Azione 5.1: Attività per giovani svantaggiati o a rischio: accoglienza studenti
stranieri
Azione 5.2: Attività per giovani svantaggiati o a rischio: Allievi terza media a
rischio abbandono, allievi disabili
Le attività dell’Azione n.5 del Post 8 sono indirizzate a giovani svantaggiati o a rischio, in
particolare studenti stranieri, allievi di terza media a rischio abbandono e allievi disabili.
1. Indicazioni concrete relative all’integrazione degli attori coinvolti nel
progetto
Nominativo e numero delle scuole che hanno sperimentato l’azione:
TIPOLOGIA ISTITUTI SCOLASTICI
Scuole medie inferiori della Rete
Tot. 12
NOMINATIVO SCUOLA / CFP
Scuola Media “Montegrappa” – Romano D’Ezz.
IC “Antonibon” - Nove
IC “Marconi” - Cassola
IC “D’Assisi” - Tezze sul Brenta
Scuola Media “Vittorelli” – Bassano del Grappa
Scuola Media “Bellavitis” – Bassano del Grappa
Scuola Media “Dalle Laste” - Marostica
IC “Bombieri” - Valstagna
IC “Rodari” - Rossano Veneto
IC “Roncalli” - Rosà
IC “Gen. Giardino” - Mussolente
IC “Milani” - Mason Vicentino
Scuole medie Superiori e CFP
della Rete
Tot. 3
I.T.C.G. “L. Einaudi” – Bassano del Grappa
Liceo Artistico “G. de Fabris” - Nove
CFP Casa di Carità Arti e Mestieri - Bassano
CFP CNOS FAP Salesiani Don Bosco - Schio
Scuole medie Superiori e CFP
NON appartenenti alla Rete
Tot. 11
CFP Fondazione Casa della Gioventù – Trissino
CFP Maestranze Edili “A. Palladio” – Vicenza
CFP Scuola di Ristorazione Dieffe – Lonigo
ENAIP Veneto – Bassano del Grappa
Engim Veneto – CFP Patronato Leone XIII Vicenza
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Engim Veneto – CFP Patronato San Gaetano –
Thiene
I.P.S.I.A. “A. Scotton” - Breganze
I.S.I.S. “Parolini” – Bassano del Grappa
Scuola d’Arte e Mestieri – Vicenza
I.P.S.S.C.S.T. “G. A. Remondini” - Bassano del
Grappa
2. Obiettivi “operativi” previsti
L'obiettivo principale dell’Azione 5.1 è l'inserimento nelle scuole superiori personalizzato e
quindi efficace degli stranieri, partendo dal superamento della concezione legata al
"disagio" e l’acquisizione invece della consapevolezza della necessità di predisporre
interventi mirati non solo per colmare le lacune linguistiche, ma anche per promuovere il
dialogo interculturale e l'integrazione. La pratica di accoglienza e di orientamento deve
valorizzare le specificità di ogni studente straniero, avrà così ricadute sull'insieme del
sistema scolastico al fine di favorire il confronto interculturale. In quest’ottica risulta
fondamentale il coinvolgimento delle famiglie straniere, perché possano supportare
concretamente i propri figli nelle loro scelte.
Gli obiettivi di questa Azione possono essere così sintetizzati:
− evitare la dispersione scolastica e favorire il successo scolastico-formativo degli
alunni stranieri;
− rafforzare le competenze linguistiche per permettere agli studenti di seguire le
lezioni in classe;
− avviare e sostenere gli studenti nell'acquisizione della lingua dello studio;
− promuovere una collaborazione fra le scuole della rete sul tema dell'inserimento
degli alunni stranieri e del dialogo interculturale.
L'Azione 5.2 è rivolta a studenti di terza media che, su segnalazione dei consigli di classe,
presentano difficoltà sul piano dell'apprendimento e hanno manifestato l'intenzione di non
proseguire gli studi nel ciclo scolastico di secondo grado; inoltre è rivolta ad allievi
certificati come alunni diversamente abili.
Per questi allievi si intende fornire adeguata conoscenza dei percorsi in obbligo formativo,
ma soprattutto prefigurare un progetto di vita realistico e a lungo termine che ha come
focus l'inserimento sociale e lavorativo del giovane. È indispensabile quindi predisporre
strumenti di osservazione e monitoraggio dell'alunno condivisi con il SIL (ASL) allo scopo
di poter realizzare un orientamento che tiene conto delle competenze già acquisite e delle
potenzialità da sviluppare.
Gli obiettivi pertanto sono:
− creare e applicare strumenti condivisi e utili agli operatori del settore per facilitare i
passaggi (continuità verticale) negli interventi di orientamento;
− promuovere incontri e stage di pre-accoglienza.
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3. Prodotti e servizi realizzati
Sono state riproposte le due Buone Pratiche, già utilizzate negli anni precedenti.
Ecco sinteticamente gli scopi, le modalità di utilizzo e la documentazione necessaria per la
loro realizzazione.
Per quanto riguarda gli allievi di recente immigrazione e a rischio di insuccesso formativo
si è riproposto l’uso della buona pratica “Stage per giovani svantaggiati o a rischio di
insuccesso scolastico e per alunni di recente immigrazione” (Azione 5.1). Tale pratica è
rivolta agli allievi che frequentano il terzo anno della scuola secondaria di primo grado e ha
l’obiettivo di attuare degli stage formativi ed orientanti presso le scuole secondarie di
secondo grado, in particolare gli istituti professionali e i centri di formazione professionale
del territorio.
Scopi dello stage sono far conoscere all’allievo straniero le offerte formative del territorio e
permettergli di sperimentarsi in un contesto operativo.
Di seguito sono elencati e descritti i documenti necessari per la realizzazione della buona
pratica:
• Progetto stage
È il contratto formativo sottoscritto dall’alunno, dalle figure della scuola secondaria
di primo grado coinvolte e dai genitori: ogni parte prende atto dei propri doveri,
impegni e responsabilità e accetta le regole di svolgimento dello stage.
• Convenzione progetto stage di orientamento
La Convenzione viene sottoscritta dalla scuola secondaria di primo grado e
dall’istituto ospitante (Istituto Professionale o Cfp): i due enti stabiliscono le regole
relative allo stage, le rispettive risorse da utilizzare, gli obiettivi, le modalità di
intervento e monitoraggio.
• Questionario di valutazione dello stage
L’allievo attraverso una scala a 5 punti esprime valutazioni, impressioni,
soddisfazione circa i diversi aspetti dello stage svolto.
• Relazione e valutazione finale stage
Il responsabile dell’orientamento o il docente tutor descrivono e valutano lo stage in
relazione all’allievo e agli obiettivi stabiliti a priori.
La buona pratica “Strade diverse per l’integrazione” (Azione 5.2) è destinata ad allievi
diversamente abili e ha lo scopo di facilitare i collegamenti e il dialogo tra Scuola media
inferiore, Scuola media superiore e SIL.
A tal fine vengono utilizzati due strumenti di osservazione e valutazione (scheda A “Verso
la scuola superiore” e scheda B “Verso il mondo del lavoro”) che permettono di rilevare e
condividere informazioni relative a competenze e abilità acquisite dal soggetto.
In dettaglio gli strumenti proposti sono i seguenti:
• Scheda A: Verso la scuola superiore
La scheda A viene compilata dall’insegnante di sostegno dell’allievo diversamente
abile per ogni anno della scuola media. Il questionario del terzo anno va
consegnato alla scuola superiore. La scheda descrive le competenze e le
conoscenze acquisite dall’allievo ed è una guida all’orientamento scolastico al fine di
una scelta operata nell’ottica del progetto di vita del ragazzo tenendo in
considerazione il suo futuro inserimento lavorativo.
La schede A descrive:
− conoscenze linguistiche;
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− conoscenze logico-matematiche;
− approccio all’apprendimento;
− autonomia socio-personale;
− abilità manuali;
− abilità sociali;
− potenzialità e aree di miglioramento;
− punto forte e punto debole.
• Scheda B: Verso il mondo del lavoro
La scheda B è compilata dall’insegnante di sostegno dell’allievo diversamente abile
che frequenta l’ultimo anno della scuola superiore. Deve essere consegnata al
Servizio Inserimento Lavorativo dell’Asl (S.I.L.). La scheda descrive ciò che l’allievo
è, sa e fa in quanto potenziale lavoratore, quindi ogni domanda va letta nell’ottica
di un futuro inserimento lavorativo.
La scheda B descrive:
− abilità e competenze apprese;
− autonomie lavorative;
− autonomia personale e sociale;
− rispetto delle regole;
− relazioni interpersonali;
− punto forte e punto debole;
− indicazione generale rispetto alla tipologia di lavoro
adatta.
Su richiesta degli insegnanti di sostegno delle Scuole Medie Inferiori della Rete abbiamo
deciso di iniziare la mappatura dei percorsi formativi e degli interventi specifici attivati per
gli allievi disabili da parte degli Istituti Superiori della Provincia di Vicenza. Abbiamo
predisposto una griglia contenente le seguenti informazioni:
− nome e indirizzo dell’Istituto;
− numero di telefono, sito web e mail;
− corsi e/o indirizzi attivati;
− orario settimanale;
− mensa scolastica: presenza o meno della mensa scolastica;
− referente per l’area disabilità;
− azioni e/o interventi rivolti agli allievi disabili: breve descrizione dei corsi aventi
come destinatari allievi disabili e/o eventuali progetti attivati per la loro
integrazione;
− laboratori e attività pratiche per gli allievi disabili;
− iter di accoglienza dell’allievo disabile proveniente dalla Scuola Media Inferiore;
− iter di inserimento lavorativo dell’allievo disabile al termine del percorso formativo:
rete attivata con Servizi dell’Ulss, Centri per l’Impiego, ecc…;
− sbocchi lavorativi per l’allievo disabile, in seguito alle qualifiche conseguite;
− servizi di trasporto: se l’istituto è raggiungibile con bus di linea, la distanza dalla
fermata più vicina, interventi previsti per l’accesso di allievi con difficoltà motorie.
Questo lavoro di raccolta di informazioni è appena iniziato e continuerà il prossimo anno:
l’intento è quello di creare un opuscolo da distribuire in tutte le Scuole della Rete.
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4. risultati ottenuti
Schema di lavoro:
• Scelta del gruppo ristretto di lavoro.
• Analisi del lavoro svolto nella precedente edizione del Post nella medesima azione.
• Recupero schede e materiale e loro valutazione.
• Diffusione documentazione relativa alle buone pratiche.
• Incontro con gli insegnanti di sostegno e i docenti responsabili dell’inserimento degli
allievi stranieri di Scuole Medie Inferiori e Superiori della rete.
• Mappatura dei percorsi e interventi formativi rivolti specificatamente agli allievi
diversamente abili messi in atto dalle Scuole Medie Superiori e dai C.F.P. della
Provincia di Vicenza.
• Raccolta ed elaborazione dati.
• Relazione finale con gli esiti dell’intervento.
Nel mese di Novembre e Dicembre 2009 i referenti di Casa di Carità Arti e Mestieri hanno
riflettuto sugli interventi e sugli obiettivi raggiunti gli anni precedenti.
Si è deciso quindi di promuovere l’utilizzo delle due Buone Pratiche già sperimentato con
esito positivo: abbiamo rivisto la documentazione e l’abbiamo inviata a tutte le scuole della
rete via mail, con un memorandum che illustra scopi e modalità di realizzazione.
Inoltre, come già detto, abbiamo iniziato la mappatura dei percorsi e interventi formativi
rivolti specificatamente agli allievi disabili negli Istituti Superiori e CFP della Provincia di
Vicenza.
Quest’anno non abbiamo ritenuto opportuno utilizzare i questionari sulla valutazione delle
attività di orientamento per i soggetti disabili, rivolti alle famiglie e agli stessi allievi. Negli
anni scorsi l’elaborazione dei dati ha rilevato i medesimi risultati: sembra ormai assodato
che i genitori di soggetti disabili nell’orientare i propri figli si basano in modo
preponderante sul consiglio che ricevono dai docenti e dagli insegnanti di sostegno; in
seconda istanza vengono prese in considerazione le indicazioni degli operatori dell’Asl, le
attitudini e le preferenze del figlio e la possibilità di sbocchi lavorativi futuri. Genitori e figli
ritengono inoltre che le attività di orientamento sono state utili per attuare scelte
consapevoli; chiedono agli operatori sia un ascolto delle aspettative e delle predisposizioni
del ragazzo sia informazioni sulle strutture scolastiche presenti nel territorio. I genitori
infine sottolineano l’importanza del confronto/incontro con la scuola e l’alunno proponendo
stage interni alle scuole superiori e incontri personalizzati. Tali interventi vengono gestiti
dal Servizio Disabilità dell’Asl, sono molto apprezzati da famiglie e docenti perché
permettono di conoscere la realtà formativa in cui l’allievo verrà inserito e preparare quindi
un percorso di accoglienza personalizzata.
5. Elementi quantitativi
All’incontro realizzato a Gennaio hanno partecipato 11 insegnanti di sostegno e 1
insegnante referente per gli allievi immigrati delle Scuole Medie Inferiori, nessun
insegnante delle Scuole Medie Superiori, a parte i referenti dell’azione appartenenti a Casa
di Carità Arti e Mestieri.
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Abbiamo contattato tutte le Scuole Superiori di Primo Grado appartenenti alla rete POST
chiedendo informazioni sull’utilizzo della buona pratica “Stage per giovani svantaggiati o a
rischio di insuccesso scolastico e per alunni di recente immigrazione” (Azione 5.1). Dai dati
raccolti si evince che la buona pratica non è stata utilizzata per diversi motivi:
- In alcune scuole gli insegnanti referenti dell’orientamento affermano che non ci
sono allievi di recente immigrazione o in situazione di svantaggio; ormai gli stranieri
sono qui da molti anni, sono ben inseriti, non hanno problemi di lingua e/o di
apprendimento specifici, partecipano quindi alle attività di orientamento previste per
tutti gli allievi;
- molte scuole hanno usufruito di un altro progetto gestito dall’Ufficio Scolastico
Regionale per il Veneto che metteva a disposizione dei fondi per l’organizzazione di
stage all’interno delle scuole superiori destinati ad allievi a rischio di insuccesso
formativo; in tal modo gli istituti hanno potuto ovviare un ostacolo notevole di
questa buona pratica già rilevato negli anni precedenti, cioè la mancanza di fondi
per la sua realizzazione.
Non disponiamo di dati “formalizzati” relativi alla buona pratica “Strade diverse per
l’integrazione”. Abbiamo però intervistato i docenti di sostegno presenti all’incontro di
avvio del progetto e avuto contatti diretti successivi con altri. Ogni anno aumenta il
numero di insegnanti di sostegno delle scuole medie che utilizzano le schede predisposte
nel passaggio dell’allievo disabile alla scuola superiore; le informazioni ivi contenute sono
utili ed esaustive per predisporre un efficace piano di accoglienza e un valido progetto
individualizzato per ogni allievo. Dal nostro limitato punto di osservazione come C.F.P.,
possiamo confermare che la quasi totalità dei ragazzi certificati che si iscrivono nel nostro
CFP presenta, attraverso la scuola media inviante, la scheda elaborata dal progetto POST,
considerata pertanto documentazione formale, riconosciuta dalla scuola media.
Per quanto riguarda la mappatura dei percorsi e interventi formativi messi in atto dagli
Istituti Superiori nei confronti degli allievi diversamente abili, abbiamo finora contattato
circa 21 Istituti; alla data odierna abbiamo raccolto un totale di 14 griglie, 5 da Scuole
Medie Superiori e 9 da C.F.P.
6. Elementi di positività e criticità dell’esperienza
L’incontro, svoltosi nel mese di Gennaio 2010, con gli insegnanti di sostegno e i docenti
responsabili dell’inserimento degli allievi immigrati delle scuole della Rete aveva come
obiettivi il confronto sulle attività finora svolte, l’elaborazione di nuove strategie di
intervento e la condivisione di proposte e idee allo scopo di potenziare l’azione in oggetto.
Dalla riunione sono emersi molteplici aspetti, positivi e negativi.
La Buona Pratica “Strade diverse per l’integrazione” fornisce importanti indicazioni per una
migliore attività orientativa degli allievi disabili: grazie all’utilizzo delle schede proposte è
più agevole la raccolta e la trasmissione delle informazioni nel passaggio dalla scuola
media inferiore a quella superiore e da quest’ultima al SIL.
La Buona Pratica “Stage per giovani svantaggiati o a rischio di insuccesso scolastico e per
alunni di recente immigrazione” si è rivelata efficace per orientare allievi a rischio di
insuccesso formativo per esempio stranieri di recente immigrazione; resta critico l’aspetto
economico, che limita la realizzazione concreta degli stage.
Gli insegnanti di sostegno delle scuole medie inferiori hanno espresso la loro difficoltà ad
orientare gli allievi disabili; sono emersi diversi elementi problematici: innanzitutto è
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sempre più difficile l’inserimento di alunni con gravi disabilità nella scuola superiore; per le
studentesse disabili esistono meno opportunità di inserimento, spesso infatti i percorsi
formativi attivati nei C.F.P. o negli Istituti Professionali portano a qualifiche
prevalentemente maschili (es. meccanico, operatore macchine utensili); spesso non si
conoscono le attività e gli interventi che le scuole superiori rivolgono specificatamente agli
studenti disabili, ciò limita l’ampiezza di gamma della scelta.
Inoltre gli insegnanti di sostegno non hanno elementi per valutare la bontà dei loro
interventi di orientamento, in particolare l’efficacia a lungo termine in un’ottica ampia di
progetto di vita; si chiedono se l’orientamento svolto con i ragazzi disabili e il successivo
inserimento nella nuova scuola superiore porti infine ad un inserimento lavorativo
adeguato, oppure se si frappongono ostacoli, cambi di rotta, interruzioni del percorso.
A conferma della difficoltà dell’inserimento di allievi disabili nella scuola superiore,
rileviamo l’assenza degli insegnanti di sostegno degli istituti superiori all’incontro realizzato
(l’anno scorso era presente un solo docente): è necessario riflettere su questo dato e
trovare modalità e tempi per coinvolgere attivamente anche questi docenti, anello
insostituibile per un orientamento efficace dei ragazzi disabili.
7. Conclusioni finali
In questi anni molto si è fatto per gli allievi svantaggiati o a rischio, in particolare i disabili
e gli immigrati. Oggi esistono buone pratiche e strumenti per realizzare un efficace
orientamento e favorire in tal modo la continuità verticale.
Per l’anno 2010-2011 vorremmo proporre le seguenti attività:
− completare la mappatura degli Istituti Superiori e dei CFP della Provincia di Vicenza
relativa agli interventi formativi destinata specificatamente agli allievi disabili;
− promuovere la partecipazione attiva degli insegnanti di sostegno delle scuole
superiori: siamo interessati a conoscere le loro difficoltà, aspettative ed esigenze al
fine di elaborare insieme delle linee guida per l’accoglienza degli allievi disabili;
− avviare una ricerca longitudinale per valutare l’efficacia a lungo termine
dell’orientamento dei soggetti disabili in vista dell’inserimento lavorativo;
intendiamo coinvolgere gli insegnanti di sostegno e i servizi ASL preposti;
− creare una Buona Pratica, simile a quella per i disabili, destinata agli allievi stranieri
che prevede la raccolta e la condivisione di informazioni utili al fine di facilitare
l’inserimento nella scuola superiore.
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