ISFOL NOTIZIE
INOIsfol
DICEMBRE 2003 • N.11
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◗ ◗ ◗ EDITORIALE
FONDO SOCIALE EUROPEO: PRIMI RISULTATI POSITIVI
PER LE REGIONI DEL CENTRO-NORD
tre anni dall’avvio della nuova programmazione comunitaria dei fondi strutturali, il rapporto
di valutazione intermedia del Qcs 2000-2006 Ob. 3 intende fornire spunti di riflessione per
tutti quei soggetti coinvolti, a vario titolo e con responsabilità diverse, nella riprogrammazione di metà percorso o comunque interessati al miglioramento della qualità della programmazione del Fondo sociale europeo (Fse). L’obiettivo del rapporto, infatti, è quello di
verificare l’andamento e i risultati delle politiche poste in essere e di fornire ai decisori politici e ai vari attori in gioco, informazioni, analisi e valutazioni sulle realizzazioni, sui risultati e sugli impatti degli interventi cofinanziati.
Riflettendo al suo interno le nuove forme di interrelazioni istituzionali e di ripartizione territoriale di
competenze che si sono recentemente sviluppate in Italia, la valutazione intermedia del Qcs Obiettivo 3 2000-2006, è caratterizzata da un sistema complesso che raccorda il livello centrale, (in cui operano il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed il suo valutatore, la Struttura nazionale di valutazione dell’ISFOL), con quello locale (composto da 15 Autorità di gestione titolari di Programmi
operativi e dai relativi valutatori indipendenti).
Nella nuova programmazione, inoltre, il Fse amplia i propri ambiti e modalità di intervento, configurandosi come principale strumento a sostegno della Strategia europea per l’occupazione (Seo) che risulta infatti supportata dalla programmazione nazionale del Fse 2000-2006, con oltre l’88% delle risorse finanziarie. L’ampliamento degli ambiti di intervento del Fse, tuttavia, non si è esaurito nel quadro della Seo, andando ad abbracciare oltre alle politiche attive del lavoro, anche attività di assistenza a strutture e sistemi quali quello dell’istruzione e della formazione e del mercato del lavoro e alle
Adg preposte al governo di tali azioni.
Di fronte ad un quadro programmatico e ad un contesto politico rinnovati, le strategie di intervento
portate avanti nelle Regioni dell’Ob. 3 evidenziano il ricorso ad una combinazione di azioni finalizzata da un lato a soddisfare direttamente i bisogni di specifici target-group come ad esempio le persone in cerca di occupazione e i lavoratori delle imprese, dall’altro a predisporre un’offerta formativa sempre più differenziata riguardo alle caratteristiche dei suoi destinatari ad alle finalità perseguite (formazione per occupati, formazione post obbligo formativo e post diploma, alta formazione, ecc.).
In alternativa alla formazione, che coinvolge il 50% dei destinatari, nel periodo 2000-2002, le Adg
hanno offerto tipologie di intervento innovative, quali gli incentivi individualizzati per la formazione
e l’occupazione, le attività di orientamento, consulenza ed informazione rivolte ad una platea di utenti tendenzialmente molto ampia, varie tipologie di work-experience (tirocini, borse di lavoro, ecc) e
percorsi integrati finalizzati all’inserimento lavorativo o alla creazione di impresa. Attraverso le strategie di intervento descritte, al 31.12.2002, circa 1,4 milioni di persone sono state coinvolte dagli oltre 70 mila interventi di Fse avviati nelle Regioni Ob. 3. Le politiche maggiormente supportate dalle
azioni cofinanziate riguardano: lo sviluppo della formazione continua, della flessibilità del mercato del
lavoro e della competitività delle imprese (23,5% dei destinatari raggiunti dal Qcs nel 2000-2002); lo
sviluppo della formazione superiore (16,7% dei destinatari totali), nell’ambito di una forte promozione del lifelong learning; l’occupabilità degli individui soprattutto attraverso un approccio preventivo
(il 16% dei destinatari complessivi); la promozione delle pari opportunità, compresa l’inclusione sociale delle fasce più deboli della popolazione.
Il rapporto di medio termine, del quale si sono tracciati sinora solo brevi tratti è caratterizzato da una
grande ricchezza di informazioni e da una complessa articolazione. La lettura del dato finanziario complessivo, tuttavia, riassume bene la tendenza dell’Italia nell’attuazione del Qcs Ob. 3 2000-2006: a
fronte di una disponibilità di Fse superiore ad 8,7 miliardi di euro per il periodo 2000-2006, al
31.12.2002 le Adg dell’Obiettivo 3 hanno impegnato il 39,5% dei finanziamenti complessivamente
previsti e ne hanno speso il 17%. Emerge dunque una buona capacità complessiva delle amministrazioni nel centrare gli obiettivi finanziari di metà periodo. Ancor più confortante è il dato relativo al primo semestre 2003 (al 30/06 la capacità di impegno è del 58% e quella di spesa è pari al 26%) che, fotografando il momento in cui i processi di governo,
gestione e controllo degli interventi cofinanziati sono già stati avviati, conferma un
progressivo recupero del dato di spesa.
A
Il Direttore Responsabile
1
INOIsfol
6) migliorare i sistemi di monitoraggio, valutazione
e informazione asse F.
Se gli obiettivi indicati nel Qcs risultano sostanzialmente indifferenziati poiché ritenuti tutti
ugualmente rilevanti, la ripartizione del contributo
finanziario consente di esplicitare meglio le scelte
di fondo del programma.
A fronte di un ammontare finanziario complessivo
per il periodo 2000-2006 pari a 8.720 milioni la ripartizione tra gli assi è quella descrtitta nella tabella a fondo pagina. Tale distribuzione denota una
precisa scelta strategica a favore dell’obiettivo di
contribuire all’occupabilità dei soggetti in età lavorativa nella duplice dimensione di fornire strutture
adeguate per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, attraverso la messa a regime dei
nuovi servizi per l’impiego, e di attivare politiche
attive e preventive della disoccupazione. Sull’approccio preventivo (misure A1 e A2) si è concentrata in particolare più della metà delle risorse di asse, così come previsto in sede di programmazione.
Il secondo filone più rilevante è rappresentato dalla qualificazione dell’offerta di istruzione, formazione e orientamento, perseguita anche attraverso l’integrazione tra i sistemi e lo sviluppo di nuove filiere formative.
In particolare la promozione di un’offerta di formazione superiore di tipo professionalizzante (misura
C3) drena più della metà delle risorse assegnate all’asse C.
Infine la competitività del sistema produttivo costituisce il terzo obiettivo per peso finanziario rispetto al complesso delle risorse disponibili, e al
suo interno la formazione degli occupati (misura
D1) è la linea di intervento predominante, concentrando abbondantemente la metà dei finanziamenti
attribuiti all’asse D.
◗ ◗ ◗ APPUNTI DELLA RICERCA
LO STATO DI AVANZAMENTO FINANZIARIO
Diversamente dalla passata programmazione, dove il
Fse era stato concepito prevalentemente per combattere la disoccupazione di particolari categorie di
target, nel Qcs 2000-2006, esso diviene lo strumento per la realizzazione di un nuovo modello di
partecipazione al mercato del lavoro, basato sul
mantenimento e sullo sviluppo delle competenze
nell’intero arco della vita per la popolazione nel suo
complesso.
Questo cambiamento di prospettiva ha comportato
il passaggio da un approccio orientato sui target ad
un approccio maggiormente incentrato sulle politiche. La strategia complessiva del Qcs Ob. 3 è tradotta infatti in sei obiettivi globali di intervento,
che corrispondono ad altrettanti specifici assi (policy field):
1) contribuire all’occupabilità dei soggetti in età
lavorativa asse A;
2) promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro
delle persone esposte al rischio di esclusione
sociale asse B;
3) sviluppare un’offerta di istruzione, formazione
professionale e orientamento che consenta lo
sviluppo di percorsi di apprendimento per tutto
l’arco della vita favorendo anche l’adeguamento
e l’integrazione tra i sistemi della formazione
istruzione e lavoro asse C;
4) sostenere le politiche di flessibilizzazione del
mercato del lavoro, promuovere la competitività
e favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità asse D;
5) migliorare l’accesso, la partecipazione e la
posizione delle donne nel mercato del lavoro
asse E;
ASSI
PROGRAMMATO 2000/06
A
➩ Sviluppo e promozione di politiche attive del lavoro
B
➩ Promozione di pari opportunità per tutti nell’accesso
al mercato del lavoro
C
D
E
F
%
2.791.905.199,04
32,0
487.056.632,00
5,6
➩ Promozione e miglioramento della formazione
professionale, dell’istruzione e dell’orientamento
2.507.175.031,05
28,8
➩ Promozione di una forza lavoro competente,
qualificata e adattabile
1.810.917.274,05
20,8
➩ Misure specifiche intese a migliorare l’accesso e la
partecipazione delle donne al mercato del lavoro
863.911.553,00
9,9
➩ Assistenza tecnica
259.218.365,00
3,0
Totale complessivo
di cui a titolo Ob. 2 *
8.720.184.054,14
1.735.633.972,30
2
100
19,9
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Tab. 2 - Attuazione finanziaria al 31/12/2002: programmato, impegnato e speso per asse
Valori assoluti e indicatori di realizzazione (dati finanziari in euro)
Asse
% b/a
% c/a
% c/b
a
a
b
c
capacità
efficienza
capacità di
programmato
programmato
impegnato
speso
di impegno
realizzativa
utilizzo
2000/06 2000/02 2000/06 2000/02 2000-2002
2000-2006
2000-2002
2000-2002
2000-2002
A
2.791.905.199,04
1.187.812.485,00
1.131.257.985,86
540.605.090,56
40,5
95,2 19,4
45,5
47,8
B
487.056.632,00
207.290.079,00
221.772.899,30
103.016.123,90
45,5
107,0 21,2
49,7
46,5
C
2.507.175.031,05
1.090.451.994,00
988.887.154,91
377.905.590,11
39,4
90,7 15,1
34,7
38,2
D
1.810.917.274,05
775.993.100,00
664.908.289,94
292.690.342,88
36,7
85,7 16,2
37,7
44,0
E
863.911.553,00
372.220.931,00
360.426.103,86
144.948.150,33
41,7
96,8 16,8
38,9
40,2
F
259.218.365,00
111.670.296,00
76.158.344,69
32.448.237,95
29,4
68,2 12,5
29,1
42,6
Totale 8.720.184.054,14 3.754.438.885,00 3.443.410.778,56 1.491.613.535,74 39,5
91,9 17,1
39,8
43,3
Fonte: Elaborazioni Struttura nazionale di valutazione FSE - Isfol su dati del Ministero dell’Economia (Sirgs).
zione), si nota infatti che circa l’88% degli interventi totali ed il 90% dei partecipanti da questi
previsti si distribuiscono nel modo seguente:
❃ sull’asse D si concentrano circa la metà dei
progetti ed un terzo dei destinatari del Qcs;
❃ un terzo dei destinatari complessivi è raggiunto
anche dall’asse C attraverso un minore numero di
progetti, pari a circa il 18% del totale;
❃ sull’asse A, infine, si concentrano il 23% dei
destinatari ed il 22% dei progetti totali approvati.
Dalla valutazione dell’attuazione fisica del Qcs, condotta attraverso i due indicatori fisici di performance relativi all’ ”efficienza attuativa” (calcolata rapportando il numero dei progetti/destinatari avviati
al numero dei progetti/destinatari approvati) ed alla “riuscita attuativa” (numero dei progetti/destinatari conclusi rapportato al numero dei progetti/destinatari avviati) si evince inoltre che:
1. relativamente al numero dei progetti (Graf.1), il
Qcs nel suo insieme presenta un’efficienza attuativa più che soddisfacente, pari a 82,4%, con performance vicine a questo valore in ciascuno dei vari
assi (in particolare, gli assi F, D e B presentano lo
stato di avanzamento migliore).
Ciò sembra indicare, in generale, una buona capacità da parte delle Adg di tradurre in pratica il disegno di policy implementato a livello territoriale in
sinergia con i soggetti attuatori che solo in parte
può essere attribuita al ricorso, prevalente e trasversale rispetto ai vari policy field, alle attività di
tipo più tradizionale (formazione) come strategia di
risposta alle difficoltà di tipo procedurale e gestionale connesse alle innovazioni introdotte dal Fse
2000-6 (nuove finalità di intervento, tipologie di
azione, regole ed adempimenti connessi anche agli
aspetti finanziari, ecc). La riuscita attuativa a livello di Qcs è pari al 57,6%: anche in questo caso non
si registrano scostamenti particolarmente significativi a livello di asse sulla capacità di portare a termine i progetti avviati.
L’evoluzione del dato finanziario, viene letto attraverso tre indicatori di realizzazione finanziaria: a)
la capacità di impegno, data dal rapporto tra gli impegni e il programmato; b) l’efficienza realizzativa,
data dal rapporto tra lo speso e il programmato; c)
la capacità di utilizzo, data dal rapporto tra lo speso e l’impegnato.
Al 31.12.2002 gli impegni in Ob. 3 risultano pari a
3.443 milioni di euro e lo speso pari a 1.492 milioni di euro (Tab. 2). Per quanto riguarda la capacità
di impegno del totale del Qcs Ob. 3, questo è pari
al 39,5% (92% rispetto al programmato 20002002). L’efficienza realizzativa risulta pari al 17%
(40% rispetto al programmato 2000-2002). La capacità di utilizzo è pari al 43%. Nella Tabella 2 si
evince come l’asse B sia l’unico che presenta impegni per gli anni 2000-2002 superiori a quanto previsto in sede di programmazione per lo stesso periodo. In termini di efficienza realizzativa gli assi A,
C, D ed E si dispongono attorno al totale del Qcs
(17%). L’asse F, infine, mostra la più bassa efficienza realizzativa (12,5%).
L’ATTUAZIONE FISICA DEL QCS
Nel periodo 2000-2002 le 15 Adg dell’Obiettivo 3
hanno approvato più di 87 mila progetti. Alla data
del 31.12.2002 risultano avviati oltre 70 mila interventi e conclusi più di 36 mila progetti. Il numero
dei destinatari approvati nel primo triennio di attuazione del Fse è superiore a 1,8 milioni. I destinatari avviati al 31.12.2002 sono circa 1,4 milioni,
mentre risultano avere concluso le attività cofinanziate circa 460 mila persone.
L’analisi per asse evidenzia la predominanza quasi
esclusiva sull’attuazione fisica del Qcs, in riferimento sia ai progetti che ai destinatari, degli stessi policy-field risultati prioritari in fase di programmazione ed analisi dell’avanzamento finanziario.
In riferimento all’approvato (ma considerazioni analoghe valgono anche per le altre due fasi di rileva3
INOIsfol
RISULTATI E PRIMI IMPATTI
2. L’efficienza attuativa dell’intero Qcs calcolata sul
numero dei destinatari (Graf. 2) è pari invece al
77,6%; il dato può ritenersi complessivamente soddisfacente poiché indica che, in media, le Adg dell’Obiettivo 3 riescono a coinvolgere effettivamente
negli interventi di Fse oltre i tre quarti dell’utenza
potenziale prevista dai progetti approvati.
È opportuno sottolineare che questo risultato è dovuto alle confortanti perfomance dei tre assi in cui,
come detto, si concentra il maggior numero dei destinatari dell’Obiettivo 3 (A e D sono in linea con
l’indicatore del Qcs, mentre l’asse C presenta un valore superiore all’84%). Alcuni problemi, come la
sovrastima dei destinatari, sembrano invece caratterizzare la copertura del target dei progetti approvati negli assi B ed E (la cui efficienza attuativa è
pari, rispettivamente, a circa il 69% ed il 57%).
La riuscita attuativa del Qcs risulta piuttosto bassa
(35,2%), peraltro alcune analisi regionali sui PO a
più alta densità di utenti mostrano come le attività
avviate rivolte ad un amplia gamma di destinatari
non erano ancora state portate a termine nel periodo di osservazione considerato.
GRAFICO 1 - INDICATORI* DI REALIZZAZIONE
DESTINATARI (DATI AL 31/12/2002)
Coerentemente con quanto ipotizzato in fase di programmazione, le prime analisi sui target group raggiunti nel 2000-2 (5 Regioni) confermano:
❃ l’attuazione del principio delle pari opportunità:
emerge un sostanziale equilibrio tra gli uomini e
le donne che hanno partecipato agli interventi
avviati (queste ultime rappresentano il 49,2%
del totale dei destinatari). Risulta invece minore
la partecipazione femminile alle politiche di
inclusione sociale ed alla formazione continua.
❃ la realizzazione degli obiettivi di equità sociale:
gli interventi di Fse stanno offrendo un’opportunità
ad un’utenza diversificata per i vari policy-field,
che va dai giovani di età inferiore ai 19 anni agli
adulti fino ai 44 anni di età (l’88% dei destinatari
complessivi), con titoli di studio medio-bassi
(circa la metà dei destinatari ha al massimo la
licenza media).
Inoltre l’analisi dei tassi di copertura dei target potenziali di riferimento, mostra che gli interventi di
Fse hanno raggiunto il 18% della popolazione in
cerca di occupazione ed il 21% dei giovani potenzialmente a rischio di abbandono/ dispersione scolastica.
È da notare, inoltre, che il Fse sta contribuendo:
❃ per un 16% al raggiungimento dell’obiettivo
della Seo di offrire, entro il 2003, al 100% della
popolazione di riferimento dell’approccio preventivo
una misura di politica attiva;
❃ per un 7% all’analogo obiettivo indicato, entro il
2010, in relazione al 25% dei disoccupati di
lunga durata.
I tassi di copertura più bassi si osservano relativamente alle misure C4 e D1 rivolte rispettivamente
allo sviluppo della formazione permanente e della
formazione continua.
Per quanto riguarda le analisi di placement (realizzate su 4 Regioni) si evidenziano risultati positivi:
ad un anno dalla conclusione degli interventi la
quota dei partecipanti complessivi che risulta inserita nel mercato del lavoro varia da circa il 60% nel
caso delle fasce deboli (con una riuscita occupazionale superiore degli interventi rivolti agli immigrati), al 75% in quello delle donne.
Considerato inoltre che molti partecipanti hanno
colto ulteriori opportunità formative, risulta che il
Fse ha successo nell’ 80% dei casi.
FISICA:
100,0
50,0
0,0
ASSE ASSE ASSE ASSE ASSE ASSE
Qcs
A
B
C
D
E
F
Eff. Attuativa
79,9
85,2
77,1
86,2
74,4
87,6
82,4
Rius. Attuativa
54,2
56,2
58,7
59,0
56,0
51,5
57,6
(*) Calcolati sul totale rettificato all’84,3% del programmato ob.3 (5 Adg).
Fonte: Elaborazioni Struttura nazionale di valutazione del
FSE - Isfol su dati regionali.
GRAFICO 2 - INDICATORI* DI REALIZZAZIONE
PROGETTI (DATI AL 31/12/2002)
FISICA:
100,0
50,0
0,0
ASSE A ASSE B ASSE C ASSE D ASSE E ASSE F
Qcs
Eff. Attuativa
78,8
69,4
84,2
75,1
56,8
100,0
77,6
Rius. Attuativa
34,6
23,2
28,0
45,9
38,3
100,0
35,2
I primi approfondimenti sugli impatti (realizzati su
2 Regioni) mostrano infine che il valore aggiunto
del Fse consiste nell’aumentare le probabilità di trovare lavoro dei destinatari degli interventi formativi, soprattutto delle donne, rispetto a coloro che
non vi hanno partecipato.
(*) Calcolati sul totale rettificato all’81,6% del programmato ob.3 (esclude dal computo 2 Por ed 1 Pon).
Fonte: Elaborazioni Struttura nazionale di valutazione del
FSE - Isfol su dati regionali.
4
INOIsfol
Tasso di copertura medio annuo per misura
Misure
A2
Tasso di copertura medio annuo
Maschi
Femmine
Totale
19,2
13,5
15,9
A3
7,3
7,0
7,1
C2
n.d.
n.d.
21,0
C4
D1
A2 A3 B1 E1
Mainstreaming
n.d.
n.d.
20,0
-
n.d.
n.d.
16,2
-
0,2
0,7
17,7
37
Popolazione di riferimento
Adulti in cerca di occupazione da meno di 12 mesi, giovani 20-24
anni in cerca di occupazione a meno di 6 mesi, giovani 15-19
inoccupati e fuori dal sistema di istruzione.
Persone in cerca di occupazione da oltre sei (giovani) e dodici
mesi (adulti), anno 2001
Popolazione in età 14-18 potenzialmente a rischio di abbandono/
dispersione scolastica
Popolazione in età 25-64, anno 2001
Occupati, anno 2001
Persone in cerca di occupazione, anno 2001
Popolazione femminile inoccupata in età 15-64
CON LEONARDO DA VINCI
VIAGGIANDO SI IMPARA!
Per informazioni: [email protected]
Recarsi in un altro Paese europeo per sperimentare
le abilità possedute, acquisirne di nuove, perfezionare la conoscenza di una lingua straniera e confrontarsi con una popolazione e una cultura diversa, questi gli obiettivi dei progetti finanziati nell’ambito della misura mobilità relativa al Programma Leonardo da Vinci e discussi nel corso dell’incontro ”Viaggiando si impara” che si è tenuto a Verona il 27 novembre scorso, all’interno della manifestazione “Job orienta”.
L’iniziativa, promossa dall’Agenzia Nazionale Leonardo da Vinci in collaborazione con il Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha visto la partecipazione di rappresentanti dei Ministeri promotori,
della Commissione Europea, dell’Agenzia Nazionale,
delle Parti Sociali e del Punto di contatto Europass,
seguiti dalle presentazioni di due progetti realizzati e dalla testimonianza di un beneficiario diretto di
un tirocinio Leonardo da Vinci. Per i partecipanti all’incontro è stata l’occasione per acquisire, accanto
ad un’informazione politico-istituzionale sulle prospettive della mobilità transnazionale, indicazioni
di carattere tecnico-operativo per la presentazione
delle candidature in vista della prossima scadenza
prevista per il 13 febbraio 2003. Gli atti del Seminario saranno pubblicati sul sito Internet dell’Agenzia Nazionale www.programmaleonardo.net.
......................................................................
Per informazioni: [email protected]
◗ ◗ ◗ NOTIZIE
LA FORMAZIONE CONTINUA
NEI SISTEMI LOCALI D’IMPRESA
Il 14 ottobre 2003 a Carpi presso il CITER (Centro
Informazione Tessile Emilia Romagna) è stato realizzato il workshop “Formazione continua e competenze in alcuni distretti industriali della provincia di Modena”.
Lo scopo è stato quello di avviare una riflessione
sperimentale sulla creazione, implementazione ed
innovazione della conoscenza e delle competenze
nei sistemi locali d’impresa e di facilitare l’integrazione tra i sistemi territoriali della formazione continua (governo regionale - governo provinciale dei
processi di formazione professionale e continua - sistema dell’istruzione - università e ricerca - offerta
pubblica e privata di formazione - sistemi locali
d’impresa).
In tema di competenze, è emersa l’evidenza dello
stretto nesso tra competenze e ciclo di vita del
distretto, delle imprese e dei prodotti, sia rispetto all’analisi dei fabbisogni di formazione, che per
i contenuti dei processi formativi dei lavoratori
occupati.
Sembra confermarsi quindi la caratteristica di ciclicità dello sviluppo professionale, che alterna momenti di forte integrazione tra competenze offerte
e domandate, con altri di forte sfasatura, ponendo
attenzione alla possibilità di distinguere tra interventi di carattere manutentivo e di tipo innovativo,
questi ultimi caratterizzati, per loro natura, da
maggiore criticità, anche nella loro identificazione.
......................................................................
Per informazioni: [email protected]
ANCHE L’ISFOL A “JOB&ORIENTA”
La XIII edizione della mostra-convegno “Job&Orienta”, principale manifestazione nazionale dedicata
all’orientamento, alla scuola, alla formazione e al
lavoro, si è svolta dal 27 al 29 novembre 2003 alla
5
INOIsfol
mazione finalizzato sia al completamento della professionalità dei lavoratori non immediatamente certificabili sia per i nuovi ingressi nel settore.
Tale modello potrebbe costituire la base per l’allestimento di un dispositivo formativo a carattere
continuo, in grado di ricomporre eventuali crediti
formativi e acquisizioni professionali o esperenziali
in un sistema di competenze equilibrato, che tenga
conto delle specificità territoriali e/o organizzative
nonché contenuti e compiti professionali.
......................................................................
Per informazioni: [email protected]
fiera di Verona. Anche L’Isfol ha voluto confermare
la propria presenza organizzando uno sportello informativo e di diffusione delle pubblicazioni all’interno dello stand allestito dal Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali UCOFPL.
Il punto informativo curato tra gli altri dal Centro
di Documentazione Specializzato (CDS) ha consentito un’ampia distribuzione delle pubblicazioni specialistiche realizzate recentemente dalle varie aree
di ricerca dell’Istituto. Un riscontro particolarmente
positivo ha avuto la collana “Il punto su...”, inaugurata recentemente dal CDS.
I quattro numeri monografici usciti finora (Il lifelong learning, Analisi dei fabbisogni, Certificazione
delle competenze e Accreditamento delle sedi formative e orientative) sono stati molto richiesti dai numerosissimi visitatori della fiera.
......................................................................
Per informazioni: [email protected]
◗ ◗ ◗ PUBBLICAZIONI
UNA NUOVA AREA:
ATTIVITÀ ASSOCIATIVE
Con la pubblicazione dell’area occupazionale “Attività associative” si
aggiunge un nuovo titolo alle due collane “Isfol
Orienta”: i “Manuali per gli operatori” (Ed. Franco
Angeli) e gli opuscoli “Minlavoro-Isfol orientano Alla scoperta delle professioni”.
L’area dell’Associazionismo trova un sostanziale riferimento nel settore del non profit: è ipotesi ormai
diffusa tra gli osservatori che questo settore rappresenti nei Paesi ad economia sviluppata il miglior
“bacino occupazionale” per i prossimi anni, opinione che ha stimolato, come è noto, l’attenzione dell’Unione europea.
Sia il volume che l’opuscolo, secondo uno schema
ormai consolidato, sono suddivisi in due ampie sezioni: nella prima si propone un’analisi più approfondita dell’area, mentre nella seconda sono descritte le 14 figure professionali più significative.
......................................................................
Per informazioni: [email protected]
PROFILI PROFESSIONALI PER
L’ORIENTAMENTO: LA PROPOSTA ISFOL
Il volume “Profili professionali per l’orientamento:
la proposta Isfol”, edito da FrancoAngeli, riporta
una proposta culturale che si pone l’obiettivo di fornire un contributo alla definizione di possibili profili professionali che si riferiscono a figure dedicate
presenti nei diversi contesti organizzativi (scuola,
università, formazione professionale, servizi per il
lavoro) che con finalità diverse erogano azioni di
sostegno al processo di auto-orientamento della
persona lungo tutto l’arco della vita.
Nella convinzione che la pluralità di azioni, funzioni e sistemi, non possa essere esaustivamente compresa in un unico profilo, e insieme, nella stessa filosofia di valorizzazione delle differenziazioni, che
ha sorretto e guidato l’intero lavoro, è stata scartata l’ipotesi di un’unica figura di orientatore. Questa
andrebbe a ricoprire funzioni molto diverse le une
dalle altre con il rischio di legittimare un profilo
troppo generico e inadeguato per rispondere ai diversi bisogni, sistemi ed esperienze di transizione.
Nel tentativo di favorire lo sviluppo di un meta-sistema territoriale di orientamento, sono stati identificati quattro ambiti di professionalità dedicate operatore dell’informazione orientativa, tecnico dell’orientamento, consulente di orientamento, analista
di politiche e servizi di orientamento, direttamente
collegate - e quattro macro-tipologie di funzioni informazione, accompagnamento-tutorato, counseling orientativo, programmazione/coordinamento di
servizi per l’orientamento.
La proposta costituisce una premessa ad un lavoro
finalizzato all’individuazione di standard minimi per
la messa a punto di un’ipotesi di un modello di for-
INOIsfol
Mensile di informazione dell'Istituto per lo Sviluppo della
Formazione Professionale dei Lavoratori
Anno 8 numero 11
Direttore responsabile: Antonio Francioni
Coordinamento editoriale: Diana Macrì
Coordinamento internet: Giulio Minelli
Comitato di redazione: P. Andreani, M. Benincampi, G. Benini, C. Bensi,
M. R. Colella, F. Marchionne, V. Infante, F. Ludovisi, A. Mocavini,
M. Pasquali Coluzzi, F. Pomponi, S. Squillaci, A. Tirelli, B. Torchia, A. Vaiasicca
Hanno collaborato: Valeria Cioccolo e Paola Furfaro
Impaginazione: DDL
Direzione e Amministrazione: ISFOL, Via G.B. Morgagni, 33 - 00161 - Roma
tel. 06/445901 fax 06/44291871
Reg. n. 39 del 31.1.96 presso il Tribunale Civile di Roma
Stampa: DDL grafica snc, via Aretusa 50 - 00100 Roma
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n. 11 - dicembre