Scegliamo con cura: un progetto di Slow Medicine
Comunicato stampa
Partirà a Torino a settembre 2014 la prima esperienza di Medicina Slow in
Italia.
Nato in sintonia con Slow Food, il movimento Slow Medicine si è imposto in
poco più di 3 anni nel panorama nazionale e internazionale come “ il miglior
tipo di medicina che possiamo augurarci per il 21° secolo”: la frase è di
Richard Smith, già direttore del BMJ, ed è stata ripetuta ad Amsterdam alla
prima Choosing Wisely International Round Table, dove Slow Medicine
rappresentava l’Italia con il progetto Fare di più non significa fare meglio.
Alla base del progetto, che si ispira al progetto Choosing Wisely nato negli
Stati Uniti nel 2011, la constatazione, supportata da un numero crescente di
studi e ricerche, che molti esami e molti trattamenti chirurgici e
farmacologici largamente diffusi non apportano benefici per i pazienti e anzi
rischiano di essere dannosi. Contemporaneamente però la richiesta dei
cittadini va nella direzione del fare e ottenere di più: più farmaci, più esami,
più trattamenti sembrano coincidere con un’idea di medicina buona e utile
per i pazienti.
A partire dal progetto Fare di più non significa fare meglio è nata l’idea di
sperimentare a Torino, dove Slow Medicine è nata nel 2011, ciò che può
realmente succedere se contemporaneamente medici, cittadini e giornalisti
provano a guardare la medicina e la cura in un’ottica slow. Cioè, provano a
uscire dalla logica che per la salute è sempre meglio fare di più e decidono
che invece la salute richiede che “Scegliamo con cura” quali farmaci, quali
esami, quali interventi, quale tipo di prevenzione sono realmente utili e
necessari per la nostra salute.
La Società Italiana di Medicina Generale ha già fatto la sua parte,
individuando 5 pratiche a rischio di inappropriatezza che i medici
eviteranno di prescrivere senza prima averle “scelte con cura” insieme al
paziente , valutando con lui vantaggi e svantaggi, obiettivi e aspettative.
Da novembre in poi, i messaggi di Scegliamo con cura verranno diffusi ai
cittadini della TO2 e della TO3, che aderiscono alla sperimentazione, con
opuscoli, incontri, dibattiti. I medici coinvolti perfezioneranno la loro
capacità di coinvolgere i pazienti nelle decisioni con uno specifico corso di
comunicazione e counselling.
Per tutto il 2015 l’idea di una medicina “sobria rispettosa e giusta” come
quella che Slow Medicine vuole diffondere sarà una realtà concreta nelle due
aree coinvolte dall’iniziativa. Il primo passo per diffondere lo stesso modello
nelle altre ASL torinesi, e in tutta Italia.
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