PEDAGOGIA E DIDATTICA SPECIALE
DELLA GESTIONE INTEGRATA DEL
GRUPPO CLASSE
“Istruire non è selezionare, al contrario, è
sforzarsi di far riuscire tutti, è quindi lottare
contro la curva di Gauss presa come modello
di selezione”
(De Landsheere)
SCUOLA ACCOGLIENTE SCUOLA
COMPETENTE
• L’accoglienza è compatibile con la
competenza?
• L’inclusione è compatibile con
l’eccellenza?
• Dedicare attenzione agli alunni con
Bisogni Educativi Speciali consente di
dedicare adeguata attenzione a tutti gli
alunni?
Dentro le mura dell’aula l’insegnante è di fronte alla sua ‘classe’.
Nell’ “ora e qui” della relazione didattica vengono messi alla prova
i valori professati, le teorie e i metodi didattici adottati,la qualità
della sua relazione con gli alunni.
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La relazione didattica che l’insegnante vive nell’aula è strettamente
collegata alle condizioni organizzative, alle ‘regole istituzionali’,
al clima interno alla scuola.
La scuola stessa si trova collocata dentro il più ampio
sfondo culturale, sociale, economico, politico, nazionale e internazionale.
Pur non essendoci un rapporto di causa-effetto, è innegabile che
la qualità della relazione didattica nell’aula è
largamente condizionata
dalla qualità dell’organizzazione scolastica e, ancor di più, dallo sfondo
sociale e culturale, nazionale e internazionale.
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SCENARIO INTERNAZIONALE:
GLOBALIZZAZIONE, CAMBIAMENTO, INCERTEZZA
Nella società globalizzata, multiculturale,
dell’incertezza e del cambiamento
continuo e rapidissimo,
le tradizionali missioni della scuola sono messe in crisi.
Il nuovo paradigma è quello dell’ <<apprendimento>>
APPRENDERE AD APPRENDERE
O
APPRENDERE AD ESSERE?
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LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO
“IL PAESAGGIO EDUCATIVO È
DIVENTATO ESTREMAMENTE
COMPLESSO”
Molteplicità delle occasioni
di apprendimento
Frammentazione,
episodicità
Eterogeneità di culture
alunno
Attenuazione dei riferimenti autorevoli
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Diffusione delle
tecnologie
•Un’economia basata sulla conoscenza richiede
professionalità capaci di misurarsi con i problemi, ricercare
soluzioni inedite, muoversi con padronanza in un mondo di
possibilità e di imprevedibilità, essere capaci di vivere
nell’incertezza
•Un mondo globalizzato ha bisogno di persone che
sappiano interagire positivamente, che sappiano dialogare
con culture diverse, senza per questo perdere la propria
identità, diventando ‘massa’
•Un mondo nel quale le risorse non sono illimitate, le
diseguaglianze sono sempre più accentuate, i diritti umani
non sono dappertutto riconosciuti, ha bisogno di persone
che sappiano cooperare, assumersi responsabilità, operare
per il bene comune
•Di fronte ai rischi della disumanizzazione, della riduzione
della persona a numero, del prevalere della logica
utilitaristica, c’è bisogno di persone che mantengano la
loro spiritualità, che non smettano di ricercare il senso delle
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cose
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LE ESIGENZE
I QUATTRO PILASTRI DELL’EDUCAZIONE(1)
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L’educazione nel corso della vita è basata su quattro pilastri: imparare
ad apprendere, imparare a fare, imparare a vivere insieme e imparare
ad essere
•Imparare ad apprendere, combinando una conoscenza generale
sufficientemente ampia con la possibilità di lavorare in profondità su un
piccolo numero di materie. Questo significa anche imparare ad
imparare, in modo tale da trarre beneficio dalle opportunità offerte
dall’educazione nel corso della vita.
•Imparare a fare, allo scopo d’acquistare non soltanto un’abilità
professionale, ma anche, più ampiamente, la competenza di affrontare
molte situazioni e di lavorare in gruppo. Ciò significa anche imparare a
fare nel contesto delle varie esperienze sociali e di lavoro offerte ai
giovani, che possono essere informali, come risultato del contesto
locale o nazionale, o formali, che implicano corsi dove si alternano
studio e lavoro.
•.
I QUATTRO PILASTRI DELL’EDUCAZIONE(2)
•Imparare a vivere insieme, sviluppando una comprensione degli altri
ed un apprezzamento dell’interdipendenza (realizzando progetti
comuni e imparando a gestire i conflitti) in uno spirito di rispetto per i
valori del pluralismo, della reciproca comprensione e della pace.
•Imparare ad essere, in modo tale da sviluppare meglio la propria
personalità e da essere in grado di agire con una crescente capacità di
autonomia, di giudizio e di responsabilità personale. A tale riguardo,
l’educazione non deve trascurare alcun aspetto del potenziale di una
persona: memoria, ragionamento, senso estetico, capacità fisiche e
abilità di comunicazione.
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•I sistemi educativi formali tendono a sottolineare l’acquisizione delle
conoscenze a detrimento di altri tipi d’apprendimento; ma ora è di
fondamentale importanza concepire l’educazione in una maniera più
globale. Una tale visione deve informare e guidare le future riforme e
politiche scolastiche, in rapporto sia ai contenuti che ai metodi.
SVILUPPARE COMPETENZE
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“Fronteggiare efficacemente richieste e
compiti complessi comporta non solo il
possesso di conoscenze e di abilità ma
anche l’uso di strategie e di routines
necessarie per l’applicazione di tali
conoscenze e abilità, nonché emozioni e
atteggiamenti adeguati e un’efficace
gestione di tali componenti.”
(OCSE)
Per apprendere, apprendono,
ma …
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Ripensare il contesto della scuola: quali sono i suoi valori?
“L’insegnante è di fronte alla classe: pone domande agli allievi.
Dopo ogni domanda numerose mani si alzano.
Alcuni allievi allungano le mani nella speranza di essere chiamati.
Altri non alzano la mano e cercano di non incrociare gli occhi
dell’insegnante nella speranza di non essere chiamati.
L’insegnante chiama Diane.
William, che siede vicino a Diane, conosce la risposta giusta e sa che,
se Diane non sa rispondere, l’insegnante può chiamare lui.
In effetti, l’unico modo in cui William può ottenere un riconoscimento
in questa situazione, è che Diane fallisca.
E’ naturale che, in questa struttura di classe così competitiva, gli
studenti comincino a provare piacere del fallimento degli altri”
(Kagan S.)
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