temperando
quando
la
leggi che
telegrama
prenderla. Contenderovvela
a
respiro
torre
rifatti del
altro, conoscendo
per
annunziare
con
si
dio
episo-
un
all'epopea.
(ilgiorno
Vieni, amore
del
con
Anèr
grido
un
«
tua
Anèr,
E
attraverso
così.
ricevette
era
«
raggiungere
per
G-unè, prigioniera dell'Orco,compiva
ventun'anni)
e
Fu
giorno,
mille
Amore
ritorno
un
però.
»,
virtù.
passare
fu
e
parve
eroicomico
Un
obliabile.
non
quale,
della
morbo
in
la
prudenza,
ricognizione su
bella
coraggio
suo
preferi
per
principessa
era
che
le scale
tenuta
altri
della
pri-
dal
gioniera
mostro,
che
avanguardie
che
uscio
paura
E
giù
i tetti
per
di
cartucce
;
sempre
in
piena
riflessa
»,
per
che
e
non
generale
cuori
fedeli
(siamo,
di
di
chio
vec-
trovarne?).
vedete,
come
in
sapere
che
di
e
:
«
epica
viaggio
ebbero,
rabbia
uniti
furono
cavalleresca
ortodossia
morto
al
addosso
volete
altro) ed
era
grandi forze,
con
d'aqua gelata (poema
vincoli
consolazione
la
casa
dove
questo
dei
dolce
nozze,
verto
Av-
moschetti
di due
pompare
i due
finalmente
più
e
torrenti
più eroicomico
dal
la
assediare
energumeno
Ma
"
».
bisognò
calar
2000
panelli,
cam-
il secondo
che
dispongo
di oltre
e
scritta:
vasta
una
barricato:
io
; che
è minato
di cavalleria
ho
è
l'uscio
spoglio,si,di
era
di
delle
rapporti
dai
apprese
T uscio
decorato
ma
173
generi letterarii,
Dei
di
il vecchio
di
postumi
pleuro-polmonite (dopo quell'annacquata).
Ora, dopo
anche
Anèr
questo
si
della
—
adagiò
estremamente
ravvisare
in
di
naturalissimo,
—
fiammata
quotidiani,in
cui
i caratteri
della
impreveduto,
esuberante
riardere
lirica,la
quella tranquillaserie
straricca
mm
di
breve
un
di
mi
pare
narrativa
vita
di casi
si
bano
debsastica:
pro-
fantasia, piuttosto
sovrabbondante
di
di
vera
po-
analisi,
descrizione,alquanto lenta^ ottusa
grigiotta,invenzione
e
tempo
5-20
«
della
II morbo
174
pagine,
romanzo
mio
del
di
ragione
si
di
se
»,
borghesi:
soliti
lo
me
vecchio
chiama,
300-500
di
se
pagine,
dei
ro-
soliti romanzierucci
situazioni.
leggiucchiando, capitolo per
moderatissima
le
attraverso
commozione,
era,
Il solito
romanzo.
soliti tipi,solite
titoli,
venivo
capitolo,con
di liceo
compagno
lunghezza,
borghese
manzettuccio
Io
che
e
nostro
».
Quello
per
novella
«
del
caratteristica
inventiva,
senza
virtù.
curiosità
lettere
lunghe
niente
e
e
i
fidenti
con-
colloqui.
Ma
il
noioso
quasi quanto
illeggìbile
e
(chi nominare, adesso,
di
italiani
tipo
il
per
si
tipo
di
«
generi
—
in
poi
dall'arido
Ma
—
per
mi
di
mancato
non
vorrei,
si creda
mantenere
romantico
bell'innesto
pel
anche
sviluppo
dei
modo
qualche
che
il cólto
due
varrà
—
in
rimediare
illegittimatrasposizione
avrà
fortunatamente
la drammatica
e
di
gli altri cinque
tronco
il simultaneo
romanzo
a
romanzieri
Fortunatamente,
".
poiché
il
e
di....
romanzo
quindici
»
ormai
essere
rapido rigoglio un
drammatica
trattatista:
d'ora
con
un
*?) quando,
lettore,fuor
sviluppò
i
tra
nessuno
«
ricco
nuovo
«
di
minacciava
romanzo
suo
alla
lettore
non
rilevare.
ora,
sulla
parola
questa
tanti
dopo
—
non
trattazione
e
non
agevoli
agevoli
in
sforzi
parallelo,
Dei
immune
dalla
stamenti
e
banalità
mucchio,
fatto
riuscito
andare,
commedia
del
e
»
proprie
e
svolgimenti
di
E
della
corpo
ometto
di
Anèr;
al
rammenti
tragedia
»
:
»
tragedia
«
lettore
appunto
:
del
capro),
del
sentare
pretute.
bat-
tima
all'ul-
(inutile,vero?
ch'io
etimologicamente,
come,
ingannato (Anèr)
marito
tragedia:
significhialtro
non
gioni
ra-
riferire
scene,
alla
"
spicacia
perdella
proprii, nel
giungo, senz'altro,
scena
alla
inseriti,con
"
personaggi, disegnare
del
il
tanto
e
diffusamente
dramma
«
famigliare
romanzetto
capro
rovinarmi
ciò, affidandomi
per
lettore,di parlare
del
«
verchio
so-
lavoro.
Lascio
«
a
per
fatica
onesta
tanta
racco-
umoristi
da
vorrei, dico,
non
via
buttar
e
facili
troppo
esemplificazione,
di
amore
ben
di
giochetti di parole
da
il
soldi
due
175
generi letterarii.
al
che
«
colpo
del
di rivoltella
la
contro
canto
moglie
fedele
in-
(Gunè).
Questa
liei
tentare
con
condusse
forse, delle
poi
arti
alla
dire:
all'
Interrogatorii,deposizioni
medico-legali,
fitto
velo,
«
più
«
il
prigioniero,
attesa
abilità
certa
storia, 1'
diritti
del
in
carcere
una
della
importante
ci
di
lunghi giorni
a
eccitò
catastrofe,mentre
filo di
cesso,
pro-
una
rietà
va-
autobiografia
»,
caratteristica,
oratoria
di
del
forense
",
testimoni, perizie
voce
e
deliquii
176
II
di
Gunè
air
accusa.
era
meridionale
a
di
di
di
e
un
dei
e
al
collo
il mio
occhiale
—
avvocati
già
Non
al
assolto
Invece,
Invece
donna,
che
è
quanto
tutte
uguali
—
le
davanti
per
giugno)
esecrazione
Se
a
ceva
di-
—
gli
tra
vicino, proprio
invece
tore
scul-
ero
quest' ora
bero
m' avreb-
io, conciliante.
facevo
del
ammazzata
fu
diritto
e' è
non
di
trattata?
tutto....
—
arti, compresa
legge.
che,
dimostrato
la
d'ammazzare
questione
alla
—
assolto.
così, luminosamente
venne,
additò
!
credere....
no.
accento
intrufolato
—
meridionale,
l'avessi
per
alla
gli stavo
gabbione.
ero
Bari,
com'è
e
d'un
divina.
m'ero
difesa
al
nell' uragano
pomeriggio
vendetta
che
me
Piuttosto, se
E
via
di
volo
ta-
attraverso
fierissimo
un
provincia
alla
della
se
di
sul
maciuUamento
con
letteratura
a
Il addosso
e
saltato
condiscepolo
Vedila
quenza
elo-
una
pugni
comuni,
(un afoso
e
Anèr
—
e
ore
uomini
parola
magistrato,
con
di
»,
progressivo
vecchio
degli
quale,
miei
luoghi
inamidato,
quattro
Il
signori
d'indignazione
oltre
giovane
ancora
la
piuttosto alto, sovrabbondante
canuti
d'
virtù.
E, finalmente,
oltranza.
«
sacrifizio
gesti
un
tòno
sudore,
gran
della
convalescente.
L'accusa
di
morbo
di
Nord
la
e
di
propria
Sud,
letteratura,
sono
e
Spese
di
primaYera.
Non
vi
che
pare
attitudini
hanno
nessun
belle
animale
è
Nini
di
gatto
due
si
iattanza
sottintesi,
ci
Fadoloscenza
brevità
sua
che
d'argento,
le
dita
pesante
una
pel-
brivido
ronròn
ronròn
—
—
della
pallide
pallide
lunghe,
e
—
neldella
tasche
qualche
con
inghiottiva
s'
lunghe
Pipino
—
priva
che
re
le
e
casa,
non
un
testa
fine
grigio
un
di
re,
la
riempi
senza
di
liccetta
di
nome
un
la
per
dignità
una
con
ma
quasi
di
attorno
portava
—
di
un
come
maschietto
bel
un
—
anni
senza
che
pare
giocattolo
bel
le
per
vi
Non
ragazze?
cosi
apposta
e
giovane?
gattino
Il
nati
giovani,
aggraziate
così
sembrano
delle
carezze
gatti
i
specie
gatti,
mossette
e
che
ammalianti
i
mia
amichetta.
cara
Ma
quando
giocano
bianca
giallo
aveva
guance,
degli
le
con
all'aria,
occhi
sempre,
qualche
sui
ragazze,
polsi,
virgola
rossa.
o
gattini,
la
smaniosa,
coda
fosforo
tutto
o
belle
la
e
dei
unghioli
gli
grattano,
come
e
sul
e
Nini
malizia!
petto,
cetta
pan-
o
sulle
il
11
182
Giorni
uomini!
opachi
e
di
tra
in
Che
e
creanza
gialli socchiusi
per
educarlo
del
saper
vere
vi-
di voce,
lunghi
certi
Chissà
sulla
di
trova
su
da
Macché!
dovere!
—
giovane,
anche
buono
o
flauti
nasino
annoiato,
i
urgenti
se
senso)
con-
tere
tiri-
quelle
a
di trattenere
tappeto
un
sul
rosa
si sarebbe
come
di
e
certi
con
di
un
su
sogni
propri bi-
quando
—
divano
un
poco.
i
così
bocca
convenienza
espansione
ricoperto
fatti
qualsiasi bel
un
immobilità
una
sermoni
la
trilli,
guttaperca.
invece,
e
ascoltata, (gli
cosi
piena di compunzione
ma
nei
si
dini
sollecitu-
zampe!);
soddisfazione, vedersi
po' sorniona
ci
buona
occhi
gli
con
mammina,
Nini
e
società.
occhioni
di
alle
di
e
della
norme
grazia,
senza
amante
Pipino
tra
amore
unghie
senza
virtù.
della
felici! Perfetto
(brutti,gli
alle
morbo
giovani
d'oggi
disposti
poco
Chissà
ad
cosi
sono
ascoltare
avrebbero
come
quell'assidua legiferazione
di
sivi,
rifles-
poco
la
del
voce
sbadigliato
morale
e
di
a
tica
este-
superiore!
Pipino
non
sbadigliava. O,
faceva
con
cosi
dentini
così
candidi, cosi
Nini
non
fine
trascurava,
se
discrezione,
a
ben
sbadigliava,
lo
disponeva
di
e
tenuti!
In
ogni modo.
ogni volta, di prendergli
/Spese di primavera.
subito
la
alla bocca.
lo
che
in
po' sonnolenti
I
primavera.
e
la
i
oh
vi
alla
mutò
pigro
che
era,
coda
era
tra
sempre
in
accesi
come
Giocare,
a
anche
certi
stava
a
e
a
più
zitto
pareva
:
mai
quando
li tiene.
e
da
saggio
dormire:
magiche,
e
là, la
ora,
E
più
zitto
un
era
gli occhi
si voltava.
serio.
roba.
volasse.
diventò
chiamarlo,
A
neppure
graffiare sul
della
intere, prima,
elastico, con
ma
Da
in bianco.
punto
a
gatti
i
primavera,
più giocare ; anzi
grattare, qua
salti che
E
più chi
poltrona,
mali
ani-
gli
stagioni,quelli
giornate
per
veniva,
forte
mordere
come
della
tra
della
più bizzarre) ;
voleva
non
un
ancora
irrequieto (la mimica
lanterne
non
e
sono,
delle
di
giro, torbido
soltanto
non
poeti
c'è
una
due
gravi
canzone
non
d'ogni
marzo
lontano.
più
Stava
su
mezzo
rivoluzionaria
vicenda
diventò
le
lora
alzarra:
biz-
inverno, giunge
carattere
stravagante.
arrotolato
i
la
assicuro,
vanti
da-
E
—
smorfietta
una
accordi
e
da
sentono
Pipino
a
canzone
gatti
sentono
poeti
anno,
la
sensibili
che
in
dell'ultimo
improvviso
parargliela
ridesse, Pipino.
agli
mezzo
di
e
si fa: ricordati!
finiva
sbadiglio
giunge, ogni
anno,
air
Cosi
—
pareva
Ma
vellutata
zampetta
183
E
cominciò
Cominciò
schizzava
soprattutto
momento.
E
non
pa-
184
II
reva
che
gola,
tanto
stonava
da
saltava
Perchè
E
mobile
hai
sul
raggiunse
si buttò
sopra
zitto
Sta'
:
—
il
E
allora
capi che
il
sotto
Nini, dopo
E
star
geva.
spin-
ranfata
tosto
pettinò piut-
le
gomito
al
polso.
disinfezione,
lunga
una
—
una
con
il momento
venuto
era
farlo
per
cuscino,
dal
braccio,
lo
nell'angolo, gli
zitto ! sta' zitto !
paura,
notte
una
cuscino,
gran
cacciò
!
—
taceva,
lo soffocava
di
male
miagoli
un
irto,
spirito.
Pipino?!
con
la
quasi
pazzo
da
male
letto
tutto
uno
come
la notte
zitto,sta'
traverso
come
voce.
divano,
e
Pipino,
per
dal
giù
della
canne
lui,
mentre
Ma
neanche
saltò
le
Nini, correndogli
mobile
a
cambiato
siccome
Nini
stanze,
! Sta' zitto !
Basta
—
scordate
strillava
—
le
per
virtù.
fischiava.
e
basta!
appresso
della
si fossero
gli
Ma
—
morbo
delle
risoluzioni
gravi.
Subito,
donna
dichiarò
fa
le
La
È
la
a
colpo
che
in
Già.
fondo
la
l'ascoltò
del
primavera.
primavera?
anzi, capi
pezzo.
che
coU'accento
diagnosi
sue
intervistò
mattina,
navigatissima,
le
—
la
seria
grande
sicuro
portinaia:
seria
clinico
e
che
:
—
Non
già
c'era
aveva
dubbio.
capito
Nini,
da
un
186
11
tutt' altro
che
La
notte
La
mattina,
fu
passanti
E
di
per
due
o
ridotte
in
uno
buttarle
più,
dal
budella
povere
da
stato
di
crine
volte)
tre
o
far altro
poterne
non
rato.
lace-
nuovissime
di due
più
bestiaccia
subito,
pietà
selvaggiamente
ventre
volte, non
dò
via, ti
d'una
si:
chi
darlo
che
bestiaccia
e'
pei gatti, non
zitelle ;
gli volesse
Oh
Dio
le
molto
quel
suo
sopratutto
(viziato com'
con
era
rassegnato
dal
le
chie
vec-
vecchie.
gusto
di
profumo
all'aroma
che
:
sincero,
che
sommato,
darlo?
chi
a
soffrire ?
tutto
Pipino,
se
mai
è,
dere,
ve-
—
trasporto sincero, veramente
un
figurarsi
voglio più
? che
bene
lo facesse
non
ti
parola! E
una
lo tenesse
che
? che
via ! Non
via:
darlo
Ma
dò
canaglia ingrata!
canaglia!
abbiano
sue
alla
mostrava
!
Ti
—
le
tre
via
maligna
poltrona
una
paio di scarpette, nuove,
un
(messe
rebbe
e
inferno.
un
tutte
,
bene
virtù.
bella, già anziana,
spifferate fuori
A
della
?
incinta
dei
morbo
del
Ma
noso
schizzi-
Nini) si
tabacco
sa.-
da
naso!
E
allora?
Allora
era
un
terribilmente
guaio,
un
vero
serio, per
guaio,
Nini.
un
siero
pen-
187
spese di primavera.
più rispetto
aveva
non
fino
dimostravano
Perchè
—
disse
le
protezione degli
E
—
mi
che
tanto
sol-
non
i turbamenti
contraccolpi
inevitabili
:
rivolgi
ti
non
(e
vani
di-
di
dell'organismo.
le funzioni
amica
Un'
verse
di-
sue
stoffe
e
all'evidenza
i loro
spiritualiabbiano
tutte
tappeti
vista) come
della
agli organi
Pipino
cresceva.
niente, nelle
a
Pavimenti,
attività.
su
rovina
la
intanto, in casa,
E
per
la
?
animali
Società
fa, la
Società
alla
la
per
protezione
animali?
degli
Non
—
Pipino?
Nini
so.
Vacci.
è
animale,
un
—
ricevuta, dopo
fu
in
annunziata,
lusso
Non
Provaci.
molta
con
ma
ufflcetto
un
dignità,
mente
regolar-
stata
essere
senza
messo
molto
in
ordine
e
pulito.
C
era
li,in piedi, dietro
alto,sbarbato,
fronte
serena,
messo
con
dell' ufficio ;
Nini, pregata
Pregata
il
suo
anche
caso.
un
di
Fu
di
e
all'episodio
delle
il
gnore
si-
un
gran
una
dignitosa
la stessa
sedere,
abbastanza
scrivania,
po' grigio, con
molto
esporre
la
plicità
sem-
serio.
sedette
suo
:
dita.
po' intimi-
un
caso.
Nini
eloquente.
scarpe.
Mise
espose
Accennò
in
rilievo
188
morbo
II
i danni
materiali
difiScoltà
lei
e
della
la
Pipino
si diffuse
;
attuali
virtù.
della
vita.
brevemente
E
convivenza
sulle
concluse
che
ormai
diventata
era
tra
impossibile.
Il
attenzione,
tacque,
domandò
11
interromperla,
Non
Nini
appena
—
me
—
—
Forse, anche
che, questa
meno.
attimo,
un
—
aria
con
di
anche
volta, dica
Nini, guardandolo
pensò
—
voglia
certa
—
gatto.
giovane....
Speriamo
(
per
anni, credo.
il
:
Molto
—
lei:
osservò, dopo
signore
pensosa
con
una
ridere).
Nome?
Pipino.
Pipino....
—
ripetè
con
aria
gnore.
il si-
pensosa
silenzio.
Un
Razza?
Mah....
Statura?
calma,
—
grande
con
anni.
! Due
Ah
—
—
ascoltata
:
No, perdoni.
—
—
mai
senza
Diciotto
—
—
l'aveva
Età?
—
—
che
signore,
su
un
Statura?
Pelame?
Non
saprei:
tutti
come
(Ilsignore prendeva
grosso
Cosi:
i
gatti.
appunti,
con
registro).
giusta:
come
tutti
i
gatti.
di
Spese
Bigio. Bigio
—
Poi
perfetto, soltanto
di
di
il
chiuse
si senti
non
americano)
o
di
accento
con
sata
pas-
una
pacata
deve
essere
—
trasalì:
Soppresso?!
—
confermò
sulla
—
sofo:
di filo-
fronte
gran
sua
del
grave
cenno
un
con
ombre
senza
e
Nini
Signorina; questo gatto
signore
capo
da
inglese
se
disse
e
:
italiano
un
po' inamidato
distinguere
—
soppresso.
H
—
anglo-sassone
registro
fermezza:
Nini
scuro.
un
accento
grado
in
perdoni.
signore (il signore parlava
il
Ci
lungo!
pelliccia!
una
il colore,
Domando
—
Pare
mano!
la
si affonda
morbido!
folto!
magnifico!
Ah!
—
189
primavera.
Soppresso.
—
Ucciso?
—
Ucciso.
—
Ah
—
Pipino!
muoia,
signore
freddo
:
di
e
a
salute
a
peggio
difesa,
senza
per
guardò
affidare
0
le
la
la
con
voglio
non
vocetta
sua
mica
che
—
vede
Dio,
tutte
la
Io
—
Ecco,
—
preferisce
sola
implorò Nini,
—
di bambina.
cantante
Il
!
no
dell'anima;
la
così
e
del
morale
si
non
ancora,
insidie
salute
:
! Lei
corrente
chi
sa
disse,
Poi
severità.
con
buttarla
questa
sulla
strada,
giovine, inesperta,
ai
tura
crea-
sta
espo-
pericoli della vita, pericoli
corpo
preferisce
e
far
pericoli
ciò,
per
per
un
la
ma-
II
190
spirito di pietà, anziché
linteso
del
dovere
sta
in
che
da
Nini
ascoltare
la
metterla, per
ogni
avventura
possibilial
voce
quanto
da
e
dolore, senza
senza
macchie
innocenza!
di
impone
terrena,
più
senza
ogni
rimpianti,
candore
della
sua
—
rimasta
era
bocca
il
le
lei,a riparo
tentazione
a
virtù.
della
morbo
li
più aperta
sempre
incrudiva
predicatore
a
mano
di
capace
il
Pipinello
aperta,
a
che
mano
Possibile
l'accusa.
essere
suo
bocca
sentirlo,a
a
! possibile
torti,lei,verso
tanti
bello
cui
a
pino!
Pi-
voleva
cosi
bene?
Ma
e
già
l'austero
la invitava
fece
di
e
si fece
apri uno,
Richiuse
Nini
trovò
ad
Chiuso
aver
il
corridoio
Il
entrò
con
signore
cuni
alne
disse:
e
gatti.
—
per
i cani.
—
nell' ufficio.
due, zitti,ritornarono
e
chiese
esitò
i
per
il
signore riapri
grande,
parte
lui. Si
con
cortile,si
un
là, numerati.
elettrica:
tutti
Poi,
andò
e
apri quello di faccia:
e
Sedia
—
di autorità
cenno
altro
un
di
da
Cloroformio:
—
un
in
usci
in
qua
con
all' uscio
avviato
s'era
levò, docile,
cancelletto
usci
Il
si
corridoio, si
un
un
per
seguirlo
a
Nini
benevola.
signore
:
un
registro
—
Il
suo
attimo,
detto:
registro:
«
ma
via
e,
con
indirizzo
un
?
attimo
tale,
sicurezza
una
numero
—
solo; e
tale
si
».
Spese
Manderemo
—
No!
—
capricci
tutta
e
le
dopo
Sta
—
pagare.
sua
di bambina
voce
mattina
in
sono
Nel
via.
portar
mattina.
casa
:
gio:
pomerig-
cinque....
C'è
bene.
poi
piccola
una
da
tassa
—
Nini
levò, cercando
si
borsellino:
nel
Quant'è?
—
Tre
—
E
tiene
di
la
con
la
—
vederlo
voglio
non
Nini
191
domani
prenderlo
a
pregò
—
di primavera.
lire
la
spende,
delle
bene
che
le lire
ordinatissima
guadagna
di tutto
e
del
sotto
di seta
solita, nella
un
tremito,
con
poiché
la
fine
spaventarmi,
tito dal
vita
la
sua
i
tesimi,
cen-
bella
nuovo
universa,
le bestie
3,50
L.
Pipino
dallo
sotto
crudele:
manina
E
l'inferno),
bigio-scure (guarda!
lire, i centesimi
scrìsse,senza
gina
pa-
Pipino!), incolonnando
povero
le
che
quello
(Pipino, di là, faceva
spese
e
(fino al centesimo)
scrupoloso
stessa, all'ora
sera
il colore
—
bambina
una
paia di calze
due
giusto
è
che
più
quel
tutto
sotto
Nini
poiché
conto
cinquanta.
e
non
del
mi
concetto
secondo
valgono
gatto cosi adorato, lungi
incoraggiava
che
il
gran
Nini
s' era
quale,
che
tutto
a
trar
fatto
par"
della
sommato,
più degli
uomini
;
192
morbo
II
ottenni
da
perchè,
a
alberi
Nini
il
mio
danno
debole
i
pollini
dei
fiori
arrivare
perduto
arriva
ansie
misteriose
di
spasimi
rinate;
giovani)
fare
non
a
meno
possono,
di
giovani
non
miagolare.
e
di
felice
sano
pos-
sono
con
la
le
tutte
abbandonate
gatti
terra
insomma,
con
e
seri
pas-
perchè
dove
quando,
tenerezza,
i
è
i
e
creature
là
mondo
le
e
d'un
per
delle
lontano,
sul
degli
apposta
sospiri
aspettati;
amore
speranze
i
e
lontano,
primavera
suoi
trasparente
e
rami
fiati;
l'aria
e
e
velluto
farne,
colori;
i
tutti
di
di
come
i
come
diritto
fresca
cosi
essere
quando
leggeri
in
spiegarle
cartoccini
quei
e
di
aria,
per
di
avviso,
fuori
credono
virtù.
permesso
verde-madreperla
si
della
sue
dolcezze,
i
sogni
e
possono,
nuovi,
i
poeti
non
i
e
e
pre
(semsono
pos-
le
La
di
morte
miss
impressione
Una
dove
donna
della
il
alle
Miss
in
teatro
più
non
dietro
un
al
con
bianco
labaro
gesto
suscitatore
Patria
celeste,
d'un
un'armatura,
bimba
innocente
pubblico
quel
la
di
dell'Armata
che
così,
d'argento
dal
raggiante
luce
bella
bel
quasi
Il
rina,
signo-
bella,
ritta
come
impugnando
destra
le
chiusa
tutta
come
gradino
la
riscuote
una
Purità.
ancora
e
grigione
la
La
qualche
sassone.
anglo-
parlava
:
sinistra
mano
suo
giorno,
della
ma
alzato
del
commoveva,
Boston
giovanissima
tavolo
pulpito,
morte
palpitante.
e
dele
cru-
soave
dell'Armata
capo
angelica
violenza
grande
di
teatro
un
la
teneva,
gremito
era
il
ghilterra,
In-
ammirate.
dalla
vere,
rica,
Amein
della
tenerezza
Morgan
in
Generale
la
e
anche
l'opera
fra
stroncato
Alice
E
contrasto
lacrime
conferenza
e
in
fece,
caldamente
e
morte
gesto
fino
vita
note
Soprattutto
Morgan
enorme.
la
erano
ultimo
Alice
il
levata
anime
forme
uni-
sua
lucente
sensibile
la
verso
nella
viso
al
come
di
grande
di
una
Il
19')
virtù
che
più
tutti
morbo
All'improvviso
labaro
il
fascio
in
tutta
le si
giglio
in
I
del
metallico
Regno
viva
che
al momento
guardie
di
salvazione
la
quale
che
*
come
un
della
Un
giornali
dissero
:
l'ultima
dipinse
la
scena
grande
al
vero
purpureo,
dalla
scritto:
«
purità
la
tima
L'ul-
».
consegna
retaggio
il
come
».
stringe
in
per
Altri
ferto.
sof-
e
tire
mar-
una
dissero:
l'arme
pugno
commendatore,
con
la
una
fumata
bocca
Morgan
».
italiano
e
miss
sacrificato
preghiera
che
lare
partico-
all' Umanità
e
pittore
fuori
lasciava
operato
battaglia
sua
«
mente,
lunga-
tutti,con
sul
sopravvivevano,
ella
soldato
Ma
quella:
tanto
aveva
dice
parola
quelli
e
il fatto
catastrofe
stata
era
le
che
Alcuni
che
la
appunto
parola
sua
della
colata.
imma-
seta
dell'America
s' indugiavano
e
sgarrato
di
riferito
avevano
del
caduta,
aveva
drappo
giornali
commozione,
pronunciava
alle
i
il
pulpito
L'asta
sotto, nella
lancia
brandelli
dal
giù
parole di tragico dolore.
con
più
della
Unito,
faceva
—
fulminata.
:
spezzata
giornali, tutti
teatro
crollata
col labaro
lunghi
due
tutti
—
d'Arco.
era
era
pensare
in
sottovoce
Giovanna
a
pensare
virtù.
faceva
umana,
dicevano
lo
della
:
figura
e, sulla
Purity.
di
di
miss
cerulea
fumata,
laggiù,
Morgan
che
in
le
un
niva
ve-
bel
Il morbo
Il
strada
il
in
quadro, esposto
principale
al
preveduto
di
tutti
in
della
le
alle
spese
beneficati
Purità.
di
buona
quei noiosissimi
il sole
fa
Tutti
dissero
disse
non
eccezione
la
alla
la loro
di
non
convincente,
la
che
com'era
(tra
i
del
dei
fini in
da
cadavere
e
non
si
ofiBciose:
di
chiaro
e
concludere
per
gnata
accompaliti
insotaneo
istan-
a
cause
per
intende, peraltro,
perdeva
municazioni
co-
rapida pietrificazione
una
S'
in
l'annerimento
attribuirsi
misteriose.
anche
assolutamente
quali, primissimo,
tra
la Scienza
Morgan,
fenomeni
tessuti)doveva
Scienza
Alice
miss
niente
ultimo
i
generosità.
Soltanto
dir
seppe
e
di
morte
quali
dichiarazioni
in
e
tutti
lassù
Balbettò, s'impappinò
sua.
insomma,
ai
—
ancora
fra
lassù
bella
sua
mente,
natural-
non
primi
odio
parola.
ufiBciali
ma,
popoli
sperduti
in
plari
d'esem-
enormi
somme
—
ghiacci,
copie
mata
prò' dell'Ar-
a
parola:
merluzzo,
farne
destinò,
fra i
propaganda
dalla
pescatori
quale
ricavate
somme
di
La
oltre
milioni
a
venduto
e
dollari
dovette
riprodotto
d'una
vetrina
fruttò
pittore, che
i formati
197
grande
una
Boston,
copie. E fu subito
su
virtù.
della
d'animo
e
il
che
continuava
mento
mo-
la
a
studiare.
E
tolto
appena
dalla
d'una
l'intatto
tavola
corpo
di
miss
incisoria, si misero
solennità
senza
Morgan
su
precedenti.
fu
i funerali,
198
II morbo
Diecine
di
della
di bambine
migliaia
precedevano
il feretro
E
i
tanti
erano
E
tutti
miliardi
tetto
con
a
gran
traverso
pance
piene
Infatti
che
da
scomparisse,
Stati
a
Boston
in
Le
a
e
la
tutti i
e
vento
d'argento
da
tesi
Cittadini
: «
di miss
da
! insulterebb
chi
Morgan
fiore
solo
un
che
non
la
speciali provenienti
scìe
dietro
carichi
di
al
di cui
mature,
angeli :
tutte
sventaglianti
civiltà
in silenzio
e
Morgan.
Purità,mature
apposta
convenute
perciò
esitarono
in bianco
nella
rono
scarica-
della
miss
della
il
può disporre
passo,
di
spoglia
dagli
profumo.
all'avanguardia
seguiva,
di
tutto
per
inebbrianti,
verginità
che
parve
quei giorni, ogni specie
dell'Armata
più
dell'Unione
presidiipiù lontani,non
vestirsi
tanti
strade, proclamavano
lasciandosi
pura
soldatesse
immature
da
in
paese
lacrime,
mento
movi-
Perchè
candida.
cartelloni
giardini
favolosi
mobilitata
era
i
treni
tutta
grande
le
di
lunghissime
Insomma
un
E
più remoti,
percorso
in
».
tutti
fiori bianchi.
parata.
sola, di
una
fosse
esequie
sue
bianchissimo
fosse
non
:
memoria
sacra
alle
portasse
aiuola
enorme
non
a
la
di
corteo, lungo parecchi
immensi
giorni
tetto
formazione
il
i fiori
corolle,che
due
di bianco
velate
migliori.
bianchi,
di
da
già
un'
climi
verso
in
fiori,che
chilometri, pareva
virtù.
schiena
e
con
le ali
(qualche
morbo
Il
in
negra,
quell'uniforme,
dentro
bello!
verità,
In
il corteo
in
passeggiasse
si
candore
tornò
fiore
Purissimo
le
restò
quel
nella
di
leste,
ce-
giù
quel
La
nosa
vertigi-
normali
colori
:
cioè
e
i colori.
fiero, già
Morgan:
po' sfumato
un
chiarore
cosi, d'un
leggenda, incoronato,
vernano
go-
corruttibili,
Alice
miss
di
e
e
grattacieli.
soggetto alle leggi che
non
dolce
viso
suo
dei
piedi
si disfece.
tutti
l'immagine
solo
vòlta
cascato
effimere, le materie
cose
chissà
fiori avvizzirono:
quei
i suoi
vederne
a
i
tra
passava
che,
della
fosse
guastò,
ritrovò
città
dove
illusione
grata
corpo
tutti
Poi, presto,
strade
Paradiso
di
pezzo
un
latte).Ah, bello
di
all'armatura
incidente
quale
gran
la
s'aveva
scarafaggio
uno
pareva
quelle
per
199
virtù.
uka, scodella
annegato
per
della
d'aurora.
qualche settimana,
Dopo
di
l'una
distanza
il
fulmineamente
morte
ore
nella
di
miss
Morgan,
nella
soltanto
anzi
il
giro
colpo
nello
stesso
del
momento
delle
alla difficoltà della
d'un
più
ormai
famoso
giorno
tali che
attuale
quasi
(la
notizie
tarono
ripor-
la strana
dimenticata.
differenza
in
di
dovuta
era
trasmissione)
convento
appena
fecero
notizie
mondo,
cronaca
pubblicazione
priore
un
dall'altra,due
di
Quasi
a
un
frate,
Palestina,
200
U
morbo
fertile di beati
e
di
da
notissimo
anche
ospizio
un
leggeva,
a
non
due
e
che
tutti i suoi
di
Grecia,
occhiali
centinaia
di casi
del Nord.
E
E
poi
poi
la
Spagna.
oltre
lo
piena.
Ma
già
E
al
tutti
sintomi
incisoria
in
di Boston
Scienza,
curva
zone
d'amaz-
corpo
varie
delle
in
e
poi nell' Italia
della
giorni
e
si
mediterranea
morte
di città decimate
e
e
dilatò
ne
dall'Asia
di città
cia.
Fran-
avanzò
l'Europa divampavano
di
della
popolazioni,
i Pirenei
brevissimi
l'Affrica
in tutta
E
città
il Mezzogiorno
scavalcò
focolari
notizie
bottiglia e
morto.
la
fra-
lui, con
gli stessi
enorme
in tutto
E
stretto
alla
si verificarono.
moria
nella
anche
grande
giorno,
panico
un
auspicanti
Morgan.
qualche
tra
mentre
durevole
discorso:
sul
moso
fa-
inaugurava
giù,
camera
un
di beneficenza
opere
e
disorientata
Alice
miss
dopo
E
nella
tanto
avevano
con
intima
!
E
industriali
frasi
presentavano
già
morto.
mentre
addosso
fogliettidel
i cadaveri
misteriosi
e
vera
tavolo,
ai
tuto
abbat-
deficenti, proprio
gli uomini, panf
sul
faccia
bicchiere
e
di
:
instancabili
enfasi, alcune
senza
fra
tellanza
la
bimbi
per
s'era
iniziative
sue
lui,giusto
avvenire
un
delle
:
altrettanto
Bordeaux,
magnifiche,
le
per
orazioni
sue
di
la fortuna
all' improvviso,
morto
inginocchiatoio
industriale
per
che
le
dell'
lato
un
virtù.
santi, era
diceva
mentre
della
fu
numerevol
invano
veni-
distrutte.
202
II
numerevolì
com'è
Si
la
(A
«
le
ma
accettavano
si
cure
contradditorie,
le
pratiche
fiducia.
più
E si moriva.
moltiplicavano
specie
:
moriva.
gente
teatro, in
eh?
siamo
genere,
di
prima
un
?»).
Strano,
—
alla
palco,
un
""
grottesco
Già:
—
Si
anzi
:
magiche.
cure
E
virtù.
assurda, disperata
con
moriva,
le
della
disparatissime
e
naturale.
pazze
morbo
Con
ai
ancora
poi
e
epidemia
una
si dice
di
questo
grotteschi....
«
"
che
diavolo
un
caccia
l'altro....
—
—
nelle
Notizie
dalla
Orribili.
Una
città. Ho
saputo qualche
d'un
che
—
—
e
è
Sono
morti
la
banchettato
e
—
i due
becchini
famiglia
di
la
in
pricciante
raccaun
sino
pae-
pianta stabile
i cadaveri.
morta,
cadaveri;
litigando per
collegio :
fuori
isolato,
aperte, i maiali
coi
Niente
è
come
poco
Paradiso....
trasportare
casolare
?
particolare
di
qualche
tutta
strage. Press'a
campione
vuol
rimaste
sono
un
cosa?
c'è
onorevole
paesello del mio
Che
nessuno
dove
provincia,
sono
e
se
E
del paese,
tutte
e
entrati
li
vanno
come
sic-
le
e
porte
hanno
nando
trasci-
campagna....
più giusto,
del
resto
:
li abbiamo
tanto
mangiati loro, per
Oh
—
dice
—
di
bello....
È
ben
il
tutto
—
—
che
giovinotto,
ci
con
rosa....
inteso?
No.
Che
Che
la
il
il
pare,
una
No?
Sentiamo
attore.
un
giusto che,
noi.
loro
pallido, mi
suo
Ha
—
fuori
! viene
203
è
tempo:
tanto, ci mangino
volta
virtù.
della
Il morbo
detto?
ha
primo
è
attore
rimandata
è
rappresentazione
chè
per-
indisposto....
Indisposto?
—
Già:
—
bene
sappiamo
di
che
indisposizione
si tratta....
Mi
Caspita!
—
attori
di cui
si
bene....
per
Una
dire
poteva
romano
sotto
da
titolo
un
Morbus
l'illustre
con
Facoltà
della
di
più volte
studi
persona
con
le
di
messo
sue
in
cia
provin-
da
un
punto
», riferiva
una
rettore
di-
prof.Giorgio Harvey,
Baltimora,
aveva
grande
un
dinarie
e.dizioni straor-
sciancato
virtutis?
intervista
a
subito
in
tutto
per
*
degli
pochissimi
una
era
dall'America
interrogativo,
che
che
ritelefonata
—
pubblicata
—
dei
uno
—
corrispondenza
giornale
e
dispiace:
Patologia
medica
l'Universi
nel-
scienziato-fìlosofo
uno
a
rumore
conclusioni, da
il mondo
taluni
but-
204
II
tate
via
senz'altro
altri discusse
della
morbo
virtù.
roba
come
apprezzate
e
da
da
manicomio,
assai
come
originali
profonde.
e
Secondo
l' intervista, il
avrebbe
affermato
morbo
di
professore
lo
e
sviluppo
finalmente
conoscere
misterioso,avendone
il
mia
fisiono-
la
accertata
metodi
con
Harvey
d'indagine
lutamente
asso-
nuovi.
Il
di natura
morbo,
chiamato
virtù.
«
E
fisio-psichica,
egli l'aveva
morbus
virtutis
si riservava
memoria
di
già pronta
da
il male
vittime,
le
creature
dai beni
la
per
Il
felicità
che
e
si
quali
si
trattava
morbo
per
aveva
nei
conto
potesse darsi
era
Alice
avuto
di
persone
fatto
dal
Morgan
era
staccate
di-
al sacrificio
che,
suo
agli
più ampia
parte
a
affermazioni
sulle
caso
fatto
della
ormai
ticabile
indimencasi
ultimissimi
notizia
universalmente
perchè
note,
strage, di preferenza, nei
monasteri,
nelle
case
ticolari
pardella
contenuto
fatto,un
un
controllato, che
miss
dei
animo, più
più ampi
possibile, il
prof. Harvey,
tanto
sol-
ma
altri.
concludeva
giudizio
certo
di
pure
corrispondente, promettendo
memoria,
del
soprattutto,
non
dei
intero,come
terreni, più disposte
e, appena
il
del mondo
più
degli
una
presentarsi all'esame
scientifici
tra
della
subito, con
provare
più alti consessi
facesse
il morbo
»:
di
pietà,
il
venti,
con-
tra
le
IL
eroiche
dame
di
le
tutte
buoni
le
società
i
persone
ha
non
in
cosi
i
cane,
alcuna
luce
Aggiungeva,
spirito
nuovo
dalle
la
di tutti
di
e
di
del
cioè
e
cieco
sulle
ha
capaci
nuclei
lento,
vio-
e
fetto,
ef-
scimmie
dimostrano
e
di attaccament
ciò
con
rudimentali
corrispondente,
di
di
orgie, a
Un
repentinamente
intensa
Da
un'
a
una
sfrenamento
le
turbine
all' altra,
di
preparazione
di tutte
lo
scatenato
ora
stato
uno
colpo
uno
non
l'America
tutta
prof. Harvey.
da
che
preoccupazione
in
campagne.
gli appetiti e
il morbo
mentre
essendo
qualche
sbalzata
era
violenze
il
americana,
come
e
nuova
».
essersi
sulle
e
società
passo
psiche
però,
dichiarazioni
città
che
talune
determinato
di follia pareva
sulle
bontà:
all' uomo,
destare
non
di
limitato, su
loro
sfera
una
mento.
perfeziona-
l'istinto
altruistico
poteva
assiduo
notissimo,
quali appunto,
sentimento
in
cui, prevalendo
mai
tra
genere,
bestie,
nella
avere
e, in
sulle
sincero
di
giustiziapenale,
significazione tutta
fatto,ormai
fra i
salute,
della
spirito
di
e
una
quanto
per
sul
rinunzia
c'è
non
i riformatori
con
i volontari
tra
pubblica
lo
presa
creature
la
per
205
rossa,
viventi
il
singolare
Croce
attivi
Acquista
«
virtù.
della
filantropipiù
di
superiore
e
della
giudici, tra
tra
morbo
mento
raccoglial
gran
frenesia
di
demente
turpitudini.E
la
II
206
più
cosa
strana
statistiche
Ah
virtù.
fosse
caso
diminuzione....
sarebbe
giornale.
giusto.
E
—
Ambizioni
non
in
respirare meglio
largo
po' più vicino.
altro
un
bisogno
che
e
solo:
terrazza
una
averci
Oltre
fosse
non
giusto.
uomo
alto,con
aperta, per
e
impossibile.
Bisogni, si,uno
aveva.
abitare
avuto:
mano)
ro-
—
professore era, lui,un
sempre
forte
scienziato
Il vecchio
ne
disse
—
(un vecchio
il
ultime
nelle
questo è impossibile!
professore
altro, le
o
segnavano
enorme
una
ripiegando
Non
che,
morti
ore
no!
il vecchio
della
era
delle
ventiquattr'
—
morbo
il cielo
questo,
nessun
assiduo,
lavoro
del
più
disinteressato, silenzioso.
Ambizioni,
s'era
ritirato
che
lavoro
s' era
conto
colleghi
fama,
aver
ritirato
si
sciato
la-
aver
del
giovassero
suo
promozioni:
e
tranquillo, in
casa,
per
suo.
tanto
mai
morta
da
d'oro,
morta
Che
dopo
onorificenze
lavorare
a
Donne, tre, nella
da
parecchi anni, ormai,
dall'insegnamento,
molti
per
Da
nessuna.
(fuggita
di
casa
:
La
sorella:
anni.
La
nipotina,
il
il
mamma
tempo.
vent'
giorno,
vita. La
sua
giorno
giorno
con
che
un
che
la
suo
morta
infelicissima:
tesoretto
un
compiva,
sorellina
tre
così
discepolo)
si
anni.
cara
ripre-
morbo
Il
alla
sento
due
occhi
da
Mi
—
la
gli disse, guardandolo
e
la
sé
con
sorellina
altra
non
uscire
per
alla
singhiozzava
aveva
—
di
è
vergogna
ciandola
ba-
e
chi
sola,
era
luce
ma
tava
por-
che
aspettava
del
mondo,
capelli bianchi,
povera
sul
perdutamente
la
petto
:
Come
faremo,
faremo
come
nasconderla,
a
vergogna?
nostra
Non
—
casa
dolcezza
piccola vita
piccola!)
la
cara
con
La
(quanti, quanti
fraterno
nostra,
—
sorellina
—
in
riporto
—
un'
giorno
suo
ti
se
dentro
fronte.
ingannata.
poiché
è
non
vergogna
sulla
il
con
moribonda:
risposto lui, tirandola
E
207
vergogna?
La
ti ha
virtù.
perdoni, Giovanni,
naia
—
porta,
sua
della
niente,
nasconderemo
confessare
verità:
nasconderla
la bimba
(donne,
la
Non
cara.
è
è
gogna
vergogna.
ver-
—
Morta
lei
nella
da
anni,
e
lui
Monti
San
c'era
non
e
la vasta
con
sotto,
vita)
sua
tant'
dei
morta
e
il
terrazza
tutta
e
suo
Pietro,
la
li in
più
nessun'
che
lui, ormai,
lavoro, nella
affacciata
vecchia
faccia,
casa
sulla
Roma
con
tra,
al-
litaria
so-
nità
Tri-
distesa
la
pola
cu-
sua
eroica.
—
È
inutile
—
diceva
il vecchio
—
io
ho
208
II
dì
bisogno
tis
è
il male
dei
cattivi.
È
il
Io
sono
d'una
ha
non
altro
un
Così
a
dei
disse
da
mondo
doveva
il bacillo.
diando:
stu-
resistenza
che
in
approssimazione
fare
ri-
Bisognerà
la
con
sua
giornalisti e
Roma,
di
giovani
interrogarlo.Così,
a
dal
vecchissimo
di
stanco
l'ultima
di
voce
luce
dì
e
verità
di
dici
me-
l'Italia,
daldel
cuore
sapienza
feta,
pro-
gloria,
al mondo
si smarriva.
Del
—
resto
ciarlatano.
e
continuo
d'
essere
affermo
il
d'una
conosciuti.
saliti
venir
il male
:
»
all'umanità.
di
latino,tanto
bus
mor-
«
attivamente
lontana
vecchio,
erano
il
isolarne
vado
morbi
gruppo
che
a
e
è
:
virtu-
degli ipocriti,dei
riuscito
nuovo
il
il mondo
malorum
che
una
sangue
un
mattina
la
morbus
«
morbus
virulenza
neppure
nessun
che
«
spirochete,
uno
buoni,
il male
è
»,
È
buoni.
dei
distrugge
simulatorum
falsi
Michelangelo,
—
questo che
»
virtù.
sveglio....
Non
—
della
salutare
mi
appena
morbo
Io
a
in
e
non
credo
sono
lavorare.
fornire
oltre
al
l'avvenire,
che
un
il vaccino
rimedio
è
il
sono
così, per
Spero,
di
né
mago,
fermamente
grado, presto,
di
flagello:
per
io
Iddio
se
vero
ora:
aiuta,
questo che
provare
per
m'
un
fronteggiare
e
rinnovamento
necessario
totale
210
II
roba,
anzi
ma
morbo
fosse,
si mise
fuori
che
che
leggenda;
filantropo,
fonti della
sua
esercitata
con
le
leggi
di
e
di demonio
vittime
compiante
più
Cosi,
in
bestie
erano
tutta
la
l'amico
Il
è
degli
scala
averlo
ora,
mondo
priore
malattie
più celebrate
le
da
e
che
erano
non
si
campioni
la
perchè,
di
esseri
dell'uomo
e
tutte
dal
che
cane
e
mente
brusca-
le
bestie
fingere:
la scimmia
e
all'
da
è
l'amicizia
il
non
cane
nella
uomo
tanto
non
(le
perchè
contagio:
prossima
il
colpo,
deformità.
sanno
non
immuni
più
di
mostrava
ributtante
sua
d'istinto:
in tutto
scimmia
di
maschere,
le
soltanto
ipocrisie),
conoscono
non
del
agiscono
tutte
a
marcio
camuffate
giù
ceffo
capiva,
degli schiavi,
virtù.
cascavano
il torbido
Si
candide
abbondanti
e
il santo
flagello
del
presunto
che
tutte
abilmente
canaglie
delle
via,
si, ma
in barba
vigilanze;
via
e
;
Morgan
bella,
tratta
ammalato
era
innominabili
la
abilità
le
Alice
più segrete
nella
la
tempo,
Bordeaux,
ricchezza
tutte
a
Palestina
nere
le
trovava
di
lunque
qua-
agevolmente
leggenda:
riccone
quel
poneva
im-
piena,
suo
di miss
bella
una
a
potuto
la innocenza
che
era
non
verità
che,
aveva
bene
pubblico
di tutti la
perizia necrologica
accertare
di
ragione
una
vantaggio
a
virtù.
della
tempo
può
non
guastato.
quinto piano
del
vecchio
studioso
fu
preso
Il
d' assalto
da
volevano
davano
del
alla
al
di
di restaurarsi
Dio
di
tale
tutti
la
subito
dall'offeso
non
generoso
d'un
sulla
smania
se
di
non
alla
di oblio
e
mente,
tale, vera-
scettico.
terra?
senso
con
cercava
segnato
ras-
più lontani,
ardore
riscontro
che
Ciascuno
necessità.
un
sogno
bi-
altere.
più
un
Il
Un
obbedire,
per
i torti
trovava
era
le fronti
con
giorno;
immenso
un
più
cuore
curvò
passato
ammenda
che
r ardore
al
più
suo
con
spettacolo
obbedienza
nel
alla
preghiera,
verità, nella rinunzia,
ritornato
si comandava
riscavò
bene,
alla
prossimo.
di umiltà
in
era
di
fame
fede
era
infinito
non
del
grandiosità dello
ridar
alla
nella
sincero
amore
da
E
del
arrivederci
si convertiva
tutto
opere
dere
atten-
silenziosamente
e
il mondo
doveva
dove
Disse
lavoro.
dava
alle
penitenza,
regno
i calcoli
popolazione
sconosciuto
Michelangelo
si
vera,
La
sapere,
capi, allora, che
suo
; mentre
fervore
della
quinti
asilo
un
pace
scomparve
neir
due
studioso
cupola
bontà
volevano
mondo.
altrove
in
211
distrutti,approssimativamente,
come
dei
virtù.
ogni costo, perchè
ormai
Il vecchio
cercarsi
della
gente che
ad
più
totale
di
torme
sapere
ultimi
morbo
di
se
cui veniva
per
ficazione
morti-
non
nel-
accolto
di individuare
212
II
offese
le
di
il
offrire
cui
morbo
perdono
suo
ai
morto,
era
vittima
stato
era
virtù.
della
correre
per
all'offensore,
o,
suoi
discendenti
a
V offensore
se
eredi
agli
o
legittimi.
tale la caccia
Fu
occhio:
più
ci fu
non
qualche
non
soliti
figuri
che
nella
muraglioni
del
parapetto
di
dei
mai
delle
C'era
fiumi
o,
pianto
di
in
di povero,
addosso, che
in
in ricco
e
in
capo
e
poche
cercava
a
ore
sua
cavasse
di vita
tali
che
il
diventato
un
sima:
brevis-
sospettata
appena
erano
i
in
scavalcasse
era
o
volte
cimiteri
tomba,
una
danaro
a
di
dei
quanto
nota
appena
generi
in
mania
notte, lungo
che
Il povero
lusso,
gran
su
cida
sui-
si stancava
di
e
suicida
dopo
speculare
sua
non
viali
nei
e
di
se
dai
su
messa
numero
giorno
un
consolare,
nella
gente che
di
pagarlo
folle. Il maniaco
certo
un
candidato
qualità
mutato
mancano
salvare
perchè,'
sua
falsa
la rivoltella.
tasca
oggetto
la
sventura
pochi giorni
a
da
gelosamente
guardia,
la
attesa
sventure
non
giornata.
far
più
ingenui
poterlo
per
in
disponibile,
coltivato
era
che
uno
rara
sentimenti
sui
di
fu
ne
ce
non
all' infelice
e
tanti
i
corsi
soc-
gli capitavano
il povero
volta
s'era
povero
un
beneficare.
da
E
i teatri
deserti
tutti
ammessa
chiusi:
i ritrovi
che
serrate
della
non
le
case
gaiezza
avesse
di
piacere:
: nessuna
nione
riu-
palesi scopi
di
IL
morbo
p] conventi
beneficenza,
di novizi
si ebbero
franco-
divinità
più che
la
nemico
da
i Governi
che
parlasse
non
dei
suoi
si
moriva,
Quella
strada
alti che
andava
alla
villa dei
e
della
una
Oh
non
l'Inghilterra
amore
a
d'un
iji battaglia che
dispendio
con
e
regime
la verità
si senti
più
più
calda
e
tra
i
popoli
i faticosi
tativo
rappresennelle
vera
la
al
gran
si
semblee
as-
letterato
un
ammirazione
•
cristiani
narono
tor-
pellegrinaggi
per
ai
di
porta
non
di
Santa
sempre
era
da
muri
Sabina,
il
piuttosto
Sant'Alessio
a
Malta,
curioso
si moriva.
moriva,
l'Aventino
Cavalieri
passante
il mistero
si
moriva,
stretta,chiusa
su
piazzetta
proponeva
di
di
politica rispettava
paesi
voga
latitudini;
Santi.
Luoghi
Ma
gran
gli
di fratellanza
con
colleghi;
in
con
non
;
di tutti
le
dove
vinto
dissero
nazionali
cessioni
pro-
spolparsi gli stinchi
a
nei
mese;
e
antropofago
secolare
ingrassando
qualche
massa
tutte
re
regolarmente
si andava
rono
rigurgita-
tempii
arcipelago,
gli usi locali,rinunziò
re
in
manifestazioni
grande
sua
voti
sotto
l'ultimo
tedesca;
313
monasteri
e
si alzavano
pubbliche
ricordo
per
le
tutte
a
virtù.
; si facevano
solenni;
stili
della
po' prima
un
sulla
destra,
piccolo
mistero
chiusa.
gran
cosa
:
o
era
mol-
214
II
morbo
tissimo, secondo
e
il modo
ortolano.
un
Un
laborioso, con
nito di
lato
il
sulla
fabbriche
opposto,
in
quale,
siccio
alto
dal
gotiche
mura
di
spiro,
re-
guerdalle
dal
basilica;
oltre
confine,
lo
il
e
alto
Sabina,
alla
muro
bel
un
muro
di Santa
ortolano
giardiniere.
di
ma
orto
un
un
di
si schierava
fondo,
delle
strada
parte
un
e
ambizione
appoggiate
da
era
tenuto
vastissimo
non
; dalla
capperi
vecchie
ben
qualche
chiuso
virtù.
di vedere:
orto
L'orto, quadro,
era
della
scenario
ros.
dei
drappello
pini
famosi.
Dalla
e
libero, l'orto, ad
della
il
parte di Roma,
parapetto,
giù,
gradini
d'
e
in
la strada.
Di
il Tevere:
libero
ripe selvagge,
bastava
più
da
muraglie,
da
un'aria
e
regale. Oltre
precipitava
a
qualche ripiano
là dalla
le
con
strada,
sue
belle
che
scampagnone
intimidirgliqueir
a
spettaciolo
erbe, saltellava
coltivati,si riposava
fiorito,raggiungeva
non
sullo
dell'Aventino
d' alberi
liscio
avanzava
terrazza
una
lo scoscio
verde
tutto
affacciarsi
da
città, come
s'
invece,
ultimo
ponte
solitario.
Poiché,
e
la
cupola
e
una
dunque,
bocca
di San
c'era
delle
concertino
dei
Pietro
quella
d'acqua
orgogliosa
l'orto
sue
tutto
era
li davanti
era
gran
passeri
la
dove
pace
parlottava
belle
terrazza
una
e
uova
sera,
qualche
di
e
a
sizione,
dispo-
soltanto
gallina
giornata,
il
concertone
e
il
Il
delle
del
lungo
a
crepuscolo
umida
in
lui
grosso
un
poiché,
alle
volta
chiavistellone
S'
una
bianche.
un
Aveva
innocenti.
infinita
bontà
I rumori
dell'ortolano.
verdure,
fredde
tramonti
contro
fino
grande
e
con
e'
tro,
più, den-
era
quel
sua
era
una
iSnestre, cinta
di
rosaio
i
suoi
fede
rose
i suoi
roba,
strumenti,
con
da
libri,
animanella
grande
giungevano
non
quale
gli
e
forniva
anche
saporite,
fuoco,
mentre
còlte
la
le
di
guazza.
cupola,
all' ultimo
attraverso
le vetrate
pareva
una
strappare
cielo, gonfia del
enorme
gli ormeggi
più potente
sue
all'alba,
occidentale,
e
se
sapienti parole
ma
ghiaccio, lagrimanti
di
lui
a
del cielo
volesse
nel
movesse);
l' incendio
lanterna
che
la
ingenue
tenere
il
come
Nei
nera
cosi
anche
Dio.
le
Il
terra
professore
magnifico
mondo
traverso
a
di
porta
tutta
lavorava,
di
del
quasi mai,
baracchetta
serra
suoi
E
vecchio
una
li tutta
appunti, i
luzzi
non
da
intorno
intorno
i suoi
di
non
cielo
su.
in
specie
nel
pareva
si
la gran
schiamazzante,
accomodato
era
che
terra
chiusa
rifugiarsi li
a
parte:
di
:
che
Roma,
impastato
verdure
quel silenzio,il
venuto
dì
parlava
e
sue
pezzo
215
galleggiare
a
(l'ortolano non
mezzo
una
che
lungo
a
virtù.
le campane
sfaticare, curvo
a
sempre
della
di tutte
campane,
restava
morbo
tutta
tillava
scindella
fiera
mongolper
berarsi
li-
anelito
216
II
che
mai
avesse
di
capace
che
la
di
che
col
creare
dovesse
vecchia
storia
dolore,
una
e
non
specie
di
genio
suo
voleva
creature
simile
una
scomparire,
del
si sentiva
contemplava
e
credere
voleva
virtù.
la
di tenerezza
struggere
non
della
animata
l'uomo
mondo,
morbo
gnificenza,
ma-
dalla
ora,
vita
dell' universo.
Una
provato
aveva
battè
sé
su
negativo
sempre
all'uscio
e
è?
Chi
—
la
aprendo
E
di
Sono
—
—
—
—
—
Lo
un
signore
il
lui:
subito
d'
che
vi
professore,
vecchio
cerca.
sorpreso,
la
voce
sua
pallidissimo.
gli occhi
Tacquero
tempo.
un
e
riconobbe
:
disse, senza
nella
rancore
l'ortolano
negativo)
disse:
c'è
davanti
si vide
il vecchio
Poi
esito
porta.
giovinetto
del
volta,
terza
siero, con
un
sempre
chiese
—
riconobbe
Lo
stesso
gli
e
Professore,
—
la
(nel pomeriggio, per
sera
tutti
lontana
più
inquieti
e
due.
ombra
grave:
morte....
sapevo.
Tutt'e
due:
Lo
so.
Vengo
Oh
non
da
a
occorreva
perdonato
tanto
da
tempo.
chiederle
che
sempre.
perdono.
veniste.
—
Noi
vi
biamo
ab-
n
218
venuto
nella
un
steso
a
ricce
bocca
E
—
l'orto.
per
Dove
questo
benedett'omo
Da
quel
lo
—
pensò.
Entrò
non
c'era.
:
infatti,
scoperse,
foglie
le
tra
d'oro?
mai
ha
le
d'oro?
sera
forte
giganti
e
grasse
ch'erano
coltivatore.
di
catena
questa
lo
broccoli
certi
broccoli:
La
E
sotto, nero,
orgoglio
suo
era
non
chiamò,
dormiva:
l'uomo
dove
giro
dei
Lo
lui?
anche
morto
baracca
Fece
il
sia
Che
—
prima
giorno
si
e
rispose.
voce
nessuna
lavoro:
suo
la verdura.
portargli
a
il
anche
che
rammentò
al
l'ortolano
vide
non
nell' orto, il professore
uscendo
qualche giorno,
Dopo
virtù.
della
morbo
?
seppellì
momento
e
pescate
orologio
questo
ricchezze,
tante
—
in
sospirando.
angolo dell'orto,
un
non
più
seppe
nulla
del
mondo.
L' umanità
agonizzava:
sussulti, trasaliva
lontananza
di
il gran
Passavano
Ma
le buone
brividi
dei
sogno
i mesi
verdure,
dava
della
gli ultimi
in
morte
quell'angolo romito
da
monte
e
ormai
romano
ritornavano
dei
le
una
l'Aventino
del-
presagi.
stagioni.
inselvatichite,s'erano
fatte
Il
amare
aspre,
morbo
il fiele
come
nell'orto, correva
la
con
limpida
dalle
gabbie,
l'orto
Il
di
quelle
E
E
non
ad
di
giorno
E
mattina
a
giorno,
salutare
pel pranzo,
città
alle
Le
più
distesa
grandi
fumo
baccano,
colme
da
le
ad
campane,
chiara
li
sotto)
azzittite.
fuori
Michelangelo,
usciva
far
a
che
strade,
o
la
sul
di
raccolta
nella
sulle
grande
terrazze,
viva.
un'anima
più
più panni stesi,senza
senza
Dalle
finestre
e
padrone.
di terra
le
veniva
e
entravano
nere
speranza.
tutte
si vedeva
di camini.
dolcissimi.
: e
Cosmedin,
s'avvedeva
terrazze,
stretti,densi,
con
quando
sotto, per
finestre,non
cornacchie
gran
li
in
le
belle
così
campanella
il cielo
non
verde.
serenamente:
carne
tutte
d'un
e
più che
erano
e
s'erano
mezzogiorno, quando
rose
ed
di
Maria
s'avvedeva,
non
:
tutto
e
al
mezzo
crescevano
che
accorto
Santa
per
inquieti
rose,
(l'ultima, una
una
chiara
che
fervore
con
s'era
conigli,scappata
aveva
di
schetta
va-
sempre
all'infinito
nutrirsi,non
blocchetti
lavorava,
di
in
baracca
nella
abbondante,
orecchioni
si nutriva
sua
petali, come
una
bocca
bianche
E
buttarsi
a
moltiplicata
per
219
immangiabili. L'acqua,
frenetiche
rose
alla
virtù.
coppia
di
corse
oramai.
intorno
i
Una
s'era
vecchio,
rose,
di
bella
sua
trepidava
frufrù
:
sempre
fresca.
e
della
Le
lasciata
spalancate,
uscivano
strade
lì dal
con
dei
fiume
le
un
gotevere,
Lunnelle
220
II
ultime
alluvioni,erano
intricate
di
al
e
della
morbo
arbusti
ci
d'erba
gelosi si
e
le criniere
con
inselvaggiti, e
i tori
e
cresciute
galoppavano
cavalli
brucavano,
capre
tutte
e
i
vento
virtù.
pecore
scornavano
mugghiando.
La
la
Terra,
uomini
degli
della
sì, ancora,
Ruzzolava,
irta
che
segni
tutti i
feroci
la
via
Terra,
sotto
tutti
i
la
dell'infinito
Terra,
nella
voce
glispazi
per
sul
come
lenco,
sbi-
asse
suo
quelli che
delle
ai
funti
de-
vevano;
sopravviultimi
degli
ossa
di
uomini
gli
testimoniare
di
dì
sulle
cimitero
superbia
orbite
che
fuori
la
fronte, con
spavento.
riposo, per
senza
neppure
e
l'unico
mattina
la
vertigine
della
si ricordava
l'unico
ancóra
puro
all'alba
Dio,
da
segnate
eterne
scomparsa;
degli uomini, perchè
veniva
sola
la
fatti
sepoltura, inseguiti,incalzati,sopraf-
dall'ombra, pazzi
smisurato
ronzava,
innocenti.
cieli,tra
fedele
memoria
senza
Volava
era
croci, di stòle, di cippi, di tutti i
di
biancheggiante
povera
via
colori, pretendevano
la
morti
e
difettosa,frullando
boccia
una
creature
uomini:
con
ma
storia
millenni!,
per
degli
gli spazi,
per
bestie,
delle
parola
la
cui
su
parlato
aveva
ammutolita
Terra
vecchia
tra
a
quell'ariettasincera
vivo
gli uomini,
rinfrescarsi
e
con
la
Il
vista
del
del
cielo
gran
bene,
virtù.
della
morbo
bambino,
dell'amore
221
volontà
la
fratelli,
ai
animosa
dell'amore
alla
verità.
santa
Diceva
il
ancóra,
la
cupola
scarna
mano
gigante,
caligini,
vecchio,
laggiù,
nuvoli
tra
ferma
ma
di
neri
salutare
a
dal
sorgente
zando
al-
mattina,
ogni
a
la
delle
ceruleo
giorno,
Buon-
uccelli:
—
Michelangelo
Fino
tardi:
a
Cosi,
il
!
fino
solo
a
vita
la
che
la
l'aiutava.
Umanità
morta,
Dio
salvare
per
lavorare.
a
luce
della
superstite
lavorava
lavorava,
rientrava
e
—
tendo
permet-
—
all'Umanità.
—
E
già
inoltrato
era
freddi
battevano
rosaio
fioriva,
dell'uomo,
primavera.
tutto
altro
un
forte
l'Aventino;
ricchissimo,
bianco
i
inverno;
e
rose
come
il
ancora
abbracciava
di
venti
la
se
casa
fosse
INDICE
Stravaganza
Uno
studio
di
fotografo
piuttosto
19
bizzarro
»
.
Professore,
Tutt'
altro
Il
che
mio
Le
37
si
dottore,
:
.
spilorceria
»
49
!
»
61
bottone
magnanimo
Quel
75
simpatico
»
orango
figurine
Tutti
i
Peso,
morbo
di
119
buchi
possibili
*
143
temperatura
»
163
letterarii
generi
Spese
89
»
volume,
Dei
Il
no
5
Pag-
autobiografica
»
179
primavera
della
»
virtù
193
»
BEMPORAD
EDIZIONI
PIRANDELLO
LUIGI
II
Mattia
fu
Novelle
Pascal
per
-
-
»
!'
Teatro:
Tutto
Come
MAHIO
PUCCINI
Viva r anarchia
7.50
7.50
7.50
„
-«
prima
d' autore
in 3 atti
di
in
Commedia
-
3 atti
da fare
in
viaggiatore
un
«
6.-—
6.—
6.
„
6.—
»
Commedia
•
.
.
.
.
...
poesia.
.
.
in
Tragedia
-
3 atti
„
—
8.—
»
.,
8.—
4.—
ROVINELLl
Novelle
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Delirio
-
7.—
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Lapace degli angeli
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della
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Novelle, 6^* edizione
3*^ edizione
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9.—
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.,
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SIBILLA
3* edizione
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2^ edizione
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Prose
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varie, 2»
e stando
Momenti
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donna
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edizione
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„
7.50
„
7.
—
„
7.—
6.—
„
8.—
„
7,—
„
8.—
«
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L'Aspirante Incognito
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/
7.50
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O,
„
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