REGIONE PIEMONTE
ASSESSORATO ALLA SANITA’
DIREZIONE SANITA’ PUBBLICA
DIRETTORE MARIO VALPREDA
LE INFEZIONI OSPEDALIERE
15 FEBBRAIO 2002
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LE INFEZIONI OSPEDALIERE RAPPRESENTANO UN
IMPORTANTE PROBLEMA DI SANITA’ PUBBLICA.
IN PIEMONTE IL FENOMENO HA ACQUISITO
DIMENSIONI RILEVANTI IMPUTABILI:
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
ALLA ANCORA SCARSA CONSIDERAZIONE
ATTRIBUITA A QUESTA PATOLOGIA.
ALLE PARTICOLARI CARATTERISTICHE DELLA
TOTALITA’ DEGLI OSPEDALI DELLA NOSTRA
REGIONE, VETUSTI, CON SPAZI CONFINATI,
OGGETTO DI CONTINUI RIMANEGGIAMENTI
STRUTTURALI.
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CON UN NUMERO DI RICOVERI ANNUI
COMPLESSIVO CHE SI AGGIRA INTORNO A
650.000 PAZIENTI, SI REGISTRANO CIRCA 65.000
CASI DI INFEZIONE CONTRATTA IN AMBIENTE
OSPEDALIERO, CON UNA MORTALITA’
APPROSSIMATIVA DELL’1%.
IPOTIZZANDO UN COSTO MEDIO DI 3.000.000 O
MEGLIO 1.500 EURO PER INFEZIONE IL COSTO
GLOBALE CHE LA REGIONE DEVE ACCOLLARSI E’
DI CIRCA 200 MILIARDI O MEGLIO CIRCA 103
MILIONI ANNUI DI EURO.
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SE SI RIDUCESSE IL NUMERO DI INFEZIONI
NOSOCOMIALI DEL 30% POTREMMO A COSTI
STABILI ASSISTERE UN NUMERO PIU’ ELEVATO
DI PAZIENTI.
QUESTO E’ FATTIBILE, SECONDO I DATI DELLA
LETTERATURA, A PATTO DI GESTIRE CORRETTI
INTERVENTI.
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NONOSTANTE L’IMPEGNO MESSO IN ATTO DALLA
DIREZIONE REGIONALE SANITA’ PUBBLICA A
PARTIRE DAL 1997, PERMANGONO A TUTT’ OGGI
DISCRETE CRITICITA’ PER QUANTO CONCERNE LA
LOTTA ALLE INFEZIONI OSPEDALIERE .
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PER QUESTO E’ INDISPENSABILE LA PIENA E
FATTIVA COLLABORAZIOINE DA PARTE DELLE
DIREZIONI GENERALI AFFINCHE’ POSSANO
CONCRETIZZARSI QUELLE CONDIZIONI ORMAI
AMPIAMENTE CODIFICATE A LIVELLO DI
LETTERATURA A TUTELA SIA DEI PAZIENTI , SIA
DEGLI OPERATORI SANITARI.
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CIO’ IN CONSIDERAZIONE ANCHE DEL FATTO CHE
IL DIRETTORE GENERALE HA DELLE PRECISE
RESPONSABILITA’ IN QUESTO AMBITO.
LA GIURISPRUDENZA ATTUALE INFATTI TENDE A
NON IMPUTARE AL SOLO CLINICO EVENTUALI
DANNI ALLA SALUTE DEI PAZIENTI E DEGLI
OPERATORI, MA AD ESTENDERLI A CHI E’
RESPONSABILE DELL’ORGANIZZAZIONE E
DELLA GESTIONE DELLA STRUTTURA
SANITARIA.
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L’ANALISI DELLA SITUAZIONE ATTUALE CONSENTE
DI FORMULARE LE SEGUENTI CONSIDERAZIONI:
STENTA A DECOLLARE UN MODELLO
ORGANIZZATIVO CHE SIA IN GRADO DI GESTIRE
E COORDINARE TUTTE LE ATTIVITA’ DI
SORVEGLIANZA E CONTROLLO NELL’AMBITO
DELLE AZIENDE.
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LE ATTIVITA’ APPAIONO FRAMMENTATE IN
QUANTO DELEGATE IN PARTE ALLA DIREZIONE
SANITARIA, IN PARTE A MEDICI SENZA UN
PRECISO MANDATO .
NE DERIVA UNA SCARSA EFFICACIA DAL PUNTO DI
VISTA OPERATIVO E LA DIFFICOLTA’ DI
COINVOLGIMENTO DEI DIPARTIMENTI E DELLA
COMPONENTE CLINICA CHE DOVREBBE ESSERE
PARTECIPE IN MODO ATTIVO SU TUTTI GLI
ASPETTI DELLA PREVENZIONE DEL RISCHIO
INFETTIVO.
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NON IN TUTTE LE AZIENDE SONO STATE ISTITUITE
LE UNITA’ OPERATIVE, IN ALCUNE AZIENDE SONO
STATE SCELTE SOLUZIONI ALTERNATIVE RISPETTO
AL MODELLO PROPOSTO.
SI OSSERVA SPESSO LA MANCANZA DI FIGURE
QUALIFICATE E ADEGUATE PER LA GESTIONE
DEGLI ASPETTI INERENTI LA PREVENZIONE DEL
RISCHIO INFETTIVO.
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I PROGRAMMI NON SONO SEMPRE REALIZZATI
NELL’OTTICA DEL RAGGIUNGIMENTO DI PRECISI
OBIETTIVI E MANCA SPESSO IL RICORSO AD UNA
CORRETTA IMPOSTAZIONE METODOLOGICA, TALE
DA CONSENTIRE LA DISPONIBILITA’ DI DATI
FACILMENTE ELABORABILI E STATISTICAMENTE
SIGNIFICATIVI.
NELLA QUASI TOTALITA’ DELLE AZIENDE NON C’E’
EVIDENZA DELLA PRESENZA COMPLETA DEI
PROTOCOLLI RITENUTI ESSENZIALI E
RELATIVAMENTE A QUELLI PRESENTI MANCA LA
FASE DI VERIFICA DELLA LORO APPLICAZIONE.
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UN ASPETTO ESTREMAMENTE CRITICO E’
RAPPRESENTATO DAL NON CORRETTO IMPIEGO
DEGLI ANTIBIOTICI A SCOPO PROFILATTICO CHE
CONDIZIONA:
UN NOTEVOLE DISPENDIO DI RISORSE;
L’EMERGENZA DI RESISTENZE BATTERICHE.
GLI ESITI DELLE ISPEZIONI EVIDENZIANO UNA
MARCATA TENDENZA AD UN USO IMPROPRIO
DEGLI ANTIBIOTICI ANCHE LADDOVE SONO
PRESENTI PROTOCOLLI DI POLITICA DEGLI
ANTIBIOTICI.
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SI REGISTRA IN QUASI TUTTE LE STRUTTURE
OSPEDALIERE LA PRASSI DI SOTTOPORRE
INDISCRIMINATAMENTE TUTTI I PAZIENTI
CANDIDATI AD INTERVENTO CHIRURGICO A
SCREENING SISTEMATICO PER L’HIV,L’HBV,L’HCV.
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LE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
SONO TENDENZIALMENTE MOLTO CARENTI E
POCO STRUTTURATE E NON TENGONO CONTO
DEI REALI BISOGNI FORMATIVI ESISTENTI.
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PER QUANTO CONCERNE L’ASPETTO DEL
RISCHIO PROFESSIONALE SI RILEVA UNO
SCARSO UTILIZZO ALL’INTERNO DELLE AZIENDE
DEI DATI FORNITI DALLA DIREZIONE SANITA’
PUBBLICA NELL’AMBITO DEL PROGETTO SIOP,
COSI’ COME ANDREBBERO DEFINITI PROTOCOLLI
UNIFORMI DI GESTIONE DEGLI INCIDENTI.
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LA DIREZIONE SANITA’ PUBBLICA HA SVILUPPATO
LA PROPRIA ATTIVITA’ IN TEMA DI PREVENZIONE
DELLE INFEZIONI NOSOCOMIALI ATTRAVERSO:
• PRESCRIZIONI
ORGANIZZATIVE;
• INIZIATIVE DI
FORMAZIONE;
• SOPRALLUOGHI.
• UN’INDAGINE
CONOSCITIVA CHE
HA PERMESSO DI
ATTESTARE LA
PREVALENZA MEDIA
DELLE INFEZIONI
NOSOCOMIALI IN
PIEMONTE SU
VALORI DEL 7,8 %.
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VA SOTTOLINEATO CHE LADDOVE LE ATTIVITA’
DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO SI SONO
RILEVATE SIA IN SEDE DI INDAGINE DI TIPO
ISPETTIVO,SIA ATTRAVERSO CONFRONTI
DIRETTI CON I RESPONSABILI, STRUTTURATE
ED ORGANIZZATE, I VALORI DELLA PREVALENZA
SI SONO DIMOSTRATI CONTENUTI ENTRO LIMITI
ACCETTABILI.
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L’IMPEGNO DELLA DIREZIONE SANITA’ PUBBLICA
PER L’ANNO 2002 SI REALIZZERA’ ATTRAVERSO I
SEGUENTI INTERVENTI:
AZIONE DI SUPPORTO ALLE ASO/ASI NEL
PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELLA
COMPLIANCE AI REQUISITI ESPLICITATI NELLA
CIRCOLARE REGIONALE EMANATA UN ANNO FA.
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PROSECUZIONE DEGLI STUDI A VALENZA
REGIONALE IN SETTORI RITENUTI
PARTICOLARMENTE CRITICI ( RISCHIO
OCCUPAZIONALE, PROBLEMA DELLE POLMONITI IN
TERAPIA INTENSIVA, INFEZIONI DI FERITA
CHIRURGICA ).
ATTIVITA’ ISPETTIVA CON LE OPPORTUNE
PRESCRIZIONI OVE NECESSARIO E VERIFICA DELL’
ESPLETAMENTO DELLE STESSE ENTRO I TEMPI
STABILITI.
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VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI REALIZZATI
ANNUALMENTE DALLE AZIENDE.
FORMAZIONE PER I RESPONSABILI UNA VOLTA
DEFINITI FORMALMENTE NELL’AMBITO DI OGNI
AZIENDA.
ORGANIZZAZIONE DI INCONTRI PERIODIDICI CON
I CHIRURGHI AL FINE DI CONCORDARE CRITERI
OMOGENEI DI PROFILASSI ANTIBIOTICA.
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AI DIRETTORI GENERALI VIENE CHIESTO:
UNA MAGGIORE ATTENZIONE AL PROBLEMA, PUR
TENENDO CONTO DELLE MOLTEPLICI
PROBLEMATICHE CHE GRAVITANO SULLA
GESTIONE DI UN’AZIENDA SANITARIA.
LE INFEZIONI NOSOCOMIALI INCIDONO
PESANTEMENTE NEL CONDIZIONARE IL BUON
ESITO DI UN INTERVENTO O DI UN TRATTAMENTO
MRDICO E RAPPRESENTANO IL PIU’ IMPORTANTE
INDICATORE DELLA QUALITA’ DELL’ASSISTENZA.
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CHE VENGANO ISTITUITE LE UNITA’ OPERATIVE
SECONDO LE INDICAZIONI FORNITE E CHE I
RESPONSABILI SIANO SCELTI TRA PERSONE
COMPETENTI E QUALIFICATE, CON MATURATA
ESPERIENZA IN QUESTO AMBITO.
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VA SOTTOLINEATO CHE IL RESPONSABILE HA
FUNZIONI DI DIREZIONE E DI COORDINAMENTO,
DEVE COINVOLGERE E CONFRONTARSI CON LA
COMPONENTE CLINICA E QUINDI DEVE AVERE LA
SUFFICIENTE PREPARAZIONE ORGANIZZATIVA E
GESTIONALE PER AFFRONTARE LE
PROBLEMATICHE IN TEMA DI PREVENZIONE DEL
RISCHIO INFETTIVO.
LE SUE COMPETENZE SONO DEFINITE
NELL’AMBITO DELLA CIRCOLARE REGIONALE
EMANATA UN ANNO FA.
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CHE SIANO DEFINITI E VALUTATI COMPITI
SPECIFICI ASSEGNATI AI DIPARTIMENTI IN TEMA
DI PREVENZIONE DELLE INFEZIONI
NOSOCOMIALI.
CHE VENGANO ASSEGNATE LE SUFFICIENTI
RISORSE PER LA REALIZZAZIONER DEI
PROGRAMMI, IN RAPPORTO ALLA COMPLESSITA’
DELLA STRUTTURA ( ICI, BUDGET ).
CHE I PROGRAMMI CHE OGNI AZIENDA
ANNUALMENTE PROPONE SIANO INSERITI NELLE
INTESE DI PROGRAMMA.
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LA CIRCOLARE REGIONALE EMANATA NEL
FEBBRAIO SCORSO DEFINISCE IN DETTAGLIO I
REQUISITI DI MINIMA CUI LE AZIENDE DEVONO
ATTENERSI AI FINI DELL’ACCREDITAMENTO PER
QUANTO CONCERNE LA PREVENZIONE DELLE
INFEZIONI NOSOCOMIALI.
CON TALE DOCUMENTO LA DIREZIONE
REGIONALE SANITA’ PUBBLICA HA INTESO
FORNIRE UNO STRUMENTO CHE SE,
CORRETTAMENTE APPLICATO TUTELA LE
AZIENDE DA EVENTUALI RISCHI A CARICO SIA DEI
PAZIENTI, SIA DEGLI OPERATORI.
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LE MISURE DI PREVENZIONE CHE SI RICHIEDONO
SONO OPPORTUNE IN CONSIDERAZIONE DA UN
LATO ALLA COMPLESSITA’ SEMPRE MAGGIORE
DEGLI INTERVENTI TERAPEUTICI ESEGUITI E
DALL’ALTRO ALLE CARATTERISTICHE
STRUTTURALI NON CERTO OTTIMALI DEGLI
OSPEDALI PIEMONTESI.
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IN CASO DI EVENTI NEGATIVI IL NON AVER
OTTEMPERATO ALL’ADEMPIMENTO DEI REQUISITI
MINIMI COSTITUISCE UNA PRECISA
RESPONSABILITA’ DI CARATTERE LEGALE .
INTERVENIRE SU QUESTO TEMA E’ UN DOVERE ,
RAPPRESENTA UN IMPORTANTE INVESTIMENTO
DI TIPO ECONOMICO ED E’ PRECISO INTERESSE
DEL MANAGMENT.
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