Sae l ute
Territorio
Direttore responsabile
Mariella Crocellà
Redazione
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Gian Paolo Donzelli
Claudio Galanti
Marco Geddes
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Carlo Hanau
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Paolo Sarti
Luigi Tonelli
Alberto Zanobini
Collaboratori
Marco Biocca, Centro Documentazione Regione
Emilia-Romagna
Eva Buiatti, Osservatorio Epidemiologico, Agenzia
Regionale di Sanità della Toscana
Ivan Cavicchi, Università La Sapienza
e di Tor Vergata - Roma
Giuseppe Costa, Epidemiologia - Grugliasco, Torino
Nerina Dirindin, Assessore alla Sanità, Regione Sardegna
Luca Lattuada, Agenzia Regionale della Sanità - Friuli
Pierluigi Morosini, Istituto Superiore di Sanità - Roma
Emanuele Scafato, Istituto Superiore di Sanità - Roma
Comitato Scientifico
Giovanni Berlinguer, Professore Emerito
Facoltà di Scienze - Roma
Giorgio Cosmacini, Centro Italiano di Storia Sanitaria
e Ospitaliera - Reggio Emilia
Silvio Garattini, Istituto Negri - Milano
Donato Greco, Direttore Direzione Generale
della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute
Elio Guzzanti, Docente di Organizzazione Sanitaria Facoltà di Medicina e Chirurgia “A. Gemelli” - Roma
Segreteria di redazione
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Distribuzione
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Questo numero è stato chiuso in redazione
il 15 agosto 2007
163 Rivista bimestrale di politica sociosanitaria fondata da L. Gambassini
Giunta Regionale Toscana
Anno XXVIII - Luglio-Agosto 2007
Sommario
Monografia
Adolescenza e benessere
194 E. Rossi
196
F. Simonelli
206
M. Trinci
213
E. Ziglio, E.J. Llopis, T. Koller
217
M. Giacchi, F. Cavallo
225
M.M. Østergren, V. Barnekow
Interventi e progetti europei
231 A. Clarke, E. Witney
235
P.J. Ruiz Lázaro
241
M. López Narbona,
M. Gónzalez Romero,
P. Gordillo Fernández,
R. García Galan, I. Fuentes Caro
A. Armas Navarro
245
a cura di Annamaria Giannoni, Roberto Leonetti
e Benedetta Rotesi
Adolescence and wellbeing
Presentazione
Foreword
La salute dei bambini e degli adolescenti
Health of the child and adolescent
“Questa casa non è un albergo”
“This house is not a hotel”
La coesione sociale per il benessere mentale
Social cohesion for mental wellbeing
Lo studio HBSC dell’OMS
HBSC study of the WHO
Salute e sviluppo del bambino e
dell’adolescente in una prospettiva europea
Child and adolescent health and
development in a European perspective
European Interventions and Projects
Scozia
Scotland
Madrid
Madrid
Andalusia
Andalusia
Canarie
Canary Islands
Esperienze regionali italiane
250 R. Leonetti, M. Camuffo,
A. Manna
259 E. Fréjaville, A.M. Dalla Vecchia,
F. Ciceri, A. Fioritti
263 M. Piccone Carzana, M.E. Cofano,
R. Longo
269 A. De Angeli
B. Rotesi
Experiences from some Italian Regions
La rete dei servizi
The Services Network for Adolescents
Emilia Romagna
Emilia Romagna
Piemonte
Piedmont
Che cosa significa divertimento?
The desire to have fun
Abbonamenti 2007
Italia
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Estero € 46,48
Fotocomposizione e stampa
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Pagamenti online con carta di credito o PayPal
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194 Territorio
Adolescenza e benessere
Presentazione
N. 163 - 2007
Foreword
Enrico Rossi
Assessore Diritto alla Salute, Regione Toscana
Regional Minister of Right to Health, Tuscany Region, Italy
uesto numero monografico di Salute e Territorio nasce
dalla volontà di fornire uno strumento narrativo che
guidi ed introduca all’evento che avrà luogo dal 4 al 6
ottobre 2007 a Viareggio: il Forum OMS/HBSC1.
Si tratta di una serie di Forum internazionali dedicati ai determinanti socioeconomici che influenzano la salute degli
adolescenti e al ruolo del sistema sanitario nel favorire un’azione intersettoriale volta ad orientare tali determinanti.
La salute degli adolescenti è infatti significativamente determinata da una globalità di fattori sociali, economici e culturali: informazione, educazione, abitazione e nutrizione adeguate, spazi e condizioni che favoriscono il movimento, gruppo dei pari e disuguaglianza di accesso a servizi sanitari di
qualità, possono incidere significativamente sulla salute di
tali soggetti.
Generalmente le azioni volte a migliorare la salute ed il benessere degli adolescenti sono spesso limitate a prevenire
specifici fattori di rischio (fumo, abuso di alcolici, stili di vita
sedentari).
Siamo tuttavia convinti che gli interventi, per essere ancora
più efficaci, dovrebbero focalizzarsi sulle circostanze di vita
degli individui e quindi sui determinanti di salute.
L’analisi dello studio HBSC ha permesso anche alla nostra Regione di aumentare la comprensione di come alcuni contesti
sociali, quali la scuola, la famiglia, la comunità, influenzino
gli stili di vita e la salute degli adolescenti.
Tale studio rientra all’interno del contesto ben più ampio costituito dall’ “Accordo quadro” definito congiuntamente tra
Regione Toscana e OMS e giunto quasi al termine del suo primo quadriennio con risultati decisamente soddisfacenti.
Alla ricerca internazionale HBSC, in Italia partecipano Piemonte, Toscana e Veneto attraverso un questionario che viene somministrato nelle scuole su un campione d’età di
11,13,15 anni. In Toscana ha coinvolto i ragazzi di 240 classi
indagando su numerosi fattori: il contesto familiare (status
sociale ed economico, qualità delle relazioni), il gruppo dei
pari e il contesto scolastico (bullismo compreso), gli stili di
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his monographic issue of Salute e Territorio was created
with the desire to provide a narrative tool that introduces
and explains the event which will take place on 4-5-6 October 2007, in Viareggio: the WHO/HBSC1 Forum.
It involves a series of international forums dedicated to the socio-economic factors which influence the health of adolescents
as well as the role of the health care system in promoting an
interdepartmental action meant to have some bearing on these
factors.
The health of adolescents is in fact significantly influenced by
a host of social, economic and cultural factors: information,
education, adequate habitation and nutrition, areas and conditions which favour exercise, peer groups and inequality of access to quality healthcare. These factors can significantly influence the health of these children.
Generally, the steps taken to improve the health and wellbeing
of adolescents are often limited to preventing specific risk factors, as smoking, alcohol abuse, sedentary lifestyles.
However, we are convinced that these interventions, in order to
be even more effective, should focus on the circumstances of
the life of these individuals and therefore on the determining
factors of their health.
The analysis of the HBSC study has allowed our Region as well
to increase its awareness of how a variety of social settings,
such as school, family and community, influence lifestyles and
health in adolescents.
This study is part of a much larger context set forth by the
“Framework Agreement” negotiated jointly by the Tuscany Region and the WHO. It has nearly reached the end of its first
four-year period with decidedly satisfying results.
The HBSC international survey involved in Italy Regions as
Piedmont, Tuscany and Veneto, where a questionnaire is distributed at school to a select group of children aged 11, 13 and
15 years. In Tuscany, 240 classes of children answered questions regarding various issues: family environment (social and
economic status, quality of relationships), peer groups and
scholastic environment (including the presence of bullies),
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1 HBSC - Health Behaviour in School-Aged Children. Una ricerca
trans-nazionale dell’OMS sugli stili di vita di bambini e adolescenti in
età scolare. L’indagine del 2001/02 ha coinvolto 162.000 adolescenti di
11, 13 e 15 anni in 35 paesi del Nord America e dell’Europa..
1 HBSC - Health Behaviour in School-Aged Children. Multi-national
research conducted by the WHO on the lifestyles of school-aged children and adolescents. The 2001-02 study involved 162,000 adolescents
aged 11, 13 and 15 in 35 countries in North America and Europe.
N. 163 - 2007
vita (abitudini alimentari, movimento e tempo libero), i comportamenti a rischio (fumo, alcol, consumo di sostanze, salute sessuale), e lo stato di salute (percezione di sè, autostima,
immagine corporea).
Il primo di questa serie di Forum, è stato ospitato nel 2006 a
Firenze ed ha avuto come tema “I determinanti socioeconomici che influenzano le sane abitudini alimentari e l’attività fisica fra gli adolescenti” con un focus rivolto al problema dell’obesità tra i giovani.
Il tema individuato per il 2007 dall’OMS è invece: “Social
Cohesion for Mental Wellbeing among Adolescents” (Coesione
sociale per il benessere mentale fra gli adolescenti).
Il Forum di Viareggio si compone di una “Giornata italiana”
che si concentrerà sulla condizione dell’adolescente in rapporto al benessere globale e all’affettività in un’ottica di politiche integrate, con l’intento di costituire un’occasione di
confronto fra varie Regioni italiane su questa tematica.
Mentre il 5-6 ottobre troverà spazio la realtà internazionale
con la partecipazione dei rappresentanti di numerosi Stati
membri della Regione Europea dell’OMS, quali Armenia; Belgio (Fiandre); Finlandia; Germania; Ungheria; Islanda; Irlanda; Italia; Lituania; Repubblica Moldava; Paesi Bassi; Portogallo; Romania; Slovacchia; Slovenia; Spagna (Andalusia, Alcalá de Henares, Isole Canarie); la Ex-Repubblica iugoslava di
Macedonia; il Regno Unito (Inghilterra e Scozia).
L’intento, non soltanto dell’OMS, ma anche della Regione Toscana, è quello di condividere le diverse esperienze, focalizzando l’attenzione su problemi quali le disparità socio-economiche nell’ambito del benessere mentale, la collaborazione
multi-settoriale (coinvolgendo istruzione, sanità, previdenza
sociale e altri settori), il passaggio dalla fase di ricerca alle politiche concrete e il coinvolgimento dei giovani in qualità di
protagonisti nella progettazione e attuazione degli interventi.
Riteniamo opportuno citare, per il grande impegno e la capacità di lavorare in sinergia ad un così importante evento, i partners che, insieme alla Regione Toscana, rendono possibile la
realizzazione del Forum 2007: WHO Regional Office for Europe,
Health Behaviour in School-Aged Children International Network
e WHO Collaborating Centre for Health Promotion Capacity-Building on Child and Adolescent Health (Programma Promozione
della Salute, AOU Meyer, Firenze). Si ringrazia, per il supporto
di carattere organizzativo, la AUSL 12 di Viareggio.
Ci auguriamo pertanto che tale evento costituisca una reale
opportunità di cambiamento e miglioramento della condizione
giovanile nei confronti di una tematica così delicata e multisfaccettata come quella del benessere mentale che richiede,
per sua natura, la partecipazione dialettica di diversi settori,
non solo di quello sanitario, proprio per evitare una medicalizzazione del problema, favorendone invece gli aspetti salutogenici che solo un contesto di politiche integrate può fornire.
Adolescence and wellbeing
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lifestyle (dietary habits, exercise and free time), risky behaviour (smoking, alcohol use, drug use, sexual health), and state
of general health (self awareness, self esteem, body image).
The first edition of this series of Forums was held in Florence in
2006. The theme was “Socioeconomic Determinants of
Healthy Eating Habits and Physical Activity among Adolescents” and was focused mainly on the problem of obesity
among young people.
The theme selected by the WHO for 2007 is: “Social Cohesion
for Mental Wellbeing among Adolescents”.
The Forum in Viareggio consists of a “Giornata italiana” which
will focus on the state of adolescents with regard to overall
wellbeing and relationships. This will be considered from the
standpoint of integrated policies, with the purpose of creating
an opportunity for comparison among the various Italian Regions with regard to this subject.
On 5-6 October will be dedicated to international interests and
involve the participation of numerous member countries from
the WHO European Region, including Armenia, Belgium (Flanders), Finland, Germany, Hungary, Iceland, Ireland, Italy,
Lithuania, Moldavia, the Netherlands, Portugal, Romania, Slovakia, Slovenia, Spain (Andalusia, Alcalá de Henares, Canary
Islands), the former Yugoslav Republic of Macedonia, and the
United Kingdom (England and Scotland).
The objective, not only of the WHO but also of the Tuscany Region, is that of sharing various experiences while focusing special attention on problems such as the socio-economic inequalities connected to mental wellbeing, multi-departmental collaboration (involving instruction, healthcare, social services
and other areas), the passage from the research phase to concrete policies, and the involvement of young people firsthand
in the planning and actuation of the programs.
We would like to recognize our partners who, together with the
Tuscany Region, due to their vast efforts and their ability to
work together for such an important event, helped make the
2007 Forum possible: the WHO Regional Office for Europe, the
Health Behaviour in School-Aged Children International Network and the WHO Collaborating Centre for Health Promotion
Capacity-Building on Child and Adolescent Health (Health Promotion Program, Meyer Children’s Hospital, Firenze, Italy). We
would also like to thank AUSL 12 (Local Health Unit 12) of
Viareggio for their help in organizing this event.
In conclusion, we hope that this event provides a real opportunity for change and improvement of the state of young people
with regard to such a delicate and multi-faceted subject such as
that of mental health. A subject which requires, due to its very
nature, the dialectical participation of various departments and
not just that of the healthcare sector, in order to avoid “medicalizing” the problem but rather to favour the healthy aspects
that only a context of integrated policies can provide.
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Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
La salute dei
bambini e degli
adolescenti
Health of the child
and adolescent
L’approccio dei determinanti culturali
e i riferimenti strategici internazionali
The approach of the cultural determinants
of the International strategic references
Fabrizio Simonelli
Responsabile del Programma Promozione della salute, Azienda Ospedaliero-Universitaria ‘A. Meyer’, Firenze
Direttore del WHO Collaborating Centre for Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health, Firenze
Head of the Health Promotion Program, A. Meyer University Childrens’ Hospital, Firenze
Director, WHO Collaborating Centre for Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health, Firenze
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Nuovi quadri teorici e scientifici per le giovani generazioni
Il secolo scorso ci ha fornito uno straordinario patrimonio di
riferimenti filosofici, scientifici, ideologici con i quali le giovani generazioni potranno meglio interpretare la realtà e il
proprio modo di porsi sulla scena della vita.
In particolare, alcuni dei più recenti filoni del movimento culturale e scientifico – fra i quali il Cognitivismo, la Teoria generale dei sistemi, la Teoria dell’informazione, il Costruttivismo,
la Teoria di Santiago della cognizione, per citarne solo alcuni,
hanno messo a fuoco non solo quadri concettuali e conoscenze completamente nuove ma anche e soprattutto interessanti
tentativi di riformulare le stesse strategie di pensiero (basti
pensare per esempio ai principi del pensiero sistemico o alle
New theoretical and scientific contexts for younger generations
The 20th century is a fountain of philosophical, scientific and
ideological references that the younger generations can draw
on to better interpret reality and their position in life.
Several main trends in the cultural and scientific movement –
notably Cognitivism, the General theory of systems, the Information Theory, Constructivism, Santiago’s Cognition Theory, to
mention but a few – have led, in particular, to the development of brand new concepts and knowledge, but also, and
above all, interesting attempts at reformulating the same
thought strategies (for instance, the principles of systematic
thought or non-linear logics evolved from chaotic systems).
o scenario entro il quale è possibile ripensare le dinamiche di salute dell’infanzia e dell’adolescenza e i rapporti
fra le generazioni è oggi reso estremamente interessante
dalla concomitante disponibilità di innovativi quadri teoricoscientifici di riferimento, di paradigmi olistici della salute, e
infine di approcci globali per le politiche del settore.
In particolare, stanno emergendo alcuni elementi di particolare rilevanza che possono aprire nuove prospettive di comprensione e di azione a favore della salute infantile: l’approccio dei
determinanti culturali della salute e alcune specifiche strategie formulate da Organismi internazionali stanno ridefinendo
il quadro generale di riferimento sia teorico che pratico.
Questo articolo riporta alcune riflessioni in progress sul tema
dei determinanti culturali di salute di bambini e adolescenti e
– in sintesi – una Strategia di riferimento, che testimonia l’evoluzione dello scenario.
he context in which to re-assess trends in the health of
the child and adolescent and relations between the generations is currently of extreme interest, due to availability
of innovative theoretical-scientific points of reference, holistic
health paradigms and, lastly, global approaches of policies in
the sector.
We are currently witnessing the emergence of particularly important elements creating new prospects for understanding
and acting upon the health of the child: an approach for assessing cultural factors that determine health, and several specific strategies formulated by international organizations are
reshaping the general picture on both a theoretical and practical level.
This article discusses several current reflections on the subject
of cultural factors that determine the health of children and
adolescents and proposes, in brief, a reference strategy that
takes evolution of the scenario into account.
N. 163 - 2007
Adolescence and wellbeing
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logiche di tipo non-lineare derivanti dai sistemi caotici).
Questo auspicato ricorso a nuove “categorie di pensiero” può
costituire una impresa difficile per chi è adulto o anziano, ed
è certamente più assimilabile dalle nuove generazioni, che infatti stanno dando prova di modalità (soprattutto tecnologiche) di apprendimento, anche sorprendenti.
Sono quindi l’infanzia e l’adolescenza le fasce di età verso le
quali va rivolta una attenzione particolare per capire quanto
le scoperte di queste recenti teorie possano effettivamente
avere un riscontro e quanto possano influire sul benessere
delle persone.
Il recente passato ci offre nuove ottiche con le quali porci a
fronte delle opportunità e dei bisogni: fino a che punto esse
siano praticabili dipende dalla nostra capacità di trasformare
i progressi acquisiti in “politiche” e azioni di crescita culturale, di sviluppo sostenibile, di convivenza civile, di ”salute comunitaria”, intendendo con questo termine la piena e rispettosa espressione del potenziale umano individuale nelle relazioni sociali, sia sincronicamente nell’ambito dei rispettivi sistemi sociali di appartenenza che, diacronicamente, in senso
intergenerazionale.
This hoped for recourse to new “categories of thought” may be
difficult for the adult or elderly population but is certainly
more assimilable to the new generations, who are in fact
adopting methods (technological ones in particular) for learning about them, often to an astonishing extent.
Childhood and adolescence are therefore the age groups that
should be analyzed to understand the degree to which the discovery of these recent theories can be effectively applied and to
what extent they affect peoples’ wellbeing.
The recent past therefore offers us new perspectives on how to
deal with opportunities and needs: their scope depends on our
capacity to transform progress achieved by policies and actions
into cultural growth, sustainable development, harmonious social relations and “community health”. By the latter term we
mean the full and respectful expression of individual human
potential in social relations, synchronously speaking within
the respective social systems one belongs to and, diachronically speaking, in an inter-generational manner.
Nuovi paradigmi di riferimento per la salute
I paradigmi della salute sono strettamente legati ai contesti
antropologico-culturali entro i quali nascono, si consolidano,
evolvono e raggiungono l’obsolescenza. Non è facile individuare una chiave di lettura per descriverli, compararli e capirne la portata, ma alcuni criteri consentono di riconoscerne
tratti comuni e differenze tipologiche.
Così possiamo distinguere e comparare il paradigma bio-medico della salute – basato sulla malattia e sul ruolo della Medicina – con il paradigma bio-psico-sociale – centrato sul paziente e sulla interdisciplinarietà delle azioni rivolte alla sua
salute –, e, ancora, con il più recente paradigma della promozione della salute – fondato su una visione salutogenica della
persona e della comunità e sulla molteplicità dei determinanti (eco-socio-economici ed ambientali).
New health paradigms of reference
Health paradigms are tightly related to the anthropologicalcultural contexts in which they form, consolidate, evolve and
reach obsolescence. It is not easy to define a precise method
for describing, comparing and understanding them, but certain criteria can be used to recognize common traits and typological differences.
We can therefore distinguish and compare the bio-medical
health paradigm – based on illness and the role of medicine –
with the bio-psycho-social paradigm – centred around the patient and interdisciplinarity of actions relating to his health –
and, also, with the more recent paradigm of health promotion
– based on a health-conscious view of the person and community, and on the multiplicity of determining factors (eco-socioeconomical and environmental).
I determinanti culturali di salute
Nel quadro del paradigma della promozione della salute occorre fornire maggiore attenzione al tema dei determinanti culturali di salute, che trova un ambito di ricerca privilegiato nelle problematiche dell’infanzia ed adolescenza per ragioni legate al ruolo di trasmissione culturale intergenerazionale che la
società deve assolvere per mantenere la propria esistenza.
Stanti le note difficoltà a definire il termine “cultura” non è
facile accostare e definire i determinanti culturali di salute,
ma – almeno in linea generale – possiamo ragionevolmente
individuare fra questi (senza volerne stabilire un ordine di
importanza):
– gli orientamenti filosofici;
Cultural factors that determine health
As far as the health promotion paradigm is concerned, we need
to focus more on the theme of cultural factors that determine
health, most especially on childhood and adolescent problems
relating to the inter-generational transmission of culture essential to the evolution of society.
The term “culture” is notoriously difficult to define, making it
difficult to pinpoint and define the cultural factors that determine health, although it is not unreasonable to consider the
following ones, if only in general terms (and in no particular
order):
– Philosophical orientations
– Ethical principles
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198 Territorio
Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
– i principi etici;
– le fedi religiose;
– le ideologie politiche;
– le conoscenze scientifiche;
– le norme giuridiche;
– le espressioni artistiche;
– la tradizione e i costumi;
– le prassi comunicative.
Quanto e come i fattori culturali incidono sulla salute dei ragazzi?
Non è facile rispondere, ma è ormai una domanda ineludibile
per definire meglio le politiche pubbliche di tutela e promozione della loro salute.
Un modo per affrontare questo tema può derivare dal concetto di rappresentazione sociale, in quanto sembra costituire
una formidabile sintesi dei determinanti culturali.
– Religious beliefs
– Political ideologies
– Scientific knowledge
– Judicial standards
– Artistic expressions
– Traditions and customs
– Communicative praxes
How do cultural factors affect the health of our children, and
to what extent?
There is no simple answer, but the question is unavoidably
posed in an attempt to better define public policies for protecting and promoting the child’s health.
The subject could however be tackled by analyzing the concept
of social representation, as it comprises what could be termed
a list of determining cultural factors.
Le rappresentazioni sociali ed i costrutti personali
Le prospettive aperte dai nuovi approcci scientifici dimostrano che i modi di sentire e guardare la realtà, il mondo, la vita,
l’esistenza e i problemi quotidiani appartengono ai loro “osservatori”, dipendendo in larga parte dai loro sistemi percettivi e rappresentazionali. Non solo: non è più possibile mantenere la pretesa di pensare di poter rappresentare “il” mondo
come realtà oggettiva, ma piuttosto di generare – attraverso
la nostra intelligenza – “un” mondo, il proprio, fra i diversi
possibili.
È una visione esistenzialistica nuova che ridefinisce il ruolo
della persona, della comunità e che fornisce risalto alle età
infantile e adolescenziale perché mentalmente più aperte ed
adatte a rappresentare e generare “i” mondi. E – a ben guardare – è anche una visione rifondante valori di libertà e responsabilità personali e sociali.
La Teoria delle rappresentazioni sociali nasce con la necessità
di integrare gli studi dei processi cognitivi individuali con gli
studi sociologici, ponendo attenzione ai condizionamenti dell’ambiente sociale sui processi intra-soggettivi. Il termine rappresentazione sociale viene proposto nel 1961 da Moscovici e
poi a lungo analizzato e arricchito. Si può comunque ricavarne
che le principali funzioni delle rappresentazioni sociali sono
costituite dalla convenzionalizzazione di oggetti, ruoli sociali,
eventi e dalla loro prescrittività, cioè la forza con la quale impongono condizionamenti psicologici e atteggiamenti mentali.
Ad esempio – una rappresentazione sociale del bambino come
“piccolo consumatore”, soprattutto se rafforzata dalle “adulte” logiche industriali e amplificata da una azione compiacente dei mass media, non può che favorire l’adozione di stili
di vita consumistici nei bambini e negli adolescenti.
Viceversa – una rappresentazione sociale consolidata nell’infanzia su una immagine di “bullo deviante” o, all’opposto, di
“giovane solidale” può portare la società adulta ad intraprendere misure sociali bilancianti.
Social representations and personal interpretations
The prospects of new scientific approaches demonstrate that
the way we confront and perceive reality, the world, life, existence and daily problems depends on the individual observer
and largely on his perceptive and representational systems.
And more besides: we can no longer pretend that the world can
be perceived as an objective reality; rather, we use our intelligence to create one of many “personal” worlds.
This is a new existentialist vision redefining the role of the person and community, lending importance to childhood and adolescence as those are the ages when we are most open and able
to represent and create those “many” worlds. More specifically, this vision can also be seen to re-state values of freedom
and of personal and social responsibilities.
The Theory of Social Representations evolved from the need to
integrate studies of individual cognitive processes with sociological studies, focusing attention on conditioning effects of
the social environment on intra-subjective processes. The term
“social representation” was coined in 1961 by Moscovici and
has since been analyzed and developed at length. We can
therefore state that the main functions of social representations include the specification of objectives, social roles, events
and their prescriptiveness, i.e. the degree to which they affect
psychological and mental conduct.
For example, the social representation of a boy as a “young
consumer” will encourage children and adolescents to adopt
certain styles of consumer life, especially when reinforced by
“adult” industrial logics and obligingly conveyed by mass
media.
On the other hand, a social representation consolidated during
childhood on an image of a “deviant tough guy” or, at the other extreme, a “do-gooder”, can lead the adult society to take
balancing social measures.
The importance attributed to adoption of social and political
institutional measures based on social phenomena that arise
N. 163 - 2007
Adolescence and wellbeing
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L’importanza della adozione di misure sociali e politiche istituzionali derivate da fenomeni sociali emergenti nell’infanzia
e – soprattutto – nell’adolescenza è ancor maggiore se si pensa
poi al contributo apportato da parte del Costruttivismo. Kelly
in particolare ha delineato il concetto di “costrutto personale”
da un lato differenziandolo da quello di rapprentazione sociale, in quanto processo individuale, ma dall’altro riconoscendone le analogie in quanto pur sempre processo cognitivo.
L’elemento di novità introdotto da Kelly, di particolare importanza anche per la politica, è che i costrutti costituiscono
non solo una rappresentazione personale dell’universo (e
quindi un esercizio cognitivo), ma anche una anticipazione
astratta degli eventi da sottoporre a verifica da mettere alla
prova. È – in sostanza – un veicolo per l’azione, che attiva motivazioni, comportamenti, modalità di relazione.
Se si pensa alle rappresentazioni sociali non soltanto come
meccanismi cognitivi ma come veri e e propri “trampolini di
lancio” delle nostre decisioni, dei nostri comportamenti, delle
nostre relazioni sociali, allora è facile capirne il ruolo strategico per facilitare l’adozione di stili di vita sani.
Diventa dunque importante individuare le rappresentazioni
sociali “trainanti” attraverso le quali i ragazzi anticipano e
costruiscono i loro mondi, e soprattutto capire come queste si
formano, interagiscono, si consolidano e si sfaldano e quanto
siano influenzate dalle più consolidate rappresentazioni costruite dagli adulti e dagli anziani. In questa dinamica psicosociale – giocata fra esigenze di innovazione culturale da un
lato e di consolidamento della tradizione sociale dall’altro – si
ritrovano molte delle ragioni del cosiddetto “conflitto intergenerazionale” ed anche molte delle ragioni dei conflitti socio-culturali in corso.
Cosa può voler dire costruire, facilitare e diffondere una rappresentazione sociale del neonato, del bambino e dell’adolescente come “cittadino del mondo”?
during childhood and – above all – adolescence is even greater
if you consider the contribution of Constructivism. Kelly, in
particular, devised the concept of “personal meaning”, comparing it with the concept of social representation as an individual process, while also recognizing its analogies as a cognitive process.
The novelty introduced by Kelly, also of particular importance
to politics, is that meanings not only constitute a personal representation of the universe (and therefore a cognitive process),
but also an abstract anticipation of events to be put to the
test. It is, essentially, a vehicle for action that activates motives, behaviour and how we relate to others.
By viewing social representations as not only cognitive mechanisms but also real “launching pads” that determine our decisions, conduct and social relations, it becomes easier to understand the strategic role they play in facilitating the adoption of
healthy life styles.
It is therefore important to define the “driving” social representations that determine how young people anticipate and
devise their own worlds and, above all, to understand how they
are formed, how they interact, consolidate and divide, and to
what extent they are influenced by the more consolidated representations formed by adults and the elderly. Many reasons
for the so-called “intergenerational conflict” and many other
reasons for current socio-cultural conflicts are discovered in
this particular psycho-social context – which is a play between
the needs for cultural innovation on the one hand, and consolidation of social tradition on the other.
What does it mean to create, enable and diffuse a social representation of the newborn, the child and adolescent as a “citizen of the world”?
Nuovi scenari per le politiche di salute per l’infanzia e
l’adolescenza
I progressi scientifici, la sensibilità delle istituzioni deputate,
l’emergere di nuove coscienze e movimenti sociali hanno di fatto determinato una crescente attenzione al tema della salute
dell’infanzia e dell’adolescenza. Lo testimoniano l’attività di
Organismi internazionali, alcuni significativi Piani nazionali e
regionali per la salute espressamente orientati a queste fasce
di età, gli studi di Centri di studio e ricerca sulla famiglia e l’infanzia, la cooperazione internazionale, i case studies presentati
nelle Conferenze scientifiche e programmatiche e così via.
Nel contesto internazionale ed europeo non sembrano tuttavia essere molti gli Studi internazionali specificatamente
orientati al rapporto fra determinanti culturali e salute dei
bambini e degli adolescenti, ma ve ne sono alcuni che possono avere un peso rilevante per la formulazione di “politiche
sensibili” a questo tema.
New scenarios for health policies aimed at the child and
adolescent
Scientific progress, sensitivity of appointed institutions, growing awareness and new social movements have naturally
drawn greater attention to the health of children and adolescents. This has been highlighted by the work of international
organizations, several important domestic and regional health
plans expressly targeting these age groups, studies into families and childhood by Study and Research centres, international cooperation, case studies presented at science and program
conferences and more besides.
There do not appear to be many international studies in Europe and overseas that focus specifically on the relation between cultural factors and the health of children and adolescents, however there are a few studies that could be of key importance to the formulation of policies relating to the subject.
The studies include research by UNICEF’s Innocenti Research
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Fra questi, alcune ricerche prodotte dall’Innocenti Research
Centre dell’UNICEF su alcune tematiche particolarmente critiche ed a forte connessione con i determinanti culturali, quali
l’allattamento al seno, la violenza e abuso sessuale, lo sfruttamento minorile, la promozione della partecipazione.
Ancora, lo Studio supportato dall’Ufficio europeo dell’OMS
“Health Behaviour School-aged Children” (HBSC), indaga presso adolescenti dell’Europa e del Nord America la percezione
dello stato di salute e dei comportamenti correlati, consentendo di mettere a fuoco e comparare analogie e differenze
fra Paesi diversi ed evidenziando così l’influenza di variabili
culturali.
Questi studi forniscono evidenze scientifiche e testimonianze
concrete su come fenomeni sociali correlati a determinanti
culturali di salute evolvono e richiedono iniziative a livello
strategico ed operativo.
È anche su queste evidenze che l’Ufficio europeo dell’OMS ha
recentemente adottato una Strategia per la salute e lo sviluppo del bambino e dell’adolescente, di cui si fornisce di seguito
una sintetica presentazione, sperando che possa sollecitare
l’interesse alla lettura integrale del testo.
Centre into particular areas of critical interest strongly connected to determining cultural factors, such as breast-feeding,
violence and sexual abuse, juvenile exploitation and promotion of participation.
Another study was commissioned by the WHO European Office,
entitled “Health Behaviour School-aged Children” (HBSC), interviewing adolescents in Europe and North America on how
they perceive health and related behaviour. Analogies and differences between different countries were then defined and
compared, highlighting the influence of cultural variables.
These studies provide scientific evidence and concrete proof of
how social phenomena relating to health determining cultural
factors evolve and demand strategic and operational initiatives.
Acting on this proof, WHO’s European Office recently adopted a
strategy for the health and development of the child and adolescent, an overview of which is given below, which we hope
will encourage you to read on.
La Strategia europea per la salute e lo sviluppo del bambino e dell’adolescente dell’OMS
“I bambini sono un investimento per la società del domani. La
loro salute ed il modo in cui li alleviamo nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta inciderà sulla prosperità e stabilità
dei Paesi nella Regione europea nei prossimi dieci anni”.
È con queste parole che si apre l’introduzione alla Strategia
europea sottolineando subito dopo che le ragioni per investire nei bambini e gli adolescenti sono tre:
– Abbiamo un obbligo legale e morale di proteggere i diritti
dei bambini e degli adolescenti come rappresentati nella
Convenzione sui diritti del bambino.
– Un tale investimento formerà una società più sana negli
anni a venire, portando di conseguenza benefici individuali e sociali e contribuendo a raggiungere i Millennium Development Goals dichiarati dall’ONU.
– Un tale investimento promuoverà lo sviluppo economico e
la sostenibilità, poiché gli interventi saranno indirizzati
verso gli stadi più appropriati nello sviluppo del bambino.
Questo approccio ispirato alle fasi del ciclo di vita (life
course approach) condurrà all’uso più efficace e più efficiente delle risorse.
Concrete proof: the World Health Organization’s European
Strategy for the health and development of the child and
adolescent
“Our children are an investment in the future of society.
Their health and the way we raise them from adolescence to
adulthood will determine the prosperity and stability of European countries for the next decade”.
The European Strategy was introduced by these very words, followed by emphasis on three reasons for investing in the child
and adolescent:
– We have a legal and moral obligation to protect the rights of
the child and adolescent, as represented by the Convention
on the Rights of the Child.
– The investment will help ensure a healthier society in the
years to come, thereby developing individual and social benefits to help attain the Millennium Development Goals declared by the UN.
– The investment will promote economic development and
sustainability, as interventions will focus on the key stages
of a child’s development. This approach is inspired by the
life course approach and will result in a more effective and
efficient use of resources.
Le Aree prioritarie d’azione
Sono sette le Aree prioritarie d’azione che l’Ufficio europeo
dell’OMS individua:
La salute del neonato e quella materna. La salute e lo sviluppo
del bambino sono strettamente collegati alla salute della madre, al suo stato nutrizionale e alla cura della salute in età fer-
Priority areas for action
Strategic directions for improving the health and development of children and adolescents sets forth seven priorities for
WHO’s global work in child and adolescent health. Two of these
relate to specific stages in the life-course, namely maternal
and newborn health, and adolescent health. Maternal health
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tile che ella riceve.La cura prenatale come pure la cura al momento della nascita e durante la prima settimana di vita, è decisiva per lo sviluppo ottimale dall’infanzia all’adolescenza, e
all’età adulta. Sebbene le madri ed i neonati godano di standard di cura molto alti in molti Paesi della Regione europea,
molto deve essere ancora fatto per migliorare la cura della salute delle madri e dei bambini nei Paesi più poveri della Regione, come pure nei gruppi più vulnerabili nei Paesi più ricchi.
Nutrizione. Una buona alimentazione è fondamentale per uno
sviluppo sano. Una scarsa nutrizione porta alla malattia e la
malattia causa un ulteriore peggioramento dello stato nutrizionale. Gli effetti della malnutrizione sono limitati primariamente a neonati e bambini nei Paesi più poveri e la conseguenza principale è l’arresto dello sviluppo: una riduzione
cronica in altezza rispetto all’età. Le diete non sane sono una
preoccupazione crescente in quasi tutti i Paesi. Queste possono condurre all’obesità in bambini di età scolare ed aumentano il rischio delle malattie del sistema cardiovascolare e di altri sistemi durante il corso della vita. La crescente epidemia
di obesità è uno dei problemi di salute emergenti che destano
più preoccupazione in molti Paesi europei.
Le malattie trasmissibili. Le infezioni respiratorie acute, la
diarrea e la tubercolosi sono tutte cause di morte e malattia
nell’infanzia largamente prevedibili e curabili. Tuttavia rappresentano ancora importanti cause di mortalità in molti Paesi
della Regione. Le malattie che possono essere prevenute con il
vaccino sono in genere ben controllate ma la copertura del
vaccino per alcune, in particolar modo il morbillo, è ancora
inadeguato in molti Paesi, incluso l’Europa occidentale. Le malattie trasmesse sessualmente (MST) sono in aumento in molti
Stati membri. L’incidenza in aumento e la prevalenza dell’HIV
è una causa di preoccupazione. La parte più orientale della Regione sta affrontando l’epidemia HIV più rapidamente in crescita nel mondo, dovuta per la maggior parte all’uso di droghe
iniettate. Sebbene i giovani maschi siano ancora i più colpiti,
il numero di donne affette da HIV è in aumento, e la trasmissione dalla madre al bambino sta aumentando come conseguenza di questo fenomeno. Prevenire i casi pediatrici è sempre meno costoso che curare i bambini affetti da HIV/AIDS.
Lesioni e violenza. Spesso il risultato di una combinazione di
più fattori ambientali – particolarmente nei gruppi vulnerabili
–, lesioni e violenza rappresentano un importante fardello sulla salute del bambino e dell’adolescente in quasi tutti i Paesi
della Regione. Le lesioni ricevute nell’infanzia e nell’adolescenza portano un alto rischio di conseguenze fisiche a lungo
termine, come pure un danno psico-sociale. Il peso dei traumi
riportati sulla strada e della violenza domestica è particolarmente elevato ma troppo poco viene fatto attraverso la gestione di una prevenzione efficace e attraverso la riabilitazione.
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and that of the young infant will of course have an impact on
the future well-being of the developing child. Similarly, adolescent health and development will lay the foundations for
health in later life and contribute to the health status of the
next generation. The remaining five priority areas are crosscutting themes that influence health and development at all
stages of the life cycle. Although intended to provide direction
for WHO itself, these priorities reflect existing as well as emerging threats in all Member States.
WHO’s seven priority areas for action in the European context
are outlined below.
Maternal and newborn health. The health and development of
the child is inextricably linked with the health of the mother,
her nutritional status and the reproductive health care she receives. Antenatal care, as well as care at birth and during the
first week of life, is crucial for optimal development from infancy into adolescence and adult life. Although mothers and
newborns enjoy very high standards of care in many countries
of the European Region, much is yet to be done to improve
health care for mothers and babies in the poorest countries of
the Region, as well as the most vulnerable groups in the richer
countries.
Nutrition. Good nutrition is fundamental for healthy development. Poor nutrition leads to illhealth, and ill-health causes a
further deterioration in nutritional status. The effects of malnutrition are limited primarily to infants and young children
in the poorest countries and the main manifestation is stunting: a chronic reduction in height for age. Unhealthy diets are
an increasing concern in almost all European countries. They
can lead to obesity in school-aged children and increase the
risk of cardiovascular and other system diseases later in life.
The growing obesity epidemic is one of the most worrying
emerging health concerns in many European countries.
Communicable diseases. Acute respiratory infections, diarrhoea and tuberculosis are all largely preventable and curable
causes of death and ill-health in childhood. Nevertheless, they
still represent important causes of mortality in several countries of the Region. Vaccine-preventable diseases are generally
well controlled, but vaccination coverage for some, particularly
measles, is still inadequate in many countries, including in
western Europe. Sexually transmitted infections (STIs) are increasing in many Member States. The growing incidence and
prevalence of HIV is a cause for concern. The eastern part of
the Region is facing the most rapidly increasing HIV epidemic
in the world, mostly due to injected drug use. Although young
men are still more affected, the number of HIV-infected women
is growing, and mother-to-child transmission is steadily rising
as a consequence. Preventing paediatric cases is far less costly
than caring for children with HIV/AIDS.
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Ambiente fisico. I bambini sono spesso particolarmente sensibili, e maggiormente esposti ad una mancanza di adeguate
forniture di acqua pulita, a carenza di igiene e interventi di
sanitarizzazione, all’inquinamento esterno ed interno e ad
una varietà di agenti chimici. Le donne in età fertile sono anche sensibili a certi agenti chimici e fisici.Gli Stati membri si
sono recentemente impegnati a prendere provvedimenti in
questa area attraverso l’adozione del Piano d’azione per la salute e l’ambiente dei bambini in Europa (Children’s Environment and Health Action Plan for Europe- CEHAPE), il quale necessita attualmente di essere implementato.
La salute dell’adolescente. L’adolescenza è l’età dei comportamenti esplorativi e qualche volta rischiosi. Durante la fase
dello sviluppo, gli stili di vita che vengono adottati possono
riportare conseguenze sulla salute per tutto il resto della vita. Pochi Paesi hanno adottato strategie che trattano globalmente della salute dell’adolescente e che forniscono servizi
che si occupano della salute dei giovani. Gli adolescenti sono
spesso visti come un problema. Dovrebbero essere visti come
una risorsa per risolvere i problemi e contribuire alla loro propria salute. Nel fare ciò contribuiranno anche alla salute delle
future generazioni.
Sviluppo psico-sociale e salute mentale. Tradizionalmente l’attenzione alla salute si è sempre più concentrata sulla salute
fisica, nonostante chiari segni di problemi di salute psico-sociali e mentali. Questa è un’area d’interesse in aumento in
tutta Europa. Il benessere psico-sociale in tutto l’arco della
vita beneficierà di un primo investimento nello sviluppo del
bambino e dell’adolescente, ma molto poco viene attualmente
fatto, a parte qualche programma pilota di supporto alle competenze genitoriali concepito per migliorare le prospettive
psicologiche delle nostre giovani generazioni. I problemi di
salute mentale nell’adolescente sono spesso associati con
l’aggressività, la violenza o l’auto-lesionismo. Il suicidio è responsabile di molte centinaia di morti ogni anno ed è spesso
associato con la depressione. Fra i giovani, le malattie depressive sono frequentemente da associare ad una scarsa educazione, ad un comportamento antisociale, ad abuso di droga ed
alcool, e a gravi disordini alimentari.
Le Linee-guida per gli Stati membri
Promuovere equità nella salute del bambino e dell’adolescente
I Paesi con il grado più alto d’ineguaglianza sociale sono invariabilmente quelli con le ineguaglianze di salute più evidenti
fra ricchi e poveri. L’efficace azione sulle ineguaglianze di salute richiede una combinazione di politiche a favore dei poveri in tutti i settori. Comunque, le politiche finanziarie del
settore sanitario e la fornitura di servizi sanitari di qualità
possono avere un ruolo importante nel controbilanciare gli
effetti dell’ineguaglianza sociale. Gli investimenti fatti du-
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Injuries and violence. Often the result of a combination of
multiple environmental factors, particularly in vulnerable
groups, injuries and violence represent an important burden
on child and adolescent health in almost all countries of the
Region. Injuries in childhood and adolescence carry a high risk
of long-term physical consequences, as well as psychosocial
damage. The burden of road injuries and of domestic violence
is particularly high, but too little is done by way of effective
prevention management and rehabilitation.
Physical environment. Children are often particularly susceptible as well as more exposed to a lack of adequate supplies of
clean water, hygiene and sanitation, to indoor and outdoor air
pollution and to a variety of chemical and physical agents.
Women of reproductive age are also uniquely susceptible to
certain physical and chemical agents. Member States have recently committed themselves to taking action in this area
through the adoption of the Children’s Environment and Health
Action Plan for Europe, which now needs to be implemented.
Adolescent health. Adolescence is the age of exploratory,
sometimes risky, behaviours. During this developmental stage,
lifestyles are established that may affect health for the entire
life. Few countries have adopted strategies that deal comprehensively with adolescent health and provide youth-friendly
health services. Adolescents are still often viewed as a problem. They should be viewed as a resource to solve problems and
contribute to their own health. In so doing, they will also be
contributing to the health of future generations.
Psychosocial development and mental health. Attention to
health has traditionally focused on physical health, despite
clear signs of increasing psychosocial and mental ill-health.
This is a growing area of concern all over Europe. Psychological
well-being throughout the life-course will benefit from an early
investment in child and adolescent development, but very little
is currently done, other than a few pioneering programmes to
support parenting skills designed to improve the psychological
prospects of our young generations. Mental health problems in
adolescence are often associated with aggression, violence or
self-harm. Suicide accounts for many thousands of deaths each
year and is frequently associated with depression. Among
young people, depressive illness is often linked to poor educational attainment, antisocial behaviour, alcohol or drug abuse,
and severe eating disorders. Its prevalence appears to be increasing.
Promoting equity in child and adolescent health
Countries with the greatest degree of social inequality are invariably those with the greatest inequalities in health between
rich and poor. Effective action on inequities in health requires
a combination of pro-poor policies in all sectors. However,
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rante la gravidanza, alla nascita e durante il periodo neonatale hanno il più grande potenziale per ridurre le ineguaglianze nello stato di salute. Dare priorità alla salute delle
mamme e dei neonati può portare un contributo-chiave fondamentale nello spezzare il ciclo malattia-povertà.
Rafforzare l’informazione per i processi decisionali
Tutta la pianificazione, l’offerta di servizi, ed il monitoraggio
di politiche e interventi dovrebbero essere basati su informazioni attendibili e sicure. Senza tali dati, c’è inevitabilmente
una mancanza delle informazioni necessarie per costruire la
strada verso una migliore salute del bambino e dell’adolescente. Vi è la necessità di una buona informazione a livello locale
per determinare il punto d’inizio degli interventi, per pianificare la direzione migliore e più efficiente sotto il profilo dei
costi, per monitorare i progressi fatti lungo il percorso, e per
dimostrare quando l’obiettivo viene raggiunto. Comunque,
nonostante si viva in un’era caratterizzata da una tecnologia
dell’informazione sempre più sofisticata, i dati sulla salute del
bambino e dell’adolescente sono sorprendentemente difficili
da ottenere, ed i dati esistenti al momento sulla salute del
bambino sono spesso incompleti, inesatti o inaccurati. I metodi, le definizioni ed i calcoli utilizzati variano notevolmente
da Paese a Paese, aggiungendosi alla complessità di una analisi comparativa significativa.Un approccio globale e standardizzato non solo aumenterebbe le certezze dei policy-makers,
ma aiuterebbe il rafforzamento di azioni evidence-based volte
a supportare la salute del bambino e dell’adolescente.
Stimolare azioni e collaborazioni concertate tra settori
Il punto iniziale dell’azione deve essere la condivisione fra
tutti i settori del governo e della società della necessità di un
approccio integrato per lo sviluppo e la salute del bambino e
dell’adolescente; approccio compreso in una strategia nazionale globale che indirizzi le priorità. Tale strategia, approvata
dal Governo e dal Parlamento, può offrire una direzione chiara per la salute della nazione e chiarire i contributi che devono essere apportati dai diversi settori economici e sociali. Per
sviluppare la strategia, il consolidamento di un corpo intersettoriale che includa i Ministeri-chiave, le Agenzie, le Ong e
le Organizzazioni professionali assicurerà ad assicurare una
comune assunzione delle priorità, dei piani e del monitoraggio. La salute è una tematica che ha più sfaccettature, spesso
determinate da fattori che vanno oltre l’immediato campo del
settore sanitario. Sebbene il settore sanitario abbia un ruolo
centrale sia nella fornitura diretta di servizi che nel coordinamento intersettoriale, questo non può avere successo da solo.
La tavola qui sotto riportata offre degli esempi di altri settori
che possono e devono avere effetti benefici sullo sviluppo e la
salute del bambino e dell’adolescente. Inoltre, l’impatto è significativamente più efficace se tutti questi settori e le loro
azioni vengono armonizzate.
Adolescence and wellbeing
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health sector policies on health financing and the provision of
quality health services can play an important role in counteracting the effects of
societal inequity. Investments made during pregnancy, at
birth and during the neonatal period have the greatest potential to reduce inequalities in health outcomes. Prioritizing the
health of mothers and babies can make a key contribution to
breaking the cycle of disease and poverty.
Strengthening information for decision-making
All planning, delivery and monitoring of policies and interventions should be based upon solid and reliable information.
Without such data, there is inevitably a lack of the information necessary to build the road to better child and adolescent
health. Good local information is needed to determine the
starting point for action, to plan the best and most cost-effective route forward, to monitor progress along that route, and
to show when the destination has been reached. However, despite living in an age of increasingly sophisticated information technology, data on child and adolescent health are still
surprisingly difficult to obtain, and existing child health data
are often incomplete, inaccurate or inconsistent. The methods,
definitions and calculations used vary considerably from
country to country, adding to the complexity of meaningful
comparative analysis. A more comprehensive and standardized approach would not only improve the confidence of policy-makers, but would also assist in strengthening the evidence
base for actions to support child and adolescent health and
development.
Stimulating concerted action and collaboration across sectors
The starting point for action must be a shared recognition
among all sectors of government and society of the need for an
integrated approach to child and adolescent health and development, embodied in a comprehensive national strategy that
addresses the most important priorities. Such a strategy, endorsed by the government and parliament, can provide clear
direction for the health of the nation and clarify the contributions to be made by different social and economic sectors. The
establishment of an intersectoral body, including key ministries, agencies, NGOs and professional organizations, to develop the strategy will help ensure shared ownership of priorities, plans and monitoring.
Health is a multifaceted issue, frequently determined by factors beyond the immediate domain of the health sector. Whilst
the health sector has a pivotal role, both in direct provision
and through cross-sectoral coordination, it cannot be successful on its own. The table below gives examples of the other sectors which can and must have beneficial effects on child and
adolescent health and development. Moreover, the impact is
significantly more effective if all these sectors and their actions are harmonized.
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Settore
Contributi possibili
Sector
Possible contributions
Finanza
Politica fiscale - tasse e sussidi
Redistribuzione delle risorse di governo
Finance
Fiscal policies - taxes and subsidies
Re-distribution of government resources
Istruzione (scuole)
Sviluppo del curriculum
Ambiente scolastico
Fornitura di servizi extra-curriculari
amichevoli per il bambino e l’adolescente
Fornitura dei pasti scolastici
Education (schools)
Development of the curriculum
School environment
Provision of fun extra-curricular services
for the child and adolescent
Provision of school meals
Volontariato
Attività fisica
Sport
Attività significative per il tempo libero
Volunteering
Physical activity
Sports
Useful activities for free time
Media
Generazione di consapevolezza
Impegno pubblico e consultazione
Consiglio e informazione
Responsabilità dei decision-makers
Media
Spreading awareness
Public services and consultation
Advice and information
Responsibility of decision makers
Social welfare
Sostegno psico-sociale
Benefici pianificati
Standards sull’alloggio
Sicurezza domestica
Social welfare
Psycho-social support
Planned benefits
Housing standards
Domestic safety
Giustizia e legalità
Protezione del bambino
Fornitura di un ambiente sicuro
Sostegno della famiglia
Justice and legality
Protection of the child
Provision of a safe environment
Family support
Ambiente
Ambiente costruito
Pianificazione della città
Regolamenti per l’acqua
e la sanitarizzazione
Monitoraggio ambientale
Environment
Housing
Town planning
Water and sanitization regulations
Monitoring of the environment
Agro-food industry
Industria agroalimentare
Produzione primaria
Standards alimentari e ingredienti
Arricchimento della qualità degli
alimenti
Marketing
Politica dei prezzi
Educazione del consumatore
Primary production
Food standards and ingredients
Improved food quality
Marketing
Pricing policies
Consumer information
Transport
Road planning
Technical specifications of vehicles
Safety regulations
Trasporto
Progettazione delle strade
Dati tecnici dei veicoli
Normativa sulla sicurezza
Garantire la partecipazione dei giovani, delle famiglie e delle
comunità
Le persone e le comunità all’interno delle quali vivono sono
esse stesse delle risorse per una salute migliore. Esse posseggono le conoscenze, le competenze, il tempo ed le reti di relazioni che possono essere imbrigliate come parte di una più
ampia e nazionale impresa per la salute. Questo patrimonio di
risorse può essere mappato e impiegato per aiutare l’offerta di
iniziative locali concepite per migliorare la salute dei giovani.
I giovani hanno un interesse naturale per le tematiche che riguardano la sfera della loro salute e benessere. Secondo la Convenzione sui diritti del bambino, i bambini hanno anche il diritto a esprimersi in decisioni che hanno un impatto sulla loro
Ensuring the participation of young people, families and
communities
People and the communities within which they live are themselves resources for better health.
They possess knowledge, skills, time and networks that can be
harnessed as part of a wider national health endeavour. These
assets can be mapped and deployed to help deliver local initiatives designed to improve young people’s health.
Young people have a genuine interest in issues related to their
health and well-being. According to the Convention on the
Rights of the Child, children also have the right to a voice in
decisions that have an influence on their health. Experience
has shown that the participation of children and adolescents is
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salute. L’esperienza ha dimostrato che la partecipazione dei
bambini e degli adolescenti è fondamentale al buon esito dello
sviluppo ed implementazione di strategie, politiche e servizi
che si occupano di questo gruppo di popolazione. La partecipazione ha bisogno più di che vane promesse, di un impegno
genuino dei giovani. Gli adolescenti sono inevitabilmente gli
esperti della cultura giovanile, e come tali, sono ben posizionati per aiutare nella progettazione e funzionamento dei servizi amichevoli per i giovani. Attualmente esistono tecniche
provate e collaudate per chiedere le opinioni ed il coinvolgimento dei giovani, inclusi i membri di gruppi svantaggiati e
difficili da raggiungere. Sebbene i bambini più piccoli non possano avere le capacità per essere direttamente coinvolti nella
pianificazione e nel policy making, è tuttavia possibile individuare difensori che facciano le loro veci, quali adulti con particolare esperienza e comprensione dei bisogni dei bambini.
Gli interventi sugli stili di vita, indirizzati ai bambini e agli
adolescenti, sono più soggetti ad avere un impatto più significativo se sono sostenuti a lungo termine e sviluppati con il
coinvolgimento dei più giovani.
crucial to the successful development and implementation of
strategies, policies and services focussed on this population
group. Participation needs to be more than lip service; it requires the genuine engagement of young people. Adolescents
are invariably the experts on youth culture and, as such, are
well placed to help in the design and running of youth-friendly
services. Tried and tested mechanisms now exist for soliciting
the views and involvement of young people, including members
of hard-to-reach and disadvantaged groups. Although younger
children may not have the skills to be directly involved in policy-making and planning, it is, nevertheless, still possible to include advocates on their behalf, such as adults with particular
expertise in and understanding of young children’s needs.
Lifestyle-focussed interventions aimed at children and adolescents are likely to have a more significant impact if they are
sustained, long-term and developed with the involvement of
young people.
Il ruolo del settore sanitario
È chiaro che il settore sanitario ha un ruolo centrale da giocare, non solo come fornitore di servizi essenziali, ma anche
nello stimolare l’azione nell’ambito più ampio di governo. Esso può agire come riferimento trainante, imbrigliando tutte
quelle forze che sono in una posizione utile per migliorare la
salute e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti.
Policy makers e pianificatori che operano nel campo della salute devono dunque assicurare che il settore sanitario stesso
presti adeguata attenzione ai bisogni dei bambini e degli
adolescenti.
The role of the health sector
It is clear that the health sector has a pivotal role to play, not
only as a provider of essential services, but also in stimulating action across wider government. It can act as a champion
for health, harnessing all those forces that are in a position
to support the health and development of children and adolescents.
Policy-makers and health planners must also ensure that the
health sector itself has an adequate focus on the needs of children and adolescents.
(Traduzione dall’italiano di William Wooderson salvo che per gli ultimi tre paragrafi tratti da:
“European Strategy for child and adolescent health and development”, WHO Europe, 2005)
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“Questa casa
non è un albergo”
“This house
is not a hotel”
Genitori e figli di fronte ad una fase di crescita
Parents and children facing adolescence
Manuela Trinci
Psicologa psicoterapeuta dell’età evolutiva. Fa parte del gruppo toscano della Società di Psicoterapia psicoanalitica infanzia e adolescenza
(SIPSIA), e del Direttivo nazionale dell’Associazione europea di Psicopatologia infanzia e adolescenza (AEPEA)
Developmental psychologist and psychotherapist. Member of the Tuscan Group of SIPSIA, the Italian Society of Psychoanalytic Psychotherapy
for children, and ESCAP, the European Society for Child and Adolescent Psychiatry
“Q
uesta casa non è un albergo”, è una delle frasi più
gettonate dai genitori di fronte ai figli adolescenti
sempre indaffarati, sempre sul piede di partenza,
sempre allertati fra discoteche, happy hours, uscite in bici o
in “cinquantino”, oppure, paradossalmente, alle prese con il
più mitico appuntamento di tutte le adolescenze: quello con
la noia che li trasforma allora in una legione di giovanissimi
zombi, sdraiati sul divano, inamovibili, indolenti, con le cuffie alle orecchie, il pollice gonfio da sms, le super bolle Big
Babol fra labbra lucidate al miele, i piedi che esalano gas al
gorgonzola e gli occhi sfiniti per le rincorse sulle autostrade
informatiche.
Nel frattempo per i genitori c’è la cassa integrazione perché
ragazzini e ragazzine con loro non si divertono più! Anzi,
sembra proprio che li abbiano disinvestiti, come dicono all’unisono gli psicoanalisti, aggiungendo che tali affetti saranno
ben presto reinvestiti altrove.
Si avviano dunque i ragazzini e le ragazzine verso l’età in cui
si riesce a pensare da soli; e se da piccoli erano stati totalmente connessi alla mente della mamma, adesso i due sistemi
mentali iniziano a funzionare in maniera autonoma e loro, i
giovanissimi, diventano provocatoriamente “zero d’accordo”
su tutto. Hanno bisogno di volare, di essere quelli che infrangono le regole, di avere dei genitori contro cui lottare, con cui
litigare. Trasgredire, anche pesantemente, diviene un modo
perché i figli possano arrivare a dire: “io esisto” accelerando
così, pur fra mille ambivalenze, il passaggio dalle risacche della dipendenza familiare a una sempre maggiore autonomia.
Dalle reazioni in famiglia, reazioni di sorpresa, di rabbia, di
disappunto e disapprovazione, misureranno, infatti, il balzo
della loro crescita e il mutamento dal bambino che erano.
Ma mamme e babbi sanno benissimo che tutto questo doveva
succedere, che era nell’aria, e che la loro nuova “prestazione
educativa”, in base ai dettami pedagogici più moderni, deve
favorire il distacco, l’autonomia e la differenza soprattutto
fra loro, le straordinarie sparabaci a raffica, e i propri ex tra-
“T
his house isn’t a hotel” must be one of the most common phrases uttered by parents to their adolescent
children, who always seem to be busy, about to
leave, flitting between discos, happy hours and outings on
their bikes or scooters or, paradoxically, wrestling with that
most mythical stage of all adolescence: the boredom that turns
them into a legion of young zombies, splayed on the couch, irremovable, indolent, wearing their earphones, with a thumb
sore from texting, flavoured chewing gum in their mouth, feet
smelling distinctly of cheese and eyes swollen by hours of computer games.
In the meantime, the parents feel left out because their children no longer have fun with them! In fact, their children have
seemingly disinvested them, as the psychoanalysts clamour in
unison, adding that the children’s attention is soon re-invested
elsewhere.
Children therefore enter the age when they can think for themselves; as kids, they depend fully on their mothers’ mentality,
but then the two mentalities start to diverge and, as teenagers,
they provocatively seek to disagree with everything. They need
to escape, to break the rules and have parents with whom to
fight and argue. Transgressing, even to an extreme, becomes a
habit as a means to proclaim “I exist”, speeding up, however
ambivalently, the shift from dependence on their family to increasing independence.
The family’s reactions, such as their surprise, anger, vexation
and disapproval, can in fact determine how fast a child matures and develops into an adult.
Mothers and fathers, however, know full well that this is inevitable, an event bound to happen, and that their new “educational role”, in accordance with the most recent pedagogical
dictates, must favour detachment, independence and, above
all, the differences between them and their little darlings, the
rebellious angels. There is a break in the psychic space and the
heat of affection cools down to such an extent that parents and
their children no longer recognize each other and face imper-
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ballanti angioletti o le loro morbide ex paperottole. Siamo di
fronte, infatti, a una frattura all’interno dello spazio psichico, a una temperatura affettiva che scende sotto i minimi storici tanto che madri e figli, genitori e figli, non si riconoscono
più e si rinfacciano la più impercettibile disarmonia. Eppure,
è proprio grazie a questo distacco che nella mente separata
dei ragazzi nasceranno pensieri originali, divergenti, eretici,
rappresentazioni non familiari, del tutto autonome.
Tuttavia per i genitori è dura: in pratica si tratta di esultare
del licenziamento da mamma-mammosa e da padre-modelloin-tutto-e-per-tutto e confidare in una possibile, futura, riassunzione come madre e padre di un complicatissimo adolescente.
Senza considerare che, umanamente, i genitori altro non possono essere che turbati dall’invasione massiccia delle emozioni adolescenziali dei figli, dai loro corpi mutanti, dalle loro
continue provocazioni. Per non parlare dei sentimenti più intimi e meno confessabili dei padri – alle prese con il tempo
che passa e il diradamento ineluttabile della chioma – di
fronte ai figli che portano a casa le prime ragazzine, graziose
da morire e disinvolte: in minigonna, jeans a vita bassa, volti
dalla pelle tesa e seni acerbi. Ovvio che si tratta dei primi
flirt, ovvio che fioccano sbaciucchiamenti continui, sms a raffica. Ovvio che sostino avvinti come l’edera in ogni luogo e in
ogni momento. È la prepotenza e l’impudicizia della giovinezza. Un elogio doloroso dell’alternanza della vita che incrina il
sogno di poter sembrare un eterno, fascinoso, fratello maggiore. Padri, allora, che possono identificarsi coi figli che “si
allungano”, rivivendo nella memoria la propria adolescenza.
Un “processo di identificazione” che talvolta può stimolare
uno slancio vitale, oppure dar voce, in altri casi (se l’imitazione e l’abolizione delle giuste differenze arrivano a rispecchiare le inquietudini giovanili anziché a contenerle) a sentimenti di insoddisfazione e persino a un senso di risentimento per
uno scettro che ci si avvia a dover cedere.
Non diverse le afflizioni delle madri, con lo spauracchio della
mezza età in arrivo, quando inaspettatamente si ritrovano
davanti ragazzine dal corpo appena sbocciato che attira su di
sé sguardi e desideri e che indossa il top dismesso dalla mamma con un insuperabile appeal! E dire che loro erano rimaste
ancora lì, fisse a pensare alle agitazioni e ai disappunti delle
loro “bambine” per le prime mestruazioni, per l’apparecchio
ai denti, o per le orecchie un po’ a sventola!
Momenti duri, roba da diventare – per dirla con Bollea –
mamme “stile euforico”, che alle ragazzine scopiazzano bracciali rosa appesi al braccio e qualche fiocco di troppo fra i capelli, o, di contro, mamme “stile chioccioso-depresso” quelle
che scuotono sempre la testa, avversando per principio ogni
iniziativa. E comunque sia, in entrambi i casi, madri incapaci
di fare la sponda fra quel che mostra lo specchio e quel che
alberga nell’anima di giovanissime che sono Metà-e-Metà,
metà bambine e metà donne. Madri e padri, a ben guardare,
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ceptible discord. It is precisely this detachment, however, that
stimulates the separate mind of the child to form original, divergent and heretic thoughts, unfamiliar and fully autonomous images.
But it is still hard for parents: in practice, they have to renounce
their roles as doting mother and model father and become the
unassuming parents of a highly complicated adolescent.
Parents are, after all, only human, and are bound to be overwhelmed by the powerful invasion of their children’s teenage
emotions, their changing physique, their constant provocations. And fathers – dealing with the relentless passage of time
and their receding hairline – can have more intimate and less
confessable feelings when they meet their sons’ first girlfriends, who are beautiful and self-assured: dressed in miniskirts, jeans revealing the waist, graceful faces, smooth skin
and flat chests. This might be their first flirt, involving those
constant kisses and countless text messages, and entwining
anytime and anywhere. Such is the boldness and impudence of
youth.
Youth is a painful eulogy of life’s changes that shatters that
dream of becoming an eternal, fascinating elder brother. Fathers can identify themselves with their growing sons, reliving
in their own adolescence in their mind. This “process of identification” can sometimes rekindle vital energy or, in other cases
(if imitation and abolition of the right differences can reflect
the worries of youth rather than contain them), lead to dissatisfaction and even a sense of resentment that a sense of defeat
has to be admitted.
The afflictions of mothers are no different. They are approaching middle age when suddenly they are confronted by girls
with budding bodies that attract attention and desires and
who wear their mothers’ tops with unrivalled appeal! And they
also have to put up with the agitation and disappointment of
their young daughters caused by their first menstruations, the
braces on their teeth and their slightly flap ears!
These are tough times, when mothers may, in the words of Bollea, become “euphoric” and copy their daughters, wearing
pink bracelets on their arms and a few too many bows in their
hair, or, on the other hand, become quarrelsome and depressive, when they always shake their head and disagree with
everything on principle. In both cases, mothers are also incapable of bridging the gap between what they see in the mirror
and what goes on in the mind of young children half way between childhood and womanhood. Mothers and fathers effectively have to come to terms with the painful feelings of exclusion and forge a new identity.
Freud noted that young daughters are quicker than their male
counterparts in detecting a sort of angry animosity that their
mothers feel towards them (envy and rivalry, so to speak, typical of those children’s stories where terrifying and bloodthirsty
stepmothers feel threatened by the youth and beauty of young
girls such as Snow White still asleep in the woods). Donald
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che devono fare i conti coi dolorosi sentimenti di esclusione,
e ridefinire una nuova identità.
E se già Freud annotava come la figlia femmina fosse in grado
di intuire, più prontamente del maschio, una sorta di animosità rabbiosa della madre nei suoi confronti (un’invidia e una
rivalità, per meglio dire, cara alle fiabe infantili dove terrifiche e sanguinarie matrigne sentono il loro potere minacciato
dalla gioventù e dalla bellezza di acerbe “biancaneve” ancora
“addormentate nel bosco”), è poi stato Donald Winnicott, in
uno scritto degli anni settanta, a focalizzare come lo sviluppo
dei ragazzi, il loro avviarsi baldanzosamente verso la l’età della ragione crei “ una nuova tensione nella società, poiché è
penoso, per adulti che sono stati defraudati dell’adolescenza,
vedersi circondati da ragazzi e ragazze in una condizione di
fiorente adolescenza”.
“Ciò che genera invidia nell’adulto, che scopre nella propria
vita i limiti posti dalla realtà, – precisa il pediatra e psicoanalista britannico – è proprio quell’”infinita energia potenziale”, tipica di ogni adolescenza, che diviene agli occhi dei
“grandi” un “fugace retaggio della propria giovinezza”.
Winnicott, writing in the 1970s, contributed to this theory, emphasizing how children’s development and confident approach
to the age of reason creates new social tension, being distressing for adults deprived of their own adolescence to see themselves surrounded by boys and girls in a state of budding juvenescence.
The British paediatrician and psychoanalyst also pointed out
the infinite potential energy of adolescents that generates envy in adults who discover the limitations imposed on their life
by reality, and that becomes in their eyes a fleeting heritage of
their own youth.
Tempo di adolescenza, tempo di “bonaccia”
Al desiderio, quindi, di shakesperiana memoria che “la gioventù nell’intervallo fra i dieci e i ventitrè anni dorma “, Winnicott risponde che “i giovani, invece, non dormiranno”, ribadendo come il compito permanente della società e della famiglia sia quello di contenere e arginare, evitando quella indignazione morale che nasce soprattutto da un sentimento di
gelosia nei confronti di una gioventù fortemente impegnata
nella scoperta del proprio Sé, di una propria etica e moralità
alle quali essere fedele. Una gioventù “prepotente”, un miscuglio di sfida e di dipendenza, che spesso rifiuta aiuti e che
in fondo in fondo non desidera affatto essere capita; una gioventù ribelle, bruciata, che mette in crisi le certezze preesistenti, i valori sottintesi, una gioventù incapace di accettare
compromessi e costretta a dibattersi in una zona che si potrebbe definire di bonaccia: una fase inevitabile in cui i giovani si sentono “inutili”. Ancora da costruire.
Un periodo della vita tutto da vivere e poco da scrivere, proseguirà fra l’ironico e l’irritato Winnicott, accusando una generalizzata pressione mediatica che, insistendo su atti di teppismo, violenza e negatività varie, alla fine ha fatto dell’adolescenza quasi una malattia. La questione, invece, per chiunque sia chiamato a esercitare una funzione responsabile,
“adulta”, rimane quella di affrontare il confronto che i ragazzi pongono senza “pretendere di metterci a curare ciò che è
fondamentalmente sano”.
Quello che si può rintracciare in qualsiasi adolescente è proprio il bisogno di trovare un saldo contenimento ai propri impulsi. Senza limiti, divieti e regole, lo stesso bambino è incapace di scoprire l’impulso, assimilato e utilizzarlo per l’autocontrollo e per la socializzazione. Durante, l’adolescenza sem-
Time of adolescence, time of “calm sea”
In answer to the statement made by Shakespeare, “I would
there were no age between ten and twenty three, or that youth
would sleep out the rest,” Winnicott replied that “youth will
not sleep”, confirming that the permanent task of society and
the family is to contain and check, avoiding that moral indignation that arises principally from feeling jealous about young
people dedicated to the discovery of themselves, from personal
ethics to morality. “Arrogant” adolescents, combining challenge and independence, often refuse help and, deep down,
have no wish to be understood; it is a rebellious, smouldering
youth that disrupts existing certainties and underlying values,
unable to accept compromise and forced to struggle in what
could be termed a period of calm: an inevitable phase in which
young people feel “useless”, yet to be formed.
Winnicott points out, with irony and irritation, that this is a
period full of life but about which little can be written, accusing the media’s general insistence on acts of vandalism, violence and sundry negativeness that has made adolescence out
to be almost a disease. The point is, however, that anyone who
has to exercise adult responsibility should be able to deal with
any problems that young people pose without pretending to
cure what is, in fact, fundamentally healthy.
Every adolescent needs to be set a threshold within which to
contain his impulses. Without limits, prohibitions and rules,
the child is unable to discover his impulses and harness them
for self control and sociable behaviour. To quote Winnicott
again, things start to become complicated during adolescence,
because the adolescent suddenly discovers his ability to destroy and kill, a new possibility that had not complicated his
normal, sacrosanct feelings of hate as a child.
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pre citando Winnicott, le cose si complicano, perché quel che
è veramente nuovo per l’adolescente è “la capacità di distruggere e anche di uccidere, una possibilità nuova, improvvisa,
che non complicava i normali e sacrosanti sentimenti di odio
già sperimentati all’età dei primi passi”.
Purtroppo in questi nostri tempi moderni, sull’onda di molti
equivoci sui concetti di libertà e ribellione – che nel post Sessantotto hanno smantellato i criteri pedagogici del passato –
e in un confuso miscuglio di psicoanalisi, marxismo e femminismo, si è creduto che il modo giusto di allevare i figli e favorirne la creatività fosse quello di non porre limiti, di non
“reprimere” gli impulsi.
Le nuove famiglie si sono allora presentate all’appello sicuramente più tolleranti e indulgenti, ma contemporaneamente
più distratte. Più preoccupate che attente. Frettolose, come le
hanno classificate i sociologi, e tese ad evitare qualsiasi affaticamento conflittuale.
Allevati secondo questa mentalità così detta permissiva (che
se da un lato ha azzerato la funzione punitiva dei genitori,
dall’altro ne ha travolto anche la funzione protettiva e educativa), ci siamo ritrovati di fronte a bambini precocemente lasciati in balia di se stessi; forzati fin da piccoli ad essere protagonisti delle loro “scelte” e del problema di costruire da soli
un argine ai loro impulsi, anche a quelli aggressivi e distruttivi. Una specie di continuo “fai da te” pedagogico.
Ma il bambino così come un adolescente non è attrezzato ad
autoregolarsi: la norma, l’autonomia, l’autodirezione, sono
conquiste della maturità.
Dove un genitore non ha dato o non dà una norma, un “no”,
una precisazione dei confini, della differenza fra sé e l’altro,
sarà la realtà a farlo per lui e in modo spesso molto più duro.
In realtà, oggigiorno, adolescenti e adulti condividono –
troppo – le stesse inquietudini, lo stesso sentimento di concreta precarietà e di incertezza sull’avvenire, la stessa messa
in discussione delle istituzioni, del pensiero dominante, la
stessa ricerca di nuovi investimenti di pensiero e di azione,
gli stessi dubbi di identità e di affidabilità relazionale.
Sorge, a questo punto, una domanda inquietante: l’adolescenza vera non sarà dunque stata solo una parentesi aperta
nell’ultimo secolo e che potrebbe essere richiusa? Una parentesi aperta fra il passaggio diretto da bambino in adulto,
com’era una volta, e l’adulto che permane ormai sempre più
adolescente, in una ricerca ontologica e una messa in causa
personale e sociale indefinita?
Unfortunately, in these modern times, on the wave of many
ambiguities relating to the concept of freedom and rebellion –
which, post 1968, broke down the pedagogical criteria of the
past – and a confused mix of psychoanalysis, Marxism and
feminism, it is believed that the correct way to raise children
and stimulate their creativity is to not set down limits or repress impulses.
Modern families are, as a result, certainly more tolerant and
indulgent, but also more abstracted. They are more worried
than attentive. Sociologists describe them as hurried, preferring to avoid any tiring conflict.
Brought up under this so-called permissive mentality (which
has eliminated parents’ punitive role and also dispelled their
protective and educational role), children are now precociously
left in charge of themselves; forced from childhood to make
their own “choices” and deal with the problem of setting a
threshold for their impulses, even their aggressive and destructive tendencies. This is a kind of continuous pedagogical “do it
yourself”.
But a child, like an adolescent, does not have the faculties to
self-regulate: discipline, autonomy and self-direction are the
results of maturity.
If a parent has not or does not set down rules, say “no”, define
limits and assert their authority, only reality can do this, and
reality is often much harder.
In reality, adolescents and adults currently share – and at too
great an extent – the same worries, the same feeling of real
precariousness and uncertainty about the future, questioning
the institutions and dominating thought, the same search for
investment into thought and action, the same doubts about
identity and reliable relations.
A worrying question is now posed: was real adolescence a
parenthesis opened last century that might never be closed? Is
adolescence a parenthesis in the progress between childhood
and adulthood, as it once was, and the adult is now ever more
adolescent, on an indefinite ontological quest for personal and
social motivation?
Dibattersi nella tempesta: i nuovi genitori
Un tempo, è cosa nota, era il padre che si assumeva l’ingrato
compito del “no”, del divieto, della regola da non trasgredire,
anche a costo di farsi odiare, almeno in quel momento, dal
bambino.
Attualmente, si assiste al fenomeno opposto: nessuno dei due
genitori vuole essere meno popolare dell’altro e ognuno fa a
Debating in the storm: the new parents
In the past, as is well known, the father had the ungrateful
task of saying “no”, stating prohibitions and setting down
rules that were not to be broken, even at the cost of being hated, if only at that specific time, by his child.
Now, however, the opposite is happening: neither parent wants
to be less popular than the other, each one competes in seek-
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gara nel conquistarsi i favori del figlio, anche a costo di lasciargli fare tutto quello che vuole. E mentre la funzione materna esorbitante, ipertrofica, primeggia, delegando spesso
qualsiasi riferimento al ruolo materno e assistenziale, ecco
che – come ha osservato Simona Argentieri – sulla scena sono
comparsi tanti, nuovi, “mammi”. E, poiché la famiglia è un sistema complesso ma unitario, cambiando un fattore si modifica tutto l’insieme.
Il nuovo padre, che è anche un po’ mamma, sarà meno drastico nel separare la coppia madre-figlio, avrà poche funzioni di
“limite” e sarà più tollerante rispetto al loro reciproco attaccamento favorendo da un lato il mantenimento delle posizioni narcisistiche e di dipendenza, e rendendo dall’altro particolarmente difficile l’inquadramento e il superamento del
conflitto edipico.
Quest’ultimo, peraltro, non funziona più come organizzatore
ristrutturante dell’identità e della vita, né costituisce, come
una volta, la supremazia orientativa del desiderio, non apre
alla virtualità fondatrice delle incerte certezze del mondo interno. Al contrario si instaurano modi di essere oscillanti fra
il rifiuto e la seduzione narcisistica, fra l’insufficiente investimento e il possesso, fra il ritiro depressivo e la sollecitudine smisurata. All’indebolimento degli interdetti e dei limiti, a
vantaggio dell’accrescimento delle esigenze narcisistiche, si
accompagna inevitabilmente un sovrainvestimento narcisistico del bambino da parte dei genitori: cioè il piccolo, vale,
conta, ha più potere del grande!
Alla fine: se il bambino perde le occasioni per vivere appieno
la sua epoca, l’adolescente viene scaraventato nel mondo senza avere ancora acquisito una sufficiente indipendenza. Il
prolungamento della dipendenza materiale e morale dell’adolescente rispetto agli adulti condiziona così la conquista di
un’identità adulta. Ma ben oltre questo dato una pseudo-neutralità familiare (dove nessuno ha un ruolo differenziato ben
definito, dove nessuno demarca una linea precisa di identità),
l’evitamento dei conflitti, o la loro gestione tramite l’alternanza o la simultaneità di condotte di proibizione o di atteggiamenti propri del lasciar fare – i NI sempre più numerosi al
posto dei NO – la perdita della capacità di mediare fra esigenze diverse, favoriscono un intreccio confuso fra le singole figure familiari e le generazioni.
Non casualmente, se i figli vivono i genitori come inconsistenti
dapprima saranno euforici e trionfanti per la sensazione di libertà, proprio come Pinocchio nel paese dei balocchi, ma dopo
si sentiranno sconfortati, soli e senza punti di riferimento.
Troppe volte per i genitori dire un no, dare un limite, segnare
un confine, significa entrare in contraddizione con la propria
idea di perfezione. Significa dover riconoscere di non poter
essere sempre buoni, o di aver sbagliato qualcosa, o addirittura che la propria creatura sia imperfetta.
Contribuisce a questa peculiarità anche il fatto che il Super Io
sociale, inteso come insieme di norme condivise da tutti, si è
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ing the favour of the child, even at the cost of letting the child
do whatever he wishes. And while the exorbitant, hypertrophied maternal function dominates, often delegating all references to the maternal and charitable role, many new “male
mums”, as Simona Argentieri pointed out, have appeared on
the scene. The family is a complex yet unified system, so
changing one factor can change the whole.
The new father, who is also a bit of a mother, is less forceful in
separating the son – mother couple, is less likely to set down
“limits” and is more tolerant of their relationship, encouraging narcissism and dependence and making it more difficult to
break down the oedipal complex.
The latter no longer acts as a re-organizer of identity and life,
and does not, as before, constitute the guiding supremacy of
desire and does not open up to the founding virtuality of the
uncertain certainties of the inner world. Methods are also established for oscillating between refusal and narcissistic seduction, between insufficient investment and possessions, between depressive withdrawal and boundless attention.
Enfeeblement of interdictions and limits, encouraging the increase in narcissistic demands, invariably entails the parents’
narcissistic over-investment in the child: that is, the child is
worth more and has more power than the adult!
Result: if the child loses the opportunity to live his own times,
the adolescent is hurled into the world without having gained
sufficient independence. Prolonging the adolescent’s material
and moral dependence will affect how he gains an adult identity. And in addition to this pseudo-neutrality of the family
(when no-one has a properly defined role and no-one has a
specific identity), an avoidance of conflict, or management of
the same with alternate or simultaneous prohibitive conduct or
an attitude of laissez faire – the increasing number of
“maybes” instead of “no’s” – the inability to mediate between
different needs only confuses relations between individual
family members and generations.
Naturally, if children have inconsistent parents, they will initially be euphoric and revel in their feeling of freedom, rather
like Pinocchio in the world of toys, but afterwards will be discomforted, alone and without points of reference.
Parents too often think that saying no and setting down a
limit contradicts with their idea of perfection. They think that
saying no or setting down a limit is an admission of not being good, of having made a mistake, or that their child is imperfect.
This is reinforced by the fact that the social superego, a set of
rules applicable to everyone, has become relaxed and multiform. In fact, social rules used to be fairly homogenous and
uniform and everyone knew what to do, when, why and how,
but now the various possibilities for conduct are being customized. Psychoanalysts speak openly about the crisis of the
superego. People seem to be almost oppressed by the ideal of
the ego, a world full of grandiose idealizations, in the light of
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sempre più ammorbidito e reso poliforme. Infatti, mentre una
volta le regole sociali erano piuttosto omogenee ed uniformi e
tutti sapevano cosa fare e anche quando, come e perché farlo,
adesso si assiste a una personalizzazione delle diverse possibilità di comportamento. Gli stessi psicoanalisti parlano apertamente di crisi del Super Io. Le persone sembrano, caso mai, tiranneggiate dall’Ideale dell’Io, cioè da un mondo pieno di grandiose idealizzazioni, al cospetto delle quali vivono profondi
sentimenti di inadeguatezza, di inaccettabilità e di vergogna.
Il limite, in senso tradizionale, era imposto da una voce interna che diceva: “non devi fare certe cose”. Nel mondo gonfiato
a dismisura da mete illusorie, la voce interna può solo affermare: “non devi fare certe cose perché non sei capace, non sei
abbastanza bello, ecc…”. Le persone si sentono allora inadeguate, ma non in colpa. Caso mai si sentono in colpa di non
essere inadeguate!
I figli assorbono questo clima e lo riproducono.
Rimane invece fermo che la complementarietà fra la norma
interiorizzata e l’autonomia conquistata con gli spazi propri
di libertà e di creatività, può essere considerato il compito
fondamentale del viaggio dell’essere umano fin dall’infanzia e
in particolare dell’odissea adolescenziale: mediazione fra contenimento e creatività, fra dipendenza e indipendenza, fra
accettazione dell’interdetto edipico e la proiezione in un futuro di uomo o di donna possibile e progettabile.
Questo compito vitale appare oggi sempre più problematico
da assolvere. Talvolta si mostra possibile: e allora esigenze e
limiti si trovano congiunti, ma in una differenziazione chiara
e in un rispetto sufficiente degli spazi psichici soggettivi, dei
ruoli di ciascuno. In altre occasioni è piuttosto la problematica narcisistica a prevalere. Falliscono così i processi di interiorizzazione ed è sempre più difficile, per i ragazzi e le ragazze,
dare un significato a impulsi, emozioni, sentimenti attraverso
l’elaborazione simbolica delle proprie esperienze. In questo
vuoto di significato anche l’angoscia, come l’aggressività e la
rabbia, sono sentimenti vissuti a livello grezzo, come qualcosa che non si può pensare, ma si deve agire. Sentimenti che
non evocano più oscuri sensi di colpa bensì un’altrettanto
oscura minaccia di disgregazione che i nuovi adolescenti tentano di arginare nel dare una dimensione fisica, corporea alla
sofferenza mentale: come se il corpo fosse diventato per le
nuove generazioni lo strumento più adatto, e più a portata di
mano, per dare voce al proprio malessere. Aumentano così i
disturbi che fanno del corpo il bersaglio privilegiato: lo si osserva nelle diverse forme di dipendenza, dal cibo – negato
nell’anoressia e divorato nella bulimia – all’abuso di alcool e
di sostanze tossiche, come pure nella tendenza a farsi del male: dai tagli autoinflitti con graffi, lamette, coltelli, alle corse
spericolate, ai giochi mortali da “roulette russa”, e via via fino ai tentativi di suicidio.
Al contrario, il mantenimento e la strutturazione delle linee
di confine, costitutive dell’identità, permettono e facilitano
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which they seem to live with feelings of inadequacy, unacceptability and shamefulness.
Limits were traditionally determined by an inner voice that
said: “there are certain things you must not do”. In a world
blown out of proportion by illusory goals, the inner voice can
only say: “there are certain things you must not do because
you’re not capable, you’re not beautiful enough, etc.” People
therefore feel inadequate, but not guilty. If anything, they feel
guilty about being inadequate!
Children absorb this atmosphere and reproduce it. The complementarity of inner rules and autonomy with own freedom of
space and creativity remains certain and can be considered as
the main goal of the journey between childhood and adulthood, and in particular during the teenage odyssey: mediation
between containment and creativity, dependence and independence, accepting the oedipal interdiction and projection into the future of a possible and designable man or woman.
It now seems to be more problematic to attain this goal. It
sometimes seems possible: in which case, needs and limits are
conjoined, but with clear differentiation and sufficient respect
for subjective psychic spaces, the roles of every one. At other
times, the problem of narcissism tends to prevail. The inner
processes fail and it becomes more difficult for adolescents to
lend meaning to impulses, emotions and feelings by symbolically processing their own experiences. In this vacuum of
meaning, even distress, like aggressiveness and anger, is an
emotion experienced sketchily, as something that demands action instead of thought. These emotions no longer evoke obscure feelings of guilt; instead, the new adolescents fear an
equally obscure threat of breakdown that they try to keep in
check by lending a physical, corporeal dimension to mental
suffering: as if the body has become the most suitable tool, the
one closest at hand for the new generations to voice their
malaise. The body becomes a target and suffers as a result: in
the different forms of dependence, such as food – denied by
anorexia and devoured by bulimia – the abuse of alcoholic and
toxic substances, and even the tendency to self harm: self-inflicted wounds by scratching, using blades, knives, acting as
daredevils, playing mortal games in the style of Russian
roulette, and so on, to the point of committing suicide.
Setting down and maintaining limits, instead, can build identity
and not only permit but facilitate growth. From birth and childhood, the greater or lesser solidity of the environment in which
the individual is raised – in addition to personal constitutional
factors – is an important factor in forming identity and safeguarding differences, between yourself and other people, the inner world and outer world, the familiar and the unfamiliar.
The process of growth does require healthy conflict, agreement
and disagreement between generations, which is more difficult
to come by now, in a society that tends to restrict the gap between adolescents and adults, children and grown-ups, and to
deny or nullify the differences.
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la crescita. Fin da bambini, dalla nascita, la maggiore o minore solidità dell’ambiente che accoglie l’individuo – accanto ai
fattori costituzionali personali – costituisce un elemento importante per la formazione dell’identità e per la salvaguarda
delle “differenze” me e non me, dentro e fuori, familiare ed
estraneo.
Il processo della crescita richiede, infatti, una sana conflittualità, un incontro e anche uno scontro fra generazioni, evenienze sempre più difficili oggi, in una società che tende a
restringere il gap fra adolescenti e adulti, fra piccoli e grandi,
e a negare o inficiare le differenze.
Che cosa controbattere allora all’impertinente Mafalda di Quino, quando rivolgendosi alla madre chiedeva perché proprio
lei dovesse sempre obbedire? “Perché te lo dico io, che sono
tua MADRE!” tentò di rispondere senza troppe incertezze la
genitrice. “Se è una questione di titoli io sono tua FIGLIA! E
ci siamo diplomate nello stesso giorno! O NO?”. Domanda davvero difficile!
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What was the mother of cheeky little Quino’s Mafalda to say
when her daughter asked why she always had to obey? “Because I say so, as your MOTHER!”, the parent said without trying to sound too uncertain. “If it’s a question of qualification,
I am your DAUGHTER! And we graduated on the same day!
DIDN’T WE?”. A truly difficult question!
(Traduzione dall’italiano di William Wooderson)
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Adolescence and wellbeing
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Territorio 213
La coesione sociale
per il benessere
mentale
Social cohesion
for mental
wellbeing
I fattori di rischio alla base del disagio
psicologico
The risk factors of the psychological disorder
Erio Ziglio1, Eva Jané Llopis2, Theadora Koller3
1
2
3
Direttore dell’Ufficio europeo dell’OMS per gli investimenti per la salute e lo sviluppo
Head, WHO European Office for Investment for Health and Development
Medico, Promozione della salute mentale, Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità
Medical Officer, Mental Health Promotion, World Health Organization Regional Office for Europe
Technical Officer, Ufficio europeo dell’OMS per gli investimenti per la salute e lo sviluppo
Technical Officer, WHO European Office for Investment for Health and Development
A
ttualmente la salute mentale rappresenta una delle
principali sfide per tutti i 53 stati membri1 della Regione europea dell’OMS: i disturbi mentali colpiscono almeno una persona ogni quattro in un certo periodo della vita.
I disturbi neuro-psichiatrici sono la seconda causa di malattia
nella Regione europea dopo quelli cardiovascolari. Nove dei
dieci Paesi al mondo con il tasso più elevato di suicidi si trovano nella Regione europea2.
La salute e il benessere mentale dei giovani sono particolarmente preoccupanti. Si stima che nella Regione europea tra il
10 ed il 20% degli adolescenti soffra di uno o più disturbi
mentali o comportamentali e l’onere dei problemi mentali è di
solito sottovalutato3. Nella Regione europea circa 2 milioni di
giovani soffrono di disturbi mentali che vanno dalla depressione alla schizofrenia. Il suicidio è una delle principali cause
occulte di morte tra i giovani della Regione e nella fascia di
età compresa tra i 15 ed i 35 anni è seconda solo agli incidenti stradali4.
I dati dimostrano che tra i fattori di rischio per i disturbi
mentali vi sono, tra gli altri, condizioni socio-economiche avverse quali la povertà, l’esclusione sociale, l’ingiustizia e la
discriminazione razziale, la violenza, il rifiuto da parte dei
coetanei, l’isolamento e la mancanza di sostegno familiare. Di
conseguenza, i problemi mentali possono essere maggiori tra
i giovani provenienti da famiglie svantaggiate dal punto di
1
2
3
4
M
ental health is currently one of the biggest challenges
facing all 53 Member States1 of the WHO European Region: mental health problems affect at least one in four
people at some time in their lives. Neuropsychiatric disorders
are the second greatest cause of the burden of disease on the
Region after cardiovascular diseases. Nine of the ten countries
in the world with the highest overall rates of suicide are in the
European Region2.
The mental health and wellbeing of young people is of particular concern. In the European Region, between 10% and 20%
of adolescents are estimated to have one or more mental or
behavioural problems, and the burden of mental disorders
and distress is generally underestimated 3. Some 2 million
young people in the European Region suffer from mental disorders, ranging from depression to schizophrenia. Suicide is a
leading and hidden cause of death among young adults in
the Region, second only to traffic accidents among those
aged 15-354.
Evidence shows that risk factors for mental disorders include
– but are not limited to – adverse socioeconomic conditions
such as poverty, social exclusion, racial injustice and discrimination, violence, peer rejection, isolation and lack of
family support. As a consequence, mental health problems
can be higher among youth from socioeconomically disadvantaged households. These young people face more risk factors
http://www.euro.who.int/countryinformation.
Mental health: facing the challenges, building solutions. Report from the WHO European Ministerial Conference, WHO 2005.
WHO European Strategy for Child and Adolescent Health and Development.
Mental health: facing the challenges, building solutions. Report from the WHO European Ministerial Conference, WHO 2005.
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Adolescenza e benessere
vista socio-economico. Questi giovani sono più esposti a fattori di rischio per la loro salute mentale e a incontrare difficoltà nel ricevere assistenza.
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that endanger mental wellbeing, and greater barriers to receiving care.
Fattori di rischio
Fattori protettivi / comunità e società
Accesso a droghe e alcol
Dislocazione
Isolamento e alienazione
Mancanza di istruzione, trasporti, alloggio
Disorganizzazione del vicinato
Rifiuto da parte dei coetanei
Circostanze sociali difficili
Scarsa nutrizione
Assunzione di responsabilità
Integrazione delle minoranze etniche
Interazioni interpersonali positive
Partecipazione sociale
Responsabilità sociale e tolleranza
Servizi sociali
Sostegno sociale e reti comunitarie
Povertà
Fattori protettivi / famiglia e individuo
Ingiustizie e discriminazioni razziali
Condizioni sociali sfavorevoli
Urbanizzazione
Violenza e delinquenza
Guerra
Stress da lavoro
Disoccupazione
Capacità di affrontare lo stress e le avversità
Stimolazione cognitiva precoce
Buone cure parentali e interazione positiva genitore-figlio
Esercizio
Alfabetismo
Sensazione di sicurezza, autorità e controllo
Capacità sociali e di gestione dei conflitti
Comportamento pro-sociale
Capacità di risoluzione dei problemi
Sostegno sociale dalla famiglia e dagli amici
Risk factors
Protective factors/ community and society
Access to drugs and alcohol
Displacement
Isolation and alienation
Lack of education, transport, housing
Neighbourhood disorganisation
Peer rejection
Poor social circumstances
Poor nutrition
Empowerment
Ethnic minorities integration
Positive interpersonal interactions
Social participation
Social responsibility and tolerance
Social services
Social support and community networks
Poverty
Protective factors/ family and individual
Racial injustice and discrimination
Social disadvantage
Urbanisation
Violence and delinquency
War
Work stress
Unemployment
Ability to cope with stress and face adversity
Early cognitive stimulation
Good parenting and positive parent-child interaction
Exercise
Literacy
Feelings of security, mastery and control
Social and conflict management skills
Pro-social behaviour
Problem-solving skills
Social support from family and friends
Tra i fattori protettivi del benessere mentale degli adolescenti
vi sono l’assunzione di responsabilità, le interazioni personali
positive e la coesione sociale (partecipazione, servizi, reti comunitarie e di sostegno).
Determinanti sociali, ambientali
ed economici della salute mentale
Fonte: Organizzazione mondiale della
sanità (2004), Prevention of mental
disorders: effective interventions and
policy options. Summary report of
the World Health Organization, Dept.
of Mental Health and
Substance Abuse; in collaboration
with the Prevention Research Centre
of the Universities of Nijmegen and
Maastricht, Ginevra, Svizzera, OMS.
http://www.who.int/mental_health/
evidence/en/prevention_of_
mental_disorders_sr.pdf
Social, environmental
and economic determinants
of mental health
Source: World Health Organization
(2004), Prevention of mental
disorders: effective interventions and
policy options. Summary report of
the World Health Organization Dept.
of Mental Health and
Substance Abuse; in collaboration
with the Prevention Research Centre
of the Universities of Nijmegen
and Maastricht, Geneva, Switzerland:
WHO. http://www.who.int/mental_
health/evidence/en/prevention_of_
mental_disorders_sr.pdf
Protective factors for mental wellbeing among adolescents include empowerment, positive interpersonal interactions, and
social cohesion (participation, services, and support and community networks).
N. 163 - 2007
I programmi di promozione della salute mentale sono tanti e
hanno dimostrato di migliorare la salute mentale di bambini e
adolescenti, per ridurre il rischio di disturbi mentali e contribuire allo sviluppo sociale ed economico.
Ad esempio, durante i primi anni di vita, programmi di promozione di interazioni positive tra genitori e figli, visite domiciliari e apprendimento attivo prescolare per bambini provenienti da situazioni di povertà, hanno portato un miglioramento dello sviluppo cognitivo, risultati positivi nel settore
dell’istruzione e una riduzione dei rischi di emarginazione e
di condotta fino all’età adulta. Programmi di formazione di
gruppo per famiglie con bambini affetti da problemi comportamentali possono migliorare il comportamento distruttivo
dei bambini e anche ridurre i sintomi depressivi tra i genitori.
Il benessere mentale degli adolescenti può essere rafforzato
tramite iniziative cognitive di supporto personale per aumentare l’autostima, la capacità di risoluzione dei problemi, il
comportamento pro-sociale e la capacità di gestione dei conflitti. Questi programmi di qualificazione sono più efficaci se
combinati con componenti ecologiche in grado di ristrutturare l’ambiente scolastico con un approccio olistico. Inoltre
hanno dimostrato di migliorare la conoscenza cognitiva/emozionale e la capacità di risoluzione dei problemi e di ridurre le
difficoltà di internalizzazione ed esternalizzazione, con una
diminuzione dei sintomi depressivi e una forte riduzione del
comportamento aggressivo.
I fatti indicano anche che, in generale, le politiche pubbliche
efficaci, quali quelle che coinvolgono istruzione, occupazione, urbanistica e sicurezza economica, sono in grado di migliorare la salute mentale, ridurre il rischio di disturbi mentali e aumentare la coesione ed il capitale sociale.
Nel 2005, la prima conferenza ministeriale europea dell’OMS
sulla salute mentale “Affrontare le sfide, creare le soluzioni”
ha riunito ministri della salute e rappresentanti di alto livello
dei 53 Stati membri della Regione europea dell’OMS, che hanno firmato la Dichiarazione sulla salute mentale per l’Europa
e sottoscritto il Piano d’azione europeo per la salute mentale.
Questi documenti propongono diverse opzioni d’azione per
migliorare la salute mentale, con un approccio globale che
comprende la promozione e prevenzione insieme alla cura e
sottolinea altre aree chiave di miglioramento, quali il coinvolgimento di altri settori e il partenariato.
Per sostenere gli Stati membri a rafforzare gli interventi in
questo settore complesso, l’Organizzazione mondiale della sanità dedica il suo Forum 2007 OMS/HBSC5 alla “Coesione sociale per il benessere mentale degli adolescenti”.
5
Adolescence and wellbeing
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Territorio 215
Evidence for mental health promotion is abundant and it has
shown to improve mental health of children and adolescents,
to reduce the risk of mental disorders and to contribute to social and economic development.
For example, during the early years, programmes that foster
positive parent-child interaction, or home visiting and preschool active-learning for children of impoverished backgrounds has led to improved cognitive development, educational achievement and less conduct and criminal problems
through to early adulthood. Group-based parent-training programmes for families with children with behavioural problems
can improve the disruptive behaviour of children and also reduce parental depressive symptoms by one third.
Adolescent mental wellbeing can be reinforced through cognitive and skill building initiatives that support internal assets
such as self esteem, problem-solving skills, pro-social behaviour, and conflict management skills. Such skill building programmes are more effective when combined with ecological
components that restructure the school environment in a holistic approach, and have proven to improve cognition, emotional
knowledge and problem-solving skills and reduce internalising
and externalising problems, with up to 50% reductions in depressive symptoms and sustained reductions in aggressive behaviour.
Evidence also indicates that, in general, sound public policies,
such as those that address education, labour, urban planning,
and economic security, improve mental health, reduce the risk
of mental disorders, and increase social cohesion and social
capital.
In 2005, the first WHO European Ministerial Conference on
Mental Health, “Facing Challenges Building Solutions”, gathered Ministers of Health and high level representatives of the
53 WHO European Member States, who signed the Mental
Health Declaration for Europe and endorsed the European Action Plan for Mental Health. These documents propose options
for action to improve mental health, in a comprehensive approach encompassing promotion and prevention along with
treatment, and highlighting other key areas to improve mental
health such as the involvement of other sectors and working in
partnership.
To support Member States in strengthening interventions in
this complex area, the World Health Organization is dedicating
its 2007 WHO/Health Behaviour in School-Aged Children (HBSC)5 Forum process to “Social Cohesion for Mental Wellbeing
among Adolescents”.
HBSC - Health Behaviour in School-Aged Children. Una ricerca trans-nazionale dell’OMS sugli stili di vita di bambini e adolescenti in età scolare. L’indagine del 2001/02 ha coinvolto 162.000 adolescenti di 11, 13 e 15 anni in 35 paesi del Nord America e dell’Europa.
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Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
Health Behaviour in School-Aged Children (HBSC):
Stili di vita di bambini e adolescenti in età scolare
Health Behaviour in School-Aged Children (HBSC):
Secondo lo studio Health Behaviour in School-Aged Children – che
nell’indagine 2001/02 ha coinvolto 162.000 adolescenti di 11, 13 e
15 anni di 35 Paesi della Regione europea e del Nord America:
– La maggior parte dei giovani considera la propria salute buona o
eccellente ed è soddisfatto della propria vita. Tuttavia, una grande minoranza riferisce il contrario.
– Tra i quindicenni, il 22% considera la propria salute come ‘discreta’ o ‘scadente’; il 35% ha riferito vari disturbi sanitari soggettivi
a settimana (i sintomi variavano dal mal di testa al “sentirsi giù”)
e circa il 20% ha riferito una scarsa soddisfazione per la propria
vita.
– Questi dati variano notevolmente da Paese a Paese: i valori di salute discreti o scarsi vanno dal 47% in Ucraina al 10% in Svizzera.
Vi è poi una differenza di genere – le ragazze riferiscono più spesso scarse condizioni di salute, più fastidi e minore soddisfazione
per la propria vita rispetto ai ragazzi.
– I giovani provenienti da famiglie meno abbienti riferiscono una
salute più scarsa, così come quelli in cui la comunicazione con i
genitori è difficile.
– Anche l’esperienza scolastica viene associata al benessere mentale: l’80% di coloro che riferivano un’esperienza scolastica negativa (disinteresse per la scuola, mancanza di sostegno da parte dei
propri coetanei e sensazione di essere sotto pressione nell’ambiente scolastico) soffrivano di vari malesseri, rispetto al 39% di
coloro che riferivano un’esperienza scolastica positiva.
– Un modello di soddisfazione per la propria vita è emerso dal 93%
di coloro che riferivano un’esperienza scolastica positiva e quindi
una forte soddisfazione per la propria vita, rispetto al 53% di coloro che riferivano un’esperienza scolastica negativa.
Per ulteriori informazioni: http://www.hbsc.org/
According to the Health Behaviour in School-Aged Children study –
which in the 2001/02 survey covered 162 000 adolescents aged 11,
13 and 15 years in 35 countries of the Europe Region and North
America:
– The majority of young people rate their health as good or excellent and are satisfied with their lives. However, there is a large
minority who report the opposite.
– Among 15-year-olds, 22% rated their health as ‘fair’ or ‘poor’;
35% reported experiencing multiple subjective health complaints
on a weekly basis (symptoms ranged from headaches to feeling
low) and around 20% reported low life satisfaction.
– These figures vary considerably by country: fair or poor health
ranges from 47% in Ukraine to 10% in Switzerland. There is also a
gender gap – girls are more likely to report poor health, more
health complaints and lower life satisfaction than boys.
– Young people from less affluent families report poorer health, as
do those in families where communication with parents is not
easy.
– The school experience is also associated with mental wellbeing:
80% of those who reported having a negative school experience
(not liking school, lack of peer support and under pressure at
school) had multiple health complaints compared to 39% of those
who reported having a positive school experience.
– The pattern was found for life satisfaction with 93% of those with
a positive school experience reporting high life satisfaction compared with 53% of those with a negative school experience.
More information: http://www.hbsc.org/
(Traduzione dall’inglese di Federica Torello)
Link utili
Useful Links
Ufficio europeo dell’OMS per gli investimenti per la salute e lo sviluppo
http://www.euro.who.int/socialdeterminants
Piano d’azione dell’OMS per la salute mentale e Dichiarazione per l’Europa
http://www.euro.who.int/mentalhealth/publications/20061124_1
Promozione comunitaria della salute mentale della popolazione. Verso una strategia per la salute mentale nell’Unione europea
http://ec.europa.eu/health/ph_determinants/life_style/mental/green
_paper/consultation_en.htm
Strategia europea dell’OMS per la salute e lo sviluppo di bambini e
adolescenti
http://www.euro.who.int/childhealtdev/strategy/20060919_1
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Adolescence and wellbeing
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Lo studio HBSC
dell’OMS
HBSC study
of the WHO
Confronto dei dati toscani e nazionali sugli stili
di vita adolescenziali
Comparison of the Tuscan and National data
on the adolescents lifestyles
Mariano Giacchi1, Franco Cavallo2
1
2
Coordinatore scientifico Studio HBSC Toscana. Università degli studi di Siena
HBSC Study Scientific Coordinator for Tuscany. University of Siena
Coordinatore Gruppo di ricerca HBSC Italia. Università degli studi di Torino
HBSC Research Group Coordinator for Italy. University of Torino
L
o studio HBSC (Health Behaviour in School-Aged
Children) sugli stili di vita correlati con la salute degli
adolescenti correlati con la salute, nasce dall’esigenza,
sempre di più avvertita dai ricercatori, così come dagli educatori e dagli amministratori pubblici, di conoscere i dati sulla
salute, il benessere e il comportamento dei giovani all’interno
del loro contesto sociale per meglio comprenderne le relazioni
nella loro complessità.
La ricerca, condotta da una rete multidisciplinare di ricercatori provenienti dai Paesi dell’Europa e del Nord America, si
colloca in un’ottica strettamente legata ai princìpi ispiratori e
alle metodologie che caratterizzano la Rete europea delle
scuole che promuovono la salute, ed ha come obiettivo principale quello di fornire un solido supporto, in termini di dati e
di analisi, in primo luogo allo sviluppo di una migliore comprensione dell’influenza che la scuola, la famiglia e altri contesti sociali hanno sugli stili di vita degli adolescenti, e, conseguentemente, all’orientamento delle politiche, dei programmi e delle pratiche in grado di incidere positivamente sui
comportamenti e sulla salute dei giovani.
Lo studio, grazie ad una metodologia consolidata, e ad una
indagine a cadenza quadriennale, è in grado di fornire numerose ed approfondite informazioni su aspetti comportamentali fondamentali, quali l’alimentazione, l’attività fisica, l’uso di
sostanze stupefacenti, il fumo, l’attività sessuale (per i più
grandi); ma anche su altri fattori, quali: la relazione genitorifigli, il rapporto con la scuola, l’esperienza di fenomeni agiti
o subiti di bullismo, la partecipazione dei giovani a livello
propositivo, decisionale e gestionale nelle esperienze aggregative, la percezione della propria salute. In tal senso questo
studio offre anche occasioni di riflessione su temi rilevanti
per la convivenza civile e lo sviluppo delle capacità di socializzazione, e di inserimento nella scuola e nella vita aggregativa locale. Inoltre, va sottolineato che lo studio dà voce direttamente ai giovani, poiché sono questi ultimi, in prima
T
he HBSC Study, (Health Behaviour in School-Aged Children) of lifestyles and their correlation with health in
adolescents, was initiated due to an ever-growing need,
which came to the attention of researchers as well as to educators and public administrators, for data regarding young people’s health, wellbeing and behaviour in their social environment in order to better understand these relationships in their
complexity.
This research was led by a multi-disciplinary network of researchers from Europe and North America, and its focus is
closely linked to the inspiring principles and methods which
characterize the European Network of Schools that Promote
Health. Its main objective is to furnish a strong support system, in terms of data and analysis, firstly for the development
of a better understanding of the influence that school, family
and other social situations have on adolescents’ lifestyles, and,
consequently, for the formation of policies, programs and activities able to positively influence the behaviour and the
health of young people.
Thanks to its consolidated method and to observations which
take place every four years, the study is able to supply a great
deal of detailed information regarding fundamental behavioural aspects, such as diet, physical exercise, the use of
mind-altering drugs, smoking, sexual activity (for young
adults), as well as other factors, such as parent-child relationships, relationships with one’s school, experience of episodes
involving bullies (active or passive), the participation in
group experiences with respect to ideas, decisions, and management, and finally the perception of one’s own health. In
this regard, this study also offers a chance to reflect on topics
relevant to community living and to the development of social
skills, and of placement in school and in local group activities.
Furthermore, it must be stressed that this study gives young
people a chance to be heard, since it was they who provided
the data by completing an internationally-produced question-
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218 Territorio
Adolescenza e benessere
persona, attraverso la compilazione di un questionario studiato a livello internazionale, a fornire i dati; questa strategia
di ricerca introduce dunque un’interessantissima e preziosa
prospettiva soggettiva sui temi trattati.
Lo studio, sostenuto dall’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è condotto in 41 paesi dell’Europa e del Nord America, fra i quali l’Italia.
L’obiettivo principale del progetto è quello di individuare una
chiave di lettura per una comprensione più ampia dei fattori
che influenzano la salute dell’adolescente, mettendo in primo
piano i fattori comportamentali e gli stili di vita legati al contesto socio-economico, e ponendoli in relazione allo stato di
salute auto-riferito dai giovani stessi.
Lo sguardo sul “pianeta giovani” è dunque effettivamente
ancorato e contestualizzato nei loro ambienti di vita: dalla
famiglia alla scuola, dal mondo dei pari alle attività extrascolastiche e relazionali.
Quando si parla di giovani e salute, siamo spesso spinti a concentrare l’attenzione sui comportamenti a rischio, che pure
esistono e richiedono conoscenza e interpretazione, rischiando tuttavia di non impegnarci a sufficienza anche nel rilevare,
far conoscere e potenziare i modelli di comportamento positivi
che favoriscono il benessere e la salute. Il valore intrinseco
della ricerca HBSC si fonda proprio sul concetto di stile di vita
complessivo, studiato per porre le basi di azioni concrete ed
efficaci di promozione della salute dei giovani.
La comprensione delle complesse relazioni tra la salute e i
suoi molteplici determinanti, basata sul rigore scientifico dell’osservazione, può consentire da un lato di agire per migliorare la salute individuale e collettiva e, dall’altro, di considerarla e valorizzarla sempre di più quale risorsa per la vita quotidiana e non solamente un problema sanitario.
I risultati sono indirizzati in primo luogo ai giovani, protagonisti del loro benessere, ma anche ad una varietà di soggetti
responsabili dello sviluppo di politiche e programmi di promozione della salute dei giovani in una fase della loro vita –
preadolescenza e adolescenza – cruciale per il loro sviluppo.
Tali soggetti sono rappresentati dagli amministratori a vari livelli di governo, dalle Organizzazioni non governative e del
Volontariato e dai professionisti dei settori educativo, sanitario, sociale, sportivo/ricreativo.
La metodologia del Progetto prevede la raccolta su un campione nazionale di adolescenti, ripetuta ogni 4 anni, di informazioni relative ai comportamenti di salute, mediante un
questionario auto-somministrato all’interno del contesto scolastico. I dati raccolti, inseriti in un database ed analizzati,
vengono descritti a livello nazionale e confrontati con quelli
internazionali. Nei 3 anni che intercorrono tra una campagna
di somministrazione del questionario e quella successiva, i
gruppi di lavoro in su cui è strutturata la rete internazionale
dei ricercatori coinvolti in HBSC lavorano all’aggiornamento
del protocollo e del questionario stesso, mediante l’individua-
N. 163 - 2007
naire. This research strategy therefore presents a most interesting and valuable subjective perspective regarding the topics discussed.
The study, with the support of the Regional European Office of
the World Health Organisation (WHO), is conducted in 41
countries in Europe and in North America, including Italy.
The main objective of the project is to discover a “key” for a
wider comprehension of the factors which influence the health
of adolescents, bringing to the foreground behavioural factors
and lifestyles linked to the socio-economic context, and comparing them to the state of health declared by the young people themselves.
A peek into the “adolescent world” is therefore in fact rooted
in and based on their own environments: from family to
school, from the world of their peers to extracurricular activities and relationships.
When speaking of young people and their health, we are often
led to focus our attention on risky behaviours, which in fact
exist and require attention and analysis, yet we risk not dedicating enough time to identifying, conveying and strengthening the models of positive behaviour which promote wellbeing
and good health. The intrinsic value of the HBSC study is in
fact based on the concept of the total lifestyle, observed in order to lay a groundwork of concrete and effective actions for
the health promotion of young people.
The understanding of the complex relationship between health
and its multiple determining factors, based on the scientific
rigors of observation, can allow us on one hand to improve individual and general health, and on the other hand, to consider and appreciate it more and more as a resource for daily living and not just a medical concern.
The results are directed first and foremost towards the young
people, who are primarily responsible for their own wellbeing,
but also towards a variety of sources responsible for the development of policies and programs for health promotion among
young people in a phase of their life – preadolescence and
adolescence – crucial to their development. These sources are
represented by administrators at various levels of government, non-government agencies and volunteer groups, and
professionals in the fields of education, healthcare, social
work and sports and recreation. The project method provides
for the survey of a national sample of adolescents, repeated
every 4 years, in order to gather information concerning
health behaviours, by way of a questionnaire provided at
school that students fill out if they choose to do so. The data
is collected, inserted into a database, analysed, released on a
national level and compared with international results. During the three years that pass between one survey and the next,
the committees on which the international network is based
work on updating protocol and the questionnaire itself, by
identifying new questions and testing them through preliminary studies. Furthermore, the publications linked to the con-
N. 163 - 2007
zione di nuove domande e la loro sperimentazione tramite
studi di validazione. Inoltre, risulta cospicua e di notevole interesse l’attività pubblicistica legata alla realizzazione di studi costruiti essenzialmente su ipotesi specifiche volte ad interrogare i dati raccolti. I numerosi articoli pubblicati hanno
trovato l’interesse di prestigiose riviste scientifiche internazionali. Infine, la cadenza quadriennale della rilevazione consente un monitoraggio nel tempo che può fornire utili indicazioni circa l’evoluzione dei modelli comportamentali e, il raggiungimento degli obiettivi e i risultati delle politiche per la
salute dei giovani.
Gli studenti interessati sono quelli di 11, 13 e 15 anni.
La replica dello studio a livello regionale costituisce un potenziale strumento di programmazione. Tre Regioni italiane,
Piemonte, Toscana e Veneto svolgono indagini regionali applicando la metodologia HBSC. I tre gruppi regionali afferenti
alle Università di Padova, Siena e Torino, costituiscono il
gruppo di ricerca HBSC nazionale italiano.
La partecipazione della Toscana allo studio HBSC si è concretizzata nell’Accordo quadro di collaborazione (del. GRT n. 302
del 31/03/2003) stipulato dall’Ufficio regionale per l’Europa
dell’OMS con la Regione Toscana per favorire strategie integrate per l’elaborazione e la sperimentazione di politiche atte a
ridurre i fattori di rischio per la salute e promuovere stili di vita sani. L’Accordo di collaborazione è inteso a “disciplinare in
modo organico e puntuale i rapporti di cooperazione e reciproco
interscambio in materia di attività di ricerca, formazione, sperimentazione, realizzazione e diffusione di modelli valutativi e
buone pratiche di promozione della salute derivanti dalla programmazione della Regione Toscana in tema di salute”.
L’indagine in Toscana, coordinata dal Centro interdipartimentale di ricerca in educazione e promozione della salute (CREPS) dell’Università di Siena, è stata svolta per la prima volta
nella primavera 2004. Il rapporto è stato pubblicato a cura
delle Regione Toscana ed è stato presentato alla manifestazione “Dire & Fare”, Marina di Massa, novembre 2005, mentre
i dati relativi all’alimentazione e attività fisica, hanno fatto
parte del tema del 1° Forum europeo HBSC tenuto a Firenze
all’inizio del 2006;, in tale sede questi dati sono stati oggetto
di confronto con quelli omologhi provenienti da altre realtà
nazionali e internazionali.
In occasione del 2° Forum europeo HBSC, dedicato al tema
del benessere mentale, diamo riscontro in questo articolo di
alcuni dati provenienti dell’indagine 2006 su argomenti di interesse per tale tematica.
In particolare ci soffermeremo su: relazioni con i genitori, reti amicali e di vicinato, sintomi di malessere, percezione della
propria immagine corporea, percezione di salute, indicatori di
efficacia e stato di benessere economico della famiglia.
In estrema sintesi il quadro complessivo che ne deriva conferma alcuni tratti noti e indica degli spunti di riflessione per le
scuole, le famiglie, le Aziende sanitarie e i decisori politici.
Adolescence and wellbeing
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Territorio 219
duction of studies created on specific theories geared toward
examining the gathered data are noteworthy and of considerable interest. The numerous articles that have been published
have also attracted the attention of prestigious international
scientific publications. And finally, the four-year cycle of
gathering data allows for monitoring over time which can provide useful information regarding the evolution of models of
behaviour and the attainment of the objectives for adolescent
health policies.
The students who took part in the survey are aged 11, 13 and
15 years.
The repetition of the study on a regional level requires a strong
programming tool. Three Italian regions, Piedmont, Tuscany
and Veneto conduct regional experiments applying the HBSC
method. The three regional groups associated with the Universities of Padua, Siena and Turin, constitute the Italian national HBSC research group.
Tuscany’s participation in the HBSC study was sealed in the
Partnership Pact (del. GRT no. 302 of March 31, 2003) stipulated between the Regional European Office of the World Health
Organisation and the Region of Tuscany to promote common
strategies for the drafting and experimentation of policies
geared toward reducing risk factors for health and to promote
healthy lifestyles. The partnership pact intends to “regulate in
a timely and comprehensive manner the collaborative efforts
and reciprocal exchange of materials regarding research,
training, experimentation, fulfilment and diffusion of useful
models and good practices for health promotion derived from
the agenda of the Region of Tuscany regarding health”.
The survey in Tuscany, coordinated by the Interdepartmental
Centre for Research in Education and Health Promotion
(CREPS) of the University of Siena, was conducted for the first
time in the Spring of 2004. The results were published by the
Region of Tuscany and were presented at the event “Dire &
Fare” [Say & Do], held in the city of Marina di Massa in November 2005. The data pertaining to diet and physical fitness
were included in the agenda of the First HBSC European Forum
held in Florence at the beginning of 2006. At this event, the
data was compared with like data gathered in other national
and international settings.
In the occasion of the Second HBSC European Forum, dedicated
to the topic of mental wellbeing, we include in this article some
data gathered in the survey conducted in 2006 on topics of interest regarding this subject matter.
In particular the data concentrates on: relationships with one’s
parents, friendships and neighbourhood, symptoms of poor
health, perception of one’s body image, perception of one’s
health, indicators of effectiveness and state of financial wellbeing of the family.
In brief, the overall picture that forms confirms some known
traits and indicates suggestions to reflect upon for schools,
families, healthcare facilities and policy makers.
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220 Territorio
Adolescenza e benessere
11 Anni
Toscana
Italia
Toscana
Italia
Toscana
Italia
Toscana
Italia
Toscana
Italia
13 Anni
Italy
15 Anni
Padre %
Madre %
Padre %
Madre%
Padre %
Madre %
Molto facile
Molto facile
Facile
Facile
Difficile
Difficile
Molto difficile
Molto difficile
Non ho o non vedo
questa persona
Non ho o non vedo
questa persona
25,3
29.3
42,6
38.8
21,3
20.6
8,6
8.7
52,3
52.3
34,2
34.3
9,0
8.2
3,0
4.0
15,7
16.4
41,6
38.8
26,2
28.2
13,2
13.1
36,6
37.5
42,4
40.8
15,1
15.3
5,0
4.9
9,4
10.1
36,1
37.5
32,8
32.3
17,8
15.6
24,8
27.0
43,5
44.9
22,4
20
6,1
6.4
2,2
1,2
3,3
0,9
3,9
1,1
2.6
1.2
3.4
1.5
4.4
1.6
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
11 Years
Tuscany
Italy
Tuscany
Italy
Tuscany
Italy
Tuscany
Italy
Tuscany
N. 163 - 2007
13 Years
parlare con tuo padre /
tua madre di cose che
ti preoccupano?”; ragazzi
e ragazze insieme per fasce d’età
toscana.
15 Years
Father %
Mother %
Father % Mother %
Very easy
Very easy
Easy
Easy
Difficult
Difficult
Very difficult
Very difficult
I don’t have or see
this parent
I don’t have or see
this parent
25.3
29.3
42.6
38.8
21.3
20.6
8.6
8.7
52.3
52.3
34.2
34.3
9.0
8.2
3.0
4.0
15.7
16.4
41.6
38.8
26.2
28.2
13.2
13.1
36.6
37.5
42.4
40.8
15.1
15.3
5.0
4.9
9.4
10.1
36.1
37.5
32.8
32.3
17.8
15.6
24.8
27.0
43.5
44.9
22.4
20
6.1
6.4
2.2
1.2
3.3
0.9
3.9
1.1
2.6
1.2
3.4
1.5
4.4
1.6
Total
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
100.0
Famiglia, scuola e gruppo dei pari rappresentano fonti diverse
di modelli e di condizionamenti tanto culturali quanto materiali. Tuttavia, quale sia il peso specifico e la modalità di interazione di ciascuno di questi contesti, quale la capacità di
sopperire l’uno alle carenze dell’altro sono questioni tuttora
aperte e in corso di approfondimento.
In questo senso la strutturazione della ricerca HBSC pone volutamente molta attenzione sulla rete sociale extra-familiare
dell’adolescente: da un alto lato sull’articolarsi del cosiddetto
“gruppo dei pari”, dall’altro sull’ambiente scolastico.
Ad esempio per quanto riguarda il contesto familiare e in particolare il colloquio con i genitori, questo risulta più facile, in
tutte le fasce di età, con la madre che con il padre; al crescere
dell’età diminuisce la frequenza di quanti riferiscono essere
“molto facile” parlare sia con il padre che con la madre. Non
ci sono nette differenze fra i dati toscani e quelli del campione nazionale.
Tab. 1. “Quanto è facile per te
Father % Mother %
Table 1. “How easy is it for
you to talk to your father/
your mother about things
that worry you?”; Tuscan boys
and girls grouped together
by age.
Family, school and peer groups represent different sources of
cultural and material examples and conditioning. And yet, the
importance and method of interaction of each of these contexts, and in what manner one is able to make up for something lacking in another, are questions which have yet to be
answered and are in the process of being better understood.
In this regard, the content of the HBSC study purposely pays
careful attention to the adolescent’s social network outside of
the family unit: on one hand the dynamics of the so-called
“peer group”, on the other hand one’s school environment.
For example as far as family life and in particular communication with one’s parents is concerned, for all age groups, it is
easier for adolescents to talk with their mother than with their
father; as they grow older, the number who report that it is
“very easy” to talk with either their father or their mother decreases. There are no significant differences between Tuscan
data and that of the national sample.
N. 163 - 2007
Il gruppo dei pari ha certamente un grande potere di influenza sui comportamenti e le attitudini correlate alla salute: esso fornisce o rafforza valori e modelli; contribuisce a strutturare un senso di identità e un orientamento culturale extrafamiliare, coinvolge i ragazzi in stili di vita nuovi, più autonomi rispetto alle abitudini familiari.
Certamente in alcuni casi l’assunzione di comportamenti a rischio ha in sé un portato di aggregazione e integrazione all’interno del gruppo e contemporaneamente di distinzione
del gruppo stesso rispetto all’esterno.
Vediamo ora per fascia d’età e per genere, quali sono le dimensioni della rete di “veri amici” dei giovani toscani.
La percentuale delle risposte “tre o più amici dello stesso sesso” è alta sia tra i ragazzi (83,7% a 11 anni, 77,9% a 13 anni,
74,7% a 15 anni) che tra le ragazze (71,3% a 11 anni, 63,1% a
13 anni, 59,8% a 15 anni) in tutte le fasce d’età, a segnalare
un’ottima capacità di socializzazione da un lato e una grande
importanza data agli amici.
Come era prevedibile, quando si parla di amici di sesso opposto le percentuali sono decisamente più basse, sia per i maschi (61,1% a 11 anni, 59,9% a 13 anni, 53,7% a 15 anni) che
per le ragazze (57,5% a 11 anni, 47,7% a 13 anni, 35,9% a 15
anni); anche dalle risposte a questa domanda sembra emergere come siano i maschi a socializzare maggiormente e come ci
sia una diminuzione di questa propensione al crescere dell’età, anche se questo potrebbe essere dovuto in realtà solo a
una diversa concezione di amicizia, (magari per un maschio
di quell’età un amico è uno con cui giochi a pallone e poi non
scambi nemmeno due parole…).
I dati toscani non si discostano molto da quanto si osserva
per il campione nazionale.
Per valutare l’importanza che i ragazzi danno alla relazione
con i pari nel contesto scolastico, prenderemo in considerazione le frequenze dei giovani che dichiarano di essere d’accordo o molto d’accordo con il fatto che i compagni sono disponibili e gentili nei loro confronti. Risulta che fra gli undicenni e i quindicenni non ci sono differenze fra maschi e
femmine (67% e 59% rispettivamente) mentre fra i tredicenni
sono le femmine a percepire minore gentilezza e disponibilità
(53,2% vs 61,1%). A livello nazionale questa differenza di genere si presenta anche nelle quindicenni con differenze più
elevate (65,1% vs 54,3%).
Alla domanda: “i miei compagni mi accettano per quello che
sono”, le frequenze di coloro che rispondono sono “d’accordo” e “molto d’accordo” risultano essere di 81,9% a 11 anni,
78,4% a 13 anni, 72,8% a 15 anni per i maschi e 80,4% a 11
anni, 67% a 13 anni, 67,6% a 15 anni per le ragazze. Si nota
una diminuzione delle frequenze al crescere dell’età e valori
sistematicamente più bassi nelle femmine.
I valori riferiti al campione nazionale risultano pressoché sovrapponibili.
I dati sulla percezione della salute e del benessere indicano
Adolescence and wellbeing
Sae l ute
Territorio 221
The peer group certainly has a strong influence on behaviours
and attitudes related to health: the group supplies or reinforces values and examples to follow; it contributes to building
a sense of identity and a cultural orientation outside of the
family. It involves the children in new ways of life, which are
more independent with regards to family habits.
Certainly in some cases the participation in risky behaviour is
in and of itself a way to gather together and bond members
within the group and at the same time, it is what sets that
group apart from the outside world.
Let us now take a look at the particulars of the circle of “true
friends” of young Tuscans, divided by age group and by gender.
The percentage who said they have “three or more friends of
the same sex” is high both among boys (83.7% at age 11,
77.9% at age 13, and 74.7% at age 15) as well as among girls
(71.3% at age 11, 63.1% at age 13, and 59.8% at age 15) in
all age groups, which indicates excellent social skills and great
importance given to friendships.
As might be expected, when speaking of friends of the opposite
sex, the percentages are considerably lower, both for boys
(61.1% at age 11, 59.9% at age 13, and 53.7% at age 15) as
well as girls (57.5% at age 11, 47.7% at age 13, 35.9% at age
15). Considering these answers as well, a trend seems to
emerge that affirms that boys are more apt to socialize and
that there is a reduction of this tendency as they grow older,
even though this could be due merely to a different concept of
friendship (perhaps for a boy of that age, a friend is someone
you play ball with but don’t even converse with).
The Tuscan data is not that much different than the data collected in the national sample.
To weigh the importance that young people give to relationships with their peers in the school setting, we will take into
consideration the frequency with which the youngsters respond
that they “agree” or “strongly agree” with the fact that their
classmates are open and friendly toward them. The results
show that between the 11 year olds and the 15 year olds there
are no differences between the responses of boys and girls
(67% and 59% respectively) whereas among the 13 year olds
the girls perceive less friendliness and openness (53.2% vs.
61.1%). On a national level this difference is usually present
among 15 year olds as well with higher differences (65.1% vs.
54.3%).
To the statement: “My classmates accept me for who I am”, the
percentage that responded that they “agree” or “strongly
agree” are 81.9% at age 11, 78.4% at age 13, and 72.8% at
age 15 among the boys, and 80.4% at age 11, 67% at age 13,
and 67.6% at age 15 among the girls. A reduction in these
numbers occurs as age increases and with numbers systematically lower among the girls.
The results when compared with those of the national sample
are more or less the same.
l ute
Sa
e
222 Territorio
Adolescenza e benessere
che 47,5% a 11 anni, 48,9% a 13 anni, 37% a 15 anni fra i maschi e 37,3% a 11 anni, 26,2% a 13 anni, 17,2% a 15 anni fra
le ragazze ritengono eccellente la propria salute, con un netto decremento delle percentuali al crescere dell’età, soprattutto nelle femmine.
Maggiore differenza fra i generi si osserva relativamente alle
frequenze delle risposte “discreta” e “scadente”. Fra i maschi,
le prime rimangono stazionarie e le seconde diminuiscono
con l’età, mentre entrambe aumentano fra le ragazze, anche
se di poco.
A 15 anni la differenza tra i sessi raggiunge i suoi valori più
evidenti: il 2,8% delle ragazze reputa scadente la propria salute e il 16,7% che la reputa discreta (contro l’1,2% “scadente” e il 7,4% “discreta” nei maschi); mentre solo il 17,2% si
considera portatrice di una salute eccellente (contro il 37% di
maschi).
Relativamente ai sintomi di malessere è stato chiesto quante
volte negli ultimi mesi sono stati avvertiti sintomi di malessere quali: mal di testa, di stomaco, di schiena e inoltre sentirsi giù, di cattivo umore, nervosi, accusare difficoltà di sonno, vertigini.
Analizzando le risposte “ogni giorno”, si vede che quasi tutte
si attestano su valori al di sotto del 10%, a tutte le età. I sintomi più diffusi, in ordine decrescente, sono: sentirsi nervosi,
sentirsi giù e difficoltà di sonno. Tali sintomi sono anche
quelli che si distribuiscono in misura differente fra i generi,
con valori nettamente superiori fra le ragazze più grandi, in
particolare le tredicenni.
Il quadro dei sintomi riferiti dai giovani toscani è completamente sovrapponibile a quello derivante dall’indagine nazionale.
Le ipotesi che l’evidenza di questo fenomeno – ovvero la differenza tra i sessi nella manifestazione ricorrente e regolare
dei sintomi – chiama in causa sono molteplici, e probabilmente tutte pertinenti: da un lato, si richiama la maggiore attenzione culturale delle ragazze alla sulla propria salute; dall’altro, una possibilità e capacità di manifestazione dei malesseri
più libera, non compressa da un ideale di forza e potenza fisica propria dell’immagine identitaria maschile; e ancora, una
situazione di maggiore precarietà nello stato di salute delle
ragazze almeno in parte oggettiva, dovuta all’instaurarsi del
ciclo mestruale e al delicato assestamento conseguente.
Per quanto riguarda l’immagine corporea, viene posta una domanda molto diretta così formulata: “pensi che il tuo corpo
sia: decisamente troppo magro; un po’ troppo magro; più o
meno della taglia giusta; un po’ troppo grasso; decisamente
troppo grasso.” Nella sezione sull’alimentazione, inoltre, si
chiede se in questo periodo il ragazzo/a è a dieta o sta facendo qualcosa per dimagrire. Abbiamo scelto di presentare in
questa sede anche questo item accostandolo a quello relativo
all’immagine corporea, per costruire un quadro più completo.
Per quanto riguarda la sollecitazione esplicita riguardo all’im-
N. 163 - 2007
Data regarding perception of health and wellbeing indicate
that 47.5% at age 11, 48.9% at age 13, and 37% at age 15
among the boys, and 37.3% at age 11, 26.2% at age 13, and
17.2% at age 15 among the girls consider their health excellent, with a considerable decline occurring in these percentages as age increases, especially among girls.
A greater difference between genders is proportionally observed among the number of the answers of “good” and
“poor”. Among the boys, the first answer remains unchanged
and the second declines as age increases, whereas both responses increase among the girls, even if only slightly.
At age 15 the difference between genders reaches its most obvious point: 2.8% of girls consider their health to be poor and
16.7% consider it good (compared with 1.2% “poor” and 7.4%
“good” among the boys); whereas only 17.2% of girls consider
themselves to be in excellent health (versus 37% of boys).
With regards to symptoms of poor health, it was asked how
many times in the past few months had they experienced these
symptoms: headaches, stomach aches, backaches, as well as
feeling down, in a bad mood, nervous, have difficulty sleeping,
or experience dizziness.
Analysing the number of answers stating “every day”, these
numbers reveal an occurrence of less than 10%, at all ages.
The most common symptoms, in descending order, are: feeling
nervous, feeling down and having difficulty sleeping. These
symptoms are also those which are distributed in a different
manner among the adolescents, with considerably higher numbers among the older girls, especially among the 13 year olds.
The table of symptoms reported by young Tuscans is exactly
the same as that which resulted from the national survey.
The theories evoked by this phenomenon – rather the difference between genders in the recurring or regular occurrence of
symptoms – are numerous, and probably all pertinent: on one
hand this points out the greater cultural emphasis girls place
on their own health; on the other hand the opportunity and
greater ability to share their symptoms, as they are not conditioned by the masculine ideals of physical power and strength;
also, it points toward a situation of elevated instability in the
overall health of girls, at least in part objective, given the appearance of the menstrual cycle and the delicate adjustment
period that follows.
As far as body image is concerned, this very direct question
was asked: “Do you think of your body as: definitely too thin;
a bit too thin; more or less the right size; a bit too heavy; definitely too heavy?” Furthermore, in the section on diet, it was
asked if the boy or girl was on a diet at this moment or was
trying to lose weight in some other way. We have chosen to
present this item here as well, grouping it together with that
regarding body image, to draw a more complete picture of the
topic. As far as the direct question regarding the image of one’s
N. 163 - 2007
magine del proprio corpo, se una buona maggioranza di entrambi i generi e di tutte le età ritiene più o meno giusto il proprio corpo, è evidente la differenza tra i maschi e le femmine
soprattutto se si guarda l’andamento con il crescere dell’età.
Per la popolazione maschile la percentuale che ritiene normale il proprio corpo rimane stabile con l’età (circa 67%, dato
sovrapponibile a quello nazionale); decresce soprattutto la
proporzione di coloro che si percepiscono grassi, e resta più o
meno stabile quella dei “magri”. Per la popolazione femminile, al contrario, si segnala una flessione sia di coloro che si ritengono “magre” sia di coloro che si ritengono “normali”,
mentre crescono notevolmente le ragazze che si ritengono
“grasse”: a 15 anni queste raggiungono il 39,5% del totale,
contro circa il 20% dei maschi.
Anche in questo caso i dati regionali toscani sono molto simili a quelli nazionali.
Per sondare il livello di benessere e i rischi per la salute presente e futura degli adolescenti è stata presa in esame l’autostima.
Per esplorare questo ambito attraverso la complessità dei suoi
aspetti socio-psicologici, da un lato viene chiesto ai ragazzi
di esprimere il grado di accordo con dieci affermazioni riguardo che costituiscono una scala standardizzata di misura dell’autostima.
Anche se complessivamente le risposte positive rispetto alle
affermazioni di autostima proposte dal questionario sono decisamente elevate, colpisce ancora una volta la differenza tra
i generi, che segnala una minor stima di sé nelle ragazze;
inoltre la flessione delle risposte positive al crescere dell’età è
più consistente e costante per la popolazione femminile, il
che indicherebbe una tendenza più strutturale nello sviluppo
delle ragazze verso un rischio di bassa stima di sé negli anni
centrali dell’adolescenza. Questa tendenza è stata riscontrata
anche nell’indagine nazionale.
Ci sembra estremamente importante prestare la massima attenzione, a proposito di queste tematiche, alle specificità relative all’identità di genere: sia nel senso dei rischi specifici – e
dei loro pesi relativi – che caratterizzano i percorsi maschili e
femminili di strutturazione e di conferma della propria immagine di sé (corporea, caratteriale, sociale...); sia nel senso delle ricchezze e potenzialità che cominciano più concretamente
a differenziare, in questa fase, l’identità di ragazzi e ragazze.
La prospettiva di ricerca dello studio HBSC insiste molto sull’attenzione che, soprattutto in sede di elaborazione di politiche sociali e sanitarie, va posta sul tema delle diseguaglianze
di salute e sulle condizioni di socio-economiche dello sviluppo e invita soprattutto sulla necessitàa indagare sulle correlazioni fra questi due elementi. Secondo la definizione adottata dai ricercatori HBSC, lo status socio-economico è una
“misura composita che incorpora lo status economico (reddito), lo status sociale (educazione) e lo status professionale
(occupazione)”.
Adolescence and wellbeing
Sae l ute
Territorio 223
body, even if the vast majority of both genders at all ages considers their body to be more or less the right size, an apparent
difference is noted between the boys and the girls, especially
when an increase in age is taken into account.
Among the boys, the percentage that considers their bodies
normal remains constant with respect to age (approximately
67%, a result comparable to the national statistic). The percentage of those who consider themselves overweight decreases
the most, and the percentage of those who view themselves as
“thin” remains about the same. Among girls, just the opposite
occurs. There is a decrease among those who consider themselves “thin” as well as those who consider themselves “normal”, whereas the number of girls who consider themselves
“heavy” increases significantly: at age 15 these girls represent
39.5% of the total, versus approximately 20% of the boys.
In this case as well, the regional data in Tuscany is very similar to the national data.
To survey the level of wellbeing and the present and future
health risks of adolescents, self-esteem was examined.
To explore this area by way of the complexities of its socio-psychological aspects, the adolescents were asked to express their
level of agreement with ten affirmations which constitute a
standardized scale used to measure self-esteem.
Although on the whole, the positive responses with regards to
the questions regarding self-esteem are decidedly high, it is
surprising once again to note the difference between the genders, which registers a lower sense of self-esteem among the
girls; furthermore the decrease in positive answers as age increases is more consistent and constant among the girls, which
would indicate a more structural tendency in the girls’ development toward the development low self esteem in the middle
years of adolescence. This trend was also noted in the national
sample.
We find it extremely important to pay the utmost attention, as
to these topics, to the specificities regarding personal identity
in general: both in the sense of specific risks – and of their relative effect – which characterize both boys’ and girls’ structural development and that of their self image (body, personality,
social self...); as well as that which regards wealth and potential, which begin to more concretely differentiate, during this
phase, the identity of boys and girls.
The perspective of the HBSC study focuses greatly on the attention that, most importantly during the drafting of social and
healthcare policies, must be given to the topic of the inequalities of health and to the socio-economic conditions of development and urges us above all to examine the correlation between these two elements. According to the definition adopted
by HBSC researchers, the socio-economic status is a “composite
measurement which incorporates economic status (salary), social status (education) and professional status (occupation)”.
To these three indicators, a fourth element is added. One that
l ute
Sa
e
224 Territorio
Adolescenza e benessere
A questi tre indicatori si aggiunge poi un quarto elemento
che si basa sulla percezione soggettiva del ragazzo rispetto al
benessere della propria famiglia: gli si chiede cioè quale sia
secondo lui /lei il livello di benessere economico della propria
famiglia. Questa domanda mette dunque in gioco una dimensione soggettiva e psicologica che consente, secondo le ipotesi di ricerca, di predire le conseguenze sulla salute emotiva
(“predicts emotional health outcomes”).
Proviamo ora a guardare alla prospettiva soggettiva dei ragazzi rispetto al benessere della propria famiglia. E’ interessante
osservare come decrescano con l’età, sia nei maschi che nelle
femmine, le risposte decisamente positive (“molto bene” e
“piuttosto bene”), mentre aumenta la percezione di essere all’interno di un livello “medio”; per quanto riguarda la differenza tra i generi possiamo dire che le ragazze tendono a dare
più spesso risposte che vanno da “nella media” a “per niente
bene”.
Le domande relative al tema del capitale sociale, cioè a quell’insieme di risorse sociali e relazionali cui un individuo può accedere attraverso l’appartenenza alla propria comunità, ristretta e allargata, costituiscono un “pacchetto opzionale” rispetto
al questionario di base uguale per tutti i Paesi che partecipano
allo studio HBSC; questo pacchetto che include domande che
riguardano la rete di relazioni sociali di ogni adolescente (social networks and social support); il livello di potere e controllo
sulla propria vita attraverso il coinvolgimento (power and control through engagement); l’identità locale e la percezione dell’area locale (local identity and perception of local area).
Si può dire che la percentuale di ragazzi che percepiscono come sicura la propria zona è davvero molto alta in Italia
(89,5% per maschi e femmine) mentre in Toscana tale situazione si ripropone solo fra le ragazze (91%) mentre i ragazzi
dichiarano percentuali nettamente più basse (64,1). Teniamo
conto che si suggerisce qui un apprezzamento globale e complessivo del proprio posto, dentro il quale può trovar spazio la
prospettiva soggettiva di ciò che un “bel posto dove vivere”
dovrebbe offrire.
N. 163 - 2007
is based on the subjective perception of the adolescent with respect to the wellbeing of his own family: the youth is asked
what, in his or her opinion, is the level of economic wellbeing
of the family. This question brings a subjective and psychological factor to the table, which, according to research theories,
“predicts emotional health outcomes”.
Let us now take a look at the subjective perspective of adolescents with respect to the wellbeing of their family. It is interesting to observe that as age increases, both among boys and
girls, the decidedly positive answers (“very well” e “rather
well”) decrease, while the perception of being at an “average”
level increases. As far as the difference between genders is concerned, we can say that the girls tend more often to give the
answers that range from “average” to “not good at all”.
The questions pertaining to the topic of social capital, in other
words regarding the various social and rapport-based resources
that an individual can utilise by belonging to a community,
both immediate and extended, are part of an “optional packet” with respect to the basic questionnaire standard for all
countries that participate in the HBSC study. This packet includes questions which deal with the social networks and social
support of every adolescent; the level of power and control over
one’s life through engagement; and local identity and perception of local area.
It can be said that the percentage of adolescents who perceive
their neighbourhood to be safe is really quite high in Italy
(89.5% for boys and girls) whereas in Tuscany this same response is reflected only among the girls (91%), while the boys’
percentage is considerably lower (64.1). We must keep in mind
that here the answers reflect a global and overall appreciation
of one’s “neighbourhood”, in which there must be room for the
subjective opinion on what a “nice place to live” should offer.
(Traduzione dall’italiano di Hollie Grey)
N. 163 - 2007
Adolescence and wellbeing
Sae l ute
Territorio 225
Salute e sviluppo
del bambino
e dell’adolescente
in una prospettiva
europea
Child and adolescent
health and
development
in a European
perspective
Una nuova strategia dell’Organizzazione
mondiale della sanità
A new WHO strategy
Mikael Meyer Østergren1, Vivian Barnekow2
1
2
Regional Adviser, Salute e sviluppo del bambino e dell’adolescente, Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa, Copenaghen, Danimarca
Regional Adviser, Child and Adolescent Health and Development, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, Denmark
Technical Officier, Salute e sviluppo del bambino e dell’adolescente, Ufficio regionale dell’OMS per l’Europa, Copenaghen, Danimarca
Technical Officer, Child and Adolescent Health and Development, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen, Denmark
L
a salute di bambini e adolescenti rappresenta una risorsa
per lo sviluppo economico e sociale futuro di tutti i Paesi,
a reddito alto, medio o basso. Un investimento precoce
nella salute di bambini e adolescenti è importante per diverse
ragioni. Innanzi tutto, vi sono ragioni morali e legali che assicurano ai bambini il diritto di godere dei più elevati standard di
salute possibili, come espresso nella Convenzione sui diritti del
fanciullo delle Nazioni Unite. Inoltre, la comunità internazionale ha stabilito un Obiettivo millenario di sviluppo volto a ridurre di due terzi la mortalità infantile al di sotto dei 5 anni
entro il 2015 rispetto al 1990, in relazione alla Dichiarazione
delle Nazioni Unite per il millennio. Infine, è possibile prevenire molte malattie ed attuare misure di promozione della salute
a partire dai primi anni di vita con ottimi risultati. La Regione
europea dell’OMS è composta da 53 Stati membri, ossia tutti i
27 Paesi dell’Unione Europea (Ue) e Paesi dell’Europa centrale e
orientale e dell’Asia centrale. Negli ultimi decenni in generale lo
stato di salute di bambini e adolescenti nella Regione europea è
migliorato. La mortalità infantile è diminuita gradualmente in
quasi tutti i Paesi, a diversi ritmi, ed ha subito oscillazioni in
particolare all’epoca della dissoluzione dell’URSS (Fig. 1).
Nonostante ciò, i tassi di mortalità infantile e altri indicatori
sanitari differiscono in maniera sostanziale tra i vari Paesi e
all’interno di uno stesso Paese a seconda di gruppo socio-economico, gruppo etnico e distribuzione geografica. Sulla base
di questo, il Comitato regionale per l’Europa dell’OMS, che
comprende i rappresentanti di tutti i 53 Stati membri europei,
decise nel 2003 che l’Ufficio regionale per l’Europa dell’OMS
avrebbe sviluppato una strategia per la tutela della salute e
T
he health of children and adolescents is a resource for future economic and social development in all countries,
whether they have high, middle or low income. Early investment in the health of children and adolescents is important for many reasons. First, there are moral and legal reasons
to ensure children’s right to enjoy the highest attainable standard of health, as embodied in the United Nations Convention
on the Rights of the Child. Further, the world community has
established a Millennium Development Goal of reducing the
mortality of children younger than 5 years by two thirds in
2015 compared with 1990 in connection with the United Nations Millennium Declaration. Finally, many diseases can be
prevented and health-promoting measures implemented with
optimal effectiveness from the earliest stages of life. The European Region of WHO has 53 Member States, including all 27
European Union (EU) countries and countries in central and
eastern Europe and central Asia. The health status of children
and adolescents in the European Region has generally improved in recent decades. Child mortality has been declining
gradually in nearly all countries at different rates and especially fluctuated at the time the USSR was dissolved (Fig. 1).
Nevertheless, child mortality rates and other health indicators
differ substantially between countries and within each country
according to socioeconomic group, ethnic group and geographical distribution. Based on this, the WHO Regional Committee
for Europe, which comprises representatives of all 53 European
Member States, decided in 2003 that the WHO Regional Office
for Europe would develop a European strategy for child and
adolescent health and development. The purpose of the strate-
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Fig. 1. Tasso di mortalità tra i bambini di età inferiore ai 5 anni ogni 1000 nati vivi in vari gruppi di Paesi della Regione europea dell’OMS, 1970-2005.
Asse verticale: Tasso medio di mortalità tra i bambini di età inferiore ai 5 anni ogni 1000 nati vivi.
Asse orizzontale: Anno. I 12 Paesi membri dell’Ue dal 1 maggio 2004: Bulgaria, Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia
e Slovenia. I 15 Paesi membri della Ue prima del 1 maggio 2004: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo,
Spagna, Svezia e Regno Unito. Regione europea (tutti gli Stati membri, attualmente 53). Paesi dell’ex-URSS al di fuori dell’UE: Armenia, Azerbaijan, Bielorussia, Georgia, Kazakistan,
Kirghisistan, Moldavia, Federazione Russa,Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Usbekistan. Repubbliche centroasiatiche: Kazakistan, Kirghisistan, Tagikistan, Turkmenistan e Usbekistan.
Fig. 1. Morality rate among children younger than 5 years per 1000 live births in various groups of countries in the WHO European Region, 1970-2005.
Vertical axis: Average mortality rate among children <5 years old per 1000 live births.
Horizontal axis:Year. The 12 countries entering the EU since 1 May 2004: Bulgaria, Cyprus, Czech Republic, Estonia, Hungary, Latvia, Lithuania, Malta, Poland, Romania, Slovakia
and Slovenia. The 15 countries in the EU before 1 May 2004: Austria, Belgium, Denmark, Finland, France, Germany, Greece, Ireland, Italy, Luxembourg, Netherlands, Portugal, Spain,
Sweden and United Kingdom. European Region (all Member States, currently 53). Former USSR countries outside the EU: Armenia, Azerbaijan, Belarus, Georgia, Kazakhstan, Kyrgyzstan,
Republic of Moldova, Russian Federation, Tajikistan, Turkmenistan, Ukraine and Uzbekistan. Central Asian republics: Kazakhstan, Kyrgyzstan, Tajikistan, Turkmenistan and Uzbekistan.
dello sviluppo di bambini e adolescenti. Scopo della strategia
non è quello di fornire soluzioni universali a tutte le sfide legate alla salute ed allo sviluppo di bambini e adolescenti, ma
di creare una piattaforma ed una serie di principi utilizzabili
da tutti gli Stati membri per la formulazione di politiche e
programmi migliori in questo campo. È stato quindi sviluppato un kit di strumenti, una strategia costituita da tre strumenti (uno strumento d’azione, uno di valutazione e uno d’informazione) da utilizzare nell’attuazione di tale strategia.
gy is not to provide universal solutions to all the challenges of
child and adolescent health and development but to create a
platform and principles that all Member States can use to formulate better policies and programmes in this field. A toolkit
was therefore developed the strategy comprising three tools
(an action tool, an assessment tool and an information tool)
to be used in implementing the strategy.
Condizioni sanitarie e tendenze
Se valutate in termini di capacità di raggiungere gli “Obiettivi
di sviluppo per il millennio” a livello mondiale, le tendenze
globali riguardo alla salute infantile non sono incoraggianti.
Molti Paesi, in particolare quelli dell’Africa sub-sahariana, hanno una mortalità infantile stabile o addirittura in aumento,
mentre nella Regione europea la tendenza è piuttosto varia.
Nello scorso decennio la mortalità infantile è diminuita in modo sostanziale nei 15 Paesi membri dell’Ue prima del 2004 e, in
Health status and trends
The global trends in children’s health are not encouraging, as
measured by the extent to which the world is currently fulfilling
the Millennium Development Goals. Many countries, especially
those in sub-Saharan Africa, have stagnating or even increasing
child mortality. The trend is mixed in the European Region. Infant mortality has declined substantially in the past decade in
the 15 countries that were EU members before 2004 and, to a
lesser extent, the 12 EU newcomers (Fig. 1). This has been
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misura minore, nei dodici nuovi membri (Fig. 1). Questo si è
verificato nonostante un basso tasso iniziale di mortalità infantile e l’assenza di interventi specifici volti a ridurla, a parte
il generale progresso nel curare e prevenire le malattie ed i
problemi sanitari dell’infanzia. Contemporaneamente, molti
Paesi dell’ex-Unione Sovietica, in particolare le Repubbliche
centroasiatiche, mostrano una situazione meno positiva. In
coincidenza con la dissoluzione dell’URSS, la mortalità infantile è aumentata in molti Paesi, e da quel periodo i tassi si sono
mantenuti stabili o in moderato declino. Molti Paesi non saranno in grado di raggiungere l’Obiettivo di sviluppo del millennio
sulla mortalità infantile, se questa situazione non cambierà. Il
reale tasso di mortalità infantile in questi Paesi è addirittura
più elevato delle statistiche ufficiali, a causa di una registrazione della mortalità infantile assente o incompleta e di differenze nella definizione dei criteri utilizzati per classificare un
neonato come nato vivo. Un tema importante per la salute e lo
sviluppo di bambini e adolescenti è quello delle disparità e differenze tra i Paesi all’interno della Regione europea e di ciascun Paese: i bambini provenienti da diversi gruppi geografici,
socio-economici ed etnici hanno condizioni di vita molto diverse. Ad esempio, il tasso di mortalità del Tagikistan per i
bambini di età inferiore ai 5 anni (il più alto in Europa) è 40
volte quello dell’Islanda (il più basso d’Europa). Le condizioni
variano molto all’interno dei Paesi. Uno studio ha dimostrato
che più del 15% dei bambini in Paesi quali Irlanda, Italia e Regno Unito vive in condizioni di relativa povertà (meno del 50%
del reddito medio), rispetto a meno del 5% nei Paesi scandinavi. E questo è un dato importante viste le chiare associazioni
esistenti tra condizioni socio-economiche e stato di salute. I
bambini e gli adolescenti nella Regione europea hanno problemi di salute vari e diversi, e la situazione non è uniforme nell’intera Regione, dal momento che ogni Paese presenta condizioni e circostanze particolari che assumono un ruolo chiave.
Nonostante ciò, la strategia dell’OMS definisce nello specifico
tre aspetti sanitari alla luce delle tendenze crescenti in tutta
la Regione: HIV e AIDS; aumento del sovrappeso e dell’obesità
tra bambini e adolescenti; sviluppo sociale e salute mentale.
La prevalenza dell’infezione da HIV è aumentata per molti anni
nella Federazione Russa e in Ucraina ma anche nelle Repubbliche centroasiatiche. La Regione europea presenta il maggiore
aumento di prevalenza dell’HIV delle sei Regioni dell’OMS, nonostante i tassi assoluti siano comunque più bassi che nei Paesi
ad alta prevalenza. Circa il 30-40% della popolazione segnalata
come affetta da HIV nella Regione europea è di età inferiore ai
25 anni e, nella parte orientale della Regione, l’epidemia è promossa in larga parte dall’uso di droghe per via endovenosa. La
trasmissione dell’infezione da HIV da madre a figlio è in aumento – allo stesso modo – a causa di una prevalenza generalmente superiore tra le madri, nonostante il tasso di trasmissione assoluto sia ancora relativamente basso. Perciò, la trasmissione da madre a figlio ha causato l’infezione da HIV in 3059
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achieved despite a low initial rate of infant mortality and no intervention specifically targeting reducing child mortality besides the general progress in treating and preventing the diseases of childhood and health problems in infancy. In contrast,
several countries of the former USSR, especially the central
Asian republics, have a less positive situation. Child mortality
increased in several countries in connection with the dissolution
of the USSR, and the rates have declined moderately since then
or stagnated. Several of the countries will not be able to fulfil
the Millennium Development Goal on child mortality if this situation is not changed. The actual child mortality in these countries is even higher than the official statistics because of missing and incomplete reporting of child mortality and differences
in the definition of the criteria used to decide whether an infant
is classified as born alive. A consistent theme for child and adolescent health and development is the inequality and differences
between countries in the European Region and within each
country: children from different geographical, socioeconomic
and ethnic groups experience very different living conditions.
Thus, Tajikistan’s mortality rate for children younger than 5
years (the highest in Europe) is 40 times that of Iceland (the
lowest in Europe). Conditions differ substantially within countries. A study showed that more than 15% of the children in
such countries as Ireland, Italy and the United Kingdom live in
relative poverty (less than 50% of the median income) versus
less than 5% in the Scandinavian countries. This is important
given the clear associations between socioeconomic status and
health. Children and adolescents in the European Region have
many and diverse health problems, and the situation is not consistent for the entire Region, since each country has special circumstances and specific aspects that are key. Nevertheless,
WHO’s strategy specifically mentions three health aspects because of increasing trends in all of parts of the Region: HIV and
AIDS; increasing overweight and obesity among children and
adolescents; and psychosocial development and mental health.
The prevalence of HIV infection has increased for many years
in the Russian Federation and Ukraine but also in the central
Asian republics. The European Region has the highest increase
in HIV prevalence of WHO’s six regions although the absolute
rates are still lower than in the high-prevalence countries.
About 30–40% of the reported people living with HIV in the European Region are younger than 25 years, and the epidemic in
the eastern part of the Region is largely promoted by injecting
drug use. Mother-to-child transmission of HIV infection is similarly increasing as a result of a generally higher prevalence
among mothers, although the absolute rate of transmission is
still relatively low. Thus, mother-to-child transmission caused
3059 children to be infected with HIV in the European Region
from 2000 to 2004.
Many mental disorders that develop and are registered among
adults begin in youth, and the prevalence of such mental disorders as depression and suicidal behaviour increases consid-
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bambini nella Regione europea dal 2000 al 2004.
Molti disturbi mentali che si sviluppano e si registrano tra gli
adulti hanno la loro origine in gioventù e la prevalenza di disturbi mentali quali depressione e comportamento suicida aumenta considerevolmente durante l’adolescenza. Si stima che 2
milioni di giovani nella Regione europea soffrano di disturbi
mentali, e molti non ricevono cure o le ricevono in maniera inadeguata. La depressione è uno dei disturbi mentali più comuni
tra i giovani ed è associato al suicidio, la terza causa di morte
tra i giovani nella Regione europea. Tra i Paesi vi sono comunque differenze sostanziali, con i tassi di suicidio al di sopra dei
15 anni di età che vanno da 2 a 44 ogni 100.000 abitanti.
La dieta, le abitudini alimentari e in particolare il sovrappeso
costituiscono un terzo fattore determinante per la salute. Dei
77 milioni di bambini nei Paesi dell’Ue, circa 14 milioni sono in
sovrappeso (indice di massa corporea (IMC) ≥25), e questo dato
aumenta di circa 400.000 unità all’anno. Dei 14 milioni di bambini in sovrappeso, circa 3 milioni sono obesi (IMC ≥30), e questo dato aumenta di circa 85.000 unità all’anno. La prevalenza
di sovrappeso tra i bambini in età scolare nella Regione europea
è aumentata dall’8% negli anni ’70 a quasi il 25% nel 2003. Di
nuovo, vi è una notevole variabilità tra i vari Paesi, con alcune
nazioni dell’Europa meridionale come Italia, Malta, Portogallo e
Spagna con una notevole prevalenza di sovrappeso tra i bambini
in età scolare, mentre nei Paesi nordici, tra gli altri, i tassi di sovrappeso rimangono relativamente bassi. Le cause dell’aumento
del sovrappeso sono complesse, ma le variazioni nelle abitudini
alimentari e nell’attività fisica sono fattori determinanti.
erably during adolescence. An estimated 2 million young people in the European Region have a mental disorder, and many
receive no or inadequate treatment. Depression is one of the
most common mental disorders among young people and is associated with suicide, which is the third most frequent cause of
death among young people in the European Region. Countries
differ substantially, however, with the suicide rates among
people 15 years and older ranging from 2 to 44 per 100,000
population [7].
Diet and nutrition and especially overweight comprise a third
important determinant of health. Of the 77 million children in
the EU countries, about 14 million are overweight (body mass
index (BMI) ≥25), and this number is increasing by about
400,000 million per year. Of the 14 million overweight children, about 3 million are obese (BMI ≥30), and this number is
increasing by about 85,000 annually. The prevalence of overweight among school-aged children in the European Region increased from about 8% in the 1970s to nearly 25% in 2003 [8,
9]. Again, the countries differ tremendously, with such countries in southern Europe as Italy, Malta, Portugal and Spain
having a very high prevalence of overweight among schoolaged children, whereas the Nordic countries, among others,
still have relatively low rates. The causes of increasing overweight are complex, but changes in diet and physical activity
are decisive factors.
Una nuova strategia dell’OMS per l’Europa
La strategia europea dell’OMS per la salute e lo sviluppo dei
bambini e degli adolescenti è stata messa a punto in stretta
collaborazione con diversi partner. L’OMS si è consultata con
gli Stati membri, organizzazioni internazionali ed esperti, e
questa strategia è stata testata in molti Paesi a partire dalla
sua approvazione nel settembre 2005 da parte del Comitato
regionale dell’OMS per l’Europa.
Essa si basa su un concetto ampio di salute ed una visione
della salute ispirata alle fasi del ciclo di vita. Tale punto di
partenza richiede una focalizzazione sulle fasi della vita decisive per lo sviluppo e quindi uno sforzo particolare nel promuovere la salute e prevenire e curare le malattie. Questi stadi sono la gravidanza e la nascita; il primo anno di vita; l’età
prescolare; il periodo infanzia-pubertà; l’adolescenza.
Scopo di questa strategia è quello di sostenere gli Stati membri nel:
– creare una piattaforma per valutare ed esaminare in maniera critica i programmi nazionali di salute e sviluppo ed i
piani d’azione per i bambini e gli adolescenti, in grado di
individuare per ciascun Paese gli interventi da attuare nella politica e nella legislazione sanitaria e i miglioramenti
sugli interventi esistenti;
A new WHO strategy for Europe
The WHO European strategy for child and adolescent health
and development was prepared in close collaboration with
many partners. WHO held consultations with Member States,
international organizations and technical experts, and the
strategy had been tested in numerous countries when the WHO
Regional Committee for Europe approved it in September 2005.
The strategy is based on a broad concept of health and an understanding of health that views health in a life-course perspective. Such a starting-point requires focusing on the stages
of life that are decisive for development and therefore require
special efforts in promoting health, preventing disease and
treating disease. These stages are pregnancy and birth; the
first year of life; preschool age; from childhood to puberty; and
adolescence.
The purpose of the strategy is to support Member States in:
– creating a platform for assessing and critically examining
national health and development programmes and action
plans for children and adolescents, which will enable each
country to reveal the improvements needed in health policy
and legislation and to improve existing interventions;
– promoting intersectoral cooperation in the efforts to focus
on important health themes related to child and adolescent
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Adolescence and wellbeing
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– promuovere la cooperazione intersettoriale allo scopo di
individuare importanti temi legati al settore sanitario relativi alla salute e allo sviluppo di bambini e adolescenti;
– determinare il ruolo del settore sanitario nello sviluppo e
nel coordinamento della legislazione e delle politiche per
l’attuazione di un sistema sanitario in grado di rispondere
ai bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza.
health and development; and
– determining the role the health sector must fill in developing and coordinating legislation and policies for a health
system that can meet the needs of children and adolescents.
Principi generali
I principi generali di questa strategia sono i seguenti:
– la salute nel corso della vita (un approccio ispirato alle fasi
del ciclo di vita), basata sulle sfide sanitarie associate ad
ogni stadio dello sviluppo dalla vita prenatale all’adolescenza, come prima infanzia, infanzia e pubertà;
– sforzi speciali per le persone svantaggiate (parità): i gruppi svantaggiati devono essere considerati esplicitamente, e
comprendere le persone con basso reddito, quelle socialmente emarginate, le minoranze etniche, i soggetti affetti
da disturbi mentali, i disabili ed altri soggetti con necessità particolari;
– azione intersettoriale: questo implica il coinvolgimento
dell’intero settore della sanità, compresa la promozione
della salute, la prevenzione e la cura della malattie e la
stretta collaborazione con altri settori quali servizi sociali,
economia, istruzione, ambiente e trasporti;
– partecipazione di bambini e adolescenti: il pubblico, tra cui
bambini e adolescenti, dovrebbe essere coinvolto nella pianificazione, la fornitura ed il controllo di politiche e servizi, il che significa dare agli individui un senso di responsabilità congiunta nell’attuazione dei vari piani d’azione.
Questi quattro principi sono aspetti importanti nel miglioramento della salute e dello sviluppo di bambini e adolescenti.
Inoltre, è importante l’accesso alle informazioni sulle loro
condizioni di salute correnti.
In conformità alle direttive globali dell’OMS, la strategia comprende sette aree d’azione prioritarie da inserire nella pianificazione generale del miglioramento della salute e dello sviluppo di bambini e adolescenti: la salute delle madri e dei
neonati; dieta e nutrizione; prevenzione e cura delle malattie
contagiose; prevenzione di lesioni e violenza; azioni sull’ambiente fisico; approccio globale agli specifici bisogni sanitari
di bambini e adolescenti; sviluppo psico-sociale e salute mentale. Si tratta quindi di una combinazione di due stadi essenziali e cinque temi prioritari che influenzano la salute e lo
sviluppo durante tutte le fasi del ciclo di vita.
La salute delle madri e dei neonati influisce sullo sviluppo infantile in modo particolare, e la salute ed il comportamento
sano di bambini e adolescenti sono un requisito importante
per una vita adulta in salute. I cinque temi sanitari prioritari
sono importanti durante tutto il corso della vita e riflettono
minacce esistenti e future alla salute ed al benessere in tutti i
Paesi membri.
Overall principles
The overall principles of the strategy are:
– health throughout life (a life-course approach) focusing on
the health challenges associated with each stage of development from prenatal life to adolescence, such as infancy,
early childhood and puberty;
– special efforts for disadvantaged people (equity): disadvantaged groups must be taken into account explicitly, including people with low income, socially marginalized people,
ethnic minorities, people with mental disorders, people with
disabilities and other people with special needs;
– intersectoral action: this means involving the entire health
sector, including health promotion, disease prevention and
disease treatment and close cooperation with other sectors
such as social services, economics, education, environment
and transport; and
– participation of children and adolescents: the public, including children and adolescents, should be involved in
planning, delivering and monitoring policies and services,
which means that individuals feel joint responsibility for
implementing various action plans.
These four principles are important aspects of achieving success in improving the health and development of children and
adolescents. Further, having access to relevant information
on the current health status of children and adolescents is
important.
In accordance with the WHO’s global guidelines [10], the strategy includes seven priority areas for action that should be incorporated in the overall planning of improving the health and
development of children and adolescents: health for mothers
and newborn babies; diet and nutrition; preventing and curing
communicable diseases; preventing injuries and violence; action on the physical environment; comprehensively approaching the special health needs of children and adolescents; and
psychosocial development and mental health. Thus, these are a
combination of two essential stages in the life-course and five
priority themes that influence health and development at all
stages of the life-course.
Healthy mothers and newborn babies especially influence development during childhood, and the health and health behaviour of children and adolescents are an important prerequisite
for a healthy adult life. The five priority health themes are important throughout life and reflect existing and future threats
to health and well-being in all Member States.
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Dal pensiero all’azione
In teoria la strategia comprende una base d’azione legittima
in ciascuno Stato membro, ma l’esperienza mostra che trasformare le parole in azione è spesso difficile. Per questo motivo, l’OMS ha messo a punto un kit di strumenti per aiutare a
concretizzare ed attuare la strategia in ogni Paese.
Tale kit è costituito da tre strumenti:
– uno strumento di valutazione: metodi per valutare e rivedere le politiche, le strategie e le infrastrutture esistenti in
relazione alla salute di bambini e adolescenti e analizzarne
l’efficacia;
– uno strumento informativo: metodi per identificare le
informazioni esistenti per determinare lo stato di salute di
bambini e adolescenti, essenziale per sviluppare misure efficaci di miglioramento della salute ed aiutare a identificare indicatori e dati di monitoraggio delle tendenze nell’ambito della salute;
– uno strumento d’azione: un catalogo di azioni (quali leggi,
norme, politiche e interventi) risultate efficaci nel miglioramento della salute di bambini e adolescenti e nel sostegno alla loro crescita.
Se necessario, è possibile sviluppare ulteriori strumenti.
Per le proprie attività future, l’OMS ritiene prioritari gli sforzi
volti a migliorare la salute e lo sviluppo di bambini e adolescenti. Le generazioni future devono essere ben preparate alla vita in un mondo in rapida evoluzione. Per questo motivo
tenterà, in collaborazione con i relativi partner, di creare
un’agenda internazionale a sostegno di uno sviluppo positivo
per bambini e adolescenti nella Regione europea. L’OMS punta
a lavorare a stretto contatto con ciascuno stato membro, nel
tentativo di migliorare le condizioni sanitarie dei bambini e
degli adolescenti ed a fornire il necessario supporto tecnico.
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From thought to action
In theory, the strategy comprises a well-founded basis for action in each Member State, but experience shows that converting words into action is often difficult. WHO therefore prepared
a toolkit to help to concretize and implement the strategy in
each country.
The toolkit currently comprises three tools:
– an assessment tool: methods for assessing and reviewing
existing policies, strategies and infrastructure related to
child and adolescent health, including assessing whether
they result in actual, successful intervention;
– an information tool: methods for identifying existing information for determining the heath status of children and
adolescents, which is essential for developing effective
measures to improve their health and also helps in developing indicators and identifying data for monitoring trends in
health; and
– an action tool: a catalogue of actions (such as legislation,
regulations, policies and interventions) that have proven to
be effective in improving the health of children and adolescents and to support them in their continuing development.
Further tools can be developed if necessary.
WHO gives high priority to the efforts to improve the health
and development of children and adolescents in its future
work. Future generations have to be well prepared for life in a
world that is changing rapidly. WHO will attempt, in cooperation with relevant partners, to create an international agenda
that supports positive development for children and adolescents in the European Region. WHO aims to work closely with
each Member State in its efforts to improve the health conditions for children and adolescents and aims to provide the necessary technical support for this work.
(Traduzione dall’inglese di Federica Torello)
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Adolescence and wellbeing
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Interventi e progetti europei
European Interventions and Projects
Scozia
Scotland
Anne Clarke1, Emma Witney2
1
2
Direttrice di HeadsUpScotland
Director, HeadsUpScotland
Responsabile di Healthy Settings, NHS Health Scotland
Head of Healthy Settings, NHS Health Scotland
H
eadsUpScotland è nata nel 2004 con l’intento di contribuire alle attività già in essere in Scozia per migliorare
la salute ed il benessere mentale di bambini e giovani.
Il progetto pone l’accento sull’idea che tutti gli enti e le organizzazioni possano e debbano avere un ruolo nel sostegno
alla salute mentale di bambini e giovani. Esso sottolinea in
particolare la necessità di considerare la salute mentale nel
suo complesso – dalla promozione della salute mentale, mediante la prevenzione delle malattie mentali, al sostegno, la
cura e l’assistenza a quei bambini e giovani con problemi
mentali a qualunque grado di complessità e gravità. Suggerisce inoltre che la promozione della salute mentale dovrebbe essere alla base di tutto il lavoro rivolto a bambini e giovani, anche quando questi ultimi soffrono di disturbi mentali ed hanno accesso a servizi di assistenza specializzati. Si
tratta di una matrice complessa che deve tenere in considerazione:
– le fasi vitali di bambini e giovani;
– i contesti/luoghi in cui i giovani vivono;
– la varietà di persone e organizzazioni che vengono in contatto con bambini e giovani;
– il continuum esistente tra salute mentale e malattia mentale;
– principi di base quali disparità, accessibilità e partecipazione.
Lo sviluppo di Children and Young People’s Mental Health:
a framework for Promotion, Prevention and Care (FPPC)
(Salute mentale nel bambino e nel giovane: un programmaquadro di promozione, prevenzione e assistenza)
La prima vittoria del progetto è stata quella di ottenere largo
consenso per la creazione di un programma quadro di assistenza ai servizi sanitari, educativi, sociali e volontari locali
nella pianificazione e fornitura di approcci integrati alla salu-
H
eadsUpScotland was established in May 2004 to make a
major contribution to the activity already underway in
Scotland to improve the mental health and well-being of
children and young people.
The project emphasises the idea that all agencies and organisations have a role in supporting the mental health of children
and young people. It highlights the need to address the whole
continuum of mental health – from mental health promotion,
through preventing mental illness, to supporting, treating and
caring for those children and young people experiencing mental health difficulties of all ranges of complexity and severity.
It also suggested that mental health promotion should underpin all work with children and young people, even when they
are mentally unwell and accessing specialist mental health
services. This is a complex matrix which needs to take account
of:
– The life stages of children and young people.
– The settings/places where young people live their lives.
– The range of people and organisations who come into contact with children and young people.
– The continuum of mental health to mental ill-health.
– Underlying principles such as inequalities, accessibility and
participation.
Developing Children and Young People’s Mental Health: a
framework for Promotion, Prevention and Care (FPPC)
An early success for the project was to gain wide agreement for
a framework to assist local health, education, social work and
voluntary sector services in planning and delivering integrated
approaches to children and young people’s mental health
across the continuum of promotion, prevention and care.
The framework was the result of a rigorous development
process involving a wide range of workers as well as children
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Adolescenza e benessere
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te mentale di bambini e giovani in tutta la fase di promozione, prevenzione e cura.
Questo programma quadro è il risultato di un rigoroso processo di sviluppo che ha coinvolto moltissimi operatori insieme
ai bambini ed ai giovani stessi, seguito da una fase consultiva
formale. “Children and Young People’s Mental Health: A Framework for Promotion, Prevention and Care (FPPC)” è stato
poi pubblicato nell’ottobre 2005 e sottoscritto dai Ministeri
della sanità e dell’istruzione del Governo scozzese.
and young people themselves, followed by a formal consultation process. Children and Young People’s Mental Health: A
Framework for Promotion, Prevention and Care (FPPC) was
eventually published in October 2005 and endorsed by both the
Health and Education departments of the Scottish Executive.
Sostegno alla strategia ed alla pratica locale
Il programma quadro mira a sostenere la pratica locale e ad
essere utilizzato dai vari enti, nell’ambito della pianificazione
globale dei servizi per l’infanzia. Inoltre, delinea le caratteristiche di un Servizio di salute mentale per bambini e adolescenti (Child and Adolescent Mental Health Service - CAMHS) di
livello “soddisfacente”.
Il documento si basa su due principi fondamentali:
– le disparità e le circostanze avverse della vita hanno un
impatto sul potenziale individuale relativo ad una buona
salute mentale e questo fatto va considerato quando si forniscono i servizi non specialistici;
– la salute mentale di bambini e giovani è particolarmente
vulnerabile nelle fasi di transizione (il documento le definisce nel dettaglio in un’apposita sezione).
Partendo da questi due principi, il documento descrive tutto
ciò che coloro che lavorano con giovani e bambini possono fare nel loro ambiente per la loro salute mentale, sottolineando
che essa è affare e interesse di tutti. Il documento si divide in
cinque sezioni – i cosiddetti “contesti”:
– primi anni;
– età scolare;
– ambienti comunitari (incluso il settore del lavoro volontario);
– necessità aggiuntive e di supporto (incluso il settore del
lavoro volontario);
– CAMH specializzati.
Support for local strategy and practice
The framework is intended to support local practice and to be
used in an inter-agency way, within the overall context of children’s services planning. It also outlines what a “good
enough” Child and Adolescent Mental Health Service (CAMHS)
should look like.
The document is based on two underlying principles:
– that inequalities and adverse life circumstances will have an
impact on an individual’s potential for good mental health
and that requires to be taken into account when delivering
universal services;
– that the mental health of children and young people is particularly vulnerable at times of transition (and the document has a section defining further when these are).
Based on these two principles, the document describes what all
those who work with children and young people can do, within
their own environment, to address children and young people’s
mental health. It stresses that children and young people’s
mental health is everyone’s business. The document is divided
into five sections –“contexts”:
– early years;
– school age;
– community environments (including voluntary sector
work);
– additional and support needs (including the voluntary sector);
– specialist CAMHs.
Un modello di buona pratica
Questo programma-quadro presenta un modello in cui gli
operatori dei servizi non specialistici sono più qualificati e
competenti nell’affrontare gli stress e le sfide quotidiane di
bambini e adulti che hanno ripercussioni sulla loro salute
mentale. Esso descrive una forza-lavoro all’interno dei servizi
non specialistici maggiormente in grado di affrontare i problemi mentali meno gravi nel proprio ambiente lavorativo,
con il sostegno del personale CAMH specializzato. Prevede
inoltre opportunità di formazione e sviluppo per questi operatori e per quelli che lavorano a contatto con bambini e giovani fragili. Il sostegno proverrebbe dal personale CAMH qualificato, in grado di fornire maggiore formazione, supporto,
supervisione, consulenza e assistenza. In alcuni settori sono
Model for good practice
The framework presents a model where those working in universal services are more skilled and competent to deal with the
everyday stresses and challenges which children and young
people face which impact on their mental health. It describes a
workforce in universal services who feel more equipped to address less severe mental health difficulties within their own environment, supported by specialist CAMHs staff. It envisages
training and development opportunities for those working in
universal services and for those working with vulnerable children and young people. The support for this would come from
the specialist CAMHs staff as they provide more training, support, supervision, consultation and advice. Considerable
progress towards this vision is already being made in some sec-
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Adolescence and wellbeing
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già stati fatti notevoli progressi verso questa visione. È particolarmente attivo Early Years and Schools, sostenuto da NHS
Health Scotland (il servizio sanitario scozzese) e dalla Scottish
Health Promoting Schools Unit, che sta avendo un ruolo attivo
nel sostegno alla sviluppo mentale ed emotivo nel settore
dell’istruzione. La sfida futura è quella di ottenere lo stesso
livello di attività in tutti i settori – le previsioni parlano di
una decina d’anni di lavoro.
tors. Early Years and Schools are particularly active, aided by
NHS Health Scotland and the Scottish Health Promoting
Schools Unit which is taking an active role in supporting the
development of mental and emotional well-being in the education sector. The challenge for the future is to achieve this level
of activity across all the sectors – the framework sees this as a
ten year process.
Iniziative chiave a sostegno dell’attuazione del programma-quadro
Per HeadsUpScotland sono state identificate alcune aree di lavoro chiave a completamento degli obiettivi del programma
nazionale di promozione della salute e del benessere mentale,
che contribuiscono all’ulteriore sviluppo dei progetti per i
bambini ed i giovani. Tre sono indicate qui di seguito.
Key initiatives to support implementation of the framework
A number of strategic areas of work have been identified for
HeadsUpScotland, which complement the aims of the National
Programme for Improving Mental Health & Wellbeing, and provide further development of the plans for the children and
young people target group. Three are highlighted here:
a) Mappatura delle attività locali e del loro progresso
In risposta alla sfida di attuazione del programma-quadro a
livello locale, HeadsUpScotland ha commissionato il supporto
per le attività locali multi-ente. A ciascun Health Board di zona è stato chiesto di effettuare una mappatura dei servizi attualmente forniti per la salute mentale di bambini e giovani,
confrontandoli con le aree d’intervento FPPC nell’ottica di un
ulteriore miglioramento. Questo processo ha permesso lo sviluppo su scala nazionale di un chiaro quadro dei servizi presenti nel Paese. Inevitabilmente tutte le aree presentavano
delle carenze, ma non sempre nello stesso “contesto”. In risposta a ciò sono state create due reti di apprendimento: una
per le zone rurali e l’altra per quelle a connotazione maggiormente urbana. Questo permette ai partecipanti di presentare
le proprie sfide di attuazione FPPC, come un’occasione di discussione e sostegno. Quest’attività è ancora in corso ed esistono piani per fare in modo che questi gruppi orientati ai
servizi non sanitari si incontrino occasionalmente con il
gruppo di clinici esperti in salute mentale infantile.
a) Mapping local activity and progress
In response to the challenge of implementing the framework
locally Heads Up Scotland commissioned support for local multi-agency activity. Each Health Board area was asked to map
current provision for children and young people’s mental
health and assess this against the FPPC highlighting areas for
further development. This country-wide process allowed the development of a robust national picture of services. Inevitably
all areas had gaps, but not always in the same “context”. In response two learning networks were established: one for rural
areas and a second for the more urban environments. These allow participants to bring their challenges with FPPC implementation for discussion and support. This work is still underway
and there are plans to ensure that these non-health service orientated groups meet occasionally with the specialist children’s
mental health clinicians group.
b) “Young Scotland in Mind”
Una seconda area specifica è quella focalizzata sulla necessità di assicurare il pieno riconoscimento e sostegno del contributo delle ONG. Sono stati stanziati fondi per una delle
ONG più grandi, con l’intento di creare un forum – Young Scotland in mind – per coloro che lavorano nelle ONG del settore
della salute mentale o con bambini e giovani. Questo ha permesso alle organizzazioni che tradizionalmente lavorano nel
settore della salute mentale ma con un target più adulto di
incontrarsi con le ONG specializzate nei problemi infantili e
giovanili. Contemporaneamente queste ultime hanno potuto
apprezzare maggiormente il contributo da loro fornito alla
salute e al loro benessere mentale. Ora questa rete è ben radicata e sta cercando di sviluppare reti locali dove gli operatori possano condividere le esperienze ed apprendere aspetti
b) “Young Scotland in Mind”
A second specific area centred on the need to ensure that the
contribution made by the NGOs was fully recognised and supported. Funds were allocated to one of the bigger NGOs to establish a forum -“Young Scotland in Mind” – for those working in NGOs either in mental health or with children and
young people. This has enabled organisations who traditionally work in mental health but with a more adult focus to
meet with those NGOs who have expertise in children and
young people’s issues while at the same time helping NGO’s
who work with children and young people to appreciate better
the major contribution they make to their mental health and
wellbeing. This network is now well-established and seeks to
develop local networks where practitioners can share and
learn together about issues relating to their work and the
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nuovi del loro lavoro e della salute mentale di bambini e
adulti.
mental health of children and young people.
c) Coinvolgimento di bambini e giovani
Il coinvolgimento di bambini e giovani ha rappresentato un
terzo importante aspetto del lavoro. Viene sempre più sentito
il bisogno di assicurare che le loro voci siano ascoltate al momento di decidere come i servizi che essi usano influenzano
la loro salute. Stiamo parlando di tutti i servizi utilizzati da
bambini e giovani, e non soltanto di quelli usati nell’ambito
specifico della salute mentale. Inoltre, è ampiamente riconosciuto che la consapevolezza della propria voce e del fatto che
questa venga ascoltata fa bene già di per sé alla propria salute mentale. Di conseguenza, HeadsUpScotland ha creato un
gruppo di parternariato partecipativo, con tre delle ONG principali ad assumere un ruolo chiave di sostegno al lavoro.
Sono state identificate due aree-modello che stanno cercando
di coinvolgere giovani e bambini nel lavoro e nelle attività
della comunità locale. Tale attività è supportata da un operatore partecipativo che lavora per il gruppo di parternariato
partecipativo. Il personale che lavora nelle aree-modello con
giovani e bambini viene preparato a tutta una serie di metodi
tesi a migliorare il coinvolgimento e la partecipazione.
Nel novembre 2006 si è svolto un evento nazionale intitolato
In Ma Heid, Oot Ma Heid, volto a far parlare i giovani di salute
mentale. La conferenza è stata organizzata da un gruppo di
sette giovani e le presentazioni ed i seminari sono stati fatti
da giovani che hanno avuto come pubblico 97 ragazzi provenienti da tutta le Scozia. Durante l’evento i giovani hanno
concordato i seguenti messaggi-chiave per i loro coetanei:
– “Ciascuno di noi ha una testa, tutti noi abbiamo una salute mentale”.
– “Puoi aiutare te stesso a tenere la testa a posto” …mentre
agli adulti che lavorano con loro hanno detto:
– “State a sentire ciò che diciamo perché sulla nostra testa
sappiamo più noi che voi”.
– “Non giudicarmi per quello che ho in testa”.
Ecco alcuni degli altri messaggi dei giovani:
“I giovani hanno bisogno di imparare come dire quello che
vogliono dire e gli altri lo devono capire” - Ewan (15 anni).
“Basta con i media che mettono in cattiva luce i giovani” Kirsten (13).
“Sogno il momento in cui nessuno ignorerà più quello che i
giovani sentono e pensano” - Ahmed (17).
“Vorrei che tutti fossero più positivi e che ci fossero meno
pregiudizi” - Moira (16).
“Vorrei essere felice e godermi la vita. Vorrei essere sicura di
me stessa e non preoccuparmi di quello che gli altri pensano
di me. Vorrei essere accettata per quello che sono” - Ailsa (14).
c) Involving children and young people
Involvement of children and young people provided a third important focus for the work. The need to ensure that their voices
are heard in making decisions about how services that they use
affect their mental health is increasingly recognised. This involves all services used by children and young people, not only
those that have a specific mental health remit. In addition, it
is recognised that the process of finding your voice and having
it listened to is mentally health-promoting in its own right. Accordingly, a participation partnership group was established
by HeadsUpScotland, with three of the major NGOs playing a
lead role in supporting the work.
Two exemplar areas have been identified which are seeking to
engage children and young people in the work and activity of
the local community. This work is supported by a participation
worker, who works to the Participation Partnership group. Staff
who work in the exemplar areas with children and young people are all being trained in a range of methods that improve involvement and participation.
A national event called In Ma Heid, Oot Ma Heid was held in
November 2006. It aimed to get young people talking about
mental health. The conference was organized by a group of seven young people and the presentations and workshops were
given by young people and was attended by 97 young people
from all over Scotland. The young people at the event agreed
these key messages for young people:
– “Everyone’s got a head, we all have mental health”.
– “You can help yourself keep your head happy”...and to the
adults who work with them they said:
– “Hear what we are saying because we know more about our
heads than you do”.
– “Don’t judge me because of what’s in my head”.
Other quotes from young people on the day included
“Young people need to learn how to say what they want to say
and everybody else needs to take that on board” - Ewan (15).
“Stop the media portraying young people in a bad light” Kirsten (13).
“I dream of a time when no one dismisses what young people
feel and think” - Ahmed (17).
“I wish everyone was more positive and there was less stigma” Moira (16).
“I wish to be happy and enjoy life. I want to be confident and
not care what others think of me. I want to be accepted for who
I am” - Ailsa (14)
Queste sono tre delle principali aree strategiche di HeadsUpScotland. Contemporaneamente, comunque, vi sono molti
These are three of the main strategic areas of work for
HeadsUpScotland. At the same time, however, there are many
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altri filoni di lavoro in corso di sviluppo, tra cui capacità della
forza-lavoro; sviluppo delle risorse di supporto (pacchetti di
formazione, siti web, corsi ecc.) per il personale; iniziative
specifiche e interventi nelle scuole; lo sviluppo di relazioni di
consulenza sulle attività di salute mentale infantile e primaria e l’organizzazione di conferenze nazionali volte a incoraggiare le persone ad essere maggiormente coinvolte nelle attività per la salute mentale di bambini e giovani.
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other strands of work being developed such as workforce capacity; the development of support resources (training packs, websites, courses etc) for staff; specific initiatives and interventions in schools; the development of advisory reports on Infant
Mental Health and Primary Mental Health work and the hosting of national conferences that encourage people to get more
involved in work for children and young people’s mental
health.
(Traduzione dall’Inglese di Federica Torello)
Madrid
Madrid
Patricio José Ruiz Lázaro
Pediatra, Centro de Salud “Manuel Merino”, Alcalá de Henares, Madrid, Spagna
Paediatrician, “Manuel Merino” Health Centre, Alcalá de Henares, Madrid, Spain
Gli inizi
Nel 1998 – per rispondere alle inadeguatezze individuate negli adolescenti del nostro Distretto sanitario (mancato adattamento, bassa concezione di sé, poca autostima, assertività
insufficiente) e alle richieste dei genitori e dei professionisti
interni – il Centro sanitario Manuel Merino avvia il progetto
di promozione della salute mentale per adolescenti e genitori
Promoviendo la adaptación saludable de nuestros adolescentes
(promuovere il sano adattamento dei nostri adolescenti). Con
una metodologia attiva e partecipativa, il progetto mira a dotare i giovani di efficaci risorse per aumentare la loro autostima, per avere opinioni proprie ed autonome su se stessi, sulle
loro capacità e i loro limiti, permettendo loro di autoaffermarsi di fronte alle posizioni degli altri e di controllare l’influenza dell’ambiente mediante un’analisi critica dello stesso,
dando loro gli strumenti adatti per affrontare situazioni di rischio psicosociale. Per questo motivo, dei professionisti socio-sanitari (pediatra, infermiere, aiuto-infermiere, operatrice sociale) operano sia nel centro sanitario, sia in istituti d’istruzione secondaria e socio-professionale:
– Laboratori di sviluppo personale per adolescenti (10 sedute di 1,30 ore, con periodicità settimanale) dove imparano
a conoscersi e a capire meglio (se stessi e gli altri) ad avere
una visione realistica del loro corpo e delle loro possibilità,
a comunicare meglio ciò che sentono e che desiderano, a
resistere alle pressioni degli altri, ad affrontare nel modo
corretto i conflitti interpersonali, a pianificarsi per raggiungere i loro obiettivi e a sapere prendere decisioni.
– Laboratori per genitori su norme preventive (4 sedute di
ore 1,30, con periodicità settimanale), dove si insegnano
ai genitori i fattori di sviluppo e logoramento dell’adole-
The Beginning
In 1998, the Manuel Merino health centre launched the Mental Health Promotion Project for Adolescents and their Parents “Promoting Healthy Adjustment Amongst Our Adolescents” in response to the shortcomings detected in adolescents in the basic health area (lack of adjustment, poor selfimage, low self-esteem, insufficient assertiveness) and demands from parents and professionals at the health centre.
Using an active and participatory method, the project aims to
provide young people with effective resources to increase
their self-esteem, to help them make their own, autonomous
judgements about themselves, their abilities and limitations,
being able to assert themselves over others and to control the
influence of their environment through critical analysis of
the same, thus enabling them to tackle social situations that
pose a psychological risk. As part of the project, healthcare
and social workers (paediatricians, nurses, nursing assistants and social workers) carry out the following work in the
health centre and in secondary and professional education
institutions:
– Personal development workshops for adolescents (10 x 1.5
hour sessions, on a weekly basis), where they learn to know
themselves and understand themselves better (themselves
and others), to have a realistic view of their bodies and
their potential, to communicate their feelings and wishes
better, to resist peer pressure, to handle interpersonal conflicts well, to set themselves targets and to learn how to
make decisions.
– Preventive guideline workshops for parents (4 x 1.5 hour
sessions, on a weekly basis), which teach parents about development and deterioration factors in adolescents, how to
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scente, nonché come migliorare le loro capacità di dialogo
con i propri figli e come aiutarli ad accettarsi, a comunicare e a risolvere i conflitti.
– Seminari di formazione e di coordinamento tra operatori
socio-sanitari ed educatori, nei quali analizzare casi concreti e coordinare azioni per coltivare rapporti interpersonali e lavorare sulla concezione di sé, sull’autostima, sull’autocontrollo, sulle capacità sociali, sui pensieri sbagliati
e sulle credenze irrazionali durante le ore di tutoraggio.
– Consultorio giovanile “Espacio 12-20”: consultorio di promozione della salute per adolescenti da 12 a 20 anni, presidiato da un pediatra, dove l’adolescente può presentarsi da
solo o accompagnato da persone di sua fiducia (amici, compagno/a,...) ed esprimere le sue esigenze, i suoi dubbi o
paure a proposito di affettività, sessualità, HIV / AIDS, alimentazione, droghe, sviluppo fisico, sport, studi, aspetti
della sua personalità e dei rapporti interpersonali (famiglia,
compagno/a, amici...). La riservatezza, l’intervista motivazionale, il consiglio sanitario partecipativo (l’adolescente o
il giovane viene informato e orientato affinché trovi da solo
le sue soluzioni), l’accessibilità ed un professionista di riferimento sono elementi chiave di questo consultorio.
– Altre attività complementari: riunioni di pianificazione,
assistenza ad altri professionisti (Servizi sociali, Équipe di
orientamento educativo e psicopedagogico) e a genitori,
valutazione continua degli adolescenti, formazione pratica
nella promozione della salute mentale per adolescenti,
studenti di infermeria, ecc...
L’accesso degli adolescenti al progetto avviene attraverso cinque canali:
– Attraverso il consultorio giovanile, in cui viene loro proposta la possibilità di partecipare ai laboratori.
– Attraverso varie istituzioni educative, sociali e sanitarie di
Alcalá, che vi indirizzano i ragazzi.
– Direttamente, in risposta alla pubblicità istituzionale.
– Perchè iscritti dalle famiglie.
– Attraverso gli stessi adolescenti che vi portano i loro amici.
Il “tavolo” sulla salute scolastica (organo di coordinamento
interistituzionale, al quale partecipano il Ministero dell’istruzione e quello della sanità) dal 2001 inserisce le attività del
progetto nella sua guida all’offerta di risorse per tutti i centri
educativi della zona (Alcalá de Henares e località vicine).
Nel giugno 2002, il Ministero della sanità ha riconosciuto l’eccellenza del progetto, presentandolo al gruppo di lavoro di promozione della salute del Consiglio interterritoriale del sistema
sanitario nazionale. Frutto di questo riconoscimento è la pubblicazione, nel 2004, da parte dello stesso Ministero della sanità, del libro Promoviendo la adaptación saludable de nuestros
adolescentes (Per la promozione di un sano adattamento dei
nostri adolescenti)” (prelevabile da http://www.msc.es/ciudadanos/proteccionSalud/adolescencia/adolescentes.htm).
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improve dialogue with their children and how to help them
accept themselves, communicate and resolve problems.
– Training and coordination seminars for healthcare and social workers and teachers, which analyse concrete cases and
coordinate activities for working on personal relationships,
self-image and self-esteem, self-control, social skills, flawed
thinking and irrational beliefs during classroom tutorials.
– “Espacio 12-20” consultations for young people: health
promotion consultations for young people aged 12 to 20,
handled by a paediatrician, which can be attended by the
young person on his/her own or in the company of people in
his/her confidence (friends, boyfriend/girlfriend, …). During this consultation, the young person can express his/her
needs, doubts or fears regarding affections, sexuality,
HIV/AIDS, diet, drugs, physical development, sport, studies, aspects of his/her personality and personal relationships (family, boyfriend/girlfriend, friends, ...). Confidentiality, motivation, participatory health advice (informing
and directing the adolescent or young person so that he/she
can make informed decisions), accessibility and the same
reference professional are key elements of this consultation.
– Other additional activities: planning meetings, advice for
other professionals (Social Services, Educational Advice
Team and Educational Psychologist) and parents, continuous assessment of adolescents, practical training in the promotion of adolescent mental health for student nurses, ...
Adolescents access the project via five different channels:
– Through the youth consultations, which offer them the
chance to take part in the workshops.
– Through various educational, social and health institutions
in Alcalá, which refer young people.
– Directly, in response to the institutional advertising.
– Enrolled by family members.
– Through other adolescents who bring their friends.
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La partecipazione comunitaria degli adolescenti
Nell’estate del 2002, come frutto del lavoro di gruppo di adolescenti (che nell’ambito del progetto 1998 hanno sviluppato
la motivazione per esserne protagonisti) e professionisti
(educatori, istruttori giovanili comunali, terapeuti familiari,
operatori sociali e sanitari), nasce il Progetto di partecipazione comunitaria per adolescenti e giovani “Aprendiendo entre
todos a relacionarse de forma saludable” (Imparare tra tutti a
rapportarsi in modo sano) nel quale, senza cessare di sviluppare il “consultorio giovanile” e i laboratori per adolescenti,
genitori ed educatori (del progetto 1998), si punta a ottenere
che i giovani si trasformino a loro volta in promotori di salute, attraverso attività quali:
– Partecipazione, insieme ad esperti, ad una commissione
di coordinamento e monitoraggio del progetto, incaricata
di coordinare le risorse, progettare e disciplinare lo sviluppo delle attività e studiare le proposte nate dalla comunità.
– Incontri trimestrali di fine-settimana in ostelli della gioventù (per la pianificazione del trimestre); soggiorno sovvenzionato dall’Istituto di sanità pubblica dell’Assessorato
alla sanità.
– Elaborazione, con l’aiuto di professionisti, di materiali
educativi ed audiovisivi destinati ad altri giovani: opuscolo sui rapporti di coppia, video (Denunciatronic joven,
Aprendiendo a relacionarnos de forma saludable), cortometraggio (IN-EX-CULPA-DOS), video hip-hop sugli adolescenti
ed i loro problemi, relazione e proposte di miglioramento
dell’opuscolo sugli anticoncezionali dell’Istituto di sanità
pubblica della Regione di Madrid, ecc.
– Giornate di convivenza all’interno di istituti d’istruzione
secondaria obbligatoria (includente il concerto di un gruppo hip-hop di adolescenti e un “microfono aperto”).
– Organizzazione da parte di adolescenti di attività ludiche
per il sabato sera (all’interno del programma comunale di
svago alternativo Otra forma de moverte [Un altro modo di
muoversi]): laboratorio di autostima e sessualità, grande
gincana sulla sessualità, laboratorio di hip-hop e funky,
ecc...
– Tavole rotonde Cómo hablar con los hijos sobre... (Come
parlare coi figli su…) destinate a genitori di alunni di istituti d’istruzione secondaria obbligatoria. Gli oratori sono
tutti adolescenti. I loro interventi partono dalle loro esperienze personali e collettive e hanno lo scopo di suggerire
ai genitori come parlare con i propri figli adolescenti di diversi temi: droga, sesso, violenza, immigrazione, studio,
amicizie, ruoli e suddivisione delle responsabilità in casa,
modi di divertirsi, rispetto dell’intimità, ecc., promovendo
stili relazionali sani.
– Spettacolo teatrale sulle problematiche adolescenziali, scritto ed interpretato da adolescenti: Cincoadolescentes.tk
(Monologhi sull’adolescenza).
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Since 2001, the school health board (an inter-institutional
body encompassing education and health) has included the
project activities in its offer of resources for all educational
centres in the area (Alcalá de Henares and nearby villages).
In June 2002, the Spanish Ministry of Health and Consumption
acknowledged the excellence of the project by presenting it to
the Health Promotion team of the National Health System Interregional Council. This resulted in the 2004 Ministry of
Health and Consumption publication “Promoviendo la
adaptación saludable de nuestros adolescentes” (Promoting
the Healthy Adjustment of Our Adolescents), which can be
downloaded from http://www.msc.es/ciudadanos/proteccionSalud/adolescencia/adolescentes.htm.
Adolescent participation in the community
In summer 2002, the Adolescent and Youth Participation in
the Community Project “Learning to Relate to Each Other
Healthily” got underway as the result of the work of a group of
adolescents (who developed the motivation to play a part during the 1998 project) and professionals (teachers, municipal
youth workers, family therapists, social and healthcare workers). As well as developing youth consultation and workshops
for adolescents, parents and teachers (as per the 1998 project), this project focused on encouraging young people to become health agents through activities such as:
– Joint participation with technical staff in a project coordination and monitoring committee, entrusted with coordinating resources, planning and supervising the development of activities and studying the proposals made by the
community.
– Quarterly weekend meetings at youth hostels (for planning
the next quarter); stay subsidised by the Health Commission Institute of Public Health.
– Development, with the support of professionals, of educational and audiovisual materials for other young people:
leaflet on couple relationships, videos (“Denunciatronic
joven”, “Aprendiendo a relacionarnos de forma saludable”), shorts (“IN-EX-CULPA-DOS”), hiphop demo on adolescents and their problems, information and proposals for
the improvement of the contraception leaflet developed by
the Municipality of Madrid Public Health Institute, …
– Group days at compulsory secondary education institutes
(including a concert by the adolescent hiphop group and
open mic)
– Organisation of Saturday night activities for adolescents (as
part of the municipal alternative leisure programme “Another Form of Movement”): self-esteem and sexuality workshop, sexuality discussion, hip hop and funky music workshop, …
– Round tables on “How to talk to your children about…” for
parents of pupils in compulsory secondary education. The
speakers are adolescents. Their contributions are based on
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Adolescenza e benessere
– Cineforum per adolescenti Oxidadas herramientas (Arnesi
arrugginiti).
– Partecipazione al concorso creativo del centro sociale Seco.
– Interventi degli adolescenti a proposito della salute in spazi radiofonici locali.
– Laboratorio per adolescenti Todos iguales. Todos diferentes
(Tutti uguali, tutti diversi]) sull’interculturalità, in collaborazione con la Croce Rossa.
– Sezione Diálogos con adolescentes (Dialoghi con gli adolescenti) all’interno del bollettino del centro di informazione, documentazione e consulenza giovanile del Comune,
nel quale si trattano temi di promozione della salute mentale e si fanno conoscere le attività del progetto.
– Sito web www.adolescentes.tk (http://adolescentes.blogia.com), sul cui modulo principale si pubblicano notizie
sul progetto ed articoli di promozione della salute (scritti
da adolescenti e professionisti) e collegato a:
– dei blog di adolescenti e operatori socio-sanitari, tutti
facenti parte di una comunità virtuale nell’ambito del
progetto di partecipazione comunitaria;
– un consultorio giovanile virtuale (www.patriciojose.tk);
– una community, ideata da adolescenti partecipanti al
progetto, all’interno del sito web del Programma di sessualità della Regione di Madrid (www.sitelias.net).
– Gruppi di auto-assistenza di adolescenti, coordinati da
specialisti.
– Giornate di convivenza che consistono in gite di gruppo di
adolescenti e istruttori a centri giovanili, musei, parchi o
altri luoghi di interesse della città e dei Paesi vicini.
– Corso per professionisti Aprendiendo a ser comunidad (Imparare ad essere una comunità): sessioni formative dirette
ad operatori socio-sanitari del centro sanitario di Meco (località nei pressi di Alcalá), con lo scopo di diffondere il
progetto, costituire piattaforme comunicative e creare
esperienze omogenee di partecipazione comunitaria alla
promozione della salute mentale degli adolescenti.
– Partecipazione degli adolescenti all’organizzazione delle
Giornate su La participación de los adolescentes en los Programas de Salud Sexual y Reproductiva de la Comunidad de
Madrid (La partecipazione degli adolescenti ai programmi
di salute sessuale e riproduttiva della Regione di Madrid)
nel 2003 ed il XVII congresso della Società spagnola di Medicina dell’adolescenza nel 2006.
Il Programma di promozione della salute puero-giovanile della Regione di Madrid si propone per l’anno 2003, come obiettivo 23.2., il Sostegno e collaborazione con il progetto di partecipazione adolescenziale e giovanile “Aprendiendo entre todos
a relacionarnos de forma saludable” (Centro sanitario “Manuel Merino”. Alcalá de Henares)”.
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their personal and collective experiences and focus on advising parents how to speak to their adolescent children about
specific subjects: drugs, sex, violence, immigration, studies,
friendships, roles and the division of responsibilities in the
home, having fun, respecting privacy, … promoting healthy
relationships.
Theatre performance on adolescent problems, written and
performed by adolescents: “CINCOADOLESCENTES.TK (Monologues on adolescence)”.
Cineforum for adolescents “Oxidadas herramientas” (Rusty
Tools).
Participation in a creative competition at Seco social centre.
Adolescent health contributions on local radio.
Intercultural workshop for adolescents “Todos iguales. Todos diferentes” (All the same. All different) in partnership
with the Red Cross.
“Dialogues with adolescents” section in the town council
youth information, documentation and advice centre bulletin, tackling the promotion of mental health and publicising the project activities.
Website www.adolescentes.tk (http://adolescentes/blogia.
com), which publishes news on the project and health promotion articles (written by adolescents and professionals)
and featuring links to:
– weblogs by adolescents and healthcare and social workers, all forming part of a key community coming under
the umbrella of the community participation project;
– virtual youth consultation (www.patriciojose.tk);
– a community designed for adolescents involved in the
project, on the Municipality of Madrid Sexuality Programme website (www.sitelias.net);
Self-help groups for adolescents, supervised by technical
staff.
Group days involving adolescent and technical staff group
trips to youth centres, museums, parks and other places of
interest in the town and nearby areas.
School for professionals “Learning to be a community”:
training sessions targeted at healthcare and social workers
at the Meco health centre (near Alcalá), with the objective
of publicising the project, establishing lines of communication and generating similar community participation experiences in the promotion of adolescent mental health.
Adolescent participation in the organisation of the days on
“Adolescent Participation in the Municipality of Madrid Sexual and Reproductive Health Programmes” in 2003 and the
17th Conference of the Sociedad Española de Medicina de la
Adolescencia (Spanish Adolescent Medicine Association) in
2006.Objective No. 23.2 of the Municipality of Madrid
Child/Youth Health Promotion Programme for 2003 is “Support and collaboration with the adolescent and youth participation project “Learning to relate to each other healthily” (“Manuel Merino” Health Centre. Alcalá de Henares)”.
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Verso la creazione di una rete di giovani promotori sanitari
Nel settembre del 2005, si avvia una ricerca partecipativa per
conoscere il grado di soddisfazione di giovani ed esperti sociosanitari circa l’andamento dell’esperienza comunitaria, circa il suo passato e il suo presente, le loro richieste, motivazioni e critiche sul suo attuale funzionamento, nonché i loro desideri ed aspirazioni (quello che vorrebbero che fosse in futuro). Un sociologo, reclutato dall’Assessorato alla sanità, organizza gruppi di discussione con i giovani, interviste aperte
agli istruttori ed osservazione partecipativa sull’insieme delle
attività dell’esperienza educativa per la salute. L’analisi del
discorso estratto mediante queste tecniche (gruppi di discussione, interviste approfondite ed osservazione partecipativa)
è stata riportata in una relazione che è servita da documento
per la riflessione partecipativa di giovani e degli istruttori
sulla quale programmare strategie e azioni future. Nel corso,
ed a partire da detta riflessione:
a) viene espressa la necessità di una maggiore preparazione
per promuovere lo sviluppo sano dei/delle giovani nella
stessa comunità, vincendo la paura di essere promotori di
salute in mezzo agli altri giovani, in mezzo “all’anarchia e
alla violenza della strada”, e non solo negli spazi di educazione sanitaria “regolati e sicuri” del centro sanitario, ampliando e riattivando collaborazioni dinamiche ed efficaci
con giovani di altre istituzioni ed associazioni locali;
b) si decide di avviare, nel quadriennio 2006-2010, un processo di responsabilizzazione sanitaria che agevoli la creazione di una rete comunitaria di giovani diretta alla promozione dello sviluppo bio-psico-sociale della gioventù locale ed alla partecipazione alla prevenzione della violenza
tra i giovani (che esperti e giovani vivono attualmente come un problema di salute da trattare prioritariamente).
Nasce così nel secondo semestre del 2006, in collaborazione
con l’associazione CAJE, (Collettivo di azione per il gioco e
l’educazione), il Progetto di responsabilizzazione sanitaria e
la creazione di una rete comunitaria di “Giovani agenti di mediazione e prevenzione dell’aggressività, Jovenes en red por
su desarrollo saludable y contra la violencia: Programa JAMPA
(Giovani in rete per il proprio sviluppo sano e contro la violenza). I suoi obiettivi sono due:
– Aumentare la responsabilizzazione verso la salute dei/delle giovani partecipanti al progetto e di coloro che con loro
vivono (dare loro le capacità che li rendano responsabili e
promotori del proprio sviluppo bio-psico-sociale e di quello
dell’ambiente che li circonda).
– Promuovere la loro partecipazione alla prevenzione della
violenza tra i giovani.
Le strategie (e principali attività) per ottenere ciò sono:
– Mantenere un organo stabile di coordinamento (Commissione permanente di coordinamento).
– Sensibilizzare una “massa critica” di popolazione (Campa-
Adolescence and wellbeing
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Territorio 239
Creation of a network of youth health agents
In September 2005, an investigation was launched into the
level of youth and healthcare and social worker satisfaction
with the progress of the community experience, its past and
present, examining their demands, motivations and criticisms
of its actual function, as well as their hopes and desires (what
they would like it to be in the future). A sociologist, appointed
by the Health Committee, held a number of youth discussion
groups and open interviews with technical staff, and observed
the activities involved in the health education experience (see
Table 1). The analysis of the matter achieved using these techniques (discussion groups, in-depth interviews and observation) led to a report that was used as a document for reflection, involving young people and technical staff, on which to
base strategies and future action. During and on the basis of
said reflection:
a) a need was expressed for greater promotion of the healthy
development of young people in the community, overcoming
the fear of being health agents with other young people in
“the anomie and violence of the street” and not just in
“regulated and secure” health education areas in the health
centre, thus extending and boosting dynamic and effective
partnerships with young people in other local institutions
and associations;
b) a decision was made to begin a health empowerment
process, during the four year period from 2006-2010, which
would facilitate the creation of a community network of
young people targeted at the promotion of the physical, psychological and social development of young people in the local area and participation in the prevention of violence
among young people (a health problem seen by technical
staff and young people as a priority area in today’s society). In the second half of 2006, this was followed by the
partnership with C.A.J.E. - Colectivo de Acción para el
Juego y la Educación [Games and Education Action
Group], the Health Empowerment Project and Creation of a
Community Network of Young Agents for the Mediation
and Prevention of Aggression “Youth Network for Healthy
Development and Combating Violence: J.A.M.P.A. Programme.” This has two objectives:
– To increase health empowerment for young people taking
part in the project and their peers (enabling them to be responsible for and promote their physical, psychological and
social development and that of their peers).
– To promote participation in the prevention of violence
among young people.
The main strategies (and activities) for achieving these goals
are as follows:
– To preserve a stable coordination body (Permanent Coordination Committee).
– To spread awareness amongst a “critical volume” of the
population (“Violence-Free Places for Young People” cam-
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240 Territorio
Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
gna Espacios juveniles libres de violencia (Spazi giovanili
liberi da violenza), gruppo di famiglie contro la violenza).
– Sviluppo di spazi di ricerca-azione partecipativa (Gruppo IAP sulla violenza che riguarda gli adolescenti).
– Sviluppo di spazi di riflessione (“Parlamento giovanile”,
caffè tematico sulla violenza tra i giovani).
– Sviluppo di spazi formativi (Laboratorio di base per la
promozione della salute e la costruzione della resilienza
per adolescenti, Laboratorio avanzato di formazione di
Jóvenes Agentes en Mediación y Prevención de la Agresión (Giovani agenti di mediazione e prevenzione dell’aggressività) - JAMPA, Laboratorio su violenza e salute
per genitori ed educatori.
– Sviluppo di spazi di espressione e produzione (web giovane, gare di creatività dal vivo, “libro bianco” sulla
violenza interpersonale, sulla salute e sulla gioventù).
– Sviluppo di una rete comunitaria giovanile (Rete sentinella di JAMPA). In diversi centri educativi ed associativi giovanili del posto esisterà un o una “Giovane agente
in mediazione e prevenzione dell’aggressività”, che si
incaricherà di individuare situazioni di rischio e di proporre misure correttive. Ogni giovane sentinella compilerà, una volta al mese, una scheda di notifica delle situazioni di rischio che rimetterà alla Commissione permanente di coordinamento. In caso di urgenza, ricorrerà
al telefono o alla posta elettronica. Una volta ogni tre
mesi ci sarà un incontro di tutte le giovani sentinelle
con gli esperti per comunicarsi difficoltà, imparare a superarle e migliorare il funzionamento della rete.
paign, family group against violence).
– Development of areas for participatory investigation (IAP
Group on violence against adolescents).
– Development of areas for reflection (Youth Parliament,
themed café on violence among young people).
– Development of educational areas (basic adolescent workshop on health promotion and how to develop resilience, advanced workshop for training Young Agents for the Mediation and Prevention of Aggression - J.A.M.P.A., violence and
health workshop for parents and teachers).
– Creation of areas for expression and production (youth website, creative competitions, “White Book” on interpersonal
violence, health and adolescence).
– Promotion of a community youth network (J.A.M.P.A. monitor network). A Young Agent for the Mediation and Prevention of Aggression will exist in various educational centres
and youth clubs in the area, responsible for detecting risky
situations and proposing corrective measures. Each young
monitor will fill in a form listing the various risky situations
once a month, and will send it to the Permanent Coordination Committee. If it is urgent, he/she will contact them by
telephone or e-mail. Once a quarter, a meeting will be held
with all technical staff, during which they will discuss the
difficulties they have encountered, learning how to overcome them and improve the efficiency of the network.
Che cosa abbiamo imparato in questi anni?
Alcune delle lezioni che abbiamo imparato durante lo sviluppo e la valutazione dei progetti del 1998, 2002 e 2006 sono:
1. Negli adolescenti, una componente essenziale dell’autostima è la sensazione di controllare la propria vita, di essere
in grado di modellare ciò che li circonda e di prendere le
decisioni che influiranno sul loro futuro. L’affetto, l’appoggio e la fiducia basilare di adulti di riferimento favoriscono
ciò (“effetto Pigmalione” positivo).
2. Sono necessari spazi nei quali gli adolescenti possano recarsi da soli, o accompagnati da amici, e dove possano
esprimere, in modo riservato, le loro necessità, i loro dubbi
o le loro paure sui temi che li interessano.
3. Altrettanto necessari sono spazi dove si possa lavorare con
genitori e professori su come migliorare le loro capacità di
dialogo con gli adolescenti e come aiutare i giovani ad accettarsi, comunicare e risolvere i conflitti.
4. A quanto esprimono gli adolescenti, il partecipare ad attività comunitarie ed essere promotori di salute permette loro di stare meglio con se stessi e con gli altri, di sentirsi
più autonomi, fisicamente più soddisfatti, più sicuri nei
rapporti interpersonali, meno nervosi e più in grado di
What have we learnt over the years?
We have learnt a number of lessons during the development
and evaluation of the consecutive projects carried out in 1998,
2002 and 2006, including:
1. An essential component of self-esteem in adolescents is the
feeling of being in control of their lives, being able to adjust
themselves to their circumstances and make the decisions
that will affect their future. Affection, support and basic belief from the main adults in their lives encourage this feeling (positive Pygmalion effect).
2. Places are required where adolescents can express their
needs, doubts and fears about subjects that interest them,
in complete confidentiality. These places must be able to
cater for them individually or in the company of their
friends.
3. Places are also needed for work with parents and teachers
on how to improve their dialogue with adolescents and how
to help young people to accept themselves, communicate
and resolve conflicts.
4. According to adolescents themselves, participation in community activities and working as health agents enables
them to feel better about themselves and with others, to feel
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Adolescence and wellbeing
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Territorio 241
esprimere i loro conflitti. La partecipazione comunitaria ed
il comportamento filo-sociale generano resilienza.
5. La possibilità di incontrarsi con l’altro, di poter parlare in
un contesto regolato nel quale poter sviluppare rapporti
sicuri ed ordinati, e in cui si rispettano le differenze di
ognuno, anche questo genera resilienza.
6. Il lavoro parallelo individuale e di gruppo con una metodologia partecipativa consistente in un continuo ciclo “vedere-giudicare-agire-valutare per poi vedere di nuovo” ha favorito lo sviluppo evolutivo dei successivi progetti (ogni
progetto si trasformava nel successivo).
7. La partecipazione e la responsabilizzazione degli adolescenti, insieme alla ricerca di collaborazioni con altre istituzioni
ed associazioni ha avuto un effetto moltiplicatore delle
scarse risorse umane e professionali del centro sanitario.
more independent, more physically satisfied, more secure in
interpersonal relationships, less stressed and better able to
verbalise their conflicts. Involvement in the community and
prosocial behaviour help to develop resilience.
5. The possibility to meet with others, to talk in a regulated
context where it is possible to develop secure and ordered relationships, and where differences are respected, also helps
to develop resilience.
6. Parallel individual and group work, using a participatory
method consisting of a continuous “look-judge-act-evaluate
in order to look again” cycle, has encouraged the development of subsequent projects (each project represented an
evolution of the previous one).
7. The participation and empowerment of adolescents and the
search for partnerships with other associations and institutions has had a multiplier effect on the limited professional
human resources at the health centre.
(Traduzione dallo spagnolo all’italiano di Massimo Caponi)
(Traduzione dallo spagnolo all’inglese di Sonia Hill)
Andalusia
Andalusia
Marta López Narbona1, Milagrosa Gónzalez Romero2, Pablo Gordillo Fernández3, Rafael García Galan4,
Irene Fuentes Caro5
1
2
3
4
5
Psicologa clinica e coordinatrice. Unità di salute mentale per bambini e adolescenti. Hospital Universitario Virgen del Rocio, Siviglia
Clinical Psychologists and Coordinator. Mental Health Unit for Children and Teens. Hospital Universitario Virgen del Rocio, Sevilla
Operatrice socio-sanitaria. Unità di salute mentale per bambini e adolescenti. Hospital Universitario Virgen del Rocio, Siviglia
Nurse Practitioner. Mental Health Unit for Children and Teens. Hospital Universitario Virgen del Rocio, Sevilla
Consulente tecnico. Servizio di partecipazione sociale. Direzione generale di sanità pubblica e partecipazione. Consiglio per la sanità.
Giunta dell’Andalusia
Technical Advisor. Social Participation Service. General Directorate of Public Health and Participation. Health Council. Junta de Andalucía
Consulente tecnico. Assistente sociale. Servizio di partecipazione sociale. Direzione generale di sanità pubblica e partecipazione.
Consiglio per la sanità. Giunta dell’Andalusia
Technical Advisor. Social Worker. Social Participation Service. General Directorate of Public Health and Participation. Health Council.
Junta de Andalucía
Consulente tecnico. Servizio di promozione della salute. Direzione generale di sanità pubblica e partecipazione. Consiglio per la sanità.
Giunta dell’Andalusia
Technical Advisor. Health Promotion Service. General Directorate of Public Health and Participation. Health Council. Junta de Andalucía
O
biettivo del progetto è quello – nell’ambito della Comunità autonoma dell’Andalusia – di migliorare le risposte
nei confronti di adolescenti e giovani adulti quando si
trovano di fronte a situazioni di rischio e problemi di salute
mentale collegati al loro ambiente e status sociale.
Lo studio oggetto della nostra presentazione ha un duplice
scopo: da una parte trasmettere il valore della relazione esistente tra prevenzione ed approccio precoce ai problemi di
T
he objective of this project is to improve the response to
adolescent and young adults when faced with at risk situations and Mental Health problems related to their social status and their environment within the Autonomous Community of Andalusia.
The study we are presenting has a double objective: to transmit
the value of the relationship between prevention and early approach of mental health problems at the primary care level,
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242 Territorio
Adolescenza e benessere
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salute mentale a livello dell’assistenza sanitaria primaria;
dall’altra, la valutazione dei casi che verranno poi analizzati
dagli specialisti, chiudendo in tal modo il ciclo sanitario. Tutto ciò nel contesto di una popolazione particolarmente vulnerabile, sia dal punto di vista dello stadio di sviluppo – l’adolescenza – sia per il fatto che questi individui provengono
da aree che necessitano di trasformazioni sociali.
Di conseguenza, il presente studio di caso mira a riflettere il
valore aggiunto rappresentato dalla creazione di un programma ed un Gruppo di individuazione precoce tra i diversi organi consultivi e l’Unità di salute mentale per bambini e adolescenti di un’area ospedaliera della provincia di Siviglia, nonché gli interventi attuabili in quest’area per ottenere una
maggiore coesione sociale.
L’assistenza ai problemi di salute mentale della popolazione
adolescenziale della regione dell’Andalusia viene attuata – a
partire dalla riforma psichiatrica del 1987 – a tre diversi livelli. Il primo è quello dei Servizi sanitari primari, mentre il secondo è specializzato in salute mentale e fornisce i propri servizi alla popolazione di un determinato distretto sanitario
tramite i Centri per la salute mentale. Il terzo invece è svolto
dalle USMI (Unità sanitarie specializzate), specializzate –appunto – nei problemi mentali di bambini e adolescenti, per
quanto attualmente queste ultime siano collegate in maniera
più diretta al livello dell’assistenza primaria attraverso consultazioni del medico, follow-up dei casi e formazione1.
La popolazione in grado ricevere i servizi offerti da questi
meccanismi per l’assistenza ad adolescenti e giovani adulti è
quella appartenente ad una specifica area ospedaliera. L’Ospedale utilizzato come riferimento in questa presentazione è
l’Hospital Virgen del Rocío di Siviglia, che fornisce servizi all’area USMI che presenta questo studio di caso. Questa zona
comprende quartieri con caratteristiche peculiari, quali disparità socio-economiche, di istruzione e opportunità. Queste
unità sviluppano funzioni assistenziali ma anche istruzione,
formazione, ricerca, prevenzione, consulenza, ecc. Le attività
di assistenza primaria vengono integrate da quelle di promozione e prevenzione e, naturalmente, dal rilevamento e dal
trattamento dei casi che non richiedono la diretta partecipazione dei livelli di assistenza specializzata. Le attività promozionali e preventive sono condivise – nel caso di adolescenti e
giovani adulti – con altri settori pubblici, quali istruzione,
servizi sociali, l’Istituto per i giovani, l’Istituto per le donne…
In questo modo, nella nostra comunità il Consiglio per la sanità, insieme al Consiglio per l’istruzione e alle istituzioni sopra menzionate, sta sviluppando il Programma “Forma Joven”2,
che mira a fornire ad adolescenti e giovani adulti le informazioni e le conoscenze necessarie per affrontare in maniera più sana tutta una serie di situazioni di rischio in cui incorreranno di
and the profiling of cases that are later processed by the specialists, closing the cycle of health care. All of it in the context
of a population that is especially vulnerable, both in the sense
of their developmental stage – as is the adolescent stage – as
for the fact that these individuals come from areas in need of
social transformation.
Consequently, this case study intends to reflect the added value as represented by the set up of an Early Detection Program
and Cooperation between the different Advisory bodies and the
Mental Health Unit for Children and Teens of one Hospital Area
of the province of Seville, and the interventions that may be
implemented in these areas in order to gain a greater social
cohesion.
The care for the Mental Health problems of the adolescent population of the region of Andalusia is implemented – since the
Psychiatric Reform of 1987- at three different levels. The first
level is the Primary Health Care services, a second level specialized in Mental Health that provides services to the population
of a given Health Care District and is provided from the Mental
Health Care Centres, and a third level of care provided by the
USMIs (especialized health care units) specialized in the mental health problems of Children and Adolescents, although currently these keep a more direct relationship to the primary care
level through medical referrals, case follow up and training1.
The population that can receive the services offered by these
Mechanisms for adolescent and young adult care is the population that belong to a given Hospital Area. The hospital used
as reference throughout this paper is the Hospital Virgen del
Rocío of Seville, that provides services for the USMI area submitting this Case Studies. This area encompasses neighbourhoods that have special characteristics such as inequalities in the socio-economic, education and opportunities areas.
These Units develop care functions as well as education, training, research, prevention, counselling, etc. Primary care activities are complemented by promotion and prevention, and
naturally, by the detection and treatment of those cases that
do not require the direct participation of specialized levels of
care. Promotion and prevention activities are shared in the case of adolescents and young adults with other public sectors
such as education, social services, the Youth Institute, Women
Institute…
In this manner, in our Community, the Health Council develops
jointly with the Education Council and the Institutions mentioned above the “Forma Joven” Program2 to provide teens and
young adults the information and education they need to address a series of very frequent risk situations they will confront
during this very sensitive stage of development in a healthier
manner by providing this information and education in their
environment and directly involving the young themselves as
1
1
2
Piano integrato di salute mentale dell’Andalusia 2003-2007.
Guía Forma Joven 2001-2007.
2
Integrated Mental Health Plan of Andalusia 2003-2007.
Guía Forma Joven 2001-2007.
N. 163 - 2007
frequente in questa delicata fase del loro sviluppo. Tutto ciò
nel loro ambiente e coinvolgendo direttamente i giovani stessi
in qualità di mediatori nei loro luoghi d’incontro, nei centri di
studio, ecc. Quest’ultimo aspetto è curato in particolare dai
punti di consulenza “Forma Joven”, ossia spazi attivati all’interno di scuole ed altri centri educativi con la funzione di piattaforme per la localizzazione della popolazione a rischio che
necessita dell’assistenza specializzata delle USMI.
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Territorio 243
mediators in their meeting places, their study centres, etc. This
attention is specifically provided from the “Forma Joven” 2
Counselling Depots, spaces that have been implemented in
schools and other educational centres. These spaces serve as
platforms to detect at risk population that need the specialized
care provided by the USMIs (Specialized Care Units).
Analisi condivisa della situazione
Il valore di un’analisi condivisa diventa ovvio confrontando il
diverso modo di percepire la situazione da parte di esperti di
salute mentale, operatori di assistenza sanitaria primaria,
educatori nell’ambiente scolastico ed i giovani adulti stessi.
Quest’analisi comprende diverse visioni che sintetizzano un
modo di vedere la realtà condiviso tra tutti i soggetti coinvolti, che ci permette di organizzare risposte complesse ai complessi problemi degli adolescenti. Il tutto attivando meccanismi di promozione e prevenzione mediati dagli adolescenti e
dai giovani adulti stessi e organizzati congiuntamente da vari
organi del servizio pubblico (sanità, istruzione, servizi sociali), in cui i livelli specializzati dell’assistenza sanitaria possono fornire servizi e capacità consultive nelle fasi di promozione e prevenzione. È per questo che un particolare valore è
stato assegnato ai meccanismi dell’analisi condivisa.
Consensed analysis of the situation
The value of having a consensed analysis becomes obvious
when comparing the situation as perceived by the Mental
Health technicians, the different perspective contributed by the
primary care practitioners, the educator’s perspective within
the school environment and the perception of the young adults
themselves. The analysis incorporates different visions that
serve to synthesize a vision of reality agreed by all involved,
which empowers us to organize complex responses to the complex problems of the adolescents, articulating promotion and
prevention mechanisms mediated by the adolescents and
young adults themselves and organized jointly by various public service entities (health, education, social services) in which the specialized levels of health care services could provide
their services as well as counselling expertise in the promotion
and prevention phases. This is the reason we have assigned a
special value to the mechanisms of consensed analysis.
Avvicinare l’assistenza sanitaria mentale ai giovani per
mezzo del programma “Forma Joven”
A) “Forma Joven” come strategia di promozione della salute:
“Forma Joven” è un programma trans-istituzionale volto a
promuovere uno stile di vita sano per la popolazione dei giovani adulti. È nato durante l’anno scolastico 2001-02, promosso dalla Giunta dell’Andalusia, e ne fanno parte le seguenti organizzazioni: Consigli per la sanità, Consiglio per l’istruzione,
Consiglio per la parità e la previdenza sociale (Direzione generale per le tossicodipendenze e altre dipendenze), l’Istituto
andaluso per le donne, l’Istituto andaluso per i giovani/Consiglio andaluso per i giovani. Loro obiettivo è quello di fornire i
mezzi ed il sostegno necessari all’attuazione e allo sviluppo
del programma nella nostra Comunità autonoma.
Scopo del programma è di informare individui e gruppi e fornire diverse attività di formazione condotte da professionisti
in grado di affrontare le differenti necessità sanitarie della
popolazione giovanile nei loro luoghi di aggregazione e tempo libero. La figura del mediatore sanitario ha un effetto moltiplicatore, in quanto integra gli aspetti della localizzazione e
dell’elaborazione delle necessità prioritarie e rende il processo d’intervento nell’ambiente scolastico più agile.
Bringing mental health care closer to the young through
the “Forma Joven” Program
A) “Forma Joven” as a Health Promotion Strategy:
“Forma Joven” is a cross-institutional program whose mission
is to promote healthy life styles for the young adult population. It began during the 2001-02 school year fostered by the
Junta de Andalucía. The following organizations participate in
this program: the Health Councils, Education Council, Council
for Equality and Social Welfare (General Directorate On Drug
Addiction and Other Addictions, the Andalusia Women Institute, Andalusia Youth Institute/ Youth Council of Andalusia).
Their purpose is to offer the necessary means and support to
implement and develop this program throughout our Autonomous Community.
The goal of this program is to bring information, for individuals and groups, as well as different training activities led by
specially trained professionals capable to address the different
health demands of the youth population to their gathering and
leisure places. The figure of the health mediator has a multiplier effect because it serves to integrate the aspects of both
detecting and processing the priority demands and in making
more agile the intervention process in the school environment.
B) Cos’è un punto di consulenza “Forma Joven”?
È un luogo attrezzato per rispondere a domande, problemi e richieste della popolazione adolescente e dei giovani adulti. I
B) What is a “Forma Joven” counselling depot?
A space equipped to address the questions, issues and demands of the adolescent and young adult population. The
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244 Territorio
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punti di consulenza “Forma Joven” sono distribuiti sul territorio nei vari luoghi di aggregazione di questa fetta della popolazione. Attualmente si concentrano principalmente presso i centri dell’istruzione secondaria della Comunità autonoma, ma
stiamo progettando di posizionarli presso altri luoghi di aggregazione quali centri per i giovani, municipi, associazioni,
ONG… tutti spazi caratterizzati dal fatto di essere frequentati e
facilmente accessibili alla popolazione oggetto del programma.
Attualmente, in tutte le province andaluse vi sono più di 435
punti “Forma Joven”. Di questi, il 98% si trova nelle scuole.
Il servizio informativo e di consulenza presso questi punti è
fornito da operatori professionisti in vari campi quali quello
sanitario (medici, infermieri), dell’istruzione (consulenti dell’insegnamento secondario) e dei servizi sociali. Questi professionisti hanno subíto una formazione specifica per poter
affrontare i bisogni specifici di adolescenti e giovani adulti.
Quando necessario, questi centri forniscono informazioni,
formazione, consulenza, assistenza e rinvii ai centri e ai servizi specializzati (quali i medici di famiglia, i servizi di contraccezione, centri per le tossicodipendenze o la salute mentale, ecc.).
L’assistenza viene poi resa ancora più specifica con un’offerta
di servizi personalizzati, un giorno la settimana per 2-3 ore
in un luogo messo a disposizione dal centro educativo, il tutto completato dalla partecipazione a diversi seminari programmati nell’ambito delle sedute di consulenza.
C) Obiettivi specifici e linee-guida:
– Promuovere un approccio sano, sicuro e soddisfacente alla
sessualità.
– Favorire un’efficace politica contraccettiva.
– Promuovere una condotta equilibrata tra i sessi.
– Informare sulle conseguenze del comportamento mediato
dall’alcool o da altre dipendenze.
– Contribuire alla prevenzione degli incidenti stradali.
– Rilevare disturbi alimentari e di altro tipo e affrontarli in
maniera appropriata.
– Favorire relazioni equilibrate tra coetanei promuovendo le
capacità di negoziazione ed il conferimento di responsabilità per affrontare situazioni violente, scarsa autostima,
ecc…
– Attivare il programma “Forma Joven” nelle aree classificate come bisognose di trasformazioni sociali (ZNTS).
– Inserire una prospettiva di genere in tutte le azioni da sviluppare.
D) Quali materiali sono disponibili presso “Forma Joven”?
Ogni volta che un punto “Forma Joven” viene aperto, riceve il
materiale necessario per i moduli base rivolti a operatori, famiglie, giovani e mediatori. Per poter sviluppare le varie attività, il materiale di supporto viene richiesto in base alle varie
attività da svolgere (brochure, adesivi, preservativi, ecc.).
N. 163 - 2007
“Forma Joven” counselling depots are located in various places that serve as gathering grounds for this population. Currently they are mostly located at secondary education centres
throughout our Autonomous Community, but we are planning
to implement them at other gathering places such as youth
centres, City Halls, associations, NGOs… all spaces characterized by being frequented by the target population and easily accessible to them.
To date, there are more than 435 “Forma Joven” Depots present in all the provinces of the Andalusian region. Of these
98% are located at schools. Counselling and information at the
as “Forma Joven” Depots are provided by professional practitioners from various fields such as health (Physicians, Nurses),
education (secondary education counsellors) and social services. These professional practitioners are specially trained to
address the different demands of adolescents and young
adults.
Information, training, counselling, guidance and referrals to
specialized centres and services (such as referrals to family
practitioners, contraception services, drug addiction centres,
mental health, etc.) when necessary.
Assistance is made specific with an offer of individualized care,
one day a week for 2 or 3 hours in a space made available in
the education centre complemented by attending different
workshops programmed within the mentoring sessions.
C) Specific objectives or lines of work:
– Promoting a healthy approach to sexuality, safe and satisfactory.
– Favouring an effective contraception policy.
– Promoting a balanced conduct between genders.
– Informing on the consequences of alcohol mediated behaviour or behaviour influenced by other addictions.
– Contributing to the prevention of car accidents.
– Detecting eating – and other – disorders and referring them
appropriately.
– Favour equal relationships between peers by fostering negotiating skills and empowerment to cope with violent situations, low self-esteem, etc.
– Establish the “Forma Joven” program in areas classified as
in need of social transformation (ZNTS).
– Include a gender perspective in all actions to be developed.
D) Which materials are available at “Forma Joven”?
Whenever a “Forma Joven” Depot is opened, it receives the materials needed for Basic Modules that addresses the practitioners, the families, the youths and the mediators.
In order to develop the various activities the various support
materials are requested as needed per activity (brochures,
stickers, preservatives, etc).
N. 163 - 2007
E) Risultati e sfide nell’assistenza visti nell’ambito del programma “Forma Joven”:
Fattori di successo:
– Orientamento trasversale
– Decentramento
– Partecipazione dei mediatori
– Trasferimento del servizio nei luoghi di aggregazione giovanile
– Formazione specifica
– Materiale specifico
– Segretariato tecnico e sito web
– Gli operatori lo ritengono un’azione necessaria.
Punti deboli e sfide:
– Difficoltà incontrate nell’attuazione di un approccio transsettoriale
– Le risorse umane a disposizione non sono sufficientemente
dimensionate
– Coordinamento di gruppo
– Adesione volontaria
– Lavorare con AMPAS
– Inserire la figura dell’assistente sociale negli istituti di
istruzione secondaria (IES)
– Circuiti di consulenza
– Distribuzione di materiale
– Integrazione dei mediatori
– Consolidamento dei registri
Adolescence and wellbeing
Sae l ute
Territorio 245
E) Achievements and challenges in caregiving seen through the
prism of the “Forma Joven” Program:
Elements of success:
– Cross-sectional orientation
– Decentralization
– Participation of mediators
– Bringing the service to the youths’ gathering places
– Specific training
– Specific materials
– Technical secretariat and web site
– Practitioners perceive it as a necessary action
Weaknesses and challenges:
– Difficulties encountered when implementing a cross-sector
approach
– Human resources available are not appropriately sized
– Team coordination
– Voluntary joining
– Working with AMPAS
– Including the figure of the social worker in the Secondary
Education Institutions (IES)
– Referral circuits
– Distribution of materials
– Integration of the mediators
– Consolidating the records
(Traduzione dall’inglese di Federica Torello)
Canarie
Canary Islands
Alberto Armas Navarro
Medico specialista in Medicina preventiva e sanità pubblica - Capo del Servizio di Promozione della salute
Direzione generale della sanità pubblica - Servizio canario di sanità. Governo delle Canarie
M.D. Specialist in Preventive Medicine and Public Health. Chief of the Health Promotion Service
E-mail: [email protected]
L
a qualità della vita potrebbe esser definita come la capacità di disporre del tempo e delle condizioni per la realizzazione di un progetto personale. È questo un sogno di
gioventù?
L’adolescenza è il periodo più importante nella vita sociale
delle persone. Mentre nell’età infantile l’autonomia personale
è limitata e tutelata, nell’adolescenza si gode di maggiori
spazi di libertà che, a seconda di come sono orientati, possono favorire od ostacolare il benessere futuro.
uality of life could be defined as the capacity to have at
one’s disposal the time and the conditions to fulfil a personal project. Is this a youth’s dream?”
Adolescence is the most determinant period in the social life of
people. Whilst during infant and children age personal autonomy is limited and protected, during the adolescence, people enjoy a higher level of freedom which, depending on how they are
advised, may enhance or hinder future well-being.
In this sense, young people may find themselves more or less
Q
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246 Territorio
Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
In questo orientamento, i giovani possono ritrovarsi più o
meno soli, ed è compito degli adulti, specialmente delle famiglie e delle istituzioni, aiutarli ad allontanare le incertezze
alle quali si vedono assoggettati.
Queste incertezze nascono quando non si trovano risposte alle domande quotidiane, indipendentemente dal loro grado di
trascendenza. L’unità familiare, il successo negli studi, l’accettazione nel gruppo, l’orientamento professionale o la scelta degli studi, ecc., sono questioni che provocano preoccupazione nella gioventù. Naturalmente, le circostanze specifiche
possono modificare questa lista di interessi.
Rafforzare l’autostima degli adolescenti per migliorare la loro
fiducia nel futuro, è, sicuramente, il miglior modo di allontanare l’incertezza. Per questo le amministrazioni pubbliche e
gli enti con responsabilità sociali devono costruire modelli
per il benessere sociale degli adolescenti che prendano come
asse dell’intervento la persona, più che le circostanze o le
conseguenze dei problemi.
Seguendo la proposta del Forum OMS/HBSC, e accettando il
gentile invito della Giunta Regionale Toscana ad esporre le
nostre proposte e i nostri contributi a questo lavoro educativo, passiamo a descrivere il Proyecto Delta de Educación Nutricional (Progetto delta di educazione alimentare), vale a dire il
modello di intervento per la promozione della sana alimentazione e dell’attività fisica, che ha come oggetto il contenimento dell’aumento dell’obesità nella Regione autonoma delle Canarie.
Il Proyecto Delta de Educación Nutricional nasce come risposta
ad una situazione della Comunidad Canaria, in cui i problemi
legati all’alimentazione in base ad evidenza scientifica, come
il sovrappeso, l’obesità, il diabete, le malattie cardiovascolari
e la mortalità da queste derivata, mostrano una tendenza crescente e difficilmente controllabile.
I più alti tassi di prevalenza dell’obesità1 si riscontrano nell’adolescenza, il che giustifica che gli interventi siano stati studiati, in gran parte, per questo gruppo. D’altra parte, i ragazzi
dai 10 ai 19 anni rappresentano l’11,8% della popolazione delle
Canarie, vale a dire una fetta importante della popolazione.
Dal 1992 la Direzione generale della sanità pubblica del Servizio canario di sanità, sviluppa il Programma di promozione
della sana alimentazione (PAS) dal cui lavoro sono scaturite
le indagini nutrizionali effettuate nel 1992-93, El Desayuno
de los Escolares Canarios (La colazione degli studenti canari),
gli studi Comedores Escolares (Mense scolastiche) (1995), o lo
studio La alimentación de los escolares del Puerto de la Cruz
(L’alimentazione degli studenti di Puerto de la Cruz) (1998),
che ha permesso di sviluppare una metodologia di lavoro
standard esportabile in altre località. Allo stesso tempo il
alone, and it is the obligation of adults, especially of the families and institutions, to contribute to dispel any uncertainties
that they may suffer.
These uncertainties arise when they cannot find the answers
for everyday questions, independently of their degree of significance. The family unit, success in their studies, peer group acceptance, professional guidance or the choice of a career are,
among others, matters of concern among young people. Specific circumstances may, of course, modify this list of interests.
Reinforcing adolescents’ self-esteem in order to improve their
confidence in the future is, most probably, the best way to dispel uncertainties. To achieve this, public administrations and
the entities with social responsibility must create models for
the well-being of adolescents that consider the person, more
than the circumstances or the consequences of the problems,
as the crux of the intervention.
Following the proposal of the WHO/HBSC Forum, and accepting
the kind invitation of the Government of the Tuscany Region to
put forward our proposals and contributions to this education
task, the Delta Project on Nutritional Education is hereby described. This Project is the model of intervention for the promotion of healthy eating habits and physical activity, which objective is to restrain the increasing tendency to obesity in the
Autonomous Region of the Canary Islands.
The Delta Project on Nutritional Education was developed as a
response to a situation observed in the Canary Islands Region,
in which problems associated to eating habits, according to scientific evidence, such as overweight, obesity, diabetes, cardiovascular diseases and mortality derived from them, show an
increasing tendency, difficult to control.
The highest obesity prevalence rates1 are found in the adolescence, which is the reason why interventions have been designed, to a large extent, for this group. On the other hand, the
age group from 10 to 19 represents a 11,8% of the population
of the Canary Islands, which is a high representation in the
population pyramid.
From 1992, the General Directorate for Public Health of the Canary Islands Health Service, has been developing the Program
for the Promotion of Healthy Eating (PAS, “Promoción de Alimentación Saludable”). The main exponents of its work are the
nutritional surveys made in 1992-93 (Breakfast of Canary Islands School-children), the studies of School Dining Rooms
(1995), or the study of Eating Habits of School-children in
Puerto de La Cruz (1998), which allowed us to develop a standard methodology of work that can be evaluated for other
places. The Program did also establish a broad project of education in community nutrition, in agreement with the Universities of the Canary Islands, the renowned educational entity
1
1
Tassi di prevalenza dell’obesità. Indagine sanitaria nazionale, Indagine sanitaria delle Canarie, Indagine sulla nutrizione nelle Canarie,
Rapporti della Società spagnola per lo studio dell’obesità, tra l’altro.
Obesity prevalence rates: National Health Survey, Health Survey in
the Canary Islands, Nutritional Survey in the Canary Islands, Reports
of the Spanish Association for the Study of Obesity, among others.
N. 163 - 2007
Programma ha stabilito un ampio progetto regionale di formazione in nutrizione, in associazione con le Università canarie, il prestigioso ente didattico Radio ECCA (istituzione di
origine canaria con più di 40 anni di esperienza, creatrice di
un metodo d’insegnamento radiofonico assistito, introdotto
attualmente in tutta la Spagna e in vari Paesi dell’Africa e
dell’America latina, che ha ottenuto l’alfabetizzazione e la
formazione in tutti i livelli extrauniversitari di milioni di studenti) e la scuola ufficiale di sanità pubblica (ESSCAN). Questo programma di formazione, sovvenzionato dal Governo
delle Canarie, è già stato esportato, su richiesta di altri Governi, in vari Paesi, grazie all’utilizzo delle tecnologie multimediali e dei supporti di Internet.
Il PAS, inoltre, ha prodotto una grande quantità di materiali
didattici versatili ed originali per l’educazione nutrizionale.
Uno dei materiali più interessanti prodotti dal PAS, è stata la
variante della piramide alimentare originale2, da noi denominata “Delta de la Alimentación”, pubblicata nel 19983. Il “Delta”, così come è conosciuto popolarmente, ha introdotto varianti concettuali significative quali: un nuovo sistema di
classificazione degli alimenti, basato sulla frequenza di consumo raccomandata, invece che sulle sue proprietà nutrizionali; un codice colorato simile al semaforo; ha modificato la
terminologia dei gruppi alimentari ispirandosi alle “pintaderas” o segni degli aborigeni canari, e assumendo così una forte base antropologica che ha reso più facile la sua accettazione sociale, senza impedire la sua proiezione extraregionale.
Il cambiamento degli scenari sociali dal 1998 al 2005: progressione ascendente, e praticamente universale, del fenomeno epidemico del sovrappeso, la creazione dell’Agenzia spagnola e di quelle europee di sicurezza alimentare, la pubblicazione del Libro verde4 della Commissione europea, ecc., hanno consigliato di effettuare un riordino delle proposte metodologiche del PAS, trasformandosi così nell’attuale “Proyecto
Delta de Educación Nutricional”, presentato formalmente nel
dicembre del 2005.
Il Progetto Delta si definisce come un insieme di proposte,
strategie e materiali didattici orientati alla promozione della
sana alimentazione e dell’attività fisica, in un contesto più
ampio di educazione sanitaria, con tre principi fondamentali:
1. Nasce come una proposta di consenso integrante, non
esclusiva.
2. Vuole arrivare in primo luogo a chi ha ne più bisogno.
3. Si appoggia su una base tecnica e scientifica solida.
Adolescence and wellbeing
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Territorio 247
Radio ECCA (an institution created in the Canary Islands over
40 years ago, which promotes a Broadcasting Education
method, established at the moment in the whole of Spain and
in several countries of Africa and Latin America, achieving the
literacy and education of millions of students at every extrauniversity level) and the official public health school (ESSCAN). This education program, subsidised by the Government
of the Canary Islands, has already been exported, at the request of other governments, to several countries, using multimedia technologies and Internet mediums.
The PAS has also produced a great amount of versatile and
original didactic material for nutritional education. One of the
most interesting materials produced by the PAS was the variation of the original food pyramid2, so-called by us “Delta of
Food”, published in 1998 3. The “Delta”, as it is commonly
known, introduced significant conceptual variations: it introduced a new system for classification of food, inspired on the
recommended frequency of consumption, instead of on the basis of its nutritional properties; it introduced a colour code
similar to the universal traffic lights; it modified the terminology for denomination of the different food groups and it took
inspiration from the “pintaderas” or stamps of the Canary Islands indigenous, providing itself with a strong anthropological basis that has made its social acceptance easier, without
hindering its extra-community projection.
The changes in the social scenarios from 1998 until 2005: increasing, and virtually universal, progression of the epidemic
phenomenon of overweight, creation of the European and
Spanish agencies for food safety, edition of the Green Paper4 of
the European Communities Commission, among other reasons,
made it advisable to realign the methodological proposals of
the PAS, which then became the actual “Delta Project on Nutritional Education” that was formally presented on December
2005.
The Delta Project is defined as a group of proposals, strategies
and didactic materials aimed at the promotion of healthy eating habits and physical activity, in a broader context of education for health. It establishes three principles for action:
1. It started as an integrating, not excluding, consensus proposal.
2. It is intended to reach first those who most need it.
3. It is based on a founded technical and scientific basis.
2
La piramide alimentare. Dipartimento dell’agricoltura degli USA,
1992.
3 Armas-Navarro A et al. DELTA. Nutricional education material:
definition and development. Rev Esp Nutricion Comunitaria, 1998.
4:3:271-272.
4 Libro verde, Commissione delle Comunità Europee. Bruxelles,
2005.
2
Food Guide Pyramid. U.S.A. Agriculture Department, 1992.
Armas-Navarro A et al. DELTA. Nutritional education material:
definition and development. Rev Esp Nutricion Comunitaria, 1998.
4:3:271-272.
4 Green Paper, European Communities Commission. Brussels, 2005.
3
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Adolescenza e benessere
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Raccoglie il suo discorso didattico in modo semplice ed originale, concentrando le principali raccomandazioni e i messaggi
educativi in una semplice pubblicazione chiamata En busca
de la alimentación perdida. Un paseo por las pirámides (Alla
ricerca dell’alimentazione perduta. Una passeggiata tra le piramidi), la cui funzione è simile a quella di una guida alimentare. Questo lavoro ispira la maggior parte degli interventi
per molto diversi che siano.
Un buon esempio delle varie attività del Progetto Delta sono
quelle realizzate con gli adolescenti e gli studenti, utilizzando diverse occasioni, quali le fiere dell’alimentazione, manifestazioni sportive o culturali, eventi commemorativi, feste locali, la Rete Canaria delle Scuole di promozione della salute,
ecc. Sempre con l’appoggio dei mezzi di comunicazione e delle istituzioni coinvolte, Assessorato all’educazione, cultura e
sport, Assessorato al lavoro e alle politiche giovanili, Comuni
e varie organizzazioni non governative.
La strategia per il coordinamento intersettoriale, è stata riportata sul documento Propuesta Estratégica de Desarrollo Intersectorial (Proposta strategica di sviluppo intersettoriale)5
accettata e riproposta come un’azione governativa coordinata
dalla Commissione6 tecnica per lo sviluppo delle misure intersettoriali per la promozione della salute puero-giovanile, che
comprende i Dipartimenti della sanità, educazione, cultura,
sport, gioventù, affari sociali, e lavoro, ed altri.
Come si precisa nel documento finale del lavoro della Commissione Intersettoriale, “un’azione intersettoriale è quella
nella quale i settori sociali ed economici, quali: salute, educazione, servizi sociali, agricoltura, industria, opere pubbliche,
comunicazioni,… collaborano per raggiungere un obiettivo
comune, mediante uno stretto coordinamento dei loro contributi… I rapporti devono essere paritetici e ogni settore deve
definire il suo ruolo e i suoi contributi… Come parte del processo di coordinamento tra settori… si devono stabilire procedure che insegnino ad ogni istituzione la pratica del lavoro
coordinato con altri organismi. L’istituzionalizzazione di riunioni, la creazione di comitati intersettoriali, l’elaborazione
di accordi o l’introduzione di procedure amministrative nella
pratica consuetudinaria di ogni organizzazione per l’avviamento di azioni comuni”.
La Commissione verifica le proposte e valuta la loro validità.
Come indici di valutazione si tiene conto degli obiettivi del
Piano sanitario, delle direttrici ministeriali, dei questionari
sulle attività svolte e degli studi epidemiologici di monitoraggio. Altri indici valutano l’impatto, la copertura e i risultati.
Its didactic discourse is expressed in a simple and original
way, concentrating the main educative recommendations and
messages in a simple publication called “In search of the lost
food. A walk in the pyramids”, which objective is similar to
that of a food guide. This work inspires most of the interventions, no matter how diverse they are.
A good example of the different activities of the Delta Project
are those carried out with adolescents and school-children, using different scenarios such as Food Fairs, sports or cultural
gatherings, commemorative events, local carnivals, Canarian
Net of Schools for Health Promotion, etc. Always with the support of the media and the involved institutions, Regional Ministry for Education, Culture and Sports, Regional Ministry for
Employment and Youth, Town Halls and different non-governmental organisations.
The strategy for inter-sectorial coordination was reflected in
the document called “Strategic Proposal for Inter-sectorial Development”5, assumed and redefined as a governmental action
coordinated by the Technical Commission6 for the development
of Inter-sectorial Measures for the promotion of infant-juvenile
health, which involves the Health, Education, Culture, Sports,
Youth, Social Affairs and Employment Departments, among
others.
As it is defined in the final work document of the Inter-sectorial
Commission, “an inter-sectorial action is that in which the social and economic sectors, such as health, education, social
services, agriculture, industry, public works, communications,
… collaborate for the achievement of a common goal, through
a close coordination of their contributions…The relations between them must be at an equal level, in which each sector
defines its role and makes its contributions…As a part of the
coordination process between sectors… procedures must be
established which incorporate into each institution the practice of the work in coordination with other bodies. The institutionalization of meetings, the creation of inter-sectorial
committees, the preparation of agreements or the introduction of administrative procedures in the practice routine of
each organisation for the start-up of common actions”.
The Commission revises the proposals and evaluates their effectiveness. The objectives of the health plan, the ministerial
guidelines, the questionnaires about the activities carried out
and the monitoring epidemiologic studies are evaluation indicators that are taken into account. Other indicators evaluate
the impact, coverage and results. In addition to that, the Delta
Project is developing a protocol to be applied in two municipal-
5
5
Propuesta Estratégica de Desarrollo Intersectorial. Proyecto Delta
de Educación Nutricional, Ed.: Dirección General de Salud Pública
del Servicio Canario de la Salud, 2006.
6 Decreto 69/2004 del 25 maggio (Gazzetta ufficiale delle Canarie
del 4/6/204), col quale si regolano l’organizzazione, le competenze e il
funzionamento della Commissione di coordinamento e pianificazione.
Strategic Proposal for Inter-sectorial Development. Delta Project on
Nutritional Education, Ed.: General Directorate of Public Health of the
Canary Islands Health Service, 2006.
6 Decree 69/2004 of 25 th May (Canary Islands Official Gazette of
4/6/204), which regulates the organisation, competences and operation of the Coordination and Planning Commission.
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Adolescence and wellbeing
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Territorio 249
Inoltre, il Progetto Delta sta sviluppando un protocollo per la
sua applicazione triennale in due Comuni, allo scopo di valutare la metodologia e la validità interna ed esterna, nel quale
partecipano rilevanti autorità accademiche e scientifiche di
riconosciuto prestigio.
In poco più di un anno di applicazione, il Progetto Delta, con
un finanziamento intorno ai 200.000 euro (compreso il costo
delle campagne pubblicitarie di prevenzione dell’obesità, materiali didattici, risorse di personale ed attività) è riuscito ad
essere presente in tutto il territorio canario, in alcuni Forum
nazionali ed internazionali, e ad arrivare ai più di mille centri
didattici delle Canarie, a tutti i servizi sanitari ed azione sociale di questa Regione, oltre che a centinaia di imprese, e varie centinaia di migliaia di persone. Personalità del mondo
dello sport, tra le quali spicca la figura di David Meca, più volte campione mondiale di nuoto, hanno manifestato il loro deciso sostegno al Progetto Delta.
ities for a period of three years, in order to evaluate the
methodology and internal and external validity, with the participation of relevant academic authorities and well-known scientists.
Shortly after a year of its application, the Delta Project on Nutritional Education, with a financing of around 200.000 euros
(including the cost of the publicity campaigns for the prevention of obesity, didactic materials, human resources and activities) has managed to be present throughout the whole of the
Canary Islands territory and in certain national and international forums, and has reached the more than a thousand education centres in the Canary Islands and all the health and social action services of this Autonomous Region, involving hundreds of companies and several hundred thousand persons.
Celebrities from the sports world have shown their strong support to the Delta Project, standing out from them David Meca,
several times swimming world champion.
Alcune delle proposte e dei materiali didattici del Progetto
Delta possono essere consultati in Internet, accedendo alle
seguenti pagine:
Some of the proposals and didactic material of the Delta Project can be found on the Internet, on the following pages:
Sito web ufficiale del Governo delle Canarie:
www.gobiernodecanarias.org/sanidad
Institutional webpage of the Government of the Canary Islands:
www.gobiernodecanarias.org/sanidad
Sito web di Radio Ecca, pagina non aggiornata:
http://www.radioecca.net/cursos/proyectodelta/
Webpage of Radio Ecca, not updated page:
http://www.radioecca.net/cursos/proyectodelta/
Sito web di Eurohealthnet, in inglese:
http://www.eurohealthnet.eu/index.php?option=content&t
ask=view&id=80
Web of Eurohealhnet, in English:
http://www.eurohealthnet.eu/index.php?option=content&task
=view&id=80
Per consultazioni e suggerimenti scrivere all’indirizzo e-mail:
[email protected]
Any queries and suggestions are met in the following e-mail
address:
[email protected]
(Traduzione dallo spagnolo di Massimo Caponi)
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Esperienze regionali italiane
Experiences from some Italian Regions
La rete dei servizi
The Services Network
for Adolescents
Roberto Leonetti1, Mauro Camuffo2, Angela Manna3
1
2
3
Neuropsichiatra infantile, Responsabile Unità funzionale salute mentale infanzia e adolescenza (UFSMIA) ASL 10 Firenze e Coordinatore
dei Centri di consulenza giovani ASL 10 Firenze
Child Neuropsychiatrist in the Local Health Unit of Florence, Responsible unit works them mental health infancy adolescence and Co-ordinator
of the Centres of counselling for Youth in Florence
M.D., Direttore Struttura complessa di Neuropsichiatria infantile, Responsabile UFSMIA Area grossetana ASL 9 Grosseto
M.D., Director, Child Neuropsychiatric Complex, Head of the Grosseto Area UFSMIA, Local Health Unit 9, Grosseto
Psicologa, responsabile MOM Salute mentale infanzia e adolescenza Campi Bisenzio, ASL 10 Firenze
Psychologist, head of the MOM for Mental Health in Infancy and Adolescence, Campi Bisenzio, Local Health Unit 10, Florence
N
elle nostre città si sono persi i luoghi delle relazioni; si
sono persi nei labirinti delle periferie e nei centri storici assediati dalle “funzioni” e si sono persi anche come
naturalità, consuetudine, ricerca del vivere quotidiano.
La scissione tra abitazione, lavoro, scuola, tempo libero è cresciuta insieme alle stesse aggregazioni di edifici, che hanno
fornito risposte più ai bisogni abitativi dei flussi migratori
che ai ritmi, alle necessità e ai sogni dei loro abitanti, coloro
che vivono ogni giorno, mattina e pomeriggio, il giardino
pubblico, la piazza, il quartiere e sono i testimoni delle relazioni che si sviluppano, della solitudine che si diffonde e della reale trasformazione del loro ambiente di vita.
Le parti della città vanno perdendo, nelle loro piazze e nei loro giardini, l’identità di spazi di vita collettiva. Non bastano
“calendari” di iniziative culturali o grandi eventi di richiamo
nazionale ed internazionale, “estati sotto le stelle” e “notti
bianche”; occorrerebbero anche “pomeriggi bianchi “e“
weekend bianchi“ per ricostruire un tessuto culturale fragile
ed impoverito.
È in questa dimensione, disaggregata e alienante, che si apre
il grande vuoto educativo, culturale e relazionale dei nostri
giorni, con il coinvolgimento di tutti gli strati sociali e degli
individui di tutte le età.
Su questo vuoto tutti siamo chiamati ad un pensiero e ad una
azione condivisa. In questo vuoto, essere genitori è diventato
un compito difficilissimo, soprattutto con l’aumento sfrenato
del consumismo e del condizionamento dei mass-media; per
proporre e costruire un valido sistema relazionale ed educati-
T
he places where relationships develop have been lost in
our cities; they have been lost in the labyrinth of the suburbs and the historical centres besieged by the “functions”, and they have also been lost as something natural, a
habit, a search in everyday life.
The division between home, work, school, free time, and
growth together with the same groups of buildings, which have
provided a response regarding more the housing needs of migratory flows and less the rhythms, the needs, and the dreams
of their inhabitants, those who live every day, morning and afternoon, in the public gardens, squares, neighbourhoods, and
who are the witnesses of the relationships that develop, the
loneliness that spreads, and the real transformation of their
living environment.
The various parts of the city (squares, gardens etc.) are gradually losing their identity as places of collective life. The organization of “calendars” of cultural initiatives or large events
with national and international appeal, “summers under the
stars,” and “white nights” are not enough; “white afternoons”
and “white weekends” would also be needed in order to rebuild
a fragile and impoverished cultural fabric.
It is in this dimension, broken into pieces and alienated, that
the large educational, cultural and relationship vacuum of our
days opens, with the involvement of all social strata and individuals regardless of age.
The existence of this vacuum invites us to undertake some
shared thinking and action. Given this vacuum, being a parent
has become a very difficult task, especially given the unre-
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Adolescence and wellbeing
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Territorio 251
vo, i genitori sono costretti a contrastare continuamente il
martellamento e il plagio operato dai mass-media, che tendono a sopraffare e a distanziare sempre più adulti e
bambini/ragazzi dai valori reali della persona.
La ricerca e la riflessione sull’infanzia e, soprattutto, sull’adolescenza vanno dunque orientate nel complesso e articolato
rapporto tra questioni educative e società.
Oggi più che mai è necessario costruire una rete di iniziative,
di spazi e di luoghi mirati per fasce di età, distribuiti in modo
omogeneo sul territorio, fruibili con continuità dal maggior
numero possibile di adolescenti, che possano costituire punti
di riferimento, veri e propri presidi educativo-culturali, in cui
si possa ritrovare un sereno rapporto tra abitare, vivere e crescere. È necessario costruire “lo spazio della rappresentazione, uno spazio vivente dove alimentare la partecipazione di
chi ha qualcosa da dire, da comunicare e di chi interloquisce e
commenta o sviluppa l’argomento che ha nella mente. Ogni
uomo e ogni edificio sono chiamati a intervenire nell’ azione”
(G. Michelucci).
strained growth of consumerism and the conditioning of the
mass-media; in order to propose and develop a valid relationship and education system, parents are forced to face the hammering and plagiarism of the mass-media continuously, which
tend to alienate more and more adults and babies/children
from the true values of the human personality.
Research and consideration on infancy and, particularly, on
adolescence are, thus, oriented within a complex and articulated connection between education issues and society.
Today more than ever it is necessary to develop a network of initiatives, places and locations targeted to ranges of age, distributed homogeneously over the territory, constantly utilizable by
the maximum possible number of adolescents, which would be
able to constitute reference points, true and real educational
and cultural fortresses, where one could find a serene connection among residence, life and growth. It is necessary to develop
“the representational space, a living place that nourishes the
participation of those who have something to say, to communicate and of those who are interlocutors and comment or develop
an argument which they have in mind. Every man and every
building are called to intervene in the action.” (G. Michelucci)
L’adolescenza, gli adolescenti e i loro bisogni
L’età adolescenziale rappresenta un momento importante del
ciclo vitale che vede l’essere umano impegnato nella costruzione della propria identità, attraverso un processo che lo
porta a separarsi dalle identificazioni infantili ed a costruire
nuove caratteristiche personali e nuovi modi di funzionamento sociale. Questa fase evolutiva si qualifica come una tappa
decisiva nel processo di costruzione del Sé.
Generalmente, si denomina “adolescenza” il periodo di vita
compreso tra la pre-pubertà e l’avvio dell’età adulta. Tali parametri, nel passato comunemente identificati con i 12 e i 18
anni circa, si sono negli ultimi decenni modificati a seguito
delle trasformazioni socio-culturali e degli stadi evolutivi,
dando luogo ai fenomeni dell’adolescenza precoce e, soprattutto, dell’adolescenza protratta.
Si tratta comunque di un periodo di passaggio denso di cambiamenti significativi, nel quale vengono rimessi in gioco i legami con la famiglia e con il gruppo parentale e i ragazzi e le
ragazze si muovono, in maniera oscillante, tra la richiesta di
tutela rivolta al gruppo di adulti di riferimento ed i desideri
di indipendenza e autonomia.
La fase è fortemente caratterizzata dalla trasformazione degli
schemi di adattamento infantili, in vista della costruzione,
anche attraverso prove ed errori, di nuove modalità individuali di essere e di agire. Metaforicamente, la possiamo considerare come un periodo di esplorazione di terre sconosciute e
misteriose, di cui si ignorano le regole e i comportamenti e
dove si cerca di definire la propria identità e il proprio futuro.
Durante tale periodo è possibile sperimentare, in una vasta
disponibilità di modelli, di esperienze e di traiettorie di vita,
Adolescence, adolescents and their needs
Adolescence represents an important moment of the life cycle
which every human being involved in the development of his
own identity faces, through a process that leads to separation
from infantile identifications and to the development of new
personal characteristics and new ways of social functioning.
This evolutionary phase is seen as a decisive stage in the
process of the construction of oneself.
In general, we call “adolescence” the life period between prepuberty and the beginning of adulthood. Such parameters, typically identified by the ages of approximately 12 and 18 years
in the past, have been modified in the last decades following
social and cultural transformations and the evolutionary
stages, allowing for the emergence of phenomena such as precocious adolescence and, particularly, prolonged adolescence.
In all cases, it concerns a period of a transition full of significant changes, in which family and parental bonds are put behind, and boys and girls are wavering between the call for care
addressed to the adult reference group and the desire for independence and autonomy.
This phase is strongly characterized by the transformation of
the infantile adaptation schemes, in view of the development,
even through trial and error, of new individual attitudes of being and acting. Metaphorically speaking, we could consider it
as a period of exploration of unknown and mysterious lands,
whose rules and behaviours are unknown, and where one aims
to define his own identity and future. During such a period it is
possible to experiment, among an abundance of models, experiences and life trajectories, more serene and more critical
routes.
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252 Territorio
Adolescenza e benessere
percorsi più sereni e percorsi più critici.
La relazione mente-corpo costituisce un punto fondamentale
di osservazione per capire la dinamica evolutiva che si muove
dentro e fuori l’adolescente. Le ragazze e i ragazzi si trovano
di fronte alla riorganizzazione del proprio corpo in cambiamento e, contemporaneamente, alla ridefinizione delle proprie competenze relazionali. Tali processi si manifestano, con
le loro possibili ripercussioni sull’assetto intrapsichico, nel vivo del confronto con gli adulti di riferimento (genitori, parenti, insegnanti, operatori socio-sanitari, ecc.), i coetanei ed
il gruppo dei pari e sotto l’influenza dei messaggi dei massmedia e dell’ambiente socio/culturale di riferimento.
Ciò comporta che l’adolescenza è vissuta come un continuo
“stare in bilico” fra istanze diverse ed opposte, la gestione dei
propri bisogni di individuazione-riconoscimento, le paure, i
dubbi e le frustrazioni, la maturazione delle proprie capacità
di giudizio e di senso critico, l’assunzione di responsabilità e
di possibilità di scelta, in un periodo della vita per definizione caratterizzato da una continua evoluzione e dalla conseguente, necessaria e continua, sperimentazione di se stessi.
Gli adolescenti esprimono spesso con il comportamento ciò
che faticosamente stanno cercando di riorganizzare dentro di
sé. Accade sovente, quindi, che si trovino a sperimentare periodi di confusione percettiva e descrittiva di ciò che stanno
vivendo (per spinte pulsionali, curiosità, desideri, necessità o
timore di mettersi in gioco), all’interno della complessità delle attese (proprie e altrui), delle ancora “acerbe” competenze
comunicative-relazionali che hanno appreso e stanno sperimentando, del personale, specifico modo di essere e di arrivare all’appuntamento con questa fase della vita.
Più che di adolescenza, occorrerebbe quindi parlare di “adolescenze”, nella consapevolezza che esistono fasi diverse dello
sviluppo e modi profondamente variegati di passare attraverso questo appuntamento “fisiologico” della crescita.
In adolescenza possono evidenziarsi comportamenti disturbati e devianti, rimasti prima silenti, ma comunque determinati
dalla necessità di mettere a punto una serie di competenze fisiche, cognitive, emotive e sentimentali. È quindi utile distinguere anche tra crisi adolescenziali “fisiologiche”, necessarie per ridiscutere il vecchio ordine e capaci potenzialmente di introdurre elementi di cambiamento, e situazioni di vera
e propria psicopatologia con esordio in adolescenza.
Molti sono gli adolescenti portatori di disagi multipli; si assiste anzi, negli ultimi anni, ad un aumento e ad una precocità
delle manifestazioni di disagio, sotto varie forme “cliniche”,
che richiedono una maggiore capacità ed una maggiore tempestività di lettura da parte degli operatori, per prevenirne le
eventuali cronicizzazioni. Sono in aumento, altresì, gli adolescenti immigrati, portatori di altri modi di vivere la loro età,
spesso minori stranieri non accompagnati, o adolescenti con
famiglie connotate dalla presenza di adulti scarsamente significativi sul piano genitoriale.
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The mind-body relation constitutes a fundamental point of observation in order to understand the evolutionary dynamics
which take place inside and outside of adolescence. Boys and
girls face the reorganization of their own body and, at the
same time, a redefinition of their relationship skills. Such
processes are manifested, along with their possible repercussions on their internal psychology, in the living comparison
with the reference adults (parents, relatives, teachers, social
and health workers, etc.), their age-mates and their peer
group, under the influence of the messages of the mass-media
and the social and cultural reference environment.
This implies that adolescence is experienced as continuously
“hanging in the balance” among diverse and opposing expectations, the management of onÈs needs for identification and
recognition, fears, doubts and frustrations, the maturation of
their judgment and critical sense capabilities, the increase of
responsibility and the possibility of making choices, in a life
period characterized by definition by continuous evolution and
the consequent, necessary and continuous experimentation
with oneself.
Adolescents often express what they are striving to reorganize
inside themselves through their behaviour. Thus, it happens
that many times they find themselves experiencing periods of
perceptive and descriptive confusion of what they are living
(due to stimulating motives, curiosity, desires, needs, or fear
of putting themselves on the line), within a complexity of expectations (their own or those of others), of the “unripe” communicative and relationship skills that they have initiated and
are experiencing, and of their personal specific way of being
and of arriving to the meeting with this phase of life.
It should be more suitable, thus, to speak of “adolescences” instead of “adolescence”, taking into account the existence of diverse phases of development, and profoundly varied modes of
getting through this “physiological” appointment of growth.
During adolescence one can manifest disturbed and deviant
behaviours, which remained silent before, but in any case determined by the need to regulate a series of physical, cognitive, emotional and sentimental skills. It is, thus, useful to also distinguish between adolescent “physiological” crises, necessary to reconsider the old order and potentially capable of
introducing elements of change, and cases of real and true psychopathology emerging for the first time during adolescence.
There are many adolescents who experience multiple malaises;
in fact, an increase in the number and the precociousness of
malaise manifestations has been observed in various “clinical”
forms during the last years, which require greater abilities and
early diagnosis on the part of the workers in order to prevent
them from becoming chronic. Moreover, the number of immigrant adolescents, carriers of different ways of living their own
age has also grown, often unaccompanied foreign children or
adolescents with families characterized by a scarcely significant presence of adults as parents.
N. 163 - 2007
Fattori di rischio e fattori protettivi in adolescenza
In adolescenza, il processo di costruzione dell’identità e la
sperimentazione delle competenze acquisite non procedono
regolarmente e linearmente e possono andare incontro a crisi,
stasi, blocchi, cedimenti.
Le difficoltà possono essere dovute ad una limitata capacità
di elaborare in modo produttivo i propri aspetti intrapsichici
e/o le interazioni sociali, confrontandosi con limiti o pressioni a volte particolarmente pesanti che possono concretizzarsi
in compiti evolutivi insostenibili. In tal senso, il ruolo dell’ambiente circostante è determinante nella costruzione dell’identità e nel sostegno dell’autostima dell’adolescente, autostima direttamente influenzata dal livello di adeguamento
ai vari ambiti per cui ciascuno ritiene il successo importante:
aspetto fisico, accettazione da parte dei coetanei, competenza scolastica, abilità atletica. A tali ambiti andrebbe aggiunto
anche quello delle competenze sessuali, intese come “star bene nel proprio corpo sessuato”, “instaurare e mantenere relazioni e rapporti gratificanti”.
Molti di coloro che si occupano di prevenzione del disagio
adolescenziale hanno messo in evidenza l’utilità di considerare non solo i “fattori di rischio” ma anche la “resilience” e i
“fattori protettivi”, che predispongono ad un proattivo fronteggiamento degli eventi problematici e ad uno sviluppo positivo dell’immagine di sé. Vanno intesi in tal senso i vari
aspetti individuali, familiari e sociali che rendono l’adolescente capace di reagire positivamente ed in modo adattivo
alle diverse condizioni di trauma, effettivo o potenziale. Fra
questi, la disponibilità di un adeguato “contenitore socio-culturale”, caratterizzato dalla possibilità di confrontarsi con
adulti di riferimento significativi, risulta centrale in tutti i
programmi di prevenzione del disagio adolescenziale che si
sono dimostrati efficaci.
In questa prospettiva, sia le indicazioni dell’OMS sui Programmi di comunità, sia, per quanto riguarda la nostra Regione, i
riferimenti contenuti negli ultimi PSR, i Protocolli d’intesa per
la promozione e la realizzazione di attività per il benessere dei
giovani, il Progetto “Le Scuole che promuovono salute”, indicano la necessità di progetti e di interventi di sistema, caratterizzati dall’integrazione fra le varie componenti (istituzioni,
servizi socio-sanitari, scuole, enti pubblici e privati, associazionismo, ecc.) e dall’indispensabile rete territoriale per la
continuità dei riferimenti e l’appropriatezza dei percorsi.
Le definizioni stesse di benessere e di disagio richiedono un
confronto ed una condivisione fra tutti coloro che si occupano di adolescenti, a garanzia di interventi multidisciplinari
che non trascurino la comprensione e la gestione della complessità insita nei processi di sviluppo.
Tra i fattori di rischio si possono comprendere, oltre agli
aspetti individuali, la presenza di famiglie multiproblematiche, società connotate da adulti “non sufficientemente adulti”, la carenza di occasioni sociali/educative, istituzioni sco-
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Territorio 253
Risk and protection factors in adolescence
During adolescence, the process of developing ones own identity and the experimentation on the acquired skills do not
progress regularly and linearly and they can lead to a crisis,
stasis, blockage or fall.
These difficulties might be attributed to the limited ability to
elaborate in a productive way their own internal psychology
and/or social interactions, confronting, thus, limits or pressure,
which are some times particularly weighty and which may take
form in non-sustainable evolutionary requirements. In this
sense, the role of the surrounding environment plays a determinant role in the development of the identity and in supporting
the adolescent’s self-esteem, which is directly influenced by the
level of adaptation in various sectors which determine personal
success: physical appearance, acceptance by their age-mates,
school performance, and athletic performance. Among these
sectors, one could also include that of sexual competence, intended as “feeling at ease with the sexual body”, and “establishing and maintaining rewarding relationships.”
Many of those who are involved in preventing adolescence
malaises have accentuated the usefulness of considering not
only the “risk factors”, but the “resilience” and “protection
factors” as well, which predispose in a proactive confrontation
of the problematic events and a positive development of onÈs
self-image. The various individual, family, and social aspects
are considered in a way that they render the adolescent capable of reacting positively and in an adaptive way to the diverse
traumatic conditions, be they effective or potential. Among
these, the availability of an adequate “socio-cultural container”, characterized by the possibility to compete with reference
adults is proven to play a central role in all efficient prevention
programs of adolescent malaises.
In this perspective, either in terms of the indications of the WHO
about the Community Programs, or, as far as our region is concerned, the references contained in the last Regional Development Programs, the protocols aiming at the promotion and conducting of activities for the well-being of youth, the Project
“Schools which promote health”, indicate the need for projects
and systematic interventions, characterized by the integration
among various components (institutions, social and health services, schools, public and private entities, associations, etc.) and
the indispensable territorial network for the continuity of references and the appropriateness of the methods used.
The very definitions of well-being and malaise imply the
matching and sharing among all those who deal with adolescents, ensuring multi-disciplinary interventions which do not
neglect the comprehension and the treatment of the inherent
complexity of evolutionary processes.
Among the risk factors one could include, apart from other individual aspects, the presence of multi-problematic families,
societies characterized by adults who are “not sufficiently
adults”, the lack of social and educational opportunities, frag-
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Adolescenza e benessere
lastiche frammentanti, selettive e competitive, modelli e
messaggi veicolati dai mass media confusivi e portatori di
pseudo-valori.
Rispetto alle aree di disagio macroscopico, quali ad esempio
i concepimenti e le gravidanze in minori non programmate,
le interruzioni volontarie di gravidanza, gli abbandoni traumatici del bambino nato, le malattie sessualmente trasmissibili, le dipendenze, gli aspetti di antisocialità ed illegalità,…, si potrebbe sostenere che, per le caratteristiche tipiche della fase adolescenziale, tutti gli adolescenti sono potenzialmente a rischio. Nel suo processo di individuazione/
separazione, infatti, ogni adolescente vive uno “scarto” tra
compito evolutivo e propria maturazione individuale, potendo andare incontro a cedimenti (break-down) quando si viene a trovare in situazione di “stallo”, allorché non riesce a
superare le difficoltà del presente, i compiti evolutivi e le
competenze, anche pragmatiche, che gli vengono richieste.
Alcuni riti di passaggio, quali ad esempio le trasformazioni
puberali, l’ingresso (o meno) nel gruppo dei pari, la fine della
scuola media o superiore, l’eventuale ingresso all’università o
nel mondo del lavoro, le relazioni di coppia, i confronti con
gli abbandoni e le frustrazioni nelle relazioni e nelle attività
sociali, possono evidenziare o fare intravedere elementi di
vulnerabilità e fragilità, proprio perché caratterizzati da
aspetti prima compensati o protetti e che diventano invece
preminenti, anche nel loro aspetto di vissuto più critico.
Momenti di rischio possono conseguire al/alla:
– sentirsi pressati, spinti in avanti da un corpo maturo per la
funzione riproduttiva della sessualità, rispetto ad una
mente e ad una capacità affettiva impegnata ancora a rielaborare, maturare, reintegrare competenze relazionali, ludiche e di scelta consapevoli;
– mettersi in situazioni di pericolo, per l’atteggiamento di
ricerca, attrazione, negazione, esposizione e sfida rispetto
al proprio senso di invulnerabilità tipico del processo di individuazione adolescenziale;
– tendenza a controllare il corpo, le sue spinte, le sue sensazioni ed emozioni attraverso diete sconsiderate, uso di sostanze, comportamenti ossessivi e di chiusura (palestra,
studio ad oltranza, esibizione fisica di sé…), oppure “agiti” (fughe da casa, antisocialità, autodistruttività, eteroaggressività); comportamenti spesso correlati anche a
fobie di origine educativa riferite alla sessualità e al corpo
sensoriale, all’ascolto, al riconoscimento e alla gestione
positiva delle emozioni e delle pulsioni.
Anche per i fattori protettivi si possono elencare componenti
individuali, familiari, educative e sociali. Tra le tante: la presenza di genitori competenti e protettivi, buone abilità cognitive, il senso di auto-efficacia e l’elevata autostima, una
positiva visione del mondo, la presenza di relazioni profonde
con coetanei pro-sociali e rispettosi delle regole, buone condizioni socio-economiche, la presenza di un buon ambiente
N. 163 - 2007
menting, selective and competitive school institutions, confusing models and messages promoting pseudo-values conveyed
by the mass-media.
As far as the areas of macroscopic malaises are concerned, as,
for instance, unplanned conceptions and pregnancies in
youngsters, voluntary interruptions of pregnancy, the traumatic abandonment of born children, sexually transmissible
diseases, addictions, the aspects of anti-sociality and illegality,…, it could be sustained that, for the typical characteristics
of the phase of adolescence, all adolescents are potentially at
risk. In his process of individualization/separation, in fact,
every adolescent experiences a “deviation” between an evolutionary burden and his individual maturation, with the possibility of breaking down in case he finds himself in a “stall” situation, where he cannot manage to surpass current difficulties, the evolutionary burdens and the skills, also pragmatic,
which are required from him.
Some rites of passage, such as, for example, transformations in
puberty, the integration (or not) in the peer group, the end of
high school, probable entrance in the university or the world of
work, the couple relationship, the confrontation with the abandonment and the frustrations of relationships and social activities may point out or reveal elements of vulnerability and fragility, since they are characterized by aspects which were initially
compensated or protected, but they are now becoming pre-eminent, in their more critical aspect as well.
Risk moments may result from the following:
– feeling pressed, urged forward by a mature body and the reproductive function of sexuality, with respect to a mind and
an affective capacity which are still engaged with revising,
maturing, reintegrating relational, recreational and conscious skills;
– facing dangerous situations, due to an attitude characterized by research, attraction, denial, exposition and challenges as to the typical feeling of invulnerability in the
process of adolescent individualization;
– the tendency to control the body, its urges, its sensations
and emotions through careless diets, substance abuses, obsessive and closed behaviour (gymnasium, extreme studying, physical exhibition of oneself …), or “active” ones
(running away from home, anti-sociality, self-destructiveness, aggressiveness toward others); behaviour often related also to fears of educational origin referring to sexuality
and the sensorial body, listening, recognition and the positive management of emotions and impulses.
Individual, family, educative and social components may also
be numbered among protective factors as well. Among others:
the presence of competent and protective parents, good cognitive abilities, the feeling of self-efficiency and elevated self-esteem, a positive vision of the world, the presence of profound,
pro-social, and rule-respecting relations with age-mates, good
social and economical conditions, the presence of a good school
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scolastico, legami con organizzazioni pro-sociali, buone relazioni di vicinato, la presenza di risorse nella comunità.
Per promuovere la resilienza degli adolescenti bisogna allora
sollecitare, favorire e sostenere queste componenti protettive, non solo attraverso un lavoro di riconoscimento precoce
delle difficoltà, ma soprattutto facendo leva sui processi educativi e di apprendimento tipici dei contesti familiari, scolastici ed educativi, in modo tale che essi stessi divengano contenitori capaci di promuovere le competenze (life-skills) necessarie per far fronte ai processi di cambiamento, evolutivi e
progettuali, attraverso la messa in atto di scelte consapevoli.
I disturbi psicopatologici gravi in adolescenza
I disturbi psicopatologici gravi in adolescenza (almeno 1.700
casi in età 14-17 ogni anno in Toscana) pongono un importante problema medico-sociale per la loro incidenza in continuo aumento, per la poliedricità delle manifestazioni cliniche
(disturbi di personalità e di condotta, psicosi, sindromi affettive, nevrosi gravi) che può rendere non agevole la diagnosi,
per la necessità di interventi precoci, efficaci e calibrati sul
singolo paziente, al fine di curare e prevenire la drammatica
evoluzione verso quadri psichiatrici più gravi e più tipici dell’età adulta. Considerando l’estrema variabilità clinica e il fatto che l’adolescente esprime la sofferenza neuropsichica con
modalita’ spesso acute e drammatiche (tentativi di suicidio,
stati di eccitazione maniacale, stati depressivi gravi, disturbi
della condotta alimentare ecc.), le risposte terapeutiche dovrebbero essere articolate e diversificate sulla base dell’emergenza sintomatologica, della gravità della diagnosi e della
pervasività del disturbo.
È stato più volte segnalato in letteratura, nell’ambito della
psichiatria dell’adulto, come l’assenza di un adeguato range
di servizi territoriali integrati (ambulatoriali, residenziali e
semiresidenziali) aumenti anche in modo notevole il ricorso
al ricovero ospedaliero, in particolare in regime di urgenza.
Sempre più evidente, altresì, è l’effetto protettivo dell’avvenuta presa in carico da parte dei Servizi per l’infanzia e l’adolescenza, rispetto all’emergenza e alla gravità dei disturbi
psichiatrici in età adulta.
Ne consegue che una corretta gestione dei disturbi psicopatologici adolescenziali deve prevedere da una parte l’esistenza
di servizi in grado di funzionare in modo efficiente ed efficace, dall’altra una presa in carico consistente e integrata tra
più Servizi, nella disponibilità di interventi residenziali o di
ricoveri ospedalieri anche prolungati (Tab. 1).
Attualmente, i ricoveri di soggetti fra i 14 e i 17 anni con DRG
psichiatrico interessano lo 0.15% della popolazione di riferimento (circa 170 soggetti in Toscana; lo 0.3% considerando il
ricorso al day hospital). ll problema dell’appropriatezza del
luogo di ricovero e delle modalità di dimissione rappresenta
una delle priorità essenziali.
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Territorio 255
environment, bonds with pro-social organizations, good neighbourhood relations, the presence of resources in the community.
In order to promote adolescents’ resilience, these protective components should be enhanced, favoured, and sustained, not only
through the work of early identification of the difficulties, but,
particularly, by triggering the educational and learning processes typical in a family, school, and education context, so that
they become containers capable of promoting the life skills necessary to deal with the transformative, evolutionary and planning processes, by putting to use conscious choice.
Serious psychopathological malaises during adolescence
The serious psychopathological malaises in adolescence (at
least 1700 cases in the age between 14-17 per year in Tuscany)
pose an important medical and social problem due to the continuous increase of their incidence and the multiformity of
their clinical manifestations (personality and behaviour
malaises, psychosis, emotional syndromes, critical neurosis)
which can render their diagnosis extremely difficult, due to the
necessity for early, efficient and calibrated interventions to the
same patient, in order to cure and prevent the dramatic evolution towards psychiatric cases which are more serious and typical of adulthood. Taking into account the extreme clinical variability and the fact that the adolescents expresses their neuropsychic distress with attitudes which are often acute and dramatic (suicide attempts, maniac excitation states, severe depressive states, disorders of the alimentary behaviour, etc.),
the therapeutical responses should be articulated and diversified in the base of sympthomatologic emergency, seriousness
of the diagnosis and the pervasiveness of the malaise.
An increase in a notable fashion of the recourse to hospitalization, particularly, in urgent cases is more often remarked in
the literature, in the field of adult psychiatry, as well as the
absence of an adequate range of locally integrated services
(day hospital, residential and semi-residential). Moreover,
what becomes more and more evident is the protective effect of
action undertaken by services for infancy and adolescence,
with respect to the emergency and gravity of the psychiatric
malaises in adulthood.
It follows from the above that proper treatment of psychopathological adolescent malaises should foresee on the one hand the
existence of services capable of functioning in an efficient and
effective way, and on the other constant and integrated involvement among more Services, with the availability of residential
interventions or prolonged hospitalization (Table 1).
Currently, the admission of persons between the age of 14 and
17 with serious psychiatric disorders concerns 0.15% of the reference population (approximately 170 persons in Tuscany;
0.3% taking into account the recourse to the Day Hospital).
The problem of the appropriateness of the place of admission
and the modalities of release represents one of the essential
priorities.
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Adolescenza e benessere
I Servizi territoriali per gli adolescenti
I bisogni degli adolescenti devono incontrare risposte appropriate ed efficaci da parte di Servizi consapevoli della complessità dei fattori coinvolti e della loro multifattorialità (individuale, relazionale, culturale, sociale, ambientale), degli
aspetti di vulnerabilità e allo stesso tempo dei fattori protettivi e di resilience che possono far evolvere verso un’uscita
positiva e verso il raggiungimento di un nuovo equilibrio;
Servizi ed operatori che sanno intuire cosa c’è dietro il segnale eclatante, si chiedono chi è “quell’”adolescente e si sforzano di conoscerne il sistema di valori familiari, le prime relazioni, i modelli, gli attaccamenti.
L’esperienza di consultazione con gli adolescenti, laddove e
quando possibile, ha spinto gli operatori del settore ad individuare modalità integrate di intervento e percorsi fruibili,
connotati da una forte integrazione tra chi interviene “prima” e chi interviene “dopo”, predisponendo e mantenendo
stabile la rete (Servizi, risorse territoriali, scuole, associazionismo, famiglie) e i percorsi (educativi, di promozione del benessere, di prevenzione del disagio, di diagnosi e di presa in
carico dei disturbi neuropsichici e delle dipendenze ecc.).
In merito alla prevenzione secondaria e all’accoglienza delle
situazioni di rischio/disagio/disturbo, è importante tener
conto dei punti di riferimento presenti nel territorio (Unità
funzionali salute mentale infanzia e adolescenza, Consultori
per adolescenti, Servizi per le dipendenze), che già operano
con competenze reali secondo questa filosofia di interventi,
in stretta collaborazione con le altre Agenzie educative e scolastiche, riferendosi ad una serie di valori che comprendono:
la centralità dell’utente e della sua famiglia, la tutela e la
promozione della buona qualità della vita dell’utente come
bulimia nervosa
disturbi ossessivi gravi
anoressia nervosa
psicosi
autismo
disturbi depressivi maggiori
disturbi comportamento distruttivo
altro
10-20/1.000
5-10/1.000
5/1.000
1-5/1.000
2,1/1.000
2/1.000
0,2/1.000
5/1.000
nervous bulimia
serious obsessive disorders
nervous anorexia
psychosis
autism
major depressive disorders
destructive behaviour
other
10-20/1,000
5-10/1,000
5/1,000
1-5/1,000
2.1/1,000
2/1,000
0.2/1,000
5/1,000
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Local services for adolescents
The needs of adolescents should meet with an appropriate and
efficient response from the Services, which should take into full
account the complexity of the factors involved and their multifactoriality (individual, relational, cultural, social, environmental), the aspects of vulnerability and, at the same time, the protective and resilience factors, which may result in a positive outcome and the reaching of a new balance Services and workers
who know how to perceive what lies behind the manifestation of
extraordinary signals are wondering who is “that” adolescent
and they make an effort to know their system of family values,
their first relations, their models, their bonds.
The experience of counselling with adolescents, in the cases
where this might be possible, has motivated workers in this
sector to identify integrated attitudes of intervention and usable methods, which are characterized by a strong integration
between the one who intervenes “first” and the one who intervenes “later”, predisposing, thus, and maintaining a stable
network (Services, territorial resources, school, associations,
families) and the methods (educative, those promoting wellbeing, preventing malaises, diagnostic and investigating the
neuro-psychic disorders and addictions etc.).
As far as secondary prevention and the reception of situations
of risk/malaise/disorders are concerned, it is important to
take into account the reference points which are present in the
area (Functional Units of Mental Health in Infancy and Adolescence, Counselling Points for Adolescents, Services for Addiction Treatment), which already operate with real skills according to this philosophy of intervention, in close collaboration
with other educational and school agencies, referring to a series of the values that they encompass: the centrality of the
Tab. 1. Condizioni gravi in adolescenza che necessitano di una presa
in carico consistente ed integrata di più Servizi e possono necessitare
di un ricovero, di un trattamento residenziale o semiresidenziale.
Table 1. Conditions of severeness in adolescence needing a constant
and integrated involvement of more Services and may necessitate
hospitalization, or a residential or semi-residential treatment.
N. 163 - 2007
presupposto di un suo sviluppo sano ed armonico, il radicamento nel territorio e il lavoro di rete, l’universalismo e l’equità, la massima integrazione scolastica e sociale.
Le equipe multiprofessionali delle UFSMIA (neuropsichiatra
infantile, psicologo, educatore, assistente sociale, operatore
della riabilitazione ecc.) in rete con le équipe degli altri servizi (i Servizi consultoriali, i Servizi per le dipendenze, le Unità
funzionali salute mentale adulti) garantiscono il necessario
approccio integrato ed interdisciplinare ai problemi adolescenziali, considerando l’adolescenza come un punto di arrivo
di un “continuum” evolutivo di sviluppo. Prestando attenzione costante alla rete delle risorse e dei Servizi e con l’obiettivo di mantenere insieme, “non scisse”, le varie parti dell’adolescente (ed i suoi contenitori educativi), ne accompagnano i
processi di crescita, ne sostengono l’acquisizione di nuove
competenze, ne accolgono i disagi e la patologia, fornendo risposte reali. I Servizi funzionano così da “contenitore”, accessibile e fruibile, dove gli adolescenti e le loro famiglie possono incontrare adulti di riferimento che li sanno accogliere
ed il disagio/disturbo espresso, preso in carico nella sua globalità, può essere collocato nel giusto ambito.
In ogni occasione, il riconoscimento dei molteplici fattori di
rischio in gioco, il riconoscimento dei fattori protettivi e
l’aiuto a riorganizzare con l’adolescente e con i suoi genitori
competenze utili al proprio progetto evolutivo, sostengono i
livelli di crescita e di maturazione in corso e favoriscono la
compliance alla cura di sé.
Gli adolescenti parametrano le proprie condizioni e le espressioni dei propri bisogni sulla base di ciò che il contesto di accoglienza e di ascolto rimanda loro e di come gli operatori
con loro si rapportano. Al fine di facilitare la comprensione
delle loro richieste e organizzare le risposte più utili, appare
possibile individuare alcuni punti, ricordando che per gli adolescenti non è facile accedere ad un servizio, rivolgersi ad
adulti e chiedere o esprimere una propria richiesta e/o un
proprio problema, e che quando lo fanno portano sempre richieste e temi di ricerca, accettazione, consenso, rassicurazione, chiarimento, personalizzazione, protagonismo… attraverso l’esposizione e la messa in gioco di sé nella relazionecomunicazione con gli altri.
La rete dei Servizi può individuare precocemente i casi a rischio, mantenendo stretti contatti fra i vari attori che, a livello
territoriale, accolgono e prendono in carico l’infanzia e l’adolescenza (Servizio sociale, medici di medicina generale, pediatri
di libera scelta ecc.), lungo tutti i possibili percorsi e considerando anche le specifiche necessità di ricovero per questa fascia di età (ad esempio, emergenza-urgenza in adolescenza,
IVG, sostegno alla genitorialità, possibilità di gravidanza e
parto segreti con percorsi di adozione del bimbo nato…).
Fondamentale è il rapporto con la Scuola e con le altre Agenzie educative del territorio, in un’ottica di intervento interdisciplinare e multiprofessionale e nella cornice di progetti che
Adolescence and wellbeing
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Territorio 257
user and his family, the preservation and the promotion of
good quality of life for the user as a prerequisite of healthy
and harmonious development, being rooted in the area and
the network activity, universalism and equity, maximum integration in school and society.
The multi-professional teams of the UFSMIA (infantile neuropsychiatrist, psychologist, educator, social worker, rehabilitation worker), which are connected with the teams of other
services (consultancy Services, Services for addiction cases, the
Functional Units for the Mental Health of Adults), guarantee
the necessary integrated and interdisciplinary approach to
adolescence problems, by considering adolescence as the terminal point of an evolutionary continuum of development. By
paying constant attention to the resource network and Services, with the objective to maintain together, “not separate”,
the various parts of the adolescent (and their educative containers), the growth processes are accompanied, the acquisition of new skills is sustained, the malaises and the pathology
are treated, offering a true response. The Services function
thus as a “container”, accessible and useful, where the adolescents and their families may encounter reference adults who
know how to receive them and, thus, the expressed malaise/
disorder, treated in its whole, may be located in the right environment.
In any case, the identification of multiple risk factors in play,
the identification of protective factors and helping to reorganize
with the adolescent and his parents useful skills for his own project of growth, sustain the levels of growth and maturation in
course and favour compliance with being cured.
Adolescents measure the conditions and expressions of their
own needs, based on what the context of reception and audience provides them and the relation between them and the
workers. In order to facilitate the comprehension of their requests and to organize more useful answers, it seems possible
to identify some points, keeping in mind that it is not easy for
adolescents to access a service, address adults, and ask or express a need or problem, and that when they do so they always
mention needs and issues regarding searching, acceptance,
consensus, reassurance, clarification, personalization, protagonism … by exposing themselves and putting themselves on
the line in the relationship and communication with the others.
The network of services can identify cases at risk early on, maintaining direct contact among the various participants, who, over
the territory, receive and take care of cases of infancy and adolescence (Social Services, general medicine doctors, freely chosen
paediatricians, etc.), as to all possible methods and considering
also the specific recovery needs for this age range (for instance,
emergency-urgency in adolescence, IVG, support to parents, possibility of secret pregnancy and childbirth with methods of adoption for the child born…).
The relationship with school and the other educational entities
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Adolescenza e benessere
garantiscono continuità di rapporti con i Servizi territoriali
esistenti.
L’esperienza consiglia di costruire progetti che prevedano la
partecipazione della Scuola nelle sue varie componenti (dirigenti scolastici, insegnanti e genitori, alunni), e l’integrazione operativa fra le varie risorse interne ed esterne alla Scuola
stessa (costituzione di un gruppo di lavoro stabile). Tale collaborazione deve prevedere l’invio ai Servizi per la valutazione e l’eventuale presa in carico delle situazioni di rischio e
dei casi di sospetto disturbo, nonchè la verifica e la valutazione degli esiti (output ed outcome), con le opportune ricalibratura e riprogrammazione degli interventi.
Per i quadri psicopatologici più gravi, il percorso deve prevedere una prima fase di risposta all’acuzie, di competenza elettiva
del Presidio ospedaliero, e una seconda fase terapeutica/riabilitativa da attuarsi in ambulatorio e in ambito diurno, anche
nelle formule della residenzialità o del seminternato, con un
forte impegno sul versante educativo e con l’obiettivo del
reinserimento graduale nel tessuto sociale di appartenenza.
In definitiva, l’emergenza e il ricovero per psicopatologia in
adolescenza necessitano di luoghi di cura adatti e di specifiche competenze clinico-gestionali, ma anche di:
– un’organizzazione dei Servizi che presti particolare attenzione all’individuazione precoce e alle dimissioni protette;
– il funzionamento della rete dei Servizi, con luoghi di cura
alternativi al ricovero e comunità terapeutiche post-acuzie;
– aree di ricovero età-specifiche ed organizzate per bacini di
utenza predefiniti;
– raccordo e coordinamento delle attività di presa in carico e
cura tra i vari settori operativi e nelle fasi di passaggio tra
Servizi per l’adolescenza e Servizi per gli adulti.
N. 163 - 2007
in the area is of fundamental importance, in an approach of
interdisciplinary and multi-professional intervention and in
the context of projects which guarantee continuity of the relation with the existing territorial Services.
Former experience advises to develop projects which prevision
the participation of the School in their various components
(school directors, teachers and parents, pupils) and the operative integration among the internal and external resources and
the School itself (establishment of a stable work group). Such
collaborations should foresee dispatch to the services for evaluation purposes and the eventual investigation and treatment
of risk situations and the cases of suspected disorders, as well
as the verification and the evaluation of the output and outcome, with the capability to recalibrate and re-plan the forms
of intervention.
As far as the most serious psychopathological cases are concerned, the methods should foresee an initial phase of response to acuteness, with the choice of the hospital to undertake the case, and a second treatment or rehabilitation phase
implemented in an outpatient clinic and a day environment,
also in residential or semi-confinement formulas, with a strong
effort oriented towards the educational aspect with the objective of gradual reintroduction into the social fabric.
To sum up, emergencies and hospitalization for adolescent
psychopathology call for adapted places of treatment and specific clinical and handling skills, as well as the following:
– an organization of services which pays particular attention
to early identification and protected dismissal;
– the functioning of the network of services, with alternative
places of treatment upon admission and post-diagnosis
treatment communities;
– areas of age-specific hospitalization organized for predefined user groups;
– the connection and coordination of the activities undertaken and treatment among the various operational sectors
and in the phases of transition between adolescent services
and adult services.
(Traduzione dall’italiano di José Fisher-Rodriguez)
Bibliografia
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N. 163 - 2007
Emilia Romagna
Adolescence and wellbeing
Sae l ute
Territorio 259
Emilia Romagna
Elisabetta Fréjaville1, Anna Maria Dalla Vecchia2, Francesca Ciceri1, Angelo Fioritti1
1
2
Servizio salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri, Assessorato Politiche per la salute
Mental health service, pathological addictions, healthcare in prisons, Health Policies Councillor’s Office
Struttura organizzativa complessa di Neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza, Azienda USL di Reggio Emilia
Organisational Department of Childhood and Adolescence Neuropsychiatry, Local Health Unit (USL) of Reggio Emilia, Region
of Emilia Romagna
S
econdo la Organizzazione mondiale della sanità “la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e
sociale, non è semplicemente assenza di malattia o infermità” (OMS, 1948) e la “promozione della salute” non è
prevenzione delle malattie né semplice educazione a corretti
stili di vita, bensì attenzione ai requisiti fondamentali per la
qualità della vita e la dignità dell’individuo, quali: istruzione,
casa, lavoro, pace, equità sociale, etc. (Carta di Ottawa, OMS
1986).
Per parlare di salute è perciò imprescindibile porre attenzione
al contesto di vita di ciascun individuo, di qualunque età ed
in qualunque condizione (anche di handicap, di malattia cronica, etc.).
Con questa visione il documento “La promozione della salute
nell’infanzia e nell’età evolutiva” (dossier ASR n. 56/2001)
attuativo del Piano sanitario regionale (PSR) 1999-2001 dell’Emilia-Romagna, propone ai costruttori locali dei Piani per
la salute la analisi dei luoghi riconosciuti importanti per la
promozione della salute in questa fascia di età (famiglia,
scuola, città ed ambiente urbano, Ospedale, servizi territoriali) ben ribadendo come il lavoro integrato fra i servizi sanitari e sociali del territorio, in partnership con le istituzioni
scolastiche, oltre che con la famiglia e le organizzazioni che
la tutelano e rappresentano, è riconosciuto come il modo di
lavorare più appropriato (clinico, organizzativo, amministrativo, economico, etc.) per promuovere la salute dell’adulto
“di domani”.
Il Piano sociale e sanitario 2007-2009 – la cui stesura è attualmente sottoposta a consultazione con le numerose interfacce sociali ed istituzionali, a sintesi di un ripensamento
complessivo, derivato dalla elaborazione in numerosi tavoli di
lavoro ed a sperimentazioni locali nella definizione dei Piani
di zona e dei Piani per la salute – riporta la lettura delle politiche regionali per la adolescenza in tre capitoli della parte
terza, destinata ai bisogni complessi per le famiglie, per l’infanzia ed adolescenza e per i giovani, per “assumere l’infanzia
e l’adolescenza quale riferimento politico culturale per una
maggior qualità delle scelte di governo regionale” … “ponendole al centro della propria agenda politica”.
Da questi capitoli traiamo le considerazioni “di importanza
strategica” degli “strumenti come il Piano di zona, i patti tra
A
ccording to the World Health Organisation “health is a
state of complete physical, mental, and social well-being
and not merely the absence of disease or infirmity”
(WHO, 1948). “Health Promotion” is neither disease prevention nor simple instruction on healthy lifestyles, rather it is attentiveness to the fundamental requirements necessary to
maintain quality of life and dignity of the individual, namely:
education, shelter, income, peace, social equity, etc. (Ottawa
Charter, WHO, 1986).
In order to talk about health, it is therefore indispensable to
consider the situation of each individual, regardless of age or
physical condition (even with respect to handicaps, chronic illnesses, etc.).
From this point of view, the document “Health promotion in
infancy and childhood development” (dossier ASR no.
56/2001) set forth by the Regional Health Plan (PSR) 19992001 of Emilia-Romagna, recommends that local drafters of
Health Plans analyse the Elements considered important for
health promotion in this age range (family, school, community
and urban environment, hospitals, local services). Emphasis is
placed on the fact that teamwork between the social services
and health services of the district, in partnership with educational institutions, as well as with the family unit and the organisations which protect and represent the family, is considered the most appropriate way to work (clinical, organisational, administrative, economic, etc.) to promote the health of the
adults “of tomorrow”.
The Social and Health Plan of 2007-2009 (the draft of which is
currently being reviewed by numerous social and institutional
organizations, due to a decision to revise the document brought
about by the progress made in numerous workshops and local
experiments regarding the definition of District and Health
Plans) reiterates the regional policies for adolescence in three
chapters of the Third Volume, dedicated to the overall needs of
Families, and with regards to Childhood and Adolescence and
Young People, to “consider childhood and adolescence as a cultural and political reference for improved quality of government
choices made on the regional level”… “placing them at the centre of the political agenda”.
From these chapters, we learn of the considerations “of strategic importance” of the “tools” such as the District Plan, the
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Sa
e
260 Territorio
Adolescenza e benessere
Enti locali, Azienda sanitaria e Scuola per ottimizzare e sviluppare le risorse e le opportunità presenti sul territorio per
quanto riguarda la promozione e l’educazione alla salute nonché gli stili di vita sani, l’educazione all’affettività e alla sessualità, l’inserimento scolastico degli oltre 9.000 alunni disabili o in gravi difficoltà, la prevenzione delle dipendenze o di
disturbi psichiatrici in adolescenza, l’incentivazione di momenti aggregativi extrascolastici con uso di laboratori e spazi
anche scolastici.
Condizione imprescindibile per la realizzazione di questi interventi è l’integrazione tra le diverse politiche di settore (urbanistica, mobilità, ambiente, sicurezza, salute, scuola, formazione, sociale, etc.) attraverso la piena assunzione di un
approccio sistematico e globale alle condizioni dell’infanzia e
dell’adolescenza, con un profondo rinnovamento di alcune
metodologie di lavoro. In quest’ottica, il gruppo tecnico interassessorile, costituito dalla Regione Emilia-Romagna ai sensi
della legge regionale 10/2004, si configura quale luogo privilegiato di riflessione intersettoriale sulle ricadute delle scelte
normative e programmatorie della Regione verso le nuove generazioni.
Per quanto riguarda la fascia di età della adolescenza, riportiamo i principali “obiettivi ed azioni” ivi contenuti: potenziare e qualificare il sistema di accoglienza; sostenere forme
specifiche di tutela (qualificazione del sistema di tutela del
bambino e dell’adolescente da forme gravi di disagio e/o di
violenza dovute a situazioni familiari, sociali, relazionali); favorire il coordinamento della progettazione e diffusione di
buone prassi (consolidare interventi e servizi di qualità, qualificare i servizi esistenti, sperimentare, soprattutto nell’ambito dei servizi territoriali per gli adolescenti, progetti
socioeducativi).
Dal capitolo sulle politiche regionali rivolte ai giovani (15-25
anni, 9% della popolazione) riportiamo l’obiettivo del triennio a “sviluppare e dare stabilità alle funzioni di prossimità,
come prima porta di accesso al sistema dei servizi”. Inoltre, in
ogni Distretto devono essere organizzati servizi per i giovani;
almeno nei Comuni capoluogo devono essere attivi interventi
e servizi di strada e a bassa soglia di accesso finalizzati alla
riduzione del danno per consumatori e dipendenti da sostanze e per persone che si prostituiscono. Un ulteriore ambito di
intervento deve essere rivolto alle problematiche dei giovani
con disabilità fisica e psichica, per i quali permangono ancora
molti ostacoli alla piena integrazione; vanno potenziate
quindi le forme di sostegno stabile alla continuità scolastica
ed all’integrazione sociale e lavorativa, anche al compimento
della maggiore età; particolare attenzione va rivolta alla disabilità acquisita a seguito di incidenti stradali.
Per quanto, poi, riguarda la strutturazione dei servizi per la
salute mentale degli adolescenti, va considerato il contributo
dalla Neuropsichiatria alla promozione della salute nella infanzia e nella adolescenza in Emilia-Romagna.
N. 163 - 2007
agreements between local organisations, health units and
schools to optimize and develop the resources and the opportunities present in the area regarding health promotion and education, but also healthy lifestyles, relationship and sex education, the educational placement of more than 9,000 disabled
or disadvantaged students, the prevention of addictions or
psychiatric disturbances during adolescence, and the encouragement of group extracurricular activities using workshops as
well as educational settings.
An essential factor for the implementation of these activities is
the integration of the policies of various sectors (urban, mobility, environmental, safety, health, school, educational, social,
etc.) by way of a total acceptance of a systematic and global
approach toward the conditions of childhood and adolescence,
with extensive revisions of numerous work methods. With this
in mind, the inter-council technical committee, created by the
Emilia-Romagna region in accordance regional law 10/2004,
was conceived as the preferred place for interdepartmental review of the effects of the regulatory and programming choices
made by the Region with respect to the new generations.
As far as the adolescent age group is concerned, we stress the
main “objectives and actions” mentioned here: to strengthen
and define the reception process; support specific types of protection (improvement of the system for the protection of children and adolescents from hardships and/or violence caused
by family or social situations and relationships); favour the coordination of the planning and diffusion of good practices
(consolidate quality programs and services, improve existing
services, experiment, especially with regards to the local services for adolescents, and social-educational projects).
From the chapter regarding regional policies geared toward
young people (15-25 years of age, 9% of the population) we
mention the three-year goal to “develop and provide stability
regarding accessibility, as a first step toward utilising services
within the system”. Furthermore, in each district, services for
young people must be organized; at the very least in the main
cities there must be low-cost programs and services provided
with the goal of reducing the damages caused by the use and
abuse of drugs and involvement in prostitution. Further attention must be paid to the problems of young people suffering
with physical and mental disabilities for whom there are still
many difficulties in attaining standard placement. And so, ongoing support for continued schooling and social and work
placement, even after reaching the age of adulthood, must be
increased. Special attention must be paid to those who remain
disabled as a result of traffic accidents as well.
As far as the organization of services for the mental health of
adolescents, the contribution of the Neuropsychiatry Department for Health Promotion in Childhood and Adolescence in
Emilia-Romagna must be taken into consideration.
In accordance with the 1999-2001 Regional Health Plan (PSR)
the systematization of Child and Adolescent Neuropsychiatry
N. 163 - 2007
In attuazione del PSR 1999-2001 la sistematizzazione della
Neuropsichiatria dell’infanzia e della adolescenza (NPIA) in
Emilia-Romagna rappresenta un settore di recente evoluzione
ed adeguamento alle politiche di governo, clinico, organizzativo ed amministrativo del sistema sanitario: in questi anni,
infatti, nel territorio la NPIA ha visto passare la propria identità da servizio sanitario di base, inserito nel Servizio materno infantile, a servizio specialistico aggregato al Dipartimento Salute mentale.
Sulla base di progetti di interesse regionale lanciati dal suddetto PSR 1999-2001, la NPIA ha già i definito i requisiti specifici per l’accreditamento delle strutture NPIA ed il proprio
catalogo regionale dei processi clinico-assistenaiali (prodotti)
sia territoriali che ospedalieri, attraverso la condivisione di
criteri di uniformità e di reciproca definizione di ruoli e competenze, ivi compresi i rapporti con la Scuola (inserimento di
persone con handicap e/o disagio, etc.) e/o con altre Istituzioni (es. Tribunale per affidi/adozioni, abuso/maltrattamento, etc.).
Apposito sistema informativo (SINP) attivo sin dal 1994 documenta che sono oltre 36.000 gli utenti minorenni seguiti
annualmente dai circa 600 operatori della NPIA territoriale
(circa 6% della popolazione 0-18 anni); ad essi sono offerte
oltre 600.000 prestazioni (35% diagnostiche, 55% terapeutico-riabilitative, 10% di attività “indiretta”).
La maggior parte delle situazioni seguite dalla NPIA non si risolve con semplici prestazioni in ambiente ambulatoriale
(riabilitazione logopedia, fisioterapia, colloqui etc.) bensì abbisogna di interventi di tipo socio-educativo e di frequenti
rapporti con le istituzioni scolastiche per l’integrazione di
questi bambini, la cui diagnosi non sempre è così grave da dare luogo a “certificazione per handicap” così come prevista
dalla Legge quadro 104/92 (che pure è concessa ad oltre
11.000 scolari della Regione).
Le stesse relazioni con le famiglie richiedono una capacità di
integrazione ed uniformità nel supporto che si può offrire sia
di tipo materiale (es. aiuto a domicilio o comunque in orario
extra-scolastico) sia tecnico (v. parent training per le famiglie
che devono essere messe a conoscenza dei corretti comportamenti da tenere per favorire il miglior sviluppo del loro figlio
con particolari situazioni di handicap, come nelle sindromi
ipercinetiche e/o autismo).
Numerosi sono i progetti regionali tendenti a favorire il miglioramento del servizio con il collegamento fra i diversi settori sanitari coinvolti nella promozione della salute dell’infanzia e della adolescenza, quali: il percorso nascita; le malattie rare; il piano della prevenzione della obesità; i percorsi
assistenziali per le malattie croniche e per le condizioni di disagio psico-sociale; consultorio giovani; etc.
Per i disturbi del comportamento alimentare (DCA) e per i disturbi dello spettro autistico (ASD) sono in fase di avanzata
definizione Programmi regionali sia di tipo clinico (condivi-
Adolescence and wellbeing
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Territorio 261
(NPIA) in Emilia-Romagna represents a field of recent development and adaptation with regards to the governing, clinical,
organisational and administrative policies of the healthcare
system. In recent years, as a matter of fact, the NPIA has gone
from being a basic healthcare service of Mother and Child Services to a specialised service associated with the Department of
Mental Health.
On the basis of projects of regional interest launched by the
above-mentioned Regional Health Plan of 1999-2001, the NPIA
has already met the specific requisites for the accreditation of
the NPIA framework and its regional catalogue of clinical-assistance processes (products) both in the district and in the
hospitals, by way of sharing criteria of consistency of service
and role and duty definition, including the relationship with
the school system (placement of people with handicaps and/or
hardships, etc.) and/or with other institutions (for example:
the Courts with regards to guardianships/adoptions,
abuse/mistreatment, etc.).
The Pertinent Data Collection System (SINP) in use since 1994,
maintains that there are more than 36,000 minors monitored
annually by approximately 600 employees of the regional NPIA
(approximately 6% of the population aged 0-18 years) and more
than 600,000 services have been offered to them (35% diagnostic, 55% therapeutic-rehabilitative, 10% “indirect” activities).
The majority of the situations monitored by the NPIA are not
resolved with simple services provided in a clinical setting
(speech therapy, physical therapy, sessions, etc.), but with
services of a socio-educational nature as well as frequent collaboration with educational institutions for the placement of
these children, since many diagnoses are not serious enough to
result in the “certification of handicap” as provided for by Law
104/92 (although this certification has been given to more
than 11,000 school-aged children in the Region).
The provision of services to families requires effective resources
of support and consistency in both the material aid provided
(such as home or after-school assistance) as well as that of a
technical nature (such as “parent training” for families who
must learn the correct methods to promote improved development of their child affected by a certain handicap, such as hyperkinetic syndromes and/or autism).
There are numerous regional programs which tend to promote
the betterment of this service through the linking of various
health sectors involved in health promotion in childhood and
adolescence, such as: prenatal care assistance; rare diseases;
program for the prevention of obesity; assistance for those afflicted with chronic illnesses or by psycho-social hardships;
clinic for adolescents; etc.
Regional programs for eating disorders (DCA) and disorders involving autism (ASD) are in the final stages of planning. These
programs are both of a clinical nature (sharing of protocols,
procedures, courses, etc.) as well as of an organisational nature with regards to the development of a network. This is to
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Sa
e
262 Territorio
Adolescenza e benessere
sione di protocolli, procedure, percorsi, etc.) sia di Qualità organizzativa della rete, a completamento di quanto già attuato
in questi anni sia con atti formali che con lavori congiunti tipo clinico-organizzativo.
Seppure non formalizzate in specifici progetti/programmi sono già frequenti le occasioni di collaborazione fra i diversi
servizi degli Assessorati (politiche per la salute, politiche sociali, scuola) in particolare per quanto attiene: le adozioni,
nazionali ed internazionali (v. certificazioni sanitarie dei genitori, tutela della salute psico-fisica dei bambini adottati);
l’integrazione scolastica di bambini con handicap (v. revisione degli accordi di programma ed elaborazione congiunta di
indirizzi di uniformità), riflessioni congiunte sulle strutture
di accoglienza per minori (residenziali e semi-residenziali)
per diverse tipologie di bisogno (educativo, assistenziale, terapeutico, di “sollievo” alla famiglia, etc.); monitoraggio dei
servizi rivolti alla popolazione immigrata, con particolare attenzione a quelli rivolti alle donne e ai bambini.
Per quanto attiene la ricerca ed innovazione sulla salute mentale in adolescenza, in collaborazione con il Centro nazionale
per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute, è già avviato un progetto sul “disturbo
mentale in adolescenza: la comparsa del bisogno, i percorsi
del disturbo, gli interventi di neuropsichiatria infantile” che
vede capofila la nostra Regione, unitamente ad altre realtà regionali; il progetto, attraverso la analisi dei ricoveri di adolescenti in un triennio per diagnosi psichiatriche, e la analisi di
un campione selezionato di questi casi, si propone di analizzare la appropriatezza degli interventi per il miglioramento
degli interventi integrati di NPIA nell’emergenza in psicopatologia adolescenziale.
La consultazione di 120 interlocutori provenienti da tutte le
possibili interfacce, sociali ed istituzionali dei Dipartimenti di
Salute mentale – per cui sempre più stretto è il collegamento
strutturale /funzionale con i Servizi per le tossicodipendenze
– attraverso eventi seminariali in 10 giornate complessive, ha
prodotto un documento, attualmente sottoposto ad ulteriore
revisione da parte degli Amministratori, delle Direzioni
aziendali, delle parti sociali, delle società scientifiche, etc.
Tale documento “La politica di Salute mentale: piano attuativo 2007-2009” sarà oggetto di discussione conclusiva nella
Seconda Conferenza regionale per la salute mentale nel prossimo autunno 2007, in attuazione del citato Piano sociale e
sanitario regionale 2007-2009.
Per quanto attiene la adolescenza, in sintesi, il documento ribadisce la necessità di una forte integrazione fra le competenza presenti nelle UO del DSM, e con i diversi servizi e professionisti di altri settori che si trovano a contatto con gli
adolescenti, e che devono essere messi nelle condizioni di
identificare in maniera precoce i disturbi, per facilitare ed attuare interventi che sino efficaci e tempestivi.
N. 163 - 2007
complete that which has already been put into place during
the past years, both through official acts as well as through
teamwork of a clinical-organisational manner.
Although not formally part of specific projects or programs,
there are already frequent collaborative efforts involving the
various services of the regional council offices (health policy,
social policy, education) in particular for that which concerns:
both national and international adoptions (for example: parents’ health certificates, protection of mental and physical
health of the adopted children); scholastic placement of handicapped children (for example: revision of the program agreement and collaborative efforts for placement in standard classes), shared ideas regarding children’s centres (residential and
semi-residential) for various needs (educational, welfare, therapeutic, family “relief”, etc.); monitoring of services directed
towards immigrants, with special attention given to women
and children.
As far as research and innovation regarding mental health in
adolescence, in collaboration with the National Centre for Disease Control and Prevention (CCM) of the Department of Health,
a project is already begun regarding “mental disturbances in
adolescence: the appearance of need, the course of the disturbance, interventions in childhood neuropsychiatry”, which is led
by our region, together with other regional departments. The
project, through the analysis of hospital admittance of adolescents for psychiatric diagnoses over a period of three years, and
the analysis of a sample group selected from among these cases,
intends to analyse the appropriateness of the services provided,
in order to improve the integrated services of the NPIA with regards to cases of adolescent psychopathology.
The consultation of 120 individuals hailing from every possible
social and institutional unit of the various departments of
Mental Health (whose structural/functional connection with
the Services for Substance Abuse is continually growing
stronger) took place during a series of seminar events held
over a ten day period. This led to a document which is currently being further revised by administrators, management, social
services, scientific associations, etc.
This document, “Mental Health Policy: implemented plan for
2007-2009”, will be the focus of the final discussion at the Second Regional Conference for mental health to be held in the
Fall of 2007, in execution of the above-mentioned regional Social and Health Plan of 2007-2009.
As far as adolescence is concerned, on the whole, the document
stresses the need for a significant integration of the services
present in the clinics of the Department of Mental Health, as well
as with the various services and professionals of other departments dealing with adolescents. It also stresses the importance
of the provision of the resources necessary to rapidly identify
problems and to facilitate the implementation of the necessary
solutions effectively and in a timely manner.
(Traduzione dall’italiano di Hollie Grey)
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Piemonte
Adolescence and wellbeing
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Territorio 263
Piedmont
Mario Piccone Carzana1, M. Elena Cofano2, Rita Longo2
1
2
Ufficio Promozione della salute - Assessorato alla Tutela della salute e sanità - Regione Piemonte
Health Promotion Official - Department of Health Care - Region of Piedmont
Centro regionale di documentazione per la promozione della salute - DoRS
Regional Documentation Centre for the Promotion of Health - DoRS
a prevenzione del rischio in adolescenza rappresenta
una delle principali aree nei programmi di intervento da
parte dell’amministrazione regionale e delle Aziende sanitarie piemontesi.
In questa sede verranno citate due esperienze significative in
tal senso che solo per comodità di impostazione vengono descritte in successione e l’una distinta dall’altra: in realtà, si
evincerà facilmente dalla lettura che si tratta di percorsi “intrecciati”, che rientrano all’interno di uno strategia e un pensiero globale di “impegno condiviso per la salute”, che trova
una sua più compiuta e matura evoluzione nel progetto “Guadagnare salute in adolescenza” cui si farà cenno in conclusione.
L
revention of risk among adolescents represents one of the
main areas of intervention by the programs of the regional administration and the health care agencies of Piedmont.
At this point two significant experiences will be mentioned, in
the sense that, only for ease of description, will be described in
order, one separately from the other: in fact, it will be easily
understood from reading that these are “branched” paths that
fit within a strategy and an overall thought of “a shared commitment to health”, which finds its more complete and mature
evolution in the project “Gaining Health in Adolescence”,
which will be mentioned at the end.
P
Il laboratorio “adolescenti e comportamenti a rischio”
A partire dal 2001 nell’ambito del programma pluriennale regionale Promozione salute Piemonte (PSP Piemonte), nasce il
Laboratorio “Adolescenti e comportamenti a rischio”, sotto la
conduzione del Laboratorio di Psicologia dello sviluppo del
Dipartimento di Psicologia - Università di Torino (attraverso
una apposita convenzione con la Regione - Assessorato alla
sanità), in collaborazione con gli operatori sanitari delle ASL
piemontesi e del DoRS (Centro regionale di documentazione
per la promozione della salute).
Il Laboratorio prevedeva da cinque a sei appuntamenti all’anno, gratuiti, organizzati intorno ad una attività che potremmo chiamare di audit metodologico ed aperti non solo ad operatori della sanità, ma anche a quelli di altri settori coinvolti
in progetti di prevenzione del rischio e/o promozione del benessere in adolescenza. In questi anni il Laboratorio ha contribuito significativamente alla crescita della cultura e delle
professionalità nell’ambito della prevenzione del rischio e
della promozione del benessere in adolescenza, offrendo un
“luogo” di confronto metodologico fra operatori e favorendo
l’approfondimento teorico di diversi aspetti relativi alla progettazione di interventi di prevenzione dei comportamenti a
rischio, con particolare attenzione ai modelli teorici di cambiamento esistenti e applicati all’efficacia delle strategie per
l’”aggancio” degli adolescenti, alle modalità di comunicazione dei messaggi di prevenzione ed all’analisi delle esperienze
nazionali ed internazionali considerate più promettenti in relazione ai risultati raggiunti.
Gli incontri del Laboratorio del 2005 e del 2006 hanno incen-
“Adolescents and behaviours at risk” workshop
In 2001, in the framework of the multi-annual regional Piedmont Health Promotion program, the “Adolescents and Behaviours at Risk” workshop was created, under the leadership of
the Developmental Psychology Laboratory of the Department of
Psychology of the University of Turin (through a respective
agreement with the Region’s Department of Health), in cooperation with the health professionals of the Local Health Care Institutions of Piedmont and the Regional Documentation Centre
for the Promotion of Health.
The Workshop foresaw five to six free appointments per year
organized around an activity that we could call a methodology
“audit”, open not only to health care operators, but also to
people belonging to other fields involved in projects for risk
prevention and / or promotion of well-being during adolescence. During these years, the Workshop has made a significant contribution to the growth of culture and professionalism
in the field of risk prevention and promotion of well-being during adolescence, offering a “site” for methodology comparisons among operators and favouring the theoretical exploration of various aspects related to the planning of prevention
actions and behaviours at risk, with particular attention being
paid to the current theoretical and applied models for change,
to the effectiveness of strategies to “hook” adolescents, to the
ways to communicate messages of prevention, and to the
analysis of national and international experiences that are
considered more promising in terms of the results achieved.
The meetings of the Workshop in 2005 and 2006 focused their
activity on monitoring and supporting the projects presented
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e
264 Territorio
Adolescenza e benessere
N. 163 - 2007
trato l’attività sul monitoraggio e sostegno ai progetti presentati dalle Aziende sanitarie piemontesi per i bandi regionale di finanziamento di progetti territoriali di Promozione
della salute (vedi successivo paragrafo), sui temi specificamente inerenti la prevenzione dei comportamenti a rischio e
la promozione del benessere in adolescenza.
In particolare gli operatori coinvolti a vario titolo nei progetti
finanziati dai bandi sono stati accompagnati nelle diverse
tappe inerenti la realizzazione del progetto stesso (presentazione del primo report e relativi eventuali correttivi al progetto, secondo report sullo stato di avanzamento del progetto,
relazione finale del progetto, presentazione in sede congressuale del progetto) ponendo particolare attenzione ai punti
di forza e di debolezza delle diverse iniziative al fine di potenziare le competenze nell’ambito della progettazione/promozione dei progetti aziendali preventivo-educativi.
Nel 2007, a seguito di un bisogno espresso dai partecipanti al
Laboratorio e di una riflessione successiva all’esperienza dei
bandi regionali, si è deciso di approfondire dal punto di vista
teorico-metodologico gli strumenti quali-quantitativi utilizzati per programmare e realizzare tutte le fasi della valutazione di un progetto: dalla valutazione di contesto – analisi dei
bisogni e della situazione iniziale – alla valutazione di processo e di risultato (costruzione, somministrazione e modalità di analisi statistica dei dati ricavati da un questionario;
costruzione, realizzazione di un focus group e la codifica dei
risultati, ecc.).
La collaborazione Regione, Università e DoRS, e la partecipazione attiva degli operatori sanitari (e quest’anno anche di
alcuni operatori di cooperative sociali) hanno decisamente
favorito l’incontro tra il cosiddetto “mondo accademico” e il
mondo concreto delle esperienze e degli interventi sul territorio, portando all’elaborazione di un linguaggio comune e di
proficue integrazioni tra aspetti teorici e pratici del lavoro
preventivo-educativo con gli adolescenti, colmando in tal
modo un bisogno formativo espresso dagli operatori e raccolto dai vertici regionali.
by the Health Care Institutions of Piedmont for the regional
calls for tender for the financing of Health Promotion projects
in its territory (see next paragraph) on issues that specifically
concern the prevention of behaviours at risk and the promotion
of well-being during adolescence.
In particular, the operators involved in various capacities in
the projects financed by the Calls for Tender were accompanied
in the various stages underlying the implementation of the
project itself (presentation of the first report and relevant possible corrections of the project, second report on the project’s
progress, final project report, presentation of the project at a
conference), with particular attention paid to the strong and
weak points of the various initiatives for the purpose of
strengthening capacity in the field of planning or promotion of
the institutions’ preventive and educational projects.
In 2007, following the expression of a need by the participants
of the Workshop and considerations after the experience of the
regional calls for tender, the decision was made to render the
qualitative and quantitative tools used for planning and implementing all the stages of evaluation of a project more indepth from the theoretical and methodology point of view:
from the context evaluation – analysis of needs and of the initial situation – to the evaluation of the procedure and results
(construction, provision, and modalities of statistical analysis
of the data obtained by a questionnaire; construction and implementation of a focus group and codification of results,
etc.).
Cooperation among the Region, the University, and the Regional Documentation Centre, as well as the active participation of
health care operators (and this year also of some operators of
social services cooperatives) decisively favoured a meeting between the so-called “academic world” and the concrete world
of experiences and intervention in the field, leading to the
elaboration of a common language and fruitful combinations
of theoretical and practical aspects of prevention and education work with adolescents, thus covering a need for training
that was expressed by the operators and received by the regional leadership.
I bandi regionali per progetti di promozione della salute
In linea con gli obiettivi programmatici in tema di salute, la
Regione Piemonte ha pubblicato, alla fine del 2004 e del
2005, due bandi “per il finanziamento dei progetti di promozione della salute presentati dalle AA.SS.RR.”.
Tra gli obiettivi:
– sollecitare a livello diffuso l’adozione di buone pratiche,
attraverso indicazioni sulle corrette modalità di progettazione/valutazione degli interventi e l’uso di modelli validati a livello internazionale, in modo da migliorare la qualità progettuale e quindi l’efficacia degli interventi;
– promuovere la creazione di reti locali tra gli attori che per i
rispettivi ambiti agiscono nel territorio, stimolando l’A-
The regional calls for tender for health promotion projects
In line with the planning objectives in the field of health, the
Region of Piedmont published two calls for tender at the end of
2004 and 2005 “for the financing of health promotion projects
presented by Health Care Institutions in the Region”.
The objectives included the following:
– To request the adoption of good practices at a widespread
level through indications of the correct forms of planning or
evaluation of actions and the use of models validated at the
international level, in order to improve the project quality
and therefore the effectiveness of the actions.
– To promote the creation of local networks among those who
are active in the field in their respective frameworks, stimu-
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zienda sanitaria locale ad assumere ruoli non scontati di
promozione e coordinamento di processi salutogenici nelle
proprie comunità.
67 i progetti annuali o biennali approvati da una Commissione tecnico-scientifica e finanziati (58 aziendali e 9 interaziendali) nel primo bando, 70 nel secondo.
Tutti i gruppi di progetto hanno avuto la possibilità di usufruire di un’assistenza (a partire dalla fase di redazione del
progetto stesso) a cura di un Gruppo tecnico di lettori/consulenti, appositamente incaricato dalla Regione, composto da
operatori provenienti da diversi Enti da anni impegnati e riconosciuti competenti nei vari settori della prevenzione e
promozione della salute: Dipartimento di sanità pubblica e
Laboratorio di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Torino, Gruppo tecnico antitabacco del CPO (Centro regionale
per la prevenzione oncologica) DoRS.
I filoni tematici proposti (alimentazione e attività fisica - fumo - salute mentale - incidenti stradali - sessualità - infezioni
sessualmente trasmesse) facevano esplicito riferimento a
comportamenti e stili di vita individuali e collettivi che influiscono sulla salute. A questi nel secondo bando si è aggiunta la linea di lavoro relativa al coinvolgimento dei decisori pubblici per la redazione di profili e piani per la salute e
per ogni ambito tematico sono state indicate le linee di azione da sviluppare, sulla base delle più recenti prove di efficacia
disponibili e delle linee guida e raccomandazioni proposte da
organismi governativi, istituzionali e professionali.
Da un’ analisi per destinatari, risulta che ben 25 (su 67) progetti nel primo bando e 31 (su 70) nel secondo si rivolgono ad
adolescenti, in qualità di destinatati intermedi e/o finali.
Pur non trattandosi certamente di un campione rappresentativo delle attività in essere nel nostro territorio, e neanche di
una selezione delle più significative di esse in termini di efficacia, abbiamo ritenuto interessante delineare il profilo di attività che emerge, dal momento che si trattava di progetti su
cui da una parte le ASL avevano scelto di investire, selezionandoli per la partecipazione ai bandi, e dall’altra la Regione
offriva un innovativo percorso di accompagnamento metodologico, “scommettendo” in qualche modo sulla loro possibilità di agire come volano per un più generale salto di qualità
nel mondo della prevenzione e della promozione della salute
piemontese.
Senza entrare in una disanima approfondita, questo il quadro
d’insieme:
– la stragrande maggioranza dei progetti affronta il tema
della prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e
dell’HIV, attraverso attività di tipo informativo/educativo
sui comportamenti a rischio che si svolgono principalmente nel setting scuola (a cura di operatori sanitari, di solito
con la collaborazione e l’ausilio degli insegnanti, per i quali è spesso prevista una formazione “ad hoc” su contenuti e
metodi) e l’uso privilegiato della tecnica della peer educa-
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lating the Local Health Care Institution to assume roles that
are not taken for granted for the promotion and coordination of processes promoting health in their own community.
There were 67 one-year or two-year projects approved by a
technical and scientific commission and financed (58 from single institutions and 9 inter-institutional ones) in the first call
and 70 in the second one.
All the project groups had the possibility of enjoying assistance
(starting from the stage of drafting the project itself) provided
by a Technical Group of readers or consultants assigned to this
task by the Region, consisting of operators coming from various bodies and authorities that have been involved for years
and are recognized as being competent in various sectors of
prevention and health promotion: the Department of Public
Health and the Developmental Psychology Laboratory of the
University of Turin, and the Anti-Smoking Technical Group of
the Regional Oncology Prevention Centre of the Regional Documentation Centre.
The subject matter categories proposed (Nutrition and Physical
Activity – Smoking – Mental Health – Vehicle Accidents – Sexuality – Sexually Transmitted Infections) referred explicitly to
individual and collective behaviours and lifestyles that affect
health. In the second call for tender, a field concerning the involvement of public decision makers for the drafting of profiles
and plans for health was added, and for each subject matter
field the lines of action to be developed were indicated based
on the most recent proof of effectiveness available and the
guidelines and recommendations proposed by governmental,
institutional, and professional organizations.
From an analysis according to targets, it results that 25 (out of
67) projects in the first call for tender and 31 (out of 70) in
the second one address themselves to adolescents in the position of intermediate or final targets.
Although this certainly does not constitute a representative
sample of the activities existing in our territory, nor a selection of the most significant ones of them in terms of effectiveness, we have considered it of interest to outline the profile of
activities that emerges, from the moment that this concerned
projects in which on the one hand the Local Health Care Institutions had chosen to invest by selecting them for participation in the calls for tender, and on the other hand for which the
Region offered an innovative course of methodological followup, “betting” in a way on their possibility of acting as a
springboard for a more general leap of quality in the field of
prevention and health promotion in Piedmont.
Without entering into details, this is the overall context:
– The immense majority of the projects deals with the issue of
prevention of sexually transmitted infections and HIV
through informational or educational activities concerning
behaviours at risk that are mainly carried out in the school
setting (by health care operators, usually with the cooperation and support of teachers, for whom usually some ad hoc
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tion (promozione partecipazione attiva dei ragazzi e spinta
verso il protagonismo giovanile); di questi, pochi – purtroppo – prendono in considerazione anche l’aspetto dell’educazione affettiva;
– tutti i progetti che riguardano la “prevenzione degli incidenti stradali” dichiarano di voler lavorare con adolescenti, con interventi di tipo informativo/educativo inerenti i
comportamenti di guida a rischio che privilegiano il setting
scuola; certuni assumono come focus di intervento la correlazione tra incidenti e assunzione di alcol e sostanze stupefacenti, trasferendosi perciò sul territorio (setting di intervento: discoteche e luoghi del divertimento notturno;
target: giovani adulti dai 18 in poi); infine, qualche progetto che persegue “la promozione di una mobilità alternativa e sostenibile” sconfina in un certo senso nell’area
della promozione dell’attività fisica e motoria (es. pedibus,
ecc.) ma a dire il vero la maggior parte di questi privilegia
un target infantile, e pochi individuano gli adolescenti come destinatari (ai quali si associa sempre il coinvolgimento
delle famiglie);
– pochi i progetti che perseguono la “promozione dell’attività fisica” e “la promozione di un’alimentazione sana” per
la prevenzione dell’obesità e il raggiungimento di uno stile
di vita salutare, rivolti d adolescenti: la maggior parte si
svolgono nel setting scolastico, alcuni coinvolgono strutture presenti sul territorio come palestre, ambulatori ASL
di prevenzione del sovrappeso, ecc.;
– pochi i progetti inerenti la “prevenzione del tabagismo”
destinati ai ragazzi, quasi tutti realizzati all’interno del
contesto scolastico;
– pochi anche i progetti che riguardano la “promozione della
salute mentale” in età adolescenziale, che in maniera grossolana possono essere ripartiti in due filoni principali:
quelli che perseguono la prevenzione dei disturbi psichici
(possibili aree di lavoro: superamento stigma riguardo alla
malattia mentale; la prevenzione dei comportamenti aggressivi/fenomeni di bullismo; la gestione delle relazioni
conflittuali all’interno della famiglia; ecc.); e quelli che intendono promuovere una più generica cultura del benessere psicofisico e psicosociale (attenzione allo sviluppo di
abilità/competenze personali e ai cosiddetti fattori di protezione, considerati basilari per lo sviluppo di una personalità “sana” ed equilibrata); questi progetti hanno di solito un taglio di tipo psicologico, e per il tipo di finalità
“ampia” coinvolgono necessariamente più enti per la realizzazione degli interventi (scuola, servizi ASL come Spazio adolescenti e Consultorio, associazioni locali, ecc.).
Tutto ciò non può che far riflettere sulla ricchezza e variabilità di iniziative in favore degli adolescenti promosse dalle
Aziende sanitarie sul territorio piemontese, spesso in collaborazione con partner locali (Enti locali e Province; associazioni e cooperative sociali; scuole superiori, ecc.): i progetti
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training on content and methods is foreseen) and the preferential use of the technique of “peer education” (promoting the active participation of the young people and a push
towards a primary role for youth); unfortunately, few of
these take the aspect of emotional education even into consideration.
– All the projects that concern “prevention of vehicle accidents” state that they wish to work with adolescents with informational or educational actions that concern driving behaviour at risk and prefer the school setting; some of them
assume as a focus for intervention the correlation between
accidents and the use of alcohol and drugs, moving for this
reason into the field (setting of intervention: discotheques
and night time places of entertainment, target: young adults
aged 18 and over); finally, some projects that pursue “the
promotion of alternative and sustainable mobility” extend in
fact to the field of promotion of physical and motor activity
(the pedibus, for example), but in reality most of these prefer smaller children as a target, and few of them identify
adolescents as recipients (with which the involvement of
families is also always associated).
– Few projects that pursue the “promotion of physical activity” and the “promotion of healthy nutrition” for the prevention of obesity and the attainment of a healthy lifestyle
address themselves to adolescents: the majority of them are
carried out in the school setting; some of them involve
structures that are present in the territory such as gymnasiums, health care clinics for the prevention of excessive
weight, etc.
– Very few projects involving “prevention of smoking” are directed to adolescents, and almost all of them are carried out
within the scholastic setting.
– The projects that concern “promotion of mental health” at
the age of adolescence are few in number; they can roughly
be broken down into two main groups: those that pursue the
prevention of mental disorders (possible areas of work: overcoming the stigma with respect to mental illness, preventing
aggressive behaviour / phenomena of bullying, handling of
conflictive relationships within the family, etc.) and those
that intend to promote a more generic culture of psycho-physical and psycho-social well-being (attention is paid to the development of personal abilities / capacities and the socalled protective factors that are considered basic for the development of a “healthy” and balanced personality); these
projects usually have a psychological sort of focus, and due to
their “broad” type of objective they necessarily involve more
entities in order to implement the actions (school, local
Health Care services such as the Spazio Adolescenti [adolescents’ centre], Counselling Points, local associations, etc.).
All this cannot avoid providing food for thought about the richness and variability of initiatives in favour of adolescents promoted by health care institutions within the territory of Pied-
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finanziati dai bandi regionali non nascono ex novo, ma rappresentano lo sforzo di “messa in rete” dell’esistente, del suo
adeguamento a criteri di efficacia riconosciuti e del consolidamento dal punto di vista teorico e metodologico; resta però
la persistente difficoltà da una parte ad introdurre processi
virtuosi evidence-based in questo ambito, dall’altra a superare
frammentazione (di temi, di attori e di setting) ed occasionalità di intervento, spesso generata dalla rincorsa di “temi caldi” dal punto di vista mediatico.
mont, often in cooperation with local partners (Local Authorities and Provinces, associations and social services cooperatives, high schools, etc.): the projects financed by the regional
calls for tender are not created ex novo, but they represent the
effort to “network” the existing project, to adapt it to recognized criteria of effectiveness, and to consolidate it from the
point of view of theory and methodology; however, on the one
hand, the consistent difficulty remains with introducing positive “evidence-based” processes in this context and on the other, with surpassing fragmentation (of subjects, actors, and settings) and the occasional nature of the intervention, which is
often generated by the search for “hot subjects” from the media point of view.
Guadagnare salute in adolescenza
Emerge allora la necessità che i progetti rivolti agli adolescenti siano maggiormente coordinati su tutto il territorio,
privilegiando quelli per i quali esistono, in base alle evidenze disponibili in letteratura, valide prove di efficacia; in
particolare appare critico il momento dell’implementazione,
della “traduzione in pratica” degli interventi identificati come efficaci, della loro contestualizzazione: è necessario instaurare un graduale processo, anche culturale, fra servizi,
gruppi professionali e disciplinari diversi, ed avviare una
concreta aggregazione e integrazione attorno alle organizzazioni esistenti.
È ragionevolmente possibile modificare e rinnovare il clima
organizzativo e lo stile di lavoro, sviluppare reti, avviare programmi multisettoriali di prevenzione e promozione della salute in linea con le indicazioni dell’OMS e dell’Unione europea, che prevedano la prevenzione di comportamenti pericolosi tra i giovani? E attraverso quali processi? L’obiettivo principale del progetto “Guadagnare in salute negli adolescenti”
consiste proprio nel sostenere, armonizzare, arricchire ulteriormente le azioni rivolte ai giovani e agli adolescenti, ed
eventualmente ri-orientare gli interventi esistenti al fine di
evitare errori, gravose sovrapposizioni, diseguaglianze, ottimizzando gli sforzi degli operatori.
“Guadagnare in salute negli adolescenti”, promosso dal CCM
ed affidato al Piemonte come Regione capofila, coinvolgerà
tutte le Regioni, con il duplice obiettivo di scambiare esperienze in merito alla promozione della salute degli adolescenti e di condividere un “grande progetto” che faccia crescere
l’attenzione verso i giovanissimi e il loro benessere. Tutti coloro che a vario titolo si occupano di prevenzione e promozione della salute, potranno operare in rete avendo a disposizione gli strumenti che servono a valutare il proprio lavoro.
Sei sono le aree tematiche identificate:
– prevenzione all’iniziazione del fumo di tabacco, alcol e sostanze di abuso;
– prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse e salute sessuale;
Gaining health in adolescence
The need emerges, then, for the projects directed to adolescents to be more coordinated over the entire area, with preference for those that possess, based on the evidence available in
bibliography, valid proof of their effectiveness; in particular,
what appears critical is the moment of implementation, of
“translation into practice” of the actions identified as effective, of their insertion in their context: it is necessary to establish a gradual process, even a cultural one, among different
services and groups of professions and disciplines, and to put
into effect a concrete association and integration among existing organizations.
Is it reasonably possible to modify and renew the organizational climate and the style of work, to develop networks, to start
up prevention and health promotion projects in many fields in
line with the indications of the WHO and the European Union
that foresee the prevention of dangerous behaviours among
young people? And through which processes? The principal objective of the project “Gaining Health in Adolescence” consists
specifically of supporting, harmonizing, and enriching further
actions directed to young people and adolescents, and potentially re-orienting existing actions for the purpose of avoiding
errors, onerous overlaps, and inequalities, optimizing the efforts of the operators.
“Gaining Health in Adolescence”, promoted by the Committee
on Medical Cooperation and assigned to Piedmont as lead Region, will involve all the Regions with the twofold objective of exchanging experiences concerning the promotion of the health of
adolescents and sharing a “great project” that would increase
attention to the very young and their well-being. All those that
are involved from various positions in prevention and health
promotion will be able to act as a network with the tools that
serve to evaluate their own work available to them.
There are six subject matter areas identified:
– Prevention of the beginning of smoking, alcohol use, and
substance abuse.
– Prevention of sexually transmitted diseases and sexual
health.
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– prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare ed
educazione ad una corretta alimentazione;
– promozione dell’attività fisica;
– prevenzione dei comportamenti a rischio e sicurezza stradale;
– promozione della salute mentale: prevenzione delle depressioni giovanili e dei disturbi del comportamento e
identificazione precoce della schizofrenia. Inoltre, promozione del benessere (es. sviluppo life skills, gestione
stress/coping, senso di auto-efficacia).
Il progetto prevede diverse fasi; per quella di avvio sono state
disegnate tre linee di lavoro:
– ricognizione dei progetti su tutto il territorio nazionale, al
fine di attingere saperi ed esperienze (buone pratiche) da
tutte le Regioni italiane. In questa linea, già avviata, sono
stati coinvolti Centri di documentazione di 15 Regioni. I
progetti reperiti verranno catalogati e saranno adeguatamente documentati attraverso una banca dati dedicata in
modo da poter procedere successivamente ad un confronto
tra le varie tipologie di progetti/interventi per individuare
le cosiddette “buone pratiche”, cioè le modalità di azione
più valide, efficaci e replicabili in contesti diversi;
– analisi della letteratura e delle evidenze disponibili sul
tema;
– organizzazione di una conferenza / convegno finale per
presentare i risultati dell’indagine e formulare indicazioni
programmatiche e operative per il progetto, anche alla luce delle evidenze emerse.
In Piemonte in particolare il progetto prevede la costituzione
di gruppi multidisciplinari, che sviluppino competenze teoriche e applicative, con la possibilità di diventare un punto di
riferimento per l’adozione di interventi e scelte da attuare a
livello regionale e locale.
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– Prevention of disorders of nutrition behaviour and education for correct nutrition.
– Promotion of physical activity.
– Prevention of behaviour at risk and road safety.
– Promotion of mental health: prevention of juvenile depression and behaviour and early identification of schizophrenia. In addition, promotion of well-being (for example, support for life skills, management of stress or coping, sense of
self-effectiveness).
The project foresees various stages; for the start-up stage,
three lines of work were designed:
– Recognition of the projects in the entire country, in order to
obtain knowledge and experience (good practices) from all
the regions of Italy. On this line, which has already begun,
the documentation centres of 15 regions have been involved. The projects reported will be listed and will be documented adequately by means of a dedicated database in
such a way as to be able to proceed later to a comparison
among the various types of projects or actions in order to
identify the so-called “good practices”, that is, the actions
that are most valid, effective, and repeatable in different
contexts.
– Analysis of the bibliography and the available data on the
subject.
– Organization of a final conference in order to present the results of research and to formulate indications for planning
and operations of the project, even in light of evidence that
has emerged.
In Piedmont, specifically, the project foresees the formation of
inter-disciplinary groups that are to develop theoretical and
applied capacities, with the possibility of becoming a point of
reference for the adoption of actions and choices to implement
at the regional and local levels.
(Traduzione dall’italiano di José Fisher-Rodriguez)
Bibliografia
Bibliography
Quaderno monografico I progetti di educazione e promozione della salute finanziati con il bando regionale HP 2004-05, a cura di DoRS, ottobre 2005 www.dors.it
Bonino S., Cattelino E., Ciairano S. (2003), Adolescenti e rischio. Comportamenti, funzioni e fattori di protezione, Giunti, Firenze.
Zani B., Cicognani E. (2000), Promozione ed educazione alla salute, in
Psicologia della salute, Il Mulino, Bologna: 179-233.
Lemma P. (2005), Promuovere salute nell’era della globalizzazione,
Edizioni Unicopli.
Dallago L., Santinello M., Vieno A. (2004), Valutare gli interventi psicosociali, Carocci, Roma.
Longo R., Suglia A., Tortone C. (a cura di), Alleanze, partnership e
coalizioni in promozione della salute, dossier di documentazione
www.dors.it
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Che cosa significa
divertimento?
The desire
to have fun
La promozione di esperienze
per uno sviluppo responsabile
The promotion of experiences
for a responsable growth
Antonio De Angeli1, Benedetta Rotesi2
1
2
Psicologo psicoterapeuta, direttore UO EaS AUSL 1 di Massa e Carrara
Psychologist and psychotherapist, Director of the UO EaS AUSL 1 Health Unit of Massa-Carrara
Technical Officer, WHO Collaborating Centre for Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health,
Azienda Ospedaliero Universitaria ‘A. Meyer’, Firenze
Health Promotion Capacity Building in Child and Adolescent Health, Technical Officer, WHO Collaborating Centre for A. Meyer
University Children’s Hospital , Florence
S
i vanno modificando rapidamente i contesti e le condizioni di vita degli individui. Si accresce nelle nuove generazioni il bisogno di una relazione paritaria con il
mondo degli adulti che sia in grado di riconoscere, soprattutto in famiglia e a scuola, il loro desiderio di libertà e di autonomia nei confronti del giudizio altrui e su tale base costruire
nuove modalità di vita sociale.
Le attività quotidiane hanno maggiore validità, se sono attente alla condivisione di comportamenti, di regole, di valori.
In ciò vi è lo sforzo di riconoscere e rispettare i sentimenti,
gli stati d’animo, le intenzioni altrui, ma anche la ricerca di
una coscienza dalla quale emergano un pensare e un agire più
responsabili e liberi.
La comunità ha un’importanza radicale per la creazione del sé
sociale nei giovani. L’esperienza comunitaria tuttavia richiede agli individui la capacità di interazione critica, di rispetto,
capacità di interagire, creatività.
Sempre di più l’ambiente e la salute, la cultura locale e la storia, si intrecciano e diventano elementi importanti per il benessere di tutti e in particolare per i giovani che ricercano
stili di vita propri, autonomi rispetto alle “ prescrizioni familiari”.
Molte ricerche hanno dimostrato che istruzione e salute sono
inseparabili e che la metodologia di approccio con i giovani
fondata sulle life skills (abilità di vita) è determinante per
promuovere stili di vita sani.
Si definiscono life skill, sulla base delle indicazioni OMS, quelle abilità del comportamento adattativo e positivo che consentono alle persone di rispondere efficacemente alle richieste ed alle sfide della vita quotidiana, aiutandole a pensare in
modo critico e creativo, contribuendo così alla costruzione di
relazioni equilibrate e consapevoli.
Il contesto all’interno del quale è possibile, senz’altro più che
T
he contexts and the conditions of people’s lives are rapidly changing. Among the new generations, there is an
ever-growing need for an equal relationship with an adult
world that is able to recognize, above all at home and at
school, their desire for freedom and independence with respect
to other’s opinions of them and, upon this foundation, to build
new ways of social interaction.
Daily activities have greater importance, if they are attentive
to the sharing of behaviours, of rules, of values. With this there
is an effort to recognize and respect the feelings, emotions,
and intentions of others, but also the search for an understanding from which freer, more responsible thoughts and actions emerge.
The community has a fundamental importance in the formation of young people’s social character. Community living nevertheless requires individuals to have the ability of critical interaction, respect, ability to interact, and creativity.
Environment, health, local culture and history grow more and
more entwined and become important elements for everyone’s
wellbeing – in particular for young people in search of their
own way of life, one which is independent with respect to
“family dictates”.
Various research studies have shown that education and good
health are inseparable and that the tactical method based on
life skills, with regards to young people, is essential in order to
promote healthy living.
“Life skills” according to the WHO, are those positive and
adaptive behavioural capabilities which allow people to respond in an effective manner to the demands and challenges of
daily life, and help them to think in an analytical and creative
manner. This leads to the development of balanced and honest
relationships.
Certainly more than anywhere else, the context in which it is
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altrove, potenziare tali attitudini individuali dei giovani, è la
Scuola.
Ecco dunque che si rende importante sviluppare e rafforzare
alleanze tra Scuola e territorio al fine di realizzare un interscambio di esperienze e progettualità condivise, in un ottica
di continuità educativa, dove il patrimonio culturale, paesaggistico e umano diventano elementi di forza in grado di offrire opportunità e rafforzare le capacità di crescita, di consapevolezza e di relazione dei giovani.
Le bellezze del territorio toscano, i parchi e le are verdi, possono rappresentare, ad esempio, occasioni per facilitare e sviluppare esperienze all’aria aperta, sperimentando sul campo,
in collaborazione con le Aziende USL, anche nuove metodologie di approccio con i coetanei come la peer-education.
È pertanto determinante prevedere azioni per promuovere
stili di vita sani, stimolando nei giovani competenze psicosociali e abilità relazionali che li aiutino a prendere quelle decisioni informate e positive per interagire meglio con la progettualità della propria vita.
Diventa importante definire strategie condivise per aiutare i
ragazzi ad acquisire uno sviluppo consapevole e responsabile,
dove la comunità locale, la Scuola, la famiglia possano essere
vissute come risorse positive e alleate per sostenere il loro
cammino di crescita
In quest’ottica, la Regione Toscana ha attivato il progetto
“Scuola che promuove salute” in collaborazione con IRRE Toscana, Direzione Generale Ufficio Scolastico Regionale e le
Aziende sanitarie, nel quale sono previsti anche la realizzazione di Campus residenziali a contatto con la natura, per
studenti e docenti, secondo la metodologia life-skills e peereducation.
Un altro significativo progetto è “Mare costa e dintorni”, promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con i Parchi, le
Aziende USL, l’Arpat e il l’Associazionismo, finalizzato a sviluppare la cultura della salute, della solidarietà e a favorire
stili di vita sani cercando anche di prevenire situazioni di disagio ed emarginazione. Il contatto con la natura e le bellezze del territorio toscano diventano elementi di aggregazione
e di stimolo per lo stare bene insieme.
Tale progetto ha visto, negli anni, la partecipazioni di numerosi giovani del territorio toscano, generando sensazioni,
considerazioni, confronti.
In maniera simbolica, ma certamente rappresentativa, ci piace concludere questa riflessione sugli adolescenti riportando
di seguito un passo tratto da un tema di classe fatto da un ragazzo che ha partecipato ad un’ edizione di tale esperienza.
Le parole di Andrea lasciano intuire che, se stimolati ed introdotti all’interno di percorsi educativi e umanamente ricchi di
significato, i giovani sono in grado di formulare riflessioni
stimolanti e profonde, avviando così realmente processi di
cambiamento culturale e generazionale.
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possible to strengthen the individual attitudes of young people
is in the schools.
And so it becomes important to develop and strengthen partnerships between schools and health districts with the goal of
creating an exchange of shared experience and projects, from a
continuing education standpoint, where cultural, natural and
human resources become key elements able to offer opportunities and strengthen young people’s abilities to grow, learn and
form relationships.
The beauty of the region of Tuscany, its parks and green
spaces, can represent, for example, opportunities to facilitate
and develop outdoor experiences in collaboration with the local
health units (USL), ways of conducting ‘field experiments’ of
new methods of peer interaction such as “peer education”.
For this reason, it is necessary to plan for activities which promote healthy lifestyles, encouraging psychosocial competence
and relationship skills in young people which will help them to
make positive and informed decisions in order to better interact with the situations that life presents.
It also becomes important to define shared strategies to help
young people grow up in an informed and responsible manner,
where the local community, the schools and the family can be
viewed and enjoyed as positive and friendly resources supportive of their growth.
With this in mind, the Region of Tuscany began a project called
“Scuola che promuove salute [Health-promoting School]”, in
collaboration with IRRE_Toscana [Regional Institute for Educational Research] the Regional School Board and the Local Health
Units, in which residential campuses immersed in nature, for
both teachers and students, will be developed according to the
method called “life skills and peer education.”
Another important project, “Mare, costa e dintorni [The sea, the
coast, and environs]”, is promoted by the Region of Tuscany together with the National Park System, the Local Health Units
(USL), ARPAT [Regional Agency for Environmental Protection]
and various non-profit fundraising groups. Its aim is to create a
cultural awareness of health and solidarity, to promote healthy
lifestyles, and to prevent uneasy situations and marginalisation. The beauty of Tuscany and contact with nature become incentives to join together and enjoy spending time with others.
Over the years, this program has witnessed the participation of
numerous young people from the Tuscan region, and has led to
many sensations, considerations, and comparisons.
In a symbolic but certainly appropriate manner, we would like
to bring this reflection on adolescents to a close by printing an
excerpt from a class essay written by an adolescent who participated in one of these programs.
Andrea’s words lead one to believe that, if young people are
motivated and are introduced to courses which are educational
and laden with meaning, they are able to form deep and
thought-provoking reflections, which lead to processes of cultural and generational change.
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Tema
“Un pomeriggio libero da impegni scolastici, con tanta
speranza di divertimento… Racconta, rifletti…”
Essay
“An afternoon free of school work, a strong desire to
have fun… Share, reflect…”
(Andrea Cruciani, studente al terzo anno dell’Ist. Tecnico per
Geometri G. Salvemini, Firenze)
(by Andrea Cruciani, third-year student at the G. Salvemini
Technical Institute for Surveyors, Florence)
“Non è facile parlare di divertimento, d’ironia, di tempo libero,
o addirittura di “serata passata in compagnia con amici”,
quando un giorno come tanti altri ti svegli la mattina e la
brutta notizia è subito dietro l’angolo, o meglio, dietro una pagina di giornale: “Giovane di venti anni perde la vita in uno
scontro frontale con un’altra vettura; tornava da una serata di
divertimento con i suoi amici………”; oppure: “Ragazzo di sedici anni, rapinato e preso a testate da un coetaneo di diciassette anni mentre mostrava il suo fantastico telefonino agli
amici, durante un tranquillo pomeriggio di svago….”.
Non è possibile. Non è possibile non fermarsi e non riflettere su
questi fatti, sulla cruda realtà che ha invaso il mondo dei giovani, come un virus, una malattia che sembra ormai aver preso il sopravvento.
Molto spesso, durante la settimana mi capita di avere dei momenti di pausa, momenti in cui i pensieri e i problemi più banali affollano la mia mente, insistenti come zanzare, pronti a1
pungere e a stuzzicare il mio cervello. Ma qual è il vero divertimento? Cosa significa divertirsi? Ho sempre pensato che il vero
divertimento non abbia un posto preciso in quella piccola ma
allo stesso tempo fondamentale scaletta chiamata “scala dei
valori”; in ogni cosa, anche la più piccola, è necessario divertirsi; stare bene con se stessi, provare felicità. Quando cammino per le strade, mi capita spesso di toccare con mano il divertimento: attraverso i bambini, i ragazzi, gli adulti, ma anche
attraverso tutto quello che mi circonda, la natura.
A questo proposito vorrei citare brevemente una piccola ma allo stesso tempo grande esperienza che mi ha coinvolto quest’estate e di cui sono rimasto profondamente colpito. Durante il
mese d’Agosto, per circa una settimana ho partecipato, grazie
al ad un progetto della Regione Toscana, ad una crociera in
barca a vela tra cultura, tradizione e ambiente e salute nel nostro meraviglioso e molto amato Arcipelago Toscano. Dovessi
scrivere su un quaderno tutte le emozioni che ho provato e appreso in quei giorni, non basterebbe un quaderno intero!!
Quello che mi ha colpito di più è stato il messaggio e la potenza che il mare, il vento e la natura riescono a trasmettere; stare con la natura equivale a dire “divertirsi” serenamente ed in
modo sano, cosa che purtroppo nei giorni nostri non accade
quasi mai. Una settimana dove non si fumava, cellulare solo la
sera e volte tanta stanchezza. ma tanto, tanto entusiasmo di
stare insieme. Cosa ci diverte oggi, soprattutto fra i giovani?
Penso forse di sapere la risposta. Comportarsi da veri “Bulli”?
Fumare a più non posso, con il rischio anche di compromettere
la nostra salute?NO, mi dispiace ma io proprio non lo capisco!
“It is not easy to talk about fun, humour, free time, or even
“an evening spent in the company of friends”, when one day,
like many other days, you wake up and bad news is waiting
just around the corner, or better yet, on the page of a newspaper: “Twenty-year old dies in head-on collision with another
vehicle; he was on his way home after a fun night out with his
friends …”; or: “Sixteen-year old boy, kidnapped and struck
repeatedly in the head by a seventeen year old schoolmate
while showing off his fantastic new mobile phone, during a
peaceful afternoon of fun with his friends ….”.
It isn’t possible. It isn’t possible to not stop and think about
these things, about the harsh reality that has invaded the
world of young people, like a virus, an illness, that seems to
have taken over.
Quite often during the week I have free time, moments in
which various thoughts and even the most insignificant problems fill my mind, as persistent as mosquitoes, ready to prick
and provoke my brain. But what is real fun? What does it mean
to have fun? I always thought that real fun didn’t occupy an
actual spot on that small but fundamental list called the “list
of values”; in every single thing, even the most insignificant,
it is important to have fun; to enjoy oneself, experience happiness. As I walk through the streets, I often encounter enjoyment: through children, adolescents, adults, but also in everything that surrounds me, in nature.
In this regard, I would like to share a brief but important experience that I had this summer which touched me deeply. For
approximately a week during the month of August, thanks to a
project led by the Region of Tuscany, I took part in a sailboat
cruise combining culture, tradition, environment and health in
our wonderful and beloved Tuscan Archipelago. If I had to
write down all the emotions that I experienced during that
time, an entire notebook wouldn’t be enough!! What left its
impression on me the most was the message and the strength
that the sea, the wind and nature are able to convey; communing with nature is the same as “having fun” in a peaceful
and healthy way, something that unfortunately these days
happens quite rarely. A week with no smoking, mobile phones
turned on only in the evening, and sometimes lots of fatigue,
but a great deal of enthusiasm of spending time in the company of others. What is having fun these days, especially for
young people? I think I know the answer. Acting like a bully?
Smoking non-stop, risking our health? NO, I’m sorry but I just
don’t get it! What has gotten into us? The desire to act like
adults? To show off in front of everyone? But what do we get
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272 Territorio
Adolescenza e benessere
Ma cosa abbiamo dentro la nostra testa? Il desiderio di farci
grandi? Metterci in mostra davanti a tutti? Ma cosa otteniamo? Proviamo a darci una risposta.
Quando esco di casa in quei momenti di relax, vedo gruppi di
ragazzi che sprecano e che “valorizzano” il loro tempo libero a
fumare, a correre per le strade con i propri motorini, o addirittura a provocare danni all’ambiente: e questo sarebbe il “puro
divertimento”? Non credo proprio.
Oggi non esiste più, secondo me, una cosa chiamata “divertimento”, quella sensazione di felicità che invade il nostro corpo, lo spirito; è come una canzone, una melodia che suona dolcemente e fa “volare” il tempo intorno a noi; a volte sembra
non smettere mai, mentre in altri casi s’interrompe bruscamente, come se qualcuno avesse premuto un pulsante: STOP,
adesso basta.
È importante il divertimento, ma è anche importante saper divertirsi; cerchiamo di utilizzare, di valorizzare al meglio la nostra vita, il nostro ambiente, con quelli che sono i veri doni, le
vere soddisfazioni che contano.
Il vero divertimento, la vera felicità non arriva a noi solamente
dalle persone che ci circondano, ma principalmente viene dal
nostro cuore, dalla nostra anima, dal nostro sentire: sta a noi
trovarlo. Lui c’è, non si può comprare né catturare, ma solamente creare. Non smettiamo mai di ascoltare la nostra canzone, di guardare e sentire la natura, il nostro battito creativo, la
nostra coscienza: ognuno ha la propria personalità, a volte bella, a volte brutta, ma perché non seguirla!? Vi assicuro che forse riusciremmo anche a divertirci”.
N. 163 - 2007
out of it? Let’s try to find an answer to these questions.
When I go out to relax, I see groups of kids who waste and
“make the most of” their free time smoking, racing through
the streets on their scooters, or even damaging their surroundings: and all this in the name of “good fun”? I don’t think so.
In my opinion, the concept of “having fun” no longer exists –
that sensation of happiness that we feel in our bodies and in
our souls; it’s like a song, a sweet melody playing that makes
time fly right by us; sometimes it seems to go on forever, other
times it quickly disappears, as if someone pushed a button:
STOP, that’s enough.
Having fun is important but it is also important to know how
to have fun. Let’s try to make use of and make the most of our
life and our environment with those things that are true gifts,
real satisfaction that counts for something.
Real fun- true happiness- doesn’t come to us solely from the
people around us, but most of all it comes from our heart, our
soul, our feelings: it is up to us to find it. It’s there, but it cannot be bought or captured, only created. Let’s never stop listening to our song, observing and enjoying nature, our creative pulse, our conscience: everyone has their own unique
personality, sometimes good, sometimes bad, but why shouldn’t we just accept it!? I promise you that we just might end up
having fun” .
(Traduzione dall’italiano di Hollie Grey)
Per ulteriori informazioni sulla monografia contattare: Benedetta Rotesi, [email protected]
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