Rischio clinico ed
infezioni ospedaliere
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dott. Renato Sovarino
Roma, gennaio 2007
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Scoop dell'Espresso al
Policlinico Umberto I
Ospedali senza igiene
Le infezioni ospedaliere
in Italia provocano ogni
anno tra i 4.500 e i
7.000 decessi
Numero di vittime
superiore a quello degli
incidenti stradali
Le ispezioni dei NAS
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Tra l’8 e il 9 gennaio 2007, su
mandato del Ministro della
Salute Livia Turco, i
Carabinieri per la tutela della
salute (NAS) ispezionano 321
su 672 ospedali pubblici italiani
Per dimensioni e capacità
operativa le strutture
ispezionate assorbono oltre il
70% del totale delle attività
assistenziali ospedaliere del
territorio nazionale
Risultati delle ispezioni
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Il 46% delle strutture non
presenta alcuna irregolarità
Il 36% delle strutture alcune
violazioni amministrative
Il 17% delle strutture
irregolarità che prevedono
in base alle normative
vigenti la segnalazione
all’autorità giudiziaria
Nessuna chiusura degli
ospedali per gravi carenze
Ospedale
Il Ministro e le ispezioni dei NAS
“Questa indagine non è
stato un atto dovuto ma
una scelta, dettata dalla
necessità di salvaguardare
la tanta buona sanità che
c’è nel nostro Paese,
un’azione trasparente che
porta ad avere fiducia nella
sanità italiana”
Il Ministro dopo le ispezioni
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“L’incuria e il degrado
vanno colpiti in modo
inflessibile, ma il
sistema di governance
funziona ed è in grado
di reagire ed intervenire
quando è necessario”.
“I cittadini possono
fidarsi delle strutture del
servizio sanitario
nazionale”
Stima del problema
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Infezioni ospedaliere in
Italia: dati simili a quelli
registrati negli altri Paesi
europei
Incidenza media tra il 4,5 e
il 7% dei ricoveri (pari a circa
450.000/700.000 casi con una
mortalità dell’1%)
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In Germania incidenza
media 3,6%
In Svizzera incidenza
media 13%
Tipologia delle infezioni
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Le infezioni ospedaliere più frequenti
 infezioni urinarie
 infezioni della ferita chirurgica
 polmoniti
 sepsi
Almeno il 30% di queste infezioni è prevenibile con
misure semplici
Il 70% delle infezioni è legato alle condizioni cliniche del
paziente e alla antibiotico resistenza batterica
Coinvolti alcuni ceppi di Pseudomonas aeruginosa,
Stafilococco aureus, Enterobacter, Stenotrophomonas
maltophilia e l’Acinetobacter
Misure di prevenzione
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Comitato di Controllo per le Infezioni
Infermiera dedicata alla sorveglianza
Lavaggio delle mani del personale sanitario
Riduzione caterizzazioni vescicali
Adeguata disinfezione della cute
Profilassi delle ferite
Mobilizzazione precoce
Ginnastica respiratoria del paziente allettato
Infezioni e normativa nazionale
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1985: la Circolare Ministeriale n. 52 raccomanda l’istituzione di programmi
regionali di controllo e l’avvio in ciascun presidio ospedaliero di un
programma di controllo delle infezioni ospedaliere che prevedesse
l’istituzione del Comitato di controllo, la definizione di un gruppo operativo
composto da medici e infermieri e l’istituzione della figura della Infermiera
addetta al controllo delle infezioni ospedaliere (ICI).
1988: la Circolare Ministeriale n. 8 definisce i metodi di sorveglianza da
adottare ed un rapporto posti letto/Infermiere addetto al Controllo delle
Infezioni (ICI) di 250-400 per ogni figura infermieristica a tempo pieno.
Piano Sanitario Nazionale del 1998-2000: include la prevenzione delle
infezioni ospedaliere tra gli obiettivi prioritari di salute, indicando l’esistenza
di un programma di controllo (basato sul Comitato, la disponibilità di
personale addestrato e di protocolli e procedure scritte) quale criterio per
l’accreditamento delle strutture
Piani Sanitari Nazionali del 2002-2004 e 2005-2008: obiettivo riproposto
Direttive per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie
siciliane:attivata la sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere
Direttive per l’accreditamento istituzionale delle
strutture sanitarie della Regione Siciliana
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E' attivata la sorveglianza ed il controllo delle infezioni ospedaliere con
l'individuazione delle figure professionali responsabili e l'adozione di
protocolli tecnici di sorveglianza e di controllo; l'attività di sorveglianza e di
controllo è documentata con rapporti semestrali oggettivati mediante la
formulazione e la rilevazione di indicatori specifici da redigersi da parte delle
figure professionali responsabili secondo quanto previsto dalle circolari n.
1034 del l'8 novembre 2000 e n. 1047 del 27 marzo 2001.
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Nei presidi di ricovero per acuti devono essere inoltre attivati programmi
nell'ambito di:
- buon uso del sangue, degli emocomponenti ed emoderivati;
- infezioni ospedaliere;
- appropriatezza delle prestazioni.
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Nei presidi in cui vengono erogate prestazioni a livello ambulatoriale devono
essere attivati programmi nell'ambito di:
- accessibilità alle prestazioni;
- appropriatezza delle indagini;
- lotta alle infezioni ospedaliere quando vengono effettuate attività
diagnostiche invasive e chirurgiche
La realtà nel 2000*
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Diffusione insufficiente dei programmi di controllo delle
infezioni ospedaliere (anche nei requisiti minimi previsti dalla
normativa esistente (Comitato di controllo, figura
infermieristica addetta)
Carenze più marcate negli ospedali di piccole dimensioni ed
in alcune regioni centro-meridionali
Solo il 50% degli ospedali ha attivo un Comitato di controllo,
solo un terzo un figura infermieristica addetta, solo 1 ospedale
su 5 sia il Comitato che il medico e l’infermiera referenti
Notevole variabilità tra regioni nell’attuazione dei programmi:
gli ospedali più attivi sono prevalentemente collocati in regioni
che hanno definito programmi di intervento regionali
Indagine nazionale, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2000
Progetto nazionale Cure sicure
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Sistema di segnalazione rapida di eventi sentinella ed epidemie
Sistemi di monitoraggio delle infezioni associate all’assistenza
sanitaria
Costruire un quadro epidemiologico delle infezioni associate
all’assistenza sanitaria a livello nazionale;
Definire requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento delle
strutture sanitarie e socio-sanitarie, relativi alla prevenzione e
controllo delle infezioni;
Promuovere l’adesione di pratiche assistenziali basate su valide
conoscenze scientifiche (“evidence-based”) attraverso: a) la
diffusione di Linee Guida; b) la formazione del personale addetto al
controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria.
Progetto nazionale cure sicure
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Il progetto rientra nell'iniziativa dell’OMS
“Sfida alla salute globale del paziente” (GPSC
- “Global patient Safety Challenge”)
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Garantire la salute del paziente attraverso il
controllo delle infezione ospedaliere, a partire
dalla semplice pratica del lavaggio delle mani
Diffusione di manifesti con le regole per il
lavaggio delle mani: questo semplice gesto
può salvare migliaia di vite
Raccomandazioni del Ministero
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I cinque momenti
fondamentali per l’igiene
delle mani
Come frizionare le mani con
la soluzione alcolica
Come lavarsi le mani con
acqua e sapone
Ask me if I washed my hands
Negli ospedali
americani tutto il
personale medico ed
infermieristico porta
una mostrina in cui il
paziente può leggere
“Ask me if I washed
my hands”
Raccomandazione della CDC*
“The improved
adherence to hand
hygiene has been
shown to stop infection
outbreaks in health
care facilities, reduce
transmission of
antimicrobial resistant
organisms, and reduce
the overall infection
rate”
*Centers for Disease Control
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Igiene ed infezioni ospedaliere