Master in Regolazione delle attività e dei mercati finanziari Il ruolo della comunicazione organizzativa per la gestione delle Risorse Umane Prof. Nunzio Casalino [email protected] - [email protected] Argomenti MODULO I: Comunicazione e cultura organizzativa • La comunicazione interna come organizzazioni. • Il ruolo della comunicazione interna. • La comunicazione organizzativa: – – – – – collante delle Cosa si intende per comunicazione organizzativa. I quattro livelli comunicazionali nelle organizzazioni. Principali teorie organizzative e forme di comunicazione. Il processo di comunicazione. Il modello del codice di C. E. Shannon e W. Weaver. 1 Argomenti MODULO II: Le forme di comunicazione • La comunicazione interna. • Il modello top-down e bottom-up. • Motivazioni alla comunicazione interna. MODULO III: Che cosa significa fare comunicazione interna? • La comunicazione interna come trasmissione. • La comunicazione come network di persone. • Il modello inferenziale di Paul Grice. Argomenti MODULO IV: I due livelli di comunicazione interna • Comunicazione formale ed informale. • Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna. • Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna. MODULO V: L’intervento psicologico come strumento di comunicazione interna • La motivazione. • L’empowerment. 2 MODULO I: Comunicazione e cultura organizzativa La comunicazione interna come collante delle organizzazioni • Tutte le organizzazioni (imprese, società, aziende, ecc…) per sopravvivere sul mercato devono attivare un’apertura al loro interno chiave fondamentale per motivare le persone. • Le parole-chiave dell’agire di un’organizzazione sono: le dinamiche comunicative, il coinvolgimento, la condivisione. • Alla luce di questa nuova ottica, la gestione organizzativa da struttura piramidale diventa rete: un network fatto di persone dove si parla di “piramide rovesciata”. 3 La comunicazione interna come collante delle organizzazioni Caduta di autoritarismo come fonte esclusiva di autorità Proficua partecipazione dialettica e interscambio Sviluppo di organizzazioni più motivanti, creative e “apprendive” (knowledge management) La comunicazione interna come collante delle organizzazioni • Per arrivare al modello della piramide rovesciata, è necessario coinvolgere tutti, delegando una parte del proprio potere. • La qualità delle Risorse Umane dipende da un clima organizzativo coinvolgente ed attivo nell’ambito dei processi interni. • Da un punto di vista organizzativo, tutti i cambiamenti in atto, se da un lato comportano la necessità di decentramento delle decisioni e del potere, dall’altro amplificano la problematica della comunicazione interna alle organizzazioni. 4 Il ruolo della comunicazione interna Impresa gerarchico-funzionale • Ruolo autoconservativo: scambio di informazioni, ordini, procedure, capaci di garantirne il funzionamento ed accrescerne il livello di efficienza. Impresa organizzata a unità di business • Ruolo espansivo: gli scambi acquisiscono una maggiore ricchezza e sono direttamente funzionali ad accrescere sia la competitività dell’impresa e sia quello delle singole unità organizzative. Impresa organizzata a network • Ruolo di integrazione, confronto e crescita delle personalità che operano nella struttura: risposta ai bisogni informativi e strategici, valorizza le singole identità, favorisce l’arricchimento delle persone. La comunicazione organizzativa 5 Cosa si intende per comunicazione organizzativa? La tradizionale distinzione tra comunicazione interna, comunicazione esterna e comunicazione di prodotto è superata da una più funzionale concezione di comunicazione organizzativa Verso l’esterno Verso l’interno Un’organizzazione è ciò che comunica Accresce consapevolezza sul pubblico tutto Aumenta la percezione della propria dimensione, delle potenzialità e del valori ai propri membri, collaboratori e dipendenti Cosa si intende per comunicazione organizzativa? • Attraverso la comunicazione qualsiasi emittente si connota al/ai riceventi. • Se positivo l’immagine che ne fuoriesce produce benefici rilevanti ed una migliore consapevolezza della propria attività. • Se negativo la risultante sarà che il ricevente si sedimenterà un’immagine che, di volta in volta, potrà essere: cattivo prodotto, servizio inefficiente, e così via…. Conseguentemente tutto ciò che viene comunicato ha necessità di rispondere ad una continua operazione di controllo, verifica e attualizzazione, questo significa che la comunicazione di un’organizzazione deve essere coordinata e attuata a seconda delle aree e dei suoi livelli. 6 Cosa si intende per comunicazione organizzativa? “La comunicazione organizzativa è l’insieme dei processi strategici e operativi, di creazione, di scambio e di condivisione di messaggi informativi e valoriali all’interno delle diverse reti di relazioni che costituiscono l’essenza dell’organizzazione e della sua collocazione nell’ambiente”. (E. Invernizzi, 2005) I quattro livelli comunicazionali nelle organizzazioni Comunicazione funzionale Informazioni di tipo operativo (colloqui, riunioni di lavoro) Comunicazione strategica Informazioni atte a far conoscere l’organizzazione nel suo complesso/ migliorare la visibilità di un’azienda (riviste aziendali, bacheche, lettere) Comunicazione informativa Punta a formare le persone attraverso l’apprendimento di contenuti e metodi di lavoro, di modalità di comunicazione adatte a stimolare la collaborazione (training on the job, formazione in aula) Comunicazione creativa Occasioni di scambio e di dialogo sia verticale che orizzontale, dove il sapere si trasferisce o si crea spesso in modo informale (brainstorming). 7 Le principali teorie organizzative e forme di comunicazione Teorie organizzative Caratteristiche Esigenze comunicative Organizzazione scientifica del lavoro (Taylor, Fayol, Weber, ecc…) L’organizzazione è un meccanismo il cui funzionamento richiede regole chiare, precise e, quasi sempre rigide. Comunicare per dare istruzioni e comandi e per attivare meccanismi di controllo. Human Relations e La persona è l’elemento centrale dell’organizzazione e deve essere sviluppata e tenuta in considerazione. Comunicare per motivare le persone a cooperare per raggiungere i fini dell’organizzazione. Il governo delle contingenze (Burns, Stalker, ecc…) Le organizzazioni monitorano l’ambiente esterno per adattarvisi. Esse sono sistemi per prendere decisioni finalizzate a ridurre l’incertezza che proviene dall’esterno. Comunicare per raccogliere informazioni dall’esterno, per gestire l’ambiguità delle stesse informazioni finalizzate a prendere decisioni. teorie motivazionali (Mayo, Dickson, Maslow, ecc… Le principali teorie organizzative e forme di comunicazione Teorie organizzative Caratteristiche Esigenze comunicative L’intervento proattivo verso l’interno e l’esterno (Pfeffer, Peters, Schein, ecc…) Le organizzazioni competono per avere il controllo sulle risorse esterne che ne garantiscono la sopravvivenza. Per essere legittimate dalla società esse devono incarnare valori socialmente positivi. Comunicare per legittimare l’organizzazione e per creare l’identità distintiva verso l’esterno. La gestione delle reti organizzative (Burns, Thompson, Butera, ecc…) L’organizzazione è costituita da un insieme di nodi vitali legati da forti relazioni di natura multipla. Essa è in osmosi con l’ambiente esterno rispetto al quale i suoi confini sono mutevoli. La sua caratteristica principale è la flessibilità. Comunicare per creare una realtà organizzativa nella quale gli attori agiscono in modo discrezionale, ma sono nel contempo orientati agli scopi e ai valori guida dell’organizzazione. 8 Il processo di comunicazione • La comunicazione rappresenta uno dei pilastri fondanti di qualsiasi realtà organizzata poiché connota il governo stesso dell’organizzazione. • Il perfezionamento della comunicazione può consentire: – ad un’azienda una migliore capacità di rispondere alle richieste dei clienti; – ad un servizio pubblico di rispondere ai bisogni dell’utenza; – ad un’impresa di coinvolgere i dipendenti; – ad un’associazione di soddisfare le esigenze dei propri membri; – ecc… Il processo di comunicazione • Dal punto di vista tecnico, l’azione di comunicazione segue un percorso logico molto semplice ed è un’attività in cui ci sono: – un punto di partenza; – un emittente, che trasmette il messaggio mediante un canale e/o un mezzo; – un punto d’arrivo, un destinatario che lo riceve; – un messaggio di ritorno come risposta (feedback). • La comunicazione è, quindi, un processo a due vie: andata e ritorno del messaggio. 9 Il modello del codice di C. E. Shannon e W. Weaver Contesto (riferimento) Aria, linea telefonica, voce, ecc… Canale Mittente Codice Messaggio Codice Destinatario Questo è il modello che agisce sotterraneamente nei tradizionali piani di comunicazione. Ma funziona sempre? Il modello del codice C. E. Shannon e W. Weaver 10 MODULO II: Le forme di comunicazione Le forme di comunicazione • La comunicazione organizzativa si esprime attraverso innumerevoli forme: – La comunicazione interna. – La comunicazione di marketing. – La comunicazione istituzionale. – La comunicazione economico-societaria. 11 La comunicazione interna • La comunicazione interna è l’attività di comunicazione rivolta ai pubblici interni di un’organizzazione. • La comunicazione interna va in due direzioni: – Top-down: comunicare informazioni dall’alto (manager, dirigenti, quadri) verso il basso. Qui gli strumenti possono essere: avvisi, riunioni, intranet, ecc…. – Bottom-up: flusso comunicativo dal basso verso l’alto. Qui gli strumenti possono essere: questionari, colloqui individuali e di gruppo, ecc…. Nelle piccole e medie realtà, la comunicazione dall’alto verso il basso (e viceversa) è più diretta. Il modello Top–down Modello di comunicazione top-down Omogeneizzazione Regole e strumenti mittenti Omologazione destinatari Dipendenti I dipendenti sono immersi nei messaggi 12 Il modello Bottom-up f e e d b a c k Motivazioni alla comunicazione interna Trasmettere informazioni sulle esigenze tecniche ed operative I flussi informativi devono circolare e diffondersi regolarmente, veicolando tutte quelle informazioni che aiutano i dipendenti a svolgere, in maniera efficace, i propri compiti, soprattutto in fase di organizzazione dei processi aziendali (fusioni, ristrutturazioni, acquisizioni). Informare il personale su principi, politiche, strategie, obiettivi che regolano e definiscono il comportamento dell’organizzazione Oltre a soddisfare i bisogni, occorre far sentire ognuno “parte” importante dell’organizzazione stessa. E’ importante far partecipe le persone oltre che delle modalità operative anche degli obiettivi, della mission, delle strategie e, in alcuni casi, della vision. Motivare il personale, realmente e concretamente Tale obiettivo si può raggiungere anche attraverso appositi programmi comunicativi. Un dipendente risulterà essere motivato al lavoro quando vedrà soddisfatti sia i suoi bisogni economici che quelli di sicurezza, di accettazione e socialità, e di autorealizzazione. 13 MODULO III: Che cosa significa fare comunicazione interna? La comunicazione interna come trasmissione • Trasmettere dati e informazioni • Trasmettere notizie • Trasmettere valori • Trasmettere risultati e obiettivi • Trasmettere strategie • Trasmettere entusiasmo 14 Che cosa implica questa idea? • La comunicazione diventa trasmissione di messaggi che devono arrivare intatti a tutti. • La comunicazione diventa un fatto marginale il “lavoro” è un’altra cosa. • I soggetti sono fuori gioco contano solo il messaggio e il “canale”. • La mente è un secchio che va riempito i destinatari sono una tabula rasa. • La comunicazione non è mai ambigua i messaggi non hanno bisogno di un contesto. I risultati di questa impostazione • C’è una netta divisione tra i produttori e i consumatori di comunicazione. • C’è una “voce unica” per un’azienda unica. • La comunicazione diventa unidirezionale. esclusivamente • La comunicazione è limitata a pochi enti certificati (esclusiva). • La comunicazione è formale e normativa. • La comunicazione è solo quella ufficiale. 15 Comunicare è (solo) trasmettere? Il modello trasmissivo non è più adatto • È insufficiente sul piano teorico (la comunicazione è un processo inferenziale); • È perdente sul piano pratico (annullamento dei soggetti, strumenti inadatti, messaggi insufficienti); • È limitante sul piano strategico (visione ristretta dei processi comunicativi, ruolo marginale della comunicazione interna); • È frustrante sul piano dei risultati (frustrazione dei dipendenti, poco riconoscimento dei reali contributi di tutti). 16 La comunicazione come network di persone L’intera realtà umana e sociale appare più come un immenso network comunicativo in cui le persone trovano gli indizi che conducono alla corretta interpretazione Coinvolgere tutti intorno ad una progettualità rappresenta un grande beneficio per qualsiasi organizzazione La comunicazione come network di persone Leonardo da Vinci riteneva che l’”altro”, ovvero la compagnia delle persone fosse a completamento e specchio di sé, come elemento senza il quale non è possibile la propria affermazione, come custode di esperienza e di competenza a cui attingere e a cui cedere un po’ del proprio sapere 17 La comunicazione come network di persone Processo di arricchimento e di stimolo reciproco che le aziende chiamano “impollinazione” o cross fertilization. Sono proprio le relazioni interpersonali a costituire le componenti fondamentali del capitale intellettuale d’impresa. E’ il moderno concetto di creazione delle “reti”, ossia di una serie di relazioni basate sulla reciproca fiducia e lo scambio di feedback. Il modello inferenziale di Paul Grice Produce interpretazioni Mittente Destinatario Produce indizi Inferenza = processo logico per il quale, data una o più premesse, è possibile trarre una conclusione Conferma o nega le ipotesi interpretative Un modello di comunicazione si dice inferenziale quando l’ascoltatore (destinatario) inferisce le intenzioni del comunicatore (mittente) a partire dagli indizi che gli vengono offerti. 18 Il modello inferenziale: i soggetti in primo piano • La comunicazione ha successo non quando gli ascoltatori “decodificano” un messaggio, ma quando inferiscono il “voler dire” di chi comunica. • Sono i soggetti a dare significato ai messaggi, sulla base di ipotesi e di un contesto interpretativo. • Mittenti e destinatari sono in primo piano rispetto ai messaggi, in un gioco relazionale continuo. Perché usare il modello inferenziale? Modello trasmissivo Modello inferenziale Enfasi sul messaggio Enfasi sui soggetti Cerca di dare omogeneità ai messaggi Cerca di preservare le diversità interpretative L’informazione si genera alla fonte L’informazione si genera all’arrivo Valorizza il messaggio letterale Valorizza i processi interpretativi Non richiede feed-back Implica un processo di feed-back Non considera i fraintendimenti Tiene conto dei fraintendimenti Guarda solo al contenuto Guarda sia il contenuto che la relazione Comunicazione come scambio di messaggi Comunicazione come conversazione permanente Il modello inferenziale è più rispettoso dei reali processi comunicativi che avvengono in azienda 19 Il campo della comunicazione si allarga Comunicazione come pratica diffusa Comunicazione come attività organizzativa Comunicazione come trasmissione • La comunicazione diventa attività che incide nei processi organizzativi (conoscenze diffuse, saperi informali, comunità di pratica, innovazioni locali, tecnologie a supporto). • La comunicazione diventa pratica diffusa di elaborazione della cultura interna (conversazioni, scambi informali, passaparola, reti, narrazioni). • La comunicazione diventa attività di soggetti attivi in tutte le parti dell’organizzazione. Il nuovo modello: dal dipendente alla persona • Fine della massificazione (persone riconoscibili che comunicano ad altre persone) • Passaggio dalla passività alla attività (interpretativa, generativa) • Diversità nell’uso del linguaggio (informalità) • Attenuazione delle gerarchie (comunicazione tra pari) • Riconoscimento delle competenze (responsabilità individuali) 20 Il gioco dove tutti perdono… Il comunicatore I dipendenti Raccoglie i contenuti Produce i contenuti Trasmette i contenuti Ricevono la comunicazione Classifica i contenuti Filtra e valuta i contenuti Controlla i contenuti Il gioco dove tutti vincono… I dipendenti Producono contenuti Ruolo attivo distribuito Ciascuno dà il meglio rispetto alle proprie competenze Il comunicatore Edita i contenuti Contenuti ricchi, aggiornati, utili Pubblicano i contenuti Filtrano i contenuti Arricchiscono i contenuti Commentano i contenuti Valutano i contenuti Apre nuovi spazi Gestisce le criticità Stimola le discussioni Coinvolge il personale Facilita il coinvolgimento a tutti i livelli 21 MODULO IV: I due livelli di comunicazione interna I due livelli di comunicazione interna I contenuti della comunicazione interna vanno distinti in due grandi famiglie Contenuti relativi ad una comunicazione d’informazione Contenuti relativi ad una comunicazione di coinvolgimento Aumentano il livello di conoscenza dei destinatari Attivano energie psichiche verso un determinato obiettivo Fatti, cifre, nomi, dati, elementi di scenario Valori, minacce, sfide, rassicurazioni 22 I due livelli di comunicazione interna Regolamenti Disposizioni organizzative Procedure Dati numerici Normative Comunicati Comunicazione ufficiale Conversazione informale Storie Suggerimenti Narrazioni locali Consigli Conversazioni Trucchi Miti e rituali Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • La comunicazione “fredda” ha la finalità di informare e regolare i flussi informativi (orizzontali, verticali e/o interfunzionali) e/o trasmettere con efficacia notizie, procedure e disposizioni tese a essere conosciute da un gran numero di persone, in tempi rapidi, al fine di ottimizzare il processo organizzativo. • La logica della comunicazione “fredda” è analitica, descrittiva, asettica e oggettiva. • È una comunicazione fondamentalmente ad una via (anche se per essere efficace richiede sempre un minimo di dialogicità). 23 Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • Strumenti iconici: – logo e marchio; – manifesti e cartellonistica; – modulistica e stampati; – avvisi, bacheche, pannelli luminosi, Sms; – lettere e circolari. Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • Stampa aziendale: – newletter; – house organ (“giornale dell’organizzazione”); – riviste; – opuscoli e libri; – rassegna stampa; – l’agenda del Quadro*; – libretto di accoglimento; – i business creeds; – ecc…. 24 Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • L’house organ*: – è una pubblicazione aziendale, normalmente con cadenza bimestrale, realizzata per aggiornare il personale interno all’organizzazione circa le attività e gli obiettivi a medio termine da raggiungere; – stimola la partecipazione e il coinvolgimento dei dipendenti rispetto all’organizzazione presso cui lavorano, tenendoli aggiornati circa le attività che si stanno realizzando; – favorire la circolazione delle informazioni tra i vari uffici. • Contiene informazioni circa: – – – – – – l’organizzazione e le sue attività; le principali novità che riguardano tali attività; le novità per l’immediato futuro; la gestione del personale; le notizie utili e i suggerimenti provenienti dai dipendenti; le novità contrattuali, i concorsi interni, ecc…. Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • Info-points: – luoghi fisici, aree dedicate ed attrezzature posti all’interno delle strutture ed adibiti a centri di informazione dove le persone possono trovare ed acquisire le informazioni più importanti riguardo all’organizzazione, mediante manifesti, circolari, ecc…; – possono essere dotati anche di postazioni video che presentano filmati su notizie istituzionali, informazioni di qualità, iniziative, ecc…; – per la loro efficacia è preferibile averli nei luoghi dove generalmente sono ubicati i punti di ristoro; in posti gradevoli e puliti; in spazi funzionali. 25 Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • Audiovisivi: – televisione a circuito chiuso (casi di Tv aziendali più noti: Enel, Monte dei Paschi di Siena, Tele Pubblica Amministrazione, Vodafone, Hewlett Packard); – film e video istituzionali; – videoconferenza (corso di meeting, cicli di formazione integrati da materiali cartacei, comunicazione di messaggi aziendali). Gli strumenti “freddi” della comunicazione interna • Strumenti telematici: – posta elettronica (e-mail); – CD-ROM e cataloghi elettronici; – internet, intranet e le reti telematiche (comunicazione globale). • Blog aziendale (o corporate blog): – è uno strumento tipico del Web 2.0 applicato alle aziende; – è una operazione di cultura organizzativa che richiede soltanto voglia di confrontarsi, di cogliere l’occasione offerta dalla rete (lo ha fatto Microsoft con “Channel9”; lo hanno fatto in Italia: Fiat, Ducati, Benetton, ecc…). 26 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • La comunicazione interna non è solo trasferimento di informazioni, ma è anche e soprattutto attivazione di atteggiamenti, comportamenti, strategie e tecniche mirate a fluidificare i flussi comunicativi che si muovono sia orizzontalmente che verticalmente tra gli attori dell’organizzazione. • La comunicazione interna è, quindi, anche ascolto organizzativo. • Gli strumenti definiti “caldi” si fondano sostanzialmente sulle strategie psicosociali, sulla considerazione della forte rilevanza che hanno le variabili emotive legate all’interazione tra le persone (colloqui individuali e/o di gruppo, riunioni, convention, ecc…). La comunicazione interpersonale È un fattore di rilevanza strategica nell’ambito dell’attività di comunicazione interna perché permette di comunicare in maniera non mediata E’ la vera dimensione sostanziale della condizione umana e implica la reciprocità Indica ogni modalità di comunicazione verbale e non verbale tra due o più persone 27 La comunicazione interpersonale • Affinché l’emittente risulti efficace nella propria azione comunicativa, deve: – individuare il destinatario; – scegliere i veicoli con i quali vuole comunicare; – abituarsi a descrivere la realtà nella sua fenomenologia, in maniera più oggettiva possibile; – accertarsi che gli strumenti di ricezione del destinatario siano in grado di raccogliere fedelmente il messaggio; – compilare il messaggio, cercando di distinguere i fatti dalle proprie sensazioni e sentimenti (“Se ho ben capito…”; “Vuoi dire che…”), per essere sicuri di dire e ricevere lo stesso messaggio. La comunicazione interpersonale • Gli ostacoli simmetrici tra emittente e ricevente sono stati classificati in tre gruppi: – elementi oggettivi: mancanza di chiarezza nell’esporre concetti; – elementi di personalità: influenza dei quadri di riferimento personali che producono parzialità di trasmissione da parte dell’emittente e deformazione nell’interpretazione da parte del ricevente; – elementi psicosociologici: riguardanti i ruoli e i climi psicologici in cui si svolge la comunicazione. 28 La comunicazione interpersonale • Per comunicare in modo persuasivo e convincente, colui che si esprime deve fare in modo che i destinatari: – ascoltino effettivamente ciò che viene detto loro e vedano ciò che viene loro mostrato; – comprendano quanto viene detto loro; – siano d’accordo con quanto ascoltano; – agiscano di conseguenza; – effettuino il feedback (di perseguimento del fine, di apprezzamento, di autoconsapevolezza)*. Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Comunicazione interpersonale: – colloqui ed interviste nei contesti organizzativi: • relazione comunicativa, tra due (o più) soggetti, che implica la raccolta di informazioni, caratterizzata da aspetti di contenuto ed aspetti di processo; • sono sistemi relazionali dinamici. – Colloquio motivazione intrinseca al rapporto (rapporto tra i soggetti coinvolti, focalizza l’attenzione sul “come viene fatto”). – Intervista motivazione estrinseca al rapporto (contenuti oggettivi, focalizza l’attenzione sul “come viene detto”). 29 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Il contesto riveste sempre un’influenza sulla comunicazione interpersonale, nel senso che può ostacolarla o stimolarla. • Le tre dimensioni di analisi del contesto: – dimensione psicologica l’atmosfera entro la quale si svolge la comunicazione (empatia o freddezza comunicativa, serietà o umorismo, formalità o informalità); – dimensione temporale include sia il tempo quotidiano che il tempo storico in cui ha luogo l’atto comunicativo; – dimensione sociale relazioni di status e/o ruolo che i poli del processo comunicativo giocano (atteggiamenti, costumi culturali, valori, norme vigenti, ecc…). Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Gli aspetti dinamici possono differenziare i vari tipi di colloquio/intervista attraverso: – la maggiore o minore centratura su uno o sull’altro dei partecipanti all’interazione (intervistatore o intervistato); – lo stile di conduzione da parte dell’intervistatore (duro, amichevole/permissivo, consultivo, partecipativo); – la conoscenza approfondita dei meccanismi di difesa identificazione, sublimazione, isolamento, ecc…) messi in atto dall’intervistatore; – la conoscenza e la gestione delle proprie contromisure collusive o difensive (imbarazzo ansioso, intellettualizzazione o assoggettamento, ecc…). 30 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Gli ambiti nei quali viene utilizzato il colloquio/intervista nelle organizzazioni possono individuarsi in almeno sei situazioni della vita organizzativa: – – – – – – – – la selezione del personale; la valutazione delle prestazioni; la valutazione del potenziale; l’analisi del clima organizzativo; il counseling; lo sviluppo delle competenze; contesti di miglioramento; situazioni di coaching. Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Comunicazione interpersonale: – colloqui/interviste di gruppo: • sono una utile premessa alla progettazione di sondaggi a larga scala; • possono essere a domande strutturate, semistrutturate o libere. – La modalità dell’intervista di gruppo più utilizzata nei contesti organizzativi è il focus group. 31 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Il focus group è una tecnica di rilevazione sociale che si articola in una discussione di non oltre un paio di ore, non rigidamente strutturata, tra un piccolo gruppo di persone su alcune argomentazioni poste dal moderatore. • Il focus group permette di studiare direttamente le fonti e le condizioni di azione all’interno dell’organizzazione e il risultato è una descrizione del sistema sociale, operativo e comunicazionale. • La produttività di tale tecnica sta nel fatto che i soggetti intervistati, in piccolo gruppo, si focalizzano sui problemi dell’organizzazione, in maniera diretta ma dinamica. Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Le domande utilizzate in un focus group possono essere: – domande di apertura: stimoli posti ai partecipanti; – domande di introduzione: introducono l’argomento a livello cognitivo; – domande di transizione: approfondiscono la riflessione sull’argomento di indagine; – domande chiave: entrano nel cuore della tematica; – domande finali: identificano e selezionano gli aspetti più importanti. 32 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Le riunioni aziendali sono uno strumento per: – scambiarsi delle informazioni e relazioni tra i partecipanti; – riconoscere i meriti ai migliori dipendenti; – rafforzare lo spirito di appartenenza all’organizzazione da parte di tutto il personale; – stimolare e motivare a fare sempre meglio. Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Le riunioni di successo: – sono preparate accuratamente in anticipo (Il perché si fa la riunione? Chi deve esporre i singoli temi? Quali informazioni si devono dare? In che modo si deve presentare il materiale? Quando si devono trattare i singoli argomenti?); – si devono avvalere di oratori che sappiano comunicare in maniera corretta, chiara, senza riserve ed incertezze mentali; – si devono saper dirigere, trattare gli argomenti in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati. 33 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Le riunioni, generalmente, si dividono in quattro tipi: – riunioni per informare (briefings, conferenze); – riunioni per valutare (gruppi operativi che esaminano assieme un argomento o un problema); – riunioni per decidere (gruppo di persone a cui vengono affidate responsabilità nella conduzione di reparti o di funzioni); – riunioni per progettare (riunioni di formazione che comprendono: trasmissioni di conoscenze tra i partecipanti, attività di analisi, decisioni). Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Qualsiasi riunione (informativa, formativa, decisionale) non deve rimanere priva di conclusione adeguata, anche se parziale. • Le decisioni dovranno riguardare: – la definizione degli obiettivi da raggiungere; – la designazione dei responsabili; – la scelta dei mezzi; – la determinazione dei tempi di esecuzione; – il fissare, eventualmente, la data di una nuova riunione. • Importante è anche gestire il dopo-riunione, attraverso una comunicazione scritta che metta a conoscenza tutti i partecipanti delle decisioni prese. 34 Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Open house o Family day (tra le più famose ci sono quelle della Fiat che la fece in occasione per il lancio della Punto); • Convention (incontri periodici basati su spettacolarità con forte valenza motivazionale); • riti e rituali (accoglienza, avanzamento di carriera, gite aziendali, ecc…); • Cerimoniale (gestione dei grandi eventi); • incontri informali (premiazioni, cene, testimonianze, ecc…); • museo aziendale o museo d’impresa. Gli strumenti “caldi” della comunicazione interna • Il museo aziendale: – è considerato un potente strumento per rinforzare e differenziare le strategie di comunicazione interna; – è un “spazio complesso” dove viene sistemata una raccolta di oggetti, documenti, fotografie e/o prodotti attinenti alla storia e alla produzione dell’azienda; – crea e diffonde valore ed è un modo per differenziarsi; – propone un tipo di percezione, oltre che visiva, soprattutto sinestetica e prossemica. • Attualmente in Italia se ne calcolano circa 100: l’archiviomuseo della Piaggio, il museo Zucchi, di Alessi, del cappello Borsalino, ecc…). 35 Impatto sulla gestione delle RU Autoritario burocratico Paternalistico relazionale Manageriale Professionale Il risultato dipende da: Rispetto delle regole Quantità e qualità del lavoro Capacità individuale Competenza e sinergia Comportamento atteso: Esecuzione conforme Impegno Discrezionalità Rischio Mantenimento e miglioramento standard Modello di relazione capodipendente Disposizione Coinvolgimento Partecipazione Autonomia e regia Modello di integrazione: Passivo Passivo Collaborazione attiva Realizzare e pensare Criteri di riferimento della prestazione Compiti Produttività Obiettivi Standard professionali competitivi 36