Intesa del 18 aprile 2000 Intesa per la conservazione e la consultazione degli archivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche La parte prima dell’Intesa riguarda le “Disposizioni relative agli archivi di interesse storico” Intesa del 18 aprile 2000 La collaborazione tra Chiesa Cattolica e Stato(art. 4) … trova attuazione con l’inventariazione del patrimonio documentario e archivistico I servizi proposti dalla C.E.I. distribuzione gratuita del software e suo aggiornamento software import/export con i principali prodotti archivistici diffusi sul territorio nazionale eventuale realizzazione di ulteriori software di supporto all’attività I servizi proposti dalla C.E.I. corsi periodici di formazione e aggiornamento sia per gli aspetti legati ai contenuti archivistici sia per quelli tecnico informatici I corsi potranno avere natura tradizionale, o dell’elearning, della video conferenza, del supporto Cdrom, e quant’altro (rete Intranet interna fra le diocesi e la C.E.I.) I servizi proposti dalla C.E.I. materiale di supporto documenti manualistica strumenti di consultazione e guida I servizi proposti dalla C.E.I. forum dei beni archivistici www.chiesacattolica.it/forumarchivi dove sarà possibile scambiare in tempo reale opinioni ed esperienze ed ottenere suggerimenti da parte di esperti interpellati appositamente Forum Archivi: ingresso protetto Forum Archivi: contenuti I servizi proposti dalla C.E.I. assistenza tecnico informatica segnalazione al numero verde (848.580167) teleassistenza (VPN) possibilità di assistenza tecnica on-site segnalazione tramite gps contributi economici La C.E.I. suggerisce di impegnare il contributo destinato agli archivi diocesani per il riordino e l’inventariazione Il contributo forfettario annuo predisposto dalla C.E.I per l’archivio diocesano è di € 13.000,00 Per la presentazione di queste domande di contributo il termine rimane fissato al 30 novembre 2004 con possibilità di integrazione delle pratiche fino al 31 gennaio 2005. Archivi che possono usufruire di sw e servizi C.E.I. Gli archivi diocesani (come gli archivi della casa generalizia e provinciale) possono fare richiesta del software e godere gratuitamente di tutti i servizi offerti dalla C.E.I. per il progetto La domanda dovrà essere presentata su appositi moduli predisposti dalla C.E.I. e firmata, come consuetudine, dal responsabile diocesano (o dal provinciale), dall’Ordinario diocesano e dal delegato regionale per i beni culturali Gli altri archivi ecclesiastici Tutti gli altri archivi ecclesiastici possono richiedere gratuitamente il software e successivi aggiornamenti (esclusi eventuali componenti del DBMS) I servizi per gli archivi ecclesiastici (non diocesani) a) non servirsi di alcun servizio C.E.I. b) richiedere tutti i servizi offerti dalla C.E.I. a fronte del pagamento di un canone annuo che, pur se prevedibilmente irrisorio, sarà determinato anche in considerazione del numero degli archivi aderenti. La domanda dovrà essere presentata su appositi moduli predisposti dalla C.E.I. e firmata, come consuetudine, dal responsabile diocesano (o dal provinciale), dall’Ordinario diocesano e dal delegato regionale per i beni culturali. Quando richiedere il software Le diocesi potranno procedere a partire dal mese di settembre 2004 per la richiesta del software si compilino i moduli che saranno resi disponibili sia sul sito della C.E.I. (www.chiesacattolica.it) sia, per gli utenti abilitati, sul forum (www.chiesacattolica.it/forumarchivi) Il referente per gli Uffici C.E.I. rimane sempre, come d’abitudine, la diocesi di riferimento (il responsabile diocesano per i beni culturali ecclesiastici) La distribuzione del software Il software CEIar sarà distribuito a partire da settembre via posta ordinaria dopo che l’Ufficio avrà approvato la richiesta presentata Gli archivi che richiedono CEIAr sono tenuti sono annualmente tenuti a consegnare copia dei materiali in C.E.I. Questi dati verranno caricati all’interno della banca dati archivistica nazionale Insieme realizzeremo a) censimento degli archivi ecclesiastici (che integri e aggiorni quello realizzato dall’A.A.E.); b) schedatura informatizzata degli archivi; c) banca dati diocesana; d) banca dati nazionale; e) lettura incrociata delle diverse schedature, sia a livello locale che centrale (beni storici e artistici, architettonici, archivistici e librari); f) visibilità al lavoro diocesano sempre con la garanzia della riservatezza e della protezione dei dati offerti “al grande pubblico”