Silvia Ciampi
Isfol
L’autovalutazione come
strumento a supporto della
programmazione regionale
Roma, 9 novembre 2011
Finalità
• Osservare la coerenza e la funzionalità
dell’attuazione rispetto alla strategia dei
PO
• Rimuovere nodi e criticità rilevabili
• Rafforzare gli aspetti di coordinamento
tecnico-istituzionale rilevanti per
l’attuazione dei PO
• Accelerare l’attuazione
Il metodo
• Metodo condiviso con Uval – DPS
• I punti di forza:
– Coinvolgimento diretto di tutti coloro che intervengono
nell’attuazione dei PO; costruzione di una visione
collettiva dell’andamento del PO
– Definizione condivisa delle azioni da intraprendere e
delle responsabilità per superare eventuali criticità
– Supporto “terzo” che sostiene il processo e orienta
l’autovalutazione
Unità di rilevazione e Campo di
applicazione
• Insieme di attività finalizzate al
raggiungimento di ob. spec.
• Metodo applicabile per ogni PO
• Attività conclusa per le regioni Calabria
Sardegna, Puglia, Sicilia
Il percorso di analisi autovalutativa
prima
fase
Sistematizzazione
informazioni
disponibili su
strategia e
attuazione
(POR – RAE – MONIT
VALUTAZIONI)
analisi desk
seconda
fase
terza
fase
quarta
fase
Individuazione
di criticità
interne /
esterne /
strutturali
Condivisione di
giudizi sintetici
su capacità
attuativa e
funzionalità
strategica
Elaborazione di
ipotesi di
miglioramento
e azioni
da
intraprendere
incontri – colloqui – lavoro individuale referenti regionali
Capacità attuativa/funzionalità
strategica
• la capacità attuativa effettiva dell’amm.ne, ossia
il rispetto della tempistica procedurale
originariamente definita, lo stato di attivazione
delle azioni previste, la tempestività
nell’individuare soluzioni valide per problemi
contingenti;
• la funzionalità strategica: adeguatezza dei
meccanismi di attuazione nel garantire il
raggiungimento degli obiettivi e dei risultati
attesi.
Avanzamento dei PO
• Sofferenza degli assi Adattabilità e
Occupabilità
• Buona capacità attuativa per l’asse
Capitale umano
• Blocco evidente per gli assi
Transnazionalità e Capacità istituzionale
• Situazione differenziata tra le regioni per
l’Asse Inclusione sociale
Principali criticità comuni
• Fattori strutturali: crisi economica e
proroga 2000-6
• Fattori interni alle amministrazioni:
parcellizzazione organizzativa, modalità di
programmazione, tempi procedure, avvio
disomogeneo degli assi, trasferimento dati
al sistema centrale
• Fattori esterni: avvicendamento politico,
delega alle province
Capacità istituzionale: migliorare la
programmazione
• Scarsa definizione di contenuti operativi
dell’asse, nonostante le buone
performance della precedente
programmazione
• Priorità di attuazione agli assi considerati
più “strategici”
Gli ambiti di miglioramento: la
valutazione
•
•
•
•
Evidenti ritardi delle attività di valutazione
Tendenza a riproporre vecchi schemi
Utilizzare al meglio gli strumenti (PUV)
Istituire comitati di pilotaggio e coinvolgere le
strutture tecniche di valutazioni centrali (ad es.
Isfol)
• Effettuare periodicamente autovalutazione del
programma
Gli ambiti di miglioramento:
integrare i sistemi e creare reti
Prevedere raccordi strutturati, ricorrenti e
finalizzati per migliorare il raccordo tra
– i sistemi dell’istruzione e delle imprese
– le università, i centri tecnologici, il mondo
produttivo e istituzionale
Gli ambiti di miglioramento: i
rapporti con le imprese
Da sviluppare nuovi filoni di riflessione
anche funzionali al post 2013:
– Gestione del capitale umano ad alta
qualificazione nelle imprese
– Raccordo università-imprese
– Capacità di intercettare i bisogni delle imprese
e tradurli in strumenti di attuazione e in
tipologie di azione da implementare nei PO
L’Autovalutazione favorisce la
capacitazione
• Stimola riflessioni su temi/oggetti/politiche
da valutare
• Può essere riproposta a cadenza
periodica, anche su singole parti del
programma
• Può promuovere il dialogo anche con altri
attori che intervengono nel sistema, con
momenti formalizzati di condivisione
Gli spunti offerti al PON con ricadute sulla
capacity building e per il miglioramento della
programmazione
• Avvio attività sul ruolo del FSE nella crescita
della capacità innovativa (anche sociale) dei
territori regionali
• Avvio attività su selezione e analisi dispositivi di
intervento del FSE che le regioni hanno messo e
possono mettere in campo per realizzare
strategie di sviluppo locale per l’inclusione
sociale e per lo sviluppo urbano sostenibile, due
priorità indicate dalla CE.
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Ciampi_L`autovalutazione