“Programma Triennale di Politiche Pubbliche
di contrasto alla Vulnerabilità Sociale e alla Povertà”
“Se vogliamo che le cose migliorino
dobbiamo pensare che possano migliorare;
la scelta è fra un mondo di possibilità
ed un mondo di fallimenti” (Vittorio Foa)
Le storie di vita delle persone e i profili della sociologia, nel parlare di vulnerabilità,
ci restituiscono immagini di difficoltà, di strategie di sopravvivenza, di reti di protezione
diversamente efficaci, di energie individuali attivabili.
Al di là delle differenti condizioni, un comune denominatore è l’invisibilità, non tanto
del tema “rischio di povertà” che compare nelle indagini di opinione e nelle statistiche,
quanto delle persone coinvolte.
Si è abituati a spiegare questa assenza con interpretazioni di tipo organizzativo
(i regolamenti e i bilanci dei servizi pubblici tesi alla “ presa in carico del bisogno
già conclamato”) e/o psicologico (la vergogna, la sfiducia, il timore
delle umiliazioni...).
Ciascuna spiegazione contiene un pezzo di verità, ma interessano
le conseguenze: non esserci , non sentirsi rappresentati, non produrre proiezioni
sul futuro.
Tutto ciò rappresenta per la collettività una perdita: di persone “cittadine”
del loro luogo di vita, di competenze e risorse possibili, di idee e di legami.
La speranza di questo nostro progetto sta, prima ancora che nelle singole proposte
operative, in questa ambizione:
restituire identità e rappresentanza
fiducia in sé
e valore sociale di ciascuno.
Eleonora Artesio
Assessore alla Solidarietà Sociale
Politiche per i Giovani e Programmazione Sanitaria
“Programma Triennale di Politiche Pubbliche
di contrasto alla Vulnerabilità Sociale e alla Povertà”
Il perdurare nella provincia di Torino della crisi industriale e manifatturiera, le trasformazioni
del mercato del lavoro e delle diverse forme di organizzazione della produzione e quindi del sociale,
i mutamenti demografici, aprono accanto al problema delle persone in situazioni di povertà, una nuova
e necessaria riflessione rispetto ad un nuovo fenomeno sociale, richiamato in letteratura, con il concetto
di vulnerabilità sociale.
Si tratta di un malessere che assume i tratti della “sofferenza senza disagio” e si traduce, più
che in una vera e propria crisi, in un’incertezza e insicurezza, che tocca anche strati sociali tradizionalmente
collocati in una posizione protetta e garantita.
Emerge una sempre più crescente vulnerabilità di alcune fasce di popolazione che
non necessariamente è da correlarsi a situazioni di povertà, quanto da interpretarsi come “una minore
capacità della struttura sociale e dei soggetti ad assorbire i momenti e le fasi di crisi”.
E’ necessario quindi “alzare lo sguardo” e prendere in considerazione quanto è connesso all’accesso
e all’utilizzo di opportunità che consentono di perseguire, in un contesto sociale, obbiettivi dotati di valore.
Il rischio di cadere in situazioni di povertà non è esclusivamente legato a conclamate situazioni
di esclusione sociale, in altre parole a quelle circostanze che inibiscono o ostacolano l’accesso ai beni principali
ma anche a cosa le persone riescono “a essere e a fare” con le risorse di cui dispongono.
Il Programma di Politiche Pubbliche di contrasto alla Vulnerabilità Sociale ed alla Povertà
si articola in una serie di linee di azioni e opportunità:
Sostegno al Risparmio e al Credito
Sostegno al Consumo
Politiche Abitative
Politiche per la Salute
Politiche del Lavoro
Comunicazione Sociale
Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali
Sostegno al Risparmio e al Credito
Come risulta dai dati dell’Osservatorio del Nord Ovest, il Piemonte costituisce uno dei territori
a maggior fragilità per quanto riguarda la ridotta disponibilità di un patrimonio di sicurezza.
Quest’area, caratterizzata da una fragilità economica e materiale pur non traducendosi
in impoverimento, segnala una certa compressione del tenore di vita e dall’assenza di protezione contro
i rischi economici.
Si riscontra inoltre una difficile capitalizzazione delle famiglie: il 25% delle famiglie è senza
risparmio (una famiglia ogni 4).
Il capitale è in gran parte utilizzato per proteggersi da eventuali rischi, da cui non ci si sente
sufficientemente garantiti.
La Provincia di Torino intende promuovere e sostenere, anche attraverso l’istituzione di Fondi
di Garanzia, progetti di risparmio consapevole e di microcredito in grado di raggiungere altri soggetti pubblici
del territorio provinciale attraverso un’attività di promozione, orientamento e sostegno alla programmazione.
In questo contesto saranno avviate sperimentazioni in alcuni ambiti territoriali attraverso:
PROGRAMMI DI ASSET BUILDING: l’azione prevede lo sviluppo di una coerente campagna di promozione
sui programmi di Asset Building che introduca i concetti di risparmio etico e consapevole come strumento
di programmazione del futuro del proprio nucleo famigliare. Per rispondere alle richieste dei diversi target,
saranno studiate forme di raccolta ad hoc con le istituzioni di finanza etica impegnate nel progetto.
PROGRAMMI DI MICROCREDITO INDIVIDUALE: tale strumento, definito “di emergenza”, permetterà l’accesso
al credito ai soggetti esclusi dal sistema finanziario tradizionale. Tali crediti saranno erogati per
il soddisfacimento di spese “improvvise” legate alla sanità e alla cura della persona, alla ristrutturazione
della casa, alla famiglia ed alla formazione.
“Come se la gente contasse qualcosa, i risparmiatori ed i finanziati
avessero un volto, gli istituti finanziari fossero etici”
In partnership con la Provincia di Torino, l’azione prevede due interventi che rappresentano
le facce di una stessa medaglia, quella della finanza etica, attraverso l’Asset Building (costituzione
del patrimonio personale) e il sostegno al Microcredito.
Da un parte “pensare al risparmio” come importante strumento di costruzione del proprio
futuro e del modo in cui viviamo; in questa ottica esso va supportato, attraverso una formazione
che aiuti il risparmiatore a crescere nella consapevolezza e nella coerenza, oltre ad indirizzare
le sue risorse verso attività sostenibili sotto il profilo sociale ed ambientale.
Dall’altra, “pensare a forme di sostegno al credito individuale” dove la possibilità di ottenere
credito non diventa una trappola ma rappresenta la fiducia data a chi agisce in maniera consapevole.
La realizzazione delle iniziative è affidata a Banca Popolare Etica, prima banca etica
italiana a sostegno del mondo no profit e dell’economia solidale, in collaborazione con la Mag4
Piemonte, cooperativa finanziaria etica impegnata nella creazione di modelli economici basati
sulla cooperazione, sull’autogestione e sull’associazionismo di base.
Saranno inoltre coinvolte alcune realtà territoriali di riferimento impegnate nella costituenda
Agenzia del microcredito, per le quali il concedere credito è inteso come atto di fiducia
e di responsabilizzazione della persona.
Sostegno al Consumo
La dimensione di vulnerabilità sociale delle persone è spesso legata a fenomeni sociali quali
“diminuzione del salario o del potere d’acquisto”, allontanamento temporaneo o definitivo dal mercato
del lavoro, variazioni nel reddito da pensione o da sussidio, malattie o morte della persona di riferimento
economico all’interno della famiglia.
Secondo l’ultima nota mensile dell’Isae (Istituto di studi e analisi economica) più del 70%
delle famiglie italiane si sentono “soggettivamente povere”, cioè ritengono di non percepire un reddito
adeguato per condurre una vita dignitosa (vale a dire senza lussi ma non privandosi del necessario).
Tra le altre informazioni più specifiche sulla percezione del disagio riportate nella nota, il dato
più rilevante è il forte aumento, negli ultimi due anni, di coloro che dichiarano di aver incontrato difficoltà
nell’acquistare generi alimentari. Molte indagini di tipo economico rilevano, infatti, una consistente riduzione
degli acquisti nell’ultima settimana del mese, soprattutto in relazione ad alcuni generi alimentari considerati
di prima necessità (pane, carne, alimenti per i bambini).
L’impoverimento delle persone, connesso anche a momentanee situazioni di crisi, è sinonimo
di indebitamento diffuso. Carovita, caduta del potere d’acquisto, crisi del risparmio incrementano
il “popolo delle rate”, che per soddisfare bisogni vecchi e nuovi si avvicinano ai crediti al consumo
(recentemente si sono rilevate situazioni di credito al consumo anche per gli alimentari).
Il “prendi oggi pagherai domani” tocca il 16% degli italiani e ne lascia tantissimi insoddisfatti
o pignorati, spesso in situazioni di usura.
Saranno avviate sperimentazioni in alcuni ambiti territoriali attraverso
• Attività volte a realizzare con la piccola e grande distribuzione, progetti e iniziative mirate
a favorire e privilegiare le classi di consumatori più in difficoltà, sia per quanto concerne offerte
economicamente vantaggiose sia per quanto riguarda la qualità dell’ offerta prodotti
• Programmi di promozione e sostegno del last minute market (dallo scarto all’integrazione)
• Promozione dei Gruppi di Acquisto Solidale.
Quelle che seguono sono le prime iniziative che le nostre componenti organizzate
mettono a disposizione per la realizzazione del Programma di contrasto alla Vulnerabilità Sociale
e alla Povertà.
Speciale Carte Risparmio
Le carte saranno rilasciate presso ciascun punto vendita o centralmente, con le modalità
che saranno concordate, ed abiliteranno i possessori alla fruizione del beneficio presso tutti
gli esercizi del circuito.
Essendo una carta elettronica che si inserisce nella tipologia di quelle riservate ai migliori
clienti, l’esibizione alle casse della medesima non esporrà gli interessati ad alcuna identificazione
particolare.
• CARTA CODE’ CRAI: 200 minimercati aderenti al gruppo, capillarmente sparsi
sul territorio della provincia di Torino, saranno disponibili a praticare uno sconto del 3% sul prezzo
della spesa dei possessori della “Carta”.
La tipologia degli esercizi copre la tipica domanda di generi di largo e generale consumo
ad acquisto ricorrente con prevalente riferimento al settore alimentare.
• CARTA AUCHAN: l’ipermercato del gruppo operante su Torino (in corso Romania)
è disponibile a praticare uno sconto del 3% sul prezzo della spesa dei possessori della “Carta”.
Il Gruppo Auchan integrerà l’offerta con uno speciale “carrello convenienza” su prodotti
di prima necessità ed a marchio specifico, fruibile presso le 3 strutture dell’area metropolitana
torinese (Torino, Rivoli e Venaria).
Nova Coop, impresa nel campo della grande distribuzione e insegna piemontese della cooperazione,
si propone di tutelare gli interessi dei consumatori, promuovere e realizzare iniziative sociali, informative
e a difesa dell’ambiente.
L’adesione al “Programma di contrasto alla Vulnerabilità Sociale ed alla Povertà” promosso
dalla Provincia di Torino si inserisce coerentemente in questi ambiti.
L’esperienza maturata con i prodotti a marchio Coop consente infatti di proporre prodotti di uso
quotidiano competitivi nel prezzo rispetto a quelli “di marca”, in grado di soddisfare appieno le esigenze
del consumatore per quanto riguarda la qualità, la bontà e la sicurezza.
Il contributo di Nova Coop al progetto prevede:
• “il Carrello della Convenienza”: a partire dal mese di maggio 2006 nei quattro Ipercoop di Torino
e provincia (Torino, Beinasco, Ciriè e Cuorgnè) verrà proposto un paniere di 25 prodotti Coop,
alimentari e non, particolarmente convenienti.
• “le Ricette di Ipercoop”: per un anno si prevede l’allestimento e la diffusione settimanale di ricette
di cucina basate sull’utilizzo di ingredienti semplici e di stagione, economici (€ 10 per 4 persone),
allo scopo di favorire la conoscenza di possibili comportamenti negli acquisti.
Comune di Settimo Torinese
Il comune di Settimo Torinese, in collaborazione con gli Assessorati alla Solidarietà Sociale
ed all’Agricoltura della Provincia di Torino, il C.I.S.S.P., l’A.S.L. 7, il Dipartimento di Economia
Aziendale della Facoltà di Economia e la Facoltà di Agraria di Torino promuove sul proprio
territorio il progetto
Last Minute Market
Nato come ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria dell’Università
di Bologna, il progetto si pone come obiettivo la trasformazione degli sprechi in risorse e si basa
sul recupero delle derrate alimentari invendute per motivi commerciali, ma ancora perfettamente
commestibili.
Le risorse recuperate vengono messe a disposizione di associazioni o enti che ne curano
la distribuzione ai cittadini più in difficoltà oppure li utilizzano direttamente presso le proprie sedi.
Il progetto promuove un’azione di sviluppo locale auto-sostenibile con ricadute positive
a livello economico (creazione di opportunità lavorative per soggetti svantaggiati), recupero
di ricchezza sociale (disponibilità e circolazione di risorse) e ambientale (diminuzione dei rifiuti
in discarica).
Rete Alimentare Sociale
Per lottare contro le nuove forme di vulnerabilità sociale e povertà che colpiscono, anche in Italia
migliaia di persone, nasce il progetto Rete Alimentare Sociale tra il Centro Agro Alimentare di Torino
e gli Assessorati all’Ambiente, alla Solidarietà Sociale e all’Agricoltura della Provincia di Torino.
Ogni giorno, quintali di prodotti, non ancora scaduti ma non più vendibili nei mercati alimentari
vengono buttati. Il conferimento in discarica ha costi molto alti e contribuisce ad aumentare il volume
di rifiuti che produciamo. Se evitiamo lo spreco di prodotti ancora commestibili, le aziende che non li buttano,
risparmiano sulla tassa rifiuti, regalandoli a chi ne ha bisogno.
Gli enti e le persone che ne usufruiscono possono utilizzarli, dietro stretti controlli dell’ASL,
prima che scadano.
In questo modo è possibile contenere il bilancio di molti enti che, diminuendo le spese per i pasti,
possono utilizzare le risorse risparmiate per altri importanti servizi ed opportunità.
Collettivo è meglio!
Con “Collettivo è meglio!” il Movimento Consumatori intende sperimentare sul territorio
della Provincia di Torino in maniera sistematica e organizzata la costituzione e la diffusione
di forme di acquisto collettivo di prodotti alimentari locali biologici in un circuito di filiera corta:
direttamente dal produttore al consumatore.
Il fine è quello di risparmiare aumentando il livello della qualità; di avvicinare
i consumatori ai produttori; di stimolare la domanda e l’offerta di prodotti alimentari locali,
contribuendo tra l’altro, ad abbattere l’incidenza dei costi di trasporto sul prezzo finale delle merci;
di sviluppare le coltivazioni tradizionali e quelle di prodotti tipici locali; di favorire le relazioni
interpersonali tra i soggetti della filiera alimentare; di rilanciare in maniera concreta la dimensione
collettiva dell’etica della responsabilità.
Gli obbiettivi dell’iniziativa:
• realizzare un patto nuovo tra i consumatori e i produttori coinvolti nelle sperimentazioni
territoriali
• “impollinare” il territorio della provincia di Torino di nuovi Gruppi di Acquisto Solidali,
che, al termine del progetto, possano “camminare con le proprie gambe”
• sostenere percorsi di accompagnamento alla creazione di nuovi GAS
• stimolare la domanda collettiva di beni locali; una domanda organizzata e responsabile
• valorizzare i prodotti locali
• valorizzare i produttori locali
• avvicinare il consumatore finale al produttore per garantire risparmio e possibilità
di controllo.
Politiche Abitative
La casa è diventata un bene il cui accesso richiede un elevato investimento finanziario, che sembra
possibile solo in condizioni di stabilità occupazionale e di buona disponibilità di capitale di partenza.
In assenza di queste condizioni, le soluzioni abitative sono rinviate, oppure appaiono temporanee,
o di frequente, implicano un “abbassamento” del tenore di vita.
Oggi la questione abitativa non riguarda più l’inidoneità della casa, quanto l’inadeguatezza dello spazio
abitativo e la difficoltà derivante (economica e sociale) connessa all’acquisto e al suo mantenimento.
La diffusione della proprietà (che interessa circa il 70% delle famiglie) costituisce da un lato la soluzione
al problema abitativo, ma al tempo stesso apre nuovi problemi.
Si è notevolmente ampliata in questi ultimi anni l’area dei soggetti che non riescono ad accedere
alla casa con le proprie risorse a causa delle condizioni di difficoltà sociale che spesso determinano situazioni
di vulnerabilità e povertà (gli immigrati, gli anziani soli, le giovani coppie, le famiglie monoparentali
o con un solo reddito). All’espansione quantitativa del mercato edilizio si accompagna una crescita
delle situazioni di disagio. L’attuale presenza di stati di vulnerabilità sociale temporanei, quali la precarietà
e variabilità del reddito in seguito ad una molteplicità di cause (lavoro precario a tempo determinato,
momenti di malattia propri o di un familiare, donne sole dopo la separazione, ecc) produce l’impossibilità
per molti soggetti di garantirsi il mantenimento della casa. Questo fenomeno non è condizionato solo
dai costi degli affitti ma anche dagli elevati costi delle utenze per la casa (riscaldamento, elettricità, gas,
manutenzioni ecc) quindi spesso determina l’espulsione di intere categorie di soggetti sia dal mercato
immobiliare privato che dal patrimonio residenziale pubblico.
La mancanza di fondi per la somministrazione ordinaria e continua di sostegni economici a singoli
nuclei e la variabilità delle condizioni di accesso obbliga le Amministrazioni Pubbliche a ripensare
e riprogettare le politiche pubbliche di risposta per garantire il diritto alla casa.
Diverse iniziative locali, attivate prevalentemente da alcuni Comuni, Cooperative, Associazioni del Terzo
Settore, si sono sviluppate in questi anni, sulla base della constatazione dei limiti dell’offerta convenzionale,
limiti non soltanto quantitativi ma anche qualitativi, per fronteggiare l’inadeguatezza delle risposte
alle domande provenienti sia da situazioni di esclusione sociale che da situazioni di inclusione e integrazione
ma con scarsa disponibilità economica.
Gruppo di Lavoro
Assessorato Solidarietà Sociale, Pianificazione Territoriale
e Pari Opportunità della Provincia di Torino sulle politiche sociali abitative.
Il gruppo di lavoro ha come finalità di organizzare un’agenda di discussione pubblica
sul tema ed accompagnare il suo svolgimento.
Gli obbiettivi:
• raccogliere e rendere fruibile e circolare tutta l’informazione attualmente disponibile
sulle nuove povertà e le case pubbliche
• svolgere alcune ricerche mirate, in collaborazione con l’A.T.C. e l’Osservatorio Regionale
sulla condizione abitativa (per esempio il problema dei canoni di locazione, utenze,
morosità; un’analisi sull’impatto delle attuali politiche gestionali del patrimonio abitativo
pubblico nei confronti dell’utenza presente, in particolare nei percorsi di responsabilizzazione
e de responsabilizzazione della medesima; la sperimentazione di politiche di housing sociale
in Italia, ecc.)
• realizzare attraverso il proprio Sistema Informativo, e d’intesa con la Regione, la formazione
di Banche Dati provenienti da fonti individuate; elaborare e gestire i dati sulla condizione
abitativa (esempio: raccolta del fabbisogno abitativo e delle sue caratteristiche)
Enti coinvolti:
• A.T.C.
• Osservatorio Regionale sulla Condizione abitativa
• Assessorato Politiche Sociali Regione Piemonte
• Assessorato alla Casa Regione Piemonte
• Assessorato alla Casa Comune di Torino
Politiche per la Salute
Nel nostro paese si osservano disuguaglianze rilevanti rispetto alle condizioni di salute:
le persone, i gruppi sociali e le aree geografiche meno avvantaggiate presentano un maggior rischio di morte,
malattia, disabilità e stili di vita a rischio.
Le complesse cause risiedono nelle condizioni di vita e di lavoro della popolazione, nella dotazione
di risorse materiali, nelle relazioni sociali, negli stili di vita e nell’accesso ai sistemi di cura.
I soggetti colpiti da queste nuove povertà oltre ai tradizionali profili, sono rappresentati da persone
“svantaggiate socialmente” (giovani, anziani, donne, malati cronici, immigrati) per i quali già si registrano
o sono da attendersi peggioramenti delle condizioni nello stato di salute.
Allo stato di vulnerabilità sociale e di povertà si associa una maggiore incidenza di malattie
anche per una maggiore esposizione ai fattori di rischio ambientali e legati agli stili di vita.
La Provincia, nell’ambito della Conferenza Provinciale sulla Salute, in collaborazione con il Servizio
sovrazonale di Epidemiologia dell’Asl 5, ha elaborato la “Relazione sullo stato di salute della popolazione”
del nostro territorio, dalla quale si evidenzia come le condizioni di vita e di salute dei cittadini conducano
a evidenti disuguaglianze sociali.
Il Programma prevede la possibilità di avviare, nell’ambito delle attività dell’ Osservatorio
Provinciale delle Politiche Sociali, un’assistenza mirata all’osservazione dei percorsi che portano
alla vulnerabilità sociale e ai loro determinanti.
Inoltre, nello specifico, si pensa di realizzare un Protocollo di intesa tra la Provincia di Torino
e la FIMMG ( Federazione Italiana Medici di Famiglia) per la realizzazione di un’indagine sulle difficoltà
delle persone a concludere i propri percorsi di cura.
Sezione provinciale di Torino
Percorsi di Cura
In analogia a quanto proposto da un recente progetto della FIMMG Nazionale
in collaborazione con Caritas italiana, la sezione provinciale FIMMG di Torino con la Provincia
di Torino, intende promuovere una indagine statistica conoscitiva sugli indicatori di vulnerabilità
sociale e nuove forme di povertà, connesse alla salute delle persone.
In particolare ci si propone di esplorare quali sono i motivi di difficoltà che impediscono
la conclusione dei “percorsi di cura” da parte di pazienti “particolarmente fragili”, come
ad esempio persone ultra 65enni e donne capofamiglia e monoreddito.
Inoltre, la sezione provinciale FIMMG di Torino intende svolgere analoga indagine
statistica a campione al fine di valutare le maggiori problematiche socio-assistenziali
dei pazienti soggetti a maggior rischio di vulnerabilità sociale.
Politiche del Lavoro
Un mercato del lavoro lento come quello attuale disegna scenari segnati dall’”onda d’urto”
della crisi industriale, che sta investendo sempre di più anche gli altri settori produttivi della nostra società.
Il persistente periodo di crisi occupazionale, come del resto evidenziano i dati provinciali
sulla disoccupazione colpisce principalmente le donne.
Infatti, per il 2004, la stima provinciale individua 58.700 soggetti in cerca di occupazione,
di cui 28.300 (48,2%) uomini e 30.400 donne (51,8%), con tassi di disoccupazione pari a, rispettivamente,
6,1% in totale (5,1% per gli uomini e 7,4% per le donne).
Quest’ultimi risultano superiori ai dati regionali (5,3% in totale, 4,3% per gli uomini e 6,5%
per le donne), e peggiori mediamente a quelli di tutte le altre Province piemontesi.
A questo quadro complessivo, si aggiungono i frequenti episodi di crisi aziendali.
Nel corso del 2004 si sono registrate 16.440.662 ore di Cassa Integrazione Ordinaria e 30.023.826 ore
di Cassa Integrazione Straordinaria.
Si tratta, per quanto riguarda la Cassa Ordinaria, di un valore determinante un incremento, rispetto
al 2003, pari al 14,9%, mentre la Cassa Straordinaria è in contrazione (come numero di ore) del 42%.
Evidentemente, il settore che ha maggiormente utilizzato lo strumento, sia nella forma ordinaria
sia in quella straordinaria è l’Industria della trasformazione, in particolare il comparto meccanico
che, da solo, assorbe il 69,4% delle ore di cassa Ordinaria e il 72,4% di quella Straordinaria.
Nel corso del 2004, inoltre, si sono contate 9.945 procedure di mobilità approvate dalla Commissione
Regionale per l’Impiego, valore che indica un incremento nell’utilizzo dello strumento pari all’11,4%
rispetto al 2003.
Gruppo di Lavoro
Assessorato Solidarietà Sociale, Lavoro e Attività di Orientamento
per il Mercato del Lavoro, Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale,
Pari Opportunità, Agricoltura e Sviluppo Rurale della Provincia di Torino
sulle politiche del lavoro.
Il gruppo di lavoro ha come finalità di organizzare un’agenda di discussione sul tema
ed accompagnare il suo svolgimento.
Gli obbiettivi:
• organizzare un’agenda sul tema
• promuovere la partecipazione di una rete di attori, interessati per competenza
istituzionale o per mission propria, allo sviluppo di politiche integrate
• organizzare la discussione e pervenire ad un confronto dei temi
• raccogliere, attraverso un lavoro di condivisione dei dati, e sistematizzare tutta
l’informazione disponibile
• mettere a punto proposte operative e sperimentazioni attraverso il coinvolgimento
dei soggetti partner coinvolti dalle iniziative Equal
Enti coinvolti:
• Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte
• Assessorato al Lavoro del Comune di Torino
• Responsabili dei progetti “Reti.Qu.A.L.” e “Percorsi d’impresa e tecnologie sociali”
Il progetto Reti.Qu.A.L. - Reti Qualità Ambiente Lavoro
è un’iniziativa promossa nell’ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL, cofinanziato
dal Fondo Sociale Europeo.
Il progetto, che si svolge nel periodo luglio 2005 - giugno 2007, rientra nell’Asse Imprenditorialità
che finanzia attività a sostegno dell’imprenditorialità sociale.
Reti.Qu.A.L. è un progetto che intende rafforzare le capacità finanziarie, gestionali delle imprese
sociali (in particolare le cooperative sociali di tipo B) sostenendole nell’incrementare la loro presenza
nei settori lavorativi tradizionali, ma soprattutto per svilupparsi in nuovi mercati quali quelli della cura,
promozione e valorizzazione del territorio, al fine di incrementare l’inserimento e la continuità lavorativa
delle persone disabili, svantaggiate e a rischio di vulnerabilità sociale.
Il progetto prevede la realizzazione di sperimentazioni di inclusione socio lavorativa attraverso
la programmazione e gestione di sevizi innovativi di manutenzione e cura ambientale nei territori di quattro
Comunità Montane (Bassa Valle Susa e Cenischia, Pinerolese Pedemontana, Chisone e Germanasca,
Valle Pellice).
Le sperimentazioni si integreranno con le attività previste dalla Provincia di Torino nell’ambito
del Programma triennale di politiche pubbliche di contrasto alla vulnerabilità sociale e alla povertà.
Le attività affidate ad una Partnership di sviluppo e ad una Rete di progetto composte da enti
istituzionali e locali, associazioni private e centrali cooperative prevedono azioni di sistema nell’ambito
finanziario, organizzativo e di marketing sia sperimentazioni sul territorio della Provincia di Torino.
Il progetto “Percorsi d’impresa e tecnologie sociali”
è un’iniziativa promossa nell’ambito del Programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL,
co finanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Il progetto, che si svolge nel periodo luglio 2005 - giugno 2008, rientra nell’Asse
Imprenditorialità che finanzia attività a sostegno dell’imprenditorialità sociale.
Il progetto intende dare un impulso significativo alle imprese coinvolte, al fine
di consolidare nuovi rami d’impresa e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro.
Il contributo che si intende realizzare con la Provincia di Torino, nell’ambito
del Programma triennale di Politiche Pubbliche di contrasto alla Vulnerabilità Sociale
e alla Povertà, riguarda lo sviluppo di alcuni temi al fine di promuovere inclusione sociale
e inserimento al lavoro di persone in difficoltà.
I temi sono i seguenti:
• le raccolte e il riutilizzo dei “rifiuti” da un punto di vista ecologico, di educazione
ambientale e sopratutto nel fare impresa d’inserimento lavorativo per le fasce deboli
in modo sostenibile.
• micro imprenditorialità: evidenziare aree di nuovi bisogni e metodologie di azioni
che siano in grado di fare incontrare bisogni dei cittadini con risposte di micro imprenditorialità locale sostenibibile
• sistematizzare le metodologie d’inserimento lavorativo delle fasce deboli,
con particolare evidenza alle esperienze di accompagnamento maturate negli anni
precedenti sia dalle agenzie del pubblico e del privato preposte all’inserimento, sia da parte
della cooperazione di tipo B con una focalizzazione sul gap che esiste tra le persone
svantaggiate e le esigenze produttive per stare sul mercato.
Comunicazione Sociale
Quali sono i meccanismi decisivi che impediscono di scivolare dalla situazione di vulnerabilità
a situazioni di disagio e quindi in forme di esclusione sociale?
Cosa fa la differenza tra coloro che riescono a resistere alla diffusa precarizzazione dell’esistenza?
Molto è affidato anche a quale rappresentazione le persone hanno di se stessi, della storia personale,
del problema che devono risolvere, della qualità e della consistenza delle informazioni che sono in grado
di raccogliere e delle opportunità cui possono accedere.
Esiste una “cultura della povertà”, fatta anche di rappresentazioni e messaggi che spesso trasmettono
e restituiscono immagini che autoalimentano il senso di marginalità, rassegnazione e fatalismo, dipendenza
dal sostegno altrui.
Si registra una tentazione ad allontanare il problema finché questo non ha una ripercussione diretta
sulla propria vita ed in misura così decisiva tale da modificare la propria “carriera di vita”.
Di fronte all’incertezza quotidiana sembra incrementarsi una difficoltà delle persone ad elaborare
una strategia progettuale.
La comunicazione pubblica ha delle ripercussioni sul modo di affrontare i problemi e determina
conseguenze importanti ad esempio sulle forme che la situazione assume o sul modo in cui le persone
considerano se stessi o sono tenuti “in considerazione dagli altri”.
A fronte della quotidiana e incessante comunicazione sulla situazione economica, produttiva
e sociale che si sta vivendo, è importante promuovere quindi una comunicazione positiva sul tema
che evidenzi il problema ma che, al contempo, trasmetta e valorizzi possibilità connesse alle soluzioni
praticabili.
Comunicare
Il progetto di comunicazione si articolerà in due fasi: la prima di carattere generale
per “fare cultura” sul tema; la seconda per comunicare le singole azioni che verranno attivate
nei diversi territori.
La campagna di comunicazione avrà l’obiettivo, di far conoscere l’esistenza e lo sviluppo
del Programma Triennale.
Altra finalità importante sarà quella di “infondere coraggio” a chi deve affrontare
un momento difficile sollecitandolo a superare il proprio pudore; di far sapere alle persone
che non sono sole in un momento così difficile della loro vita; di valorizzare le risorse che ogni
persona ha dentro di sé, risorse che possono aiutare a risolvere il problema.
Il tono che verrà utilizzato sarà rispettoso della dignità della persona, motivante e diretto.
Sarà una comunicazione positiva che evidenzierà il problema ma che al contempo
trasmetterà e valorizzerà le possibili soluzioni che saranno offerte alle persone.
Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali
...dal Sistema Informativo verso l’Osservatorio...
L’Assessorato alla Solidarietà Sociale ha iniziato da alcuni anni la costruzione di un Sistema
Informativo in grado di rispondere all’esigenza di monitorare i cambiamenti sociale e demografici
del territorio provinciale.
E’ importante disporre di dati che declinino le varie sfaccettature dei rischi sociali che possono
trascinare l’individuo e il suo nucleo sotto la soglia di sufficienza vitale: la presenza di un unico reddito,
la condizione di famiglia monogenitoriale, la presenza di anziani o persone diversamente abili,
la disoccupazione di lungo periodo, la disoccupazione giovanile.
Una prima fase si è centrata sulle dinamiche demografiche per ampliarsi successivamente
agli aspetti economici e sociali (trend delle aziende, occupazione e disoccupazione, redditi ecc.).
A partire dalle analisi effettuate si è ritenuto importante avviare un processo per la messa
a punto di un Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali.
L’Osservatorio Provinciale delle Politiche Sociali
rappresenta l’evoluzione naturale del lavoro svolto dall’Assessorato con il Sistema
Informativo a supporto del territorio impegnato nella realizzazione del percorso di attuazione
dei Piani di Zona.
Infatti la predisposizione di dati socio-demografici ed economici propedeutici all’analisi
dei bisogni locali ha confermato la necessità di dotarsi di uno strumento più sofisticato, quale
può essere l’Osservatorio, in grado sia di rispondere in maniera più puntuale e incisiva
alle richieste del territorio, sia di essere uno strumento di conoscenza che aiuti ad orientare
gli interventi della Provincia nel sociale.
L’istituzione di un Osservatorio sulle politiche sociali costituisce uno strumento capace
di ottimizzare le capacità di analisi e di conoscenza della struttura e delle dinamiche sociali
di compiere una valutazione sull’adeguatezza dei servizi, delle risorse e degli interventi messi
in atto a fronte dei bisogni rilevati all’interno dei singoli Comuni e negli altri enti o istituzioni
presenti sul territorio provinciale.
La realizzazione dell’Osservatorio delle politiche sociali verrà attuata
con la collaborazione dell’Osservatorio Epidemiologico dell’Asl 5 e dell’Universita di Torino,
Dipartimento di Scienze Sociali, al quale è stata affidata, con apposita convenzione,
la supervisione scientifica e metodologica.
Per Informazioni:
Cristina Cappelli
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Opuscolo "Il Catalogo delle Opportunità" 2005