Teorie e tecniche della
comunicazione di massa
A.A. 2012-13
Lezione del 28 febbraio 2013
prof.ssa Elisa Giomi
[email protected]
Ricevimento
Mercoledì h 18,00
stanza 346
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Lettere e Filosofia
No lezione prossima settimana
Finiamo giovedì 4 aprile
• InfIanzia approccio U&G
in questa fase, ci si occupa esclusivamente di mettere in
relazione specifici contenuti mediali con specifiche
gratificazioni cercate/ottenute dagli individui
• Es. Herzog 1944 sulle ascoltatrici di quiz e soap opera
radiofoniche, “What do we really know about radio day-time
serials listeners?” in Lazarsfeld e Stanton, “Radio Research”
(committente preciso (RCA)
 Funzioni di relax, funzioni di creazione di terreno comune
per contatti sociali, funzione di alleggerimento delle tensioni,
“scuola sociale”
 Secondo Katz, Blumler e Gurevitch 1974 infanzia approccio
presenta aspetti critici:
1) Individua connessione solo tra specifici contenuti mediali e
gratificazione (no gratificazioni derivanti dall’esposizione a
un determinato medium)
2) Mancanza di analisi delle origini psicologiche e sociali
dei bisogni (cioè, nessun ancoraggio al contesto)

• Maturità approccio (metà '70)
•
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1.
2.
3.
4.

supera alcune di queste lacune:
tentativo ancoraggio a contesto sociale
Katz, Gurevitch, Haas 1973 individuano l'origine
sociale e psicologica dei bisogni che si rivolgono ai
media:
Bisogni cognitivi
Bisogni affettivo-estetici
Bisogni integrativi
1.
2.
Di personalità
Sociali
Bisogni di evasione
mantiene tuttavia un approccio orientato all'individuo,
che impedisce di cogliere nessi complessi
media/società
Punti di forza di questo approccio (pp.129-131):
• 1) restituzione ruolo attivo al pubblico
U&G arriva a roveciare l'approccio del paradigma dominante: non
cosa fanno i media alle persone (effetti) ma cosa fanno le
persone con i media (usi)
• 2) Iniziale tentativo di ancorare l'esperienza mediale al contesto
(sociale, ambientale) in cui prende forma (e in cui si originano i
bisogni)
Difetti:
• 1) consumo mediale come attività razionale e finalizzata...
• 2) termine “gratificazione”, “bisogno” ecc.
• 3) problema di misurazione
• 4) Non considera contesto (parte dal testo)
• 2) approccio individualistico al consumo (vs. Audience Studies)
Molto diverso l'approccio dei CS/AS, che portano alle “estreme
conseguenze” idea di pubblico attivo e comunicazione come
costruzione del significato
The Social Uses of Television
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1.
2.
Attenzione: cronologicamente metà ’80, ma classificata
entro “terra di mezzo” tra trasmissione e dialogo per via
del suo impianto
USA, 300 famiglie per 15-17 giorni
Emergono Usi Strutturali e Usi Relazionali della TV
Usi Strutturali: ambientali e regolativi
Relazionali: facilitare comunicazione, determinare
appartenenza o esclusione a gruppo, apprendimento.
Terre “di mezzo” perché:
spostamento verso, ruolo attivo pubblico come in T.
dialogo e metodo etnografico ma
Eco sociologia funzionalista e Usi e Gratificazioni: “uses” =
bisogni e gratificazioni
(approccio determinisitco,individuo razionale, ecc.)
TEORIE DEL DIALOGO
• Superano semplicismo teorie trasmissione, che hanno
“espulso il contesto”
• Considerarlo era in contrasto con la finalità operativa
della ricerca amministrativa (“facili ricette”) perché in
contrasto con presupposti teorie trasmissione e potere
dei media:
 implica idea che i messaggi possano non essere
recepiti in modo univoco, ma diverso a seconda della
situazione
 Quindi: idea di pubblico non monolitico ma differenziato
al suo interno, che interagisce con il contesto
 In realtà già The people's choice (1948) e Personal
Influence (1955) contribuiscono a mettere in luce
importanza (macro) contesto, e mettono in crisi assunti
del paradigma entro cui erano maturate
Modelli semiotici
• Contribuiscono a passaggio da idea di comunicazione
come “trasmissione” di informazioni a idea di
“trasformazione” di informazioni
• Mettono accento su:
• rapporto testo/lettore e testo/contesto
• Cooperazione interpretativa e processo
comunicazione come attività negoziale (teorie del
“dialogo”
• Al cento delle elaborazioni dei Cultural
Studies/Audience Studies
• 1965: modello Semiotico-informazionale, EcoFabbri
• Rielabora modello matematico della comunicazione
introducendo codice e decodifica
• Possibile non coincidenza dei codici di emittente e
destinatario
• Diverso da modello matematico comunicazione: la
ricezione del messaggio può avvenire in forme
diverse da quelle previste dall'emittente
• Comunicazione non più concepita come mera
trasmissione ma come processo di trasformazione
dei messaggi nel passaggio emittente e destinatario
• Quindi ruolo attivo destinatario, contribuisce a
costruzione significati
Modelli semiotici
• Anni '70: modello Semiotico-testuale
• Da “messaggio” a “testo” e accento su rapporto tra
testo e lettore (o fruitore)
• “Fruitore”: qui considerato come singolo individuo;
il rapporto è analizzato entro un approccio semiotico
(vs. approccio sociologico)
• “Testo”: rimpiazza messaggio; qualunque output,
prodotto mediale e culturale
• Testo come unità comunicativa
• Insieme di “istruzioni per l'uso”, che consentono al
lettore di attivare le operazioni cognitive,
ermeneutiche funzionali alla corretta interpretazione
Cooperazione interpretativa (Eco 1979)
• Testo come “macchina pigra”: perché la comunicazione
“funzioni” è necessaria la cooperazione interpretativa, la
collaborazione del lettore, che attualizza i significati
presenti solo in potenza nel testo
• Testo ha linee guida per sua interpretazione: Topic e
Isotopia
• Topic=fenomeno pragmatico, “topicalizzazione” è operazione
di inferenza da parte del lettore.
• Ipotesi di senso del testo fatta da lettore. Dipende da:
• Conoscenze enciclopediche lettore
• Livello di coerenza del testo
• Isotopia=fenomeno semantico, filo rosso che rende possibile
lettura uniforme di una storia
Cooperazione interpretativa (Eco 1979)
• Altri dispositivi usati da testo per guidare sua interpretazione
corretta: Lettore e Autore Modello
• Entrambi “presenti” entrambi all'interno del testo tramite
“simulacri” (rappresentazioni): l'idea che l'uno si fa dell'altro...
• Lettore Modello: quello ideale, a cui l'autore implicitamente
si rivolge, e che possiede competenze e conoscenze
necessarie per comprendere il testo coerentemente con le
intenzioni dell'autore
• Autore Modello: voce anonima inscritta nel testo, è una
strategia testuale che costruisce (seleziona) il lettore modello
e gli fornisce istruzioni, lo guida nella corretta interpretazione
del testo – come isotopie ecc. -(COINCIDE con il testo)
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