PARTE I
La didattica come sapere scientifico
• Nella prima parte del corso si affronta il
tema della definizione della ‘didattica’.
• In particolare viene messo in evidenza
l’importanza della relazione tra
insegnamento e apprendimento o, ancora
più precisamente, della relazione tra
insegnante e alunno.
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DIDATTICA:
DI CHE SI TRATTA?
Si può parlare della didattica come di una
‘scienza’? E se sì, di che cosa si occupa?
Che tipo di ‘sapere’ è il suo? A che cosa
serve, a quali problemi risponde?
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Oggetto della didattica
e’
la relazione
insegnamento - apprendimento
all’interno di un
contesto
• Ma come intendere tale
relazione?
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La relazione
LINEARE:
EMITTENTE
DESTINATARIO
• Esistono due principali
versioni:
Idealistico-gentiliana
( se so, so insegnare)
Tecnologico-funzionalista
(se so fare, so insegnare)
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La relazione
CIRCOLARE
EMITTENTE
DESTINATARIO
DESTINATARIO
EMITTENTE
“Trasmettere
non è
Comunicare”
(Danilo Dolci)
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Conoscenza
Mediazione
Organicità
studente
insegnante
Ascolto
Accoglienza
Empatia
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INSEGNARE A PARTIRE
DALLA
• AUTOREALIZZAZIONE
(stare bene con se stessi)
• SOCIALIZZAZIONE
(stare bene con gli altri)
• RESPONSABILITA’
(fare qualcosa per gli altri)
• RICERCA
(il desiderio di scoprire)
G. Petter
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Maslow
Bisogni di
autorealizzazioane:
essere soddisfatti di se
stessi e
sviluppare le proprie
potenzialità
Bisogni estetici: simmetria, ordine e
bellezza
Bisogni cognitivi: conoscere, capire ed
esplorare
Bisogni di stima: raggiungere le mete,
essere competente e ottenere
approvazione e riconoscimento
Bisogni di appartenenza e di amore: aggregarsi in gruppi, venire
accettati e sentirsi di appartenere al gruppo
Bisogni di sicurezza: sentirsi sicuri e salvi, fuori da ogni pericolo
Bisogni fisiologici: fame, sete e così via
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IL PATTO DIDATTICO
INSEGNANTE
ALUNNO
Che cosa porta nella relazione l’insegnante? E che cosa porta l’alunno?
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IL PATTO DIDATTICO
INSEGNANTE
Professionalità
Empatia, consapevolezza
Accoglienza, fedeltà
Umanità
Competenza, conoscenze
Cura, punto di riferimento
Fiducia, passione
Motivazione
Incentivazione
Esperienza, vivacità
Comprensione, allegria
Pazienza, umiltà
Creatività, flessibilità
Autorevolezza
Saper sorprendere
Imparzialità, carisma
Aspettative, vocazione
Sogni
Sincerità, rispetto, relazione di
amore
ALUNNO
Ascolto
Dialogo
Disponibilità
Motivazione
Aspettative
Ispirazioni
Collaborazione
Rapp affettivo
Formazione
Valutaz
Socievolez
fiducia
Curiosità
Spontaneità
Ascolto attivo
Semplicità
apertura
Saperi naturali
Mettersi in gioco
Capacità di lasciarsi amare
Obbedienza
Fantasia
impegno
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Che cosa porta nella relazione l’insegnante? E che cosa porta l’alunno?
"I nostri studenti che vanno male (studenti ritenuti senza avvenire)
non vengono mai soli a scuola.
In classe entra una cipolla: svariati strati di magone,
paura, preoccupazione, rancore, rabbia, desideri insoddisfatti,
rinunce furibonde accumulati su un substrato di passato disonorevole,
di presente minaccioso, di futuro precluso.
Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino.
La lezione può cominciare solo dopo che hanno posato il fardello e pelato la cipolla.
Difficile spiegarlo, ma spesso basta uno sguardo,
una frase benevola, la parola di un adulto, fiduciosa, chiara ed equilibrata
per dissolvere quei magoni, alleviare quegli animi,
collocarli in un presente rigorosamente indicativo.
Naturalmente il beneficio sarà provvisorio,
la cipolla si ricomporrà all'uscita e forse domani bisognerà ricominciare daccapo.
Ma insegnare è proprio questo: ricominciare fino a scomparire come professori”
(D. Pennac)
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Discrepanza ottimale
‘Facilitazione’
Incoraggiare esperienze
di successo
Sviluppare interesse
e motivazione intrinseca
Diversificazione dei
compiti e delle modalità
di apprendimento
Apprendimento attivo
Apprendimento significativo
Apprendimento collaborativo
Insegnamento
responsabilizzante
Empowerment
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“Ricordo che una mia insegnante –si chiamava miss Orcutt- in
classe fece questa affermazione:”Quel che riesce veramente
difficile capire è, non che l’acqua si trasformi in ghiaccio a
32 gradi Fahrenheit, ma perché debba passare dallo stato liquido
a quello solido”. Poi proseguì, fornendo una spiegazione
e lo fece manifestando un senso di stupore che assecondava e,
anzi, migliorava quello che io a quell’età già avvertivo.
In sostanza, quell’insegnante mi
invitava ad ampliare il mondo dei miei stupori fino a
comprendere il suo. Non si limitava ad informarmi, ma
al contrario, cercava di concordare con me, di negoziare
quale fosse il mondo della meraviglia e della possibilità.
Molecole, solidi, liquidi e movimento non erano per lei dei
fatti, bensì strumenti per sollecitare la riflessione e
l’immaginazione.
Miss Orcutt era una persona rara; non era un mezzo
di trasmissione delle conoscenze, ma un evento umano.”
(J. Bruner)
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PARTE II
Orientamenti e metodi didattici
• La seconda parte del corso affronta il tema dei metodi
didattici.
• I metodi sono considerati ‘strumenti’ della professionalità
dell’insegnante, che è chiamato in ogni caso a
promuovere un apprendimento ‘significativo’
• Viene proposta una classificazione dei metodi, in base a
due fondamentali orientamenti strategici:
a) Orientamento al contenuto da presentare allo studente
b) Orientamento all’apprendimento dello studente visto
come processo di personale scoperta
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I METODI DIDATTICI
Non esiste “il” metodo perfetto.
Un metodo è buono
quando favorisce
l’apprendimento significativo
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INSEGNAMENTO E APPRENDIMENTO
TEORIA CLASSICA
TEORIA ROMANTICA
Centrata sulle materie di
studio
Centrata sul discente
Privilegia
l’insegnamento
Privilegia l’esperienza
Fornisce informazioni
Favorisce la scoperta
Persegue acquisizioni
Sviluppa la creatività
Richiede esecutività
Richiede autonomia
(D. Lawton)
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Dimensione cognitiva
Dimensione
scientifica
SIGNIFICATIVITA’
Dimensione affettiva
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Dimensione
sociale
La lezione tradizionale
Esposizione
Ascolto
Memorizzazione
Esercizi
Ripetizione di
quanto studiato
Interrogazione
Voto
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Lezione strutturata
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Ottenere l’attenzione
Comunicare gli obiettivi dell’unità didattica
Favorire l’emergere del ricordo
Fornire gli stimoli per l’apprendimento
Fornire una guida all’apprendimento (domande stimolo…)
Stimolare la dimostrazione dell’avvenuto apprendimento
Fornire feedback durante lo svolgimento della lezione
Verificare l’apprendimento al termine dell’unità didattica
Facilitare la memorizzazione, la generalizzazione, il transfer
(Gagnè)
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OLTRE LA LEZIONE ‘TRADIZIONALE’
DIVERSI APPROCCI POSSIBILI
Modello
deduttivo
Modello
induttivo
Modello
per problemi
Sguardo d’insieme
Analisi di un caso
Situazione
problemica
Concetti
organizzatori
anticipati
Dal particolare al
generale
Discussione
Soluzione e
generalizzazione
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Lezione
frontale
Lezione Lezione
deduttiva induttiva
Lezione
per prob.
1 fase
Esposizione
sistematica
Sguardo
d’insieme o
anticipazione
Presentazione
di un caso
Presentazione
del problema
2 fase
Esposizione
Sistematica
Domande
brainstorming
Discussione in
gruppi
Discussione
(anche in
piccolo
gruppo)
3 fase
Esposizione
sistematica
Ricapitolazione
e esposizione
Relazione in
assemblea
e commento
Produzione di
ipotesi
e discussione
in assemblea
4 fase
Indicazioni per
lo studio o
esercizi
Indicazioni per
lo studio o
esercizi
Generalizzazioni
e indicazioni per
lo studio
Esposizione e
indicazioni per
lo studio
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DIDATTICA PER CONCETTI
•
•
•
•
•
•
•
Mappa concettuale (risulta dall’analisi ‘logica’ dei nuclei concettuali più
rilevanti di una disciplina)
Conversazione clinica (conversazione guidata dall’insegnante per far
emergere quanto gli alunni sanno circa i concetti che si intendono
introdurre)
Matrice cognitiva (rappresenta il risultato della conversazione clinica.
L’insegnante ha ottenuto la rappresentazione dei concetti presenti nella testa
dei suoi alunni prima dell’attività che intende svolgere)
Compito di apprendimento (riguarda il tema specifico scelto dall’insegnante
per l’unità didattica e le richieste che intende fare agli alunni)
Rete concettuale ( riguarda i concetti che l’insegnante ha deciso di
affrontare e le loro relazioni. La ‘rete’ è desunta dalla mappa iniziale
comparata con la matrice cognitiva emersa dalla conversazione clinica).
Blocchi (Nella did. per concetti i ‘Blocchi’ rappresentano le diverse
sequenze attraverso le quali gli alunni affrontano il compito di
apprendimento. Perché il percorso sia efficace l’insegnante introduce
diversificati ‘mediatori’)
Valutazione finale
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Perché la didattica per concetti
viene collocata all’interno dell’orientamento espositivo
?
• Il fondamento teorico della didattica per concetti va ricercato nello
‘strutturalismo didattico’. Le idee di riferimento principali sono:
a) ogni disciplina scientifica possiede una duplice struttura,
relativamente ai metodi di cui dispone (struttura sintattica) e ai
contenuti che la caratterizzano (struttura sostanziale);
b) nell’insegnamento scolastico bisogna prendere in considerazione la
‘struttura sostanziale’, cioè i nuclei concettuali più importanti della
disciplina e ‘mediarli’ opportunamente agli alunni.
c) I concetti chiave delle diverse discipline consentono di dare
organizzazione alle tante nozioni di cui un sapere scientifico
dispone. Non è importante la quantità delle informazioni quanto il
possesso dei concetti chiave, dei nuclei di contenuto più importanti.
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La struttura delle DISCIPLINE
sintassi
Ogni disciplina rappresenta
un punto di vista sulla realtà specifico
e differenziato.
Le discipline sono strumenti inventati dalla cultura
per affrontare e risolvere i problemi che l’uomo
di volta in volta incontra nel suo incessante sforzo di
esplorare la realtà.
oggetto formale
disciplina
sostanza
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MAPPA CONCETTUALE
SERVE PER RAPPRESENTARE CONTENUTI,
IN ANALOGIA
CON LA MAPPA CARTOGRAFICA
SI CONFIGURA COME
UNA “CARTA
GEOGRAFICA MENTALE”
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MAPPA: VANTAGGI
• EVIDENZIA LA STRUTTURA LOGICA DI
UN ARGOMENTO
• OFFRE UNA VISIONE IMMEDIATA
DELLE PAROLE – CHIAVE
• DA’ FORMA ALLE CONOSCENZE
• FACILITA L’ESPRESSIONE VERBALE
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MAPPA PER LIVELLI DI CONOSCENZE
VEICOLI
AUTOMOBILI
BICICLETTE
Berlina Fuoristrada
mountain bike
corsa
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CONFIGURAZIONE GERARCHICA
SOVRAORDINATO
1°
Livello
BASIC
1°Livello
BASIC
2° Livello
sottordinato
3
2° Livello
sottordinato
2° Livello
sottordinato
3
3
3
3
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2° Livello
sottordinato
3
3
3
LA CIVILTA’ DEI FENICI
ECONOMIA
COMMERCIO
Legno,
minerali,
gioielli,
stoffe,
vetro …
AMBIENTE
ARTIGIANATO
P. MONTANO
P. MARINO
……
……
……
……
……
……
Imbarcazioni,
armi,
vetro,
tinture,
gioielli
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Matrice cognitiva
• Insieme delle conoscenze presenti nella mente degli alunni riguardo
al tema che l’insegnante intende introdurre. Se sono presenti grazie
all’insegnamento predentemente impartito, parliamo di ‘pre-requisiti;
se sono presenti in seguito ad un apprendimento informale o non
formale, quindi non scolastico, parliamo di ‘pre-conoscenze’.
• Le ‘pre-conoscenze’ sono conoscenze ‘spontanee’, acquisite in
svariati contesti, spesso confuse, imprecise o sbagliate.
Rappresentano, in ogni caso, il ‘sapere’ dell’alunno, il suo ‘punto
di partenza’ rispetto alle richieste dell’insegnante
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interazione
contemporaneità
sincronia
Concetto di tempo storico
successione
lineare
durata
ciclica
breve
media
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lunga
lunghissima
prima
Una volta
adesso
dopo
ieri
TEMPO
Tanto tempo fa
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oggi
domani
ATTIVI
ICONICI
ANALOGI
CI
Osservazioni
spontanee
Disegno spontaneo Drammatizzazio
ni, role playng
Discussione
finalizzata
Esplorazioni
secondo piani di
osservazione
Disegno secondo
un piano
Narrazione
Ricostruzioni di
una esperienza
Codificazione
Esecuzione di
grafico figurativa di copioni
eventi a partire da
(canovaccio)
linguaggi verbali e
non
Definizione di
concetti
Esperimenti
Schematizzazioni
di concetti, mappe
Analisi di un
gioco per
identificare le
regole
Riflessione sul
linguaggio
Esercitazioni
Schematizzazione
di esperienze
Simulazioni per
controllare
conoscenze
Applicazione e
controllo di
regole
Giochi di
simulazione
SIMBOLICI
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DIDATTICA GENERALE I SEMESTRE