I CIRCOLO DIDATTICO
“NICOLA FORNELLI”
BITONTO (BA)
Via della Repubblica Italiana, 116
Tel/Fax 080/3751522
Piano dell’Offerta
Formativa
a.s. 2015/2016
Delibera n.18 del Collegio Docenti del 22 ottobre 2015
Adottato dal Consiglio di Circolo con delibera n.58 del 29 ottobre
2015
Il Dirigente Scolastico
Carmelo D’Aucelli
1
Indice
LE SCUOLE DELL’ISTITUTO ........................................................................................................................................3
CHE COS’E’ IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ..................................................................................................4
FINALITA’ DELL’ISITUTO..............................................................................................................................................7
FINALITA’ ISTITUZIONALI ............................................................................................................................................8
FINALITA’ EDUCATIVE .................................................................................................................................................9
SCELTE EDUCATIVE ...................................................................................................................................................10
ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE, DISPERSIONE .........................................................................................................11
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI ...............................................................................................12
INCLUSIONE ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ......................................................................15
INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI .................................................................................................................18
CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI...........................................................................................................................18
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEI MINORI ADOTTATI ..........................................................................................19
ANALISI DEL TERRITORIO ..........................................................................................................................................20
MODALITÀ D’ INTERAZIONE CON IL TERRITORIO.....................................................................................................24
COLLABORAZIONI CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI DEL TERRITORIO .........................................................................25
IL CALENDARIO SCOLASTICO ....................................................................................................................................31
ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA...........................................................................................................32
PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA NELLA SCUOLA PRIMARIA ......................................36
ARTICOLAZIONE DELL'OFFERTA FORMATIVA ...........................................................................................................50
AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA SCUOLA DELL’INFANZIA ............................................................................54
USCITE CULTURALI, VIAGGI DI ISTRUZIONE E MOMENTI DI FESTA .........................................................................67
GLI SPAZI DELLA NOSTRA SCUOLA ...........................................................................................................................68
ORGANI COLLEGIALI .................................................................................................................................................71
LA VALUTAZIONE ......................................................................................................................................................74
2
LE SCUOLE DELL’ISTITUTO
Scuola Primaria
“N. Fornelli”
Via della
Repubblica
Italiana, 116
080 3751522
Scuola dell’Infanzia
“De Amicis”
Via G. Mazzini,
080 3713629
Scuola dell’Infanzia
“M. G. Murgolo”
Via M. Zecca, 1
080 3745334
Scuola dell’Infanzia
“Collodi”
Via Berardi,
080 3758518
Scuola dell’Infanzia
“Papa Giovanni”
Viale Giovanni XXIII,
080 3717468
3
CHE COS’E’ IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
(art.3 del Regolamento in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche D.P.R. 275/99)
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento con il quale ogni scuola dichiara la
propria identità, offrendo alle famiglie degli alunni uno strumento di conoscenza
dell’Istituto.
Esso illustra, infatti, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed
organizzativa delle attività dell’Istituto, tutti quei servizi che la scuola intende offrire
all’utenza e le strategie che si intendono adottare affinché i servizi offerti risultino
efficienti.
Nel predisporre il P.O.F. la scuola muove dalle disposizioni legislative vigenti nel nostro
Paese in materia di formazione del cittadino ed organizzazione scolastica.
Non a caso, la recente Circolare Ministeriale n. 110 del 29 dicembre 2011 ribadisce che
l’obbligo scolastico contribuisce a “garantire a tutti l’acquisizione delle competenze di
base necessarie per l’esercizio dei diritti di cittadinanza”, se i diversi attori in campo si
assumono le proprie responsabilità:
 i genitori che scelgono le diverse tipologie di scuola e le opzioni del tempo scuola;
 le istituzioni scolastiche che adottano le strategie più efficaci e coerenti per
consentire elevati livelli di apprendimento e di formazione;
 l’Amministrazione che stabilisce i criteri, gli indirizzi e i presupposti per
l’assolvimento dell’obbligo di istruzione;
 le Regioni e gli Enti locali che assicurano le condizioni e forniscono le dotazioni
necessarie per la piena fruizione del diritto allo studio da parte di ciascun alunno.
Nel Piano dell’Offerta Formativa questa responsabilità condivisa viene esplicitata nella
sua concreta operatività: l’Istituto illustra la propria progettazione curricolare, educativa
ed organizzativa, elaborata nel rispetto dei bisogni, delle competenze e delle attese della
comunità scolastica, familiare e territoriale.
In ragione di tanto e della conseguente rilevanza che il P.O.F. assume per l’attività della
scuola, il presente documento viene considerato utile supporto per la gestione organica,
articolata e flessibile delle attività.
La legge 28 marzo 2003 n.53 e il decreto legislativo di attuazione n. 59 del 19 febbraio
2004, per le scuole dell'infanzia e del primo ciclo, hanno conferito nuovi strumenti di
flessibilità alle scuole autonome: l'elaborazione annuale del Piano dell'Offerta Formativa
è, infatti, l'occasione per le istituzioni scolastiche di dotarsi di percorsi formativi
individualizzati e caratterizzanti che, pur aderendo agli obiettivi generali ed educativi
definiti a livello nazionale, raccolgono e rispondono alle esigenze del contesto culturale,
sociale ed economico in cui le scuole operano.
L'autonomia delle scuole si esprime nel P.O.F. attraverso la descrizione:
4
 delle discipline e delle attività liberamente scelte della quota di curricolo loro
riservata;
 delle possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie;
 delle discipline e attività aggiuntive nella quota facoltativa del curricolo;
 delle azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero corrispondenti alle
esigenze degli alunni concretamente rilevate;
 dell'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività;
 dell'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse
classi;
 delle modalità e dei criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento
dei crediti;
 dell'organizzazione adottata per la realizzazione degli obiettivi generali e specifici
dell'azione didattica;
 dei progetti di ricerca e sperimentazione.
Il P.O.F. è elaborato e deliberato dal Collegio dei Docenti a partire dalle indicazioni
formulate dal Consiglio d’Istituto, che poi provvede alla sua approvazione. Ha durata
annuale, per cui ogni anno la scuola nel suo insieme si impegna a riprogettare la propria
proposta formativa.
Pertanto, il presente P.O.F. viene considerato (per le parti non relative a progetti che si
concludono entro l’anno scolastico) permanente fino a quando non intervengano
modifiche in merito.
Il POF è un documento pubblico, nel senso che personale scolastico, famiglie e territorio
hanno il diritto/dovere di conoscere la mission, le finalità, gli obiettivi, le scelte e gli
impegni in esso esplicitati. Di conseguenza il POF, oltre che consultabile presso la
Segreteria della scuola, è pubblicato sul sito dell’Istituto (www.scuolafornelli.gov.it).
5
In sintesi:
Alla stregua di quanto su esposto sono previsti, ad intervalli regolari, misurazioni,
controlli e valutazioni atti a tenere costantemente sotto controllo la progettazione e i
servizi erogati.
Tutte le azioni di miglioramento pianificate sono documentate in modo da avere a
disposizione dati utili per un miglioramento continuo.
Al termine di ogni anno scolastico il P.O.F. viene sottoposto a verifica e valutazione.
In tal modo, la scuola si interroga e riflette sulle sue scelte al fine di migliorarsi ed essere
sempre al passo con i tempi.
6
FINALITA’ DELL’ISITUTO
Premessa
La formazione dei ragazzi dai 3 agli 11 anni di un medesimo territorio implica la
continuità e la verticalizzazione della progettualità educativa e didattica e comporta una
maggiore responsabilizzazione del dirigente scolastico e dei docenti nei confronti degli
alunni e delle loro famiglie.
La presenza di un allievo per molti anni nella stessa istituzione scolastica determina,
infatti, lo sviluppo di rapporti educativi più profondi e la condivisione di responsabilità da
parte di tutti gli attori dell’azione educativa.
La costruzione di un progetto formativo e didattico coordinato ed unitario, che favorisca
la realizzazione della continuità educativa, richiede la configurazione di un ambiente
professionale connotato da condizioni di vero dialogo e di continua comunicazione.
Essendo la scuola un ecosistema funzionante grazie a molteplici e complesse relazioni,
occorre infatti tenere in grande considerazione le caratteristiche del contesto in cui si
opera e stabilire fattive interazioni con le famiglie e le altre agenzie educative presenti nel
territorio.
Si tratta, quindi, di disegnare un “ambiente di apprendimento” all’interno del quale i
bisogni formativi degli alunni possano trovare risposte adeguate. L’ambiente di
apprendimento traccia la dimensione del fare, dell’appartenere e dell’interagire, ed è
pertanto il prodotto di una serie di fattori che riguardano non solo le caratteristiche e le
risorse strutturali, ma anche e soprattutto le scelte funzionali ed organizzative, nonché il
livello di partecipazione e di responsabilità di tutti i membri della comunità.
La scuola è il luogo nel quale gli alunni maturano il senso dell’appartenenza e la propria
identità sociale e civile, ed è quindi importante riuscire a creare un contesto in cui gli
scopi possano essere condivisi e la cooperazione davvero praticata.
Progettare un “ambiente di apprendimento” significa, dunque, attivare meccanismi
partecipativi permanenti attraverso una proposta formativa che implichi la continua
sperimentazione di comportamenti consapevoli e di modalità di collaborazione con
“l’altro e con il territorio”.
L’Istituto intende così attuare un percorso formativo, attraverso l’insegnamento delle
discipline curricolari e la realizzazione di progetti; la diversificazione didattica e
metodologica, in cui sia garantito il diritto allo studio e il pieno sviluppo delle
potenzialità di ogni alunno nel rispetto della propria identità personale, culturale e
sociale. La Scuola diventa, a tal fine, luogo di apprendimento, di crescita culturale, di
collaborazione e scambio, di sviluppo della capacità critica, di accettazione della diversità
come valore e opportunità di crescita democratica.
Finalità centrale è, pertanto, “ la promozione del pieno sviluppo della persona”.
7
FINALITA’ ISTITUZIONALI
Le Finalità Istituzionali dell’Istituto si ispirano agli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione
italiana e alle Indicazioni Nazionali per il curricolo 2012.
Le finalità educative dell’Istituto, nonché i principi fondamentali della Costituzione
Italiana su cui esse si basano, prevedono che “… tutti i cittadini hanno pari dignità sociale
e sono uguali davanti alla Legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione,
opinioni politiche...” (ART. 3, 1°comma).
Sulla base di ciò, pertanto, si riconosce e si valorizza l’identità di ognuno connessa alle
differenze di genere, etniche, religiose e culturali. La scuola è la prima delle agenzie
formative che, in applicazione dell’art. 3 comma 2° Cost., possa intervenire
concretamente per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico – sociale, che, limitando
di fatto la libertà ed uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana …”
Inoltre, l’Istituto fa propri i principi indicati nella Convenzione Internazionale sui Diritti
dell’Infanzia. Esso pertanto si impegna a garantire:
 L’uguaglianza dei diritti dei suoi utenti realizzando quelle condizioni che fanno
della scuola un luogo con FUNZIONI FORMATIVE piuttosto che selettive, anche
attraverso specifici interventi previsti nel presente P.O.F. e in sede di
programmazione, così da sviluppare, nel modo più armonioso e personalizzato, le
potenzialità di ogni bambino.
 L’accoglienza e l’integrazione degli alunni e dei loro genitori, con particolare
impegno verso i nuovi ingressi e verso gli alunni diversamente abili o in
situazione di disagio.
 L’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri.
8
FINALITA’ EDUCATIVE
La nostra Scuola lavora per preparare gli studenti all’inserimento consapevole e attivo
nella società, pianificando un’offerta formativa che:
 costruisce un ambiente di lavoro sereno, collaborativo e sicuro: tutti sono ascoltati
nei bisogni, stimolati negli interessi personali, valorizzati nelle abilità, rassicurati
e coinvolti nel processo di formazione;
 programma percorsi formativi finalizzati all’acquisizione di competenze, abilità e
conoscenze vaste, approfondite, adeguate ai cambiamenti in atto nel mondo
contemporaneo e stabili nel tempo;
 definisce, condivide e comunica le norme e le scelte didattiche che regolano la
vita della scuola;
 promuove il benessere e pratica dell’inclusione, mediante iniziative di
prevenzione/recupero/sostegno/integrazione/potenziamento;
 educa alla cittadinanza attiva e consapevole;
 ottimizza le risorse: non dimentica la ricchezza delle esperienze passate pur
mantenendosi aperta al cambiamento, interagisce con il territorio, valorizza gli
studenti, agisce in continuità;
 orienta, insegnando a ragionare su un progetto di vita possibile e coerente, di cui si
è responsabili e protagonisti;
 verifica e valuta il percorso intrapreso in ogni momento e fase del suo
svolgimento, pronta a modificare itinerari, metodologie e intenzioni, sempre
attenta ai bisogni e alle potenzialità di ciascuno.
9
SCELTE EDUCATIVE
L’offerta formativa dell’Istituto mira “alla promozione del pieno sviluppo della persona
… accompagna gli alunni nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la
pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti della cultura
di base” (Indicazioni Nazionali per il Curricolo).
Nella scuola l’alunno matura il proprio SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE.
SAPERE:
SAPER FARE:
padronanza delle
abilità
fondamentali dei
linguaggi
comunicativi e delle
singole discipline
interiorizzazione
delle modalità
essenziale alla
comprensione del
mondo e
dell’ambiente
SAPER ESSERE:
maturazione delle capacità
di azione, di esplorazione,
di progettazione,
per capire ed operare
responsabilmente nel
contesto della scuola, della
famiglia e della società
Sviluppo di competenze
Sviluppo dell’identità
Sviluppo di
interazioni sociali
Cognitive
Comunicative ed esplicative
Psicomotorie
Affettivo-relazionale
Tecnico-operative
conoscenza di sé
integrazione
autostima
sicurezza e autonomia
gestione dei conflitti
educazione alla pace
senso della legalità
10
ACCOGLIENZA, INTEGRAZIONE, DISPERSIONE
La scuola accoglie l'iscrizione di tutti gli alunni che ne fanno richiesta (nei limiti
oggettivi della capienza delle sue strutture), riservando particolare attenzione ai problemi
degli svantaggiati e dei soggetti diversamente abili.
Le azioni positive che la scuola pone in essere per gli alunni frequentanti le prime classi,
nei primi giorni di lezione, sono le seguenti:
a) Creazione di un ambiente sereno e accogliente;
b) Conoscenza degli alunni di classe, degli insegnanti e del Dirigente Scolastico;
c) Conoscenza degli ambienti scolastici;
d) Esecuzione di semplici attività/test per la verifica del livello di apprendimento;
e) Guida all’acquisizione di un corretto metodo di studio
Sul piano dell'integrazione la scuola opera per:
a) assicurare il sostegno ad alunni diversamente abili. A tal fine è costituito un
gruppo di lavoro presieduto dal Dirigente Scolastico e dai docenti di sostegno in
servizio nella scuola. Il gruppo ha compiti di referenza circa le esigenze più
avvertite da questi alunni e dalle rispettive famiglie, di consulenza sui problemi
dell'handicap, di proposta di attuazione di attività operative, integrative, di
recupero e di sostegno anche mediante l'utilizzo di tecnologie informatiche. La
Scuola si è già dotata e continuerà a dotarsi di software informatico appropriato
per rispondere alle esigenze di apprendimento e di crescita umana e culturale di
questi alunni;
b) garantire l'inserimento degli alunni stranieri e/o nomadi che dovessero
eventualmente iscriversi;
c) realizzare un clima di classe sereno e cooperativo;
d) ridurre, contenere, colmare lo svantaggio nell'apprendimento e socio-culturale.
La prevenzione della dispersione scolastica è assicurata:
a) dal controllo sistematico del numero, della frequenza e durata delle assenze con il
conseguente richiamo delle famiglie per la giustifica delle stesse;
b) da corsi pomeridiani di recupero di abilità trasversali (area linguistico- espressiva e
logico-matematica) tenuti da docenti di questa scuola, per gruppi ristretti di alunni;
c) dalla predisposizione di progetti specifici, tesi a favorire la partecipazione attiva
degli alunni a rischio, in collaborazione con docenti di questa scuola.
L'obbligo scolastico e la regolarità della frequenza, sono assicurati da interventi
coordinati della scuola e dei servizi presenti sul territorio.
11
ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
Negli ultimi anni il nostro Istituto ha avuto un notevole incremento di presenze di alunni
stranieri, anche di recente immigrazione.
Pertanto, intende attuare un protocollo di accoglienza e integrazione che si colloca nel
panorama di ricca produzione e ricerca istituzionale e culturale sulla questione
integrazione dei bambini stranieri nella Scuola italiana.
“La presenza di alunni con cittadinanza non italiana ha assunto da tempo le
caratteristiche di un fenomeno strutturale,che la scuola ha affrontato nella sua
complessità,con esperienze di innovazione. Tenuto conto della rilevanza di tale
fenomeno,e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,dovrà essere posta
particolare attenzione a tutta la complessa problematica che caratterizza l’iscrizione e la
scolarizzazione di taluni alunni.”
COSA E’ IL PROTOCOLLO
Il protocollo di accoglienza e integrazione contiene criteri,principi,indicazioni
riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni immigrati,definisce i compiti e i ruoi
degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali.
Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per
l’apprendimento della lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro
che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzare.
FINALITA’
Il protocollo si propone di:
 Definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni
stranieri;
 Facilitare l’ingresso a scuola di bambini di altra nazionalità nel sistema scolastico e
sociale;
 Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
 Favorire una clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e
rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione;
12
 Costruire un contesto favorevole all’incontro con altre e con le “storie” di ogni
alunno;
 Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi
dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema
formativo integrato.
ORGANIZZAZIONE DEL PROTOCOLLO
Il protocollo d’accoglienza e integrazione delinea prassi condivise di carattere:
 Amministrativo-burocratico-informativo che
l’inserimento a scuola degli alunni stranieri;
riguardano
l’iscrizione
e
 Comunicativo-relazionale riguardante i compiti e i ruoli degli operatori
scolastici e le fasi dell’accoglienza a scuola;
 Educativo-didattico che traccia le fasi relative all’assegnazione della
classe,insegnamento dell’italiano come seconda lingua;
 Sociale che individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio.
A tal fine il protocollo di accoglienza:
 prevede la costituzione di una Commissione di Accoglienza formata dal
Dirigente Scolastico, Docente referente (FS), personale amministrativo
referente per la iscrizione degli alunni stranieri.
 definisce le fasi e le modalità dell’accoglienza a scuola, specificando compiti
e ruoli degli operatori scolastici nel loro complesso.
 propone modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana e
dei contenuti curriculari.
13
MODALITA’ DI INTERVENTO
Al momento della richiesta di iscrizione si attiva la Commissione di Accoglienza che,
dopo un primo colloquio con le famiglie per l’illustrazione dell’organizzazione
scolastica, provvederà alla realizzazione di attività di accoglienza.
L’accoglienza dovrebbe corrispondere ad una modalità di lavoro atta ad instaurare e
mantenere un clima accettabile e motivante per tutti i protagonisti dell’azione educativa.
La collegialità è fondamentale in tutte le fasi della programmazione:la lingua è
trasversale e l’alunno appartiene alla classe, non ad un unico insegnante.
Sarà compito delle insegnanti preparare l’accoglienza predisponendo attività mirate a:
 sensibilizzare la classe all’accoglienza del nuovo compagno e favorire
l’inserimento dell’alunno straniero nella classe;
 favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola;
 favorire la conoscenza degli spazi della scuola;
 rilevare i bisogni specifici di apprendimento;
 individuare ed applicare modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione
linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la
verifica e la valutazione:
 programmare l’attività con l’insegnante che segue l’alunno straniero;
 valorizzare la cultura “altra”.
Il protocollo di accoglienza della Scuola costituisce la base sulla quale verrà costruita una
rete di raccordo ed integrazione delle istituzioni scolastiche e del Servizio Sociale del
Comune.
“Tutto ciò avrà il fine di garantire ad ogni alunno straniero il diritto fondamentale
all’istruzione e alla promozione della propria personalità. Le scuole, possibilmente con
azioni in rete,vorranno,pertanto, sollecitare o assecondare attivamente le iniziative degli
Enti locali e/o di altri soggetti a livello istituzionale per l’adozione di misure di
prevenzione, orientamento e controllo circa l’assolvimento dell’obbligo scolastico.
Si rivela poi di fondamentale importanza l’instaurazione di un attento e proficuo
rapporto tra le scuole e le famiglie dei minori iscritti,eventualmente facilitato
dall’intervento di mediatori culturali e di operatori del volontariato sociale e di
associazioni interculturali”.
14
INCLUSIONE ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI
APPRENDIMENTO
E’ importante che il bambino con DSA riceva un adeguato supporto nel percorso
scolastico che tenga conto delle sue difficoltà e che derivi soprattutto da una efficace
collaborazione tra scuola, famiglia e operatore sanitario.
La diagnosi, che deve essere eseguita da un professionista esperto, consente di mettere
in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici
provvedimenti della modifica della didattica a favore dei ragazzi con DSA e contenute
nelle direttive Ministeriali (Prot. n. 4099/A/4 del 5/10/2004), come ad esempio la
concessione di tempi più lunghi per lo svolgimento di compiti, l'uso della calcolatrice
e/o del computer. Tali provvedimenti devono poter essere utilizzati anche nei momenti
di valutazione, compresi gli Esami di Stato (Legge 170 /10) - Art.2 Finalità: e)
“Adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli
studenti”; Decreto applicativo (n.5669/) - Art. 6 Forme di verifica e valutazione: “La
valutazione scolastica, periodica e finale degli alunni e degli studenti con DSA deve
essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici di cui ai precedenti articoli”;
DPR N. 122 del 22.06.2009 - Regolamento della Valutazione -Art. 10 Valutazione
degli alunni con DSA: “Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti […] devono tener conto delle specifiche
situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e
delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti
idonei”.
Per favorire una progettualità che risponda in modo mirato alle esigenze degli
studenti con DSA, la nostra Scuola prevede la compilazione del "PIANO
DIDATTICO PERSONALIZZATO STUDENTI DSA" (PDP). Per predisporre
adeguati interventi personalizzati per un allievo con DSA occorre conoscere bene:




Diagnosi (quale e quando)
Punti forti / Punti deboli
Stile cognitivo
Metodo di studio
Le scelte didattiche e i cambiamenti metodologici e di gestione che si devono fare per
aiutare un alunno con DSA si rivelano utili a tutti gli allievi, perché rendono più
efficace la pratica didattica, più consapevole il metodo di studio, più duraturi e
profondi gli apprendimenti.
In
favore
degli
alunni
con
DSA
vengono
attuati
interventi
15
individualizzati/personalizzati.
Per didattica individualizzata si intende l’attività di recupero individuale che può
svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche
competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio...
Le attività individualizzate possono essere svolte nelle fasi di lavoro individuale in
classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro
scolastico consentite dalla normativa vigente.
La didattica personalizzata, anche sulla base della Lg. 53/2003 e del DL. 59/2004,
calibra l’offerta didattica e le modalità relazionali sulla specificità ed unicità a livello
personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando
le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; si può favorire, così,
l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo consapevole delle sue
preferenze e del suo talento. Le attività personalizzate possono essere svolte attraverso
l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche tali da promuovere le
potenzialità e il successo formativo di ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici
(schemi, mappe concettuali, ecc.) l’attenzione agli stili di apprendimento...
Cosa possono essere l’ individualizzazione e la personalizzazione:




Offerta di stimoli molteplici ( stili diversi di apprendimento)
Legittimazione di percorsi differenziati (film/romanzo - PC)
Modalità di verifica differenziate (orale/scritto/grafico)
Attività di recupero/potenziamento diverse da quelle del gruppo classe
Nota MIUR 4099/A4 del 5.10.04: Iniziative relative alla dislessia
Per le misure dispensative, valutando l’entità e il profilo della difficoltà, in ogni
singolo caso, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti:
 Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del
vocabolario, studio mnemonico delle tabelline.
 Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa.
(à 30% in più secondo Linee guida)
 Organizzazione di interrogazioni programmate.
 Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del
contenuto e non della forma.
La normativa vigente: Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli
studenti con DSA (L. 170/10).
Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati:
 La sintesi vocale (lettura ascolto)
 Il registratore (per gli appunti)
 I programmi di videoscrittura con correttore ortografico
16
 La calcolatrice
 Altri strumenti tecnologicamente meno evoluti, quali tabelle, formulari, mappe
concettuali, etc.
Verifiche:





Programmare le verifiche
Verifiche brevi e frequenti, su porzioni di programma
Inserire item basati su linguaggi visivi
Lasciare alcuni esercizi facoltativi /dare più tempo
Nelle verifiche di storia, geografia, scienze, musica, ecc. inserire domande
aperte e test strutturati
 Nelle verifiche di grammatica inserire elenchi dei termini specifici necessari o
dare schemi, formulari da consultare
 Nel proporre test con risposta a scelta multipla fare attenzione alla lunghezza
degli item.
17
INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI
CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Il Bisogno Educativo Speciale rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di
funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione
speciale individualizzata e finalizzata all’inclusione.
Dalla direttiva del 27 dicembre 2012
“…ogni alunno, in continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni
Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, psicologici, sociali, rispetto ai quali è
necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta”.
Con la C.M. n.8 del 6 marzo 2013 vengono fornite le indicazioni operative:
 L’attivazione del GLHI che assume la denominazione di Gruppo di Lavoro per
l’Inclusione (GLI), con il preciso compito di elaborare una proposta di Piano
Annuale per l’Inclusione (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES.
 L’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure
compensative e/o dispensative,nella prospettiva di inclusività di tutti gli alunni.
 Redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di
definire,
monitorare
e
documentare,
secondo
un’elaborazione
collegiale,corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i
criteri di valutazione degli apprendimenti.
Le metodologie e le strategie didattiche devono essere volte a:
 ridurre al minimo i modi tradizionali di “fare scuola”;
 sfruttare i punti di forza di ciascun alunno;
 utilizzare mediatori didattici diversificati;
 favorire attività di tipo laboratoriale;
 far leva sulla motivazione ad apprendere.
18
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEI MINORI ADOTTATI
Il nostro Istituto ha aderito ad un Protocollo di buone prassi per l’accoglienza di minori
adottati, il fine è quello di creare una rete di supporto, comunicazione e collaborazione fra
scuola, famiglia,servizi preposti ed Enti autorizzati.
La scuola, nell’ottica dell’accoglienza e inclusione, assume un atteggiamento di
disponibilità all’ascolto dei bisogni e di continua collaborazione con la famiglia per
garantire adeguate modalità d’inserimento e di integrazione, utilizzando risorse e
strategie condivise e agevolando il dialogo,la relazione e la cooperazione fra tutte le parti
coinvolte.
19
ANALISI DEL TERRITORIO
Il Comune di Bitonto sorge nella Provincia di Bari. All’ultimo censimento demografico
contava 56 518 abitanti, di cui 968 cittadini stranieri.
Bitonto è conosciuta come la città degli ulivi per gli estesi oliveti che la circondano e la
produzione olearia, che costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della
città.
Il territorio comunale include Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia e la Lama Balice, sito
naturalistico e paesaggistico recentemente istituito come Parco Regionale.
AGENZIE EDUCATIVE
Nel territorio bitontino hanno sede 4 Istituti Comprensivi (Scuole dell’infanzia, Scuole
Primarie, Scuole Secondarie di I grado).
Le Scuole Secondarie di II grado comprendono 3 Licei, 2 Istituti Tecnici e 2 Istituti
professionali. Operano, inoltre, diverse scuole dell’Infanzia private ed una Scuola
Primaria paritaria.
La città di Bitonto può vantare la presenza di un teatro, di cinque biblioteche e quattro
musei, dove vengono svolte mostre e offerte al pubblico percorsi formativi d’arte e di
narrativa.
L’ISTITUTO
Il circolo Didattico “N. Fornelli” ha la sua sede “centrale” in via della Repubblica
italiana, 116, dove sono la Dirigenza, l’Amministrazione e la Segreteria didattica.
Nell’Istituto lavorano 95 docenti, impegnati come segue:
 62 Scuola Primaria
 33 Scuola dell’Infanzia
La maggior parte degli insegnati è assunta a tempo indeterminato e solo una minoranza è
laureata. Le specifiche competenze individuali del personale sono conosciute per vie
dirette ed informali (compilazione di un questionario) dalla direzione e vengono
valorizzate, se c’è la disponibilità del docente interessato.
In virtù dell’autonomia organizzativa e didattica l’Istituto intende:
 riconoscere la valenza formativa del territorio socioculturale e naturale esterno alla
scuola;
 dare un’identità alla scuola sensibilizzando le realtà territoriali;
 maturare nell’alunno la conoscenza e la consapevolezza della realtà in cui vive;
20
 integrare scuola e territorio nell’elaborazione di progetti educativi e culturali;
 dimostrare attenzione e disponibilità alle proposte e programmare attività comuni.
Nell’anno scolastico 2015-2016 l’Istituto è frequentato da 1135 alunni, di cui 9 di
nazionalità non italiana (da alcuni anni si registra, sul territorio della città, la presenza di
un elevato numero di immigrati, i quali operano nel nostro paese principalmente come
badanti). Nella nostra istituzione scolastica non si verificano casi di abbandono durante
l’anno scolastico, né casi di non ammissione all’anno successivo, se non in casi sporadici
di alunni diversamente abili, consultando e ricevendo il parere favorevole dell’equipe
psico-socio- pedagogica. Dai dati statistici si rileva, inoltre, che il numero degli alunni
trasferiti è assolutamente minimo e il rapporto tra gli alunni in entrata e quelli in uscita è
perfettamente in equilibrio.
Il tenore di vita della popolazione scolastica risulta, altresì, abbastanza buono.
La scuola è molto aperta al territorio e sono stati coinvolti numerosi operatori nel
processo educativo e formativo, avendo come finalità principale l’arricchimento
dell’offerta formativa e la stimolazione del senso civico negli alunni e non la
condivisione di materiali.
Il nostro Istituto coinvolge, altresì, in modo attivo e collaborativo i genitori: la nascita
dell’associazione genitori “Insieme per Crescere” concretizza questa sinergia. I genitori
partecipano giorno per giorno alla vita scolastica in stretto rapporto con il gruppo
docente. La finalità condivisa è quella di migliorare l’offerta formativa. L’associazione
ha, inoltre, organizzato incontri con e per i genitori per comprendere e potenziare il
rapporto con i propri figli.
Negli ultimi anni la dirigenza è riuscita a migliorare notevolmente l’offerta della scuola
(vedi, altresì, partecipazione a diversi progetti proposti dal bando POFT del Comune di
Bitonto). La gestione e i criteri per la suddivisione delle risorse finanziarie vengono
discussi all’inizio dell’anno.
Per i progetti più complessi vengono stipulati appositi accordi, ed esistono delle
convenzioni con vari Enti.
Alcune collaborazioni si sono consolidate nel tempo e si ripetono annualmente:
 Enti locali (fondi manutenzione e arredi);
 Fondazione De Palo- Ungaro, Museo;
 Coni (alfabetizzazione motoria scuola primaria);
 Progetto Continenti;
 Certificazione Cambridge (British School);
 Ente Parco dell'Alta Murgia;
 Ulixes;
 Parrocchia (catechismo);
 Associazione guide turistiche (consulenza e collaborazioni Es Terrae);
 Associazione Culturale D.E.A.;
 Associazione socio educativa Colibrì;
 Social Lab;
21
 ASD VIRTUS Bitonto;
 ASD Sporting Club Bitonto;
 Associazione La Mandragora;
 Anatroccolo;
 Fare Verde;
 Fondazione Santi Medici;
 Società Cooperativa Sociale Auxilium.
22
Distribuzione della popolazione studentesca nei Plessi Scolastici
INTEGRAZIONE NEL TERRITORIO
In virtù dell’autonomia organizzativa e didattica l’Istituto intende:
 riconoscere la valenza formativa del territorio socioculturale e naturale esterno alla
scuola;
 dare un’identità alla scuola sensibilizzando le realtà territoriali;
 maturare nell’alunno la conoscenza e la consapevolezza della realtà in cui vive;
 integrare scuola e territorio nell’elaborazione di progetti educativi e culturali;
 dimostrare attenzione e disponibilità alle proposte e programmare attività comuni.
Tutte le componenti della comunità scolastica sono perciò impegnate a favorire il
rapporto fra la scuola e le altre agenzie educative del territorio, anche allo scopo di
rendere la scuola stessa centro di promozione culturale, sociale e civile.
23
MODALITÀ D’ INTERAZIONE CON IL TERRITORIO
Ambito culturale
 Realizzazione di iniziative culturali rivolte a genitori, alunni e insegnanti, anche
mediante intese, accordi o convenzioni con associazioni culturali e enti pubblici.
 Promozione della biblioteca come centro di ricerca e studio polivalente non solo
per gli alunni ma per tutta la cittadinanza , anche in collaborazione con le
circoscrizioni comunali.
 Uso degli strumenti informatici e delle tecnologie multimediali come veicolo di
conoscenza e di connessione con altre realtà, anche attraverso la partecipazione a
progetti nazionali e locali e la collaborazione con scuole superiori ad indirizzo
tecnico-scientifico.
 Potenziamento dello studio delle lingue comunitarie, attraverso l’uso dei laboratori
linguistici e degli strumenti informatici anche in rete locale.
 Partecipazione ad attività culturali a livello locale, nazionale ed internazionale e
confronto sull’attività di ricerca-azione con altre scuole.
 Giochi studenteschi sportivi.
 Partecipazione a gare e concorsi esterni
 Divulgazione delle iniziative scolastiche e dei materiali didattici prodotti tramite il
sito web d’istituto.
Ambito metodologico
 Attività di ricerca ed esplorazione sul territorio
 Lezioni in ambienti didattici decentrati (ambienti naturali, musei, cinema, teatro…)
24
COLLABORAZIONI CON ENTI PUBBLICI E PRIVATI DEL
TERRITORIO
CONSORZIOSOCIAL LAB (dai labirinti Il progetto “Una scorpacciata d’arte. Il
alla rete)
ritratto nel piatto” si pone un duplice
obiettivo: da una parte avvicinare i bambini
all’arte, attraverso una modalità interattiva,
creativa e ludica; dall’altra far conoscere ai
bambini la frutta e la verdura, spesso non
molto gradite ai più piccoli, attraverso il
gioco e la creatività.
ULIXES
NEXT STOP-BITONTO visita guidata nel
centro storico di Bitonto scrigno di storia,
arte e tradizione.
EPA (Environmental Park)
Bus navetta ed escursioni guidate per
visitare il Parco Naturale Regionale di
Lama Balice e la Riserva naturale dei laghi
di Conversano e Gravina di Monsignore.
SAC nord barese
Visita guidata alla Biblioteca Comunale
“Eustachio Rogadeo”. Il percorso guidato
ha come obiettivo quello di avvicinare i
ragazzi alla Biblioteca; mostra di libri e
tesori custoditi in situ.
Progetto Nazionale “SPORT Di Classe”
Impegno
congiunto
del
Ministero
Primaria
dell’Istruzione, Università e Ricerca
(MIUR), del Comitato Olimpico Nazionale
Italiano (CONI) e della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, per promuovere
l’educazione fisica fin dalla scuola primaria
e favorire i processi educativi e formativi
delle giovani generazioni. L’efficacia di
interventi qualificati sull’attività fisica e la
25
coordinazione motoria, permettono di
diffondere tra i giovani l’idea che lo sport
sia una sana abitudine quotidiana che
favorisce un corretto stile di vita (direttive
dell’organizzazione
mondiale
della
Sanità).In una prospettiva olistica dello
sviluppo e in coerenza con l’ottica
trasversale dell’educazione alla convivenza
civile,
finalità
irrinunciabile
delle
indicazioni
nazionali
ministeriali,
avvalorando
l’apporto
fondamentale
dell’educazione fisica anche allo sviluppo
delle funzioni cognitive, della creatività e
delle life skills e superamento BES.
“Una Regione in Movimento” “Emozioni
Attraverso il progetto “Una Regione in
in gioco” Progetto Pilota Infanzia
Movimento”, si pone in risalto la
valorizzazione della pratica motoria fin dai
primi anni di scuola. Il modello di attività
motorie, comune in tutta la regione, si
articola in una serie di proposte ed
esperienze di movimento che consentono
ad ogni bambino, dalla scuola dell’infanzia
e fino all’ultimo anno di scuola primaria, di
completare l’organizzazione neurologica,
sviluppare capacità cognitive, motorie e
socio-relazionali e, nel quadro di un
armonico sviluppo della personalità,
acquisire uno stato di benessere psicofisico.
Aretè Ensemble associazione culturale
Cibonia O dell’educazione alimentare un
incontro teatrale di un viaggio fantastico di
un bimbo nel mondo degli alimenti. Un
viaggio che gli svelerà il mondo del
cibo,delle sue famiglie e di come queste
vadano combinate assieme per un pasto che
porti salute ed energia. Un mangiar sano
che ci permette di prevenire i malanni e
26
curarli quando arrivano.
Nel ventre della fiaba- avventure teatrali.
Un piccolo spettacolo teatrale. tra gioco e
narrazione. Un teatro fatto dal semplice
incontro tra attori,docenti e alunni per
sviluppare le tematiche scolastiche da un
punto di vista teatrale.
Associazione culturale “Just immagine”
Progetto “Cinema a colazione”. Educazione
Cinema a colazione
alla visione di un film+ contest
sull’ambiente
“Ponjo sulla scogliera
Compagnia Italiana di Teatro - Scuola
Alfredo Vasco
Spettacolo teatrale “La ragazza con il
pigiama a righe”. tratto dal romanzo di
John Boyne racconta una storia che
emoziona e fa riflettere,cattura l’attenzione
dei piccoli spettatori e fa capire loro che
non esistono le razze,le differenze e che
nessun filo spinato potrà mai sconfiggere
l’amicizia, l’amore. Nessun campo di
concentramento potrà mai impedire la
bellezza del vivere. Di coltivare i sogni e di
pensare al futuro. di credere nell’avvenire.
Spettacolo teatrale “Il mago di OZ”Favola
moderna che lascia un messaggio positivo
nei cuori dei bambini. Lo spettacolo
affonda a piene mani nello scrigno di
questa favola bellissima.
Il Teatro del Viaggio
Il Teatro e la scienza. “ Il piccolo principe
tra le stelle del Planetario” Un viaggio
affascinante con il naso per aria per
scoprire i misteri dell’Universo. Spettacolo
che affronta temi importanti come il senso
della vita e il significato dell’amore e
dell’amicizia, trova la sua collocazione nel
grande Planetario di Bari dove il passaggio
27
del protagonista da un pianeta all’altro della
galassia serve a illustrare didatticamente
come è composto l’Universo, affascinando
i bambini con videoproiezioni sulle proprie
teste. Lo spettacolo racconta di ogni
diverso incontro che il protagonista fa con i
diversi individui su diversi pianeti, dove
ognuno dei personaggi lascia il piccolo
principe stupito dalla stranezza delle
persone “adulte”E dove ognuno di questi
incontri può essere identificato come
un’allegoria o uno stereotipo della società
moderna e contemporanea.
Il teatro della memoria La guerra dei
grandi. all’interno di un’aula scolastica, con
linguaggio semplice e chiaro, ripercorriamo
tutte le fasi dell’emarginazione razziale, dai
primi sentori dell’imminente tragedia fino
all’emanazione delle leggi razziali in
Italia.Lo spettacolo è strutturato sotto forma
di lezione che coinvolge i piccolo spettatori
come se fossero essi stessi nell’aula sulla
scena,
riportandoli con
delicatezza
all’atmosfera che si respirava nel periodo
del Ventennio.
Il teatro in Lingua” The Prince and the
Giant” Interamente recitate in inglese di
base, le favole di Oscar Wilde, delicate,
struggenti e altamente educative, scritte
dall’autore sotto forma di racconti da
narrare ai suoi figli e alludono sottilmente
alle contraddizioni della morale borghese.
Associazione “Il teatro delle Molliche”
Progetto di inglese “Back in time”.
Esibizione teatrale al fine di allenare e
fissare la lingua inglese, rapportandola alla
storia e agli usi e costumi della civiltà
britannica. La conoscenza didattica resa
28
teatralmente mira all’abbattimento degli
stereotipi culturali to play,learn and grow
together.
Progetto di lettura “RODARI” Il progetto
presenta una serie di letture animate tratte
dal libro “Favole al telefono” che
suggeriscono gli elementi per trasmettere il
piacere e il gusto di leggere come una
scoperta continua, ricreando l’emozione
suscitata dall’incontro con un libro.
Spettacolo teatrale “BAR MITZVAH “
Diventare uomini al tempo della SHOAH.
Per rendere la memoria della Shoah viva e
attuale nell’animo dei giovani.
“Ecoèvita “(gruppo studi
ambientale)Ruvo di Puglia
e
didattica
Il laboratorio del pane “Pane al pane
e…..”Nel contesto dell’azienda agricola
agli alunni sarà descritta tutta la filiera
partendo dal chicco di grano da seminare
per arrivare al pane. Visita guidata agli
animali dell’azienda.
Visite guidate /Viaggi d’Istruzione
Associazione
“LE
TERRE
di Escursioni scolastiche – storico/culturali
FEDERICO”Storia Cultura Ambiente presso il Museo Nazionale di Altamura e la
Turismo territorio.
Masseria
“La
Calcara”.
Attività
laboratoriali. Laboratorio della pittura
rupestre a incisione e vasetto d’argilla.
Agenzia “NICLATOURING”
Basilicata
regione Viaggio d’istruzione a Matera. Patrimonio
mondiale dell’Umanità dell’Unesco.Centro
storico
settecentesco,monumenti,palazzi
signorili,chiese romaniche e barocche e del
Duomo. I Sassi (Baresano e Caveoso),rioni
molto antichi con tutte le loro attrattive
nella
roccia.
Laboratori
artigiani.
29
Laboratorio della cartapesta. Passeggiata
naturalistica alla riserva naturale regionale,
Diga San Giuliano, oasi WWF
Appuntamenti annuali:
primaria e sezioni di scuola dell’infanzia)
territorio;
SCUOLA INFANZIA
CONSORZIOSOCIAL
labirinti alla rete)
LAB
(dai ”Riciclo…ri-creo” ll laboratorio intende
stimolare la creatività dei più piccoli,
potenziare le competenze manuali e la
capacità di manipolare e trasformare i
materiali di uso comune, lasciare un
impronta
educativa
sui
temi
dell’ecologia, della gestione delle risorse
in’ottica di sviluppo sostenibile. Percorso
didattico – Presentazione e visita guidata
all’interno di BorgoBontà- didattica
teorica su riuso e riciclo della carta e/o
plastica- didattica pratica.
Associazione Re Artù
Spettacolo e laboratorio dei burattini
Associazione sportive
Progetto motorio “Bimbo in fabula”
rivolto ai bambini di 5 anni.
30
IL CALENDARIO SCOLASTICO
Inizio delle attività
14 settembre 2015: Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria
Inizio servizio mensa Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria
3 novembre 2015
Termine del 1° quadrimestre
29 gennaio 2016 nella Scuola Primaria
Termine delle attività:
8 giugno 2016 nella Scuola Primaria
30 giugno 2016 nella Scuola dell’Infanzia
Non si terranno lezioni nei seguenti giorni:
 2 novembre 2015(commemorazione dei defunti)
 7-8 dicembre 2015(festa dell’Immacolata)
 dal 23 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016 (vacanze natalizie)
 8-9 febbraio 2016 (recupero anticipo inizio anno scolastico)
 dal 24 al 29 marzo 2016(vacanze pasquali)
 25 aprile 2016 (anniversario della Liberazione)
 26 maggio 2016 (festa del Santo Patrono)
 2 giugno 2016 (festa nazionale della Repubblica)
31
ARTICOLAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Curricola di base e potenziamento dell’offerta formativa
della Scuola Primaria
Il Tempo Scuola viene considerato dalla nostra Scuola un elemento determinante per la
realizzazione del Progetto Educativo e parte del tessuto connettivo della proposta
formativa.
Pertanto, Tempo e relativa Gestione non rivestono aspetti di puro carattere organizzativo,
ma assumono precisa rilevanza in base:




Ai bisogni delle famiglie
Alla flessibilità nella gestione organizzativo – pedagogica delle scansioni temporali
Rapporto gruppo classe ed attività per piccoli gruppi
Relazione “tempo gioco” e “tempo di apprendimento”.
La normativa vigente (Legge 169/08 e Regolamento attuativo) prevede le seguenti
opzioni:
 24 ore settimanali;
 27 ore settimanali (curricolo di base);
 30 ore settimanali (curricolo potenziato), compatibilmente con le disponibilità
dell’organico;
 40 ore settimanali (tempo pieno).
Peraltro, lo stesso Regolamento in materia di autonomia scolastica (DPR n. 275/99)
consente alle Istituzioni scolastiche di definire i curricoli e le quote orarie riservate alle
diverse discipline in modo autonomo e flessibile sulla base delle reali esigenze formative
degli alunni.
Nel nostro Istituto, attualmente,tutte le classi funzionano con un curricolo di base a 27
ore, n.1 classe prima, n.2 classi seconde, n.2 classi terze e n.2 classi quarte funzionano
con un curricolo di 40 ore.
32
Il monte ore settimanale delle attività di insegnamento è così articolato:
Classe I Classe II Classe III Classe IV Classe V
Lingua italiana
7
6
6
6
6
Lingua
Inglese
1
2
3
3
3
Storia
2
2
2
2
2
Geografia
2
2
2
2
2
Matematica
6
6
5
5
5
Scienze
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
Musica
1
1
1
1
1
Arte e immagine
1
1
1
1
1
Educazione
fisica
2
2
2
2
2
Religione/attività
alternative
2
2
2
2
2
Totale ore
27
27
27
27
27
Tecnologia
informatica
ed
33
Il monte ore settimanale delle attività di insegnamento per le classi a tempo pieno è così
articolato:
Lingua Italiana
Lingua Inglese
Storia
Geografia
Matematica
Scienze
Tecnologia e
Informatica
Musica
Arte e Immagine
Educazione
Fisica
Religione/Attività
Alternative
TEMPO MENSA
TOTALE ORE
Classe I
Classe II
Classe III
Classe IV
8
1
3
2
7
2
1
8
2
2
2
7
2
1
8
3
2
2
6
2
1
8
3
2
2
6
2
1
1
1
2
1
1
2
1
1
2
1
1
2
2
2
2
2
10
40
10
40
10
40
10
40
34
ORGANIZZAZIONE SETTIMANALE
Il quadro orario settimanale, pur rispettando il monte ore complessivo obbligatorio, terrà
conto delle esigenze didattiche dell’insegnamento per un utilizzo ottimale delle risorse
tempo.
Pertanto si farà fede al seguente orario
Orario settimanale Scuola primaria
Classi I , II, III, IV,V
Dal lunedì al giovedi
8,05 – 13,35
Venerdi
8,05 – 13,05
Classi a tempo pieno
Dal lunedì al venerdi
8, 05 – 16,05
Orario settimanale Scuola dell’Infanzia
Tutti i Plessi
Dal lunedì al venerdì
8, 05 – 16, 05
8, 05 – 13, 05 (in assenza di mensa)
35
PROGETTI PER L’AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
NELLA SCUOLA PRIMARIA
Le attività curriculari si integrano da diversi anni con progetti di particolare rilevanza.
Essi offrono la possibilità di incontro con persone, ambienti e linguaggi nuovi
costituendo occasioni formative uniche di apertura al territorio e alle sue risorse. I
progetti, in parte comuni a tutte le Scuole dell’Istituto, in parte differenziati per plesso e/o
per classi afferiscono nell’insieme a tre principali aree:
1.
2.
3.
4.
Legalità
Educazione ambientale
Educazione alla salute
Continuità
Alla loro realizzazione contribuiscono, inoltre, le uscite sul territorio, le visite
d’istruzione, la fruizione di spettacoli teatrali e la partecipazione ai concorsi che ciascun
team docente programma ad inizio anno scolastico per le proprie classi.
Ogni progetto, accompagnato da una scheda completa nella declinazione degli obiettivi,
nella metodologia, nella documentazione e verifica, è parte integrante del Piano
dell’Offerta Formativa.
36
SINTESI PROGETTI CURRICOLARI
ARGOMENTO
CLASSI
FINALITA’
INSEGNAN
TI
VISITE
E
RAPPRESENTAZIONI
TEATRALI
CANNITO,
MASSERIA
DIDATTICA
ALIMENTAZIONE
UN VIAGGIO TRA INTERCLA riconoscere
CONOSCENZA E SSE
DI l’importanza
GUSTO
PRIMA
dell’alimentazione;
riportare
abitudini
bambino
piramide
alimentare;
PIGLIONIC
A
le
del PUTIGNANI
alla FORNELLI
SCHIAVON
E
conoscere
la
composizione e il SOTERO
valore
nutritivo
GENTILE
degli alimenti anche
attraverso la lettura MORETTI
delle
etichette;
importanza
e CAZZOLLA
funzione dei vari
alimenti (es. storia
del grano e dei suoi
derivati, il latte e i
suoi derivati, ecc.);
sviluppare
un
comportamento
responsabile nella
scelta dei cibi e
capire che certe
scelte sono frutto di
condizionamenti;
conoscere gli effetti
di un’alimentazione
eccessiva
o
insufficiente;
37
4°F
ALIMENTANDO
CREATIVITA’
CONOSCERE GLI BARILE
ERRORI
FUSARI
ALIMENTARI E I
RISCHI CONNESSI
AI
DISTURBI
ALIMENTARI.
COOP ESTENSE
FAVORIRE ABITUDINI
E STILI DI VITA
CORRETTI.
LEGALITA’
Teniamoci
mano
per IV B –III E
I
BAMBINI
A
TEATRO,TRA
SCRITTURA
ED
INTERPRETAZION
E
CLASSI:3E-3B4B
Integrazione
e
intercultura
fra
alunni di diversa
provenienza
Rispetto
di
religioni
e
tradizioni culturali
diverse
Sviluppo
della
collaborazione
reciproca,
del
rispetto per l’altro
e
delle
regole
comuni
Conoscere
le
antiche
usanze
natalizie
del
proprio territorio e
comparale
con
quelle odierne
Lozito
Domenica Lovascio
Rita
Stimolare la creatività
attraverso la scrittura
teatrale
e
la
drammatizzazione
(espressività facciale e
gestuale, impostazione
della voce, preparazione
allestimento scenico)
Lozito
Domenica Lovascio
Rita
Accrescere nei bambini
il piacere della lettura in
tutte le sue espressioni
e la capacità di produrre
testi
Avvicinare i bambini
all’arte teatrale
Accrescere in loro la
38
consapevolezza
di
appartenere ad
un
mondo bellissimo fatto
di giochi e sogni ma che
va rispettato
Stimolare
la
loro
creatività allenando la
mente
ad
essere
attivamente autonoma
Superare stadi di
introversione o di
eccessiva
esuberanza
Tutti in scena
MY
RIGHTS
ARE
YOUR
RIGHTS
5° C
Stimolare
all’acquisizione di una
metodologia
critica
attraverso la tecnica
ludica del teatro
4° G-D
Conoscere
e ALLEGRETT
riconoscere il valore A NUNZIA –
LISO
dei diritti e delle
ANGELAregole
MASTRO
CARRARA
MARIA—
MITARITON
NA
DONATANGE
LA
Comprendere che le
regole non limitano
ma accrescono il
nostro diritto a
vivere meglio
Riflettere
sugli
effetti di tutte le
discriminazioni,
prendendo
in
considerazione
i
propri atteggiamenti
Presentazione della
vita
di
alcuni
personaggi
costruttori di pace e
testimoni
di
solidarietà con il
loro
popolo
(Gandhi,
Martin
Luther King, Madre
39
Teresa di Calcutta)
Conoscere
Associazioni
e
Organismi a favore
della legalità e della
pace
ANZIBAM
4° D -E -F
Conoscere le tradizioni
della famiglia al tempo
dei nonni
-conoscere la cucina
semplice, cibi fatti in
casa,
Anna
Maria
Staffieri,Teres
a
Mastro,
Anna
D’Aucelli
Fusari
CASA DI RIPOSO VILLA
GIOVANNI XXIII
- le abitudini alimentari,
usi e costumi dei nostri
nonni
-Conoscere i prodotti
ortofrutticoli
del
territorio
-star bene con se stesso
e con il gruppo di
coetanei,
-star bene con gli adulti
- conoscere le regole di
convivenza e rispettarle,
-conoscere alcune fiabe/
favole
e filastrocche
classiche
e
della
tradizione
bitontina,
recitazione
FILOSOFIAMO…METTI
AMO IN CERCHIO I
PENSIERI
5°D -5 E
Educare al pensiero
multidimensionale
e
complesso
Acquafredda
Perrino
Educare al dialogo e
all’autonomia
IT’UP TO YOU!
5^A; 5^G
Stimolare una maggiore
competenza linguistica,
espressa
nell’acquisizione
di
lessico specifico, di
fluidità di espressione e
Delvino
Antonietta
40
di
efficacia
comunicativa;
sviluppare
abilità
trasversali come saper
leggere
efficacemente,partecipa
re attivamente a una
discussione,
fare
domande,
chiedere
chiarimenti,esprimere
accordo
o
disaccordo,ecc.;
potenziare
abilità
cognitive come saper
memorizzare,
fare
ipotesi,classificare,ordin
are
e
ricostruire
eventi,risolvere
problemi,sintetizzare
LETTURA
Leggere...
SPICCARE
VOLO
PER 2^A - 2^B
IL - 2^C Promuovere
un
2^D - 2^E
atteggiamento
- 2^F - 2^G
positivo
nei
confronti
della
lettura motivando
al piacere della
stessa;
formare la persona
sotto
l'aspetto
cognitivo, affettivorelazionale
e
sociale in sinergia
con
gli
attuali
sistemi
multimediali;
favorire
l'avvicinamento
affettivo,
emozionale
e
plurisensoriale al
libro;
Delvino
BIBLIOTECA
Luciana
– COMUNALE
Dipierro
LIBRERIA.
Giulia
–
Matera
Domenica –
Vino
–
Mastronicola
Francesca –
–
Muschitiello
MariaSicolo Teresa
–
Lovascio
Rita - Delvino
Antonella
–
Piscopo
Filomena
–
Desantis
prendere
41
coscienza
e
rafforzare
le
proprie
capacità
linguistiche
e
vocali;
sviluppare l’abilità
di collaborazione
in piccolo, medio e
grande gruppo;
fornire
le
competenze e le
capacità necessarie
per realizzare un
rapporto attivo creativo
e
costruttivo con il
libro
AMBIENTE
Il mio Territorio
3^B – 3^C Stimolare
negli
- 3^D - alunni
la
consapevolezza di
3^E
appartenere ad un
gruppo sociale con
la condivisione di
regole
di
convivenza, legalità
ed ambientali.
Valentino
Domenica,
Naglieri
Maria
Concetta,
Lovascio
Rita, Politi
Emma,
Giachetti
Vito,
Castellanet
a
Delia,
Murgolo
Anna.
AMIAMO
LA
NOSTRA TERRA
4° G
Esplorare l’ambiente
circostante
per
raccogliere
informazioni e dati
cognitivi,
percettivi,emotivi e
operativi.
ALLEGRETT
A NUNZIA LISO
ANGELA
LINGUA
INGLESE
42
4°D- 5° E
POTENZIAMENT
O
LINGUA
INGLESE
Stimolare l’interesse e
la curiosità dell’alunno
verso la cultura e la
lingua anglo-sassone.
Potenziare le capacità
uditive
di
comprensione e di
produzione orale.
Rendere gli
autonomi
comunicazione
semplificata
lingua inglese.
LOVERO
alunni
nella
della
Promuovere
l’autostima individuale
e il lavoro di gruppo
per la comunicazione
efficace
e
comprensibile
nonostante gli ostacoli
linguistici
.
43
SINTESI PROGETTI
EXTRACURRICOLARI
ARGOMENTO
CLASSI
COINVOLT
E
FINALITA’
INSEGNANTI
LEGALITA’
BAMBINI IN SCENA!
1°B
Educare
al
rispetto
dell’altro,
alla
collaborazione
e
alla
cooperazione Offrire una
più compiuta possibilità
d’integrazione ai bambini
con
bisogni
educativi
speciali
MORETTI
CAZZOLLA
Chi è di scena?
3^C
Stimolare negli alunni la
consapevolezza
di
appartenere ad un gruppo
sociale con la condivisione
di regole di convivenza,
legalità e ambientali.
Valentino
Domenica,
Masellis Carmela
I BAMBINI A TEATRO,TRA
SCRITTURA ED INTERPRETAZIONE
3E-3B-4B
Stimolare la creatività
attraverso
la
scrittura
teatrale
e
la
drammatizzazione
(espressività facciale e
gestuale,
impostazione
della voce, preparazione
allestimento scenico)
LOVASCIO
RITAROSALIA
SALIERNO
DOMENICA LOZITO
Accrescere nei bambini il
piacere della lettura in
tutte le sue espressioni e la
capacità di produrre testi
BARONE A.
2A -2C -2E
-2F
DELVINO L. LICINIO A.
DESANTIS I
DI PIERRO G.
Avvicinare i bambini all’arte
teatrale
Accrescere in loro la
consapevolezza
di
appartenere ad un mondo
bellissimo fatto di giochi e
sogni ma che va rispettato
Stimolare la loro creatività
allenando la mente ad
44
essere
autonoma
attivamente
Superare
stadi
di
introversione o di
eccessiva esuberanza
NATALE IN…LIBERTA’ E PACE
4°C
Educare alla pace e alla
liberta’
ANTONINO, LECCESE
Valorizzare le attitudini di
ciascuno
Conoscere il vero significato
del Natale e il messaggio di
pace e di liberta’ in esso
contenuto
Un libro da leggere e……….
3^D_
Far nascere e coltivare nei
bambini il piacere della
lettura.
Politi Emma, Murgolo
Anna
Educare
l’abitudine
all’ascolto
e
alla
comunicazione con gli altri.
Stimolare la conversazione
e il rispetto dei diversi punti
di vista.
Conoscere la tecnica del
fumetto.
Conoscere l’importanza de
riciclo della carta.
EDUCALIMENTIAMOCI
3^A
-Favorire l’importanza di
una corretta alimentazione,
- prendere consapevolezza
delle strutture alimentari
che regolano i processi
alimentare,
GIACHETTI
MEMOLI
Maria
VITO,
Angela
-Favorire ed approfondire
l’importanza
della
prevenzione
ANZIBAM
4 °ADF
tradizioni della famiglia al
tempo dei nonni
Anna Maria Staffieri,
Teresa Mastro, Anna
D’Aucelli
-conoscere
la
cucina
semplice, cibi fatti in casa,
- le abitudini alimentari, usi
e costumi dei nostri nonni
-Conoscere
i
prodotti
45
ortofrutticoli del territorio
-star bene con se stesso e
con il gruppo di coetanei,
-star bene con gli adulti
- conoscere le regole di
convivenza e rispettarle,
-conoscere alcune fiabe/
favole
e filastrocche
classiche e della tradizione
bitontina, recitazione
MY RIGHTS ARE YOUR RIGHTS
4° G
Conoscere
e ALLEGRETTA NUNZIA –
riconoscere il valore LISO ANGELA
dei diritti e delle regole
Comprendere che le
regole non limitano ma
accrescono il nostro
diritto a vivere meglio
Riflettere sugli effetti
di
tutte
le
discriminazioni,
prendendo
in
considerazione i propri
atteggiamenti
Aiutare gli alunni ad
acquisire la capacità di
riconoscere
l’ineguaglianza,
l’ingiustizia,
il
razzismo, gli stereotipi
e i pregiudizi
Fornire
strumenti
positivi e competenze
per gestire situazioni di
discriminazione
Imparare ad accogliere
la diversità e a
comprendere le regole
dell’amicizia e della
convivenza civile
Riflettere sulle norme
fondamentali
della
46
legalità
per
far
acquisire
comportamenti
prosociali e competenze
relazionali funzionali
all’esercizio
della
cittadinanza attiva
Presentazione
della
vita
di
alcuni
personaggi costruttori
di pace e testimoni di
solidarietà con il loro
popolo
(Gandhi,
Martin Luther King,
Madre
Teresa
di
Calcutta)
Conoscere
Associazioni
e
Organismi a favore
della legalità e della
pace.
LEGALITA’ E AMBIENTE
IT’UP TO YOU!
5^A; 5^G
Stimolare una maggiore
competenza
linguistica,
espressa nell’acquisizione
di lessico specifico, di
fluidità di espressione e di
efficacia comunicativa;
Delvino Antonietta
sviluppare abilità trasversali
come
saper
leggere
efficacemente,partecipare
attivamente
a
una
discussione, fare domande,
chiedere
chiarimenti,esprimere
accordo o disaccordo,ecc.;
potenziare abilità cognitive
come saper memorizzare,
fare
ipotesi,classificare,ordinare
e
ricostruire
eventi,risolvere
problemi,sintetizzare
Bitonto
tra
arte,
cultura
e
4°F
Conoscere l'ambiente in cui
Fusari Rosaria
47
tradizioni
Emozioni in viaggio…da me verso
l’altro
4°E
si vive negli aspetti
storici,culturali, sociali;
Ricostruire, salvaguardare e
valorizzare la storia del
territorio;
Recuperare detti , modi di
dire, leggende, racconti
della tradizione;
Recuperare
tradizioni
culinarie tipiche di Bitonto;
Escursioni
guidate
da
esperti alla scoperta di
luoghi di maggiore interesse
artistico (chiese, palazzi,
corti...);
Visita al museo Diocesano,
palazzo Rogadeo e Galleria
Nazionale della Puglia.
Barile Lucia
Comunicare
in
madre
lingua, comunicare in lingua
staniera,
acquisire
competenze sociali e civili
RUGGIERO M. A.
SALIERNO A.
CONTINUITA’
Natale
per
Tutti………..
Cresciamo insieme.
CLASSI
1°,CLASSI 5°,
SCUOLE
DELL’INFANZ
IA: COLLODI
,DE
AMICIS,M.
G.
MURGOLO,P
APA
GIOVANNI
XXIII
creare un clima sereno per
l'ingresso a scuola e l'avvio
di un nuovo ciclo di studi;
CANNITO, PIGLIONICA,
PUTIGNANI,FORNELLI,SC
HIAVONE F. ,SOTERO,
favorire la socializzazione
CARRARA,PERRINO,CAT
UCCI,ACQUAFREDDA,PA
OLINO,DATTOLICO,LOVE
RO,MANCINI,MITARITO
NNA
educare alla collaborazione;
avviare alla
reciproca;
conoscenza
conoscere l'ambiente, gli
spazi, i docenti
MALERBA, RUGGIERO
ARCANGELO,
D’ELIA,
CARBONARA, ROSSIELLO
Carbone – Rizzi- Rienzo
– Fallacara- Battaglia –
Parisi- Vitucci – Milo Achille N.– Napoli Achille R.- De RenzioNatola-CardinaleTarantino - Perrini Lorusso F.-SantoruvoSicolo-Castro-BalducciLucarano-Vacca-TerlizziManciniCaldarola-MorgeseRanieriLeccese48
Carluccio-Murgolo
ALIMENTAZIONE
ALIMENTANDO la SALUTE”
CLASSI 2B –D
-G
Promuovere esperienze e
conoscenze utili per una
corretta
gestione
del
proprio corpo al fine di
acquisire positive abitudini
alimentari
e
igienicosanitarie.
PISCOPO,
MATERA
VINO, LOVASCIO RITA
SICOLO
MASTRONICOLA,
MUSCHITIELLO ,
Fornire informazioni
sui bisogni alimentari:
proteine, carboidrati
vitamine, sali minerali.
Rendere consapevole
l’alunno
dell’importanza di
seguire una sana e
corretta alimentazione
per vivere sempre in
salute e a lungo.
49
ARTICOLAZIONE DELL'OFFERTA FORMATIVA
CURRICOLO DI BASE DELLA SCUOLA DELL 'INFANZIA
ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
La progettazione annuale è stata elaborata dalle docenti tenendo conto delle grandi
finalità enunciate dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola
dell’Infanzia:
Consolidare l’identità: imparare a stare bene e a sentirsi sicuri
nell’affrontare nuove esperienze in ambiente con relazioni sociali allargate,
conquistare sicurezza, stima e fiducia in se stessi, ricoprire ruoli diversi e
diverse forme di identità personale e culturale connessa alle differenze dei
sessi e alla comprensione di altre culture.
- Sviluppare l’autonomia: capacità di orientarsi, di compiere scelte, di
scoprire e interiorizzare valori, di pensare liberamente, di fare da sé e saper
chiedere aiuto, di esprimere con diversità di linguaggi stati d’animo ed
emozioni e sentimenti e assumere atteggiamenti via via più responsabili.
- Acquisire competenze: consolidamento delle abilità sensoriali, percettive,
motorie, linguistiche ed intellettive; produzione ed interpretazione di
messaggi, sviluppo di capacità cognitive e valorizzazione di intuizioni,
immaginazione ed intelligenza creativa, sviluppare l’attitudine a fare
domande, a riflettere, a negoziare i significati.
- Avvio alla cittadinanza: essere in grado di scoprire gli altri, i loro bisogni,
rispettando il pensiero e il punto di vista dell’altro avviando relazioni e
dialoghi in modo da porre le fondamenta di un ambito mentale democratico,
aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo – uomo, uomo – natura.
Le insegnanti si organizzano e scelgono l’itinerario più opportuno per consentire ai
bambini il miglior conseguimento dei
risultati attraverso azioni educative atte a:
-





motivare il bambino attraverso esperienze dirette, sia all’interno che
all’esterno del contesto scolastico;
approfondire ed analizzare eventi e problemi, per scoprire e costruire insieme
il significato, il senso, le ragioni degli accadimenti e delle cose;
promuovere la conquista dell’autonomia personale;
sollecitare le prime forme di rielaborazione delle esperienze, attraverso la
formulazione di previsioni, di congetture, di ipotesi, affinché ciascuno impari
a mettere a confronto le proprie idee, a rivederle, a migliorarle e a verificarle
insieme ai coetanei;
favorire la rielaborazione cognitiva attraverso i sistemi simbolico – culturali;
50

promuovere competenze sensoriali, motorie, linguistiche, cognitive, di
riorganizzazione delle esperienze.
I traguardi di sviluppo delle competenze, previsti nella progettazione, sono suddivisi
per livelli di età, in relazione ai seguenti Campi di Esperienza:





IL SÉ E L’ALTRO
IL CORPO IN MOVIMENTO
IMMAGINI,SUONI,COLORI
DISCORSI E LE PAROLE
LA CONOSCENZA DEL MONDO
METODOLOGIA
Per consentire a tutti i bambini di conseguire i Traguardi per lo Sviluppo delle
Competenze, è necessario che la scuola sia su misura di bambino, permeata da un clima
sociale positivo in cui vi sia ascolto, attenzione ai bisogni di ognuno e tempi distesi.
Particolare attenzione si presterà al gioco, al movimento, all’espressività e alla socialità.
Saranno accolte, valorizzate ed estese le proposte dei bambini, le loro curiosità e
suggerimenti, creando occasioni per stimolare e favorire in tutti degli apprendimenti
significativi.Alla base del nostro “agire quotidiano” ci sarà pertanto un’intenzionalità
didattica mirata alla valorizzazione delle seguenti metodologie:
Il gioco: risorsa privilegiata attraverso la quale i bambini si esprimono, raccontando ed
interpretano in modo creativo le esperienze soggettive e sociali.
L’esplorazione e la ricerca: le esperienze promosse faranno leva sulla originaria
curiosità del bambino e verranno attivate attraverso le attività laboratoriali, in un clima
di esplorazione e di ricerca dove i bambini confrontano situazioni, pongono problemi,
costruiscono e verificano ipotesi. Si darà ampio rilievo al “fare” e “all’agire” dei bambini,
alle esperienze dirette, al contatto con la natura, con le cose che li circondano, con
l’ambiente sociale e culturale, valorizzando le loro proposte e iniziative.
La vita di relazione: l’interazione con i docenti e con gli altri bambini favorisce il gioco
simbolico, facilita lo svolgimento delle attività didattiche, sollecita a dare e a ricevere
aiuto e spiegazioni. E’ necessario però avere un’attenzione continua ai segnali inviati dai
bambini, soddisfando i loro continui bisogni di sicurezza e gratificazione. Riteniamo che
la dimensione affettiva sia una componente essenziale nel processo di crescita di ognuno,
affinchè il bambino acquisti autostima, maturi gradualmente la propria identità nel
confronto con l’altro, imparando a rispettare il prossimo e a condividere le regole.
La mediazione didattica: per consentire a tutte le bambine e i bambini di raggiungere i
traguardi programmati, è necessario organizzare in maniera intenzionale e sistematica gli
spazi e l’uso dei materiali, sia informali che strutturati, da manipolare, esplorare, ordinare
51
ecc.
La sezione: è il luogo privilegiato per le esperienze affettive di socializzazione e di
introduzione globale alle tematiche programmate; la sicurezza e la familiarità che questo
ambiente trasmette al bambino aiuta a facilitare ogni forma di apprendimento.
L’intersezione: è il luogo delle esperienze educativo-didattiche realizzate per gruppi
omogenei; permette al bambino di confrontarsi e di socializzare con figure diverse dai
propri insegnanti e compagni di sezione; offre maggiori stimoli per conseguire degli
apprendimenti significativi.
I laboratori: ogni bambino diventa autore e protagonista dell’attività didattica proposta
nel laboratorio; tale esperienza è limitata nel tempo, ma risulta utilissima per la
conquista dell’autonomia, la maturazione dell’identità e lo sviluppo della
competenza.
Le uscite didattiche: integrano ed approfondiscono gli apprendimenti avvenuti nella
sezione, nell’intersezione e nei laboratori perché il bambino si trova ad operare a contatto
diretto con la realtà.
L’organizzazione dei Tempi e degli spazi: lo spazio, attentamente e consapevolmente
organizzato, è elemento rassicurante che contiene, permette libertà d’uso e garantisce il
movimento. E’ cura delle insegnanti, predisporre un ambiente accogliente e rassicurante,
percettivamente invitante e stimolante, con angoli che richiamino al vissuto - gioco
simbolico - atti a creare una continuità emozionale (scuola – casa); angoli con oggetti,
giochi, materiali strutturati e didattici per il gioco e le attività individuali e/ o di gruppo,
per le attività espressive e manipolative; spazio per le attività motorie; spazio dedicato
alla lettura e alla conversazione. Spazi interni ed esterni come il giardino, organizzati per
lo svolgimento di attività specifiche e spazi dedicati alle attività laboratoriali. Spazi
interni alla sezione dedicati alla pulizia personale, al momento conviviale del pranzo e
della merenda e lo spazio adeguatamente allestito per il riposo.
Anche la scansione dei tempi è parte essenziale del contesto educativo. Il tempo
costituisce da sempre una dimensione complessa e ricca di significati. La giornata
scolastica è anch’essa scandita dal tempo in modo indicativo, modulabile e non rigido.
Tale organizzazione, permette di mantenere una struttura per sezione e di realizzare ampi
momenti di eterogeneità, fondamentali per la socializzazione, la conoscenza, la
comunicazione e la relazione. Le insegnanti hanno cura di determinare il tempo, il ritmo
della giornata scolastica tenendo conto delle finalità proprie della scuola dell’infanzia,
proponendo un equilibrato e armonico alternarsi di attività fra momenti intensi e momenti
distesi (attività libera e strutturata; esperienze individuali o di gruppo..). Le attività
ricorrenti di vita quotidiana, infine, opportunamente programmate e agite, offrono ai
bambini la possibilità di interiorizzare la scansione del tempo e assumono un significato
rassicurante nella giornata scolastica.
52
VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE
L’osservazione sarà effettuata in ogni momento della giornata e permetterà ai docenti di
rilevare la qualità dell’interazione tra i bambini e le proposte formative. L’attività di
osservazione consentirà di verificare i livelli delle abilità e delle conoscenze, per
sostenere e sviluppare l’apprendimento dei bambini L’ osservazione permetterà alle
insegnanti di progettare interventi che rispondano realmente ai bisogni specifici di
ciascun bambino. La valutazione assumerà una funzione formativa e accompagnerà i
processi di apprendimento/formazione, in un quadro aperto e dinamico, in continuo
miglioramento.
53
AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA SCUOLA
DELL’INFANZIA
PROGETTO
PROGETTO
AMBIENTE: PICCOLI
SI NASCEGRANDI SI
DIVENTA
SCUOLA
SEZIONI
INFANZIA
Scuole di
Infanzia
“COLLODIDE
AMICISMARIA
GRAZIA
MURGOLO
– PAPA
GIOVANNI
XXIII
A-B-C-D-E
INSEGNANTI
OBIETTIVI
Carbone – Rizzi; Rienzo –
Fallacara; Battaglia –Parisi;
Vitucci – Milo; Achille N.–
Napoli; Achille R. De Renzio,
De Gennaro
EDUCARE AL
RISPETTO DELLA
VITA. SVILUPPARE
LA CAPACITA’ DI
INTERIORIZZARE
LE REGOLE DI VITA
Natola-Cardinale¸Tarantino- QUOTIDIANA PER
Perrini, Darsino; Lorusso F.- ASSICURARE
Santoruvo;
COMPORTAMENTI
SEMPRE PIU’
Sicolo-Castro;BalducciRESPONSABILI
Lucarano;
CON UN
Vacca,Terlizzi,Mancini
PROFONDO SENSO
Caldarola-Morgese; Ranieri- CIVICO. FAVORIRE
Leccese; Carluccio-Murgolo LA COOPERAZIONE
E LA
CONDIVISIONE.
CONDIVIDERE UN
PROGETTO COMUNE
E CONTRIBUIRE
ALLA SUA
REALIZZAZIONE
ESPRIMERE E
COMUNICARE
EMOZIONI,
SENTIMENTI,
ARGOMENTAZIONI
ATTRAVERSO UN
LINGUAGGIO
VERBALE
SCUOLA IN ….FESTA
Carbone – Rizzi; Rienzo –
Fallacara; Battaglia –Parisi;
Vitucci – Milo; Achille N.–
Napoli; Achille R. De Renzio,
De Gennaro
COLLODI
A-B- C-D- E
54
DIFFERENZIORICICLO-RICREO
DE AMICIS
A-B-C
Cardinale,Darsino,
CONFRONTARSI
E
Lorusso, Natola, Perrini, COLLABORARE CON
Santoruvo, Tarantino ADULTI E COETANEI.
UTILIZZARE
TECNICHE
ESPRESSIVE
CREATIVE
E
COGLIERE
L’ATMOSFERA DELLA
FESTA
E
COLLABORARE
CREATIVAMENTE
Cardinale,Darsino,
Lorusso, Natola, Perrini, CON GLI ALTRI
Santoruvo, Tarantino
FESTA A…SCUOLA
DE AMICIS
A-B-C
55
ESERCITARE LE
POTENZIALITA’
CONOSCITIVE ,
RELAZIONALI
RITMICHE ED
ESPRESSIVE DEL
CORPO
CARNEVALE IN
ALLEGRIA
PAPA GIOVANNI XXIII
A-B-C
Caldarola-Morgese; Ranieri- VIVERE
ATTRAVERSO IL
Leccese; Carluccio-Murgolo CORPO EMOZIONI E
SENSAZIONI
PIACEVOLI
PRODURRE SUONI E
RITMI CON LE PARTI
DEL CORPO
LIBERARE LA
FANTASIA LA
CREATIVITA’ ED
ESPRIMERE LE
Caldarola-Morgese; Ranieri- PROPRIE EMOZIONI
Leccese; Carluccio-Murgolo
RICICLO…..RI-CREO PAPA GIOVANNI XXIII
ESERCITARE LE
POTENZIALITA’SENS
ORIALI ED
ESPRESSIVE DEL
CORPO
A-B-C
RAFFORZARE IL
SENSO
DELL’IDENTITA’
Caldarola-Morgese; Ranieri- PERSONALE
Leccese; Carluccio-Murgolo
PERCEPIRE LE
PROPRIE ESIGENZE E
LE PROPRIE
EMOZIONI ED
ESPRIMERLE IN
MODO ADEGUATO
IO….NEL MIO
MONDO
PAPA GIOVANNI XXIII
A-B-C
56
IL TEMPO IN SCENA M.G. MURGOLO
A-B
Sicolo-Castro;Balducci- RAFFORZARE
L’AUTONOMIA E LA
Lucarano;Vacca,Terlizzi,Ma STIMA NELLE SUE
ncini
CAPACITA’
PARTECIPARE
ATTIVAMENTE
A
DRAMMATIZZAZIONI
, CANTI E DANZE
ALLEGRIA……….ALLE
GRIA……….CORIAND
OLI E FANTASIA
GIOCARE
E
LAVORARE
IN
MODO
COSTRUTTIVO
E
Sicolo-Castro;Balducci- CREATIVO CON GLI
ALTRI
Lucarano;Vacca,Terlizzi,Ma
ncini
M.G. MURGOLO
A-B
57
ACQUISIRE
PADRONANZA
IN
NUOVE
TECNICHE
ESPRESSIVE
PROGETTI INTEGRATI
Erasmus Plus KA2 School to School “thinking … coding” 2015-1-IT02-KA219-015506_1
Obiettivo Generale
Il Pensiero computazionale si basa sulle possibilità e sui limiti dei processi di elaborazione, che siano eseguiti da un
essere umano o da una macchina. Metodi e modelli computazionali ci danno il modo di risolvere i problemi e sistemi di
progettazione che nessuno di noi sarebbe in grado di affrontare da solo. Il Pensiero computazionale affronta l’enigma
della intelligenza della macchina: Cosa possono fare gli esseri umani meglio dei computer? e che cosa possono fare i
computer meglio degli esseri umani? Fondamentalmente si rivolge la domanda: Che cosa è computabile? Oggi,
conosciamo solo alcune risposte a queste domande. Il Pensiero computazionale è una competenza fondamentale per
tutti, non solo per gli scienziati informatici. Per leggere, scrivere e far di conto, dovremmo aggiungere il pensiero
computazionale alla capacità analitica di ogni bambino.
Il progetto mira a sviluppare due differenti livelli di attività:
 Sull’organizzazione degli insegnanti e le scuole: per migliorare le competenze degli insegnanti e degli
educatori e di identificare e condividere un metodo di insegnamento flessibile basato su strumenti utili di
codifica
 Sugli studenti impegnati nel progetto e nello sfruttamento dei risultati, per migliorare le loro competenze
digitali e di codifica.
Obiettivi
 Migliorare le competenze del personale della scuola e migliorare la qualità dell’insegnamento e
dell’apprendimento
 Espandere la conoscenza e la comprensione delle pratiche educative dei paesi coinvolti
 cambiamenti in termini di modernizzazione delle scuole
Obiettivi specifici:
Per gli insegnanti: Migliorare la professionalità dell’insegnamento
- ottenere buoni scambi di pratiche e anche lo scambio di informazioni, idee e metodi concreti di lavoro con
coding;
- favorire lo sviluppo professionale degli insegnanti per conoscere nuove innovazioni;
- Sviluppare le capacità e le competenze per pianificare e organizzare;
- migliorare le capacità, pedagogica e strumenti didattici;
- lavorare con gli insegnanti di altri paesi partner, per raggiungere gli obiettivi del progetto;
- analizzare le differenze dei sistemi educativi diversi dai paesi partner in materia di istruzione, il pensiero
computazionale e di codifica;
- Promuovere la cooperazione per garantire la qualità dell’istruzione;
- Promuovere pratiche innovative nel settore dell’educazione sostenendo approcci di apprendimento
personalizzati;
- ottimizzare l’impatto della cooperazione europea sull’innovazione dell’educazione attraverso le attività di
diffusione dei risultati;
Per gli alunni: Migliorare il raggiungimento delle competenze di base:
 decomposizione quando si affronta un problema complesso o la progettazione di un sistema
complesso
 separazione degli interessi
 la scelta di una rappresentazione adeguata per un problema o modellare gli aspetti rilevanti di un
problema per renderlo trattabile
 utilizzare, modificare e gestire un sistema complesso senza capire ogni suo particolare
 imparare ad usare un atteggiamento universalmente applicabile e abilità non solo per gli informatici
58

pensare in termini di prevenzione, protezione e recupero da scenari complessi attraverso la correzione
degli errori
imparare ad evitare condizioni di conflitto durante gli incontri uno con l’altro
utilizzare un ragionamento euristico per scoprire una soluzione.


Piano di lavoro
Il progetto durerà due anni e si comprendono le seguenti attività:
 analisi dei bisogni di istruzione e formazione,
 studio comparativo, la ricerca e la condivisione delle migliori pratiche,
 Progettazione, prove pilota e validazione della produzione intellettuale prevista: metodo di insegnamento e
strumenti flessibili
 formazione sul pensiero computazionale e coding,
 creazione di una piattaforma web per condividere e diffondere produzione intellettuale e sui risultati del test
pilota
 diffusione e eventi di valorizzazione
Le azioni trasversali saranno:
 Gestione del progetto
 Incontri transnazionali di coordinamento
 Monitoraggio e valutazione
 eventi di diffusione e sfruttamento dei risultati
Programma Operativo Nazionale "Per la scuola – Competenze e ambienti per l'apprendimento" 2014-2020. - Asse
II Infrastrutture per l'istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) - Obiettivo specifico – 10.8 –
"Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci
didattici innovativi" – Azione 10.8.1 Interventi infrastrutturali per l'innovazione tecnologica, laboratori di settore e
per l'apprendimento delle competenze chiave.
Titolo progetto
SIAMO NODI DI UNA RETE
Descrizione progetto
Rendere la scuola aperta al mondo, favorendo l’accesso ad internet per gli studenti e per i docenti.
Nella società delle ICT è infatti necessario consentire la connessione di tutti gli utenti e la disponibilità e
l’accesso alle informazioni in tempo reale.
Per fare ciò non è necessario solamente predisporre una rete internet ma anche strumenti per la sua
gestione e per la comunicazione scuola-famiglia, due mondi che non possono più rimanere “distinti e
distanti” ma che devono interagire costantemente per migliorare l’approccio co-educativo.
Le tecnologie della rete per le scuole sono un fattore abilitante ed al tempo stesso un argomento di
approfondimento, alla base di qualsiasi azione di miglioramento delle 'competenze digitali'. Sono
evidentemente un fattore abilitante in quanto requisito funzionale della maggior parte degli ausili didattici
(laboratori, LIM, etc.) ed in quanto metodologia prevalente di accesso a fonti diverse dal libro di testo. Al
tempo stesso, sono diventate materia di insegnamento e di approfondimento (e non solo nei corsi
“tecnologici”), perché è con esse che si concretizzano le azioni formative di rafforzamento della
consapevolezza della propria identità digitale, di prevenzione e contrasto del 'cyberbullismo', di
educazione alla comunicazione digitale.
59
Per il corretto e proficuo impiego delle tecnologie della rete sono numerose le problematiche da
affrontare, in un contesto peraltro complesso e mutevole. Alla base di efficaci azioni educative e
pedagogiche vi è la necessità di creare un' 'ecosistema Internet scolastico' che appaia e sia uno spazio
governato, al quale ciascuno studente può accedere, consapevole della propria identità digitale, con una
maggiore attenzione alla propria responsabilità digitale.
Obiettivi specifici e risultati attesi

Favorire l’apprendimento delle competenze chiave, facilitando l’accesso ai contenuti presenti nel
web.
 Favorire una cultura aperta alle innovazioni.
 Favorire la centralità dell’alunno, nel quadro di una cooperazione tra scuola e genitori
favorendo la comunicazione scuola-famiglia, fornendo un servizio attento al rapporto con i
genitori/tutori (supporto all’utilizzo del registro online).
 Promuovere e sostenere l’innovazione per il miglioramento continuo della qualità dell’offerta
formativa e dell’apprendimento, fornendo alle scuole modelli e strumenti per valutare il
proprio lavoro e per identificare, valorizzare e utilizzare efficacemente le risorse disponibili,
e per promuovere un migliore riconoscimento delle proprie potenzialità e dei risultati raggiunti
dagli studenti.
 Responsabilizzare all’uso corretto di internet e della risorsa limitata “Banda”, tramite
pianificazione delle politiche di accesso ad internet ed evitando accessi ripetuti e inutili sul web.
 Consentire l'erogazione di servizi per gli utenti fruibili in modalità mobile.
 Semplificare la gestione amministrativa della scuola nell’ottica della dematerializzazione,
favorendo sempre più la circolazione di documentazione non cartacea all’interno della
scuola e gestendone in maniera corretta l’archiviazione.
 Garantire la sicurezza informatica della rete locale, separando la rete degli uffici (Presidenza,
Segreteria, etc) da quella della didattica (aule, laboratori, etc), senza ricorrere a diversi
contratti ADSL, utilizzando porte diverse per reti diverse, pur nella condivisione di un unico
accesso ad Internet.
 Riorganizzazione del tempo-scuola: tramite la possibilità di gestire in maniera più efficace ed
efficiente la comunicazione sia all’interno della scuola che verso le famiglie, snellendo le
procedure burocratiche i docenti avranno modo
di migliorare quantitativamente e
qualitativamente la loro presenza in aula con gli alunni, a scuola con gli altri docenti e con le
famiglie; riducendo i tempi necessari per la condivisione di documenti (dapprima cartacei) e
semplificando le procedure interne (incentivo all’uso di registri elettronici) e di
comunicazione col MIUR e SIDI; rendendo più agevoli le comunicazioni tra i diversi plessi
del nostro istituto.
 Riorganizzazione didattico-metodologica: per i docenti e gli studenti è possibile accedere a
nuovi contenuti grazie all’accesso ad internet; le attività didattiche disciplinari nel nuovo
ambiente “connesso” sono progettate come momenti di particolare attività per lo studente, che
formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e
argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati dal web, ad analizzarli e a
confrontarli con le ipotesi formulate, negozia e costruisce significati interindividuali, porta a
conclusioni temporanee e a nuove aperture per la costruzione delle conoscenze personali e
collettive.
 Innovazione curriculare: la scuola non può trascurare i profondi mutamenti che la diffusione
delle tecnologie di rete sta producendo nel modo di relazionarsi con la gente, e deve
assumere un ruolo strategico nell’educare le nuove generazioni, sia proponendo tecnologie
della comunicazione come strumento in grado di potenziare lo studio e i processi di
apprendimento individuali, sia aiutandoli ad utilizzarle in modo
eticamente corretto e
consapevole, a guidarli nella navigazione distinguendo le fonti e le relazioni autentiche
(individuando e gestendo la navigazione su siti “protetti”), educandoli all’utilizzo di una
risorsa ormai necessaria ed indispensabile per vivere come cittadini del mondo.
Strategie di intervento adottate dalla scuola per le disabilità
Nel caso di alunni con DSA e disabilità, fare riferimento nella prassi formativa agli stili di
apprendimento e alle diverse strategie che lo caratterizzano diventa un elemento essenziale per il
loro successo scolastico e la tecnologia certamente aiuta questo processo.
P e r stili di apprendimento intendiamo modalità cognitive (da quelle percettive a quelle
60
operative) che lo studente utilizza abitualmente in situazioni di raccolta ed elaborazione di
informazioni, per la loro memorizzazione e la loro utilizzazione nello studio in generale. La
predisposizione verso certe modalità piuttosto che altre non è considerata come "innata" e
"fissa", ma come una costruzione risultante dall'esperienza che i singoli hanno fatto fino a quel
momento e che può essere modificata se essi lo ritengono opportuno.
Ai docenti è utile conoscere quali sono gli stili prevalenti tra i loro studenti, sia per tenerli presenti
nell'intento di rendere più efficaci le loro lezioni, sia per contrastarli quando risultassero più di
ostacolo che di aiuto, facilitando l'uso di stili ritenuti più adeguati. L'attenzione per gli stili degli
allievi consente inoltre di valorizzare alcune caratteristiche su cui non ci si sofferma adeguatamente
e favorisce le relazioni interpersonali. Non si tratta di contrapporre una modalità ad un’altra, ma di
esplicitare quando è più efficace e opportuna una e quando l'altra.
Tramite l’utilizzo di internet, inoltre, è possibile sostenere gli studenti nell’apprendimento, anche a
prescindere dalla loro presenza fisica in classe, grazie a capacità di registrazione e
memorizzazione delle lezioni tenute. Ciò consente all’alunno che si assenta frequentemente e a
chiunque ne avesse bisogno, di non sentirsi mai escluso dal processo di insegnamentoapprendimento e di essere incluso nelle dinamiche della propria classe. Si faccia ad esempio
riferimento al progetto di inclusione con ottimo successo Smart Inclusion promosso dal MIUR
per favorire la partecipazione a distanza degli alunni ospedalizzati: un servizio che si pone
l’obiettivo di migliorare la permanenza in ospedale dei pazienti più giovani, creando un
ponte tecnologico virtuale fra loro, la scuola, le famiglie e il personale sanitario.
TIPO DI FORNITURA
Tipologia
Apparecchiature per collegamenti alla rete
Descrizione
Gateway di gestione rete e AP,
Quantità
1
espansibile
Apparecchiature per collegamenti alla rete
Switch distribiuto PoE 5p 10/100
9
configurato da GW
Apparecchiature per collegamenti alla rete
Access point PoE 10/100 Eth 2.4 Ghz
13
802.11 b/g/n
Cablaggio strutturato (cavi, prese elettriche e di rete, scatole,
Cablaggio strutturato realizzato in Cat.
1
torrette, connettori, ecc.)
6
Attività configurazione apparati
Attività di configurazione apparati
1
Altri software indispensabili per l'utilizzo didattico ottimale delle
Software per la creazione di contenuti
1
apparecchiature
PC Laptop (Notebook)
didattici
Notebook
1
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) -Obiettivo specifico - 10.8 – “Diffusione della società
della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi” –
Azione 10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori professionalizzanti e per
l’apprendimento delle competenze chiave.
Premialità Obiettivi di Servizio – Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ex delibera CIPE
61
n. 79 del 2012.
Titolo progetto
NUOVI AMBIENTI... PER IL NOSTRO FUTURO
Descrizione progetto
Il nostro progetto nasce dall’esigenza primaria di allineare le esigenze operative di tutte le classi, prendendo sempre a
modello ispiratore il progetto di una “scuola 2.0” nella quale i destinatari, alunni e insegnanti, possono integrare la
tecnologia nelle normali attività didattiche quotidiane.
Lo sviluppo professionale di insegnanti e formatori va accompagnato e sostenuto al fine di favorire diversi aspetti, posti
su diversi piani.
Sul piano culturale, favorire l’assunzione di una visione professionale del proprio compito orientata ad una formazione
efficace, condivisa dal proprio gruppo di lavoro, in cui i singoli docenti arricchiscono il proprio percorso formativo, per
rispondere ai bisogni dell’utenza e insieme alle vocazioni del territorio, sulla base di problemi reali che consentono ai
diversi ambienti di apprendimento di trasformarsi in “laboratori di cittadinanza attiva”.
Sul piano didattico, dare carattere scientifico alla propria azione nella progettazione delle attività, promuovendo reale
concettualizzazione, uso sistematico della metodologia laboratoriale, favorendo la capacità di osservazione, il piacere
della scoperta, la capacità di risolvere problemi. Tutto ciò ha necessità di preparazione, riflessione soprattutto in rete.
L’idea è quella di una scuola, essa stessa un grande “Laboratorio” in cui i percorsi integrati fra le discipline riconducano
all’unità, quel sapere così spesso frammentato e privo dei necessari collegamenti che diano un senso unitario
all’apprendimento.
Sul piano metodologico la preparazione del docente non può essere solo funzionale all’insegnamento per “competenze “
ma deve tendere allo sviluppo delle stesse in una logica di “lavoro “insieme alla classe e non in quella di insegnamento
alla classe.
Sul piano organizzativo, le strutture, rigidamente prestabilite delle classi, dell’orario, del tempo scuola, deve essere
superato proprio facendo ricorso alla collaborazione di tutti i colleghi del Consiglio di Classe: classi aperte, gruppi di
supporto, flessibilità curricolare, sono, infatti, attività da programmare, ma soprattutto da “pensare” insieme
condividendo senso, finalità ed obiettivi da raggiungere.
Per tutte queste ragioni il lavorare insieme, presuppone che si costruiscano le “comunità di pratica”. Ambienti di lavoro,
dotati delle tecnologie necessarie, per semplificare le azioni quotidiane, in rete per poter usufruire di risorse software
preziose e dotate di banche dati da consultare . Da tale idea è nata la necessità di realizzare un “ambiente multimediale”
accogliente, colorato, dotato di tecnologia ma anche di spazi per lavorare in piccoli e grandi gruppi.
E’ stato scelto anche di promuovere l’utilizzo della L.I.M. in quanto consente di migliorare l’insegnamento e rendere la
lezione più efficace, interattiva e coinvolgente. Questa scuola aspira ad avere una LIM in ogni classe. I destinatari del
progetto sono gli alunni delle classi che ancora non hanno a disposizione L.I.M. acquistate con altre fonti di
finanziamento. Le lavagne interattive sono utilizzate per la formazione degli alunni e del personale anche per realizzare
attività didattiche in orario extra scolastico, sia per i corsi PON FSE per docenti e alunni sia per altre attività e progetti
nazionali, internazionali e locali realizzati presso la scuola che è un centro risorse territoriale.
Obiettivi specifici e risultati attesi
Utilizzare le ICT per rinnovare la didattica negli strumenti e nei metodi.
Naturalizzare le tecnologie nelle attività quotidiane di apprendimento.
Promuovere l'acquisizione della capacità di orientarsi nella cultura digitale, con spirito critico e consapevolezza, in vista
di un apprendimento permanente e per l'esercizio attivo e responsabile della cittadinanza.
Acquisire familiarità con l’uso del computer, e delle nuove tecnologie in generale, attraverso la comprensione delle sue
strutture elementari e delle sue componenti fondamentali.
Utilizzare software multimediali e applicazioni web – based come strumenti di arricchimento cognitivo e fonti
alternative di “saperi”.
Sperimentare nuove modalità espressive e comunicative, con particolare riferimento a quelle informatiche e
multimediali.
Utilizzare le tecnologie informatiche per la realizzazione di attività basate su un tipo di apprendimento cooperativo.
Sviluppare la capacità di leggere, capire/interpretare e produrre messaggi verbali e non verbali utilizzando elementi
multimediali significativi quali immagini, suoni, filmati,…
Saper organizzare le informazioni a disposizione e/o i risultati di ricerche svolte scegliendo tra differenti modalità
comunicative.
Acquisire capacità critiche correlate con l'esigenza di selezionare tra un gran numero di Informazioni.
62
Sfruttare le opportunità offerte dalle ICT per sviluppare l'interazione, la cooperazione e la costruzione condivisa del
sapere.
Promuovere l'apprendimento attivo attraverso l'uso delle ICT.
Migliorare la qualità degli apprendimenti per quanto riguarda i contenuti, le abilità e le competenze.
Rendere più personali ed efficaci i percorsi di individualizzazione, sostegno, recupero, potenziamento delle eccellenze.
Valorizzare le attitudini, le capacità espressive e la creatività dei singoli.
Sviluppare il senso critico e la capacità di giudizio.
Allargare i confini dell'aula attraverso l'uso delle applicazioni del Web 2.0, favorendo la comunicazione con le
famiglie, con altre scuole, con associazioni e realtà locali e/o lontane.
Peculiarità del progetto rispetto a: organizzazione del tempo-scuola, riorganizzazione didattico-metodologica,
innovazione curriculare, uso di contenuti digitali
L'idea chiave alla base del progetto è spostare l'asse della didattica dalla trasmissione discorsiva dei contenuti alla
produzione di conoscenza attraverso il fare e il collaborare. In questa prospettiva la tecnologia assume un ruolo
fondamentale perché permette, attraverso l'uso integrato nella prassi didattica quotidiana, di plasmare l'ambiente classe
in funzione delle esigenze.
Nell'ambito dell'utilizzo delle tecnologie in contesti scolastici, è stato scelto prioritariamente di dotare tutte le classi di
una LIM perché è uno strumento in grado di fornire nuovi e importanti contributi alla didattica, rappresenta al tempo
stesso uno strumento per comunicare, cooperare e generare apprendimenti significativi e consente di spostare il fulcro
del processo formativo sulla classe e sugli alunni.
Strategie di intervento adottate dalla scuola per le disabilità
L’elaborazione di un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali,
anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della
classe con BES, deve essere articolato, servire come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ma soprattutto
contemplare l’integrazione delle nuove tecnologie al fine di utilizzare al meglio i contenuti e i materiali offerti oggi
dalla rete internet. Deve inoltre avere la funzione di documentare e partecipare alle famiglie le strategie di intervento
programmate.
La progettualità didattica orientata all’inclusione, anche grazie alle nuove tecnologie, comporta l’adozione di strategie e
metodologie favorenti, quali:
- l’apprendimento cooperativo;
- il lavoro di gruppo e/o a coppie;
- il tutoring;
- l’apprendimento per scoperta;
- la suddivisione del tempo in tempi;
- l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici e di software e sussidi specifici.
E’ innegabile che un utilizzo integrato delle risorse multimediali disponibili nell’attività didattica quotidiana favorisca
l’integrazione e l’abbattimento di quelle invisibili barriere di ostacolo alla crescita culturale e sociale di ciascuno. La
predisposizione dei documenti per lo studio o per i compiti a casa in formato elettronico, anche grazie alle potenzialità
aperte dal libro di testo in formato elettronico, facilitano gli alunni che utilizzano ausili e computer per svolgere le
proprie attività di apprendimento.
Descrizione del modello di ambiente che si intende realizzare
AULA 2.0
Nell'aula, ampia e accogliente, sono già presenti 16 scrivanie, 30 poltrone, una LIM, una stampante a colori e una
connessione internet fissa. I PC ALL-IN-ONE richiesti, saranno sistemati sulle scrivanie, per garantire 15 postazioni per
alunni (una di esse destinata ad alunni disabili) e 1 postazione per docente.
LIM IN CLASSE
Le lavagne LIM richieste saranno destinate alle classi 4^ ancora sprovviste di questo validissimo supporto didattico.
Saranno installate nelle aule con connessione di rete, per un utilizzo completo e quotidiano, senza costringere gli alunni
a doversi spostare in altri ambienti.
UN SERVER PER TUTTI
63
Il SERVER sarà posizionato in un locale dedicato, adiacente ai locali della segreteria, dove è già presente il server
attualmente utilizzato.
TIPO DI FORNITURA
AULA 2.0ia Descrizione Quantità Importo unitario
N°15 Pc Desktop (PC fisso) PC ALL-IN-ONE postazioni ALUNNI1 5 € 600,00
N°1 Pc Desktop (PC fisso) PC ALL-IN-ONE postazione DOCENTE 1 € 840,00
N°1 Attrezzature di base e infrastrutture per laboratorio per favorirne l'utilizzo da
parte di utenti con disabilità Kit disabili tastiera + mouse 1 € 200,00
TOTALE € 10.040,00
LIM IN CLASSE
N°3 Lavagna Interattiva Multimediale con kit KIT Lavagna Interattiva Multimediale € 1.720,00
N°3 PC Laptop (Notebook) Pc Notebook Processore 3 € 450,00
N°3 Arredi mobili e modulari Armadietto di sicurezza a parete per notebook € 150,00
TOTALE € 6.960,00
UN SERVER PER TUTTI (uffici di segreteria)
N°1 Server Server x3100 M5,Xenon,3,1Ghz 1600 Mhz 8 Mb 1 € 1.700,00
TOTALE € 1.700,00
Progetto IP-PCM NAZIONALE MIUR–CONI- “ Sport di Classe” n°88 Primaria
Il progetto è nato dall’impegno congiunto del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca
(MIUR), del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, per promuovere l’educazione fisica fin dalla scuola primaria e favorire i processi educativi
e formativi delle giovani generazioni. Il progetto Sport di Classe sarà realizzato per l’anno
scolastico 2015-2016 e rappresenta un ponte verso l’attuazione delle linee guida per “la buona
scuola”. Promuove il riconoscimento in ambito scolastico del valore della pratica sportiva. Sostiene
le azioni a favore dell’educazione fisica nella scuola.
Finalità
Il modello di intervento delineato ha l’obiettivo di:
64





Motivare le giovani generazioni all’attività fisica
Coinvolgere tutte le scuole primarie d’Italia
Garantire 2 ore settimanali di educazione fisica
Coprire l’intero anno scolastico
Rivedere il modello di governance dell’educazione fisica a scuola per garantire maggiori
sinergie e coordinamento tra i Promotori del progetto.
Sport di Classe rappresenta un’evoluzione dell’esperienza realizzata, negli ultimi anni, con
il progetto sperimentale di Alfabetizzazione motoria e prevede un nuovo modello operativo .
Viene introdotto un nuovo sistema di governance dell’Educazione fisica e sportiva Scolastica: per
la prima volta vengono realmente integrate le competenze del MIUR e del CONI per una gestione
condivisa. Sono previsti organi provinciali e regionali di coordinamento, in raccordo con le strutture
MIUR e Coni e Centri sportivi scolastici per l’organizzazione delle attività e iniziative sportive in
ciascun istituto e per il raccordo con il territorio.
Per la scuola primaria si passa da un’ottica di sperimentazione riservata ad un numero ristretto di
classi al coinvolgimento di tutte le istituzioni scolastiche del territorio (classi terze, quarte e quinte).
E dal 2015 l’offerta è stata ulteriormente arricchita grazie al nuovo Piano Operativo Nazionale che
consentirà alle scuole che vogliono potenziare l’educazione fisica e sportiva fin dalla prima classe
della primaria di usufruire dei fondi europei. Ci sarà un’attenzione particolare agli studenti con
disabilità grazie al contributo del Comitato Paraolimpico che sarà presente con suoi rappresentanti
in tutti gli organismi di gestione delle attività. Alla primaria viene introdotta una nuova figura di
Tutor sportivo scolastico che svolgerà ruolo di supporto a tutte le istituzioni scolastiche italiane in
fase di progettazione e realizzazione dell’educazione fisica e dell'attività sportiva scolastica in
armonia con le indicazioni nazionali. Il nodo strategico e fattore di continuità con il Piano “La
buona scuola” è rappresentato dalla formazione di tutti i docenti coinvolti a cura di MIUR, CONI e
CIP.
La filosofia
L’efficacia di interventi qualificati sull’attività fisica e la coordinazione motoria, permettono di
diffondere tra i giovani l’idea che lo sport sia una sana abitudine quotidiana che favorisce un
corretto stile di vita (direttive dell’organizzazione mondiale della Sanità). In una prospettiva olistica
dello sviluppo e in coerenza con l’ottica trasversale dell’educazione alla convivenza civile, finalità
irrinunciabile delle indicazioni nazionali ministeriali, occorre avvalorare l’apporto fondamentale
dell’educazione fisica anche allo sviluppo delle funzioni cognitive, della creatività e delle life skills
e superamento BES.
65
PROGETTO PILOTA INFANZIA n°59 “Una Regione in movimento””Emozioni in Gioco”
Attraverso il progetto “Una Regione in Movimento”, si pone in risalto la valorizzazione della
pratica motoria fin dai primi anni di scuola. Il modello di attività motorie, comune in tutta la
regione, si articola in una serie di proposte ed esperienze di movimento che consentono ad ogni
bambino, dalla scuola dell’infanzia e fino all’ultimo anno di scuola primaria, di completare
l’organizzazione neurologica, sviluppare capacità cognitive, motorie e socio-relazionali e, nel
quadro di un armonico sviluppo della personalità, acquisire uno stato di benessere psico-fisico.
L’obiettivo di “Una Regione in movimento” è quello di far svolgere a tutti i bambini l’attività
motoria, strumento privilegiato attraverso il quale promuovere l’apprendimento.
Proposta progettuale per l’inclusione degli alunni con disabilità di cui al D.M. n.
435 del 16 giugno 2015, art. 1, comma 2, lett. b)
Titolo della proposta:
Percorso comune: Insieme per costruire la rete. Apparteniamoci
Tematiche o ambiti di intervento progettuali:
a) progetti specifici sulla gestione della classe e/o sulla didattica inclusiva in ambito locale, nazionale o
internazionale, anche con produzione di materiali multimediali;
b) progetti di sensibilizzazione al tema dell’inclusione con il coinvolgimento degli studenti;
c) sviluppo di nuove tecnologie per l’inclusione, di sistemi per la rilevazione dati e/o per la compilazione
dei Piani Educativi Individualizzati (PEI) e dei Piani Didattici Personalizzati (PDP); individuazione di
parametri e criteri di valutazione dell’inclusività e del successo formativo degli alunni con bisogni
educativi speciali, anche in una prospettiva bio-psico-sociale (ICF);
SPECIFICHE DEL PROGETTO
Il Progetto è rivolto agli insegnanti e a tutti i caregivers degli alunni con disabilità individuati dagli
istituti scolastici coinvolti. Lo stesso si svolgerà in collaborazione con esperti della formazione su
tematiche dell’inclusione. Si effettuerà una valutazione diagnostica attraverso il PEP/3 e l’ICF-CY
dei singoli casi (1 caso individuato da ciascuna scuola); in cui, verranno proposti strumenti
innovativi di rilevazione dati e per la compilazione dei PEI e PDP (Piattaforma online SofiaErickson). Inoltre, saranno attivati interventi sia di natura pedagogico–didattica e comportamentale
e, all’occorrenza, saranno utilizzate tecnologie assistive per l’inclusione, che andranno a
compensare e/o potenziare gli apprendimenti negli alunni BES
Risultati attesi:
 Limitare l’impatto dei problemi e del disagio per il recupero del ben-essere;
 attivare sinergie con i servizi del territorio, con particolare attenzione all’Unità Multidisciplinare per
l’Età Evolutiva competente e ai Servizi Sociali del Comune di Bitonto;
 continuare la sinergia con le collaborazioni già presenti;
 sperimentare la costruzione di modelli operativi di buone prassi da applicare nelle singole scuole sia
per la lettura dei bisogni dello studente con disabilità sia per la progettazione di un nuovo PEI/PDP;
66
 creare e monitorare nuovi strumenti per l’inclusione scolastica, attraverso la stesura di indicatori
per l’osservazione della disabilità funzionale all’ambiente scolastico ed extrascolastico;
 garantire una maggiore partecipazione sociale in tutti gli ambienti di vita anche attraverso l’uso
delle tecnologie assistive.
Denominazione della rete “APPARTENIAMOCI”
C.D. “Fornelli”-Bitonto (BA), 1 C.D. “Don PAPPAGALLO”-Terlizzi
(BA), I.C. “Cassano-De Renzio” Bitonto (BA), I.C. “Modugno-Rutigliano”-Bitonto (BA).
Istituzioni scolastiche:
Altri partner di progetto: Università di Bari “A. Moro”-Dipartimento Scienze Formazione, C.A.T.A.
Zip. H (Centro PER LE Autonomie e Tecnologie di Ausilio)-BITONTO, ROAD (rete organizzazioni
area disabilità)- Associazione Piuvalore-Bitonto, Servizi Sociali del Comune di Bitonto.
PROGETTO
“FERROTRAMVIARIA PER LA SCUOLA”
Il progetto “Ferrotramviaria per la scuola” si rivolge agli studenti delle scuole primarie di Bari,
Bitonto, Terlizzi, Ruvo, Corato, Andria e Barletta (ovvero ai comuni della tratta ferroviaria del nord
barese), ed è realizzato dalla Ferrotramviaria SpA (Ferrovie Nord Barese) in collaborazione con la
Duerighe srl, società di Relazioni Pubbliche e Comunicazione d’Impresa.
L’iniziativa intende sensibilizzare e approfondire le conoscenze delle scolaresche sull’uso
consapevole del treno e dei vantaggi del trasporto ferroviario in genere nel nostro territorio.
Un’ideale filo conduttore nell’ambito delle attività didattiche, con contenuti di carattere educativo,
creativo e culturale. Un percorso conoscitivo fra aula, treno e visite di approfondimento.
Programma e tempi di attuazione
Una giornata di approfondimento con il suo istituto (con eventuali repliche ove necessario),
riservandone la partecipazione alle classi quinte.
Entrando nel dettaglio del progetto , il programma della giornata prevede una breve visita (8.30.8.45
circa) di alcuni rappresentanti di Ferrotramviaria presso la vostra scuola, in un’aula che vorrete
indicarci, per un momento di dialogo con i bambini e gli insegnanti. Successivamente, il gruppo
scolastico assieme al corpo docente, sarà accompagnato presso la stazione del comune di
appartenenza, per salire a bordo di un treno messo a disposizione da Ferrotramviaria. Una volta
giunti presso la stazione Aeroportuale delle Ferrovie del Nord Barese, sarà prevista una breve visita
guidata alla nuova infrastruttura nonchè la visione di una mostra fotografica allestita all’interno
della stessa stazione e realizzata dalla Ferrotramviaria con le foto e le immagini più significative
della storia della ferrovia del nord barese, per celebrare il cinquantesimo anniversario della
inaugurazione della nuova linea Bari-Barletta.
A fine mattinata, verranno consegnati a tutti i bambini dei presenti (cappellini e opuscoli illustrativi)
quale ricordo della giornata trascorsa con le Ferrovie del Nord Barese. Il gruppo scolastico rientrerà
via treno (Fnb) nella stazione del proprio comune in orario scolastico
Il progetto prevede la sua durata da Gennaio ad Aprile 2016.
USCITE CULTURALI, VIAGGI DI ISTRUZIONE E MOMENTI DI FESTA
67
FINALITA’ GENERALI
La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate a musei, mostre, manifestazioni culturali,
le lezioni con esperti, le visite a enti istituzionali o amministrativi, la partecipazione ad attività
teatrali e sportive, i soggiorni presso laboratori ambientali, la partecipazione a concorsi provinciali,
regionali, nazionali, europei, a campionati o gare sportive, i gemellaggi con scuole estere parte
integrante e qualificante dell’offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza,
comunicazione e socializzazione. Esse verranno effettuate con la collaborazione di tutti i docenti e
sono parte integrante del POF e della progettazione didattica in quanto sono finalizzati a
promuovere il contatto diretto con i diversi aspetti della realtà culturale, sociale, ambientale,
economica e storica del proprio o di altri territori. Le visite guidate, i viaggi di istruzione e gli
scambi culturali costituiscono iniziative complementari delle attività istituzionali di istruzione e
formazione della scuola, sono coerenti con gli obiettivi educativi e didattici del corso di studi e
devono essere capaci, per spirito e modalità organizzative, di suscitare l’interesse degli alunni in
relazione anche alla fascia di età, alle provenienze non hanno, quindi, finalità meramente ricreative
o di evasione dagli impegni scolastici. La loro caratteristica comune è quella di integrare la normale
attività della scuola con la formazione generale della personalità degli alunni. Le visite e i viaggi
sono considerati esperienze di apprendimento e occasioni di crescita degli alunni; richiedono,
pertanto, una progettazione articolata e coerente con l’attività didattica e formativa dell’ Istituto.
Fondamento di queste iniziative saranno quindi:
 le motivazioni culturali
 le motivazioni didattico - educative indicate dai docenti nella programmazione annuale.
In considerazione di ciò, deve essere favorita la partecipazione di tutti gli alunni alle iniziative
programmate.
E’ fondamentale prevedere, nello spirito della progettazione propria di ogni esperienza formativa,
un momento finale di verifica e valutazione, elaborato attraverso la compilazione di una sintetica
scheda di monitoraggio che consenta l’elaborazione dei dati e la relativa socializzazione finale.
GLI SPAZI DELLA NOSTRA SCUOLA
68
SCUOLA PRIMARIA
















n. 34 aule, di cui una fornita di lavagna multimediale LIM
n. 1 Laboratorio di informatica
n. 1 Biblioteca
n. 1 Laboratorio musicale
n. 1 Laboratorio di scienze
n. 1 Laboratorio linguistico
n. 1 aula con video proiettore
n. 1 palestra
n. 1 laboratorio con lavagna multimediale LIM
n. 1 ufficio Dirigente Scolastico
n. 1 ufficio Direttore Servizi Generali Amministrativi
n. 2 uffici amministrativi
n. 1 Aula Magna con video proiettore
n. 1 cortile esterno
n. 1 archivio
n. 2 aule mensa
SCUOLA DELL’INFANZIA “DE AMICIS”





n. 3 aule per le attività didattiche delle sezioni
n. 1 spazio ludico comune
palestra in comune con la scuola primaria
cortile esterno
n. 1 aula dispensa
Nell’a.s. 2014/2015 sono operative tre sezioni di età eterogenea.
SCUOLA DELL’INFANZIA “COLLODI”




Nell’
n. 5 aule per le attività didattiche delle sezioni
n. 1 cortile esterno
n. 1 locale
n. 1 aula dispensa
a.s.2014/2015
sono
operative
69
sei
sezioni
di
età
eterogenea
SCUOLA DELL’INFANZIA “PAPA GIOVANNI XIII”




Nell’
n. 4 aule per le attività didattiche delle sezioni
n.1 spazio ludico comune
n. 1 cortile esterno
n. 1 aula dispensa
a.s.2014/2015
sono
operative
tre
sezioni
SCUOLA DELL’INFANZIA “M. G. MURGOLO”
 n. 3 aule per le attività didattiche delle sezioni
 n. 1 spazio ludico comune
 n. 1 cortile esterno
70
di
età
eterogenea.
ORGANI COLLEGIALI
Premessa
Gli incontri collegiali costituiscono lo strumento privilegiato per promuovere una
condivisione critica e corresponsabile delle scelte programmatiche e valutative a
livello di Circolo.
COLLEGIO DOCENTI
Costituisce momento di confronto e raccordo delle proposte emerse e discusse nei
vari Consigli di Interclasse e di Intersezione, nonché un momento per un più ampio
controllo collegiale della progettazione.
Obiettivi
 Analisi di problemi comuni a tutto il Circolo
 Assunzione di decisioni che impegnano tutti i docenti
 Verifica e valutazione periodica dell’andamento dell’attività didattica
Tempi
 In relazione ai principali adempimenti collegiali
CONSIGLIO INTERCLASSE/INTERSEZIONE
Continuando l’esperienza degli anni precedenti, si propone la valorizzazione del C.I.
come luogo e momento di incontro dei docenti del medesimo plesso e come elemento
base per il buon funzionamento del Collegio Docenti.
Obiettivi
 Discussione e confronto decentrato su problemi generali del Circolo
 Gestione coordinata delle risorse umane e finanziarie del plesso
 Organizzazione plesso: uso spazi, tempi, strutture, sussidi
 Predisposizione di progetti comuni per l’arricchimento formativo
Tempi
 In relazione a specifiche esigenze di plesso
 Strettamente correlati con i Collegi Docenti
71
CONSIGLIO INTERCLASSE/GENITORI
Momento di incontro significativo fra Scuola e Famiglia.
Obiettivi
 Promozione della partecipazione dei genitori alla gestione del progetto
educativo scolastico
 Programmazione e valutazione attività educativo-didattica
 Formulazione proposte di azione educativa
Tempi
Cadenza bimestrale
CONSIGLIO DI CIRCOLO
Obiettivi
Gestire la parte amministrativa della scuola:
 Deliberare il bilancio
 Adottare regolamento interno e il POF
 Adattare calendario scolastico
 Acquistare, rinnovare, conservare attrezzature e sussidi didattici
 Stabilire criteri per la programmazione e l’attuazione di attività para-inter-extra
scolastiche (visite di istruzione…).
COMITATO DI VALUTAZIONE
Il già esistente Comitato per la valutazione dei docenti è stato novellato dal comma
129 dell’art.1 della Legge n.107 del 13 luglio 2015, cosiddetta “legge buona scuola”.
La composizione del comitato





il Comitato è istituito presso ogni istituzione scolastica ed educativa, senza
nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica; nessun compenso previsto per i
membri;
durerà in carica tre anni scolastici;
sarà presieduto dal dirigente scolastico;
i componenti dell’organo saranno: tre docenti dell’istituzione scolastica, di cui
due scelti dal collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;
a questi ultimi si aggiungono due rappresentanti dei genitori, per la scuola
dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e
un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione, scelti dal
consiglio di istituto;
72

un componente esterno individuato dall’ufficio scolastico regionale tra docenti,
dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.
I compiti del comitato



individua i criteri per la valorizzazione dei docenti i quali dovranno essere
desunti sulla base di quanto indicato nelle lettere a),b),e c) dell’art.11; il comma
130 stabilisce che al termine del triennio 2016/2018 sarà cura degli uffici scolastici
regionali inviare al Ministero una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni
scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti e che sulla base delle
relazioni ricevute, un apposito Comitato tecnico scientifico nominato dal Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca, predisporrà le linee guida per la
valutazione del merito dei docenti a livello nazionale.
esprime il proprio parere sul superamento del periodo di formazione e di prova
per il personale docente ed educativo. Per lo svolgimento di tale compito l’organo
è composto dal dirigente scolastico, che lo presiede, dai docenti previsti nel
comma 2 dell’art.11 e si integra con la partecipazione del docente cui sono affidate
le funzioni di tutor il quale dovrà presentare un’istruttoria;
in ultimo il comitato valuta il servizio di cui all’art.448 (Valutazione del
servizio del personale docente) su richiesta dell’interessato, previa relazione del
dirigente scolastico, ed esercita le competenze per la riabilitazione del personale
docente, di cui all’art.501 (Riabilitazione). Per queste due fattispecie il comitato
opera con la presenza dei genitori e degli studenti, salvo che la valutazione del
docente riguardi un membro del comitato che verrà sostituito dal consiglio di
istituto.
73
LA VALUTAZIONE
La valutazione riveste un ruolo determinante nello sviluppo dell’azione educativa
della scuola anche in rapporto alle diversità individuali e alla promozione di tutte le
opportunità educative.
Essa, nella complessità dei suoi aspetti formativi, cognitivi, relazionali, è parte
integrante della progettazione, non solo come controllo del raggiungimento degli
obiettivi e degli apprendimenti da parte degli alunni, ma come verifica dell'intervento
metodologico - didattico, al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Nella scuola dell’infanzia la valutazione si basa essenzialmente sulla osservazione sia
occasionale sia sistematica dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di
apprendimento dei bambini; questa avviene a livello:
- iniziale (livelli di sviluppo)
- in itinere (sequenze didattiche)
- finale (esiti formativi)
Ogni bambino in uscita dalla scuola dell’infanzia è accompagnato da un (grieglie di
valutazione finale…)che raccoglie gli aspetti comportamentali e cognitivi, e le
competenze nei vari campi d’esperienza, in modo da favorire il passaggio al
successivo ordine di scuola.
SCUOLA PRIMARIA
Nella scuola primaria l’efficacia dell’azione didattica programmata viene
costantemente verificata dagli insegnanti, sia collegialmente sia individualmente.
Molta attenzione viene dedicata al livello di partenza di ciascun alunno.
Per l’analisi della situazione iniziale vengono proposti test d’ingresso elaborati a
livello di ambito per classi parallele.
I risultati emersi conducono alla stesura di una progettazione didattica aderente alle
potenzialità della classe e alla programmazione di interventi individualizzati, di
recupero, consolidamento e potenziamento, i cui tempi e modi di attuazione vengono
definiti nelle programmazioni disciplinari dai singoli docenti e/o negli incontri di
modulo.
Anche alla fine di ciascun quadrimestre vengono somministrate verifiche disciplinari
concordate a livello di ambito.
Oltre alle prove strutturate che propongano standard normativi e/o criteriali, è
importante individuare prove formative, non legate solamente alla conoscenza (sia
essa di contenuti o di procedure) ma che verifichino competenze, che mettano cioè in
atto, anche in contesti diversi, ciò che il discente ha imparato (dimostrare cosa si sa
fare con quello che si sa).
74
Strumenti per la valutazione dell’alunno:
 verifiche in itinere e sommative
 verifiche scritte, pratiche e grafiche
 verifiche orali (interrogazioni, conversazioni, esposizioni orali …).
 esecuzioni vocali e strumentali
 verifiche di conoscenze ed abilità motorie.
Tempi
Inizio anno scolastico: (Prove di ingresso, Progettazione didattica annuale)
Fine 1° quadrimestre:
(Predisposizione
quadrimestrale andamento attività didattica)
prove
quadrimestrali,
verifica
Fine 2° quadrimestre: (verifica finale attività didattica, predisposizione prove finali)
Gli strumenti strutturati di valutazione saranno costantemente accompagnati da una
osservazione attenta e mirata dei comportamenti relazionali in situazioni di
apprendimento e di produzione ed anche in situazioni formali o informali.
I docenti delineano, pertanto, un profilo iniziale dell’alunno, esprimono valutazioni
sulle sue esperienze scolastiche, osservano l’acquisizione delle conoscenze e delle
abilità che padroneggia.
Le verifiche e le valutazioni hanno lo scopo di individuare le aree che richiedono
recupero, rinforzo o offrono opportunità di potenziamento di particolari attitudini.
Attraverso prove di tipo soggettivo ed oggettivo si accertano:
a) il possesso dei prerequisiti prima dell'avvio di una nuova unità di
apprendimento;
b) le conoscenze e le abilità durante lo svolgimento di un percorso didattico;
c) le competenze acquisite al termine di più itinerari didattici.
La valutazione complessiva scaturirà dalle singole valutazioni espresse in decimi e
dalle diverse prove, tenendo conto:
a) del livello di partenza dell'alunno e caratteristiche individuali;
b) della componente cognitiva (conoscenze, abilità, stili d'apprendimento,
attitudini, competenze);
c) del contesto socio culturale;
d) della componente affettiva;
e) degli interventi compensativi effettuati in favore dell'alunno;
f) del comportamento di lavoro;
g) del comportamento sociale;
h) del raggiungimento degli obiettivi del P.E.I. per gli alunni diversamente abili
i) dell’esito delle prove di verifica.
75
VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
Il D.P.R. del 22 giugno 2009 n. 122 , art. n.2 commi 2 e 4 conferma che “I voti
numerici attribuiti
nella valutazione periodica e finale sono riportati anche in lettere nei documenti di
valutazione degli alunni.
La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica è espressa senza
attribuzione di voto numerico.”
Nella formulazione dei criteri per l’attribuzione dei voti numerici, il Collegio dei
docenti ha
deliberato che non si contemplano voti inferiori al 5 perché nell’ottica di una
valutazione formativa e in
considerazione dell’età evolutiva degli alunni, si intende promuovere il più possibile
l’autostima e la fiducia in sé dei bambini.
CORRISPONDENZA TRA VOTI IN DECIMI E LIVELLI DI CONOSCENZE,
DI ABILITA’ E DI COMPETENZE
Voto Finale
10/10
Voto
9/10
Finale
Voto finale
8/10
Voto finale
7/10
Voto finale
6/10
Voto finale
 Conosce e rielabora in modo organico tutti gli argomenti
proposti
 Si esprime con un linguaggio ricco e specifico
 Organizza e utilizza le proprie conoscenze anche in situazioni
nuove
 Sa esprimere valutazioni critiche
 Conosce e rielabora in modo organico gli argomenti proposti
 Possiede una buona proprietà di linguaggio
 Sa utilizzare le conoscenze in situazioni diverse
 Conosce e comprende in modo analitico e sa applicare i
contenuti e le procedure proposte
 Si esprime in modo appropriato
 Non commette errori , ma soltanto imprecisioni
 Conosce comprende e applica anche se non sempre in modo
autonomo
 Si esprime in modo appropriato
 Commette pochi errori e non sostanziali
 Conosce gli argomenti fondamentali, ma non li ha approfonditi
 Si esprime con accettabile correttezza
 Non commette errori nell’esecuzione di compiti semplici
 Conosce gli argomenti proposti solo parzialmente
 Si esprime in modo non corretto
76
5/10
 Riesce ad orientarsi solo se guidato
Secondo il testo del regolamento 122/09 art. 2 comma 4 e art. 4 comma 3, la
valutazione dell'insegnamento
della religione cattolica è disciplinata dall'art. 309 del Testo Unico in materia di
istruzione che prevede:
“I docenti incaricati dell'insegnamento della religione cattolica partecipano alle
valutazioni periodiche e
finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell'insegnamento...”
“Per l'insegnamento della religione cattolica, in luogo di voti e di esami, viene
redatta a cura del docente e
comunicata alla famiglia, per gli alunni che di esso si sono avvalsi, una speciale
nota, da consegnare
unitamente alla scheda o alla pagella scolastica, riguardante l'interesse con il quale
l'alunno segue
l'insegnamento e il profitto che ne ritrae.”
Negli specifici articoli del Regolamento 122/09, la valutazione “è comunque espressa
senza attribuzione di voto numerico.
Criteri per l’attribuzione dei giudizi sintetici
Religione cattolica
Sufficiente
Sa ripetere con sufficiente precisione gli argomenti principali della disciplina, di cui
comprende e usa il
linguaggio in modo semplice.
Partecipa, anche se non attivamente, all'attività in classe.
E' disponibile al dialogo educativo, se stimolato.
Buono
Conosce con sicurezza molti degli argomenti svolti e sa effettuare collegamenti
all'interno della
disciplina.
Partecipa all'attività didattica intervenendo spontaneamente e in modo pertinente.
Agisce positivamente nel gruppo ed è disponibile al confronto critico e al dialogo
educativo.
Distinto
Possiede conoscenze adeguate su tutti gli argomenti svolti.
Si applica con serietà e sistematicità nel lavoro e l'analisi risulta completa e motivata.
Usa il linguaggio in modo preciso e consapevole.
Rielabora la materia criticamente e con apporto personale.
E' disponibile a confronto critico e al dialogo educativo
77
Ottimo
Ha un'ottima conoscenza della materia.
Partecipa in modo attivo e costante a tutte le attività proposte, dimostrando interesse e
impegno
sistematici .
E' bene organizzato/organizzata nel lavoro che svolge in modo efficace e autonomo.
Sa rielaborare collegamenti all'interno della disciplina.
E' propositivo e costruttivo nel dialogo educativo.
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Il DPR n.122 del 8/09/09 regolamenta la valutazione del comportamento degli
studenti: in relazione a questa definizione il Collegio docenti ha deliberato di
utilizzare il giudizio sintetico per la valutazione del comportamento degli alunni della
scuola primaria.
L’attenzione dei docenti, oltre che sull’effettivo rispetto delle regole, è focalizzata
sulla comprensione, condivisione e assimilazione dei valori positivi che le
sottendono. Anche nella scuola primaria il percorso formativo degli alunni passa
attraverso l’acquisizione di strumenti di autovalutazione.
Infatti, la capacità di riflettere sul proprio comportamento e sul modo di far fronte ai
propri doveri e alle proprie responsabilità costituisce un importante indice di
maturazione dell’identità personale nell’ambito delle relazioni con gli altri.
Per la valutazione del comportamento nella scuola primaria si osservano i seguenti
indicatori:
 INTERESSE E PARTECIPAZIONE: ascolto e attenzione, interventi
pertinenti e ordinati nelle conversazioni, partecipazione alle iniziative
scolastiche comuni;
 IMPEGNO: impegno e costanza nel lavoro scolastico individuale e di gruppo;
 RELAZIONE CON GLI ALTRI: rispetto e condivisione delle regole
comuni, rispetto del personale scolastico, relazioni positive con i coetanei,
disponibilità a collaborare con i compagni e con gli adulti;
 AMBIENTE SCOLASTICO: rispetto degli ambienti e del materiale della
scuola, uso appropriato degli spazi
78
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE
NELCOMPORTAMENTO
DEL
GIUDIZIO
SINTETICO
OTTIMO
Partecipa attivamente alle attività della classe apportando un
contributo costruttivo e propositivo; si impegna proficuamente
con costanza ed attenzione, rispettando modalità e scadenze delle
consegne. E’ disponibile a collaborare con tutti, rispetta e usa in
modo appropriato materiale e spazi della scuola.
DISTINTO
Partecipa con interesse alle attività della classe con attenzione
costante nel tempo; si impegna con continuità e raramente non
rispetta modalità e tempi delle consegne. E’ collaborativo con tutti
e rispetta spazi e materiali della scuola.
BUONO
Partecipa con interesse non sempre adeguato alle attività della
classe; si impegna in modo settoriale e l’attenzione non è sempre
costante, qualche volta non rispetta modalità e tempi delle
consegne. E’ collaborativo e normalmente rispetta spazi e
materiali della scuola.
SUFFICIENTE Partecipa con interesse discontinuo alle varie attività della classe;
si impegna in modo irregolare e fatica a rispettare modalità e
scadenze delle consegne. E’ collaborativo solo in alcune attività e
con alcuni compagni. Fatica a rispettare le regole comuni, spazi e
materiali della scuola.
La valutazione con giudizio analitico, richiesta dalla normativa sul livello globale di
maturazione raggiunto dall’alunno alla fine di ciascun quadrimestre, viene espressa
su quattro fondamentali “dimensioni” osservate sistematicamente nel corso delle
prestazioni scolastiche: PARTECIPAZIONE, IMPEGNO, AUTONOMIA,
RITMI E MODI DELL’APPRENDIMENTO.
VALUTAZIONE DI SISTEMA
Per l’anno scolastico in corso si prevede la partecipazione delle classi seconde e
quinte alle rilevazioni dell’INVALSI per la valutazione del sistema scolastico
nazionale.
Nel nostro Istituto a livello di interclasse/intersezione vengono effettuate
periodicamente le verifiche sull’andamento delle progettazioni di classe, sui progetti
di plesso, sui laboratori.
79
A conclusione dell’ anno scolastico, nell’ultimo Collegio Docenti unificato, dai vari
referenti di progetto o di commissione, dai responsabili di plesso e dalle Funzioni
Strumentali, viene dato conto del lavoro svolto allo scopo di riflettere sugli aspetti
positivi, ma soprattutto per intervenire sui limiti e le carenze al fine di elevare la
qualità del sistema.
80
Scarica

POF 2015-16 - 1° Circolo Didattico Nicola Fornelli