La prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza: aggiornamenti Regione Toscana Regione Toscana Direttore Generale Direttore Amministrativo Azienda USL 8 Arezzo Azienda USL 8 Arezzo Dr Enrico Desideri Dr Moraldo Neri Direttore Sanitario Sede legale e Dr.ssa Branka Vujovic Centro Direzionale Direttore servizi sociali Via Curtatone, 54 Dr.ssa Patrizia Castellucci 52100 Arezzo Telefono 0575 2551 Ordine dei Medici, Arezzo, 20 marzo 2010 Dr Michele Mecca Coordinatore CCIA Az. USL 8 Arezzo Inf. Gianna Aldinucci Infermiera Epidemiologa Dr.ssa Irene Galanti Microbiologo Dr Danilo Tacconi Infettivologo Dr Giandomenico Petrucci Farmacista Dalle infezioni ospedaliere … Le C.M. 52/ 85 e 8/88 “Lotta contro le infezioni ospedaliere” Definiscono i sistemi di controllo delle Infezioni ospedaliere (I.O. / I.N. / H.A.I.): infezioni che insorgono durante il ricovero in ospedale o in alcuni casi dopo che il paziente è stato dimesso e che non erano manifesta clinicamente o in incubazione all’ammissione. Distinte dalle Infezioni Comunitarie (C.A.I.): infezioni già presenti al momento del ricovero (con quadro clinico manifesto o in incubazione); ad eccezione di quelle correlabili ad un precedente ricovero ospedaliero Cui devono essere aggiunte le Infezioni Occupazionali: infezioni acquisite sul luogo di lavoro o risultante dell’attività lavorativa stessa, il cui periodo di incubazione sia compatibile con l’intervallo di tempo intercorso tra 2 l’esposizione all’agente responsabile e la comparsa della malattia G. Ippolito, 95 … alle infezioni come indicatore di qualità … D.L. 502/92 : le regioni e le USL instaurino rapporti fondati sull’accreditamento, sulle modalità di pagamento a prestazione e sull’adozione del sistema di verifica e revisione di qualità PSN 1998-2000 : “attivare un programma per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle infezioni in ogni presidio ospedaliero, orientato sia ai pazienti sia agli operatori sanitari. Tale programma rappresenta un criterio di accreditamento della struttura e deve prevedere l'istituzione di un Comitato di controllo delle infezioni ospedaliere, l'assegnazione di specifiche responsabilità gestionali a personale qualificato e la definizione di politiche di intervento e di protocolli scritti” 3 … alle infezioni come indicatore di qualità … (segue)8 In Toscana la LR. 8/99 e ora la LR 51/09: inserisce tra i requisiti autorizzativi ed accreditativi il controllo delle infezioni, ma … nel frattempo l’attenzione si sposta dalle Infezioni Ospedaliere alle Infezioni Correlate all’Assistenza (Infezioni Assistenziali / Infezioni Correlate all’Assistenza / Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali / Infezioni Correlate alle Procedure Assistenziali / Infezioni Correlate ai Processi Assistenziali)8 4 … alle infezioni correlate all’assistenza Infatti in Toscana …. PSR 2008 – 2010 § 5.6.1.8 (prevenzione infezioni): “ L’evoluzione di modelli assistenziali inoltre impone di passare dal concetto di infezione ospedaliera a quello di infezione correlata alle procedure assistenziali; Tra gli obiettivi il : Miglioramento della qualità della pratica assistenziale e della sicurezza di pazienti e operatori, da conseguire attraverso la produzione, l’implementazione e la verifica di impatto di protocolli e linee guida condivisi. Anche attraverso: Identificazione e coordinamento a livello regionale di centri di riferimento per specifiche problematiche, quali la Legionellosi, la tipizzazione dei microrganismi responsabili di infezioni trasmesse con gli alimenti, la tipizzazione molecolare dei microrganismi che si presentano in forma epidemica, la caratterizzazione delle resistenze antibiotiche. 5 … alle infezioni correlate all’assistenza (segue)8 DGRT n. 341/08: “Costituzione del Comitato di Coordinamento Regionale e del Comitato Tecnico Scientifico per la prevenzione e la lotta delle Infezioni correlate ai Processi Assistenziali (ICPA)”, che richiama la necessità di controllo delle infezioni non solo in ospedale ma anche nelle attività in Residenza Sanitaria Assistenziale o a domicilio. … nel panorama dei potenziali rischi per la sicurezza del paziente attribuibili all’assistenza sanitaria le complicanze infettive giocano un ruolo di primo piano: la frequenza della comparsa di una complicanza infettiva è stimata del 5-10% nei ricoverati in Ospedale, del 5% nei ricoverati in RSA, dell’1% negli assistiti a domicilio. 6 Qual è l’entità delle I.N.? (solo alcuni appunti …) Toscana 2004: Viene effettuato un esteso studio di Prevalenza Hanno preso parte all’indagine 41 presidi ospedalieri della Regione Toscana, rappresentanti circa 11.000 posti letto di ricovero ordinario Sono stati indagati 6631 pazienti (G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod.) 7 Infezioni rilevate Sono stati 320 episodi di infezione ospedaliera in 296 pazienti (di cui 24 con contemporanea presenza di infezione ospedaliera ed infezione comunitaria) e 653 infezioni comunitarie Prevalenza di pazienti con infezione ospedaliera 4,5% (296) 8 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Le infezioni ospedaliere in Europa 4,5 Toscana 2004 7,8 Piemonte 2000 6,9 Veneto 2003 4,9 Lombardia 2000 6,1 Norvegia 1997 7,6 7,2 Francia 1996 Spagna 1994 9,0 Regno Unito 1994 3,5 Germania 1994 6 Toscana 1987 6,8 Italia 1983 0 2 4 6 8 10 9 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Distribuzione per sede delle infezioni ospedaliere rilevate 15% 26% IVU Infezioni respiratorie Infezioni ematiche Infezioni chirurgiche Altre 16% 18% 25% 10 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Queste, da sempre, le prime cause di I.N. Antibioticoterapia incremento dei pazienti suscettibili incremento tecniche invasive e terapie immunosoppressive incremento del numero di persone che assistono il malato Maggior mobilità del paziente nell’ospedale ecc... 11 OMS,1979; mod. Ed inoltre … L’igiene delle mani e la trasmissione delle Infezioni Ospedaliere: “… efficacia così evidente che se l’igiene delle mani fosse un farmaco verrebbe introdotto nella pratica clinica senza alcun dubbio” Hand Higiene Liaison Group – BMJ, 2001;323:411 12 pi a in nc G t ol ra ens og nd i ia i u va R ,O N s ia nc e fr bi tio N n o l oe i m log e ur ta zi i i o at o ol a tr ch ni og a p iru r i ia , R ant gia o ad r Ca iot e ne e rd ra io pi c Te a P n hi r ra u pi eu rg Sp a i m in ec ol a te ia o ns g lit à iv Ur ia pe ol a ne og di at on ia ric a he As t al ta e es n cl us Ch te ri a e i M ch rur ed ir g ic urg ia in e ic h ge e n O e ra cu li li M O stic al rt a o at t ie pe d De infe ia rm t ti at v e Ca olo rd gia io lo U N O st nit e u gia et à r ric co olo g ro ia na i a e g r G as ine ich tro c o e en log te i ro a lo gi a O Te ra Prevalenza IO (%) Percentuale di pazienti con infezione nosocomiale per specialità 40 35 35,54 30 25 25 21,13 20 15 10 5 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. 7,76 7,14 7,09 5 5 4,37 4,35 4,08 3,67 3,56 3,39 3,23 2,98 2,27 2,08 1,94 1,62 0,83 0,44 0 0 13 Percentuale di pazienti con infezione ospedaliera secondo gravità delle condizioni cliniche % pazienti con infezione ospedaliera 30 27,27 25 20 13,8 15 10 5 6,19 1,34 2,49 0 I II III IV V Score ASA 14 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Durata del ricovero ed infezione La durata media del ricovero al giorno del rilevamento per i pazienti con infezione ospedaliera è di 26,6 giorni, significativamente superiore rispetto alla corrispondente durata nei pazienti senza infezione ospedaliera, risultata di 9,9 giorni 15 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Fattori di rischio: Catetere urinario 2252 pazienti pari al 34% della popolazione indagata erano stati sottoposti a cateterizzazione urinaria nelle 24 ore o nella settimana precedenti l’indagine. 1625 ricoverati (24,6% della popolazione indagata) avevano un catetere urinario il giorno dell’indagine o nelle 24 ore precedenti l’inchiesta. 630 (12,7%) avevano avuto un catetere nei sette giorni precedenti 16 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Infezioni delle vie urinarie in pazienti con cateterismo urinario Sono state rilevate 86 infezioni delle vie urinarie nella popolazione indagata, pari ad una prevalenza del 1,3%. La proporzione di IVU nei pazienti sottoposti a cateterizzazione urinaria è del 2,48% contro lo 0,7% nei pazienti non cateterizzati; Per i pazienti che avevano un catetere urinario nella giornata dell’indagine la proporzione di IVU è stata del 2,8 % contro lo 0,8 % della restante popolazione. 17 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Microbiologia delle infezioni dell’apparato urinario ospedale Microrganismo Altri enterobatteri 17% Enterococchi 21% E.coli 44% territorio Altri enterobatteri 19% Enterococchi 11% Microrganismi urinocolture anno 2009 E.coli 61% Microbiologia USL8 18 Microbiologia delle infezioni dell’apparato urinario territorio Altri enterobatteri 22% Ps.aeruginosa 17% E.coli 32% Enterococchi 11% ospedale Ps.aeruginosa 6% Altri enterobatteri 19% Microrganismi urine da catetere anno 2009 Enterococchi 21% Microbiologia USL8 E.coli37% 19 Infezioni vie urinarie Requisito accreditativo (proposto): Cap. 3. PERFORMANCE ASSISTENZIALI Sez. 3.2 QUALITA' E SICUREZZA PER LE ATTIVITA' CLINICO-ASSISTENZIALI Par 3.2.2 Controllo delle infezioni assistenziali Gestione cateteri urinari: REQUISITO: Per ogni catetere urinario a permanenza posizionato: a) Esiste una scheda specifica per la gestione e il monitoraggio o uno spazio dedicato in cartella clinica (medica e infermieristica); b) Esiste una procedura condivisa con gli operatori (medici e infermieri) e periodicamente rivalutata e aggiornata per l’applicazione delle principali raccomandazioni. INDICATORE 1: esistenza della procedura STANDARD: posseduta da tutte le strutture di ricovero (100% presente nel presidio) INDICATORE 2: utilizzo catetere a circuito chiuso STANDARD: In uso in tutte le strutture di ricovero (100% presente nel presidio) 20 Fattori di rischio: accesso vascolare Un accesso vascolare era presente al momento dell’indagine o nelle 24 ore precedenti in 4002 (60.4%) pazienti, rappresentato in 3323 (50,1%) pazienti da un accesso vascolare periferico e in 679 (10.2%) pazienti da un catetere centrale. 21 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Infezioni ematiche in pazienti con accesso vascolare Sono state incluse nella definizione di infezioni del sangue: le batteriemie, le infezioni su catetere vascolare e le sepsi cliniche. Nei pazienti con accesso vascolare centrale (CVC e catetere arterioso) la prevalenza di infezioni del sangue è del 5,3% contro lo 0,35% nei rimanenti pazienti indagati. La differenza è statisticamente significativa. 22 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Microbiologia delle infezioni del sangue e disseminate Microrganismo Frequenza % Stafilococchi coagulasi negativi 23 35,38 Pseudomonas aeruginosa 10 15,38 Candida albicans 6 9,23 Staphylococcus aureus 5 7,69 Klebsiella, Proteus 5 7,69 Enterobacter, Serratia 4 6,15 Acinetobacter baumannii 3 4,62 Enterococchi 3 4,62 Escherichia coli 3 4,62 Clostridi 1 1,54 Streptococchi 2 3,08 Totale 65 100,00 23 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Indossi i guanti per la medicazione del sito d’inserzione del CVC? 7% 37% 56% Sterile Non sterile No guanti Dichiarato Sterili Non sterili No guanti Osservato 9% 25% 66% 24 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Gestione CVC Requisito accreditativo (proposto): Cap. 3. PERFORMANCE ASSISTENZIALI Sez. 3.2 QUALITA' E SICUREZZA PER LE ATTIVITA' CLINICO-ASSISTENZIALI Par 3.2.2 Controllo delle infezioni assistenziali 3.2.2.3 gestione CVC REQUISITO: Per ogni CVC posizionato: a) Esiste una scheda specifica per la gestione e il monitoraggio o uno spazio dedicato in cartella clinica (medica e infermieristica); b) Esiste una procedura condivisa con gli operatori (medici e infermieri) e periodicamente rivalutata e aggiornata per l’applicazione delle principali raccomandazioni. INDICATORE: a) tasso di infezioni da CVC per 1000 giornate pazienti con CVC STANDARD a) coerente con dati di letteratura internazionale scheda e procedura sono coerenti con la buona pratica regionale Azione : Adozione delle “Buone Pratiche” Procedura di gestione CVC 25 Infezioni nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico 2149 pazienti, pari al 32,4% della popolazione sottoposta ad indagine avevano subito un intervento nei 30 giorni precedenti l’indagine Di questi, 1981 avevano subito l’intervento durante il ricovero indagato. 148 (6,9 %) dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico avevano una infezione ospedaliera al momento dell’indagine. Le infezioni della ferita chirurgica/sito chirurgico costituiscono il 35,8% delle infezioni ospedaliere in paziente sottoposto ad intervento chirurgico. 26 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Infezioni Chirurgiche e classe dell’intervento Toscana 2004 10,00 9,04 9,00 8,00 Prevalenza IFC (%) 7,00 6,00 5,00 4,55 Toscana 2004 4,00 2,68 3,00 2,00 1,00 0,47 0,00 Pulito Pulito-contaminato Contaminato Sporco Classe intervento 27 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Microbiologia delle infezioni del sito chirurgico Microrganismo Frequenza % Stafilococchi coagulasi negativi 13 26,53 Staphylococcus aureus 11 22,45 Escherichia coli 6 12,24 Pseudomonas aeruginosa 6 12,24 Klebsiella, Proteus 4 8,16 Enterococchi 3 6,12 Acinetobacter baumannii 2 4,08 Candida spp 1 2,04 Candida albicans 1 2,04 Enterobacter aerogenes 1 2,04 Stenotrophomonas maltophilia 1 2,04 TOTALE 49 100,00 28 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Diffusione di protocolli di prevenzione delle infezioni della ferita in ospedali con letti di chirurgia 0 20 40 60 80 100 Friuli Liguria Piemonte Umbria Veneto Emilia R Lombardia Molise Marche media nazionale 29,7% Campania Lazio Puglia Toscana Abruzzo 29 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Pazienti in trattamento antimicrobico 3425 pazienti, pari al 51,7% della popolazione in studio erano in trattamento con antimicrobici. Nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico la proporzione di trattamenti antimicrobici a scopo profilattico sale al 78,7%. La proporzione di pazienti che ricevevano un trattamento antibiotico a scopo terapeutico è del 25,3%. Nella popolazione indagata, 929 pazienti hanno ricevuto un trattamento antimicrobico a scopo terapeutico (55,3% delle “terapie”) in assenza di indicazioni relative alla presenza di infezioni nosocomiali o comunitarie 30 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Trattamenti antimicrobici 5% 49% 46% Terapia Profilassi Non noto 31 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Monitoraggio dell’utilizzo degli antibiotici (dati dalla UO Farmacia Ospedaliera) 32 Monitoraggio dell’utilizzo degli antibiotici (dati dalla UO Farmacia Territoriale) ANTIBIOTICI SISTEMICI: INCIDENZA SUL NUM.DI CONFEZIONI DELLE CLASSI FARMACOLOGICHE T E T R A C IC LIN E 1% F LUOR O C H IN OLO N I + A LT R I C H IN O LO N IC I A LT R I 5% 16% P EN IC ILLIN E 31% A M IN O G LIC O S ID I 1% M A C R O LID I + LIN C O SA M ID I 13% SULF O N A M ID I + T R IM ET O P R IM 1% A LT R I B ET A LA T T A M IC I 32% 33 Antibiotico resistenze: attualità nei gram negativi Enterobatteri Produzione di ESBL le beta lattamasi a spettro esteso ESBL conferiscono resistenza in vivo a tutte le cefalosporine e ad aztreonam Nel territorio: Escherichia coli ESBL+ 10% dei ceppi isolati In ospedale: Escherichia coli ESBL+ 20% dei ceppi isolati Crescente resistenza ai fluorochinoloni Nel territorio: Escherichia coli chinoloni R* 26% dei ceppi isolati In ospedale: Escherichia coli chinoloni R* 37% dei ceppi isolati *resistente a ciprofloxacina,norfloxacina 34 Antibiotico resistenze: attualità nei gram negativi Pseudomonas aeruginosa resistenza ai carbapenemi Nel territorio: Ps aeruginosa IMI I-R * 25% dei ceppi isolati In ospedale: Ps.aeruginosa IMI I-R 30% dei ceppi isolati *resistente/intermedio a Imipenem Microbiologia USL8 35 Antibiotico resistenze: attualità nei gram positivi Stafilococco aureo meticillino-resistente MRSA Gli stafilococchi meticillino resistenti, in vivo non sono sensibili a penicilline, cefemi,beta lattamine/inibitori delle beta lattamasi, carbapenemi i MRSA sono resistenti a più classi di antibiotici, come aminoglicosidi, clindamicina,macrolidi,chinoloni, sulfamidici,tetraciclina (resistenze multiple) MRSA territorio 40% dei ceppi isolati MRSA ospedale 60% dei ceppi isolati 36 Monitoraggio dell’utilizzo degli antibiotici Azione : 1. Definiti e diffusi i criteri per il buon uso degli antibiotici in ospedale 1. Definite e diffuse le linee di indirizzo della profilassi perioperatoria 37 Misure comportamentali dell'équipe chirurgica Rispetto dei percorsi 47% 53% Lavaggio chirurgico delle mani 49% 51% Sostituzione della divisa ordinaria con la tenuta di sala 53% Uso e posizionamento della mascherina chirurgica 86% Vestizione dell’équipe chirurgica 74% 0% Corretto 47% Scorretto 14% 26% 20% 40% 60% 80% 100% 38 G.Privitera, A.Porretta; 2005 mod. Igiene delle mani e trasmissione delle Infezioni Ospedaliere: Buona pratica: Requisito accreditativo (proposto): Cap. 3. PERFORMANCE ASSISTENZIALI Sez. 3.2 QUALITA' E SICUREZZA PER LE ATTIVITA' CLINICO-ASSISTENZIALI Par 3.2.2 Controllo delle infezioni assistenziali P. 3.2.2.1 Lavaggio delle mani3.2.2.1 Lavaggio delle mani REQUISITO: Condivisione di una procedura sul lavaggio delle mani. INDICATORE 1: Compliance lavaggio mani operatori STANDARD 1: 70% INDICATORE 2: consumo sapone antisettico - consumo gel alcolico/ giornate di degenza (ricoveri ordinari e DH) STANDARD 2: coerente con dati letteratura internazionale gel con caratterisiche coerenti con quanto indicato dalla buona pratica regionale Azione : Ospedali dell’Azienda USL 8 accreditati per la “buona pratica della Igiene delle mani 39 … strumenti organizzativi di contrasto alle infezioni … La CM 52/85 (Lotta contro le infezioni ospedaliere) Raccomandava in ogni ospedale ( o aggregazione) la costituzione di un Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere (CCIO) cui spettava la: Definizione delle strategie di lotta alle Infezioni Ospedaliere Verificare l’applicazione dei programmi Curare la formazione Il CCIO designa un “ristretto gruppo operativo” cui affidare specifiche mansioni attinenti al programma di controllo delle infezioni con assegnazione di tempo e risorse. Delibera DG Az. USL 8 N. 102 del 26.03.09 Approvazione Regolamento Comitato Aziendale di Controllo delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (I.C.P.A. , ex C.I.O.) Il Comitato di Controllo delle Infezioni Ospedaliere (C.C.I.O. o CCIO) assume la denominazione e la funzione di Comitato di Controllo delle Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (Comitato Controllo I.C.P.A.) è organismo tecnico scientifico della Direzione Sanitaria Aziendale di supporto alle attività e decisioni dei Direttori dei Presidi Ospedalieri e Territoriali in materia di prevenzione del rischio infettivo correlato alle attività sanitarie 40 Attività svolta nel 2009 Monitoraggio notifiche malattie infettive in ospedale Consulenza per il controllo del rischio Legionellosi nelle reti idriche ospedaliere Consulenza per il controllo qualità acqua rete ospedaliera e emodialisi Consulenza controllo rischio infettivo in endoscopia Consulenza per la mappatura reflui ospedalieri Partecipazione attività in Agenzia Regionale di Sanità e Area Vasta Sud Est Predisposizione, aggiornamento, diffusione di procedure aziendali Formazione / informazione Partecipazione all’organizzazione del Piano Pandemico Aziendale 41 Lo schema organizzativo Referenti di Reparto per le Infezioni Ospedaliere e per le Infezioni Correlate alle Pratiche Assistenziali (R.I.O.) Proiezione del N. Op. nei Presidi Ospedalieri Ospedale di: Arezzo Valdarno Casentino Valdichiana Valtiberina Proiezione del N. Op. in Medicina di Comunità Distretto di: Arezzo Valdarno Casentino Valdichiana Valtiberina Nucleo Operativo (N.Op.) COMITATO di CONTROLLO delle INFEZIONI CORRELATE alle PRATICHE ASSISTENZIALI (I.C.P.A.) Raccordo tra le attività del Raccordo tra le attività del Nucleo Operativo e le Nucleo Operativo e le attività del personale di attività del personale di reparto ospedaliero o reparto ospedaliero o territoriale territoriale Esecuzione in ogni sede Esecuzione in ogni sede ospedaliera e territoriale ospedaliera e territoriale (Infermiere e Medico) su (Infermiere e Medico) su programma Comitato ICPA programma Comitato ICPA o esigenze Direttori di P.O. o esigenze Direttori di P.O. e Medicina di Comunità e Medicina di Comunità Programmazione, Programmazione, esecuzione e collegamento esecuzione e collegamento tra le attività nei Presidi tra le attività nei Presidi Ospedalieri e Territoriali Ospedalieri e Territoriali Indirizzo, pianificazione, Indirizzo, pianificazione, valutazione, reportistica valutazione, reportistica 42 (rif. PSR 2008 – 2010; DGRT n. 341/08; proposta Regolamento ICPA USL8 del 2009) Il Nucleo operativo •Igienista: [email protected] •Infettivologo: [email protected] •Microbiologo: [email protected] •Farmacista: •Infermiere epidemiologo: [email protected] [email protected] Grazie per l’attenzione ! Nucleo Operativo CCIA: 43 Michele Mecca Coordinatore, Gianna Aldinucci infermiera epidemiologa, Danilo Tacconi infettivologo, Irene Galanti microbiologo, Giandomenico Petrucci farmacista