Allegato 2 Rapporto conclusivo del progetto di ricerca itinerante e di posizionamento www.sviluppoitalia.it Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Indice 1. Introduzione e Obiettivi ...................................................... 3 2. I gruppi di ricerca ............................................................... 5 3. I territori e le esplorazioni .................................................. 6 4. I Percorsi nel dettaglio ....................................................... 7 5. La Metodologia ................................................................... 8 6. Swot Ricerca Itinerante .....................................................11 7. Identità .............................................................................27 8. Territorio e patrimonio diffuso ...........................................59 9. Ospitalità e accoglienza .....................................................74 10. La Mobilità .......................................................................83 11. Commercializzare la Puglia ..............................................94 12. Linee guida per lo sviluppo ............................................ 115 13. L’intermediazione turistica europea ............................... 135 14. Report conclusivo delle interviste all’intermediazione turistica europea ................................................................. 138 15. Identificazione dei mercati di riferimento ...................... 148 16. Ipotesi sui nuovi target.................................................. 151 17. Ipotesi di posizionamento: il Mare e le Puglie ................ 161 IV. Allegati ..........................................................................164 V. BIBLIOGRAFIA ................................................................ 530 www.sviluppoitalia.it 2 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1. Introduzione e Obiettivi In relazione alla tipologia delle analisi quantitative prodotte 1, l’approfondimento conoscitivo utile all’identificazione o alla conferma dei prodotti turistici che la regione Puglia ritiene di valorizzare, dei relativi mercati di riferimento, e del positioning che tali prodotti possono e dovrebbero assumere, è stato perseguito anche attraverso un’indagine di carattere qualitativo. Quest’ultima ha individuato il viaggio come modo privilegiato per adottare non solo il punto di vista del turista e dell’operatore turistico ma anche quello dei cittadini che vivono in quel territorio. Riconosce che esplorando luoghi vengono alla luce quegli aspetti che, pur compresi e contenuti nelle linee di sviluppo, devono essere confermati, ridefiniti, forse approfonditi perché possano aderire ad un territorio anziché calare su questo. Il viaggio esplorativo, centralità di questo tipo di indagine, è affidato ad un gruppo che, a partire da motivazioni e obiettivi chiaramente enunciati, condivide l’esperienza del viaggiare e dell’esplorare secondo una modalità che avvicina questa esperienza ad una attività di scouting e che riguarda non semplicemente i luoghi ma le persone, le culture, le tradizioni, le memorie insieme alle imprese e alle produzioni. La ricerca qualitativa può allora rileggere tutti gli elementi alla luce della vision, e al tempo stesso “sperimenta” la vision alla luce di questi elementi. La ricerca ha inteso: identificare i valori differenziali della Puglia rispetto ai competitor turistici; 1 Il riferimento è alle ricerche e ai progetti e ai contributi finalizzati alla realizzazione del Piano Strategico e in particolare al documento prodotto da Isnart ”Dossier turistico economico della Regione Puglia”, al documento “Piano strategico e Studio di Fattibilità per il Marketing e lo Sviluppo Turistico in Puglia”. www.sviluppoitalia.it 3 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia individuare i rapporti esistenti fra territori e prodotti turistici, sia allo stato attuale che come potenzialità; verificare concretamente la fruibilità dei patrimoni turistici presenti; verificare la presenza anche di potenzialità per le tipologie ricettive indicate dagli obiettivi generali come tipologie da incrementare; verificare direttamente la qualità imprenditoriale presente sui territori; verificare la percezione che gli abitanti dei territori hanno, sia rispetto al proprio territorio, sia rispetto alla presenza di ospiti e turisti; approfondire le linee di sviluppo proposte dal comitato scientifico per il turismo pugliese; valutare, in particolare, lo status quo e il potenziale dei singoli prodotti e linee di prodotto indicate. www.sviluppoitalia.it 4 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 2. I gruppi di ricerca La scelta di condurre una ricerca qualitativa sul territorio per rispondere agli interrogativi che, a partire dalla definizione del valore differenziale della Puglia nel posizionamento, Mediterraneo trovi le risposte utili al suo impegna a proposito della formazione dei gruppi su due versanti: individuare con certezza quali saperi esperti e quali saperi dell’esperienza concorrono a formulare le giuste risposte e quale modalità ci consente di raccogliere la ricchezza delle diversità che scegliamo di mettere in campo. Un’altra caratteristica irrinunciabile ai fini di una ricerca esperienziale itinerante progettata per definire il posizionamento della Regione sui mercati esteri è la presenza della componente internazionale nell’attività di scouting. Pertanto, tenuto conto di quanto sopra, il team di progetto è composto da: Stefano Ceci, Guido Gambassi, Tiziano Braglia. Eve Pasquet I saperi esperti e i saperi dell’esperienza, nazionali e internazionali, sono rappresentati da: Enogastronomia: Pasquale Porcelli Urbanistica: Umberto Bloise Comunicazione/Stampa: Laura Fraser, Rossella Rigetti, Michaela Namuth Arti Visive: Charline Dschischkariani Antropologia: Giannermete Romani, Franck Michel Tour Operator: Peter Amann, Luigi Parmeggiani www.sviluppoitalia.it 5 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 3. I territori e le esplorazioni Premesso che i due gruppi di ricerca percorreranno gli itinerari avendo cura di non sovrapporsi, i territori della Puglia che non potranno non essere oggetto dell’esplorazione sono il Salento, la Costa e l‘interno. Ciascuna di queste tre aggregazioni corrisponde ad aree che presentano caratteri di omogeneità culturale storica, oltre a una ricchezza nella diversità, di risorse naturali e artistico architettoniche. Il viaggio che affronteranno i ricercatori, si svolge con modalità che lo assimilino all’attività di scouting. Per esplorare il territorio loro assegnato i ricercatori-scouter dispongono di 6 giornate. Partenza e arrivo dalla città prescelta che insiste sempre sul territorio da esplorare. L’inizio dell’attività coinciderà con l’incontro collegiale nel quale verranno precisati obiettivi e risultati attesi, ruoli e compiti (briefing); L’ incontro per fissare i punti-chiave emersi rispetto alla consegna iniziale e pervenire a valutazioni sulla compatibilità della vision rispetto alla situazione reale dei territori esplorati (de-briefing finale), concluderà il viaggio di esplorazione. www.sviluppoitalia.it 6 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 4. I Percorsi nel dettaglio Il gruppo sud Bari Altamura Matera Castellaneta Massafra Mottola Massafra Taranto Oria Ostuni Brindisi Marina di Pulsano Porto Cesareo Nardò Gallipoli Galatina Lecce Melpignano Maglie Leuca Capo di Leuca Gagliano del Capo Otranto Corigliano Galatone Santa Maria al Bagno Manduria Taranto Gioia del Colle Bari www.sviluppoitalia.it Il gruppo nord Bari Giovinazzo Trani Ruvo di Puglia Altamura Santeramo in Colle Gravina di Puglia Castel del Monte Cerignola Margherita di Savoia Manfredonia Monte Sant’Angelo Foresta Umbra Vieste Pugnochiuso Rodi Garganico Lago di Lesina San Giovanni Rotondo Bari 7 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 5. La Metodologia L’indagine sul campo ha preso avvio con il briefing iniziale a cui erano presenti tutti i viaggiatori componenti i 2 gruppi formati ai fini della realizzazione dello scouting. Il quadro analitico emerso dalle ricerche realizzate nella prima fase e la vision strategica elaborata dal Comitato Scientifico del Progetto 2 strategico di Marketing Territoriale sono gli elementi a partire dai quali si definiscono i campi di indagine di ciascun gruppo di ricerca: quali sono i prodotti esistenti e potenziali da verificare; gli aspetti da approfondire; i mercati su cui confrontarsi; gli obiettivi di Marketing sui quali verificare la situazione dei territori, etc... I ricercatori-scouter, pur partendo dalle tracce e dai suggerimenti preparati ad hoc dal team di progetto, avranno la massima libertà di movimento sul territorio, e realizzeranno in proprio gli itinerari definitivi, decidendo variazioni e deviazioni in base ai risultati e alle valutazioni che via via emergeranno nel corso del viaggio. I percorsi saranno documentati con registrazioni, fotografie, filmati, appunti, etc., le eventuali variazioni effettuate saranno e ugualmente documentate. Ciascun gruppo ha il compito di raccogliere, osservare, testare, riflettere su tutti gli elementi e informazioni ritenute utili e interessanti ai fini: di fornire un riscontro della situazione reale rispetto al quadro emerso dalla fase di lettura; 2 Si veda negli allegati il documento “Briefing ai partecipanti, Bari, 18 giugno 2007”, a cura del team di ricerca di GH. www.sviluppoitalia.it 8 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia di individuare le eccellenze e le aree critiche dei territori e dei prodotti turistici; di censire le opportunità e le barriere per accrescere qualitativamente gli elementi guida che comporranno il quadro dei possibili scenari di crescita e sviluppo. Si tratta perciò di una esplorazione e riflessione di gruppo maturata attraverso l’esperienza diretta e condivisa anche attraverso i diversi brainstorming 3 che hanno avuto luogo lungo il viaggio. Agli esploratori è stato inoltre richiesto di confrontarsi con turisti, operatori locali e osservatori privilegiati attraverso una serie di interviste e colloqui registrati e riportati integralmente 4 che avranno l’obiettivo di raccogliere informazioni e punti di vista dentro e attorno all’economia del turismo. Il de-briefing 5 finale ha avuto luogo prima di lasciare il territorio esplorato; i partecipanti si sono confrontati sugli elementi emersi e sulle valutazioni anche non condivise, per fissare alcuni punti-chiave rispetto al briefing iniziale per giungere alle prime valutazioni sulla compatibilità della vision rispetto alla situazione reale riscontrata ed esperita sui territori esplorati. La documentazione multimediale raccolta e prodotta foto, video, audio – è stata un utile supporto per il confronto. Il principale prodotto dell’indagine è il paper redatto dal team di progetto e presenta i risultati complessivi dell’esperienza. Dopo la conclusione del lavoro di indagine, valutazione, sintesi e presentazione svolto dai gruppi di ricerca, non si è ritenuto necessario convocare i focus group. 3 Vedi negli Allegati le restituzioni dei brainstorming tenuti dai gruppi di ricerca. 4 Vedi negli Allegati la restituzione delle interviste agli stake holder sdel territorio. 5 Si veda negli allegati il documento “Bari, 23 giugno, debrief conclusivo”. www.sviluppoitalia.it 9 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Team di Progetto: attività e materiali Il team di progetto, costituito da professionisti esperti di diverse discipline, compresa la figura che coordinerà la logistica: ha sovrinteso alla formazione dei gruppi curando che le professionalità rappresentate in ciascuno siano consone agli obiettivi assegnati ai singoli gruppi; ha realizzato la progettazione degli itinerari di massima e delle attività da svolgere durante le giornate dello scouting; ha tenuto il briefing iniziale e il de-brifing finale con i partecipanti allo scouting; ha steso il report finale delle attività di questa fase e sovrinteso alla stesura del rapporto finale dell’intero progetto. www.sviluppoitalia.it 10 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 6. Swot Ricerca Itinerante Le prime idee risultate dalla ricerca esperienziale itinerante sono quelle da cui siamo ripartiti per delineare le linee del futuro sviluppo del turismo pugliese. Nell’ analisi di quelle che a prima vista apparivano come disarmoniche e incomparabili visioni piuttosto che come informazioni, abbiamo scelto di procedere secondo una metodologia SWOT. Abbiamo riscontrato che all’interno dei gruppi, nonostante questi ultimi realizzando la ricerca avessero sondato luoghi e territori diversi e differenti, i pensieri e le riflessioni di ciascuno si polarizzavano su potenzialità e criticità simili. A partire da questo dato che abbiamo unanimamente considerato confortante abbiamo iniziato a dividere e ad analizzare. Quello che qui ha anche una rappresentazione grafica segna l’inizio dell’attività di debriefing al ritorno dallo scouting. www.sviluppoitalia.it 11 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia PLUS: architettura romanica e bizantina esotismo mediterraneo dei borghi (insediamenti rupestri) oasi naturalistiche paesi vissuti dagli abitanti >> centri storici intatti segni storici multietnici vino , cibo, formaggio, bufale musei interessanti e diffusi capillarmente (Museo Jatta di Ruvo di Puglia) sport nautici accoglienza donne diversità polizia turistica di Lecce accoglienza autentica balneare di “ristoro” vicinanza “a raggiera” dei paesi della Grecìa Salentina nuova e valorizzzabile imprenditorialità MINUS: mare “chiuso per ferie” cementificazione nessuna leggibilità del territorio piccoli centri (Specchia, Ugento): musei vuoti accessibilità tratto degradati della costa (tratto Taranto-Porto Cesareo) abuso, illegalità, sporcizia disinteresse degli abitanti verso la terra “cinture di castità” masserie: disillusione + qualità infima www.sviluppoitalia.it 12 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia scarsa qualità imprenditoriale si fa tutto “la prossima settimana” IAT, Pro Loco: disorganizzazione fatalismo mediorientale indifferenza verso il turismo territorio naturale non competitivo (anche se c’è il paesaggio agricolo) mostro dell’ILVA contro i tetti di eternit difficoltà a trovare da dormire hotel soprastellati (3* con 2* di troppo) sicurezza, ansia narrazione storica rara e monotematica (chi sono i pugliesi?) wellness non particolarmente attrattivo (Margherita di Savoia) promesse non mantenute >> frustrazione mancanze di servizi pubblici LE PAROLE CHIAVE comunicazione interna o comportamento o narrazione del proprio territorio o educational interno ri-raccontare la storia: dalla storia della guerra alla storia della società le vie della transumanza (trattuti, “greggi di turisti”) i pellegrinaggi codificare e attualizzare i segni del territorio percorso terra-mare come fruizione ottimale emancipazione della Puglia dall’immagine dell’Italia >> “the taste of another Italy” autentico con piscina turismo dei borghi www.sviluppoitalia.it 13 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia radere al suolo l’abusivo (o almeno i recinti) blindare ciò che resta di bello trasformare le economie sterili dei ghetti in economie territoriali (spirali virtuose) fili conduttori del territorio & singolarità dei centri mediterraneo comunicazione rivolta alle donne: declinazione di genere dello sviluppo turistico mobilità slow camminare scalzi bufala & caciocavallo collegamento tra diverse economie Le 4 linee di sviluppo proposte dal Comitato Scientifico Rileggendo alla luce del lavoro dei gruppi più sopra sintetizzato le quattro macro aree individuate dal Comitato Scientifico come le aree di snodo dello sviluppo turistico della regione Puglia, emergono per ciascuna tratti e caratteristiche che illustriamo di seguito. Ruralità e patrimonio diffuso, natura e parchi Ruralità e patrimonio diffuso sono da molti considerati come un fattore importante ai fini del posizionamento turistico e ciò vale anche per quello pugliese. Prima di addentrarci nell’analisi che abbiamo ricavato anche dall’esperienza è opportuno sgombrare il campo da un possibile equivoco: la “ruralità” non si può inventare/creare ad uso e consumo del turista. In questo contesto, quando utilizziamo questo termine ci riferiamo piuttosto a un complesso di fattori che caratterizzano in modo www.sviluppoitalia.it 14 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia peculiare un territorio e che andremo via via ad identificare nel corso della trattazione che segue. L’esperienza del viaggio ci rimanda un uso indifferenziato e molto ampio del termine “turismo rurale” che abbraccia attività di ricettività sul territorio tanto da comprendere i B&B aperti nei trulli e nelle case di campagne recuperate per renderli fruibili, le masserie-resort con piscina e campi da golf, fino agli agriturismo. Per molte di queste strutture il legame con la terra, inteso come una relazione complessa che produce non solo beni ma anche cultura, si esaurisce nella presenza sporadica di qualche prodotto locale sulla tavola mattutina, ma non sono pochi i casi in cui a colazione si servono fette biscottate, marmellate e alimenti di tipo industriale. Quello che emerge con forza pare risultare da scelte che, individuato il trullo prima e la masseria poi come testa di ponte dello sviluppo turistico rurale, hanno saputo certamente stimolare la curiosità dei turisti mancando però la promessa iniziale di autenticità. L’attività svolta dall’agriturismo non si discosta sostanzialmente da quanto avviene nel resto dell’Italia: una totale difformità tra la definizione della legge n. 730 del 5 dicembre 1985 6 che li istituisce e li regola e quanto accade da una parte in merito all’impiego dei prodotti utilizzati nei servizi forniti ai turisti e ancora una volta alla qualità dell’accoglienza. L’impiego ai fini turistici delle strutture e degli edifici tipici del territorio si è “diffuso artificialmente” per rispondere a una domanda sempre più varia e differenziata. Il ruolo della ruralità e del patrimonio diffuso nel delineare il posizionamento della Regione non può essere slegato dal 6 Così recita l’art. 2“Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all'articolo 230-bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali” www.sviluppoitalia.it 15 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia tema dell’accoglienza turistica; accogliere 7 porta con sé un’apertura oltre le proprie mura, i propri confini per creare una rete di relazioni autentica tra viaggiatore e luogo visitato. L’integrazione tra saperi e accoglienza rappresenta la condizione basilare per stare a pieno titolo nei circuiti della ruralità diffusa. Molto è andato perduto, ma le masserie, un tempo crocevia per i viaggiatori in transito e punti focali per l’economia dei luoghi potrebbero oggi “rivestire e reinterpretare” il ruolo di raccordo tra territorio e viaggiatori. Quando le dimensioni lo consentono queste strutture sono soprattutto utilizzate come luoghi per cerimonie, banchetti ricevimenti, ecc., e l’esigenza “di fare cassa” sovrasta e rende scarsamente redditizio prendersi cura della potenzialità e proseguire la vocazione di queste strutture che possono ridiventare i presidi di uno slow travel vissuto e respirato, gustato e meticolosamente ricercato. Cultura e arte Se analizziamo il caso Puglia la proposta culturale e artistica è estremamente ricca. E’ perciò abbastanza complesso, a meno di non considerare molti e diversi fattori, spiegare perché cultura e arte siano ancora una posizione di retroguardia come attrattori per lo sviluppo dell’economia turistica della Regione. La Puglia è tra le poche regione italiane che possono vantare un proprio “soundtrack“ e forse a ben guardare un simile fenomeno si riscontra solo in Campania. Tuttavia la taranta, la cui fama ha indubbiamente valicato i confini non solo regionali, non ha “provocato”, ad esclusione dei mesi da giugno ad agosto, un reale e diffuso fermento musicale. Il fascino indiscusso della Notte della Taranta e la sua funzione come attrattore restano un evento che si concentra in uno spazio temporale 7 Si veda il saggio di Eric Leed, “la Mente del Viaggiatore”, Il Mulino www.sviluppoitalia.it 16 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ristretto e perciò poco funzionale per accrescere l’economia turistica dei luoghi dove si svolge. A Martina Franca ha sede il Festival musicale della Val d’Itria, una manifestazione particolarmente radicata nel territorio che rappresenta un richiamo molto interessante per gli amanti della musica ma che non ha un’eco mediatica capace di accrescerne significativamente la popolarità. Le presenze registrate nell’ultima edizione sono state circa 12.000, un numero assolutamente esiguo se paragonato alle 100.000 presenze nell’ultima edizione del “Concertone” di Melpignano. Ma quello che accomuna i due luoghi che legano la loro notorietà alla musica è la durata delle manifestazioni su cui si è puntato per favorire ed aumentare l’incoming turistico. Se questi luoghi potenziassero la loro connotazione “musicale”, cioè puntassero sul radicamento territoriale e condividessero con gli abitanti questo elemento culturale, i visitatori potrebbero trovare interessante e divertente, anche nei giorni che precedono e seguono il Festival, viaggiare nel Salento.. Se poi gli altri festival che sono ancora poco conosciuti, pensiamo a “Fasano Jazz”, e perciò non costituiscono in nessun caso un forte richiamo per il turismo, si muovessero nella stessa direzione, si potrebbe avviare la costruzione di quella rete indispensabile per destagionalizzare l’incoming pugliese e garantire un’offerta integrata e di qualità. In definitiva la percezione è quella di un frazionamento dovuto anche al fatto che la riflessione circa il ruolo riconosciuto all’eventistica, ai fini dello sviluppo del territorio, sia al momento soltanto abbozzato. Certamente manca una comunicazione efficace delle potenzialità offerte dalla cultura pugliese, ma soprattutto si registra l’assenza di un network che raccolga e proponga armonicamente le differenti realtà culturali. Infatti, se da una parte l’eventistica è un importante strumento che nelle mani di alcune cittadine (pensiamo a Galatina) viene impiegata per allungare le presenze di un turismo che altrimenti è “mordi e fuggi”, dall’altra, in generale, rimane l’idea che l’evento, se opportunamente www.sviluppoitalia.it 17 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia comunicato, sia capace di trasformare e far crescere l’economia del territorio. La rete museale capace di catalizzare l’attenzione del turismo di massa qui manca totalmente sebbene, ancora una volta ci siano importanti e significative realtà troppo disperse e poco promosse a livello regionale. Pensiamo al museo archeologico di Taranto, forse il più importante del Mediterraneo, che registra presenze minime, o ai musei di città come Ugento che sono chiusi e per i quali non è facile trovare informazioni sulle ragioni che rendono impossibile accedervi. Mare e nautica Ancora oggi la forza del turismo balneare pugliese è innegabile, ma quello che qui ci interessa, in funzione del posizionamento della Regione, sono le considerazioni di medio e lungo periodo. Un primo dato da cui partire è di carattere generale: la polarizzazione sul comparto balneare ha marcato l’offerta turistica della Puglia che infatti ha un incoming fortemente concentrato in agosto. La concorrenza nel balneare è molto accesa, soprattutto a livello di prezzo. Va comunque ribadito che, trattandosi di una sfida che interessa vaste aree turistiche, occorre prestare molta attenzione alle politiche adottate dai principali competitor della Puglia. Lo scouting ha contraddistinguono messo in l’offerta luce gli balneare elementi pugliese e di positività ha al che contempo evidenziato le criticità ancora insite nel sistema di offerta regionale. Il Gargano ha coste molto belle, ma dove non prevale la cementificazione e l’abusivismo, il libero accesso al mare è problematico. www.sviluppoitalia.it 18 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Qui le spiagge pubbliche sono rare e il rapporto prezzo/qualità è spesso sfavorevole. Nel Salento -dove non mancano le eccellenze (l’oasi naturale Porto Selvaggio, continuamente minacciata da azioni che ne pregiudicherebbero l’esistenza), lungo la costa che va da Santa Maria al Bagno a Gallipoli e che procede sino a Capo Leuca per poi risalire sino ad Otranto - ci si imbatte nella stessa frequente impossibilità di accedere liberamente al mare. Nella regione Salentina, da Otranto a Santa Maria di Leuca, possiamo ancora trovare, cosa rara di questi tempi, tratti di costa preziosi e un mare che emoziona per la bellezza e la forza imponente che sprigiona. Molte sono poi le riserve naturali costiere, che possono diventare un polo di attrazione importante per gli amanti delle aree incontaminate del Mediterraneo: Torre Guaceto, oasi protetta dal WWF, dove la biodiversità cattura l’attenzione di chi cerca un contatto con la natura più ricca, ma pensiamo anche alle potenzialità legate al paesaggio e alla natura della Riserva Marina delle Isole Tremiti, la Riserva Naturale Isola di Varano, ecc.. La percezione degli scouter è invece decisamente negativa perché colpiscono, lungo la costa che va da Taranto a Porto Cesareo, un abusivismo diffuso sulla costa Tarantina, costruzioni ed insediamenti di bassa qualità nell’area Salentina, e un mare che non presenta alcuna spettacolarità né speciali particolarità attrattive. Capitolo a parte merita la nautica. In Puglia la nautica da diporto non sembra molto significativa. Il traffico internazionale si concentra maggiormente sulla costa orientale dell’Adriatico, in particolare nella zona della Dalmazia dove vi è grande disponibilità di marine e porti da diporto e servizi per il turismo nautico. www.sviluppoitalia.it 19 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La posizione favorevole della Puglia nel Mediterraneo ha favorito i collegamenti verso la Grecia o le isole vicine, ma se i traghetti nazionali sono stati incoraggiati da scelte strategiche, troppo poco è stato fatto per attrarre i diportisti internazionali. Un dato, peraltro condiviso da diversi professionisti tra cui Panunzi di Valtur, che conferma lo scarso grado di internazionalizzazione della nautica pugliese. Benessere e turismo della salute Tra quelle esistenti, la località che il gruppo dei ricercatori ha scelto di visitare è la declamata Margherita di Savoia, ma anche per questo ambito partiamo da considerazioni generali che riguardano il segmento del benessere e il turismo della salute. I poli termali pugliesi sono orientati verso l’aspetto “curativo” 8 e forse per questo verso un target soprattutto locale. Questa scelta esclude, storicamente il problema della competitività e della qualità dei servizi forniti poiché soddisfano un bisogno strettamente legato alla salute e non necessariamente all’idea soggettiva di benessere. Ogni struttura termale è a sé stante, unica e geograficamente dispersa. Non si percepisce l’esistenza di alcuna sinergia, tra luoghi diversi per tipo di gestione (si passa da aziende private, ad aziende private che hanno una concessione pubblica, fino ad aziende interamente pubbliche); anche l’assenza di qualche sporadico scambio ha contribuito ad eludere il tentativo di mettere a sistema questi poli. Diverso è il quadro se prendiamo in considerazione strutture ricettive, masserie per lo più, che hanno servizi di spa e di talassoterapia. 8 Si veda “Modelli formativi per il settore benessere. La prima ricerca qualitativa in Italia” su GHNet e la ricerca prodotta da ISCOM E.R. “Wellness: creazione di un modello formativo per le aziende che erogano benessere”. www.sviluppoitalia.it 20 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Sono strutture di charme, scelte da clienti con profilo medio alto che con i trattamenti wellness, richiedono anche una location di sicuro fascino, ricettività e ristorazione di qualità come elementi non disgiungibili dal benessere. Data la tendenza a promuovere il medicale, piuttosto che il wellness, non stupisce il gap numerico dei centri wellness, nel confronto tra la Puglia e le altre regioni d’Italia come si può rilevare dalla tavola “Centri per il benessere fisico, sedi e unità locali con attività principale e secondaria. Dati ad agosto 2006” che qui presentiamo: Regione SeAP SrULCAP SeULCAPS Piemonte 255 341 738 Lombardia 608 820 1.523 Toscana 122 171 387 Campania 181 212 287 Puglia 77 101 166 Fonte: elaborazioni Mercury su dato Infocamere Il mix degli elementi che rendono attrattivo il wellness sul mercato anche nazionale è assai più complesso e fondamentale che in ogni altro segmento, attrattività che durante la ricerca itinerante non abbiamo potuto apprezzare a Margherita di Savoia. Oggi quindi puntare su questo segmento per potenziare l’offerta comporta uno sforzo non solo di lungo periodo, ma richiede una strategia condivisa per colmare il divario con le località più affermate, sia in termini di standard qualitativi che di visibilità. www.sviluppoitalia.it 21 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In una prospettiva futura si danno opzioni che si compensano anziché escludersi: creare le condizioni per un rapporto autentico del visitatore con il territorio per un Ben-Stare in Puglia. Alcuni esempi virtuosi Castello di Corigliano Il Castello di Corigliano è stato capace di colpire la nostra fantasia soprattutto perché vi abbiamo rintracciato elementi e sfaccettature potenzialmente interessanti. Il Castello è in sé molto suggestivo, ma è l’uso a cui è stato destinato quello su cui ci siamo soffermati. Il Castello di Corigliano è sede del “Museo Multimediale della Grecìa Salentina” e ciò lo rende un unicum nel territorio che abbiamo percorso durante la ricerca itinerante: la fruibilità un edificio così imponente e splendido è possibile grazie alla presenza di un museo virtuale che consente di conoscere un territorio e un periodo storico così determinante per le civiltà del mediterraneo come la Grecìa. Dal pianterreno dove ha sede il museo si accede all’area del bar, dove comodamente seduti, davanti a uno splendido panorama, abbiamo bevuto un caffè. Un esempio ben riuscito di commistione tra periodi, culture e tecnologie che è stato ridimensionato allorché abbiamo chiesto a una delle responsabili del Museo, Gabriella De Luca, ragione della chiusura del museo.. www.sviluppoitalia.it 22 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il Museo, come anche il bar, è gestito dalla società kalos Irtate che per mancanza di risorse tiene aperto il bar ma chiude il Museo. L’incertezza di una strategia pubblica che indichi con chiarezza priorità e sia il risultato di una riflessione sulla potenzialità di operazioni trasversali come quella che noi abbiamo letto al Castello di Corigliano, mette a rischio il risultato e disperde anche risorse. A noi sembra invece che questo esempio debba essere annoverato tra le pietre miliari di una rotta che ormai è tracciata e sarebbe bene non ignorare. Ospitalità diffusa a Mottola L’albergo diffuso è un tipo di ricettività recente che si sta crescendo con grande velocità. Ha, come si evince dalla ricerca di Giancarlo Dall’Ara 9 caratteristiche di struttura“orizzontale”, caratterizzata da una unicità del servizio di ricevimento e dei servizi comuni, per unità abitative che sono invece dislocate in locali diversi, seppur vicini tra loro,“particolarmente adatta a borghi e paesi caratterizzati da centri storici di interesse artistico ed architettonico che, in questo modo, possono recuperare e valorizzare vecchi edifici ed al contempo evitare di risolvere i problemi di ricettività turistica con nuove costruzioni”. Uno strumento fra i più adatti per ampliare la ricettività che, senza deturpare il paesaggio permette il recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori e facilita il contatto con la cultura locale tanto da far sentire chi lo sceglie, seppur temporaneamente, parte della comunità in cui trascorre le vacanze. L’ originalità di questa ricettività soddisfa turisti/viaggiatori esigenti e esperti, alla ricerca di formule innovative anche nel turismo. Si tratta in 9 G. Dall’Ara è docente di Marketing nel turismo presso l’Università di Perugia, ha curato, con M.Esposto il testo“Il fenomeno degli alberghi diffusi, Pallidino Editore, 2005. www.sviluppoitalia.it 23 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia genere di soggiorni autentici in case e palazzi che sono vere abitazioni, e non solo progetti realizzati ad hoc per il turismo che incrementano, allo stesso tempo, il reddito e l’occupazione della popolazione residente. L’Albergo Diffuso Vecchia Mottola è un caso interessante perché si propone con tutte le caratteristiche qualitative sopra citate. Ma c’è dell’altro: la sfida nel campo imprenditoriale di un gruppo di giovani che scelgono di puntare sulle bellezze del loro territorio e per attrarre turisti. É appunto in questo piccolo paese che abbiamo per la prima volta percepito il “bello possibile” dei borghi pugliesi e visto dal vero un esempio di valorizzazione autentica del territorio grazie all’ospitalità turistica che approccia i turisti nell’ottica di un arricchimento reciproco e di una commistione tra autoctono e straniero. Passeggiando nelle viuzze di Mottola, accompagnati da Rosanna, siamo stati salutati dai paesani, che sembravano vederci come “vicini di casa” piuttosto che come turisti voraci e disinteressati. www.sviluppoitalia.it 24 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Borgo Cardigliano Lo sforzo imprenditoriale che ha consentito Il recupero intelligente di Borgo Cardigliano, trasformato l’ex fabbrica di tabacco voluta da Mussolini, in hotel con piscina in puro stile Littorio, ha scongiurato la perdita e l’abbandono del borgo. Visitare questa struttura ci conferma che quello che riceviamo in eredità non deve necessariamente essere cancellato, che non sempre si tratta di coinquilini scomodi e invadenti e, fortunatamente, Borgo Cardigliano non è in Italia l’unico esempio. Da più parti si guarda con occhi diversi alle strutture abbandonate e a quei complessi che il tempo ha ridotto a scheletri, per garantire loro una vita nuova, più rispondenti alle necessità urbanistiche e turistiche contemporanee. Il recupero di queste strutture può sbarrare il passo a nuove cementificazioni e, se le scelte sono accurate, i risultati come Borgo Cardigliano sono senz’altro mirabili. Certo le risorse necessarie sono consistenti. Il progetto per l’ex-colonia Fara di Chiavari, ecomostro abbandonato sul litorale che sta per essere recuperata ai fini turistici, prevede una spesa di 10 milioni di euro; coinvolge il capitale pubblico e quello privato e dovrebbe portare alla realizzazione di un Hotel 4 stelle che, dotato di un centro di medicina del benessere con palestra, studi medici specialistici, attrezzature per la talassoterapia e le cure termali, garantisce l’affluenza della clientela anche in bassa stagione. La Polizia Turistica di Lecce La visita a Lecce ci ha consentito anche di conoscere la “Polizia Turistica”. La vocazione turistica di questa città, una delle più autentiche www.sviluppoitalia.it 25 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia meraviglie del Mezzogiorno, si ritrova in maniera lampante nelle espressioni burbere e allo stesso tempo tranquillizzanti dei poliziotti che fanno parte di questo corpo. Il tenente Ennio Schipa conferma l’importanza di questo corpo che tutela il turista indirettamente quando assolve i compiti istituzionali assegnati al corpo 10 ma è capace di instaurare un dialogo anche direttamente quando lo accompagna alla scoperta delle bellezze della città, o quando risponde a esigenze impreviste. E’ un valido esempio di prossimità con il turista, facilitato dalla presenza fisica sulle strade dei poliziotti a cui è richiesta una competenza e una conoscenza delle lingue straniere. L’esperienza simile più nota è quella greca, dove la Polizia Turistica svolge servizi di accompagnamento e di controllo, molto apprezzati anche dai turisti italiani che sul sito Turisti-Protagonisti, attribuiscono 10 Alcuni dei compiti istituzionali del corpo di Polizia Turistica: “È al servizio di turisti nazionali e stranieri per informare, facilitare e risolvere questioni correlate alle imprese turistiche;- collabora con le Direzioni al Turismo locali e le Autonomie Locali per affrontare questioni riguardanti il turismo. - controlla l’applicazione della legislazione turistica vigente nelle imprese, in luoghi di interesse turistico, come alberghi, camere in affitto ed appartamenti in affitto, negozi turistici, uffici turistici e pullman, aziende di noleggio di autovetture e motociclette, siti archeologici, guide turistiche, centri sciistici, impianti di cure termali, stazioni di arrivo e partenza di passeggeri, strutture di interesse sanitario operanti in imprese turistiche, luoghi di campeggio libero, ecc.;- effettua controlli in imprese turistiche con l’obiettivo di servire meglio e tutelare i turisti. www.sviluppoitalia.it 26 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia l’assenza di truffatori “nel Dodecaneso (e in generale in tutta la Grecia) non si incontrano mai grazie alla polizia turistica locale che vigila seriamente”. 7. Identità L’importanza identitaria 11 è un elemento centrale per la comprensione di un territorio, che, a maggior ragione, non si può ignorare se si devonno indagare potenzialità ed individuare le linee per lo sviluppo di un territorio in termini di economia turistica. Perciò occuparsi dello stato attuale del turismo in Puglia obbliga ad una riflessione orientata verso gli elementi su cui si gioca la congiunzione tra l’appartenere a un luogo e l’esterno/l’estraneo/lo straniero. Si intende qui richiamare l’attenzione sull’importanza e il ruolo del patrimonio umano, cioè degli abitanti del territorio senza i quali non si dà conoscenza né promozione della tipicità e di tutte le ricchezze dell’area geografica in cui vivono. É importante allora che i pugliesi abbiamo piena consapevolezza del reale valore delle peculiarità storiche e culturali che hanno reso questa regione una terra dell’accoglienza ma anche del compito che è loro affidato per non disperdere e far sbiadire l’immagine di una Puglia che già oggi il viaggiatore fatica a recuperare nella sua completezza. 11 Stefania Panebianco, “Sfide e prospettive per un’identità mediterranea plurale” (Gli studi sull'identità spiegano qual è il processo di socializzazione che porta i popoli a internazionalizzare un'identità sottolineando il potenziale dell'apprendimento e la funzione delle istituzioni come identity-producer (Wendt 1996). Gli attori hanno diverse identità sociali che sono continuamente ridefinite in processi di interazione ed esistono solo in relazione agli altri...). www.sviluppoitalia.it 27 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ri-raccontare la Puglia La prima linea di azione a cui va posta attenzione è di portata generale – non per questo meno importante o incisiva – ed è un’operazione culturale. Uno dei maggiori limiti che entrambi i gruppi di ricerca hanno riscontrato sul territorio pugliese è una diffusa, generale carenza nella “autorappresentazione” del territorio. Questo vale per più aspetti: sul versante storico riecheggia un racconto mono-tematico della Puglia, legato a Federico II che ignora quasi del tutto i periodi storici precedenti e quelli successivi; a livello “sociale” la popolazione non appare pienamente consapevole (o poco interessata) alla grande ricchezza storica e culturale dei territori che abita. Di conseguenza il rapporto fra popolazione/operatori e viaggiatori/turisti solo difficilmente riesce ad essere arricchente e a creare conoscenza ed esperienza del territorio. Ciò fa sì che anche i pugliesi identifichino il turismo in Puglia con il mare, lasciando alla terra e alle città un ruolo residuale, che viene comunque descritto in termini generici. A questo proposito la ricerca “I fabbisogni del turismo pugliese” realizzata da Unioncamere in occasione del Forum Regionale del Turismo (novembre 2006) che analizza, fra l’altro, la percezione del turismo in Puglia della popolazione e degli operatori turistici, rileva che, per la popolazione, i principali motivi per andare in Puglia sono il clima, l’enogastronomia, l’accoglienza e il mare; sono nettamente secondarie le bellezze artistiche, la natura e l’ambiente, il turismo rurale; dall’opinione degli operatori emerge una percezione molto simile anche se l’importanza per i singoli fattori è più elevata e la differenza di pesi fra le motivazioni citate sono minori. Balneare ed enogastronomico sono, per la popolazione, i due prodotti su cui sarebbe prioritario investire, gli altri seguono a una certa distanza; è quindi chiaro come i pugliesi siano consapevoli del potenziale turistico legato al mare, ma non altrettanto delle risorse disponibili per un turismo culturale, rurale e naturalistico; è www.sviluppoitalia.it 28 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia inoltre degno di nota il fatto che il clima sia riferito come il primo elemento di forza della Regione. Il maggior vantaggio della Puglia è dunque, secondo i pugliesi, l’enogastronomico. Di fatto la ricerca esperienziale sul territorio ha riscontrato un vistoso “scollamento”con gli operatori turistici del luogo: spesso pur in presenza di una buona o ottima qualità dei prodotti tipici sembrano sottostimare la forza di una tipicità che infatti viene qualche volta offerta, quasi mai raccontata, illustrata e valorizzata. Si può dunque sostenere che l’immenso patrimonio enogastronomico della Puglia non è opportunamente sfruttato, o no lo è in maniera adeguata. Tornando quindi alla linea d’azione che abbiamo definito culturale si propone di promuovere un’operazione vasta e profonda per codificare e attualizzare il territorio nella sua complessa interezza: a partire dalla riscoperta e dal censimento delle storie di cui è espressione, per riportare alla luce un’identità pugliese antica, profonda e ricca, che allo stato attuale è rintracciabile solo con un grande sforzo di lettura e che invece può e deve essere l’elemento centrale di un vasto processo di arricchimento sociale e culturale per consentire un’ambiziosa riscoperta e valorizzazione in chiave turistica dell’intera Regione. Nel corso dei vari momenti di discussione durante la ricerca esperienziale itinerante è più volte emersa la domanda “chi sono i pugliesi?” come principale stimolo alla ricerca di questa complessa identità “latente” della Regione. Se quindi il tema generale investe la lettura complessiva del territorio, indichiamo di seguito quali possono essere le principali declinazioni tematiche e pratiche di questa linea d’azione. www.sviluppoitalia.it 29 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Segni narrativi Dalla Puglia alle Puglie: i segni multietnici del territorio La necessità di una “revisione” del sistema di comunicazione culturale è stata evidenziata dalla constatazione di una insufficiente “esplicazione” (e quindi valorizzazione) del patrimonio storico-artistico esistente. Per la Puglia si tratta di oltre 10.000 anni di testimonianze storiche, che si sovrappongono e si stratificano creando in molti luoghi una ricchissima commistione di manufatti, stili e significati i più diversi fra loro. Appare quindi necessario partire proprio da una spiegazione, concreta e chiara, di tutti questi livelli, tenendo in primo piano un fattore determinante della “diversità” presente nel patrimonio culturale della Puglia: il succedersi di popolazioni ed etnie diverse, provenienti da più parti del Mediterraneo e dell’Europa. In questa regione troviamo le tracce e le testimonianze della vita dal paleolitico inferiore, al medio, al superiore, al neolitico; dell’età del ferro e delle popolazioni pre-italiche, dell’epoca greca, romana, bizantina, della presenza dei Longobardi e degli Arabi, dell’epoca normanna, angioina, aragonese, spagnola, asburgica, borbonica, napoleonica, del Regno delle Due Sicilie. Sono tutti passaggi storici presenti – dove più e dove meno – nelle città, nei paesi, nei complessi rupestri, nelle chiese, ecc.. Sono presenti ma non sono evidenziati, non sono spiegati né raccontati. Su questo punto è stato quindi individuato uno snodo fondamentale: portare il territorio a “parlare” di sé e della propria storia, delle proprie storie. È un primo passo nel tentativo di chiarire “chi sono i pugliesi”, con il doppio effetto di valorizzare il patrimonio esistente per la sua ricchezza effettiva, www.sviluppoitalia.it arricchendo e migliorando così l’esperienza 30 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia complessiva del turista, e di instaurare nel contempo un processo di stimolazione sociale e culturale presso i residenti. Lo sforzo già in atto da tempo di riportare l’attenzione sulle “Puglie”, invece che sulla “Puglia”, troverebbe in questa operazione un rilancio importante utile a censire e valorizzare le diversità che attraversano, caratterizzano - e a loro modo unificano - il territorio pugliese. Portare il territorio a ri-raccontarsi è necessità che trova, in realtà, degli esempi positivi nella Regione, come ad esempio la segnaletica turistica di alcuni paesi visitati, ma che deve diventare un sistema, una “filosofia” della valorizzazione. Proprio la segnaletica potrebbe essere il punto di partenza, poiché è lo strumento dalle più immediate potenzialità in termini di “narrazione visiva” (a puro titolo di esempio, pensiamo a quanto sarebbe eloquente ed efficace una segnaletica che ridisegna i monumenti rappresentando con un colore diverso i vari periodi storici, i vari gruppi etnici o le varie funzioni civili). È questo il livello minimo su cui agire, perché la “multietnicità” della storia pugliese è un elemento che è possibile rintracciare e riportare alla luce in tutte le manifestazioni culturali e di vita, dalla musica alla gastronomia, alle tradizioni popolari. Un’operazione simile servirebbe inoltre come base per la costruzione di percorsi tematici e fili conduttori in grado di unificare l’intero territorio regionale in una ottica storico-culturale nuova e più avanzata rispetto a quella attualmente riconosciuta. Con l’intento di attualizzare tali questioni e per aprirsi a un turismo culturale e cosmopolita è necessario confrontarsi con l’interculturalità, le lingue, le religioni, aprendosi ad esse da prospettive nuove, non già fissate e predefinite, nelle quali il mosaico culturale ricco delle sue molteplici eredità trovi gli spazi per narrarsi e rappresentarsi. La parola d’ordine in questo senso potrebbe diventare ‘Un turismo della diversità’: sul piano prettamente storico ci si è resi conto di quanto la www.sviluppoitalia.it 31 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia regione potrebbe trarre vantaggio dal riconsiderare un approccio talvolta troppo rigido e manicheo (a proposito, per esempio, di Federico II, figura di riferimento fondamentale della storia di questi luoghi). ‘Puglia, un ponte tra l’Occidente e l’Oriente’? Ecco un’altra pista lungo cui incamminarsi. Il Mediterraneo, “muro d’acqua” o Mare nostrum 12? Un diverso marketing turistico, creativo e coraggioso, potrebbe contribuire a orientare il discorso verso una maggiore apertura culturale e sociale, confrontandosi in maniera determinante con la realtà di un mondo in movimento nel quale il turista, l’altro, può diventare portatore di ricchezza, non solo economica. L’identità mediterranea L’identità mediterranea della Puglia sta nella luce, nell’immobilità densa di odori dei suoi paesaggi arsi e infiniti o verdi d’ulivi mossi dal vento di levante, nel mare azzurro che la cosparge del salino da ogni lato, nell’eco che dall’interno risuona lieve di borghi bianchi, di voci millenarie che la abitano, di uomini e donne che hanno i tratti fisici, morali e umorali dell’Europa che guarda il sud. Più prosaicamente, è frutto dello spazio particolare che occupa nella geografia del mare dove l’Europa, l’Africa e l’Asia si incontrano. Un mare che in un passato lontano si è voluto definire ‘nostro’ per rendere tutti gli altri diversi da noi e ribadire una identità forte, l’identità gloriosa di Roma. Qual è il senso del definirsi mediterranei, oggi, affacciandoci a questo mare, bacino percorso per millenni da navi di commercio, di guerra , di ricerca, di speranza, mare luminoso nel mito ma pieno di ombre e tensioni latenti in questo presente difficile? 12 In proposito vedi anche Franco Cassano, Il pensiero meridiano, Laterza www.sviluppoitalia.it 32 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La Puglia, per lo spazio fisico e metafisico che occupa potrebbe giocare un ruolo decisivo nel rilanciare questo paesaggio del cuore e della scrittura, della musica e della pittura, dei suoni, delle parole. Di una filosofia di vita alta che sa del sole, del sale, della luce, delle pietre, della terra, della polvere. Che ha la fortuna di snodarsi tra spazi bellissimi, di ospitare culture straordinarie, di avere una terra prodiga che dà prodotti dal gusto netto e unico. Gli elementi fisici, l’orografia, i colori, l’aria sono più o meno quelli del mito, salvo le brutture incombenti della modernità che sulle coste della Puglia fanno bella mostra di sé, come ovunque lungo le coste del glorioso mare. L’opportunità è quella di rilanciare un confronto aperto sulla mediterraneità, sui suoi contorni mobili, sulle sue sfumature, la sua ricchezza e le sue possibilità. Farlo aprendosi ai flussi di un turismo che vuol conoscere un altro Mediterraneo, un’altra Italia, esotica e diversa ma anche aperta al nuovo. Un Mediterraneo che del mito abbia il sapore ma che non diventi gabbia, luogo della chiacchiera facile, retorica spicciola e marketing svuotato di senso, ma sappia disporsi ad accogliere il diverso, l’imprevisto, un laboratorio che sia luogo di incontro vero, di esperienza, di conoscenza. Tutto questo per rinsaldare all’oggi un passato che ha lasciato segni inconfondibili di integrazione e apertura ma che non riesce più a dialogare con un presente irrigidito in schemi dolorosamente fissi. L’interruzione di dialogo tra la storia e il presente, può essere trasformata in una straordinaria opportunità progettuale: appare oggi necessario uno scatto in avanti, creativo e coraggioso, che faccia sì che l’idea del Mediterraneo non diventi uno dei tanti stereotipi che viaggiatori stanchi e disillusi metteranno in valigia, nella speranza che ci siano ancora luccicanti mondi da scoprire. Ma non c’è scoperta se non c’è esplorazione, se non c’è emozione, se non c’è senso in quello che si racconta e in ciò che si va cercando. www.sviluppoitalia.it 33 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Dalla storia della guerra alla storia della società Direttamente legata alla ricerca di un’identità pugliese profonda e plurivoca è l’istanza di una nuova chiave di lettura storica, che riporti il punto focale a livello socio-culturale anziché politico-bellico. Le grandi eredità storiche della Regione vivono nella quotidianità, più che nei monumenti, ma sono latenti. Sembra esserci uno scollamento fra storia e popolazione, nel senso che la storia “ufficiale”, quella delle guerre, delle invasioni e delle dominazioni, non mostra – in Puglia come del resto altrove – alcun segno di sopravvivenza nella popolazione. Al contrario, una rilettura in chiave sociale della stessa storia e dei suoi esiti porterebbe sicuramente alla luce i legami forti fra il passato e la vita presente, ri-attualizzando una serie di culture e dinamiche che si sono succedute nel corso dei secoli e, di nuovo, vivacizzando la presenza di una grande eredità storica nella vita e nelle manifestazioni quotidiane. Il distacco riscontrato fra la storia più o meno antica e le sopravvivenze culturali principali è sì un limite che la Regione nel suo complesso ha, ma al tempo stesso sembra essere un elemento di vantaggio. Una ricerca e una rivitalizzazione culturale basata su una seria rilettura storica può avvenire su un terreno vergine e privo di ostacoli, garantendo quindi una maggiore potenzialità di efficacia e di risonanza. Rendere tutto ciò fruibile da un punto di vista turistico vuol dire creare narrazioni che sappiano rappresentare la storia, parole che diventino sostanza, la materia prima del comunicare - a chi viene da altri luoghi e da altre culture - i racconti, le conoscenze del luogo e delle sue tradizioni, la sua identità e memoria. In sintesi, un racconto che sappia restituire al turista il senso di quel luogo. Per fare questo è necessario creare contesti educativi molto ambiziosi, al fine di poter alimentare progressivamente un’accoglienza turistica che si rivolga ad un movimento turistico di qualità e, soprattutto che abbia continuità. www.sviluppoitalia.it 34 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia E’ necessario costruire saperi condivisi, dare a tutti gli strumenti per raccontare le storie che ognuno ha dentro di sé, farle emergere, convincere che tutte hanno pari dignità e che saperle restituire fa parte dell’accogliere e dell’accompagnare. È emersa con nettezza la potenzialità di questo passaggio fondamentale, di uno snodo che potrebbe rappresentare un’occasione di promozione non soltanto del turismo ma della società nella sua interezza. La sostanza vera di questo lavoro sta nel rintracciare i nessi, la trama delle relazioni che danno un senso alla convivenza civile. E’ necessario individuare in ogni territorio elementi che, nel corso dei secoli, siano stati un riferimento comune, elementi della natura, della storia e soprattutto della cultura e delle tradizioni che per la loro essenza abbiano saputo attrarre, rappresentare un motivo unificante, incidendo sul paesaggio fisico e sulle storie di vita (vedi il paesaggio delle gravine e i tratturi della transumanza). Oggi questa trama narrativa sta rapidamente scomparendo, ma è l’unica che, oltre ad essere un elemento di orgoglio sociale, è anche quella che consente di accogliere il turista in un’economia virtuosa, dove la terra si offre con generosità e calore, producendo e riproducendosi, piuttosto che in un’economia sterile dell’usa e getta preconfezionato, di cui tra l’altro è pieno il Mediterraneo a prezzi imbattibili. Ri-raccontare le città La straordinaria compresenza di città evocative è un elemento potenzialmente validissimo per lo sviluppo del turismo. Purtroppo in questi anni non è stata sviluppata una conoscenza “popolare” dei tratti più epici di città come Taranto, Brindisi, ecc… www.sviluppoitalia.it 35 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ognuna di queste città è stata considerata come polo di arrivo e di partenza, senza trovare risalto sufficiente per catturare l’attenzione del turismo. Il compito necessario è quello di condividere narrazioni emozionali che fungano da richiamo, anche intellettuale, per il turista. Certamente qualcosa è stato fatto, ma le informazioni tendono a perdersi senza un racconto autentico; soprattutto occorre ampliare la diffusione di queste narrazioni. Così come le Puglie devono ripartire da una nuova storia che parli di ‘storie’ e tradizioni, di genti ed esperienze, la narrazione delle città deve ripartire dalla cultura quale segno di una memoria che persiste nelle persone e nei luoghi, seppur velata dal cemento e dalla modernità. Una narrazione delle città e della cultura della Puglia che potrebbe trovare il suo epicentro in Taranto, città simbolica da salvare: - Taranto capitale della Magna Grecia - Taranto e il tarantismo - Taranto, la città dei “due mari” - Taranto e le cozze - Taranto e l’industria - Taranto e la Settimana Santa - eccetera, eccetera Restituire alle città la memoria attraverso la cultura è un passaggio fondamentale i cui effetti benefici si spandono a macchia d’olio sia sul turismo che sui residenti. Un esempio può valere per tutti: Bilbao. Una città che versava in uno stato di profondo degrado urbano e sociale è divenuta in pochi anni un simbolo riconosciuto a livello mondiale. www.sviluppoitalia.it 36 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Allo stesso modo, sarebbe opportuno riuscire a cogliere elementi magnetici e turisticamente accattivanti anche per altre città pugliesi. Lecce parla da sola ma, ad esempi, per Brindisi sarebbe di sicuro richiamo per il turismo anglosassone ribadire l’importanza commerciale della città portuaria e i suoi legami con la Compagnia delle Indie nell’’800 e con l’Imperial Airways durante il ‘900. Dialogare con il passato pensando a una funzionalità turistica presente. Il caso simbolo di questa riuscita commistione di elementi è Borgo Cardigliano, borgo che altrimenti sarebbe andato perduto, ex fabbrica di tabacco voluta da Mussolini, trasformato oggi in hotel in perfetto stile littorio e con gradevolissima piscina. Le Vie della Transumanza Una delle chiavi di lettura emersa con maggiore continuità è risultata essere il fenomeno legato alla transumanza e quanto i percorsi della transumanza abbiano lasciato segni evidenti sul territorio. Molti hanno evidenziato la vocazione all’accoglienza della Puglia che, in epoche passate, rappresentava un transito obbligato per le greggi di pastori ma anche per commercianti e fedeli. Dal Parco del Gran Sasso fino ai parchi pugliesi si estendono 3000 chilometri di piste “verdi”: si tratta di una rete che unisce 5 regioni e rappresenta il perimetro tratturale più imponente d’Europa. La differente orditura insediativa dell’entroterra, contraddistinta da masserie, poste, casini, ecc., va compresa raccordandosi prima di tutto con il sistema di relazioni che questi manufatti presumevano. Quindi, nell’ottica di una rinarrazione del territorio, va riscoperta questa peculiarità che avvicina la terra alla civiltà, l’economia al rito. www.sviluppoitalia.it 37 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In chiave turistica è da rimarcare la stratificazione strutturale che stava alla base di ognuno di questi insediamenti. Comprendendo la diversità e l’eterogeneità dei processi, si riesce a entrare in comunicazione con il mondo rurale. Questa attenzione nei confronti del passante, espresso dalla varietà di strade e di manufatti che abbelliscono il territorio, potrà essere contestualizzata in chiave futura senza snaturarne la valenza preordinata. Ecco dunque che, stante un mondo agricolo che utilizzava nelle epoche passate questi collegamenti per raggiungere un avamposto di ristoro, oggi ci troviamo di fronte nuovi ‘pastori’,i viaggiatori, che sempre più si mostrano attenti e interessati alla reale autenticità di un territorio. É auspicabile che le energie scaturite da questi passaggi – si sa che le greggi dissodavano le terre autonomamente - diventino metafora di un turismo che, tramite il suo passaggio, ridia lustro a queste terre. Da una prima analisi si comprende come l’attuazione di una politica legata alla ruralità possa essere favorita da una disamina e una mappatura dei percorsi della transumanza. In quest’ottica va visto con favore e facilitato il progetto del “Parco dei regi tratturi”, che dovrebbe tracciare e censire tutti i percorsi e le tratte ancora agibili e valorizzabili. La base su cui lavorare è stata indicata in passato dalla Spagna che ha facilitato l’accesso turistico verso le antiche vie di comunicazione agricole, offrendole a un turista amante della natura e del verde, ma anche interessato a un’immersione concreta nel mondo contadino e rurale. Dal tratturo si potrebbe passare dunque a un ‘tratturo turistico’, utile al viaggiatore perché ne asseconderebbe le esigenze di tempo e di logistica. Un tratturo turistico che permetta di “svernare” verso il mare dopo aver faticosamente recepito l’autenticità dell’interno. Una creazione di un prodotto turistico storico capace di dialogare con le esigenze, solo parzialmente soddisfatte, di un mercato obiettivo. www.sviluppoitalia.it 38 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A livello europeo è stata coordinata la realizzazione del “Museo virtuale della transumanza europea”, visitabile all’indirizzo www.transumanza.eu Nella pagine web, attraverso mappe tematiche multimediali, è possibile scoprire i percorsi che caratterizzano la transumanza: territori ancora oggi peculiari non solo per i prodotti della terra e dell’allevamento ma anche per la cultura locale, l’architettura, la biodiversità e per i grandi valori ambientali e naturali. Obiettivo principale del progetto è del resto veicolare valori culturali, ambientali e antropici della civiltà della transumanza. Il museo virtuale si articola, infatti, in un percorso che si addentra in territori, ambienti, climi e culture diversi, dalla Spagna alla Francia fino all’Italia, alla Slovenia e all’Ungheria. Nel progetto virtuale viene spiegato inoltre che nella maggior parte dei casi, i territori della transumanza offrono ancora non solo prodotti della terra e dell’allevamento ma anche cultura locale, architettura, diversità biologica e grandi valori ambientali e naturali esprimendo, così, enormi occasioni di sviluppo locale sostenibile. Le notevoli caratteristiche di naturalità e diversità biologica di queste lunghe piste erbose e la particolare struttura reticolare, rendono possibile un notevole contributo alla Rete ecologica europea. In questo quadro l’obiettivo principale del progetto consiste nel valorizzare le connessioni culturali e naturali della rete tratturale italiana e degli altri paesi europei. Il valore aggiunto della cooperazione attivata a livello europeo consentirà di porre l’attenzione sui beni culturali che derivano dalla lunga storia della civiltà della transumanza, e, dal punto di vista ambientale, valorizzare i percorsi tratturali nell’ambito della rete ecologica europea. Al progetto partecipano numerosi presidenti di consigli provinciali da Chieti a Foggia, da Benevento a Matera, gli assessori all’Ambiente delle regioni Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata, varie rappresentanza del mondo accademico tra le quali l’Università di Chieti-Pescara, di Valladolid in Spagna, la Maison de la Transhumance www.sviluppoitalia.it in Francia, l’Università Cà Foscari di Venezia e 39 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia l’Università di Lubiana in Slovenia. Inoltre, Panfilo Di Silvio, presidente del coordinamento provinciale dei tratturi, e Franco Benaglia e Aldo Casentino per il ministero dell’Ambiente. I pellegrinaggi Il fenomeno del pellegrinaggio sta assumendo un valore sempre più importante a livello turistico. Partiamo dai numeri: ad oggi si stima siano 260 milioni le persone nel mondo che compiono pellegrinaggi, 35-40 milioni in Italia con 19 milioni di pernottamenti, per un business attorno ai 4 miliardi di Euro. Un fenomeno che nel 2005 ha conosciuto un incremento medio del 5,5%, con picchi del 10%, e con un fatturato pari al 6% dell’intero comparto turistico nazionale 13. Anche per quanto riguarda i pellegrinaggi, così come per le vie della transumanza, si tratta di una necessaria opera di narrazione di quanto, in epoche passate, il territorio ha lasciato, in termini di opere architettoniche, ma anche di cultura, patrimonio diffuso, ecc. Così come per gli armenti la Puglia risultava essere una meta necessaria per coloro che dovevano assecondare le proprie esigenze economiche e commerciali, in maniera diversa lo era per uomini e donne che vi arrivavano per dare risposte ai loro bisogni spirituali. Pellegrinaggi antichi hanno marcato questa terra fin dalla sua origine. Oggi ci troviamo di fronte nuove tipologie di pellegrinaggio, quello votivo di San Giovanni Rotondo è certamente il più noto, ma non è l’unico, soprattutto potenzialmente. Pensiamo per esempio a Monte Sant’Angelo. Il santuario di San Michele Arcangelo è da secoli meta di pellegrini che partivano da Mont Saint Michel attraversando l’Europa lungo la Via sacra Longobardorum. Un Michele sull’Atlantico, uno affacciato sul Mediterraneo, l’occidente e l’oriente del Vecchio Mondo. San Michele sul Gargano, era nel Medio Evo 13 Si veda l’articolo di Enrico Neri, “Pellegrinaggio o turismo culturale”, GHNet www.sviluppoitalia.it 40 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia uno dei grandi santuari della cristianità insieme a San Giacomo di Compostela, le Tombe degli Apostoli a Roma e il Sepolcro di Gesù in Terra Santa. Segni dei pellegrinaggi più antichi sono da ricercare e da rinarrare, altre testimonianze sono tuttora leggibili attraverso lo studio del santuario. Secondo un censimento dell’Università di Bari che ha mappato i santuari pugliesi, la pluralità di elementi derivanti dalle peregrinazioni dei fedeli ha reso necessario un ampliamento del Codice di Diritto Canonico nel definire questi luoghi. É addirittura stata individuata una tipologia tanto differente da creare quattro diverse declinazioni del santuario non mariano classico: santuario martiriale, epifanico, connesso a particolari eventi storici e infine connesso al ritrovamento di reliquie o manufatti di natura miracolosa. Una varietà di elementi che hanno segnato il territorio e rappresentano un pellegrinaggio di natura spirituale. Il campo si potrebbe estendere ai segni riguardanti altre tipologie di pellegrinaggio di natura commerciale o, come nel caso della transumanza, agricolo. La Via Sacra Longobardorum, sulla scia di altri itinerari che negli ultimi anni hanno conosciuto un importante risalto come la Via Francigena o il Cammino di Santiago, potrebbe essere un itinerario ideale per gli amanti del cicloturismo e del trekking. Un itinerario dove sport, natura, cultura e narrazione s’incontrano offrendo grandi opportunità di arricchimento emotivo e mentale. www.sviluppoitalia.it 41 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia V.Russi, Contributi agli studi di topografia Infine un pellegrinaggio in potenza, che potrebbe interessare Bari e il barese. A fianco delle mete storiche di pellegrinaggio del Gargano, Bari presenta il luogo di fede più caro per la confessione cristiano ortodossa. Potenzialmente, il turismo religioso russo potrebbe essere molto attratto da questo elemento votivo. Due erano le strade che conducevano direttamente al Gargano. La prima passava attraverso la riva meridionale della laguna di Lesina, tramite Ripalta, San Nazario, la piana di Segri e il passo di Civitella, per giungere poi, costeggiando la laguna di Varano alla piana di Carpino; da qui, attraverso facili valichi, si giungeva a Monte S. Angelo. La seconda via è quella che immette direttamente nella valle di S. Marco, proveniente dalle regioni meridionali, lungo l’antica via FrentanaTraiana. (…) Su questo itinerario troviamo Teanum Apulum, riedificata col nome di Civitate ed Ergitium, in contrada Brancia, dove era il casale di S. Eleuterio, vicino al Candelabo. Qui la strada si biforcava: l’una proseguiva verso Nord-Est, attraverso la valle di Stignano, S. Marco in www.sviluppoitalia.it 42 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Lamis, San Giovanni Rotondo e Monte S. Angelo, l’altra proseguiva verso Sud-Est, per giungere nella piana del Tavoliere e collegarsi con Siponto. Questi tre itinerari erano utilizzati già in età classica ma, con il diffondersi del culto di S. Michele sul Gargano e con la presenza di un vasto movimento di pellegrinaggio, iniziato con la dominazione longobarda nel secolo VII, la via mediana acquista, nell’alto Medioevo, un importanza sempre più grande, tanto che, dopo la formazione del Ducato di Benevento, essa divenne famosa come la Via Sacra dei Longobardi (Via Sacra Langobardorum seu Peregrinorum). Su questo itinerario i principi longobardi svilupparono una rete logistica attraverso la fondazione di nuove chiese, monasteri, spizi, ostelli, posti di guardia, di luoghi, cioè, per il cambio degli animali, per l’alimentazione e il riposo del pellegrino. (…) Questi punti di sosta erano dislocati a intervalli quasi regolari e spesso sovrapposti a più antiche strutture. (…) Al termine del vallone di S. Marco, dopo aver lasciato S. Severo, si trovava il Santuario della Madonna di Stignano, dominato a nord da Castelpagano (…). Il monastero di S. Maria di Stignano controllava il passaggio obbligato alla Via Sacra. (…) La Via Sacra, dopo Stignano, saliva lungo il lato settentrionale del vallone, giungendo al sito dell’attuale S. Marco in Lamis. Ma prima che sorgesse tale centro, lungo il cammino fra S. Marco e S. Giovanni Rotondo, era sorta l’abbazia di S. Giovanni de Lama, ora santuario di S. Matteo, situata anche essa in un punto strategico della valle che dominava il valico di monte Celano. 14 I pellegrini provenienti dalla Terra di Lavoro diretti ai santuari garganici, seguivano un percorso che legandosi alla Via Appia e attraversati l'Irpinia e il Vallo di Bovino, sfociava nelle pianure del Tavoliere. Per questa via giungevano al Gargano i pellegrini della Campania, del Lazio, 14 In Giuseppe Piemontesi, La Via Sacra dei Longobardi, Foggia 1984. www.sviluppoitalia.it 43 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia della Toscana, dell'Umbria e delle altre regioni settentrionali. E’ il santuario della Madonna di Valleverde presso Bovino a ricordare questo tragitto verso la Grotta di San Michele. In diverse parti d’Italia e d’Europa il pellegrinaggio è stato riformulato in chiave turistica. Si pensi alla stessa Via Francigena che negli ultimi anni ha vissuto una vera riscoperta, trainata anche dalla consolidata notorietà del Cammino di Santiago di Compostela. Ciò che lega maggiormente queste due vie è la capacità di attrazione ma anche le opportunità comuni che riguardano, in generale, i grandi percorsi di pellegrinaggio. Opportunità che oltre a essere spirituali e concettuali sono anche ambientali, in quanto si tratta di percorsi che obbligano alla cura del territorio e dei sentieri, che rivalutano il patrimonio artistico e che offrono opportunità economiche di sviluppo per molte aree depresse. A queste opportunità se ne aggiunge una autenticamente turistica. Si creano infatti le condizioni per un’offerta personalizzata, con l’obiettivo di valorizzare il turismo culturale attraverso la riscoperta di chiavi storiche che si specchiano in percorsi più personale. Infatti, non sempre chi segue i sentieri di pellegrinaggi lo fa per devozione religiosa: spesso si tratta di puro trekking, ma che oltre al camminare nella natura propone un itinerario denso di storia, cultura e significati. Infine, l’altra opportunità conferita dalla creazione di questi cammini è un dialogo autentico tra autoctono e turista. Quello che segue è un estratto che evidenzia l’importanza, la struttura dei percorsi esistenti, le opportunità in chiave turistica e i profili dei viaggiatori-pellegrini 15. 15 Estratti ricavati dai contributi presentati durante il convegno “Alla scoperta della Via Francigena” www.sviluppoitalia.it 44 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il cammino di Santiago Esistono più percorsi, nella penisola iberica, in base al punto di partenza e al tracciato che si preferisce seguire. C’è pertanto la Ruta de la Plata per chi arriva da Siviglia e dal Sud della Spagna, il cammino Portoghese, quello Aragonese che si ricongiunge a quello più noto: il Cammino Francese. Parallelo a questo c’è il Cammino Atlantico o del Nord che passa lungo la costa. Il Cammino è riconosciuto tale quando viene percorso a piedi, in bicicletta o a cavallo. Tutti i cammini si possono identificare per alcuni requisiti comuni: o percorribilità dei sentieri o di altre vie per raggiungere una destinazione o presenza di cartelli o di altro tipo di segnaletica o luoghi di ristoro o rifugi per pellegrini Direzione Santiago: il Cammino “francese” Merita una capitolo a sé stante. E’ quello più noto e quello ufficialmente riconosciuto anche dall’Unione Europea che ne ha fatto dal ’93 il Primo Itinerario Culturale Europeo. E’ quello riportato da Paulo Coelho nel suo celebre libro “Il Cammino di Santiago”. Ha come punto di partenza St. Jean Pied de Port in Francia o la successiva Roncisvalle in Spagna. Passa lungo Pamplona (capitale della Navarra) e prosegue per Logroño (capitale de La Rioja), Burgos, Leon, Astorga, Ponferrada e infine Santiago di Compostela, per complessivi 800 km circa. In questa sede lo prendiamo ad esempio quale massima forma di strutturazione di un percorso per pellegrini, religiosi o laici che siano. In esso troviamo tutti i requisiti del precedente capitolo I, e ottimizzati. www.sviluppoitalia.it 45 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La manutenzione dei sentieri è una costante. Talvolta si attraversano i campi, in altri casi si cammina lungo il tracciato delle strade asfaltate nazionali o provinciali o di qualche carrozzabile. Talvolta a lato delle piste pedonali si affiancano quelle ciclabili. La situazione è in costante evoluzione e miglioramento: il recupero di percorsi separati, rispetto a quelli degli autoveicoli, è un processo ininterrotto e continuativo. La presenza di cartelli ed indicazioni è fitta e perenne. Sui cippi delle strade, con frecce pitturate, o disegnate con dei sassi per terra, con appositi cartelli: nelle città, come lungo i tracciati desertici, si trova sempre un cartello che permette di non sbagliare neanche un bivio per tutto il tragitto. Nelle città, poi, i cartelli sono di dimensioni enormi e di facile comprensione anche per gli stranieri. Tranne che nei tratti desertici (soprattutto tra Burgos e Leon) la presenza di bar e ristoranti è fitta, mediamente uno ogni 5 km, anche nei paeselli più piccoli. La maggior parte prevedono un “menù del pellegrino” per un costo che va dai 3,00 agli 8,00 euro. Più ci si avvicina alla meta e più aumenta il numero dei rifugi. Ma anche a 750 km di distanza se ne trovano circa 1 ogni 10 km. Quando non sono gratis, costano tra i 3,00 e i 10,00 euro a persona. Trattasi di diverse tipologie di strutture, alcune gestite da privati, altre da associazioni di volontariato ed altre ancora dai Comuni. A volte sono complessi con un unico stanzone dove possono dormire anche 120 persone; in altri casi ci sono più camere da 8-10 letti ciascuna. Spesso ci sono servizi collaterali quali lavanderia, cucina, internet. Ogni anno cresce il numero di pellegrini e pertanto crescono anche le opportunità per chi si occupa di offrire accoglienza. Così è possibile vedere come certi paesi, che erano completamente abbandonati, vengano oggi ripopolati da persone che ristrutturano vecchi palazzi per fornire servizi di vitto e/o alloggio. Alla stessa stregua cresce la presenza di servizi collaterali volti a facilitare il pellegrinaggio www.sviluppoitalia.it 46 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia dei più anziani: per esempio, servizi di navetta che trasportano gli zaini da una tappa a quella successiva, alleggerendo così il pellegrino dalla fatica del peso sulle spalle. Il Cammino ha dunque riportato, in mezzo alle campagne e alle montagne, vitalità ed opportunità. Chi è il pellegrino Statisticamente sono più donne che uomini. L’età va dai 10 agli 85 anni. Arrivano da tutti i 5 continenti, anche se la maggioranza sono spagnoli e poi europei di altre zone. Ma la presenza di americani (in particolare brasiliani, statunitensi e canadesi) è in costante crescita. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone abbienti, quasi tutte dotate di un grado culturale superiore alla media. Hanno attenzione per l’ambiente, alto senso civico e un riguardoso rispetto per le persone e le cose che li circondano. Sono in molti casi appassionati di arte (è una delle rotte del romanico per eccellenza) o amanti dello sport, dell’aria pulita, del trekking o della passeggiata. Contrariamente a quanto si possa pensare, la componente religiosa è solo una delle anime del Cammino. Il numero di cattolici è limitato (rispetto alla presenza di numerosi protestanti o di altre confessioni); i praticanti sono poi una frangia. Gli atei sono frequenti, anche se nella maggior parte dei casi i pellegrini sono accomunati da un sentimento di ricerca interiore o di spiritualità. Si può definire un cammino delle religioni, in quanto possono camminare uno affianco all’altro un buddista, un luterano, un cattolico e un ateo, in totale ed assoluta armonia. www.sviluppoitalia.it 47 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Le opportunità In primo luogo, l’aspetto dei costi. La vita del pellegrino è spartana semplice: necessita solo di infrastrutture elementari. Pertanto, una volta tracciato il sentiero, è sufficiente renderlo percorribile ed apporre i cartelli necessari per segnalarne il percorso. Bisogna poi convertire alcune strutture esistenti ed attualmente inutilizzate da utilizzare come rifugi e/o punti di ristoro. Il tragitto va a toccare realtà montane e rurali oggi in stato di crescente abbandono: è questa la via per cercarne il recupero ed il rilancio. Se da un lato bisogna registrare che i pellegrini conducono una vita morigerata e pertanto tendono a spendere in modo contenuto, dall’altro va rilevato che non è un turismo “mordi e fuggi” ma al contrario un turismo lento, che obbliga la persona a trascorrere più giorni sul territorio. Molti di questi turisti, tornando a casa, raccontano dei luoghi più belli, più suggestivi o dove hanno trovato miglior ospitalità, generando in questo modo un “passaparola” che può favorire ed incrementare il turismo. L’afflusso di persone facilita lo sviluppo di diverse attività. Dai servizi essenziali (cibo, bevande, ma anche medicinali o attrezzatura per la passeggiata), a quelli artigianali (un esempio: lungo il Cammino di Santiago si trovano spesso anziani che producono bastoni di legno), passando per articoli tipo souvenir o generi alimentari tipici. Infine, si noti come il passaggio favorisce naturalmente la manutenzione dei sentieri medesimi e di conseguenza la vitalità e la vivacità della natura circostante. www.sviluppoitalia.it 48 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il significato del pellegrinaggio Ogni pellegrino ha una sua storia ed una motivazione che l’ha spinto ad andare. Ogni pellegrino trova e raccoglie sentimenti, conoscenze ed emozioni differenti. Alcune di queste sono però comuni a tutti. E’ un momento di rottura netta con la nostra vita quotidiana. Noi siamo abituati a considerare ogni spostamento da un luogo ad un altro come una perdita di tempo; durante il Cammino diventa invece l’unico obiettivo “materiale” della giornata. Passo dopo passo si tende a sviluppare un più acuto spirito di osservazione. È un momento in cui l’attività fisica si coniuga con la bellezza delle frequenti opere d’arte, con la ricchezza dei paesaggi e la straordinarietà della natura. Per questa ragione è un tipo di vacanza che riscuote sempre più consenso: è sempre più forte il bisogno di rimettere l’accento sulla centralità della natura e dell’uomo. Gli ulivi Va da sé che la ricchezza di oliveti è una caratteristica unificante di tutto il territorio pugliese. Oltre 350.000 ettari coltivati ad ulivo, pari al 25% della superficie agricola utile. Guardandola dall’alto sembrerebbe di trovarsi al cospetto di una piana verde e ripetitiva, in realtà la differenza arborea è un dato evidente: le distese di ulivi partono dal Gargano e terminano nel Salento con particolarità effettivamente rintracciabili: dai ramoscelli penduli del nord-barese, alla forza degli ulivi salentini, sotto molti aspetti vicini a querce mediterranee. In questo caso si dovrebbe tentare di esaltare l’identità del territorio pugliese, rilanciando la percezione di un ambiente esotico e mediterraneo. Tutta questa forza evocativa è già presente e leggibile, www.sviluppoitalia.it 49 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia garantita da questa distesa verde che, come detto, rappresenta un denominatore comune di tutta la regione. “Ancora oggi la vocazione agricola”, come ricorda il direttore generale di Valtur Bruno Panunzi, “riesce a rendere il paesaggio unico e sostanzialmente protetto. Si tratta di un territorio dall’armatura verde, simile a certe zone della Grecia. Questo fa sì che ci sia ancora un produttività economica che fa sottovalutare l’opzione turistica”. Ecco dunque che l’analisi del territorio non si può fermare alle risorse ambientali e paesaggistiche; l’analisi va condotta anche sul tessuto economico e sociale del territorio. In questo caso il passaggio dalla terra ai suoi abitanti permetterebbe di studiare una valorizzazione autentica e integrata, modulata attraverso il racconto e le proposte dei protagonisti del raccolto, della ricchezza olivicola pugliese. La L.R. 14/2007 è un primo, incoraggiante tentativo di difendere e promuovere questa straordinaria risorsa. 16 In questo panorama il tasto dolente resta però l’espianto a fini commerciali di ulivi secolari e monumentali destinati ai terrazzi e giardini delle città del nord. Enogastronomia Per quanto riguarda il segmento enogastronomico, tema di particolare interesse per la valorizzazione turistica di un territorio che intende rispondere a una domanda turistica in netta espansione, è importante organizzare una sinergia tra ruralità e produzione agricola, 16 La legge regionale 14/2007 è un valido strumento per la valorizzazione in chiave turistica del patrimonio olivicolo, perché, come recita l’art.8, comma 2 della su citata legge, “La Regione Puglia promuove l’immagine del paesaggio olivato della Puglia, in particolare degli ulivi e uliveti monumentali e delle loro produzioni, anche a fini turistici” e a tal proposito ha stanziato 10 milioni di euro. www.sviluppoitalia.it 50 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La logica fortemente territoriale, che guida le azioni in questo campo andrebbero anche nella direzione “di consolidare e articolare il legame tra turismo, enogastronomia e territori di produzione” 17. Il superamento delle logiche individuali è un primo obiettivo da perseguire, per operare un’offerta più omogenea e“rappresentativa” di una vocazione coordinata del prodotto, senza che questa finalità presupponga la dispersione di prodotti tipici presenti a livello locale. La sfida di promuovere le destinazioni rurali per renderle turisticamente appetibili deve tener conto di alcune difficoltà, che riguardano l’organizzazione dei servizi ma anche la dispersione degli insediamenti abitativi originari e autentici, la molteplicità degli enti locali in un unico, ampio territorio, e la necessità di far emergere la cultura e lo stile di vita agricolo. Si è infatti spesso riscontrata la difficoltà di scoprire gli eccellenti vini pugliesi, sorprendentemente la ritrosia a raccontare un prodotto e difficile persino trovare una vera scelta di mozzarelle, burrate e altri formaggi tipici. La cucina pugliese, per altro ottima e ricca di piatti tipici, si possa trovare soltanto tra le mura di case private o in qualche raro ristorante, oasi del gusto. Il percorso enogastronomico in questi casi si riduce a un puro esercizio che alle promesse iniziali non fa seguire i fatti. Per valorizzare i prodotti agricoli di alto livello, che in Puglia sono il frutto dell’incontro felice del lavoro e della sapienza degli uomini con una terra ricca e ben disposta, bisogna saper proporre contesti di esperienza con visite ad aziende agricole e degustazioni, con soggiorni e situazioni di ospitalità che consentano di scoprire i sapori ma anche le storie che vi sono legate. Le storie degli uomini e delle donne che in queste terre vivono e lavorano, e che sono i custodi della tradizione e della memoria. Oggi, un problema con cui deve fare i conti l’enogastronomia è quello di essere divenuto un prodotto troppo “fast” che rischia di vedere violata la 17 Cristina Mottironi, Nuovi modelli per lo sviluppo del turismo enogastronomico www.sviluppoitalia.it 51 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sua originaria capacità di legare culture diverse e ottiche differenti per uno sviluppo votato prevalentemente alla redditività a breve termine. “L’assenza di un orizzonte di medio-lungo periodo nelle scelte di sviluppo comporta il rischio di non riuscire a compiere il passaggio da semplici modelli di consumo considerati solo in quanto ritorni a immediato-breve termine, a una effettiva opportunità di valorizzazione delle produzioni tipiche, destinata a consolidarsi nel tempo” 18. La natura, i parchi, il mare Il paesaggio pugliese è probabilmente unico nel Mediterraneo. La sua natura, colma di misura e dai contorni rassicuranti, si svela lenta, dando il senso di un tempo lungo, antico. E’ vero, fatta eccezione del Gargano e di alcune parti del Salento, che la Puglia manca di quei rilievi che spesso, frastagliandosi sul mare e da esso innalzandosi improvvisi, rendono fortemente caratteristiche altre coste del Mediterraneo. La mediterraneità della costa pugliese è in qualche modo più sobria, meno d’impatto, più discreta rispetto ad altri luoghi ma non per questo meno attraente. Una terra che resta negli occhi e nel cuore e che solo avrebbe bisogno, per amplificarne potenza e suggestione, di più attenzione ma anche di più parole per raccontarla. Una mediterraneità che emerge invece potente nei borghi di pietra bianca sparsi lungo tutto il territorio, da nord a sud, nell’entroterra come sulla costa. Anche per questo – oltre che per il fatto che ampie porzioni di costa sono per varie ragioni di difficile fruizione - il mare può diventare un luogo di arrivo del viaggio in Puglia, non un punto di partenza. Dovrebbe 18 Cristina Mottironi, Nuovi modelli per lo sviluppo del turismo enogastronomico www.sviluppoitalia.it 52 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia integrare un viaggio di scoperta dell’interno e diventare un elemento ludico aggiuntivo, non centrale o prevalente. La Puglia ha la fortuna di poter contare su alcuni parchi naturali notevoli, tra cui quello del Gargano, con la splendida Foresta Umbra, e la Riserva Naturale di Torre Guaceto, appena indicata dal WWF tra le dieci coste più genuine d’Italia. Appare imprescindibile tutelare e valorizzare queste aree, rendendole accessibili e percorribili con sentieri escursionistici segnalati e curati. Infatti, a fronte di alcune zone rimaste intatte, o comunque poco antropizzate, emerge purtroppo chiaramente all’occhio del viaggiatore la criticità della cementificazione. Lo stesso Gargano è ormai monopolizzato da villaggi e spiagge così private che spesso impediscono l’accesso stesso al mare. In un’epoca in cui il tema è alla ribalta dell’attenzione pubblica a livello nazionale, appare fondamentale andare verso una maggiore attenzione alla fruibilità, nonché all’estetica. Recinti e cancelli appaiono oggi come una negazione del concetto stesso di accoglienza. Nel caso del mare, è da considerare inoltre che il viaggiatore straniero individuale, quello che unisce il turismo culturale a quello del mare, è poco propenso all’uso di strutture balneari, preferendo spiagge pubbliche, se non addirittura selvagge. Problema analogo appare intorno ai borghi. Splendidi nel loro cuore, sembrano protetti da una “cintura di castità” che ne nasconde la bellezza al viaggiatore di passaggio. Spesso non appare dalla strada nulla che lasci presagire il piacere nello scoprire luoghi come ad esempio Gravina di Puglia, o Altamura stessa, sebbene più famosa. Come nel caso dei recinti sul mare, si tratta di un problema di leggibilità e accessibilità del territorio che potrebbe però facilmente essere arginato con un’opportuna segnaletica turistica. www.sviluppoitalia.it 53 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Infine ma non ultimo, il Salento, con tutte le sue ricchezze naturali unite a quelle culturali, appare oggi come una grande opportunità che deve andare sprecata. Occorre quindi avviare e controllare, non in particolare in quell’area, uno sviluppo turistico sostenibile in grado di creare piccole economie virtuose e di restituire vitalità ai borghi. Ridare dignità culturale alle figure della vita agraria La ruralità diffusa in Puglia rappresenta un dato di fatto inoppugnabile. Il suo territorio, da qualsiasi angolazione lo si osservi, mostra borghi di pietra bianca che emergono dal verde di coltivazioni preziose, millenarie: olivi, viti, mandorli, fichi. La fitta rete di strade che attraversa la regione conduce il viaggiatore attraverso un paesaggio antico che lega i piccoli centri a una rete di storiche masserie dove per secoli i prodotti della terra sono stati raccolti, ammassati, lavorati, affinati. Di storia rurale è intessuta la memoria della Puglia, di tecniche, di oggetti di lavoro, di lotte, di canti e balli liberatori. Una regione che si protende sul mare, ma che si è sempre rivolta all’interno per trarre ricchezza, senso del divenire, radici. Arrivando all’oggi ciò che si nota è una sorta di scollamento tra questa storia millenaria e il presente. Le storiche produzioni, che in questi ultimi anni si sono raffinate, hanno trovato un profilo identitario netto che sempre di più si sposa con la qualità. Avrebbero bisogno di essere raccontate di più legandole ai luoghi ma soprattutto alle storie, ai saperi, alle emozioni di chi le produce e le trasforma. Bisognerebbe mettere al centro gli uomini e le donne che vivono e lavorano nelle aree di produzione dei vini, degli oli, dei formaggi… offrire loro gli strumenti necessari perché in prima persona si possano rappresentare, collocare, raccontare altrimenti il www.sviluppoitalia.it 54 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia rischio che si corre è quello di perdersi nell’indistinto, nel vago, nell’approssimativo ma soprattutto nella sensazione di essere davanti a qualcosa che non è autentico. Le nuove figure che potrebbero emergere da un punto di vista economico potrebbero essere figure che già esistono, ma soltanto non vengono percepite dal punto di vista turistico. Il quadro potrebbe cambiare se ad esempio l’agricoltore venisse inteso non come una figura prettamente lavorativa ma come persona che fa vivere il territorio, ne perennizza le caratteristiche naturalistiche e trasmette dei saperi. E’ necessario attivare percorsi che mettano in relazione circuiti turistici con l’arte del vivere la terra o circuiti che partano da una percezione attraente di questo stile di vacanza, percorsi virtuosi che potrebbero garantire nuova linfa per il tessuto economico del territorio. Su questa stessa linea strategica si inserisce l’importanza di una ‘educazione al bello’ che dovrebbe essere promossa con forza e che porterebbe a un rinnovato senso di appartenenza ai luoghi e alle tipicità offerte. Registi, scrittori, i personaggi della cultura pugliesi L’importanza del racconto ha trascinato l’evocatività di certi luoghi del Mediterraneo che non presentano soltanto le stratificazioni della storia e delle civiltà che ne hanno modificato i tratti ma che risuonano come richiami inevitabili per il turista, anche grazie ai racconti di bardi più o meno contemporanei. Pensando alla Sicilia, un richiamo ovvio è alla terra raccontata nei libri di Camilleri e, prima di lui, da Leonardo Sciascia. Lo stesso dicasi per Matera e per la sua liaison sempre più accesa con il cinema. In una www.sviluppoitalia.it 55 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia storia come quella pugliese, talmente pregna da mostrare dovunque sul territorio segni forti, da Federico II, al fascismo, passando per la Via Appia e arrivando alla Magna Grecia, poco è stato detto. A questo si può aggiungere che la Puglia non è riuscita ad essere percepita fino a questo momento come una porta di accesso verso l’Oriente. Interessante al riguardo il punto di vista del regista Edoardo Winspeare. “La Puglia, secondo me, è ora molto interessante perché è l’ultima regione occidentale al limite col Mediterraneo e con l’Oriente, tra il mondo latino e il mondo greco. E la cosa veramente molto interessante secondo me è che ora noi siamo consapevoli di questo. Ed io sono orgoglioso di essere pugliese, salentino, nel senso che la forza della Puglia sta nell’avere varie identità: quella barese, quella salentina… è molto evidente la differenza culturale tra Foggia, Bari, Lecce, ecc…questa è una grande ricchezza. Inoltre penso che l’asse geopolitico si sia spostato da ovest ad est a causa dei Balcani, dell’Albania, del Medio Oriente; si è creata una nuova via di comunicazione (che poi è quella vecchia, quella dei Romani con la via Appia, dove Brindisi, Bari e Otranto vedevano incontri tra mercanti arabi, bizantini, divenendo così le porte d’Oriente)” 19. Per paradosso, la Puglia è una regione con molte immagini, ma con poca immagine. Non è raccontata come la Sicilia o la Campania. Come detto, non ha avuto un Pirandello, un Camilleri o un De Filippo a raccontarla e non esiste una suggestione talmente forte da essere icastica per l’intera regione. Altro capitolo riguarda poi l’insieme dei materiali informativi, prodotti che sono appannaggio del turista ma che possono iscriversi nella gran parte dei casi in un’opera di promozione settoriale e campanilistica, poco 19 Intervista a Edoardo Winspeare, Cercate la Pizzica, ballate la Pizzica. www.sviluppoitalia.it 56 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia in linea quindi con una visione regionale e integrata del prodotto turistico pugliese. Un mare di carta da centellinare in funzione di uno sguardo più votato al necessario. Anche da questo punto di vista la parcellizzazione evidente del prodotto Puglia è lampante. Molto si scrive, molto si propone, senza avere un’ottica lungimirante e votata al domani e soprattutto, ancora una volta, alla fruibilità. Musei e siti archeologici spesso sono chiusi, talvolta introvabili sebbene pubblicizzati su costosissime locandine offerte qua e là da proloco e uffici del turismo. Benché parliamo di una conoscenza basica del prodotto Puglia, sarebbe comunque auspicabile che la Regione avesse una guida dedicata, che tracci in primis una lettura storico-sociale e che parli quindi dell’evoluzione storica di un territorio e di un luogo così ricco. Perfino nel panorama generale delle guide turistiche commercializzate in Italia e nel mondo la Puglia appare in misura marginale, talvolta buttata in un generico calderone denominato “Sud Italia (senza Sicilia e Campania)”. Appare quindi ingiustamente come una terra dove c’è poco da fare e da vedere, se non la visita di un castello, di un trullo e di Ostuni, per poi tornare a rinchiudersi su una spiaggia. I libri di viaggio dedicati alla Puglia sono purtroppo marginali. Si tratta di lavori interessanti perché posizionati in un’immaginaria linea mediana, tra il racconto e la sintesi empirica. Questi libri pongono l’accento su particolarità che possono stimolare l’attenzione del turista con proposizioni ad effetto come “montanari costretti a fare i marinai” 20 riferita alla componente antropologica, o a elementi più misteriosi riferiti a tenute in cui “è stata ospite persino Soraya, quando era regina di Persia e moglie dello scià Reza Pahlavi”. Corollari rispetto a una voce pugliese “aulica”, ma comunque esercizi utili per favorire la scoperta delle particolarità presenti sul territorio pugliese. 20 Marco Brando, Sud Est www.sviluppoitalia.it 57 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eppure l’editoria regionale è ricca di iniziative di racconto talvolta molto interessanti, ma frammentarie, e soprattutto introvabili. Un censimento e una valorizzazione di questo tipo di editoria potrebbe essere un primo passo verso la nuova narrazione delle Puglie. www.sviluppoitalia.it 58 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 8. Territorio e patrimonio diffuso La fase di ricerca sul territorio ha messo in luce la necessità di una presa di coscienza delle potenzialità della Puglia, potenzialità che per la stragrande maggioranza sono strettamente connesse a quella che è una ricchezza innata della regione: il paesaggio. Proprio il paesaggio sembra la potenzialità meno valorizzata, perché assalita negli anni da sfregi che ne hanno radicalmente smosso le valenze fisiche originarie. Il mantenimento del paesaggio rurale e delle attività che lo supportano costituisce la forma più efficace di contrasto del dissesto visivo, ma anche uno strumento per prevenire o contenere gli effetti dei cambiamenti climatici e i processi di desertificazione già avanzati in diverse regioni, a cominciare dalla Puglia. Ma un recupero del Territorio è importante anche dal punto di vista turistico. La valorizzazione del paesaggio rurale può essere anche il volano di un nuovo sviluppo economico e territoriale. La diffusione dell´agriturismo, lo sviluppo della produzione agricola e dell´artigianato alimentare, sono processi già in atto che vanno ulteriormente sostenuti e ampliati. Esiste la possibilità di organizzare un "capitalismo naturale" che può essere un business e una fonte di ricchezza, come in quello delle energie alternative. Al contrario, la distruzione del territorio serve solo ad alimentare la speculazione edilizia, l´inquinamento, i traffici illeciti. La Puglia ha la possibilità di creare, partendo dal paesaggio, un’offerta turistica di altissimo profilo, utilizzando le peculiarità che la contraddistinguono visivamente (tratturi, mulattiere, menhir, rilievi costieri, acque cristalline) e unificandole a un’offerta integrata che faccia parlare il territorio e la società. www.sviluppoitalia.it 59 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il paesaggio è poi la parte maggiormente emergente di una tematica più ampia: quella dell’ambiente naturale. Su questo aspetto la ricerca ha prodotto risultati piuttosto uniformi nel rilevare la necessità di una maggiore cura e attenzione e una cura verso il patrimonio naturalistico: laddove infatti questo è frequentato da turisti emergono episodi piuttosto frequenti di scarso rispetto per l’ambiente (che si manifestano in una gamma di fenomeni che spazia dalle discariche abusive improvvisate in luoghi bellissimi alla costruzione di ville a ridosso della riva del mare); al contrario, dove l’ambiente è integro e intatto, non viene segnalato né valorizzato come elemento di pregio ai fini di una fruizione turistica complessiva del territorio. Sono specificate di seguito le singole evidenze di ricerca prodotte rispetto ai vari aspetti analizzati. Ambiente e accessibilità: Mare chiuso per ferie Il tema dell’accessibilità al mare si è imposto rapidamente nel corso della ricerca come una problematica preponderante: in zone diverse e per motivi vari, è comunque emersa una diffusa difficoltà nell’effettiva fruibilità delle aree costiere. “Mare chiuso per ferie” è la sintesi di questa realtà riscontrata: per il turista non organizzato e non proprietario di case sul mare l’accesso al mare risulta spesso impedito dalle ferie di qualcun altro. Problemi di accessibilità per abusivismo Una verifica campionaria sulla costa a nord di Margherita di Savoia ha portato a riscontrare una situazione particolarmente critica dal punto di vista dell’accesso al mare (oltre che per quanto riguarda gli aspetti ambientali, urbanistici, stradali). Qui, parallela alla strada statale 159, www.sviluppoitalia.it 60 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia corre una strada sterrata in prossimità della costa, ai cui lati sorgono case e villette, che per un tratto di circa 4 chilometri impediscono quasi del tutto il raggiungimento della vicina spiaggia. Gli edifici infatti, o meglio i perimetri dei lotti di costruzione, sono consecutivi l’uno all’altro senza interruzione per molte centinaia di metri; anche laddove rimangano alcuni metri di distanza fra casa e casa gli spazi di possibile accesso fra la strada e la spiaggia sono state recintate da entrambe le parti con pali e reti metalliche, con il chiaro intento di chiudere il passaggio, oppure sono utilizzati come parcheggio privato dagli abitanti: in alcuni spazi recintati si trovano macchine parcheggiate a pochi metri dal mare. Ad aggravare la situazione generale di tali luoghi vi è uno stato di grave degrado ambientale, dovuto alla presenza diffusa di rifiuti di varia natura, alcuni dei quali piuttosto pericolosi (componenti meccanici in ferro arrugginiti, elettrodomestici, bidoni metallici, ecc.). Problemi di accessibilità per eccesso di strutture balneari private Problemi di accessibilità sono stati rilevati per tutt’altra ragione anche nelle zone ad alto pregio del turismo balneare pugliese: qui infatti risulta molto comune la presenza di strutture turistiche private, specialmente villaggi, residence e campeggi, che esercitando la loro attività in prossimità della costa occupano un’ampia porzione di territorio che viene completamente recintata, a chiudere l’accesso al mare a coloro che non sono clienti delle strutture. In alcuni casi è stato riscontrato che le recinzioni precludono l’accesso a spiagge di fatto non utilizzate in alcun modo dagli esercizi privati, a tali spiagge infatti accedono alcuni bagnanti passando attraverso brecce nelle reti circostanti. In alcuni altri casi si ha invece che l’accesso al mare è di fatto reso possibile dalle strutture private situate in prossimità della costa, ma può avvenire solo attraverso i cancelli d’ingresso delle strutture stesse: ciò significa che il mare qui è accessibili solo durante la stagione di apertura www.sviluppoitalia.it 61 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia degli esercizi turistici – notoriamente piuttosto breve – mentre risulta pressoché irraggiungibile negli altri 8-9 mesi dell’anno. Problemi di accessibilità per mancanza di segnaletica e altri segni riconoscibili Anche al di fuori delle situazioni sopra descritte, si è talora verificato che l’accesso al mare risultasse pressochè fortuito: la mancanza di segnaletica e di indicazioni riguardanti la presenza di spiagge libere rende necessaria una ricerca paziente per trovare gli accessi al mare. Problemi di accessibilità per sporcizia e incuria Sporcizia e incuria non sono ostacoli all’accesso in senso stretto, tuttavia rappresentano dei forti inibitori rispetto alla fruibilità delle aree costiere. Sono fenomeni purtroppo abbastanza diffusi, e di nuovo si trovano anche nelle zone caratterizzate dal maggiore pregio ambientale, fra cui anche il Parco nazionale del Gargano. In un caso che può risultare emblematico, in presenza di una spiaggia particolarmente pulita, si è poi scoperto che il gestore dell’adiacente stabilimento balneare si faceva carico di pulire quotidianamente l’intera spiaggia rimovendo i rifiuti per mantenere integra la bellezza del luogo. In altri luoghi, non premiati da altrettanto zelo, si trovano angoli di mare pulito, immersi nella natura, malamente deturpati dalla presenza di rifiuti abbandonati, o anche dalla estrema vicinanza dell’accesso stradale e di infrastrutture (specialmente fognarie) in cemento. Vi è quindi una serie di elementi di varia entità che nel loro insieme sminuiscono la bellezza complessiva e la piena fruibilità anche dei luoghi più ricercati ed isolati. www.sviluppoitalia.it 62 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Assenza di percorsi per il turismo natura Un ultimo limite riscontrato nella possibilità di fruire appieno del patrimonio naturalistico in prossimità del mare risiede nella mancanza di percorsi escursionistici destinati al turismo natura. Anche questa situazione è stata riscontrata principalmente a partire dal Parco Nazionale del Gargano, ed è riassumibile in due aspetti principali: - i sentieri tracciati esistenti non sono segnalati, l’accesso dalla strada asfaltata è del tutto privo di indicazioni, e lungo il tracciato la segnaletica esistente necessita di un aggiornamento completo, dato che il percorso così come i pochi cartelli presenti sono ormai del tutto illeggibili; inoltre anche le aree attrezzate sono ridotte a pochi ammassi di legno marcescente, quel che resta di vecchi tavoli e panche; - a fronte di una buona offerta di servizi di accompagnamento escursionistico, non esistono altrettanti percorsi segnalati per coloro che intendano fruire individualmente del patrimonio ambientale, ed è stato più volte rimarcato che soprattutto i turisti stranieri tendono a prediligere questa seconda modalità di escursione. È insomma una condizione che impone una sottoutilizzazione e sottovalorizzazione del territorio, laddove invece la presenza di boschi, campi coltivati e altri contesti naturalistici a ridosso di una costa marina ancora incontaminata costituisce un grande valore paesaggistico e ambientale, e potrebbe costituire un importante punto d’incontro e di “osmosi” fra il turismo naturalistico, il turismo rurale ed il turismo balneare più ricercato. Si tratta infatti di zone dove la compresenza di un ecosistema nel quale insiste un’elevata biodiversità, di attività rurali che vengono ancora esercitate in modo tradizionale, e infine di un ambiente marino particolarmente pregiato renderebbe possibile la costruzione di un’offerta turistica davvero integrata e distintiva, purchè www.sviluppoitalia.it 63 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia si riesca a lavorare per incrementare la fruibilità complessiva di tutte queste risorse. Aprire i cancelli Da quanto esposto sopra emerge che uno dei principali limiti attualmente presenti per la fruibilità del territorio risiede nella sua scarsa percorribilità e accessibilità, sia fisica che conoscitiva, ed anche nel rischio ambientale a cui esso pare essere sottoposto se si guardano certi episodi di cementificazione della natura. Salvaguardare i patrimoni ambientali, naturalistici, rurali e paesaggistici, rendendoli allo stesso tempo più “disponibili”, comprensibili e accessibili è possibile. Dalla ricerca è invece emerso che attualmente si ha o l’una o l’altra cosa, quasi mai entrambe insieme. Blindare ciò che resta di bello Dall’analisi sul campo emerge come elemento centrale la necessità di blindare un territorio “sopravvissuto”. Conservare gli elementi che rendono ancora attrattivo il paesaggio pugliese deve costituire l’elemento cardine per riuscire a mantenere un tessuto paesaggistico attraente e valorizzabile, specialmente se si vorrà guardare con fiducia al futuro turistico nella regione. Per anni purtroppo si è perpetrata una violenza indiscriminata nei confronti del patrimonio naturale. Quello che oggi vediamo è un perimetro territoriale certamente differenziato, soprattutto a livello paesaggistico. Zone in cui l’antropizzazione è avanzata a tal punto da avere modificato radicalmente i tratti fisici antichi. www.sviluppoitalia.it 64 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La Puglia ha, almeno in apparenza, un patrimonio naturale conservato. Pensiamo alla corazza verde che costituisce la nervatura paesaggistica portante del territorio, ma pensiamo anche ad alcuni panorami costieri, che suscitano ancora un fascino significativo. Arginare ciò che è rimasto puro risulterà fondamentale anche per catturare un certo tipo di turismo, quello alla ricerca continua del paesaggio sopraffino, possibilmente depurato da antropizzazione e sporcizia. Una nicchia che potrebbe scorgere in alcuni territori pugliesi quello che ha trovato nell’Algarve, in Corsica, in porzioni della Francia. É un turismo che contamina positivamente generando una spirale virtuosa, che contribuisce a stimolare la cura del territorio, soprattutto si tratta di una tipologia di turismo funzionale a dialogare intelligentemente con i luoghi e le persone. Combattere l’abusivismo Per conservare la bellezza del territorio è richiesta una forte presa di posizione nei confronti dell’abusivismo che in questi anni è, a livello nazionale e non solo pugliese, un campanello d’allarme solo parzialmente ascoltato. La Puglia si sta senza dubbio orientando verso l’adozione di una politica di salvaguardia della costa, come testimoniano provvedimenti legislativi di recente adozione 21; ma se l’abbattimento di Punta Perotti è il simbolo di un radicale cambiamento di rotta, l’attenzione ora va indirizzata verso gli abusivismi “minori”, che pur senza essere ecomostri, espandono a macchia d’olio, brutture cementificate. 21 Il riferimento è alla LR.17/2006 della Regione Puglia. www.sviluppoitalia.it 65 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ma va detto che anche su questo versante la Regione ha iniziato un percorso virtuoso (che ha coinvolto l’area da Giovinazzo e Torchiarolo) con un programma di demolizione dell’abusivo eccedente che ha interessato sia operativamente che per le risorse messe in campo, Demanio e assessorato regionale all’Urbanistica. Va da sé che la ripulitura delle coste dall’abusivismo è parziale, perché in particolare da Taranto fino a Porto Cesareo e nella zona tra Margherita di Savoia e Zapponeta, il fenomeno è ancora molto visibile e diffuso. Sarebbe opportuna una mappatura dell’esistente per bloccare sul nascere ogni ulteriore cementificazione abusiva e favorire le condizioni per uno sviluppo di zone costiere che grazie a piani di sviluppo urbanistico di lungo periodo, un restyling coordinato con un piano spiaggia, sarebbero incoraggaiate e sostenute circa l’opportunità di ripresentarsi dignitosamente sul mercato. Impoverimento del territorio Le politiche dovranno in qualche modo essere vincolate a un disegno di salvaguardia del territorio ma dovranno anche prevedere azioni a difesa di due patrimoni particolarmente a rischio e molto identitari del territorio pugliese. Infatti se l’abusivismo edilizio concorre a sfregiare il paesaggio, il fenomeno dei “ladri di pietre” e la distruzione del patrimonio olivicolo, mettono a rischio anche la memoria di un patrimonio storico e culturale caratteristico della Puglia. Le case di campagna di tufo e pietre erano una testimonianza autentica, originale della storia della regione: in questi anni molti hanno subito più www.sviluppoitalia.it 66 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia di un impietoso assalto e in tutta la Puglia sono migliaia le masserie e i casali razziati e devastati. Anche gli ulivi secolari sono minacciati da un vero e proprio business on line: attraverso siti “specializzati,” è possible acquistare e farsi consegnare per poche decine di migliaia di euro un ulivo di 250 anni d’età. La legge regionale sulla “Tutela degli Ulivi Secolari” che li riconosce come patrimonio turistico è una sorta di ombrello protettivo per questo patrimonio. Spesso l’impoverimento del territorio è speculare alla mancanza di consapevolezza degli abitanti circa il valore di quello possedieno e qui abbiamo rilevato che il rischio di questa connessione esiste. Favorire la scoperta del territorio La mancanza di segnaletica, di indicazioni scritte e anche di guide per incoraggiare la scoperta del bello di un territorio qui è molto avvertita dal visitatore e per alcuni aspetti appessantita da “chiusure” che non trovano alcuna spiegazione in loco. Musei chiusi, cancellate che sbarrano l’accesso a chiese rupestri, filo spinato che impedisce di arrivare al mare, sono segnali rappresentativi di un atteggiamento che va oltre un palese disservizio per il turista e fanno piuttosto pensare a una chiusura verso lo straniero, il turista/viaggiatore. Un tratto distintivo della Puglia è la varietà, una varietà sociomorfologica oltre che paesaggistica e un “filo di Arianna” per condurre attraverso la diversità aiuterebbe la scoperta del territorio pugliese. www.sviluppoitalia.it 67 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Una segnaletica turistica istituzionale, plurale e diffusa, potrebbe facilitare la lettura e la conoscenza di un territorio dalle molte sfaccettatura. Un’attenzione in questo senso che dovrebbe attraversare anche le scelte promozionali e di comunicazione adottate fino ad ora, dove la componente “regionale” è spesso ridimensionata e marginalizzata per dar spazio e visibilità alla locali che si traducono, nella migliore delle ipotesi in una immagine frantumata e scollegata di un tutto. Tracciare i percorsi Parte della leggibilità di un territorio, oltre ad essere facilitata da una narrazione diretta che coinvolge visitatori e luoghi, passa attraverso vari reticoli di percorso adatti alle differenti tipologie di turismo. La Puglia presenta un percorso naturale che stimola lo spostamento slow. A una orografia dolce del territorio fa da controcanto una ricchezza paesaggistica e artistica assolutamente significativa. Tutti elementi che stimolano una mobilità, come detto, “lenta”, che si spiega attraverso la ricerca preziosa di un fazzoletto di Puglia personale. Spesso, utilizzando questi sentieri, si giunge a inviolati angoli che nascondono le vere autenticità di questa regione. La stessa Regione Puglia con la legge 21/2003 “Disciplina delle attività escursionistiche e reti escursionistiche della Puglia” ha evidenziato l’importanza, soprattutto in chiave turistica, di questi percorsi. Dalla ricerca esperienziale abbiamo toccato con mano come molti di questi percorsi siano assolutamente interessanti, eppure poco leggibili per un neofita della pratica escursionistica. A questo problema si aggiunga poi che diverse tratte lasciano alquanto a desiderare a livello di manutenzione e di gestione. www.sviluppoitalia.it 68 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia L’importanza di una politica incentrata sullo sviluppo di percorsi di questo tipo è funzionale anche alla salvaguardia ambientale, essendo l’escursionismo una forma di turismo a impatto zero. Proprio negli ultimi mesi è stato presentato un regolamento che stabilisce i metodi di attuazione della Rete Escursionistica Pugliese. Nel regolamento vengono presentate delle schede per censire in maniera consona i percorsi dell’escursionismo pugliese, per garantirne una leggibilità, una chiave di lettura integrata e una fruibilità adatta a un target differenziato. Percorso Terra-Mare come fruizione dell’entroterra L’entroterra pugliese cova storie secolari segnate da guerre, dominazioni, lavoro, lotte, legami comunitari scossi da identità forti sentite e subite. Emergendo da asperità appena accennate, gli scalini delle murge o i bordi delle gravine, antichi paesi di pietre chiare aprono le loro piazze alla luce di un sud mitico e magico. Un meridione che è esotismo, luogo di arrivo dopo lunghi viaggi ma anche luogo da cui si fugge, luogo di solitudine e di silenzio. Spesso questi borghi sono vuoti, vivi di una vita antica ma svuotati dai giovani che se ne vanno altrove a cercare luoghi dove studiare, diventare imprenditori, vivere. Eppure un rinascimento è possibile e può passare attraverso il turismo, attraverso una dimensione economicamente interessante e eticamente sostenibile, un’accogliere l’altro che vuol dire arricchirsi in molti sensi, crescere, trovare motivazioni forti per rimanere nei luoghi dove si hanno le proprie radici. Un turismo legato a eventi può essere una risposta al rischio di desertificazione, di esodo legato alla mancanza di lavoro e di attività. L’organizzazione di tali eventi – legati alle arti, al teatro, alla musica, alla letteratura, allo sport - potrebbe rappresentare una risposta salutare. I giovani potrebbero trovare anche nuove motivazioni per www.sviluppoitalia.it 69 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia rinsaldare in maniera significativa i legami con la comunità locale, con iniziative di questo genere che possono diventare forti marcatori identitari. Diventando testimoni convincenti si possono attrarre uomini e donne che provengono da altre realtà e che possono decidere, dopo alcuni passaggi turistici, addirittura di stabilirsi in quei luoghi divenendo a loro volta testimoni e attrattori di energie e di risorse. Gli eventi che si organizzano in questi luoghi assumono particolari connotazioni di leggerezza, di sperimentalità che si può dare grazie alla originalità, unicità, genuinità di luoghi dove mai si è fatto o immaginato qualcosa del genere. Benché lontani quindi dai circuiti ufficiali, che pagano la loro ufficialità con appesantimenti, burocrazie e prevedibilità, questi diventano in tal senso, grazie alla loro naturalità, luoghi privilegiati di molte realizzazioni, amate e ambite da grandi artisti. Il circolo virtuoso sapientemente innestato può, inoltre, per contaminazione invogliare i giovani del luogo a sperimentare anche sul piano della ricerca artistica, aggiungendo fascino, senso, attrattività al visitare e abitare i borghi. Al turismo legato agli eventi, che segue una precisa scansione temporale deve affiancarsi, in questa ottica più vasta che potremmo definire ‘circuito dei borghi’ un turismo a tema, che rispetto al primo assume il carattere della permanenza e della continuità. Sono molti ormai i turisti che per sfuggire circuiti diventati classici vanno alla ricerca di itinerari considerati più originali che fanno riferimento a tematiche specifiche: il barocco, il formaggio, la danza, la pesca, la cultura dell’olio o la strada dei vini. Questo tipo di turismo, in una regione come la Puglia dalle forti connotazioni sul versante agro-alimentare, ricca di prodotti particolari che ben si distinguono da quelli di altre regioni italiane, può avere un futuro molto interessante: a patto, chiaramente, che si conservino e che si consolidino gli elementi essenziali e unici della società locale. www.sviluppoitalia.it 70 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Attraverso la fruizione del territorio anche il balneare può trovare una chiave di sviluppo alternativa. La bellezza del mare pugliese diviene un punto di arrivo, non limitato a una stanzialità baneare, ma approdo di ristoro. Un mare che ha il sapore della conquista, dopo aver attinto alle potenzialità più o meno nascoste dell’entroterra in un percorso turistico centripeto, assolutamente in linea rispetto a un’integrazione di più prodotti, che in chiave di lettura alternativa assumono dei significati e dei contorni molto differenti. Educazione al bello In più parti di questo lavoro sosteniamo che c’è un bisogno forte di trovare un modo per raccontare la Puglia. Se di narrazioni c’è bisogno in questa terra, di un coinvolgimento forte di chi vive nei luoghi, e quindi di sensibilità e consapevolezza, c’è ancora più urgenza. La qualità dell’accoglienza si lega con forza alla qualità ambientale dei luoghi in cui essa si dà e da questa qualità, riferendosi al turismo, ormai non si può più prescindere, pena la perdita di risorse, opportunità, possibilità. Il disagio sociale e il deterioramento urbanistico ambientale creano un circolo in cui è difficile distinguere cause e effetti, impossibile cogliere le proprietà linguistiche e comunicative presenti nelle forme dello spazio e la funzione educativa degli oggetti e dei luoghi. Se non si riparte dalla cura delle piccole cose per passare alla cura dell’ambiente urbano, alla progettazione della città e degli spazi contigui, alla sua conservazione, a ridare sensi nuovi e ulteriori agli spazi di vita, in un contesto educativo in cui la formazione e la cura delle persone passa attraverso la forma e la cura dei luoghi, ci si immobilizza in un presente asfittico e senza prospettive. E’necessario, in questo senso, storificare, dare significato a persone, a cose, a luoghi, proporre www.sviluppoitalia.it 71 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia esperienze che aiutino a riacquistare il senso dello spazio, del tempo, del ritmo, della continuità. Ciò che dovrebbe rendere vivo l’ambiente in queste esperienze è la diversa attenzione che si porge agli spazi e l’intervento che si fa su di essi: si dovrebbe animare tutti insieme l’ambiente, osservare e riconoscere l’impronta che ognuno lascia dietro di sé attraverso l’azione, la parola condivisa, per creare un benessere e uno stimolo per cercare altri angoli di spazio non ancora scoperti e toccati. Tali esperienze favoriscono una gratificazione naturale, ci si ritrova nei cicli della natura e della vita e in essi si scopre qualcosa che ci appartiene profondamente, trasformando con l’aiuto delle proprie emozioni, della propria intelligenza, del proprio corpo qualcosa che sarebbe stato insignificante se non vissuto. Si innesca un processo del prendersi cura dello spazio vivendolo e riconoscendolo come proprio, come oggetto che diventa il soggetto del proprio intervento, in un paesaggio umano e naturale dove si può star bene e comunicare, trasformando profondamente le proprie relazioni, favorendo il passaggio dal tradizionale rapporto d’uso che intratteniamo con le cose, con noi stessi, con gli altri - un rapporto finalizzato, distruttivo, possessivo, antiecologico - a una relazione riconquistata come personale e intima con tutto ciò che ci circonda. L’ideale sarebbe proporre ai residenti e agli ospiti modalità sostenibili attraverso le quali conoscere e riconoscere i luoghi. Uno dei modi più adatti per entrare in contatto profondo e consapevole con un paesaggio ricco come quello pugliese, potrebbe essere quello di attraversarlo camminando, in una lenta deriva tra storia e natura. Un camminare però che dovrebbe qualificarsi non come semplice esercizio fisico, non solo come avventura dei piedi, ma come avventura della mente e delle emozioni, dei suoni e delle parole, del gusto e dei sapori. Camminare è aprirsi al mondo, a un nuovo modo di vedere, lento e profondo, è porsi in ascolto dei suoni che spesso non percepiamo perché www.sviluppoitalia.it 72 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia distratti dai rumori artificiali, è inseguire gli spazi, le forme, i desideri. Camminare è soprattutto il modo più naturale per sentirsi bene, per percepirsi come corpo, pensiero, emozioni e la Puglia si offre col suo paesaggio senza asperità eccessive e con la sua ricchezza di storie ad essere un palcoscenico straordinario per questa avventura di scoperta. www.sviluppoitalia.it 73 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 9. Ospitalità e accoglienza Welcome to Apulia “il turismo siamo tutti noi” (ma a nessuno interessa) “Un turista è come un ospite che si accoglie in casa propria. Meglio lo accogliamo, più saremo in grado di renderlo felici, più avrà voglia di tornare e di ringraziare. L’accoglienza è una casa, una porta aperta, acqua per rinfrescarsi, una tavola apparecchiata, un bicchier di vino, una storia.” Dare il benvenuto a qualcuno, fuori dai formalismi e dagli stereotipi, vuol dire aprirsi all’altro, invitarlo a entrare nel nostro territorio fisico e metaforico. Per fare questo bisogna rendersi disponibili, aprire i canali della comunicazione, mostrarsi pronti all’incontro, senza reticenze, sospetti, ambiguità. La Puglia è ricca di tutti gli elementi che fanno la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità. Terra di passaggio da sempre, ponte naturale che si protende verso l’Oriente, unendolo idealmente all’Occidente, terra delle lingue, delle culture, della diversità. Il turismo coinvolge tutti, da vicino o da lontano: non si può continuare a pensarlo come qualcosa che riguarda soltanto gli addetti ai lavori, gli operatori, i politici e gli amministratori. La cultura dell’accoglienza si basa su una capacità diffusa, capillare, di rappresentarsi, mettersi in gioco, saper dialogare, ed esprimere la propria identità culturale. Occorre percorrere quel pezzo di strada che ci porta verso l’altro, non lo si può aspettare stando fermi. Il proprio movimento dà all’ospite la misura dell’impegno di chi ospita, del suo desiderio di incontrarlo. Bisogna amare i luoghi in cui si vive, e sapere chi si è, per poterlo raccontare agli altri e farli sentire attesi e benvenuti. www.sviluppoitalia.it 74 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In tal senso, la ricerca itinerante ha fatto emergere molte criticità, ma anche alcuni esempi virtuosi che andrebbero incoraggiati e utilizzati come “contaminatori positivi” del sistema dell’ospitalità. Fare turismo è infatti prima di tutto capacità di accogliere e ospitare. La regione contiene tutti gli aspetti culturali ed estetici necessari. Purtroppo, ancora una volta, proprio gli episodi di mancato racconto, di porte chiuse, di incuria, di abuso del territorio e di fatalismo fanno sì che spesso il turista non si senta ospite ma mero frutto da spremere. Finché c’è… Troppa carta e poca informazione Accoglienza significa poi dare all’ospite gli strumenti per capire e muoversi nella terra e nella cultura che esso si accinge a scoprire. Strumenti che ne raccontino la storia e che spieghino come identificarla nelle cose viste, ma anche come reperire le cose da vedere. La ricerca itinerante ha fatto emergere al riguardo diverse criticità. Quando sono aperti, gli uffici del turismo offrono depliant vari e disomogenei (talvolta con richiesta di un’offerta “libera” di denaro!) che poco raccontano, spiegano e accompagnano: ad esempio, la guida degli alberghi e agriturismo (che non tutti hanno), a fine giugno 2007 era quella del 2005. Altro esempio, ad Altamura un depliant propone il fascino del “Uomo di Altamura”… che pare però non si possa vedere, ma questo il depliant non lo dice. Lo stesso depliant racconta di orme di dinosauri: introvabili… Si tratta quindi di un (costoso) mare di carta da centellinare in funzione di uno sguardo più votato al necessario. Da questo punto di vista la parcellizzazione del prodotto Puglia è lampante. Molto si scrive, molto si propone, senza avere un’ottica lungimirante e votata al domani e soprattutto, ancora una volta, alla fruibilità. www.sviluppoitalia.it 75 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Le esigenze di un turista, o di un viaggiatore, sono da questo punto di vista basilari. Gli occorre innanzitutto una visione globale e sintetica dell’offerta, culturale da una parte, alberghiera e logistica dall’altra, per poter operare delle scelte. Il successo universale delle guide Lonely Planet risponde proprio a questo criterio: Come arrivare, dove dormire, dove mangiare, dove si trova quello che è da vedere, in quali orari e a quali costi. Qualunque informazione, anche la più ricca di grafica, foto e spiegazioni culturali, sarà pressoché inutile, talvolta dannosa, se non risponde a questo requisito basilare. In tal senso uno sforzo di raggruppamento e sistematizzazione delle informazioni potrebbe consentire una migliore leggibilità e fruizione del territorio e dell’offerta. Perfino nel panorama generale delle guide turistiche commercializzate in Italia e nel mondo la Puglia appare in misura marginale, talvolta buttata in un generico calderone denominato “Sud Italia - senza la Sicilia e la Campania”. Appare quindi ingiustamente come una terra dove c’è poco da fare e da vedere, se non la visita di un castello, di un trullo e di Ostuni, per poi tornare a rinchiudersi su una spiaggia. Tale carenza potrebbe invece diventare un’opportunità, quella di scrivere una nuova guida dedicata alla Puglia, o alle Puglie, una guida che tracci una lettura storico-sociale e che parli quindi dell’evoluzione storica di un territorio e di un luogo così ricco. Una guida pensata in primis per il viaggiatore curioso, per il turismo dei borghi, della natura e dell’enogastronomia. Una guida che risponda ai requisiti di pragmatismo e affidabilità cari ai turisti nord europei. www.sviluppoitalia.it 76 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La formazione professionale per l’accoglienza: imparare raccontare il territorio e a condividere la propria cultura. a Ogni viaggio non può prescindere dal contatto con chi ci ospita. Anzi, in molti casi è proprio questo incontro a determinare la ricchezza e la riuscita della vacanza. In un mondo in continuo movimento, con milioni di esseri umani che ogni giorno si spostano per le ragioni più varie – compresi i tanti modi e stili di fare turismo – non possiamo non confrontarci con questi temi nel momento in cui immaginiamo una formazione all’accoglienza. Per il turista e il viaggiatore, l’altro si presenta attraverso incontri, casuali e non: l’incontro casuale con una persona che spontaneamente racconta una storia, dà un’indicazione, offre un sorriso. L’incontro invece non casuale con il cameriere, l’albergatore, l’addetto auspicabile ri-raccontare la dell’ufficio informazioni… Così come appare Puglia, appare indispensabile coinvolgere in questo grande processo di riscoperta della propria ricchezza in primo luogo chi accoglie, assiste e accudisce il turista. Tale processo passa, ad esempio, da una formazione per gli operatori della ristorazione che non contempli solo il servizio, la gestione del ristorante, le norme igienico-sanitarie, gli aspetti tecnologici, ecc., ma che preveda prima di tutto, quale perno essenziale, una formazione culturale sull’enogastronomia e sui prodotti della terra. Lo stesso vale per gli albergatori, i quali dovranno avere una conoscenza sulle ricchezze naturalistiche, storiche e sociali che lo circondano. Solo attraverso una formazione culturale, oltre a quella tecnica classica, si potrà innescare un processo di cura e offerta delle cose, il quale non può avere inizio se non quello della conoscenza delle risorse e della www.sviluppoitalia.it 77 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia storia del territorio, nonché dalla consapevolezza del loro valore. Si tratta qui di un discorso di forte attualità che perciò concerne il futuro del turismo, non solo in Puglia. Un lavoro capillare, i cui effetti si esplicheranno a medio-lungo termine, ma che offre prospettive di ricadute positive sia sulle economie collaterali (dall’agricoltura all’artigianato, al commercio), sia sul benessere generale dei residenti: se la casa è accogliente per l’ospite, lo è anche per chi ci vive. Donne: declinazione di genere dello sviluppo turistico La femminilità è cura, accoglienza, apertura, saper accompagnare. La terra e la natura sono materne, ricche di risorse vitali, dispensatrici di energia, futuro, possibilità. In una terra dolce e materna, rassicurante e aperta come la Puglia, s’incontrano molte donne capaci di accogliere senza pregiudizi, con entusiasmo, apertura, sensibilità e competenza. Come avviene in alcuni casi sul versante maschile, si ha però l’impressione che spesso i risultati migliori e che più promettono, siano più il frutto di virtuosi percorsi personali, di casualità, predisposizione e passione che di percorsi educativi in qualche modo strutturati. Se a queste qualità innate, a una predisposizione di genere, che in Puglia come altrove si manifesta con molta energia, si unissero proposte formative di qualità, partendo da un’analisi delle aspettative di tutte coloro che già lavorano nel mondo del turismo o di tutte quelle per cui il turismo potrebbe diventare una prospettiva di impegno e di soddisfazione, si imboccherebbe una strada ricca di prospettive. www.sviluppoitalia.it 78 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Potrebbe essere questo un primo passaggio decisivo in una terra dove le donne hanno avuto sempre un ruolo forte nel mondo del lavoro. Fornendo strumenti e prospettive all’imprenditoria e al lavoro femminile si potrebbe garantire un indispensabile salto di qualità, creativo e differente. Lingue: do you speak English? Sebbene possa sembrare scontato, sembra qui importante ribadire che non ci può essere accoglienza del turista straniero senza una minima conoscenza delle lingue, una per tutte l’inglese. In Puglia, attraversando luoghi che nei secoli hanno visto succedersi culture diverse, con tutta la ricchezza di storie che si sono raccontate nei vari idiomi, sembra ancora in fase germinale lo studio sistematico e magari mirato delle lingue. Uno sforzo in questa direzione, deciso e qualificato va senz’altro fatto, al più presto, individuando percorsi di formazione linguistica che vadano a integrare percorsi più complessi di affinamento delle professioni legate all’accoglienza. Tutto questo deve andare di pari passo con l’offerta di strumenti informativi in varie lingue, e soprattutto con la creazione di una segnaletica universale o declinata almeno in inglese. Educational interno: la formazione attraverso lo sguardo dell’altro Per definire delle azioni destinate a migliorare e sviluppare il sistema turistico e quindi dell’accoglienza in senso largo, è necessario mettersi in www.sviluppoitalia.it 79 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia gioco in prima persona, accettare la sfida e intraprendere un percorso diverso, guardando il proprio territorio con gli occhi di chi chiamiamo a visitarlo. Per darsi il tempo e lo spazio di stimolare la capacità di vedere i problemi e soprattutto le connessioni vanno immaginati contesti formativi originali e innovativi. Come è noto, uno degli strumenti di comunicazione più diffusi in questo settore è quello dell’educational, dove il giornalista (o il TO, ecc.) viene accompagnato nel visitare il territorio che s’intende promuovere, in genere portandolo per mano nelle situazioni che si è scelto di esaltare. La ricerca esperienziale itinerante offre invece, oltre al bagaglio tecnico e conoscitivo standard quale indispensabile premessa e preparazione, la possibilità di leggere il territorio attraverso l’occhio dell’altro, dell’ospite. Si tratta di una metodologia che si potrebbe trasferire dall’ambito della ricerca qualitativa a quello della formazione, adeguandola e trasformandola in una sorta di “educational interno” rivolto in particolare a coloro che si occupano delle politiche per il turismo, l’ambiente, il lavoro, ecc. Non più l’operatore che prende per mano l’ospite ma l’ospite che viaggia insieme all’operatore, in piccoli gruppi, e condividono scoperte e sorprese (buone e cattive), opinioni e riflessioni, idee e progettazione. Apprendere equivale a scostarsi dal senso comune, dal già noto, dall’abituale, sorprendersi, ristrutturarsi. Apprendere significa soprattutto ripartire da sé per cambiare il contesto in cui si opera. www.sviluppoitalia.it 80 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Cittadinanza e convivenza civile Si è più volte sottolineato ciò che appare come evidenza sia al viaggiatore che a buona parte dei pugliesi: in Puglia, come in tanti altri luoghi d’Italia, la cura dell’ambiente circostante si limita spesso al perimetro domestico, con scarsa considerazione per il resto. La spiaggia, la strada, vengono usate quasi come fossero prodotti “usa e getta”. Un sacchetto della spazzatura abbandonato è quel che resta, per gli altri, ma anche per chi lo abbandona. Qui risiede un paradosso comportamentale difficile da intendere sia per il turista che per la maggioranza dei pugliesi. “Le campagne sono stupende i vigneti, gli oliveti, però nonostante tutto, tu vai a vedere i vigneti e gli oliveti e prima di entrare nei campi, attaccati su questi vecchi muretti di pietra fatti dai nostri avi, ci sono sacchetti della spazzatura, bottiglie di plastica e di vetro. Per me questa è l'inciviltà, lo stacco dalla cultura… è un peccato perché la Puglia è bella. Invece mettono il sacchetto della spazzatura sul cofano e, tah, cade il sacchetto e resta lì. (…) E' come se si fossero fermati nel tempo, non erano abituati in passato ad avere il cassonetto della spazzatura e ora, anche se c'è il cassonetto, magari lanciano il sacchetto dal balcone. Sono rimasti fermi anche se c'è la polizia, i vigili che provano a dire qualcosa, fanno le multe, non cambia niente, non ce la fanno… Loro vanno in macchina e ad un certo punto buttano fuori il sacchetto della spazzatura, perché? E' come se te la buttassi in casa la spazzatura! (…) E' un peccato perché poi a livello turistico non è una cosa che fa piacere, non stai buttando ai bordi dei campi dei petali di rosa o hai seminato dei tulipani, no, hai buttato dei sacchetti della spazzatura, tutte cose non biodegradabili. (…) È un peccato che i turisti non vedano l'interno delle case, se facessero appena appena, non dico tanto, ma un terzo dei lavori che fanno in casa, cura, pulizia e tutto, viene fuori un gioiello! Se www.sviluppoitalia.it 81 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia vai nella parte vecchia lo fanno perché ci tengono tantissimo a pulire il loro pezzettino davanti, spazzano, lavano, puliscono.” Da un’intervista a Pasquale, originario di Bisceglie e proprietario del bar Ted One nel centro di Milano. In un contesto dove la qualità, l’ambiente e la sostenibilità sono le nuove parole d’ordine universalmente auspicate, benché spesso purtroppo non praticate, appare di fondamentale importanza attuare iniziative di comunicazione pubblica e di sensibilizzazione sull’argomento. Come già si è visto parlando del territorio, tale attività di comunicazione va unita ad una riqualificazione dell’urbanistica e dei luoghi condivisi. “La Puglia è casa tua, abbine cura” è l’essenza del messaggio che si dovrebbe lanciare attraverso numerose iniziative condivise, a partire dalle scuole e con campagne di comunicazione pubblica, con il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e di tutte le realtà che possono influenzare positivamente il comportamento civile facendo emergere una nuova consapevolezza dell’impatto delle proprie azioni. Tutto questo perché si arrivi a sentire i luoghi come propri, come estensioni di sé che quindi si devono amare, comprendere e valorizzare perché parti vitali della nostra storia e della nostra essenza. www.sviluppoitalia.it 82 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 10. La Mobilità La rete stradale La competitività turistica di un territorio passa necessariamente attraverso la rete infrastrutturale che viene offerta al turista, per agevolarne la permanenza e soprattutto per favorirne lo spostamento. Per quanto concerne la rete stradale si può affermare che i passi che la Puglia è invitata a compiere sono sostanzialmente di contorno, nel senso che la Regione non sarà chiamata a costruire nuovi percorsi, a cementificare zone del territorio per allungare la rete stradale, ma dovrà piuttosto operare una scelta votata alla comprensione delle sue città per garantirne la fruizione in termini turistici. Esiste una fitta trama di strade, di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, che portano in poco tempo dall’interno al mare e viceversa, che collegano bene i borghi e le varie aree di interesse turistico. Solitamente è opinione comune che sia facile perdersi nelle strade secondarie, magari di campagna, dove la segnaletica stradale è relegata e quasi invisibile. Nel caso della Puglia avviene il contrario: il territorio regionale, soprattutto nella parte salentina, è ben collegato tramite una rete di paesini ben rintracciabili e facilmente raggiungibili. Più complesso è comprendere la mancanza strutturale di una segnaletica che favorisce il transito nelle città, una mancanza che spaventa non poco chi potrebbe essere propenso al turismo in solitaria: in un frangente una partecipante alla ricerca, la giornalista e scrittrice americana Laura Fraser, ha lamentato che “sarà difficile per una donna sola guidare in queste zone, non ci sono segnali, io ho guidato sola in Sardegna e so già che quì potrebbe rivelarsi un’avventura improba, specialmente vicino Taranto”. Le paure sono causate da una segnaletica stradale che sembra rivolgersi soltanto all’autoctono e al conoscitore ex-ante delle tortuosità dei percorsi cittadini. Un passaggio nelle città di Taranto o di Bari, per esempio, non agevola certamente una percezione positiva dell’offerta www.sviluppoitalia.it 83 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia turistica locale. Per il turista il doversi trovare nella difficoltosa condizione di districarsi tra le vie cittadine senza una congrua segnaletica potrebbe raffreddare ogni iniziale entusiasmo, e, conseguentemente, generare il bisogno di cercare un luogo più “accogliente”. Gli aeroporti ci sono già, ma gli aerei… Se pochi anni fa potevamo parlare di un’emergenza aeroportuale dettata da incuria e scarsità di servizio, oggi la Puglia si è avviata a un percorso di qualificazione della sua rete regionale. Balza agli occhi la grande evoluzione dell’Aeroporto di Bari Palese, che in pochi anni è stato trasformato in un aeroporto assolutamente moderno e funzionale. Secondo i dati CNIT l’aeroporto di Bari, fra i primi 15 scali per numero di passeggeri complessivi, è quello che ha fatto registrare la crescita maggiore (+20% in più rispetto al 2003), secondo al solo aeroporto di Ciampino. Nonostante queste elementi di positività le noti dolenti permangono e riguardano soprattutto la quantità del traffico aereo. Se gli aeroporti regionali sembrano sufficienti nel catalizzzare un numero ampio di utenti, la mancanza, o quanto meno la disparità, dei flussi aerei rispetto ad altre mete rende il tutto più difficile. Sembra che gli aeroporti ci siano ma manchino gli aerei e soprattutto che manchi un’apertura verso l’estero degli aeroporti pugliesi. Alcune compagnie aeree tedesche, per incrementare il flusso di passeggeri, propongono ai tour operator delle tariffe ridotte su determinate tratte, nel caso italiano tali convenzioni riguardano spesso i collegamenti tra le maggiori città tedesche e le città d’arte italiane. Purtroppo fino a questo momento la Puglia non è rientrata tra questi accordi e questo gap, consequenzialmente, ha comportato una certa www.sviluppoitalia.it 84 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia refrattarietà da parte dei tour operator nel promuovere la destinazione Puglia. Anche il mercato svizzero lamenta una mancanza di collegamenti tra la Svizzera e la regione Puglia. Ma la questione non si esaurisce analizzando il mercato estero. Anche il turismo italiano non è favorito da proposte di spostamento che avvantaggiano mete di medio-lungo raggio. Resta poi il nodo dell’aeroporto di Grottaglie. Un interessante snodo strategico perché permetterebbe non soltanto di favorire il turismo nel tarantino, ma collegherebbe con maggiore funzionalità anche le zone del Metaponto e della Basilicata, favorendo una fruizione di un percorso ampio e variegato, ancora sguarnito a livello infrastrutturale. L’aeroporto di Grottaglie, ancora concepito come un aeroporto militare, ha già mostrato le proprie potenzialità pochi anni orsono, quando cioè fu aperto al transito civile e registrò dei risultati molto significativi. Accessibilità e mobilità slow Per mobilità slow si intende una rete di trasporti che si inseriscano in un perfetto schema di rintracciabilità di quelle che sono le bellezze paesaggistiche e culturali di un territorio come la Puglia. Una rete di trasporto che garantisca dunque un’accessibilità costante e adeguata alle esigenze più varie, una linea leggera, differenziata, attenta alla sostenibilità e nel pieno rispetto dell’ambiente. In Puglia si dovrebbe creare una forma di trasporto slow, che potrebbe diventare un vero e proprio marchio di fabbrica a livello regionale. I percorsi da attuare sarebbero molto vari e potrebbero intercambiarsi a seconda delle esperienze ricercate. www.sviluppoitalia.it 85 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Inserita nel contesto dello “slow travel”, la mobilità che si dovrebbe promuovere in Puglia dovrebbe rispondere ai criteri già citati in precedenza, con una particolare attenzione a riqualificare e ripristinare le potenzialità già presenti. Quindi si dovrebbe pensare a una Puglia a scorrimento lento, icasticamente rappresentata da un treno che collega faticosamente, eppure dignitosamente, le piccole città, i piccoli borghi ancora autentici utilizzando percorsi suggestivi e attrattivi per il turista. Il treno è solo uno degli esempi; si potrebbero infatti abbinare a questi percorsi su rotaia delle tratte in bicicletta, come verrà specificato successivamente, oppure tratte che utilizzino un grande attrattore della Puglia, il mare, come il raggiungimento ideale delle città costiere. Ci sono poi altre tipicità di spostamento, ancora più “naturali”, che si rifanno alla tradizione pugliese. Sono itinerari a piedi, che potrebbero ricalcare i pellegrinaggi dei tempi antichi, oppure utilizzando animali locali. E viene alla mente l’evocatività del cavallo Murgese, che potrebbe essere il “mezzo” ideale per raggiungere e scoprire il ricco entrotrerra pugliese. L’integrazione di diversi tipi di trasporto costituisconon poi un valido esempio per passare da un trasporto slow passivo, il treno, a un trasporto attivo, a piedi o in bicicletta. Queste tipologie di spostamento stanno crescendo ampiamente nell’immaginario turistico, perché riescono a far percepire la vere essenza di un luogo, seguendo un ritmo assolutamente soggettivo. Anche in questo caso servirebbe la mappatura dei tragitti, dei percorsi ciclabili e dei sentieri che, insieme, dovrebbero formare un’ampia rete di spostamento slow. www.sviluppoitalia.it 86 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In Europa il modello da seguire è quello del “greenway”, una strada verde che unisce diversi itinerari, ricavati anche da linee dismesse, nel rispetto della natura e nella scoperta di bellezze sperse nel teritorio. Una linea interconnessa che faciliti una fruizione di territorio e cultura. Ecco alcuni esempi di percorsi “greenway”: EUROVELO, The European Cycle Route Network Progetto promosso, tra gli altri, dall’Alliance Internationale de Tourisme & Federation Internationale de l’Automobile, dalla Commissione Europea, dall’European Cyclists’ Federation, dall’European Environment Agency e dall’Union Internationale des Chemins de Fer, per lo sviluppo di 12 itinerari ciclabili attraverso i paesi dell’Europa, per un totale di oltre 60.000 km. Si tratta di itinerari costituiti, per quanto è stato possibile, da percorsi già esistenti; pensati per essere utilizzati sia per i lunghi spostamenti da un Paese all’altro, e quindi con una funzione soprattutto turistica ricreativa, sia per permetterne l’utilizzo per piccoli tratti, per brevi passeggiate e per i quotidiani spostamenti degli abitanti delle aree attraversate. L’Eurovelo collabora, a vario livello, con le organizzazioni nazionali e regionali per lo sviluppo di progetti, alcuni dei quali riportati di seguito, rivolti al completamento di tale rete. RAVeL, Reseau Autonome de Voies Lentes en Wallonie Programma del governo vallone per la creazione di una rete di percorsi ciclabili e pedonali sicuri per una circolazione non motorizzata attraverso la Vallonia, regione di lingua francese del Belgio. Lo sviluppo di questa rete ciclabile in Vallonia è strettamente legato al recupero delle ferrovie non utilizzate. Infatti, prima della seconda guerra mondiale il Belgio aveva una delle rete ferroviarie più fitte del mondo. www.sviluppoitalia.it 87 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Vèloroutes & Voies Vertes L’Association Française de development des Véloroutes et Voies Vertes è un’associazione nata nel 1997 con lo scopo di favorire lo sviluppo dei percorsi ciclabili e delle greenways mediante, tra l’altro, la realizzazione di un inventario dei percorsi esistenti, la promozione e la partecipare a gruppi di lavoro per lo sviluppo della rete dei percorsi, l’acquisizione delle competenze tecniche necessarie alla loro realizzazione. L’associazione è inoltre responsabile per la Francia dello sviluppo dei progetti Eurovelo e Rever ed ha elaborato, in collaborazione con i Ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e dello Sport, un piano nazionale dei percorsi ciclabili e delle greenways che, una volta realizzato, consentirà di attraversare l’intero territorio francese senza l’utilizzo dell’automobile. Attualmente sono stati completati 16 percorsi. Vias Verdes Si tratta di un programma nazionale spagnolo, coordinato dalla Fundacíon de los Ferrocarriles Españoles, con lo scopo di favorire il recupero delle linee ferroviari dismesse. Il primo passo del programma è stato il censimento delle linee ferroviari dismesse che ha portato all’individuazione di 98 linee ferroviarie per un totale di 5764 km oltre che di 954 stazioni, 501 gallerie e 1070 ponti. Sono state inoltre censite 89 tratte ferrate di servizio all’attività mineraria e ad altre industrie per un totale di 1920 km. Successiva al censimento è stata la fase di recupero delle linee mediante la loro trasformazione in percorsi pedonali e ciclabili che ha portato all’apertura di oltre 850 km di percorsi. www.sviluppoitalia.it 88 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La rete ferroviaria Negli ultimi anni il turismo sembra aver riscoperto uno spirito di adattamento perfettamente in linea con le esperienze territoriali che, di volta in volta, vengono vissute. Un turismo che preferisce lo short break, non necessariamente unisce la rapidità del suo soggiorno con una analoga velocità nel catturare più elementi possibili. Il turismo dunque si scopre interessato ai ritmi del luogo visitato e sceglie la modalità slow per entrare a contatto con l’anima stessa del luogo. Tutto ciò ha bisogno di forme culturali autentiche, ma anche strutture e servizi consoni per ogni ritmo scelto. In questo la Puglia ha un’indubbia posizione di vantaggio. Come detto sono molte le strade che si irradiano tra i paesini, vie che si possono utilizzare arbitrariamente, seguendo il proprio personalissimo ritmo. La rete ferroviaria è sicuramente un metodo per facilitare un’immersione autentica nello spirito del luogo. La Puglia può contare su due reti ferroviarie che svolgono un servizio capillare nel Salento e nel Gargano, i due principali attrattori territoriali della regione. Nel Salento si snoda la rete della Sud-Est, una via di comunicazione che unisce molti paesini di rilevanza turistica ed economica lambendo un paesaggio splendido. Un grande attrattore potrebbe essere la linea che collega Maglie a Otranto, disegnata lungo il sistema viario romano. La prerogativa del tracciato romano era che utilizzava come punto di riferimento i menhir. In questo splendido tratto si possono scorgere dal finestrino 6 imponenti menhir, primi testimoni della cultura storica e artistica del territorio. L’idea di mettere a valore e potenziare il trasporto su rotaia è già stata messa in pratica dall’organizzazione del Concertone di Melpignano, che ha utilizzato il treno del Sud-Est per agevolare il trasporto del pubblico verso il raduno e ha scongiurato eventuali problemi legati a un eccesso di traffico verso il piccolo borgo della Grecìa Salentina. www.sviluppoitalia.it 89 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Spostandoci a nord invece troviamo la rete gestita dalle Ferrovie del Gargano, un'altra linea dal sicuro fascino e dalle potenzialità da riscoprire anche e soprattutto in chiave turistica. Per quanto concerne le carrozze, soprattutto quelle della linea Sud-Est, va detto che sono obsolete e non presentano alcun tipo di confort. Un dato che non scoraggia il turista italiano e straniero che utilizza con interesse crescente queste linee che fanno parte della storia stessa di un territorio. Altro elemento che non aiuta, ma che sembra non influire sulle scelte del turista straniero, è che tutte le informazioni reperibili online sulle tratte e sui treni regionali sono proposte soltanto in italiano. Lo sviluppo del cicloturismo Anche il cicloturismo fa parte di un nuovo modo di percepire lo spostamento che diviene veicolo e traino di un nuovo modo di intendere il rapporto tra turista e paesaggio. Da un punto di vista orografico la Puglia si presenta come una meta interessante per il cicloturismo, sia perché il territorio non presenta particolari rilievi e quindi è idoneo a qualsiasi livello di preparazione atletica, sia perchè riesce a stimolare il cicloturista per la varietà paesaggistica e storica dei luoghi visitati. Attivando le cicloturismo giuste pugliese politiche si e presentando potrebbero attivare e promuovendo delle spirali il di consequenzialità, che finirebbero per attirare un pubblico sempre più vasto. La rotta tracciata dall’Alsazia, per citare una regione geograficamente prossima all’Italia che negli anni scorsi ha basato parte di una importante riscossa turistica proprio sullo sviluppo del cicloturismo, potrebbe essere quella più giusta da seguire. www.sviluppoitalia.it 90 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A livello nazionale il fermento che sta vivendo il movimento cicloturistico è evidente e deve essere colto con dinamismo e preparazione. Sempre più italiani cercano delle mete mediterranee per praticare questa pratica turistica, non a caso tra i quattro itinerari progettati dal Touring nell’ambito del progetto “Italia in Bicicletta” , due riguardano proprio il Centro-Sud e cioè gli itinerari “In bici con gli Etruschi” (Toscana e Lazio) e “Bye bye Sicily” (Sicilia). Il progetto “CY.RO.N.MED” Il progetto della “Rete Ciclabile del Mediterraneo”, che vede la Regione Puglia capofila nello sviluppo di un percorso che colleghi mediante una rete ciclabile i paesi del mediterraneo sud-orientale, è certamente interessante e da rimarcare positivamente. La costituzione di una rete ciclabile che colleghi varie regioni sulla scia dell’EuroVelo o della stessa BicItalia è assolutamente congruente rispetto all’esigenza di un turismo di scoperta. Questo progetto potrebbe anche contribuire alla mano tesa, a lungo attesa da parte della Puglia, nei confronti dell’Oriente. Un modo per internazionalizzare a livello di percezione e di positioning “la Puglia come porta d’Oriente” e un tentativo concreto di adottare una politica lungimirante di collegamento sostenibile. Il progetto riesce, almeno negli obiettivi, a legare varie componenti affrontate in questo studio. “I paesi dell’area ARCHIMED, ricchi di storia, natura, arte, cultura, gastronomia e con un clima favorevole che consente di ospitare turisti in bici anche in autunno e in inverno, hanno tutte le carte in regola per dotarsi di quanto necessario e porsi sul mercato per captare nuovi flussi di traffico cicloturistico da quei Paesi europei o d’oltreoceano dove andare in bicicletta è più diffuso”. www.sviluppoitalia.it 91 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ma non solo. Il progetto parte da una ricognizione analitica di tutti i percorsi e le risorse ciclabili esistenti e potenziali percorsi ciclabili, strade rurali e di servizio, tratturi, argini, infrastrutture ferroviarie dimesse, strade a basso traffico. Resta da sperare che alle promesse iniziali facciano seguito dei dati concreti e che vengano evitati risultati simili a quelli scaturiti da iniziative analoghe, sempre finanziate dalla Comunità Europea, e conclusesi con incuria e abbandono (si pensi per esempio all’“Itinerario Ciclabile Taranto Sud”). Partendo da una convergenza interregionale e attraverso una strategia attenta e condivisa che analizzi le effettive potenzialità di questo sviluppo, è ipotizzabile che la cresciata del cicloturismo possa diventare realtà e possa integrarsi in maniera fruttuosa con una rete più ampia di mobilità slow. La puglia vista dal mare Se l’Italia è una penisola, la Puglia è quasi un’isola. La sua costa, eccezion fatta per le isole, è la più lunga tra le regioni italiane e permette di osservare delle sfaccettature paesaggistiche sempre diverse se percorriamo i 700 km di costa che scandiscono la regione. Il turista è affascinato dalla possibilità di accedere a un patrimonio utilizzando più vie di comunicazione. E la Puglia potrebbe sensibilmente operare in questo senso, vale a dire cercando di programmare una fruibilità anche marittima del suo paesaggio. Si dovrebbe quindi organizzare un tarsporto marittimo sostenibile e congruo rispetto alla domanda turistica, allo stesso tempo sarebbe auspicabile che venisse studiata la fattibilità realizzativa di piccoli vaporetti, ecologicamente sostenibili, che costeggino le aree costiere maggiormente suggestive. Una sorta di “treno del mare” che dovrebbe www.sviluppoitalia.it 92 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sviluppare un servizio da cabotaggio che colleghi le città costiere che, come afferma Panunzi di Valtur (si veda più avanti, “L’intermediazione turistica europea”), “sono malgrado tutto città vive”. Tutte le attività che si potrebbero organizzare potrebbero concorrere a un miglioramento della sensibilità nei confronti delle aree costiere e marine, in più potrebbe anche permettere, si pensi alla zona di Taranto per esempio, di toccare quasi con mano le eterogeneità paesaggistiche e architettoniche di una città che potrebbe essere riscoperta proprio a partire dal mare. Anche una città come Trani potrebbe diventare una meta particolarmente attrattiva, arrivando dal mare. Ricucire il gap che divide la portualità turistica pugliese dai competitor mediterranei partendo dalla costruzione di nuovi porti è impossibile nel breve periodo. Tuttavia qualcosa potrebbe ugualmente essere fatto. La Regione potrebbe partire con la riqualificazione dei porti che già ci sono. Il caso di Otranto in questo senso è molto interessante: la riqualificazione del porto di Otranto è risultato essere volano di un miglioramento generale, riferito all’intera città. La riqualificazione del porto ha trainato le migliorie apportate al centro storico; tutte insieme hanno spinto verso uno sviluppo integrato e hanno contribuito a rendere Otranto una città turisticamente interessante e apprezzata. Superare l’empasse, apportare le miglliorie del caso, puntare su una professionalità e studiare dei percorsi attraenti; utilizzando queste leve la riscossa “marittima” della Puglia può diventare realtà. www.sviluppoitalia.it 93 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 11. Commercializzare la Puglia Positioning dei prodotti – Lo stato di fatto Ruralità e patrimonio diffuso - natura e parchi In merito al prodotto turistico “Ruralità e patrimonio diffuso-natura e parchi” indicato come oggetto di approfondimento nel corso della ricerca esperienziale itinerante appare opportuno distinguere il discorso sulla ruralità e patrimonio diffuso da quello sulla natura e parchi. In quanto a ruralità e patrimonio diffuso la dotazione della Regione Puglia appare davvero notevole, sia per qualità che per quantità e continuità territoriale delle emergenze positive relative a questo livello tematico. Al tempo stesso risulta molto chiaramente una larga sottoutilizzazione ai fini turistici di tali risorse territoriali. Ciò potrebbe essere dovuto ad una sottovalutazione rispetto alle potenzialità di sviluppo turistico che il territorio offre; sicuramente, comunque, se anche la consapevolezza più o meno diffusa circa le risorse presenti non consente di parlare di sottovalutazione, si può senz’altro sottolineare che vi sia al momento presente una mancata valorizzazione di queste risorse. Come già anticipato nelle sezioni precedenti del presente rapporto, ci si riferisce segnatamente ad una ricca presenza di saperi, pratiche e tradizioni profondamente legate alla cultura rurale pugliese, oltre a una serie di testimonianze storiche, che però non vengono quasi mai compresi, indicati, raccontati e quindi valorizzati come tali. Anche le strutture ricettive che si inseriscono in contesti rurali, agriturismo e masserie, non offrono di fatto un’esperienza “culturale” o conoscitiva del territorio. Su questo tema insiste poi la realtà, qui già www.sviluppoitalia.it 94 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia affrontata, delle masserie conosciute generalmente come luoghi di accoglienza rurale che invece sono talvolta assai poco accoglienti e hanno di rurale solo il paesaggio circostante. Per quanto ancora sia in gran parte da mettere a sistema e da valorizzare meglio, il turismo rurale rappresenta comunque una realtà già avviata in Puglia, e come tale ha già iniziato ad essere relativamente conosciuta fuori dalla regione, occorre quindi lavorare a fondo per migliorare il sistema (ma anche la filosofia) dell’offerta in questo settore. Tanto più che ruralità e patrimonio diffuso sono stati valutati nel corso della ricerca come una delle leve principali per il potenziale sviluppo turistico regionale. Sul versante della natura e dei parchi naturali l’offerta pugliese sembra invece avere un peso strategico minore rispetto a quello che potrebbe avere il turismo di territorio. Infatti, per quanto la Puglia conti 35 fra parchi nazionali e regionali, riserve e zone protette, l’unica realtà che emerge, da un punto di vista naturalistico ma anche turistico, è quella del Parco Nazionale del Gargano, luogo importantissimo sotto il profilo paesaggistico e della biodiversità, ma che appare difficilmente sfruttabile come elemento attrattore di un turismo naturalistico di medio raggio; esso, come del resto gli altri parchi e riserve, possono piuttosto essere un’ottima integrazione rispetto agli altri prodotti turistici. I parchi, le zone protette e le riserve naturali “minori” sono sì caratterizzati da una forte peculiarità, e spesso sono istituiti a tutela di contesti paesaggistici assolutamente distintivi della Puglia, ma costituiscono risorse che non hanno le caratteristiche necessarie per porsi di per sé come singoli attrattori rispetto a quello che è ad oggi concepito come un “turismo naturalistico”. Diventano invece un enorme valore aggiunto e distintivo rispetto ad un turismo rurale e di territorio, e come tale appare opportuno concepirli e valorizzarli. www.sviluppoitalia.it 95 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Cultura e arte La verifica sul territorio circa la realtà fattuale del patrimonio artistico e culturale rende sorprendente il confronto con i dati sulla capacità di attrazione turistica del patrimonio stesso, che ad oggi risulta bassissima. Se è vero che in termini di offerta museale la Puglia non è forse in grado di offrire una “massa critica” capace di competere di per sé con quella di altre regioni, è però da sottolineare la presenza diffusa su tutto il territorio di siti culturali di dimensioni minori rispetto alle città d’arte italiane ma di assoluto pregio e valore storico-artistico, nonché di musei e siti archeologici altrettanto validi ed interessanti e dalle caratteristiche uniche. Il patrimonio culturale pugliese si contraddistingue per la grande varietà che racchiude: dagli insediamenti rupestri all’archeologia classica, dall’architettura medievale (religiosa, militare e civile) ai fasti del barocco. È quindi un’offerta ampia e articolata, che già sappiamo essere di grande interesse per i mercati nord-europei, che sono trainati spesso dalla notorietà di Federico II ma che trovano sempre una ricchezza ben più vasta. Per chiarire meglio il posizionamento turistico del segmento cultura e arte in Puglia occorre comunque richiamare due ordini di questioni. Il primo è quello già rilevato più volte: vi è una scarsa fruibilità del patrimonio esistente. E questo per una serie di motivi: dalla chiusura e non accessibilità dei monumenti, alla scarsa spiegazione e illustrazione dei monumenti stessi, in alcuni casi si arriva addirittura alla assoluta non-reperibilità sul territorio di siti segnalati da opuscoli turistici; sembra opportuno citare qui il report di ricerca di Peter Amann: “monumenti chiusi e non accessibili (il caso delle chiese rupestri a Mottola) non www.sviluppoitalia.it 96 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia servono a nulla, peggio ancora se se ne parla nei libri d’arte e arrivano turisti da lontano per trovarsi davanti a porte chiuse”. Appare allora opportuno evidenziare che siamo in presenza di un grande “potenziale” di offerta turistica, che richiede per poter divenire reale un grande e importante sforzo organizzativo – ma potremmo aggiungere anche “culturale”, tornando a parlare della necessità di ri-raccontare ed illustrare la storia e il patrimonio pugliese. Il secondo ordine di questioni investe la qualità e la distribuzione del patrimonio culturale esistente: esso è infatti un patrimonio decentrato, che permea il territorio sconfinando dalle città ai paesi e alle campagne; un patrimonio artistico-culturale che frequentemente si sovrappone e si collega al patrimonio rurale diffuso, arrivando in molti casi a creare un tutt’uno con esso. Del resto questa caratteristica è testimoniata anche dalla presente modalità di fruizione soprattutto da parte dei mercati stranieri, che nel visitare i siti artistici integrano il prodotto turistico con natura e ruralità, attribuendo però a questa una forte componente culturale, che si manifesta in modo molto chiaro ad esempio nell’enogastronomia legata al territorio e alle sue tradizioni. Si tratta infine anche di un patrimonio culturale che per molti aspetti può essere definito immateriale: basta limitare l’esempio al caso della musica popolare o al fenomeno del tarantismo per richiamare l’importante presenza di questo livello culturale. Emerge quindi alla luce di queste considerazioni che il prodotto cultura e arte ha una enorme possibilità di sviluppo ulteriore, purché possa essere concepito in modalità di fruizione specifiche rispetto alla realtà pugliese, creando quindi un sistema, un’organizzazione, una concezione del viaggio culturale che non ricalchi quella del pacchetto “Venezia-FirenzeRoma” ma che sia piuttosto il paradigma di un’altra filosofia della visita e della scoperta culturale. www.sviluppoitalia.it 97 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La creazione di una rete di musei e siti archeologici appare strategica sia alla commercializzazione della Puglia che alla sua ridefinizione identitaria. Mare e nautica Ad oggi il mare rappresenta come è risaputo il principale prodotto turistico pugliese; al tempo stesso esso pare essere quello che risulta più complesso e problematico nell’ottica di uno sviluppo e una crescita ulteriori per il futuro. Gli elementi attrattivi del mare pugliese sono giustamente famosi e celebrati: la qualità delle acque, la bellezza di alcune coste e dei borghi medievali sul mare sono un grande valore aggiunto per il turismo balneare. Come si è visto, però, i problemi riscontrati nel corso della ricerca sono molteplici: aree costiere degradate dallo sviluppo urbano incontrollato, squalificate e rese inaccessibili da fenomeni di abusivismo edilizio, recintate nei punti migliori da villaggi turistici, non segnalate nei punti di accesso pubblico da apposite indicazioni, stagione di esercizio commerciale relativamente breve rispetto al potenziale e inoltre caratterizzata da un rapporto qualità/prezzo non concorrenziale, situazioni di incuria ambientale, eccetera. La qualità dei servizi, delle strutture e degli insediamenti urbani, la lunghezza della stagione, la tematica dei prezzi, la disponibilità di esercizi ed attività complementari sembrano essere i principali nodi da affrontare nell’ottica di un ri-posizionamento del prodotto mare-Puglia sul mercato italiano. In particolare se si pone, come appare sensato, il duplice obiettivo rispetto al mercato nazionale di riportare al mare le famiglie che attualmente non sembrano potersi permettere alcun tipo di vacanza (è recente il dato di ricerca secondo il quale il 51% degli italiani non effettuerà alcuna vacanza nel corso dell’estate 2007), e d’altra parte di riportare in Italia tutti coloro che stanno sperimentando mete balneari www.sviluppoitalia.it 98 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia maggiormente concorrenziali dal punto di vista del rapporto qualità/prezzo: si tratta di mete emergenti quali Egitto, Turchia, Croazia, eccetera. Forse più problematico è l’obiettivo di posizionamento del mare pugliese sui mercati stranieri. Già piuttosto poco presenti sul mare pugliese, i turisti europei interessati alla vacanza balneare più tradizionale si riversano prevalentemente su mete più concorrenziali dal punto di vista dei servizi, quali la riviera romagnola in Italia o altre destinazioni all’estero; mentre coloro che sono interessati ad un mare-natura non trovano in Puglia adeguati criteri di servizio: dalla pulizia e utilizzabilità delle spiagge alla presenza di strutture idonee a questo tipo di turismo, sono ancora molti gli adeguamenti da compiere per rivolgere l’offerta balneare pugliese ad un pubblico che pure potrebbe essere molto interessato vista la presenza di aree marine di alto pregio ambientale, alle quali inoltre si affiancano emergenze culturali di notevole interesse. Quanto alla nautica vi sono senz’altro buoni margini di crescita per il turismo da diporto, bisogna però anche tenere presente che l’obiettivo di posizionare la Puglia, come sarebbe stato possibile fare, come scalo nautico internazionale navigazione turistica al centro appare di un difficilmente sistema mediterraneo attuabile, come di viene confermato anche da alcuni rappresentanti dell’intermediazione turistica europea (si veda più avanti); infatti, tale ruolo è già stato assunto da altre località portuali. Inoltre, è necessario precisare che la destinazione Puglia è di per sé scarsamente attrattiva come destinazione nautica: data la morfologia della costa pugliese solo poche zone, separate e talora distanti fra loro, hanno le caratteristiche per risultare interessanti presso un turismo velico e da diporto in generale. Appare quindi scarsamente strategico un investimento incentrato sull’attrazione di barche internazionali, se non all’interno di rotte turistiche più ampie ed attraenti, mentre può in ogni caso essere incrementato il mercato delle www.sviluppoitalia.it 99 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia barche italiane o anche l’attrazione di turisti stranieri tramite charter velici. Benessere e turismo della salute La ricerca effettuata ha riscontrato una scarsa consistenza di offerta e potenzialità attrattiva per il turismo benessere e della salute, almeno per come esso è attualmente inteso e nell’ottica di una espansione su mercati diversi da quelli attuali. Il settore infatti vede la presenza sul mercato di competitor molto più avanzati su questo fronte rispetto al sistema di offerta pugliese, sia per la quantità di stabilimenti e di strutture, sia sotto il profilo della qualità complessiva dell’offerta, dove lo svantaggio della Puglia sembrerebbe derivare non dai servizi-benessere intesi in senso stretto quanto dai contesti ambientali e paesaggistici. Su questo ultimo punto sono però da citare come esempio positivo alcune masserie di lusso che offrono servizi spa e wellness, le quali hanno peraltro contribuito a far conoscere diffusamente la presenza di questo tipo di offerta turistica in Puglia. Tuttavia, a parte alcuni casi sporadici, anche queste sembrano attrarre un pubblico essenzialmente domestico e dalle regioni limitrofe, così come avviene ancor di più per il turismo termale e curativo. Su questo settore di offerta, pertanto, più che sugli altri che sono stati verificati, preme sottolineare la necessità di concepirlo, ad un livello di pianificazione strategica, non tanto come un prodotto turistico a sé stante quanto un possibile elemento di qualità diffusa capace di generare un importante valore aggiunto rispetto ai segmenti di offerta turistica maggiori. www.sviluppoitalia.it 100 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Alberghi sovra-stellati – sistema delle attese e delle delusioni La qualità effettiva delle strutture ricettive è emersa come uno dei temi principali al quale lavorare. Certamente non si tratta di una novità apportata dal presente lavoro di ricerca, ma piuttosto di una conferma effettuata sul campo. Un primo elemento empirico riscontrato è la grande variabilità, non solo e non tanto della qualità ricettiva di per sé ma piuttosto nella rispondenza fra qualità “promessa” (ad esempio dalle stelle o dal prezzo della camera) e quella realmente offerta. In particolare, e questo vale sia per le strutture ricettive che per gli esercizi complementari quali ristoranti e stabilimenti, laddove la qualità del servizio risulta scarsa, ciò è direttamente dovuto a una più o meno profonda mancanza di professionalità del servizio. Inoltre tale mancanza è a volte mitigata da un’accoglienza molto cordiale, altre volte però è di molto peggiorata da una assoluta mancanza di cortesia e di attenzione al cliente. Uno dei partecipanti alla ricerca ha scritto nel report individuale che gli addetti “se sono gentili è perché hanno un carattere gentile”: a riprova della mancanza di educazione all’accoglienza; preme sottolineare questo aspetto perché sappiamo che altrove la gentilezza pur non spontanea ha saputo generare e sorreggere sistemi turistici vasti ed efficienti. Inoltre non si tratta solo di alberghi sovra-stellati, ma anche di strutture diverse che risultano incoerenti con la propria tipologia ricettiva, ad esempio agriturismo che ben poco hanno a che fare con quello che dovrebbe essere per definizione di legge un agriturismo, e dove comunque, senza addentrarsi nelle tematiche legali, la trasformazione dei prodotti del territorio, attorno alla quale l’agriturismo dovrebbe incentrarsi, non è presente, almeno agli occhi del turista. Una commercializzazione organica e coerente del prodotto-Puglia nel suo complesso deve necessariamente tenere conto dell’esigenza di intervenire sui sistemi di qualità complessiva, si tratta di un punto altamente strategico: il sistema delle attese e delle delusioni è ciò che www.sviluppoitalia.it 101 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia più di ogni altro aspetto determina il gradimento della vacanza nel suo complesso, ovvero la corrispondenza fra il vissuto e l’aspettativa creata, la capacità di mantenere tutte quelle “promesse” che vengono fatte al turista nei vari momenti comunicativi che le strutture, gli esercizi, la destinazione nel suo complesso attivano in modo esplicito ed implicito. I turisti vengono senza prenotare Un fattore da tenere in considerazione è anche l’alta percentuale (39%) di turisti che si recano in Puglia senza effettuare alcuna prenotazione (si veda la ricerca di Retecamere, novembre 2006); sarà quindi necessario agevolare al massimo le procedure di ricerca e prenotazione per il cliente, organizzando gli IAT in modo tale da rispondere con efficacia a questa funzione. Il sistema di offerta turistica pugliese è composto in buona parte da strutture di dimensioni medio-piccole, che difficilmente sono reperibili e rintracciabili al di fuori di un sistema di informazione specifico; in alcune località cercare un pernottamento senza avere prenotato risulta particolarmente difficile e laborioso, occorre invece garantire in ogni destinazione un sistema di accesso informativo (se non di prenotazione, come avviene in altri sistemi turistici) veloce e funzionale. Politica dei prezzi variabili: meglio un albergo pieno a 80 euro che vuoto a 130 Come già sostenuto, la ricerca ha riscontrato un livello di imprenditorialità alberghiera mediamente basso; in particolare sarebbe importante per l’industria turistica in genere una maggiore capacità di gestione commerciale. Il tema dei prezzi delle strutture costituisce per la presente ricerca l’evidenza empirica maggiore, e lo si può al tempo stesso ritenere essere uno dei principali punti di intervento per il futuro. www.sviluppoitalia.it 102 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia L’esempio di punta di questa situazione lo si è riscontrato in un elegante albergo a quattro stelle, collocato nel centro storico di una cittadina di mare, dove di fronte alla richiesta di contrattare il prezzo per cinque camere e per due notti in un momento di domanda presumibilmente bassa il personale addetto alla reception si è rivelato assai poco disponibile a modificare il prezzo: evidentemente nessuno ha spiegato loro che per l’albergo è più conveniente vendere dieci camere a 80 euro piuttosto che nessuna a 130. Non è comunque l’unico caso verificato, e si può in generale sostenere la necessità di una più avanzata politica di variabilità del prezzo in base alla domanda effettiva, tanto più che proprio il livello medio dei prezzi in Puglia è stato più volte e in vari contesti verificato come uno dei punti deboli rispetto alla competitività generale della Regione sui mercati turistici. Si tratta inoltre di una politica essenziale se si vuole allungare la stagione balneare: ampie fette di mercato estero potrebbero essere attratte nei mesi primaverili se prezzi e relativi servizi fossero più competitivi. Il web Le prenotazioni web hanno registrato in questi anni una netta accelerazione, crescita che ha coinvolto la globalità del mercato turistico. Anche la Puglia non è immune da questo trend, anche qui crescono infatti le prenotazioni via web. Il 7,4% delle prenotazioni avviene utilizzando lo strumento informatico, un numero in crescita anche se distante dalla media italiana (11,5%) e soprattutto da quella europea che si attesta su un 33%22. Il canale di commercializzazione con più potenzialità è certamente il web ed è attraverso questo strumento che si dovranno adottare le principali politiche di promozione e commercializzazione del prodotto turistico 22 “I Fabbisogni del Turismo Pugliese”, Retecamere 2006 www.sviluppoitalia.it 103 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Puglia. Purtroppo la nascita del Portale Turistico Regionale non sembra al momento aver risposto alle attese previste. Il portale, al di là di una mancanza di elementi che giustifichino la parola identificativa, non è per ora tradotto in nessuna lingua. E questo è certamente il limite più grave per un portale che dovrebbe rivolgersi al mercato globale. Il web è uno strumento importante se coglie l’occasione di parlare a un pubblico internazionale, coinvolgendolo in una immersione graduale nel patrimonio pugliese, una sorta di accompagnamento che utilizzi la multimedialità dello strumento per accrescere l’interazione dell’utente e per coinvolgerlo emotivamente. Sarebbe pertanto da evitare la creazione di un semplice contenitore di informazioni che suggellano un’immagine standardizzata della Puglia. Anche perché occorre prestare particolare attenzione al profilo dell’utente. Alcuni dati di TripVision sottolineano il ritmo e la direzione del cambiamento del cliente: il viaggiatore online è giovane, più ricco e più istruito della media. Difficilmente impressionabile positivamente con il solito “pixel”, semmai potenzialmente ammaliato da una promozione che faccia leva su una storia e un modo di viaggiare differente. Vi è poi un altro problema, che riguarda il web ma che coinvolge anche gli altri organi di produzione di informazione turistica. L’enorme produzione di materiale informativo cartaceo, molto ampio ma allo stesso tempo molto parcellizzato, è speculare alla funzionalità delle informazioni reperibili on-line sulla Puglia. Sono diversi i siti che promuovono la Puglia, sia a livello territoriale sia a livello di prodotto, e anche all’interno dello strumento web troviamo le stesse problematicità riscontrabili nel campo dell’informazione cartacea. Un insieme troppo eterogeneo che difficilmente si sposa con le esigenze pratiche del turista. www.sviluppoitalia.it 104 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Benessere e turismo della salute: il passaggio da wellness a stressless Come emerge dall’analisi del posizionamento del settore “Benessere e turismo della salute” attualmente non sembrano esservi in Puglia le condizioni per un investimento su questo specifico settore. Tuttavia è interessante ricordare che dal confronto con i vari partecipanti stranieri alla ricerca qualitativa è emersa una concezione internazionale di “benessere” che appare notevolmente differente da quella italiana: si tratta infatti di una visione ben più ampia della nostra, incentrata su specifici servizi e trattamenti, termali e non, rivolti da personale specializzato al cliente. La concezione di benessere esistente altrove è invece una concezione olistica, che riguarda tutte le sfere della vita: è quindi la possibilità di svolgere attività fisica, di trovare un’alimentazione sana, di visitare luoghi rilassanti e stimolanti. Tradotto in termini turistici a queste caratteristiche si aggiunge la necessità di non incontrare problemi, ostacoli e difficoltà nel vivere una vacanza. Di qui, quello che è stato nominato il passaggio dal wellness allo stressless: a sottolineare che non si tratta di un servizio specifico quanto piuttosto di un fattore ambientale, che assomma in sé tutte le caratteristiche di una qualità diffusa dell’ospitalità. È insomma un fattore che dovrebbe essere innanzitutto sistemico, ovvero tale da rendere la vacanza aderente a questa concezione estensiva di benessere in ogni suo elemento: dalle indicazioni stradali e turistiche alla segnaletica escursionistica, dalla qualità ambientale ai servizi alberghieri e complementari; ciò deve valre pur ricordando che sono poi una minoranza di turisti ad ambire in modo esplicito ad una vacanza incentrata sul relax. In termini di strutture, questa non è comunque una caratteristica che debba legarsi al termale, ma una qualità, un servizio, che ogni albergo di lusso o relais dovrebbe essere in grado di offrire. www.sviluppoitalia.it 105 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Turismo religioso o turismo medicale e sociale? Spingere l’eccellenza sanitaria di San Giovanni Rotondo per far vivere le strutture turistiche Pur non essendo il turismo religioso uno degli obiettivi di ricerca assegnati come tema di verifica sul territorio, esso rappresenta il secondo elemento attrattivo della Regione in termini di arrivi (non in termini di presenze, come già è stato evidenziato delle ricerche realizzate in precedenza), e la località di San Giovanni Rotondo è stata pertanto oggetto di ricognizione. Qui, a livello di sviluppo turistico, è stata riscontrata la presenza di un elemento sopravvalutato e di un elemento sottovalutato: rispettivamente si tratta del turismo religioso stesso e del turismo medicale. Il turismo religioso infatti vede la presenza di un elevato numero di alberghi, che pur in presenza di flussi notevoli hanno un indice di occupazione medio veramente basso; questo, mentre a San Giovanni Rotondo è presente la Casa Sollievo della Sofferenza, “un ospedale religioso classificato ad elevata specializzazione, considerato uno dei più grandi Policlinici d’Italia ed un importante punto di riferimento assistenziale e di ricerca scientifica per tutto il Centro-Sud”, che potrebbe essere l’elemento trainante per un maggiore impiego delle numerose strutture alberghiere costruite negli ultimi anni. Un turismo medicale, se opportunamente incentivato e valorizzato, potrebbe aumentare non solo il tasso di riempimento degli alberghi ma anche la qualità complessiva del turismo, che ad oggi è costituito come è risaputo da un turismo religioso molto “veloce” in termini di permanenza media e assestato su livelli di prezzi e qualità piuttosto bassi. www.sviluppoitalia.it 106 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ospitalità rurale e diffusa legata ai percorsi del territorio Il territorio pugliese, per la sua conformazione fisica, per la sua storia, per le vicende della sua urbanizzazione, per i modi dell’abitare la campagna si offre ancora integro, volgendo le spalle ad ampie porzioni della costa e immaginando di non vedere alcune cinture di condomini che soffocano famosi centri storici, per immaginare una fitta rete di percorsi non interrotti, alla ricerca di fili conduttori tematici, di vie già tracciate dalla storia. Alcuni degli antichi tracciati individuati in tal senso sono: - Le antiche vie dei tratturi, una lettura sociostorica della Puglia - La via sacra langobardorum (pellegrinaggi, turismo religioso) - La Via Appia - La via Appia Traiana - Le città Messapiche Ecc. Il lavoro di mappatura – riempita di contenuti – dei filoni tematici che condurranno il viaggiatore attraverso il territorio deve essere integrato con la realizzazione della necessaria rete di luoghi di sosta, quindi di ospitalità e ristoro. Queste ed altre vie passano, infatti, per una serie di borghi dove si potrebbe sviluppare un’ospitalità fatta di piccole strutture diffuse che rispettino il luogo storico e sociale in cui si inseriscono. Si pensa quindi a tipologie di ospitalità quali alberghi diffusi (molto positivo al riguardo l’esempio dell’albergo diffuso di Mottola), masserie (che siano davvero deputate all’ospitalità e non solo ai ricevimenti nuziali), agriturismi di qualità, B&B, Piccoli alberghi di charme nei centri storici dei borghi. Limitandosi al turismo rurale e quindi all’entroterra, tra i borghi che sembrano più indicati, per la loro bellezza, per la loro dislocazione sul territorio e per la loro accessibilità via treno, si segnala ad esempio: Tricase, Galatina, www.sviluppoitalia.it Corigliano d’Otranto (Museo), Mesagne, Ceglie 107 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Messapica, Massafra, Martina Franca, Locorotondo, Castellana Grotte, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Altamura, Ruvo di Puglia (dove è presente un importante museo), Minervino Murge, Canosa di Puglia, Troia, Lucera, Monte Sant’Angelo. La creazione di una simile rete di ospitalità rappresenta l’obbiettivo qualitativo da perseguire nell’ottica di predisporre contesti che sappiano accogliere il tipo di turista/viaggiatore che quell’itinerario particolare vorrà percorrere. www.sviluppoitalia.it 108 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Autentico con piscina Lo spazio del viaggio diventa spazio di esperienza, di apertura e di benessere vero, che resta anche dopo il ritorno, se i luoghi attraversati trasmettono un’atmosfera rilassante, di “facilità d’uso” e di libertà. Essenziale è applicare questo requisito di charme e quiete alla rete di ospitalità diffusa. Inoltre, considerando le elevate temperature della regione, nonché le caratteristiche del turismo rurale, fattore distintivo potrebbe essere per la Puglia la diffusione di strutture con piscina. Sono oggi sempre di più le persone che rinunciano volentieri all’affollamento e alla monotonia delle vacanze al mare, a patto però di poter rinfrescarsi dopo aver oziato sotto gli ulivi o dopo aver girato per borghi e campagne. Ecco allora che il turismo rurale in Puglia potrebbe caratterizzarsi e identificarsi secondo la chiave del “autentico con piscina”. Inoltre, la mancanza di luoghi preposti all’accoglienza minima, informale, spazi dove abbandonarsi a pause brevi, a interludi che ritmano il viaggio e gli danno il respiro può diventare un fattore claustrofobico, di stress. Caratteristica della Puglia ed elemento distintivo della mediterraneità è il rito della controra: un ritmo di vita antico e tradizionale (che genera una spesso inconfessata invidia da parte di chi non gode di questa sana abitudine). Da fattore culturale positivo la controra diventa tuttavia un problema per il turista che giunge passata l’una in un borgo. Sotto il sole cocente, trova (non sempre facilmente) un luogo più o meno tranquillo e ombreggiato dove bere e mangiare qualcosa di semplice, ritemprarsi e rinfrescarsi… E aspetta che il borgo si svegli. www.sviluppoitalia.it 109 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Luoghi ideali della vacanza rilassante sono proprio quelli dove a una ospitalità classica dove pernottare e riposarsi, si unisce una rete di luoghi-tappa, caffè, giardini, parchi. Luoghi che si aprono sul fuori, freschi e silenziosi, con angoli comodi e ombreggiati da cui scrutare il paesaggio, magari abbandonandosi a brevi sonni ossigenati: la controra dei turisti. Se adeguatamente sviluppati e diffusi, i concetti di “autentico con piscina” e di “controra dei turisti” posso diventare il criterio qualitativo e differenziativo del turismo rurale in Puglia. Ospitalità legata all’enogastronomia Altro piacere essenziale del viaggio è, ovviamente, quello del palato. La ricerca esperienziale itinerante ha evidenziato come da questo punto di vista, in Puglia, le attese vengano spesso deluse. Alcuni esempi: nessuna scelta di vino in un ristorante consigliato per la freschezza del suo pesce, mozzarelle del tutto indifferenti, colazioni industriali e con la muffa… La scoperta del cibo è invece fondamentale per la conoscenza del luogo che si visita. E si tratta qui di materia dove la Puglia non manca certo di risorse straordinarie né di unicità. Il viaggio attraverso i sapori della Puglia potrebbe diventare un’avventura unica, indimenticabile. Al clima ideale che esalta i frutti più autentici e saporosi del mediterraneo si unisce una sapienza antica e una terra che si distende sotto un sole che splende tutto l’anno. Viaggiando per questa terra infinita ci si sente avvolti da una natura provvida, le file degli ulivi, le vigne giovani e antiche, i bei ciliegi, i tanti sani prodotti della terra, gli animali che accompagnano il vagare dando il senso di una ruralità diffusa, non banale né ovvia, tanto meno www.sviluppoitalia.it 110 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia improvvisata o come si dice oggi - troppe volte e a sproposito - reinterpretata. Insieme ai criteri di qualità e quiete, l’ospitalità non può prescindere da uno sforzo che vada nel senso di offrire i prodotti della terra, sapendone raccontare la storia, la provenienza, la tradizione. Dall’intervista a Pasquale, originario di Bisceglie e proprietario del bar Ted One nel centro di Milano: “Adesso come adesso le cose di cui mi ricordo di più sono i profumi, i sapori della terra, le cose buone, vere. Qui ormai mangiamo la frutta del Cile, le verdure dalla Spagna, da Israele. Poco tempo fa sono stato giù quattro giorni e mia sorella mi ha preparato un piatto tipico, che a me fa impazzire, sono le piante delle zucchine tagliate a tocchetti, bollite con le zucchine piccole dentro e le patate. Se vai a vedere la cucina tradizionale locale è tutta legata alla cultura contadina, la moglie cucinava a casa aspettando che il marito tornasse. Ad esempio la purea di fave con la cicoria, è la fine del mondo, è un piatto poverissimo, oppure quella che io definisco la paella pugliese, si chiama “triedda”, che è riso, patate e cozze, che è la terra con il mare ed è un piatto che si prepara tutto a freddo e si mette poi nel forno. Era un piatto a cottura lentissima: lo mettevi in forno fino a pomeriggio inoltrato, di solito i contadini (mio padre era contadino) mangiavano fuori e rientravano al tramonto… In queste cose qua, specialmente sulla cucina, esiste una cultura, un pregio forte con dei sapori fantastici. Invece uno dice no, non vado via dalla mia regione, apro un ristorante, però non ha mai fatto questo mestiere, per questo ti becchi quello che non sa da dove arriva il vino che serve, non sa i piatti come sono fatti. In Sicilia, invece, ci tengono alla loro terra ai loro sapori. La maggior parte dei pugliesi che sono venuti al nord si sono fatti i soldi e sono tornati pensando di aprire dei locali e fare chissà cosa… Va bene, sì, ma non stai vendendo quello che ti offre il luogo, i tuoi sapori, i ceci i legumi, qualsiasi cosa sia legato alla terra. www.sviluppoitalia.it 111 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Loro si perdono in queste cose qua, ma sono sicuro che ce ne sono alcuni che lo fanno.” È infine da sottolineare come l’attenzione all’offerta enogastronomica potrebbe inoltre innescare diversi meccanismi virtuosi: ad esempio sull’economia dei prodotti locali, agricoli e alimentari, sulla salvaguardia del paesaggio rurale e sulla coscienza condivisa dell’importanza di questo grande patrimonio culturale. Processioni e feste religiose patronali e della settimana santa Importante elemento di traino commerciale per attrarre turisti nella Regione potrebbero essere le feste religiose, sia quelle patronali in genere sia in particolare le feste e processioni legate alla settimana santa. È questa una realtà che attraversa ed accomuna molte aree del Mediterraneo, dove è ancora forte il legame socio-culturale tra la processione religiosa e la tradizione. Le processioni, ma anche alcune sagre paesane, rappresentano il massimo grado di evocazione: momenti di intenso raccoglimento interiore ritmati da canti, figuranti, ecc. Un mondo che percorre la Puglia in diversi periodi dell’anno. La religiosità mediterranea può senz’altro essere incentivata come elemento di richiamo interessante per il turista, che per un verso desidera assistere a una funzione che ha i crismi dello spettacolo scenico (pensiamo a Taranto con le Pesàre o le Poste), per l’altro vuole immergersi totalmente nello spirito autentico dei luoghi e in quello che sarebbe rappresentato a prescindere dalla sua presenza. In questo modo, tentare di posizionare la Puglia come destinazione folklorica e culturale “della settimana santa” potrebbe funzionare come un’importante promozione complessiva del territorio e del suo patrimonio diffuso, materiale e immateriale. www.sviluppoitalia.it 112 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eventi vari, taranta e non solo Per contribuire alla rinascita dei territori che soffrono l’abbandono (esodo rurale, disoccupazione, ecc.) l’organizzazione di eventi, siano essi artistici, teatrali, musicali, sportivi, letterari, ecc. può rivelarsi un’iniziativa estremamente positiva. Da una parte gli eventi sono per il turista un ulteriore momento di scoperta, arricchimento e svago. D’altra parte possono consentire ai giovani di trovare un nuovo senso nella comunità del borgo. Spesso infatti questi eventi diventano forti marcatori identitari, tanto che capita di vedere stranieri che scelgono di andare a vivere proprio in quel luogo proponendo le “specialità tipiche” del loro nuovo territorio di adozione. La taranta e la pizzica, naturale colonna sonora della Regione, stanno riscuotendo un notevole interesse, non solo a livello nazionale. Appare tuttavia necessario dare un’impronta più netta a questa ricchezza culturale, sia attraverso un unico grande festival che abbia un impatto forte a livello numerico, comunicativo, internazionale, sia attraverso una più vasta diffusione dell’offerta musicale, sotto tutte le sue forme, anche spontanea. Il tamburello, strumento millenario presente in tutto il mediterraneo ritma in Puglia la taranta e la pizzica, dando da sempre il tempo ai balli e alle feste popolari. Strumento di cura che mette in moto e guarisce dal morso della tarantola è anche suono delle ricorrenze, dei matrimoni e dei battesimi, della mietitura e della vendemmia. Dà corpo e sostanza a danze infinite, la pizzica taranta, la pizzica pizzica e la danza scherma. Una delle più remote descrizioni della pizzica risale a G. Ceva Grimaldi che nel suo Itinerario da Napoli a Lecce del 1818, citato da Giorgio di Lecce in Ragnatele, www.sviluppoitalia.it racconta: “Diremo esser le danze frequenti e 113 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia lietissime in tutta la Terra d’Otranto. Le donne ballano con molta leggiadrìa, gli uomini senza affettazione: ma la Pizzica, che può dirsi danza salentina, è tra le più gentili che abbia mai Tersicore insegnata a’ suoi diletti adoratori: ci piace darne la descrizione. Una donna incomincia a carolar sola; dopo pochi istanti ella getta un fazzoletto a colui che il capriccio le indica, e lo invita a danzar seco. Lo stesso capriccio le fa licenziar questo e chiamarne un altro, e poi un altro, finché stanca va a riposarsi. Allora rimane al suo ultimo compagno il diritto d’invitare altre donne, ed il ballo continua in tal modo sempre più variato e piacevole. Guai al mal’accorto che la curiosità conduce al tiro del fazzoletto fatale: la sua incompetenza, la grave età non gli possono servire di scusa; un dovere di consuetudine l’obbliga a non ricusare l’invito che riceve. La gioia dei circostanti è accresciuta da questo ridicolo spettacolo, e le maliziose danzatrici ridono del magico potere che la bellezza esercita nel mondo” www.sviluppoitalia.it 114 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 12. Linee guida per lo sviluppo The taste of another Italy “Il gusto di un’altra Italia”. Uno slogan che potrebbe rappresentare un nuovo modo di differenziarsi da una proposta fino sa questo momento troppo standardizzata e forse troppo “nazionale”. Come afferma Panunzi, direttore generale di Valtur, un turista va in Puglia o “per il mare o per vedere tre cattedrali”. Verrebbe da dire più nazionale di così… Allontanarsi dunque da una proposta turistica che richiama gli aspetti consolidati del turismo nazionale, per attingere a piene mani al patrimonio culturale e paesaggistico offerto dalla Puglia. Facendo leva sulle risorse più particolari si possono attirare dei turisti che fino a questo momento hanno visto nella Puglia una semplice regione del Mezzogiorno d’Italia. La Puglia, come abbiamo potuto toccare con mano durante la fase esplorativa del territorio, è infatti ben altro. É un insieme di valenze fino a questo momento sottaciute, è un confine e un braccio teso verso l’oriente, è promisquità territoriale e sociale. Una regione difficile perché fino a questo momento non è stata codificata. La sforzo comunicativo deve seguire la strada tracciata in precedenza, basata in prima istanza sulla narrazione, in seguito sulla riqualificazione delle strutture e su uno sforzo concreto per migliorare la professionalità degli attori operanti nel turismo pugliese. Uno slogan come “The taste of another Italy” potrebbe contribuire a rendere la popolazione residente orgogliosa di appartenere e di identificarsi nella regione Puglia e darebbe al turista un’immagine innovativa e turisticamente appetibile di questo territorio. www.sviluppoitalia.it 115 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Anche perchè la Puglia può realmente diventare un’Altra Italia, polisensoriale e innovativa, capace di trovare una commistione tra saperi e prodotti, tra politiche di accoglienza e un nuovo modo di intendere l’accessibilità turistica. Una nuova patria per gli avventurieri alla riceca dell’autentico. Un’incubatrice di un nuovo modo, pensato, di fare turismo. Lo slogan dovrebbe parlare inglese anche per stimolare una crescita linguistica della regione; l’accoglienza dovrebbe in questo senso rilanciare uno stimolo al confronto con altre lingue e culture, stimolando una connotazione più orientata all’internazionalizzazione del prodotto Puglia. Un altro motivo che potrebbe spingere alla creazione di uno slogan in inglese, deriva da fatto che non si può omettere come la Puglia, soprattutto Oltreoceano, venga considerata dai principali trendsetter una meta appetibile, trendy. Anche in questo caso tuttavia bisogna sguarnire il campo da un equivoco. Non si può regalare una storia in funzione di uno sviluppo turistico rapido, che potrebbe anche avere termine nel giro di pochi anni. Questo tipo di sviluppo va concertato e pensato, perché se da una parte è importante cavalcare l’onda che reso la Puglia una “hot new” nel panorama internazionale, dall’altra il rischio di non riuscire a sostenere qualitativamente la domanda e, senza aver prima compreso quanto e in quali contesti il turismo può essere considerato un arricchimento per l’economia regionale, questa strategia fondata sul ricavo a breve potrebbe rivelarsi un errore importante. L’idea di una rete di borghi autentici, vicini tra loro e mediterranei, ha solleticato la fantasia degli americani, un po’ come era avvenuto per le Cinque Terre che erano presentate al pubblico statunitense come “5 graziosi villaggi di pescatori collegati fra loro”, ma anche in questo caso occorrerebbe pensare una strategia votata a premuovere un territorio intero, scongiurando il rischio di parcellizzarlo ancora. www.sviluppoitalia.it 116 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In questo caso la necessità di una commistione tra narrazione e comunicazione si fa urgente. Occorre fare percepire un gusto pugliese autentico, nuovo. Non si può limitare a far parlare un immagine che ha perso la sua evocatività proprio per la mancanza di un racconto che la accompagna e la rinforza. Occorre quindi creare un’immagine nuova, prettamente pugliese. Stagionalizzare: se 20° sembran pochi La destagionalizzazione, per l’economia turistica italiana in generale e per il turismo pugliese in particolare, costituisce una strategia importante per uscire da un problematica che costringe il settore pugliese a conteggiare circa l’80% delle presenze totali durante i pochi mesi estivi. Senza una strategia turistica che faccia leva sulla qualità dell’offerta e su una rinnovata cultura verso il turismo sembra prematuro parlare, anche solo potenzialmente, di una politica votata a destagionalizzare i flussi turistici. Il dato climatico da molti viene preso sotto gamba, eppure vale la pena analizzarlo attentamente. Il clima pugliese presenta delle stagioni miti, ideali per il viaggio. Anche la probabilità di precipitazioni è più bassa rispetto ad altre regioni (media precipitazioni settembre/maggio Bari 48 mm – Palermo 58 mm – Napoli 94 mm). Questo permette di agire su due tipi di target diversi. Un turismo nord-europeo potrebbe essere attratto da una terra che presenta, anche fuori stagione, un clima caldo. www.sviluppoitalia.it 117 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La ricchezza culturale e gastronomica permetterebbe poi di creare i presupposti per la realizzazione di un’offerta integrata e indirizzabile a un turismo anche nazionale. Gli stessi Tour Operator sono i primi a parlare di un necessario allungamento di una stagione turistica che risulta troppo passeggera. “Una destinazione dovrebbe lavorare 52 settimane l’anno”, è il ritornello invocato da molti Tour Operator. La Puglia da questo punto di vista risulta essere molto in ritardo. Durante la ricerca esplorativa sul territorio abbiamo constatato come il “sarà fatto la prossima settimana”, sia il vero leit-motiv dell’accoglienza turistica. In un periodo di vigilia (la seconda metà di giugno) mancavano ancora molti servizi per il turista: piscine vuote, informazioni turistiche rintracciabili con il contagocce, ecc. In tutti questi casi la risposta data al turista, a dire il vero non troppo consolatoria, era sempre la stessa: “la prossima settimana!”. Partendo da questo piccolo inciso che resta comunque significativo per comprendere una propensione marcatamente focalizzata verso il periodo luglio-agosto, risulta altresì evidente come manchi una scelta strategica indirizzata a favorire l’allungamento della stagione estiva. Destagionalizzare attraverso lo strumento della stagionalizzazione. Ecco l’unica leva su cui costruire un appeal turistico spalmato lungo tutto l’arco dell’anno. Per prima cosa bisogna rendere il turismo estivo una piacevole scoperta, e questo, malgrado i dati relativi ai flussi di presenza concentrati nei mesi estivi, è un risultato ancora da raggiungere. Ecco perché alla base di tutto rientra una narrazione interna delle potenzialità, una riconsiderazione della funzionalità turistica in termini di economia regionale, www.sviluppoitalia.it di un’educazione al bello dei pugliesi, che 118 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia dovrebbero avere a cuore la pulizia della loro terra non soltanto per i mesi estivi, ma considerarla come un patrimonio da proteggere tutto l’anno. In questo discorso si inserisce la lucida analisi del turismo tedesco di Peter Amann: “La parola “destagionalizazione“ è forse limitante. Tutte le stagioni hanno una loro valenza turistica. Il turismo tedesco inizia col periodo di Pasqua, subisce un forte calo a luglio e riprende a settembre per durare fino alla fine di ottobre. Nonostante il mare in primavera sia ancora un po’ freddino, i turisti del nord scelgono già il balneare. Lo trovano certamente poco accessibile e spesso la costa è sporca. In autunno la stagione balneare per i mitteleuropei potrebbe durare fino alla fine di ottobre, purtroppo già a settembre molte strutture chiudono. Questo non rappresenta un impedimento particolare, se non fosse che in bassa stagione aumento la sporcizia e nessuno pensa di portala via prima dell’estate prossima”. Allo stesso tempo non si può parlare di destagionalizzare il flusso turistico senza ripensare a un sistema di offerta che parli alla terza età, alle scuole, con percorsi più culturali. Ecco perché l’integrazione tra prodotti può essere importantissima in quest’ottica. Se un turista fosse catturato in maniera spontanea da una bellezza inaspettata finirebbe per sostare maggiormente in un luogo, piuttosto che praticare il più classico dei mordi e fuggi. Anche un’analisi dell’offerta in termini di servizi non può venir meno. Una persona non deve avere ostacoli al suo arrivo. Occorre far di tutto per eliminare alcune barriere che impediscono la piena soddisfazione del turista. Ecco perché l’offerta integrata diventa il vero ago della bilancia di una stagionalità turistica “perenne”. www.sviluppoitalia.it 119 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Dal wellness allo “stressless” Pare che il prodottto wellness sia diffuso in Puglia soltanto come fenomeno di contorno. Va detto infatti che le prospettive del settore sono legati a pochi poli termali, in particolare Margherita di Savoia, Santa Cesarea Terme, Torre Canne. Margherita di Savoia presenta in questo tutte le contraddizioni di un’offerta che non rappresenta una irrinunciabile scoperta. Dall’analisi del territorio anche l’urbanistica cittadina ci è parsa poco attrattiva turisticamente, di scarso impatto scenico, e poco competitiva sul prodotto wellness, soprattutto se la mettiamo a confronto con certe località della Germania o anche del nord Italia. Oggi il termalismo è un fenomeno che non può prescindere da elementi di forte suggestione e caratterizzazione urbanistica e paesaggistica. Tralasciando questi aspetti e analizzando più compiutamente la situazione del termale a livello regionale, svetta nettamente lo squilibrio in termini di stabilimenti idropinici e idrotermali che distanziano la Puglia dal resto d’Italia. In valori assoluti infatti la Puglia conta di sole 166 sedi locali con attività principali e secondarie, classificate quindi SeULCAPS. La Lombardia, in valori assoluti, ne conteggia 1.523, il Trentino 232, la Toscana 387. La vicina Campania addirittura 287. Il gap numerico dovrebbe essere ricucito da un’attenzione particolare verso la qualità di servizio offerto, ma anche in questo caso la srada sembrerebbe lunga oltre che in salita. www.sviluppoitalia.it 120 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Oltretutto arrivare a degli standard di livello dovrebbe portare a una spesa molto elevata per colmare il dislivello qualitativo, con il rischio di omologazione e imitazione. All’ultimo congresso sul Turismo Termale i tour operatori presenti alla fiera hanno dichiarato di essere alla ricerca di un alto standard di infrastruttura da offrire ai loro clienti, il cui costo dovrebbe essere compreso tra i 500 ed i 1000 euro a soggiorno, mentre la spesa che accetterebbero i loro clienti si aggira intorno ai 50-60 euro al giorno in un buon albergo a quattro stelle con trattamento di mezza pensione. A fronte di questa cifra, i possibili acquirenti dell’offerta termale richiedono un’ampia offerta non solo di trattamenti benessere ma anche di iniziative culturali e servizi sempre più personalizzati ed esclusivi, se non addirittura esplicitamente di lusso, in luoghi rilassanti ed in cui sia possibile anche praticare attività sportive e svagarsi con qualche escursione interessante. Per quanto riguarda la Puglia parrebbero non sussistere le condizioni per una crescita in tempi brevi del turismo termale. Il termale sembra vivere soprattutto di turismo locale, assolutamente non competitivo e votato più alla sfera medicale. Il fenomeno delle beauty farm è ancora poco diffuso e allocato presso Masserie-relais da 5 stelle, anche se qualche diffusione incomincia ad esserci in strutture di livello più basso. Dove non ci siano reali contenuti, si può allora puntare sulla “diversità”. La Puglia più che a una cura del corpo parrebbe adatta a un “wellness dell’anima”, dove ritrovare sè stessi fra campagna, cucina genuina, arte, piccoli centri in cui si “comunica” col luogo e con le persone, si ritrova il piacere di un altro approccio al territorio? Il termine scelto per indicare questo percorso è “stressless”. www.sviluppoitalia.it 121 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Si tratta di un paradigma analogo a quello indicato anche da Halbert Dunn nell’articolo “High-Level Wellness for Man and Society”, in cui i concetto di well-ness veniva parzialmente rimpiazzato da un altro stato: il well-being. Per raggiungere questo grado più alto di ben-essere si trattava di agire sullo stile di vita, coinvolgendo corpo e mente, comportamenti e atteggiamenti. “The creative spirit resides within every living person. It can be kindled in any man, woman, or child. "What is the creative spirit?" you ask. At one time, I defined it as "an expression of self, adventuring into the unknown in search for universal truth”. However defined, we need to value it highly and nurture it well, since man's position of dominance in the world stems more directly from this quality than from all others. Man finds discovery both absorbing and satisfying. With creative expression comes intense inner satisfaction” 23. Da questa necessità umana di scoperta e di evoluzione nasce l’importanza di una valorizzazione della facilità di accesso e di spostamento. Un luogo dove si respiri ancora una possibilità di accedere alle scoperte autentiche regalate da un territorio. In questo passaggio allo “stressless”, che potrebbe divenire la nuova chiave identificativa del turismo pugliese, occorrerà agire per eliminare ogni tipo di barriera che compromette una fruizione delle bellezze diffuse. Ma non solo; occorrerà da subito adottare una politica forte di tutela e salvaguardia del territorio, così come si dovrà puntare su un censimento qualitativo delle strutture esistenti per valorizzare i casi di successo. 23 Halbert Dunn, “High-Level Wellness for Men and Society” www.sviluppoitalia.it 122 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Conferendo importanza, anche dando incentivi a una tipologia di offerta turistica virtuosa, si potrebbero creare le condizioni per una crescita collettiva del comparto ricettivo. Non ci troveremmo pertanto di fronte a “cattedrali in un deserto di niente”, come afferma il Direttore Generale di Valtur, ma piuttosto si inizierebbe a tracciare una linea di demarcazione importante, premiando la bontà e la qualità d’offerta. Soltanto adottando corraggioso, comprendente si queste politiche potrebbe paesaggio, fare della cultura, e promuovendo Puglia arte, una trasporto un metodo circuito e vero, sistema di accoglienza idoneo. In questi termini, attraverso una crescita qualitativa di tutto il suo sistema di offerta, la Puglia potrà diventare la terra dello “stressless”, un luogo di scoperta, lontano da problemi legati a promesse non mantenute, a sensi di sconforto o di disillusione per attese positive non realizzate. Economie che si parlano, e si alimentano Parrebbe logico chiedersi, di fronte all’incuria nei confronti del territorio, a una ridotta conoscenza delle proprie peculiarità e bellezze e a un’offerta che pecca di eccessivo pressapochismo, qual è il grado di importanza che i pugliesi conferiscono all’economia turistica. Nella maggior parte dei casi si può parlare di una mancanza di narrazione del proprio territorio, in altri però si può ipotizzare una visione distorta del turismo. Un’offerta turistica che poteva integrare mondi economici differenti, in particolar modo quello turistico con quello agricolo, pare oggi un’occasione sprecata. L’auspicabile compenetrazione di elementi che avrebbero contribuito a creare autenticità e a integrare il prodotto finale per ora è ancora molto limitata a alcuni casi di eccellenza. www.sviluppoitalia.it 123 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia La storia della Puglia è come detto storia di agricoltura e storia di industrializzazione. Queste economie hanno modificato profondamente il territorio, tanto che le loro eredità sono ancora leggibili ed evidenti. Riconfermare l’importanza del turismo pugliese consiste anzitutto nel prospettare una potenziale redditività per l’intera economia regionale. Tutto ciò non può avvenire senza un dialogo multifunzionale, che richiami la necessità di creare un circolo virtuoso e assuma una valenza comunicante e sinergica. Tutto ciò potrà avvenire solo adottando politiche convergenti, politiche peraltro già adottate a livello nazionale ed europeo. Il caso Abruzzo Il caso abruzzese è piuttosto significativo in questo senso. Tra l’assessorato al turismo e quelle delle politiche agricole è stato infatti firmato un protocollo di intesa complementare alle linee strategiche individuate dai due assessorati rispettivamente con il Piano Triennale del Turismo 2006-2008 e con il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. Secondo i due assessori il principio della multifunzionalità, "è cruciale per lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione del territorio regionale". Infatti la connessione delle problematiche riguardanti i settori del turismo e dell'agricoltura e l'individuazione di obiettivi e soluzioni comuni richiedono sempre maggiore sinergia, come rilevato anche dalle organizzazioni professionali e sindacali dei comparti. Un protocollo d'intesa che dovrebbe servire a mettere a sistema strumenti legislativi, risorse finanziarie ed umane, indispensabili per salvaguardare le tipicità, la biodiversità, la promozione e la valorizzazione della cultura e del patrimonio rurale, dei percorsi enogastronomici, delle microstrutture di supporto all'attività turistica. www.sviluppoitalia.it 124 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Questo progetto è particolarmente interessante perché rappresenta una scelta politica allineata a quelle che sono le necessità di un’economia come quella pugliese. La Puglia dovvrebbe operare in tal senso perché non è pensabile uno sviluppo turistico senza una ridefinizione di quelli che sono i vincoli urbanistici, le problematiche relative alla salvaguardia del territorio, l’integrazione, per un’offerta unica e integrata, di “arte, paesaggio e caciocavallo”. Ecco dunque la necessità di una sinergia strategica, che metta a valore le rispettive competenze in relazione a quelle che sono le linee di indirizzo individuate per sviluppare al meglio il futuro turistico regionale. Il caso Grindenwald In Europa si sono adottate delle politiche ancora più forti per favorire il dialogo fra reti economiche. Prendiamo il caso della cittadina svizzera di Grindenwald. In questo paesino dell’Oberland bernese si è cercato di creare una vera simbiosi tra agricoltura e turismo. A Grindelwald, il turismo genera oltre il 90% del giro d'affari. Come previsto e regolato da un intricato sistema di leggi sull'utilizzo dei terreni, scritte secoli or sono, una parte di questi proventi viene reinvestita nell'agricoltura. Le cooperative riscuotono tributi dai proprietari di alberghi e negozi, dalle società ferroviarie e dai gestori di impianti di risalita che operano sul rispettivo territorio. Questi prelievi contribuiscono a loro volta a sostenere l'agricoltura di montagna. www.sviluppoitalia.it 125 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia E così, mentre i contadini preservano con il loro lavoro la bellezza di questo paesaggio bucolico, l'industria del turismo non può che trarne beneficio. Secondo Urs Wiesmann, professore all'Istituto geografico dell'Università di Berna, “L'agricoltura, funge anche da collante sociale per la comunità, consentendo alla popolazione di mantenere la propria identità di fronte alla cultura urbana portata dal turismo”. Tarpare le ali alla burocrazia Un ostacolo a una rinnovata spinta propulsiva del turismo è dettato da un certo senso di impotenza di fronte alla lentezza decisionale e burocratica che si avverte in molti pugliesi. Durante la fase di ricerca qualitativa abbiamo notato come un ggrande impulso alla conoscenza dei luoghi fosse garantito dall’intraprendenza di pochi individui. Una rappresentanza sporadica eppure entusiasta nel saper narrare alcune bellezze tipiche. Molti sono i pensionati che si ritrovano a narrare ai turisti spaesati cosa si può trovare in un paesello o come raggiungere un punto panoramico, peraltro non indicato da alcuna segnaletica. Un germe partecipativo è dunque rimasto; ora occorre non disperdere questo valore ma semmai farlo fruttare. Gli esempi incontrati livello territoriale sono vari. Leo Rielli del Front Office del Salento Griko ci ha raccontato della difficile opera di raggruppamento di quelle che sono le istanze dei paesi della Grecìa Salentina, un’opera che rappresenta quasi un’opera di “volontariato”. “Di fatto l’Unione dei Comuni non ha un ufficio turistico. Siamo noi che lo facciamo e noi lo facciamo in base alla gestione del sito www.sviluppoitalia.it 126 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia internet, che era fermo da 4 anni finanziato con un interreg ma che poi non veniva gestito da nessuno per mancanza di fondi. Abbiamo cercato di risolvere un problema, garantendo la gestione minima dei servizi con gli stessi soldi che venivano spesi per fare poco o nulla. Perché per noi è opportunità, è crescita, abbiamo l’interesse per farlo e lo facciamo”. Sullo stesso livello si inserisce la proposta del giovane gestore dell’Albergo Diffuso Vecchia Mottola, Martino: “Se io fossi presidente della regione o assessore al turismo cercherei di svincolare di più il patrimonio culturale, nel senso che qui tutto è vincolato dalla sovrintendenza. Uno vuole fare un intervento di recupero e scopre che ha le mani legate perché la sovrintendenza non vuole, perché bisogna aspettare tempi tecnici che sono 5- 10 anni. Le chiese rupestri si stanno deteriorando, saranno 15 anni che i colori e le pitture stanno cadendo e non si può intervenire perché la sovrintendenza non vuole. Bisogna attendere e intanto quel patrimonio si perde. Allora io sbloccherei questa enpasse e cercherei di affidare la gestione adaltri, perché tanto sta lì, non funziona, è chiuso. È pieno di erbacce, non ci va nessuno, ci sono tantissime persone che vorrebbero vedere le chiese rupestri ma non possono, perché i siti sono inaccessibili, non ci sono fondi per poter restaurare, per poter pulire. Io cercherei di agevolare chi è interessato al recupero di quel patrimonio. Per esempio noi ci siamo proposti a livello comunale per gestire, a nostre spese e senza nessun tipo di aiuto pubblico dal punto di vista economico, il servizio turistico e la tutela di quel patrimonio ma non è possibile per via dell’immagine 24”. Va detto che la difficoltà da parte degli amministratori di gestire un patrimonio diffuso così ampio ha portato al congelamento e a queste forme di parziale immobilismo strategico. É necessario almeno un tentativo di apertura a proposte di gestione effettive. Piani di assetto deontologico, di bacino, di pianificazione locale 24 L’intera restituzione dell’intervista con i gestori dell’albergo diffuso “Vecchia Mottola” è presente all’interno degli “Allegati”. www.sviluppoitalia.it 127 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia implicano vincoli molto restrittivi; tutto questo fa sì che chiunque voglia mettere in atto operazioni di salvaguardia o sviluppo urbanistico vada poi incontro a serissime difficoltà. Se ci fosse l’apertura a definire, mappare, una serie di risorse si aprirebbero nuovi sviluppi a nuove gestioni, in base a progetti di effettiva qualità. Questi interventi sarebbero da incentivare, da incoraggiare. L’unico modo per scongiurare l’annullamento dell’ultimo stimolo di partecipazione è proprio quello di accompagnare, attraverso politiche intelligenti e lungimiranti, uno sviluppo turistico salvaguardandolo da rigidità burocratiche e schematici interessi locali. Allungare il turismo interno Una destagionalizzazione del turismo pugliese deve, prima di tutto, iniziare coinvolgendo il turismo interno. L’allungarsi della stagione turistica non può non partire da un procrastinamento dei servizi offerti dalla filiera tuistica. Ne uscirebbe un circolo virtuoso che garantirebbe una maggiore qualificazione anche dei centri urbani. In questo modo anche le città non vivrebbero soltanto due mesi l’anno, lasciando nei restanti periodi un senso di sconforto, in primis, agli stessi abitanti, ma potrebbero finalmente conoscere un nuovo modo di essere intese. Si dovrebbe adottare una politica di prezzo assolutamente concorrenziale soprattutto nei periodi di bassa stagione. Con questa strategia si potrebbe favorire il prolungamento della stagione turistica dei pugliesi, che rappresentano, è doveroso ricordarlo, ¼ del totale registrato. www.sviluppoitalia.it 128 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Allo stesso tempo occorre operare in ottica narrativa anche per favorire l’autocoscienza al bello dei pugliesi. Per favorire un’ottica di scoperta delle peculiarità storico-artistiche, che solitamente coinvolgono soltanto le scolaresche, e che, se riconsiderate attraverso una narrazione ponderata e identitaria, potrebbero essere interessanti anche per gli short break del turismo interno. Riconquistare Taranto Per operare il tanto atteso salto di qualità, il turismo pugliese è chiamato a riscoprirsi. Prima di tutto internamente. In questo senso è necessaria una svolta conoscitiva e narrativa del proprio patrimonio, che si inserisca in un disegno che punti a sensibilizzare, ma anche a far riscoprire con orgoglio le potenzialità delle Puglie. Il fatalismo che permea molte zone deve trovare sbocco in un nuovo ideale di bonifica del proprio. Nello scorgere le potenzialità di un territorio che è “istintivamente” votato all’accoglienza, come detto soprattutto per ragioni storiche, i pugliesi dovrebbero farsi promotori di un racconto diretto. Di un’ospitalità turistica dovuta e necessaria. Sono molte le sfide lasciate per così dire a metà, sfide che impediscono lo sviluppo di un reale orgoglio territoriale. Taranto in questo senso è esemplare. Una città importante a livello storico e culturale che sembra non essere intesa a livello turistico. www.sviluppoitalia.it 129 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Nel caso di Taranto le conformazioni industriali la rendono ancora percepita come una città in “stand-by”. Proprio questa riluttanza nel considerare la potenzialità turistica di Taranto fa sì che il museo archeologico, che presenta dei manufatti di immane importanza storica e artistica, registri un afflusso molto minoritario rispetto alle sue potenzialità. Ma si potrebbe parlare anche del centro storico, che non ha ancora effettuato quel maquillage che ha contraddistinto il centro storico di Lecce, Otranto e altre città pugliesi. I residui, certamente imponenti, di un’industrializzazione rapida e imponente stanno ancora là, irrisolti e lugubri. Taranto è ancora bollata come un porto militare e un porto commerciale in disuso. Ma quali politiche adottare per una città come Taranto? Anticipiamo che alcune città ce l’hanno fatta e oggi si presentano, dopo processi certamente lunghi, come città turisticamente interessanti e molto apprezzate dal mass-tourism. Il Modello Bilbao Bilbao si è affermata nel tempo come città mercantile, grazie alla posizione snodo tra la Castiglia e il Nord Europa, come polo industriale, grazie allo sfruttamento di risorse minerarie e allo sviluppo di industrie siderurgiche e navali, e come centro finanziario, grazie alla Borsa e a una serie di istituzioni private, tra cui la Camera di commercio Industria e Navigazione e la Fiera Internazionale. Le similitudini con la città pugliese risultano subito palesi. Dal 1970 in avanti, tuttavia una parte considerevole delle aziende bilbaine è stata colpita da una profonda crisi a causa sia della www.sviluppoitalia.it 130 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia competizione dei nuovi paesi industriali emergenti e dell’allargarsi su scala globale del panorama economico, sia di un insufficiente adattamento alle nuove tecnologie. La metropoli ha incontrato, a partire dagli anni settanta, molte difficoltà nell’attrarre nuovi investimenti. Di fronte a un tale declino, simile d’altronde a quello di altre vecchie aree industriali dell’Europa e degli Stati Uniti, Bilbao ha dovuto progettare un nuovo modello di futuro: costruire una nuova competitività mediante la diversificazione, inventare nuove forme di attività economica, specie nel settore terziario, che compensassero le inevitabili perdite finanziarie e occupazionali di quello industriale. L’obiettivo del piano strategico di riqualificazione urbanistica ed economica era dunque quello di trasformare Bilbao in una metropoli di servizi avanzati, operando su diversi fronti e facendo leva su quattro principali fattori: - l’accessibilità esterna e la mobilità interna dell’area metropolitana - la rigenerazione ambientale e urbana - l’investimento nelle risorse umane e nella trasformazione tecnologica - la centralità culturale come elemento sia di dinamicizzazione interna sia di promozione della città verso l’esterno. Parte del progetto sono stati la costruzione della metropolitana, i lavori per l’ampliamento del Porto Esterno, la costruzione di un nuovo aereoporto, la depurazione integrale dell’inquinatissima Ría e la riqualificazione di alcuni quartieri popolari. Sul fronte culturale il potenziamento del Museo delle Belle arti e del Teatro Arriaga, il Palazzo Euskalduna dei Congressi e della Musica, la rete di biblioteche, la stagione operistica. Infine, il progetto più emblematico: il Museo Guggenheim, la cui idea di fondo (da cui il collegamento organico con un circuito culturale di straordinaria potenza come la Fondazione Guggenheim) era quella di costruire un museo che avesse la forza di diventare l’emblema della www.sviluppoitalia.it 131 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia città, inserendola nel circuito delle grandi mostre delle capitali nel mondo. Certamente la leva trainante del nuovo sviluppo di Bilbao si è rivelata proprio il Guggenheim, che ha trainato la crescita della città spagnola a ritmi vertiginosi. Dal rapporto annuale del museo riguardante l’impatto economico delle sue attività nell’economia regionale basca, i consumi diretti generati dalle attività del museo nei Paesi Baschi nel 2005 ammontano a 165.835.281 Euro, con una media di 171.84 Euro a visitatore. I consumi diretti totali sono dedotti dalla somma dei seguenti fattori: - 139.366.854 Euro di consumi effettuati all’esterno del museo. I settori che più hanno beneficiato dello sviluppo delle attività del museo sono stati la ristorazione, con 44.691.942 euro spesi in ristoranti, bar e caffetterie. Lo shopping, che conta delle entrate per 17.790.343 euro. La ricettività, con 55.916.605 euro divisi tra hotel, pensioni e altre tipologie di alloggio. I trasporti (16.196.209 euro). I divertimenti (1.017.218 euro in cinema, teatri, visite ad altri musei etc..). - 9.225.000 euro di consumi generati dai visitatori all’interno del Museo, comprendenti biglietti di ingresso, visite guidate, acquisti nella libreria del museo, consumi nelle caffetterie e nei ristoranti. - 16.196.209 euro generati dalle compagnie e dai finaziamenti provenienti dai soci individuali e corporativi del museo, dai sostegni governativi e altri contributi. - 1.017.218 euro dovuti ai consumi diretti legati all’organizzazione di eventi speciali nel museo. Il giro d’affari generato dal Guggenheim Museum di Bilbao ha prodotto nel 2005 un valore aggiunto, nell’economia della Comunità Autonoma del Paese Basco, che ammonta a più di 186 milioni di PIL. Tale incremento di ricchezza ha prodotto, per l’Azienda Pubblica Basca, www.sviluppoitalia.it 132 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia entrate aggiuntive quantificate in 30 milioni di euro derivanti da Iva e imposte societarie. Infine, lo stesso incremento ha contribuito al mantenimento di 4.893 posti di lavoro. Al di là delle cifre, molte altre sono le ricadute, forse meno tangibili, ma senza dubbio positive dell’istituzione del Guggenheim Museum. Il successo ottenuto dai processi di riconversione economica verso una centralità culturale ha inserito Bilbao nei circuiti internazionali. Basti pensare che durante il 2005 sono stati circa 8.000 gli articoli che si riferivano al Museo e alle sue attività, la metà di essi è apparsa sulla stampa estera. Più di 1000 giornalisti, di cui 325 stranieri, sono arrivati al museo per garantire la copertura di news. Oggi i più prestigiosi architetti del mondo desiderano poter costruire sulle sponde della Ría di Bilbao perché qui è venuta a crearsi l´atmosfera giusta per una visibilità internazionale. E le città di ogni parte del mondo bussano alla porta della Fondazione Guggenheim nel tentativo di comprare “l’effetto Guggenheim” e ripetere a casa loro il miracolo Bilbao: ultimo caso di questa epidemia: Hertford, cittadina tedesca a metà strada tra Dusseldorf e Hannover, dove Frank Gehry è stato chiamato per progettare il Marta, museo d’arte contemporanea, moderno Bauhaus che dovrebbe avere lo scopo di creare movimento culturale in un territorio al di fuori dei flussi turistici. Altre città hanno favorito la rinascita del turismo partendo da un riposizionamento urbanistico. A Boston hanno adottato la politica degli spazi verdi per migliorare la qualità della vita. Ad Atene hanno dislocato aeroporto, bonificato la costa, hanno classificato alcuni porti come poli di attracco per yacht di alto livello. www.sviluppoitalia.it 133 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A Lubecca invece hanno riconvertito le zone industriali in disuso in aree di residenza turistica. L’Ilva baltica è da tempo diventata villino con parco a tema o con area sportiva annessa25. Taranto ha la stessa possibilità di intervento. Si possono decentrare dei servizi, organizzare stretegie d’azione, trovare delle chiavi di lettura differenti rispetto a quello attuale, fatalista e immobile. Un’analisi retrospettiva incentrata sul “come eravamo” deve lasciare spazio a una più profonda considerazione sul “da farsi”. Un po’ quello che chiedono anche i principali Tour Operator: “Purtroppo cosa fare nell’area Ilva nessuno sembra esserselo posto”, come afferma Panunzi di Valtur. Potenzialmente Taranto potrebbe diventare una Napoli alternativa, una nuova Ortigia. Proprio come la Culla Siracusana, recuperata in chiave turistica anche grazie a importanti interventi privati, Taranto si trova tra due spicchi di mare, “Piccolo” e “Grande”, che risultano purtroppo ancora inagibili a fini turistici. La “riconquista” di Taranto sarebbe un fattore chiave e un traino indiscutibile dell’intera economia turistica regionale, anche perché simbolico di una potenzialità turistica tutta da scoprire. 25 Altri esempi virtuosi sono raccontati da M.Mele, “La Trasformazione delle grandi città industriali”, GHNet www.sviluppoitalia.it 134 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 13. L’intermediazione turistica europea All’azione sul territorio del gruppo multi-disciplinare e internazionale che ha realizzato lo scouting, è seguita la fase che ha coinvolto l’intermediazione europea turistica con le interviste ai più importanti operatori europei del settore al fine di completare l’indagine che ci ha consentito di individuare obiettivi e strategie e i conseguenti interventi da proporre per: penetrare maggiormente gli attuali principali bacini di domanda e aumentare la quota di mercato sul turismo internazionale; penetrare nuovi bacini specialmente attraverso l’aumento delle quote di mercato internazionale. Gli Obiettivi Questa seconda fase è successiva allo scouting poiché tiene conto, nella definizione dei campi da indagare anche di quanto esperito e restituito dai partecipanti nel de-briefing e nei successivi contributi scritti che individualmente ci hanno fato pervenire al rientro. E’ indirizzata ai maggiori TO europei, cioè a quelli che per volume d’affari e peso sul mercato orientano e decidono di fatto destinazioni e mete. Con questa fase ci si propone in primo luogo di approfondire quali sono per i TO europei - gli elementi che li guidano nelle scelte dei mercati e delle relative destinazioni insieme alle caratteristiche irrinunciabili che esse devono avere: infrastrutture e mobilità; servizi offerti; www.sviluppoitalia.it 135 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia prodotto; canali di promo-commercializzazione; comunicazione e visibilità In secondo luogo ci ha consentito di testare la percezione dei TO europei nei confronti della Puglia, e conseguentemente gli ambiti nei quali si manifesta l’eventuale scostamento tra l’immagine reale e quella percepita. Non va inoltre trascurato che anche il risultato dell’attività esperenziale degli scouter - specialmente di quelli stranieri - che si collocano in un target medio alto di visitatori e viaggiatori, è stata materia e spunto di riflessione nell’ottica di un confronto tra la percezione del mercato diretto e quello intermediato. La metodologia I 15 intermediari turistici europei scelti per le interviste risultano dall’incrocio del volume d’affari e dai dati pubblicati dalla stampa specializzata: compaiono infatti anche tra i primi 30 TO della graduatoria pubblicata fra l’altro dalla testata tedesca Fvw. Il team di progetto che ha elaborato la traccia da utilizzare nelle interviste gestisce anche il briefing agli intervistatori e il de-briefing che si terrà a conclusione delle interviste.Le interviste qualitative in profondità condotte da professionisti del settore saranno registrate e Il report elaborato dal team di progetto è parte di questo rapporto. www.sviluppoitalia.it 136 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il team di progetto Il team di progetto che ha seguito la sostanzialmente composto dagli fase dell’indagine qualitativa è stessi professionisti che hanno coordinato e condotto l’indagine esperenziale itinerante e nello specifico si è occupato di: di elaborare la traccia di intervista 26; di tenere il briefing e il de-brifing con il gruppo degli intervistatori; di stendere, alla luce delle restituzione degli intervistatori, il report conclusivo di questa fase. 26 La traccia dell’intervista all’intermediazione turistica europea è consultabile negli “Allegati” www.sviluppoitalia.it 137 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 14. Report conclusivo delle interviste all’intermediazione turistica europea Nell’ambito del progetto di ricerca qualitativa indirizzato a comprendere il futuro turistico della Puglia, di particolare interesse è risultata l’indagine rivolta ai principali Tour Operator italiani e europei. La maggior parte degli intervistati, 15 in totale 27 svolgono attività come responsabili delle aree prodotto e hanno, in molti casi, confermato alcune ipotesi di lavoro già evidenziate nella fase di ricerca itinerante sul territorio. La loro esperienza nel campo dell’intermediazione turistica organizzata è un utile contributo alla comprensione del reale grado di competitività della regione e non solo di quello percepito dai differenti attori che operano, vivono e lavorano nel territorio della Puglia. Il risultato di questa fase è di seguito riportato aggregando pensieri valutazione e suggerimenti raccolti con le interviste tenendo come filo conduttore i temi oggetto dei singoli colloqui. Le infrastrutture Abbiamo visto come la Puglia si sia dotata negli ultimi anni di infrastrutture che facilitano la mobilità del turismo incoming. La prima cosa a cui i TO pensano è certamente la mobilità fast, costituita da aeroporti e, in maniera secondaria, da strade ad ampia percorrenza . Per quanto concerne gli aeroporti, i TO evidenziano i progressi registrati dalla Puglia negli ultimi anni, anche se lamentano una mancanza di traffico aereo verso la Puglia. Secondo Ceresa, di Hotelplan “dalla Svizzera non ci sono voli diretti con low cost o charter verso la Puglia”, ma anche il mercato tedesco, importante anche per ragioni “storiche”, non può gioire da questo punto di vista. Alcune compagnie tedesche prediligono mete che garantiscono convenzioni con certe compagnie 27 Sono stati contattati 20 soggetti che lavorano nell’ambito dell’intermediazione turistica internazionale. www.sviluppoitalia.it 138 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia aeree; tutto questo non è ancora possibile in Puglia. Secondo Bazalka, la Responsabile Prodotto di Verkehrsburo, “diverse compagnie aeree tedesche propongono ai tour operator tariffe ridotte su determinate tratte, per esempio Berlino-Parigi”. Tali convenzioni riguardano spesso le più famose città d’arte italiane, considerate tra le mete più ambite dai cittadini tedeschi, ma la Puglia non è mai rientrata in simili accordi. Questa difficoltà nel poter contare su tratte valorizzabili fa sì che alcuni TO preferiscano puntare su altre aree del Mediterraneo come Portogallo, Spagna, Grecia o Turchia. É il caso di Schauinsland. Il Produkt Manager della compagnia tedesca, Martin Bensig, sottolinea che “l’insufficienza di tratte aeree che colleghino adeguatamente la Germania con i principali aeroporti dell’Italia meridionale è una della cause per cui il TO tedesco preferisce altree aree”. Inoltre, sempre secondo Bensig, l’Italia meridionale è spesso associata con un tipo di turismo di massa che potrebbe fungere da deterrente per i turisti tedeschi. “Occorre quindi migliorare le connessioni aeree e offrire strutture che possano interessare i turisti tedeschi.” Se gli aeroporti ci sono, sembrano confermare i principali TO, occorre lavorare per favorire il traffico aereo con le giuste politiche strategiche. L’altro lato della medaglia è che la Puglia è vicina, si raggiunge con mezzi propri dall’Italia e anche dal Sud della Germania. In più molti italiani del Centro scelgono di raggiungere in macchina la Puglia, anziché la Calabria o la Sicilia, anche per il fattore disincentivante costituito dalla linea Salerno-Reggio Calabria. La crisi del Tour Operating sulla destinazione pugliese deriva anche da un ricarico soltanto parziale per quanto riguarda il volato. Franco Mereghetti di Teorema Tour ammette: “Il TO deve ricaricare anche sul charter offerto ai suoi turisti. Mi ritrovo a vendere un prodotto che, senza passaggio aereo, rimane insufficentemente redditizio”. www.sviluppoitalia.it 139 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Anche la signora Duchemin di Donatello ci parla di un’esperienza non propriamente fausta con l’organizzazione di charteristica verso la Puglia: “un tentativo di organizzare un servizio di charter non ha funzionato perché la domanda era troppo debole per poter consolidarlo; allora siamo stati costretti ad abbandonare il cammino intrapreso. Ora siamo su voli regolari con dei prezzi molto elevati, e dunque le offerte non sono così allettanti”. Importante poi la richiesta di voli low-cost, soprattutto da parte dei TO stranieri. Secondo Rudy Round di Oad Group, “la Puglia potrebbe essere una meta molto apprezzata dal turismo olandese a patto che si istituiscano voli abasso costo che colleghino gli stati del nord-europa e la regione pugliese”. A margine di queste istanze che uniscono gli interventi dei TO ascoltati, si inserisce il discorso di Stefano Zeni, il Responsabile Prodotto Italia di Viaggi del Ventaglio. Secondo Zeni un nodo focale sarebbe l’apertura al traffico turistico dell’aeroporto militare di Grottaglie, “si tratta di un impedimento storico. C’è ancora una scarsa apertura verso l’estero degli aeroporti pugliesi. Servirebbe per collegare il Golfo di Taranto, il Metaponto e la Basilicata. Manca uno scalo adeguato in quella zona dove, effettivamente, i colleghamenti sono molto scoperti”. Sempre da Zeni arriva la proposta di creare una riscossa della destinazione Puglia partendo proprio dai collegamenti aerei. “La Puglia potrà vincere la sfida turistica aumentando il traffico aereo. Si deve trattare la Puglia come se fosse un medio raggio charterizzato, soprattutto per quello che è il mercato estero. Un po’ come sta avvenendo per la Sicilia e, parzialmente, per la Calabria”. Un tempo si sarebbe potuto operare anche sulla portualità turistica, che avrebbe potuto trasformare la Puglia in una porta Mediterranea posta tra Oriente e Occidente, assolutamente strategica rispetto alle altre aree del Mediterraneo. Panunzi, Direttore Generale di Valtur afferma, “Si è persa l’occasione di creare il grande parcheggio internazionale. Una persona www.sviluppoitalia.it 140 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia che aveva la barca a Brindisi, per esempio era già molto vicino alle più importanti rotte nautiche del Mediterraneo. Questo traffico è stato assorbito negli anni da Trieste e Sistiana. Si è curata la rendita di posizione dei traghetti italiani che vanno in Grecia ma non si è internazionalizzata la portualità turistica”. Un paesaggio da salvare, un patrimonio da consolidare La maggior parte dei TO confermano un’interesse legato alla Puglia stigmatizzandone la diversità paesaggistica, ma anche le particolarità presenti a livello diffuso. Secondo Gerosa di Hotelplan la Puglia è di particolare interesse per il turista svizzero perché permette un’immersione autentica con la natura, affermando comunque che “il Salento, a livello di bellezze naturali, è la zona con le possibilità turistiche maggiori”. Il panorama pugliese, come il gruppo di ricerca sul territorio ha potuto constatare, si presenta fortemente caratterizzato da un’aspetto legato al verde delle coltivazioni e, a livello generale, da un paesaggio agrario. Panunzi di Valtur ammette che “l’armatura agricola ancora regge e fa sì che il panorama pugliese sia sostanzialmente preservato”. Allo stesso modo il paesaggio pugliese è complesso e risulta più eterogeneo rispetto alle concorrenti del Mediterraneo. Un dato potenzialmente funzionale per un turismo di scoperta, ma che implica anche una maggiore attenzione per quanto riguarda la fruizione del paesaggio interno. Sempre Panunzi spiega: “la Sicilia è già molto più omogenea. Ha un solo interno, oltretutto facilmente raggiungibile. Tutta la zona interna, che prima era isolata, è divenuta un posta assolutamente raggiungibile”. Il paesaggio, insieme ai borghi diffusi sul territorio, è il vero potenziale motore di una riscossa turistica pugliese. L’importanza del paesaggio viene confermata dallo stesso Direttore Generale di Valtur anche presentando i casi di successo legati a una riscossa turistica partita dal territorio. “La Basilicata ha basato tutto sulla qualità del territorio. La www.sviluppoitalia.it 141 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Basilicata, che tempo fa era un nulla nel panorama turistico, oggi inizia a raccogliere i suoi frutti”. Anche Rosa Andriani, la Responsabile Programmazione del Sud-Italia di Settemari, ci riconferma l’importanza di una strategia fondata sugli elementi appena citati: “per promuovere il turismo occorre riconfermare la tipicità del territorio”. L’abusivismo e lo sfruttamento delle aree va combattuto con forza. Mereghetti, di Teorema Tour, fa un esempio ben preciso: “a Porto Cesareo, dove hanno costruito la statua in onore di Manuela Arcuri, si sono realizzate 17.000 costruzioni abusive, sulla spiaggia e sul demanio pubblico. Non c’è possibilità di sviluppo turistico a queste condizioni”. Un numero crescente di vacanzieri, anche gli adepti della villagistica, sono sempre più aperti a una scoperta delle autenticità territoriali. Secondo Palmucci di Club Med “il concetto stesso di villaggio turistico sembra nettamente modificato. C’è una vasta scelta e una apertura sempre maggiore rispetto alle bellezze offerte dal territorio”. Il monito di Panunzi di Valtur suona come un avvertimento: “Se la Puglia abbassa la guardia e comincia a scempiare il suo territorio perde tutte le chances che le rimangono”. Le strutture ricettive I Tour Operator intervistati esprimono delle valutazioni molto interessanti per quanto riguarda la ricettività esistente in Puglia. Da una parte emerge, in tutta la sua importanza, il problema legato a una scarsa qualità delle strutture. Tuttavia alcuni passi avanti, come ricorda Palmucci di Club Med, “sono stati fatti, soprattutto nel dare una classificazione omogenea alle strutture alberghiere”. www.sviluppoitalia.it 142 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Secondo Donatello “i prezzi sono accettabili, ma le strutture non corrispondono alle richieste della clientela”. Sempre la Duchemin di Donatello vede con buon occhio la trasformazione delle masserie in strutture ricettive, ma c’è un ma… “il fatto che ci siano poche camere fa sì che le tariffe risultino molto elevate”. Ecco perché si può parlare di una parcelizzazione delle reali potenzialità ricettive della Puglia. “Nell’entroterra ci sono piccole strutture ben realizzate, ma rimangono piccole unità troppo disperse”. Anche Rosa Andriani di Settemari afferma che la costruzione di grandi villaggi non aiuta ex ante lo sviluppo turistico della Puglia: “dal mio personale punto di vista preferirei uno sviluppo fondato su piccole e caratteristiche strutture che non un turismo costituito da grandi villaggi”. Zeni di Viaggi del Ventaglio mette in evidenza la disparità in termini di strutture tra la zona del Gargano e quella del Salento: “Ci sono chilometri di spiagge che non hanno strutture ricettive adeguate, senza villaggi ad ampio respiro. Troppe costruzioni nel Gargano, poche in un territorio magnifico come il Salento. Allo stesso tempo le politiche devono essere mirate a unificare la conservazione delle aree paesaggistiche da proteggere a un ascolto dei requisiti qualitativi richiesti dal turista. Panunzi di Valtur afferma: “Bisogna classificare le aree da sviluppare e le aree intangibili. Il tutto va visto in chiave regionale e non provinciale. Soprattutto bisogna pensare al turismo come a un processo lento. Oggi un turista che arriva a Otranto non trova un albergo di livello. I grandi complessi ricettivi poi vendono ‘la settimana’. I turisti si trovano di fronte barriere una serie di che ne impediscono la completa soddisfazione”. Va detto poi che la costruzione di posti letto non serve a garantire dei flussi, ecco perché la costruzione di nuove strutture ricettive deve essere www.sviluppoitalia.it 143 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia anticipata da una disamina rispetto ai servizi infrastrutturali, culturali e gastronomici che un territorio può offrire. “Costruire nuovi posti letto non serve a niente. Se non ci sono infrastrutture di servizio i letti rimangono vuoti. Occorrono negozi interessanti, servono luoghi dove ascoltare musica, occorre muoversi agevolmente, in più devo sapere quali sono i servizi di base come ospedali, farmacie, ecc”. Sulla stessa linea il discorso di Mereghetti di Teorema Tour: “ci vuole una rete di servizi. Devo andare in vacanza sapendo di avere la possibilità di fare un’escursione, di avere un servizio sanitario, di potere accedere a una fitta rete di servizi”. Ancora Panunzi afferma che “non occorre puntare sulla proliferazione di letti, ma studiare le modalità di una circolazione facile e leggera”. Per non perdere altro terreno: il prezzo Opinione diffusa tra i Tour Operator intervistati è che la Puglia non sta riscuotendo per il potenziale che ha da offrire. I problemi di questo gap, di questa differenza tra poternzialità e effettiva redditività turistica, non può prescindere da analisi ad ampio respiro, che toccano tematiche che non interessano soltanto la ricettività e la mobilità. Un primo problema, evidenziato da molti, è quello del prezzo. Rosa Andriani afferma che “il problema della Puglia, così come per molte altre mete italiane, è un problema di prezzo”. Secondo Duchemin di Donatello, le ragioni principali del perché la Puglia sia meno richiesta rispetto ad altre destinazioni del mediterraneo è dovuto al fatto che “è poco conosciuta, l’accesso è difficile e i prezzi sono meno vantaggiosi rispetto ad altre destinazioni, magari meno interessanti da un punto di vista culturale, ma servite meglio”. E in particolare pensa al Maghreb per quanto riguarda il Mediterraneo. Zeni lega la leva di prezzo a un elemento come il servizio transfer. “Se non troviamo un interlocutore che faccia dei prezzi adeguati i ricarichi risultano sbilanciati. Anche per questo soffriamo la concorrenza di www.sviluppoitalia.it 144 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia prezzo di Croazia o Tunisia”. Giocare sulla leva del prezzo resta una strada interessante perché, secondo Zeni, “si può e si deve far conoscere la straordinaria varietà del territorio a prezzi concorrenziali”. Per non perdere altro terreno: la comunicazione La Puglia presenta una grande varietà di bellezze, paesaggistiche e artistiche, ma anche ricchezze enogastronomiche e culturali, eppure, come affermano molti intervistati, la dispersione di potenzialità è palese e poco giustificata. Le potenzialità pugliesi sono ribadite da Stefano Zeni di Viaggi del Ventaglio: “Abbiamo due mari splendidi, a cui va aggiunto un patrimonio culturale assolutamente ricco (Normanni, Magna Grecia, ecc), il tutto racchiuso in un’offerta enogastronomica assolutamente di prim’ordine”. Un’offerta integrata di prodotti così diversi va studiata attentamente. Sempre Zeni afferma che “la possibilità di un’offerta integrata deve essere coordinata dal lavoro dell’APT e si deve avere un’ottica di medio lungo termine piuttosto che di breve periodo. Non si può sfruttare quello che si ha fino all’osso”. Una politica di comunicazione più attenta viene chiesta anche da Palmucci di Club Med: “il sito, che dovrebbe esssere tradotto in inglese perché il turista straniero è ancora da educare, è in manutenzione e ai primi di luglio non pare di buon auspicio”. Palmucci afferma anche che “è complicato comunicare le peculiarità di una regione, ma la Puglia è certamente avvantaggiata. Ci sono molti aspetti, paesaggistici, culturali e gastronomici, che favoriscono politiche di comunicazione integrata”. La comunicazione porta con sé anche una conoscenza all’estero e non riesce a trainare il brand pugliese a ritmi interessanti per il mercato europeo. Gerosa di Hotelplan ammette che “un problema che c’è è la pubblicità. La Puglia non è conosciuta come l’Adriatico o la Toscana”. www.sviluppoitalia.it 145 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Anche Rudy Round, manager di Oad Group, segue la stessa linea, affermando che “sarebbe molto importante fare maggiore ricorso a campagne pubblicitarie sia in Tv che sui giornali per fare conoscere questa regione anche al pubblico internazionale”. La comunicazione quindi deve operare su due piani: un primo livello in cui agisce sul turista per educarlo alla bellezza presente, l’altro per “tranquillizzarlo” e invogliarlo alla visita. Panunzi, riprendendo questa divaricazione, afferma: “per ora sembra esserci il contenitore, ma non il contenuto. Più che fare moltissime sagre paesane, sceglierei degli attrattori culturali che abbiano delle ricadute sull’immagine regionale. Bisognerebbe dare l’immagine di un prodotto regionale movimentato, in cui una persona riesce a fare di tutto. E questo manca alla comunicazione attuale della Puglia. Un turista che sceglie la Puglia pensa o di andare al mare o di andare a visitare tre cattedrali…”. Per non perdere altro terreno: la qualità del servizio Durante lo scouting in Puglia, il gruppo di lavoro ha tastato con mano la marcata differenza in termini di qualità di servizio offerta tra diversi luoghi e diverse strutture. Molti dei Tour Operator pongono questa leva come una ineludibile strategia per lo sviluppo futuro della Puglia. Forse la grande potenzialità della Puglia ha rallentato una mirata e qualificata cultura dell’accoglienza del turista. Panunzi afferma che i pugliesi “Hanno scambiato risorse come strutture già pronte. Le bellezze sono strumenti e motivazioni, non garantiscono a prescindere i flussi turistici”. La qualità del servizio dipende dalle variabili legate all’ospitalità, ma che deve necessariamente passare per una formazione del personale e per la qualificazione del soggiorno offerto. Analizzando il servizio offerto i TO evidenziano un’eccessiva disparità in termini di qualità offerta. www.sviluppoitalia.it 146 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Secondo la francese Donatello “per attirare la clientela internazionale le strutture dovrebbero assomigliare meno a caserme”. Palmucci di Club Med invece punta il dito sulla mancanza di professionalità delle guide turistiche, tanto importanti specialmente per il turismo culturale internazionale. “Sul turismo culturale c’è una certa mancanza di guide turistiche. Manca la presenza di figure di accompagnamento che parlino le lingue più diffuse”. www.sviluppoitalia.it 147 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 15. Identificazione dei mercati di riferimento Rispetto ai quattro prodotti turistici segnalati come principali oggetto di verifica della ricerca qualitativa, sono stati identificati e definiti quelli che appaiono essere i principali mercati di riferimento per lo sviluppo ulteriore dei prodotti; i mercati sono stati segmentati anche rispetto a specifici sotto-prodotti Mare e nautica a. Salento e Parchi Naturali. Segmento di offerta da indirizzare ad un pubblico attento all’ambiente naturale, esclusivo, ricercato e sensibile alla moda, metropolitano. Principali aree di provenienza: USA, Europa Nord + Francia, GB e Spagna, Italia, Giappone. Ottime possibilità per le tribù del mare, in particolare subacquea. Più difficile, anche se il territorio è ottimo, lo sviluppo della vela – vi è molta concorrenza e tempi lunghi e costi elevati per la realizzazione di nuove infrastrutture. b. L’Adriatico e Taranto. Prodotto balneare più tradizionale, rivolto alle “ferie” delle famiglie, cui bisogna poter offrire strutture a 2 e 3 stelle di buona qualità con mezza pensione. Principali aree di provenienza: Italia (turismo domestico e interno), Germania, Austria Per quanto riguarda la nautica, molte zone si prestano allo sviluppo di un turismo giovane e sportivo, in particolare legato alle pratiche di windsurf e kitesurf, qualcuna al surf. c. Turismo interno. Fenomeno importante, quello delle seconde case e gite in giornata, rispetto al quale obiettivi di mercato www.sviluppoitalia.it 148 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia dovrebbero riguardare non tanto l’attrazione ma una migliore finalizzazione economica dei flussi presenti. Ruralità, patrimonio diffuso, natura e parchi a. Turismo dei borghi. Prodotto che vede nelle visite ai vari centri storici l’attività principale, il mare è vissuto come una integrazione o diversivo occasionale. Il pubblico di riferimento si identifica in: viaggiatori, turismo natura, cicloturisti, relax culturale, camperesti, escursionisti. Principali aree di provenienza USA, Germania, Scandinavia, Austria, Benelux, Francia, GB, Spagna, Italia, Giappone. b. Turismo terra-mare Rispetto al precedente si distingue per un maggiore peso attribuito alla integrazione con il mare. Viaggiatori o vacanzieri curiosi che cercano anche momenti di vacanza, turismo natura, cicloturisti, relax culturale, camperesti, escursionisti. Principali aree di provenienza Italia, Francia, GB e Spagna. Cultura e arte a. Circuito delle città e principali emergenze. Prodotto commercializzabile presso i tour operator e realizzabile anche come “fast tourism”, sul modello delle principali città d’arte italiane. Principali aree di provenienza: GB, Germania, Austria, Benelux, Italia, USA, Giappone, Svizzera, Russia, Cina. www.sviluppoitalia.it 149 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia b. Circuito dei musei e siti archeologici. Prodotto dalla modalità di fruizione più lenta, che integra città e siti culturali con i borghi e il patrimoni odiffuso. Principali aree di provenienza: USA, Germania, Austria, Benelux, Francia, GB, Spagna, Italia, Giappone. Benessere e turismo della salute a. Termale. Segmento destinabile principalmente al turismo interno. b. Masserie di lusso. Principali aree di provenienza: USA, Germania, Austria, Italia. Da valutare con attenzione alcune cattive emulazioni che potrebbero minacciare il modello. c. Turismo Germania, natura. Principali aree di provenienza: USA, Austria, Benelux, GB, Scandinavia. Prodotto che maggiormente avvicina il concetto di wellness proprio di questi mercati. a. Salute. Per il mercato italiano. A San Giovanni Rotondo si presenta l’occasione di un passaggio dal turismo religioso a un turismo medicale e sociale, spingendo l’eccellenza sanitaria dell’ospedale per far vivere le strutture turistiche attualmente in crisi. www.sviluppoitalia.it 150 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 16. Ipotesi sui nuovi target Viste le carenze e le aree di eccellenza riscontrate dalla ricerca qualitativa realizzata, e vista anche la forte peculiarità riconosciuta dalla ricerca al territorio pugliese nell’ottica di un possibile ri-posizionamento del prodotto-Puglia sui mercati turistici, è apparso opportuno proporre un approfondimento sui possibili target in base ai quali ridefinire e sviluppare l’offerta turistica della Regione. Ai fini di poter concepire appunto un nuovo posizionamento turistico della Puglia si è quindi proceduto a questo passo ulteriore: per un verso si tratta appunto di un approfondimento anche sociale dell’analisi dei mercati, dall’altro si attua una inevitabile ma sicuramente proficua semplificazione nella trattazione dei target. A. Vacanzieri per il mare Il segmento del turismo balneare odierno rappresenta l’evoluzione del turismo di massa degli anni ’60; le forme attuali sono quelle del villagio turistico, della seconda casa, del pacchetto all inclusive. È un consumo turistico nel quale, da un punto di osservazione sociale, è possibile rintracciare la variabile sovrapposizione di elementi “tradizionali” della vacanza estiva e di elementi nuovi. Elementi tradizionali come la ripetizione (dei luoghi, dei tempi, delle frequentazioni e delle attività) che costituiva il significato centrale di una vacanza nata come evoluzione di massa della villeggiatura alto-borghese, e per cui lo spirito di fondo era quello di trasferire sul mare la città e i suoi rapporti sociali; a quest’ultimo riguardo assume in Puglia una dimensione importante l’elemento del ritorno in regione degli emigrati per motivi di lavoro, che in estate rivedono familiari e amici. Elementi più recenti sono invece quelli legati al significato “evasivo” della vacanza: fuga dal lavoro e dal quotidiano, che può assumere la direzione dell’esotismo “sicuro” offerto dai tour operator, oppure dell’aggregazione in “tribù” più o meno ristrette, catalizzate solitamente intorno a sport ed attività varie. www.sviluppoitalia.it 151 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A.1 Cercatori d’acqua chiara Si potrebbero raccogliere sotto questo termine la nuova fascia media e alta del segmento turistico balneare, contraddistinte da un approccio “naturalistico” al mare, per cui ai servizi complementari e alla dimensione mondana o comunque sociale della vacanza viene anteposta l’esigenza di trascorrere il proprio tempo in luoghi di alto pregio ambientale, e comunque lontano da quelle che possono essere considerate le “esternalità negative” dei luoghi interessati da un intenso sfruttamento turistico. La fascia media si può identificare in un viaggiatore giovane o giovanile, dinamico, in cerca di strutture semplici ed economiche: un turismo en plein air di nuova generazione, che trova i suoi modelli nei campeggi francesi, in particolare i campeggi bungalow della Corsica, o anche a Dahab, sul Mar Rosso, dove si è affermato nel tempo, in contrasto con il modello della vicina Sharm El Sheik, uno stile giovanile e spartano di vacanza perfettamente in equilibrio fra relax di qualità e attività varie. Mare, quiete, riavvicinamento con la natura sono elementi centrali del soggiorno e delle motivazioni di questo segmento. Devono prevalere la salvaguardia della natura, l’accoglienza umana, la leggerezza e il senso di libertà, la qualità dell’enogastronomia, i prezzi contenuti. la fascia di età va dai 20 ai 50 anni, le provenienze includono l’Italia e tutta l’Europa, e per i più giovani anche USA e Giappone; sono vacanzieri ma anche viaggiatori che vogliono fare qualche giorno di pausa, e la loro “stagione” può andare da aprile a ottobre. La fascia alta si può associare ad un plein air di lusso che ha il suo riferimento nei resort australiani: strutture esclusive, per un turismo ricercato, che offrono ambienti dalla bellezza intatta e un servizio di alta qualità. È da tenere presente, per questa tipologia ricettiva, che gli esempi di eccellenza servono oltre che per rispondere a una domanda di mercato emergente, per creare dei casi trainanti a livello comunicativo – www.sviluppoitalia.it 152 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia svolgendo quindi la funzione che la Masseria San Domenico ha esercitato nei confronti delle masserie in generale. Il segmento è identificabile nei 40/70 enni italiani, americani, giapponesi, russi; principalmente vacanzieri short break, con soggiorni al massimo di una settimana, ed eventualmente con visita a qualche città d’arte, come Lecce, dato che il segmento può essere definito di fascia superiore sia dal punto di vista della propensione alla spesa media, sia per quanto riguarda l’interesse nei confronti delle varie attrattive culturali. Anche in questo caso la stagione può essere sfruttata al meglio da aprile a ottobre. A.2 Famiglie per un turismo a 2 e 3 stelle di qualità Il balneare classico è il settore turistico che più di tutti mostra negli ultimi anni la perdita di competitività delle destinazioni italiane; questo vale per i mercati stranieri, che sono piuttosto minoritari rispetto al prodotto-mare tradizionale, e soprattutto per il mercato italiano. Una ricerca GH-GfK Eurisko realizzata nel marzo 2007 ha mostrato che quasi la metà degli italiani non ha fatto vacanze nel 2006, e i recenti dati previsionali annunciano che per il 2007 sarà il 51% della popolazione italiana a rimanere a casa nei mesi estivi. Questo significa che il mercato italiano della vacanza di mare si sta evolvendo secondo due linee distinte: per un verso si “involve”, nel senso che per motivazioni prevalentemente economiche è costretto a saltare almeno un anno di vacanza, per l’altro verso “espatria”, spostandosi verso quelle destinazioni che offrono prodotti simili o superiori a prezzi migliori – o almeno per un miglior rapporto qualità/prezzo, che è il punto più criticato da molti consumatori insoddisfatti. Un semplice confronto effettuato di recente mostrava come una settimana in villaggio turistico a metà luglio, in pensione completa per 5 persone viaggio escluso, costa circa 5.800 euro in villaggio italiano, 2.500 in Egitto sul Mar Rosso – e si tratta di villaggi allo stesso livello qualitativo. Prezzi ugualmente www.sviluppoitalia.it 153 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia concorrenziali si trovano in Spagna, in Turchia, in Libia e in altre destinazioni mediterranee. Proprio il balneare, inoltre, è il settore in assoluto più rilevante nell’economia turistica pugliese, e vede qui una prevalenza di provenienze dalle altre regioni italiane accompagnata però da una forte componente di turismo interno, mentre gli arrivi internazionali sono minoritari – e si è visto infatti che gli stranieri sono i meno interessati al prodotto balneare di per sé. L’opportunità che la Puglia ha di riqualificare e incrementare il proprio prodotto-mare è quindi da vedersi per buona parte legata al mercato italiano e pugliese. In sintesi, si può proporre per il mare pugliese il doppio obiettivo di riportare in Italia gli italiani che attualmente stanno sperimentando le mete estere, e di riportare al mare gli italiani sempre più numerosi che stanno rinunciando alle vacanze, o che le stanno accorciando. Il mercato target è principalmente quello delle famiglie italiane, ma anche il mercato tedesco ed i mercati emergenti dell’Europa orientale. Per la stagionalità il mercato italiano si presenta sicuramente più problematico rispetto ai mercati stranieri; attualmente la stagione balneare pugliese va da maggio a settembre per alcune strutture, e si limita a luglio ed agosto per molte altre. Un obiettivo importante potrebbe già essere quello di realizzare un buon tasso di occupazione delle strutture nei quattro mesi (interi) maggio-settembre. Non va dimenticato fra l’altro che i pugliesi citano proprio il clima favorevole come il principale elemento forza per l’attività turistica nella regione. La Puglia può quindi ancora concorrere per essere una destinazione mediterranea “low cost” e di qualità al tempo stesso. La parte di mercato che attualmente ne resta fuori è anche quella maggiormente sensibile al tema del rapporto qualità/prezzo: un impegno forte sia sui prezzi che sulla qualità appare l’unico modo per intercettare questa parte di domanda. Ma soprattutto un impegno sul versante della qualità, largamente intesa, è quello più strategico, in quanto consente di creare www.sviluppoitalia.it 154 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia benefici immediati per la popolazione residente nelle località di destinazione (ad esempio laddove si proceda a partire dalla riqualificazione urbana) e per la popolazione pugliese, che deve costituire il primo mercato-target. Vi è, quindi, un doppio fronte da tenere in considerazione: il primo consiste nello sviluppare la qualità di un’offerta turistica sulla base di una qualità di vita diffusa sul territorio, quindi coinvolgendo direttamente la popolazione nei processi di promozione economica; il secondo riguarda l’attrazione del turismo interno e la stimolazione dei consumi turistici e culturali locali come leve per incentivare e rivitalizzare le attività economiche direttamente ed indirettamente collegate al turismo. Ad esempio, laddove la popolazione residente mostra atteggiamenti di consumo particolarmente dinamici si creano le condizioni perché gli esercizi turistici, commerciali e complementari possano allungare la stagione di attività, e in questo modo attirare a loro volta altri consumi dall’esterno. In ogni caso il percorso di sviluppo e di riqualificazione urbanistica deve portare ad instaurare dei circoli virtuosi che possano portare ricadute positive sulla popolazione e sulle città, sia in termini economici, sia di consenso e coinvolgimento sociale, sia di immagine e comunicazione verso l’esterno. B. Viaggiatori per le Puglie “Turismo di Territorio significa arrivare a una conoscenza diretta delle persone e dei diversi aspetti dell’identità di un luogo, offerti nella loro dimensione complessiva e contemporanea, all’interno di un’esperienza di viaggio diversa dagli schemi turistici abituali. Il Turismo di Territorio è una forma di turismo in cui il territorio (cioè il luogo visitato con le sue ricchezze artistiche, paesaggistiche, naturali, umane, ecc.) rappresenta un'opportunità da esplorare secondo i diversi livelli di interesse del www.sviluppoitalia.it 155 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia turista e una possibilità di avere un contatto autentico con stili di vita diversi dai propri, vivendo esperienze di conoscenza profonde dal punto di vista estetico, intellettuale o emotivo. Il viaggiare acquisisce allora proponimenti di ritorno alla dimensione del viaggio come prova, uscita dal quotidiano, esperienza dell'incontro: finalità che hanno perso la loro forza nell’attuale concezione del turismo. […]. Secondo il Turismo di Territorio la ricchezza di ogni destinazione turistica nella sua dimensione complessiva e contemporanea può essere comunicata solo attraverso la cooperazione con gli operatori che quotidianamente vivono e animano il territorio. Rientra in questa visione la definizione di turismo responsabile, vale a dire un’impostazione turistica che rispetta lo stile di vita di chi abita i luoghi proposti come meta turistica. […]. La filosofia del Turismo di Territorio è dunque un’affermazione della specificità del turista/viaggiatore in opposizione all’appiattimento proprio della globalizzazione turistica.” La definizione di “turismo di territorio” qui riportata (tratta da Wikipedia, www.wikipedia.org), indica in modo piuttosto preciso quella che appare essere la maggiore opportunità di valorizzazione turistica del vastissimo entroterra pugliese, e al tempo stesso descrive indirettamente quel segmento di mercato emergente che nel viaggio cerca un’esperienza e una conoscenza profonda dei luoghi, prima ancora che una visita culturale È inoltre utile citare anche la realtà già da tempo avviata dello “Slow travel”, ricordando ad esempio che si è svolto a giugno il primo salone Go Slow di Mestre, “dedicato all’arte del viaggio lento, del turismo ecologico da praticare a piedi oppure in bicicletta, del concetto di mobilità per il tempo libero”; l’evento ha aggregato una massa rilevante di associazioni, movimenti ed enti pubblici già da tempo impegnati sul fronte dello sviluppo e riscoperta di sistemi di mobilità dolce e di un concetto di viaggio lento e qualitativo. www.sviluppoitalia.it 156 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Turismo di territorio e slow travel sono qui da intendersi come due dei tanti segnali di un cambiamento in atto, ancora non ben definito né circoscritto, e che non è stato neppure incanalato completamente dal mercato dell’offerta turistica – che in molti luoghi è peraltro assente per questa tipologia di domanda. Si tratta di un fenomeno comunque non monolitico, ma ricco di sfaccettature e sfumature, e nel quale si intrecciano e si sovrappongono una molteplicità di motivazioni turistiche “dinamiche”, che possono spaziare dall’interesse per l’enogastronomia alla pratica di specifiche attività sportive e non. Gli studi del sociologo Jean-Didier Urbain hanno messo in luce il modo in cui la diffusione di internet e delle nuove tecnologie ha accelerato la nascita di nuovi comportamenti di consumo turistico; fra questi, sono interessanti qui da ricordare una tendenziale compulsione in alcuni turisti alla conoscenza totale della destinazione di viaggio prima della partenza (prevalentemente veicolata da internet, appunto) e la forte tendenza di molti a diventare “agenti di viaggio di sé stessi”, quindi organizzando l’intera vacanza-viaggio completamente in proprio, dall’inizio alla fine. L’esigenza dell’auto-organizzazione trova delle ragioni immediate nel risparmio di tempo e nell’esigenza di programmare comunque per non imbattersi nell’imprevisto di viaggio, ma ha al tempo stesso delle regioni più profonde legate al rifiuto del prodotto standardizzato e alla conseguente ricerca corrispondente alla di un percorso creazione di proprio, una autodeterminato, narrazione individuale dell’esperienza-viaggio. Si tratta in altri termini di costruire le proprie esperienze anziché subirle da parte di un organizzatore esterno. Pur con tutte le contraddizioni che questo atteggiamento può comportare – ad esempio l’autodeterminazione rimane sempre limitata dall’uso talora compulsivo delle varie fonti di informazioni in preparazione del viaggio – si tratta di una modalità nettamente emergente di affrontare e vivere l’esperienza turistica, e pone ad ogni regione che ambisca ad un sviluppo economico importante in direzione www.sviluppoitalia.it 157 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia di un turismo di territorio l’obiettivo di mettere in grado i viaggiatori di creare e vivere nel modo più libero e completo la propria storia di viaggio. Con ciò, si devono quindi predisporre strumenti specifici di natura culturale, comunicativa, informativa e promozionale: il “materiale grezzo” per ogni percorso individuale. Inoltre è da tenere presente che nasce una domanda sempre più personalizzata e difficile da incanalare: la dispersione dei flussi in un sistema di fruizione e di percorribilità del territorio che ricalchi il sistema “hub and spokes”, con centri minori che fungono da base e percorsi che da essi si irradiano, può essere la risposta a questa tendenza, ma la qualità diffusa è la condizione necessaria perché sia sostenibile, visto che questo macro-segmento ancora difficile da definire è comunque identificato da una forte domanda di qualità, si potrebbe quasi dire di charme, di seduzione. Inoltre va ricordato che i viaggiatori “slow” possono utilizzare internet per informarsi e documentarsi anche in modo estremamente dettagliato (sempre che i siti web esistenti lo permettano) ma al momento dell’acquisto tendono sempre a cercare i rapporti diretti con le strutture e gli operatori. B.1 Scopritori del territorio Per una parte rilevante di questo mercato la Puglia può assumere una connotazione fortemente emozionale, legando la propria immagine e la propria offerta al “fascino mediterraneo”, che per i principali mercati stranieri è un immaginario molto forte e inesauribile; vi è in questa immagine un elemento centrale di puro esotismo, difficilmente individuabile da parte nostra, cioè con occhi italiani, eppure molto presente in una narrazione “nordica” del Mediterraneo. “Autentico con piscina” sintetizza le esigenze di questa parte di mercato: una realtà di vita non contraffatta a scopi turistici, ma sufficientemente dotata di servizi per sapere accogliere al meglio visitatori interessati a www.sviluppoitalia.it 158 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia conoscerla; la controra è un esempio che ben stigmatizza questo aspetto: fa parte del fascino esotico del mediterraneo, ma proprio per questo si dovrebbero creare le condizioni per rendere vivibili e accoglienti città e paesi durante la controra. Benchè si tratti di un pubblico curioso, interessato e anche propenso ad una maggiore spesa media , è al tempo stesso legato al concetto di qualità complessiva della vacanza, per cui il livello e la disponibilità dei servizi diventano un fattore imprescindibile. Il viaggiatore è comunque un vacanziere, e in quanto tale ha bisogno di gratificare la propria parte edonista; ecco allora che piscine per il ristoro del corpo, cibo e vino di qualità per il piacere del palato, assumono una dimensione essenziale per qualificare e diversificare il turismo di territorio, specialmente se rivolto ai borghi e alla ruralità. B.2 Prosecutori del Grand Tour Il segmento di turismo culturale rappresenta la parte maggiore dei consumi turistici in Italia, e soprattutto per l’incoming costituisce oltre il 50% della spesa. È inoltre interessante ricordare che si sta verificando negli ultimi anni un sostanziale rafforzamento del segmento, e che esso, nella stima suddetta, assorbe in realtà diversi altri turismi caratterizzati da motivazioni più specifiche. Si tratta quindi di un mercato solido e che continua a crescere, caratterizzato da una spesa media maggiore a quella degli altri prodotti turistici, e che trova molte potenzialità di integrazione con altre motivazioni ed interessi. A fronte di una domanda in espansione, e di un’offerta italiana ormai “sovraccarica”, si presenta alla Puglia l’opportunità di un inserimento importante nei circuiti del turismo culturale, purchè non tenti di essere una copia del modello già esistente nel “turisdotto” italiano VeneziaFirenze-Roma. Piuttosto un turismo culturale basato su pochi musei eccellenti, su un patrimonio diffuso ricco e ancora inesplorato da parte di www.sviluppoitalia.it 159 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia molti mercati, e soprattutto basato su servizi complementari che rendano “leggera”, piacevole, divertente la vacanza e gli spostamenti. www.sviluppoitalia.it 160 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 17. Ipotesi di posizionamento: il Mare e le Puglie Come si può evincere, si è dunque giunti alla identificazione di due grandi cluster ai quali la Puglia dovrebbe rivolgere la propria offerta turistica: “vacanzieri” e “viaggiatori”. A loro volta, i due cluster sono articolati rispettivamente in “cercatori d’acqua chiara” e “famiglie” e in “scopritori del territorio” e “prosecutori del Grand Tour”. Su questo doppio binario si struttura quindi anche l’ipotesi di posizionamento avanzata, che associa ai “Vacanzieri” il prodotto “Il Mare”, e ai “Viaggiatori” il prodotto “Le Puglie”. Si richiamano di seguito le linee guida necessarie al raggiungimento dei due positioning. IL MARE 1. Preservare Preservare l’ambiente naturale è la prima linea d’azione per un sviluppo strategico del settore turistico balneare: uno stop totale alle costruzioni appare come una condizione essenziale per lo sviluppo di un turismo duraturo in grado di sostenere varie economie su tutto il territorio. Dove il territorio è saturo è necessario bloccare immediatamente ogni costruzione, abbattere l’abusivo e l’abbattibile (recinzioni), pulire, salvaguardare, favorire l’accesso libero - almeno fuori stagione - per i turisti natura. Esempio tipico dove è necessario un intervento del genere è il Gargano. Dove il territorio è sano e intatto occorre blindare, estendere le zone parco, salvaguardare, curare, creare percorsi e sentieri per turismo natura (tutto l’anno) escursioni e bici. www.sviluppoitalia.it 161 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 2. Innovare Per creare un prodotto-mare rivolto ai “cercatori d’acqua chiara” occorre attuare un processo di innovazione deciso, con l’attuazione di un nuovo turismo balneare in Italia: il Plein Air. In Italia di fatto non esiste, salvo sporadici esempi, e potrebbe diventare il nuovo mare di Puglia (e d’Italia), in grado di dare una caratterizzazione forte, innovativa e sostenibile al prodotto regionale. È l’unica alternativa balneare ambita dai turisti più ricercati o metropolitani. Per tale obiettivo appare imprescindibile una legge salvacoste: vincoli rigidissimi per le nuove costruzioni, divieto di costruire case, alberghi, e qualunque edificio in cemento, limiti sui volumi, solo costruzioni leggere ecoperfette, modello bungalow. Di nuovo, si rimanda ai modelli di riferimento, Corsica e Australia, su esposti a proposito dei target di fascia media e alta. 3. Qualificare le parti sovra-costruite È la linea di intervento rivolta al balneare più tradizionale, delle famiglie, ma anche agli abitanti di centri gravati da una urbanizzazione intensa e irregolare. Per un verso quindi occorre pensare a rendere possibile un turismo a 2 e 3 stelle di buona qualità e con un buon rapporto qualità/prezzo: realizzando servizi per i bambini, lungo mare dove passeggiare, spiagge pulite e accessibili, con spazi non occupati dai privati. Manfredonia e Santa Maria al bagno sono ad oggi due buoni esempi di questa politica. Al tempo stesso però riqualificare le aree degradate, restituendo un livello minimo di qualità alle coste più deturpate (questo anche per chi ci abita o ci va in vacanza). Servono quindi interventi di trasformazione urbana, decoro, pulizia, piani regolatori. In questo modo inoltre si crea consenso, coinvolgimento, comunicazione sociale presso la cittadinanza mentre si lavora per il turismo. www.sviluppoitalia.it 162 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia LE PUGLIE Autentico con piscina. Dal Wellness allo Stressless Per la promozione di un turismo di territorio di qualità la linea di intervento principale dovrebbe porsi l’obiettivo di rendere percorribile (non solo fisicamente ma anche culturalmente) il territorio, incentivando uno sviluppo qualitativo dell’accoglienza per il turismo della Puglia dell’interno. Creare quindi la possibilità di scoprire i borghi seguendo i centri maggiori e i vari possibili tracciati di lettura come ad esempio: - Le antiche vie dei tratturi, una lettura sociostorica della Puglia. - La via sacra langobardorum (pellegrinaggi, turismo religioso). - La via Appia. - L’enogastronomia, e la riscoperta delle specialità regionali (mozzarella in primis). Al tempo stesso si tratta di lavorare per lo sviluppo di un prototipo dell’autentico con piscina: vincoli estetici, volumetrici, sui materiali, standard ambientali e di servizio, ecc. Il percorso della Magna Grecia - tra musei di eccellenza e siti archeologici Il turismo culturale potrebbe invece trarre grande sviluppo da una riorganizzazione e modernizzazione dei circuiti museali, valorizzando maggiormente i piccoli musei d’eccellenza e i siti archeologici, intesi non tanto a livello singolare quanto piuttosto come insieme omogeneo di elementi culturali distinti. Inoltre un intervento vasto e profondo in favore della città di Taranto potrebbe segnare l’inizio di un percorso di rinascita culturale proficuo per l’intera regione: come è avvenuto già a Bilbao, il caso di Taranto potrebbe servire a rilanciare una città e un modello, agendo da stimolo positivo per tutto il comparto. www.sviluppoitalia.it 163 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia IV. Allegati 1. Dossier di approfondimento metodologico sulla ricerca qualitativa ............................................................................ 1655 2. Briefing ai partecipanti, Bari, 18 giugno 2006 ..................18888 3. Restituzione dei materiali audio .......................................18989 4. Contributi scritti degli scouter..........................................34747 5. Traccia di intervista per l’intermediazione turistica europea42828 6. Report delle interviste ai rappresentanti dell’intermediazione turistica europea .................................................................. 4311 7. Curricula Scouter .............................................................. 4622 8. GH Impresa Turistica, Consulting Board...........................52525 www.sviluppoitalia.it 164 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1. Dossier di approfondimento metodologico sulla ricerca qualitativa La ricerca qualitativa ha una lunga tradizione in psicologia e nelle altre scienze sociali. Già agli inizi del ‘900, Wilhelm Wundt (1900-20) impiegava metodi descrittivi nella sua folk psychology, accanto ai metodi sperimentali della psicologia generale. Più o meno contemporaneamente, in Germania la sociologia veniva riconosciuta come disciplina accademica. Mentre in Francia e in Inghilterra la sociologia emulava i metodi delle scienze naturali, in Germania si elaborava un nuovo metodo d’indagine grazie soprattutto a M. Weber, G. Simmel e all’influenza di W. Dilthey e del marxismo. Questi autori applicarono l’idea che il paradigma delle scienze naturali non fosse adatto per la comprensione dei fenomeni sociali. Lo scopo della sociologia non poteva essere quello di formulare leggi fondamentali, poiché ogni fenomeno sociale è a sé e non è possibile una sua comprensione se non considerando il soggetto che la compie. In definitiva, si apriva un dibattito tra due diversi approcci: l’uso del metodo induttivo e lo studio del caso singolo da un lato e l’approccio empirico e statistico dall’altro. Anche nella sociologia statunitense il metodo biografico, gli studi sul caso singolo e i metodi descrittivi furono centrali per lungo tempo, fino agli anni ’40, grazie anche alla forte influenza della Scuola di Sociologia di Chicago. Tuttavia, con lo sviluppo successivo delle due discipline, vi fu una prevalenza di approcci di ricerca sperimentali, standardizzati e quantitativi, fino agli anni ’60, quando, nella sociologia statunitense, la critica a questi metodi divenne nuovamente rilevante con Cicourel nel 1964 e Glazer & Strass nel 1967 (Flick 1998). Tale critica fu poi ripresa in Germania negli anni ’70. Da questo momento in poi il panorama statunitense e tedesco seguono diversi sviluppi teorici e metodologici (Flick 1998). www.sviluppoitalia.it 165 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Germania 1) Nei primi anni ’70 il dibattito in Germania fa eco a quello sviluppatosi negli USA negli anni ’60, con il lavoro di J. Habermas (1967 in Flick 1998) e la traduzione della critica dei metodi di Cicourel (1964 in Flick 1998). I testi scritti in questa prima fase, che prendono spunto dai dibattiti americani, costituiranno i punti di riferimento per gli sviluppi successivi dell’etnometodologia e dell’interazionismo simbolico. 2) Verso la fine degli anni ’70 prendono avvio dibattiti originali centrati sul metodo delle interviste, sulle sue applicazioni ed interpretazioni e non più basati esclusivamente sulla tradizione americana. 3) Negli anni ’80 fanno la loro comparsa due metodi originali, ampiamente discussi: l’intervista narrativa di Schütze (1977 In Flick 1998) e l’ermeneutica oggettiva di Oevermann et al. (1979 in Flick 1998). 4) A meta’ degli anni ’80 e negli anni ’90, si assiste ad una fase di consolidamento della ricerca qualitativa e allo sviluppo di un’attenzione particolare ai problemi della sua validità e generalizzabilità. Stati Uniti Denzin e Lincoln (1994a) riassumono in cinque momenti storici lo sviluppo della ricerca qualitativa in ambito statunitense: - Traditional period (primi Novecento fino alla seconda Guerra Mondiale): oggetto d’interesse delle scienze questo periodo e’ la descrizione e l’interpretazione dell’altro straniero o diverso. In etnografia, con Malinowski l’interesse e’ rivolto alle culture altre; la sociologia della Chicago School studia invece il "diverso" presente Modernist phase (1945-anni Settanta):in questa fase si attuano dei tentativi di formalizzare la ricerca vengono pubblicati diversi testi a proposito (Glaser & Strauss (1967), Strauss (1987), Strauss & Corbin ricercatori enfatizzano il rigore metodologico e le procedure formali, nell’intento di ottenere un riconoscimento "accademico" dei nuovi metodi d’indagine. - Blurred genres (fino a meta’ degli anni Ottanta): emergono una serie www.sviluppoitalia.it 166 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia di nuovi approcci teorici e metodologici ricerca sociale. Interazionismo simbolico, etnometodologia, fenomenologia, semiotica, femminismo sono questi approcci. - Crisis of representation (dalla meta’ anni ’80): vi e’ un cambiamento di prospettiva che porta a dare al processo di raccolta e interpretazione dei dati. La ricerca qualitativa viene intesa come un processo costruzione di versioni di realtà. Il ricercatore viene considerato parte integrante della ricerca e acquistano fattori quali i rapporti di potere, l’appartenenza socio-culturale e il genere. - The fifth moment (dalle metà anni ’90): l’attenzione si sposta sulla natura creativa e interpretativa della tendenza attuale e’ quella di interessarsi a narrazioni riguardanti situazioni e problemi specifici, delimitati, Prendono avvio sperimentazioni di nuove metodologie quali l’etnografia autobiografica, l’uso di rappresentazioni poetiche e presentazioni multimediali. RIFERIMENTI CULTURALI Negli ultimi tre decenni, cambiamenti sociali e intellettuali hanno portato a significative ridefinizioni epistemologiche e metodologiche che sono alla base dell’interesse crescente per la ricerca qualitativa nelle scienze sociali. Tali cambiamenti hanno consentito una serie di critiche al paradigma positivista, ma soprattutto hanno aperto un ampio campo di riflessione a proposito della specifica forma di conoscenza costruita nella ricerca sociale. Il processo di cambiamento, attualmente in atto, combina argomenti teorici e questioni pratiche. Sarebbe riduttivo sostenere che i cambiamenti teorici abbiano portato in modo lineare allo sviluppo di nuove sperimentazioni nel campo delle pratiche di ricerca sociale, come pure sostenere il contrario. Sviluppi teorici nel campo della conoscenza e trasformazioni nelle pratiche di ricerca sono due facce di uno stesso cambiamento in atto, che si alimentano a vicenda. Tale cambiamento sembra avere la sua www.sviluppoitalia.it 167 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia "origine", a partire dagli anni ’60 e ’70, in un crescente bisogno generalizzato di qualità, che nel campo specifico delle scienze sociali alimenta l’interesse per la ricerca qualitativa. Melucci (1998) individua tre piste riconducibili ai cambiamenti dei bisogni in direzione della qualità. Una prima pista porta a considerare lo sviluppo delle società complesse. In generale, tale sviluppo sembra comportare processi di individualizzazione e differenziazione dei loro "abitanti". Tali processi spingono le persone a immaginarsi e agire come soggetti autonomi, che costruiscono la propria vita valorizzando l’esperienza personale. In connessione, assume importanza la vita quotidiana e con essa i dettagli, le particolarità e il modo originale in cui ogni persona attribuisce senso alle proprie azioni. Tutti questi fattori hanno suscitato bisogni di comprensione relativi a fenomeni come l’esperienza individuale, la costruzione di senso dell’azione umana, le differenze culturali, territoriali, individuali tra persone e gruppi, difficilmente interpretabili solo secondo metodi quantitativi di ricerca e che spingono a orientarsi verso metodi e pratiche di tipo qualitativo. Una seconda pista riguarda i cambiamenti teorici nel campo delle scienze sociali. - Il linguistic turn ha fatto emergere l’idea che ogni azione sociale abbia sempre a che fare con il linguaggio. In generale, questa svolta ha significato un netto spostamento dell’attenzione dalla dimensione strutturale dei fenomeni sociali, verso un’analisi qualitativa dell’azione sociale nelle sue manifestazioni linguistiche e discorsive. -La "rivoluzione" teorica apportata dagli studi sulla cognizione a carattere sistemico e costruttivista. Come spiegano Bocchi e Ceruti (1992) a proposito del contributo apportato dall’epistemologia genetica di Piaget, questa rivoluzione ha definito due differenti gruppi di problemi "In primo luogo, l’epistemologia di una scienza e quindi di uno scienziato in questione […]; in secondo luogo, l’epistemologia di quei particolari www.sviluppoitalia.it 168 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ‘soggetti’ che sono oggetto dell’indagine scientifica. Questa distinzione vale per tutte le scienze che hanno come proprio oggetto di studio ‘un soggetto di conoscenza’: almeno dunque a partire dall’organismo vivente, poiché esso stesso possiede – rilevava Piaget –una sensibilità, una capacità d’apprendimento, istinti o intelligenza." (pag. 21). - Il contributo dell’ermeneutica. Gadamer, per esempio, in contrapposizione alla concezione filosofica dell’800/900 che identificava la verità con il sapere scientifico, rivendica la "portata di verità" di altre esperienze chiave dell’esistenza come quella estetica, storiografica e del dialogo personale. - L’eredità delle teorie critiche ha messo in evidenza come i discorsi sociali possano essere connessi a relazioni di disuguaglianza e potere e come il linguaggio scientifico possa fornire strumenti per legittimare tali relazioni, nella misura in cui esso si presenta come conoscenza "oggettiva", non situata. - La svolta dell’antropologia verso l’analisi della cultura delle società occidentali in cui si è sviluppata. Lo spostamento di attenzione dal tradizionale compito di studiare le società "primitive" all’analisi culturale della società d’appartenenza ha prodotto una riflessione sul campo e sugli strumenti stessi della ricerca antropologica. Si tratta di una svolta riflessiva che ha messo in luce la relatività di definizioni come individuo, società, identità e ha posto al centro dell’attenzione il discorso sulla natura relazionale e linguistica delle risorse culturali costruite e utilizzate dalle persone. - La prospettiva decostruzionista, grazie al contributo di autori come Foucault e Hacking, ha sviluppato metodi di analisi che rinunciano all’idea di una catena lineare di cause. La "conoscenza" delle scienze sociali è intesa come una costruzione che può essere problematizzata, attraverso un pensiero che riporti i concetti dal piano della produzione ideale a quello dei sistemi che li producono. Il terreno di analisi diventa quello dei discorsi e delle definizioni, intesi non come il risultato di un'elaborazione linguistica e teorica, ma come sistemi che esercitano una funzione concreta nella storia delle idee, delle istituzioni e delle persone: "Si delinea in tal modo il progetto di una descrizione pura degli www.sviluppoitalia.it 169 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia avvenimenti discorsivi come orizzonte per la ricerca delle unità che vi si formano" (Foucault 1998, p. 37). - I gender studies, cioè le ricerche che hanno posto al centro dell’attenzione il "genere". Ricerche condotte soprattutto da studiose anglo-americane hanno fortemente tematizzato la scelta del metodo, collocando il problema del "come conoscere" almeno sullo stesso piano del "cosa conoscere". A titolo esemplificativo, Mary E. Olson, una ricercatrice dello Smith College School di Northampton, ha prodotto recentemente una ricerca intitolata "Ascoltando le voci dell’anoressia: il ricercatore come ‘testimone esterno’", basata su interviste a donne guarite dall’anoressia. Nell’introduzione al suo articolo, M.E. Olson spiega come "Le idee narrative e riflessive e le pratiche di comunicazione presenti nella terapia famigliare sono state fondamentali per creare un approccio di ricerca che evocasse l’immaginazione, creasse una ‘paternità congiunta’ delle storie e costituisse le donne come soggetti invece che come oggetti d’indagine di un esperto". La riflessione femminista sul genere non ha solo riconosciuto l’importanza di tematizzare il metodo, ma ha soprattutto costruito un connessione tra le pratiche di ricerca e le possibilità di sviluppare pratiche sociali adeguate. Una terza pista riguarda lo sviluppo dei metodi qualitativi di ricerca in settori diversi dal mondo accademico. Settori dell’economia e delle istituzioni hanno individuato la qualità come criterio guida per lo sviluppo delle loro attività: nel mondo economico, allo scopo di sviluppare prodotti e aziende; nelle istituzioni politiche allo scopo sociali. di ottimizzare Sistemi l’implementazione d’informazione, di pubblicità, management, analisi della domanda sono alcuni dei settori che hanno applicato ricerche di tipo qualitativo. Il dibattito e le innovazioni nelle tecniche di ricerca che sono scaturiti dall’attività in questi settori hanno interagito con la comunità scientifica e il mondo accademico. Tutti i processi individuabili seguendo le tre piste di analisi stanno generando una serie di cambiamenti che investono la ricerca sociale nel www.sviluppoitalia.it 170 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia suo complesso. Si è delineata sempre più la necessità di riflettere sul metodo e di superare la dicotomia classica tra qualitativo e quantitativo, considerando che entrambi gli orientamenti si fondano su procedure di natura interpretativa. La contrapposizione concettuale tra realtà oggettiva e interpretazione, che fa capo alle due tradizioni di ricerca, trova una sua ridefinizione in una serie di problemi aperti che riguardano il rapporto tra osservato e osservatore e che toccano tutti gli ambiti delle ricerche sociali. Negli ultimi anni, si è riconosciuta sempre più la natura interattiva della ricerca e in modo particolare della diade ricercatore e soggetto di ricerca. Più che affermare che i risultati siano scoperti attraverso un’osservazione oggettiva "come realmente sono, e come realmente funzionano", si considera che essi siano creati attraverso l’interazione tra ricercatore e fenomeno. In altre parole, il problema è tenere presente che il processo di costruzione di conoscenza nella ricerca sociale avviene nel contesto di una relazione tra ricercatori e attori sociali interessati. In questa relazione, più che uno "svelamento" di una conoscenza che esiste a priori e indipendentemente dal ricercatore o dal soggetto, avviene una costruzione progressiva di spiegazioni e significazioni redatte dal ricercatore, "tradotte" sulla base di spiegazioni e significazioni costruite e comunicate dai soggetti. L’attenzione si sposta dal controllo dell’osservato alle possibilità di negoziare reciprocamente ruoli e posizioni nel processo di ricerca e il ricercatore è chiamato a mettere in primo piano non solo l’esperienza dell’osservato, ma anche la propria. Le nuove pratiche di ricerca hanno avuto impulso dai cambiamenti teorici degli ultimi anni, ma hanno anche influito sulla definizione stessa dei nuovi campi d’interesse conoscitivo e sugli scopi stessi della ricerca sociale. Come sostiene Melucci (1998), l’intero campo ha scoperto "la doppia www.sviluppoitalia.it 171 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ermeneutica in cui la ricerca sociale è inevitabilmente presa. Non si tratta di produrre conoscenze assolute ma interpretazioni plausibili. I comportamenti ci dicono qualcosa sul come gli attori sociali interpretano la propria azione. La ricerca produce interpretazioni che cercano di dar senso ai modi in cui gli attori cercano a loro volta di dar senso alla loro azione. Si tratta di resoconti di senso, o se vogliamo di narrazioni di narrazioni. La nozione di plausibilità rappresenta un punto critico della sfida metodologica introdotta dalla ricerca qualitativa , che oggi investe come si è detto la ricerca sociale nel suo insieme" (ivi pag. 23). Il paradigma positivista postula un’indipendenza tra teoria e fatti, questa riflessione sembra indicare invece che teorie e fatti siano interdipendenti e cioè che i fatti si identificano entro una cornice teorica e interpretativa. L’idea che attraverso l’induzione si possa arrivare ad una singola ineluttabile spiegazione teorica di un fenomeno perde importanza, a favore dell’idea di processi riflessivi in grado di generare conoscenze scientifiche costantemente aperte a nuove interpretazioni. In quest’ottica, la questione linguistica ha assunto un’importanza particolare. Gli studi a cui si è accennato hanno contribuito a vario titolo a svelare le specificità culturali, di genere, di età, di tempo e di luogo del linguaggio, introducendo interrogativi di fondo, sia relativi al modo in cui le persone che partecipano a una ricerca producono spiegazioni attraverso gli scambi conversazionali, sia relativi al modo in cui la ricerca rende conto di questa produzione. Il linguaggio scientifico appare sempre più una delle possibili forme (fra le altre) di costruzione della conoscenza, "diventa una forma di traduzione di senso prodotto all’interno di un certo sistema di relazioni verso un altro sistema di relazioni che è quello della comunità scientifica o del pubblico. Il ricercatore è qualcuno che traduce da un linguaggio all’altro (ivi pag. 24)". Come traduttore da una conoscenza "comune" a una conoscenza "scientifica", il ricercatore si assume la responsabilità di socializzare gli esiti della ricerca. In altre parole, si assume la responsabilità di "restituire l’esito del lavoro in vista di una ricerca che sia pratica sociale: prodotto e, www.sviluppoitalia.it insieme, alimento dell’autoriflessibilità delle società 172 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia contemporanee". FASI DELLA RICERCA QUALITATIVA In questa sessione si intende offrire una serie di indicazioni pratiche sulle costruzioni di progetti di ricerca di tipo qualitativo e sugli strumenti di raccolta di "informazioni" sul campo. I riferimenti bibliografici riguardano soprattutto lavori pubblicati in area anglosassone. La suddivisione in fasi si è ispirata ai lavoro di Janice M. Morse (in Denzin e Lincon 1998) e di Uwe Flick (1998). Tale suddivisione è da intendersi come un’indicazione di massima delle principali questioni metodologiche di un progetto di ricerca qualitativa e non va quindi intesa come una prescrizione rigida e lineare. A) Fase di "riflessione" Scelta dell’argomento: porsi domande. Scegliere un argomento di ricerca è sempre piuttosto difficile e raramente si riesce in questa prima fase a giungere ad una definizione precisa della domanda di ricerca. Spesso si parte con un argomento o una tematica generale che è d’interesse per il ricercatore, o che viene indicato da un committente, per poi giungere a formulare delle domande specifiche sull’obiettivo della ricerca. Un passo utile a formulare le domande specifiche può essere quello di esaminare la letteratura relativa alla tematica e analizzare le diverse prospettive teoriche e di ricerca con cui il problema è stato affrontato, cercando di individuare nuove prospettive attraverso cui studiarlo. L’importanza di questa fase è rintracciabile nel pensiero di Gadamer (2000) che, attraverso una rilettura della filosofia di Platone, ha riflettuto sul fatto che qualunque esperienza conoscitiva risulti possibile solo mediante il porsi delle domande. Secondo Gadamer, l’intuizione di Platone nei dialoghi di Socrate fu quella di scoprire che il domandare è più difficile del rispondere. Analisi della letteratura. Una volta selezionato l’argomento, il ricercatore si può recare in www.sviluppoitalia.it 173 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia biblioteca per raccogliere informazioni sull’area di ricerca in esame e familiarizzare con la letteratura. In questo modo può farsi un’idea sullo "stato dell’arte" relativo all’argomento. L’analisi della letteratura può non essere particolarmente estesa, specialmente se l’argomento di ricerca non è ancora stato ben definito. E’ utile che i ricercatori s’interroghino sui motivi del loro interesse per l’argomento o il campo scelto. Questo tentativo di rendersi consapevoli potrà essere utile anche nelle fasi successive e soprattutto nella fase d’interpretazione e stesura dei risultati della ricerca. B) fase di pianificazione Selezione del luogo della ricerca. Una volta individuato l’argomento della ricerca occorre trovare un luogo disponibile ad accogliere i ricercatori. Va curato in modo particolare che la loro presenza sia ben tollerata e che il progetto della ricerca sia approvato dagli operatori e dai responsabili della struttura. Nell’opportunità di avere più strutture a disposizione, occorre valutare quale sia la più disponibile e collaborativa. Selezione di un approccio. La scelta dell’approccio può influenzare il tipo di dati raccolti e quindi anche le interpretazioni e le produzioni finali della ricerca. Il tipo di approccio utilizzato è influenzato largamente dallo scopo dello studio, dalla natura delle domande della ricerca e dalle risorse che si hanno a disposizione. Qui di seguito sono riportati alcuni esempi di utilizzo di diversi approcci e metodi di ricerca in relazione al tipo di domanda iniziale. - Tipo di domanda - Approccio - Ambito disciplinare - Metodo Domande sul significato di un’esperienza per i soggetti coinvolti. www.sviluppoitalia.it 174 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Fenomenologico. Filosofia Psicologia Conversazioni registrate; aneddoti scritti di esperienze personali. Interviste: focused interviews, problem centred interviews, semi- standardizzate, narrative, biografiche. Domande descrittive sui valori, credenze, pratiche di un gruppo culturale. Etnografico. Antropologia. Interviste non strutturate; osservazione partecipante; note di campo. Domande sui processi: come cambia l’esperienza nel tempo, fasi e stadi. Storico. Sociologia (interazionismo simbolico). Interviste audioregistrate. Interviste narrative e biografiche, metodi visivi come film a fotografie. Domande sull’interazione verbale e dialogo. Etnometodologico: analisi del discorso. Semiotica. Dialogo audio-video registrato. Creazione e ridefinizione delle domande di ricerca. A questo punto, la domanda di ricerca potrebbe essere riscritta in modo più specifico rispetto alla domanda generale posta inizialmente. La fase di pianificazione si conclude con la stesura di un vero e proprio progetto di ricerca. C) Fase d’entrata L’entrata nel setting della ricerca è una delle fasi più delicate. Inizialmente, occorre che il ricercatore familiarizzi con l’ambiente, conoscendo i soggetti che ne fanno parte, le loro routines e abitudini. In un primo momento, pertanto, le osservazioni del ricercatore potrebbero essere molto generiche e non ancora ben focalizzate sull’obiettivo. www.sviluppoitalia.it 175 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia D) Fase di raccolta delle osservazioni Così come sottolineato da M. Rampazi (2001): "In realtà non si raccoglie nulla: si costruisce un contesto comunicativo finalizzato ad ottenere delle informazioni". Un modo per assicurare la validità dei dati rispetto alla domanda iniziale della ricerca è quello di valutarne l’adeguatezza e l’appropriatezza. L’adeguatezza si riferisce alla "giusta" quantità di dati raccolti, mentre l’appropriatezza al legame tra le informazioni selezionate dal ricercatore, la domanda di ricerca e l’approccio teorico scelto. Le informazioni raccolte possono essere presentate ai partecipanti o all’informatore, perché essi possano esprimere il proprio punto di vista. La raccolta dei dati può avvenire secondo diverse procedure che, come abbiamo visto, dipendono largamente dal tipo di approccio teorico scelto (fenomenologico, etnografico, storico, ecc.) e dalla domanda di ricerca. Uwe Flick (1998) individua le seguenti tipologie di raccolta: 1 - Verbal Datas Interviste semistrutturate: - "focused interviews" : questo tipo d’intervista fu originariamente sviluppato da Merton e Kendall nel 1946 (in Flick 1998) , che lo impiegarono, insieme a metodi quantitativi, per studiare l’impatto dei media sulla comunicazione di massa. Secondo il modello originale, il ricercatore presenta all’intervistato uno stimolo ‘neutro’ (nella ricerca di Merton e Kendall si trattava di un film) e in seguito analizza, attraverso l’intervista, l’impatto di questo stimolo sul soggetto. Servendosi del sussidio di una guida, l’intervistatore inizia con domande generali che presuppongono una risposta aperta (ad esempio: "Che cosa l’ha colpita maggiormente di questo film?"), proseguendo poi con domande più o meno strutturate (alcune delle quali presuppongono una riposta chiusa), del tipo: "Ascoltando il discorso di Chamberlain, ha www.sviluppoitalia.it 176 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia pensato che fosse propagandistico o informativo?" . Flick (1998) suggerisce quattro criteri guida nel condurre l’intervista: a) non direttività: è importante iniziare con domande generali e aperte, senza che il ricercatore imponga la propria cornice interpretativa, per consentire all’intervistato di esporre il proprio punto di vista, Le domande semistrutturate o chiuse, che sono più direttive, possono risultare appropriate in un secondo momento, allo scopo di approfondire le affermazioni precedenti e soddisfare il criteri che segue. b) specificità: è importante che l’intervistatore conduca l’intervistato a chiarire e specificare alcune affermazioni generali, senza tuttavia metterlo in difficoltà e insistere su alcuni argomenti volutamente tralasciati. Flick suggerisce l’utilizzo della tecnica della "retrospective inspection" che consiste nel richiamare una situazione specifica dello stimolo iniziale (attraverso una fotografia o un estratto del film), chiedendo al soggetto di pensare retrospettivamente alle proprie reazioni nei confronti di quella situazione. c) ampiezza: durante l’intervista, con il supporto della guida, è importante che il ricercatore consideri, con le sue domande, tutta la gamma di argomenti rilevanti alla ricerca. d) profondità e contesto personale: lo scopo principale di questo strumento è quello di analizzare la reazione soggettiva dell’intervistato allo stimolo iniziale, pertanto è importante che vengano approfondite affermazioni generiche sui sentimenti del soggetto (per esempio "positivo, negativo, piacevole, spiacevole"), ricercando spiegazioni personali ricche e dettagliate. Ciò che ha suscitato maggior interesse nell’utilizzo della focused interview di Merton e Kendall sono soprattutto le indicazioni metodologiche generali su come condurre un’intervista; per esempio, l’ausilio di una guida e l’alternanza di domande aperte e semistrutturate. Non ha avuto invece molta applicazione l’utilizzo dello stimolo iniziale www.sviluppoitalia.it 177 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia che, per Merton e Kendall, intendeva essere un punto di riferimento ‘neutro’, rispetto cui confrontare le diverse reazioni personali degli intervistati. Oerter (1995, in Flick 1998) ha applicato i principi metodologici di questo strumento per costruire la "Adulthood Interview", in uno studio cross culturale sui concetti di "natura umana" e dell’ "essere adulto". Nell’intervista troviamo un buon esempio dell’utilizzo combinato e graduale di domande aperte e domande semistrutturate e chiuse, con l’aggiunta di storiedilemma e la richiesta al soggetto di raccontare storie personali relative al passaggio all’età adulta. La difficoltà maggiore di questo strumento è riuscire a conciliare contemporaneamente i quattro criteri guida, riuscire cioè a non influenzare troppo il soggetto con le domande, lasciandolo libero di introdurre nella conversazione elementi che il ricercatore non aveva considerato in precedenza (non direttività), evitando al tempo stesso che le affermazioni siano troppo generali e che non contengano alcun riferimento personale del soggetto (specificità e contesto personale). Flick sottolinea l’importanza di porre i diversi tipi di domanda al momento giusto, evitando di bloccare il soggetto nel suo racconto e evitando di imporre e suggerire, attraverso le domande, una propria interpretazione. - Intervista semi-standardizzata: (Scheele e Groben 1988, in Flick 1998) Questa intervista ha lo scopo di ricostruire spiegazioni soggettive riguardanti qualsiasi tipo di argomento. Flick (1989, in Flick 1998), per esempio, ha utilizzato questo metodo per studiare le "teorie soggettive sulla fiducia" di esperti in counselling nei confronti dei loro pazienti. Si inizia con domande aperte ( ad esempio nella ricerca di Flick "Potrebbe dirmi brevemente che cosa lei collega al termine ‘fiducia’, in riferimento alla sua pratica professionale?"), proseguendo con domande sempre più strutturate, derivate dalla letteratura sull’argomento e dalle ipotesi del ricercatore (ad esempio "Il tipo d’invio dei suoi clienti al servizio in cui lavora influenza il grado di fiducia che sviluppa verso di loro?" oppure "Ci sono persone di cui ci si può fidare più facilmente di altre? Che cosa le www.sviluppoitalia.it 178 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia rende più affidabili?"). Si conclude con domande di confronto tra le definizioni date dall’intervistato, volte ad escludere affermazioni in contrasto. In un secondo appuntamento con lo stesso soggetto (al massimo una o due settimane dopo) viene applicata la SLT (Structure Laying Technique). Il ricercatore presenta alcune carte su cui sono riprodotte le affermazioni dell’intervistato, fornite durante l’incontro precedente. Lo scopo è sia verificare il contenuto e la corrispondenza delle affermazioni riportate (cancellando o modificando eventualmente alcune definizioni in cui l’intervistato non si riconosce), sia organizzare graficamente tali affermazioni sotto forma di una "teoria scientifica", collegando i concetti in relazione causale tra loro. Questa seconda parte presenta sicuramente notevoli difficoltà sia per il ricercatore, sia per il soggetto intervistato, richiede molta concentrazione e un notevole sforzo cognitivo; per questo, presenta difficoltà di utilizzo con alcuni soggetti. - expert interview: è un tipo d’intervista semistrutturata studiata da Meuser e Nagel (in Flick 1998) che in realtà non si differenzia molto dai precedenti tipi d’intervista semistrutturata, se non per la peculiarità del soggetto intervistato, che è un esperto dell’argomento di ricerca. La guida all’intervista è ristretta molto più che in altri tipi di strumenti e riguarda in modo specifico l’argomento di ricerca e l’esperienza del soggetto in questo campo. Rispetto ad altre interviste, è meno probabile che si aprano parentesi narrative personali, e l’intervistatore ha uno stile più direttivo, con l’obiettivo di concentrare il discorso dell’esperto su argomenti pertinenti la ricerca. Flick (1998) fa notare l’importanza che anche l’intervistatore abbia una buona padronanza dell’argomento trattato. - Problem centred interview (Witzel, 1982, 1985, in Flick 1998): l’obiettivo di questa intervista e’ analizzare il punto di vista del soggetto relativamente ad un problema (per esempio l’alcolismo). Un’attenzione particolare viene data ai processi di costruzione dei significati. L’intervista, preceduta o seguita da un breve questionario (utile per raccogliere alcuni dati demografici), viene effettuata con il supporto di www.sviluppoitalia.it 179 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia una guida, che consente al ricercatore di ricondurre la conversazione alle domande relative al problema preso in esame. L’intervista viene audioregistrata e poi trascritta in un protocollo; viene annotata anche una descrizione del contesto dell’intervista ed alcune considerazioni e impressioni personali del ricercatore. Il ricercatore guida il percorso dell’intervista; in genere, inizia con domande generali e introduce in seguito domande ad hoc che portano la conversazione sul problema in esame. In seguito può dell’intervistato, decidere di mettendone approfondire in luce alcune eventuali affermazioni contraddizioni e chiedendo chiarificazioni quando necessario. - Intervista etnografica (Spradley, 1980, in Flick 1998): questo tipo d’intervista e’ meno strutturata rispetto alle altre e sorge temporalmente e spazialmente quasi per caso, durante l’osservazione sul campo, sotto forma di un colloquio informale. Durante questi colloqui il ricercatore pone sia domande descrittive che strutturate con l’obiettivo di chiarire e ricostruire il punto di vista dei "nativi" del contesto in esame. Narrazioni: Se l’intervistatore vuole influenzare in misura minore il proprio soggetto e lasciargli maggiore libertà nell’esporre il proprio punto di vista, è vantaggioso ricorrere all’utilizzo di narrazioni, piuttosto che ad interviste o questionari semistrutturati. Naturalmente, la scelta di utilizzare una tecnica piuttosto che l’altra deriva dal tipo di domande di ricerca che il ricercatore si è posto. Come sottolinea Flick (1998), in un’intervista le domande poste al soggetto tendono a delimitare a priori l’argomento o l’episodio di cui il soggetto andrà a parlare e nel modo in cui la domanda è strutturata è già insita la modalità con cui l’argomento dovrà essere trattato. Questa influenza risulta notevolmente ridotta quando il ricercatore chiede al soggetto di narrare liberamente la propria storia biografica o episodi per lui rilevanti. Flick (1998) individua due sottogruppi di narrazioni: www.sviluppoitalia.it 180 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia - Interviste narrative [Schütze 1977, 1983; Riemann e Schütze 1987, in Flick 1998): queste interviste hanno inizio con "generative narrative questions", domande che si riferiscono all’argomento di ricerca e che sono in grado di stimolare delle narrazioni, in genere, autobiografiche. Al termine della narrazione (la cui durata è stabilita dal soggetto), il ricercatore riprende alcuni frammenti di narrazioni che ritiene non sufficientemente approfonditi e chiede all’intervistato di ampliarli. In una terza fase, detta "fase del bilanciamento" (Flick 1998, pag.99), il ricercatore riassume, di fronte al soggetto, il significato della narrazione, facendo uso di affermazioni via via sempre più astratte, secondo un processo di co-costruzione del significato dell’intera narrazione. - Interviste episodiche (Flick 1996, in Flick 1998): questo tipo di intervista parte dall’assunto che le esperienze di un soggetto in relazione ad un certo dominio sono immagazzinate e ricordate sotto forma di episodi-narrazioni e, di conoscenza, in forma semantica. In una prima fase viene chiesto esplicitamente al soggetto di raccontare degli episodi personali legati ad una certa esperienza. Durante l’intervista, il ricercatore si serve di una guida scritta. In una seconda fase viene esplorata una dimensione immaginaria che riguarda il futuro: (per esempio: "Quali cambiamenti prevedi nell’uso del computer in futuro?". Infine vengono poste delle domande che riguardano l’area semantica, si chiede al soggetto di fornire definizioni soggettive e di formulare relazioni astratte: "Cosa collega alla parola ‘televisione’ oggi? Secondo la sua opinione, chi dovrebbe essere ritenuto responsabile per i cambiamenti nella tecnologia oggi?". Il background teorico di questa tecnica si riferisce alla nozione di una costruzione sociale della realtà. Gruppi Lo scopo delle metodologie di gruppo è di creare situazioni interazionali che si avvicinino maggiormente alle interazioni quotidiane (Flick, 1998). www.sviluppoitalia.it 181 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia - Interviste di gruppo (Merton et al 1956; Fontana e Frey, 1994; Merton 1987, in Flick 1998): questa tecnica prevede che un moderatore conduca un’intervista, della durata variabile fra mezz’ora e due ore, a un piccolo gruppo di persone (6/8), su un argomento specifico (Patton 1990, in Flick 1998). Il moderatore ha il compito di favorire la partecipazione di tutti i componenti, evitando che alcune persone si isolino o al contrario dominino la discussione di gruppo. Come sottolinea Patton, questo tipo d’intervista presenta lo svantaggio di poter rivolgere al gruppo solo un numero limitato di domande. Dato il duplice ruolo del ricercatore (mediatore e osservatore), è consigliabile che un partner si assuma il compito di prendere annotazioni durante lo svolgimento dell’intervista. Rispetto all’intervista individuale, questa procedura ha il vantaggio di raccogliere una grande quantità di dati in un tempo più breve, abbassando il costo della ricerca.. - Discussioni in gruppo (Pollock 1955, in Flick): questa metodologia fu proposta, come metodo di raccolta dati, dai primi studi qualitativi promossi dall’Istituto di ricerca Sociale di Francoforte. In seguito, soprattutto nei paesi di lingua tedesca, ebbe ampia applicazione nell’ambito della ricerca sul marketing. Il ricercatore, dopo un momento introduttivo in cui i membri del gruppo si presentano, introduce uno stimolo (per esempio, un’affermazione provocatoria, un breve film, un brano) e chiede al gruppo di discutere in risposta allo stimolo e di trovare eventualmente soluzioni alla situazione problematica posta. Il ruolo del moderatore è soprattutto quello di creare nei partecipanti un senso di appartenenza al gruppo, dopodiché può decidere di assumere o meno un ruolo direttivo nella discussione. Il vantaggio di questa tecnica è soprattutto poter osservare come, in una situazione quanto mai vicina alle interazioni quotidiane, vengano prodotte e negoziate le opinioni all’interno di un gruppo e come si generano processi di problem solving. - Focus group (Morgan 1988, in Flick 1998): E’ il nome attribuito alla tecnica diffusasi recentemente nell’area anglosassone, nell’ambito della ricerca sul marketing e sui media, che riprende i principi della www.sviluppoitalia.it 182 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia discussione di gruppo. È un metodo usato in maniera indipendente oppure in combinazione con altri metodi come inchieste, osservazioni e interviste individuali. In linea generale il focus group può essere utilizzato come una simulazione di discorsi e conversazioni quotidiani e si può intendere come un metodo "quasinaturalistico" utile a studiare le rappresentazioni e la conoscenza sociali (Lunt e Livingstone 1996 in Flick 1998). Il gruppo si incontra più volte successivamente e, nella sua composizione è preferibile scegliere persone estranee, in quanto tra conoscenti è più difficile che alcuni presupposti impliciti e comuni al gruppo vengano esplicitati nella discussione. Anche in questo caso la discussione viene preceduta da una fase di familiarizzazione con il gruppo. Solitamente l’intera seduta audioregistrata. - joint narratives (Hildenbrand e Jahn 1988, in Flick 1998): Questa tecnica si è sviluppata nel contesto studi sulle conversazioni familiari e concentra la sua attenzione sul modo in cui la famiglia costruisce la realtà per se stessa e davanti ad un ascoltatore. La narrazione si svolge nell’ambiente familiare e in un primo momento il ricercatore chiede a tutti i componenti di raccontare eventi riguardanti la famiglia attuale e le famiglie d’origine. Al termine dell’intervista, il ricercatore chiede agli intervistati di compilare una checklist con dettagli non emersi durante la narrazione. Un altro elemento importante è la documentazione dettagliata del contesto socio economico, fisico e ambientale della famiglia. È possibile utilizzare questa tecnica anche per studiare situazioni istituzionali, intervistando team di operatori e chiedendo loro di ricostruire la storia dell’istituzione presso cui lavorano. Uno svantaggio nell’impiego di questo strumento è la copiosa quantità di materiale raccolto che rende difficoltoso studiare più casi insieme e confrontarli. Al fine di selezionare una tecnica di intervista e valutare la sua applicabilità può essere utile la checklist seguente: - domanda di ricerca: questo tipo di intervista consente di individuare gli aspetti essenziali della domanda - Intervistatore: i componenti del gruppo di ricerca hanno la preparazione e l’abilita’ necessarie per www.sviluppoitalia.it 183 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia condurre di intervista? Quali possono essere le conseguenze di loro incertezze nella conduzione? - Intervistato: il tipo di intervista scelto e’ appropriato ai soggetti? Stiamo tenendo presente le possibili paure che potremmo generare nelle persone intervistate? - Punto di vista: diamo la possibilità alla persona intervistata di esprimere il proprio punto di vista, sia conferma, sia che vada contro la nostra domanda di ricerca? - Interpretazione: i dati che stiamo raccogliendo sono sufficienti e utili all’interpretazione successiva? 2 - Visual Datas Osservazione: può variare lungo quattro dimensioni: rivelata/non rivelata alle persone osservate; partecipante/partecipante (anche se esistono livelli intermedi); sistematica/non sistematica (uso o meno di griglie strutturate osservazione); self observation/ observing others (attenzione del ricercatore su se stesso oltre che sugli (in Flick 1998 pag 143) suggerisce che le situazioni sociali possono essere descritte secondo nove dimensioni: spazio fisico; gli attori coinvolti; le attività svolte; gli oggetti fisici presenti; le singole azioni svolte dalle eventi (intesi come un insieme di attività tra loro collegate); il tempo e la durata delle attività; gli scopi emozioni espresse e non espresse. Fotografie e videoregistrazioni: possono essere utilizzate anche nel contesto delle interviste (Dabbs 1998). Per esempio, Si può chiedere alla persona intervistata di scattare delle fotografie che raccontino sua "identità"; la richiesta si può poi estendere ad un diario fotografico che catturi momenti e luoghi significativi sua giornata. In seguito, le fotografie possono divenire uno stimolo per le interviste e le narrazioni. www.sviluppoitalia.it 184 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Fase dell’interpretazione e della stesura del testo. In un approccio di ricerca quantitativo, la scrittura si configura come un mezzo tecnico per rendere visibile a tutti le generalizzazioni a cui si giunge sulla base delle osservazioni raccolte. Un semplice strumento, visto come ininfluente sui contenuti presentati. In sintesi, la fase di scrittura consiste in una presentazione concisa delle ipotesi, della letteratura, della metodologia e dei risultati della ricerca. Questa prospettiva sembra nascondere l’azione interpretativa e di selezione che la comunicazione scritta dei risultati di una ricerca comporta. La riflessione epistemologica che si è sviluppata negli ultimi anni, ha reso sempre più evidente che il ricercatore, comunicando per iscritto gli esiti della ricerca, seleziona e interpreta il materiale raccolto e compie scelte, più o meno consapevoli, riguardo alle forme del linguaggio da utilizzare. Queste "scoperte" stanno conducendo, nell’ambito della ricerca qualitativa, a interpretare la presentazione dei risultati come una forma specifica di narrazione, attraverso cui il ricercatore tenta di costruire in modo convincente e plausibile la sua interpretazione. Ciò che accomuna le diverse ricerche e’ che, qualunque sia la tecnica scelta per la raccolta, il ricercatore giunge a una serie di testi codificati e riordinati (il testo di un’intervista, le note di campo di un’osservazione, il protocollo di una discussione di gruppo, ecc.), su cui farà delle scelte e baserà la sua esposizione. In altre parole, il ricercatore interpreta un testo con un altro testo e costruisce questa interpretazione attraverso particolari forme narrative. Le forme stilistiche di presentazione dei risultati si differenziano soprattutto in riferimento alla "posizione" assunta dal ricercatore nel testo e agli strumenti stilistici utilizzati. Ci sembra interessante la tipologia costruita da Colombo (in Melucci 1998) che distingue tre tipi di narrazione utilizzati per presentare i risultati di ricerca: narrazione realista, narrazione processuale, narrazione riflessiva. www.sviluppoitalia.it 185 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Nella narrazione realista il ricercatore cerca di "nascondersi" più possibile, attraverso uno stile di scrittura che esclude il discorso in prima persona. Se il coinvolgimento dell’’autore nella ricerca "scompare" dal testo, il suo "accreditamento" scientifico è particolarmente curato attraverso riferimenti a importanti autori e alla sua attività e produzione scientifica. L’interpretazione presentata come il costruita risultato di un nel testo processo tende a essere metodologicamente minuzioso e teoricamente rigoroso che, in un certo senso, indebolisce la possibilità di visioni alternative. Nella narrazione processuale il ricercatore è interessato a rappresentare la genesi e lo sviluppo della ricerca e, con essi, la parte attiva che ha avuto nelle diverse fasi, attraverso uno stile di scrittura che utilizza spesso la prima persona. Gli errori, le ambiguità, i cambiamenti non vengono nascosti, perché l’interesse è descrivere l’esperienza che il ricercatore ha vissuto nella ricerca. Più che attraverso riferimenti accademici e disciplinari, la professionalità e la competenza sono costruite nel testo, attraverso la descrizione del modo in cui il ricercatore ha "conquistato" la fiducia dei soggetti di studio della ricerca. Nella narrazione riflessiva il ricercatore tenta di coniugare due fondamentali intenti: riconoscere il carattere costruttivo (non oggettivo) delle conoscenze e, nello stesso tempo, fornire una descrizione plausibile delle connessioni e degli avvenimenti così come sono stati compresi. Il ricercatore che scrive in modo riflessivo alterna spesso la prima e la terza persona, cioè alterna la descrizione del proprio punto di vista rendendo visibile la sua posizione di narratore e l’analisi del fenomeno studiato basate sulle risorse teoriche delle scienze sociali. Questo continuo rinvio tra i due stili narrativi consente di problematizzare quanto proposto dal testo e di lasciare al lettore la valutazione della sua plausibilità. L’intento della narrazione riflessiva sembrerebbe quello di aprire un dibattito, più che giungere a una conclusione. La fase di analisi ed interpretazione dei testi raccolti e di una loro traduzione in un testo conclusivo, richiederebbe di aprire un ulteriore www.sviluppoitalia.it 186 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia spazio di riflessione a proposito del ruolo che i discorsi scientifici possono avere nel controllo e nella legittimazione dell’ordine sociale e di un ordine disciplinare, riflessione che va oltre lo scopo di questo saggio. Per concludere, è utile ricordare che la fase d’interpretazione e scrittura si muoverà evidentemente lungo le linee già tracciate dal tipo di domanda della ricerca, dall’approccio teorico scelto e dagli strumenti utilizzato per raccogliere le informazioni. www.sviluppoitalia.it 187 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 2. Briefing ai partecipanti, Bari, 18 giugno 2006 www.sviluppoitalia.it 188 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 3. Restituzione dei materiali audio Restituzione delle fasi di briefing, brainstorming e di debrief finale della ricerca qualitativa Bari, 18 giugno, Briefing ai partecipanti Gli obiettivi di marketing sono: avvicinare la Puglia alle concorrenti italiane che sono Sicilia e Campania ma anche Sardegna, Basilicata e Calabria. Raggiungerle sia dal punto di vista dei numeri, ma anche dal punto di vista della notorietà, della fama, del passaparola avere una stagionalità più distribuita; non si può pensare di essere competitivi avendo la gran parte del turismo concentrato in un unico mese; mettere a sistema, caratterizzare e valorizzare il patrimonio ambientale; infine aumentare il peso delle motivazioni turistiche dinamiche, dove per motivazioni dinamiche intendiamo il fatto di andare in una meta turistica per svolgere un’attività, quindi un concetto assolutamente diverso da quello di andare a Vieste o a Peschici e stare 3 settimane sotto l’ombrellone a riposarsi, si tratta di una vacanza che diventa occasione di esperienze e di attività. Poi approfondiremo meglio. Michela: Per tornare su termini forse anche un po’ giornalistici, ultimamente la stampa parla molto del viaggiatore, del villeggiante o del turista che smette di essere tale e ambisce a definirsi o ad essere definito viaggiatore. Ci sono molti libri interessanti che parlano dell’ambizione di ciascuno di non essere villeggiante ma di diventare un avventuroso viaggiatore. Peter: Penso che la parola “villeggiante” sia tipicamente italiana, non credo esista in Germania, invece per l’Italia è giusto che ci sia perché ci sono tanti villeggianti. www.sviluppoitalia.it 189 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella: Ormai i giornali scrivono solo per i turisti, mentre una volta si creavano delle atmosfere nello scrivere un pezzo, ora si scrive l’indirizzo del ristorante… Concludo brevissimamente sugli obiettivi per il futuro dicendo che la ridefinizione dell’immagine della regione è la condizione necessaria per sviluppare tutto il resto, parte del nostro lavoro si indirizza a questo, verso l’immagine della regione e l’identità. Stefano: Fino a qua è semplice perché se voi cambiate questo briefing mettendo come soggetto la Campania o la Sicilia non c’è nessuna differenza, perchè la ruralità è un patrimonio diffuso, natura e parchi, cultura e arte ci sono anche a Carpineti, dove sono nato io. Per quanto riguarda mare e nautica, in questo paese si parla di nautica da 40 anni senza produrre un porto. Benessere e turismo della salute, oggi si parla sempre di Spa, fortunatamente qui in questa regione c’è solo una struttura che è diventata farm e in questo settore è conosciutissima, costosissima e bellissima ma è un faro nella notte, c’è quella cosa lì e tutto intorno non c’è nulla. Laura: Io non capisco bene cos’è il turismo della salute. Vuol dire andare in bici, fare trekking, yoga? Luigi: Per noi italiani il turismo della salute è l’evoluzione del turismo termale, negli ultimi 5 anni ci abbiamo aggiunto benessere, che fa un po’ Fellini… Guido: Non viene identificato col trekking o con il cicloturismo, quello lì si chiama turismo attivo. Stefano: Quindi il compito che abbiamo non è facile. Perché abbiamo organizzato questa ricerca esperienziale itinerante? che cosa ci aspettiamo? io mi aspetto che riusciamo in questo nostro viaggio, un po’ come si fa sempre quando si ragiona di turismo, ad andare sotto la “crosta“. Vi sarà dato un documento, una sintesi di dati del lavoro fatto www.sviluppoitalia.it 190 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia precedentemente, conosciamo tutto, non c’è bisogno che ce ne andiamo via di qua dicendo che ci sono i trulli, che c’è un patrimonio culturale meraviglioso, che c’è un bel mare, che c’è la taranta che fa divertire per tre notti, un Salento che cresce, altrimenti non ci sarebbe stato bisogno di venire fin qua. É molto interessante che voi siate delle persone di diversissima provenienza e di diversissime esperienze, vediamo se dai nostri punti di vista riusciamo a lasciare un contributo e mettere insieme in macchina persone che vengono da diversi paesi e che hanno esperienze completamente diverse, per cercare di avere angolature e punti di vista tali da riuscire ad individuare qualcosa che sta sotto, che sta più dentro il territorio, a questa regione e alle sue caratteristiche. Questa è la sfida di questo viaggio itinerante esperenziale. Noi non sappiamo più da tempo riconoscere l’essenza delle cose in questo paese, che ha un potenziale turistico straordinario. Non sappiamo più tornare agli elementi fondanti dell’economia turistica. Manca la capacità di comprendere quali sono gli elementi fondanti di un’economia, ma soprattutto non siamo più in grado di capire quali sono, che peso e che priorità hanno gli elementi possibili di uno sviluppo turistico. E comincio a provocarvi.. Secondo me il balneare non funziona, secondo me il turismo della spiaggia non ha futuro e questa regione se decide di puntare sul turismo balneare ha perso. Se fra 10 anni investirà sul turismo balneare significa non ha capito niente, ma prova a spiegarglielo adesso nel Gargano dove da 20 anni si è nel pieno di un’economia imparata da Rimini. Il Gargano è la punta avanzata meridionale di un’economia che è partita a Rimini, che è scesa per le Marche, ha saltato l’Abruzzo e il Molise ed è arrivata nel Gargano, ma che rimane quell’economia lì, non vorrei che tornassimo a casa dicendoci che i trulli sono la cosa su cui puntare, perché non è così. La mia personale ipotesi è che nel sistema mediterraneo 2007 il balneare non sia una cosa su cui puntare. La seconda provocazione è che è vero che questa regione ha un patrimonio culturale-artistico straordinario ma a chi importa. Intanto dal 1800 il gran tour di questo paese è Firenze, Venezia, Roma, c’è un po’ Napoli, questo è il sistema europeo mondiale culturale, neanche Bologna c’è dentro, la Sicilia un po’ nel tempo si è aggiunta. www.sviluppoitalia.it 191 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Sono stato 2 mesi fa a Bari al Castello Svevo, sono entrato, mi giro e vedo una fila di macchine parcheggiate dentro il castello e dico: “ma come mai parcheggiano le macchine dentro al castello?”, mi rispondono: “Noi non c’entriamo sono le macchine di quelli che lavorano alla sovrintendenza dei beni culturali”. Stanno in una città dove chi lavora alla sovrintendenza parcheggia la macchina dentro al castello. Evidentemente non interessa prima di tutto a loro del patrimonio culturale. Io so che il turismo non si esporta e non si impianta, non c’è niente da fare, ha ragione Umberto quando ha detto vi invito a riflettere sulla cultura loro, perché puoi raccontare come si deve fare, ci abbiamo provato, anzi questo paese sono 10 anni che spalanca milioni di euro per il turismo, ma i risultati li avete sotto gli occhi. Questo è un paese che ha finanziato i villaggi turistici, ha finanziato potentemente altre iniziative, ma poi si scopre che questi sono villaggi che aprono il 20 luglio e chiudono il 28 di agosto e producono un’economia le cui casse stanno a Milano, se va bene, ma di solito stanno in Germania, Francia o in altri paesi e intorno si lamentano, ma non si muovono. La terza provocazione riguarda le seconde case, la ricettività che in Italia viene chiamate extra. Io comincio a pensare che la ricettività alternativa, non alberghiera sia una cosa che vada presa più seriamente, bisognerebbe cominciare a non pensarla come un problema ma un’opportunità e perché diventi un’opportunità forse bisognerebbe fare delle leggi. Il nostro compito è di consegnare un lavoro in cui da viaggiatori, dopo aver letto e studiato quello che è stato fatto, dopo aver analizzato quelli che loro ci hanno segnalato come i 4 elementi che caratterizzeranno il futuro del turismo, ruralità, cultura, mare, benessere e dopo aver girato, ed esserci confrontati, diciamo quello che viene prima e quello che viene dopo e diciamo che secondo noi bisogna fare questa cosa piuttosto che l’altra. In questo paese il turismo è in mano alle regioni, io sono stato un dirigente di una regione importante come l’Emilia Romagna e mi sono fatto un’idea. Tuttavia dalla regione puoi fare qualsiasi cosa per il turismo, puoi fare leggi, puoi dare soldi, puoi organizzare formazione, puoi indirizzare la ricerca e lo sviluppo, quindi non è che non ci siano gli strumenti per agire. Abbiamo bisogno veramente di voi perché questo www.sviluppoitalia.it 192 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia viaggio non dia per scontate alcune cose e soprattutto perchè i nostri ragionamenti non siano retorici. Alla fine vi chiediamo di viaggiare, di visitare, di utilizzare strutture ricettive, vi chiediamo di parlare con quelli che incontrate, quando vi capiterà di scendere e fare una passeggiata nella città o in un porto parlate con quelli che incontrate. I gruppi hanno un obiettivo: abbiamo bisogno anche di intervistare 4 operatori dell’offerta. Dobbiamo fare delle interviste e Guido e Tiziano hanno questa responsabilità, però al di là di questo, parlate, provate a provocare le persone perché il loro riscontro, il riscontro delle popolazioni è interessante. Vi chiediamo di fotografare, di prendere appunti, di scrivere, come preferite e vi chiediamo alla fine di questo lavoro di restituirci 3 cartelle, un report finale vostro, un vostro contributo. Non sono preoccupato, so che cosa mi aspetta quel giorno che presenterò questo lavoro davanti ai professori universitari turistici di questo paese, che sono quelli del comitato scientifico, vi dico che voglio presentargli la verità o comunque la nostra verità, quella che noi abbiamo capito. Vorrei che faceste finta di aver scoperto la Puglia di recente, una terra che è emersa di recente, per vederla con degli occhi che non sono gli occhi con cui è stata guardata fino ad adesso, quindi cerchiamo di capire se troviamo delle cose, degli spunti e se non siamo capaci di dire quel che si deve fare, almeno cerchiamo di dire quel che non si deve fare, quel che non è giusto o non è naturale, non è economico o non è culturalmente sostenibile. Noi abbiamo finito. Ora spazio alle domande, ai dubbi, alle curiosità. Rossella: Io ho una domanda pratica, come attrezzatura c’era scritto che ognuno qua ha un computer, io non l’ho portato, c’è la possibilità di utilizzare uno dei computer che avete voi? Stefano: si, ma potete scrivere anche a mano. Rossella: vorrei sapere se in questa ricerca avete dei target particolari a cui rivolgersi. www.sviluppoitalia.it 193 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: no, non abbiamo dei target particolari e qua la questione dei target è una bella questione. Faccio un passo indietro, GH è la società che ha ricevuto l’incarico di progettare l’osservatorio turistico nazionale, che deve ancora partire, non so se partirà come lo abbiamo progettato noi, noi abbiamo fatto questo progetto e nel farlo abbiamo fatto la mappa della ricerca turistica oggi prodotta in Italia, una cosa di cui andiamo molto fieri. Cosa abbiamo scoperto? Oltre ad una serie di buchi enormi, ad esempio il fatto che questo genere di ricerche- quelle qualitative- tendenzialmente non si fanno, abbiamo scoperto che questo paese ha veramente pochi dati e tendenzialmente disomogenei su che tipi di target, su che tipi di mercati, su quali tipi di prodotti, su che tipi di territori e quando si incrociano queste 4 dinamiche le risposte cominciano a ballare; del territorio-mercato qualcosa si sa, quando cominci a ragionare territorio-prodotto-mercato, già di meno… La sensazione che abbiamo è che alcuni fattori nell’ultimo lustro stiano producendo comportamenti di viaggio differenti, comportamenti di acquisto di viaggio differenti e che questa cosa che chiamiamo nicchie, non siano tutte uguali, c’è qualche nicchiona, qualche nicchietta. C’è qualcosa che cambia, a noi piacerebbe capire rispetto a quella dinamica che cosa sono e che cosa potrebbero diventare le Puglie. Penso sia un segnale importante, perché abbiamo dei dati, sappiamo l’esplosione degli acquisti via web del turismo, ci sono tante dinamiche di consumo turistico, ma queste sono cose che sapete benissimo anche voi. Sappiamo che la durata del viaggio si accorcia, sappiamo che la frequenza aumenta, allora ad esempio destagionalizzare chi e soprattutto cosa? il balneare? Il turismo balneare si fa dall’8 al 20 agosto, destagionalizzare il turismo balneare è un controsenso. Non abbiamo nessuna analisi precisa però stanno succedendo delle cose e forse vale la pena ragionarci di più. Ad esempio quello che chiamiamo turismo enogastronomico, anche se in realtà io delle persione che girano solo per mangiare non le ho ancora viste, mi sembra che le strade dei vini o dei sapori siano dei progetti su cui abbiamo buttato del denaro per niente….facendo dei cartelli stradali. www.sviluppoitalia.it 194 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: l’enogastronomia è un complemento di tutto il resto. Stefano: allora quale comportamento di consumo attira un viaggiatore? Perché? Come si unisce l’enogastronomia al territorio, alla vacanza, al viaggio? non ho trovato ancora nessuno che mi abbia detto: “buongiorno io sono Stefano Ceci e viaggio per mangiare”… Rossella: io conosco persone che viaggiano per questo. Se no non si spiegherebbe il successo delle guide slow food. Umberto: si, ma magari non solo. Peter: prima le gente non era curiosa del cibo che mangiava, volevano vedere le chiese e i castelli, adesso non si accontentano più di vedere chiese e castelli, non vogliono più mangiare la cotoletta alla milanese a Bari, vogliono mangiare le orecchiette… le cose cambiano. La gente ha più sensibilità nel conoscere delle realtà più grandi, più ampie. Stefano: partiamo da dove stai dicendo tu adesso. Se secondo te questo viaggiatore, questo turista che ha bisogno di vedere un castello, ha bisogno di fare la passeggiata, di mangiare bene, che cosa non trova qui? Perché va in un posto piuttosto che in un altro? secondo te perché? Peter: tecnicamente qui è difficilissimo muoversi per tutta una serie di motivi. Girare in bus in Puglia è impossibile, non esiste una cartografia di un certo livello e senza una cartografia uno che non conosce il territorio non va da nessuna parte con i mezzi lenti o per fare un certo tipo di turismo. Ci sono tutta una serie di ostacoli. Stefano: io volevo tornare alla parte concettuale di prima, tu parlavi di nicchie, io credo che questo sia il primo errore del marketing, perché le nicchie non esistono più. Una persona va a fare tutte queste cose insieme, magari uno metterà di più alcuni ingredienti e l’altro un po’ di www.sviluppoitalia.it 195 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia più altri, ma se si ragiona in termini di nicchie, non si può arrivare ad una conclusione. “Nicchia” secondo me ormai è una parola che va abolita. Giannermete: vorrei tornare su una riflessione che abbiamo fatto a marzo quando io ho conosciuto GH, abbiamo detto molte cose in quei giorni ma una mi è rimasta impressa perché è stata spunto di riflessione. Il viaggiatore o turista, come lo vogliamo chiamare, spesso non ricorda i luoghi ma chi in quei luoghi lo ha accompagnato, accompagnatore nel senso classico di guida turistica, ma anche chi ha accompagnato questo percorso, le parole che ha usato per accompagnarlo. Probabilmente in Puglia manca questa cosa, quindi bisogna tornare indietro, manca l’educazione all’accoglienza, manca la capacità di accompagnare il turista in un percorso fisico e attraverso il sapore, il monumento e la natura. Probabilmente c’è bisogno di partire dalle 3 parole chiave che sono state trovate: accoglienza, accompagnamento, musica, intesa come voci, suoni e parole. Ieri sera cenando dicevamo che bisogna partire dalla narrazione di luoghi, che possono essere raccontati in tanti modi. Io sono andato al Bit a febbraio ed ho trovato diverse narrazioni sulla Puglia, ma nessuna mi ha colpito al cuore come invece mi hanno colpito alcune narrazioni delle Marche, che stanno lavorando, secondo me, molto bene perché sono partiti da più punti di vista e cominciano a raccontare una regione in modo convincente. La parola accompagnamento, secondo me, dovrebbe essere una parola chiave di queste giornate e la sperimenteremo accompagnandoci reciprocamente lungo questo viaggio. Laura: la Puglia è nuova, per coloro che conoscono già la Toscana, la Puglia può diventare la nuova Toscana….questo può essere un gran vantaggio per la Puglia… e quando non lo sarà più? Fate come in Toscana che dopo cinque anni passa di moda e andate in Umbria? www.sviluppoitalia.it 196 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia questo si vede nel mercato immobiliare, non tanto per gli americani, di più per gli inglesi che determinano spesso le dinamiche del mercato immobiliare nei territori italiani, proprio per questa capacità di posizionarsi in alcuni luoghi. però l’inglese resta. è attualmente il caso dell’Abruzzo. Rossella: Volevo aggiungere il collegamento con i vari paesi all’estero, io vedo adesso che con Ryanair dalla Germania, da Stoccarda posso arrivare con 10 euro ad Alghero, invece da Roma la mia famiglia non ha trovato tutto l’anno un volo che ci convenisse, perché nel week-end costa almeno 130 euro a persona. Si deve valutare, però, che a Roma tutti questi voli passano per Ciampino, dove c’è molto movimento, e a causa di questi voli economici in quella zona c’è tantissimo benzene nell’aria. Penso che anche la valutazione del vantaggio e dello svantaggio sull’ecologia sia un punto importante di cui non abbiamo parlato, magari non fa parte del nostro lavoro però mi sembra importante. Ieri sera abbiamo parlato di questa cosa dei collegamenti, la provocazione è un po’ questa: c’è una bella differenza tra incentivare il turismo organizzato attraverso il sistema del tour operator e quel che rimane e incentivare i low cost, a me sembrano 2 cose totalmente opposte, 2 modalità totalmente differenti e non so fino a quanto questa dinamica possa stare in piedi e stare insieme. Ryanair si sposta va a Malta a Cipro e noi che abbiamo fatto per 10 anni, abbiamo dopato un territorio e poi in un attimo tutto il lavoro fatto e i soldi spesi spariscono. Rossella: Io volevo tornare a due cose di cui abbiamo parlato. Proprio sfogliando del materiale che è uscito l’anno scorso come allegato di una rivista di viaggi, parlando della Puglia, si chiedeva se fosse più giusto parlare di Puglia o di Puglie. Secondo me è una domanda interessante www.sviluppoitalia.it 197 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia perché le Puglie sono tante cose messe insieme, tante realtà che non hanno collegamento: esiste il Gargano, esiste San Giovanni Rotondo, esiste Lecce, però manca un filo che potrebbe essere ad esempio l’itinerario dei castelli, anche se non so come è dislocato sul territorio. Volevo fare un'altra domanda sul destagionalizzare, poiché il problema della stagionalità ce l’hanno anche la Sicilia e la Sardegna: sarebbe possibile un turismo fuori stagione legato ad elementi di cultura? Come è il clima in Puglia? Io mi ricordo che a Pasqua il Gargano era stupendo, non per farci il bagno, ma molto piacevole da vivere. Secondo quello che abbiamo imparato sarebbe possibile dal punto di vista naturalistico-ambientale del luogo, ma di nuovo non c’è l’offerta, non ci sono persone, strutture, non ci sono supporti. Io organizzo dei gruppi a dicembre, capodanno e febbraio, siccome lavoro molto con i francesi a febbraio ho dei gruppi in Puglia e si può fare. Peter: Ma che difficoltà trovi? Enormi, uno dei pochissimi itinerari segnalati da Torre Guaceto, sotto Ostuni, fuori stagione è impraticabile perché è una discarica, puliscono prima dell’estate perchè si possa andare al mare, però fino alla metà di giugno è un posto inaccessibile, copertoni, lavatrici, di tutto, poi lo ripuliscono, sta pulito quel mese e mezzo e da settembre diventa una discarica, una discarica stagionale, come il turismo. Quindi ho cercato un altro itinerario di fianco Ostuni e ho trovato un percorso bellissimo grazie all’aiuto di un contadino che mi ha accompagnato alla ricerca dell’eremo costruito dentro la gravina. Abbiamo trovato questo meraviglioso sentiero, che si fa a piedi, in mezzo agli uliveti. Nella zona tra Martina Franca e Loco Rotondo dove ci sono i veri trulli e non quelli che ci sono in centro ad Alberobello, ci sono i trulli nelle campagne, dove ti puoi fermare dal contadino che ti fa vedere l’interno del trullo, ti da il bicchiere di vino e ha voglia di fare due chiacchiere con te. Il problema è www.sviluppoitalia.it 198 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia che è tutto completamente asfaltato, non c’è un pezzo di strada bianca, ma lo facciamo lo stesso a piedi perchè sono stradine piccole, larghe come questo tavolo, e poi perché il vero trullo è lì e non in centro ad Alberobello. Volevo legarmi a quello che dice Luigi e alla parola che ho sentito dire prima autenticità, secondo me tutti i luoghi rimangono autentici, nessuno può dare una patente di autentico o non autentico perché l’autenticità, lo spazio, i luoghi vanno interpretati ed è l’interpretazione personale che riesce a dare un singolo operatore, una guida, un Apt, un comune che è l’autenticità di quel luogo, è come la democrazia, la democrazia non si può mai dare per scontata, ogni volta va ridiscussa, così l’autenticità di un luogo va messa ogni volta in discussione e reinterpretata dagli operatori. In Puglia forse manca questa capacità, che è umanistica, di approcciarsi col territorio interpretandolo anche. Chi lo dice che la taranta stessa sia autentica? Anche questa è un’invenzione, anzi, una reinvenzione degli anni ’70. Molti contadini del Salento non suonavano la chitarra battente, ma ad un certo punto dei ricercatori, venuti soprattutto dal nord d’Italia e dall’Europa, hanno scoperto che c’era la taranta e in questi 10 anni, grazie a Maurizio Costanzo e a quelli che hanno rilanciato Otranto, c’è la taranta, ma anche lì rischi che tra 10 anni scompaia e che il Salento rimanga orfano anche di quella. Noi alla fine di questo viaggio dovremmo fornire strumenti per interpretare i luoghi, per capire come si vive nei luoghi, però dobbiamo assolutamente partire da chi vive, non dagli operatori turistici, ma dalle persone che incontreremo nei paesi, al bar… Rossella: La spazzatura, l’abusivismo edilizio…manca la cura del territorio finché la gente butta la spazzatura fuori dalla porta di casa. La prima cosa che bisogna fare è parlare alle persone e farle diventare amanti del territorio, perché se tu non lo ami e non lo rispetti... La comunicazione con i pugliesi è imprescindibile. www.sviluppoitalia.it 199 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Mi piace molto la definizione di autentico perché anche la pista di atterraggio è autentica, ci fa uscire dei romanticismi falsi. Secondo me uno può andare anche fuori Guaceto, però io quando scrivo guide o faccio la guida non vado con i paraocchi, forse vado perché voglio vedere il trullo però poi strada facendo vedo tante altre cose e mi soffermo e credo che sia ugualmente importante capire una regione. Quando ho scritto questo libro sulla Puglia mi sono divertito del fatto che in Italia la Puglia viene chiamata le Puglie, per me non è stato un problema, è stato un invito. Io non ho cercato di trovare una cosa che unisce, mi è piaciuta la diversità delle Puglie, noi siamo diversi e andremo a scoprire una cosa che si dimostrerà molto diversa, non arrivo qua per trovare che cosa è la Puglia per avere poi dopo una parola chiave, quello sarà compito di chi fa marketing, noi troveremo le idee. Il tuo ragionamento a me ispira un pensiero: il cosiddetto marketing turistico in verità è, da quello che ho visto, qualcosa di molto approssimativo e che spesso produce più effetti devastanti che non interessanti. Poiché il turismo è interregionale mentre i soldi e le iniziative politiche, le leggi sono regionali, ma dato che non c’è una regione d’Italia, neanche il Trentino, che riesca a sentirsi unita, a me sembra che ad un certo punto ci siamo inventati il marketing dei prodotti e delle nicchie, come il balneare o il culturale, ci siamo inventati questi prodotti come se fossero una via d’uscita, dividendo i prodotti e creando degli spazi per i singoli prodotti. Ma ci siamo dimenticati che il turista deve essere il centro e che è una persona che ha bisogno di cose semplici: un posto dove stare, dove dormire o magari anche di cose più articolate, di fare un’esperienza, di fare un viaggio vero e proprio, ha bisogno che i giorni della sua vacanza siano un cammino culturale, cerebrale. Quindi non dobbiamo tornare a casa facendo del marketing, non è questo il nostro compito, abbiamo il compito di cercare di dire come il futuro di questa regione, dal punto di vista turistico può svilupparsi, dove può e come può e se non riusciamo dove e come non può. www.sviluppoitalia.it 200 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella: Volevo rifarmi, per tornare al discorso Puglia o Puglie, a come la Svizzera promuova diverse regioni della Svizzera. Non promuove la Svizzera nella sua globalità, una volta promuove una regione, una volta un’altra e sono tante piccole realtà che messe insieme, tutto sommato la Svizzera è piccolina, promuovono tanti aspetti: una volta promuove la storia dell’alpinismo, una volta promuove le ferrovie, ma con i vari discorsi porta alla conoscenza globale del prodotto Svizzera. Diciamo che il turismo svizzero è un po’ più organizzato che non in Puglia, che si può girare in autobus tranquillamente perchè i mezzi arrivano puntuali come orologi svizzeri. Mio marito è giornalista ed è andato a fare un viaggio in Svizzera per parlare dei collegamenti e lì il bus arriva puntuale alle 10.01 se c’è scritto così. Qui passano anche in anticipo, che è peggio ancora del ritardo… Esistono queste differenti realtà che insieme fanno la globalità, in un diverso tipo di approccio si può pensare a tante immagini della Puglia e non ad un’immagine sola. Noi siamo una prima sintesi tra quello che diceva Stefano e quello che dici tu. In Italia siamo ancora fermi in molti distretti all’idea che basta far vedere la foto della cattedrale medievale, invece in Svizzera si pone già l’esperienza: in Svizzera col treno, in Svizzera con la bici e questo è un salto di qualità notevole visto poi che noi siamo un popolo a più voci e più colori per definizione. La Svizzera potrebbe essere un bell’esempio per la Puglia. Si, sono d’accordo con quanto detto da lei prima che sembra banale, però finché la spiaggia da ottobre a maggio è sporca, l’autobus non esiste, si possono avere mille strategie, mille idee, ma se mancano le infrastrutture, non si può nemmeno iniziare. Voi potete essere sicuri che qui trovate apertura a queste richieste? www.sviluppoitalia.it 201 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Non possiamo essere sicuri. ma i pugliesi vogliono i turisti? Gli alberghi vogliono tenere aperto oltre quei due mesi di luglio e agosto? Se la regione da un po’ di soldi sì. c’è anche a chi va bene tenere aperto solo luglio e agosto e non si sogna nemmeno di tenere aperto marzo, aprile, maggio. Infatti, c’è anche questo problema. Mi ricordo qualche anno fa che dovevo fare un servizio per l’Europeo in Valle d’Aosta e il 15 settembre chiudevano tutti e non c’era niente da fare. Cominciamo insieme a condividere l’elenco delle cose basilari che non possono non esserci. Non è possibile che un sistema turistico generale spenda, non so che percentuale sia dedicata alle infrastrutture ai servizi di accoglienza, ma ad occhio se si arriva al 15% è già tanto, il denaro per altre cose che dovrebbero venire dopo, dimenticandosi di ciò che viene prima, perché così vengono a mancare le precondizioni, non è banale dirlo. se noi confrontiamo la realtà pugliese con quella dei competitor del Mediterraneo, sopratutto la Spagna, troviamo che in Spagna le strutture ricettive tengono aperte 50 settimane in questa famosa stagione, invece in Puglia ci troviamo delle strutture che tengono aperte 13-14 settimane. Una disamina non ha permesso a mio modesto parere una crescita del brand Puglia, rispetto a Sardegna, Sicilia Spagna e anche Turchia perché sicuramente c’è una questione di prezzo ma anche di metodologia. La domanda che fa Luigi secondo me è interessantissima, li vogliono i turisti o no? www.sviluppoitalia.it 202 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Quando io sono stato in Spagna, per capire meglio l’Italia, ho notato che loro dialogano, vogliono sapere chi viene da noi, si mettono a confronto e imparano dagli altri. Questa nostra esperienza è un caso alquanto raro poiché noi siamo assieme, siamo da fuori e ci vengono chiesti consigli, fino ad adesso il turismo non ha mai funzionato così. Io conosco molti casi dove sono sicuro che non vogliono il turista, il turista quasi dà fastidio, vogliono tutti il sistema e il turista è solo la scusa per mettere su questo sistema mastodontico. In Spagna invece vogliono i turisti. Una cosa iniziata di recente in Puglia è la nascita di queste piccole strutture, soprattutto B&B, questa è gente della nostra generazione che ha avuto la fortuna di avere genitori benestanti con appartamenti grandi, sono passate queste leggi che abbassano gli ostacoli e ti trovi davanti persone che conoscono il mondo, l’Europa, questa è la mia esperienza, parlano non solo italiano a volte parlano l’inglese e per forza si scontrano in maniera molto diretta col turista. Adesso loro stanno davanti a questi problemi e devono o scusarsi: “mi dispiace la spiaggia è sporca”, ma forse se se lo sentono dire 10000 volte durante la stagione poi votano chi gli promette di pulire la spiaggia e il mare. Lì vedo un fermento positivo. Questa è una domanda che noi dobbiamo porre, è una domanda centrale: “lo volete? in che modo?” Peter: a me da 15 anni in Sicilia chiedono: “che cosa possiamo fare per il turismo”, una delle mie risposte banali è: “fate quello che fa bene al cittadino e vedrete che se sta bene il cittadino sta bene anche il turista che viene a trovarvi”. Ma tutto ciò di cui abbiamo parlato sino ad ora sono tutte cose che fanno un gran bene alla regione nel suo insieme. Quindi il turismo potrebbe essere per il cittadino un argomento in più per chiedere che venga pulito il mare o la spiaggia. www.sviluppoitalia.it 203 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia È un circolo virtuoso. Tiziano: per quanto riguarda il turismo delle seconde case, la Puglia risulta più vicina alla Liguria che non al cordone adriatico che la lega alla Romagna. Come incentivare il turismo delle seconde case? Sappiamo che le seconde case sono di pugliesi, che le utilizzano solitamente nel periodo estivo. Per prolungare, perennizzare il turismo cosa si può fare di queste seconde case? Perché non operare politiche di couch surfing, di prestito di letti come si fa in tantissime parti d’Europa? perché non adottare questa politica di far percepire un nuovo modo di intendere l’ospitalità turistica? Peter: Ci sono alcune compagnie piccole di tedeschi che hanno difficoltà ad entrare in contatto con queste realtà e non sono solo le famiglie ma anche le coppie, un gruppo di amici, che cercano questo tipo di struttura, una casa privata dove questi si organizzano, non necessariamente da sabato a sabato. Anch’io sono sicuro che lì c’è possibilità di grande crescita, conosco la richiesta. Dipende se c’è un’offerta da parte della Puglia, se i proprietari di case sono disposti.. Allora torniamo alla domanda di prima.. Stefano: il sistema extra-alberghiero è un problema perché è in nero, è sommerso, bisogna che risolviamo questo problema, non bisogna che valorizziamo, perché voi sapete benissimo che il sistema turistico è in mano alla lobby degli albergatori. Questa nuova possibilità ricettiva che è nata dai B&B è vista da una parte importante della lobby turistica come un problema o come qualcosa da nascondere ed eludere. Rossella: i proprietari delle case sarebbero disposti ad affittare le case? anche questo è da indagare. www.sviluppoitalia.it 204 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia È per questo che secondo me è importante sapere la tipologia di persone, il discorso che faceva Umberto inizialmente, la caratteristica antropologica delle persone. Chiunque è disposto ad affittare le seconde case visto che vengono usate poche settimane all’anno. Uno affitta la seconda casa se ha delle cose da fare da vedere. Quindi secondo me il problema non è avere dei posti letto, pochi, molti, il problema è riempirli tutto l’anno. Il problema è che la Puglia ha dei posti orrendi, delle case abusive in cui uno straniero non andrebbe mai. Peter: altra difficoltà è mettersi in regola, perché i tedeschi vogliono essere messi in regola. Rossella: Ci sono delle aree che secondo me sono morte, quelle che rimangono ancora sane sono quelle su cui bisogna puntare come seconde case, come alberghi. Come diceva Peter, una crescita qualitativa del turismo, che è la parte che ci interessa, non può prescindere dalla crescita civile dei luoghi, altrimenti creiamo delle riserve per turisti come succede in molti paesi extraeuropei ma anche in Europa, dove magari c’è la guerra, non c’è la democrazia, ma il turista si trova nel suo paradiso. Attenzione a non fare lo stesso in Italia, che già in Calabria, Sicilia e Puglia ci sono delle situazioni extraterritoriali dove il turista è garantito perchè turista e porta soldi, mentre intorno la convivenza civile è dei paesi del sud america. Questo problema ce lo dobbiamo porre un po’ in tutta Italia, in particolare modo in questa parte d’Italia. Stefano: Io mi fermerei qua, ci siamo detti già abbastanza cose. www.sviluppoitalia.it 205 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Adesso mangiamo poi alle 14 torniamo qua e ci dividiamo in 2 gruppi, il gruppo che va a nord e il gruppo che va a sud e abbiamo un’oretta per ragionare insieme su l’ipotesi di un itinerario, su come gestire le giornate. Rossella: Possiamo avere ognuno una carta geografica della Puglia così ci rendiamo conto delle distanze? Decidiamo di volta in volta dove andiamo a dormire ogni sera o avete già fatto un piano? Stefano: No, l’abbiamo fatto apposta, questo potrebbe generare qualche problema, però non abbiamo selezionato niente perché ci sembrava che la ricerca, il contatto e il rapporto fossero degli aspetti importanti. Così non hai degli obblighi, dove arrivi ti fermi… Peter: Abbiamo una lista di posti che dovremmo non perdere. Stefano: Gruppo nord è composto da: Guido, Gianni, Michaela, Michel, Eve, Laura e Luigi. Questo gruppo non dovrebbe perdersi quella lista che ci è stata raccomandata Gruppo sud è composto da: me, Tiziano, Peter, Rossella, Umberto, Charline, Pasquale. www.sviluppoitalia.it 206 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Bari 18 giugno, Brainstorming prima della partenza Tiziano: la mia idea era di seguire il tracciato ideale presentato fermandosi nei luoghi che magari catturano la nostra attenzione, scegliendo delle vie diverse da quelle che possono essere le strade principali. L’idea era partire da Bari scendere verso Castellana Grotte, verso Alberobello, stasera potremmo trovare ristoro vicino ad Ostuni in modo che domani mattina potremmo guardare un po’ questo sito. Però così salteremmo Martina Franca che forse meriterebbe una visita… Peter: volete che io vi racconti come è fatta questa parte della Puglia? Senza dare dei suggerimenti su come proseguire. Questa è la Puglia molto popolata, un sacco di vie e una città accanto all’altra sulla statale. E’ un territorio piatto e la striscia dietro a questa urbanizzazione è quella che più intensamente è lavorata in maniera agricola. E’ la Puglia produttiva, qua ci sono tutti i vigneti, l’uva italiana, tutto quello che finisce nelle bottiglie del supermercato. Qua invece c’è la schiena della Puglia e quella è la parte meno conosciuta, meno pubblicizzata più intatta, più enigmatica per certi versi, che è la Murgia. La Puglia è fatta come una grande scala che si apre verso l’oriente, la schiena dorsale che si apre in altopiani fino a 200m continua fino a giù. Questo è il lato che continua verso la Basilicata, il mare Ionio, è l’unica parte che storicamente è stato toccata dai greci perché culturalmente i greci sono stati respinti dato che le popolazioni indigene erano abbastanza forti da non farli attraccare. Questa è la parte della Puglia che è stata molto influenzata dal mondo greco e l’influenza continua anche quando arrivarono i monaci, in questa parte degli altipiani ci sono tutti questi sistemi di Canyon a Taranto e a Matera. Questo è quello più conosciuto ed sin dalla preistoria sono stati luoghi di rifugio e usati come tali in vari momenti della storia. Guardando da sopra sembra un deserto, avvicinandosi a questi canyon si aprono delle piccole oasi e www.sviluppoitalia.it 207 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia anche nell’entroterra di Taranto ci sono dei paesaggi stupendi dove sono stati girati alcuni film, da Pasolini, ad esempio “Il vangelo secondo Matteo” a Massafra. Questa valle di trulli è interessante perchè diciamo questo è un faro troppo lucente e abbagliante e attira; trovo molto utile che la gente venga attirata da Alberobello e non calpesti il resto della valle di Puglia. Fa pubblicità e fa arrivare le persone però permette che una parte di questo paesaggio culturale venga caratterizzato dal trullo ma rimanga intatto. Ci sono vari paesi, hanno tutti le loro belle caratteristiche, questa è una delle poche zone del meridione in cui sempre si è mangiata la carne, le altre non se lo potevano permettere, si mangiava una volta l’anno, qua invece c’è una lunga tradizione si può dire argentino-italiana, si mangia molta carne. Tiziano: Cisternino non è uno dei borghi considerato tra i più belli d’Italia? Peter: a Cisternino si sono inventati questa cosa per cui le macellerie, la sera finito l’orario di lavoro, si trasformano in luoghi in cui la carne si sceglie e si mangia, c’è la cucina e l’esterno di tutte le macellerie diventa un’osteria aperta, hanno dato una mano di bianco unificando tutte le cose ed hanno inventato una cosa che funziona più di quanto non funzionino i centri come Vieste. Peter: perciò per percorrere queste realtà uno deve per forza esserci di sera, la stessa cosa vale anche per Laterza, che è un paese dove ci sono questi grandi Canyon. Sarebbe bello farla nella seconda parte della giornata, scendendo fronteggiando la vista mare e poi la sera risalendo fermandosi nei paesini. Se no arriviamo lì oggi e facciamo tutto uno zig zag, così facciamo l’interno del paese lunedì, martedì e mercoledì. Un altro mio pallino sono le strade, perchè mettono in collegamento, hanno un significato anche storico, una strada che è stata fatta appositamente per arrivare in Puglia era la Appia, era la prima grande strada consolare lastricata in pietre, eppure il tratto pugliese, se togliamo di mezzo Matera, perché corrisponde più o meno alla statale sette, va fino a www.sviluppoitalia.it 208 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Taranto e finisce a Brindisi. Queste per me sono due città molto curiose perché non vengono considerate come mete turistiche, Taranto perché c’è un grande polo industriale, come se industria e turismo fossero due realtà separate, ma la chimica non dà fastidio al turista. In realtà trovo che come conformazione e come ambiente sia uno dei luoghi più affascinanti del sud d’Italia e c’è questa realtà del centro storico su un’isola che ha uno dei musei archeologici con i reperti più belli e mi piacerebbe convincere la regione, la direttrice del museo di replicare lo schiaccianoci che sono due mani femminili eleganti che ci metti la noce e fai così, di un rumore unico. Brindisi è un altro caso, nella storia mediterranea ha un ruolo indiscutibile e si percepisce che è un posto portuale. Non viene usato come posto in cui stare, potrebbe offrire questo perché ha un porto molto bello, ci sono mezzi pubblici in forma di piccole imbarcazioni che sono sia un trasporto cittadino, sia per i turisti, senza inventare nulla. Poi c’è il Salento, nella letteratura turistica tedesca è stato un po’ disprezzato, in passato, perché dicevano ci fossero troppi paesi, mentre agli stranieri romantici piace un paesaggio dove ogni tanto c’è un paese piccolo col castello e la chiesa, io invece trovo questo il pregio del Salento, perchè ogni singolo piccolo paese è la sintesi del paese italiano per molti che vengono anche da nord d’Italia, dal centro e soprattutto quelli che vengono da fuori: piazza, bar, chiesa, tabacchi. La cosa che trovo molto bella del Salento è che è un ambiente molto cittadino, per questo molto denso, penso si perda la cosa più bella se il Salento viene raccontato solo con le cose più emergenti, come nell’elenco che ci hanno dato, è chiaro che Otranto è una cosa fantastica, però Otranto in verità cammina da sé. Invece parliamo di Lecce: è stupenda è una delle città più vivibili, perché il centro storico non è piccolo né grande. Anche Lecce è un luogo per la sera, perché ci sono delle splendide illuminazioni, è stata ed è una città che si è messa volutamente in scena e i restauri di questi ultimi anni gli hanno ridato questa caratteristica, non a caso Lecce è quel posto dove in Puglia parte il movimento del B&B. C’è una buona parte di turisti individuali che vengono attirati da Lecce e che partono da Lecce per poi spostarsi. Poi per fortuna i mezzi pubblici funzionano bene perché nel www.sviluppoitalia.it 209 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Salento ci sono talmente tante di queste piccole città che sono tutte collegate tra loro o col treno che arriva fino ad Otranto o con i bus blu che nei mesi estivi fanno servizio di trasporto bici. La provincia di Lecce ha fatto delle cose buone. Quindi dovremmo prevedere un pernottamento a Lecce, ma anche nei piccoli villaggi. A Mottola hanno realizzato una cosa molto intelligente sull’esempio di Martina Franca, dove c’è stato un imprenditore molto lungimirante che negli anni in cui non costavano niente ha comprato molte case nel centro storico ed ha fatto un albergo diffuso. Questa è una cosa ben funzionante e la stessa cosa funziona molto bene, ma in formato ridotto, a Mottola. Si potrebbe vedere se è prevedibile il pernottamento a Mottola, visto che Martina Franca è già molto conosciuta. Questo secondo me è anche un incentivo a portare avanti, a vivere una cosa del genere, è un modo di salvaguardare i centri storici che spesso rischiano di svuotarsi, senza costruire ex-novo, per me è un bel esempio per preservare gli edifici, ristrutturarli, dargli un nuovo significato e un nuovo senso economico. Per il viaggiatore poi, per il turista, è un’esperienza bella, perché già noi che siamo un piccolo gruppetto dormiamo sparsi, uno si disperde però per curiosità ci si va a trovare a vicenda, così uno conosce un paese in un'altra maniera, ci si sposta da una porta all’altra e questo per me è una bella esperienza. Mi piacerebbe arrivare è Brindisi passando da Taranto in linea diretta, un percorso a cui sono molto affezionato perché sono due approdi diversi che si affacciano a realtà molto diverse e sono le tessiture fondamentali di un processo storico Non credo che dobbiamo fissare tutti i pernottamenti. Questo tracciato Taranto-Brindisi è molto bello se fatto in fretta perché ti affacci su due mari, poi però altrettanto bello è Monopoli-Taranto, poi invece un altro bel percorso è quello tra i centri di seconda fascia e quindi Ostuni, Alberobello e poi Gioia. Sono tutti centri che si equivalgono nei pesi e nelle dimensioni. Bisogna decidere anche sulla base del tempo. In alcuni casi si rischia di perdersi un po’ negli spostamenti perché sono distanze forti. www.sviluppoitalia.it 210 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: Dormiamo a Mottola questa sera, poi da Mottola o andiamo in su e facciamo questa dorsale oppure facciamo la via Appia. Peter: io lascerei questa parte per il ritorno. Mi piace molto l’idea di vederle nello stesso giorno. Si può anche decidere di non dormire a Brindisi e di scendere verso Lecce. Secondo me è una bella esperienza vivere queste 2 città in un giorno. Però se volete tornare su si può fare passando da San Vito, Ostuni, Cisternino, Blocco Rotondo, Alberobello, Gioia. Martedì si potrebbe dormire a Lecce. Mottola, Lecce, poi Salento e poi potremmo dormire o nel mezzo del Salento e farci un’alzataccia, perché martedì si vede Taranto, Brindisi, si parte da Mottola, Massafra, Taranto, Brindisi, Lecce per dormire martedì sera, ci si sveglia e c’è il Salento davanti, che è mercoledì, poi dovete decidere se dormire qua in mezzo al Salento e giovedì capire come risalire. Oppure Gallipoli: dicevo a lui che l’altro triangolo è questo: LecceGallipoli-Otranto. C’è una cosa bella vicino a Matera però uno entra nel territorio della Basilicata, Gravina c’è un bel vedere che mozza il fiato, è bello di mattina perché c’è una bella luce. Tiziano: per adesso abbiamo deciso Altamura, Matera, Laterza. www.sviluppoitalia.it 211 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Cisternino, 19 giugno, brainstorming Umberto: quanti posti conosci, Stefano, in Italia, che non hanno le condizioni di base perchè se ci fosse una “chiaroveggenza” per cui potrebbe non svilupparsi più o meno attendibilmente un progetto turistico? Quale è l’elemento che discrimina? Se io ti dicessi paesaggi carsici, interessi geomorfologici, culturali storici, vuoi sapere quante chiese, quante architetture di rilievo, storiche ci sono, vuoi che parliamo di architetture che appartengono alla tradizione del passato. perché qui non è successo quello che è successo altrove? Peter: no, hai ragione ma non è facile mettere in pratica perché per conoscere il pugliese da turista tu devi poter parlare con lui. Il milanese riesce a parlare col pugliese, molto meno l’austriaco, lo svizzero, il tedesco, l’inglese, lo scozzese o l’americano che conosceranno solo indirettamente questa realtà molto importante. Umberto: Peter però mettiti dall’altra parte: qual è la predisposizione del pugliese ad ascoltare gli altri? Peter: i pugliesi che ho conosciuto io, rispetto ai calabresi per saltare i lucani, li ho visti molto più aperti e le spiegazioni che mi sono dato sono storiche e geografiche, li trovo molto più preparati ad entrare in dialogo, perciò le carte le hanno in regola. Umberto: ma tu quanti calabresi hai conosciuto, se escludiamo gli albanesi, i valdesi che sono minoranze etniche? Peter: ho conosciuto persone dell’Aspromonte, ho conosciuto reggini, persone di Cosenza. Umberto: non sono tanto diverse, tipologicamente. www.sviluppoitalia.it 212 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: però tipologicamente è gente di montagna rivolta verso l’interno, molto diversa. Umberto: è molto diversa ma è accomunata, è gente di montagna, rivolta verso l’interno. I pugliesi sono un’infinità. Oggi siamo stati a Taranto e quelli sono pugliesi? No, è gente che si è fatta le mura intorno alla città e si guardava le spalle dai pugliesi, e si guardava fin che è riuscita dai greci, che venivano dall’altra parte. Rossella: una cosa che mi ha colpito dei pugliesi è che sono diversi. La diversità è una cosa molto positiva parlando di turismo. Anche le persone sono molte diverse, non dovremmo dimenticare che è positivo. In pochi km puoi incontrare cose completamente diverse. Peter: se la regione Puglia riesce, e per certi versi sta dimostrando di riuscirci, a Milano a Monaco a Berlino, in America, non so dove si tengono queste fiere del turismo, riesce a trasmettere un’immagine e riesce meglio rispetto alla Calabria, la gente viene qua e non si pone nemmeno il problema che la Calabria possa essere un concorrente. Invece la Sicilia riesce meglio, costruisce dei ponti che reggono di più. Rossella: come ha fatto la Sicilia ad avere successo? Peter: io non so nemmeno se la Sicilia abbia successo. Credo che le immagini siano importantissime e credo che questo sia un punto sul quale uno può tornare sempre con nuove idee. La Sicilia ha la fortuna di avere delle coste, come ce le hanno tutti gli altri, però non ci giocano molto. Hanno la fortuna di avere 10 volte più templi dei greci, però fanno pubblicità solo con i templi di Agrigento. Ci sono altri posti più interessanti per chi li conosce. Hanno la fortuna di avere il vulcano più alto e attivo d’Europa, l’Etna. C’è una città che si chiama Taormina, dove non a caso trovi tanti posti letto quanto tutto il resto della Sicilia messo insieme, perché tutto il mondo va a Taormina. www.sviluppoitalia.it 213 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Laura: non è così importante, un posto diventa chic non solo perchè ha delle immagini, ma perché c’è un gruppo che l’ha scoperto. Peter: ho trascorso 15 anni della mia vita in Sicilia e l’amo profondamente, però posso assicurarti che nonostante tutto quello che c’è di positivo, il carro va perché funzionano alcuni. Nonostante molti ostacoli funziona, perché? Laura: c’è un gruppo che va avanti agli altri e dovremmo capire quello che vogliono. Peter: Goethe è morto 200 anni fa, però l’immagine funziona. Laura: l’immagine funziona e la Puglia è diventata chic, e questo è il momento di capire il perché e per sfruttarlo in certi ambienti americani. Bisogna capire perché. Peter: ora possiamo tornare alla Puglia, volevo solo risponderti che in Sicilia l’immaginario è molto più forte di quello che uno pensa. La gente viene perché ha delle idee in testa e ci viene la gente più colta, che più è in grado di analizzare e criticare la realtà. Ma nonostante tutta la preparazione culturale, vengono perché ci sono delle immagini e per quello che riguarda la Sicilia sono l’Etna, Agrigento e Taormina. La realtà dei fatti è ben diversa. Laura: io credo di più nel potere della gente che non nell’immagine. Ad esempio un giornalista che ha notevole successo negli Stati Uniti, scrive per Newyorker e scrive dei libri che si chiamano the tiping Guide, sulle persone che fanno delle colazioni, di loro che sono all’avanguardia nell’andare in un posto. Secondo me è importante capire dove vanno loro e adesso loro vanno in Puglia, ma la Puglia non ha le infrastrutture per accoglierli. www.sviluppoitalia.it 214 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: ma questo discorso dell’elite non potremmo fare finta che non esista? io provo a capire ma ho il timore che questo discorso, se compreso fino in fondo, alla fine trovi una moda e una moda non è un fenomeno che sostiene un’economia del turismo. Dicci tu la ragione del perché. Stefano: dimmi tu che sei americana: perché adesso pensate che la Puglia sia diventata di moda? Io da quello che capisco è che a voi piacciono le mode quando riguardano pochi e quando questi pochi hanno potere di opinione e quindi rispondo a lui: se a questa moda una regione rispondesse con due aeroporti, i vostri quattro guru andrebbero alle Caiman, perché non gli interessa più la Puglia ma … è come adesso io ti vedo da questa parte dell’Atlantico tu sei venuta in Toscana, hai saccheggiato rubato e sei scappata, poi sei venuta in Umbria, hai preso rubato e sei scappata poi adesso vieni in Puglia, prendi, rubi e poi scappi. Laura: ma cosa è successo con la Toscana e con l’Umbria Umberto: sono successi dei fatti, ma non è per quei fatti che le economie si sono strutturate, quei fatti sono stati soltanto il francobollo su dei processi che erano già in corso. Ve ne siete accorti nel momento giusto e basta, non l’avete scoperta voi, non l’avete costruita voi questa economia, esisteva già, l’avete soltanto certificata. Sono più interessato a capire se questa élite culturale o di opinione si è resa conto di cosa c’è qua e di cosa vede quell’occhio. Ma l’unica storia che mi hai raccontato oggi è quella del tuo amico famoso che è andato a Vieste dove io non avrei voglia di andare. quindi non capisco che cosa è questa elite. Laura: è un posto nuovo, è nuova la Puglia per gli americani. La Toscana, l’Umbria, Venezia, Roma, Firenze sono finite, allora la Puglia è nuova. Per lui la Puglia è nuova, ma con l’istinto si è scelto il posto con i servizi più sviluppati, l’unico posto che il mio amico poteva trovare su www.sviluppoitalia.it 215 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia internet. I posti devono almeno avere una presenza in internet per essere trovati. Umberto: questa cosa dell’elite mi interessa, non mi sfugge il fatto che questa cosa è molto importante. Non riesco a capire le ragioni e se queste ragioni sono una moda allora mi interessano poco perché non possiamo scrivere di andare in una direzione se questa è una direzione che ha a che fare con una moda. Laura: la moda è l’avanguardia di un nuovo movimento. i pochi che vanno in un certo posto. Dopo arrivano tutti, hai visto questo in Toscana, hai visto questo in Umbria. Umberto: faccio l’esempio al contrario allora: le Cinque Terre. Le Cinque Terre sono diventate una case history del successo del turismo italiano: ad un certo punto arriva in quella terra un uomo che è come un conte che è riuscito a costruire delle regole e di convincere e di appassionare gli abitanti dei contadini e che ha costruito alle Cinque Terre una sorta di San Marino. Non è che l’avanscoperta, l’élite ha generato un processo, l’avanscoperta ha visto soltanto un bel posto, meraviglioso, ma non è successo niente finché un uomo di quel posto non ha deciso di prendere i sindaci e di prenderli a schiaffi tutti i giorni e di mettere delle regole e di convincere e di avere consenso e di riuscirci. Soltanto oggi quel posto è un’economia e lo sarà per i prossimi cento anni. Stefano: a me questo interessa. Mi interessa molto se mi dici: “guarda dagli Stati Uniti vedono la Puglia come una destinazione molto interessante”. Laura: c’è l’interesse ma dopo c’è bisogno dell’infrastruttura e delle regole. adesso c’è interesse per la Puglia, non so perché, ma adesso l’occhio degli Stati Uniti è rivolto verso la Puglia. www.sviluppoitalia.it 216 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: e questo va bene e lo racconteremo. I tuoi occhi, che rappresentano quelli del turista americano, che cosa hanno visto qua per cui vale la pena venire? Io credo che fino ad oggi non hanno visto nulla. Laura: ci sono queste cose: il mare che non è pienissimo, un posto che per gli americani è abbastanza sconosciuto, questo secondo me è più importante. E poi ci sono la cultura, la natura, il mare e la gente amabile. Per gli Stati Uniti è un posto italiano autentico dopo che tutto il resto è diventato troppo turistico. Io non dico se è vero o falso, questa è l’idea. Rossella: Per gli americani la Puglia diventa di moda, ma chi la impone questa moda? Non sono di certo gli americani come singoli, siamo noi della stampa spesso responsabili. Siamo noi a costruire le notizie, Sfruttata la Toscana fino in fondo, l’Umbria e la Sicilia allora adesso scopriamo la Puglia perché è la novità. Io ho assistito a centinaia di mode che portano un posto alla ribalta e quando è alla ribalta lo abbandona perché la gente si è stufata. Quale è la ricetta da suggerire? Io ci sto pensando dagli incontri che ho avuto, dai confronti che ho fatto, dalle chiacchierate con la gente del posto. Oggi ho avuto un incontro emozionale, perché ho incontrato delle persone con cui ci siamo messi a chiacchierare che mi hanno racccontato delle cose, ma fino ad oggi pomeriggio non avevo avuto emozioni, perché conosco bene il sud, adoro la Sicilia ma l’incontro emozionale qui non l’ho avuto. Umberto: io penso che ci emozionerà Ostuni se riusciamo a vederla, probabilmente Lecce. Rossella: questa è la mancanza di emozionalità che ho vissuto, ma quelle che ho vissuto oggi, sono state delle emozioni solamente perché ho trovato un bravo narratore che mi ha raccontato la storia della compagnia delle indie o un gruppo di signore artigiane che hanno aperto www.sviluppoitalia.it 217 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia in un cortile di Brindisi, un centro di artigianato e si sono messe d’accordo con questi del trenino che portano ogni 15 giorni i turisti delle crociere e che ho trovato un’imprenditorialità così come potevano essere i ragazzi di ieri sera di Mottola, oppure questa realtà di oggi. Però sono cose isolate in un contesto in cui manca l’Etna, in cui mancano i templi di Agrigento, oppure ci sono, ma sono sperduti chissà dove, in cui manca un’immagine. Ci sono tante belle fotografie della Puglia, ci sono quelle del Gargano, il famoso arco dei Baci Perugina, sono cose estremamente suggestive, ma poco fruibili. Tu arrivi qui e ti trovi di fronte una realtà in cui poi non arrivi, mentre invece in Sicilia bene o male nonostante le difficoltà di trasporto o forse anche per la storia della mafia che è comunque fascino, io non percepisco. E poi la vedo da italiana, da milanese innamorata del sud, le emozioni che ho avuto in mezza giornata a Palermo non le ho avute in due giorni qui, Palermo è un pugno nello stomaco. Umberto: le immagini che tu dici, penso di aver capito che carattere hanno, sono presenti qui in Puglia in modo eccezionale forse solo seconde per concentrazione alla Sicilia, sono tantissime. Il problema è che poi tra queste immagini c’è del tessuto, che è un brutto termine che da l’idea, in mezzo alle quali finiscono all’occhio di chi non sa che sono lì e non le cerca. Nel giorno in cui qua qualcuno andasse dall’assessore e gli dicesse stai attento perché quando a qualcuno verrà l’idea di vedere la Puglia dal di fuori, facendo il giro prendendosi una barca partendo da Metaponto e arrivando fino al Gargano, saltando giù solo per quello che occorre, tracciando una linea rossa che demarca quello che c’è di eccezionalmente visitabile, rinunciando magari a Castel del Monte, passando intorno ai templari e alla cattedrale di Trani, ti hanno fregato perché allora quella lì è l’immagine che risponde alle attese di quelli che dicevi tu. La storia degli esordi del Gargano a chi è appartenuta la possibilità di stare nel Gargano? Chi ci poteva andare? La storia che ci raccontava oggi la signora della gente di Cisternino di 30 anni fa, gente che ha definito “casta di certi che hanno comprato e si sono chiusi”, erano clan e non è uscito niente fuori. www.sviluppoitalia.it 218 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella: sai cosa manca al contrario della Sicilia? Una tradizione letteraria, qui non hai Sciascia, per me questo richiamo letterario è molto importante nel visitare i posti, lo stesso Montalbano. Allora io quando vi ho chiesto i posti dove era girato il famoso giudice Mastrangelo, io cercavo un legame che fosse legato ad un’immagine televisiva, un’immagine nazional-popolare simpatica come può essere la figura di Abatantuono perché potrebbe essere una figura su cui impostare qualcosa, però poi qui ci troviamo sempre a girare intorno a degli argomenti che hanno dei concorrenti molto più forti. Stefano: su questo hai ragione, si sono inventati persino una fiera del cineturismo a Napoli. Così come il comitato scientifico a cui ci riferiamo in più di un’occasione mi ha raccontato del potere della forza della taranta e di quello che sta succedendo. Il turismo è un’economia. Ho pensato anch’io, e ogni tanto mi piace pensare, che queste cose hanno un peso ma è un peso per un determinato tempo, è un fattore che aiuta, che sostiene, che può ispirare una elite. Abbiamo detto tre parole: elite, enclave, casta, ci sarebbe un bel po’ da scrivere, io però ho imparato stando a Rimini lì che in verità era soltanto la panna surgelata questa cosa, che cioè un’economia è così intelligente da produrre lo specchietto per il giornalista , che è facile da produrre. A Rimini sono bravi a raccontare sorie e ve ne raccontano quante volete, però prima guadagnano. Di questa taranta sono molto spaventato, Tiziano me l’ha fatta ascoltare mentre venivo giù, io non l’avevo ancora ascoltata questa musica, questo sound molto bello, e capisco che è una cosa bella ma ho timore che quando diventa un fenomeno che anche la mia mamma conosce e parte per la Puglia, allora vuol dire che quella vicenda è finita, come le discoteche di Rimini che quando sono diventate un fenomeno di massa sono finite. Le discoteche sono diventate l’espressione del sistema economico che le sosteneva, non era il contrario, non era la piramide rovesciata, la punta che sosteneva il resto. www.sviluppoitalia.it 219 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: quella era la pastura, Stefano. La questione è che noi adesso possiamo inventarci insieme alla taranta altri tre quattro elementi che servono a pasturare, ma nel mentre il pesce si avvicina e bisogna trovare un’esca molto convincente, che non si può fondare su aspetti che tu chiami mode. Bisogna essere capaci di creare le condizioni che sappiano innescare il processo strutturale. Peter: Secondo me questa cosa della taranta è stata un’occasione persa, perché poteva essere l’occasione per promuovere un territorio che è la Grecìa Salentina, cioè tutta quella colonia in cui ancora si parla il grico e che invece è mancato perché è diventato fenomeno di moda, tutto si svolge in quei due giorni, in quel paese, la gente arriva, saccheggia. È arrivato il musicista che ha trovato l’uomo intelligente che gli ha dato dei soldi e questa cosa è esplosa, poteve essere un’occasione per promuovere quel territorio e non c’è stata Umberto: ma il balneare dove lo abbiamo? io ho la fortuna di essere andato pochissime volte da qui in giù, da qui in su io di balneare non ne conosco. Da Bari a Margherita di Savoia tu sai cosa c’è? Ti ci sei mai sdraiato su quelle spiagge? Peter: No, ma ogni città ha la sua spiaggia e alcuni sono riusciti ad avere la bandiera blu Rossella: Margherita di Savoia ha 30 km di spiaggia di sabbia però non interessa a nessuno Umberto: forse perché ci sono dietro 20 km di salina. E la doccia non la puoi rimandare se no sei morto. Ci sono 1 milione di persone, le città costiere della napoleonica avete visto cosa sono? C’è un paesaggio devastato. Se vuoi andare a veder Barletta o Trani devi tapparti il naso e gli occhi quando esci. www.sviluppoitalia.it 220 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: qui è diverso è un paradosso che tutte le città d’arte della costa stanno in mezzo a delle periferie orripilanti. www.sviluppoitalia.it 221 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Gargano, 19 giugno, brainstorming Giannermete: L'altro ieri non sono venuto al castello di Federico II perché non ho sentito lo spirito, il patrimonio culturale di questa fantastica zona, quindi non ne sono molto attratto penso che il castello non sia la chiave del futuro turistico della regione, non ha nessun significato per me, non è connesso con il presente. Franck: Per me il castello non è stato cio' che mi aspettavo o che i turisti e l'industria del turismo si aspettano. Quando stavo scattando le foto mi sono venuti in mente la Siria e il Libano, non ci sono connessioni tra il castello e l'Europa del nord, ma invece ci sono con il Medio Oriente. Anche se nessuno lì ha parlato di questa cosa e non c'era niente di scritto che lo suggerisse.***** Quando sono uscito dal castello ho sentito che c'era qualcosa di strano ho pensato “la gente di qui ha vinto la guerra contro gli arabi e i barbari e hanno voluto riscrivere la storia a modo loro...”. Eve Pasquet E' un'interpretazione storica che tratta solo della guerra, non riguarda le persone che vivono qui, la politica, la sociologia, è tutto incentrato sulla guerra, sui vincitori e i perdenti. Giannermete: Per questo che questa mattina facevo riferimento alla grotta di San Michele: puoi sentire la continuità della storia, è dal 15 ° secolo che le persone ci vanno, mentre al castello di Federico non c'è interesse o collegamento con il passato. Eve: I graffiti rupestri arabi della caverna erano bellissimi... Giannermete: Penso che la grotta di San Michele Arcangelo sia più importante per il presente perchè c'è un legame forte con il passato. Franck: Quando ho visitato la grotta non ho visto i graffiti arabi, questo per me è un problema perchè in loco non ho trovato nessuna indicazione, ma dopo sfogliando la mia guida ho scoperto che invece nella grotta c'erano anche queste testimonianze della cultura araba. Quello che voglio dire è che bisogna ripensare gli strumenti visuali. Immagina quando i visitatori si recano a San Michele invece di pensare ai vari Papi... Sono rimasto molto scioccato quando la guida parlava della porta trasportata da Costantinopoli... ho pensato “ok è storia ma forse i turisti non sono molto interessati perchè è tutto troppo specifico”... In realtà è un luogo in cui si sono mescolate molte culture, anche se a causa delle guerre si è sparso molto sangue, ma questo mette i monumenti storici sotto tutta un'altra luce, quella della tolleranza e dell'intolleranza, quando c'è armonia fra le etnie e quando a causa dei governanti invece questa armonia non esiste, ma questo non lì non ti www.sviluppoitalia.it 222 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia viene detto e spiegato durante la visita. Lo stesso avviene a Lisbona dove non ti viene detto da dove arrivano certi oggetti , non si parla di schiavi e furti a discapito del Brasile. Eve: Con la differenza che il fatto che la storia della Puglia sia poco conosciuta è di grande vantaggio, ad esempio non penso che molti conoscano federico II al di fuori dell'Italia, anche l'architettura non è tipica italiana quindi si può dire che c'è un'altra Italia con una storia diversa e una architettura diversa... e parlare di un'altra storia. Giannermete: Potrebbe essere un gusto diverso dell'Italia. Franck: Un'altra “Italia” è possibile. Penso che Federico II sia profondamente parte di questa parte d'Italia se lo guardiamo da una diversa prospettiva anche tu potresti emozionarti... Se riusciamo a capire cosa ci sia veramente speciale rispetto al castello. Giannermete: Penso che il rinascimento abbia lasciato qualcosa di tangibile nel centro dell'Italia, in Toscana anche l'ultimo dei paesani conserva in sé qualcosa dello spirito del rinascimento. Anche se forse sto esagerando penso che non ci sia connessione tra lo spirito di Federico e le persone che vivono qui ora. Eve: E i latifondi? Giannermete: Quelli vengono dalla Spagna fanno parte di un'altra eredità culturale. Eve: Vedi come diventa interessante leggere la storia in un altro modo. Giannermete: Che cosa è rimasto dello spirito di Federico II in queste terre? Non possiamo parlare solamente della storia del passato. Franck: Capisco il tuo punto di vista e sono d’accordo. Sarò provocatore: è una fortuna che non ci sia una connessione tra il passato (XIII° secolo) e il presente. Vuole dire che tutto è da fare, non siamo inquinati dal passato, da quella Storia che è sempre qua. Il rinascimento, per esempio, ha aperto tante cose ma ne ha anche chiuse altrettante. Qui non si è aperto ancora, ma non s’è nemmeno ancora chiuso: siamo allo stesso punto, siamo in una logica diversa psicologicamente parlando. C’è una parte della modernità storica e artistica che non è passata da qua e questa è un’opportunità dal punto di vista turistico, per rilegare un passato remoto con un futuro. Eve: Se pensi al turismo dell’Indonesia (prima parlavamo dei papous), la gente va a vedere delle tribù e si disconnette con ciò. Franck: per questo che dico che qua c’è un lato disconnesso, ed è un valore senza essere malsano. Però penso che c’è della gente del Nord (Milano, Roma, Bologna,…) che dicono ancora “Andiamo a vedere la www.sviluppoitalia.it 223 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia gente del Sud, i poveri…”, questa mentalità esiste ancora. Quindi bisogna giocare con quello che abbiamo in modo intelligente, bisogna essere avanti sulla sua epoca! Giannermete: Però qua si vede la Storia come una grossa scatola nella quale bisogna andare a ripescare delle cose, non si vede la storia come una continuità. Questo è un problema. Franck: Siccome c'è questo distaccamento tra la storia e la popolazione è quasi una fortuna perchè puoi riprendere dal punto zero, puoi fare tutto. Guido Gambassi La narrazione della storia che è sempre passata attraverso la guerra è ufficialmente solo quella... ma mi viene in mente che questa mattina a Monte S. Angelo siamo passati davanti a un castello bellissimo, ma abbiamo visto le chiese, siamo entrati in casa del carbonaio, al ritorno siamo passati di nuovo davanti al castello ma a quel castello non abbiamo dedicato nemmeno un po’ del nostro tempo, eravamo lì in cerca di altro... siamo saturi di storia militare. Giannermete: Questo è il motivo per cui non ho voluto vedere il castello di Federico, perchè lo spirito di Federico non è lì dentro, lo spirito di Federico è in giro, può essere negli uomini di oggi, nelle donne, nei toni nella lingua, non è lì dentro, è come pensare che i morti sono nei cimiteri ma i morti sono dentro di noi, sono nel nostro sangue, nelle nostre lacrime, sono nella scrittura. Franck: Non sono sicuro di capire tutto, ma penso che la cosa importante è, che dall’eredità Storica di Federico II, bisogna invertire il vapore e “ricostruirlo” come qualcosa di positivo, che va verso il futuro, cioè aldilà della guerra… Giannermete: dappertutto… Come qualcuno che è uscito dal castello, che è Franck: Sì esatto. Spiegare che ha fatto delle cose, senza giudicarle, ma spiegando che cosa ha prodotto poi, ciò che la Storia ha generato. E diventa positivo, alla gente viene voglia di capire poi la civilizzazione bizantina per esempio. E questo non interessa solo i turisti ma anche la gente del posto, rilegando la storia locale a quella universale. Eve: Può permettere agli autoctoni di capire ciò che hanno e ciò che sono… Giannermete: La domanda è “cosa è rimasto di Federico II fuori dal castello”?, perché quello che c’è dentro già lo sappiamo. Eve: Le 10 moglie e gli 80 figli!!! www.sviluppoitalia.it 224 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Giannermete: Non mi interessa quella Storia perché ne ho più che abbastanza della Storia ufficiale. Abbiamo bisogno della NOSTRA storia. Franck: Sono d’accordo con te, ma se Federico II ha avuto 10 moglie, e di quelle una era egizia, l’altra turca ecc, bisogna dirlo perché è interessante. Eve: Va bene che bisogna dire che ha fatto delle guerre, ma bisogna anche raccontarlo diversamente Giannermete: Però bisogna anche dire che da Trani non sono state delle crociate, ma delle invasioni, bisogna cambiare le parole e dire le cose come sono. Franck: Sono d’accordo, ma come tutto il lavoro politico che si fa in profondità, si fa anche lentamente, soprattutto nel contesto attuale. Se no, passi per arrogante. Eve: In sardegna c'è stato un fenomeno interessante che ha fatto rivedere tutta la storia dei nuraghi, uno scrittore sardo, Sergio Frau, ha scritto un libro che ha cambiato tutta la storia dei nuraghi, ipotizzando che la Sardegna sia l’antica Atlantide, e con questo ha sollevato l'attenzione internazionale, dal punto di vista di un giornalista... il suo ragionamento funziona e comunque ha dato ai sardi un'altra visione dei loro nuraghe, che si sia d'accordo o no ha sollevato l'attenzione della gente. Franck: Capisco, sono completamente d’accordo con te. Quella storia è interessante, ma quella è un dibattito tra Storici. Qui non è il nostro caso. La storia non è cambiata, è il modo in cui viene approcciata la storia che deve essere diverso. Lo scopo non è di cambiare le verità Storiche, ma ciò che propongo è di invertire progressivamente ed intelligentemente la prospettiva. Per avere più che le parole che cambiano, una visione positiva e costruttiva dell’eredità del passato. Il discorso è complicato! Eve: Ciò che bisogna capire è che se c’è una casa costruita là, c’è una ragione. Bisogna dirglielo così magari la smettono di costruire abusi dappertutto. Franck: Quello che dicevo prima è un fenomeno che dovrebbe funzionare a macchia d’olio. Se prende, andrà da solo. Eve: Se capiscono il rapporto causa effetto delle azioni... delle costruzioni... Ti piace la nostra storia della Puglia? Giannermete: Aspetta che adesso dice qualcosa... “sì però quando i turisti arrivano dove vanno? I servizi..” www.sviluppoitalia.it 225 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Luigi Parmeggiani E' un bel film Giannermete: Se non si cambia la prospettiva e si guarda con nuovi occhi gli alberghi non si faranno mai... Luigi: E' una cosa molto a lungo termine... bisogna trovare nell'immediato qualcosa da cui partire, quelle piccole cose che incominciano a fare qualcosa di diverso... in questi quattro giorni i momenti in cui siamo stati meglio sono stati quando eravamo da Michele e dal carbonaro... Giannermete: Ma perchè? Perché sicuramente era più autentico... Luigi: Quando porto i turisti in un trullo in mezzo alla campagna e il tipo gli apre il trullo e vanno dentro e si bevono un bicchiere di vino è una delle cose piu belle della vacanza. Eve: Però non lo puoi sistemizzare perchè se lo sistemizzi diventa Alberobello, puoi solo mettere una tracciabilità, del territorio una narrazione del territorio poi la gente ci va per i fatti suoi a scoprirlo... è una questione di curiosità personale, però dare la possibilità di capire che deve andare a cercare, perchè non tutti girano con un antropolog,o magari uno in vacanza non ha neanche voglia di pensarci troppo anche se avrebbe la testa per farlo. Giannermete: Diceva che si possono fare degli incontri per caso, come il contadino che ti invita a casa sua a bere un bicchiere…ma non possiamo sistamatizzare questo. Eve: Si ma queste situazioni se le devono cercare da sola la gente. Ma diventa possibile solo se il terreno diventa tracciato, leggibile. Franck: Si ma ci sono dei mezzi per invitare direttamente a quella ricerca…Il turismo organizzato ha la voglia di trovare queste cose come anche il turismo individuale. Giannermete: Bisogna educare la gente di qua a questo, fargli capire che ai turisti è meglio che gli raccontino la loro di Storia, piuttosto che quella delle masserie. E’ la base! Franck: Sì però la cosa deve partire da ovunque: gli abitanti, i turisti, il governo i TO, tutti si devono dare da fare, insieme le cose possono cambiare. Ci vuole una dinamica globale. Giannermete: Bisogna stimolarli. Franck: Bisogna presentare le Puglie come un altro sapore dell’Italia, bisogna generare un nuovo pensiero sulla Puglia, una nuova immagine. E poi continuare offrendo qualcosa di concretamente alternativo nella www.sviluppoitalia.it 226 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sua messa in opera. Per esempio, le case dei carbonari: il sindaco dovrebbe fare una riunione con i proprietari e decidere insieme cosa fare. Le famiglie e i quartieri tutti insieme, non solo lo stato. Eve: Senza la base non puoi fare niente. E’ un tema di cui parliamo dall’inizio: la comunicazione sulla popolazione, per un sacco di ragioni: gestiscono loro i ristoranti, gli alberghi e quindi senza di loro non possiamo fare niente. Franck: Certo. E’ per questo anche che penso che non vale la pena di concentrarsi sul balneare. Rischi di stancarti per nulla. Invece, con gli esempi delle bufale e del carbone, lì ci sono delle cose da costruire, anche se sarà difficile. E’ come l’esempio della bici: ci sono tante cose da pensare con le biciclette, perche questa regione è estremamente piatta, è possibile andare dappertutto in bici. Ci sono tante cose da pensare/fare per attirare una nuova clientele. Giannermete: Non c’è nessuno qua che usa la bici nella vita di tutti i giorni… Franck: Lo so. Ma ti posso garantire che è una politica vincente, e te lo posso dire perché l’Alsazia è pioniera in quell’ambito! Oggi, ci sono dei parigini che non erano più andati su una bici da 10 anni, e oggi, vengono in Alsazia per fare del ciclo turismo. E’strano, ma questo è il cambiamento! Luigi: l’80% della nostra clientela italiana ci chiede una vacanza in bici. Giannermete: Ma usano anche la bici nella loro vita di tutti i giorni? Luigi: No. Giannermete: Quello è un problema… Eve: Però lo fanno in vacanza. Franck: E’ un buon inizio per risolvere i problemi… Luigi: Perché dopo aver fatto delle vacanze in bici, quando tornano a casa, se la comprano la bici. Comincia da qui… Franck: E’ per questo che dico che è una politica vincente. E secondo me, anche la gente di qua comincerebbe ad andare in bici, dopo aver visto qualche tedesco o qualche olandese, solo perché l’hanno visto fare! Giannermete: Mi fa ridere quando vedo un milanese che gira la Bretagna in bici poi, quando torna dalla vacanza, circola a Milano con il suo SUV! www.sviluppoitalia.it 227 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Franck: Anche a me fa ridere, ma è meglio di niente, è un buon inizio in confronto a prima…Come diciamo in Francia, bisogna avere il successo modesto! Giannermete: Il turismo è il ricettacolo delle contraddizioni moderne. Franck: Certo ci sono tanti paradossi. Eve: E’ la parte più ludica dell’umanità che è uno schifo. Giannermete: Ludica? Ma se tutti i turisti europei tornano dalle vacanze tristi, depressi e arrabbiati! Eve: In teoria dovrebbe essere ludica, però oggi non si sanno più divertire, e tornano arrabbiati e tristi. Franck: Ci sono dei cavalli qua? Eve: Esiste un cavallo, il Murgese. Luigi: Abbiamo notato che tanti agriturismi hanno dei cavali. Franck: Anche questa è una strda da percorrere. Nel tema del turismo rurale, una piccola ballade a cavallo. Oggi, funziona un po’ tutto, basta che diventi una moda. Ma ci vogliono dei cavalli! Giannermete: Per quello bisogna lavorare con i TO. Franck: Ma questo penso che lo sa bene Luigi Giannermete: Sì lo sa…Bisogna trasmettere queste cose a chi lavora con i turisti, è il primo passo. Franck: Una delle cose primordiale è la sinergia. Puoi avere tutti gli ingredienti che vuoi, ma se non c’è la sinergia, la salsa non prenderà… www.sviluppoitalia.it 228 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Lecce, 20 giugno, brainstorming Umberto: Parto da una esperienza che è quella sulla quale sto lavorando adesso, in un contesto che appartiene a questa regione: San Giovanni Rotondo. Ho iniziato a lavorare un anno e mezzo sul piano regolatore della città e quindi a un progetto che si deve prefigurare un orizzonte futuro rispetto al quale poi formulare l’assetto di questo insediamento. Ho girato a vuoto per circa 8/9 mesi tentando di far ordine sugli elementi paesaggistici che incontravo, tentando di tenere tutto sullo stesso piano. E non sono venuto a capo di niente. Dopo di che, attraverso un diverso modo di guardare all’insediamento, tentando di guardarlo attraverso altre chiavi di lettura, ho colto e cavalcato alcuni spunti. E sono riuscito a dare un senso al perché di certe configurazioni differenti tra certi edifici che appartenevano alla storia, all’ambito rurale dell’insediamento. Ho capito perché le masserie erano diverse dalle poste, perché le poste erano diverse dai casini. Solo quando ho capito che erano diversamente disposte su un itinerario che era quello della mobilità di lungo le strade della transumanza che facilitavano gli spostamenti delle greggi da dall’Italia del nord fino ai terreni più fertili a seconda delle stagionalità, quando ho capito che c’era una relazione tra questi flussi di mobilità e quegli insediamenti che si incontrano lungo queste strade, ho capito il perché di certi caratteri differenti dei manufatti rispetto a quelle che erano le masserie, il cui senso era diverso ed era quello di governare la produzione agricola. I casini, le poste erano invece finalizzate a governare l’ospitalità di queste greggi e dei pastori. Gli edifici che invece si ponevano come dire sul terrazzo mediano, quelli lungo la direzione che và da San Marco in Lamis a Manfredonia erano connessi a un altro tipo di mobilità che era quella legata a un certo culto religioso, ma prima ancora connessi ad affrancare e ad ospitare certi www.sviluppoitalia.it 229 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia spostamenti, lungo i quali, per esempio, passavano le persone che erano destinate ad imbarcarsi per andare a difendere la Chiesa in altri territori. Alla fine nessuno degli elementi, compresa la città nel centro storico che si articolava su quattro diverse porte, due delle quali favorivano le relazioni con i comuni che c’erano sopra il Gargano e col Tavoliere, metre le altre due, poste trasversalmente, servivano a favorire le relazioni lungo questa linea di attestamento dei comuni che si trovavano collocati lungo la via Sacra. Quindi alla fine la configurazione dell’insediamento, i singoli manufatti, gli edifici e l’assetto culturale, era caratterizzato da un’orditura a raggiera di terreni che erano organizzati a spicchi intorno ad un elemento centrale che era la masseria, che riproponeva il controllo di nelle città era delle istituzioni. Però nella campagna o le poste che si aprivano su dei quadrangoli perché erano disposte lungo queste strade. La città con il suo assetto, le mura, le porte, la morfologia interna era tutto organizzato per garantire una precoce capacità di costruire l’insediamento per un popolo stanziale di pastori, in quel caso sulle relazioni, sulla mobilità. Quindi, l’elemento che più di altre contraddistingue questi posti è quello di essere stato, di essere stati qui capaci di far uso di questa mobilità di flussi, cioè oggi a distanza di 1.600 anni, ci si chiede che cosa di debba fare per favorire, sostenere, aiutare, attirare questa mobilità. Io ritengo che se dovessi essere chiamato a fare un’operazione di questo tipo tenterei di dare indicazioni a chi di questo poi si deve preoccupare, di far ordine su queste sezioni, diverse sezioni di relazioni fra gli insediamenti e la campagna, all’interno degli insediamenti, le parti degli insediamenti che erano configurate per avere relazioni, in alcuni casi, e per difendersi in altri. E avete visto come si differenziano gli insediamenti che sono sul mare da quelli che sono appena sull’interno da quelli che poi vi racconteranno di aver visto quelli che sono andati sul Gargano. La questione è che per immaginarsi un ordine, per dare valore a certi fatti che poi possono poi addurre ad incuriosire prima e ospitare poi, bisogna che questi fatti siano intesi nella loro stratificazione strutturale. www.sviluppoitalia.it 230 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A mio parere qui a Lecce è più chiaramente identificabile, forse mi immagino che per tutti sia così, se potessimo andare sulle Torre lo diventerebbe sicuramente, un assetto della città in funzione di queste questioni. Prima Peter mi raccontavi della necessità di difendersi dai Turchi e di aver fatto di questa necessità una occasione per rilanciare anche la città anche nel suo interno. Ritengo che tentare di fare uno sforzo di questa natura, e quindi di rinunciare all’idea di prefigurarsi un assetto insediativo che debba prima di facilitare la visitabilità turistica, debba necessariamente essere rivisto dall’interno. Il che vuol dire che chi ragiona in questo senso in favore del turismo non può pensare di non rapportarsi a chi si prefigura lo sviluppo territoriale, la necessità di immaginarsi da qui ai prossimi 6-7 anni come l’agricoltura sarà capace di riaffrancarsi per vivere da sola. La domanda è se questi prodotti, non so se fossero la ricottina piuttosto che qualcosa d’altro, ecco, se alcuni di questi temi potessero diventare la riconquista di una chiara, storicamente identificata, capacità di porsi sugli itinerari della mobilità fino al punto di configurare gli insediamenti in modo fortemente diverso, perché diversi sono gli insediamenti che appartengono al Tavoliere, diversi quelli del Gargano sui suoi diversi piani e sul centro. Sono diversi tra di loro più similmente uguali forse gli insediamenti costieri (è la regione che ha più coste a parte le isole), così come sono diversi gli insediamenti che si collocano su quegli unici punti che si elevano all’interno di quella striscia che lui all’inizio nei primi giorni ci definiva quella fertile, a parte quella del Tavoliere, e a loro volta loro sono diversi da quelle città che io definisco della Linea Mediterranea Napoleonica della strada cha va da Bari a Manfredonia. La questione è come immaginarsi e in che forme rivalutare questa, storicamente consolidata e ancora secondo me esistente, capacità di questa gente, di questi luoghi di porsi in relazione con il passante, non di mutare il suo carattere in funzione dell’attesa, della richiesta, ma di dare, così come è stata storicamente capace di dare, fino a costruire da ciò strutturalità stesse all’interno del territorio. Il tema della mobilità, una mobilità che mi configuravo strettamente correlata alla necessità di www.sviluppoitalia.it 231 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia rivalorizzare insegnando certe modalità di produrre, e quindi la tracciabilità di certi prodotti fino alle loro zone di produzione, fino ai modi dell’esser prodotti che sono diversi come tu mi hai spiegato in questi giorni posto per posto, non possono essere slegati dai temi dall’accessibilità dei luoghi. L’offerta deve essere fatta sulle sezioni che io prima raccontavo. Me le immagino come itinerari e su questi itinerari un turista, uno che viene in questo posto e che deve avere degli interessi che sono diversi da quelli di dover immergersi nell’acqua col costume ultimo modello, ma che sono quelli, incontrerà una filiera che gli farà in qualche modo visitare delle tematiche, dei modi del vivere, del fare, del produrre che hanno relazioni, con i caratteri che sono poi quelli strutturali dei luoghi delle masserie. Le masserie dovrebbero essere allora recuperate in funzione di un progetto però che, a partire da identificabilità chiara di 3, 4, 5, 6 itinerari, dei quali uno io, se mi dici che può servire, sono in grado di ricostruire su un ambito che conosco chiaramente, forse Peter lo può fare su più situazioni. Ecco, allora, sono questi progetti qui che mettono in relazione i luoghi col vivere, con le attività dei luoghi, perché, se uno investe, per facilitare, la visitabilità di certi luoghi al fine di portare a casa, una risorsa, è diverso dall’investire nello stesso senso ma facendo sì che insieme a questa cosa avvengano degli altri fatti che avviino anche ad una riqualificazione che deve essere strutturale. Il fatto che Cisternino stia vivendo perché si siano inventati di scaldare dei cubetti di carne nei sottoscala che poi quando la sera ci vai fai fatica ad attraversarli perché c’è puzza, usando 4 secchi di tintura bianca, è una roba che non serve a nessuno, serve ad otto macellai. Questa amministrazione comunale alcune scelte le ha fatte; mi chiedo anche se l’amministrazione regionale ha, e prima di lei noi, il coraggio di dire che il turismo è questo? Oppure no? Se ce l’ha, lo faccia, dopodichè, non è sufficiente il tempo per avere un ritorno? Lascino a quelli che vengono dopo la responsabilità di tornare indietro su questa scelta. Oggi siamo andati a Bari, poi da Bari a Taranto, e poi abbiam fatto Taranto-Brindisi. E’ un triangolo, un triangolo all’interno del quale ci www.sviluppoitalia.it 232 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sono delle connessioni da andare a vedere tentando di darne interpretazione e in relazione. Infine siamo arrivati a Lecce. Diversità che fa pensare a un altro mondo. Questa diversità esiste anche andando sopra: se tu percorri quella fascia larga che lui ci faceva vedere il primo giorno sulla carta, è fortemente diverso da quello che abbiamo visto e lo è a sua volta rispetto a quello che ha dietro e a quello che ha avanti. Il Tavoliere è fortemente diverso, il Gargano è un’altra storia. Sono almeno 6 o 7 le storie qui. E non si può pensare di metterle tutte sullo stesso tavolo. Un elemento che secondo me è l’invariante, non me ne vengono in mente altri, che potrebbe fare da filo conduttore, è questo tema della mobilità, non tanto intesa come possibilità più o meno ampia al muoversi, quanto a una sua differenziazione ma sempre correlata, alla caratterizzazione degli insediamenti e in relazione a delle linee di lungo corso che ci sono state o dal mare o nell’interno, è una capacità che secondo me alla fine contraddistingue questo insediamento agli altri, di caratterizzarsi su questo, di modificarsi al suo interno su questo. Secondo me questo è un tema che non può non avere a che fare col turismo. Questo impone che prima di pensare a quali siano le attese di chi viene dal di fuori per apparecchiare la tavola a suo gradimento, c’è da rifare ordine, cosa che qui a Lecce fatt. Altrove questo lavoro bisogna farlo e allora penso che il tema fondamentale sia questo. Il che adesso, tradotto in fatti che siano delle indicazioni utili, rimanda alla domanda su come tutto ciò possa avvenire. Io dico una cosa: che se dovessi fare io questa operazione non sarei in grado di farla, ma perché mi mancano gli strumenti per farlo a prescindere da una prefigurazione progettuale. Peter: hai incominciato a raccontare di tratturi. In quelle aree, per necessità e per centinaia di anni, si sono spostati greggi con pastori dal nord venendo qua. Le greggi che venivano qua d’inverno trovavano da mangiare. Anche i turisti sono greggi che a volte si spostano da soli: a volte vengono accompagnati da un pastore che può essere una guida, www.sviluppoitalia.it 233 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia che possa essere l’operatore turistico, che possa essere un libro. Sono comunque greggi. In passato questi tratturi erano pochi, l’obbiettivo era chiaro: era quello di raggiungere le quote basse dove c’era l’erba in inverno. E sono tornati su, in Abruzzo, nel Lazio. Adesso le pasture che qua vengono offerte, uno le può chiamare prodotti turistici, uno le può raccontare e chiamarli monumenti, possono mettere in evidenza la vocazione della Puglia con le sue lunghe coste, però l’idea è questa. I tratturi turistici non sono più i tratturi delle pecore. I tratturi sono diversi, e nella mia esperienza e anche nel mio piacere di viaggiare, voglio che la mia curiosità, che divido con altri viaggiatori, si sposi bene o venga resa possibile grazie a possibili scelte, a vie funzionanti, a vie aperte, che lo spostamento da una realtà come la viviamo qua a Lecce, in un’altra realtà che è diversa. Per questo una vacanza in Puglia credo che possa essere specialmente ricca rispetto forse anche ad altre zone. Serve che il tratturo turistico funzioni e che mi permetta di vivere Lecce secondo il mio tempo, secondo quello che sono anche i miei interessi; posso stare qua un giorno, 2, 3 giorni e poi voglio percorrere un tratturo che per uno può essere l’altura, la Murgia. Una strada la trovo già prefigurata dal paesaggio stesso, dalla storia stessa, perché anche queste città, perché anche le coste, creavano legami più complessi, più diversi dalla prima idea con cui siamo partiti, dalle pecore, dai pellegrini. Sono elementi presenti, e tutti interconnessi tra di loro. A mio parere il turismo potrebbe far rivivere e mettere nuovamente e concretamente in evidenza l’interconnessione fra paesaggi naturali, fra città, fra luoghi dove c’è il riposo totale, ma dove c’è anche lo svago. Umberto: Diamo qualche elemento “tecnico”. La regione Puglia, circa 3 anni fa, con una disposizione che poi si è trasformata in obbligo per le singole Province, ha richiesto ad ogni Provincia di fare un catasto, di accatastare i tratturi che sono, per chiarezza, questi sentieri che avevano tracciati ben precisi di grandezza www.sviluppoitalia.it 234 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia differente, dal tratturo Regio che era di circa 100 metri attuali, si misurava in passi, a più piccoli, perché era ritenuto un patrimonio storico culturale che non si doveva assolutamente passare alle mani dei privati, anche quando gli usi civici e cioè gli usi che garantivano la possibilità a tutti di impiegare questi tratturi, fossero ricaduti, e qualora un privato fosse stato in grado di definire l’uso esclusivo di questi terreni, può assumerli per la sua proprietà. Tutto questo non doveva avvenire per i tratturi, perché questa prefigurazione anche loro l’avevano avuta. E’ stato chiesto alle province di fare il catasto. Se vai nelle province, cosa che io ha fatto nella provincia di Foggia, non si è in grado di avere il catasto dei tratturi nella provincia di Foggia ancora nelle mani del demanio. Me lo sono costruito da solo, e siccome partendo da Milano e pensando ad un progetto di questa natura e pensando a quello che tu avevi bisogno di fare, ho portato una carta che illustra e definisce tutta la rete tratturale nella provincia di Foggia, in particolar modo nel territorio di San Giovanni Rotondo. Si potrebbe dire che su questa rete, che potrebbe diventare una rete su cui uno prende i quad o i cavalli e risale sui fianchi di questa rete, che nel solo comune di San Giovanni Rotondo ci sono 81 tra masserie, poste e casini, e si immagina un progetto connesso alla visitabilità dei luoghi che deve garantire per l’agricoltore, a titolo primario, certi impegni a produrre in un certo modo e che cosa, sono date possibilità connesse alla ricettività turistica. Se tu le metti insieme, adesso ho tentato di tradurre in termini di fattività questo progetto, puoi partire da Foggia col mezzo che ritieni, col cavallo, col quad, col pastore che ti accompagna e che torna a fare il pastore, lungo una serie di posti. Sali da Foggia fino a San Giovanni Rotondo passando per una serie di altri insediamenti importanti, risali verso il primo terrazzo olografico del Gargano, risali ancora per il secondo passando tra i posti che sono tra i più belli, vi assicuro, forse in assoluto di tutti quelli che abbiamo visto ad oggi, i valloni, dove c’è un patrimonio archeologico immenso, dove ci sono le gravine, dove ci sono i siti più importanti in Europa per chi ha interesse di natura geologica o geospeleologica o archeologica come dicevo prima, www.sviluppoitalia.it 235 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia e arrivi all’interconnessione con quella che era la via Sacra Longobardorum, da cui partono degli itinerari che ti fanno perdere nella foresta umbra ma quando vuoi salti dall’altra parte e sei sul promontorio del Gargano fronte mare. Allora la riconquisti partendo da dentro, il bagno te lo vai fare dopo, alla fine di questo percorso. E questo credo che valga per tutta la Puglia. Pasquale: Io porto l’esperienza della Spagna, esperienza che è tutt’ora in atto. La storia della transumanza non è un problema che si limita fra l’Abruzzo e il Molise, la Campagna e la Puglia, ma è un problema di tutte le regioni mediterranee in cui la transumanza aveva le sue ragioni d’essere perché giustamente si spostavano dalle parti in cui c’era la neve d’inverno e c’era quindi il bisogno di alloggiare le pecore. In Spagna è stato fatto un progetto di questo tipo, che ha naturalmente i suoi limiti, ma che può essere inserito in un ambiente diverso perché nei tratturi della Spagna non c’è tutta l’interconnessione di cui parla Umberto. La cosa semplicemente avviene così: sono stati ridisegnati i vecchi tratturi, parte un convoglio con le pecore, riportando l’orologio un po’ indietro, ma nello stesso tempo ammodernandolo. Le greggi partono, cosa che invece adesso avviene con i camion perché la transumanza c’è ancora, solo che adesso, dalle parti dell’Abruzzo, delle Marche partono, mettono le pecore sul camion e le portano a San Marco in Lamis dove vanno a svernare. Io mi prefiguro questa ipotesi sulla base dell’esperienza spagnola; partire in questo modo: il gregge parte e nello stesso tempo partono trekking al seguito delle pecore e una parte parte invece a cavallo, dipende da quello che uno vuol fare. E sulla base dei tracciati, dei tratturi, si rimettono in sesto le vecchie poste, i vecchi posti che diventano i luoghi in cui i viandanti e le greggi di pecore possono alloggiare. Umberto: ma un contadino può vendere un diritto all’uso di quel tratturo che essendo garantito da chi acquisisce quel diritto, sostenuto nella sua attività, attraverso una convenzione diretta tra l’imprenditore agricolo a titolo primario, che va definito per entità, dimensione, cultura www.sviluppoitalia.it 236 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia e attività. In cambio connettere alla qualità di queste produzioni degli indici di sovraccarico insediativo. Non vi interessa spendere e far fare di più se quel di più apporta come dire risorse finalizzate a sostenere attività pregiate ok? L’indice non è legato alla dimensione del terreno, al casino, ma all’importanza delle attività che quelle risorse che sono in grado di lasciare in quel posto. E questa è una cosa che non ha fatto nessuno e che ti assicuro io sto facendo nel piano di San Giovanni Rotondo attraverso principi differenti, tentando di far capire l’importanza di una visione di questo tipi. Rossella: Scusate, io ribalterei completamente il concetto. Parlo da comunicatrice, da giornalista del Gazzettino di Venezia. Ormai abbiamo visto che in alcuni casi ci sono delle belle cose, altre sono poco chiare. Io non parto dal discorso che Umberto, che mi sembra molto difficile da realizzare. Abbiamo visto che ci sono alcune potenzialità di base, alcune belle realtà come quelle dei ragazzi di Mottola o quelle dell’agriturismo di ieri, e ribalto completamente il discorso partendo da Laura. Laura ha fatto un ragionamento: la Puglia è trendy. Allora, secondo me, non bisogna vedere cosa c’è qui, bisogna rivalutare le cose che ci sono qui, però bisogna prendere al balzo questa cosa partendo dall’articolo del New York Times che è uscito sulla Puglia e fare un’operazione intelligente, sapendo che gli Americani hanno visto la Toscana l’Umbria e la sicilia dopo i cinque anni. La Sicilia, che credo sia il competitor più temibile o comunque più invidiabile, ha fatto un’operazione veramente intelligente con i prodotti legati alla gastronomia, penso a nomi come “Tasca di Almerita”, ecc…, che hanno catturato un mercato di altissimo target portando americani e turisti stranieri. Allora propongo di fare l’operazione inversa: perché non esportare la Puglia fuori dal suo territorio, negli Stati Uniti per esempio, dove pare la si apprezzi, e costruire con la base di quello che c’è una immagine della Puglia che può essere una nuova Sicilia, stando però bene attenti ad evitare gli errori che ha fatto la Sicilia. Perché ormai la Sicilia per un turismo nazionale è assolutamente fuori target, molte delle persone che amano vedere posti www.sviluppoitalia.it 237 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia e che amano vivere vanno fuori d’Italia perché per una notte alla “Tasca di Almerita” spendono 400 Euro del loro budget. Qui non c’è lo stesso target, lo stesso livello di cose, in Puglia siamo sui 100 euro a notte. Allora, proporlo al turismo americano, diciamo americano perché per loro la Puglia è trendy, o al turismo inglese, rivalutando per esempio Brindisi con la suggestione della Compagnia delle Indie, creando delle suggestioni e cercando allo stesso tempo di coinvolgere i privati che vogliono fare qualcosa nel proporsi. Dopodiché se non ci sono limiti alle spese e alla fantasia io proporrei alcune cose: intanto di fare un’operazione basata sugli errori che hanno fatto gli altri, in modo tale che se anche gli Americani si “stufano” possono venirci gli altri, non parlo del turismo russo devastante e distruttivo, ma di un turismo italiano pacifico e intelligente, o di un turismo europeo comunque colto che voglia ricercare la diversità. Perché non fare una manifestazione di tipo turistico sugli olii, portando i produttori più bravi, oppure facendo una settimana dei vini, ecc… Altro esempio: New Orleans è una città problematica anche per il ciclone che l’ha devastata, perché non fare un gemellaggio jazz taranta? Sono le prime cose che mi vengono in mente da comunicatrice, se io sono una giornalista e devo creare una comunicazione, devo creare una notizia e spingere queste immagini finchè sono alla ribalta. Un’altra cosa a cui ho pensato, a parte questo gemellaggio, è appunto di evitare gli errori di quel giardino di Costanza a Mazara del Vallo. Io sono una persona che intenzionalmente andrebbe a Mazara del Vallo e la vivrebbe per conoscerne l’entroterra. In Puglia queste potenzialità ci sono, però bisogna incrementarle dando coraggio, dando forza alle realtà locali valide. E quindi le idee a cui penso sono una fusione taranta jazz oppure creare per esempio la realtà per un film. Penso a Matera: Matera è un posto bellissimo. Bisognerebbe creare un film, una storia, un romanzo che non sia “Cristo si è fermato a Eboli” o “The Passion”, perché se no ci tagliamo tutti le vene, ma creare qualcosa come è stato Montalbano, come è stato il “Gattopardo”, cioè creare una storia, poi troviamo chi ce la scrive la storia, poi vediamo. www.sviluppoitalia.it 238 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: La Studiosus vende viaggi ma vende anche sicurezza e sostenibilità. La gente paga e si compra un viaggio, non si compra un viaggio in Turchia, in Cina, in India, in Puglia, si compra un viaggio che in più ha anche l’ideologia, a volte solo un’ideologia che è la sostenibilità. Pasquale: il problema è: cosa vuol dire sostenibilità? Stefano: lui ha detto una cosa bellissima: “le scelte che tu fai, nel momento in cui ti convinci che quella scelta andava fatta, devi essere capace poi di raccontarle a chi invece misura quella scelta attraverso altre forme e quindi convincere gli altri che quella scelta è da ritenersi giusta”. Pasquale: Io farei un esempio riguardante la Cina, perché la mia è deformazione professionale. Se io a un turista raccontassi il cibo che abbiamo mangiato e facessi conoscere la gente che ha prodotto quel cibo ripercorrendo il percorso a ritroso, secondo voi sarebbe interessante per quel tipo di target? Peter: A volte nel turismo uno deve capire le cose anche al volo senza poi ridiscuterle. Qua parliamo di comunicazione, a volte le cose devono trasmettersi anche senza l’aiuto del linguaggio, senza un romanzo, senza uno studio di cinquecento pagine. Serve annusare e fiutare e ci deve essere anche la figura capace di muoversi fra mondi vari. Lì fuori ci può essere un pubblico perchè ultimamente c’è l’ideologia della vita sostenibile. Tu stavi raccontando che questo funziona benissimo. Se tu hai dei turisti, fai vivere un prodotto, non solo racconti ma fai vivere il prodotto che mangiano. Noi l’abbiamo capito oggi, potrebbe essere parte di un viaggio. Pasquale: Vorrei aggiungere due parole a questo discorso che è una filosofia che mi appartiene. Buono, ma anche pulito e giusto. www.sviluppoitalia.it 239 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: l’accelerazione che adesso bisogna fare è dargli gli elementi, con questo processo che abbiamo tracciato stasera, in positivo per poterci costruire intorno le giuste modalità e poi per restituire le forme adeguate e individuare le modalità attraverso cui il progetto si deve sviluppare. Peter: però secondo me questo sarebbe da evitare. Nel briefing sarebbe da evitare che chiunque di noi porti tutte le proprie esperienze della vacanza, lì servirà che il moderatore definisca un percorso di codifica, che non sia già definito al 100%, però servirebbe ricavare direttamente gli imput rispetto ad alcune di queste strategie che già vengono espresse. Umberto: le due paginette non ti serviranno a niente, se riesci con loro a fare questo lavoro dopodomani, forzando e arrivando inevitabilmente a rischiare di perdere l’amicizia con qualcuno, riesci a dare gli ideogrammi degli elementi che ci possono servire. Pasquale: sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda questa… Umberto: non è la scoperta dell’acqua calda, è una cosa che fanno in Romagna da vent’anni. Finito con la spiaggia si spostano nell’interno. Pasquale: Mi sembra un po’ banale insomma. Stefano: è una cosa che è stata tradotta in maniera concreta da Pasquale, adesso non possiamo fare un rapporto e uno slogan perché l’obiettivo che ha lui, che ha detto all’inizio, è di lasciare giù qualcosa che deve valere sul piano paesaggistico regionale. Secondo me è che noi siamo riusciti a mettere su uno strato morfologico uno strato storico, uno strato sociale, non ancora quello culturale, io non ho ancora capito dove si appoggia. Voce: C’è, Stefano. www.sviluppoitalia.it 240 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: Probabilmente c’è, ma è la mia ignoranza che parla. Probabilmente è colpa mia, nel senso che non ho ancora in testa le domande di cui ho dimenticato le risposte. Su una banale carta geografica, abbiamo messo insieme una morfologia che è fatta di geografia, e quindi fatta di spalti e fatta del primo ragionamento che tu ci hai tradotto cominciando questo viaggio: “Guardate che questa regione è fatta così”. Secondo me siamo anche riusciti con l’immagine molto bella del pastore, della transumanza e dei tratturi, a farla precipitare, magari possiamo riuscirci anche meglio e con un po’ di intelligenza evitare qualche banalità di troppo e forse una restituzione, un rapporto pesato tra lo scritto e l’immagine ci potrebbe aiutare. A questo punto io mi porto a casa domani mattina la serena consapevolezza che siamo molto vicini, secondo me, a mettere giù qualcosa di serio. Ho ancora un tema: quale è il gancio? Peter: Io parto da quello che è stato detto oggi, abbiamo scoperto parlando tra di noi che sono le risultanti delle nostre esperienze comuni. C’è stato chiesto: “che cosa rende unica la Puglia?” Stefano: l’unicità… Peter: Io credo che ne abbiamo già parlato, cercherò di metterlo in evidenza, la prima cosa che la rende unica è la transumanza. Tu hai detto che è un fenomeno mediterraneo, ma allo stesso tempo è un fenomeno unico nel sud Italia, perché sono scesi anche nelle Maremme laziali e toscane, però qui si è verificato molto di più. Abbiamo parlato delle culture che sono nate per soddisfare le esigenze delle persone e che esistono ancora. Tutto questo è la Puglia e si potrebbe tradurre anche in termini moderni. La seconda cosa che distingue la Puglia è il fenomeno del pellegrinaggio, ovunque ci sono fenomeni di pellegrinaggio, però in Puglia sono molto più espressi rispetto ad altre zone del mediterraneo. Monte Sant’Angelo è un fenomeno www.sviluppoitalia.it moderno e San Giovanni Rotondo può essere 241 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia interessante anche per chi non è fedele, perché rappresenta un fenomeno dei giorni nostri. Anche a Bari con San Nicola, abbiamo il pellegrinaggio, si tratta dell’estensione di un viaggio. Attraverso queste porte entriamo nella storia ed entriamo nel mondo dell’arte e della cultura. Infine il mio pallino, che è rappresentato dalla via Appia. La Puglia è caratterizzata dalla prima e più famosa strada consolare romana che parte da Roma e finisce ad oriente e viceversa, ancora oggi visibile. Questa è la reale storia della Puglia ed è un ponte. Tre fenomeni legati al viaggio, tutti potenzialmente traducibili in spostamenti e credo che possano rappresentare un gancio interessante. Stefano: sono d’accordo con te, però vado avanti perché secondo me il passaggio che stava sotto la prima parte del ragionamento di Umberto era ancora un po’ più articolato ed è questo: sarebbe come se noi in questo rapporto cercassimo di dire, sapendo che non è complicato farlo quanto semmai trasmetterlo, che il suo nome non è altro che l’espressione dell’incontro fra una storia e una geografia di un popolo e che soltanto con l’incontro e la sintesi progressiva di questi elementi si produrranno degli effetti. Bisogna essere consapevoli che un’economia non si può trattare indipendentemente da una geografia, indipendentemente da una storia e indipendentemente da un popolo. Peter: volevo solo prendere la parola… tu adesso mi devi convincere, mi devi spiegare come viene messo in atto concretamente, come…. Stefano: è più facile, hai ragione, è bene farlo, ma questa secondo me è la terza sezione del rapporto, quella in cui si spiega come agire. E ti garantisco che qua non è complicato farlo… ho 10 anni di esperienza per cui se mi chiedono come si fa, lo spiego facilmente. Peter: lì può risultare che alcune di queste cose sono campate in aria, invece noi dobbiamo far capire che sono reali e che già funzionano oppure ci manca poco per metterle in atto. www.sviluppoitalia.it 242 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: io penso che sia più semplice arrivare al cuore e rendere efficace questo nostro lavoro seguendo la strada che stiamo seguendo… e non o dubbi sul fatto che per quanto buoni e fantasiosi siano gli sforzi che ho sentito prima, di New Orleans e della taranta, io non sono la persona adatta, nel senso che sono esattamente il contrario di quella logica turistica, e quindi non posso esprimermi su queste cose. Io ho difficoltà a dire le stesse cose, semplicemente perché io assegno al turismo qualcosa che si chiama economia e per questa ragione non posso ragionare così. Lasciamo ragionare gli altri e anche chi è più capace di noi. Adesso però la questione è capire bene come riusciamo a sostenere questa apertura, questo squarcio. Fra una decina di giorni e mettiamo giù una strategia di comunicazione di questo rapporto. Peter: forse conviene già domani chiamarli per questo lavoro. www.sviluppoitalia.it 243 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Bari, 23 giugno, Debrief conclusivo Eve: fare l’elenco delle cose buone che abbiamo visto e dei punti negativi, e alla fine le linee generali di sviluppo che abbiamo approvato. Poi in ultimo avremo 1-2 minuti a testa per dire personalmente che cosa vediamo nello sviluppo della Puglia. Questo poi sarà incluso in quelle 34-5-10 pagine che vi abbiamo chiesto e che sono fatte di due cose: una è la risposta alle varie domande che ci sono nel briefing per le ipotesi del futuro; ogni punto è una domanda e ad ogni domanda una risposta sintetica. A parte questo vi chiedo di esprimervi liberamente su questo viaggio, sul futuro turistico che immaginate per questa regione. Questo più o meno come si svolgerà il lavoro oggi. Cominciamo dai punti positivi. Guido: precisando che non è un ordine d’importanza, la prima positività che abbiamo riscontrato è il patrimonio architettonico, l’architettura romanica e bizantina e non solo. Eve: diciamo che quella è una cosa particolare, una diversità della Puglia rispetto alle altre regioni d’Italia e d’Europa, del mediterraneo. Guido: comunque all’interno del nostro giro, del gruppo nord è un elemento abbastanza preponderante. Un secondo punto è il carattere esotico di alcuni borghi che abbiamo visitato, e fra questi alcuni che presentavano insediamenti rupestri molto interessanti. Abbiamo trovato una sorpresa piuttosto piacevole sulla spiaggia del lago di Varano, che è questa grande laguna marina. Arrivando dal Gargano, un ambiente costiero chiuso, privatizzato e recintato è stata una piacevole sorpresa vedere una spiaggia ampia, libera, lunga, aperta, con questa sabbia. Altrettanto interessante, anche se attualmente al grado zero, è la parte interna, il lago stesso di Varano che ha degli aspetti antropici e umani interessanti da approfondire. Un dato un po’ più intangibile ma molto www.sviluppoitalia.it 244 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia importante, secondo la nostra esperienza è che tutti i paesi dai quali siamo passati sono vissuti dagli abitanti, non sono centri abbandonati e sono intatti per quanto riguarda l’elemento sociale, la vita sociale che ospitano. Il livello culturale di analisi ci ha mostrato un territorio ricco di segni storici multietnici, insisto nel dire questa parola perché la storia della Puglia è stata scritta da culture ed etnie diverse. Dal punto di vista urbanistico un aspetto positivo è che in tutti i paesi il centro storico non è stato snaturato dal turismo. Vedremo negli spetti negativi però che ci sono delle periferie abbastanza brutte molto invasive, spesso abusive, comunque i centri storici sono rimasti a misura d’uomo, non c’è stato il fenomeno della plastificazione che c’è stato in altri luoghi, quindi città che continuano a vivere per i loro abitanti e per questo mantengono un fascino molto potente. Eve: siete d’accordo su tutto? Peter: una breve precisazione, stiamo cercando accuratamente di evitare la parola autenticità che è un po’ abusata, molto difficile da definire e rischia di creare confusione anche se è la prima parola che ci viene in mente. Un altro punto positivo è il fattore Matera che è fuori dalla Puglia ma che presenta dei tratti comuni molto forti soprattutto con la zona delle Murge Alte, Gravina. Eve: l’interregionalizzazione nel briefing è anche pertinente. Guido: Un altro elemento positivo che ci ha accompagnato con una certa costanza è il livello enogastronomico. Metto poi a titolo di esempio il museo Jatta di Ruvo di Puglia, che per noi è stato un episodio sorprendente perché ha una collezione di vasi greci rinvenuti dalla necropoli sulla quale sorge la cittadina di Ruvo di Puglia, che sono emersi nel corso dell’800 e sono stati raccolti da una famiglia di latifondisti che ha creato questo museo, diventato un museo nazionale. Non lo conoscevamo, non ne avevamo sentito parlare ma che www.sviluppoitalia.it 245 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia è una vera perla. Esemplifica il potenziale nascosto e la sorpresa che si può provare. Altri elementi positivi riguardano il mare, sicuramente il Gargano e le Tremiti sono degli attrattori importanti, dei luoghi bellissimi. Eve: abbiamo visto un buon potenziale per la pratica degli sport nautici: quando siamo passati dal Gargano dei punti erano molto frequentati dai praticanti di vela e surf, attività svolte in uno scenario molto bello. C’è un livello molto umano che ci ha colpito positivamente, abbiamo trovato spesso un modo molto caldo ma anche discreto di accogliere, persone disponibili e molto positive. Mi sento di aggiungere un altro punto, molte donne pugliesi mi hanno veramente stupito per la simpatia, il calore, lo spirito di iniziativa. Peter: possiamo cominciare commentando? L’abbiamo costatato: questi luoghi possono essere di fortissimo richiamo, nel Salento si avverte ancora di più questo esotismo mediterraneo che viene usato da loro stessi per spiegarsi nella pubblicità. Il Salento forse è l’unica zona in cui abbiamo avvertito identità, le persone del posto ci hanno voluto comunicare di essere salentine, cosa per me fondamentale per chi viaggia. Tiziano: segni storici multietnici ce ne sono, ma non sono raccontati. Chi lo sa è perché è stato qui 15 anni o ci vive. In chiave di sviluppo assolutamente si, Matera, Gravina, sicuramente d’accordo, centri storici intatti. Non del tutto, nel senso che, per quanto riguarda centri storici intatti, abbiamo visto la forza di Lecce, che è una città che è riuscita a riqualificare il suo centro storico ed è un piacere perdersi in quella bellezza. Peter: a Lecce ci è capitato di trovare la polizia turistica: è stato creato l’organo che fa in maniera efficace il tramite tra il luogo e chi viene da fuori. Sanno che c’è l’esigenza di conoscere sapere dove dormire, dove www.sviluppoitalia.it 246 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia mangiare e danno consigli concreti, sono molto informati e cortesi, non è un’accoglienza casuale. Eve: io volevo dire una cosa sui centri storici intatti, non tanto dei centri storici ristrutturati, ma hanno una conservazione loro che penso sia dovuta alla struttura in pietra che forse al sud è più difficile con il barocco, che è più fragile ed ha bisogno di più manutenzione. Questi centri tutti bianchi, a parte la “cintura di castità”visto che sono nascosti da una cintura di palazzoni, dentro sono autentici, stanno in piedi, non sono fatiscenti. Sono molto in ordine, un bel misto di naturalezza e decadenza. Per essere pratici citiamo 4 casi: Ruvo, Giovinazzo, Altamura, monte Sant’Arcangelo per noi sono centri storici intatti. Sono particolarmente belli anche Vieste, Trani e Gravina. Peter: anch’io vorrei aggiungere qualcosa, anche noi abbiamo visto centri storici intatti, però alcuni erano intatti solo fisicamente, ma erano vuoti, e questo non era dovuto al periodo o all’ora. Nessuno ci vive più. Eve: Noi abbiamo visto molta vitalità. Peter: noi abbiamo avvertito entrambe; abbiamo visto centri storici che hanno una propria vita, dove il turista può aggregarsi e altri no. Uno in particolare, definito uno dei borghi più belli d’Italia era un museo vuoto, uno specchio. A Ugento il paese è carino, ma vuoto. Il caso contrario rispetto al museo di Iatta, dove c’è un museo ma nessuno dei cittadini ha saputo dirci dove si trova. Tiziano: siamo d’accordo col dire che Matera è una ideale prosecuzione di quelle che sono le Murge, di questi canyon, queste conche nella roccia scavata da millenni. Può essere un polo iniziale in cui le persone sono attratte per un nome per poi addentrarsi nel territorio. www.sviluppoitalia.it 247 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: sfruttare la fama di Matera funziona alla perfezione, perchè è organizzata. 20 minuti più avanti c’è Mottola, dove ci sono tra le più belle chiese rupestri che si possano immaginare, ma inaccessibili al turista, noi stessi non le abbiamo viste. Tiziano: Mottola ci è piaciuta per la vitalità anche imprenditoriale delle persone a livello di accoglienza. Noi ci siamo fermati in questo piccolo albergo diffuso. L’abbiamo trovata interessante perché è un centro storico vivo, c’è contaminazione con quella che è l’autenticità di un centro. Mottola si esaurisce nella bellezza delle persone che abbiamo trovato, l’elemento antropologico non è lontano da quello paesaggistico. Peter: ed è molto vivibile per la formula di accoglienza che è stata adottata. Non l’hanno inventata: recuperare le vecchie case del centro storico, non costruirne di nuove, avere un’organizzazione che distribuisce i turisti nelle case, fare da tramite tra offerta e richiesta e chi si ferma a Mottola, per quel breve tempo, fa parte del paese. La gente è molto gentile, curiosa, forse anche contenta di avere un diversivo. Tiziano: noi stiamo già inserendo delle cose. Gargano e Tremiti, il patrimonio balneare. Porto Cesareo, uno dei balneari presenti, è un punto negativo perchè è Rimini dieci anni dopo, prendendone gli elementi peggiori, baracconi, colori pungenti. Il mare deve essere raggiunto dall’esterno, si può e si deve conquistare a fatica. Abbiamo notato che ci sono tantissimi percorsi all’interno, strade contadine, mulattiere che portano verso il mare dall’interno partendo da paesini dove l’esotismo mediterraneo dei borghi e il vissuto degli abitanti è ben presente. Il balneare che non è vissuto come stanziamento: abbiamo ipotizzato che la modalità migliore di fruizione sia dall’interno verso il mare. Tiziano: Sport nautici, noi non ci siamo soffermati su questa nicchia www.sviluppoitalia.it 248 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Non ci siamo soffermati sulla nicchia degli sport nautici perché non abbiamo avuto tempo per analizzarla in maniera specifica. Peter: noi ci siamo spostati da un mare all’altro unendo due città che non sono turistiche: Taranto e Brindisi. A Brindisi alcuni hanno fatto un giro con un mezzo pubblico, una barca, una piccola nave. Questo si può fare a Taranto ed è una maniera positiva di vivere queste città portuali. Tiziano: a livello di sport, ci sono zone dove lo sport presenta delle possibilità, come a Santa Cesarea terme per il Golf, dove si può creare la possibilità per una fruizione del turismo golfistico. Per quanto riguarda l’accoglienza l’abbiamo trovata viva a Mottola, l’abbiamo trovata autentica. Peter: abbiamo sperimentato diversi tipi di accoglienza ma abbiamo purtroppo escluso le masserie cinque stelle. Vi abbiamo spiegato gli alberghi diffusi, siamo stati accolti in un B&B rurale dove abbiamo avuto un rapporto molto immediato con le 2 persone che lo gestivano, volevamo veder un centro storico che abbiamo trovato intatto e abbiamo vissuto, grazie ai B&B, dentro la città, abbiamo sperimentato un’accoglienza ben funzionante. Invece abbiamo vissuto una masseria non così funzionante a Otranto. Tiziano: altri elementi sono stati presi più nella specificità delle visite, abbiamo ribadito la bellezza della cattedrale di Otranto, abbiamo ribadito la bellezza di Lecce, apprezzato Ostuni e Cisternino. In un disegno cardine dobbiamo vedere la vicinanza tra i piccoli borghi, che nel Salento è molto importante, molto positiva. Una vicinanza a raggiera dei paesini della Grecìa. Operare su questa chiave di lettura creando un itinerario a raggiera dei paesi del Salento può creare il presupposto per avere un turismo di qualità più duraturo. www.sviluppoitalia.it 249 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella: A Mottola abbiamo avuto l’incontro con i giovani imprenditori. A Santa Maria Albagno abbiamo incontrato un giovane che aveva una particolare ottica sul privato… Peter: Questo è stato un esempio concreto, ne conosco altri dove cooperative composte da persone giovani, educate, istruite creano un altro tipo di servizio: non sono i classici uffici informazioni sono piccoli poli che sempre ruotano tra il territorio e chi ci viene a passare, parlano lingue, conoscono il territorio e lo amano, sono contagiose in maniera positiva. Rossella: Volevo aggiungere un’altra cosa, secondo me l’esempio di Santa Maria al Bagno andrebbe paragonato a quello di Altamura, dove un giovane e degli anziani facevano i volontari ed erano veramente molto vecchio stampo, perchè anche se c’era la volontarietà, l’ approccio era completamente diverso: da una parte ci si lamentava dall’altra si proponeva. Tiziano: In questa ottica è interessante Galatina dove i ragazzi dell’Apt continuano a creare i presupposti per allungare quello che per loro è un turismo mordi e fuggi, ma non si fermano al fatto che i turisti restano mezza giornata e guardano la cattedrale, stanno creando una serie di eventi legati al folklore, legati alla musicalità in modo da poter creare un turismo culturale. Secondo loro questo è l’unico modo: creare un circuito di eventistica in modo che anche il turismo mordi fuggi possa apprezzare quello che è Galatina. Pasquale: non vedo Castel del Monte, spero non sia nei punti negativi. Credo sia il monumento più visitato in assoluto con un presenza enorme di turismo tedesco, non è da sottovalutare. Guido: Quello secondo noi può essere preso in considerazione in un’ottica di politica o di incentivazione, come esperienza è stata un’esperienza molto neutra. www.sviluppoitalia.it 250 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eve: Possiamo considerare anche Matera, Castel del Monte e anche Alberobello, tre elementi dove c’è già una presenza turistica da cui si può attingere. Ma a Castel del Monte si trova solo un parcheggio in cima, e il castello è di per sé è un po’ deprimente con la spazzatura intorno. L’esterno è spaventoso considerato che è il monumento più visitato, che è su tutti i libri di storia e sulla moneta da 1 centesimo. Peter: Vi posso assicurare che almeno in passato uno studioso ha venduto i suoi viaggi in Calabria grazie a Castel del monte, dopo ci hanno detto che la Calabria è fantastica, però Castel del Monte è stato l’elemento trainante. Laura: più positiva è stata la diversità della regione, si possono vedere tante cose diverse in una giornata: la natura, un piccolo paese, tutto in maniera accessibile nella maggior parte. Grandissima variabilità sul territorio, che non sembra visto che è tutto piatto. Eve: Adesso diciamo le cose cattive. La cosa più grave “il mare chiuso per ferie”, slogan efficace, le ferie di chi quel mare lo ha recintato e reso inaccessibile, da Bari a Rodi Garganico si fa fatica a raggiungerlo a farsi un bagno, da Bari fino a Manfredonia abbiamo visto degli episodi di abusivismo spaventosi: luoghi bruttissimi, una vera violenza sul territorio. La parte del Gargano rimane bellissima dal punto di vista naturalistico, ma di nuovo la costa è occupata da villaggi turistici e campeggi che chiudono gran parte della costa con recinzioni, cancelli, e filo spinato e quindi è quasi impossibile arrivare al mare. Peter: anche noi abbiamo fatto fatica a trovare i nostri accessi al mare, perchè non c’è segnaletica che indichi le spiagge, i parcheggi, per non parlare di docce. www.sviluppoitalia.it 251 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eve: La cementificazione in realtà è un paragrafo che sta sotto al “mare chiuso per ferie”. Anche nella parte del parco nazionale, persino una delle poche spiagge dentro al parco era cementificata. Guido: Il Gargano non è più vendibile di così, non c’è nulla da aumentare, abbiamo verificato altrove che la mentalità di allungare la stagione non esiste, nessuno tiene aperto due settimane in più se la regione non garantisce il riempimento. Il Gargano o sta bene così o è tutto da rifare. Altro fattore diffuso è che manca una leggibilità del territorio. Eve: che è quello che avete detto prima. È vero che i segni multietnici esistono ma non sono facili da trovare, il fatto che il caciocavallo e la mozzarella siano buoni noi lo sappiamo, ma se non lo spiegavamo a lui, non avrebbe saputo cosa mangiare. Questo della leggibilità del territorio è un fattore totale che spazia dalla mozzarella al vino ai cartelli stradali. Guido: c’è da dire che Franco, che è cittadino del mondo, è rimasto sorpreso piacevolmente dal fatto che i baresi conoscono la loro città e questo ci dice che non è scontato per il resto del mondo, tutti conoscono le vie e ti aiutano. In periferia anche, alle due di notte di venerdì sera. Giannermete: abuso, illegalità, sporcizia. La sporcizia si trova un po’ ovunque a meno che non ci sia qualcuno che abbia pulito. A noi è capitato di fare una bellissima escursione nel Gargano, dalla montagna giù in una spiaggetta meravigliosa, salvo poi parlare con il barista che dice: “ho pulito tutto ieri perché c’era una montagna di rifiuti”. La sporcizia è un atteggiamento abbastanza pervasivo e si lega ad un altro punto, il disinteresse da parte degli abitanti per ciò che è proprio. Eve: le cinture di castità, abbiamo chiamato così i cordoni di palazzoni di tanti piani costruiti negli anni’60-70-80, che circondano molti paesi storici anche molto belli rendono inaccessibili i centri a chi da fuori non www.sviluppoitalia.it 252 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sappia già che deve andare lì o non abbia letto su una guida l’esistenza di quel paese. Chi ci passa per caso vede questi palazzoni ed evita il paese perché comunicano degrado. Guido: tema abbastanza dolente è quello delle masserie, ci sono due livelli di negatività: il primo è il totale scollamento tra l’immagine che cercano di raccontare e quello che poi di fatto si trova… Peter: La visione che abbiamo di una masseria è di un luogo tranquillo, ospitale creato per ospitare turisti e trattare bene un viaggiatore. La realtà oggettiva è che non sono strutture pensate per i turisti, sono state trasformate in sale di ricevimento. Tutta la comunicazione delle masserie si riferisce esclusivamente a matrimoni e ricevimenti, sembrano agenzie solitarie “il sogno di un amore”, “il sogno di una vita”…Dovrebbero essere luoghi di trasformazione di prodotti agricoli di qualità e invece a noi hanno dato il burro scaduto e le pastine del mulino bianco surgelate con la muffa dentro, il pane duro di 5 giorni scaldato nel forno a microonde. Un altro esempio vicino ad Altamura: siamo entrati in una masseria che sembrava molto bella da fuori, dentro c’erano tutti questi tavoli bianchi con tutte queste poltrone ricoperte in cotone bianco, tutto bellissimo, ma non un cartello, non una persona fuori, alla reception, non si capiva se fosse un albergo o un set di un film. Il cartellone che ci ha fatto andare lì faceva presupporre che fosse anche un albergo. Eve: Dobbiamo interpretare il nome “masseria” perchè è talmente generico, come parlare di agriturismo: ci sono agriturismi che producono il 70% dei loro prodotti e li fanno consumare, e offrono anche ospitalità; invece trovi l’agriturismo che è un perfetto albergo. Al di là del nome è la sostanza quella che conta. Credo che di masserie intese come ospitalità rurali, come un mezzo per farti conoscere quello che si produce, una trasmissione di cultura che parte dalla terra e arriva al cittadino, ce ne siano molto poche. Questa è una negatività. Per noi il www.sviluppoitalia.it 253 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia territorio è una questione fondamentale da questo punto di vista, un momento centrale per ripartire e rifondare il turismo che non c’è. Giannermete: in alcuni casi la scarsa qualità imprenditoriale… ad esempio a Trani stavamo cercando un albergo e abbiamo chiesto disponibilità e prezzi in un 4 stelle ma la ragazza che stava alla reception non era competente… Pasquale: di quell’albergo noi abbiamo incontrato il proprietario, lo abbiamo citato come esempio di grande imprenditorialità. Luigi: Noi lo abbiamo citato come esempio negativo perchè di fronte alla richiesta di 5 stanze per 5 persone per due giorni, la sua disponibilità a trattare sul pezzo è stata scarsa: nessuno le aveva detto che vendere 10 camere a 70 euro anziché a 130 era più conveniente che non vendere nessuna stanza. Poi per scarsa imprenditorialità vorrei metterci dentro anche l’esempio della masseria dove abbiamo dormito. La mia stanza aveva tutto un insieme di dettagli che me l’ha resa scomoda, il che fa capire che non c’è stata attenzione particolare per l’ospite che avrebbe dovuto vivere dentro la stanza. Poi faceva caldo e avremmo voluto fare il bagno, qualunque turista avrebbe potuto fare un ragionamento del genere: cercare gli alberghi con la piscina e ne abbiamo trovati un paio in cui però era vuota. Ci hanno spiegato che era per il cattivo tempo che c’era stato fino alla settimana precedente. Ma siamo al 25 di giugno in mezzo al mediterraneo e non al 5 di aprile. Eve: si fa tutto la prossima settimana e la guida degli alberghi più recente era del 2005 ma “la prossima settimana fanno quella nuova”. Il periodo inteso come turistico è luglio e agosto. Luigi: qualche ufficio del turismo ci ha chiesto i soldi per darci il materiale… un’offerta. www.sviluppoitalia.it 254 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eve: la disorganizzazione raccoglie tante cose: gli uffici del turismo sono introvabili o chiusi, non ti raccontano nulla, ti danno una bracciata di volantini che non sempre si ha tempo di leggere. Nel 2007 l’informazione e l’accoglienza turistica dovrebbe essere un po’ più di un insieme di depliant, la carta andrebbe diminuita. Bisognerebbe tornare all’oralità. Tiziano: poi ci sono dei casi come quello di Galatina, che ho citato, che invece sono interessanti, l’abbiamo messo come punto di forza. Peter: c’è uno stato generale e poi ci sono degli esempi virtuosi che vanno citati per sottolineare che qualcuno non sta facendo bene qui in Puglia, ma che fare le cose bene è possibile. Eve: non è un caso che gli apt siano ancora tutti commissariati, parliamo dell’ente provinciale per il turismo. E questa è la cosa peggiore perché loro hanno reale esperienza e sarebbe molto più convincente delle cartoline. Giannermete: aggiungo questo ultimo punto ma con una provocazione: tutti aspettano lo stato ma “lo stato non ci aiuta, la regione non ci promuove”, c’è un atteggiamento attendista, inerte che si accompagna ad una certa visione sarcastica della regione, se dallo stato si aspettano qualcosa, la regione invece è proprio cancellata dalle aspettative. C’è un’incomunicabilità con le istituzioni. Luigi: territorio naturale non competitivo ci veniva proposto come linea principale su cui investire. Lo è ma, non da solo perché la bellezza del luogo non è enorme, è molto frammentata e dispersa e poi spesso nel Gargano abbiamo visto che se a uno interessa il mare come territorio naturale puoi accedervi solo se sei cliente di un residence 4 stelle. www.sviluppoitalia.it 255 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Giannermete: non sono d’accordo. Per me la natura non è solo natura selvaggia, dove non c’è l’uomo, ma anche il territorio agrario, dove l’uomo ha interagito con gli elementi. Tutto questo altipiano che va a finire nella pianura, il Tavoliere, le Murge, è uno spazio straordinario e unico al mondo, quindi secondo me la Puglia ha una natura che è molto particolare e questa è una ricchezza straordinaria. Peter: ma forse la negatività sta nel fatto che non è facilmente fruibile, non è facilmente leggibile. Le vie d’acceso e l’organizzazione non sono così buone. Voi siete stati nel parco del Gargano: ci sono i cartelli ma non c’è un sentiero ben delineato che dia informazioni. Dicevamo l’altro giorno che se uno trova le parole per raccontare un territorio poi diventa contagioso, mi è piaciuto quello che hai detto prima: “puoi rendere interessante anche una zona industriale”. Qui manca una narrazione, una trama. Un paesaggio come la Puglia, naturale e antropizzato, può diventare denso di possibilità. A Taranto il panorama industrializzato è un lato caratterizzante della città ed è straordinario. Umberto: siamo andati a Taranto a vedere un albergo nuovo, ristrutturato da qualche anno con criteri non invasivi e siamo andati sulla terrazza. La ragazza della reception ci diceva che tutto era bellissimo a parte per l’ecomostro del Ilva, ma non ha mai notato che subito sotto la terrazza ci sono solo tetti in eternit. Tiziano: Stefano diceva che bisogna arrivare a creare un’economia turistica più che un trend, perché il trend c’è già, il discorso è che il turismo qua si lega ad altre economie che devono a loro volta essere raccontate, che devono acquisire una loro leggibilità sia nel caso dell’economia industriale, ma soprattutto l’economia agricola. Dopo di che si possono creare i presupposti per una vicinanza del turista a quelli che sono effettivamente gli aspetti legati al territorio e alla ruralità. www.sviluppoitalia.it 256 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: mi permetto una piccola precisazione, territorio naturale non competitivo si intende rispetto a quello che tutti, a partire dall’assessorato, intendono come prodotto turistico naturalistico, quindi è un prodotto nuovo che va inventato. Difficoltà a trovare posti da dormire: Trani è stata un’odissea e sempre a Trani abbiamo dormito in un hotel a 3 stelle che aveva 2 stelle di troppo, si pone un problema della qualità e del controllo delle strutture. Eve: il fattore sicurezza: nel nostro viaggio non è successo nulla, ma eravamo un po’ in ansia, lo sapevamo da prima e ce lo siamo portati dietro, abbiamo preso delle precauzioni, non abbiamo lasciato le valigie in macchina. Nel Salento il senso di insicurezza non è così spiccato, mentre lo è nel Barese . Peter: la narrazione storica è rara e monotematica. Rispetto al patrimonio storico delle Puglia c’è un atteggiamento molto riduttivo nel raccontare il livello storico del territorio. Altro elemento che ci era stato dato da verificare era la fattibilità del turismo del benessere termale, ci siamo fermati a Margherita di Savoia, abbiamo visto l’hotel terme che non è un gran bel posto, anche se organizzato bene. Certo è un posto medicale, non una beauty farm dove passare una settimana. Lo abbiamo messo nei punti negativi perché alcuni pensano di far venire con Margherita di Savoia gente dalla Scandinavia, ma non può funzionare. Peter: Vorrei aggiungerne un fattore negativo che sta inglobando tutto il vostro elenco e che non abbiamo vissuto tutti con la stessa intensità: le promesse non mantenute. Viene data un’immagine delle Puglia che poi non rispecchiano la realtà e questo porta frustrazione. Sono luoghi che esistono perché le foto non sono inventate, ma non ti dicono come arrivare a quella baia, non ti mettono l’acqua nella piscina…sono tutte promesse che sembra che pochi si stiano preoccupando mantenere. www.sviluppoitalia.it 257 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Umberto: le infrastrutture mancanti sono un punto decisivo. Per infrastrutture non intendiamo strade che ce ne sono fin troppe, gli aeroporti sono in abbondanza, però poi non ci sono gli aerei… Poi i servizi pubblici, gli autobus… Tiziano: Io aggiungerei tra le cose negative questo accentuato campanilismo ad esempio Brindisi vive l’aeroporto di Bari come se gli fosse stata rubata un’opportunità, Foggia vive la stessa situazione. Laura: è molto difficile viaggiare in Puglia senza conoscere la lingua italiana, non ci sono segnali, io ho guidato in Sardegna ma per me guidare qui sarebbe molto difficile. Eve: viste queste positività e queste negatività, abbiamo individuato delle linee che possono diventare politiche di sviluppo che dovremmo mettere insieme, senza andare in ordine di importanza. La prima linea politica è quella per cui abbiamo sostituito la parola alfabetizzazione, che avevamo trovato all’inizio, con la parola comunicazione interna. Poi ne useremo un’altra. Il primo intervento che va fatto sulla popolazione è cercare di migliorare alcuni comportamenti come la sporcizia, e la capacità di narrare, come vi dirà Gianni. Giannermete: L’ho già detto prima, tutti i territori sono belli, nessuno è brutto nella misura in cui qualcuno ne parla, i luoghi esistono nel momento in cui vengono narrati. In Puglia si è interrotta questa narrazione. Questo vale anche rispetto alla storia ufficiale: Federico II fa parte della grande storia della Puglia, però non è rimasto nulla della sua figura, dei valori, delle storie, al di là delle mura di quel bellissimo castello. Va bene che milioni di persone vengano qui per il castello ma proviamo a raccontare che cosa è successo in questi secoli, della diversità tra i pugliesi di oggi e Federico II. C’è un’altra Puglia da raccontare e dobbiamo creare contesti dove tali narrazioni siano possibili. www.sviluppoitalia.it 258 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Luigi: è il caso del vino, un territorio ricco di sapori come quello pugliese deve trovare il modo per raccontarlo. Noi stessi ci siamo trovati in ristoranti ottimi e molto belli dove non si trovava un vino pugliese nella carta dei vini. Si riduce una cultura millenaria del vino a fermo e frizzante. Peter: si dovrebbe fare un rieducational. Far vedere il loro territorio attraverso gli occhi dello straniero e del turista, poiché quello che è normale passa inosservato, purtroppo anche l’immondizia. A questo proposito vorrei dire una cosa sul rapporto con i possibili competitor, come la Sicilia. In confronto la Puglia non è raccontata, non ci sono elementi suggestionanti, dei romanzi trainanti, c’è poca immagine di questo paese, a parte Lecce, Ostuni.. Poi, aggiungo ancora, il mare non è molto affascinante, non è d’impatto, è di difficile accesso, o perché ci sono gli scogli o è una spiaggia nazional-popolare. Eve: ti fermo perché è un punto che abbiamo condiviso prima: il mare qui contrariamente a quello che si dice è fatto di villaggi per ricchi o poveri che siano ma sono ghetti. Peter: abbiamo un altro punto che si ricollega, riraccontare la storia: non solo la guerra, l’invasione, il re, il papa ma pensare a come la storia ha cambiato la vita della gente che viveva qui, a come questi cambiamenti sopravvivono nelle tradizioni orali, musicali culturali, gastronomiche, della lavorazione di tutti i prodotti, perché così è possibile esprimere un territorio. Giannermete: tu hai anche parlato del viaggio, degli spostamenti ed è una caratteristica della Puglia. Qui c’è stata una vocazione forte, d’inverno venivano qua a svernare i grandi greggi e questo ha lasciato dei segni, ci sono dei monumenti visitabili e se un turista arriva www.sviluppoitalia.it 259 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia impreparato vede un bene romanico ma non lo sa collegare. Qui si potrebbe sfruttate un turismo ciclistico e pedonale usando questo tema. Un altro tema pugliese è il pellegrinaggio, sia quello passato sia quello moderno, lo incontriamo anche a Bari e a Trani. Sarebbe più leggibile se posto in un contesto, qua vengono predisposte delle vie che potrebbero venire ripercorse con un’altra chiave di lettura, poiché altra peculiarità della Puglia è la sua posizione geografica di ponte tra l’Italia e il bacino del Mediterraneo. Eve: lì c’è una grande possibilità ma quello che esiste non viene messo in connessione anche a causa del campanilismo, Castel del Monte spera che tutti arrivino lì solo perchè sotto ha la fattoria, mentre ci si dovrebbe preoccupare di come far girare le persone e come dargli le chiavi di lettura. Non possono credere che il turismo sia solo quello che va al mare e che non si muove, dei bus con l’accompagnatore, che bene o male si arrangiano, devono anche loro ragionare su come aiutare questi spostamenti. Luigi: il tema dell’integrazione è trasversale a tutta la Puglia, non si può pensare di venire qui e di fare una cosa sola. L’Integrazione è centrale, così come il codificare i segni del territorio, che ora non funzionano perché non sono spiegati e comunicati e non sono esperibili ad un occhio distratto e poco educato come quello di tutti noi che non siamo studiosi di arte medievale e non riconosciamo la peculiarità di un portale romanico. Eve: In modo meno astratto Altamura, Gravina, Ruvo sono collegati tra di loro per l’architettura, ma se andiamo alle peculiarità… tipo il pane di Altamura, abbiamo scoperto che la domenica quando arrivano i pulman con i turisti non c’è un forno aperto, mentre il pane di Altamura dovrebbe essere un simbolo da usare come segnaletica. A Gravina stanno aprendo una struttura turistica con un logo, il loro simbolo, un gallo, e cominciano a farne una caratteristica, lì comincia. www.sviluppoitalia.it 260 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: noi abbiamo indicato il percorso terra-mare come la modalità di fruizione per eccellenza, il mare visto come momento di relax e la terra come ricerca, come esperienza principale. Non voglio dare un’ importanza maggiore alla terra, ma come fruibilità e accessibilità la terra ha tante potenzialità in più. Altra cosa è l’immagine autonoma della Puglia, un’identità forte unica che emancipi la Puglia dall’Italia di Firenze, Venezia, Roma. Laura: come dire che la Puglia non è una terra per principianti. Ci sono molte persone negli Stati Uniti che amano andare in Italia, che già l’hanno vista, che già parlano un po’ l’italiano, credo che la Puglia sia un territorio da scoprire, penso che sarebbe una buona idea. Eve: Basta che non sia la decima destinazione dopo la Toscana e Roma, o dopo la Sicilia. Laura: Io penso che per loro sia un posto autentico. Tiziano: Autentico ma con piscina. Eve: Qui si arriva a cercare un’identità specifica della Puglia che secondo noi dovrebbe essere in gran parte incentrata sul turismo dei borghi, che è il serbatoio di tutte le esperienze che la Puglia può offrire; c’è l’esotico del mediterraneo che si annida in questi paesi, la multiculturalità, la gastronomia, gli eventi su cui bisognerà puntare, l’animazione culturale, musicale, teatrale. Il borgo e il paesello assumono una dimensione centrale. Altra linea, in questo caso provocatoria è radere al suolo tutto l’abusivo o almeno i recinti. Rossella: Serve a dire che se la Puglia vuole rilanciare il turismo deve affrontare delle scelte drastiche, raccogliere un po’ di coraggio per fare azioni impopolari a livello politico ma sicuramente vincenti sul lungo termine. www.sviluppoitalia.it 261 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia È una provocazione necessaria anche per rafforzare quel poco che è rimasto intatto e non deve essere toccato. Tra i punti positivi abbiamo messo ad esempio la spiaggia di Varano, che non è una spiaggia bellissima ma arrivi, prendi il sentiero e hai km di spiaggia libera. È l’unico posto dove si può arrivare dopo aver camminato per 47 paesini e mettersi lì per una giornata sulla spiaggia senza avere la rottura di scatole di un recinto, del cemento, di un ombrellone. Questi posti vanno curati, non modificati: quel bosco lì dietro sembra bello, in realtà è così così, col filo spinato. Bisognerebbe farne un bel parco accogliente senza troppi interventi, magari mettere la recinzione in legno anziché il filo spinato e creare un po’ di storia intorno. Il blindare non è una conservazione fine a sé stessa, se i luoghi vengono mantenuti fanno girare un’altra economia, influiscono su tutto il resto. Questa economia dei ghetti, della blindatura è un’economia molto sterile, fa girare per un mese e mezzo l’ombrellone ma non fa girare intorno la gastronomia e il territorio. Sono persone che arrivano lì, vanno la mattina in spiaggia e la sera se ne tornano in albergo. Vieste che è un luogo turistico è il luogo dove abbiamo trovato meno vita, dove chiudeva prima la vita notturna, alle 11 non c’era più nessuno. Negli altri paesi dove c’erano gli abitanti all’una c’era ancora una vita fantastica, si poteva ancora stare fuori a bere qualcosa. Il villaggio non innesca nessuna spirale virtuosa, mentre una cosa che si muove che racconta il territorio fa iniziare a vendere il formaggio, l’olio… Giannermete: E’ importante mantenere queste oasi perchè c’è un turismo che si muove in maniera diffusa e che dopo aver fatto un percorso, dopo aver visitato Castel del Monte ha bisogno di fare un bagno. Quel turista non cerca una spiaggia organizzata, ha bisogno di queste realtà dove non c’è fila, non c’è spazzatura. Noi ci abbiamo messo un po’ per trovare una spiaggia che rispondesse a questa esigenza, l’abbiamo trovata per caso, perché anche il Gargano tanto decantato non c’era, c’erano dei piccoli punti comunque non sufficienti a dire che l’accesso è facile. www.sviluppoitalia.it 262 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: altro punto di cui abbiamo parlato è la necessità di strutturare la fruizione attraverso grandi fili conduttori, accostati alla valorizzazione di peculiarità locali, dei singoli paesi. Un esempio è quello delle vie della transumanza, che sono dei grandi canali di connessione da riscoprire, perchè lungo le vie si creavano manifestazioni umane diverse. Un altro elemento caratteristico è la presenza di un’architettura storica soprattutto medievale-religiosa: cattedrali romaniche che sono un filo continuo e molto chiaro, che mette in luce anche le peculiarità architettoniche individuali, frutto della storia. Ad esempio a Monte Sant’Angelo ci sono queste belle case bianche con i tetti triangolari: sono le case dei carbonai, costruite nel momento di massimo sviluppo di questa attività produttiva. Anche in questo caso, per sapere questo ci siamo intrufolati in casa di due signori molto gentili che ci hanno fatto entrare, ce l’hanno fatta vedere e ce l’hanno raccontata. Eve: altro punto riguarda la comunicazione rivolta alle donne perchè le donne pugliesi ci sembrano un grande potenziale per il turismo. Bisognerà verificare in maniera scientifica, ma ci è parsa una marcia in più che la Puglia deve valorizzare. Anche da un punto di vista più politico, se la regione Puglia ha necessità di dimostrarsi forte, vitale e volenterosa sul piano del turismo, ma come è molto probabile farà una grande fatica e forse non vorrà affrontare il problema dell’abusivismo, ecco che declinare lo sviluppo turistico in una chiave del genere, attraverso il comunicativo lavoro delle donne, importantissimo per potrebbe la classe essere un momento dirigente, potrebbe rappresentare un’opportunità. Peter: ci puoi fare un esempio di donne? perchè io ne ho in mente ora solo uno. Rossella: Ieri sera eravamo in un ristorante pretenziosissimo in centro a Bari dove lavoravano 3 camerieri maschi arroganti, noiosi e svogliati. Avevamo il menù ma mancava la pagina dei primi, così, dato che avevamo fretta poiché chiudeva il parcheggio, continuavamo a chiedere www.sviluppoitalia.it 263 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia quali fossero i primi piatti e solo dopo 20 minuti uno dei camerieri ci ha detto: “ma li avete letti sulla lavagna?”. Per fortuna dopo mezz’ora è arrivata l’unica ragazza che lavorava nel locale, era gentile, solare, serviva e rideva. Eve: abbiamo iniziato a comunicare con lei che ci ha messo subito a nostro agio. Rossella: abbiamo anche incontrato degli uomini carini, simpatici, però i luoghi in cui ci siamo trovati più a nostro agio e che avevano un’atmosfera più accogliente erano sempre gestiti da donne. Eve: abbiamo pernottato in un albergo a punta san Francesco a Vieste, gestito da tutte donne ed era l’albergo più accogliente, l’atmosfera carina, leggera e penso che, è un’esperienza che faccio quando viaggio nel turismo bisogna puntare sulle donne. Giannermete: altro esempio può essere la ragazza di Carpino che stava al bagno di Rugo di Rovi Garganico, che ci faceva il gioco sul menù, scherzando sulle cose che ci aveva detto o non detto, gli uomini non avevano la stessa spontaneità e allegria, anche quello bravo è arrivato ed ha voluto subito fare il ganzo, si è subito vantato dell’amicizia con l’assessore. Rossella: la ragazza era divertente aveva un umorismo fantastico. anche l’altra ragazza che lavorava lì è stata gentile, si è offerta di chiamare il cugino a Carpino se volevamo vedere il museo della musica. Peter: non ci siete passati? Rossella: no purtroppo non abbiamo avuto tempo. Luigi: gli esempi sono questi ma ce ne sono anche altri. www.sviluppoitalia.it 264 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Guido: Non abbiamo approfondito l’argomento relativo al treno del Gargano e del sud est e nemmeno il tema della mobilità slow, della mobilità alternativa. Luigi: il treno è più bello della strada perché c’è il paesaggio, mentre in macchina a destra o a sinistra della strada c’è sempre la strada perché ci sono minimo due corsie. Con il treno ci si sposta e allo stesso tempo si vive il paesaggio inoltre quando si arriva non ci si deve preoccupare di trovare posto nel parcheggio in centro. Noi non lo abbiamo vissuto direttamente in questo viaggio, però ne abbiamo parlato. Giannermete: quando siamo arrivati a Peschici venendo da sud e abbiamo visto la stazione dei treni, ci siamo fermati spontaneamente dicendo qui ci arriva il treno, ci siamo rasserenati perché c’era una possibilità in più che a sud non esiste perché la ferrovia arriva fino a Manfredonia e poi si ferma, mentre lì il Gargano viene penetrato. Tiziano: noi ieri abbiamo avuto un incontro interessante con un vecchio guardiano della linea sud est, di Santa Maria Al Morige, che ci ha fatto capire l’esperienza sia degli autoctoni che utilizzano il treno per andare al lavoro, sia dei turisti che in queste carrozze old style, nel senso che sono di mussoliniana memoria, soffrendo il caldo, fanno questi percorsi insieme agli autoctoni. Luigi: Camminare scalzi per i villaggi è un mio modo per conoscere meglio un posto, dove posso vado scalzo e in questi villaggi, dove ci sono queste bellissime pavimentazioni fatte di pietre che ti trasmettono diverse sensazioni, il caldo, il freddo, il contatto col terreno, alla fine tutti abbiamo girato scalzi. Giannermete: È stato buffo perchè c’era una signora che ci ha visti passare scalzi e trovandolo buffo non ci ha detto perché andate scalzi www.sviluppoitalia.it 265 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ma ci ha dato un proverbio locale “gratta gratta la Marianna più gratta più guadagna”, che significa meno lavori e più guadagni. Luigi: A monte Sant’Angelo c’è stata una cosa che mi ha colpito moltissimo, quando giravamo là dove c’era la musica in fondo, dove c’erano quei 3 bambini che avranno avuto dai 6 agli 8 anni, quando io sono passato scalzo mi hanno guardato malissimo e tra di loro si sono detti qualcosa che non ho capito così io mi sono girato facendo una battuta. La cosa incredibile è che in un paese così i bambini che giocano d’estate si meraviglino di vedere qualcuno che cammina a piedi nudi, anzi è strano che non siano loro ad andare scalzi. Pasquale: adesso è un fatto folkloristico, perché quando io ero piccolo andavamo tutti scalzi perché non c’erano i soldi per comprare le scarpe. Le scarpe sono un fatto di emancipazione e adesso me le vuoi togliere? Guido: Il discorso enogastronomico è da scoprire, questa forza che abbiamo trovato nel fatto che ci sono dei formaggi che esistono solo qui e in Campania si lega anche all’interterritorialità. Inoltre abbiamo trovato un elemento di esotismo, le bufale, che per gli stranieri sappiamo può funzionare. Qui non ci è capitato di incontrale, ma se mostri le bufale ad uno straniero si impressiona perché gli sembra di stare in Cambogia. Rossella: Ci sono le bufale? Umberto: Si, sono nella zona di Manfredonia, nella parte fra Lesina.. Pasquale: qui sono pochissime sono circa 200. Umberto: Le tengono nelle stalle perché devono produrre latte e qui non ci sono prati. www.sviluppoitalia.it 266 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Laura: è interessante che in un’edizione dedicata all’Italia di Gourmet, che è la rivista di cibo più importante degli Stati Uniti, l’editrice, che è solita scrive in ogni edizione un articolo su un argomento specifico, abbia deciso di dedicare questo spazio alla mozzarella di bufala. Giannermete: ma la mozzarella in Puglia non è la mozzarella di bufala, è più tipica la burrata. Pasquale: ieri si parlava del fascino dei prodotti tipici da salvaguardare, che sta prendendo sempre più spazio sui giornali,. C’è questo caciocavallo di razza podolica che appartiene ad una razza di mucche importata molto probabilmente dall’Ucraina durante le invasioni barbariche, che venivano utilizzate prima per il lavoro, poi quando è arrivata la meccanizzazione, per il latte, ma che danno un terzo della produzione della frisona perché il latte è molto grasso ma poco produttivo. In un giorno si possono fare solo 4-5 caciocavalli a pasta filata questo ha causato nel giro di qualche anno l’abbandono di questo tipo di produzione perché poco produttivo. Ma facendo un viaggio alla ricerca dei 2 produttori di caciocavallo, che ora sono diventati 6, si scopre che le masserie sono a 25 km dal centro abitato, in condizioni di igienicità non proprio salubri. Gli unici addetti alla caseificazione sono albanesi così come tutti i pastori in Abruzzo e anche nella Murgia sono macedoni Giannermete: Si ma è così in tutto l’Appennino Eve: questo è il discorso che noi abbiamo nominato l’altra Italia, la Puglia deve promuovere anche tutte queste presenze straniere internazionali, visto che adesso c’è anche molto turismo dall’est, ad esempio a Vieste ho visto molte persone dalla Slovacchia, deve imparare ad integrare questo aspetto della presenza straniera e di usarlo come punto di forza visto che fa parte della storia della regione. www.sviluppoitalia.it 267 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Giannermete: sono d’accordo con voi, ma volevo aggiungere che qualcuno ha deciso di posizionare la masseria nello spazio dell’idilliaco ma noi non cercavamo l’idillio nella masseria, cercavamo il lavoro e non lo abbiamo trovato, abbiamo trovato una masseria da cui la puzza è stata espulsa, pensando che al turista l’odore del formaggio e degli animali dia fastidio, ma chi l’ha detto? Luigi: magari ci fosse l’odore della podovica e del formaggio, perché le masserie se si proporranno asettiche riusciranno ad attrarre solo turisti con la puzza sotto il naso. Guido: viaggiando ci siamo resi conto che parlare di turismo non significa solo parlare del paesaggio da cartolina ma è qualcosa di interdisciplinare che investe tutto. Se parli di masseria, che per sua natura deve anche produrre, come fa ad esserci una legislazione che non ti permette di produrre il formaggio lì dentro, e alcune condizioni che obbligano ad avere un ambiente asettico? come si può pensare che questa legislazione non sia fatta a favore dei grossi gruppi industriali e non per salvaguardare la tipicità o il locale? Eve: noi tra 5 minuti dobbiamo scappare.. queste sono le linee sulle quali lavoreremo nel nostro rapporto anche con i vostri paper, poi ne possiamo parlare ancora. Ci sono atre linee essenziali? Giannermete: non abbiamo parlato di frammentazione del territorio. Per esempio adesso ci sono anche qui sagre, come in toscana i paesi si valorizzano facendo sagre e feste, ma abbiamo visto che qui sono frammentate. Guido: ci sono delle cose molto belle ma sono tutte separate tra loro. Dobbiamo fare dei collegamenti utilizzando questi fili conduttori che possono essere le transumanze, o il cibo. Rossella: la sagra serve? www.sviluppoitalia.it 268 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Giannermete: forse manca la visibilità della sagra. L’assessore potrebbe fare un festival per unire tutte queste piccole feste, visto che nessun turista viene per la piccola sagra ad Altamura, ma se ci fosse un festival forse potrebbe essere più interessante. Laura: Non abbiamo detto niente sul periodo e io penso che sia molto importante sviluppare il turismo in primavera, dicendo che ci sono fiori e profumi particolari e anche in autunno, io non tornerei mai in estate. Eve: su quello penso che siamo tutti d’accordo. Tutto quello che abbiamo detto si basa sulla premessa fatta sin dal primo giorno di non interessarci dei mesi di luglio e agosto poiché sono già saturi di turismo, ovviamente se uno vuole andarsi a vedere i paesini all’interno in luglio e agosto ben venga. Per cui tutto quello che abbiamo pensato si rivolge ad un turismo che si muove tutto l’anno e a maggior ragione in primavera e in autunno, che sono stagioni in cui il clima è molto piacevole e non ancora troppo caldo. Guido: si dice sempre destagionalizzare, ora direi il contrario stagionalizzare cioè differenziare il turismo: il turismo di primavera, il turismo d’estate e il turismo d’autunno, perché l’altro è un concetto negativo e poco utile. Eve: ci sono altri punti da aggiungere? Giannermete: secondo me il punto che avete toccato voi si riduce in una comunicazione rivolta al territorio per riscoprire e rinvigorire questa caratterizzazione, la nobiltà di quello che c’è. È necessario fare un collegamento tra le diverse economie per creare questi itinerari. Tiziano: qualcuno vuole integrare i ragionamenti con quello che è uscito questa mattina dall’incontro dei due gruppi nord e sud? A me la prima www.sviluppoitalia.it 269 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia cosa che è venuta in mente è stata, vedendo che il territorio è così discontinuo, dividerci in 2 gruppi, un gruppo nord e uno sud, non solo in virtù del territorio che è molto ampio, ma anche perché le strutture erano sostanzialmente differenti, perché il Gargano è totalmente diverso dal Salento. In realtà abbiamo ottenuto dei responsi abbastanza speculari tra gruppo nord e gruppo sud. Laura: io vorrei sapere se qualcuno tornerebbe per fare vacanza qua e dove? Tiziano: questa è una buona domanda, per iniziare. Peter: io tornerei in Puglia, perché mi piace e perchè questo giro mi ha fornito ulteriori motivi per tornare, ovviamente tornando cercherei di scegliere più cose belle e meno cose brutte e sceglierei di vedere meno cose ma più specifiche. Rossella: io anche, ho trovato alcuni posti che mi sono piaciuti, soprattutto queste piccole città, questi paesi come Gravina, magari fare un viaggio in primavera per qualche giorno, un mese no ma un weekend, una settimana, per fare un percorso limitato, poi ho visto anche alcuni alberghi buoni. Io ci torno di sicuro perché ci lavoro. Io unisco sempre il viaggio al lavoro, c’ero già stato 20 giorni fa, ci vengo spesso. Peter: è un lavoro autogestito, non è che qualcuno ti punta il fucile perciò la risposta è positiva. Si certo ci torno, perché poi ho la gente che ci viene e che sceglie il prodotto che faccio in Puglia. E cosa scegli della Puglia? Io faccio un pacchetto di trekking, ma non inteso come una cosa itinerante. Vi racconto brevemente come si svolge: gli ospiti arrivano a www.sviluppoitalia.it 270 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Bari con l’aereo, vengono portati con un pulmino che è a loro disposizione, l’idea di base sarebbe girare con i mezzi pubblici, come faccio in tanti altri posti, ma qua è impossibile spostarsi così per una questione di mancanza di garanzia degli orari, per cui mettiamo a disposizione un pulmino. Da Bari arrivano subito in una masseria che è 6 km fuori da Ostuni, masseria Morrone, in mezzo agli uliveti, veramente in mezzo alla campagna. I proprietari sono dei contadini, nella masseria hanno 8 camere e c’è una terrazza da cui si vede il mare che dista una quindicina di km. Il giorno dopo fanno un’escursione lì. Insieme al proprietario della masseria siamo andati a cercare un percorso e abbiamo scoperto l’eremo di San Biagio nascosto dentro una piccola gravina, quindi arrivano a questo eremo, fanno un giro tra gli ulivi, così la mattinata la passano camminando e fanno il pranzo alla masseria. Si, leggero. Questo è un viaggio di quelli che noi definiamo di primo livello infatti la gente che viene a fare questo viaggio ha dai 60 in su. Il pomeriggio vanno ad Ostuni, la visitano e poi si trasferiscono ad Alberobello a dormire. Il giorno dopo prendono il treno, vanno a Martina Franca e poi a piedi vanno a Loco Rotondo per vedere i veri trulli e la campagna. Peter: Ma scusa, dove camminano? Purtroppo lì non esiste più niente di sterrato, però ci sono tantissime stradine interne asfaltate senza traffico, c’è scritto nel programma che quel giorno cammineranno sull’asfalto perchè è l’unico modo per vedere i trulli, se non quelli che sono al centro di Alberobello e avere il contatto con la gente. Lì andiamo dentro un trullo dove c’è un signore disponibilissimo che ci offre il vino, lo fa per passione, trasmette questo amore e questa trasmissione è un valore enorme per la gente che portiamo, prevalentemente francesi. Si ritorna a dormire ad Alberobello col treno, il giorno dopo si va a Matera, quindi giornata a Matera, sassi, escursione della zona dove ci sono le chiese rupestri, e un’altra escursione si fa dalla parte della città uscendo, si dorme a Matera e poi www.sviluppoitalia.it 271 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia da Matera ci si trasferisce, passando da Altamura, sul Gargano. Si fanno 2 notti a Monte Aant’Angelo e lì si fa la foresta umbra, si scende dall’altra parte si va in un frantoio, a due km da Viste, si fa la degustazione e poi si visita Vieste e si torna a dormire a Monte Sant’Angelo. Il giorno dopo faccio fare un’escursione attraverso un percorso che da sopra Manfredonia passa da un canyon e arriva all’eremo di Pulsano, dove c’è anche una chiesina rupestre. L’ultima notte si dorme a Bari si passa da Castel del Monte e si visita Bari. In totale sono 8 giorni. C’è un altro percorso che ho aperto io una ventina di anni fa, che parte da uno di quei valloni e invece di arrivare a Pulsano arriva a Monte Sant’Angelo. Interessante, arriva direttamente a Monte Sant’Angelo? Adesso è un po’ che non lo faccio ma fino a 3-4 anni fa ci andavo. Perché purtroppo arrivando a Pulsano poi hai 8 km di strada. E arriva dove c’è l’hotel Rotari? No, arriva sul penultimo tornante che porta poi su, arrivi praticamente in città dalla parte dove sta il quartiere iunno, quello con case bianche. Adesso che so questa cosa la prossima volta andrò a vedere. Se vuoi ci andiamo insieme. Io là ho aperto almeno una ventina di vie. Donna: io con un fidanzato con cui sto bene sicuramente tornei, con gli amici no. Consiglierei ai miei amici, magari darei il mio itinerario. Non tornerei perché è già la seconda volta che vengo qui e il mondo è grande, ho tantissime mete ad esempio la Sicilia che non conosco a parte Palermo. www.sviluppoitalia.it 272 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Laura: consiglierei gli amici di venire. Donna: sicuramente si, per me è una vacanza un po’ romantica piuttosto, verrò nella zona a nord, però credo di tornare qui. Laura: si io tornerei forse con un fidanzato e anche per fare il giro con la bici in primavera. Si, in primavera, approfittando di un ponte lungo in primavera o autunno ma non più per una vacanza estiva. Io sto cercando di organizzare un tour in bicicletta che faccia la parte nord, da Bari in su. Io lavoro insieme ad un altro tour operator che si chiama Fan Active, è di Bolzano e lavora soprattutto con gli austriaci e gli svizzeri, ha già un tour nel Salento e utilizza le biciclette, il tour parte da Alberobello e arriva fino a Santa Maria di Leuca. Se ti interessa si possono creare delle sinergie con le strade dell’olio e del vino che potrebbero essere interessate al fatto che si organizzino dei percorsi turistici. Tiziano: io tornerei, anche se in questi giorni mi ha avvantaggiato il fatto che ci fossero due persone che conoscessero bene il territorio. Presumibilmente se mi fossi spostato da solo forse poi non ci sarei tornato. Dobbiamo riuscire a scrivere un pezzo di narrazione, questo è il dato più importante che ci portiamo a casa. La rinascita turistica deve passare da una serie di contaminazioni tra economie, con una comunicazione rivolta alla popolazione, per far comprendere quali sono effettivamente le peculiarità di questo territorio. La cosa di Federico II mi interessa molto perché dalle mie parti c’è il territorio matildico, le terre di Canossa che cercano di propinare a mezzo mondo e i tedeschi www.sviluppoitalia.it 273 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sono molto interessati alla storia di questa donna che è riuscita ad imporsi sull’imperatore, però il problema è che il territorio matildico non è specchio di quello che era allora quel territorio, è cambiato radicalmente. Qua bisogna capire se il mondo di Federico II è lontano e difficilmente secondo me riusciremo ad attualizzarlo. Noi abbiamo trovato una chiave di lettura, l’influenza del mondo arabo che lui ha portato qui. Lui ha avuto alla sua corte sempre arabi, ha unito il mondo arabo, siciliano, tedesco, oggi si può trovare un collegamento con l’internazionalizzazione. Il discorso del mare nostrum, che è una terra di incontri, di influenze, di tantissime direzioni e che già era così sotto Federico II. Trovo molto sottovalutato in tutti i posti la storia di questo personaggio che ha unito tanti mondi.. Peter: la storia è sempre movimentata in realtà quello che stiamo vivendo, giorno dopo giorno, non è diverso. Per me un viaggio può aiutare a capire meglio sé stessi, la propria condizione, in più prima diverte e poi insegna o al contrario. Credo che la Puglia offra molte strade concrete per approfondire questi discorsi. È un discorso molto europeo Federico, nella storia passata è stato visto come tedesco, e perciò se ne sono appropriati gli storici. Federico oggi può essere un filo conduttore per capirsi meglio in questo mondo molto movimentato, dove anche i confini dell’Europa non sono più tanto chiari. Eve: e magari investire su un progetto che riracconti questa storia. Laura: se volete fare la pubblicità della Puglia per gli Stati Uniti io vi posso dare un consiglio, ho tante idee in questo campo.. Peter: ti interessa molto? Laura: si. www.sviluppoitalia.it 274 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia tornando sul documento, abbiamo detto che una parte deve riprendere le ipotesi per il futuro che si trovano nel punto 2, come se tutte queste fossero domande una dopo l’altra. Vediamo il punto 3: la ricerca sul territorio. Vi chiediamo di concentrare la vostra attenzione su quali siano i valori della Puglia rispetto ai competitor turistici. Una parte è quello e l’altra è libero pensiero Per fare meno confusione guardate la sezione 3. Hanno fatto male a non mettere i numeri sulle slide. Questa pagina e quella dopo sono quelle fondamentali. Tiziano: è importante fare una parte libera che però venga motivata dagli elementi che sono emersi questa mattina. Gli elementi motivati che sono emersi questa mattina li vorrei nelle risposte precise alle domande. Invece nella parte libera mi piacerebbe avere un vostro pensiero “io farei..” oppure “ho pensato..” questa è una cosa veramente libera. Laura: vuoi delle critiche anche su come ha funzionato questa ricerca o non interessa? Assolutamente sì, magari lo metti a parte perchè questa è una cosa per noi. Come siete messi con i vari tempi, aerei… Peter: solo noi due abbiamo questo volo delle 17.20? Io alle 18.40, cominciamo ad andare più o meno tutti insieme. www.sviluppoitalia.it 275 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella: Una cosa che io ho trovato, forse perchè ci siamo mossi in fretta, è stata l’impossibilità di concentrarmi sulla fotografia, non ho trovato niente che mi abbia veramente ispirata, forse perché siamo passati di fretta, nelle ore sbagliate, quindi non c’era la giusta luce. Mi è piaciuto ciò che avete detto oggi: “faremo educational con gli addetti al turismo locale facendo vedere le cose con i nostri occhi”, questo secondo me sarebbe importantissimo. Secondo me sarebbe importante far capire non solo la valorizzazione del territorio ma anche che tipo di turismo vogliono, perché questo per me è fondamentale per fare un piano. Vogliono un turismo trendy che può interessare agli americani, allora devono muoversi subito sull’America; vogliono un turismo a caro prezzo, masserie a 500 euro a notte, che è un turismo di qualità ma in realtà per pochissima gente; oppure vogliono il turismo americano adesso, però domani vogliono il turismo russo?….devono decidere cosa vogliono e queste sono le varie domande a cui secondo me sarebbe importante rispondere. Basta stabilire i tempi, la tempistica a breve, medio e lungo termine. parlo di tempistica breve per le cose che si possono sistemare subito e che devono essere pronte l’anno prossimo. È emerso che è importante dare delle priorità, delle scadenze a breve termine, medio termine, lungo termine e lunghissimo termine però è necessario anche scinderlo nel nostro lavoro. Perché tra 3 anni apre il club med in Albania, ciò significa che se saranno pronti la prossima stagione, avremo 2 anni per giocare, perché una volta aperta la costa albanese ci saranno delle spiagge che sono probabilmente meno care e più esotiche, almeno dal punto di vista del turista. Ancora ci vuole qualche anno prima di convincere l’italiano ad andare in Albania.. www.sviluppoitalia.it 276 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: una domanda molto banale, perché il turismo? E poi a chi serve il turismo? È un discorso molto interessante, ma c’è una risposta che non dipende da noi perché ci hanno commissionato questo lavoro. La risposta è sicuramente complessa. Nella missione di una strategia culturale intesa con i tempi che ci siamo detti, se io dovessi potenziare il settore della balneazione inteso come mare, costa, mi interessa, banalizzo, fare più ricchi quelli che hanno i loro alberghi oppure creare nuove figure che si posano affacciare su questo mercato? Credo che in alcuni settori non ci sia da creare assolutamente nulla perché non c’è spazio. Le nuove figure, che potrebbero emergere da un punto di vista economico, potrebbero essere figure che già esistono, ma che non vengono percepite dal punto di vista turistico. L’agricoltore può essere inteso non come una figura prettamente lavorativa, ma anche come una persona che trasmette dei saperi, la cultura contadina. Io non credo molto al turismo né balneare, né culturale se non viene legato alla riqualificazione di soggetti che sono sul territorio, che sono i veri attori. Affinché il contadino rimanga nella sua terra a coltivare bisogna che la terra sia remunerativa, ma non è solo questo, è ridefinire un ruolo, ridare dignità al suo lavoro in termini anche culturali, qui forse rientriamo nel lungo-lunghissimo periodo. Quello che si può fare è creare una sorta di meccanismo che non favorisca la creazione indiscriminata di agriturismi, che vediamo ogni giorno succhiano soldi e agevolazioni da una parte per poi produrre modelli che vanno verso la sala di ricevimento a banchettistica in generale, ma creare una serie di sinergie, che da una parte siano un sistema di controllo sulla qualità, se no qui tutto diventa tipico prodotto locale perché nessuno controlla la qualità e così continueranno a passare le più ignobili porcherie come le salcicce di faeto che venivano fatte ad Avellino, così come sono passati una serie di prodotti che invece erano di stampo industriale, ma che venivano spacciati ai turisti ignari e ignoranti come prodotti tipiche www.sviluppoitalia.it 277 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia locali. Noi dobbiamo creare un sistema di controllo sulla qualità dei prodotti che vengono offerti, su questa cosa l’assessorato deve impegnarsi ed è evidente che è una cosa interdisciplinare, devi parlare con quello dell’agricoltura, con quello delle poste e con il presidente della regione. Posso aggiungere una cosa a quello che hai detto? i ragazzi di Mottola ci hanno detto che loro vorrebbero fare delle cose ma, partendo dal campo turistico si va a finire nella sovrintendenza delle belle arti, quindi loro si sentono le mani legate. Questo lo dicono tutti, la burocrazia non ci fa andare avanti…Ci deve essere un’autorità che decida… I ragazzi di Mottola dicevano che loro potrebbero fare le guide alle chiese rupestri che stanno morendo o a questi territori, però non hanno le chiavi e devono sempre contattare altre persone che lo facciano. Un’altra cosa che mi viene in mente è che forse un turismo fatto bene con occhio al territorio e alle persone può garantire un futuro ai ragazzi di oggi nel turismo. www.sviluppoitalia.it 278 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Restituzione delle interviste agli stakeholders individuati sul territorio Intervista a Romina e Francesca, dell’APT di Galatina Tiziano: stiamo facendo questa ricerca per capire i passi in avanti che si potrebbero fare per ravvivare il turismo in Puglia. Intanto vorrei sapere voi cosa ne pensate del turismo in Puglia. Romina: In realtà questo è un ufficio che cambia il team ogni 6 mesi. io ti posso dare delle notizie per quanto riguarda il mese di aprile perché è da aprile che sto lavorando. Ad aprile e maggio c’è stato un flusso turistico intenso, soprattutto inglesi francesi tedeschi e un po’ meno italiani che stanno iniziandosi a vedere già da giugno, e agosto è il mese in cui troviamo qui a Galatina e nel salento in generale più italiani. Per il resto va bene noi facciamo monitoraggio del flusso turistico con delle domande e loro rispondono entusiasti di quello che abbiamo: strutture ricettive, organizzazione di eventi, che tra l’altro partono già dalla prossima settimana con San Pietro e Paolo, e tutta una stagione piena di eventi. Tiziano: mi interessa questa cosa dell’incoming. Il turismo straniero è attirato da che cosa? Romina: apprezzano molto il centro storico, molti vogliono anche, nel caso, la possibilità di acquistare case nel centro storico, e infatti alcuni chiedono anche indirizzi delle agenzie immobiliari per prendere poi contatti Tiziano: quanti ne arrivano, e di che nazionalità? Soggiornano a Galatina? www.sviluppoitalia.it 279 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Romina: diciamo che tutti i turisti che ci sono stati intorno a maggio sono stati tutti inglesi e francesi, una quarantina facendo il totale. Pochi soggiornano a Galatina, soggiornano sulla costa, preferiscono il mare, la mattina vanno al mare e poi il pomeriggio si muovono. Tiziano: turismo mordi e fuggi. Vi da fastidio questa cosa, state intervenendo? Romina: si certo, da fastidio. Stiamo proponendo una ricca programmazione di eventi per fare in modo che il turista non venga solo a visitare il centro storico, la Basilica di Santa Caterina, ma abbia anche lo stimolo di rimanerre perché la sera c’è un evento per cui può rimanere la sera e con piacere alloggiare qui a Galatina. Tiziano: io sono appena arrivato, quindi ho avuto una visone abbastanza impressionistica del paesino ma a livello di strutture ricettive come sono dislocate? Di che tipo sono? Romina: Ho tutta una scrivania piena zeppa di pubblicità e promozioni di strutture ricettive di Galatina. Abbiamo 3 hotel tra cui uno qui vicino, poi un altro sulla strada per andare a Lecce. B&B pieno, adesso non ti saprei dire i numeri.. Tiziano: sono anche seconde case di pugliesi? Romina: nel senso se qualcuno ha la seconda casa qui in Puglia? Mi è capitato di turisti che avevano comprato casa, però parliamo sempre di zona costiera, quindi mare. Magari dall’Emilia Romagna che avevano preso la seconda casa qui da noi. Tiziano: Per quanto riguarda la stagione estiva, anche se non mi sai dare dei dati visto che lavori qui da poco? www.sviluppoitalia.it 280 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Romina: ti posso dire quello che mi hanno detto le ragazze che lavoravano prima. L’anno scorso agosto è stato pienissimo di gente, il giorno di ferragosto è stato pieno di gente, si è vista molta più gente ripetto all’ inizio estate. Quindi può essere che quest’anno ci sia la stessa situazione. Ce lo auguriamo. Tiziano: per quanto riguarda la mobilità come siamo messi? Ci sono navette? Vedo che affittate anche biciclette.. Romina: si, ma non le affittiamo a pagamento, le forniamo ai turisti gratuitamente è un servizio che viene prestato per i turisti A volte i turisti cercano il servizio, per muoversi verso la costa e il mare. Non ci sono molti servizi di mobilità, perché c’è chi si affitta direttamnete l’auto e poi si muove in questo modo per avere più libertà e autonomia. un paio di turisti hanno chiesto se c’era questo servizio ma non tutti. Tiziano: agosto pieno, hotel pieni? Romina: l’anno scorso è stato pieno, quanto agli hotel non te lo saprei dire. dovresti ritornare a settembre per avere questo dato. Tiziano: magari ci possiamo sentire. Saprete che si sta cercando di destagionalizzare, termine bruttissimo per dire di un turismo quasi perenne quindi più distribuito nell’arco dell’anno. Ma come si fa secondo te? Romina: eh secondo me riempiendo le agende di manifestazioni di qualsiasi natura: mostre che possano attirare gli appassionati così come gli esperti, concerti, di tutto quello che possa riempire un mese. la città deve vivere con gli eventi e poi con chi è interessato a questi, perché le strutture ci sono, sono anche abbastanza, lavorano bene, i prezzi sono tranquilli come in altri posti. Non ci manca nulla, il centro storico è uno dei più apprezzati www.sviluppoitalia.it 281 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: quindi Gallipoli è il polo attrattivo oppure ci sono altri posti? Romina: Gallipoli, Otranto. Tiziano: quindi le persone si spostano da Otranto o da Gallipoli per venire qua. Vi trovate di fronte un turismo mordi e fuggi ma come cercate di superare questo scoglio Romina: Gallipoli, Otranto o Santa Cesarea Terme, comunque sempre posti di mare. Certo, si si: anche con la programmaqizone che c’è in atto nei prossimi mesi che è ricca di vari eventi, concerti, manifestazioni teatrali, poi c’è la festa di San Pietro e Paolo che raccoglie interessi vari Tiziano: hai detto una cosa che secondo me è interessante, cioè: ravvivare un centro storico, i turisti chiedono che ci sia un centro storico vivibile, vivo dove si possa uscire alla sera. Romina: in realtà questa non è una questione che noi poniamo perché chiediamo dove alloggiano e come hanno conosciuto Galatina, poi apprezzano il centro storico perché osservano i palazzi dal punto di vista artistico e architettonico e quindi se gli si mette anche questa cosa del centro storico vivo, ancora di più viene apprezzata. Penso che sia una cosa collegata, se poi gli si aggiunge qualcosa di più, il risultato potrà essere solo positivo. Tiziano: voi vi sentite più pugliesi o galatini? Romina: io negli ultimi anni mi sento molto salentina, è una cosa molto istintiva. Mi sento pugliese chiaramente, sono nata in Puglia ma mi sto sentendo molto salentina perchè c’è stata questa riscoperta del Salento che a volte prima a chi ti domandava da dove vieni rispondevo sono di Lecce ora sono salentina perché c’è stata questa riscoperta www.sviluppoitalia.it 282 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Charlyne: che cosa intendi con riscoperta del Salento? da che punto di vista? Romina: ti parlo di quello che ho potuto vedere da spettatrice, c’è stata una grande promozione del Salento. Penso che tutto sia partito dalla Notte della Taranta, la manifestazione che fanno a Melpignano da lì è iniziata una attenzione per il salento che negli ultimi anni è aumentata tantissimo. Parliamo di una riscoperta anche nostra, tipo il tarantismo che per un po’ di anni è stato messo da parte e adesso anche noi galatinesi l’abbiamo risentito nuovamente rispetto a prima della Notte della Taranta. Tiziano: e come si fa a crearci un’economia dietro al tarantismo? Non è stata un po’ troppo commercializzata la taranta? Romina: Melpignano è stato bravo con la notte della taranata, parliamo di folklore in quel caso. Si, è un po’ commercializzata. E’ legata al tarantismo però non nel senso stretto perché il tarantismo è altro, sono stati gli studi deli anni ’50-’60, c’è molto di più. Tarantismo è la cappella di San Paolo che abbiamo noi. Tiziano: cosa si può fare, scuole di folklore mediteraneo? Aprirsi ad altre regioni, che so la Campania. Romina: per me sarebbe bello, sarebbe una buona attrattiva, anche dei mini corsi di pizzica attirano. Adesso non so se in Campania organizzano già queste cose, se fanno già questo tipo di attività. Ad esempio noi, per San Pietro abbiamo tutto un programma di musica locale e se state qui e vi interessa venire a vederli ci sono un po’ di gruppi nostri che suonano a San Paolo. Tiziano: quindi ti senti salentina? www.sviluppoitalia.it 283 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Romina: si, ma è così da sempre. Anticamente la Puglia era divisa in tre parti. Tiziano: il futuro come deve essere da un punto di vista turistico? aspettando 40 turisti che arrivano? Romina: no, si spera che ce ne siano sempre di più Tiziano: e come si fa? Romina: ripeto con questa programmazione, offrendo sempre di più come succede in altre regioni Tiziano: noi abbiamo fatto una ricerca ed è un problema che affligge l’Italia in generale, qui in particolare perché ancora il 70% delle presenze turistiche è generato dal turismo balneare-agostino. Ci chiedevamo se è giunta l’ora di guardare un po’ dietro, a cosa può offrire l’entroterra Salentino? Romina: un entroterra molto ricco. Come hai detto tu, è diverso dal mare che ti offre il relax, però nell’entroterra abbiamo straordinarie campagne che in alcuni casi sono state utilizzate con servizi sempre ricettivi, agriturismi. Nell’entroterra la campagna la fa da padrona, secondo il mio punto di vista poi c’è chi ama di più il mare chi più la campagna... Tiziano: Poniti fuori dal fatto che sei una galatina doc e che ami il tuo territorio, secondo te quale è il richiamo che spinge e muove questi turisti? Romina: non ce ne è solo uno. Piuttosto è un insieme di elementi che può attirare. Ripeto per uno magari soltanto il mare, per uno soltanto il paesaggio, soltanto l’ambito artistico, oppure possono essere tutti insieme, che fanno di questa terra una terra di fascino. Intervistando www.sviluppoitalia.it 284 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia alcuni turisti vedo che vengono affascinati dal Salento rimangono esterefatti. Tiziano: quindi l’integrazione di più prodotti Romina: Certamente. Poi una cosa fondamentale che abbiamo notato è che i turisti che vengono dal centro o dal nord notano la nostra ospitalità, il fatto che siamo persone socevoli, tranquille per niente fredde. L’accoglienza calda, queso ce lo dicono molti turisti, questo è un punto a nostro vantaggio. Tiziano: tu sai che cosa distingue questa agenzia di promozione turistica dalle altre? Romina: non lo so, non conosco le altre, quindi non ti so fare un paragone. Noi facciamo quello che possiamo. La programmazione non è ancora terminata però abbiamo calendario completo per luglio, agosto e settembre ma dovremmo risentirci tra una settimana se volete avere un calendario degli eventi. Ve lo posso fare avere tramite fax Tiziano: ti ringrazio www.sviluppoitalia.it 285 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista a Melany de Bellis di Taranto Tiziano: mi può ripetere il suo nome per favore? Melany: Melany de Bellis. io lavoro qui alla reception. Siamo tutti originari della provincia di Bari; mio papà è di Bari anche se io sono nata in Germania. Tiziano: come è il turismo qua a Taranto? Melany: scarso. Tiziano: in che senso, ci dica un po’ meglio.. Melany: scarso perché non c’è molta risposta, o meglio la risposta dal turista c’è, però non c’è Taranto Perché non c’è la mentalità di accogliere turisti. Tiziano: quindi è un problema di accoglienza? Non c’è professionalità? Melany: secondo me manca già il fatto che se vai a visitare un museo, dovrebbe esserci la spiegazione di tutti gli “articoli” in diverse lingue, invece c’è solo in italiano. Tiziano: in una parola, che cos’è secondo te Taranto? Mare? Museo? Altro? Melany: mare. Tiziano: Taranto è soltanto mare? www.sviluppoitalia.it 286 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Melany: da quando sono arrivata io Taranto è cambiata tantissimo. Prima Taranto non era presentabile. Hanno almeno cercato di abbellire la città, di iniziare ad aprirsi al turismo, però c’è ancora tanta strada da fare. Tiziano: e c’è la possibilità di farlo secondo te? Melany: se la gente cambiasse si. Tiziano: da tedesca tu verresti qua? Melany: noi stiamo cercando di fare venire la gente dalla Germania, anche attraverso Internet. Tiziano: e ne parlate in quali termini, dite che c’è il mare bello? Melany: si ma non c’è solo il mare bello; diciamo che a Taranto si mangia bene, è tutto bello, è pieno di colori e di sapori. Il vero problema è che la gente non è aperta ancora al turismo. www.sviluppoitalia.it 287 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista a International Francesco La Macchia, proprietario dell’Hotel Stefano: buonasera, vorrei fare due chiacchiere se possiamo. Ci raccontava Pasquale che questa realtà, la ristrutturazione di questo albergo, è abbastanza recente. Francesco: sono sei anni Stefano: quindi voi avete uno spaccato di quasi un lustro di attività turistica in questa città. Mi può dire che impressione ha ricavato, quali sono stati i successi e le amarezze fino ad oggi? Francesco: per quanto riguarda i successi, già il fatto di aver portato a regime una struttura alberghiera di questo tipo (l’abbiamo rinnovata che era praticamente in totale decadimento) ci rende già contenti. Stefano: avete impiegato molto per ristrutturarlo? Avete trovato difficoltà con autorità, burocrazia? Francesco: un anno e mezzo, due diciamo. Le difficoltà burocratiche, come al solito non mancano. Ma questo è ovunque. Noi operiamo quì, poi a Lecce stiamo ristrutturando un albergo di prossima apertura, aprirà ad ottobre novembre. Stefano: quante strutture ricettive avete? Francesco: adesso abbiamo quattro alberghi, compreso quello che apriamo adesso. Poi abbiamo una masseria di charme e due villaggi giù nel Salento, con più di mille posti letto. Stefano: tutti con un unico gruppo societario o avete soci? www.sviluppoitalia.it 288 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Francesco: tutto con un unico gruppo sì. Soldi e società sono diverse. In uno è amministratore mia sorella nell’altro è amministratore mio cognato. Negli alberghi l’amministratore unico è mia sorella. Stefano: E fate le gestioni direttamente voi o vi affidate a qualcuno Francesco: tutti quanti gestiti personalmente Stefano: personale lo trovate? Fate fatica? Francesco: dipende dal luogo. A Bari abbiamo personale più qualificato. Là è più facile trovare personale qualificato. A Brindisi è più difficile, specialmente nel caso dei ricevimenti; la reperibilità di personale su Bari è molto più facile e il personale qualificato non manca. Stefano: come mai? Francesco: anche per una diversa tradizione. Bari ha una tradizione da questo punto di vista. Invece qui, anche tra gli stessi ristoratori si tratta di gente che si è improvvisata, alcuni fanno bene, però è gente che non ha una tradizione. A Bari invece abbiamo già due, tre, quattro generazioni di persone che fanno i ristoratori o per lo meno gli chef. Paghiamo lo scotto di essere la prima generazione. Invece a Rimini sono la terza la quarta la quinta la decima generazione, hanno superato determinate cose loro hanno un approccio diverso. Stefano: le strutture che avete non sono tutte per lo stesso tipo di turismo mi pare di capire. Me le può descrivere? Francesco: sono articolate in maniera diversa. Queste a Brindisi sono per un’utenza business, per la maggior parte Dirigenti d’azienda. Capita il turista, ma non lo cerchiamo noi. Invece le altre sono tutte quante a livello turistico. Quello che apriremo a Brindisi è lo stesso: business. Uno www.sviluppoitalia.it 289 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia a Lecce città, vicino alla stazione. A Trani proprio sul porto, uno in corso Roma, sempre a Brindisi. Quattro strutture business , una masseria e due villaggi. Stefano: quale vi dà più soddisfazione? Francesco: in quelle che lavorano tutto l’anno a 360°, quelle di business. Danno più soddisfazione sia da un punto di vista monetario sia come lavoro, dal punto di vista personale, perché uno ci viene assiduamente ogni giorno; quelle dove si lavora per tre, quattro mesi l’anno uno non sa cosa fare negli altri mesi. Noi abbiamo iniziato con la prima struttura che abbiamo aperto, l’Araba Fenice, che all’inizio lavorava tre mesi/quattro mesi e poi il resto dell’anno era dedicato alla pubblicità e a tutto il resto. Quando sei impegnato giornalmente, hai anche una preparazione del personale quotidiana, non hai bisogno di seguire a 360° il personale perché giorno per giorno sei presente e il personale sa cosa vuoi tu. Quindi è una cosa perfetta, o quasi, quando poi tutte queste cose collimano. Stefano: la masseria vi dà soddisfazioni? Francesco: la masseria si . Adesso è al secondo anno di vita. Poi lì dovrebbe dare soddisfazione la sala ricevimenti, adesso abbiamo già per l’anno prossimo 80 matrimoni, però abbiamo iniziato solo da due anni. Stefano: questo lo capisco, però forse può aiutarmi a capire una cosa che a me interessa. Ad esempio, per iI circuito delle masserie: la mia percezione è che il bilancio finale regge se queste masserie diventano sale banchetti, ricevimenti, matrimoni, perché se dovessero vivere come quattro cinque stelle con il turismo dei viaggiatori e dei turisti, diciamo così, anche quelli molto benestanti e culturalmente molto preparati forse non ce la farebbero. www.sviluppoitalia.it 290 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Francesco: assolutamente si, io me ne rendo conto. Anche le stesse masserie di fascia alta, penso anche a San Domenico, organizzano convegni e congressi ma non disdegnano di fare ricevimenti che sono la cosa più remunerativa. La nostra masseria è molto estesa, molto grande quindi poi mantenerla è veramente impegnativo. Io ne conosco molte, tutte quelle che sono qui intorno sono tutte organizzate così: ricevimento e tutto quanto. Non si può fare diversamente. Noi abbiamo anche la beauty farm interna, con la piscina. Stefano: come va? Francesco: l’ho detto è il primo anno, questo è il secondo appena, ci stiamo provando, abbiamo iniziato l’anno scorso, non posso dire nulla però già per la banchettistica abbiamo 80 contratti, Dipende anche dal numero di persone ogni volta. Arriviamo a fare matrimoni da 50 80/100/ 200 persone. Il prezzo per persona va da 80/90 euro, a volte anche di più, ad esempio a Bari arrivano a 250/200. R: uno dice ho la struttura, anzi, potenzio la struttura perché deve essere ricettiva, ma per i matrimoni! Io quindi metto anche il laghetto artificiale, le papere, e tutto quello che vuoi, ma tutto finalizzato al ricevimento. Perché qui non c’è un vero incoming. Giustamente si fanno i ricevimenti e non si fa incoming. Oppure quando dobbiamo andare a fare le fiere le dobbiamo fare tutte a pagamento. L’ultima fiera è stata quella a Tokio, dove tutti quanti devono fare lo stand a pagamento. Stefano: avete avuto qualche tipo di sostegno, voi siete una bella azienda, quanti dipendenti avete? Quanti posti letto in totale? Francesco: parecchi, diciamo una cinquantina forse di più. raddoppiati in stagione. Sono 1000 posti letto, però stagionali nei due villaggi. Senza villaggi sono circa 500 annuali. www.sviluppoitalia.it 291 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: ci sono altre realtà come la vostra? Vi hanno mai cercato dalle Amministrazioni per cercare di capire cosa bisogna fare per il turismo pugliese? Francesco: no non ci hanno mai cercato, forse qualcun’altra, però non penso delle nostre dimensioni. Molte volte un progetto ha una durata lunga, quindi se bisogna fare un progetto serio per la regione Puglia non lo si può fare in due tre quattro cinque anni soltanto per un mandato, perché se tu fai un progetto per il tuo mandato è un progetto che non fa bene né a te né a nessuno. Bisogna fare un progetto che sia anche per il mandato successivo, quindi un progetto a lunga scadenza, a dieci anni, però nessuno vuole fare un progetto a lunga scadenza, perché significa che i benefici si possono vedere nella legislatura successiva. Questo non soltanto alla Regione, è la stessa storia anche nei Comuni. Stefano: Allora mi interessa capire, da uno che è sul campo con un’ azienda di questo genere, con una azienda tra l’altro lunga, anche dal punto di vista territoriale: per i prossimi dieci anni della Puglia i turisti vengono qua per fare cosa, secondo lei? Francesco: ah guardi è un mistero. Se il turista arriva qui a Brindisi non c’è niente. Se non parte organizzato arriva qui e non c’è niente di organizzato. Ci vogliono guide. Ad esempio io dovrei chiamare Lecce per poter organizzare qualcosa. Al Comune parlano ancora di turismo a Brindisi. Tenga presente che per quanto uno possa parlare di turismo a Brindisi, abbiamo la centrale Enel a carbone da una parte e dall’altra parte non è che sia un litorale fantastico quindi si può parlare dell’interland brindisino che è uno dei più belli del mondo, ad esempio la parte del Cisternino, ma si parla di turismo qui, proprio a Brindisi, quando Brindisi francamente, che cosa offre per fare turismo? Stefano: allora faccio una provocazione più potente: il balneare oggi è il business di questa regione, oggi rappresenta il 70% dell’occupazione e www.sviluppoitalia.it 292 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia nell’arco di un anno occupa 40 giorni tra luglio ed agosto. Secondo me il balneare è tendenzialmente fuori mercato e progressivamente nei prossimi 5-10 anni lo sarà sempre di più semplicemente perché un villaggio turistico, che è come un albergo balneare, che apre a giugno e chiude a settembre…In quel genere di struttura lì il rapporto qualità prezzo non regge la competizione col Mediterraneo; ci sono l’Egitto, la Turchia la Grecia, la Spagna, il Marocco. Come si può pensare ancora di sostenere e incentivare quel modello di sviluppo turistico se, quando per quanti soldi abbiamo dato il cassetto è vuoto? Francesco: se apre il sito dell’aeroporto di Brindisi e vede quanti voli arrivano qui a parte luglio e agosto, non c’è niente, la maggior parte del traffico arriva a Bari. Stefano: ma lei crede nel futuro del balneare pugliese? Francesco: da qui a dieci anni effettivamente è un grosso interrogativo, perché la concorrenza adesso ce l’abbiamo sul Mediterraneo, in particolare con la Spagna. Il tentativo che si è fatto in questi anni è di alzare il livello qualitativo in Puglia perché, contando soltanto sul nazional- popolare non ci riusciva perché c’è la concorrenza di tutta la costa mediterranea; a Sharm el Sheik si va con 400 euro, andata e ritorno e soggiorno. Stefano: noi abbiamo fatto un’indagine di recente. Ci siamo fatti fare 8 preventivi da villaggi turistici in Puglia, Sicilia, Sardegna per una famiglia di 5 persone, madre, padre e tre figli (un neonato). Siamo tra i 5000 a luglio e i 6200 euro una settimana; esattamente il doppio di qualsiasi altra offerta Grecia, Cipro, Turchia Tunisia, Marocco Con la stessa cifra con i pacchetti si va anche fuori: Maldive. Francesco: il problema è quello, hanno subito innalzato il target e conseguentemente i prezzi. Noi abbiamo due strutture, di cui una acquisita da pochissimo, quella del Blu Area, l’altra avviata da 10-11 www.sviluppoitalia.it 293 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia anni (‘96), l’Araba Fenice, quindi abbiamo già la nostra clientela e lì si lavora bene. Il Blu Area è stato lavora bene ma non arriviamo alle cifre che ha detto lei perché siamo anche in forma residence, cioè è stato aggirato l’ostacolo. Stefano: e allora con le risorse future che si fa? Da qua al 2013 arriveranno quelle della UE più quelle che ha aggiunto il Governo. Ne avete usufruito un po’? Lei dove li spenderebbe questi soldi? Francesco: ne abbiamo usufruito solo per un albergo. Comunque ci sono tante maniere per spendere queste risorse. Nel turismo mancano molte infrastrutture, ma parlare di infrastrutture sembra vago, bisogna scendere nei dettagli. Qui una cosa che andrebbe fatta e che stanno già facendo è potenziare gli areoporti. Ma non solo; qui ci sono, specialmente a Brindisi, ci porti e aeroporti che potrebbero andare meglio, specialmente il porto, tutto il traffico è stato deviato a Bari. Stefano: io sto facendo un ragionamento regionale, non Bari, Brindisi Lecce. Sto cercando di capire quali sono secondo lei le priorità. Francesco: ma le priorità cambiano da posto a posto perché non c’è mai stato un unico filo conduttore, forse si è fatto molto verso il Salento, in questi ultimi anni, e un po’ meno da altre parti però le esigenze poi cambiano: 15 anni fa tutto era spostato verso il Gargano; ci sono adesso degli alberghi bellissimi dove non va più nessuno, nel Gargano. Stefano: ma lei farebbe una ricettività minore sulle seconde case, bed and breakfast, tutta la ricettività sparsa? Francesco: io più che altro la regolamenterei. E’ tutto sotterraneo. Stefano: abbiamo degli indici, qualche indicatore veramente potente, delle stime? www.sviluppoitalia.it 294 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Francesco: io se mi dice bed and breakfast, so che ce ne sono una marea, però non so come operano e non lo sa nessuno. Stefano: qual è il break-even di una struttura come quella di Lecce: a 8, 13 o a 15 anni? Francesco: 10 anni. Stefano: E’ un buon risultato. Non sono mica tante le città italiane che ce la fanno in 10 anni. Quante camere ha? avete trovato intoppi burocratici? Francesco: 70 camere, forse riusciamo in 10. Apriamo a novembre, ottobre/novembre, non abbiamo ancora deciso speriamo non ci sia qualche altro inconveniente, durante i lavori un’impresa è fallita ma per fortuna da aveva portato tutti i lavori a termine. Stefano: i progetti interni, i lay out …avete fornitori locali? Francesco: abbiamo un architetto che ci segue da sempre e abbiamo dei fornitori. Quello che ci è servito molto è stata l’esperienza con l’Araba Fenice. Tiziano: qual è la parte del territorio pugliese dove siete più tranquilli, che presenta meno incognite, per il turismo dei viaggiatori non per il business. Ad esempio Lecce vi rende più tranquilli? Francesco: no non ci rende più tranquilli per il semplice fatto che anche a Lecce c’è molta concorrenza, iniziamo ad essere in troppi, troppi alberghi. C’è molta offerta, se lei apre una pagina, di B&B a Lecce ne escono una marea e non c’è una regolamentazione sui B&B così non sappiamo che cosa sta succedendo. Non riusciamo neanche ad avere www.sviluppoitalia.it 295 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia dati perchè sono falsati, quindi quale l’affluenza, quanti giorni…, non lo sa nessuno, non penso neanche che queste informazioni le abbia l’Apt. Stefano: quindi quello che chiamano termale/benessere che sta intorno alla masseria sono i matrimoni. Il balneare nel mediterraneo è tendenzialmente fuori mercato.. e sul culturale? Francesco: no, sul culturale si potrebbe fare tantissimo ad esempio a Lecce. Stefano: lì c’è il problema di regolamentare un’offerta che sia di livello tale da sostenere un turismo di un certo interesse. Cosa rimane? Francesco: ci rimane il turismo rurale, che non può essere la masseria. Stefano: un grande tessuto, da costruire totalmente in fatto di conoscenze, strutture, reti.. Francesco: non ci credo molto. Io credo in quello che faccio. Comincio a non credere a quello che fanno gli altri o meglio ci credo quando lo vedo. Ne ho sentite tante. Sono arrivato alla conclusione che mi alzo la mattina e credo a quello che faccio io. Posso credere negli altri, ma li devo conoscere, non credo alle parole che mi dicono. Gli albergatori tra loro si considerano tutti concorrenti, qua non gliene frega niente. Loro, non io: adesso faccio il mio prezzo punto e basta. Tiziano: quindi manca un’interconnessione tra voi operatori Francesco: io sono stato 4 anni a Madonna di Campiglio: chiamavi l’Apt e ti mandava il fax di prenotazione, lo girava a te direttamente. Stefano: hanno fatto un passo ulteriore, le Apt sono state privatizzate e vendono il pacchetto, fanno da agenzia. www.sviluppoitalia.it 296 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: posso portare la mia testimonianza, sono entrato e le ho chiesto di scambiare due chiacchiere dato che siamo qui di passaggio mi ha detto solo il suo nome e poi ha preferito glissare su tutto; erano domande non sensibili, era una chiacchierata molto amichevole, volevo tastare il polso su quello che si vede in giro se si guarda la città: il turismo che circola, l’interesse crescente ma ad ogni domanda mi è stato risposto picche; ho fatto armi e bagagli e sono andato via. Francesco: loro sono anche in emergenza hanno carenza di personale. La verità è che manca proprio l’anima. Io porto sempre l’esempio di Madonna di Campiglio: c’erano 20 persone in alta stagione e tutte che lavoravano, molti anche stagionali però tutta gente che lavorava. Stefano: Le Apt sono ancora commissariate qui in Puglia. Ma secondo lei qual è l’interesse del pugliese verso il turismo? Francesco: moltissimi vanno a lavorare fuori, fanno i camerieri, gli stagionali. Ma non so quanto credano nel futuro del turismo pugliese. Stefano: almeno chiedersi se questa non è un della poche economie che possa avere una prospettiva, sarebbe interessante... Francesco: è anche un problema di “storia”. Se lei parla dell’Emilia Romagna parla di una regione con una storia turistica importante. Noi ci stiamo provando. Ci vorrà tempo per storicizzare le nostre potenzialità. www.sviluppoitalia.it 297 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista ai proprietari dell’albergo diffuso “Vecchia Mottola” Stefano: Vi chiediamo di fare questa chiacchierata con noi per cercare di capire alcune cose che ci interessano molto e vorremmo tentare di capirle in base alla vostra esperienza, quindi vi prego di raccontarci quello che in verità vi sta succedendo, o che vi succede o che vorreste vi succedesse. Vorrei cominciare proprio dal capire come è nata l’idea di fare questo albergo diffuso, del perché e poi vorrei capire come siete riusciti a farlo. Quante case avete? Massimiliano: 15 che fanno parte del circuito del breve soggiorno e altre 3 che interessano invece trasfertisti Stefano: Abbiamo esperienza per capire che non deve essere stato proprio facile, anche dal punto di vista economico. Massimiliano: E’ nato tutto a fine anni ‘90/inizio 2000. Noi avevamo già un’attività commerciale quindi capitava spesso che i parenti venissero qui e non avessero nessuna soluzione per il pernottamento, infatti fino al 2000 non esisteva nessun albergo a Mottola. Abbiamo così iniziato prendendo 2 case, con tutti i servizi e tutte le comodità. Stefano: affittate o comprate? Massimiliano: Acquistate. Per cominciare abbiamo pensato di creare la reception, nel frattempo abbiamo acquistato anche un’attività ristorativa che poi, a causa di alcune difficoltà, abbiamo dato in gestione, anche se l’acquisto in origine fu fatto pensando di averla come supporto. Ora pensiamo di riprenderla in gestione diretta, visto che comunque abbiamo portato la struttura da 2 case nel 2000-2001 a 18 (15 più 3) oggi che siamo a metà del 2007. Abbiamo fatto un lavoro di pubblicità, e www.sviluppoitalia.it 298 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia comunque come territorio abbiamo avuto difficoltà: almeno all’inizio non ci conosceva nessuno. Stefano: che difficoltà avete avuto? Massimiliano: difficoltà dovute al fatto che la Puglia è conosciuta come Salento e Gargano dai tour operator. Quando noi andavamo in fiere e agenzie, alla Bit di Milano, a Cecina, a cercare il contatto con i tour operator… Stefano: siete andati da soli, oppure all’interno dei circuiti di promozione ufficiale? Massimiliano: no, da soli, anche perché non c’è un’organizzazione territoriale a cui appoggiarsi. Abbiamo fatto tutto da soli con la nostra passione vedendo un po’ come potevamo capire, conoscere, contattare. Partivamo anche per settimane intere. Tiziano: avete intenzione di ampliare o qualificare le vostre strutture? Massimiliano: non ora, ormai sono 2 anni che pensiamo più che altro a mantenere e aumentare determinati standard per le case e poi creare dei servizi, perchè sono proprio i servizi che mancano… Tiziano: ci dite durante l’anno quante persone vengono e che tasso di occupazione avete per le vostre camere? Martino: annualmente in media siamo intorno al 65-70%. C’è un’occupazione totale da luglio a metà settembre, mentre durante l’anno possiamo andare dal 50% fino al 100% nei fine settimana o nei periodi festivi, in corrispondenza di ponti e festività come Pasqua e Natale. Tiziano: sono persone che tornano? www.sviluppoitalia.it 299 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Martino: si, sono persone che tornano e che soprattutto consigliano ad altri amici di venire qui, nella struttura, approfittando poi della posizione geografica del paese che permette di girare comodamente sia la Puglia che la Basilicata. Da qui si può andare tranquillamente a Matera ma abbiamo avuto anche una coppia di signore tedesche che è arrivata fino giù a Reggio Calabria per vedere i Bronzi di Riace. Stefano: avete iniziato da soli, vi siete arrangiati andando in giro da soli, ma vi siete occupati da soli anche dell’arredamento? Massimiliano: abbiamo fatto tutto da soli. Stefano: e queste case le avete sempre acquistate o anche affittate? Massimiliano: la maggior parte, il 60%, le abbiamo acquistate, il resto affittate a lungo termine. Qui la valorizzazione di questo tipo di strutture non è frequente. I prezzi a Mottola sono molto alti sia sull’affitto che sull’acquisto, il prezzo è di circa 2500 euro a metro quadro. Stefano: come a Milano quasi, ma il costo della vita mi sembra basso. Massimiliano: come vita si sta bene, anche per quanto riguarda l’ordine pubblico, è un’isola felice, si sta bene, tranquilli, si vive bene. Stefano: posso fare una domanda a cui forse avete già risposto, prima di fare questo lavoro che cosa facevate? Avevate la prospettiva di fare qualcosa d’altro e poi vi siete trovati a fare questo, oppure ve lo siete inventato per trovare una strada? Massimiliano: è venuto così man mano, la mia famiglia è sempre stata nel commercio: parlo di supermercati e cose del genere, quindi il contatto col cliente e quelle cose lì c’è sempre stato. Poi come ho detto prima, le famiglie venivano a chiedere, quando venivano a trovare il www.sviluppoitalia.it 300 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia parente, se c’era qualche sistemazione, perché ci sono parecchi emigranti che abitano in Germania, Svizzera, Francia e Belgio e quando tornavano erano costretti ad occupare la casa della famiglia per una settimana o anche per un periodo più lungo e vivere in 6-7 in un appartamento. Questa soluzione ha dato l’opportunità di avere anche la privacy. Tanta gente è ritornata proprio perché così aveva la possibilità di farlo senza pesare sui propri parenti, anche persone che non venivano a Mottola da tanto tempo sono tornate. Stefano: cos’è che non va di questa Puglia turistica o che pensa al turismo? Martino: la mancanza di organizzazione, o maglio la mancanza di un sistema organizzativo che coinvolga tutti. Rossella: che cosa dovrebbe esserci per voi o secondo voi per chi viene da fuori? Massimiliano: c’è uno scarso profilo professionale. Intendo dire che qui tutto si muove dalla propria iniziativa, quindi se vogliamo lavorare bene dipende esclusivamente da noi, non c’è un ente, qualcosa che verifichi effettivamente l’efficienza di una data struttura. Non ci sono degli organi di controllo veramente attendibili che vadano a verificare. Stefano: nel vostro caso cambierebbe qualcosa se qualcuno venisse e vi confermasse che questo è un bel posto? Massimiliano: questi sono i questionari che avete trovato negli alloggi, e per la maggior parte sono positivi, magari qualcuno lascia un consiglio o l’indicazione che si è bruciata una lampadina. Quindi con noi stanno bene però quando escono da qui hanno delle difficoltà. Voi ieri avete avuto dei problemi al ristorante e noi abbiamo segnalato al ristorante queste difficoltà, ma non c’è da parte loro un particolare interesse a migliorare e risolvere il problema. Altro esempio può essere il mare, non www.sviluppoitalia.it 301 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia c’è una collaborazione tra l’entroterra e gli stabilimenti balneari. Siamo stati noi che abbiamo chiesto la collaborazione di uno stabilimento, abbiamo comprato alcuni ombrelloni e abbiamo fatto un abbonamento a nostro nome. Non c’è un’organizzazione, dipende tutto dalla nostra iniziativa. Quale organizzazione dovrebbe, nel caso specifico, andare in giro a dire di mettersi d’accordo? Massimiliano: bisognerebbe creare la mentalità, dare un incentivo, far conoscere ciò che si può fare. Creare la mentalità che non deve più essere quella paesana per cui fino a quando va la cosa si lascia andare. Peter: però forse questo non è il compito di un ente. Martino: forse l’ente potrebbe dare un orientamento, dare un consiglio su come agire. Ad esempio qui mancano le guide. Martino: fino ad oggi per quanto mi risulta l’Assessorato alla cultura si è preoccupato principalmente di offrire immagini della Puglia, tante fotografie, Castel del Monte, Trani, Polignana mare, Ostuni . Ora mi risulta che, per quello che abbiamo visto, l’assessorato al turismo stia facendo quello che io stavo dicendo prima, stia contattando le singole strutture ricettive dando consigli su come proporre il prodotto pugliese che può essere sia un piatto, sia un albergo, sia un paesaggio, perché una cosa, anche se povera come il piatto tipico con le fave, presentata in un certo modo può diventare estremamente interessante per un turista. Questa secondo me è una novità rispetto a quanto avveniva qualche ano fa quando la Puglia veniva presentata per immagini e non per contenuti veri. Massimiliano: alla Bit la Puglia aveva un grande padiglione, però la provincia di Taranto ne aveva uno separato nel padiglione vini. Le www.sviluppoitalia.it 302 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia hostess erano molto carine ma non sapevano nulla, pur essendo pugliesi. Peter: i vostri ospiti, stranieri e italiani, quando si muovono, fino a Matera o vanno a vedere il centro storico di Taranto, ve ne parlano? Quali sono per loro le cose che vanno bene e quali sono invece quelle in cui vi fanno capire di aver trovato delle difficoltà? Massimiliano: gli aspetti positivi sono la spontaneità e la genuinità che trovano ovunque, anche nel comportamento della gente. Le difficoltà le trovano nel pagare con carte di credito e con la lingua, per esempio a Mottola e non solo, quando vanno al ristornate già è difficile trovare il menù in lingua italiana, figuriamoci se riescono a trovare quello in lingua straniera. Martino: Ieri al ristorante ci hanno messo 10 minuti prima che qualcuno si degnasse di fermarsi, abbiamo chiesto il menù e sono trascorsi diversi minuti prima che di malavoglia ci dicessero almeno i nomi dei piatti. Poi le pietanze erano buone, ma ci avrebbe fatto piacere sentire una descrizione dei piatti che stavamo per assaggiare. Forse era anche tardi, siamo arrivati tardi. Massimiliano: non è quello il problema, perché qui non pensano che lei possa essere un turista, pensano al mottolese o a quello che viene dai paesi intorno che solitamente sa come funziona, e che se chiede degli antipasti sa che gli verranno portati 10 tipi di assaggini. Tiziano: se il turista fosse riconosciuto in quanto tale cambierebbe l’approccio? Massimiliano: no. L’hanno fatto con voi, l’approccio è uguale a quello che avrebbero con me. www.sviluppoitalia.it 303 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Peter: il problema è che nonostante noi fossimo stati gentili, anche se magari un po’ insistenti, e gli avessimo dato una serie di indizi per capire che non eravamo del luogo e non conoscevamo le pietanze, lui, come tutti nel ristorante, non è stato felice di descrivere le pietanze a delle persone affamate e curiose. Massimiliano: proprio perché è impostato tutto su una mentalità paesana, che può andare bene fino a quando si tratta di genuinità, ma che in alcuni casi può diventare una mancanza di professionalità. Da quello che mi state raccontando deduco due cose: prima di tutto che c’è un problema di supporto e inoltre che c’è un’esigenza di sostenere e crescere la formazione, la cultura, l’accoglienza e l’ospitalità, che sono valori fondanti in un’economia turistica. Queste due esigenze sono fondamentali per qualsiasi sistema territoriale che tenta e intenda sviluppare un’economia turistica, ma bisognerebbe cercare di capire quali sono per voi le caratteristiche critiche vere di questo pezzo di Puglia, capire perché alcune cose non funzionano e perché si tribola ad organizzare un’economia di cui questa terra come molte del sud hanno bisogno. Martino: principalmente c’è molta diffidenza fra locali, che poi diventa campanilismo verso località diverse. Massimiliano: prima di tutto c’è la diffidenza tra mottolesi. Per esempio noi quando siamo pieni mandiamo i turisti agli altri alberghi che poi sostanzialmente è uno che è qui a Mottola, non avviene il contrario. Peter: preferiscono mandarli a Taranto? Massimiliano: no magari neanche lo dicono. Per noi è importante che l’ospite rimanga a Mottola a farsi un giro così se si trova bene potrebbe tornare e venire da noi se abbiamo disponibilità. Per loro questo pensiero non c’è neanche. www.sviluppoitalia.it 304 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: è difficile agire su questo livello, come si fa? Umberto: Questa domanda che si sta ponendo in modo diretto e franco è la domanda che noi ci stiamo ponendo, prima tu dicevi che le azioni che si stanno compiendo a livello amministrativo sono in parte efficaci, altre lo sono meno, se ti fosse dato il mandato di individuare risorse e azioni (faccio una premessa: nessuno si deve permettere di immaginare che la gente possa cambiare, perché quelli che sono considerati difetti sono anche il pregio di questo posto, questa marginalità, questo autocontenimento degli insegnamenti, questa diffidenza che secondo me è più forte tra un insediamento e l’altro, sono i caratteri dei pugliesi) quali mettereste in atto per favorire il turismo? Forse si potrebbero monitorare all’interno dell’attuale offerta certe condizioni che si sono configurate più favorevoli, prenderle come esempio, raccontarle agli altri, oppure mappare rispetto alla capacità di farsi visitare del territorio, rispetto ai suoi gradi di visibilità e accessibilità e poi tentare di costruire, rispetto alle risorse che ci sono sul territorio e alla capacità che si è costruita, l’ospitalità, e tentare di offrire delle circuitazioni e di raccontarle. Quali azioni metteresti in atto, se vi fosse dato il mandato? Massimiliano: la domanda che ci ponete spazia un po’ su tutti i campi. Prendo come esempio Mottola, ma è quasi la totalità dei casi: voi entrate a Mottola e vedete la Pietra, il Cristo e le grotte di Dio che sono pubblicizzate alla Bit come in altre fiere con manifesti e cataloghi, ma provate ad andare all’ufficio turistico, prima di tutto dovete trovarlo aperto e poi perdete del tempo per vedere se c’è la guida disponibile. Se magari riuscite a trovare la guida, potete andare a fare la visita solo se siete automuniti, perché se no come fate ad arrivare alle chiese rupestri che si trovano fuori dal territorio mottolese? Un turista in bici o in moto non può andare perché la guida non ha un mezzo. Umberto: La cosa più eccellente che ho visto nell’atteggiamento umano siete voi, la vostra attività. Quando ci hai accompagnato ieri la gente www.sviluppoitalia.it 305 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia seduta davanti alle case ci salutava. Siete stati capaci di far accettare alla gente la vostra attività ed è questo il meccanismo che mi piacerebbe capire. Si è concluso il mese scorso un bando per un finanziamento che andava tra i 3 e i 5 milioni di euro in base alla grandezza, limitato però al recupero dei centri storici e alle prime case. Perché un’azione di questo tipo, visto che i centri storici che si stanno svuotando sono tantissimi, perché attività come questa, o una interlocuzione diretta tra chi pianifica il territorio e chi pensa di farne uso per attività turistiche, non viene messa in atto? Perché non si dice queste risorse le diamo anche a chi il centro storico è capace di recuperarlo per un uso diverso, di questo tipo? Massimiliano: un altro problema è l’informazione all’accesssibilità, nessuno, infatti, ci è venuto a parlare di questo bando. Martino: La gente spesso si lamenta che si parla normalmente del meridione. Per quanto riguarda la regione Puglia ci sono finanziamenti europei regionali che non vengono usati. Umberto: ma non siete mai riusciti a prendere nemmeno un euro da questi finanziamenti? Massimiliano: non per l’attività alberghiera, siamo riusciti a prendere qualcosa per il commercio elettronico che però è un’attività separata, un altro ramo. Martino: comunque volendo rispondere a quello che mi ha chiesto prima, se io fossi Presidente della Regione o Assessore al Turismo cercherei di svincolare di più il patrimonio culturale, percfhè qui tutto è vincolato dalla Sovrintendenza. Se uno vuole fare un intervento di recupero non può perché per la Sovrintendenza bisogna aspettare i tempi tecnici che sono 5/10 anni. Ma le chiese rupestri si stanno deteriorando, saranno 15 anni che i colori e le pitture stanno cadendo e www.sviluppoitalia.it 306 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia non si può intervenire perché la Sovrintendenza non vuole. Allora io sbloccherei quel patrimonio e cercherei di darlo in gestione perché tanto non funziona, è chiuso, è pieno di erbacce e non ci va nessuno, ma ci sono tantissime persone che vorrebbero vedere le chiese ma non possono andare perché il luogo è inaccessibile e non ci sono fondi per poter restaurare, per poter pulire. Io cercherei di agevolare chi è interessato al recupero di quel patrimonio. Ad esempio noi ci siamo proposti al comune di Mottola per gestire a nostre spese, senza nessun tipo di aiuto economico pubblico, il servizio turistico e la tutela di quel patrimonio ma non è possibile per via dell’immagine.. Tiziano: a me è capitato ieri di fare due chiacchiere con alcuni ragazzi proprio di Mottola, ho sentito una grande disillusione nei confronti di questi luoghi e anche del futuro. Volevo capire se è più speculare rispetto alla realtà pugliese il caso di persone che vanno sotto le armi o vanno a studiare fuori e magari tornano in estate perché qua non trovano le condizioni per crescere, oppure se è più speculare la vostra idea, quella di quattro incredibili persone che decidono di mettersi alla prova. La partecipazione conviene se poi non ti vengono date le possibilità per operare? Massimiliano: ora come ora direi di no, però se si riuscisse a togliere quel vincolo burocratico, ma anche in parte culturale, per dare più spazio a chi si interessa seriamente.. Tiziano: la prima cosa che senti in Italia è “non si può” perché? Massimiliano: Le chiese rupestri hanno dei dipinti di santi che sono dipinti alla maniera bizantina, però sono santi della cultura religiosa occidentale ed hanno i nomi in latino. Volevo fare un’analisi paleografica su come venivano scritti questi nomi per riuscire a datare meglio questi dipinti. Ma non solo il patrimonio culturale è gestito e tutelato dalla Sovrintendenza e non si riesce a fare nulla, anche dal punto di vista www.sviluppoitalia.it 307 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia culturale c’è una proprietà, nel senso che oggi giorno si dice che quei dipinti sono tardo–medioevali quando in realtà c’è un autorevole studioso di storia dell’arte che dice che sono addiritttura a cavallo tra l’alto e il basso medioevo, però visto che la persona che detiene la teoria più importante è anche importante a livello pubblico, non si può scrivere nulla che sia al di fuori dei canoni di quella teoria lì. Quindi c’è una “proprietà culturale, c’è una proprietà territoriale, patrimoniale ci sono diverse proprietà con cui confrontarsi”. Io adesso non posso scrivere una guida turistica qualora mi dessero la gestione diretta di quel patrimonio, sarebbe difficile scrivere una cosa che non è condivisa da quella persona o da quell’altra. Peter: immediatamente sotto Mottola ci sono alcune tra le più importanti chiese rupestri di tutta la zona. Prima abbiamo accennato alla difficoltà per un turista di accedervi. Vorrei sapere se funziona ancora l’area attrezzata nella Gravina di Petruscia che era stata aperta 4 anni fa? Martino: non funziona, fino a qualche settimana fa era abbandonata; ci sono state le elezioni ed è stata rimessa a posto ed ora è di nuovo abbandonata Peter: il turismo è un dialogo continuo e le cose devono essere rivolte anche alla gente del luogo. L’area attrezzata sembrava un passo verso la direzione giusta, invece viene sistemata solo in occasione delle elezioni. Da lì si può scendere nel villaggio ipogeo, i sentieri sono puliti? Rosanna: no, prima dell’alluvione nel 2003 c’era un ponte, ora non c’è più e nessuno l’ha rimesso. Peter: a Casalruotto i cartelli sono ancora in piedi? Martino: i cartelli ci sono ancora e addirittura hanno asfaltato la strada. Peter: per Sant’Angelo ci vuole la chiave? www.sviluppoitalia.it 308 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Massimiliano: per Sant’angelo, Santa Margherita e San Nicola occorre sempre la chiave, sempre con questo sistema. C’è un ufficio turistico che lavora, c’è una persona per le chiamate se volete vedere le chiese dovete andare lì ed organizzarvi con loro. Martino: Io siccome faccio parte del gruppo delle guide sono abilitato a portarvi. Massimiliano: Mi sono capitati dei turisti in moto che volevano fare la visita ma la guida era senza mezzo, ho dovuto prestargli la mia macchina così sono stato bloccato qua. Ma era un mio piacere fare vedere quello che avevamo. Martino: E nel progetto che abbiamo proposto noi facevamo menzione di mettere a disposizione una navetta per consentire il trasporto dei turisti. Massimiliano: Se voi foste venuti con un mini autobus non avremmo saputo dove farvi parcheggiare, anche se pioveva sareste stati costretti a parcheggiare giù perché non si può arrivare fino in centro. Anche per prendere un caffè e vedere il centro storico, non c’è questa possibilità ora come ora. Umberto: qualsiasi fazzoletto di 100 m quadri che prendi in questo territorio ha dentro tanti elementi che appartengono ad una storia di più lungo corso rispetto a quanti siamo abituati a vederne in Emilia Romagna. La difficoltà da parte degli amministratori di gestire questo patrimonio ha portato al congelamento di queste forme, che non sono capaci di aprirsi a proposte di gestione effettive. Tutto ciò che abbiamo ereditato viene lasciato a quelli successivi. Qui in Puglia quando ti va bene sei in un sito di interesse comunitario, in ambito definito di maggior tutela A. Ci sono i piani di assetto deontologico, di bacino, alla fine arrivi ad alcuni vincoli, questo, Stefano, prima di arrivare agli strumenti di gestione e pianificazione locale, perché poi ci sono i piani www.sviluppoitalia.it 309 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia regolatori del centro storico, il che vuol dire che chiunque voglia mettere in atto operazioni come quelle che hanno fatto loro incontra serissime difficoltà. Allora se ci fosse l’apertura a definire, mappare una serie di risorse si aprono ad una serie di gestioni in base a dei progetti. Bisogna dare a quelli come loro la possibilità di costruire, partecipare, di inserire elementi nuovi in un progetto più ampio. Tiziano: Quante sono le persone come voi? Martino: C’è chi ha una mentalità aperta, rispetta quello che c’è e il patrimonio. Ragazzi che magari possono avere la passione, come Rosanna, per fare un’associazione, una cooperativa che offra un servizio di guide in lingua o una navetta che vada in giro per gli alberghi a portare i turisti a fare delle escursioni, ma che fanno se non hanno i soldi per avviare un’attività propria o non hanno qualcuno che li supporti? o vanno via sotto le armi, o vanno a Jesolo o in riviera a fare i camerieri e i pizzaioli. Rossella: Si crea un’immagine falsa delle Puglia sia nel momento in cui la regione Puglia fa pubblicità alle fiere con delle immagini di siti splendidi, che abbiamo sentito in realtà non essere accessibili al turista, sia facendo trovare tutti questi luoghi aperti per i giornalisti per i quali vengono organizzati i classici educational. Massimiliano: Noi diamo il 100% di tutto quello che diciamo e possibilmente anche di più. L’importante è dire chiaramente che questo è un paese tranquillo, sicuro, dove si mangia bene, si sta bene si spende bene però non è Rimini e non c’è quella realtà turistica Stefano: tu Francesco di cosa ti occupi? Francesco: io mi sono trasferito da un mesetto qui, a Perugia mi mancano 4 esami ed ho deciso di finire con calma qui www.sviluppoitalia.it 310 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: che clima hai trovato a Perugia? Che tipo di gente? Cosa hai imparato? Francesco: parlano sempre di hotel americani, Las Vegas, hotel di 800 camere e ci danno sempre questa immagine ingrandita, infatti quando sono tornato qui, mi sono accorto che è una realtà completamente diversa da quella che ci descrivono lì. Loro tendono a dare quest’mmagine diversa dalla realtà, o creare altre prospettive, puntano in alto. Dell’Italia danno una visione pessimistica, dicono che il rapporto con i clienti non è come quello americano, l’organizzazione non è come quella americana. Stefano: ma tu verrai a lavorare qui? Francesco: adesso voglio stare qui. Martino: abbiamo incontrato alcune difficoltà perché le case sono d’epoca, abbiamo la licenza, abbiamo l’agibilità perché erano già abitazioni però di per sé la casa così come è non può essere vivibile, perchè magari manca una finestra, ed è li che ci viene in aiuto un’amicizia, una conoscenza che ci permette di aprire una buona finestra, fatta con decoro, che sia in linea con l’estetica. Bisogna fare una forzatura al sistema per rendere l’ambitazione vivibile. Stefano: ditemi se siete d’accordo con le affermazioni che io faccio. Il futuro della Puglia è mare Massimiliano: no, non solo, se no noi chiudiamo tutti gli altri mesi. Stefano: Il futuro della Puglia è cultura, arte, storia Martino: anche www.sviluppoitalia.it 311 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano: cos’è per voi? Martino: ma tutto questo messo insieme Massimiliano: che cos’è il turismo della Puglia.. Secondo me è proprio l’ambiente, l’ospitalità, il calore della gente. Principalmente quello, perché la gente quando viene qua si sente a casa sua. È la cosa più bella che possiamo offrire. Poi col contorno del patrimonio culturale che abbiamo e la bellezza del territorio. Dalla storia alla cucina a tutto quello che c’è, anche il modo di vivere un po’ più spensierato. Rosanna: secondo me parte tutto dal calore che credo riusciamo ad infondere nella gente. Peter: io credo che la loro risposta sia quello che ho cercato di dire ieri: il turista reale vuole avere la possibilità di scegliere non vuole essere indirizzato prima, vuole sentirsi bene dove trova alloggio, vuole comunque vedere i monumenti d’arte e conoscere la cultura. Questo ci viene impedito. Stefano: ti capisco Peter è che oggi abbiamo un problema, per 45 giorni questo turismo vive di quasi l’80% delle presenze e lo fa negli alberghi e nei villaggi al mare e che gli diciamo oggi a quelli ce fanno l’80% del fatturato? Massimiliano: io vorrei precisare una cosa, da noi quel 65-70% di occupazione non è turismo, è servizio. Questa è un’attività di servizio che offre il pernottamento ma non è detto che chi pernotta sia turista: c’è il rappresentante, lavoriamo con molte aziende, ci sono trasfertisti, ci sono molti parenti che vengono a Mottola a trovare parenti e non vogliono dare noie. Per cui se io dovessi dire all’interno di quel 70% di occupazione che abbiamo, io considero il 15% turista. C’è il turista che visita alla maniera tedesca, che vuole vedere il territorio, e c’è il turista www.sviluppoitalia.it 312 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia italiano che viene soprattutto in estate, che vuole un posto comodo per raggiungere facilmente il mare a prezzi convenienti, e non so fino a che punto sia un vero e proprio turista. Perché in realtà conosce, ma solo perché si trova nel posto e non perché lo voglia veramente conoscere. C’è quello che si ferma per una settimana e vuole andare solo al mare, c’è quello che va un giorno al mare, un giorno ad Alberobello, un giorno ad Ostuni. Peter: una crescita dell’altro fatturato può venire in maniera organica solo per il tipo di turismo che porta soldi e li porta in brevi periodi ed è un turismo organizzato. Ci sono paesi, ci sono realtà turistiche che hanno tutte e due le forme e forse in Irlanda è molto più grande l’altra fascia. Lì non ci sono interlocutori, lì il contatto è diretto tra chi viaggia e chi sta sul posto e lì è importante che funzionino queste cose: l’alloggio, la ristorazione, l’accessibilità della natura che significa sentieri, segnali stradali, un belvedere creato dove faccio la foto ricordo. Un territorio come questo che offre arte e cultura deve essere accessibile, però in maniera diretta. Il turista devo essere in grado di andarci e trovare ciò che cerca, si può regolare in base agli orari, non pretende di andare a mezzanotte dentro una chiesa, ma queste cose devono funzionare e se funzionano diventano i mezzi, come i libri sono i passaparola e tutto passa sotto il radar di quelle persone che gestiscono il turismo; se funzionano sono come l’acqua che il buon giardiniere che dà a tutte le piante, lì dove funziona porta un benessere che viene distribuito. Stefano: bene grazie. www.sviluppoitalia.it 313 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista a Leo Rielli, del Front Office Salento Griko Tiziano: come ti dicevo precedentemente abbiamo fatto una ricerca itinerante sul territorio e abbiamo trovato molte cose interessanti. Di particolare interesse ci è parso il castello di Corigliano per riuscito la commistione di diversi elementi nello stesso contenitore: la ristorazione, il servizio di studio, quello che è cultura con il museo multimediale… Leo: Sulla carta certamente sì. Va detto che il museo di fatto è chiuso. Bisogna scendere nel dettaglio per capire la situazione. Tiziano: il dettaglio quale è? Leo: che non c’è dietro una direzione seria. Un limite di questo territorio è che sulla carta vengono spesi tanti soldi in termini di infrastrutture però poi non c’è una consequenzialità in termini di servizio. Questo è un territorio che ha una grande capacità attrattiva in termini di finanziamenti: l’unione europea, la regione, lo stato italiano riceviamo molti fondi per la tutela della minoranza linguistica. Il problema è che ognuno di questi fondi ti aiuta a creare le infarstrutture, a recuperare i monumenti, ecc, dopo di che la palla passa all’ente che c’è sul territorio e qui passa all’ente unione dei comuni di origine salentina, che di fatto non esiste perchè non ha un apparato amministrativo, proprio perchè a livello politico non ha la capacità di sintetizzare gli elementi in termini di programmazione e quindi perseguire delle linee di sviluppo del territorio che facciano parte di un disegno più organico. Tutto sembra essere frazionato sugli interessi dei diversi comuni che ne fanno parte. www.sviluppoitalia.it 314 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: parli del consorzio dei comuni? Leo: unione dei comuni, prima era consorzio, poi dal 2000 è diventato unione, quindi è ancora più serio come strumento. L’unione nasce per mettere insieme servizi che devono costare di meno agli utenti, di fatto l’unione in 6/7 anni non ha creato nessun servizio integrato. Questo la dice lunga su una situazione che non si è ancora ben delineata. Non solo c’è disorganizzazione, ma anche una struttura amministrativa molto ingessata. I poteri del Presidente sono limitati, l’Unione presuppone che ogni Comune in qualche misura deleghi parte della propria autonomia all’Unione, cosa che difficilmente si fa su un territorio composto da 11 comuni, se pur piccoli ma comunque con 11 sindaci, con 11 amministarzioni che spesso e volentieri anche dal punto di vista dello sviluppo di un territorio corrono da soli pensando di poter con minuscole realtà ambire a discorsi più integrati. Corigliano, hai detto bene, è quello che ha avuto la fortuna di avere delle realtà, in particolare la Kalos Irtate, che hanno stimolato certi discorsi, e anche la politica ha cercato di sostenere questo processo. Anche qui tuttavia sottolineo che ciò si deve più all’iniziativa privata o a un gruppo che ha voluto investire su un certo terreno e che ha contribuito a sensibilizzare l’amministrazione locale. Io vorrei farti un altro esempio: noi gestiamo il front office turistico e il sito internet dell’Unione dei comuni della Grecìa Salentina, e adesso stiamo lavorando alla gestione del sito internet della Notte della taranta, e siamo in qualche per l’informazione, l’accoglienza, quelli che stanno cercando di sensibilizzare di più l’Ente Unione. Con fatica stiamo cercando di fare passare alcune logiche, soprattutto quelle che mirano a integrare gli eventi col territorio. Adesso la Notte della taranta finalmente avrà un sito dove saranno indicati anche i trasporti, la ricettività, i luoghi dove mangiare, stiamo mettendo le schede e gli itinerari di ogni luogo dove si terranno i vari concerti. Ci stiamo preocupando di dare concretezza a possibili dinamiche di sviluppo che possono nascere anche attorno agli eventi. Tu parlavi di Corigliano, io posso portare l’esempio nostro: a giorni trasferiremo la sede presso www.sviluppoitalia.it 315 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Palazzo Palmieri a Martignano, dove gestiremo in maniera integrale una serie di servizi. E’ un altro esempio di finalità istituzionale perché non avrà dietro servizi commerciale come un bar, ma sarà incentrato sui servizi alla cultura, rivolto alle imprese turistiche, agli operatori in una cornice anche molto bella, adatta all’organizzazione di convegnistica, seminari, workshop. Gli ambienti molto belli e caratteristici: il frantoio ipogeo, una cappella affrescata, un parco retrostante che viene utilizzato in modi diversi, le sale superiori come mostra, la sala conferenze. Stiamo lavorando all’idea di parco culturale come idea di fondo che si integra con la biblioteca del Mediterraneo, che fa parte dell’istituto di cultura del mediterraneo della provincia di Lecce che è sulla stessa piazzetta, l’aula del campus di ingegneria dove si tengono lezioni in videoconferenza, corsi degli enti locali e altre attività. Stiamo discutendo con la facoltà di economia perché ci sarà probabilmente anche una sezione della facoltà che si occuperà di sviluppo del territorio locale che ospiteremo in una sala a palazzo Palmieri. Da un punto di vista del servizio stiamo lavorando un po’ in questa logica lo facciamo poi con situazioni che rispetto ai finanziamenti vengono approvati in misura minore, quindi con dei rallentamenti che la politica alle volte crea. In linea di massima l’idea di governare dei processi in maniera integrata l’abbiamo avviata. Poi con Corigliano, piuttosto che con Carpignano, con “i ragazzi della cripta”, piuttosto che col “museo della casa contadina”, casa museo di Ca’ de Mea, stiamo mettendo a punto un servizio di guide che risponda alle esigenze più ampie e abbia degli standard qualitativi omogenei da ai tour operator che vogliano integrare i loro percorsi con la Grecìa. Il problema è che qui non intercettiamo un turismo più di massa per ragioni strutturali, abbiamo una capacità ricettiva che in prevalenza è costituita da piccolissimi alberghi Di fatto il nostro è un turismo che vede nel turista automunito il 90% delle presenze, turisti che si sono organizzati da soli, utenti che hanno un grado di istruzione medio alta, più della metà laureata, abbiamo fatto una indagine per delineare il profilo di queste presenze. www.sviluppoitalia.it 316 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: quell’analisi che avete fatto del target è disponibile on line da qualche parte? Leo: non lo abbiamo pubblicato on-line perchè in realtà non lo abbiamo mai presentato ufficialmente, era un’indagine interna che non è stata nemmeno finanziata ma che noi abbiamo voluto fare lo stesso. Quest’anno siamo invece in attesa di un finanziamento, e a giorni lo dovrei sapere, comunque la rifaremo lo stesso perché ci interessa capire se si migliora. Però te la posso girare via e-mail. Tiziano: te ne sarei molto grato, ti do i miei recapiti. Il turismo come è? nazionale, europeo Leo: in larga misura è nazionale, per quella straniera la componente graca è quella maggiore, ma non ho dati precisi perché le nostre statistiche non hanno consentito sino ad ora un’analisi completa. Tiziano: voi parlate soprattutto di Salento, ma c’è la possibilità di parlare a livello regionale oppure l’ottica è quella del Salento? Ad esempio il museo multimediale di Iatta è molto interessante con tutti questi manufatti, è un aiuto per imprimere/trasmettere ai turisti la storia di un luogo, può essere oltre che interessante anche esemplificativo. Leo: questo sicuro, ad esempio anche noi ci stiamo muovendo in una logica per la quale la crescita salentina avvine in una sistema turistico integrato con il resto del salento, e con la Puglia stessa. Tu citavi il museo di Corigliano: sulla carta quello è un ottimo stumento, quando è nato è stato concepito con dei caratteri di avanguardia, ma sei entrato dentro al museo? Tiziano: no, purtroppo l’ho trovato chiuso. Leo: quel museo era stato concepito in una maniera molto bella anche come strumento didattico per i ragazzi: dava la possibilità con gli www.sviluppoitalia.it 317 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia strumenti informatici, con l’utilizzo di cartoni animati interattivi che erano fatti per raccontare il territorio, dagli aspetti tipici fino alla lingua, all’idea di vedere le animazioni che parlano in lingua grica, Però il comune di Corigliano che avrebbe dovuto tenere aperto quello spazio, di fatto non lo ha mai fatto per una questione di costi. Come vedi c’è questo limite. Potenzialmente lì c’è una buona situazione che potrebbe essere integrata in un percorso regionale, ma c’è un limite: l’ente locale non riesce a tenerlo aperto. Tiziano: i giovani non possono trovare occupazione in questi ambiti, poi non ho dati relativi all’immigrazione, però penso siano alti dato che mi è capitato di girare ed ho trovato dei paesi che sostanzialmente sono fantasma. Leo: adesso non conosco i dati di tutta l’area. Posso pensare qui a Martiniano, che è la realtà che conosco di più: i giovani in larga misura vanno via. La regione riceve dei fondi ingenti per la lingua grica; durante l’anno questi fondi pagano una serie di contratti di collaborazione che l’Unione assegna dividendoli ai paesi in in maniera matematica in proporzione agli abitanti, quindi ogni comune “gestisce questi ragazzi come vuole”. Gli stessi fondi potrebbero essere assegnati per un progetto complessivo. Di fatto l’Unione non ha un ufficio turistico: siamo noi che lo facciamo, noi ci occupiamo della gestione del sito internet che era fermo da 4 anni, finanziato con un Interreg che passava la palla all’amministrazione e che non riusciva a gestirlo per mancanza di soldi. Tiziano: da dove deve partire questo circuito salentino secondo te? Perché noi girando ci siamo interrogati su quali spossano essere i poli di attrazione capaci di catturare il turismo, la massa, che significa grandi numeri, ma anche un trend che si sviluppa negli anni e sia sostenibile. Nella parte nord sicuramente ci sono alcuni poli attrattivi come Castel del Monte e poi Matera, interessante da questo punto di vista anche se non è in Puglia; e nella parte sud? www.sviluppoitalia.it 318 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Leo: Alberobello, Ostuni quelli obbligati man mano che si scende giù. Tiziano: poi però dalla parte della Grecia Salentina voi vi sentite un polo attrattivo a sé stante oppure pensate che Lecce vi possa aiutare in questo senso? Leo: pensare di poter portare il turista solamente nella Grecia Salentina non ha senso: per i servizi, perché le realtà sono talmente piccole, posso dormire in un B&B, posso anche provare a sistemare le persone nel centro storico, magari in un albergo diffuso, ma dobbiamo lavorare su uno standard di qualità dei servizi che ancora non c’è nel Salento. Io non ritengo la Grecìa Salentina un’alternativa al turismo salentino. Anche per una ragione storica, in fondo oggi la Grecìa Salentina è una fascia residuale di quella che era la Grecia del Salento; paradossalmente era quella più dimenticata, e proprio il fatto di essere dei paesini lontani dallo sviluppo che ha consentito di preservare la matrice linguistica. La Grecìa Salentina, secondo me, in una strategia complessiva, va integrata con il Salento in generale. Noi ad esempio, abbiamo cercato di collegare la Grecia alla città d’arte Galatina, e abbiamo una convenzione per lo sviluppo del territorio con questa area. Si sta cercando di aprire ad un discorso con Otranto e quindi con la costa. Quest’anno per la prima volta ci sarà una tappa della Notte della Taranta anche a Otranto. Noi abbiamo provato a gestire dei gruppi solo in Grecìa per alcuni giorni, ma già al secondo giorno la gente si annoia, non puoi fare vedere quattro o cinque frantoi o quattro cinque castelli, devi cercare un mix di opportunità e di situazioni. Qui a Mattiniano abbiamo inventato questa formula dell’accoglienza che lega la degustazione a performance musicali, che spezza un percorso che può toccare la casa museo di Calimera, che è quindi più culturale, piuttosto che la visita ad un borgo che può essere Sternatia piuttosto che Collepasso…Cerchiamo di integrare le cose in modo che ognuno abbia un po’ di tutto. Tiziano: Quale è la tua ricetta per far passare l’economia turistica e farla motrice dell’economia del territorio? www.sviluppoitalia.it 319 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Leo: io penso che la sfida si vinca uno sul piano dei servizi, a parte rilanciare dei contenuti, ma su quello per lo meno c’è una coscienza. Oggi lo stesso salentino inizia ad essere cosciente che ha un patrimonio, prima non lo era. Noi rimaniamo sorpresi da come le persone prima erano abituate a passare per anni davanti ad una chiesa e a non considerarla, oggi invece passa un turista e sono delle guide improvvisate. Un territorio va raccontato nella maniera giusta, Spesso c’è una frammentazione della promozione che non porta da nessuna parte. Nel nostro mercato del Salento l’azione di promozione deve essere un’azione coordinata e di sintesi e di questo devono farsi carico gli enti provinciali, non regionali che ragionano in maniera più estesa. Bisogna superare questa frammentazione rispetto a tanti interlocutori. Tiziano: La terra è un elemento fondamentale perché vivendo la terra si arriva al mare come ad un punto di ristoro. Ho notato che a nord e anche in altre parti, ad esempio nelle Murge vicino a Bari, ci sono questi percorsi della transumanza che collegano questi piccoli borghi con le masserie dove si può vivere una ruralità che è ancora autentica. Ci sono ancora delle masserie che hanno mantenuto l’architettura originaria, sono fatte a raggiera con queste piccole strade che un tempo servivano per collegare direttamente la terra al mare. Nel Salento, nella Grecìa, si possono organizzare dei percorsi di questo tipo? Leo: se pensiamo al sistema viario del Salento, la Grecìa Salentina era uno snodo abbastanza importante, ci troviamo tutti questi elementi, dai monumenti megaliti, alle cripte, ci sono gli scavi a Soleto dove è stata ritrovata la mappa più antica che adesso è al museo archeologico di Taranto. Questa era l’area più emersa che portava ad Otranto, un luogo di passaggio, Il problema è che abbiamo un’area che dal punto di vista ambientale e paesaggistico, non è straordinaria. C’è un sistema fatto di strade di campagna quasi tutte asfaltate, le vecchie carreggiate le abbiamo quasi tutte aperte, abbiamo pochi residui, penso al bosco, alla mandra di Calimera, che hanno ancora un loro fascino e che possono www.sviluppoitalia.it 320 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia essere integrati con dei percorsi costruiti sul discorso della produzione dell’olio di qualche masseria, del frantoio ipogeo, della cappella rupestre, quindi con dei riti. Penso a San Vito, al rito del passaggio della pietra forata come simbolo di fertilità, e questa attività che ancora si fa al giorno della Pasquetta dove vengono moltissimi turisti. Nella Grecìa si potrebbero strutturare dei percorsi che uniscono un po’ tutti gli elementi. Da poco è stato approvato un Intereg che farà una pista ciclabile su tutta la Grecìa Salentina con delle vie tematiche, ad esempio qui a Mattiniano avremmo la via dell’acqua che collegherà le pozzelle di Mattiniano con le pozzelle di Sulino. Tiziano: la pista ciclabile è stata fatta con un Intereg? Leo: non lo so nello specifico, ma credo sia un Intereg. Ti anticipo un altro progetto molto interessante un Intereg Italia-Grecia che si chiama Gricot, riguarda la realizzazione di un sistema di rete wireless in tutta la Grecìa salentina ad Otranto a Igoumenitsia. che entro ottobre vedrà la possibilità di navigare senza filo in tutti i comuni della Grecìa Salentina, in quest’area, nel gennaio-febbraio 2008 dovrebbe produrre un portale turistico che rafforzerà questo legame con la Grecia perché sarà un portale turistico in italiano e in greco che farà risaltare la Grecìa Salentina, la zona di Otranto Tiziano: ti chiedo un’ultima cosa Leo, per quanto riguarda il treno del sud-est, ci possono essere delle potenzialità, delle linee dimesse che possono essere utilizzate per una mobilità slow? Leo: io in quello punterei molto perché ci sono anche dei tratti che dal punto di vista passaggistico sono molto caratteristici, ad esempio c’è la linea tra Magli e Otranto che è disegnata lungo il sistema viario romano. I romani presero come punto di riferimento tutti i menhir e utilizzarono quelli per tracciare le loro strade. In questo tratto che percorre il treno basta affacciarsi dal finestrino e si possono vedere 5/6 menhir. A Melpignano sfruttiamo la ferrovia per il concerto, questa è stata una www.sviluppoitalia.it 321 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia delle grandi intuizioni che ha consentito di togliere un po’ di traffico, anche se l’anno scorso, che era il primo anno, ci sono stati alcuni problemi perché il numero delle carrozze era insufficiente. L’idea del treno può essere una cosa importante, come l’idea di abbinare le soste nei piccoli borghi con la degustazione piuttosto che col piccolo monumento raccontato in un certo modo. Il Salento minore, che è quello che l’Apt sta cercando di promuovere, con le città aperte e con altre iniziative di questo tipo, ha la necessità di essere raccontata in questo modo semplice. Tiziano: poi interessa magari un turismo diverso, anche straniero, che è in grande crescita. Leo: esatto. Noi notiamo tutti i dati: cresce il turismo religioso, cresce il turismo culturale, anche le stesse abitudini di certi utenti che prima andavano, anche gli italiani, a farsi le vacanze solo a Rimini o in altri luoghi fuori, oggi hanno capito che ci sono alcuni bacini che con i servizi riescono ad offrire loro opportunità diverse. Qui c’è un senso anche della scoperta, di un target di persone che ieri sembravano completamente avulse dai contenuti culturali piuttosto che artistici. Ad esempio la Notte della Taranta, che è ormai questo fenomeno giovanile, di grande rito di liberazione che prima era dolorosa legato al morso della taranta, oggi rivive in questa voglia di rinascita attraverso il divertimento collettivo. In realtà il divertimento porta qui da noi degli utenti che poi si trovano a contatto con situazioni più culturali e artistiche, che rimettono ad una dimensione che magari non immaginavano di trovare. Noi ce l’abbiamo messa tutta in questi 2 anni. Il primo anno lo abbiamo passato cercando di capire dove eravamo, non c’erano statistiche non c’era niente, siamo andati a conoscere gli operatori, a cercare di capire quello che c’è sul territorio, poi abbiamo proceduto ad una serie di sensibilizzazioni rispetto alla politica, che stanno iniziando a dare i primi frutti. Nel frattempo abbiamo creato dei legami che non fanno certo la Grecìa Salentina un territorio avulso dal contesto pugliese, regionale, piuttosto che provinciale. La sede fungerà, proprio con l’idea del parco www.sviluppoitalia.it 322 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia culturale, da centro servizi alla cultura e all’impresa, anche se passeranno alcuni mesi per entrare pienamente a regime. Mi auguro che le indagini statistiche che andremmo a fare quest’anno un po’ ci aiutino a capire se stiamo facendo bene o meno. Intervista a un proprietario di una struttura balneare a Rodi Garganico G.Romani: Stiamo facendo una ricerca itinerante sul turismo in Puglia, siamo divisi in due gruppi, partiti entrambi da Bari ma che si muovono in due direzioni diverse: noi stiamo venendo verso nord, abbiamo fatto Foggia e Bari e adesso andiamo a San Giovanni Rotondo; l’altro gruppo sta facendo Salento e Brindisi. Franco: Noi siamo tutti di Carpino, la scuola di musica popolare, i cantori di Carpino e insegnamo ai bambini a suonare il tamburello. G.Romani: partiamo dal vostro lavoro qui a Rodi, prima di tutto ci interesserebbe sapere quanto dura la stagione turistica estiva. Franco: noi apriamo a maggio e chiudiamo a settembre, però ci sono alti e bassi in questo periodo, mentre il top è dal 15 luglio al 27-28 agosto. G.Romani: siete soddisfatti di questo o vi piacerebbe allungare la stagione? Franco: noi siamo soddisfatti, anche se ora con il porto sicuramente la allungheremo. Fino ad adesso abbiamo avuto degli ostacoli, poche infrastrutture, poche strutture ricettive ma adesso si stanno creando, non abbiamo avuto il porto. Eve: che tipo di turisti arrivano in questo porto, anche persone di diverse nazionalità, dall’est? www.sviluppoitalia.it 323 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Franco: ora sono soprattutto italiani. Adesso si stanno facendo delle prevendite anche in Sardegna, dopo che c’è stata la famosissima tassa sul lusso e stiamo cercando di portare un po’ di gente qua, visto che hanno riempito le oasi l’anno scorso. Noi abbiamo le Tremiti, abbiamo la costa slava che è vicinissima a noi, 3 ore di navigazione e poi abbiamo la costa garganica che è bellissima, fantastica: faraglioni, grotte, tutti elementi naturali bellissimi. Purtroppo siamo limitati sia da questo piccolo volo sia da tantissimi altri problemi, infatti spesso ci si insabbia e le barche più grosse non possono attraccare, tanti motivi che hanno fatto si che Rodi non crescesse, invece adesso la stiamo rilanciando anche noi. Questa è una struttura nuovissima, l’abbiamo rifatta l’anno scorso, perché se c’è un ritorno uno può spendere, altrimenti rimane quello che è, questa è una legge di mercato. G.Romani: chi frequenta il vostro bagno come struttura? Franco: adesso stanno arrivando un sacco di olandesi, belgi, svizzeri, anche un po’ di tedeschi, che prima non venivano perché amano molto i camping e molto più attrezzata di noi è Vieste. Chi viene a maggio ama fare il surf e noi non abbiamo vento così preferiscono spostarsi da quella parte. Il tedesco non va in albergo ama stare in camping, non è come l’italiano che si sposta e vuole tutte le comodità. L’anno scorso abbiamo avuto un bel po’ di francesi e mi hanno detto che hanno trovato questo posto fantastico. Guido: le strutture e gli stabilimenti si stanno ingrandendo? Franco: si, io l’ho definita una piena, chi si trova dentro viene comunque trascinato perché chi rimane fermo è perduto. Adesso, anche strutture che in quarant’anni di turismo non sono cresciute, non potranno più rimanere indietro, dovranno crescere anche loro, sarà un cambiamento che trascinerà un po’ tutti. Noi ad esempio l’anno scorsa abbiamo deciso di rinnovare tutta la nostra struttura, dalla spiaggia, al bar, agli www.sviluppoitalia.it 324 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ombrelloni per dare, dopo 17 anni, un’impronta tutta nuova e per rilanciare l’immagine del lido. Eve: come era prima? Franco: prima era molto bello, molto caratteristico, simile ai i lidi che c’erano una volta a Forte dei Marmi, con le cabine con la tettoia con tutti i paletti, quelli che si vedono in film come “sapore di sale”. Però purtroppo noi non potevamo più lavorare con quella struttura perché ogni anno avevamo delle richieste nuove, clienti che arrivavano, quindi dovevamo per forza ingrandirci. Quest’anno abbiamo fatto anche la cucina, facciamo poche cose, però usiamo tutti prodotti della nostra terra, Carpino, quindi il gusto del pomodoro si sente perché è stato piantato qui, cresce nei nostri orti, non è il pomodoro della serra e questo fa si che una persona mangi volentieri. Eve: le olive le fate voi? Franco: si le facciamo noi, si mettono a bagno nell’acqua col sale, si lasciano stare non so quanto tempo, circa 6 mesi e perdono quel gusto amarognolo, “oliva annacqua”. Eve: quelle sotto olio? Franco: le compriamo perchè lì ci vuole tutta l’etichettatura, quello che ha bisogno di conservanti preferiamo comprarlo. G.Romani: secondo te risolto il problema delle infrastrutture, mettendo all’interno di queste parcheggi, strade, ferrovie, sarà tutto a posto o pensi che ci sia bisogno d’altro ancora per migliorare la qualità dell’offerta? Franco: secondo noi la ferrovia dovrebbe morire qui a Rodi Garganico e non a Peschici per un semplice motivo: perché arrivati a Calenella www.sviluppoitalia.it 325 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia bisogna prendere il bus e andare a Peschici o a Vieste, allora perché avere questo pezzo di ferrovia che ci toglie un tratto di lungomare dove noi potremmo fare ad esempio un parcheggio? oppure si potrebbe fare un metrò sotterraneo, questa potrebbe essere un’idea visto che adesso sono stati spesi un sacco di soldi per sistemare la ferrovia, perché hanno fatto la linea veloce. Da San Severo ci metteva un’ ora e 20 e adesso ci metterà un’ora e 10, per quei dieci minuti sono stati buttati tutti quei soldi ed è stata tagliata tutta la montagna. G.Romani: Cosa pensi dei lunghi tratti di costa Vieste-Peschici che non sono accessibili perché ci sono reti e divieti? Franco: per legge ci dovrebbe essere tra una proprietà e l’altra un accesso di 5 metri per quanto ne so io. Anche a noi quest’anno è arrivata una nuova normativa che dice che nei lidi ci deve essere l’accesso. Noi a Rodi non abbiamo mai negato niente a nessuno. A Margherita di Savoia bisognava pagare l’ingresso per passare. Tutte queste cose andrebbero riviste ed eliminate perché il cittadino deve avere dei diritti. Per quanto riguarda i pezzi di spiaggia libera i comuni dovrebbero mettere a disposizione almeno un bagnino, per dare un servizio a chi non può o non vuole prendere un ombrellone. Magari si potrebbe far pagare 5 euro di parcheggio così la famiglia che arriva ha la sua spiaggia, con la sua doccia, il salvataggio al mare perché qui ricade tutto sulle nostre spalle anche il salvataggio delle spiagge libere e questo non può avvenire perché per legge ogni 80 metri di fronte mare si deve avere un bagnino, io ne ho 70 ed ho un bagnino ma se devo controllare anche la spiaggia libera diventano 150 metri. G.Romani: che tipo di turista vi aspettate o vi piacerebbe avere? Franco: da noi è quasi tutta gente che è emigrata, che è andata al nord e che ha la casa qui di proprietà dove ritorna d’estate, il resto sono ospiti dell’albergo che è qui sopra e che provengono da tutta Italia, ogni settimana c’è il ricambio, quindi è un altro tipo di lavoro. Noi abbiamo un www.sviluppoitalia.it 326 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sacco di ombrelloni stagionali ma le persone vengono qui solo alcuni giorni, così alla fine siamo sempre vuoti. Siamo legati alle strutture, se ci sono strutture c’è gente che viene al mare, se abbiamo solo gli appartamenti il lavoro è limitato. Intervista a un proprietario di uno stabilimento per camping Giannermete: le macchine possono arrivare fino al campeggio? le macchine possono arrivare fino al campeggio poi ci sono 2 parcheggi che hanno servizio navetta per chi non vuole andare a piedi, in genere sono i più giovani, mentre i più anziani vanno a piedi . Eve: Un italiano o uno straniero perchè dovrebbe venire qui, quali sono i motivi? Michele: uno dei fattori più interessanti è che ancora abbiamo questo paradiso, anche se non è merito nostro. Alla domenica qua arrivano i lanzichenecchi della domenica: abbiamo appena pulito tutta la spiaggia, ma lunedì si trovava un bel po’da fare. Perché la gente viene qui, si fa la sua giornata in spiaggia anche se ci sono i cesti butta lo stesso la spazzatura in spiaggia e in acqua. Questo paradiso speriamo di riuscira a tenerlo. Qua non ci sono delle costruzioni mastodontiche nelle vicinanze. Ci teniamo a che anche le costruzioni non superino un tot di altezza e rimangano quindi a livello degli alberi d’ulivo. Eve: non c’è il rischio neanche che ciò accada in futuro? Michele: no assolutamente. Questo è il Parco Nazionale del Gargano, dobbiamo attenerci ad una serie di vincoli ambientali e la maggior parte www.sviluppoitalia.it 327 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia li rispetta. Fino a qualche anno fa nelle zone qui intorno sono stati fatti scempi con i condoni. Michele: dovete andare a Mattinata sul porto. Quando partite? State ancora qualche giorno? Eve: l’ambiente sicuramente, tutto il contesto naturale, paesaggistico secondo te è la cosa più importante e quella più attraente? Michele: se uno vuole stare tranquillo, dipende da uno cosa cerca. Certamente qua non siamo a Rimini o a Riccione, non abbiamo discoteche. A Rimini e Riccione non c’è neanche questa bellezza, però sulla spiaggia ti fanno i masaggi, gli idromassaggi. Io non mi metto a fare i massaggi, lascio così come è naturale, perché a me l’artificiale non è mai piaciuto, su tutto come anche il mio campeggio, rimane così, autentico. Eve: lui è francese vuole farti una domanda s ed’estate si organizzano qui rave party con i giovani, visto che è un fenomeno che sta prendendo piede anche qui. La polizia arriva facilmente? Michele: eh si…, non so in Francia come sono i carabinieri. I rave sono una bella gatta da pelare per loro, certo non è un a zona da lasciare franca, questa è una zona da turista, per chi vuole stare nudo, la mattina, tranquillo qui volendo adesso si può fare, mentre prima rompevano le scatole. Però è vero, è una spiaggia che ci presta, la mattina, il pomeriggio non c’è molta gente; nei periodi di maggio giugno e settembre lo si può fare tranquillamente. Si può fare canoa, surf un po’ meno perché non c’è molto vento Eve: Se tu potessi scegliere un cliente preferito, un tipo di cliente, chi vorresti avere? www.sviluppoitalia.it 328 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Michele: i tedeschi, perché sono tranquilli. Michele: questa è la motonave che va alle isole Tremiti, parte la mattina da Manfredonia va alle tremiti e ritorna la sera…certo non è bella… Eve: lì stanno costruendo tantissimo come mai? Michele dovete chiederlo a loro, io sono di Mattinata. Lì mi sa che hanno fatto un piano di zona, per case, cooperative, non vorrei sbagliarmi. Eve: Quello che ci siamo chiesti, abbiamo visto che ci sono 15000 abitanti a Monte San’Angelo: cosa fanno? Michele: Monte Sant’Angelo era più grande di Manfredonia moltissimi anni fa. Adesso i giovani sono tutti universitari, laureati, Monte sant’Angelo in Puglia è il paese che ha più laureati, perché non sapevano cosa fare e si laureavano, mentre noi più sfigati, che sapevamo cosa fare ci troviamo senza laurea e pure senza lavoro o quasi e quindi se la passano meglio loro. A parte gli scherzi, Monte Sant’Angelo è una città a parte, acculturata, medievale. Eve: a Monte Sant’Angelo vanno i pellegrini… Michele: i pellegrini sono a San Giovanni Rotondo è di riflesso a Monte Sant’Angelo, ci vanno e vengono trattati molto meglio a Monte Sant’Angelo che a San giovanni Rotondo. Padre Pio dovrebbe aprire gli occhi e pigliare la mazza, povero Padre Pio..liquore di Padre Pio, autolavaggio di Padre Pio… Anche la chiesa ci guadagna un bel po’: mica puoi andare così alla chiesa di San Giovanni Rotondo, ti devi mettere un velo e pagarlo 2 euro però quando te ne vai se glielo ridai e non ti ridanno i soldi La chiesa nuova l’avete vista? E’ come un palazzetto dello sport. www.sviluppoitalia.it 329 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Una nuova concezione di chiesa, non sono architetto ma non sono cose che si fanno. Li ci puoi fare il rave. Qui è per un live non per un rave, ho degli amici tedeschi che faccio suonare dal vivo qui e la gente impazzisce. Eve: Cosa chiedi all’assessore al turismo? Michele: uno io ribadisco sempre la questione dell’aereoporto, che per me è fondamentale. Io ho visto dei paesini di quattro anime ed hanno l’aeroporto, l’aeroporto è vita, l’aeroporto, è turismo, è sviluppo, l’aeroporto è tutto, ormai non esiste più un posto senza l’aeroporto. Poi anche i treni, la viabilità, il servizio dei pullman, anche i servizi turistici. Vai a Foggia a chiedere un’informazione all’ufficio del turismo, e non ti sanno rispondere, che se ne vanno magari ai caraibi un mese di vacanza, non com’è fatto il Gargano, uno di Foggia non sa che esiste il Gargano, come uno di Perugia. Eve: ci chiedevamo se tu e tutta la gente di qui volete veramente i turisti Michele: si, che abbiamo una faccia da “no non ci venite”? Magari, diventerebbe il lavoro primario, il turismo che dovrebbe essere un lavoro primario è invece un lavoro stagionale, da noi perché poi si lavora, se il tempo è bello, 30 giorni. Michele: Ho un sacco di amici sposati che purtroppo si fanno 3 mesi a Baia delle Zaghere e cinque mesi a Canazei, o in montagna, o a Livigno, si fanno la stagione invernale e la stagione estiva. Perché non ci sono turisti ad Aprile e a Novembre e quei pochi che vengono trovano tutto chiuso. Eve: Ci si potrebbe organizzare per portarli, voi operatori turistici del Gargano poi sareste disponibili, avreste voglia? www.sviluppoitalia.it 330 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Michele: certo. A febbraio-marzo non esiste, ma già da maggio con le strutture esistenti è possibile che si possa lavorare, ma avendo una garanzia: un tot alla settimana, famiglie. Io per aprire su il campeggio, poichè ce l’ho in gestione, devo a mia volta aspettare che il gestore venga ad aprirmi, e se mi apre deve avere delle garanzie, io gli devo dare delle garanzie e voi dovete dare una garanzia a me, voi intesi come agenzia. Giannermete: però è anche un gatto che si morde la coda, un turista viene se trova aperto, ma se non si apre…allora all’inizio deve esserci l’investimento, casomai il primo anno è di rimessa. Michele: c’è la navetta, il supermarket, il bar, il bagnino il guardiano la notte, per aprire una cosa del genere sono già 5 dipendenti, e non vorrei esagerare ma sono 7000 euro al mese. Giannermete: appunto uno sarebbe disposto a dire ci faccio un investimento di 3 anni per vedere almeno se questa cosa ha un seguito. Michele: io ho un progetto che non è stato finanziato ma approvato, non è una cosa mastodontica ma se tu investi 100000 euro e ci guadagni 1000 euro non fai l’investimento perché deve essere proporzionato al lavoro e lì dovresti investire un miliardo per poi prendere 20000. Se non ne hai devi trovare chi ti finanzia, poi non riesci nemmeno a pagare i mutui, ti trovi incasinato come si trovano tanti. Sono progetti a lungo termine secondo me. Vieste si muove in un altro modo, gli operatori di Vieste sono già diversi da quelli di Mattinata, perché gli peratori turistici di Vieste la maggior parte stanno in politica, fanno parte del comune, sono assessori, sanno meglio i problemi e le necessità che abbisognano tutti. Giannermete: avete anche il problema della frammentazione del territorio? www.sviluppoitalia.it 331 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Michele: si anche, un po’ perché le regioni hanno demandato ai comuni, per un periodo non si è capito molto su come ci si doveva comportare. Eve: qua nel Gargano secondo te i comuni dei paesi e le amministrazioni come stanno lavorando? Michele: si parla sempre del gargano, di Vieste e di Peschici però ci sono anche altri comuni limitrofi tipo Mattinata, Rodi Garganico…ad esempio Carpino che è un paese all’interno del Gargano chi lo conosceva? Eve: è famoso per la musica, ci sono i musicisti Michele: bravo, ci sono i musicisti, ci sono le fave di Carpino, come le patate di Avezzano eppure fanno un festival della musica ad agosto e la gente ha conosciuto Carpino, ci sono meno abitanti di Monte Sant’Angelo, ma lavora di più, e ci credi che non conosco Carpino? Eve: è conosciuto in tutta Europa, i Cantori di Carpino sono a livello di quelli della taranta Michele: adesso ci diamo da fare a Mattinata; c’è il premio faraglioni, delle serate enogastronomiche che fanno in piazza con tutti gli operatori turistici, sono delle iniziative che vanno bene. Eve: Feste tradizionali che si fanno da sempre? Michele: le feste tradizionali sono le feste popolari, le feste dei paesi. Mattinata 14-15-16 le feste patronali: La Madonna della Luce, a Manfredonia a fine agosto a Vieste l’hanno fatta ora. Vieste si trova meglio perché ha due tre feste, la festa patronale, san giorgio poi c’è il periodo in cui i tedeschi vengono giù per la pentecoste, quindi alcune strutture iniziano a lavorare già da maggio, da fine aprile. A Vieste è un lavoro che si può fare perché Vieste si presta, ha la sabbia, c’è il surf, ci sono altre attività anche a noleggio, ci sono le www.sviluppoitalia.it 332 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia barche a vela o altre strutture. Ci sono i miei amici tedeschi che mi dicono ma perché non lo pubblicizzi? E io rispondo ma fatti gli affari tuoi. Frank: ma non la vuoi la pubblicità? Michele: sto scherzando. Dipende il turismo non voglio fare la selezione però sto dicendo che come turismo noi accettiamo tutti ma il problema è che non abbiamo strutture adeguate ad ospitare gli anziani, e disabili. Ci sono ancora dei problemi, in spiaggia ho la passerella quindi puoi portare un disabile direttamente in acqua, però siamo ancora messi un po’ maluccio. Frank: la cosa che odi di più che faccia un turista straniero quando viene qui. Michele: mi da fastidio quando viene col cane e non ha il cane al guinzaglio e dice di non sapere l’italiano. Il suo cane in uno stabilimento deve stare al guinzaglio, anzi in tutta la spiaggia non ci può stare nessun animale. Eve: però ci sono delle culture differenti Michele: la cultura non la metto in dubbio, io rispetto la cultura, però come proprietario del cane sai che c’è molta gente che può avere paura, in Francia le persone portano il cane senza guinzaglio? Eve: sono un po’ più tranquilli sui cani. in Italia c’è un po’ la nevrosi sembra che il cane ti debba sembre aggredire. Michele: però in Francia il proprietario si porta il sacchetto e la paletta. Qui non lo fa. Ho dovuto attrezzare degli appartamentini proprio perché la gente viene col cane. In www.sviluppoitalia.it altri villaggi non vengono accettati, erano degli 333 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia appartamenti che si prestavano ognuno col suo spazio antistante, ho messo il cancelletto così possono tenere il loro cane. così ti sei procurato un’opportunità in più di lavoro, hai fatto un piccolo sacrificio però sei stato intelligente. Michele: accetto anche i cani, anche in campeggio. Per forza perché adesso ci sono un sacco di persone che non hanno bambini ma hanno due tre cani. A Vieste ad esempio non accettano cani, negli appartamenti non accettano cani, si dovranno attrezzare anche loro spero. Gli altri che vengono, pochi francesi e pochi inglesi, soprattutto tedeschi svizzeri e austriaci ma di più tedeschi, questo è il posto loro: vengono qua, nudi, leggono, stanno tranquilli in campeggio, non cercano l’animazione. Il vero campeggio è quello, voi in Umbria non è che vi devo insegnare, siete maestri in questo. Avete tutto per la tranquillità e poi ci sono quei posti come ad Assisi che per usare i bagni ti chiedono un euro..però ti fanno lo scontrino fiscale, qui vai in un bar e il bagno è o chiuso o guasto, non è possibile. cosa c’è in giro che ti piacerebbe avere qua? Michele: dei localini che ho visto in Sicilia, l’anno scorso a Taormina ho visto un locale bello che si potrebbe..anche perché a me piacciono i locali etnici come arredamento. www.sviluppoitalia.it 334 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista con il proprietario della “Fogliarina” Tiziano: Mi interessava sapere qualche cosa di più rispetto a questo progetto, a questi trulli che sembrano così diffusi. Nicola: non sono così diffusi, questa è un’area ristretta dei trulli, non è trovano ovunque. Si trovano solamente qui e qualcosa di molto simile a questi manufatti ci sono in Irlanda e nel sud della Francia. La forma conica l’ho vista all’isola di Mann in Inghilterra. Tiziano: avete fatto fatica ad aprire la struttura a livello burocratico? la vostra storia quale è? Nicola: noi abbiamo vissuto e lavorato a Roma per 35 anni ma siamo nativi di Casano, dopo tanti anni abbiamo deciso di lasciare la città perché era diventata stressante, caotica, siamo voluti ritornare alle origini. Questo posto prima era quasi in uno stato di abbandono, ci abitavano delle persone molto modeste, dei contadini che lavoravano la terra. Non abbiamo avuto aiuti da nessuno, tutto quello che avevamo lo abbiamo investito qua. Lo abbiamo fatto per una scelta di vita. Quando abbiamo aperto questo posto abbiamo ristrutturato con l’intenzione di fare il B&B in seguito all’esperienza che abbiamo avuto in Inghilterra, alloggiando in questi posti,. Quando siamo arrivati noi abbiamo fatto tutto, stiamo ancora ristrutturando, non si finisce mai. A livello burocratico non c’è niente, se non un’autocertificazione, ma aiuti niente, ne a livello sia provinciale che comunale Tiziano: la scelta è stata anche imprenditoriale? Nicola: no, assolutamente no. Io sono pensionato, se le persone arrivano sono ben accette ma non ho un business, è una cosa che ci aiuta ad arrotondare la pensione. www.sviluppoitalia.it 335 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: lei come vede questo turismo in Puglia? Perché se da una parte ci sono alcune forme di turismo che sono fuori dal mercato, tipo il balneare… Nicola: forse non siamo abituati ad avere il turista. La gente è stata colta all’improvviso da questo boom, io parlo di quest’area, non parlo della Puglia in generale, che conosco relativamente. Conosco, la provincia di Brindisi perché ci vivo. Questo posto è stato baciato da Dio, le persone non hanno saputo cogliere il significato e le opportunità che ci sono, ci sono tante opportunità di lavoro, specialmente, per i giovani se solo la provincia incrementasse gli investimenti e gli aiuti. Tiziano: Da un punto di vista economico, la Puglia è stata considerata la California del sud. Quest’ idea secondo cui un’economia si può reggere anche al di là del turismo è attuale? E i turisti cosa cercano? Nicola: qui al di là del turismo, a tutti i livelli, non squisitamente il turismo da riposo, c’è tanto, dall’archeologia all’arte. I turisti cercano dei posti unici. qui siamo circondati da dolmen, menir, da cave tipo i sassi di Matera. la Gravina di Puglia, ma anche Massafra, sono eccezionali. Ma per accedervi non ci sono orari; una volta è aperto un’altra no…uno va e non è sicuro di trovare il posto aperto. Ignazia che sta sul litorale, è stato un famoso porto romano, il comune non fa tanto per incentivare le visite , non c’è niente nel paese che dica al turista che c’è l’anfiteatro romano. Tiziano: io ho trovato una contraddizione palese, ci sono secondo me dei grossissimi esempi di campanilismo, di individualismo a livello di scelte imprenditoriali per quanto riguarda il turismo. Questa cosa dovrebbe predisporre un’incentivazione al miglioramento, alla qualificazione di quello che si ha, invece sembra che l’incuria regni sovrana. www.sviluppoitalia.it 336 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ed è abbastanza strana questa cosa perché una città come Brindisi, che ha comunque delle potenzialità, dice che “Bari ci toglie il turismo con l’aereoporto”. Nicola: Tra Brindisi-Bari c’è antagonismo da sempre perché Bari è il capoluogo, è una città grandissima rispetto a Brindisi, che è molto più provinciale. Indubbiamente Brindisi ha, non dico tanto quanto la provincia di Bari, però è una città portuale. Ma c’è campanilismo; non vorrei chiamarla invidia tra i paesi: qui se il cisternese parla dialetto non si capisce, perché sono due lingue diverse, non ci capiamo a vicenda. Qui quando abbiamo aperto noi eravamo i soli ad avere il B&B ora ce ne sono una decina: se io dovessi essere pieno mi verrebbe dire guardi telefoni in questo altro posto, ma le altre persone non lo fanno, non c’è questo spirito come quello che ci può essere in Toscana e Liguria dove da sempre sono abituati a trattare col turista ad avere le cooperative, i consorzi. Tiziano: quindi è un problema di dialogo. Che tipo di turista si prefigura, vi prefigurate per un domani? Chi è il turista tipo della Puglia? Un giovane, un americano che vuole saccheggiare la terra pugliese come ha fatto in Toscana e in Umbria, un italiano che cerca delle città d’arte diverse, una persona innamorata del mare? Nicola: qui ci sono tutte queste persone, tutte quelle che ha citato. Ci sono quelli che sono venuti qua e hanno fatto gli affari: inizialmente il trullo costava pochissimo e la gente che ha capito, tipo i Barbagi che trent’anni fa hanno scoperto questo posto ed hanno investito molto comprando a pochissimo, hanno realizzato delle case molto belle. Poi ci sono stati gli inglesi con materiale pubblicitario enorme, fino a ieri sui quotidiani inglesi c’era la pagina della pubblicità della Puglia, dei trulli in particolare. Sono arrivati tanti milanesi, ci sono molti lombardi che hanno investito. www.sviluppoitalia.it 337 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: su che cosa punterebbe per migliorare il turismo in Puglia? su un prodotto particolare? Nicola: Certamente incentiverei i servizi al turista. Intanto opererei sui trasporti, poi metterei un calmiere sui prezzi in generale, dai ristoranti alle case, ai trulli. Qui se prima un operaio spendeva 50-60 euro al giorno, adesso spende 120-130 euro. Ristrutturare un un trullo, se prima ogni cono poteva costare 5 milioni, ora costa 7000-8000 euro. I prezzi sono saliti alle stelle. Il locale non ha più l’opportunità di investire, mentre viene qui l’americano, oppure l’inglese che con la sua valuta riesce ancora a comprare bene. Poi qui non ci sono trasporti, non cè un luogo di ritrovo a Cisternino, non c’è una piazza vera e propria, non c’è un cinema, un teatro; se uno vuole andare al mare e non vuole prendere la macchina, nonostante il mare sia a 13-14 km, non ha modo. Siamo alla stessa distanza di Ostuni dal mare: Ostuni l’anno scorso, aveva messo a disposizione del turista dei pullman ad orari che li portava dal paese al mare e viceversa. Cosa che a Cisternino non gli passa neanche per la mente. Tiziano: il servizio navetta. Secondo quanto mi ha appena detto lei crede in una commistione tra prodotti. O crede che il futuro passi attraverso un prodotto turistico diverso, di prodotti turistici come il balneare, la ruralità, la musicalità, come la città d’arte. Lei crede che ce ne possa essere una da valorizzare? Nicola: Martina Franca ha un festival che, non so se lo sa, ha mosso tutto il mondo e secondo me si potrebbe anche estendere, invece di fare solo il festival della musica degli inediti che dura una settimana si potrebbero fare delle altre manifestazini durante l’estate. A Fasano adesso c’è Fasano Jazz che è molto bello. Queste cose andrebbero incentivate perché la gente apprezza molto questo tipo di manifestazioni. www.sviluppoitalia.it 338 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano: queste secondo lei sono un po’ un contorno e prima ci si è già saziati con una buona bistecca e un primo oppure è una pastura per dei pesci che devono arrivare? Nicola: no potrebbe essere un’esca per attirare la gente ancora di più. la gente durante il giorno gira, la sera potrebbe rilassarsi con la musica e degli eventi particolari. Durante l’estate ci sono tante sagre di tutti i tipi, dalle orecchiette, al panzerotto, al coniglio, di queste cose ce ne sono tante, feste patronali… lì vedo che la gente si appassiona, si diverte se queste manifestazioni musicali, teatrali, di strada fossero incentivate, la gente starebbe molto più volentieri invece che stare 2-3 giorni starebbe una settimana. A Cisternino alla gente non importa molto del turista. Non c’è comunicabilità tra i turisti e il cittadino, non si rapportano tra di loro. Tiziano: ma perché? Nicola: questo è un posto che è stato abbandonato da sempre, ha avuto questo momento, che secondo me andrebbe preso al volo, di successo, notorietà che spero non si lasci sfuggire e spero che l’amministrazione cambi perché se l’amministrazione cambia anche le persone potrebbero cambiare. L’amministrazione dovrebbe parlare con i cittadini e educarli, a suggerire di comportarsi diversamente con i turisti perché è l’unica industria che abbiamo. Qui a Cisterlino non c’è lavoro se non la terra ma la terra non la vuole lavorare più nessuno perché è pesante. Tiziano: grazie Nicola www.sviluppoitalia.it 339 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Intervista a Giacomo Diego Gatta, presidente dell’Ente Parco Nazionale del Gargano Guido: come forse le ha anticipato il suo collega, la nostra società, GH, sta svolgendo una ricerca qualitativa per conto dell’Assessorato regionale al turismo della Puglia, nell’ambito della quale stiamo contattando i maggiori esponenti del turismo in Puglia, per questo volevo fare qualche breve domanda anche a lei. Volevo iniziare con una domanda generale. Quale è secondo lei lo stato di salute attuale del parco del Gargano da tutti i punti di vista, cioè come funziona, come è fruibile anche dal punto di vista ambientale? Gatta: il parco del Gargano gode di ottima salute, certo potremmo fare di più e meglio se avessimo più risorse. Abbiamo delle risorse economiche che io giudico scarse per il ruolo consistente, per le funzioni e le mansioni che sono rimandate al parco dalla legge dei parchi e da quelle successive e abbiamo una scarsa dotazione organica, per cui potremmo fare cose ancora più pregevoli se qualcuno assecondasse le nostre reiterate richieste di avere più denaro e più uomini. Però il parco dal punto di vista della fruibilità e ambientale gode di ottima salute, anche dal punto di vista della capacità di intercettare consensi da parte dei turisti che vengono nell’area protetta. L’anno scorso da un rapporto Cts il parco del Gargano è risultato il parco più visitato d’Italia Guido: secondo lei un aumento del personale organico impegnato nel parco sarebbe da destinarsi ad un incremento sul versante delle informazioni turistiche e delle escursioni? Gatta: no, dotazione organica significherebbe eseguire in tempi molto più rapidi le pratiche ed evadere più sollecitamente le richieste che vengono formulate al parco, rilasciare in tempi più brevi i pareri, le autorizzazioni e tutto ciò che attiene al parco dal punto di vista del www.sviluppoitalia.it 340 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia controllo o per la realizzazione di manufatti e di opere varie e significherebbe anche godere di uffici molto più solleciti nell’evadere domande di natura turistica, di informazione che ci vengono rivolte, sicuramente un aumento dell’organico risolverebbe molti nostri problemi. Io ho chiesto anche alla regione Puglia di venirci incontro, di mandarci magari in distacco qualcuno, purtroppo il nostro è un parco nazionale e fa capo non alla Regione ma al Ministero e il problema va risolto in sedi ministeriali. Però io sono certo che se qualche unità in più in organico venisse data al parco e venissero erogate maggiori risorse economiche potremmo fare grandissime cose. Guido: certo, quindi si tratta di un miglioramento amministrativo? Gatta: si, miglioramento amministrativo che si traduce poi in una più efficace azione di sorveglianza, controllo, presidio dell’area protetta, del nostro patrimonio paesaggistico naturalistico, di prevenzione e repressione di crimini ambientali. Guido: i crimini ambientali si verificano con frequenza? Gatta: c’è la piaga degli incendi, c’è il bracconaggio, c’è l’abusivismo edilizio, piaghe che sostanzialmente coinvolgono tutto il territorio nazionale e il parco del Gargano non fa eccezione al trend, però devo dire che da noi si è avuto, per fortuna, un brusco abbassamento dei crimini perpetrati in quest’area, il parco del Gargano non è tra le zone di maggiore criticità dal punto di vista sia degli incendi, abbiamo avuto negli anni passati una riduzione di oltre il 30%, sia del bracconaggio, sia degli scempi di natura edilizia, che vi sono ma che per i quali intensificheremo la vigilanza. Tenga conto che io in un territorio di 121000 ettari circa ho appena 25 agenti operativi del corpo forestale dello stato. Sa che cosa significa? Faccia la proporzione e veda quanti ettari deve vigilare un forestale… è un’impresa titanica assolutamente inimmaginabile. Occorrono maggiori risorse anche per riuscire a potenziare il ruolo del corpo forestale dello stato, il ruolo di vigilanza. www.sviluppoitalia.it 341 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Guido: il turista attuale del parco del Gargano, da dove arriva, quanto si ferma, che attività svolge? Gatta: ci sono diverse tipologie di turisti: c’è il turista mordi e fuggi che è quello che ci interessa poco, quello che purtroppo connota il fenomeno turistico religioso, si tratta di pendolarismo turistico. Poi c’è il turismo più stanziale che riguarda soprattutto la fascia costiera e alcune zone delle aree interne, per esempio Vieste, Peschici, Mattinate, si tratta di un turismo più stanziato ma anche lì c’è il turismo mordi e fuggi che è il turismo vacanziero o del fine settimana, il turista del week-end che è un turismo che non porta denaro, non crea occupazione, ma porta spesso sporcizia, disordine e confusione, inoltre porta al congestionamento delle arterie di collegamento dei grandi centri verso il gargano. Il turismo più qualificato è quello che invece si ferma da noi almeno una settimana e che riguarda soprattutto i villaggi turistici, soprattutto la zona di Vieste e Peschici. Questi turisti stanno una settimana nel villaggio turistico, 10 giorni, anche 15, anche se le vacanze si sono accorciate perché le congiunture economiche non sono delle più favorevoli, spesso si fermano nei villaggi turistici, talvolta scendono anche nel centro urbano, vanno a vedere gli spettacoli organizzati dai cartelloni estivi delle singole amministrazioni. Ci sono anche quelli che da anni affittano le case, quindi preferiscono villeggiare nel centro urbano più che nel villaggio turistico e che non si lasciano ingabbiare da quelli che sono i palinsesti degli animatori ma invece si godono di più una vacanza libera e autogestita. Guido: secondo lei questo ultimo tipo di turista andrebbe incentivato? Gatta: soprattutto questo, ma anche quello dei villaggi turistici. Io personalmente prediligo la seconda forma cioè l’appartamentino in cui mi autogestisco, mi organizzo, magari conciliando la vacanza balneare con quella culturale, mi posso organizzare la vacanza diversa, andare a fare un po’ di trekking, andare a fare mountain-bike, noleggiare un www.sviluppoitalia.it 342 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia mezzo e andare a vedere i siti archeologici, andare a San Giovanni Rotondo e Monte Sant’Angelo, voglio dire è una vacanza un po’ più libera che, per chi non voglia accontentarsi del solito binomio sole-mare e animazione nel villaggio, da più gratificazioni. Guido: è un tipo di vacanza che porta maggiore ricaduta sul territorio in generale? Gatta: secondo me si Guido: secondo lei a livello di infrastrutture, e qui parliamo anche di regione, il parco è servito abbastanza o ha bisogno di maggiori servizi e collegamenti con l’esterno? Gatta: il parco ha bisogno soprattutto di infrastrutture relative alla mobilità e alla viabilità. Noi risentiamo tantissimo di un gap relativo alla manutenzione delle reti viarie, di un gap relativo alla difficoltà di collegamento di alcuni centri dell’interno con le zone costiere, risentiamo della mancanza di un aeroporto a Foggia, che non deve essere necessariamente un aeroporto di linea ma che almeno possa funzionare per i charter, infine risentiamo talvolta di una non adeguata preparazione culturale dei nostri operatori turistico-alberghieri. Ci sono anche degli esempi di operatori che si sono evoluti, hanno studiato, conoscono le lingue, abbinano l’efficienza alla cortesia e alla disponibilità, ci sono altri, invece, che sono rimasti fermi agli anni ’70. Guido: stranieri ne vede molti? Gatta: molti no. Diciamo che sono un’ottimista, io vedo un futuro roseo per il Gargano sempre che ci vengano date risposte adeguate, soprattutto dallo Stato e in particolare modo dalla Regione. E’ necessario adeguare le offerte a quelle che sono le domande sempre crescenti da parte dei turisti, bisogna saper diversificare le vacanze, creare dei pacchetti turistici integrati perché la gente non si accontenta più di www.sviluppoitalia.it 343 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia andare a fare una vacanza al mare visto che con 500-600 euro si va a Sharm el Sheik una settimana compreso il volo aereo. Allora le motivazioni per cui scelgo di andare a Vieste devono essere diverse: per vedere il meraviglioso mare di Vieste, godermi il sole, mangiare bene magari in agriturismo con cibi biologici, genuini, sani, fare la pennichella in un posto tranquillo e magari il pomeriggio andare a fare una bellissima escursione alla foresta umbra con qualche guida adeguata, o andare a vedere qualche sito archeologico o fare una giornata di turismo religioso mistico alla grotta di San Michele o a San Giovanni Rotondo. Differenziare l’offerta in modo tale che il turista vada a casa non solo accecato dalla luce del sole ma anche da autentiche emozioni vissute in luoghi diversi e in situazioni assolutamente variegate. Guido: noi un paio di settimane fa abbiamo attraversato, seppur non con la dovuta calma, anche il Gargano e abbiamo visto che in realtà l’accessibilità al mare è molto limitata in questa zona, soprattutto dalla presenza dei villaggi turistici che recintano spiagge, coste e lasciano pochissimi spazi. Gatta: questo è un problema serio. Io ho condiviso la battaglia qualche tempo fa relativa alla maggiore accessibilità delle spiagge e della costa in genere, perché spesso recintano, precludono l’accesso, e si può accedere alla spiaggia soltanto pagando il biglietto per il parcheggio. Condivido questa battaglia perché il mare è di tutti e le battige sono di tutti al di là di quello che è lo spazio relativo alle concessioni. Credo che riguardi un po’ tutta la costa, non soltanto il gargano. E’ un problema serio, ci sono delle zone dove effettivamente ci sono dei guardiani che non ti fanno entrare.. Guido: si l’abbiamo visto e ci è sembrato che togliesse un po’ della fruizione e ponesse un limite alla godibilità del Gargano. Gatta: Bisogna contemperare nel migliore dei modi le esigenze relative alla tutela della proprietà privata con le esigenze relative alla collettività, www.sviluppoitalia.it 344 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia alla fruizione di beni che sono rivolti a tutti. Bisogna trovare delle formule che garantiscano sia la prima che la seconda esigenza. Guido: negli ultimi anni le strutture ricettive dell’area del Gargano sono in evoluzione secondo lei? Gatta: si in grande evoluzione. Io credo che il Gargano negli ultimi anni abbia fatto grandissimi salti di qualità grazie anche a talune leggi che hanno consentito la riqualificazione di vecchi camping, di strutture e formule ormai superate. Devo dire che oggi ci sono dei villaggi turistici di grandissimo livello, si tenga conto poi che il Gargano ha circa il 60% della ricettività regionale, non stiamo parlando di un fenomeno sporadico, stiamo parlando di un fenomeno turistico che è ormai consolidato, che va avanti da oltre 20 anni e che ha un trend in continua ascesa. Negli ultimi tre anni i flussi turistici hanno registrato un trend in positivo, l’anno scorso addirittura l’area protetta garganica è stata la più visitata d’Italia e questo non è un dato irrilevante. Credo che meriteremmo maggiore attenzione da parte della regione Puglia. Non è una nota polemica vuole essere una sana provocazione. Guido: secondo lei questa attenzione in che politiche si dovrebbe concretizzare? Gatta: prima di tutto in una maggiore visibilità sui mass media. Io lamento che del Gargano si parli molto meno rispetto al Salento, ad esempio sul tg regionale pochi servizi sono dedicati al Gargano e forse troppi al Salento. Per prima cosa ci dovrebbe essere una sorta di equa distribuzione dello spazio e della visibilità mediatica. Punto secondo ci dovrebbero essere nella programmazione 2007-2013 delle buone risorse destinate a quest’area visto che contribuisce in maniera rilevante all’aumento del Pil regionale. Il Gargano è l’area che produce il pil maggiore della provincia di Foggia, quindi per sillogismo aristotelico contribuisce ad accrescere il pil regionale, per questo motivo crediamo di meritare una particolare attenzione nella prossima programmazione www.sviluppoitalia.it 345 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia degli interventi da destinare alla Puglia e alle aree turistiche. Desideriamo inoltre essere ascoltati di più, essere coinvolti di più nelle scelte strategiche sul territorio dei prossimi anni, perché noi più di altri enti possiamo ottemperare le esigenze della protezione e conservazione della natura con quelle dello sviluppo socio-economico perchè la stessa legge a darci questo mandato. Guido:Io la ringrazio www.sviluppoitalia.it 346 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 4. Contributi scritti degli scouter Rapport final pour GH de Franck Michel Le tourisme dans la région des Pouilles (Puglia) en Italie du Sud I. Des hypothèses aux questions : éléments de réponses - Si les routes sont globalement bonnes voire très bonnes, la signalisation – notamment des sites et lieux touristiques – pourrait être meilleure. Pour les transports publics, il faudrait focaliser sur une meilleure utilisation du train dans un but de développement touristique (par exemple, inciter les visiteurs à prendre le train, et donc aussi proposer dans les gares des informations en anglais, allemand…) Le cyclotourisme est l’autre moyen de transport et surtout de tourisme qu’il faudrait promouvoir à une échelle beaucoup plus grande qu’à l’heure actuelle. On pourrait imaginer par exemple de très beaux circuits à vélo entre les trois belles cités de Altamura, Gravina in Puglia, et Matera (même si cette dernière se situe dans la région voisine). Enfin, la randonnée pédestre devrait également être plus encouragée sur place. - Le degré d’hospitalité est très variable, les habitants n’étant pas trop habitués à répondre aux visiteurs avec des discours stéréotypés, comme cela peut être le cas dans les sites touristiques majeurs dans d’autres régions italiennes. L’exemple de Michele, responsable de restaurant et rencontré sur « sa » plage, assez isolée non loin de Mattinata, prouve, si besoin était, que les belles rencontres humaines restent une réalité touristique approchable ! La qualité en matière d’accueil est là aussi très variable, et souvent l’accueil dépend de la formation reçue par la personne concernée. - Les autochtones perçoivent leur territoire avec fierté et ne semblent pas trop s’interroger sur le bien-fondé ou non de la présence touristique. www.sviluppoitalia.it 347 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Sans doute existe-t-il un déficit de communication sur la présence (souhaitée ou non, souhaitable ou non, etc.) touristique dans la région. Sauf dans les vieilles villes des cités de la région et sur le littoral (où touriste rime parfois avec racket : parasol, places, ambiance, etc.), le tourisme ne paraît que rarement être une priorité pour les locaux. Ces derniers apprécient leur culture mais ne semblent pas s’inquiéter particulièrement de la préservation de l’héritage historique et encore moins de la préservation de la nature… Souvent, et cela est une richesse indéniable, les habitants sont très accueillants, ouverts à la discussion, tout spécialement les femmes, souvent plus curieuses et plus souriantes également ! - Les hypothèses de départ répondent à la réalité du terrain mais parfois ce dernier ramène à des perceptions différentes. Exemple, les villages – leur sol en pierre où il fait si bon marcher pieds nus ! – et leur belles architectures en calcaire, leur atmosphère de village animé, etc., font que leur mise intelligente en tourisme pourrait être beaucoup plus forte et élaborée, mais difficile de percevoir un réel engouement de la part des citadins qui semblent un peu indifférents au développement du tourisme dans leur cité : d’ailleurs rien n’atteste qu’ils veulent voir plus de visiteurs… Il reste que la nature peut s’avérer parfois insuffisamment « touristifiable » si on ne l’accouple pas avec la culture, justement celle qu’on retrouve dans les villages un peu partout. - La politique du gouvernement régional devrait opter pour une stratégie de développement d’un tourisme alternatif et durable, ainsi que mettre en place d’autres tourismes, comme le tourisme rural par exemple, mais sans le réduire au seul agritourisme, en le reliant au « tourisme des villages » et au cyclotourisme par exemple (voir plus loin), sans développer davantage selon moi tout ce qui concerne le tourisme balnéaire, à l’exception peut-être des sports nautiques et autres activités spécialisées. Afin de rester vraiment en phase avec le réel, il faut distinguer trois paliers dans le développement touristique de la région Puglia : www.sviluppoitalia.it 348 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia - Ce qu’il faudrait faire un jour : les nouvelles pistes à imaginer, les voies à tracer pour un tourisme éthique, profitable aux locaux et réellement durable, voire équitable et solidaire. Le développement touristique idéal et souhaitable ; - Ce qu’il faut faire rapidement : les orientations possibles, concrètement envisageables à court ou moyen terme. C’est, par exemple, améliorer la signalisation dans le parc national de Gargano, mettre en valeur le patrimoine social et architectural des charbonniers et de leurs maisons à Monte S. Angelo, valoriser davantage et autrement l’héritage oriental de l’époque de Frédéric II à Castel del Monte et à San Michele (version soft) ou, plus radical, raser les constructions illégales qui polluent le littoral et ferment l’accès à la mer (version hard). Le développement touristique efficace et réaliste ; - Ce qu’il faut faire malgré tout : il s’agit ici de limiter les dégâts déjà constatés sur la plan du (mal)développement touristique, tout en reconnaissant que la réalité du terrain touristique n’est pas celle que nous imaginons ou souhaitons mais celle qu’on observe sur le terrain. Deux exemples dont il convient de limiter les nuisances : d’un côté l’inorganisation du tourisme balnéaire oppressant, et de l’autre le succès du tourisme religieux de masse (avec notamment le « Las Vegas de la foi », organisé autour de la figure de Padre Pio, à San Giovanni Rotondo). Il importe de veiller à éviter de creuser le fossé des inégalités qui risque de s’aggraver avec un développement touristique mal contrôlé ou mal orienté : en effet, d’un côté un tourisme de masse balnéaire (et aussi un tourisme religieux populaire sinon populiste), un tourisme qui intéresse avant tout des populations modestes, des visiteurs surtout en provenance de la région, voire des régions voisines mais rarement plus loin ; d’un autre côté, un tourisme qui risque de devenir trop élitiste (Puglia attire déjà la jet-set et des VIP, comme d’autres vont en Patagonie, sans doute pour le côté tranquille et replié de la région), les www.sviluppoitalia.it 349 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia touristes provenant plutôt du nord de l’Italie ou de Rome, et de l’étranger aussi. Ils recherchent plutôt l’agritourisme, la nature et la culture, mais certains aussi des parcours de golf et des plages privées… En fait, il est à craindre que ce fossé entre les deux publics et clientèles touristiques se creuse encore un peu plus, hypothéquant la rencontre entre les deux mondes touristiques. Mais avec les populations locales également, la rencontre risque de n’avoir pas lieu, ni avec les touristesvacanciers ni avec les voyageurs-bobos… Dans ce cas, les autochtones sont et vont se sentir écartés du processus de touristification, ce qui risque de les rendre amers, et plus encore dépendants et passifs. Il faudrait parvenir à rassembler davantage les deux univers touristiques puis aussi le monde des touristes avec celui des autochtones. Tout voyage est d’abord une rencontre avec l’Autre… Il est vrai aussi que les promesses non tenues, tout comme la corruption rampante, dissuadent l’action (individuelle ou collective) et démobilisent sinon démoralisent la population locale, alors tentée de verser dans un fatalisme confortable… Les attentes ne sont dans ce cas plus les mêmes non plus pour les acteurs du tourisme local. On cherche à faire le plus d’argent possible, le plus vite possible… Alors qu’il s’agirait selon moi de faire exactement l’inverse ! Pour modifier cette tendance lourde, toutes les volontés et capacités sont conviées. Et surtout des formations en tourisme, mais aussi en sciences humaines, sont à repenser, à dynamiser, puis à généraliser. Car, il faut redécouvrir les cultures locales, promouvoir les spécificités (culinaires, artistiques, etc.) et redéfinir une autre histoire sur le plan régional (à la fois longue et diverse, afin de sortir d’un manichéisme inquiétant et simpliste), améliorer les services touristiques, etc. II. Impressions du terrain (nord de Puglia, juin 2007) et quelques éléments de réflexion Une belle image de Puglia qui m’est restée au retour : ces jolis villages blancs, avec une architecture unique où l’Orient parle à l’Occident et où www.sviluppoitalia.it 350 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia dans les ruelles une ambiance respire la vie et où des odeurs annoncent une excellente cuisine… Autre image forte, négative celle-ci : la dégradation du littoral, l’accès impossible et les plages réservées… Sauf exception, le littoral de la « Mer fermée » est bétonné et clôturé. L’accès à la mer et surtout aux plages est difficile voire impossible pour le novice, qu’il soit touriste de passage ou habitant de la région. Il importe d’attirer les touristes hors saison de pointe (notamment au cours des mois allant de mars à juin ou de septembre à novembre) afin qu’ils puissent profiter des lieux et sites avant la traditionnelle sur-fréquentation saisonnière qui approche… L’inaccessibilité aux plages qui sont souvent « privées » au bénéfice des seuls touristes installés dans l’hôtel voisin, est un phénomène banalisé tout le long de la côte à de très rares exceptions. Ces occupations illégales de terrain côtier et ces abus de propriété en bordure de plages attestent de faits de corruption et de marchandage entre élus politiques et décideurs économiques. Il reste que, pour les touristes étrangers, cette mer interdite ou si difficile à trouver derrière les grillages, clôtures, déchets ou murs de béton, n’est pas une invitation au voyage. Il s’agit plutôt d’un appel indirect à ne pas séjourner sur place, à ne pas pratiquer un tourisme doux, et donc aussi à quitter la Puglia pour aller « vacancer » dans une autre région italienne. Le tourisme national et régional étant nettement dominant dans cette partie au sud de l’Italie, il conviendrait de développer un tourisme « intérieur », à la fois alternatif et intelligent, et orienté sur une clientèle internationale. Celle-ci sera dans un premier temps plutôt aisée et bien éduquée, rassemblant aussi bien les « bobos » que les VIP. Mais cette donnée peut progressivement évoluer, pour aussi se démocratiser, et alors le voyage élitiste intégrer l’univers des touristes en vacances, optant initialement davantage pour le vide que le plein, le divertissement que le savoir. Une forme de « tourisme culturel pour tous » pourrait ainsi émerger si les retombées locales de ce tourisme intérieur « intéressent » – dans tous les sens du terme – les autochtones au moins autant que les visiteurs étrangers. Si le tourisme www.sviluppoitalia.it 351 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia à Puglia n’hésite pas à prendre des risques là où il faut, en commençant par exemple à cibler une clientèle touristique internationale, plutôt éduquée et fortunée, mais aussi exigeante. Quatre formes de retombées locales sur un tel plan rural sont à envisager : 1. Sur un plan économique et social : plus de recettes et de nouvelles infrastructures, les secondes étant liées aux premières ; 2. Sur un plan démographique et au niveau du travail : création d’un bassin alternatif d’emploi, rural et touristique, avec des possibilités de décrocher un job – même précaire – pour les jeunes, notamment dans les services. Conjointement, un phénomène de « retour au pays » permettrait de lutter contre la désertification des campagnes voire des villages reculés ; 3. Sur un plan identitaire, culturel et écologique : une plus forte implication des populations locales dans la gestion touristique de la région favoriserait d’une part une meilleure conservation du patrimoine et d’autre part une meilleure protection sinon préservation de l’environnement ; 4. Sur un plan économique et social : par un effet de mimétisme, lent mais irrémédiable, des flux de touristes étrangers plus importants et mieux accueillis vont à terme inciter les Italiens (habitants des Pouilles et d’autres régions) à vouloir (re)découvrir autrement la région, ses beautés délaissées et méconnues, et ses vertus touristiques cachés ou jusqu’alors réservées à une poignée de privilégiés. Pour ce faire, une nouvelle image est à bâtir : il ne s’agit plus de se contenter d’un écotourisme ou d’un agritourisme classique par exemple, mais de regrouper ces formes de tourisme au cœur d’un ensemble plus vaste : un tourisme alternatif ET durable. Les deux termes doivent être réunis car il n’existe pas, ici comme ailleurs, de véritable tourisme alternatif qui ne soit pas durable, comme il n’existe pas non plus de réel tourisme durable qui ne soit alternatif. Pour atteindre ces objectifs, www.sviluppoitalia.it 352 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia difficiles pour certains et utopiques pour d’autres, il convient de dégager quatre critères qui, au préalable, devraient assez impérativement « guider » les acteurs et concepteurs du développement touristique dans la région. Voici les quatre groupes de critères retenus : 1. De l’ambition individuelle et de l’action collective, des efforts et des passions partagés. Une volonté commune pour sortir de l’indifférence des personnes et d’une gestion parfois très hasardeuse sinon douteuse ; 2. Beaucoup de persévérance, de détermination et finalement de courage (économique, politique, etc.) pour mettre en œuvre les projets lancés ; 3. Un vrai choix alternatif (originalité, innovation, renversement des habitudes, etc.) qu’on discute mais assume, et qu’on améliore et perfectionne sans arrêt ; 4. Une forme de radicalité permettant d’aller jusqu’au bout des choses et des projets économiques, de aux transformation, démissions sans céder intellectuelles aux ou pressions encore aux compromissions politiques, entre autres facteurs d’enrobement… Ce tourisme alternativo-durable est propice à donner à la région Puglia une nouvelle image touristique, plus authentique quant à ses propres valeurs ou traditions, et plus ouverte au monde quant à sa dimension géopolitique, historique (Frédéric II, etc.), artistique, etc. Concrètement, sur le plan du développement touristique régional, cela nous donne deux pistes – et bien plus d’itinéraires à imaginer, construire et commercialiser – où l’identité de la région se trouve certes honorée, et donc aussi les habitants conviés à participer à l’édification de cette politique touristique, basée sur deux orientations et imaginaires particuliers. Ce tourisme repensé est à l’image du meilleur des traditions régionales, le tout loin du tourisme balnéaire arrivant à saturation très prochainement. www.sviluppoitalia.it 353 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Dans le cas de cette région, il s’agit aussi, sur un plan de développement touristique, de mieux articuler les couples Terre-Mer, Rural-Urbain et Culturel-Balnéaire. Voilà à mon sens les deux axes – qui parfois bien sûr se recoupent – à développer à Puglia : 1. Un tourisme rural et tranquille. Deux exemples : l) l’usage de moyens de transports « doux » et si possible non motorisés est encouragé (train, vélo, randonnée) ; 2) la gastronomie, en pleine découverte pour beaucoup, connaît un succès impressionnant. Ici le Slow Travel pourrait s’affirmer comme une variante de Slow Food. A Puglia, tous les ingrédients semblent réunis pour orienter le voyageur vers la gastronomie et vers un circuit qui pourrait s’intituler, par exemple, « Les villes blanches de la Haute Murge » ou « Agritourisme : du bétail au fromage », etc. Le mot d’ordre pourrait être : « Un tourisme de villages ». 2. Un tourisme culturel et cosmopolite : l’interculturalité, les langues, les religions, etc., doivent être abordées sous de nouveaux angles, non manichéens, où la mosaïque culturelle riche de ses multiples héritages (romain, byzantin, arabe, grec, etc.) bat son plein. Deux exemples : 1) l’art baroque ; 2) le métissage (musique, arts, danse, etc.). Le mot d’ordre pourrait être : « Un tourisme de la diversité ». Ces deux axes – tourismes de villages et de la diversité – s’insèrent également au cœur d’une autre réalité touristique, celle qui consiste à sortir des sentiers battus du voyage organisé, et surtout balnéaire et religieux : il s’agit par conséquent de promouvoir un tourisme à échelle humaine, où le touriste n’est plus seulement un client mais d’abord un participant. Pour ce faire, il s’agit, je crois, d’articuler deux types de tourisme particulièrement novateurs et en vogue depuis quelques années ; les deux types sont aussi très complémentaires : www.sviluppoitalia.it 354 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1. Un tourisme événementiel (factuel). Pour contribuer à la « renaissance » d’un village en voie d’abandon (« désert intérieur », exode rural, absence d’emplois et d’activités, etc.), l’organisation d’événements – artistiques, théâtraux, musicaux, sportifs, littéraires, etc. – par le biais de festivals, de salons, etc., peut s’avérer salutaire. Parfois des jeunes trouvent ainsi un nouveau sens à la communauté villageoise et ces événements deviennent souvent des marqueurs identitaires forts, au point qu’on voit parfois des étrangers déménager dans les Pouilles ou ailleurs dans le but de se refaire une vie et une santé, en proposant des « spécialités typiques » de leur nouveau territoire et terroir d’adoption… Ce tourisme événementiel permet aussi à tout le monde de jouir du spectacle, qu’il soit unique ou annuel. La souplesse de ce « tourisme de l’instant clé » (le moment du spectacle, du festival, etc.) autorise aussi des audaces autrement impossibles (improvisation, absence de collusion et de népotisme, etc.). 2. Un tourisme à thème (permanent). Ces dernières années, le tourisme – et ses pratiquants – luttent contre les circuits trop classiques, leur préférant des itinéraires plus originaux, fondés sur des thématiques spécialisées : le baroque, le fromage, la danse, la pêche, la culture des oliviers ou la route des vins, etc. Ce tourisme-là devrait avoir un avenir certain à Puglia, d’autant que les produits locaux se distinguent de ceux des autres régions italiennes. La spécificité locale (par exemple la « mozzarella de bufala ») consiste à se singulariser par rapport aux autres régions : il s’agit donc de conserver et consolider les éléments essentiels et uniques de la société locale. III. Conclusion : la redéfinition d’une nouvelle identité du tourisme à Puglia A côté du tourisme balnéaire d’une part, majoritaire mais sans avenir, et du très populaire tourisme religieux, il serait à mon avis intéressant de www.sviluppoitalia.it 355 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia promouvoir quatre autres types de tourisme, sachant que des éléments de l’un peuvent facilement se retrouver dans l’autre. Un tourisme rural et tranquille (« Un tourisme de villages ») Un tourisme culturel et cosmopolite (« Un tourisme de la diversité ») Un tourisme événementiel (factuel Un tourisme à thème (permanent). La revalorisation touristique du territoire doit faire preuve d’originalité et de volonté de la part de toutes les parties concernées (politiques, économiques, institutionnelles, sociales, etc.). Une nouvelle identité touristique est toutefois aussi – et surtout – à élaborer de concert avec les habitants de la région. Et à l’issue de cette étude de terrain, à côté de la volonté affirmée de certains autochtones d’œuvrer en faveur d’un autre tourisme, plus sain que le tout-balnéaire chaotique, une interrogation demeure : « la majorité des habitants, des agriculteurs, des villageois, etc., souhaitent-ils véritablement développer le tourisme ? ». La réponse n’est pas évidente, comme nous l’a démontré les situations dans certaines Masserie (où l’activité touristique est accessoire en comparaison de l’intérêt porté aux réceptions officielles pour les fêtes et mariages, etc.) ou dans l’absence de signalisation des chemins de randonnées ou d’informations précises à l’intérieur du parc de Gargano (en effet, des pancartes avec le logo du parc sont nombreuses, mais des informations sur la faune, la flore, la culture ou encore des itinéraires de marche, etc., sont beaucoup plus rares ; par ailleurs, les limites du parc ne sont pas très claires pour le touriste qui fait des aller-retour entre terre et mer dans cette partie de la région). Il n’était donc pas exagéré de penser, à telle ou telle occasion de notre périple, que beaucoup de personnes (officielles ou non, acteurs ou pratiquants régionaux du tourisme) ne souhaitent pas vraiment développer le tourisme dans leur région. Une position qui peut aussi se défendre (c’est par exemple ce que l’on constate parfois dans certains lieux ou sites en Corse). Malheureusement, l’un des constats qui s’impose – il suffit d’observer les paillotes et autres propriétés illégales www.sviluppoitalia.it 356 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia qui fleurissent sur le littoral, sans autorisation ou à l’aide de la corruption – est que d’aucuns considèrent que le tourisme est une excellente chose puisqu’il permet de gagner rapidement et plutôt facilement de l’argent (surtout en contexte balnéaire), tandis que d’autres estiment au contraire que le développement local et durable passe avant tout par la pérennité d’un tourisme sain réellement bénéfique aux habitants de la région. Au final, ce tableau pas forcément très prometteur – surtout si le courage, l’innovation et la formation se sont pas au rendez-vous – montre qu’une projection sur le devenir touristique est difficile à diagnostiquer ou même à évaluer. Des déceptions – l’exemple emblématique est sans doute la « mer fermée » devenue inaccessible au touriste moyen ! – et des désillusions diverses hypothèquent assez fortement les chances de « retours » pour les touristes étrangers ou même nationaux (peu de visiteurs reviennent à l’occasion d’un 2e ou 3e voyage…). « Puglia, une autre Italie ! » sonne pourtant comme un exemple positif de qui pourrait se faire et se dire. Autres mots et propositions, à mon sens les plus pertinents : « Le goût d’une autre Italie » (The Taste of Another Italy). La construction d’une économie touristique, globale et durable, consiste à ne plus se satisfaire de « coups » stratégiques, qu’ils soient opportunistes ou politiques, ou les deux. Il s’agit donc d’organiser l’univers du tourisme, c’est-à-dire aussi d’anticiper sur les flux, les demandes, les perspectives, les capacités, etc. Une exigence de professionnalisme est indispensable et la formation des jeunes aux métiers du tourisme est sans doute la préoccupation la plus importante et la plus urgente. Des formations réadaptées et repensées en fonction des nouveaux enjeux touristiques, mais aussi géopolitiques, sociaux, historiques, etc. Des études prospectives et une meilleure planification touristique sont également essentielles. www.sviluppoitalia.it 357 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Sur le plan historique, nous avons vu à quel point la région gagnerait à reconsidérer une approche trop manichéenne (à propos par exemple de Frédéric II, personnage clé de la région). Pourquoi ne pas présenter la région des Pouilles comme le trait d’union d’un bout d’Europe où l’Orient et l’Occident se sont mêlés, certes avec trop de larmes et de sang, mais aussi avec de réelles tentatives d’ouverture à l’Autre, comme l’atteste l’architecture médiévale et même certaines coutumes ou musiques régionales, avec leurs influences ottomane, arabes, grecques, balkaniques et autres… « Puglia, un pont entre l’Occident et l’orient » ? Voilà aussi une piste à défricher, d’autant plus que le présent rattrape le passé, à l’heure où les migrants de la misère et du Sud tentent de débarquer sur les côtes italiennes : la Méditerranée, est-elle un « mur d’eau » ou Mare nostrum ? Un autre marketing touristique, créatif et courageux, pourrait ici orienter le discours vers plus d’ouverture, culturelle et religieuse, politique et autre, faisant le pari qu’en évoquant la réalité d’un monde en mouvement, où les migrations – touristiques ou non – n’ont jamais été aussi nombreuses et enrichissantes. www.sviluppoitalia.it 358 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Michaela Namuth L’ALTRA PUGLIA Sono tornata da due giorni dal viaggio in Puglia. Ho visto tante cose, le impressioni sono frammentate e le immagini girano ancora liberamente per la testa. E’ difficile ordinarle e strutturarle. Ma vedo davanti a me due oggetti portati a casa dal viaggio: una bottiglia di olio d’oliva e una conchiglia. Vorrei parlare di loro, narrare due piccole storie: una triste e una più allegra. Ho comprato l’olio in un frantoio del Gargano, sulla strada fra la Foresta Umbra e Vieste. Si tratta sicuramente di un posto turistico, c’è un cartello grande e un parcheggio. Il frantoio si presenta come capannone piatto e lungo. All’interno c’è un bancone di acciao, qualche mensola con bottiglie di olio e altri prodotti tipici: liquori, lampascioni, taralli, biscotti etc. Sembravano tutti ottimi prodotti, anche belli da vedere. Ma per degustare l’olio dovevamo stare in piedi davanti al banco di acciao ed aspettare che un ragazzo ci versasse il liquido d’orato in bicchierini di plastica. Questo gesto era tutt’altro che una tentazione. Dovevo sforzarmi ad assaggiare quest’olio crudo e nudo, magari un pezzettino di pane ed un’oliva avrebbero aiutato. Siamo mica degustatori professionali, noi e gli altri turisti che passano. Il ragazzo, che già aveva una faccia un po’ triste e un po’ annoiata, divennne ancor più triste quando gli chiedemmo quale fosse la differenza tra olio normale e olio biologico. Non sapeva bene che dire. Gli mancavano le parole per far apprezzare i prodotti meravigliosi che stava vendendo. Sono uscita comunque con una bottiglia di olio. Poi in macchina abbiamo assaggiato i biscotti che uno di noi ha comprato dal ragazzo triste. Erano buonissimi. Ma nella mia testa rimane l’immagine fissa del banco di acciaio con sopra i bicchieri di plastica. www.sviluppoitalia.it 359 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Poco tempo dopo siamo arrivati a Vieste, piccola città vicino alla Testa del Gargano. Un posto di mare, i colori dominanti sono bianco e blu. Abbiamo trovato subito posto in un’alberghetto vicino al mare, ci ha accolto una ragazza di circa 25 anni, coetanea del ragazzo triste, ma molto sorridente. In cinque minuti avevamo sei camere libere, belle e pulite: un’operazione che in altri alberghi sembrava una missione impossibile o molto costosa. Mentre gli altri del gruppo andavano a vedere un villaggio turistico, ho fatto la turista a Vieste. Ho comprato dentifricio e cartoline e ho fatto una passeggiata fra negozi di souvenirs e caffè con tavolini di plastica rossa. In mezzo, su un cartone per strada, era in mostra una bella collezione di conchiglie. Dietro stavano i venditori: una fila di sei sorrisi irresistibili. Il capobanda di circa otto anni voleva due euro per la conchiglia più bella. Io volevo pagare solo uno. Dopo uno squardo nella cassa vuota hanno accettato. Ho aquistato una bellissima conchiglia e mi è stato concessa anche una foto di gruppo. Eravamo tutti molto soddisfatti dei nostri affari. Con i soldi guadagnati con le conchiglie loro si volevano comperare prima un tavolo per allestire meglio la merce e poi tanti gelati. Le potenzialità imprenditoriali ovviamente non mancano nella Regione Puglia. Basta farle crescere. Stanca dello “shopping” ho preso un’aperitivo sul lungomare di Vieste. Lì sta fiorendo una nuova Rimini, una nuova Italia anni sessanta. Coppie giovani con bambini che si possono permettere la prima vacanza in Italia. Oggi questi turisti non sono più tedeschi ma vengono dalla Slovachia o dalla Polonia, i nuovi paesi della communità dell’euro. Loro non cercano il trekking e la cucina genuina ma la passeggiata sul lungomare e il gelato. Forse sono loro i nuovi turisti balneari che sta aspettando la gente della zona di Zapponeta, la costa fra Margherita di Savoia e Manfredonia. Lì regna l’abusivismo più irriducibile. Sulle spiagge si trova di tutto: case di latta e legno, villette rosa, macchine abandonate, muri di cemento, capanne per gli attrezzi agricoli e trattori arrugginiti. In mezzo c’è qualche contadino che si sta allargando dal suo campo verso la spiaggia dove ha piantato qualche ombrellone e un www.sviluppoitalia.it 360 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia baretto in vista di una movimentata stagione. Da queste spiagge sorgono immagini inquietanti e tristi. Tutt’altro invece sono le impressioni del viaggio all’interno della Puglia del Nord. Abbiamo visto posti già turisticamente sviluppati e posti che sono ancora da scoprire tramite la storia, le storie e le particolarità geografiche, culturali e gastronomiche che offrono. Un esempio di turismo sviluppato e – a prima vista – ben organizzato è Monte S. Angelo. Il posto offre un centro di turismo religioso con chiese, negozi, ristoranti, alberghi etc. che non invade tutta la città ma è ben circoscritto. Intorno è rimasto intatto un paese mediterraneo che dispone inoltre di una particolarità: le casette a schiera che erano costruite per i carbonai che lavoravano nel bosco. Questo aspetto, che intreccia storia, architettura e cultura, potrebbe dar spazio a una narrazione del luogo che va oltre il limitante turismo religioso che trova la sua peggiore espressione a San Giovanni Rotondo. Ma secondo me il turismo dei pellegrini è un discorso a parte non valutabile con criteri generali del settore turisitico e perciò vorrei saltare nel mio racconto questo posto così ostile a qualsiasi forma di spiritualità. La mia scoperta personale invece è Ruvo di Puglia. Un posto di straordinaria architettura, una cattedrale mozzafiato, negozi con prodotti tradizionali e stradinein cui perdersi. Nasconde inoltre un museo che, a mio avviso, è uno dei gioielli della Puglia. Penso di non aver mai visto una collezione così completa e ben conservata di terracotte antiche. Non immaginavo tutto ciò quando alla Pro Loco ci hanno dato un depliant sul “Museo Nazionale Jatta”. In un’arco di due ore eravamo gli unici visitatori ad ascoltare le spiegazioni del Signor Michele, guida e custode della collezione. Lui non ha tanti ospiti neanche nell’alta stagione estiva. Il museo è frequentato sopratutti da tedeschi e americani, i visitatori italiani scarseggiano. Questo per me è un fatto veramente sorprendente. La storia del museo è legata fortemente alla storia della cittadina che da 200 anni è segnata dalla scoperta della Necropoli nel suo territorio – che ha arricchito anche la collezione della famiglia Jatta. Ruvo si trova inoltre www.sviluppoitalia.it 361 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia in vicinanza della costa molto frequentata dal turismo balneare e dell’aeroporto di Bari. Insieme a luoghi come Altamura e Gravina in Puglia potrebbe far parte di un’itinerario turistico non limitato alla stagione estiva. Anzi, potrei immaginare benissimo una vacanza natalizia fra queste antiche mura, visite dei numerosi luoghi della storia, passeggiate nei dintorni e degustazione di vini rossi e dolci pugliesi. Forse è proprio questa l’impressione più forte di questo viaggio. Vorrei tornare in autumno o addirittura in inverno a camminare nel fresco, visitare i luoghi che non ho potuto vedere e gustare meglio i piatti della montagna che durante l’estate passano un po’ innosservati. E magari ritornare anche sulla costa quando ombrelloni, bar improvvisati e turisti a grappolo sono spariti. www.sviluppoitalia.it 362 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Luigi Parmeggiani La ricerca sul territorio • Quali sono i valori distintivi della Puglia rispetto ai competitors turistici - Unicità dei centri storici, 2 diverse tipologie costruttive: borghi sul mare case bianche e nell’interno pietra, caratteristiche comuni: pavimentazione mediterraneo, monumenti di lastre che si di pietra, integrano e esotismo si fondono perfettamente con le costruzioni circostanti, breve distanza tra un borgo e l’altro. - Borghi vivi e vissuti dagli abitanti (è così tutto l’anno?) - Gravine e ricchezza degli insediamenti rupestri (comprendendo anche Matera) che non può non essere considerata pur essendo in Basilicata ma morfologicamente annessa alla Murgia. - Zone agricole che uniscono in modo armonioso l’entroterra al mare. - Prodotti enogastronomici tipici e unici - Clima, inverno mite e primavera ed autunno ideali per il viaggio e probabilità di precipitazioni più bassa che in altre regioni (media precipitazioni settembre/maggio Bari 48 mm – Palermo 58 mm – Napoli 94 mm) . - Presenze nelle stagioni su elencate che permetterebbero una ideale fruibilità degli spazi e dei luoghi. - Prezzi che in queste stagioni sono nettamente più concorrenziali - Presenza (almeno per il nome) di un Parco Nazionale • Quanto sono realmente fruibili i patrimoni turistici presenti - Apertura musei, negozi, pro loco con orari tipici del sud Europa che può andare benissimo nella stagione calda ma nelle altre stagioni? www.sviluppoitalia.it 363 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia - Difficile accessibilità al mare se non attraverso proprietà private (villaggi, campeggi ecc.) ma… nelle altre stagioni immagino impossibile arrivare al mare vista la chiusura dei cancelli. • Quanto è fruibile il territorio di per sé? - Trasporti pubblici insufficienti e soprattutto non danno garanzie - Strade buone con un buon fondo, buoni i collegamenti con le strade statali o superstrade, ottima rete di strade minori per una mobilità alternativa. Segnaletica efficiente relativa alle strade, nulla relativa ai percorsi fuori dalle strade (sentieri, mulattiere). • Qual è la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità? - Buona l’accoglienza e la disponibilità da parte delle persone in particolare delle donne, credo però che necessiti una formazione approfondita e specifica sul piano della professionalità delle persone che lavorano direttamente a contatto con i clienti. - Riguardo alle strutture ricettive, manca forse in generale, soprattutto nell’entroterra, una soluzione “intermedia”. - Hotel: 4 stelle con prezzi piuttosto alti senza una politica di riempimento e quindi di tariffazione “a giornata” - Hotel: 3 stelle pochi (nell’entroterra), spesso non corrispondenti alla reale categoria - Masserie: la maggior parte create per i ricevimenti con poca cura dell’ospite ed un tipo di accoglienza che nulla ha a che fare con l’agriturismo - B&B: troppo costosi rispetto ad altre regioni italiane concorrenti - In generale comunque la maggior parte delle strutture è organizzata per lavorare da fine giugno a fine agosto • Gli abitanti come percepiscono il loro territorio e il turismo che ospita? Conoscono e valorizzano il patrimonio presente? Sono accoglienti verso i turisti? - La percezione che ho avuto è che gli abitanti non sono pronti ad accogliere un turista “diverso” da quello classico balneare, forse www.sviluppoitalia.it 364 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia non lo conoscono neppure e quei pochi che oggi si avventurano sono ancora visti come “bestie rare” che fanno cose strane come andare in bicicletta o camminare tra le colline coltivate. Credo inoltre che la maggior parte delle persone e soprattutto i giovani non conoscano la grande potenzialità turistica che possiede il loro territorio. L’accoglienza e la disponibilità degli abitanti mi è sembrata comunque buona. • Le linee di sviluppo ipotizzate appaiono sostenibili? Sono coerenti con il territorio? - Io credo che puntare sul turismo balneare sia inutile, è quello che è stato sempre fatto e ne vediamo i risultati. Credo invece che un turismo più itinerante, con vari mezzi (piedi, bicicletta, mezzi pubblici, auto, barca), quindi un turismo di scoperta e non solo di svago che unisca in uno solo i 4 prodotti, sia la carta vincente per il futuro. • Cosa dovrebbe fare in concreto, la Regione per sostenere i prodotti principali? Che direzione dovrebbero prendere le politiche di sviluppo? - Nell’ottica di realizzare quanto detto sopra, è necessario agire su vari livelli e con tempistiche differenti: - Innanzi tutto trovare un forte slogan ed un marchio regionale che abbia un duplice obiettivo; rendere la popolazione residente orgogliosa di appartenere e di identificarsi nella loro Regione e dare al turista un’immagine innovativa e turisticamente appetibile di questo territorio (tempi medio/lunghi) - cominciare agire sulla popolazione (fin dalle scuole materne) per creare una vera identità legata al territorio, raccontare la storia della società (tempi lunghi) - Creare itinerari per tutte le tipologie di mezzi di locomozione (tempi brevi) - Formazione del personale turistico (tempi brevi/medi) www.sviluppoitalia.it 365 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia - Censimento e segnalazione reale della ricettività alberghiera ed extralberghiera con una scala di valutazione regionale che prenda in considerazione vari parametri e che diventi uno dei punti di forza dell’offerta (tempi brevi) • Quali sono gli aspetti del paesaggio, dei paesi, delle città e delle popolazioni che più colpiscono e perché; - le gravine per la storia che contengono e per la diversità del paesaggio che spezzano sia fisicamente che visivamente - la Murgia con le sue valli coltivate e non - I borghi con i loro centri storici intatti - Le scogliere sul Gargano - Il lago di Varano e la spiaggia corrispondente sul mare per la particolarità e la minima antropizzazione dell’ambiente Credo che gli elementi più belli e piacevoli del nostro viaggio siano stati incontri casuali con “personaggi” che vivono sul territorio e che sono stati capaci di raccontarcelo. La curiosità in ciò che vediamo è stimolata o da vedute particolarmente suggestive o particolari, da racconti o letture che stimolano il nostro immaginario, da particolari o insiemi antropici costruiti secoli prima e che ci raccontano anche senza parlare la storia e le vicende dei popoli. Le delusioni ahimè sono molte, innanzi tutto l’abusivismo diffuso sul territorio, la gestione del turismo balneare che ha permesso l’inaccessibilità al mare, l’incuria del patrimonio naturale e la “discarica diffusa”, la cementificazione e le cinture di palazzi che contornano i centri storici, le masserie trasformate in saloni per feste, gli abitanti che accettano o addirittura esaltano le cose così come stanno, i bambini che nel 2007 buttano ancora le cose per terra, il disinteresse verso il patrimonio comune. www.sviluppoitalia.it 366 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Quello che porto a casa è un’immagine di un territorio bello, con grandi potenzialità ma, che deve mettersi in discussione e partire dalla base per crescere. I maggiori concorrenti sono sicuramente Sicilia e Campania che sono molto simili alla Puglia dal punto di vista di un’offerta globale di turismo itinerante e hanno molti problemi in comune. In definitiva io credo che, se si riuscirà a lavorare sulla popolazione, incominciando dai più piccoli per arrivare alle ultime generazioni, se si riuscirà a creare un sentimento di appartenenza al proprio territorio, se si riuscirà a far emergere le particolarità e le specificità dei luoghi, delle attività e della storia sociale si potrà offrire qualche cosa di nuovo e appetibile per il turismo. Il lavoro è lungo e impegnativo, per tanti aspetti non immediatamente monetizzabile ma necessario per lanciare la Puglia verso un turismo a 360°. • Cosa fare: (idee a ruota libera) - un accordo tra assessorato al turismo e assessorato alla pubblica istruzione dove per creare un progetto pluriennale stabile di educazione ambientale e al territorio da realizzare nelle scuole materne e di 1° e 2° grado - Creare (atto legislativo) e formare le guide ambientali escursionistiche (la Puglia è una delle poche regioni in Italia che non ha ancora legiferato in merito) - Studiare e creare itinerari sul territorio che siano facilmente individuabili, fruibili, raggiungibili - Censire la reale ricettività alberghiera ed extralberghiera con una scala di valutazione regionale ed unica in Italia ma veritiera, affidabile ed aggiornata annualmente, che diventi uno strumento indispensabile per il turista. Questo potrebbe avere 2 valenze la prima diventare uno dei punti di forza dell’offerta, la seconda di www.sviluppoitalia.it 367 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia conseguenza stimolare chi è stato valutato e presentato al turista in modo scarso ad adeguarsi e quindi a migliorare l’offerta - Formazione per operatori e imprenditori del settore turistico - Creare vincoli alla realizzazione di masserie da cerimonie ed incentivare le “vere masserie” - Cominciare a rendere più accessibili i litorali e studiare la fattibilità di itinerari pedestri o in mountain bike costieri - Trovare un forte slogan ed un marchio regionale che abbia un duplice obiettivo; rendere la popolazione residente orgogliosa di appartenere e di identificarsi nella loro Regione e dare al turista un’immagine innovativa e turisticamente appetibile di questo territorio - Mettere a sistema tutte le manifestazioni culturali, folcloristiche, religiose ecc. esistenti integrate ed inserite lungo gli itinerari - Censire tutte le piccole aziende artigianali, di prodotti enogastronomici e non, creare una formazione turistica ad hoc, dare anche a loro una sorta di valutazione ed integrarle nel sistema - Fare in modo che i mezzi pubblici funzionino e siano garantiti in particolare quelli che interagiscono sui percorsi degli itinerari realizzati, valorizzare in particolare le ferrovie secondarie esistenti - Realizzazione di itinerari ciclabili o ancora meglio di piste ciclabili anche e soprattutto su vecchie ferrovie abbandonate, argini e strade inutilizzate. Contributo scritto di Peter Amann (1) ruralità e patrimonio diffuso La Puglia, più di una cartolina www.sviluppoitalia.it 368 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Come si viene a conoscenza della ruralità pugliese e del patrimonio diffuso della regione? Spesso in maniera diffusa tramite depliant con delle belle foto e poco consigli pratici. Capire per godere Nel turismo culturale di gruppi, come viene praticato sopratutto dalla STUDIOSUS Reisen di Monaco e altri operatori turistici per di piu tedeschi, ai viaggiatori vengono dati chiavi di lettura per conettere la ruralità, se anche a volte solo percepita da retroscena durante il viaggio nel bus, ai prodotti della terra e alla archittetura rurale. Lo stesso aviene nelle guide turistiche un po piu impegnate. Il problema rimane come far „leggere“ e di consequenza far vivere al turista/viaggiatore meno asistito il paesaggio rurale col suo patrimonio diffuso. Agenzie come Puglia Imperiale (www.pugliaimperiale.com) si organizzano già per far conoscere il loro territorio, solo che l’uso di lingue straniere ancora lascia molto da desiderare (sono sopratutto i tedeschi che visitano l’area del Castel del Monte). L’idea di unire in una rete turistica monumenti, paesaggi, culture agricole, produttori di olio et al., ristoranti e ricetività e accativante. Con la creazione di un marchio si cerca di far individuare meglio l’area circonscritta. Il Gargano (Parco Nazionale), la Murgia (Parco Nazionale), la costa barese ed il Salento potrebbero diventare marchi simili. E da far attenzione che la creazione di consorzi vari non diventi inflationare senza piu leggibilità per il turista/viaggiatore. Vivere nel trullo e meglio che fare solo la foto Come si puo vivere la ruralità ed il patrimonio diffuso? Un modo ideale sarebbe il soggiorno presso piccole strutture ricetive tipo B&B, agriturismi e alberghi in piccole città d’arte, pressuposto che gli osti conoscerebbero il loro territorio e siano in grado di racontarlo ai loro ospiti e dare buoni consigli. Qui si tocca il tema fondamentale dell’accoglienza, che si deve estendere al di fuori dei confini del proprio paese, delle mura del proprio ristorante, albergo, etc. www.sviluppoitalia.it 369 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Portare a casa emozioni e esperienze da raccontare ai amici Credo che sia auspiccabile che il turista/viaggiatore vivesse al meno per qualche giorno la ruralità ed il patrimonio diffuso in Puglia. Dormire in un vero agriturismo o in un B&B (in un trullo, palazzo et al.), aver toccato il tronco di un olivo e dopo aver visitato un frantoio, aver assisitito alla produzione del formaggio e dopo averlo mangiato, aver fatto la spesa in un mercato o aver „scoperto“ una piccola chiesa romanica in uno die tantissimi paesi pugliesi arricchisce la vacanza. (2) cultura e arte Si fa fatica studiare l’arte e la cultura Se per il turista italiano cultura e arte sembrano di poca attrattività, lo stesso non e vero per i turisti mitteleuropei. Quasi tutti i operatori turistici tedeschi offrono la Puglia come terra di Federico II., come terra delle cattedrale romaniche e castelli medievali e pergiunto come terra dei trulli. Anche nelle guide di lingua tedesca la descrizione di arte e cultura occupa grande spazio. Dal’altro canto vengono sempre di piu integrati la natura e il parchi (preferibilmente in forma di santieri da far a piedi o di un break sulla spiaggia), la ruralità (in forma delle visite di caseifici, frantoi o aziende vinicole e il benessere (in forma di albergi accoglienti con piscina). Nei ultimi anni e divenato sempre piu importante anche la cucina del territorio e recepita come cultura e adiritura arte (se e veramente cosi buona). Approfitarsene dei „brand“ piu forti dei altri Se Campania e Sicilia hanno i „brand“ piu forti, la Puglia ne puo far buon uso (per esempio: „Federico II. sta sepolto in Sicilia, ma ha visuto in Puglia“). Mettere in evidenza che cosa la Puglia ha di specifico, ma metterlo anche in relazione ai luoghi a volte piu conoscuti delle altre regioni (per esempio: Matera vs. Gravina in Puglia, Mottolà e Massafra). www.sviluppoitalia.it 370 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Scavalcare i confini Le Regioni del ex-Regno delle Due Sicilie hanno molte cose in commune. Qui ha visitato la Sicilia, nel’anno prossimo potrebbe venire in Puglia (o vice versa). Federico II. e un europeo, la visita del Castel del Monte si puo inserire cosi in un discorso molto piu vasto. L’arte bizantina nel Salento o nelle gravine della Provincia di Taranto e Bari (chiese rupestri) attrae non solo i turisti della Grecia. Matera fino alla meta del 17. secolo faceva parte della Puglia. La Puglia e sempre stata una terra di passaggio Lungo i tratturi grandi greggi di pecore per centinaia di anni hanno raggiunti il Tavoliere di Foggia e le marine. Edifici rurali e religiosi lungo i tratturi sono le testimonianze di questa cultura (su questo tema Umberto Blois avra molto da dire). I tratturi possono ancor oggi connettere e offrirsi da assi che uniscono un turismo culturale-artisticoreligioso, al turismo del trekking/ciclistico e al turismo enogastronomico. Masserie adebite da alloggio fanno vivere il tema ancora meglio. La Puglia da tempi remoti e stata meta di pellegrini o terra di passaggio di pellegrini, che andavano in Terra Santa. Le grandiose cattedrali medievali lungo la costa adriatica non sono solo l’espressione di una forte religiosità, ma sopratutto riccordo di un florido commercio col oriente. Percorere la via dell’arte e della storia puo insegnare anche il oggi. Inammorarsi della Puglia Negli uffici informazioni, negli alberghi, ristoranti e sulla piazza si riconoscono subiti quelli pugliesi, che sono inammorati della propria terra. Questi per il turista/viaggiatore sono i incontri preziosi. Purtroppo non sempre e cosi. Piu che la Puglia viene conosciuta dai Pugliesi, piu diventerebbero fieri e orgogliosi, buone motivazioni forse per far la conoscere agli altri. Aprire le porte www.sviluppoitalia.it 371 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Monumenti chiusi e non accesibili (il caso delle chiese rupestri a Mottola) non serve a nulla. Peggio ancora se nei libri d’arte ne viene parlato e turisti da lontano arrivano per trovarsi davanti port e chiuse. Interessante anche le initiative di Napoli e Palermo („Porte aperte“). La Puglia fa musica Sono pocchissime le regione italiane che possono vantarsi di un proprio „soundtrack“, vale a dire la taranta. (un fenomeno simile conosce forse solo ancora la città di Napoli). Nonostante la fama della taranta, al di fuori dei mesi di giugno e agosto se ne averte pochissimo girando il Salento. Di forte ricchiamo e nache il Festival della Valle d’Itria. I altri festival sono molto meno conosciuti. Forse, a parte i conoscitori, lo sanno in pochi che una casa discografica di Monaco di Baviera ha pubblicata diversi CD con musica jazz e musica di banda della Puglia (ENJA Records Matthias Winckelmann GmbH, Frundsbergstr. 15, D80634 Munich/München Munich/München Germany, P.O.Box 190333 Germany, Tel. +49 (0)89 18006311, D-80603 fax +49 (0)89 18006313, [email protected]). www.sviluppoitalia.it 372 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia (3) natura e parchi Parchi e riserve sembrano quasi assenti sul territorio. Anche il Parco Nazionale del Gargano, che potrebb’essere il fiorello della Puglia, al turista mitteleuropeo sembra solo una facciata. Mancano sopratutto i sentieri da far a piedi con la segnalettica, accompagnate da buone carte facilmente reperibile. In Italia il turismo del trekking spesso vieno solo visto come un turismo di gruppo con la figura della guida locale. In Germania, Svizzera, Austria, Gran Bretagna e i paesi Scandinave la gente e abituata muoversi da sola in natura (l’unico aiuto, e da ripetere, sentieri segnalati sul terreno e sulla carta). I parchi potrebbero essere modelli di eccelenza per un turismo moderno, ecologico, solidiale e di salute. L’economia turistica potrebbe aiutare mantenere anche i tradizionali paessaggi agricole. Una regione turistica che puo offrire un ambiente sano e vivibile e sempre un passo in avanti (un caso che lo prova e il Cilento, nonostante il Parco Nazionale che funziona ben poco). Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia per il momento quasi non e trovabile. (4) mare e nautica La dominanza del balneare nei mesi estivi „rovina“ la costa per le altre stagioni (spiagge sporche, alberghi e altre strutture chiuse, atmosphera di abandono – vedi anche „stagionalizazione“). La Puglia spesso si vanta die suoi 800 km di costa, ma quanti chilometri sono veramente belle e accessibile tutto l’anno (il Gruppo Nord ha citato come esempio positivo la Duna di Lésina col Bosco Isola al nord del Lago di Varano)? Dal resto il turismo balneare nel Gargano potrebbe cadere vittima del propio successo. Turisti mitteleuropei sotto questo aspetto non trovano molto attrenti le coste del Barese. Piu belle sono le spiagge del Brindisino e del Salento. La loro attrazione sta anche nel fatto che siano per buona parte piu facilmente raggiungibile e non pieno di stabilimenti balneari. Un esempio molto negativo sono le coste vicino Porto Cesareo con un grande sviluppo di seconde case, per la maggior parte abbusive. Molto piu atrenti e invece la vicina costa di S. Maria al Bagno con le sue belle www.sviluppoitalia.it 373 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ville liberty (alcuni usati come B&B). Sopratutto turisti stranieri aprezzano la friubilità delle riserve lungo le coste, dove a piedi dopo una passeggiata piu o meno lunga si puo accedere ad un mare quasi intoccato. Un problema che riguarda le coste sono anche i prezzi altissimi che vengono chiesti nel periodo di punta. Purtroppo i albergatori communicano spesso solo questi prezzi e si meravigliano che i stranieri non vengano neanche in altri periodi. Porti pescarecci e mercati di pesce sono un’altra grande attrazione per il turista. Sulla nautica non posso dire nulla. (5) benessere Non so rispondere su quello che classicamente viene definito „turismo del benessere“, il tradizionale termale o pure e il nuovo trend del wellness. E sempre desiderabile se turista e gente del luogo (operatori, ma sopratutto anche i abitanti) si trovino al loro agio o in altre parole si sentono bene. Parlando del benessere in forma piu concreta, lo vedo piu come integrante di molti altri formi del turismo. Qui fa turismo culturale (monumenti, musei e centri storici), sara ben felice di trovare alla fine giornata una bella piscina (riempita d’aqua anche in bassa stagione), una spiaggia accessibile o un sentiero ombroso per rinfrescarsi e riprendere le forze per il prossimo giorno. Benessere in senso largo aumenta per il viaggiatore/turista se sa dove andare e cosa trovare, in poche parole essere orientato e aiutato (pubblicità turistica che non solo promette, ma mantiene le promesse; uffici turistici che aiutano in forma concreta; segnalazioni che aiutano l’orientamento; ...). L’accoglienza e di importanza centrale per il benessere e cosi anche l’alloggio (un esempio piccolo: turisti mitteleuropei leggono prima di adormentarsi, ma solo raramente trovano illuminazione adatta accanto al letto). www.sviluppoitalia.it 374 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia piccole idee stagionalizzazione La parola „destagionalizzazione“ forse e stupida. Ci sono varie stagioni, che tutti hanno una loro valenza turistica. Il turismo tedesco inizia col periodo di pasqua, subisce un forte calo a luglio e riprende a settembre per durare fino alla fine di ottobre. Nonostante che in primavera il mare anche per turisti dal nord e ancora un po freddino, vanno già al mare. Lo trovanno poco accessibile e spesso la costa sporca. In autumno la stagione balneare per i mitteleuropei potrebbe durare fino alla fine di ottobre, ma gia a settembre molte strutture chiuduno. Questo non e un grave problema, ma purtroppo torna la mundizia e nessuno pensa di portala via prima del’estate prossimo. Sono sopratutto B&B, agriturismi e alberghi nelle piccole città d’arte che si offrono per tutto l’anno. La Puglia purtroppo ancora non e ben presente nei cataloghi delle agenzie straniere che offrono case per le vacanze. turismo in Puglia come commercio equo e business ecologico Turismo equo significa anche che ci sia una sana relazione fra prezzo e qualità. Visto che, grazie al low cost, sempre piu turisti viaggiano col’aereo, la Regione Apulia potrebbe piantare un albero per ogni turista che arriva, per combattere l’effetto sera. Si sa chi in Puglia vuole il turismo e quale turismo vogliono? l’educational al inverso Per sensibilizzare i funzionari, dirigenti e vari operatori turistici della Puglia alle essigenze del turista straniero (o anche solo del Nord Italia), si potrebbero organizzare l’educational al inverso. La gita viene organizzata per esempio dalla GH Impresa Turistica. www.sviluppoitalia.it 375 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia turismo organizzato vs. turismo individuale Il turismo viene ancora prevelamente percepito come turismo balneare estivo e nei altri mesi come turismo di bus. Non a caso mancano informazioni concreti e utili per il turista che viaggia in maniera autonoma. qualità Per il turista/viagiatore e molto difficile di giudicare e priori la qualità dei vari prodoti turistici. Nel caso dei alberghi le stelle non sono indicative. Anche B&B e agriturismi possono essere giudicati solo con la prova. La Regione Puglia potrebbe impegnarsi per dare un marchio di qualità che communque corrisponde alla realtà. informazioni Il turista che arrivo al aeroporto di Bari trova solo le offerte del consorzio turistico COTUP. Elenchi complete delle strutture ricetive mancano ovunque e se si trovano sono del’anno scorso (se uno e fortunato, possono anche piu vecchie). Il sito ufficiale della Azienda di Promozione Turistica Puglia (al meno in lingua tedesca) non fa proprio onore alla Regione. Vorrei invece citare due initiative, che potrebbero servire da buon essempio. Inprimis ho conosciuto il 22.6. assieme a Rosella Righetti a S. Maria al Bagno, mentre Tiziano e Charline sono andati a vedere i trulli. Massimiliano è un giovane, che prima di aprire la sua Agenzia di servizi per il turismo, a preso una laurea di scienza delle communicazione a Roma, viaggiando a ampliato la sua conoscenze di lingue e poi ha fatto in Abruzzo un master di marketing turistico e communicazione multimediale (finanziato dal progetto „Bollente spiriti“ della Regione Apulia). A parte informare tutto l’anno i turisti sul territorio fa il tramite www.sviluppoitalia.it 376 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia per ca. 80 B&B. Mentre che lui fornisce dati sui flussi turistici ai enti turistici, riceve poca collaborazione da parte loro. Inprimis c/o Massimiliano Boccardo Lungomare Lamarmora, 101 S. Maria al Bagno – Nardò tel./fax 0833575161 cell. 3471568059 www.inprimis.net Conosco da anni Carlo Mansueto. La sua cooperativa e una ideale cerniera fra turista e le opere d’arte e i musei di Conversano. Offrono visite guidate anche in lingue, organizzano divertentissimi corsi di archeologia anche per bambini, aiutano trovare alloggi e offrono giri in bici. Coop. Armida c/o Carlo Mansueto Piazza Concilazione, 5 Conversano Tel. 0804959510 Fax 0804090749 www.cooparmida.org www.sviluppoitalia.it 377 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia impressioni due porti e due mari Mi ha piacuto la nostra visita di Taranto e Brindisi nello stesso giorno. Sono convinto che tutte due le città hanno una valenza turistica piu grande di quella che cis i pensa. Spezialmente Taranto e molto affascinante per i forti contrasti e di notte la zona industriale si trasforma in un paesaggio di forte suggestioni. Mi auguro che col’arrivo di un maggior numero di turisti, aumentino i servizi con le navi-bus. Poi Brindisi che sta alla fine della Via Appia, una strada che merita una maggior attenzione, e un’altro posto che stimola la fantasia del viaggiatore. accoglienza L’accoglienza nel Rifugio dei Vip a Mottola e stata piu che ripagata della accoglienza che ci hanno dati le ragazze e ragazzi di Villaggio Vecchia Mottola. Se anche il proprietario del B&B vicino Cisternino non ci ha offerto un bicchiere di acqua o di vino al’arrivo e ci ha servito una collazzione alquanta magra, e stato un posto accogliente (lui sarebbe stato invece in grado di dare ai suoi opsiti vari indicazioni cosa vedere nei dintorni e dove mangiare). Alla Masseria Torre Pinta forse siamo stati accolti in maniera troppo invadente. Non e facile trovare la giusta via di mezzo. corso, piazza, bar e chiesa Per me fa ancora parte della mia percezione romantica dell’Italia. La Puglia per fortuna e piena zeppa di piccoli paesi che offrono i sopracitati elementi (sopratutto nel Salento). www.sviluppoitalia.it 378 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Lecce Anche solo Lecce merita un viaggio in Puglia! Qui, grazie a Pasquale, abbiamo anche goduto il miglior ristorante del nostro giro. disillusioni La costa cementificata intorno a Porto Cesareo conoscevo già. Mi sembrava solo peggio. Una desillusione per me e stato il Museo Archeologico di Ugento, di quale non ci sono state piu notizie in paese. Mi ha sopratutto delluso, che la gente del luogo non c’è mai andato. Poi abbiamo saputo, che il museo un giorno dopo la nostra visita e stato aperto in una nuova sede. Purtroppo non abbiamo raggiunti durante il nostro viaggio spiaggie da sogno (communque ci sono alcune). www.sviluppoitalia.it 379 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Laura Fraser Report on Itinerant Experiential Research Puglia-South Specific Questions: What are Puglia’s peculiarities with respect to its tourism competitors? My comments come from the perspective of an American who has traveled extensively in Italy. For Americans, Puglia is competing not only with other regions of Italy—particularly Sardinia, Sicily, and Le Marche, as they are areas that are attractive to travelers who are more experienced with Italy—but with other destinations in the world that are closer and less expensive than Italy, such as Mexico and South America. With respect to other areas of Italy, Puglia’s best advantage is that it is less-traveled and less “discovered” (among Americans) than other regions. For those who have already traveled to Tuscany, Umbria, Venice, Rome, etc., Puglia is a new adventure. Unlike Firenze, it is a place where one will not be disappointed to hear English spoken all the time. The small villages are impressive with their architecture and the sleepy pace of life. One of the greatest advantages of Puglia is that it offers a great variety of experience in a rather small territory. One can go to the beach in the morning, have lunch at a quiet place in the countryside, explore one or two villages in the afternoon, see a music concert in another town, and sleep at a masseria. There are also interesting cities within easy reach for those who appreciate a more urban experience, and those cities are rich in architecture, art, and history—Brindisi, Taranto, and Bari. For all the tourist sites Puglia offers, it does not seem crowded, touristy, or kitschy, except in Alborobello, Vieste, and some of the beach areas. The towns we visited did not seem over-touristed, which is a great pleasure for travelers who want a rustic www.sviluppoitalia.it 380 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia experience and don’t want to encounter big groups on tour buses. A great advantage of Puglia is that it is not so full of kitschy tourist shops and tour buses that you cannot see the attractions. With respect to other places Americans can travel to, Puglia’s peculiar advantages are the Baroque and medieval architecture, the wellpreserved city centers, and the castles and masseria in the countryside. Puglia also has the advantage that all of Italy has over destinations in the rest of the world: great food and wine. An American who is only interested in sitting on a beach can go to a much better and less expensive beach vacation in Mexico or Hawaii, but they will not encounter the gastronomic advantages of Puglia, nor the cultural treasures. To what extent can tourism heritages really be used? (Opening hours of museums, guides and other services) The tourist services in Puglia were very disorganized. There was no way of knowing in advance if a church was going to be open, if a museum would be closed, or where one might be able to find some help finding an albergo. There is no integrative regularity to the tourist services in the region. Instead, tourist services, on the whole, seemed unreliable and random. The tourist and Pro Loco offices often were closed. Only the churches were usually open. In more touristed cities such as Otranto, the cultural locations were better organized. There did seem to be some good maps and guides available in most of the towns, often given by private proprietors of alberghi. To what extent is the territory itself enjoyable? (Condition of the roads and of the signs, public transport, etc.) The tourist infrastructure of the region is not very strong. It seems necessary to rent a car to travel in Puglia, but the driving is very difficult. The road signage is terrible. Even our driver and guide, who are www.sviluppoitalia.it 381 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia experienced in the area, had difficulties finding the correct roads to enter and exit towns. Signage on the roads and in the towns to show a tourist route or cultural itinerary would be a great improvement. The roads themselves were in decent condition for the most part. Lecce and Taranto seemed especially difficult to enter the centro storico. We did not take any trains so I can’t comment on the public transport, although I did try to take a bus from the hotel on the perimeter of Bari into the center of town and waited so long (there was no schedule) that I finally gave up and took a taxi. The public transportation seems less organized and accessible than in other parts of Italy I have visited. The actual landscape was mostly enjoyable. The villages and the coast are mostly very pretty, although the outskirts of the city and some over-developed beaches were very unattractive. What is the degree of quality of hospitality and reception? The reception at alberghi and restaurants varied quite a bit. Overall, there was a high degree of unprofessionalism. The women who worked in the alberghi and ristorante seemed more professional and friendly than the men, in general. We had one experience of particularly bad service, which was in a restaurant in Mottola, where the waiters were so rude it was funny. Overall, the impression is that the people who work in alberghi and ristorante se ne fregano about service. If they are friendly, it’s because they have a friendly personality. They don’t seem to be invested in the idea of giving high-quality, professional service, which would draw tourists back to the area. In some cases, people were far too personal. My experience dining alone in restaurants in Bari as a woman was either that I was unwelcome, ignored, or, in one case, the object of uncomfortable and unwanted amorous attention. In general, younger people seemed to have a better understanding of professional service. www.sviluppoitalia.it 382 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia How do the inhabitants perceive the territory and its tourism? Do they know and appreciate the heritage? Are they friendly to tourists? I was surprised at how well the inhabitants know the history of their heritage, particularly in Bari. One taxi driver gave me a 20-minute lecture on the history of Bari, and was very friendly. Overall, I found the people in Puglia to be friendly. They would say buon giorno and answer questions. Their knowledge varied quite a bit. In Ugento, for example, the locals didn’t seem to know where the museum was or whether it was open. In some places, inhabitants were so eager to talk that it was hard to escape them. In general, it would probably be helpful for people who are in the service industry to have a coherent retelling of their history that they can share with visitors. Can the hypothesized development lines really be realized? Are they consistent with respect to the territory? --Marketing goals: There is certainly an opportunity to establish a new identity of Puglia’s tourism, particularly in the United States. Puglia is just becoming trendy as a new tourist destination, and it is the right moment to create the opportunity to steer the identity in the direction that will be compatible with tourism that preserves the best qualities of the region, allows for economic growth, and yet does not spoil the region or annoy its inhabitants. The identity should emphasize the villages of the zone, the sense that it is a place that seems to be unspoiled, and the idea of it being an alternative Italy for people who are already familiar with more popular destinations in Italy. I confirmed my hypothesis that Puglia is a place for foreigners who have explored other parts of Italy with the English-speaking people I met along the way, whether Americans or English. Puglia is Italy for Italophiles. Marketing slogans should emphasize the element of exploration and discovery: Discover www.sviluppoitalia.it Puglia. Explore the Other Italy. Italy, 383 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia unspoiled. Italy for those think they know Italy. Back in time, back to Puglia. It seems very possible to foster a better distribution of tourism throughout the year, especially since the summer months, which are already touristed anyway, are too hot for most Americans. It is the right moment to take the opportunity to market Puglia as a beautiful destination for the spring and fall, emphasizing the mild weather at those times, the wildflowers, the possibility of doing outdoor activities such as bicycling and trekking, and the year-round cultural treasures available in the villages. I recommend that the region should be marketed for its villages and its diversity, and not for its beaches. The fact that you can go swimming after exploring the villages and art cities is an advantage, but anyone who comes to Puglia from the United States for a beach vacation will be disappointed and will not return. One of the ways that Puglia could increase its market share in the United States would be to offer introductory trips to qualified journalists. It is important that such trips should NOT be group trips, because the journalists are then in competition and come back with only one story. Instead, the government should offer introductory trips to several journalists in several different geographic areas to write about the various tourist products. These should be organized in such a way that the hotels and restaurants present a coherent message and identity to the journalists. These journalists should work for magazines that have the demographic of the target market, which is Americans who have ALREADY traveled in Italy and want to explore a new place, or who are adventuresome travelers in general, or who have a special interest in gastronomia. For instance, the magazines would include CUCINA ITALIANA, INTERMEZZO, SAVEUR, WINE SPECTATOR, GOURMET, CONDE NAST TRAVELER, TRAVEL AND LEISURE, in-flight magazines, and other magazines that target this group of experienced travelers. In www.sviluppoitalia.it 384 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia addition, journalists who write guidebooks such as Lonely Planet, the Rough Guide, and Moon Handbooks should be identified, invited, and sent publicity. One resource is travelwriters.com. Additionally, Internet travel sites should be identified and sent a cohesive and comoprehensive electronic press kit. Advertising should also target this group, in such places as THE NEW YORK TIMES SOPHISTICATED TRAVER MAGAZINE (quarterly), FROMMER’S, TIME OUT, NATIONAL GEOGRAPHIC ADVENTURE, NATIONAL GEOGRAPHIC TRAVELER, and the magazines listed above. These efforts should not focus advertising and publicity on the average American who has not traveled to Italy, but to those who have some experience in the country. All of these efforts should take place after the identity of the region is realized and the message is coherent. Story ideas should be developed for the region. These should follow the various tourist products, but specifically focus on a new element that constitutes a “story,” and not just a generalized travel diary, or on a specific artistic or archeological heritage. The food and wine products of the region should be identified so that it is possible to think of a pugliese cuisine, which will attract travelers who love Italy and its cuisine. What is particular about Puglia’s cuisine? The emphasis should be on the orecchiette, friselline, local cheeses, raw seafood, and other dishes that are specific to the area. The story of the wine should be developed, along with information about some of the new winemakers, because there is a sub-category of travelers who are very interested in discovering new wines. Pugliese wines in general are not well-known to Americans, but real eonophiles are interested in the lesser-known grapes in the region, which are just now becoming popular in the United States. Marketing efforts to eoniphiles should take note that California’s zinfandel grape has recently been discovered to have the DNA of primitivo—“ancestral grapes,” perhaps. Artisan cheese, wine, and other food producers should be identified so that it is possible for these tourists to visit them, or to hear them at food conferences. Another real draw for tourists would be to offer cooking classes and wine seminars. www.sviluppoitalia.it 385 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Americans, especially those who would be inclined to come to Puglia, love cooking classes and wine seminars. --General Goals: As an American, I can only speak to the international market share. American tourism will certainly increase in Puglia I the shor-term; the question is whether Puglia is prepared to sustain the trend. Puglia has become a “hot new” destination for Americans who travel. Right now is the time that avant-garde magazines and travelers are beginning to explore the region. It is notable that there have recently been major articles on Puglia in the New York Times, Gourmet (which highlighted Puglia’s mozzarella in a recent issue on Italy), and other trendy publications. As more celebrities buy masserie, etc., more people will want to go to Puglia. Puglia is trendy now, but the challenge is to sustain the tourism, so that it does not become another situation of consuming a culture and moving on. In order for Puglia to meet the challenge of sustaining an increase in tourism, it must raise the professional standard of service, provide a more integrated system of tourist information, and become more accessible to tourists who do not speak fluent Italian. Creating the identity of Puglia as a cultural destination, full of charming little villages with important architecture, will also help sustain the interest in the region. The idea of closelyspaced villages is essential to the success. Think of how popular (though overly-touristed now) le Cinque Terre became after it was defined as “five fishing villages where you can walk from one to another.” What could the Regional Government concretely do to support its best tourism products? Which direction should the politics for tourism development take? As a foreigner, I do not know the workings of the government in Puglia or its politics. However, here are some concrete steps that the government could take to improve the tourist industry: www.sviluppoitalia.it 386 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia --Create better signage on the highways and in towns so that tourists have the possibility of moving through the region more easily. --Create easily-identifiable itineraries for tourists. That way they can plan, for instance, that if they stay in Mottola they can easily also visit Alberobello, Castellana Grotte, Gioia del Colle, etc. Right now such tourist itineraries that exist have been created privately, such as the one made by the village of Mottola. Such itineraries and information about the villages should be integrated so that a tourist can take one booklet of information and be able to travel from village to village. The same booklet should be available in every village of the region, and include information on alberghi, restaurants, cultural destinations, cultural festivals and events, history, and transportation. --Create festivals that integrate the towns and publicize them to potential tourists, so that, for instance, people could come and visit music festivals in villages on successive nights, or go to a series of typical dinners, one in a different village every night. --Focus on two or three towns as tourist centers, where tourists know they can reliably go and find places to stay, services to organize bicycling and trekking expeditions, people who speak English, and centralized information. This works very well in other countries. For instance, in Nepal, tourists know that they can go to Kathmandu and organize their trips; in Peru, they know they can go to Cuzco, etc. The risk is that these places become over-touristed, but they can be planned in a way that will not be excessive. I think the concentration should be in towns such as Martina Franca, Otranto, and Galatina, possibly Mottola, where the towns are small enough to be accessible but large enough to provide a diversity of services and to serve as a base for journeys. By concentrating on improving the services in two or three towns, essential services can be developed with more professionalism. It is very difficult to travel in Puglia if one does not speak Italian. If Americans knew that they could go to a small town and find people who www.sviluppoitalia.it 387 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia speak English, they would be more likely to come and start their journey there. From such a place they could organize their trips into the smaller villages and the countryside. One possibility would be to create small alberghi that also have Internet points and cafes and are not very expensive, so that they would attract young travelers and young entrepreneurs to the area. Again, the integration of tourist information among towns is essential for this kind of development. --The government should make an effort to clean up the unplanned and ugly developments, especially along the beaches. Many of the beaches seem to be spoiled by bad development. In places where there is more care in the development, such as Sta Maria di Bagni, the beaches are accessible, the atmosphere is very nice, and there is the right balance of restaurants, public places, and nature. But the beaches of Porta Ceasare, for instance, are horrendously ugly and kitschy. --Young entrepreneurs who are trying to create new and sustainable forms of tourism should be encouraged. The group who have created the alberghi diffusi in Mottola is an excellent example of the next generation of people who are creating a kind of tourism that will not harm the village or community and yet will help the economy. The idea of an albergo diffuso is excellent for attracting tourists who want an “authentic” experience, integrated into the town, and maintaining the integrity of the town by not erecting a building or creating a hotel that stands out. Tourists should appreciate a town, and not change it. The government should offer incentives to entrepreneurs who are creating tourist services that are careful, integrated into the community, and respectful of the history and heritage of the place. If places are not developed with this kind of care, Puglia will be full of places that become like Alberobello, which are kitschy and in which little remains of what made the place attractive in the first place. --I do not know what kind of education is available in the region for tourist services—public www.sviluppoitalia.it relations, hotel management, restaurant 388 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia business. It should be cultivated with an eye to tourism that is respectful of the region, its heritage, its environment, and its people. If it is possible to provide scholarships for bright young people to go to these schools, it would encourage professionalism in the area. Evaluation of the main products: 1. Rurality and diffused heritage—nature and parks The landscape was beautiful in areas, but seemed inaccessible. My impression was that most of the property was private. I saw very little information about the parks or nature areas. In particular, I think there should be more effort to organize small journeys into parks and natural areas. For instance, villages could offer one-day bicycling tours that go from one village to lunch at another and then back. There should also be an integrated booklet for tourists who are interested in the outdoors and how to get there. 2. Culture and art The architecture of the region is its main attraction. The Baroque architecture in the villages and in Lecce is stupendous. I was amazed when I saw Lecce that it is not one of the most touristed places in the world. Its beauty at night is comparable to the most beautiful places in Italy, and yet it is not very well-known outside of Italy. Otranto is another example of a place where I was astonished at the art. The mosaics in the cathedral were incredible, rivaling Ravenna, and yet again I had never heard of them. The historic centers of Bari and Trani were also fascinating and beautiful. Overall, Puglia is full of artistic and architectural treasures that foreigners have never heard about. Again, there should be more integration of the information about the art in the region. Also, there should be more of an effort to preserve some of the www.sviluppoitalia.it 389 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia architecture of the region. Taranto could be like a little Naples, but the centro storico is neglected. The optimal market for the development of the culture and art is among tourists who already are familiar with Italy, but have already been to Firenze, Rome, Venezia, etc., and are looking for an area that is new to them and that is less crowded and full of souvenir shops. The music is also a cultural aspect that can be developed. Widelypublicized music festivals, particularly focusing on the tarantella, would increase tourism in the area. 3. Sea and boating The sea and boating products seem to be already well-developed. In general, my impression of the sea was that there are places that are beautiful, but they are already full of people. The one thing the government could do to improve the beach experience would be to clean up some of the beaches, which are dirty and have unplanned and unsightly development. Otherwise, the tourism should focus on the cultural and art products. 4. Wellness and health tourism I did not see very much wellness or health tourism. I did not visit terme. In general, Americans have a different idea of health tourism than Italians. To us, a healthy vacation is to go trekking or bicycling. There is an increase in interest in spas in the luxury market. The hotels and masserie that aim at a luxury market should offer wellness services that Americans are interested in: a spa where massage, facials, and other body services are available, as well as a gym, where people can get some exercise to work off all the orrecchiette they have eaten. Swimming pools are essential for the American market, except for the young back-packing crowd. They are especially important for people with families, since Puglia is so hot. www.sviluppoitalia.it 390 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Personal experience report It was a great pleasure for me to spend time getting to know a bit of Puglia, and I consider this excursion an antipasti for a primo, secondo, and more to come. I will certainly return to explore the region more. I am the kind of traveler who, I believe, should be the target market demographic for Puglia. I have already traveled in Italy—not only the major art cities, but also smaller cities in the north, as well as Sardegna, the Isole Aeolie, Palermo, Naples, Ischia, and parts of Calabria—and I speak Italian well enough to get around and talk to the people of the region. I had never visited Puglia before, and did not know very much about the region. I think Puglia is difficult for travelers who do not speak some Italian, and not the most attractive destination for those who have never seen other parts of Italy. It is more of an alternative Italy, an Italy for adventures, an Italy for Italophiles, as I have said. For those who love to wander around narrow historic streets and eat fresh local food, it is an ideal destination. Overall, my impression was very enthusiastic. My introduction was a walk I took by myself in the evening in Bari’s centro storico, and I was charmed. I liked wandering around and getting lost in the maze of little streets, and coming upon people sitting outside talking, or women rolling orecchiette together. Trani, though touristed, was also a city not to miss. To me, the church in Trani was one of the most beautiful I saw, because of the graceful simplicity of its line. The villages in the Salento region and the landscape and trulli of Valle d’Itria were wonderful to discover. I was impressed that these places have not been ruined by development that was done for quick money and in bad taste. Instead, there was a sense that the places were real and unspoiled and carefully maintained. I was amazed by Lecce and its wonders, and also by the mosaics in Otranto. The quiet atmosphere of a small village like Melpignano was lovely, especially knowing something of its culture and www.sviluppoitalia.it 391 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia history. I would love to return to see a festival of the taranta. I enjoyed the slow and relaxed pace of the region, the humor of its people, and the feeling, in many places, of being in a place that has not become overly modernized or consumerist. The centri storici in many towns take you back centuries in time, and it is a pleasure to be among people whose rhythms of life correspond with the seasons and the sun. A friend of mine happened to be in Puglia while I was there. He is a wealthy American with a family who enjoys outdoor destinations. Although I had heard that Viese and Trani were overly-touristed, he was charmed by both, and wrote to me that he felt that he had had an “authentic” experience in Italy, which is a notable comment. As much as I enjoyed the region, it is also a difficult place to travel because the information is not integrated, and standards of alberghi, masserie, etc., are not reliable. The food and wine were in general excellent, but occasionally indifferent and even bad. In general, the service lacked professionalism. Transportation was difficult. Many pugliese seemed completely indifferent to the presence or absence of tourists. Here are some notes from my diary about specific places: Altamura: As with many of the villages we visited, this is the kind of place to have a coffee, take a look around, and then leave. I enjoyed the fact that the town is like so many of the towns in the region in that it has a plaza, a church, a bar, and men sitting around in the shade watching talking to each other, and yet each town has its own personality. It would be helpful from a marketing standpoint to identify and develop the personality of each of the small towns. One advantage of Puglia is that you can see a little town and then go to another, because they are so close. www.sviluppoitalia.it 392 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Mattera: The caves were an amazing sight, and it was very interesting how what was once the symbol of shame in the south has become a lively and even chic town. I would like to return for a closer look. Castellanetta: Another typical town, with a very ugly statue of a beautiful man, Rudolph Valentino. It was funny to see immobili Valenton, camicie Valentino, etc. Otherwise, not very interesting to a tourist except for a quick coffee. Mottora: This is a lovely town, and I was impressed with the albergo diffuso. The rooms were integrated into the town, you felt a part of the town, and not conspicuous as a tourist. The young people who organized the alberghi were molto in gamba. I appreciated that they are also trying to promote the typical products of Puglia. They are encouraging what we call “sustainable tourism” in the United States, which has a positive impact on the town and the economy, while not having any destructive impact on the environment, the aesthetics of the town, or displacing any of its people. The people of the town were friendly; the woman who sold fruit was very talkative and told me how to cook the chicory and zucchini. Mottora has potential to develop more tourism. The service at the restaurant was very discourteous, and an example of how there is not a standard of professionalism in Puglia. Taranto: This is a city few tourists will visit, but is interesting as a port and for its city. The Centro Storico could be developed to be like a little Napoli, but the city is neglected and in disrepair. The road in is very ugly. I would not focus attention on Taranto as a tourist product. Brindisi: Like Taranto, Brindisi has its charms, and more so, but I would not spend more time there than it takes to have a coffee or catch a boat to another place. The facades of the buildings along the port are pleasant, and a boat ride around the harbor is a good, quick, and wellorganized excursion. In somma. www.sviluppoitalia.it 393 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ostuni: The road from Ostuni to Celie was gorgeous, with olives and vistas from hills, and our first view of trulli. This was where I began to see the real charm of Puglia. The atmosphere was relaxed and had a little bit of magic. The B&B “La Foglianelle” was full of charm, the exact kind of place a traveler wants to discover to experience the place, feel comfortable in a charming room, and be refreshed in a pool. They should’ve offered an aperitivo! The B&B was “authentic con piscina,” which is both a joke but also just want travelers in the region desire. Dinner at La Fontanina, which was the restaurant in a luxury hotel, was too formal and pretentious, and the food was not as good as it should be, though the service was excellent. I prefer a restaurant with food that is more simple and more delicious. The hotel had no personality. Oria—As with so many of the towns, worth a quick trip, a coffee, a look, should develop its personality. Gallipolli- the centro storico on the island was filled with light and lovely. We had an excellent meal nearby, with typical products for sale, and very friendly and professioinal staff. Galatina—With its lovely church and square, this town has potential to develop its tourism to a greater degree. It is large enough to accommodate visitors and it has several cafes and restaurants. It was a place that had the feeling of a good place for relaxation, as well as a nice bookstore and little shops. Lecce—Sono rimasta stupita quando siamo arrivati a Lecce. The town in the dusk is a stupendous sight, one I’m glad I did not miss. Lecce seemed difficult to access, and also it seemed as if there weren’t many places to stay. The apartment we stayed in, which was for longer-term visitors, would be a lovely place to stay for a couple of weeks or a month to really get to know the city. The restaurant, Le Zie, was one of the best meals of my life because it was made from excellent local products, was not pretentious, and the service was professional and yet www.sviluppoitalia.it 394 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia very friendly. It seemed like the kind of food you would eat at someone’s home if they were very, very good cooks. The tourist police seemed very helpful to visitors but not very identifiable. I would have thought they were carabinieri and it would never have occurred to me to ask where to find an albergo. Lecce is a fantastic cultural treasure. Melpignano—Something about Melpignano was wonderful, in its quiet charm, the old men playing cards under the arched portico, and the plaza where one could imagine the dancing of the taranta. Maglie—This town seemed more chic than the rest, where one could find trendy shops, fine local products like the chocolate, and a comfortable place to stay and wander around. Sta Maria di Leuca—This was a nice place to take a little swim, but the beaches were hard to access with the rocks. I was not impressed with the beaches, but the water was very clean. Ugento—This town, while charming, seems to have abandoned its historic center in favor of newer bars and construction. There seemed to be no center in the center, and the museum was either closed temporarily or for good, we couldn’t find out. I liked the bar that was also a bookstore. Specchia—this is a wonderful town, with its comfortable plaza, its colorful houses, and its view of the surrounding landscape. This is a town I would like to return to, and I wondered whether there were good restaurants there. It seemed like an excellent place for an albergo diffuso. Torre Pinta—This was not an excellent example of a masserie, but it was interesting to see how a family runs a farmhouse like this. The structure was beautiful but there wasn’t attention to detail—lamps did not work, there wasn’t the necessary towels and sheets, and the food was the www.sviluppoitalia.it 395 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia worst I had in Puglia. Instead of serving massive portions of various dishes that are not well made, they should concentrate on making a few dishes that are really good. People will come back for good food in a farmhouse that is not completely well-tended, but they will not come back if the food is not good. The service lacked professionalism and was actually frenetic. Otranto—Otranto amazed me with its church and mosaics, and had a wide variety of things for tourists to do, whether to stay in the town or take a swim at a place like Porto Badisco. The people who worked at the castle and the churches were very friendly and informative. The central streets, however, were in danger of becoming too kitschy with the shops selling nothing interesting. I wondered whether there were any artisanal products to sell in the region because I did not see any. What are t ypical products from Puglia that visitors might like to bring home? Cedramics? Embroidery? Food products? I could not discover an identifiable artisanry. It might help to sell local products in a tasteful manner, rather than kitsch from China that spoil the experience of walking in the streets. In sum, Puglia is on the cusp of being “discovered” by more and more tourists, particularly from outside the country. It is the important moment to establish an identity, market the small villages as historic treasures to explore, create legible itineraries, improve the access to the towns, and support tourist operators who are interesting in a sustainable tourism, by which I mean a tourism that respects the towns, its people, its environment, its artisans, and develops economic opportunities that are lasting, and not exploited and ruined. www.sviluppoitalia.it 396 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Pasquale Porcelli • Ruralità e patrimonio diffuso-natura e parchi Alcuni dati ci permettono di inquadrare meglio il problema. La Puglia è la regione italiana con il più rilevante patrimonio olivicolo. Oltre 350.000 ettari sono coltivati ad ulivo pari al 25% della superficie agricola utile regionale. Sono attivi 1200 frantoi che trattano le 53 diverse varietà di olive coltivate in regione. Questo patrimonio arboreo è costituito da circa 60 milioni di piante, di cui circa la metà secolari e si stima tra i 3-5 milioni di esemplari pluricentenari, di cui secondo stime recenti del CNR, alcuni sono plurimillenari. Un patrimonio genetico di estrema importanza sotto il profilo economico, occupazionale, paesaggistico, storico e naturalistico. Gli ulivi fanno parte della storia di questa regione, la loro presenza è costante, dal Gargano a Capo Leuca, da quelli esili, penduli del nord barese a quelli grandi come querce, monumentali del Salento: una interminabile, infinita distesa verde-argento. Il comparto olivicolo rappresenta il 21% della produzione lorda vendibile, preceduto solo dal comparto dell’ortofrutta (22%). Semplicemente riportando in modo sommario questi dati risulta evidente la forte vocazione agricola della regione. Dall’esperienza fatta in questi giorni è risultato evidente che il più delle volte con il termine “turismo rurale”si intendono una serie di attività presenti sul territorio non ben definite che vanno dal B&B in ambienti agresti recuperati e resi fruibili ( trulli, case di campagne) alle masserieresort con piscina e campi da golf, all’agriturismo. In tutte queste strutture il legame con la terra intesa come complesso sistema che produce non solo beni ma anche cultura si esaurisce il più www.sviluppoitalia.it 397 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia delle volte nella presenza sporadica di qualche prodotto locale sulla tavola mattutina. Non sono pochi i casi in cui nella colazione del mattino sono presenti fette biscottate, marmellate ed altro di produzione industriale. Spesso queste strutture, quando hanno dimensioni che lo consentono, sono destinate alla banchettistica (cerimonie, ricevimenti ecc.)Il discorso sull’agriturismo non è diverso da quello che è riscontrabile in buona parte del resto dell’Italia ovvero una assoluta difformità rispetto alla loro definizione originaria fatta con la legge n. 730 del 5 dicembre 1985 (art.2) che così li definisce: ”Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all'articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all'articolo 230-bis del codice civile, attraverso l'utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvi-coltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali” Se dovessimo applicare questa definizione quanti degli agriturismo che conosciamo sarebbero in regola??? • Parchi naturali. Finora con tutti i limiti riscontrabili l’unica esperienza degna di nota è quella del Parco Nazionale del Gargano. che oltre ai soliti problemi connessi alla sua delimitazione geografica è riuscita a creare prospettive anche occupazionali. La creazione di un marchio di qualità che identifica i prodotti del Parco è una delle iniziative che hanno trovato un buon riscontro, anche se “qualità” in molti casi ha una interpretazione molto elastica. Un’attenzione maggiore andrebbe posta alla selezione dei prodotti e delle aziende. Una sinergia tra Ente Parco ed aziende in particolar modo le masserie vere, quelle che sono www.sviluppoitalia.it 398 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ancora centri di produzione agricola-pastorale e non ristoranti di campagna, andrebbe fortemente incoraggiata. • Cultura e Arte Il patrimonio culturale inteso come artistico, monumentale e museale è notevole e diffuso su tutto il territorio della regione, ma ad eccezione di alcune punte di eccellenza come Lecce, Cattedrale di Trani, è incapace da solo a giustificare un viaggio. Alcuni musei come quello di Taranto, Ruvo oppure il Museo ed il Parco archeologico di Egnazia, così come i resti archeologici di Canne, sono inseriti in contesti che sono poco attrattivi e la loro attività è rivolta in particolare al turismo scolastico e di passaggio. L’idea di musei moderni che siano allo stesso tempo anche punti di ristoro e vendita di gadget, vedi Castello di Corigliano, sono modelli troppo sporadici, andrebbero perseguiti con più determinazione, sollecitando la creazione di forme imprenditoriali giovanili. • Mare e nautica Se uno pensa alla Puglia pensa inevitabilmente alle coste del Gargano e a quelle del Salento. Il Gargano ha coste molto belle, ma dove non è arrivata la cementificazione e l’abusivismo, l’accesso è problematico. Le spiagge pubbliche sono una rarità ed il rapporto prezzo/qualità è inaccettabile. Il Salento ha lo stesso problema anche se non mancano le punte di eccellenza: Porto Selvaggio (oasi naturale, continuamente minacciata da azioni che ne pregiudicherebbero l’esistenza), la costa che va da Santa Maria al Bagno a Gallipoli e che procede sino a Capo Leuca per poi risalire sino ad Otranto. Assolutamente negativa invece tutta la costa che va da Taranto a Porto Cesareo, abusivismo diffuso sulla costa Tarantina, costruzioni ed insediamenti di infima qualità nella parte Salentina, unitamente ad un mare che non presenta alcuna particolarità. www.sviluppoitalia.it 399 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Anche se in questo momento il Salento è di moda e mi fa ricordare quando lo era il Gargano, proprio perché mode sono fenomeni passeggeri, certo si possono cavalcare. • Benessere e turismo della salute Il fenomeno delle beauty farm è ancora poco diffuso e allocato presso Masserie-relais da 5 stelle, anche se qualche diffusione incomincia ad esserci in strutture di livello più basso. Complessivamente mi sembra un fenomeno di contorno. Quanto al turismo termale, non ci sono le condizioni di una sua espansione, mi sembra che viva soprattutto di turismo locale, assolutamente non competitivo. Considerazioni finali Non nascondo che il fatto di essere l’unico pugliese mi ha costretto a guardare con occhio maggiormente più critico degli altri. Tuttavia ha confermato quanto già da tempo era evidente. Se l’Italia in generale perde competitività sul mercato internazionale sorpassata anche dalla Spagna, pur detenendo il 70 per cento del patrimonio culturale mondiale evidentemente una ragione deve pur esserci, figuriamoci per regioni come la Puglia che non è certamente tra quelle trainanti. A costo di dire delle ovvietà. La Regione Puglia sconta un eccessiva frammentazione dell’offerta e della promozione. Tutto viene proposto e venduto a pezzi (il museo, la spiaggia, ecc) manca una visione d’insieme. Ormai sappiamo che il turismo è un’offerta globale, non si tratta di vendere solo camere d’albergo e fornire servizi si tratta di vendere un territorio nella sua globalità e complessità : ambiente, natura, arte, infrastrutture, cultura. www.sviluppoitalia.it 400 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Un mix che gioca sulla duplice attitudine dei territori di essere allo stesso tempo internazionali e locali, ovvero di entrate sui mercati internazionali vendendo originalità ed unicità dei territori. E’fondamentale quindi comprendere che l’economia del turismo oltre ad essere economia delle imprese turistiche è anche economia dell’ambiente in senso lato. La riqualificazione del territorio è una condizione prioritaria. La mia impressione è che c’è scarsa consapevolezza del potenziale di questa regione, in particolare di quello agricolo, per le cose dette prima a proposito di ruralità, non solo come attività strettamente produttiva, ma anche come una chiave di lettura di un mondo che può trasmettere anche saperi. La possibilità di legare il sapere contadino-pastorale al prodotto della terra, spiegandone la storia, il processo produttivo, le particolari qualità organolettiche, per poi organizzare l’accoglienza che parta da queste premesse, ritengo possa essere una delle chiavi di lettura di buona parte del territorio pugliese è ovvio che in questo contesto il Mare diventa un plus è non un obiettivo privilegiato. D'altronde non scopriamo nulla di nuovo in altre regioni il turismo enogastronomico è un fenomeno consolidato. Se penso al Piemonte, sarà per deformazione professionale, mi viene in mente una terra generosa di vini (Langa-Roero-Astigiano), di formaggi, di pascoli, di montagne e poi c’è anche qualche bel museo da visitare (Egizio a Torino ecc.) o qualche opera da ammirare. In cui è possibile trascorre qualche giorno nelle campagne immergendosi nelle tradizioni e nella cultura locale, attraverso la conoscenza del lavoro dei vignaioli, dei casari, dei produttori di ricchezza materiale. Non si tratta di pensare ad una realtà bucolica, ma di iniziare a valorizzare le risorse che pur esistono sul territorio, ma che sono sottovalutate o ignorate. Ridare alla terra e a chi la lavora una dignità ed una remuneratività che vada oltre alle disastrose leggi del mercato agricolo a me sembra una linea da privilegiare. www.sviluppoitalia.it 401 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In questo contesto va vista la possibilità di ricreare, ripercorrere e rivivere in chiave assolutamente moderna, ma fortemente radicata nel passato, le vie della Transumanza. In questo contesto, trovano una funzione anche i paesi, i borghi, in quanto contenitori, di mestieri artigianali, luogo di scambio non solo di prodotti ma di esperienze. Non vuoti contenitori, ristrutturati grazie ai finanziamenti comunitari ed incapaci di innestare quei processi virtuosi che potrebbero rimettere in movimento filiere economiche e sociali. In questo contesto la tanto auspicata e desiderata “destagionalizzazzione” trova una possibilità. Dalla Terra al Mare, anziché viceversa come finora, assume con queste premesse una linea guida da privilegiare. E’ evidente che una visione del Turismo di questo tipo e che mi sembra comunque si delineava nel debfring, ponga all’attenzione una cosa molto più complessa e più “politica” ovvero la necessità di una cabina di regia unica che assommi in sé, proprio perché materia interdisciplinare, tutte le competenze territoriali. Un ultimo problema non meno importante è quello dell’immagine della Puglia che di volta in volta viene proposta e questo ci riporta alla cabina di regia unica. Non è possibile offrire immagini diverse e spesso in contraddizioni tra loro. Il Vinitaly e la BIT, per parlare delle più importanti, sono complementari ed hanno bisogno di sinergie che superino gli assessorati con una azione fortemente unitaria e coordinata. A questo proposito non credo, come qualcuno ha già suggerito, che la creazione di una rete integrata di Sistemi Turistici Locali sia assolutamente necessaria e risolutiva, almeno così come sino ad oggi si vanno configurando. www.sviluppoitalia.it 402 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Charline Dschischkariani Quali sono i valori distintivi della Puglia rispetto ai competitori turistici? La Cosa che mi è saltata agli occhi della Puglia rispetto agli altri posti che ho visitato nel corso della mia vita è la potenzialità, la vastità e l’autenticità del territorio. Ogni paesino, ogni città nella sua bellezza o nella sua bruttezza ha qualcosa di affascinante, incuriosisce, al livello architettonico, umano e artistico. Ci sono tante cose da fare, e sono cose che si distinguono del solito turismo. Quanto sono realmente fruibili i patrimoni turistici presenti? Questo è un reale problema! E’un ambito in cui tutto è da rifare, per non dire da fare! L’impressione è che i pugliesi se ne infischino del loro patrimonio. Con tutte quelle risorse, aldilà del lavoro che potrebbe generare agli autoctoni che si lamentano spesso dello stato di crisi del lavoro della loro regione, è imperativo organizzare la fruizione di questo patrimonio, almeno per i turisti stranieri. Non abbiamo avuto tanto tempo per visitare i musei, ma spesso le chiese erano chiuse, gli APT anche, e quando erano aperti, non sempre il personale era disponibile o qualificato. A volte certi erano al limite dello scortese. Guide turistiche non ne ho viste. Gli orari della Puglia sono molto aleatori, c’è tanta approssimazione(per non dire poca professionalità)! E non parliamo delle conseguenze della contro ora, che rende deserto ogni luogo. Taranto che comunque mi risulta una città “importante”, dall’una fino alle cinque, nel centro storico, non si vedeva un’anima Pugliese, e nemmeno un turista. Questo è una questione fondamentale da risolvere: ci vuole professionalità e qualificazione. Ed è tempo di mettere in valore il patrimonio, con indicazioni che segnalano i luoghi, con la “creazione” di www.sviluppoitalia.it 403 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia aeree panoramiche che segnalano i migliori punti di vista per godersi una città, ammirare un paesaggio (penso al Belvedere del parco regionale delle chiese rupestre del Materano che offre una panoramica su Matera che non è indicato, la piazzetta che offre la “più bella vista” su Ostuni te la devi cercare,…) Quanto è fruibile il territorio di per sé? Anche qui lascia a desiderare…Le strade provinciali sono bene segnalate, le strade sono praticabili, ma arrivati nelle aree urbane, regna il caos. Per uscire di Taranto e raggiungere l’autostrada per Bari abbiamo perso un’ora e la pazienza. Le indicazioni sono scarse e quando ci sono, sono a volte sono contraddittore. Non abbiamo utilizzato i trasporti pubblici a parte il vaporetto di Brindisi che ti porta da una riva all’altra. Questo qua sembra efficace, c’è ne uno ogni 10 minuti! Non voglio estendermi sulla guida spericolata dei Pugliesi, ma per uno straniero che deve affittare una macchina, la loro imprudenza può risultare problematica! Qual è la qualità dell’accoglienza e dell’ospitalità? Dipende…Abbiamo riscontrato differenze nell’accoglienza e il trattamento! Nel Salento in generale, la gente è molto più aperta ai turisti. Sollecitano anche più volentieri il dialogo e la discussione. A Mottola, nel ristorante in cui siamo andati a mangiare la sera, il personale era al limite della maleducazione. Aldilà del servizio antipatico, non avevano neanche un menu da proporre ai clienti (e non succede solo lì!), e quando glielo si chiede, fanno fatica a raccontare cosa hanno da proporti. Hanno il loro metodo: “antipasto? Primo? Secondo?”...”No, dimmi cosa c’è da mangiare, così posso scegliere”…”Antipasto? Primo? Secondo?”…Non è un bel modo di accogliere i suoi clienti. Nel Salento invece, c’è l’accoglienza che uno si aspetta dal sud, e forse a volte un po’ troppo enfatizzato (penso alla Giovanna della Masseria www.sviluppoitalia.it 404 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia “Torre Pinta” che con il suo eccesso di premura ansioletica diventava quasi fastidiosa…). La più bella gente, l’ho incontrata nella Grecìa salentina, in quei villaggi spopolati e quasi sperduti. Lì la gente ti regala sorrisi, ti chiede spontaneamente cosa fai e cosa cerchi, ti aiuta ad amare la loro terra. Comunque in linea generale, non si può dire che i Pugliesi siano antipatici. In qualche situazione non sono pronti o non vogliono accogliere il turista, ma non si può neanche generalizzare. Gli abitanti come percepiscono il loro territorio e il turismo che ospita? Conoscono e valorizzano il patrimonio presente? Ma…anche qua c’è da discutere…Mi sembrano disinteressati all’uno come all’altro…Io non penso che loro abbiano piena coscienza di ciò che “dio” li ha regalati…Ho l’impressione che sì, in qualche modo si rendono conto delle bellezze presenti, ma sembra che tutto questo patrimonio basti a se stesso. Vale a dire, lo lasciano lì com’è. Ci sono regioni (e penso al Veneto per esempio) che hanno un centesimo di quello che c’è in Puglia, ma riescono a mettere in valore la minima cosa e renderla amabile. Si chiama spirito imprenditoriale, e sicuramente manca a tanti Pugliesi. Materia grezza c’è, e tanta…ma nel 2007, non si possono permettere di lasciare tutto così “e vai come va”…Bisogna sfruttare le potenzialità, curarle. Un’altra cosa che ho notato è che manca la cura del dettaglio, e questo è una cosa fondamentale, soprattutto per il turismo straniero e di nicchia. Esempio stupido: si può in un Hilton 4 stelle (e dico bene Hilton, non il trullo in mezzo ai campi), non trovare nel bagno i soliti saponcini, shampooncini, e balsamoncini!!! Oppure si può essere costretti a dormire con l’aria condizionata (senza neanche poter aprire le finestre) perché l’AC è centralizzata? Sono dettagli, ma sono i dettagli che fanno la differenza. Trovo che ci sia molta non curatezza…e se anche non ci sono i soldi per migliorare le strutture e l’accoglienza, non si può lasciare trasandare la sua terra se la si ama…C’è tanta sporcizia, c’è tanta aggressione al www.sviluppoitalia.it 405 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia paesaggio (abusivismo, immondizie in piena natura, …). E ciò fa pensare…Certo che la situazione non deve essere facile, ma io ho notato tanto vittimismo e tanta rassegnazione, soprattutto da parte dei giovani…Per carità, la realtà politica e sociale dell’Italia del Sud è complicata, ma unendosi potrebbero fare delle gran cose…Ho sentito molto provincialismo, molto individualismo…Galatina è Galatina, Melpignano è Melpignano…forse anche questo esclusivismo territoriale impedisce la crescita di questa regione. Si è spesso parlato di PugliE tra noi, e non di PugliA! Le linee di sviluppo ipotizzate appaiono sostenibili? Sono coerenti con il territorio? Non tutte! Ruralità e patrimonio diffusi-natura e parchi certamente sì. Anzi, è il punto fondamentale su cui lavorare secondo me. Io vedo un turismo primordialmente territoriale e culturale, e accessoriamente balneare. Bisogna “attrezzare” la natura, facendo piste per le camminate, piste ciclabili che percorrono i più bei paesaggi dell’entro terra, indicare dei percorsi ideali per le moto, ci sono un sacco di strade che devono essere belle da percorrere in moto! Cultura e arte è anche una buona ipotesi, ma va imperativamente migliorata. Non si possono accontentare del Tarantismo o del folklore che genera. L’arte e la cultura vanno raccontati e concretizzati in itinerari studiati per riportare il viaggiatore ad esperimentare il territorio in chiave culturali e non solo. Il turismo vincente della Puglia è un turismo polisensoriale (vedere prossima risposta). Le chiese, i musei vanno potenziati: migliore segnaletica nei paesini, migliore messa in valore negli opuscoli, APT in ogni posto, aperti dalle 8,00 alle 20,00, con guide poliglotte disponibili, organizzazione di escursioni con i mezzi necessari (si sono sentite storie in cui le guide erano costrette ad utilizzare le loro macchine per portare i turisti in qualche meta). Organizzare eventi musicali e culturali un po’ più regolarmente. Molto spesso, la sera le città erano “vuote”. A parte bere un bicchiere al www.sviluppoitalia.it 406 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia baretto, non c’era tanto altro da fare. Bisognerebbe sviluppare una vita notturna più frizzante. Alla gente piace visitare, ma piace anche una città che vive un po’ di più la notte. La Puglia sta conoscendo un revival culturale d’eccezione, con tanti di registi (Edoardo Winspeare, Alessandro Piva, Sergio Rubini), scrittore (Gianrico Carofiglio), musicista (Nicola Conte) che raccontano la loro terra. Cogliamo questa occasione. La Puglia deve diventare un virus che colpisce. “Tutti” ammalati di Puglia…La Puglianita! Basta che non diventi cronica! L’ipotesi balneare e nautica non è degna di interesse a mio avviso. Uno perché il mare più bello è quasi inaccessibile e quindi vuole dire concentrarsi su una fruizione da ripristinare da zero e non penso che ne valga la pena. Abbiamo visto che il balneare è essenzialmente usufruito dai Pugliesi che vivono nell’entro terra e, che magari hanno la seconda casa sulle coste per il weekend. Devo ammettere che anche se la punta del tacco (Santa Maria di Leuca in particolare) vanta un’acqua limpida ai colori quasi caraibici, non è un mare che ne valga la pena. La concorrenza del mediterraneo offre di tanto meglio a tanto meno. Quindi il mare deve essere una meta secondaria, come una “ricompensa” dopo l’esplorazione delle terre arride! 3 giorni dentro terra e uno al mare, o un bagnetto la mattina (o la sera per gli amanti del tramonto) prima di approdare escursioni territoriali. Secondo, perché il mare più accessibile (zona Porto Cesareo) è veramente improponibile. Sporcizie a due metri delle spiaggie, ombrelloni che si accavalcano, rumore e affollamento (nazionale popolare se si può dire, se no, cancellatelo!), costruzioni abusive e di cattivo gusto…Sembra essere a Rimini negli anni ’80: il peggio della riviera! Riguardo agli sport nautici, a parte due pedalo non ho visto niente da proporre agli amanti delle sensazioni forti acquatiche! Il benessere e turismo della salute…Non saprei dire…Non ho visto strutture tipo beauty farm o SPA. La nostra esplorazione era rivolta ad altro! L’unica cosa che posso dire, è che secondo me il Veneto, la Liguria www.sviluppoitalia.it 407 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia e la Sardegna siano più avanti da quel punto di vista e quindi sarà una bella scommessa rivalizzare con loro! Parlate anche di Ospitalità, accoglienza e musicalità…Quelle non sono delle caratteristiche primarie su cui lavorare ma sono condizioni sine qua non di una terra che ambisce al turismo. Questi sono elementi che vengono da sé quando la gente è felice e orgogliosa di offrire il meglio della loro terra, quando la gente vive in armonia tra loro e con lo straniere che s’interessa alla loro cultura. Quindi lo sforzo è da concentrare su altre questioni, più pragmatiche. Cosa dovrebbe fare, in concreto, la Regione per sostenere i prodotti principali? Che direzione dovrebbero prendere le politiche di sviluppo? Tanto…Primo, un gran lavoro di valorizzazione e di comunicazione. Nelle discussioni tra noi, emergeva spesso la narratività della Puglia, in quanto non c’è nessuno che la racconta questa Puglia. Io vedo molto caos, cioè tante cose (sono stati individuati 23 prodotti turistici, no?) da vedere, da fare, senza ordine, senza direzioni. Quindi sarebbe bello di concentrarsi su meno cose, ciò che ha di più caratteristico la Puglia e comunicarlo chiaramente alla gente. Non era la prima volta che andavo in Puglia. E in questo viaggio non è cambiato nulla rispetto all’ultima volta. Bisogna che rispondiamo a questa semplice domanda: Torneresti in Puglia? Io rispondo NI. I trulli gli ho visti, il mare l’ho visto, i posti gli ho girati, mi manca la notte della Tarantella, ma a priori mi potrei anche ascoltare una raccolta a casa mia all’ora dell’aperitivo. L’unica occasione per la quale tornerei è per esplorarla con l’uomo della mia vita (ammesso che esiste!). Io trovo la Puglia erotica e sensuale. La sua disorganizzazione in fondo lascia tanto spazio alla fantasia. In tanti posti mi sarebbe piaciuto dormire sotto le stelle, mangiare panini sotto una pineta da trovare per caso attraversando le campagne infinite, arrampicarmi sulle scogliere alla ricerca di un pezzo di spiaggia vergine…Io la vedo così la Puglia…romantica! Ho detto prima che la Puglia deve essere un’esperienza polisensoriale…Intendo che qua c’è www.sviluppoitalia.it 408 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia materia per soddisfare tutti i sensi e è in questo senso che bisogna lavorare: mangiare, vedere, ascoltare, sentire, toccare. Bisogna lavorare e studiare degli itinerari che mischiano TUTTE queste caratteristiche. E noi, in qualche modo è quello che abbiamo fatto, anche se superficialmente visto che avevamo poco tempo a disposizione. Io vedo diversi tipi di itinerari. Gli itinerari geografici: percorso itinerante (da un posto A ad un posto B ad un posto C, ecc, in modo lineare), concentrico (un punto A fermo, e da questo punto fermo esplorare altri punti attorno) o a chiocciola. Gli itinerari culturali o storici di cui hanno parlato Umberto e Peter: loro raccontavano di queste strade larghe cento metri che erano usate per la transumanza delle pecore, della famosa strada Apulia che giunge a Roma. Io sono purtroppo ignorante in storia, ma sicuramente mi alletterebbe molto un tragitto “pretracciato” che mi racconta la vita e la storia di un popolo antico, facendomi scoprire comunque le sue peculiarità di oggi. Si potrebbe anche sfruttare un itinerario che si basa sulla ferrovia del sud. Da quello che dicono i Pugliesi, i treni non sono adatti per i turisti (vecchi, senza aria condizionata, pochi, …), ma si può rimediare…Ho visto i binari tagliare le campagne e gli ulivi, passare dentro i paesini…Secondo me deve essere molto affascinante questa linea…non deve essere sottovalutata! Questi itinerari devono essere studiati da esperti e fatti bene in modo da offrire il massimo al livello della qualità e prezzi concorrenziali. Mobilità…ci vuole mobilità! Bisogna muoversi dentro questa Puglia, esplorare. La Puglia non diventerà secondo me una meta per il turismo di massa, e tanto meglio! Vedo la Puglia come una meta per i coraggiosi (coraggio fisico e intellettuale!), per gli avventurieri. E’ una vacanza diversa! Una volta gli itinerari tracciati, bisogna diffonderli, “pubblicizzarli”, raccontarli. In questo momento ho l’impressione che il turismo in Puglia sia un turismo di passa parola. La Puglia è consigliata invece di essere scelta. Bisogna invertire questa tendenza. La comunicazione abbiamo detto! Magari bisognerebbe puntare su una comunicazione itinerante: attrezzare un pullman che fa il giro dell’Italia, fermandosi sulle piazze con personaggi che raccontano la loro regione, www.sviluppoitalia.it 409 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia facendo assaggiare prodotti, mostrando filmati…che ne so, bisogna metter l’acquolina in bocca alla gente! Oppure organizzare una mega orecchiata in piazza Duomo a Milano (per dirne una), con Tarantella ed altro, con video proiezioni, con interventi culturali di artisti, registi, scrittori. Fare un concorso radio in cui si vince un weekend in un trullo con una persona a scelta, oppure si vince come guida turistica Sergio Rubino per un weekend che ti spiegherà la Bari di oggi e di ieri,… Secondo, un cambiamento radicale della politica e delle mentalità. La Politica deve cambiare e non ho bisogno di colloquiare sul soggetto, siamo tutti informati di ciò che succede nel meridione…ci vuole una politica più trasparente che mostri il buon esempio, che ridia alla gente la voglia di credere nel futuro. Non penso che l’assistenzialismo sia necessessario (Kennedy diceva: “Non chiedetevi cosa può fare per voi il vostro paese ma quello che potete fare voi per lui”), ma ridare alla gente il gusto di credere nella loro terra, ridare loro la fiducia nelle istituzione, perché sono loro che le devono mettere in moto le cose. Parlando con i giovani del posto, molto spesso mi accorgevo delle loro disillusioni, della loro sfiducia, della loro fatalistica rassegnazione. Per fortuna, esiste anche un’altra realtà giovanile, quella di giovani imprenditori creativi che investono nei loro sogni (i 4 ragazzi di Mottola, che trovano delle soluzioni e, non si fanno impressionare dalle difficoltà reali indotte dalla cattiva gestione politica. LE MIE EMOZIONI… La Puglia è una bellissima regione secondo me…ma come detto e ripetuto c’è del lavoro! I paesaggi mi sono particolarmente piaciuti anche se il territorio si presenta abbastanza piatto. Mi fanno impazzire le distese chilometriche di ulivi. Il blu del cielo, il rosso della terra arrida e il verde degli alberi si contrastano senza mai dare noia. Poi ci sono i patchwork di campi colorati in cui i gialli si declinano. Devo dire che la natura è varia. E più ci ravviciniamo al Salento, più la natura diventa “ordinata” e bella. www.sviluppoitalia.it 410 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia L’unica cosa che non mi è piaciuta sono queste costruzioni infinite lungo le strade. Non si capisce se sono là abbandonate o se sono in corso di costruzione. E poi non sono tanto in armonia con il paesaggio in generale! Le città sono tutte affascinanti. Chi di più, chi di meno. E hanno tutte la loro particolarità. Brindisi: precisa e ordinata. Un bel porto, delle belle casette colorate, pulita. Un po’ fighetta a primo impatto. Quasi troppo perfetta! Taranto: Il centro storico fa paura! Vuoto, sporco, abbandonato, ma non meno affascinante. Li c’è il vero sud: lavatrici abbandonate nelle strade da sicuramente più di 6 mesi, rifiuti un po’ ovunque, odori forti accentuati dal caldo nelle viette. E poi quella parte in cui spuntano camini industriali con fumogeni grigi/arancione. I tarantini la incolpano dell’insuccesso turistico, ma secondo me, dovrebbero rivalutarla e tirarne vantaggio. Non è così brutta questa distesa industriale. A Berlino organizzano mega feste con musica, mostre, concerti dal vivo in capannoni industriali, e sono successi! Lecce: Lo splendore del barocco leccese non si può negare. A parte questa evidenza, è una città molto vivace, in cui circola una bella energia. La notte le vie sono piene. La gente si raggruppa in piazza. Una città in cui mi piacerebbe vivere volentieri. I paesi e paesini sono meravigliosi. Tutti diversi anche se si assomigliano. Io sono rimasta molto colpita dalla grecìa salentina, e il mio paesello preferito è Melpignano. L’ho trovato veramente emozionante. C’era un’atmosfera stranissima. Aveva un’aura molto potente. Non c’era un’anima per le strade, ma non per questo sembrava morto. L’ho trovato intrigante. La gente non mi è dispiaciuta. A parte due tre casi a parte, non ho avuto difficoltà nell’interagire con la gente. Nel Salento sono particolarmente solari. Non c’era poi tanto tempo per ascoltare le loro storia, ma sicuramente avranno tante cose da raccontare. Una cosa che mi è particolarmente piaciuta è la cucina…Si mangia da dio. La cucina è varia e buonissima. Io punterei proprio sugli itinerari enogastronimici anche. Magari fare “une route des vins” alla francese www.sviluppoitalia.it 411 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia (non per chauvinismo!) con percorsi che comprendono cave di degustazioni, trattorie e masserie campagnole in cui il mangiare diventa un’esperienza “psichedelica” (con un raccontatore di storie e tradizioni antiche), posti da dormire autentici e tipici. Anche quando si mangia male si mangia bene! Le cose che stimolano la curiosità sono la varietà, la diversità in tutto. Ci sono tante realtà che magari si assomigliano a primo colpo d’occhio ma, con l’approfondimento diventano diverse. Le cose da vedere sono tante, e questo ti da la sicurezza che in Puglia non ti annoierai. La Puglia la consiglierò ai miei amici…con il manuale d’uso però! www.sviluppoitalia.it 412 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Rossella Righetti Ricerca sul Territorio ----1)Ruralità e patrimonio diffuso Dopo la cultura e l’arte, la ruralità e il patrimonio diffuso è il secondo punto forte di un territorio naturale non competitivo. Interessanti il legame con la terra, i prodotti tipici e la cucina (perfetta anche per i vegetariani), i vini, l’olio, i formaggi il pane, i dolci, il cioccolato di Maglie, ecc… 2)Cultura e arte Sono il punto forte della regione, non solo per i grandi poli come Ostuni, Lecce, Otranto (il mosaico del duomo da solo vale il viaggio), ma per la quantità di centri minori con il loro patrimonio di monumenti e di storia. La vicinanza fra i centri minori permette di spostarsi in modo facile e comodo dall’uno all’altro, programmando soste per ristoro (e toilette). 3)Mare e Nautica Il punto più debole. Per quanto ho constatato, non è un mare “competitivo” ed è spesso deludente. A volte è di difficile accesso (bagno vicino a S. Maria di Leuca) a causa delle scogliere. Altre di facile accesso ma troppo nazional-popolare (Torre Lapillo). Oppure facile e trasparente ma non eccessivamente pulito per la posizione davanti al paese (bagno a Santa Maria al Bagno). O, ancora, eccessivamente rovinato per via delle costruzioni abusive (Porto Cesareo) o con look da “Rimini 20 anni dopo”. www.sviluppoitalia.it 413 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Molto bello e invitante invece il mare di fronte a Otranto, visto dall’alto. Non ho avuto la possibilità di “provarlo” e non so quanto sia realmente fruibile e mantenga le promesse. Suggerimento: -fare un censimento di mare e spiagge -dimenticare le zone abusive e nazional-popolari, ormai perse -“blindare” i posti dove il mare è più bello (dove l’acqua ricorda le Maldive) e più accessibile e “salvarlo” come patrimonio. 4)Benessere e turismo della salute Non ne ho visitati. Personalmente ritengo che il wellness sia una moda molto inflazionata che potrebbe già essere sul viale del tramonto. Spesso le strutture wellness che si incontrano sono solo d’immagine, ma di contenuto poco o nullo. Inoltre sono costose sia per chi la crea e la mantiene, sia per chi ne usufruisce (costano spesso il doppio che in città). Inoltre costruirle adesso significa solo omologazione e imitazione. Dove non ci siano reali contenuti, suggerisco di puntare sulla “diversità”. Tutti si occupano del corpo. Ma dello spirito???? Perche non proporre in Puglia un “wellness dell’anima”, dove ritrovare sè stessi fra campagna, cucina genuina, arte, piccoli centri in cui si “comunica” col luogo e con le persone, si ritrova il piacere di un altro approccio al territorio? ----a)Quali sono i valori distintivi della Puglia rispetto ai competitors turistici Vedi punti 1) e 2) b)Quanto sono realmente fruibili i patrimoni turistici presenti www.sviluppoitalia.it 414 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia A quanto ho capito, le chiese rupestri intorno a Mottola, stanno andando in malora per i soliti intoppi burocratici della Sovrintendenza alle Belle Arti. Inoltre le guide ufficiali non sono in grado di soddisfare il mercato (spesso mancano anche dei mezzi di trasporto adeguati). Chi vorrebbe e potrebbe guidare i turisti da privato è bloccato dalla presenza e dai blocchi delle guide ufficiali, detentori delle chiavi. Il Museo di Ugento è chiuso e, soprattutto, a Ugento nessuno ne sa niente. Il famoso pane di Altamura non si vede (panifici chiusi la domenica) e il bel mare (vedi punto 3) è spesso solo una promessa che non corrisponde alle immagini. In più il clima dell’estate piena è pesante e la “controra” (dalle 15 alle 17, in cui tutto è chiuso) non aiuta: se si arriva alle 16 in qualsiasi posto, ci si ritrova in città morte. Importante quindi informare i visitatori di questo problema, magari dirottandoli alla spiaggia, e organizzare la visita in altri momenti. Per contro, la sera, tutte le cittadine sono vive, con i locali aperti, la gente per strada e la magia delle luci che si riflettono sulla pietra lucida. Esempi interessanti e positivi di fruibilità: -Polizia Turistica di Lecce -pensionati volontari a Altamura -Pro Loco di Galatina e pensionati/volontari nella chiesa, a far da guide. -Agenzia di informazioni turistiche e servizi creata da un privato a Santa Maria al Bagno (dove il mare non è poi così male). www.sviluppoitalia.it 415 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia c)Quanto è fruibile il territorio (strade, segnaletica, trasporti pubblici….) -La segnaletica è molto carente, soprattutto per trovare le entrate e le uscite dalle città e sparisce nei punti in cui dovrebbe indicare la direzione: ci si perde in un’infinità di giri inutili. -Si rischia di passare vicino a centri interessanti da cui si scappa respinti dalle brutture delle periferie. Quando ci sono cose di interesse, sarebbero utili cartelli in posizione utile (sulle strade principali) che ne indicano le peculiarità (monumenti, ma anche la fabbrica del cioccolato, un produttore di vini, una specialità gastronomica, ecc) che stimoli la curiosità del viaggiatore invitandolo a fermarsi. -Valida a Taranto la possibilità di girare il porto con trasporti pubblici, lo stesso a Brindisi (credo che qui il tour sia però privato). d)Qual è la qualità accoglienza….. Varia e imprevedibile, va a fortuna. Esempio: eccellente all’hotel Vecchia Mottola, pessimo per accoglienza, il vicino ristorante, nonostante il nome pomposo di “Rifugio dei Vip”: personale abituato al turismo locale, disinteressato, abbastanza scortese e senza professionalità. e)Gli abitanti, ecc. Al di là delle lamentele contro l’amministrazione pubblica e il campanilismo diffuso, le persone che ho incontrato sono state quasi sempre cordiali. A Mottola è stato curioso e piacevole chiacchierare al mattinio per strada col “vicino di casa” e intavolare un discorso da turista a residente e viceversa. www.sviluppoitalia.it 416 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Molte le lamentele (a Brindisi) sul fatto che Bari e il suo aeroporto sono diventati l’asso pigliatutto del turismo. ----- Idee di sviluppo Non perdere il treno…. In questo momento la Puglia fa tendenza: vedi articolo sulla Stampa del 22 giugno (cui fatalmente ne seguiranno altri) con l’elenco dei Vip che stanno comprando casa nella regione. Occorre rispondere alle esigenze del turismo solleticato dal gossip e dall’idea di un turismo diverso fatto di trulli e masserie e non perdere l’occasione di questa improvvisa notorietà senza creare delusione. Creare un’immagine Per paradosso, la Puglia è una regione con molte immagini, ma con poca immagine. Non è raccontata come la Sicilia o la Campania. Non ha avuto un Pirandello, un Camilleri o un De Filippo a raccontarla, non esiste suggestione (se non quella recente della musica, che non interessa a tutti) e il personaggio storico cui si fa riferimento continua a essere Federico II, francamente troppo lontano nel tempo. Proprio basandosi sulle sue diversità (da Otranto a Lecce, da Taranto a Brindisi, dalla cultura delle masserie –quelle vere-, alla suggestione della taranta, dai trulli alle gravine, dal pesce ai formaggi, dal vino al cioccolato, ecc.) è indispensabile ripensare un’immagine della regione. Per differenziarsi dai vicini competitore può essere vincente lo slogan di Laura Fraser (giornalista di San Francisco e compagna di viaggio) “Il gusto di un’altra Italia”. Suona bene sia in italiano che in inglese: The taste of another Italy. www.sviluppoitalia.it 417 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia …. trovare “narrazioni” emozionali… -Brindisi, da cui passava nell’Ottocento la Via delle Indie da Londra a Bombay e nel Novecento facevano scalo gli idrovolanti dell’Imperial Airways che in un paio di settimane collegavano Londra con Sydney, è una storia interessante, che potrebbe coinvolgere anche i turisti inglesi. -Sempre a Brindisi, la chiesa di Santa Maria del Casale con la storia del processo ai Templari potrebbe fornire una spolverata alla Dan Brown. -Utilizzare la vicinanza di Matera (dai sassi ai trulli) che è nota in tutto il mondo ed è legata anche al film The Passion di Mel Gibson. -Riscrivere la storia recente, passando per il recupero intelligente di Borgo Cardigliano, ex fabbrica di tabacco voluta da Mussolini, trasformato oggi in hotel in perfetto stile Littorio e con bellissima piscina (borgo che altrimenti sarebbe andato perso), e per l’Ilva di Taranto, che si può rileggere in positivo, come polo trainante dell’economia del dopoguerra, sfruttando le suggestioni dei fuochi notturni sulle ciminiere. -Una volta ripulita, Taranto potrebbe diventare una Napoli alternativa, o una nuova Ortigia (Siracusa) che è stata recuperata da interventi privati. Come Ortigia, la città vecchia è su un’isola fra due mari, piccolo e grande. Ripulire!!!!!!! Alcune zone sono veramente sporche. Esempi che mi sono rimasti più impressi: -il belvedere sulla gravina di Castellaneta che si raggiunge attraverso un immondezzaio www.sviluppoitalia.it 418 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia -la vecchia Taranto (una vera discarica) Dai trulli al mare….. E non viceversa. L’interno è molto più interessante della costa, mentre il mare può essere il giusto corollario di itinerari di scoperta, con soste piacevoli anche durante i tour nei posti più belli. Grazie alla stagione lunga, un bagno è piacevole anche a settembre, forse a ottobre, e va destagionalizzato: verificarne l’accessibilità da un punto di vista di “pulizia” delle spiagge e magari di una piccola struttura (basta un bar aperto) soprattutto in quei posti che sono vicini alle principali località di turismo. Vedi anche punto 3). La Puglia è vasta: creare una serie di percorsi ragionati a tema (es.: i tratturi della transumanza, anche la via del gotico, la strada del formaggio, ecc.) che facciano da leitmotiv, completati però da altri aspetti (arte, buona cucina, ospitalità, ecc….) che facilitino la scelta di un percorso con comunicazioni molto schematiche (stile web: all’approfondimento pensa chi è interessato), coinvolgendo anche la gente del posto (guide, agricoltori, albergatori, ristoratori, ecc). Rivisitare i monumenti offrendo anche “accoglienza”: il castello di Corigliano, non è solo bello, ma è attrezzato con una caffetteria aperta e con eventi musicali, che lo rendono vivo e fruibile a tutti, anche a chi non è interessato alla sua storia. www.sviluppoitalia.it 419 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Trasporti Promuovere lo Slow Tour migliorando e potenziando i trasporti alternativi alla macchina e al pullman turistico (decisamente di poca immagine) con bus di linea, treni e traghetti. Ricordando che il problema reale di chi viaggia con mezzi pubblici è il bagaglio. Un servizio di deposito (presso stazioni, bar, hotel, altro) potrebbe promuovere la visita anche di piccole località. Addirittura: si potrebbe studiare un trasporto bagagli dal punto di partenza alla meta di arrivo, favorendo le soste di passaggio in alcune località intermedie (studiare esempio delle ferrovie e dei bus postali e l’organizzazione dei viaggi in bicicletta con bagaglio al seguito della Svizzera). Alloggio Promuovere l’alloggio di qualità a prezzi accettabili per un turismo colto o semplicemente curioso che non è necessariamente anche ricco. Sì agli alberghi “storici” o moderni (ma non deturpanti), purchè piccoli, a misura d’uomo e di territorio. Sì ai b&b, agli agriturismi di qualità, all’”albergo diffuso” che permettono un contatto fra turista e luogo. Sì alle masserie giuste e non speculative. Troppe al contrario le masserie a prezzi stellari e quelle che impostano il business sui matrimoni, ma non offrono un’accoglienza “ospitale” al viaggiatore in cerca di suggestioni, atmosfera né buona cucina. Il tutto molto meglio se con piscina bella e fruibile piuttosto che con Spa (vedi punto 4) Da promuovere…. -Lo studio dell’inglese soprattutto per chi è a contatto con i turisti. -L’uso delle carte di credito anche nei negozi e nelle trattorie. www.sviluppoitalia.it 420 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Iniziativa privata …..e al femminile….. Assolutamente da incoraggiare l’imprenditoria privata e quella femminile, tutti incontri positivi: -Albergo diffuso Vecchia Mottola -Inprimis, servizio di informazioni e servizi turistici di Santa Maria al Bagno -Cooperativa Abita Lecce -Hotel Akropolis, nella Taranto Vecchia (con reception al femminile) -Agriturismo Le Fogliarelle di Cisternino -Un viticoltore innovativo come Gianfranco Fino -Le artigiane di Brindisi che hanno fondato La Corte delle Botteghe Artigiane, in una vecchia struttura riportata a nuovo (botteghe gradevoli e molta simpatia) accordandosi anche col trenino turistico della città per far arrivare da loro i turisti delle crociere. -le ristoratrici del ristorante Le Zie di Lecce, assolutamente perfette -la travolgente Lucia del negozio Picce de Fame a Taranto Vecchia -Giovanna, della Masseria Torre Pinta, vicino a Otranto, donna imprenditrice ante litteram, un po’invasiva ma con una storia alle spalle e una struttura portata avanti da sola (senza aiuti pubblici!). Turismo per tutti…. Dovrebbe coinvolgere la gente del posto: i giovani che vi trovano una potenzialità di lavoro per il futuro, ma anche gli anziani, che possono essere ottimi “volontari” in monumenti e musei. ----- Esportare la Puglia Estate 2007: la Puglia è trendy anche negli States, come si legge in un articolo del New York Times. www.sviluppoitalia.it 421 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Dopo la Toscana, l’Umbria e la Sicilia, adesso sembra che gli americani si stiano interessando alla Puglia. Se è vero, occorre approfittare dell’occasione, magari promuovendo la regione Oltreoceano (mostra di vini? settimana della gastronomia? gemellaggio taranta-jazz???), giocando sull’immagine di un’Italia diversa, e, al tempo stesso, agendo in loco per migliorare rapidamente quanto esiste. Bisogna fare presto, prima che si dissolva l’incantesimo: essere pronti per la stagione 2008 è fondamentale. Importante anche decidere a che tipo di turismo rivolgersi. Fra 5 anni gli americani saranno già alla ricerca di un’altra meta. Come già detto nel capitolo “alloggio” occorre che le strutture di accoglienza siano adatte a un turismo di cultura, nazionale ed europeo, ma non di target economico troppo elevato che porterebbe, dopo gli americani, l’arrivo del naturale seguito: i turisti russi, molto devastanti. Ma questa è una scelta politica….. www.sviluppoitalia.it 422 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Contributo scritto di Giannermete Romani Educare, accogliere, accompagnare. Queste le tre parole chiave che risuonano in me nel ripensare ai giorni del nostro viaggio in Puglia. Ero partito aspettandomi molto, chiedendo assai a una regione che ritenevo di conoscere abbastanza e che ricordavo diversa, attraente, misteriosa ed esotica. Gran parte delle mie aspettative non sono andate deluse ritrovando un paesaggio fortemente connotato, unico, denso di suggestioni e inviti, bello senza clamori. Un paesaggio sperso nella sua vastità e sfuggente tra tante identità che trovano a fatica la via per dirsi e per mostrarsi e nel quale si devono fare i conti, purtroppo, con quello che siamo costretti ad aspettarci, anche chi è spoglio di pregiudizi, ogni volta che si parte per un viaggio verso il sud: precarietà, degrado, incuria. Partiamo dalla storia: da una parte la grande architettura religiosa, chiese sospese in un tempo assoluto, in mezzo a borghi di pietre chiare e lisce, che accolgono e invitano alla calma, alla lentezza luminosa del pensiero mediterraneo, dall’altra la grande architettura civile che culmina nel maestoso castello di Federico a Castel del Monte. Molta la retorica spesa su queste pietre, meno sostanziosa la ricerca in profondità dei valori che quella storia lega alle storie dell’oggi, a come esse in un quotidiano che avrebbe un bisogno acuto di narrazioni si possano spalmare, ritrovando senso, continuità e significati nuovi, facendo da base a un nuovo modo anche dello stare insieme, del convivere civile, di una comunità che sappia raccontarsi e sappia accogliere. Come in tutti i luoghi dove la retorica vince sulle parole vere manca l’ossigeno del racconto vitale, partecipato, condiviso, senza la muffa rassicurante del già detto, accertato, approvato. In questi borghi che abbiamo attraversato e dove abbiamo sostato – vivi della vita dei loro abitanti - si ha l’impressione, come viaggiatori, di non poter sostare più di tanto perché prevale il silenzio che se in parte può affascinare poi può provocare il desiderio di andare verso un altrove che sappia attrarci www.sviluppoitalia.it 423 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia anche per i suoi racconti. A volte si possono incontrare, in questi paesi millenari, strutture d’accoglienza che risuonano dei toni falsi di tutto ciò che viene pensato seguendo strade prevedibili, standard, voluto da chi con i luoghi non sa o non vuole rapportarsi. Ciò risulta purtroppo un nodo critico anche quando si passa al paesaggio agrario e naturale. Il paesaggio agrario pugliese è probabilmente unico nel Mediterraneo. E’ vero, fatta eccezione del Gargano, la Puglia manca di quei rilievi che spesso, frastagliandosi sul mare e da esso innalzandosi improvvisi rendono fortemente attraenti le coste della Grecia o della Sardegna, e per lo stesso motivo manca un interno ricco di boschi e quindi di acqua che crea contrasti forti e netti. E sempre per questioni di orografia mancano quelle baie impreviste, nascoste che rendono altri mari unici. Per questo il mare – anche perché le coste sono per lunghi tratti fortemente degradate e inaccessibili - come ci siamo detti in questi giorni, dovrebbe essere un luogo di arrivo del viaggio in Puglia, non un punto di partenza, dovrebbe integrare un viaggio di scoperta dell’interno e diventare un elemento ludico aggiuntivo, non centrale o prevalente. Il paesaggio agrario è davvero particolare: la spianata di oliveti, vigne, di grano, mandorli, fichi e ciliegie, mossa in maniera appena percettibile, ma quel tanto che basta a darne il senso di profondità, di vastità è molto affascinante anche se agli occhi di molti può apparire poco attraente, poco interessante, può stancare presto se non viene ravvivato dalle storie che in esso sono sedimentate, dai valori, dalle parole, dai suoni che lo hanno attraversato e lo attraversano tuttora. Credevo che le masserie dedicate in questi ultimi anni all’accoglienza dei viaggiatori avessero come vocazione quella di essere le oasi di questi altipiani, i luoghi naturali dove sgorgasse l’acqua dei racconti, dei miti, del dire e del fare, tradizionale e moderno. Le visite fatte, gli sfioramenti ci hanno dato un’impressione diversa, l’idea che queste masserie sono fatte per gli abitanti stessi, per ribadire alcuni valori molto antichi, di potere, di lignaggio, volendo comunicare altro che l’accoglienza, molto di più rivolgendosi a matrimoni e cerimonie d’altri tempi. Pensavamo fossero questi i luoghi eletti dell’accoglienza, delle parole invece incontri rigidità, presunzione, mancanza d’entusiasmo e passione che può solo www.sviluppoitalia.it 424 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia allontanare il viaggiatore autentico e che mai attrarrà altri viaggiatori che difficilmente qui, così lontano dalla costa, vorranno arrivare, soprattutto se non hai nulla da dirgli e da proporgli. Le parole per raccontarsi. Qui si ha l’impressione che qualche volta se ne voglia fare a meno, nel senso che le spiegazioni magari un po’ più tecniche o un racconto dei luoghi che si attraversano, di ciò che si mangia o si beve sia quasi superfluo, inutile e inoltre faticoso. Insomma se di ruralità diffusa si può parlare in questa regione lo si può fare di sicuro dal punto di vista agricolo, avendo avuto riscontro della qualità delle produzioni che sono di ottimo livello, ma da questo a passare a una sua fruizione turistica ci sembra che manchi la sostanza, che è poi la materia viva del saper comunicare a chi viene da altri luoghi, da altre culture, la propria identità, la propria memoria, un racconto che sappia restituire a chi abbiamo davanti il senso di quel luogo, nel divenire del tempo fino a quando si dà l’incontro. Per fare questo è necessario creare contesti educativi molto ambiziosi, anche perché se si vuole alimentare in Puglia un movimento turistico di qualità e garantirgli soprattutto una continuità, è bene fare il bilancio della situazione da questo punto di vista. E’ necessario costruire saperi condivisi, dare a tutti strumenti per raccontare le storie che ognuno ha dentro di sé, farle emergere, convincere che tutte hanno pari dignità e il saperle restituire fa parte dell’accogliere e del saper accompagnare. È emerso con nettezza, durante le nostre discussioni, quale potrebbe diventare il potere assoluto di questo passaggio fondamentale, passaggio che potrebbe rappresentare un’occasione di promozione non soltanto del turismo ma della società nella sua interezza. Imparando a raccontarsi si fa spazio ad apprendimenti che ci situano in un contesto, che ci danno uno spazio e un ruolo, che fanno luce sul nostro essere, sul senso del nostro appartenere ai luoghi e al tempo dentro cui siamo inseriti. Dare un senso a tutto ciò, narrandolo, ci rende aperti all’altro perché noi ci apriamo diventando a nostra volta curiosi di conoscerlo. La curiosità ci rende accoglienti in maniera naturale e ci dà la voglia e l’energia necessaria e vitale per accompagnare l’altro, per viaggiare insieme a lui attraverso luoghi che già conosciamo e che nel raccontarli www.sviluppoitalia.it 425 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia scopriamo anche noi ogni volta, vedendoli con occhi nuovi, gli occhi dell’altro. Ecco, in questi giorni raramente ho incontrato questa passione autentica, questa voglia di mettersi in gioco, di creare un racconto personale, quasi sempre ho sentito persone che se la prendevano con qualcun altro, meglio ancora se lontano, sfocato o indefinito, una rabbia vaga per non dovere ammettere la propria stanchezza già prima di partire o la propria scarsità di idee. Allungare la stagione? Per romperla del tutto magari. Sì certo la stagione si può allungare perché tutto lo permetterebbe ma a maggior ragione dovrà arricchirsi questa capacità di raccontare chi si è, perché il mese e mezzo o poco più che adesso è la stagione turistica lo puoi più o meno stiracchiare ma se allunghi il tempo dell’accoglienza allunghi il tempo del confronto, della tensione verso il nuovo, verso l’imprevisto, della crescita e questo a molti può far paura. Ma o c’è lo scatto in avanti e qualificando l’offerta turistica nel suo complesso riqualifichi l’ambiente, il territorio, la storia e la geografia, oppure campi nel tempo breve dal corto respiro che vorrà dire consumo del territorio che diventerà irreparabile, insoddisfazione del viaggiatore che avrà sempre l’impressione di aver perso qualcosa, la frustrazione degli operatori a cui sfuggirà il senso di ciò che accade, la mancanza di collaborazione dei residenti che considereranno l’ospite un disturbo, un peso, un ostacolo, un testimone scomodo. L’unica cosa che gli operatori turistici sanno comunicare benissimo è quella della mancanza delle infrastrutture, per alcuni si ha l’impressione che sia una tiritera imparata a memoria da ripetere passivamente quando ti chiedono come va la situazione. Una volta arrivati in Puglia – le uniche infrastrutture che eventualmente sarebbero da migliorare e qualificare sono secondo me gli aeroporti – la regione si gira benissimo. Esiste una fitta trama di strade di tutti i tipi e di tutte le dimensioni, che portano in poco tempo dall’interno al mare e viceversa, che collegano bene i borghi e le varie aree di interesse turistico. Non ne aggiungerei altre pena un consumo ulteriore del territorio che ha già pagato molto al cemento visto che quelle che ci sono, dalle autostrade, alle superstrade alla viabilità ordinaria sembrano www.sviluppoitalia.it 426 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sufficienti a coprire tutto il territorio senza zone d’ombra. Il treno potrebbe essere un’ottima risorsa, facendo il giro del Gargano da sud abbiamo accolto come una benedizione la comparsa della stazione di Peschici, capolinea della linea che viene da Foggia. Non aggiungo altro perché secondo me il gruppo ha funzionato molto bene, la modalità scelta ha fatto emergere nel migliore dei modi i diversi punti di vista, i diversi percorsi, le sensibilità e la restituzione corale dell’ultimo giorno è stata una vera restituzione del gruppo dando la sensazione profonda di aver distillato con nettezza parole e pensieri che lungo il viaggio hanno saputo incontrarsi, fondersi, arricchirsi reciprocamente. www.sviluppoitalia.it 427 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 5. Traccia di intervista per l’intermediazione turistica europea 1. Prodotti e mercati turistici della Puglia a. Innanzitutto vorrei sapere se siete presenti in Italia in genere, e se siete presenti con prodotti turistici in Puglia e In altre zone del Sud Italia. b. Parlando ora del tipo di prodotto e degli aspetti più commerciali, quali sono i prodotti che offrite nella destinazione Puglia? nelle altre zone del Sud Italia? c. chi sono le persone interessate a questo tipo di destinazione in generale, e ai vostri prodotti in particolare? d. dal punto di vista quantitativo, quante persone viaggiano con voi ogni anno in Puglia? Questo cosa rappresenta rispetto alle destinazioni concorrenti? Fetta di mercato? Ranking? e. dal punto di vista commerciale, quali sono secondo lei le principali concorrenti della Puglia? 2. Requisiti essenziali di una destinazione turistica a. Nella scelta delle destinazioni turistiche del vostro catalogo, quali sono le caratteristiche irrinunciabili che deve avere una destinazione, dal punto di vista di: A. servizi B. territorio e ambiente C. ospitalità D. altro www.sviluppoitalia.it 428 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia b. Quali problemi possono invece escludere a priori una destinazione dal vostro catalogo? c. Rispetto a queste cose, cosa pensa della Puglia (o del Sud Italia), cosa va bene, cosa manca? 2. Percezione della Puglia come territorio a. Lei ha avuto occasione di vistare la Puglia? Che idea si è fatto in generale di questa Regione, qual è la sua percezione? (sia per chi è stato in Puglia che per chi non ci è stato – come se la immagina?) b. più in particolare, che cosa pensa dell’offerta dal punto di vista delle infrastrutture e della mobilità? c. e per quanto riguarda i servizi offerti e i prodotti turistici? d. per quanto riguarda invece i canali promocommerciali, la comunicazione e la visibilità in generale, pensa che siano adeguati sia come quantità che come linguaggio? 3. Forze, debolezze, concorrenza. a. quali sono secondo lei i principali punti di forza della Puglia in quanto destinazione turistica? b. e le sue debolezze? c. quali sono i suoi principali concorrenti, e che cosa hanno di più, e di meno? www.sviluppoitalia.it 429 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 4. Immaginare la Puglia a. che cosa vorreste trovare in Puglia che ora non c’è? b. immaginando ora il turismo ideale della Puglia, come lo immagina, che tipo di interventi farebbe? c. Nella precedente fase di ricerca abbiamo visitato questa Regione insieme a due gruppi di esperti internazionali di varie discipline. Dalla riflessione di questi due gruppi sono emerse alcuni possibili scenari di sviluppo per la Regione Puglia. Mi piacerebbe avere un suo parere rispetto a questi scenari. www.sviluppoitalia.it 430 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 6. Report delle interviste ai rappresentanti dell’intermediazione turistica europea data Intervistato Ruolo Ente GIUGNO 2007 Herr Mosbacher Abteilungleiter (Direttore che occupa dei prodotti in Italia) AMEROPA si Ameropa è presente in Italia con prodotti in Sud Tirolo, Veneto e Emilia Romagna. Per entrare a far parte del catalogo di Ameropa una meta turistica deve avere determinate caratteristiche. La più importante tra queste è sicuramente rappresentata dal fatto che tale meta sia facilmente raggiungibile con il treno. Inoltre deve offrire diverse attrattive turistiche e essere dotata di buone infrastrutture e di alberghi di qualità. Pertanto il motivo principale per cui Ameropa non ha mai nemmeno preso in considerazione la possibilità di iniziare a operare in Puglia è “la mancanza di connessioni ferroviarie facili e veloci con questa regione, così lontana dalla Germania”. Il Signor Mosbacher ha visitato più volte la Puglia e ritiene che sia “une delle regioni più interessanti e più sottovalutate del sud Italia”. Per questo motivo ritiene che le possibilità di sviluppo su questo territorio potrebbero essere molto ampie, soprattutto se si riuscisse a creare una rete di connessioni aeree con voli a basso costo a livello europeo. www.sviluppoitalia.it 431 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Giorgio Palmucci Ruolo Direttore Generale Club Med Italia Ente Club Med Per prima cosa Palmucci, direttore generale di Club Med Italia, ci ha confermato la presenza del gruppo in Puglia: “In Puglia siamo presenti per il momento soltanto ad Otranto, che è stato il primo villaggio italiano del Club Med. La Puglia è una meta molto interessante. Sarebbe utile avere un altro villaggio. Il problema è che dopo aver individuato alcuni siti di rilevanza strategica non siamo venuti alla definizione di un progetto”. Ci spiega che core business di Club Med è la villaggistica indirizzata a famiglie con bambini e aggiunge: “In Italia Otranto rappresenta l’unico villaggio che abbiamo con queste caratteristiche. Si tratta di una clientela che è attratta dalla tipologia di prodotto e dalla bellezza del mare di Otranto. Bisogna tuttavia dividere la clientela straniera da quella italiana. Gli italiani conoscono la destinazione Italia. Una notevole fetta della clientela è fidelizzata al prodotto che offriamo a Otranto e si ritiene soddisfatta del luogo e del servizio offerto. La clientela straniera invece è trainata dalla conoscenza della Regione”, anche se “la comunicazione di alcune zone del Mediterraneo non è molto agevole per il turista straniero”. Il villaggio è aperto dai primi di maggio a fine settembre, Per i mesi non canonici c’è una netta predominanza della clientela straniera. La clientela internazionale permette di avere arrivi anche a maggio, giugno e settembre. www.sviluppoitalia.it 432 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia “La fetta di mercato composta dal prodotto Puglia è circa il 10%. Si tratta di 850 posti letto e avendo un solo villaggio il 10% è una cifra notevole.” Parlando dei trasporti viene ribadita la necessità di una crescita degli aeroporti regionali e delle infrastrutture stradali: “Bari è ormai un aeroporto all’avanguardia e Brindisi sta lavorando per migliorare”. Per quanto ci riguarda sarebbe importante che l’autostrada che arriva a Bari continuasse a scendere. In ogni caso la creazione della tangenziale di Lecce è un altro esempio positivo per la crescita infrastrutturale che favorisce il turismo”. Per quanto riguarda i voli, invece, sottolinea come ci siano ancora pochi voli per Brindisi, che resta un aeroporto poco servito. Riguardo il concetto del villaggio Palmucci si sofferma sui cambiamenti, che appaiono netti: c’è una vasta scelta e una apertura sempre maggiore rispetto alle bellezze offerte dal territorio, anche se, dal punto di vista del turismo culturale, si riscontra una mancanza di guide turistiche. In particolare mancano figure di accompagnamento che parlino le lingue più diffuse. Lo sviluppo delle masserie è visto in maniera molto positiva. La scelta è vasta e copre tutti i livelli. Si sta investendo anche per ristrutturare il parco alberghiero: “Mi è capitato di dire all’assessore Ostilio che molti passi avanti sono stati fatti anche su questo punto di vista, anche per classificare in maniera omogenea gli standard offerti dalle strutture ricettive. Il problema, che è italiano prima che pugliese, è che pecchiamo di un’eccessiva parcelizzazione”. Nel sottolineare i punti di forza del territorio e pugliese, Palmucci afferma:“uno dei punti di forza che riscontriamo è il senso di ospitalità dei pugliesi. Trovo che sia un punto di forza da valorizzare. Si potrebbe poi puntare sul golf e sull’enogastronomia. La Puglia potrebbe puntare su un turismo di qualità e di nicchia”. www.sviluppoitalia.it 433 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tra i punti di debolezza al primo posto vi è la comunicazione: “occorre migliorare assolutamente la comunicazione: il sito della regione è in manutenzione e ai primi di luglio non pare di buon auspicio. Il sito dovrebbe poi essere tradotto in inglese, poiché mentre l’italiano è sostanzialmente a conoscenza delle bellezze e delle peculiarità del territorio pugliese, il turista straniero è ancora da educare.” Palmucci ricorda inoltre quanto sia complicato comunicare le peculiarità di una regione: “ma la Puglia è certamente avvantaggiata. Ci sono molti aspetti, paesaggistici, culturali e gastronomici, che favoriscono politiche di comunicazione Io punterei moltissimo sul mare e la cucina. Sono punti di forza che devono essere necessariamente valorizzati” In merito alla concorrenza da parte degli altri paesi del mediterraneo: “La concorrenza dal punto di vista del prezzo per il prodotto balneare è durissima, penso alla Croazia, all’Albania, alla Turchia. L’unica risposta è la destagionalizzazione. Puntando sul golf, sull’enogastronomia e sull’arte si può certamente allungare una stagione turistica che sarebbe, altrimenti, troppo compressa e polarizzata su pochi giorni” www.sviluppoitalia.it 434 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato M.me Duchemin Ruolo Direttore programmazione Ente Donatello Donatello propone la Puglia da una decina di anni. Per la signora Duchemin la considera “una regione molto interessante, dal punto di vista culturale e naturalistico”. Personalmente è rimasta molto colpita “dai suoi paesaggi e dalle sue città barocche”, mentre è rimasta colpita in negativo dalle sue costruzioni, in particolare dagli alberghi. Insiste sulla difficoltà nel trovare soluzioni al livello dei trasporti: c’è già stato da parte loro un tentativo di organizzare un servizio di charter, che tuttavia: “non ha funzionato perché la domanda era troppo debole per operare un consolidamento. Siamo stati costretti ad abbandonare. Ora siamo su voli regolari con dei prezzi molto elevati, e dunque le offerte non sono particolarmente interessanti”. In merito agli alberghi conclude dicendo che laddove i prezzi sono accettabili le strutture non corrispondono alle richieste della clientela, “mancano di charme, in particolare sul fronte balneare. In merito all’entroterra, invece afferma: ”ci sono piccole cose ben riuscite, ma rimangono piccole unità disperse. Le masserie trasformate in alberghi sono allettanti e potrebbero soddisfare i clienti, ma il fatto che vi siano poche camere fa sì che le tariffe siano molto elevate”. Alla domanda “che tipo di turismo proponete?”, la signora Duchemin risponde Donatello propone sia il Balneare, sia un circuito organizzato in pullman all’interno del territorio. A suo avviso, la mancata richiesta della Puglia rispetto ad altre destinazioni del mediterraneo, è dovuta al fatto che “si tratta di una regione poco conosciuta, l’accesso è difficile e i www.sviluppoitalia.it 435 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia prezzi sono meno vantaggiosi di altre destinazioni, magari meno interessanti da un punto di vista culturale, ma servite meglio”. In particolare specifica indicando il Maghreb come esempio nel Mediterraneo. Riguardo al target, in generale è costituito dalla tranche dei 50-60 anni, mentre per quanto riguarda il futuro della Puglia ritiene che “se ci fossero dei buoni collegamenti a prezzi corretti e alberghi che assomigliano meno a delle caserme, il turismo in Puglia potrebbe svilupparsi bene”. www.sviluppoitalia.it 436 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Eric Warnery Ruolo Chef de produit Zone Europe Occidentale Service Production Ente Go Voyage “Come accennato quando ci siamo sentiti al telefono, non produciamo ancora la destinazione Puglia. Abbiamo cominciato un forte posizionamente sull’Italia e le sue isole dall’anno scorso (circa 5600 clienti prenotati fin oggi per l’anno in corso), con, come novità per quest’anno, le Marche e la Calabria. Uno studio sulla Puglia è consigliabile, ma il problema della carenza infrastrutturale degli aeroporti ha costituito fin ora un freno. Non abbiamo nessuna offerta attualmente sui nostri siti internet: è per questo che non potevo rispondervi al telefono, ne consacrare ulteriore tempo per un’intervista telefonica (non avendo nessuna esperienza concreta). Cordialmente, Eric.” www.sviluppoitalia.it 437 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Danilo Ceresa Ruolo Product Manager Ente Hotelplan Hotelplan è un Tour Operator presente solo sul Gargano. Ceresa sottolinea come per gli Svizzeri sia importante la distanza e come, da questo punto di vista, Il Gargano sia una meta interessante perché facilmente raggiungibile in macchina. Infatti, circa il 95% dei clienti di Hotelplan utilizza l’automobile: la scelta dell’auto o del treno è necessaria poichè “dalla Svizzera non ci sono voli diretti con low cost o charter”. Hotelplan tiene sotto osservazione molte altre zone della Puglia: “abbiamo belle strutture in Salento, Brindisi, Torre dell’Orso”, precisando che ogni anno la Puglia registra un 5% di crescita, quindi sembra essersi avviata una spirale positiva. Tra i fattori negativi riscontrati: “la pubblicità è un problema. La Puglia non è conosciuta come l’Adriatico o la Toscana”. Inoltre, secondo il product manager “manca qualità dei servizi, del personale qualificato e della cucina”. Ritiene che servano strutture come villaggi fuori dai paesi e luoghi isolati: “Lo Svizzzero cerca un luogo a contatto con la natura, ma dove ci siano anche servizi (bar, pizzerie, ecc)”. Da questo punto di vista “Il Salento è la zona con le possibilità turistiche maggiori é meraviglioso per la qualità della natura”. www.sviluppoitalia.it 438 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Secondo Ceresa occorre ribadire la forza del turismo balneare pugliese: “le masserie sono un prodotto di nicchia per un segmento particolare. La massa cerca la vacanza balneare. I percorsi enogastronomici funzionano a fatica anche in Toscana. Non c’è richiesta per un TO”. www.sviluppoitalia.it 439 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Franziska Wenger Ruolo Responsabile produzione Ente Kuoni Kuoni non ha ancora inserito l’Italia tra le sue destinazioni e quindi neanche la Puglia. Però sono in fase di preparazione e potrebbero proporla l’anno prossimo. La signora Franziska Wenger non ha spiegato le ragioni che hanno spinto Kuoni a prendere in considerazione la Puglia e l’Italia del sud. Ha risposto che non riesce a rispondere alla domanda in primo luogo perché lavora a Kuoni come responsabile di produzione solo da Febbraio, in secondo luogo perché per il momento sta lavorando su altre regioni del Mediterraneo (Grecia, Cipro, Marocco, Turchia) e in particolare sta preparando il catalogo del Marocco, quindi dedicherà un pò più tempo all’Italia a partire da Luglio, Agosto. www.sviluppoitalia.it 440 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato - Ruolo Chef de Produit Ente Look Voyage Nell’offerta di Look Voyage la Sicilia è l’unica destinazione proposta in Italia poichè la maggior parte dei loro clienti è costituita da clubs. Non sono specializzati né nei circuiti, né nei viaggi d’affari. La signora sostiene che “l’Italia continentale è più orientata verso il culturale”, mentre Look voyage è concentrato sul balneare. Ribadisce dunque che ”non tutte le regioni italiane sono adatte a questo tipo di soggiorno”. Comunque, anche se finora la Puglia non è stata presa n considerazione, non esclude l’eventualità di introdurre la Puglia nella loro offerta, qualora dovessero trovare elementi di convenienza. www.sviluppoitalia.it 441 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Rudy Round Ruolo Product Manager Ente OAD GROUP Oad Group è un tour operator olandese che offre prodotti in Puglia da circa 3 anni. La §Puglia è stata inserita in catalogo poichè, dopo aver vinto un premio locale per la migliore offerta turistica in Italia, Oad Group ha deciso di completare la propria panoramica sul territorio italiano. Il Signor Round afferma in merito che “quando si offrono prodotti turistici in Italia non si può trascurare la Puglia”. La clientela che prevalentemente sceglie la Puglia come destinazione per le proprie vacanze è rappresentata da giovani tra i 25 e i 30 anni, senza figli e alla ricerca del “colore locale” e di luoghi non ancora invasi dai turisti. Oad Group offre soprattutto turismo balneare, ma il signor Round esprime la chiara volontà di offrire in futuro anche un turismo di carattere territoriale. Sottolinea inoltre come l’Italia sia attualmente una meta molto ambita per i turisti olandesi che amano la cucina, il vino, il sole, il clima, lo stile, la moda, l’arte, l’architettura, il design e soprattutto per il modo di vivere della popolazione. Il Signor Round non è mai stato in Puglia, ma ritiene comunque che il turismo in questa regione possa trarre enorme giovamento dall’istituzione di voli a basso costo che colleghino l’Olanda e la Puglia. Inoltre sarebbe molto importante “fare maggiore ricorso a campagne pubblicitarie sia in Tv che sui giornali” per far conoscere questa regione anche al pubblico internazionale. www.sviluppoitalia.it 442 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Il Signor Round non cambierebbe nulla del modo in cui viene gestito il turismo in Puglia, perché ritiene che la “purezza” di questa regione sia il suo punto di forza. Sarebbe pertanto inutile costruire grandi resort o villaggi turisici, ma bisognerebbe piuttosto puntare sulle “caratteristiche locali e peculiari del territorio”. www.sviluppoitalia.it 443 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Herr Eryeri Ruolo Product Manager Ente Öger Group Durante un primo contatto con Öger Group ci è stato fornito il nominativo della signor Eryeri per potere effettuare l’intervista. Quando però in un secondo momento abbiano cercato di contattarlo, il signor Eryeri non ha voluto rispondere alle nostre domande, affermando che non era interessato alla nostra intervista e non aveva tempo da dedicarci. www.sviluppoitalia.it 444 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Frau Nawabi Ruolo Produktmanagerin Ente Phoenix Reisen Phoenix Reisen non ha prodotti turistici né in Puglia né in altre regioni d’Italia. Nel Mediterraneo opera principalmente nelle Baleari, a Ibiza e in Turchia. Queste mete sono state recentemente introdotte nel catalogo, perciò l’obiettivo principale e attuale è “concentrasi sullo sviluppo delle mete già presenti nel programma per stimolarle e rafforzarle”. Per questo motivo Phoenix Reisen non ha in progetto per il futuro immediato di inserire l’Italia, e in particolare la Puglia, nel proprio catalogo. Tuttavia ciò non esclude che in un futuro più lontano i territori del Sud Italia possano essere presi in considerazione. La Signora Nawabi afferma: Non conosco bene il Sud Italia, ma credo che disponga di un grande potenziale e che possa rappresentare un prodotto di grande successo per il mercato tedesco”. In particolare ritiene che l’Italia meridionale possa essere particolarmente adatta per una clientela contraddistinta da uno spiccato interesse per la cultura e per un livello di istruzione piuttosto elevato. La Signora Nawabi preferisce non sbilanciarsi in giudizi, dato che non conosce il territorio nei dettagli ma afferma che: “in Puglia, in particolare, e nel Sud Italia in generale ci sono ottime possibilità di sviluppo, dovute sia al clima favorevole che all’importanza degli aspetti culturali offerti da tali territori”. www.sviluppoitalia.it 445 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Frau Ute Heinrich Ruolo Managerin Ente REWE Durante un primo contatto con REWE ci è stato fornito il nominativo della manager Ute Heinrich per potere effettuare l’intervista. Quando però in un secondo momento abbiamo cercato di contattarla, la signora Heinrich non ha voluto rispondere alle nostre domande, affermando che non era interessata alla nostra intervista e non aveva tempo da dedicarci. www.sviluppoitalia.it 446 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Herr Martin Bensing Ruolo Produktmanager Ente Schauinsland Schauinsland non opera in Puglia, ma in altre aree del Mediterraneo, tra cui Spagna, Portogallo, Grecia, Turchia, Albania e Canarie. Il motivo principale per cui Schauinsland ha deciso di non proporre prodotti turistici nel sud Italia è “l’insufficienza di tratte aeree che colleghino adeguatamente la Germania con i principali aeroporti dell’Italia meridionale”. Inoltre l’Italia meridionale è spesso associata a un tipo di turismo di massa che potrebbe fungere da deterrente per i turisti tedeschi. A suo avviso, quindi: “occorre quindi migliorare le connessioni aeree e offrire strutture che possano interessare i turisti tedeschi.” www.sviluppoitalia.it 447 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Dott.ssa Garrone Ruolo Responsabile programmazione del sud Italia Ente Settemari Settemari commercializza la Puglia dal 2000. La dott.ssa Garrone specifica che “le persone maggiormente interessate sono famiglie che ricercano residence o villaggistica o coppie che cercano appartamenti”. Facendo una stima della fetta di mercato relativo alla Puglia e considerando le prenotazioni italiane aggiunge “parliamo di 1/3 del totale.” Secondo la responsabile di programmazione la Puglia è conosciuta per la costa, il Gargano e il Salento, ma è apprezzata anche per la cucina. La clientela di Settemari, si sposta prevalentemente utilizzando mezzi propri: “il 98% della nostra clientela, arriva con la propria auto”. Ecco la principale motivazione per cui “Settemari non garantisce ancora il servizio charter”. Analizzando invece la geografia turistica pugliese sembra la Garrone ritiene che il Gargano sia attrezzato a livello turistico, mentre il Salento è in fase di netto miglioramento. Tuttavia, suggerisce, “sembrerebbe poco sfruttato rispetto alle sue attuali potenzialità.”, e aggiunge: “Non ho notato lacune nel territorio riguardo all’accoglienza dei clienti” anche se “conosco le zone balneari ma non conosco il territorio interno. Una delle zone che potrebbe essere rilanciata a livello turistico è quella di Bari, riqualificando le strutture e pubblicizzando meglio il prodotto”. A questo aggiunge come, a suo avviso, si conosca abbastanza la Puglia, conoscenza che è trainata dalle tipicità e dalle potenzialità diffuse del territorio. www.sviluppoitalia.it 448 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia In merito alla questione della concorrenza, la Garrone sottolinea come il problema più drastico sia la concorrenza a livello di prezzo di Croazia e Turchia: “Il problema della Puglia, così come per molte altre mete italiane, è un problema di prezzo”. La Garrone afferma che per promuovere il turismo pugliese bisognerebbe riconfermare la tipicità del territorio: “Il territorio reale diviene la chiave per incrementare il turismo. Da questo punto di vista non si dovrà usurpare la veridicità del territorio. Da questo punto di vista sarebbe preferibile uno sviluppo fondato su piccole e caratteristiche strutture che un turismo di grandi villaggi”. www.sviluppoitalia.it 449 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Rosa Andriani Ruolo Contracting Manager Ente Studiosus Studiosus ricava il 20% del suo fatturato totale da prodotti turistici italiani. In particolare 2500 persone provenienti dall’area tedesca scelgono ogni anno la Puglia come destinazione. In Puglia Studiosus non offre normali soggiorni balneari, ma tour destinati a persone con un livello culturale medio-alto e con buone disponibilità economiche. Grazie all’esperienza accumulata direttamente sul territorio la signora Andriani è riuscita a individuare i punti forti della regione Puglia. Innanzitutto “la Puglia sfugge al turismo di massa, soprattutto per quanto riguarda il turismo fuori stagione e il turismo culturale”. Inoltre in Puglia è possibile “offrire prodotti di qualità che puntano sull’originalità, sull’autenticità e sulla cucina tipica”. Per quanto riguarda invece gli aspetti negativi la signora Andriani ha sottolineato la mancanza di professionalità e di infrastrutture adeguate: “È quindi necessario lavorare sulle persone e prestare maggiore attenzione al personale in modo da consentire un adeguamento delle strutture e del territorio alla domanda. Tramite una maggiore cura del personale è pertanto possibile migliorare anche la funzionalità delle strutture e delle infrastrutture. La regione offre moltissimo e presenta un grande potenziale che deve essere sviluppato. www.sviluppoitalia.it 450 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Franco Mereghetti Ruolo Responsabile comunicazione Ente Teorema Tour Teorema Tour non è presente in Puglia con prodotti dedicati. Franco Mereghetti, responsabile della comunicazione del gruppo, evidenzia la necessità di allungare la stagionalità. Occorre, secondo Mereghetti, “lavorare 365 giorni l’anno” e in questo caso occorre seguire le orme della Spagna.” distribuire le ferie risulta necessario, ma va ripensato un sistema di offerta che parli alla terza età, alle scuole, con percorsi più culturali.” Precisando l’attività del TO, mereghetti la definisce come un insieme di servizi offerti: “passagio aereo e prenotazione alberghiera”. Questo perchè un Club, anche se ha una struttura, può non avere da solo i numeri per essere significativo rispetto alla massa. É un mercato non vantaggioso per i TO se preso singolarmente. Molti turisti si spostano in macchina, o in treno, oppure utilizzando voli low-cost, non hanno bisogno del passaggio aereo. Il TO, invece, deve ricaricare anche sul charter offerto ai suoi turisti altrimenti: “Si ritrova a vendere un prodotto che, senza passaggio aereo, rimane insufficentemente redditizio”. Mereghetti sottolinea la necessità di combattere l’abusivismo: “a Porto Cesareo, dove hanno costruito la statua in onore di Manuela Arcuri, 17.000 costruzioni abusive, sulla spiaggia e sul demanio pubblico”. Aggiunge che non c’è possibilità di sviluppo a queste condizioni: “Prima devono decidere cosa devono vendere”. www.sviluppoitalia.it 451 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Mereghetti ribadisce come la Puglia debba necessariamente guardare al mercato del nord-Europa, un mercato elastico, che viaggia tutto l’anno, ma prima bisogna censire la tipologia di ricettività: “Sotto le 100 camere un servizio ricettivo non può essere remunerativo. Occorrono hotel 4 stelle con determinati servizi. In Sicilia, che ha comunque maggiore appeal rispetto alla Puglia, avevamo un club, e abbiamo chiuso dopo un anno. Non si può vivere con gli italiani”. Riguardo al balneare in Puglia, Mereghetti afferma: “A Gallipoli non si trova in agosto un posto libero sulla spiaggia. Si sta come sardine, con case costruite sulle dune, si cementificano le spiagge anche dove la costa è bellissima, come ad Ugento”. Il turismo pugliese è un turismo delle seconde case, in questo più simile alla Liguria che alla Romagna. Ci sono bellissime masserie da riconvertire ad agriturismo, ma è un tipo di turismo che non può lavorare tutto l’anno. I percorsi culturali ed enogastronomici sono interessanti ma non garantiscono una profittabilità. Ci vuole una rete di servizi. Andare in vacanza deve garantire la possibilità di fare una escursione, avere un servizio sanitario. In merito alla concorrenza Mereghetti sottolinea come Croazia e Turchia abbiano attualmente catturato l’attenzione dei tedeschi: “sono 80 milioni di persone che cercano il mare”. www.sviluppoitalia.it 452 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Bruno Panunzi Ruolo Direttore Generale Ente Valtur Valtur è presente in Puglia con con due prodotti: un villaggio di 1000 posti letto a Ostuni poi con un hotel-villaggio a Vieste. A Vieste si tratta di una struttura tendente al lusso, aperta quest’anno. Per quanto riguarda altre zone della Puglia: “Volevamo costruire un villaggio a Gallipoli ma abbiamo avuto molti vincoli burocratici”. Nonostante questo, la presenza di Valtur in Puglia è importante e tende ad aumentare.” La Puglia rappresenta il 25% del mercato italiano. Tuttavia in Sicilia Valtur è maggiormente presente rispetto alla Puglia: “La Puglia ha perso terreno” spiega Panunzi, “Se vado indietro di venti-venticinque anni la Puglia era più appetibile. Questo perché, è mancata una programmazione intelligente. La Puglia ha perso diversi treni”. Le potenzialità erano innanzitutto quelle del collegamento fisico: “In Puglia ci si arriva in macchina o con i propri mezzi”. Panunzi ricorda l’esistenza di porte aperte come Brindisi e Bari. Altro polo non sfruttato è l’aeroporto di Grottaglie, un aeroporto strategico sia per la Puglia sia per la Basilicata. Infine:“Il punto nevralgico, e qui il treno perso è ben più grave, è l’Adriatico. Il ponte verso la Grecia. La portualità turistica non si è sviluppata in termini giusti. Si è persa l’occasione di creare il grande parcheggio internazionale. Una persona che aveva la barca a Brindisi, per esempio era già molto vicino alle più importanti rotte nautiche del Mediterraneo. Questo traffico è stato assorbito da Trieste e Sistiana”. Si è curata inoltre la rendita di posizione dei traghetti degli italiani che vanno in Grecia e purtroppo non si è internazionalizzata la portualità turistica”. www.sviluppoitalia.it 453 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Altro punto è la programmazione intelligente del territorio: “Sono pochi i campi da golf in Puglia. In 5 anni servirebbero 15 campi da golf, e in qusesto modo potrebbw diventare il principale golfistico del Mezzogiorno. Bisogna offrire la possibilità di comabiare spesso campi e location, occorre incuriosire ed essere in grado di garantire uno standard di qualità. Per questo è conveniente creare un’armatura di eventi. Serve qualcosa che vada al di là del mangiare e dormire”. L’analisi di Panunzi prosegue: “Hanno considerato le risorse come strutture già pronte. Ma Le bellezze sono strumenti e motivazioni, non garantiscono a prescindere i flussi turistici”. Per quanto riguarda l’ eventistica Panunzi aggiunge: “La notorietà del festival di Martina Franca è bassissima. Certi fenomeni di produzione da utilizzare in chiave turistica sono modestissimi. Sembra che in Puglia sia stato abbozzato e non perseguito in maniera metodica”. Un altro equivoco è quello dei posti letto: “Costruire posti letto non serve a niente. Se non ci sono infrastrutture di servizio i letti rimangono vuoti. Occorrono negozi interessanti, musica, muoversi agevolmente, in più devo sapere quali sono i servizi di base come gli ospedali”. Per quanto riguarda la portualità, “la Puglia ha dei porti “naturali” Non servono porti turistici. Occorre riconvertire i porti che già ci sono. Il porto di Otranto è un esempio virtuoso. Si è creato un volano che ha riconvertito il porto in chiave turistica e ha permesso la riqualificazione del centro storico. Dopo di chè si è creata la possibilità per avere uno sviluppo integrato”. Il panorama pugliese è a suo avviso ancora abbastanza preservato: “L’armatura agricola regge”, poi il discorso passa a un’analisi più articolata del territorio: “Trani deve sistemarsi e puntare su ristorazione e shopping. Poi c’è una Puglia interna, per certi versi ancora più affascinante: Abbiamo la Foresta Umbra, l’Altopiano Garganico, le Murge, Martina Franca. Non serve una ricettività simile a quella del www.sviluppoitalia.it 454 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia mare. Serve un’attrezzatura più leggera nell’accoglienza. Solo se Martina Franca ha la possibilità di attirare con la musica 6 mesi l’anno anziché 15 giorni, e quindi stabilizza una sua connotazione musicale, allora in quel caso vanno bene delle attrezzature ricettive classiche”. Riguardo al capitolo competitor Panunzi afferma: “Il territorio della Sicilia è già molto più omogeneo…Tutta la zona interna, che prima era isolata, è divenuta un posto facilmente raggiungibile”. Altri concetto importante riguarda la creazione di un altro tipo di circolazione turistica: “Non occorre puntare sulla proliferazione di letti, ma studiare le modalità di una circolazione facile e leggera”. Bisogna classificare le aree da sviluppare e le aree intangibili. Il tutto va visto in chiave regionale e non provinciale. Soprattutto bisogna pensare al turismo come a un processo lento. Oggi chi arriva a Otranto non trova un albergo di livello. I grandi complessi ricettivi vendono a settimane. Si trovano una serie di barriere che impediscono la soddisfazione del turista. Se la Puglia abbassa la guardia e comincia anche a scempiare il suo territorio perde tutte le chances che le rimangono”. Panunzi porta l’esempio della vicina Basilicata: “La Basilicata, che tempo fa era un nulla nel panorama turistico, oggi inizia a raccogliere i suoi frutti. Mi riferisco a Matera al Metapontino…ha basato tutto sulla qualità del territorio”. La Puglia ha tutto questo ed ha altro, un patrimonio archeologico che attualmente è solo per amatori: se si va a Taranto, dove ha sede uno dei musei archeologici più importanti del Mediterraneo, e si guarda l’afflusso al museo si mette le mani nei capelli. Taranto non è considerata una città di interesse turistico. E’ ancora bollata come un porto militare e un porto commerciale in disuso. In Taranto vedo delle somiglianze con Atene, dove hanno dislocato l’aeroporto, bonificato la www.sviluppoitalia.it 455 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia costa, hanno classificato un porto per attracco di yacht di alto livello. Taranto ha la stessa possibilità di intervento. Si possono decentrare dei servizi. Cosa fare nell’area Ilva nessuno se lo è mai chiesto. Se una persona va nelle zone di Lubecca vedrà che le zone industriali sono riconvertite in aree di residenza turistica. L’Ilva potrebbe diventare parco a tema, o area sportva, ecc…Anche Boston e Barcellona sono state riconvertite e sono divenute aree di interesse turistico.” Osseravando il mercato turistico pugliese Panunzi sottolinea: “Parlando di nicchie di mercato il turismo religioso è importante, ma è solo sul Gargano. Oppure la riunificazione delle chiese ortodosse, il santuario più importante per la chiesa ortodossa è proprio San Nicola, ma pellegrino non andrà mai in un albergo a 4 stelle. Si tratta comunque di un fenomeno di nicchia. Per quanto riguarda il mare, sicuramente il mare pugliese può essere ancora attrattivo. Guarderei a quello che già c’è. Altro elemento di rilievo è la necessità di dare l’immagine di un prodotto regionale movimentato, in cui una persona riesce a fare di tutto, e questo manca nella comunicazione: “Chi va in Puglia pensa o di andare al mare o di andare a visitare tre cattedrali”. C’è invece molto altro: “Lecce è un palcoscenico meraviglioso, c’è il Museo di Memmo. Lecce può essere lanciata come una città in cui si può stare una settimana. Per ora sembra esserci il contenitore, ma non il contenuto. Più che fare moltissime sagre paesane, bisognerebbe scegliere degli attrattori culturali che abbiano delle ricadute sull’immagine regionale”. Per fare un esempio, aggiunge Panunzi: “Una volta ho fatto un test . Sono stato nel consiglio di amministrazione della Robinson (TUI). Ho chiesto loro perché volevano continuamente letti in Puglia e non in Calabria o Sicilia. Mi hanno risposto se sapevo cos’era Lagopesole, perché “tutti i tedeschi conoscono Federico II, che tutt’ora rimane il nostro eroe nazionale. l’Italia è considerata una colonia perduta. Viene seguita un’onda di ricordi culturali che fanno parte della nostra educazione”. Una comunicazione su questo storia è una carta vincente da giocare. www.sviluppoitalia.it 456 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Fulvio Cerini Ruolo Direttore Prodotto Ente Veratur Veratur, che si occupa di villaggistica, non è presente in Puglia: “Ad oggi non abbiamo trovato un prodotto che ci convincesse fino in fondo, vuoi per la taglia, vuoi per la posizione, vuoi per i prezzi. Teniamo comunque gli occhi aperti su una regione che certamente ci interessa”. Considerando le condizioni per il riscatto della Puglia Cerini afferma che la regione può raccogliere molte più soddisfazioni rispetto allo stato attuale, se solo ci fosse un’integrazione di servizi. Si pone l’accento sulla durata della stagione turistica e della difficoltà nel trovare offerte territoriali integrate per un pubblico particolare. Le Baleari riescono a stare aperte almeno un mese e mezzo, in più rispetto alle nostre località, mentre la Puglia, nell’ambito della villaggistica, sembra non offrire spazio, in termini di divertimento, ai turisti che la scelgono. Bisogna comunque essere aperti per mesi anche perché difficilmente si può trovare personale altamente qualificato. Gli spagnoli, al contrario, hanno creato un divertimentificio che funziona tutto l’anno, ad esempio alle Baleari e in Costa del Sol. “I nostri turisti, alla sera, hanno voglia di uscire dalla ghettizzazione del villaggio, ma si trova ben poco spazio per dare sfogo alle loro esigenze.” Cerini evidenzia inoltre come sia necessario operare su un arco temporale più lungo, magari creando dei brand, anche del divertimento, cosa che ha aiutato la Spagna a divenire un colosso del turismo, poi si www.sviluppoitalia.it 457 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sofferma sul fattore prezzi: “Andare da Roma a Bari è come andare da Roma a Tunisi. Per andare nelle località italiane si spende troppo”. www.sviluppoitalia.it 458 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Frau Eva Bazalka Ruolo Produktmanagerin Ente Verkehrsburo Verkehrsburo è presente con prodotti turistici in Italia a Roma e a Venezia. Non è presente in Puglia per diversi motivi: Innanzitutto “le nostre mete principali sono soprattutto grandi città d’arte a livello europeo”. Vengono in genere predilette mete che garantiscano convenzioni con le compagnie aeree e ciò non è possibile in Puglia. Infatti “alcune compagnie aeree tedesche propongono ai tour operator tariffe ridotte su determinate tratte, come ad esempio Berlino-Parigi”. Tali convenzioni riguardano spesso le più famose città d’arte italiane, considerate tra le mete più ambite dai cittadini tedeschi, ma la Puglia non è mai rientrata in simili accordi. Per questi motivi Verkehrsburo non prevede di inserire la Puglia tra le destinazioni di catalogo, dato che “non soddisfa le condizioni principali per entrare a fare parte del nostro programma”. In particolare l’interlocutore non ha mai visitato la Puglia, quindi ha preferito non esprimere un giudizio sul territorio. www.sviluppoitalia.it 459 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Data intervista GIUGNO 2007 Intervistato Stefano Zeni Ruolo Responsabile Prodotto Italia Ente Viaggi del Ventaglio Viaggi del Ventaglio è presente in Puglia con circa 60 strutture, che vanno dalla formula residence fino a villaggistica di vario tipo, tra cui due Columbus Club a Marina di Pulsano e a Castellaneta Marina. La concentrazione più grande è sulla parte del Gargano. Sono presenti con 70 prodotti di mercato generalista anche in Calabria., una regione è molto presidiata, che conta anche 3 Venta Club. Viaggi del Ventaglio, tuttavia, lavora meglio sul mercato del “volato”. L’aeroporto di Lamezia Terme e quello di Crotone, ad esempio, permettono di creare pacchetti di charteristica. Tutto questo non si verifica in Puglia. Anche il mercato dei tranfert è vitale. “Se non troviamo un interlocutore che faccia dei prezzi adeguati anche i ricarichi sono sbilanciati”. Anche per questo soffriamo la concorrenza di prezzo di Croazia o Tunisia. Il turismo nazionale viene allora dirottato su rotte di medio raggio. Il mercato del mare Italia è omogeneo. Non c’è differenza di target tra chi sceglie la Puglia o chi preferisce Sicilia o Calabria, Il target di riferimento è quello delle famiglie. Per le regioni del centro è più facile raggiungere la Puglia che la Calabria, anche per via del il fattore “disincentivante” della SalernoReggio Calabria. Nel caso della Puglia, Zeni punterebbe sulla parte del Salento: “Ci sono chilometri di spiagge che non hanno strutture ricettive adeguate, senza www.sviluppoitalia.it 460 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia villaggi ad ampio respiro (con più di 200 camere)”. Troppe costruzioni nel Gargano, poche in un territorio magnifico come il Salento, che comunque non correrebbe il rischio di essere eccessivamente antropizzato. Bisognerebbe tuttavia migliorare la rete stradale. Ci sono pochi collegamenti tra paesi a paese con il rischio alto di perdersi. La ricetta di Zeni è la seguente: “Bisogna aprire Grottaglie. C’è ancora una scarsa apertura verso l’estero da parte degli aeroporti pugliesi. L’aeroporto servirebbe il Golfo di Taranto, Metaponto e la Basilicata. Ora manca uno scalo adeguato in quella zona. Sono molto scoperti”. La Puglia potrà vincere la sfida turistica aumentando il traffico aereo. “Si deve trattare la Puglia come se fosse un medio raggio charterizzato, soprattutto per quello che è il mercato estero. Un po’ come sta avvenendo per la Sicilia”. Aggiunge inoltre: “Abbiamo due mari splendidi. Il soggiorno mare è splendido, a questo va aggiunto un patrimonio culturale assolutamente ricco (Normanni, Magna Grecia, ecc), il tutto racchiuso in un’offerta enogastronomica assolutamente di prim’ordine”. Bisogna integrare diversi interlocutori. La possibilità di un’offerta integrata deve essere coordinata dal lavoro dell’APT e si deve avere un’ottica di medio-lungo termine piuttosto che di breve periodo. Non si può sfruttare quello che si ha fino all’osso. Occorre fare una disamina delle risorse culturali promuovendo, facendo conoscere il territorio, il tutto a prezzi concorrenziali”. Sviluppo Italia www.sviluppoitalia.it 461 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 7. Curricula Scouter Peter Amann Dati personali Nome: Peter Cognome: Amann Luogo e data di nascita: Kronstadt, 18.7.1962 Indirizzo: Kazmairstr. 21, D-80339 München Telefono: ++49/89/51086811 Cittadinanza: tedesca Studi e formazione 1973-1982 Gymnasium Geretsried/Oberbayern Diploma di maturità con inglese e francese come materie prima. Tesi: Guida turistica alternativa di Londra 1984/85 Studi di Filosofia presso la Philosophische Hochschule S.J. a Monaco di Baviera. 1985-1991 LMU Università di Monaco, Facoltà di Geografia fisica Tesi di laurea: L’ecologia del paesaggio nel Lazio settentrionale. 1995-1997 LMU Università di Monaco, Facoltà di Storia d’Arte Esperienze lavorative 1982-1983 servizio civile da giardiniere in una casa di riposo www.sviluppoitalia.it 462 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1983-1984 lavoro agricolo in un Moshav in Israele maggio – agosto 1984 1985 stage di orticultura biodinamica fondazione di un centro culturale a Geretsried settembre 1989 – febbraio 1999 stage presso la Studiengruppe für Biologie und Umwelt di Prof. Dr. Frederic Vester 1989-1990 lavori scientifiche presso le facoltà di geografia fisica e ecologia del paesaggio del’Università di Monaco; lavori scientifiche nel campo di pedologia 1992-1993 docente di turismo per la Deutsche Private Finanzakademie nella Germania del’Est dal 1993 collaboratore del tour operator STUDIOSUS Reisen di Monaco (programmazione e guida per la Sicilia e Suditalia) dal 1996 consulenza per la AAPIT di Palermo (sviluppo del trekking) dal 1996 autore di ca. 20 guide turistiche sul Suditalia e Sicilia Conoscenze linguistiche: Tedesco: lingua madre Italiano: scritto discreto, parlato ottimo Inglese: scritto discreto, parlato ottimo Francese: scritto e parlato discreto Ulteriori informazioni Conoscenze informatiche: Apple Macintosh (Word, Lightroom, ...) Hobby: viaggiare, fotografare www.sviluppoitalia.it 463 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Tiziano Braglia Nome: TIZIANO BRAGLIA Indirizzo: Piazza XX Settembre 5, Bologna Telefono: 2742023 E-mail: [email protected] Nazionalità: Italiana Data di nascita : 21 Agosto 1980 ESPERIENZA LAVORATIVA • Date: (2006 – 2007) • Nome e indirizzo del datore di lavoro: GH Impresa Turistica, Via Cesare Battisti 9, 40123 Bologna (BO) • Tipo di azienda o settore: Consulenza nel turismo e marketing territoriale, Tour Operating, Editoria. • Tipo di impiego: Impiegato • Principali mansioni e responsabilità: All’interno dell’azienda seguo l’attività di publishing, e in particolar modo la testata on-line GHNet. Per la testata seguo la fase di sviluppo e le linee editoriali strategiche. Scrivo per GHNet a intervalli regolari, occupandomi delle molte aree che interessano l’economia dl turismo, anche con la stesura di dossier ad hoc che analizzano in profondità determinate dinamiche. Per GH Impresa Turistica ho seguito e seguo diversi progetti di consulting. ISTRUZIONE E FORMAZIONE • Date (2005 – 2006): Master in Marketing e Comunicazione www.sviluppoitalia.it 464 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione: Alma Graduate School, Bologna • Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio: Comunicazione Interna Comunicazione esterna Principi teorici del marketing e del web-marketing Financial Accounting • Qualifica conseguita: Master • Date (1999-2005): Corso di laurea in Lettere Moderne • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione Università degli studi di Bologna • Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio Letteratura Italiana Letteratura latina Diversi insegnamenti di indirizzo storico Storia dell’Arte medievale e moderna Storia del Cinema Antropologia Culturale • Qualifica conseguita: Laurea • Date (1994 – 1999): Liceo Linguistico • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione: Liceo Linguistico “Maria Immacolata”, Palagano (MO) • Principali materie / abilità professionali oggetto dello studio: Lingua e letteratura italiana Lingua e letteratura inglese Lingua e letteratura francese Lingua e letteratura tedesca • Qualifica conseguita: Diploma CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI www.sviluppoitalia.it 465 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia PRIMA LINGUA : Italiano ALTRE LINGUE Inglese • Capacità di lettura Ottimo • Capacità di scrittura • Capacità di espressione orale Buono Buono Francese • Capacità di lettura Ottimo • Capacità di scrittura • Capacità di espressione orale Ottimo Buono Tedesco • Capacità di lettura Scolastico • Capacità di scrittura • Capacità di espressione orale Scolastico Scolastico CAPACITÀ E COMPETENZE TECNICHE Con computer, attrezzature specifiche, macchinari, ecc. -Utilizzo di sistemi operativi: conoscenza buona di Windows e Macintosh. - Posta elettronica: utilizzo buono di tutti i principali programmi di gestione di posta elettronica (Outlook, Entourage, Thunderbird). - Buona conoscenza dei pacchetti Office. - Conoscenza scolastica di programmi di grafica: Photoshop, Illustrator, FreeHand. www.sviluppoitalia.it 466 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Stefano Ceci Nome STEFANO CECI Indirizzo: Via Brodolini, 5 - 42017 Novellara (RE) Telefono: +39 051 5880585 Fax: +39 051 5880316 Cellulare: +39 335 6913592 E-mail: [email protected] Nazionalità: Italiana Data di nascita: 11 novembre 1969 PROFILO PERSONALE Esperto di economia e marketing del turismo ha gestito lo start up di imprese operanti nel settore ed ha sviluppato competenze nell’ambito del marketing e della comunicazione aziendale, della ricerca e comunicazione pubblica. Direttore Generale dell’Azienda di Promozione Turistica dell’Emilia-Romagna dal 1998 al 2002 ha acquisito esperienza nel campo della progettazione, organizzazione e gestione di servizi di marketing turistico per il settore pubblico e privato. E’ stato dal 2002 al 2004 Amministratore Delegato di Wellbeing Group S.p.a., holding d’investimento nel settore turistico. Oggi è Presidente di GH Impresa Turistica S.r.l. che opera nel settore attraverso attività immobiliari, gestionali e di tour operating. GH svolge analisi, studi e consulenza nei settori dell’economia turistica e del loisir attraverso un proprio centro di ricerca e sviluppo. Ha collaborato con Aldo Bonomi a progetti di sviluppo economico-sociale con compiti di ricerca e animazione territoriale. E’ editore di ghnet.it, periodico online di analisi e approfondimento al servizio del turismo italiano. E’ imprenditore all’estero dove ha dato vita ad un gruppo d’imprese che operano in ambito turistico. Assiste il Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo presso la Presidenza del www.sviluppoitalia.it 467 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Consiglio dei Ministri ed è componente dell’Advisory Board dell’ENIT per il Piano Strategico 2008-2013. Coordina il Comitato Scientifico per la realizzazione del Piano di Sviluppo Territoriale (PTR) della Regione Emilia Romagna. E’ membro del Comitato Scientifico per la realizzazione del PSC del Comune di Quartu Sant’Elena. E’ presidente del Centro Studi Emilia-Romagna (www.cester.org). Ha curato diverse ricerche, rapporti, saggi e articoli sull’economia turistica e sul marketing territoriale. ESPERIENZA LAVORATIVA • Date (2004-2006): GH S.r.l. Impresa Turistica • Nome e indirizzo del datore di lavoro: Via Cesare Battisti 9, 40123, Bologna. • Tipo di azienda o settore: GH esprime un’esperienza approfondita nel Turismo e nel Marketing Territoriale. Progetta e realizza start up di imprese turistiche, in Italia e all’estero. L’azienda assiste imprenditori nella crescita commerciale e nella qualità gestionale, accompagna enti locali ed autonomie funzionali nella definizione e conduzione di strategie dedicate allo sviluppo del territorio. Progetta piani d’area integrati per la valorizzazione e lo sviluppo turistico. Svolge ricerche, analisi e studi nei settori dell’economia turistica e del loisir. Opera nel marketing strategico ed operativo e nella comunicazione turistica. GH è dotata di un proprio Centro Ricerca e Sviluppo che opera alla creazione di conoscenze rivolte ai professionisti del settore turistico e delle varie realtà economiche, sociali e politiche che il turismo coinvolge. GH edita il periodico on-line di analisi e conoscenze per l’economia turistica italiana: ghnet.it • Principali mansioni e responsabilità: Presidente. www.sviluppoitalia.it 468 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia • Date (2002-2003) WELLBEING GROUP S.r.l. • Nome e indirizzo del datore di lavoro Wellbeing Group S.r.l., Via Biondini 27, 47100 Forlì. • Tipo di azienda o settore: Società Holding di intervento e investimento in campo turistico ricettivo ed extraricetivo. • Tipo di impiego: Amministratore Delegato. • Principali mansioni e responsabilità Gestire lo Start Up della Newco con lo scopo di individuare nuove aree di business e di implementare le attività esistenti. Razionalizzare e sviluppare l’attività della Società controllata. Progettazione del piano di ristrutturazione della controllata CLUB del SOLE S.p.a. Pianificazione e controllo dell’attività gestionale, commerciale e di marketing (4 Villaggi Turistici, 3.000 Posti Letto). Pianificazione e realizzazione di nuovi insediamenti turistici in Adriatico con particolare riferimento alla Croazia. Attività, anche estera, di sviluppo immobiliare nel settore turistico e alberghiero. Valutazione e analisi di investimenti e nuove acquisizioni in Società turistiche termali e del benessere, due diligence di alcune Aziende del settore. Pianificazione e sviluppo di attività turistiche nel settore del Wellness e del benessere. Progettazione e conduzione dell’intervento di ricerca: “Wellness in Italia: creazione di nuovi servizi e di un modello gestionale per le imprese del settore • Date (1998- 2002): APT SERVIZI S.r.l. • Nome e indirizzo del datore di lavoro: APT SERVIZI S.r.l., Via Aldo Moro 62, 40127 Bologna. • Tipo di azienda o settore: Azienda di Promozione Turistica della Regione Emilia Romagna e delle camere di Commercio della Regione. • Tipo di impiego: Direttore Generale. • Principali mansioni e responsabilità: Gestire lo Start Up della Società. Individuare, progettare, organizzare e gestire i servizi di www.sviluppoitalia.it 469 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Marketing strategico e operativo per il settore pubblico e privato (Regione, Province, Comuni, Imprese). Progettazione e gestione del piano annuale e delle attività di Marketing e Comunicazione Turistica e Territoriale della Regione Emilia Romagna. Budget annuo euro 9.500.000,00. 23 dipendenti. Organizzazione, coordinamento e controllo delle attività di servizio rivolte alle imprese turistiche regionali operanti all’interno della L.R. 7/98: oltre 500 soggetti associati (es. organizzazione e partecipazione a fiere ed eventi, pianificazione pubblicitaria, realizzazione di workshop ed Educational Tour, ecc.). Gestione, erogazione e controllo di finanziamenti pubblici verso le imprese turistiche della Regione e verso le amministrazioni locali (Province e Comuni). Budget annuo euro 7.500.000,00. Progettazione e gestione di progetti per le amministrazioni pubbliche regionali (Province e Comuni) in tema di turismo e di promozione del territorio. Partecipazione all’attività di promozione turistica del Governo Italiano e dell’Ente Nazionale per il Turismo. ESPERIENZA LAVORATIVA MARKETING E COMUNICAZIONE AZIENDALE: • Date (1997 – 1998) PSGE CONSULTING S.r.l. • Nome e indirizzo del datore di lavoro: PSGE CONSULTING S.r.l., Viale Isonzo 72/2, 42100, Reggio Emilia. • Tipo di azienda o settore Società di consulenza e servizi, per le piccole e medie imprese, nel settore marketing, comunicazione e pubbliche relazioni. • Tipo di impiego Amministratore Delegato. www.sviluppoitalia.it 470 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ESPERIENZA LAVORATIVA STUDI E RICERCHE SOCIALI ED ECONOMICHE • Date (2003 -2002) CESTER • Nome e indirizzo del datore di lavoro : CESTER - Centro Studi Emilia Romagna, Via San Vitale 98, 40100 Bologna. • Tipo di azienda o settore Centro Ricerche Studi e Progetti Legislativi per l’Emilia Romagna. • Tipo di impiego Presidente. • Date (2004 - 2005) A.ASTER • Nome e indirizzo del datore di lavoro: A.ASTER - CONSORZIO AGENTI SVILUPPO TERRITORIO, Via Lombardia 38, 20131 Milano. • Tipo di azienda o settore Il Consorzio AASTER nasce a Milano nell'ottobre 1986 come prosecuzione in forma di impresa di una precedente esperienza associativa (Associazione Agenti per lo Sviluppo del Territorio) che si era proposta come agenzia di promozione della figura professionale dell'Agente di sviluppo. Il Consorzio AASTER è dotato di una struttura operativa che assomma al proprio interno le competenze necessarie per l'attuazione di interventi territoriali finalizzati allo sviluppo e dalla coesione sociale. • Tipo di impiego Collaboratore. www.sviluppoitalia.it 471 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ESPERIENZA LAVORATIVA RICERCA E COMUNICAZIONE PUBBLICA E POLITICA • Date (1995 – 2005) C&P CONSULTING. • Nome e indirizzo del datore di lavoro: C&P CONSULTING, Via Fratelli Cervi 6, 42033 Carpineti (RE). • Tipo di azienda o settore: Agenzia che opera nel campo della ricerca e del marketing politico. Organizza e gestisce campagne elettorali, eventi e strategie di comunicazione politica. L’agenzia ha assunto dal 2005 la denominazione: stesodado&partner. • Tipo di impiego: Fondatore e Amministratore Unico. • Date (1996 -1998): RCS S.r.l. • Nome e indirizzo del datore di lavoro: RCS S.r.l., Viale Isonzo 72/2, 42100, Reggio Emilia. • Tipo di azienda o settore: RCS - Ricerca e Comunicazione Sociale opera nel settore della comunicazione sociale e pubblica. L’azienda promuove e realizza ricerche ed interventi di comunicazione e di marketing territoriale dedicati ad enti pubblici ed associazioni. • Tipo di impiego: Presidente. ISTRUZIONE E FORMAZIONE • Date (1990 – 1995): Laurea in Scienze Politiche - Indirizzo Sociologico. • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione: Università degli studi di Bologna. • Qualifica conseguita: Dottore in Scienze Politiche. www.sviluppoitalia.it 472 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia • Date (1985 – 1990): Diploma di Ragioneria • Nome e tipo di istituto di istruzione o formazione: Istituto Tecnico Commerciale C. Cattaneo, Castelnovo Ne’ Monti (RE). • Qualifica conseguita: Ragioniere. CAPACITÀ E COMPETENZE PERSONALI. MADRELINGUA: ITALIANO ALTRE LINGUE: INGLESE • Capacità di lettura: Buona • Capacità di scrittura: Buona • Capacità di espressione orale: Buona www.sviluppoitalia.it 473 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Charline Dschischkariani French, 29 year’s old [email protected] Tel: +39-349 4677701 Objective: Movie & TV Production/ Communication Profile: TV and Movie Production with Events Organizations skills. Fluent in French, English and Italian. Degree in Semiotics movie. Personal profile: Energetic, Responsible, Creative, Humbleness, Cinema and TV Background 2005 - Match Music / De Nigris Production - Milan Venezia “Match Music Trend” and Mary’s Ferrara Movie promotion Writer, Announcer, Editing Assistant - ITC Movie: “Lo Spaccanoci” Italia 1 TV Show – Milan Producer and Editorial Staff Assistant 2001–2003 - Orfeo TV (www.telestreet.it) – Bologna Management of Scheduling, Broadcasting, Directing, Editing of journalistic Shorts and Interviews, Logistics and Funding retrieval 2002 - “Sem Terra”, documentary from Dim Sampaio – Brazil Director assistant. - “Così Rosso” Sperimental Short Movie from Catia Tramacere Director assistant. www.sviluppoitalia.it 474 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1999 Latitudes Productions Documentary for the RTBF - Belgium Director Assistant Events Organization, Communication, Creation Background 2006 Day by Day – Milan Jury Member for “Finibus Terrae Salento Short Movies Festival” Show Director Assistant for Milan Fashion Women Spring/Summer 2007 Pier Luigi Fucci, Debora Sinibaldi and La Perla Show. 2005 Marinella Mattioli Accessories - Bologna Design Collaboration with Marinella’s Stylist for jewelry and accessories 2004 Worldwide multicultural healthcare group – New York City Global multimedia project 2003 “Cosastrofi conceptual and photographical exhibition” Designer and photographer for Unheimlichegruppe neo-dadaist project team. Others (Teleseller, Hostess, Interpreter, …) Background 2006 Acroservizi – Contact center for Tele2 Italy Telephone Service Offers– Milan Outbound teleseller 1999 - 2007 Bologna and Milan Exhibitions SIAE, Cosmoprof, Motorshow, … 1. Hostess and interpreter 1998 – 2002 Disco pubs, Restaurants, and coops. Bartender Education and Training www.sviluppoitalia.it 475 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia July 2004 Faculty of Literature and Philosophy, D.A.M.S, Movie Section Università degli studi di Bologna, Italy Degree in Movie Semiotics 2000 “Circolo culturale Santa Viola”, Bologna, Film developing and printing in Photography Training 1998 Faculty of Literature and Philosophy, Information & Communication Université de Liège, Belgium Diploma in Information & Mass Media Communication Management & Organizational Skills: Supervising and coordinating (Orfeo TV, Unheimlichegruppe) Funds retrieval (Orfeo TV, Sem Terra) Artistic & Creation Skills: Directing (Digital HD) Photography (Digital and Reflex/W&B developing and printing) Writing skills (Movie Clip Subjects, Manifestos) Communications and Computing French (mother tongue), Italian, English fluent Good Spanish level and Basic Russian (family tongue) Fluent practice of Mac OS X, Good knowledge of Microsoft Office www.sviluppoitalia.it 476 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Good knowledge of Adobe Photoshop and applications for editing: iMovie, iDVD Creation: THESIS: “Il mondo Incantato. Modi, Usi e Significati Psicanalitici della Fiaba” Big movie production analysis, based on Bruno Bettelheim Interpretational matrix. MOVIES: Sem Terra, journalistic shorts and interviews for Orfeo TV, Discovery Channel Promo (test) PHOTOS : USA, Cosastrofi, Les Dormeurs, Landscapes, VoiHeuresVoiHoeuse (work in progress) WRITING: “La Belle Histoire. An unconventional book”, The Italian Music Market Research. Others knowledge Movie and audiovisuals, music and theatre, literature, philosophy, anthropology, sociology, writing and communication advertising 2. In accordance with the Italian law D.Lgs. 196/2003, by the present letter I authorize the communication of information concerning myself www.sviluppoitalia.it 477 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Laura Fraser The Grotto 490 Second St., Suite 200 San Francisco, CA 94107 USA [email protected] BOOKS 3. An Italian Affair (Pantheon), 2001 A best-selling travel memoir, and #16 on the New York Times list. “Both a grand travelogue and a thoughtful look at reclaiming independence,” said Conde Nast Traveller. “Luscious…Fraser is such a charmer, so smart, honest, observant, incisive and funny, that within a few pages the reader is entirely hers,” said the Washington Post. Paperback, Vintage (2002). Translated into five languages. 4. Losing It: America’s Obsession with Weight and the Industry that Feeds on It (Dutton), 1997. A meticulously-researched social history and exposé of dieting and the diet industry in the United States, now considered a classic in the field. Widespread media appearances, including the Today Show, NBC Evening News, Newsweek, a BBC documentary, and CNN. Paperback, Plume, 1998. Lecturer to university groups on dieting and eating disorders. Recent appearances on the BBC, the CBC, Penn & Teller, Entertainment Tonight, and KRON-TV. www.sviluppoitalia.it 478 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 5. The War on Choice: The Right-Wing Attack on Women’s Rights and How to Fight Back, by Gloria Feldt with Laura Fraser (Bantam Dell), 2004. Co-wrote a comprehensive book on U.S. administration policies on women’s reproductive rights for the President of Planned Parenthood International. Managed the research and completed the 269-page manuscript in under three months. ARTICLES 6. Freelance journalist, 1982-2004. Widely-published national journalist, writing in the areas of women’s health, travel, food, medicine, personal essay, art, and books. Recent feature articles published in Gourmet, Vogue, O the Oprah Magazine, Mother Jones, Organic Style, the San Francisco Examiner, Newsday, Wired, Elle, Marie Claire, Health, The New York Times Magazine, Yoga Journal, More, and many other national magazines. Articles included in “Best Food Writing 2000” and “Best Food Writing 2003.” See articles bibliography (attached). Nominated for Maggie and National Magazine Awards. Recipient, 2005 Excellence in Women’s Health Research Journalism Award. Frequently anthologized. 7. Contributing editorships Contributing editor at More (2006-), Good Housekeeping (1998-2000), Health (1996-2002), and columnist at the San Francisco Bay Guardian (1988-91) and the San Francisco Weekly (1992-96). www.sviluppoitalia.it 479 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia TEACHING AND EDITING Magazine writing teacher, 1998-2006. 2007. Adjunct professor, San Francisco State University, Magazine Writing. 2007. Producer and teaching, Grotto Writing Workshops, Advanced NonFiction. 2006. Faculty, Aspen Writers Foundation, Aspen Summer Words, travel writing workshop. MediaBistro teacher: Profiles, Personal Essay, Memoir, Structuring Magazine Articles, and other classes. 2004-5. Producer, Grotto Writing Seminars. Produced and taught weekend writing seminars for Bay Area writers, organizing writing panels, seminars, and lectures. 2002-present. Private writing teacher and coach. Frequent lecturer to groups and classes on writing. 2001-2. Faculty, Aspen Writers Foundation. Taught magazine writing at Aspen Summer Words. 2000-2002, Lecturer, University of California at Berkeley Extension classes. Taught courses in magazine feature writing. 1998-2000. Adjunct professor, University of California at Berkeley Graduate School of Journalism. Taught “Writing and health” and “Magazine writing seminar.” Co-taught with Clay Felker. Freelance editor, 1999-2005. Work with several private clients editing their magazine articles and books. Edited two complete novels and a memoir. EDUCATION www.sviluppoitalia.it 480 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 8. Wesleyan University, Middletown, CT, B.A. 1982, Bachelor of Arts. 9. Co-editor-in-chief of the Wesleyan Argus. 10. MISCELLANY 11. Languages: Fluent Italian, conversational Spanish, intermediate French. 12. Member, San Francisco Writers’ Grotto, a collective for freelance writers and novelists. Co-producer, “Grotto Nights,” a multi-media literary performance hosted by the San Francisco Public Library. Curator, “Jakub Kalousek: lithographs,” 2006, and “Tom Erikson: Retrospective,” 2007. 13. Frequent panel moderator, the San Francisco Commonwealth Club. 14. Contributor, NPR’s “Morning Edition.” 15. Wesleyan Service Award, 2007, for outstanding alumni service, including writing the 1982 class notes from 1992-2007. Participant, Weseminars, 2002 and 2007. Co-editor, Wesleyan 25th Reunion book. Articles bibliography 16. Some recent feature articles: 17. 18. Coffee, and Hope, Grow in Rwanda. New York Times, Sunday, August 6, 2006. 19. Cover story in the Business section of the Sunday Times on how specialty coffee is helping to revive Rwanda’s economy and facilitate reconciliation. 20. 21. Next Stop Lima, Gourmet, September, 2006. www.sviluppoitalia.it 481 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 22. Feature story on Peru’s new cuisine, highlighting chef Gaston Acurio and his use of native products. 23. 24. Around the World, More, March, 2006. A chronicle of dating around the world, in Sydney, Buenos Aires and Rome. 25. 26. Making Peace with Food, More, February, 2006. 27. Paired essays with a friend on how we have come to peace with food in our 40s through opposite philosophies. 28. 29. How Green is My Galley, Gourmet, December, 2005. With eco-friendly menus, one cruise line hopes to both please customers and preserve the wild places that they pay to visit. 30. 31. Tasmanian Devils Do Lunch, More, September, 2005. An adventure-travel junkie and a chef head to the remote, rugged reaches of Tasmania. One packs trail map. The other a restaurant guide. Would their first trip together be their last? 32. Mental Fitness, More, May 2005. Can a daily dose of meditation keep your brain working—and feeling— better? What I Need is a Pause Button, O, the Oprah Magazine, May, 2005. Her speed was 110 rpm, her urges now-now-now. Then Laura Fraser got a fast-acting fix for impulsiveness. California Bounty, Town & Country Traveler, Spring 2005. An old hunting lodge in Point Reyes National Seashore that serves organic food has a cult following of some of America’s best chefs and serious foodies. www.sviluppoitalia.it 482 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Italy’s Alcatraz, Islands, March, 2005. Once a prison, now a national park,. Asinara is an island of empty beaches and reclaimed nature. 33. Bouncing into Graceland, Yoga Journal, July 2004. 34. Cover story on the personalities and social trend underlying the popularization of Anusara Yoga. Nominated for a Maggie Award. 35. Is This Drug a Cure or Killer?, Self, April, 2004. A Tragic death has brought calls to ban the abortion pill. But women taking it to treat illness say it's saving their lives. Winner,2005 Excellence in Women's Health Research Journalism Award 36. 37. An Affair to Remember, Gourmet, January, 2004. Home to rocky shorelines and an active volcano, Italy's Lipari Islands may not seduce you from the start, but just give them some time. 38. Italy's sex slaves, Salon.com, July 3, 2003. Young women from Africa and Eastern Europe are lured to Italy with the promise of good jobs and a new life. But when they get there they are beaten, raped and forced into prostitution. A month-long investigation into Italy’s forced prostitution and their laws and programs to help women escape. 39. 40. The Islands Where Boys Grow Up to be Girls, Marie Claire, December, 2002. In the South pacific, the fa'afafine--men who spend their lives as women--turn gender roles upside down. An intimate look into Samoa’s tradition of a third gender. 41. 42. Jailhouse Talk, Mother Jones, September/October, 2002. On Friday nights, prisoners across Texas tune in to hear the voice of a gay ex-con and--just maybe--a message from home. Ray Hill uses his www.sviluppoitalia.it 483 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia weekly Prison Show to reach out to inmates and expose corrupt prison officials. 43. 44. The New Breast Cancer Hot Zone, Organic Style, September/October, 2002. Stricken with the country’s highest rate of breast cancer, the women of Marin County, California, are asking hard questions about toxins in the environment. 45. 46. My Mother, the Adventurer, O, the Oprah Magazine, July, 2002. Some daughters inherit their mother’s cheekbones. Laura Fraser inherited an audacious I-can-do-that spirit. And then there was her grandmother… 47. 48. My Ex-Boyfriend Became a Woman, Marie Claire, June, 2002. An essay on how a college friend became transgendered, and how it changed a long-time friendship 49. The Filicudi Effect, Bon Appetit, May, 2002. Everything tastes good when you live life in slow motion. On an island off Sicily, discovering the importance of doing nothing. Chosen for the Best American Food Writing 2002 anthology. 50. 51. The Great Caper, O, the Oprah magazine, September, 2001 Tangy, elusive, slightly salty, these little green buds pep up your palate. A tribute to a mainstay of Italian cuisine. 52. 53. The Art of the Getaway, O, the Oprah magazine, July, 2001 Some people have a talent for travel. They can sniff out the little jewel of a hotel, the great (cheap!) restaurant, and the interesting strangers. An essay on being an escape artist. 54. 55. The Food of Love, Elle, June, 2001. www.sviluppoitalia.it 484 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Can ex-lovers still be friends? They can in Oaxaca, home of cuisine so exotic it’s erotic. 56. Why I Stopped Being a Vegetarian, Salon.com, January, 2001. Reflections on returning to unabashed omnivorousness after 15 years as a vegetarian. Best American Food Writing, 2001. 57. Food for Thought: Why it’s Rude to Diet in Public, Mode, March, 2000. An essay on why I hate giving dinner parties for guests who are dieting. Also a commentary on National Public Radio’s Morning Edition. 58. Stay slim secrets of women who eat what they want, Self, December, 1999. A trip to Paris to learn how the Western world’s thinnest women get away with eating and drinking as they please. 59. 60. Don’t Eat, Don’t Tell, Self, October, 1999 Female cadets in the U.S. military are increasingly falling victim to the same eating disorders that plague their civilian counterparts. Is it the strict weight guidelines? The peer pressure? The demanding instructors? And what does their silent struggle tell us about ourselves? 61. “Once Upon a Time in the Sinai Desert,” Salon.com, June, 1999. Essay about returning to the Sinai, 15 years after traveling through the desert with a band of Bedouins. 62. 63. Suddenly Rich, The Industry Standard, December 6, 1999 (cover story). Internet execs dream of the big score. But when the money comes, it can be a mixed blessing. www.sviluppoitalia.it 485 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Guido Gambassi Luogo e data di nascita: Firenze, 04/07/1977 Indirizzo: Via Baiesi, 114A – 40011 Anzola Emilia (BO) Telefono: 333/3196546, 051/734863 E-mail: [email protected] ESPERIENZE LAVORATIVE Periodo: 2005, luglio a oggi Azienda: GH – ImpresaTuristica srl. Bologna Tipo di impiego: Dipendente a tempo determinato. Mansioni e attività svolte: Redazione articoli per il sito aziendale; elaborazione di testi per manifesti pubblicitari; realizzazione di progetti di corporate communication; esecuzione di indagini field e attività di organizzazione per il forum sul turismo della Provincia di Ravenna; ricerche in campo di marketing del turismo; redazione del dossier “Sviluppo Italia Sardegna – Manuale di marketing per le piccole imprese turistiche”; redazione di documenti preparatori per la realizzazione del Piano Trerritoriale Regionale della Regione Emilia-Romagna; ricerche desk e collaborazione al Marketing Master Plan del GAL Logudoro Goceano; ricerche e collaborazione alla progettazione dell’Osservatorio Nazionale del Turismo per il Dipartimento della Competitività e lo Sviluppo del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri; organizzazione e realizzazione di un progetto di ricerca qualitativa sul territorio per il Piano di Marketing Strategico della Regione Puglia. Periodo: 2005, maggio-giugno Azienda: GH – Tursimo e Marketing Territoriale srl. Bologna Tipo di impiego: Stage formativo www.sviluppoitalia.it 486 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Mansioni: Redazione articoli per il sito aziendale; ricerche in campo di marketing del turismo Periodo: 2005, maggio-dicembre Azienda: Associazione Crescita Turismo. Rimini Tipo di impiego: Collaborazione a titolo gratuito Mansioni: Redazione articoli per la rivista Crescita Turismo – Mensile di cultura dell’ospitalità Periodo: 2004-2005, ottobre-giugno Azienda: Editoriale Bologna srl. Bologna Tipo di impiego: Collaborazione a progetto Mansioni: Redazione di articoli di cronaca dal comune di Zola Predosa per il quotidiano Il Domani di Bologna Periodo: 2004-2005, settembre-febbraio Azienda: Dianoesis - Laboratori Didattici professionali, Casalecchio di Reno (BO) Tipo di impiego: Collaborazione a progetto Mansioni: Insegnante in laboratorio di disegno e pittura per ragazzi Periodo: 2004-2005, aprile-febbraio Azienda: Editrice Il Campo, Bologna Tipo di impiego: Collaborazione a titolo gratuito Mansioni: correzione bozze per la pubblicazione annuale La piscina privata, redazione articoli, selezione immagini e realizzazione di disegni per il trimestrale Piscine Oggi Periodo: 2003-2005, settembre a oggi Azienda: Studio Fotografico FDM, Anzola Emilia (BO) Tipo di impiego: Collaborazione Continuativa Mansioni: Redazione di comunicati stampa, articoli e testi per la realizzazione del sito internet, scansione immagini e ritocco fotografico www.sviluppoitalia.it 487 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia su file, esecuzione di dipinti su foto per esposizioni e campagne pubblicitarie Periodo: 2003-2004, giugno-aprile Azienda: Biblioteca Comunale di San Casciano Val di Pesa (FI) Tipo di impiego: Servizio civile Mansioni: Catalogazione libraria, gestione dei prestiti interni e interbibliotecari Periodo: 2003, settembre-dicembre Azienda: Circolo ARCI, San Casciano Val di Pesa (FI) Tipo di impiego: Attività di volontariato Mansioni: Insegnamento di lingua italiana L2 per cittadini stranieri residenti nel comune, previa formazione specifica ISTRUZIONE E FORMAZIONE Periodo: 2004-2005, ottobre-luglio Istituto: Alma Graduate School - Università degli Studi di Bologna Qualifica conseguita: Master universitario di 1° livello in Marketing e Comunicazione Periodo: 2004, maggio Materia: Corso base di Photoshop per ritocco fotografico, corso privato Periodo: A.A. 2001-2002 Istituto Università degli Studi di Firenze Qualifica conseguita Laurea in filosofia, indirizzo teoretico, tesi di laurea in estetica; votazione 108/110 Periodo: A.S. 1995-1996 Istituto Liceo Scientifico Statale Niccolò Rodolico, Firenze Qualifica conseguita: Maturità scientifica www.sviluppoitalia.it 488 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia LINGUE STRANIERE Lingua Inglese Capacità di lettura: Eccellente Capacità di scrittura: Buona Capacità di espressione orale Buona Lingua Francese Capacità di lettura: Elementare Capacità di scrittura: Elementare Capacità di espressione orale: Elementare CONOSCENZE INFORMATICHE Sistemi operativi: Windows 2000 pro, Windows xp, Mac OS 9, Mac OS X Programmi: Pacchetto Office, Outlook, Entourage, Photoshop, NikonScan 3.1 ATTITUDINI: Flessibilità, creatività, capacità organizzative e di lavoro in team. Predisposizione ai rapporti interpersonali, buona propensione alla scrittura e alla creazione grafica INTERESSI PERSONALI Letteratura, arti figurative, fotografia, musica, scacchi. Sport praticati: tennis, nuoto, pallanuoto, sci. www.sviluppoitalia.it 489 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Franck MICHEL 18, rue des Orphelins 67000 Strasbourg – France E-mail : [email protected] ou [email protected] Tél : 06-60-03-09-23 – site web: www.deroutes.com - Enseignant en sociologie, histoire et anthropologie du tourisme et des voyages à l’Université de Corse - Auteur de 15 ouvrages sur l’Asie et/ou le voyage - Directeur de l’association Déroutes & Détours - Rédacteur en chef de L’Autre Voie et responsable du Centre de Recherche sur le Voyage - Anthropologue et historien, Docteur en Ethnologie - Spécialiste de l’Asie du Sud-Est et du voyage - Intervenant et consultant en sciences humaines, tourisme, anthropologie, développement, interculturalité… Date et lieu de naissance : 17 mars 1965 à Strasbourg Nationalité : française Situation familiale : marié CURSUS SCOLAIRE ET UNIVERSITAIRE (1996-1982) – ThEse Doctorat NR en ethnologie, Université Marc Bloch, soutenue le 14 février 1996, mention Très Honorable, Titre : « Tourismes et changements socio-culturels en Asie du Sud-Est : le cas des Toraja Sa'dan à Sulawesi-Sud en Indonésie » (2 tomes). – DEA en histoire (« Histoire et civilisation de l'Europe »), juin 1993 www.sviluppoitalia.it 490 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia – DEA en ethnologie (« Changements sociaux, mutations, crises et conflits »), juin 1992 – MAITRISE en histoire, juin 1991 – LICENCE en histoire, septembre 1990 – LICENCE en ethnologie, juin 1990 – DEUG en histoire, 1986-1989 – ESEU A, 1984-1986 – BEP, agent administratif et informatique, 1982-1985 – CAP, employé de bureau, 1982-1985 EXPERIENCES PROFESSIONNELLES EN COURS (2007) – Enseignant (PRAG) en histoire et socio-anthropologie du tourisme, Université de Corse, Corte, poste à temps partiel sous contrat annuel, Licence et Master Tourisme (depuis 2005). – Enseignant et chercheur en anthropologie et tourisme, filières francophones en Asie du Sud-Est, détaché par l’Université de Corse dans le cadre d’un programme de l’AUF de Hanoi/Phnom Penh. Recherches en cours sur le tourisme culturel et historique au Vietnam, au Cambodge et en Indonésie (depuis 2005). – Expert en Tourisme et développement durable au Cambodge, site d’Angkor et région de Siem Reap, Autorité Apsara et programme Unesco (depuis 2007). – Directeur de Déroutes & Détours, multiples activités autour du voyage et suivi du projet Bali, responsable du Centre de Recherche sur le Voyage (CRV) et rédacteur en chef de « L’Autre Voie », revue du voyage en ligne, Strasbourg. Site : www.deroutes.com (depuis 2004). www.sviluppoitalia.it 491 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia – Directeur de collection chez Homnisphères, éditeur d’essais politiques et sociologiques. L’intitulé de la collection est « Voies AutoNomades », deux livres prévus par an (depuis 2005). – Directeur de collection chez L’Harmattan, éditeur parisien, succédant à Georges Cazes, fondateur de cette collection spécialisée sur les études touristiques. L’intitulé de la collection est « Tourismes & Sociétés », deux livres prévus par an (depuis 2006). – Consultant-rédacteur d’un rapport collectif sur l’histoire de l’immigration turque et asiatique en Alsace, ex-Fasild (Strasbourg) et Université de Haute-Alsace (Mulhouse) ; intervenant-consultant sur les questions interculturelles et celles concernant le genre, les relations hommes-femmes ou encore le problème croissant du tourisme sexuel dans le monde (depuis 2005). – Auteur d’ouvrages et conférencier sur le voyage, également rédacteur d’articles dans plusieurs magazines, quotidiens ou revues généralistes et spécialisées (voir liste des publications). Exceptionnellement aussi, guide culturel en Asie du Sud-Est (sur demande et « à la carte » uniquement). QUELQUES EXPERIENCES ANTERIEURES (2005-1990) – Consultant en anthropologie de la santé, EMIPS du Bas-Rhin, EPSAN et Comité Sida, Strasbourg, 2004-2005. Rédaction d’un rapport, document de travail, intitulé La vie affective et sexuelle des patients en milieu psychiatrique. Enquête auprès des soignants, automne 2005. – Chargé de cours en anthropologie et tourisme, Ecole de commerce EM-Lyon, avril et mai 2005, et à l’Institut Supérieur Social de Mulhouse, mai 2005. – Guide culturel et conférencier en Asie du Sud-Est (divers voyagistes), 1996-2004. www.sviluppoitalia.it 492 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia – Enseignant en histoire-géographie, Collège de Wasselonne, octobre 2003 à février 2004. – Chargé de cours, Institut de Formation Omnis, Strasbourg, mars-mai 2002 et janvier 2003. – Consultant en tourisme, santé et développement, Assoc. Aidétous, Paris, 2000-2002. – Chargé de cours, IUT Tourisme, histoire et géographie, Uni. Lumière-Lyon II, 2001. – Consultant terrain (Thaïlande) et rédacteur de guide, Michelin, Paris, 2001. – Chargé de cours, IUP Tourisme, Uni. Marne-la Vallée, 1998-2001. – Enseignant-chercheur en Sciences Sociales (Allocataire-Moniteur de recherches en Ethnologie) à l'Université Marc Bloch de Strasbourg, 1993-1996. – Enseignant dans le secondaire et surveillant d’externat en collège et lycée en Alsace (Lauterbourg, Truchtersheim, Bischwiller), 1990-1993. Langues etrangeres – écrites et parlées : anglais, allemand, indonésien, malais – bonnes notions : espagnol, vietnamien ACTIVITES ANTERIEURES DANS LA RECHERCHE UNIVERSITAIRE www.sviluppoitalia.it 493 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia – Co-fondateur et directeur (de 1992 à 2003) de la revue de sciences humaines « Histoire et Anthropologie » (créée en 1992 à Strasbourg) : 25 numéros parus entre 1992 et 2003. Parution de 5 Cahiers annuels Afriques » (2001-2003) (2), « H&A « H&A Europes » Asies » (2) (1), « H&A (www.histoire- anthropologie.fr.st). – Membre du Groupement de Recherche « Stratégies Touristiques et Information » (équipe d’accueil CNRS), IUP Tourisme, Université Marne-la-Vallée (1998-2002) ; Membre du Groupement de Recherche du CNRS : GDR-0553 « Tourisme, lieux et réseaux », Paris-Sorbonne I. Participation à quatre séminaires (1997-2002) ; Membre du laboratoire de recherches CRIA (Centre de Recherches Interdisciplinaires en Anthropologie), à l'Institut d'Ethnologie de l'Université Marc Bloch de Strasbourg. Création (19931996) d’un Centre de Recherches sur l’Asie (« Etudes Asiatiques ») ; Participation aux séminaires CNRS-LASEMA (Groupe Archipel, M. Pelras) et aux conférences à l'EHESS (Groupe de M. Condominas) et à l'INALCO à Paris ; participation et communications à plusieurs colloques (1994-2001). – Recherche/Enseignement supérieur : de 1998 à 2001, série de cours de sociologie et d’anthropologie du tourisme et du voyage (universités de Marne-la-Vallée et de Lyon) ; nombreuses conférences sur ce même thème, en France et à l’étranger, entre 1995 et 2004. Egalement, enseignement privé à l’institut de formation OMNIS (Strasbourg, 2002 et 2003), série de cours sur l’interculturalité, les mobilités, les relations hommes-femmes, la socio-politique du travail et de la mondialisation (Strasbourg). – Recherche/Enseignement supérieur : de 1993 à 1996, série de cours d'introduction à la sociologie et à l'anthropologie (pour les étudiants de DEUG et Licence en sciences sociales), Strasbourg, Université Marc Bloch, Institut d’Ethnologie et UFR de Sociologie. Dans le cadre de ces cours, vingt stages de formation (1993-1996) effectués dans le cadre du CIES (Centre d'Initiation à l'Enseignement www.sviluppoitalia.it 494 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Supérieur) et en qualité de Moniteur de l'Enseignement Supérieur (en ethnologie) à l'Université Marc Bloch de Strasbourg. CONFERENCES ET MEDIAS – Nombreuses conférences sur les minorités ethniques en Asie du Sud-Est et/ou sur le voyage, le tourisme et le développement, notamment sur les exemples asiatiques, données à l’EHESS, au CNRS, dans le cadre de conférences spécifiques dans plusieurs universités, en France (Paris, Lyon, Saint-Gervais, La Rochelle, Strasbourg, Dijon, Rueil-Malmaison, Saverne, Villeurbanne, Fleurance, Corte, Mulhouse, Albertville, Saint-Etienne, Grenoble, Chamonix, Tournefeuille, Grasse…) et à l’étranger (Singapour, Chiang Mai, Surabaya, Ujung Pandang, Yogyakarta, Hô Chi Minh Ville, Hué, Hanoi, Phnom Penh, Genève, Bulle, Madrid, Angkor…) ; communications à de nombreux colloques et séminaires, nationaux (EHESS, Ministère du Tourisme, CNRS, Associations, ONG…) et internationaux (Singapour, Cuba, Indonésie, Vietnam, Suisse…). – Emissions radiophoniques et télévisées (1995-2005) sur la situation des minorités en Indonésie et en Asie, sur l’univers du voyage et les loisirs, ainsi que sur mes ouvrages (Chaîne TV Histoire et surtout Radio France, avec France-Culture, RFI, RFO, Radio Bleue et FranceInter, Radio Canada, Télévision Suisse Romande, chaîne Direct 8, radios locales). PUBLICATIONS (Voir liste détaillée des publications) En 2007, Franck Michel a publié 12 livres, dirigé ou codirigé 5 ouvrages, rédigé 9 mémoires ou rapports, soutenu 5 travaux universitaires, et publié environ 160 articles dans diverses publications scientifiques ou généralistes depuis 1989. Il a également fait paraître plus de 300 recensions d'ouvrages pour différentes revues. www.sviluppoitalia.it 495 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia LISTE DES OUVRAGES Plus de détails, cf. http://www.deroutes.com/ouvrages.htm 12 livres parus entre 1995 et 2007 1. En route pour l'Asie. Le rêve oriental chez les colonisateurs, les aventuriers et les touristes occidentaux, Préface de David Le Breton, Paris, L’Harmattan, 2001, 340 pages, nouvelle édition augmentée (1ère édition en 1995, Ed. Histoire & Anthropologie). 2. Tourisme, culture et modernité en pays toraja (Indonésie), Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1997, 287 pages. 3. Les Toraja d'Indonésie. Aperçu général socio-historique, Paris, L’Harmattan, 2000, 130 pages, nouvelle édition augmentée (1ère édition en 1997, Ed. Histoire & Anthropologie). 4. L’Indonésie éclatée mais libre. De la dictature à la démocratie (1998-2000), Paris, L’Harmattan, Coll. « Points sur l’Asie », 2000, 160 pages. 5. L’autre sens du voyage. Manifeste pour un nouveau départ, Paris, Homnisphères, Coll. « Expression directe », 2003, 120 pages. 6. Désirs d'Ailleurs. Essai d'anthropologie des voyages, Préface de Jean-Didier Urbain, Québec, Presses de l’Université Laval, 3e édition augmentée, 2004, 367 pages (1ère édition en 2000, Armand Colin, Coll. « Chemins de Anthropologie). traverse » ; Edition 2e édition italienne : en 2002, Altrove, il Ed. Histoire settimo & senso. Antropologia del viaggio, Milan, Ed. MC, 2001. 7. Voyage au bout de la route. Essai de socio-anthropologie, La Tour d’Aigues, Ed. de l’Aube, Coll. « Essais », 2004, 290 pages. 8. Autonomadie. Essai sur le nomadisme et l’autonomie, Paris, Homnisphères, Coll. « Voies AutoNomades », 2005, 256 pages. 9. Planète Sexe. Tourismes sexuels, marchandisation et déshumanisation des corps, Paris, Homnisphères, Coll. « Expression directe », 2006, 265 pages. www.sviluppoitalia.it 496 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 10. Voyage au bout du sexe. Trafics et tourismes sexuels en Asie et ailleurs, Québec, Presses de l’Université Laval, Coll. « Nord-Sud », 2006, 365 pages. 5 livres dirigés, parus entre 1998 et 2007 1. Tourismes, touristes, sociétés, sous la direction de Franck Michel, Préface de Georges Cazes, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, 376 pages. 2. H&A Asies : Etat et politique, sous la direction de Franck Michel, Cahier 1, Paris, L'Harmattan, 2002, 194 pages. 3. H&A Asies : Sentiments religieux et identités culturelles, sous la direction de Franck Michel, Cahier 2, Strasbourg, Ed. Histoire et Anthropologie, 2003, 216 pages. 4. Tourismes et Identités, sous la direction de Jean-Marie Furt et Franck Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2006, 220 p. 5. L’identité au cœur du voyage. Tourismes et Identités 2, sous la direction de Jean-Marie Furt et Franck Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2007, 238 p. LISTE DES AUTRES PUBLICATIONS Divers articles et autres publications Revues universitaires, de recherche ou généralistes 1. « Ethnologie et Histoire : la mémoire "retrouvée" ? », Approches, Dossier « Mémoire et projet », Paris, n°80, Centre Documentation Recherche, 4e trimestre 1993, pp. 25-38. 2. « Du regard de l'Autre : quand l'Occident s'aventure en Asie », Hommes & Migrations, Paris, n°1193, décembre 1995, pp. 36-42. www.sviluppoitalia.it 497 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 3. « L'Asie exotique : aventures coloniales et littéraires », in Autrement. L'aventure, sous la dir. de D. Le Breton, Paris, n°160, Ed. Autrement, Coll. « Mutations », janvier 1996, pp. 119-139. 4. « Touristes, minorités et développement en Thaïlande du Nord », Mutations Asiatiques, Paris, n°8, mai 1997, pp. 52-55. 5. « Tourisme ethnique en Asie du Sud-Est : les "femmes-girafes" dans des zoos villageois », Grain de Sel, Paris, Inter-Réseaux, n°10, juillet 1998, pp. 20-21. 6. « Indonésie : l'archipel à la dérive », L'école émancipée, Malaunay, n°2, 83e année, septembre-octobre 1998, pp. 22-23. 7. « Rêve d’Asie : la quête occidentale du sacré », Cultures en Mouvement, Antibes, n°27, mai 2000, pp. 55-57. 8. « Des hôtes et des autres : tourisme et altérité », Espaces, dossier « Tourisme et éthique », Paris, n°171, mai 2000, pp. 14-21. 9. « Tourisme moderne entre misère et business », Le Monde diplomatique, Paris, août 2000, p. 21. 10. « Demain, tous touristes ? », Cahiers Nomades, Strasbourg, n°1, Assoc Voies Nomades, décembre 2000. 11. « Sexe, tourisme et misère en Thaïlande », Bulletin Aidétous, Paris, n°5, mai 2001, pp. 11-14. 12. « L’Asie rêvée par les Occidentaux, entre cauchemar et fantasme », Passions Viêt-Nam, Paris, n°9, juillet 2001, pp. 22-23. 13. « World Trade Clash : faire la guerre aux inégalités dans le monde », texte en ligne sur le site internet de Université Tangente, Strasbourg, septembre 2001. 14. « Entre intégration et assimilation, les Chinois d’Indonésie de Sukarno Père à Sukarno Fille (1945-2001) », H&A Asies, Strasbourg, n°1, 2002, pp. 83-111. 15. « Rêver l’Orient ou l’Asie zen des zozos occidentaux », H&A Asies, Strasbourg, n°1, 2002, pp. 143-154. 16. « Routes et déroutes du voyage », Silence, Lyon, n°283, mai 2002, pp. 4-10. 17. « L’éducation au voyage comme facteur de paix », Symbioses, Bruxelles, n°54, printemps 2002, pp. 12-13 ; article également republié www.sviluppoitalia.it 498 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia intégralement dans Trialogue, Bruxelles, n°26, avril-juin 2002, pp. 2627. 18. « Hello Mister ! Quand les autochtones rencontrent les touristes en Indonésie », Ethnologie Française, Paris, Vol. XXXII, n°3, juilletseptembre 2002, pp. 475-487. 19. « Peut-on faire l’économie d’une éducation touristique ? », Cahiers du Voyage, d’après le colloque « Au seul souci de voyager », Paris, Collège International du Voyage, 2002. 20. « L’éducation touristique et l’ouverture aux autres comme facteur de paix », Préface à l’édition italienne de Désirs d’Ailleurs, Milan, printemps 2002, et nouvelle introduction à la seconde édition française publiée chez Histoire & Anthropologie, novembre 2002. 21. « Comment peut-on encore voyager ? », Alinéa, Grenoble, n°13, Vol. 2, janvier 2003, pp. 7-12. 22. « Les jeunes touristes face au besoin d’exister. Plaidoyer pour un voyage responsable », Cahier Espaces, Paris, n°77, avril 2003, pp. 3845. 23. « Viatges abalisats i aventures garantides [Voyages balisés et aventures assurées] », Revista d’Etnologia de Catalunya, Barcelone, n°22, avril 2003, pp. 32-45. 24. « Le tourisme sexuel en Thaïlande : une prostitution entre misère et mondialisation », Téoros, Montréal, Vol. 22, n°1, Univ. UQAM, printemps 2003, pp. 22-28. 25. « L’Asiatique d’hier à nos jours : érotisation et sauvagerie orientales », Raison Présente, Paris, n°145, 1er trimestre 2003, pp. 3754. 26. « Le voyage et l’histoire sous les feux de l’actualité », Les Cahiers d’Histoire & Archéologie, Libreville, Gabon, n°5, juin 2003-juin 2004, pp. 9-13. 27. « Cultures, écologies, mondialisations », Le Détour, Strasbourg, n°1, 1er semestre 2003, pp. 171-194. 28. « Jeux, fêtes et voyages : ‘Je’ dois-doit bouger », Le Détour, Strasbourg, n°2, 2e semestre 2003, pp. 6-15. www.sviluppoitalia.it 499 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 29. « Gens du voyage, stoppeurs et nomades du loisir sur les routes européennes », Le Détour Europes, Strasbourg, n°1, 2003, pp. 137-147. 30. « Ouverture. Terrorisme, identité et religion en Indonésie », H&A Asies, Strasbourg, n°2, 2003, pp. 7-14. 31. « Adat et Aluk en pays Toraja ou quand la coutume grignote la religion », H&A Asies, Strasbourg, n°2, 2003, pp. 101-124. 32. « Société : Tendances nomades », Grands Reportages, Grenoble, n°263, décembre 2003, pp. 38-39 (repris dans l’édition espagnole de Géo magazine : « Exotismo de andar por casa », n°212, septembre 2004, Madrid, pp. 80-81). 33. « Tourisme : Voyeurisme ou partage ? », Grands Reportages, Grenoble, n°263, décembre 2003, pp. 40-41. 34. « Tourisme et terrorisme ou l’ère du voyage à risque », Téoros, Montréal, Vol. 23, n°1, Univ. UQAM, printemps 2004, pp. 28-36. 35. « Tourisme durable : ce que j’en pense », Touriscopie, Paris, n°61, mai 2004, p. 13. 36. « Petits pas et grandes marches. De la randonnée à la révolution », Le Monde diplomatique, Paris, août 2004, p. 25. 37. « Voyage en terre papoue ou le tourisme voyeur à son comble », Le Détour, Strasbourg, n°4, 2e semestre 2004, pp. 379-406. 38. « Voyager, l’autre voie du monde », Saisons d’Alsace, Strasbourg, n°25, hiver 2004-2005, p. 18. 39. « Tourisme, Tradition et Trucage : le cas des ‘pasolas’ à Sumba », Touriscopie, Paris, n°67, décembre 2004. 40. « McWorld et mondialisation : les peuples en danger », Grands Reportages, Grenoble, n°287, décembre 2005, pp. 60-61. 41. « Autonomadie contre libéralisme. Décolonisation, nomadisme, autonomie et voyages désorganisés », Silence, Lyon, 334, avril 2006, pp. 40-47. 42. « La faim des voyages : pour le Slow Travel », La littérature de voyage, Strasbourg, Librairie Quai des Brumes, dossier du groupement des libraires Initiales, juin 2006, pp. 4-9. 43. « Sexe, exotisme et misère », Saisons d’Alsace, Strasbourg, n°31, été 2006, pp. 52-54. www.sviluppoitalia.it 500 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 44. « Vers un tourisme sexuel de masse ? », Le Monde diplomatique, Paris, août 2006, p. 3. 45. « Le tourisme international, un nouvel impérialisme ? Postures de la mondialisation et impostures du développement appliquées à l’univers touristique », Belo Horizonte, texte mis en ligne sur le site de l’Université Fédérale du Minas Gerais, novembre 2006. 46. « Pouvoir et sexualité en Asie du Sud-Est : le cas du tourisme sexuel », Bulletin d’Histoire Politique, Montréal, UQAM, Vol. 15, n°1, automne 2006, pp. 93-100. 47. « Politique et religion chez les Toraja en Indonésie », Frontières, Montréal, UQAM, Centre d’études sur la mort, Vol. 19, n°1, automne 2006, pp. 61-68. 48. « Des loisirs et de l’oisiveté : pour une errance subversive », Cultures & Sociétés, Paris, Téraèdre, n°1, 1er trimestre 2007, pp. 82-88. 49. « Sur la (dé)route. L’automobile comme prison mobile », EcrivainsVoyageurs Info, Le Webzine, n°2, texte mis en ligne sur le site www.ecrivains-voyageurs, février-mars 2007. 50. « Décors de rêve et des corps abusés : sexploitation au Vietnam », Mortibus, Dompierre, n°3, printemps 2007, pp. 231-255. 52. « Les tribulations sociales et aventureuses d’un arpenteur du monde », Préface au live de J.-F. Le Dizès, Globe-Trotter. Carnets de voyage d’un bourlingueur militant, Paris, L’Harmattan, 2007, pp. 9-14. 53. « Les Papous entre folklore et mondialisation », Animan, Genève, n°140, juin-juillet 2007, photographies d’Eric Baccega. 54. « Sexe, tourisme et domination : sexploitation au Cambodge », Illusio, Paris, n°4, 2e trimestre 2007, à paraître. 55. « Domination, politique et tourisme sexuel en Asie du Sud-Est », Le Détour, Strasbourg, 1er trimestre 2007, à paraître. 56. « Sexe, tourisme et exotisme : la couleur de l’argent », Prostitution et Société, Paris, Mouvement du Nid, à paraître. Articles parus dans des ouvrages collectifs www.sviluppoitalia.it 501 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1. « Introduction : vers la touristification de la planète ? », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 9-16. 2. « Nature, tourisme, aventure : une alliance contre-nature ? », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 57-72. 3. « Le tourisme sexuel en Asie : du cauchemar à l'horreur », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 207-234. 4. « Le tourisme international : une bouée de sauvetage pour Cuba ? », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 251-287 (paru initialement in Histoire et Anthropologie, n°13, 1996). 5. « Des manières d'être et de faire du touriste et de l'anthropologue », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 35-44 (paru initialement in Histoire et Anthropologie, n°15, 1997). 6. « Tourisme et religion à Tana Toraja (Indonésie) », in Tourismes, touristes, sociétés, sous la dir. de F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 1998, pp. 315-336 (paru initialement in Histoire et Anthropologie, n°15, 1997). 7. « Esclavage, mémoire et tourisme », in Esclavages et servitudes d’hier et d’aujourd’hui, sous la dir. de K. Adu-Manyah et Y. Somet, Strasbourg, Renaissance africaine-Ed. H&A, 1999, pp. 175-179. 8. « Pour une éducation au voyage », Villes, voyages, voyageurs. Actes de la rencontre, sous la dir. de Pierre Gras, Villeurbanne, rencontre littéraire du 13 mai 2004, Paris, L’Harmattan, Coll. « Carnets de ville », 2005, pp. 9-14. 9. « La prise de route et l’éducation au voyage comme facteurs de paix et de mieux-vivre », Actes de la rencontre de l’Université Européenne d’été de Corte, thème : « Tourisme durable », sous la dir. de J.-M. Furt, Corte, Corse, 6-12 septembre 2004, sur CD Rom, mars 2005. 10. « Tourisme sexuel et misère de la mondialisation en Thaïlande », in Tourisme et souci de l’autre. En hommage à Georges Cazes, ouv. coll. www.sviluppoitalia.it 502 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia sous la dir. de Rachid Amirou, Philippe Bachimon et J.-M. Dewailly et J. Malezieux, Paris, L’Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2005, pp. 145-168. 11. « Le tourisme face à la menace de folklorisation des cultures », in Tourismes et Identités, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2006, pp. 45-78. 12. « Identités locales sacrifiées sur l’autel du tourisme mondial en Indonésie : l’exemple des pasola à Sumba-Ouest », in Tourismes et Identités, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2006, pp. 153-166. 13. « Métissage », in Dictionnaire du corps, ouv. coll. sous la dir. de Michela Marzano, Paris, PUF, Coll. « Quadrige », 2007, pp. 585-590. 14. « A l’épreuve de la mondialisation », Ville et mémoire du voyage. Actes de la rencontre, sous la dir. de Pierre Gras, Villeurbanne, rencontre littéraire du 23 octobre 2006, Paris, L’Harmattan, Coll. « Carnets de ville », 2007, pp. 35-49. 15. « La voie métisse comme une brèche dans le mur », in L’identité au cœur du voyage. Tourismes & Identités 2, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2007, pp. 47-80. 16. « Identités violées, décors exotiques, marchandisation des corps », in L’identité au cœur du voyage. Tourismes & Identités 2, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2007, pp. 185-207. 17. « Du bon usage de la frontière », in Joël Isselé & Salah Oudahar, ed., Tomber le frontière !, Paris, L’Harmattan, 2007, à paraître. Ecrits en collaboration 1. « Mythe du chat sacré toraja / Cerita kucing ratu di Tana Toraja » (en collab. avec Ne'Kila, B. Rantelili' et X. Fourt), bande dessinée, édition bilingue (français, indonésien) Strasbourg, Editions Histoire & Anthropologie, automne 1995, 16 pages. www.sviluppoitalia.it 503 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 2. Thaïlande, guide de voyage NEOS, Ed. Michelin, partie sur le nord et l’Isan notamment, Paris, ouvrage collectif, octobre 2002, 535 pages. 3. Tableau de bord 2005. Annuel de Touriscopie, « 50 ans de consommation touristique, 1950-2000 » (dossier), partie sur la route, l’automobile et l’évolution du tourisme, ouvrage dirigé par Josette Sicsic, tome 1, n°68, Paris, janvier 2005, 106 p. 4. Le tourisme des jeunes handicapés en France. Synthèse des résultats de l’étude et des enquêtes menées de 1999 à 2001 auprès des jeunes handicapés et des professionnels du tourisme, sous la coordination de Florence Pasnik, Association Aidétous, Paris, mars 2005, 16 pages. 5. « Présentation : Tourismes vs Identités ? », in Tourismes et Identités, avec J.-M. Furt, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2006, pp. 7-12. 6. « Loisirs et tourisme des jeunes handicapés. De la place du handicapé à la place du touriste handicapé en France » (avec A. C. Lomo Myazhiom), Revue des Sciences Sociales, Strasbourg, Université Marc Bloch, n°36, 2006, pp. 148-157. 7. « Introduction : L’identité au cœur de l’industrie touristique : aux risques et périls du voyage ? », in L’identité au cœur du voyage. Tourismes & Identités 2, avec J.-M. Furt, sous la dir. de J.-M. Furt et F. Michel, Paris, L'Harmattan, Coll. « Tourismes et sociétés », 2007, pp. 912. Articles parus dans la presse quotidienne régionale en Alsace 1. « Bénarès : ville sainte de l’Inde », L'Alsace, Mulhouse, Rubrique « Magazine », 10 juillet 1989. 2. « La culture du voyage », Dernières Nouvelles d’Alsace, Strasbourg, A l’occasion du 1er festival du film touristique de Saverne, 26 septembre 2003. 3. « Asie : la tragédie de tous, mais surtout des pauvres », Dernières Nouvelles d’Alsace, Strasbourg, 7 janvier 2005. 4. « Les Mentawaï, un peuple en sursis », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 29 janvier 2005, p. 12. www.sviluppoitalia.it 504 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 5. « L’Isan, l’autre Thaïlande », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 26 février 2005, p. 12. 6. « Bali en dilettante », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 2 avril 2005, p. 12. 7. « Cambodge : Angkor oui, l’Angkar non ! », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 14 mai 2005, p. 12. 8. « Sumba, l’île du Santal », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 28 mai 2005, p. 12. 9. « Le Caodaïsme au Vietnam », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 25 juin 2005, p. 12. 10. « Le Machu Picchu en citadelle imprenable », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 22 octobre 2005, p. 12. 11. « Le sanctuaire bouddhique de Borobudur », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 26 novembre 2005, p. 12. 12. « Philae, une île sauvée des eaux », Reflets DNA, Rubrique « Voyages », Strasbourg, 18 février 2006, p. 12. Revue Histoire et Anthropologie (1992-2003) 1. « La religion aujourd'hui, crise ou retour ? », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°1, octobre-décembre 1992, pp. 9-13. 2. « Passé et présent de la vie religieuse chez les Toraja Sa'dan de Sulawesi-Sud (Indonésie) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°1, octobre-décembre 1992, pp. 33-40. 3. « Rio, ville des extrêmes », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°1, octobre-décembre 1992, pp. 61-63. 4. « Espoirs et inquiétudes d'une nouvelle donne de la politique internationale », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°2, janviermars 1993, pp. 5-11. 5. « Bénarès, ville sainte », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°2, janvier-mars 1993, pp. 75-77. 6. « Prague, carrefour historique de l'Europe », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°3, avril-juin 1993, pp. 77-81. www.sviluppoitalia.it 505 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 7. « Quelle école pour demain ? », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°4, juillet-septembre 1993, pp. 41-45. 8. « Beijing : au milieu de l'Empire », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°4, juillet-septembre 1993, pp. 86-88. 9. « Communismes et socialismes : utopies ou réalités ? » (avec A. C. Lomo Myazhiom), Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°5, octobredécembre 1993, pp. 5-8. 10. « L'URSS, la Chine et la progression du communisme en Asie orientale (1945-1956) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°5, octobre-décembre 1993, pp. 35-44. 11. « Bombay, Bangkok et Singapour, vues d'après la revue Temps Nouveaux », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°5, octobre- décembre 1993, pp. 91-96. 12. « Berlin 1989, les Vietnamiens et l'ouverture du mur », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°6, janvier-mars 1994, pp. 69-70. 13. « Les Occidentaux à la "découverte" du pays Ifugao (Philippines) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°7, avril-juin 1994, pp. 36-46. 14. « Moenjodaro, moderne cité antique », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°7, avril-juin 1994, pp. 114-117. 15. « Communisme ou nationalisme ? Les hésitations russo-soviétiques et chinoises (1949-1994) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°8, juillet-septembre 1994, pp. 59-67. 16. « La nature comme refuge ou l'impossible quête des origines », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°9, octobre-décembre 1994, pp. 30-35. 17. « Lijiang, capitale du pays Naxi », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°9, octobre-décembre 1994, pp. 82-85. 18. « Le tourisme "ethnique" et ses effets en Thaïlande du Nord », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°10, janvier-juin 1995, pp. 5975. 19. « Fenêtre ouverte sur Saint-Pétersbourg », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°11, juillet-décembre 1995, pp. 146-149. 20. « Xuan Ke, "ennemi du peuple" et ethnomusicologue », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°12, janvier-juin 1996, pp. 132-134. www.sviluppoitalia.it 506 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 21. « Rantepao : centre touristique du pays toraja, Indonésie », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°12, janvier-juin 1996, pp. 137-140. 22. « Le tourisme international : une bouée de sauvetage pour Cuba ? », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°13, 2e semestre 1996, pp. 46-64. 23. « Les chats toraja entre terre et ciel », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°14, 1er semestre 1997, pp. 51-58. 24. « Tiahuanaco, antique cité andine », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°14, 1er semestre 1997, pp. 132-134. 25. « Des manières d'être et de faire du touriste et de l'anthropologue », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°15, 2e semestre 1997, pp. 812. 26. « Tourisme et religion à Tana Toraja (Indonésie) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°15, 2e semestre 1997, pp. 71-85. 27. « Communismes asiatiques ou l'art et la manière de survivre à la tourmente », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°16, 1er semestre 1998, pp. 63-78. 28. « Sapa, station d'altitude au Nord Vietnam », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°16, 1er semestre 1998, pp. 123-125. 29. « Identité et ethnicité chez les Toraja (Indonésie) », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°17, 2e semestre 1998, pp. 39-58. 30. « Fête et bouddhisme au Laos : le Bun That Luang de Vientiane », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°17, 2e semestre 1998, pp. 171177. 31. « Après l’autoritarisme, la démocratie ? L’Indonésie en quête d’un avenir politique », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°18-19, 1999, pp. 23-56. 32. « L’Asie vénérée ou la mystérieuse quête occidentale du sacré », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°21, 2e semestre 2000, pp. 7797. 33. « Du local au global : économie de marché et marchés traditionnels en pays Toraja, Indonésie », Histoire et Anthropologie, Strasbourg, n°22, 1er semestre 2001, pp. 177-193. www.sviluppoitalia.it 507 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 34. « L’écologie mondialisation », politique Histoire comme et horizon Anthropologie, dépassable Strasbourg, de la n°25, 2e semestre 2002, pp. 165-179. Mémoires, thèse, rapports 1. Les Vietnamiens à Berlin depuis l'ouverture du mur, Mémoire de licence en ethnologie, Faculté des Sciences Sociales, Université Strasbourg II, 1990, 112 pages. 2. La question nationale en URSS à partir du journal « L'Humanité » de 1945 à 1953, Mémoire de maîtrise en histoire, Faculté des Sciences Historiques, Université Strasbourg II, 1991, 231 pages. 3. Tourisme et modernité chez les Toraja Sa'dan de Célèbes-Sud en Indonésie, Mémoire de DEA en ethnologie, Faculté des Sciences Sociales, Université Strasbourg II, 1992, 272 pages. 4. Les relations entre l'URSS et l'Asie (1945-1965), Mémoire de DEA en histoire, Faculté des Sciences Historiques, Université Strasbourg II, 1993, 182 pages. 5. Tourismes et changements socio-culturels en Asie du Sud-Est : le cas des Toraja Sa'dan à Sulawesi-Sud en Indonésie, Thèse de doctorat nouveau régime en ethnologie, Faculté des Sciences Sociales, Université Strasbourg II, février 1996, 2 tomes, 552 pages. 6. Ethique du voyage, tourisme durable, santé pour tous, document de travail pour l’association Aidétous, Paris, été 2000, 35 pages. 7. Le tourisme des jeunes handicapés. Volet socio-anthropologique, Rapport pour la Fondation de France et le Secrétariat d’Etat au Tourisme, Association Aidétous, Paris, 2000-2002, 90 pages. 8. Dérouter la mondialisation (mal)heureuse !, ouvrage à compte d’auteur, pour le Centre de Recherche sur le Voyage, Strasbourg, avril 2002, 65 pages. 9. La vie affective et sexuelle des patients en milieu psychiatrique. Enquête auprès des soignants, rédaction d’un rapport, document de travail, pour l’EMIPS du Bas-Rhin, Strasbourg, novembre 2005, 80 pages. www.sviluppoitalia.it 508 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 10. « Les Turcs en Alsace », extrait du Rapport Acsé (ex-Fasild) sur l’histoire de l’immigration en Alsace, ss la dir. Yves Frey, été 2007. 11. « Les immigrations non européennes en Alsace » (avec A. C. Lomo Myazhiom), extrait du Rapport Acsé (ex-Fasild) sur l’histoire de l’immigration en Alsace, ss la dir. Yves Frey, été 2007. Quelques entretiens ou portraits 1. « La nécessaire éducation des touristes », Entretien réalisé par Philippe Ortoli, Grain de Sel, Paris, Inter-Réseaux, n°10, juillet 1998, p. 23. 2. « Le jour où les Pygmées visiteront le Louvre », Entretien réalisé par Cécile Babin, Regards, Paris, n°80-81, été 2002, pp. 63-65. 3. « Ici, ailleurs et partout », Portrait réalisé par Marie Kelly, Polystyrène, Strasbourg, n°58, novembre 2002, p. 62. 4. « Celui qui voyage différemment », Portrait réalisé par Denis Tricard, Dernières Nouvelles d’Alsace, Strasbourg, 7 mars 2003. 5. « Têtes voyageuses : Franck Michel, anthropologue, dissèque l’art de voyager », Entretien réalisé par Vanessa Chenaie, Atmosphères, Paris, n°75, février 2004, p. 54. 6. « Le routard actuel n’est plus un marginal inquiétant », Entretien réalisé par Frédérique Deschamps, Libération, Paris, 6 août 2004, p. 19. 7. « L’oiseau migrateur », Portrait réalisé par Joël Isselé, Reflets DNA, Strasbourg, 22 janvier 2005, p. 2. 8. « Franck Michel : l’autonomadie », Entretien réalisé par Valérie Cibot, Trek, n°75, Grenoble, février 2006, pp. 18-20. 9. « Nord-Sud : le tourisme sexuel, une catastrophe humanitaire », Entretien réalisé par Olivier Brégeard, L’Alsace, Mulhouse, 28 janvier 2007, p. 2. 10. « Westliche Männer une Frauen suchen Macht », Entretien réalisé par Niels Haase et Nikola Richter, Kulturaustausch, « Unterwegs, wie wir reisen » (dossier), Berlin, n°2, 2007, pp. 38-39. www.sviluppoitalia.it 509 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 11. « Planète sexe », Entretien réalisé par Cédric Rossi, Offensive, « L’horreur touristique » (dossier), Marseille, n°14, mai 2007, pp. 2427. Articles parus dans L’Autre Voie, Strasbourg, revue du voyage en ligne, CRV/D&D 1. « Voyage en terre papoue ou le tourisme voyeur à son comble », L’Autre Voie, n°0, mars 2004. 2. « La marche : un art de flâner et de quêter la liberté », L’Autre Voie, n°0, mars 2004. 3. « Entre ciel et terre, promenades spirituelles à Bali », L’Autre Voie, n°0, mars 2004. 4. « Le rail comme train de vie », 2004, L’Autre Voie, n°0, mars 2004. 5. « Voyager à vélo pour mieux rouler le monde », L’Autre Voie, n°0, mars 2004. 6. « Edito : l’autonomade », L’Autre Voie, n°1, mars 2005. 7. « Le voyage à l’épreuve du terrorisme. L’empire éclaté à l’ère du tourisme de masse », L’Autre Voie, n°1, mars 2005. 8. « Mieux routard que jamais ! », L’Autre Voie, n°1, mars 2005. 9. « Tourisme truqué à Sumba (Indonésie) », L’Autre Voie, n°1, mars 2005. 10. « Edito : la décolonisation des esprits migrateurs », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 11. « Rites de voyage et mythes de passage », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 12. « Besoin d’Asie », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 13. « La dérive des fous de sexe et d’Asie », , L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 14. « L’art d’être pigeon et Moïse à Venise ! », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. www.sviluppoitalia.it 510 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 15. « La fin de l’idée d’un voyage pour tous ? », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 16. « Eloge de l’autonomadie », L’Autre Voie, n°2, mars 2006. 17. « Edito : un monde emmuré », L’Autre Voie, n°3, mars 2007. 18. « Décors exotiques et libéralisation sexuelle », L’Autre Voie, n°3, mars 2007. 19. « Voir Compostelle et mourir ! », L’Autre Voie, n°3, mars 2007. 20. « Tsiganité et nomadisme », L’Autre Voie, n°3, mars 2007. Note : pour une version Internet du CV, cf. http://www.deroutes.com/franck.htm www.sviluppoitalia.it 511 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Michaela Namuth (giornalista/corrispondente) 1962: nata a Wattenscheid (Germania); 1981: maturità al liceo scientifico di Illertissen/Baviera; 1986: laurea “Magister” in Scienze Politiche, Sociologia e Letteratura Tedesca all’università di Heidelberg; 1987-1988: formazione giornalistica presso il settimanale “Communale” a Heidelberg; 1988-1992: ricerche per il dottorato sul tema “Il mercato di lavoro in Italia” con varie borse di studio e varie permanenze a Roma; lavoro di giornalista freelance; 1992: conseguimento del dottorato; 1992-1994: lavoro presso l’agenzia giornalistica PBM a Heidelberg; specializzazione su economia e massmedia in Italia; dal 1994: fonda PBM Italia a Roma; agenzia di corrispondenza per testate tedesche e svizzere; collaborazioni con: Wirtschaftswoche (settimanale economico Duesseldorf), www.sviluppoitalia.it 512 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Die Mitbestimmung (mensile scientifico su argomenti sociali e economici - Duesseldorf), Die Zeit (settimanale - Amburgo), W&V (settimanale di marketing e massmedia), Facts (settimanale – Zurigo), Annabelle (femminile – Zurigo), Bilanz (settimanale economico – Zurigo), Blick (quotidiano – Zurigo), Watch International (pubblicazione dell’IWC – Schaffhausen). dal 2005: corrispondente di “brand eins” – (manager magazine – Amburgo) Pubblicazioni: Modell Italien?, Stuttgart 1990; Cattive ragazze, in: Italieni – Le lettere dall’Italia dei corrispondenti stranieri. Prefazione di Umberto Eco, Indice Internazionale, Roma 2003. www.sviluppoitalia.it 513 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Luigi Parmeggiani Dati anagrafici Luigi Parmeggiani Nato a Modena il 21/06/1961 Residente a Carpi – 41012 Via G. Bulgarelli, 5 Riferimenti c/o VERDE NATURA S.r.l. – tel. 059/680035 – fax 059/652513 – [email protected] Formazione professionale 1980 – Attestato di istruttore di sci-alpinismo C.A.I. 1981 – Diploma di Geometra 1983/84 – Corpo soccorso alpino Polizia di Stato 1984 – Diploma di accompagnatore di montagna – Corso organizzato dalla Provincia di Modena e dal CESCOT 1984 – Attestato per operatore di attività motorie per la terza età – Corso regionale organizzato dalla UISP 1985 – Corso specializzazione per organizzatori gare orienteering – F.I.S.O. 1985 – Certificato di abilitazione per l’insegnamento dello sci discipline alpine – Corso regione Emilia Romagna LR. N°31/1980 1985 – Corso aggiornamento sulla meteorologia – Org. Ass. Accompagnatori Montagna Emilia Romagna (AADMER) www.sviluppoitalia.it 514 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 1986 – Diploma di specializzazione per l’insegnamento dello sci ai bambini – Corso nazionale org. F.I.S.I. 1987 – Corso aggiornamento sul trekking – Org. (AADMER) 1988 – Diploma di specializzazione per l’insegnamento dello sci ad handicappati – Corso nazionale org. F.I.S.I. 1988 – 1° corso per Guardia giurata ecologica volontaria – Org. Provincia di Modena 1990 – Corso aggiornamento per Animatore didattico ambientale – Org. Comune Mo/CFP 1993 – Corso aggiornamento di primo soccorso in ambiente – Org. (AADMER) 1994 – Corso aggiornamento recupero e trasporto infortunati in ambiente – Org. (AADMER) 2000 – Diploma Guida Ambientale Escursionistica – Esame LR. 4/2000 2002 – Diploma di accompagnatore turistico – Esame prov. Di Mo – Abilitaz. N° 963 Esperienze professionali 1984/2005 – Guida Ambientale Escursionistica nel Parco del Frignano (turismo scolastico ambientale, vacanze estive per bambini e ragazzi, escursioni e trekking per adulti) 1986/2005 – Maestro di sci presso la scuola Fanano/Cimone 1987/2007 – Guida gruppi in bicicletta in Europa 1987/1990 – Allenatore squadra nazionale sci alpino non vedenti 1985/1998 – Titolare della società Randonnée Naturavventura che operava nel campo dell’escursionismo, dell’educazione ambientale, e del cicloturismo 1998 – Nasce il marchio Compagnia della Natura e il marchio Randonnée viene comprato e inglobato insieme ad altri marchi che si occupavano di turismo ambientale 1998/2005 Libero professionista con collaborazione continuativa presso Compagnia della Natura S.p.A. (gruppo Alpitour) con mansioni di: guida www.sviluppoitalia.it 515 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia ambientale escursionistica, coordinamento staff guide e accompagnatori, e addetto alla programmazione del catalogo “Easy Europa” (turismo ambientale in Europa a piedi, in bicicletta e a cavallo) 2005 – Apertura in qualità di socio amministratore del tour operator VERDE NATURA S.r.l. Docenze: 1985 – Docente al 2° corso AADMER 1989 – Docente al 3° corso AADMER 2002 – Docente guida al 1° corso Gae provincia di Modena e membro commissione d’esame 2003 – Docente al 1° corso Gae provincia di Piacenza 2003 – Docente al 1° corso Gae provincia di Bologna 2003/04 – Docente guida al 2° corso Gae provincia di Modena e membro commissione d’esame 2005 – Docente al 2° corso Gae provincia di Modena 2006/07 – Docente guida al 2° corso Gae provincia di Bologna e membro commissione d’esame Lingue straniere: Francese Varie 1985 – Socio fondatore dell’associazione Accompagnatori di Montagna dell’Emilia Romagna 1992 – Socio fondatore dell’associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche 1992/95 – Coordinatore regionale dell’AIGAE 2005 a oggi – Coordinatore regionale dell’AIGAE www.sviluppoitalia.it 516 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Rossella Righetti Classe 1946, freelance da sempre per scelta e per vocazione, scrittrice di viaggi, nonché appassionata fotografa, Rossella Righetti è iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti (elenco pubblicisti) dall’ ottobre 1976. Esperienza giornalistica Comincia a lavorare come redattrice per la casa editrice Peruzzo, quindi per la Casa Editrice CEI, per la quale cura L’Enciclopedia del Turismo. Nel 1974 inizia la collaborare con il settimanale L’Europeo come responsabile del settore Viaggi, collaborazione che continua fino al 1995, anno in cui la storica testata cessa le pubblicazioni. Oltre a rubriche e reportage anche fotografici che hanno cadenza quasi settimanale (il taglio delle pagine di turismo cambia diverse volte nel corso degli anni secondo le scelte dei direttori) realizza anche diversi inserti speciali di turismo e, occasionalmente, servizi per le sezioni Cultura e Costume. Negli stessi anni ha collaborazioni fisse sempre nel settore dei viaggi col mensile Weekend e Viaggi, per cui realizza soprattutto reportage (i più completi di testi e foto), Marie-Claire, Play Boy, Gente Money, Civiltà del Bere, La Repubblica (pagine di Milano). Saltuariamente firma servizi con altre testate di settore e non, fra cui Tuttoturismo, Meridiani, Geodes, Gulliver, Anna, Pratica, Capital, Pane e Vino. Nel 1989, per sei mesi (aprile/giugno e ottobre/dicembre) lavora per la RAI, con la trasmissione quotidiana Sportello Viaggi, ideato e condotto personalmente in diretta su RADIO UNO. www.sviluppoitalia.it 517 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Dopo la chiusura dell’Europeo, continua alcune delle collaborazioni in corso e ne inizia di nuove, fra cui fra cui: Gente Viaggi, In Viaggio, Il Mondo della Birra, Donna Moderna, Bella, Qui Touring e Dove, di cui è oggi inviato. Esperienze di comunicazione Dalla metà degli Anni Ottanta affianca all’attività di travelwriter esperienze di Ufficio-Stampa. Si occupa dell’ufficio stampa della catena Forte Hotels, di un evento per la provincia di Cagliari, del lancio degli hotel Chiaia di Luna (Ponza) e Hato Nuevo (Venezuela). Segue quindi la comunicazione del Tour-operator Viaggidea alla fine degli anni Ottanta e di nuovo dall’aprile 1994 all’ottobre 2000, curandone le relazioni con la stampa nel periodo di crescita dell’azienda: da Tour-operator di nicchia specialista della destinazione Caraibi a operatore di grandi numeri e di mete diversificate, fino alla fusione col gruppo Francorosso/Alpitour. Per sei mesi fra il 1995 e il 1996, in collaborazione con Viaggidea, è responsabile del lancio in Italia delle isole dell’Eastern Caribbean, nell’ambito di un progetto finanziato dalla Comunità Europea. Nell’aprile-maggio 2003 tiene lezioni sulla comunicazione diretta alla stampa specializzata per conto di ACTL/Regione Lombardia. Produzione letteraria Fra il 1984 e il 1985 scrive la prima edizione di tre guide: Caraibi; Oceano Pacifico; Seychelles, Mauritius, Reunion e Comore, che hanno avuto svariate riedizioni negli anni (le più recenti, completamente riscritte, di Oceano Pacifico e di Seychelles, Mauritius, ecc. sono uscite www.sviluppoitalia.it 518 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia nel 2005, Caraibi, anch’essa tutta nuova, sta uscendo in questi giorni), pubblicate da Ulysse Moizzi. Nel 2001 pubblica per lo stesso editore la guida di Capo Verde. Nel 1996 esce per i tipi di Feltrinelli Traveller Le isole dell’Eden, saggioreportage dei suoi viaggi nei Mari del Sud, scritto in collaborazione col collega Massimo Dini. Proprio per i reportage dedicati ai paesi del Pacifico, nel 1994 aveva ricevuto il premio giornalistico PATA (Pacific-Asia Travel Association). Fra il 2001 e il 2002 è ideatrice e coordinatrice del volume Dieci per Dieci Mare, libro di racconti e immagini dedicati alle Cento Meraviglie del Mare, realizzato in pool con un centinaio di giornalisti e fotografi, pubblicato dal Touring Club nel dicembre 2002, volume che ottiene un grandissimo successo di vendita e critiche, tanto da essere ristampato a soli quattro mesi dalla prima uscita. Nel 2006 scrive diversi testi per la guida Itinerari per due edito del Touring Club Italiano; nel 2007, scrive per Le Guide di Dove (allegate al Corriere della Sera del venerdì) sui titoli Sicilia (testi su Siracusa e le isole minori), Valdaosta e Isole Siciliane (queste ultime due di prossima pubblicazione). www.sviluppoitalia.it 519 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Giannermete Romani Nato a Perugia il 9 giugno 1965, residente a Ponte San Giovanni, Via dell’Agricoltura, 36 – Tel. 075 38468 – 347 1148395, e-mail [email protected] Sono laureato in Lingue e Letterature Straniere presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia. Appassionato di letteratura angloamericana, francese e italiana con un’attenzione particolare alla poesia e alla narrativa dell’800 e del ‘900. Studioso di storia, geografia e delle scienze umanistiche. Sono diplomato Tecnico delle Attività Turistiche e Alberghiere presso l’Istituto Professionale Alberghiero di Spoleto (PG) Esperienze professionali 1979 – 1992 A supporto e approfondimento dello studio, collaboro durante i fine settimana e le stagioni estive con strutture di tipo ricettivo e di ristorazione in Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. 1993 - 2005 Lavoro presso la Nestlè Italiana Spa, in qualità di responsabile di attività legate alla Comunicazione, Formazione e Pubbliche Relazioni presso il Centro di Ricerca e Sviluppo Prodotti Alimentari “Casa Buitoni” di Sansepolcro (AR). 2003 – 2007 www.sviluppoitalia.it 520 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Collaboro con il gruppo di medici diabetologi afferenti al DESG (Diabetes Education Study Group) e al GISED (Gruppo Italiano di Studio per l’Educazione sul Diabete) nell’educazione terapeutica dei pazienti e nella formazione degli operatori sanitari, attraverso l’utilizzo dell’approccio pedagogico dell’autobiografia educativa. 2005-2007 Collaboro in qualità di ricercatore con la Fondazione Giancarlo Quarta di Milano alla realizzazione di ricerche non standard sulla Qualità della Relazione Medico – Paziente in Oncologia, Neurologia, Nefrologia, Cardiologia e sulla Prevenzione all’Ipertensione nell’ambito della Medicina Generale. Sto attualmente lavorando al progetto ‘Sfida – L’importanza dell’adesione alla terapia nel trattamento dell’ipertensione arteriosa’ con formazione alla ‘Comunicazione e Ascolto’ rivolta a Medici di Medicina Generale 2005-2006 Collaboro, in qualità di Responsabile dei settori Alimentazione, Ambiente, Turismo e Salute, con la Presidenza Nazionale dell’ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) da ottobre 2006 Collaboro al progetto educativo ‘Io muovo la mia vita’ in qualità di educatore e scrittore, rivolto a 50 pazienti con obesità grave e diabete tipo 2 e ai loro medici: l’obiettivo è quello di mettere in atto attraverso l’educazione terapeutica e l’attività fisica, cambiamenti negli stili di vita che portino i pazienti a partecipare alla Maratona di Milano 2007. Il progetto è coordinato dal Prof. De Feo, endocrinologo dell’Università di Perugia e dal Prof. Rosa Medico della Nazionale Italiana di Atletica Traccio e scrivo itinerari turistici attraverso la raccolta di fonti orali, memorie locali e collettive, storie di vita. www.sviluppoitalia.it 521 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Collaboro con la Comunità Montana Associazione dei Comuni Trasimeno Medio-Tevere con progetti di animazione e supporto finalizzate all’attuazione del progetto “Camminare in Umbria” Svolgo attività di consulenza per enti locali, operatori turistici, associazioni culturali e ambientaliste ( come Legambiente e Club Alpino Italiano) nella progettazione di itinerari per un turismo etico e consapevole. Collaboro con Legambiente in progetti di educazione e valorizzazione ambientale ( Nepal, 2000 – Valnerina, 2001 – Voler bene all’Italia, 2006 – Puliamo il mondo, 2006) e in progetti educativi rivolti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado con il Centro di Educazione Ambientale ‘Il Bosco e il Fiume’ di Perugia Collaboro con network televisivi locali (Umbria e Toscana) nella realizzazione di programmi di valorizzazione e scoperta dei territori dell’Italia centrale Sono cultore del teatro nelle sue manifestazioni popolari, quelle in cui le storie emergono dal vissuto e dalle trame condivise da piccole comunità, ricerco e scrivo testi di spettacoli di narrazione teatrale Partecipo a spedizioni alpinistiche in qualità di educatore / esperto di narrazioni autobiografiche con ADIQ – Alpinisti Diabetici in Quota ( spedizione ISLET 2005 al Pik Lenin – 7.134 m. Pamir Alai – Kirgyzstan) e svolgo attività di tutoraggio in progetti di educazione terapeutica, con laboratori autobiografici e attività fisica, con pazienti diabetici tipo 1 (SnowDiab) www.sviluppoitalia.it 522 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Pubblicazioni • G. Romani “Tra Toscana e Umbria. Itinerari e memorie Altotiberine”, ediz. Ali&no, 2004 • L. Montagnoli, G. Romani “Tra Tevere e Trasimeno. 30 Itinerari nei paesaggi della memoria”, ediz. Ali&no, 2005 • “Storie lunghe un fiume” progetto di narrazione, teatro, educazione ambientale, un viaggio a piedi lungo il Tevere dal Monte Fumaiolo a Orvieto in cerca delle sue storie. Il progetto ha dato vita a uno spettacolo di narrazione teatrale presentato durante la rassegna “Tenera è la Notte 2006” del Comune di Perugia e a una pubblicazione: “Storie lunghe un fiume. Memorie e racconti del Tevere” ediz. Ali&no, 2006 • “Camminare in Umbria” in collaborazione con Club Alpino Italiano e Comunità Montana Trasimeno - Medio Tevere, progetto finalizzato a fare del “camminare” un’esperienza di conoscenza e scoperta • “In Umbria col cuore” in collaborazione con il ComET (Comitato per L’Educazione Terapeutica), proposta rivolta a tutte le associazioni di persone affette da malattie croniche (come diabete, ipertensione, iperlipemia) e finalizzata a fare del “camminare” un’esperienza di educazione e cura • “Sentieri Aperti” in collaborazione con il Comune di Perugia e le sue Circoscrizioni, l’Associazione per l’Ecomuseo del Fiume e della Torre, progetto finalizzato alla riscoperta del territorio e delle sue specificità attraverso passeggiate e narrazioni www.sviluppoitalia.it 523 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia “Trekking delle Ginestre” (maggio 2007) in collaborazione con i Comuni del Trasimeno, viaggio a piedi intorno al Trasimeno con incontri e degustazioni www.sviluppoitalia.it 524 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia 8. GH Impresa Turistica, Consulting Board GH impresa turistica ha una approfondita e vasta esperienza nel Turismo e nel Marketing Territoriale: all’attività di consulenza si accompagna un importante impegno nel campo della ricerca e dell’editoria. GH impresa turistica ha un proprio Centro Ricerca e Sviluppo impegnato ad accrescere la conoscenza dell’economia turistica. Si rivolge ai professionisti del settore turistico e delle varie realtà economiche, sociali e istituzionali che il turismo coinvolge per i quali svolge ricerche, analisi e studi; progetta piani d’area integrati per la valorizzazione e lo sviluppo turistico; accompagna enti locali ed autonomie funzionali nella definizione e conduzione di strategie dedicate allo sviluppo del territorio. Assiste le imprese nella crescita commerciale e nella qualità gestionale. Opera nel marketing strategico ed operativo e nella comunicazione turistica. Nell’ultimo anno GH impresa è impegnata nell’attività di tour operating con le consociate in Dalmazia, Sardegna, Sicilia e Calabria. www.sviluppoitalia.it 525 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ceci Stefano, presidente Esperto di marketing, ha gestito lo start up di diverse società operanti in campo turistico. E’ Consulente della Regione Emilia Romagna per la realizzazione del PTR. E’ membro del Comitato Scientifico per la progettazione del PSC nel Comune di Quartu Sant’Elena. Direttore Generale di APT Servizi Emilia-Romagna dal 1998 al 2002 ha acquisito una significativa esperienza nel campo della progettazione, organizzazione e gestione di servizi di marketing turistico per il settore pubblico e privato. E’ stato dal 2002 al 2004 Amministratore Delegato di Wellbeing Group S.p.a. Ha sviluppato competenze nell’ambito del marketing e comunicazione della comunicazione pubblica. Ha aziendale, partecipato a della progetti ricerca di e sviluppo economico-sociale con compiti di ricerca e animazione territoriale. E’ presidente del Centro Studi Emilia-Romagna. Ha curato diversi rapporti, indagini ed articoli sul turismo e sul marketing territoriale. Caterina Policardi, partner di GH impresa turistica Laureata in Economia, completa la sua formazione nel turismo e matura importanti esperienze nel tour operating e nella gestione di aziende di promozione turistica. E’ stata direttore dell’Azienda per il Turismo di Rovereto, dell’Azienda di promozione turistica Altipiani Trentini dove segue e sviluppa anche l’attività ricerca. E’ stata responsabile dell’unità Marketing dell’APT srl. E’ partner di GH dove segue il settore R&D. www.sviluppoitalia.it 526 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Alfredo Bacigalupo, area gestioni immobiliari turistiche Laureato in Economia e Commercio, specializzato alla Bocconi e McGill University di Montreal in finanza e marketing, ha lavorato per una importante società americana come business analyst e marketing Manager. Oggi dirige le sue imprese: una immobiliare e una di servizi turistici che operano prevalentemente in Italia. E’ socio fondatore di GH Sardegna. Germano Calvi, responsabile area ricerca E’ responsabile dell’attività di ricerca.svolta da GH impresa turistica. Specializzato in psicologia sociale ha indirizzato la sua attività alla ricerca e l’organizzazione delle risorse umane. Ha diretto e condotto ricerche nell'ambito della comunicazione, della customer saticfation e della riorganizzazione di Enti e Istituzioni. E’ responsabile delle ricerche sociali della Fondazione Giancarlo Quarta ed ha ricoperto l’incarico di direttore della ricerca qualitativa in Eurisko, una tra le più importanti società di ricerca italiane. Ha una vasta esperienza come consulente, attività svolta sia per Enti pubblici che per Imprese private. Ha svolto attività accademica come docente e ricercatore. www.sviluppoitalia.it 527 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Eve Pasquet, area editoria turistica All’organizzazione di eventi dove ha maturato importanti esperienze a livello internazionale e all’attività redazionale in campo non solo editoriale per Vougue, Glamour e Moschino, accompagna quella più strettamente legata alla ricerca. In questo campo ha lavorato sia per associazioni no profit che per enti pubblici occupandosi dell’elaborazione dei rapporti di ricerca per i quali segue anche la parte grafica. Collabora ai progetti di ricerca di GH fin dalla sua costituzione. Marco Pilati, area immobiliare turistica Esperto in progettazione per lo sviluppo di interventi ed iniziative turistiche a livello internazionale. Componente e direttore di diversi board progettuali internazionali in Italia, Croazia, Slovenia, Russia, Slovacchia, Libano, Montenegro, Polonia, Brasile, Algeria, Costa d’Avorio, Zaire, Siria, Malesia, ha svolto attività professionale per Figest e Finmedia. Dal 2000 è consulente di imprese immobiliari in Croazia per le quali, oltre alla progettazione si occupa anche dell’acquisizione di importanti strutture turistiche. Dalla fondazione di GH impresa turistica segue le acquisizioni immobiliari e tutta l’attività collegata al tour operating. Andrea Ruggeri, area comunicazione turistica E’ stato a lungo direttore creativo prima in Longari & Loman BDPP, poi in Young&Rubicam. Firma tra le più importanti campagne pubblicitarie italiane. E’ consulente per le strategie di comunicazione territoriali e turistiche per diversi enti pubblici e società, tra cui la Fondazione Carisbo, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna. Contribuisce www.sviluppoitalia.it 528 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia da anni alle strategie di comunicazione per il biologico agroalimentare. Ha pubblicato “Rinascimento Urbano” per Marsilio e il romanzo “Potemkin Cola” per Feltrinelli. Giovanna Tabanelli, area ricerca e sviluppo Laureata in sociologia, ha collaborato con organizzazioni private e pubbliche alla realizzazione di ricerche in campo sociale e in particolare sui temi della governance e della partecipazione. E' docente e collaboratrice in diverse iniziative formative ed esperta in logistica a supporto dello scauting turistico e dei reportage documentaristici. Ha operato nel marketing e relazioni esterne in ambito turistico. www.sviluppoitalia.it 529 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia V. BIBLIOGRAFIA Documenti e Contributi Pirro, F. (2006) Primo piano di marketing turistico della Regione Puglia. Gli enti locali e lo sviluppo del turismo nei singoli territori della Puglia. Lo stato dell’arte. Materiali di analisi e proposte di sintesi. Arricchimenti all’indomani del Forum del 24 e 25 novembre 2006 e degli incontri dello staff di elaborazione del 15.12.06, 21.1.07 e 31.1.07, Regione Puglia Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera (a cura di) (2006) I fabbisogni del turismo pugliese. Sintesi del sondaggio. Cipollini, C., Regione Puglia Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera (a cura di) (2006) I fabbisogni del turismo pugliese. Il territorio, l’economia, i turisti, i pugliesi. Regione Puglia Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera (a cura di) (2006) Promozione e commercializzazione. Brand, Strumenti, compiti del pubblico e del privato. Regione Puglia Assessorato al Turismo e Industria Alberghiera (a cura di) (2007) Programma integrato per lo sviluppo e la sensibilizzazione del sistema imprenditoriale turistico regionale e per la diffusione della cultura dell’accoglienza. www.sviluppoitalia.it 530 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Ricerche Mercury, Rapporto sul Turismo Italiano, 2006/2007 Touring Club Italiano, L’annuario del turismo e della cultura, 2007 Ambrosetti, Sistema Turismo Italia – Proposte Per Essere Vincenti Banca Intesa, Il settore alberghiero italiano: verso nuovi modelli di business?, 2006 DOXA, L’attrattività turistica delle regioni del Sud Italia, 2006 GH – GFK Eurisko, Italia – Estero, la percezione dei turisti italiani, 20006 Rapporto APAT, Qualità dell’ambiente Urbano, il capitolo relativo al turismo curato da SL&A, edizione 2006 SVIMEZ, L’industria turistica nel Mezzogiorno, 2006 Touring Club Italiano, L’Italia vista dagli altri Touring Club Italiano, Dossier Musei CISET, I turisti no-frills/low fare- caratteristiche e comportamento di spesa UNWTO, Structures and Bodgets of National Tourism Organizations – 2004-2005, 2006 UNWTO, Tourism 2020 Vision www.sviluppoitalia.it 531 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia UNWTO, Tourism Highlights UNWTO, World Tourism Barometer Saggi e testi di riferimento vari Leed E.J, La mente del Viaggiatore, Il Mulino Autori Vari, Mordi e fuggi, Manni Editore De Martino E., La terra del rimorso, Nuove Edizioni Tascabili Secchi B, La città del ventesimo secolo, Laterza Desinano P, Investire in tecnologia nel turismo, Franco Angeli Desinano P., Imprese turistiche, informatica, Franco Angeli Simonicca A., Turismo e società complesse, Meltemi Cassano F., Il Pensiero Meridiano, Laterza Dunn H., High-Level Wellness for Men and Society Lamanna A., Ragnatele. Tarantismo, AdnKronos Libri Tarlow P., Ideas for Nice Marketing, in E-review of Tourism Research www.sviluppoitalia.it 532 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Galli P., La sfida dell’ecoturismo, De Agostini Corti M., L’ora di tutti, Bompiani Panebianco S., Sfide e prospettive per un'identità mediterranea "plurale" Cotroneo R., Otranto, Mondadori Peter Alheit – Stefania Bergamini, Storie di vita. Metodologia di ricerca per le scienze sociali, Guerini e Associati Braudel F., La Mediterranée, Paris, Flammarion. Bocchi G., Ceruti M., L'epistemologia genetica e il pensiero evoluzionista, in Evoluzione e conoscenza, Lubrina editore G. Cima, L. Moreni, M. Soldati, Dentro le storie. Educazione e cura con le storie di vita, FrancoAngeli Demetrio D, Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé, Raffaello Cortina Editore Atkinson R., L’intervista narrativa. Raccontare la storia di sé nella ricerca formativa, organizzativa e sociale, Raffaello Cortina Editore Demetrio D., Pedagogia della memoria. Per se stessi con gli altri, Meltemi Chiaretti G., Rampazi M., Sebastiani C., Conversazioni, storie, discorsi, Carocci Denzin N. K., Lincoln Y S., The landscape of qualitative research: theories and issues , eds. Thousand Oaks [etc.]: Sage www.sviluppoitalia.it 533 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Denzin N. K., Lincoln Y S., Strategies of qualitative inquiry, eds. Thousand Oaks [etc.] : Sage Flick U., An introduction to qualitative research, SAGE Publications Mortari L., Per una pedagogia ecologica, La Nuova Italia Foucault M., L'archeologia del sapere, trad. it. di G. Bogliolo, Rizzoli Wendt A., 'Identity and Structural Change in International Politics', in Lapid Yosep and Kratochwil Friedrich (eds), The Return of Culture and Identity in IR Theory. Boulder/London, Lynne Rienner, 47-64. Gadamer G. H, Verità e metodo, Bompiani. Melucci A., Verso una Sociologia Riflessiva, Il Mulino Dall’Ara G., Il fenomeno degli alberghi diffusi, Palladino Editore Patton M. Q., Qualitative research & evaluation methods, Thousand Oaks [etc.]: Sage Reinhartz, S., "Experiential Analysis: A Contribution to Feminist Research." Theories of Women's Studies, Edited by G. Bowles and R. Klein, London. www.sviluppoitalia.it 534 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Guide AA. VV. (2004) “Puglia”, Meridiani N.130, anno XVII, Rozzano (MI), Editoriale Domus S.p. A AA.VV. (2007) Le Guide di Dove. Puglia., Milano, RCS Quotidiani. Amman, P. (2006) Apulien. Gargano, Salento. Bielefeld, Reise Know How Verlag. Amman, P. (2007) Apulien. Basilikata un Kalabrien, Köln, Vista Point Verlag Associazione Salento Idea (a cura di) (2006) Terra Salentina Porta d’Oriente, Grafica Dver. Baederker (a cura di) (2007) Italien Süden, Ostfildern, Verlag Kerl Baedeker GmbH. Dello Russo, W. (2007) Puglia,Touring Club Italiano Fluid Video Crew; Saura, M.; Tortosa, C. (2003) Italian Sud Est. Appunti di viaggio per un docu-werstern salentino, San Cesario di Lecce, Piero Manni srl. Nebzel, N.C. (2007) Puglia,Milano, Guido Tommasi Edtore. www.sviluppoitalia.it 535 Piano strategico e studio di fattibilità per il marketing e lo sviluppo turistico in Puglia Routard (a cura di) (2007) La guide du routard. Italie di Sud.,Hachette Tourisme. Touring Club Italiano (a cura di) (2004) Italia del sud. Campania, puglia, Basilicata, Calabria., Milano, Touring Club Editore. www.sviluppoitalia.it 536