FIGURA 9.4
Come identificare le cellule batteriche trasformate che hanno acquisito i plasmidi con gli inserti. In condizioni appropriate,
molti plasmidi legheranno un inserto. Alcuni, però, resteranno senza. Per identificare questi intrusi, i vettori plasmidici
sono costruiti in modo da avere un gene lacZ con un sito di restrizione proprio al centro del gene. Se il vettore si richiude
su se stesso senza includere un inserto, il gene lacZ rimane ininterrotto; se invece lega un inserto, il gene sarà interrotto.
(A) (B) Trasformazione: quando si aggiungono i plasmidi a una coltura batterica, ne entra all’incirca 1 ogni 1000 cellule.
(C) Le cellule che contengono i vettori che si sono richiusi su se stessi senza legare un inserto esprimeranno il gene lacZ.
Il prodotto di questo gene è la -galattosidasi. La reazione di questo enzima con un substrato conosciuto come X-Gal
produce una molecola che rende le cellule blu. Al contrario, se alle estremità aperte del vettore plasmidico si è legato un
frammento di DNA esogeno, l’inserto interromperà il gene lacZ del plasmide, rendendolo inattivo e impedendogli di
produrre un polipeptide funzionale. Come risultato di questo processo, chiamato inattivazione per inserzione, tutte le
cellule che contengono plasmidi ricombinanti non sintetizzeranno una β-galattosidasi attiva e quindi non appariranno blu.
In questo modo si possono distinguere visivamente le colonie in colori che contengono l’inserto da quelle blu che non lo
contengono. (Da: Hartwell et al., 2004.)
Elementi di Biologia e Genetica
Vincenzo Nicola Talesa, Elvio Giovannini, Cinzia Antognelli
Copyright © 2007 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
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