TEMI DI PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO LA MOTIVAZIONE ALLO STUDIO In generale è la spinta interiore a impegnarsi per fare le cose; Tecnicamente è un processo che origina da bisogni biologici o da esigenze acquisite, che, attraverso vari eventi, sfocia in un comportamento diretto a soddisfare le necessità di partenza TIPI DI MOTIVAZIONE MOTIVAZIONI PRIMARIE MOTIVAZIONI SECONDARIE (legate a esigenze apprese) INTRINSECHE ESTRINSECHE MOTIVAZIONI INNATE SPECIFICHE (legate a bisogni selezionati su basi evolutive) MOTIVAZIONE OMEOSTATICHE (legate a bisogni omeostatici) Curiosità Need For Competence Affiliazione Autorealizzazione Le motivazioni entrano facilmente in conflitto, per cui l’individuo deve trovare un equilibrio motivazionale; esso dipende da vari fattori: differenze individuali, ambiente, educazione. PERCHE’ LA GENTE STUDIA? La gente studia perché in qualche modo è motivata a farlo, altrimenti non studierebbe; In genere non c’è un’unica motivazione di fondo, ma una combinazione di motivazioni estrinseche ed instrinseche, le ultime legate ai bisogni cognitivi (curiosità, ”need for competence”, “need for achievement”, bisogno di affiliazione); I diversi tipi di motivazione interagiscono tra loro e si influenzano l’un l’altro (l’uso eccessivo di premi e punizioni può minare le motivazioni intrinseche) La motivazione scolastica dipende, oltre che dall’interazione tra le motivazioni intrinseche ed estrinseche, anche dal punto di vista degli allievi , da come percepiscono le cose (l’individuo opera in un ambiente e filtra gli stimoli ambientali con una propria elaborazione cognitiva) LA MOTIVAZIONE SCOLASTICA E’ IL RISULTATO DELL’INTERAZIONE TRA LE MOTIVAZIONI FONDAMENTALI FILTRATE DALL’ESPERIENZA SOGGETTIVA DELL’ALUNNO E INFLUENZATA DALL’AMBIENTE SCOLASTICO MOTIVAZIONI INTRINSECHE O ESTRINSECHE? Senz’altro con le motivazioni intrinseche il rapporto didattico è migliore, i ragazzi studiano per moto proprio, attratti dai contenuti dell’insegnamento e indipendentemente dal proprio tornaconto; Non hanno bisogno di essere sostenute dall’esterno e tendono a mantenersi anche al di fuori del contesto scolastico, senza che nessuno premi o punisca il ragazzo; L’alunno impara a studiare per conto proprio, si sente efficiente, realizzato e appagato. Maehr parla di motivazione permanente per indicare che la motivazione allo studio si automantiene; Tuttavia non si può fare affidamento sulle sole motivazioni intrinseche, visto che può risultare difficile conciliare la curiosità e il “need for competence” con le esigenze dell’istituzione scolastica. La crisi della scuola americana ha dimostrato quanto può essere pericoloso e dispersivo un metodo basato sulla sola presentazione degli argomenti che suscitano curiosità; D’altra parte le sole motivazioni estrinseche, basate su premi e punizioni, presentano inconvenienti seri. E’ facile che vengano applicati rinforzi involontari o che si adoperino punizioni ingiuste, in tal caso il ragazzo sentendosi in condizioni critiche o difficili può chiudersi in sé, ribellarsi o evadere dalla realtà; L’uso di premi non sempre è produttivo, anzi a volte presenta effetti collaterali (un esempio è lo studio svolto da M.R. Lepper); un effetto collaterale del premio è quello che si esercita sull’autostima, ovvero quando l’insegnante, essendo protettivo, assicura il successo sia a chi rende sia a chi non rende, creando così confusione nella mente dell’alunno. Oggi la tendenza prevalente è raccomandare di coltivare le motivazione intrinseche, anche se e’ sbagliato cercare di farne prevalere una soltanto, di fatto a scuola e nello studio giocano entrambe, quindi e’ importante (visto che non sono facili da separare) cercare di farle interagire tra di loro. IL PUNTO DI VISTA DEGLI ALLIEVI Le ricerche si sono occupate di come la percezione dei successi e degli insuccessi influisce sul need for achievement. Weiner ha studiato le attribuzioni degli allievi per spiegsre I risultati ottenuti. Ha elaborato un modello a tre dimensioni per classificare i tipi possibili di attribuzione casuale: interno/esterno, stabilità/instanbilità, controllabilità/incontrollabilità. Un altro aspetto cognitivo importante è costituito dalle teorie implicite dell’abilità e dell’intelligenza. Il punto di vista degli allievi dipende indubbiamente da caratteristiche individuali; Ma gli insegnanti influiscono, non solo con ciò che dicono, ma anche coi comportamenti, i segnali impliciti. IL CLIMA SCOLASTICO Sulla motivazione allo studio influisce anche l’atmosfera scolastica, il clima psicologico che si respira a scuola, l’esperienza diffusa che si fa, indipendentemente dal fatto di avere a che fare con l’uno o con l’altro in particolare. PENSATO, PROGETTATO E REALIZZATO DA : CUTILLO LUCA & ANIELLI VALENTINO The End