Rassegna Stampa di giovedì 5 giugno 2014 SNALS / CONFSAL il Centro Il Piccolo - Ed. Gorizia e Monfalcone La Tribuna di Treviso 05/06/2014 "PROMOZIONI ASL, DANNI PER 100 MILIONI DI EURO" ATER, QUARTO DIRETTORE IN MENO DI UN ANNO 05/06/2014 LA BANCA DICE NO AL CONGEDO DI NOZZE DEL DIPENDENTE GAY 05/06/2014 Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore Italia Oggi Avvenire Avvenire NUOVO APPRENDISTATO AL VIA IN SETTEMBRE LA LEZIONE E' IN AZIENDA 05/06/2014 BASTA GENDER A SCUOLA NUOVE LINEE GUIDA 05/06/2014 SICUREZZA E BONIFICA DALL'AMIANTO, PRESTO 670 CANTIERI APERTI NELLE SCUOLE 05/06/2014 L'Unita' MEROLA E VENDOLIANI AI FERRI CORTI SULLA SCUOLA 11/06/2014 CI VORREBBE UN PATTO DI LIBERTA' Tempi 05/06/2014 SCUOLA, SETTIMANA CORTA SOLTANTO PER CHI VUOLE il Gazzettino Il Messaggero - Cronaca 05/06/2014 STRAPPO SUI TAGLI AGLI STIPENDI, E' SCIOPERO di Roma 11/06/2014 DALL'AULA ALLA CORTE Tabloid Panorama (Panorama) 05/06/2014 ORA PREMIARE I MIGLIORI E SAPER BATTERE I PUGNI il Mattino 05/06/2014 UNIVERSITA "ECAMPUS", NEMMENO MEZZ'ORA PER DIVENTARE "PROF" Il Secolo XIX 05/06/2014 UNIVERSITA', CONVEGNO SULL'USCITA DALLA CRISI Il Secolo XIX 05/06/2014 ERZELLI, ULTIMA CHIAMATA A LUGLIO Il Secolo XIX 05/06/2014 CAMPUS UNICUSANO: DIDATTICA ORGANIZZAZIONE E TECNOLOGIA Trovaroma (la Repubblica) DI ALTA QUALITA' 05/06/2014 Italia Oggi TANGENTI VENETE, ARRESTI PER TUTTI 05/06/2014 PASSERA, INTERVISTE A RAFFICA Italia Oggi 05/06/2014 SI SALVI CHI PUO' FRA I MONTIANI TRA PD, NCD E CHI NON SA CHE Italia Oggi FARE 05/06/2014 IL PIANO DEL GOVERNO PER IL SEMESTRE ILE Avvenire 05/06/2014 RIMPASTO IN VISTA: A RISCHIO LUPI E GIANNINI il Tempo 05/06/2014 SCELTA CIVICA, LA GIANNINI E ROMANO FUGGONO Il Giornale d'Italia 05/06/2014 05/06/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Stampa Italia Oggi Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero il Messaggero Corriere della Sera Corriere della Sera la Repubblica la Repubblica la Stampa CONTRATTI A TERMINE, APPRENDISTI E INTERINALI ACCORDO SU EXPO E LAVORO LA SOLUZIONE GARANZIA GIOVANI 05/06/2014 ITALIA SCAVALCATA ANCHE DAL BRASILE 05/06/2014 IL 46% DEI GIOVANI E' DISOCCUPATO MA SOLO PERCHE' 1 MLN E' GIA' EMIGRATO 05/06/2014 ACCORDO SUL CREDITO 2013 PER LE PMI ANCORA 5,8 MLD 05/06/2014 DL IRPEF, CASSE AL RIPARO 05/06/2014 MAGISTRATI IN PENSIONE 5 ANNI PRIMA 05/06/2014 ALBANIA, LA RIVINCITA ARRIVANO GLI ITALIANI PER CERCARE IL LAVORO 05/06/2014 IRA DEL PREMIER: DARE I POTERI ALL'ANTICORRUZIONE 05/06/2014 OBAMA CONDANNA LA RUSSIA "DA PUTIN TATTICHE OSCURE" 05/06/2014 RENZI "TURBATO" PER GLI ARRESTI PD: MA E' LA VECCHIA POLITICA ACCELERA LA STRETTA ANTI-TANGENTI 05/06/2014 LA CORTE DEI CONTI: "RIFORMATE L'IRPEF QUEGLI 80 EURO SOLO UN SURROGATO" 05/06/2014 SLITTA L'ESTENSIONE DEL BONUS DI 80 EURO 05/06/2014 05/06/2014 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 05-06-2014 18 1 Firmato ieri il decreto attuativo Nuovo apprendistato al via in 'settembre Si avrà un doppio ~tatus, di studente e di apprendista. E un «piano formativo personalizzato», che consentirà ai ragazzi di formarsi in aula e soprattutto sul posto di lavoro, con un "programma" definito congiuntamente da scuola e impresa. I ministri dell'Istruzione, del Lavoro e dell'Economia hanno firmato ieri il decreto attuativo del piano sperimentale, 2014-2016, dì apprendistato per gli alunni di quarta e quinta superiore previsto dalla legge Carrozza, che diventa quindi operativo. Il Miur ora dovrà correre (la scuola è praticamente finita) per le attività di orientamento rivolte alle famiglie e agli studenti delle terze classi per rispettare l'obiettivo dì partire a settembre, con la firma dei primi contratti. In lista d'attesa e' è già da tempo Enel pronta ad assumere circa i50 studenti-apprendisti che arriveranno dagli istituti tecnici di sei città itaJ.iane. Soddisfazione è stata espressa dai ministri Stefania Giannini e Giuliano Paletti. dopo i dati negativi sulla disoccupazione giovanile diffusi martedì dall'Istat. E parla di «inizio di una rivoluzione che integra finalmente scuola e lavoro» il sottosegretario, Gabriele Toccafondi, che ha seguito passo passo tutta l'attuazione dell'articolo 8-bis della legge u8. Le imprese per poter aprire le porte agli studenti dovranno sottoscrivere un protocollo d'intesa con Miur,ministero del Lavoro e Regioni interessate, per specificare, tra l'altro, il numero minimo di ore da svolgere "onthe job" e i criteri di valutazione~ monitoraggio della sperime:itazione. Si dovrà poi firmare uni convenzione con la scuola, ere conterrà i contenuti generalidel progetto formativo. L'azi(nda do- Ritaglio Scuola: testate nazionali vrà dimostrare di avere competenze in tema di formazione degli apprendisti anche minorenni. Ma anche capacità occupazionali coerenti con le norme sull'apprendistato. Ogni studente-apprendista sarà accompagnato da due tutor (uno aziendale e uno scolastico) e da un piano formativo personalizzato, che espliciterà il percorso di studio e di lavoro. Le scuole avranno notevoli spazi di flessibilità: per integrare al meglio l'apprendimento in aula e l'esperienza vera e propria di lavoro potranno utilizzare fino al 35% dell'orario annuale delle lezioni. Per gli istituti tecnici e professionali si tratta, per esempio, di un massimo di 369 ore su 1.056. I periodi di apprendistato H.. REGOLAMENTO Le imprese interessate dovranno sottoscrivere un protocollo d'intesa con Miur, ministero del Lavoro e Regioni interessate (on the job) saranno valutati e certificati. E soprattutto varranno come crediti ai fini dell'ammissione all'esame di maturità. Inoltre, per la predisposizione della terza prova scritta, le commissioni d'esame dovranno tener conto dello specifico percorso sperimentale di alternanza seguito dall'allievo. Al Miur sono pronti a scommettere sul programma: «La settimana prossima incontreremo le scuole del progetto Enel. E a breve firmeremo il protocollo sottolinea il dg degli Ordinamenti scolastici, Carmela Palumbo -. Ma parleremo anche coni referenti degli Ufficiscolasticiregionali per dare la più ampia diffusione all'iniziativa». 068391 ROMA Codice abbonamento: Claudio lucci ©RlPRODUZJONE RlSERVATA stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Foglio 05-06-2014 31 1 La sperimentazione al via da settembre. Delegabile fino al 35% delle ore La lezione è in azienda Apprendistato per studenti dell'ultimo biennio DI ALESSANDRA RICCIARDI n azienda il prima possibile. Da settembre sarà possibile avere addirittura un contratto di apprendistato a 16 anni, mentre si frequenta l'ultimo biennio delle superiori. Una possibilità offerta in via sperimentale a giovani studenti e imprese dal decreto che ieri ha ottenuto il via libera definitivo dai ministri dell'istruzione, Stefania Giannini, del lavoro, Giuliano Poletti, e dell'economia, Pier Carlo Padoan. Il provvedimento, anticipato da ItaliaOggi 1'8 aprile scorso, consente agli istituti scolastici di delegare fino al 35% dell'orario delle lezioni all'azienda. Un percorso che il ministro del lavoro immagina sia propedeutico per il successivo inserimento lavorativo presso la stessa azienda. Perché abbia successo, precisa Poletti, «ora sarà determinante il ruolo delle imprese. Per questo le invitiamo a fare la loro parte, a dare un contributo attivo per aiutare i giovani e costruire il futuro del paese». Il 35% delle lezioni in azienda Codice abbonamento: 068391 I tà formative, anche congiunt.e, a carico dell'impresa. Per l'inItaliaOggi anticipa i contenuti del decreto alla firma di Giannini-Poletti-Padoan ' terazione tra apprendimento in aula ed esperienza di lavoro le scuole potranno utiStudenti-apprendisti giù all'ultinw bwnnio delle superiori lizzare fino al 35% dell'orario annuale delle lezioni. Per gli istituti t.ecnici e professionali si tratta, per esempio, di un massimo di 369 ore su 1.056. Gli istituti potranno anche decidere di costituire delle classi ad hoc tra quanti parteltaliaOggi dell'S aprile 2014 cipano alla sperimentazione. A Prima di arrivare alla con- in regola per la formazione de- ogni studente-apprendista va venzione con la singola scuola gli apprendisti anche minoren- assicurata la possibilità di rio rete di scuole, l'azienda in- ni, di rispettare le norme sulla tornare in qualsiasi momento teressata deve sottoscrivere sicurezza, di avere capacità nel percorso scolastico ordinaun Protocollo d'intesa con il occupazionali coerenti con le rio. L'attività svolta costituisce Miur e il dicastero del lavoro e norme sull'apprendistato. comunque credito formativo. le regioni interessate per speOgni studente-apprendista L'apprendistato sarà rilevante cificare: gli indirizzi di studio sarà accompagnato da un anche ai fini dell'esame di stacoinvolti, i criteri per indivi- «piano formativo personaliz- to: per la predisposizione della duare scuole e studenti, le mo- zato», che esplicita il percorso terza prova scritta la commisdalità per assicurare ai giovani di studio e di lavoro, e da un sione d'esame «dovrà tener l'eventuale rientro nei percorsi sistema tutoriale che vede conto dello specifico percorso ordinari, il numero minimo di congiuntamente impegnati sperimentale» seguito dagli ore da svolgere sul posto di il tutor aziendale, designato allievi e potrà avvalersi della lavoro, i criteri per il monito- dall'impresa, e il tutor scola- presenza del tutor aziendale raggio e la valutazione della stico, individuato tra gli inse- come esperto. L'operazione non sperimentazione. L'impresa gnanti del consiglio di classe. dovrà comportare nuovi oneri interessata dovrà dimostrare Per agevolare il loro compito per la finanza pubblica. dal canto suo di avere le carte sono previste specifiche attivi----© Riproduzwne riseroata----- Scuola: testate nazionali Pag. 7 Quotidiano Pagina 05-06-2014 11 Foglio 1/ 2 Data Giannini: sul gender basta propaganda da settembre si cambia PAOLO f ERRARllJ A settembre il Miur invierà alle scuole le nuove Linee guida (aggiornamento di quelle del ministro Fioroni) per le iniziative di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Nella redazione saranno coinvolte le associazioni dei genitori, escluse invece dalla Strategia nazionale dell'Unar, concordata unicamente con le realtàLgbt. A PAGINA 11 Basta gender a scuola Nuove linee guida laborazione con 29 associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali), en. "' . . tra settembre il Ministero dell'Istruzione ai pm ca~1 c~,m~ quello del,,Li~ emanerà delle nuove Linee guida (che ceo classico c_:;n:ho C~s~e. di aggiorneranno quelle a suo tempo pre. , Roma (dove ai gmnasiali di I~ disposte dal ministro Fioroni) a cui le ianm e stato fatto leggere un romanzo 1 stituzioni scolastiche dovranno attenercui con~enuti sono st~ti g~udicati «ino~- si nella programmazione di iniziative per portum» e «sconvement1» dalla Presi- il contrasto del bullismo e del cyberbuldenza del Senato, che ha impedito fos- lismo. sera inseriti stralci del testo in un'inter- r; annuncio è stato dato dal ministro delrog~i,?ne) o co.i;;ie. quello del Lice~ gin- l'Istruzione, Stefania Giannini, risponnasrn ~uraton d1 Modena, dove e sta- dendo, ieri pomeriggio alla Camera, a un ta orgamzzata una conferenza del tran- question time del deputato di Fratelli d'Isessu~e L~xuria, senza prevedere il cm~- talia, Fabio Rampelli. tradd1ttono e, soprattutto, senza avverti- Confermando la «totale estraneità» del reigenitorideglistudenti,cheinfattihan- Miur alla redazione e diffusione nelle no m~lto prote.stato.. . . . . scuole degli opuscoli dell'Unar "EducaPropno per eVJtare il npetersi di situa- re alla diversità a scuola'' commissionaz!oni simili, conseguenz~, dell'applica- ti all'Istituto A. T. Beck, (l;intera Strategia z~one, nelle scuole, d:lla St~ategia na- è costata 300mila euro), Giannini ha rizrnnal~ pe~ la_ pre~en~rnne e il co~tr~sto badito che «il Ministero proseguirà i prodelle d1scnmmazrnm basate sull onentt" t ·f d" d" · · t ament o sessual e e su11 ,.d 1 ent"t' 1 a d"1gene- ge 1 con ro ogm orma 1 1scnmmaMIIANO Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, zione nelle scuole», sottolineando che, nella predisposizione delle iniziative, sarà prioritario il coinvolgimento delle associazioni dei genitori. Anche i contenuti delle nuove Linee guida in vigore da settembre, saranno stabiliti attraverso il confronto diretto e costante con i genitori . Che, invece, erano stati completamente esclusi dalla Strategia dell'Unar. «Il tavolo naturale del confronto dovrebbe essere quello del Fonags», dice Roberto Gontero, presidente dell'Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) e coordinatore del Forum delle associazioni dei genitori della scuola. «Proprio nell'incontro che abbiamo avuto a maggio- ricorda Gontero- avevamo chiesto al Ministro di riscrivere le Linee guida, perché riteniamo irrealistico che entrino nelle classi dei nostri figli contenuti che non hanno ricevuto il preventivo consenso dei genitori. Il Ministro ha recepito queste nostre preoccupazioni e di questo siamo certamente soddisfatti». Un plauso all'iniziativa di Giannini arrinon riproducibile. Pag. 8 Codice abbonamento: re", predisposta dall'Unar (Ufficio nazio-P_'A_O_LO_F_E_R_R'A_R_IO_ _ _ _ _ _ _ _ _ nale anti-discriminazioni razziali) in col- 068391 L'annuncio del ministro Giannini Soddisfatte le associazioni dei genitori Quotidiano Data Pagina Foglio va anche dal presidente dell'Age (Associazione genitori), Fabrizio Azzolini, che chiede l'introduzione di specifici «protocolli per l'affettività» studiati attraverso «1' ascolto diretto delle famiglie». Per protestare contro la diffusione nelle scuole di iniziative tese a propagandare l'ideo- logiadelgender,l'Associazioneavevalanciato ai genitori la proposta di una Giornatadiritiro deifigli dalla scuola. Ungiorno al mese perribadire che «i genitori sono i primi educatori dei figli». «Quella del Ministro - conclude Azzolini - mi sembra una proposta di buon sen- 05-06-2014 11 2/2 so che fa definitivamente cadere tutte le azioni di chi, senza nemmeno coinvolgere i genitori, voleva contrabbandare nelle scuole ciò che nulla aveva a che fare con il doveroso contrasto a ogni forma di discriminazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA Gontero (Agesc): Fonags, tavolo naturale del confronto Azzolini (Age): coinvolgere direttamente le famiglie Definitivamente superata la Strategia dell'Unar Codice abbonamento: 068391 Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini (foto Ansa) Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Settimanale TEMPi Pagina 11-06-2014 17/18 Foglio 1/ 2 Data I Ci vorrebbe un patto di libertà I DI ANNA MONIA ALFIERI* C'è un campo in cui molti paesi dell'Unione sono più virtuosi di noi. Nel garantire alle famiglie la scelta sull'educazione dei figli Il caso dei paesi del Nord D'altronde è proprio nella libertà scolastica che l'Europa ha fissato il criterio per valutare l'importanza della cultura nei paesi membri: Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia. Nessuna scelta confessionale: per esempio la Repubblica Ceca, come è noto, è definito il paese più ateo del mondo. Ma i genitori cattolici sono liberi di scegliere. In Francia, contrariamente ai luoghi comuni, le pubbliche non statali, per la maggior parte cattoliche, sono custodite e valorizzate proprio dalla la1cité, grazie al riconoscimento del diritto d'insegnamento privato come Ritaglio Scuola: testate nazionali ,.. milioni di francesi in piazza ... A favore della scuola pubblica non statale. Ma la scuola europea, purtroppo, non fa scuola. Infatti, assistiamo all'importazione tout court di princìpi europei chiaramente in dissonanza con la realtà italiana. Un esempio per tutti. Sulla base di un regolamento europeo le scuole pubbliche statali non sono tenute al pagamento dell'Imu; le scuole pubbliche paritarie «se non erogate a titolo gratuito o con un prezzo simbolico», secondo il principio contenuto nel regolamento Ue 200/2012 - devono versare l'Imu. È chiaro il paradosso: il principio europeo, fatto proprio dal governo Monti e dal Consiglio di Stato italiano, non prende in considerazione un particolare molto impartante: in Italia la parità scolastica è solo sulla "carta" (lo Stato spende per un allievo della scuola paritaria 500 euro annui contro i 7.319,00 per un allievo della scuola statale). Al contrario, le scuole pubbliche paritarie, nei diversi paesi europei, possono tranquillamente applicare il regolamento Ue 200/2012 perché godono di un finanziamento pubblico e quindi si trovano nella fortunata situazione di non dover richiedere alcuna retta, oppure di applicarne una di tipo puramente simbolico ad integrazione del contributo statale. Conclusione: l'Italia applica in modo erroneo i principi europei al contesto della nostra parità scolastica. Ma è semplicemente un "errore" o è qualcosa di ben stampa ad uso esclusivo del più grave l'atto con cui il governo italiano, da una parte nasconde una illegittima forma di aiuto statale (nessuna Imu alle scuole già totalmente finanziate dallo Stato), dall'altra contraddice le sue stesse leggi (vedi legge sulla parità scolastica 62/2000), ribadendo così una disparità di trattamento e, dunque, continuando a perpetrare una ingiustizia sociale? Da ciò ne consegue una libertà non liberata. Unici in Europa, gli italiani che vogliono esercitare il diritto alla libertà di scelta di istruzione e di educazione garantiti dalla Costituzione italiana e riconosciuti dalle leggi italiane sono costretti a pagare allo Stato tre tasse: quelle che finanziano la gratuità completa della scuola pubblica statale; quelle per la scuola pubblica paritaria; quelle congiunturali a cui la scuola pubblica paritaria viene sottoposta a causa della crescita della spesa pubblica e del debito di bilancio dello Stato. Non è una battaglia di parte Perché non si vuole riflettere e agire di conseguenza davanti a una realtà di scuole pubbliche paritarie che fanno risparmiare oltre 6 miliardi di euro all'anno allo Stato italiano e accolgono oltre un milione di studenti studenti, pari al 12 per cento dell'intera popolazione scolastica? Si abbia perciò il coraggio di guardare alla realtà in cui siamo. L'Italia, paese dove, per prima cosa: una persona non può esercitare il più elementare e naturale dei diritti, la libertà di scelta educativa; secondo: lo Stato non rispetta le sue proprie leggi, né i diritti che in via teorica riconosce. In conseguenza di ciò l'Italia è un paese dove il diritto alla libertà di insegnamento è sempre più compromesso con il progressivo collasso del pluralismo educativo; b) il collasso delle scuole pubbliche paritarie produce via via ogni anno un appesantimento dei conti pubblici, poiché via via le scuole paritarie chiudono, lo Stato deve sostituirsi ad esse pagando un prezzo altissimo. destinatario, non riproducibile. Pag. 12 068391 L "principio fondamentale" di civiltà. Gli insegnanti sono pagati dallo Stato, come nella scuola pubblica statale, mentre gli enti locali coprono una parte degli altri costi, permettendo così ai singoli istituti di proporre rette accessibili per i genitori. Questa forte garanzia costituzionale suscita ormai un largo consenso repubblicano ed è contestata solo dall'estrema sinistra, tacitata dalla minaccia di ,.. Codice abbonamento: Un diritto di ciascun cittadino e un dovere per lo Stato. Per il ministro Giannini, «garantirlo a tutti alle medesime condizioni e senza distinzioni, è il segno più convincente della libertà di educazione». Dunque, non sarebbe ora che l'Italia diventasse "europea" anche quando va a scuola? Bizzarro: mentre sul palcoscenico italiano il dibattito ideologico tiene ancora banco, in Europa, ad eccezione di Grecia e Scozia, è previsto, secondo forme e criteri diversi da paese a paese, il finanziamento pubblico della scuola non statale o delle famiglie, a garanzia del diritto di scelta della scuola da parte dei genitori, in un contesto di pluralità e di libertà di offerta formativa. Per esempio, paesi che hanno fatto della laicità la propria bandiera, come Francia e Spagna, ritengono di dover sostenere con fondi adeguati anche la scuola non statale, compresa quella cattolica, assumendosi senza batter ciglio i costi del personale e, in alcuni casi, anche del funzionamento e rendendo, in questo caso, davvero simbolico il pagamento di una retta. E ancora: i paesi dell'Unione Europea che vantano i minori tassi di abbandono scolastico sono quelli postcomunisti, nei quali la parità è stata introdotta in modo pieno. A SCUOLA È UN BENE COMUNE. Settimanale TEMPi Pagina 11-06-2014 17/1 8 Foglio 2/2 Data È necessario fare in fretta Non c'è più tempo: se non si vuole che la scuola trascini a picco se stessa e l'intero sistema Italia occorre fare in fretta. Fare in fretta per fare cosa? Per fare né più, né meno - quanto lo stesso presidente del consiglio Renzi ha prefigurato dal primo giorno in cui è salito al vertice di Palazzo Chigi dicendo che la scuola «è un punto di partenza» per le riforme. Parole che sono state poi confermate dalle dichiarazioni inequivocabili del ministro all'Istruzione Stefania Giannini: «È fondamentale garantire la libertà di scelta educativa», «valorizzare l'autonomia delle scuole», «riconoscere piena dignità alla paritaria», «considerare le spese per l'istruzione non come costi ma come investimenti in capitale umano». Dunque, se queste non sono solo parole come crediamo e, come ha detto Matteo Renzi all'indomani del trionfo alle europee, «ora non ci sono più alibi, bisogna correre per fare le riforme», per far ripartire la scuola e, con essa l'Italia, basta fare poche cose, buone e già riconosciute dalla legislazione italiane. Basta completare la Legge 62/2000 su all'autonomia scolastica e individuare il costo standard per studente, affinché lo stato risparmi in spesa pubblica e alle famiglie italiane sia data (sotto forma di bonus, detrazioni di imposta o qualunque altra formula) l'effettiva possibilità di scegliere tra buona scuola pubblica statale e buona scuola pubblica paritaria. *presidente Federazione Istituti di Attività Educative (Fidae) Lombardia Codice abbonamento: 068391 PAESI CHE HANNO FATTO DELLA LAICITÀ UNA BANDIERA, COME FRANCIA E SPAGNA, RITENGONO DI DOVER SOSTENERE ANCHE LA SCUOLA NON STATALE, COMPRESA QUELLA CATTOLICA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano IL GAZZETTINO 05-06-2014 XX 1 Data Pagina Foglio Scuola, settimana corta soltanto per chi vuole La Provincia da via /ibera alli sperimentaz~on~ per~ s~periori di Mestre, San Dona ePortogruaro, ma liscia lzGerta di scelta Marco Dori MESTRE Settimana corta: sì, ma solo per chi vorrà. Via libera della giunta Zaccariotto alla tanto discussa sperimentazione dei cinque giorni di lezione a settimana per le scuole superiori di Mestre, San Donà e Portogruaro. Ma con un'importante novità: la Provincia ha lascia libertà di scelta ai singoli istituti, mettendo così da parte la linea della fermezza più volte annunciata. «La sperimentazione partirà e garantiremo i servizi anche per quelle scuole che non la vorranno fare», spiega l'assessore provinciale alla Mobilità, Giacomo Grandolfo. Viene così meno la «minaccia» di Cà Corner di non assicurare i servizi - trasporti e altro - alle scuole superiori contrarie alla sperimentazione. Via libera a chi vorrà sperimentare i S giorni di lezione, ma nessuna limitazione per chi vorrà invece mantenere l'attuale settimana scolastica. Anche perché lo stesso mondo della scuola era apparso diviso. Contro la settimana corta, ad esempio, si erano schierati il liceo Franchetti-Bruno di Mestre, il Galilei di San Donà e il XXV Aprile di Portogruaro, mentre a favore del progetto si erano detti lo Stefanini e il liceo GRANDOLFO «Nessun dietrofront . . . . . . . . . . . . ç~iqpt~r$.p~rj § . . . . . . giqr~i.y~rr$pr~111i~tq dalle iscrizioni» Morin di Mestre. La polemica era servita, anche se, spiegavano dalla Provincia, la settimana corta non poteva esser considerato un esperimento dell'ultimo momento, visto che con i dirigenti scolastici se ne parlava almeno da tre anni. Comunque, con la decisione di ieri, la giunta Zaccariotto ha scelto di non forzare la mano. Grandolfo non vuole però sentir parlare di dietrofront, anche se gli ultimi risvolti vanno in senso opposto. Hanno forse vinto le barricate dei professori e dei licei? «Non è questo il punto - sottolinea Grandolfo - ma sono sicuro che le scuole che sceglieranno la settimana da cinque giorni verrà poi premiato, il prossimo anno, dalle iscrizioni. La sperimentazione sarà opzionale e chi la farà dimostrerà con i fatti che avevamo proposto a tutti un modello vincente». Con la settimana corta, la Provincia contava di risparmiare 330mila euro all'anno, tra minori costi per utenze e trasporto pubblico. Una limatina per il bene del bilancio, anche se, come detto da Francesca Zaccariotto dopo l'approvazione del rendiconto di gestione 2013, «Abbiamo chiuso questa amministrazione positivamente. Ribadisco che siamo riusciti a rispettare il patto di stabilità e non è stato facile». Codice abbonamento: 068391 xx ORARIO Le superiori l'anno prossimo potranno scegliere la settimana corta Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano 311 Jlrssaggrro Data Pagina CRONACAdi ROMA I Foglio 05-06-2014 43 1/ 2 Tagli, scontro sullo sciopero ... strappo sullo stop alle indennità a pioggia per i dipendenti. Il sindaco: sbigottito dai sindacati .,.scuole e uffici chiusi, domani servizi a rischio. Il report: 4mila impiegati assenti ogni giorno Guerra aperta tra Campidoglio e sindacati sullo sciopero dei dipendenti comunali. Lo stop è stato proclamato per domani nell'ambito della lunga querelle sul salario accessorio, dichiarato illegittimo dal ministero dell'Economia e ora oggetto di una trattativa. Rischio caos per i servizi pubblici. Il sindaco: «Sono sbigottito dal comportamento dei sindaca- ti». Il report del Campidoglio, intanto, evidenzia che ogni giorno, tra ferie, malattie e permessi vari, sono assenti dal lavoro 4mila dipendenti capitolini. De Cieco, Gioffreda e Rossi all'interno Strappo sui tagli agli stipendi, ~È battaglia sul freno alle indennità a,pioggia imposto dal Mef ~Domani lo stop dei 24mila impiegati: servizi a rischio caos l'irritazione del sindaco: sbigottito dalla condotta dei sindacati chiusi asili, scuole e uffici municipali e niente vigili in strada Guerra aperta tra Campidoglio e sindacati sullo sciopero dei dipendenti comunali. Lo stop è stato proclamato per domani nell'ambito della lunga querelle sul salario accessorio, dichiarato illegittimo dal ministero dell'Economia e ora oggetto di una trattativa tra amministrazione e organizzazioni sindacali, con l'obiettivo di trovare un'intesa entri il 31 luglio. L'agitazione interesserà 24 mila lavoratori, provocando la sospensione di diversi servizi pubblici: dalla chiusura di asili e scuole di competenza comunale all'astensione dal lavoro di polizia municipale e personale dei Municipi. MARINO ALL'ATTACCO Ignazio Marino è, letteralmente, furioso: «Sono sbigottito dal comportamento dei sindacati. L'unica risposta che mi posso dare è che non vogliano essi stessi arrivare ad un accordo» sul salario accessorio - sbotta il sindaco - Dicono che fino al 10 giugno non si siedono nemmeno al tavolo: ma perché dobbiamo perdere questi giorni? Perché debbono insultare i lavoratori che invece stanno attendendo con ansia delle soluzioni?». Marino è un fiume in piena: «Inviterei i sindacati a fare una riflessione serena su ciò che è accaduto. In altre città, il salario accessorio è stato cancellato dal bilancio di previsione. Io fin dal primo momento dissi che invece bisognava diminuire drasticamente gli stipendi alti e proteggere rigorosamente quelli più bassi». LA SCADENZA Tra i nodi che hanno portato alla mobilitazione - domani mattina ci sarà anche un corteo che da piazza Bocca della Verità giungerà in piazza del Campidoglio - c'è la data del 31 luglio fissata dalla giunta per l'indicazione di nuovi criteri di erogazione del salario accessorio. «Viviamo nel 2014: 90 giorni per le famiglie italiane sono un tempo lunghissimo e penso che responsabilmente ci si dovrebbe sedere a un tavolo_ sottolinea Marino - Se non c'è questo senso di responsabilità lo si dica». Secondo i sindacalisti, peraltro, dal 31 luglio «i lavoratori capitolini rischiano di perdere un terzo della retribuzione». Uno sciopero del genere «non era mai successo prima», sostiene il coordinatore Rsu, Giancarlo Cosenti- no. LE SIMULAZIONI Ma contro le organizzazioni sindacali si schiera anche Luigi Nieri, vice sindaco con delega al personale ed esponente di Sei: «Noi non abbiamo fatto e non faremo nessun atto unilaterale - spiega Nieri - Al momento l'unico atto unilaterale è lo sciopero di venerdì, che creerà molti problemi ai cittadini». Aggiunge il vice sindaco: Abbiamo fatto tutte le simulazioni sugli stipendi: nessuno perderà un euro, anzi ci sono alcune categorie che prenderanno di più». Nieri fa un appello: «Mi aspetto che il sindacato rinunci allo sciopero. Siccome creerà dei disagi incredibili ai cittadini e siamo ancora seduti tutti al tavolo, continuiamo a dialogare». La trattativa in corso ha l'obiettivo di individuare le nuove forme da utilizzare per la concessione dei bonus ai lavoratori, che non potranno più essere concessi «a pioggia» ma legati a veri aumenti di produttività o nuove mansioni. Una parte del salario extra dovrebbe comunque essere legata a valutazioni sul merito di ogni singol o dipendente. Fabio Rossi ©RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Il CASO IN PROGRAMMA ANCHE 72mln Codice abbonamento: UN CORTEO SOTTO Il CAMPIDOGLIO. dalla giunta nel bilancio MARINO: SONO LORO ANON VOLER TROVARE previsione 2014 UN ACCORDO Jn~r il ::_,._ ·"in Jfondi stanziati Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Settimanale Data Pagina Foglio PANOBAMA 11-06-2014 45 1 DALij~AUIA .ALIA CORTE L'Università Lum Jean Monnet amplia la possibilità di stage non solo in azienda ma anche alla Cassazione. Q ualità dell'offerta formativa e alto livello del corpo docente: secondo il professor Emanuele Degennaro, rettore dell'Università Lum Jean Monnet di Bari, sono questi i fattori del successo di un'istituzione che vanta 3 mila iscritti, 12 master, 30 corsi di alta formazione e quasi 5 mila ore di formazione erogata l'anno. «Ci sono dati molto confortanti che confermano la bontà del nostro progetto» prosegue il rettore. «A tre anni dalla laurea il 66 per cento dei nostri studenti viene assunto, il che ci colloca fra i primi atenei nazionali per questa classifica». Un risultato ottenuto anche grazie al forte radicamento territoriale dell'università: «La fitta e consolidata rete di convenzioni con aziende pugliesi e meridionali, con studi professionali, enti, istituzioni e banche costituisce una prima connessione fra università e mondo del lavoro, che si concretizza prima con la possibilità di stage poi eventualmente di assunzione». Ma l'obiettivo della Jean Monnet è quello di intercettare le reali esigenze del mercato e creare una formazione specializzata: «I nostri corsi di laurea in economia e giurisprudenza rispondono a questa necessità e sono completati da una ricca offerta di corsi postlaurea» spiega ancora il professor Degennaro. Da quest'anno la Jean Monnet ha arricchito le sue proposte con una convenzione che permetterà agli studenti di giurisprudenza di effettuare degli stage anche negli uffici della Corte di cassazione a Roma. • DAT,J;Al_'h\. ,'lLL\.t'ORTE ~ ~ '1on ~ cnp lo.oo"b t >0h oco=ooe Codice abbonamento: 068391 ;g Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina 05-06-2014 27 Foglio Ora premiare i migliori e saper battere i pugni Salvatore Prisco er eleggere il nuovo Rettore della Federico II, l'apertura delle urne era programmata ieri e oggi. P Unico il candidato, l'ingegnere Gaetano Manfredi, professore ordinario di Scienza delle Costruzioni e già pro-rettore nella gestione attuale. Nessun patema sul risultato, dunque, mal' attesa era per il quorum dei votanti, già peraltro confortevolmente superato alla fine della prima giornata, con un importante segnale di investimento sulla persona, che assieme la legittima e la onera fortemente di speranze. Onore, innanzitutto, alla difficile gestione di Massimo Marelli, che ha dovuto districarsi tra i crescenti tagli al fondo di finanziamento ordinario delle università, tanto più gravi al Sud, trasformazione dell'Ateneo col nuovo Statuto, luci ed ombre della «cultura dell'efficienza e della valutazione», imperiosa esigenza di ringiovanimento del corpo docente e di sua maggiore internazionalizzazione. >Segue a pag. 36 Dalla prima di cronaca - Premiare i migliori ebattere i pugni Salvatore Prisco vare i suoi tratti di antica nobiltà, non indulgendo perciò al conservatorismo, ma aprendosi al mondo ancora di più di quanto non abbia fatto finora e scrollandosi di dosso la polvere che talora ha lasciato accumulare su se stessa. Che batta i pugni, se serve: i tagli ai fondi dell'università, ad esempio, non si distribuiscono equamente se cadono su realtà accademiche che partono da condizioni diverse e premialità che non tengono conto di tale situazione crocifiggono in realtà gli ultimi o i mediani all'improbo stato delle cose e approfondiscono ancora di più le differenze dei risultati tra chi è in ritardo (spesso scontando difficili rapporti col rispettivo territorio) e chi, quantomeno all'apparenza, sta più avanti in classifica. Non è un compito facile, certo, quello del nuovo Rettore. Ragion di più per accompagnarne gli sforzi con la fiducia critica che è immaginabile egli si aspetti dal corpo elettorale fornito di giudizio maturo che lo ha plebiscitato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Che cosa ci si attende ora da un qualificato tecnico di costruzioni e ricostruzioni? Che continui a mettere ordine in casa, valorizzando le eccellenze che trova e snidando le sacche residue di improduttivitàe del «tirare a campare», giacché non è più tempo per simili pratiche. Che dia un impulso deciso alla cooperazione trasversale dei saperi e alla naturale curiosità e libertà intellettuale dei suoi colleghi. Che prenda in questo esempio dagli studenti della generazione Erasmus, oggi assai più avanti di noi «anziani» nell' a per- tura al nuovo e al medesimo tem po aiuti chi qui viene a formarsi o vi resta a godere di servizi davvero degni, il che oggi spesso non è: il mio sogno personale è ad esempio che si aprano residenze a prezzi calmierati e che i Dipartimenti restino aperti anche la sera, come avviene all'estero, in modo che docenti e loro allievi continuino a incontrarsi nelle biblioteche, nei bar, nelle conversazioni, in momenti di relazione interpersonale che vivano anche fuori dalla classica lezione istituzionale, arricchendoli vicendevolmente. Che ricordi che la conoscenza è alla fine hurnanitas, non dunque soltanto misurazione quantitativa, ma anche prodotto di intuizioni ed inquietudini umbratili, non riducibili a misure fisico-chimiche e a sperimentazione di laboratorio. Che sia fermo, nelle sedi a ciò deputate, nel rappresentare le esigenze del bacino cui si rivolge e da cui è alimentata la più grande università meridionale, una fra le più antiche d'Italia e del mondo, che ha bisogno di rinno- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano I IL SECOLO lii Data Pagina I CONCORSO BLITZ NELL'ATENEO CEPU UNIVERSITÀ "ECAMPUS", NEMMENO MEZZ'ORA PERDIVENTARE "PROF" FRANCESCO MARGIOCCO .................................................................................... QUALE SELEZIONE? Trai cinque commissari non ce n'è uno con le carte in regola per valutare i candidati compiuto il miracolo. Spaziando dalla fisica nucleare alla filologia medio-latina, dall'algebra alla storia contemporanea, ha agito in tempi record, meno di mezz'ora per valutare ogni aspirante docente. C'è un trucco. A illustrarlo è Carlo Maria Bartolini, presidente di quella commissione e rettore dell'Ecampus. «Noi non abbiamo valutato la produzione scientifica dei candidati perché tutti avevano già superato l'abilitazione scientifica nazionale». Ma l'abilitazione scientifica nazionale rilascia un certificato di idoneità, non una cattedra. È una pre-selezione che non dà accesso al posto fisso. Per quello è necessario, dopo l'abilitazione, il concorso. C~e non è nazionale ma locale, bandito dall'università interessata, e segue regole precise. ~rima fr.a tutte la valutazione dei partecipanti, della loro carriera e delle loro opere. . «Noi ci siamo limitati ad applicare il nostro regolamento interno, per il quale la valut.azio.ne scientifica non è necessaria», msiste Bartolini sorvolando su un dettaglio, la legge dello Stato, che invece obbliga gli atenei ad "accertare la qualificazione scientifica dell'aspirante". Bartolini non sembra preoccuparsene: «Abbiamo agito nel rispetto della legge», assicura. Ingegnere, già professore all'Università politecnica delle Marche, Bartolini è in pensione dal 2010 e dal 2011 collabora CO\} l'Ecampus, di cui è oggi rettore. E anche presidente di Strategie srl, società di trasferimento tecnologico nata da una costola del politecnico marchigiano. «Sono state selezioni rigorose, abbiamo scelto i migliori», dice. Sarà. ~tui:iisc~ tuttavia che, su otto vmciton, quattro provengano dall'Ecan:pus, due abbiano lavorato al ~oh~ tecnico delle Marche, e uno figun nello staff di Strategie srl. Ecampus è una delle undici università telematiche italiane riconosciute dal ministero dell'Istruzione. È un'emanazione del Cepu, il centro privato di preparazione agli esami universitari perstudentipoco bri.llanti,.e qffr.e un'ampia gamma di corst. E finanziata da Francesco Polidori, fondatore del Cepu, e fino a poco tempo fa aveva tra i suoi docenti Marcello Dell'Utri, oggi detenuto a Beirut in attesa di estradizione. Come tutte le università non statali riconosciute dal Miur Ecampus riceve, anche se in m~sura ~e lativamente modesta, fmanziamenti pubblici e rilascia lauree del tutto equivalenti a quelle delle università statali. Dovrebbe anche rispettare le stesse leggi, ma il caso del concorso blitz dimostra che non sempre è così. Concorsi del genere, in un'università normale, possono richiedere addirittura mesi e il superamento di diverse prove. All'Ecampus, senza prove né attese, tutto si è risolto nell'arco di una giornata. [email protected] lCJ RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 CHI ACCUSA l'università italiana di lentezza e inconcludenza dovrà ricredersi di fronte alle incredibili prestazioni dell'ateneo telematico Ecampus, dove in meno di mezz'ora si può diventare professore. La notizia è stata pubblicata ieri sul blog Roars, e ha dell'incredibile. Il 17 aprile un'unica commissione formatadaquattroprofessori di diverse materie - ingegneria, giurisprudenza, letteratura, economia - e dal manager Alfonso Lovito, direttore generale di Ecampus, ha aperto e chiuso in poco più di nove ore otto c.oncorsi valutando complessivamente diciannove candidati e proclamando otto vincitori, nel~e materie più disparate. Ingegner~a e giurisprudenza ma anche stona contemporanea e filosofia politica. Il punto, come scrive Pietro Salvini su Roars, è che "nessuno dei cinque commissari risulta inquadrato nei settori scientificodisciplinari messi a concorso e quindi nessun commissario possiede sulla carta la competenza per selezionare i candidati". Eppure la commissione, che per ~eg~ ge deve valutare. "pubbhca~i~n,i scientifiche, curriculum e attivita didattiche" dei concorrenti, ha Foglio 05-06-2014 9 1 Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio 05-06-2014 18 1 L'APPUNTAMENTO Università, convegno sull'uscita dalla crisi Codice abbonamento: 068391 DOMANI nell'Aula magna del palazzo universitario in via Balbi si terrà un convegno dal titolo "L'Università in crisi: i rimedi per un rilancio", con l'obiettivo di mandare un messaggio ai candidati al posto di Rettore dell'Ateneo genovese su qualità dell'istruzione e delle ricerca, i due volti dell' Istituzione. L'inizio è previsto alle 14,30 con introduzione di Giovanna Visintini, presidente del Direc (associazione professionale per la formazione in diritto dell' economia) e interventi, tra gli altri, di professori di diritto della Bocconi e di Roma Tre e Sapienza come Pietro Rescigno, Giovanni ludica, Vincenzo Zeno Zencovich. Dopo la pausa caffé si parlerà di ricerca e sistemi di valutazione dei risultati con Claudio La Rocca (professore di filiosofia teoretica a Genova) e di politiche per lo sviluppo dell'Università in Italia con GianmariaAjani, rettore dell'Università di Torino. Seguirà un dibattito con personaggi di primo piano del mondo economico e universitario come Sergio Maria Carbone, Carlo Castelllano, Victor Uckmar, Paolo Fresco e Vittorio Coletti e i rappresentanti degli studenti dell' Università di Genova. Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Pagina 05-06-2014 6 Foglio 1/ 2 Data Il piano del governo per il semestre Ue Renzi a Bruxelles, i ministri al lavoro sui dossier per «cambiare verso all'Europa» Fra le linee guida: crescita, occupazione, innovazione e ambiente ROMA ono le sette di sera quando il premier Matteo Renzi arriva in Rue de la Loi e varca l'ingresso a vetri del palazzo intitolato all'umanista fiammingo Justus Lipsius, sede del Consiglio dell'Unione europea. Lo accolgono, con una stretta di mano, il "padrone di casa" Herman Van Rompuy e il presidente uscente della Commissione, José Manuel Barroso. Le notizie sull'ennesimo episodio di maxi-corruzione in Italia sono rimbalzate anche all'estero, ma non sembrano incidere sul clima del vertice. «Mi aspetto che l'Italia metta impegno ed energia per una agenda positiva per l'Europa». ha dichiarato poco prima Barroso, dicendosi fiducioso che Renzi realizzerà le riforme auspicate («È interesse italiano aumentare la competitività>>). Il G7, iniziato con una cena di lavoro dei capi di Stato e di governo, proseguirà oggi. Il premier porta con sé u na dettagliata relazione sulla sicurezza energetica, alla luce della crisi in Ucraina. Un tema caldo, di cui sono chiamati a dibattere i leader dei 7 Paesi più industrializzati (Usa, Canada, Giappone, Francia, Germania, Regno Unito e Italia). E proprio la questione energetica sarà parte del discorso programmatico che il premier terrà a Strasburgo il 2 luglio, all'indomani del1' avvio del semestre italiano alla guida della U e. Per provare a "cambiar verso" all'Europa, il governo punta su un'articolata agenda di proposte concrete. In mattinata, le prime linee guida sono state abbozzate a Palazzo Chigi, in una riunione del Comitato interministeriale per gli Affari europei (Ciae), organismo istituito nel 2012 e ieri riunito per la prima volta. «Abbiamo definito a livello collegiale i documenti, l' organizzazione e gli orientamenti strategici del semestre, per inviarli al presidente del Consiglio», riassume il sottosegretario agli Affari eu ropei Sandro Gozi, che ha presieduto la riunione. Insieme a lui, nella sala verde, i ministri dell'Economia Padoan, degli Esteri Mogherini, dell'Istruzione Giannini, degli Affari regionali Lanzetta e della Giustizia Orlando. «È stato un lavoro collegiale - riferisce Gozi - che ha coinvolto anche Regioni e Comuni». Almeno cinque i focus principali dei dossier sul tavolo del premier. Il primo, va da sé, riguarda l'urgenza di politiche di rilancio della crescita e di lotta alla disoccupazione: «Dtalia ha fatto e continua a fare i compiti a casa. Tra il 2011 e il 2013 le manovre sono ammontate a 67 miliardi, pari a 4,3 punti di Pil-rassicuraPier Carlo Padoan-Ein Ue le elezioni hanno portato un nuovo clima. Ora serve un cambiamento». Al prossimo vertice Ue, previsto a ottobre, l'Italia potrebbe proporre una versione rivista degli accordi per riconoscere maggiore flessibilità di bilancio agli Stati membri che attuano riforme strutturali. «Stiamo costruendo - argomenta il ministro Mogherini - gli strumenti per aprire la stagione degli investimenti, della crescita e della creazione di posti di lavoro». Secondo tema sarà quello della cittadinanza, per avvicinare le istituzioni europee alle istanze dei 500 miRitaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: 068391 Il ministro Padoan: «L'Italia sta facendo i compiti a casa. In tre anni, manovre per 67 miliardi di euro, pari a 4,3 punti di Pii» riproducibile. Pag. 27 Quotidiano Il Sole?]{! mmrn Data Pagina Foglio 05-06-2014 50 1 Contratti a termine, apprendisti e interinali Il Jobs Act voluto dal governo Renzi prende forma e il decreto Poletti (Dl 34/14, convertito nella legge 78/14) traccia le linee delle prime modifiche. Per fare chiarezza sui primi cambiamenti apportati dal nuovo testo di legge alla normativa lunedì 9 giugno Il Sole 24 Ore proporrà in edicola al costo di50 centesimi, oltre al prezzo del quotidiano, «J obs act. Come cambia il lavoro». Si tratta di un volume chiaro ed esaustivo - realizzato con la collaborazione di GiGroup per scoprire tutti i cambiamenti in vigore dopo la nuova riforma. Sotto la lente sono finiti, in particolare, i contratti a termine, di somministrazione e di apprendistato, i primi tre istituti sui cui sono applicate importanti modifiche. All'interno della guida gli esperti del Sole 24 Ore spiegano, con il supporto di tabelle ed esempi concreti, le regole di un mercato in continua evoluzione. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, éhckdavlnrnl lo1d 1~1emla~u~11iquc Codice abbonamento: 068391 >un non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA J Afi{'1t\ll11rÌl'rlno c~(Mvam diRITAQUERZÉ on è l'accordo per Expo pensato lo scorso autunno. Numerosi tavoli ~ono stati fatti a Roma per zntrodurre forme di flessibilità ad hoc per l'esposizione universale milanese del 2015. Tutto però si è sciolto in un nulla di fatto. Alla fine a sorpassare a destra le parti sociali ci ha pensato il ministro del Lavoro Giuliano Paletti: i contratti a termine senza causale su cui sindacati e imprese non erano riusciti a mettersi d'accordo per Expo allafine hanno avuto il via libera. Dovunque e senza limiti di tempo. Da meno di un mese il decreto del governo è legge: gol e palla al centro. Oggi comunque le parti sociali firmano a Milano un «avviso comune» per Expo voluto ·con forza dalla Regione Lombardia e dal suo assessore al Lavoro, Valentina Aprea. Sindacati tutti d'accordo, fatta eccezione per la Fiom. In sostanza si parla della creazione di una sorta di Garanzia Expo, una Garanzia lavoro in versione esposizione universale per favorire l'occupazione dei giovani nell'ambito della manifèstazione del 2015. D'altra parte sarebbe un delitto .non sfruttare al meglio Expo per offrire opportunità di lavoro ai giovani. Come ha certificato martedì scorso l'Istat, il tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è del 46%. E Garanzia giovani non aspetta che di essere tradotta in occasioni di lavoro e formazione. Quanti sarebbero i posti di Garanzia Expo, però, non è dato sapere. L'avviso comune non lo dice. E dipenderà dalla Ritaglio Lavoro e previdenza capacità di contrattazione nelle singole aziende coinvolte nell'evento. Da notare che l'intesa si pone come orizzonte il 31 marzo 2016, quindi va oltre lafine dell'espo~izione, prevista nel!' autunno del prossimo anno. La regione Lombardia inserirà Garanzia Giovani all'interno della Dote Lavoro, un sistema di gestione di politiche attive che ha già offerto opportunità ad alcune migliaia di ragazzi dall'ottobre scorso a oggi. Al di là delle etichette, il nodo comunque restano le opportunità di inserimento nelle aziende. Su questo punto a richiamare l'Italia è anche lo stesso consiglio europeo in un passaggio delle raccomandazioni inviate martedì scorso. Il documento invita il nostro Paese «ad esigere un impegno più forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualità entro la fine del 2014 in conformità con gli obiettivi della Garanzia Giovani». Il settore privato, quindi le imprese. Chiamate afare la loro parte. © RIPRODUZ!ONE RISERVATA 068391 ~~ehtvoro Foglio 05-06-2014 11 1 Codice abbonamento: A~nA~.A Data Pagina stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano LA STAMPA Data 05-06-2014 Pagina 35 Foglio 1 Cindustria manifatturiera Anche il Brasile scavalca l'Italia Il Paese scivola dal 7° a11'8° posto nella classifica dei produttori Ela Spagna compra pasta Garofalo. Bottero e Grassia A PAGINA 35 UN BOLLETTINO DI GUERRA: FRA IL 2001 E IL 2013 NEL NOSTRO PAESE È SCOMPARSO PIÙ DI UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO NELLA MANIFATTURA Italia scavalcata anche dal Brasile Confindustria: nella produzione siamo scesi all'ottavo posto mondiale, pe~se 120 mila aziende Il presidente Squinzi «Non è un destino ineluttabile, cambiare dipende da noi» LUIGI GRASSIA Le industrie dei Paesi emergenti macinano record e producono sempre di più, mentre l'Italia arretra e così viene scavalcata dall'India e dal Brasile, scivolando all'ottavo posto nel mondo per le attività di manifattura. Secondo un rapporto del Centro studi di Confindustria, dal 2007 (ultimo anno pre-crisi) al 2013 il nostro Paese ha subìto un calo produttivo del 5%, me.ntre l'India è cresciuta del 6,2% e il Brasile dello 0,8%.. L'Italia ha perso interi comparti industriali, come quello dei computer e delle macchine per ufficio (praticamente azzerati). Inoltre la produzione si è più che dimezzata nell'elettronica e nell'auto, e l'evoluzione non è stata molto diversa nel tessile, nella ·pelletteria e nel legno (esclusi i mobili). Da notare che il nostro Paese ha avuto prestazioni non semplicemente inferiori, ma addirittura opposte a quelle del mondo nel suo complesso: l'elettronica, i computer e le macchine da ufficio registrano la maggior crescita globale fra i comparti industriali. Molto colpiti da noi anche settori completamente diversi, come la lavorazione del tabacco, che peraltro andavano male già prima che esplodesse la crisi. Fra i poehi comparti che reggono c'è l'abbigliamento e meno male, il made in Italy non tradisce. Allargando la visuale al periodo 2001-2013, il Centro studi di Confindustria segnala che l'Italia ha perso più del 25% della sua produzione. Sono state chiuse 120 mila fabbriche ed è sparito più di un milione di posti di lavoro. Il presidente di Confindu- stria -Giorgio Squinzi parla di «bollettino di guerra» ma aggiunge: «Non siamo vittime di un destino crudele e ineluttabile, siamo noi che possiamo e dobbiamo costruire il nostro futuro». Servono però «Un salto di mentalità, una svolta chiara e decisa». Proprio quella che per Confindustria si profila all'orizzonte con il governo Renzi: «Mi pare che si stiano creando le condizioni per questa svolta». Squinzi fa anche notare che in molti altri Paesi «la politica industriale è tornata a essere utilizzata come una leva normale di governo dell'economia, con la stèssa dignità di quelle di bilancio e monetaria», mentre (osserva polemicamente il presidente) «in Italia no». Eppure il sistema «mostra ancora una forte capacità di competere sui merca.ti esteri». Il capo economista di Confindustria Luca Paolazzi osserva che se l'Italia è scivolata dal sesto all'ottavo posto mon- diale nella classifica dei produttori industriali la colpa è anche «dell'asfissia del credito, dell'aumento del costo del lavoro slegato dalla produttività, e della redditività che ha toccato nuovi minimi». Secondo Passociazione degli industriali serve «una stagione di nuova politica industriale, condivisa e non imposta dall'alto, cogliendo opportunità come il semestre italiano di presidenza Ue». Intanto le Camere di Commercio puntano sulle start-up, sui 123 mila i giovani che secondo i calcoli di Unioncamère vorrebbero creare una nuova impresa ma sono frenati da mancanza di mezzi e burocrazia: su questa strada, sostiene Unioncamere pungolando il governo a prendere misure specifiche, «si può puntare a 30 mila nuove imprese dì giovani con 51 mila occupati in più in 2 anni, per contrastare la crisi occupazionale che porterà nel 2014 a perdere altri 144 mila posti di lavoro nell'industria e nei servizi». Il Centro studi: il declino è dovuto anche all'asfissia del credito e al costo del lavoro u.ro.~""'"'~'°'""<1<;1 ~ _=.- "" r===="'""--"='=~= Codice abbonamento: 068391 --~- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 33 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 05-06-2014 2 1 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Codice abbonamento: 068391 Foglio 05-06-2014 29 1 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Foglio 05-06-2014 30 1 Ok all'emendamento dei relatori. Pagheranno di più i fondi complementari DI Irpef, Casse al riparo Sulle rendite si pagherà il 20o/o e non il 26% DI IGNAZIO MARINO er i fondi pensione niente aumento al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie. L'aliquota applicata resta quindi quella del 20%. Per compensare le minori entrate previste, per l'anno 2014, sarà au:méntata l'imposizione sulla' previdenza com_plementare, che passerà dall'll % all'll,5%. In sede dì conversione del decreto lperf (dl 66/2014), le commissioni bilanciò e finanze del senato hanno approvato un emendamento dei relatori Cecilia Guerra (Pd) e Antonio D'Alì (Ncd). Almeno per il momento, sembra così superato il problema delle coperture per far fronte ad alcune misure (vedi bonus lrpef di 80 euro) volute del governo. e imposte sostitutive saranno computate nella misura del 20%». Il prossimo anno, poi, dovrebbe iniziare l'armornizzazione del regime fiscale del settore previdenziale. Il pressing. Sin dalla sua approvazione, il decreto legge 66/14 si è attirato le critiche delle Casse di previdenza da anni ormai in lotta contro un regime fiscale per gli enti di previdenza dei professionisti che, lamentano i diretti interessati, non ha eguali in tutta Europa. «Siamo sottoposti», spiega il presidente dell'Adepp Andrea Camporese, «a una tassazione delle rendite che ci associa a qualsiasi fondo speculativo prevedendo una ulteriore tassazione all'atto dell'erogazione delle pensioni in misura commisurata agli scaglioni lrpef. Non è stato affatto scontato mantenere i bilanci in positivo vedendo crescere incredibilmente l'aliquota dal 12,5% al 26% in pochi anni. Il governo in carica», continua, «sembra voler affrontare in modo serio e organico il tema, riducendo finalmente una iniquità divenuta insostenibile». . Alla vigilia dell'approvazione dell'emendamento, il presidente dell'Enpam (medici), Alberto Oliveti, aveva auspicato: «Per sostenere la competitività dei professionisti in Europa occorre avere coraggio eliminando questa tassazione che penalizza gli italiani. Piuttosto con i loro investimenti in Italia, gli enti di previdenza potrebbero sostenere il sistema paese e creare un effetto volano sul lavoro e un ritorno fiscale ben superiore alle tasse che siandrebbero a togliere». ------©Riproduzione riseroata--c-9 Codice abbonamento: 068391 P La correzione. L'emendamento non cancella del tutto l'aumento della tassazione al 26%. Ma prevede un regime di compensazione nel 2015 di quanto versato in più nel 2014. «In attesa di armonizzare, a decorrere dal 2015, la disciplina di tassazione dei redditi di natu.ra finanziaria con quella relativa alle forme pensionistiche complementari», recita infatti l'emendamento 4.3000, sarà riconosciuto alle casse di previdenza dei professionisti «un credito d'imposta pari alla differenza tra l'ammontare delle ritenute e imposte sostitutive applicate nella misura del 26% sui redditi di natura finanziaria, relativi al periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre 2014, dichiarate e certificate dai soggetti intermediari o dichiarate dagli enti medesimi, e l'ammontate di tali ritenute Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano 05-06-2014 14 1/ 2 Data Pagina I Foglio Il controesodo Gli italiani cercano fortuna in Albania: 19 mila migranti per studio o per lavoro ono passati poco più di 20 anni, ma sembrano fatti di un secolo lontano. Era l'estate del 1991 quando la nave Vlora, brulicante di albanesi di- sperati, attraccò nel porto di Bari. Oggi non arrivano più carichi del genere dall'altra sponda del!' Adriatico, gli emigranti albanesi seguono strade regolari. E sono circa mezzo milione in Italia. S Albania,· la rivincita arrivano gli italiani per cercare il lavoro Angela Padrone Apag.14 lE NOSTRE IMPRESE SUL TERRITORIO SONO PIÙ DI 500 EAUSSIDVINC1 OOPO MEDIASET È I.A STAR DB TALK SHOW ~Sono passati vent'anni dai barconi degli emigranti di Tirana La crisi ha cambiato sponda, trovando un'atmosfera anni '60 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad PENSIONATI ESTUDENTI Le imprese italiane che si sono stabilite oltre l'Adriatico sono circa 500-600. «C'è un gran movimento tra i due paesi», dice Luigi Nidito, vicepresidente vicario della Carnera di Commercio italiana in Albania, «i ristoranti sono sempre pieni di italiani. Molti vengono a vedere per curiosità, ma sono anche pieni di pregiudizi. Poi, una volta qui, restano sorpresi positivamente. E cominciano a venire anche i pensionati, perché il costo della vita è basso». Poi ci sono gli studenti in Medicina, quelli che non sono riusciti a superare il test del primo anno e che non vogliono perdere tempo: si iscrivono all'Università Nostra uso esclusivo del ANNI 60 E poi ci sono i tanti lavoratori italiani, in Albania per i motivi più disparati: per colpa della crisi, per affetto (molti hanno un marito o una moglie albanese), per simpatia verso un paese che, a detta di molti, somiglia all'~talia degli anni 60. «Gli albanesi in questo momento sono più ottimisti degli italiani - dice l'ambasciatore albanese Neritan Ceka - proprio come da voi negli anni 60. Certo, i problemi ci sono, però non c'è la crisi psicologica. E il pii cresce». Per il 2014 il Fondo Monetario internazionale vede difficoltà nel mercato interno, ma stima una crescita del+ 2%. «E non c'è la burocrazia», aggiunge l'ambasciatore, «si può aprire un business in un giorno e senza limitazioni particolari». Inoltre l'Albania vorrebbe entrare nella UE e proprio ieri ha festeggiato il primo sì da Bruxelles. Un clima, nel suo piccolo, ben div~rso da quello che aleggia nelle capitali dell'Unione. Angela Padrone destinatario, 068391 ROMA Sono passati poco più di 20 anni, ma sembrano fatti di un secolo lontano. Era l'estate del 1991 quando la nave Vlora, brulicante di albanesi dispei;ati, attraccò nel porto di Bari. Oggi non arrivano più carichi del genere dall'altra sponda dell'Adriatico, gli emigranti albanesi seguono strade regolari. E sono circa mezzo milione in Italia. In compenso però ora anche gli italiani, sempre più spesso, attraversano lAdriatico in direzione opposta, in cerca di lavoro e di una vita nuova. Non lo fanno con navi arruginite, ma in aereo con un'ora di volo. Gli italiani ora vanno in Albania in cerca di fortuna. I dati ufficiali del governo albanese dicono che sono 19 mila gli italiani che hanno un permesso di soggiorno per lavoro o per studio. Una cifra notevole in un paese di poco più di 3 milioni di abitanti. Dall'università ai cali center, ai ristoranti, alle piccole imprese, gli italiani negli. ultimi due, si sono moltiplicati. «Un vero e proprio boom» commenta Randa Devole, sociologo albanese e collaboratore dell'Ossrvatorio dei Balcani, «che ci dice molto della crisi italia- Signora del Buon Consiglio di Tirana, legata a università italiane (tra le quali Tor Vergata di Roma) e dove la maggioranza dei docenti sono italiani. Codice abbonamento: IL CASO na, ma anche della crescita dell' Albania attraverso i propri immigrati. Chissà quanti albanesi che lavoravano in Italia, magari in una pizzeria, hanno fatto da tramite e hanno convinto il piccolo imprenditore italiano ad aprire dall'altra parte dell'Adriatico». A Tirana quasi tutti parlano italiano, e in tv si ritrova perfino un ex volto noto di Mediaset, Alessio Vinci, oggi star dei talk show albanesi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano la Repubblica -~~-~-,~-ROMA. PoteriaCantonesubito, domani in consiglio dei ministri. Legge anti-corruzione a tamburo battente, già la prossima settimana. UnduoRenziOrlando che matura nell'arco di poche ore. Inevitabilmente, l'inchiesta di Venezia provoca questo duplice effetto. Il primo parte da palazzo Chigi e riguarda i nuovi poteri del ~om missario contro la corruz10ne che andranno a mescolarsi con nuove regole anche per la gestione ordinaria di Expo e con delle novità giuridiche molto concrete soprattutto sul punto delle revoche di appalti a im- Il testo anti-corruzione anticipato al 13 giugno. Obiettivo: ok in Senato entro la fine del mese prese coinvolte nelle inchieste giudiziarie. Il secondo effett? matura in via Arenula, dove il ministro della Giustizia Andrea Orlando rompe gli indugi, incontra al Senato il capogruppo Pd Luigi Zanda e i :o~po nenti Dem della comrmss1one Giustizia, e annuncia la sua mossa: il disegno di legge anticorruzione, che fiµo a 12 ore prima sembrava program~~ to per la fine di giugno, ant1c1pa nettamente la sua corsa. Sarà approvato dal consiglio dei ministri per la metà del mese, già si parla del 13 giugno, con unaspintainavantidel tutto imprevista rispetto alle esitazioni dei giorni precedenti. L'obiettivo è chiudere almeno al Senato la legge, già in aula, per fine giugno. . Partiamo da Cantone e dai suoi poteri. Con un Renzi che, nell'incontro a palazzo Chigi con il commissario, gli avrebbe ampiamente garantito quegli spazi di manovra che il magistrato, anche con una certa asprezza e ai limiti della rottura («Non vado a Milano in gita»), ha chiesto sin dal momento della suanomina.Ancoraieri sera, sempre nelpalazzo del governo, Cantone ha incontrato a lungo il capo dell'ufficio legislativo Antonella Manzione per un confronto su una materia assai delicata. A partire dalla questione delle questio- ni, se e come revocare gli appalti alle aziende che si sono fatte coinvolgere nel malaffare. Un problema che riguarda non solo Cantone, ma la stessa gestione di Expo e ~l commissario Rodolfo Sala. E molto probabile che s'imponga un'idea dello stesso Cantone (che l'ex pm spiega nell'intervista qui a fianco) e cioè l'applicazione rigida del «patto di integr~tà» previsto dalla legge Severmo, per cui un'impresa aggiudicataria sottoscrive il patto e se lo viola perde l'appalto. ~bas~~ decreto, Cantone avra uomrm e mezzi per Milano, mentre dovrà aspettare per veder potenziata la sua Authority a Roma. In sintesi, per Expo, il commissario incasserà un ampio potere di controllo sugli appalti vecchi e nuovi, sui bandi di gara, sulle regole di aggiudicazione. Quanto alla manovra anticorruzionequile novità non sono da poco. Perché il GuardasigilliOrlando,chegiàlaseraprima aveva deciso di presentare un suo ddl con le nuove norme sulfalsoinbilancio (punito fino a 5 anni come prima della riforma di Berlusconi), sull' auto-riciclaggio (fino a 8 anni), sulla prescrizione (bloccata o subito dopo il rinvio a giudizio o dopo la sentenza di primo grado), a leggereleprimeagenziesu Venezia ha deciso di anticipare ancora. «Era una scelta inevitabile» ha detto coni suoi collaboratori. Ed è andato al Senato dove, in commissione Giustizia, è già in discussione il ddl Gi::asso, di materia omologa. Se martedì sera, il sottosegretario Cosimo Maria Ferri aveva già fermato i lavori preanm~n ciandola mossadelgoverno, 1eri Orlando l'ha anticipata. Pieno l'appoggio del Pd, arrivato dal capogruppo Zanda. La discussione in aula prevista peril 10 giugno slitterà al 25, e ci sarà tutto il tempo per l'integrazione dei due testi, quello del governo e il ddl Grasso, in commissione. Lo stesso avverrà alla Camera, dov'è partitala discussione sulla proposta Ferranti in tema di corruzione. Con le inchieste giudiziarie che incombono rinviare ancora sarebbe stato impossibile. Né la via di progressivi emendamenti del governo sui testi parlamentari, che pure è stata presa in considerazione, è parsa la più opportuna per far ap- Ritaglio Primo piano Italia prescrizione dopo rinvio a giudizio o primo grado provare rapidamente le nuove norme.Delresto,ilddlOrlando è già da tempo a palazzo Chigi. Copre un inasprimento delle leggi antimafia, come un'associazione mafiosa punita più severamente, el' autoriciclaggio. Verrà aggiunto il falso in bilancio, in versionepre-Berlusconi, che rappresenta una vera inversione di rotta rispetto alla stagione delle leggi ad personam. (1. mi.) ©RIPRODUZIDNE RISERVATA SERRACCHIANI Per il vicesegretario del Pd "la vecchia politica deve strapparsi di dosso i suoi sporchi costumi" ALFANO li leader del Ncd: "Bloccare i ladri, non le opere". Ecritica gli arresti prima del voto di esponenti del Ncd PUPPATO La senatrice pd ha denunciato il caso Mose un anno fa: "C'è stata volontà politica di non intervenire" 068391 - Foglio 05-06-2014 1 0/11 2/4 Codice abbonamento: - Data Pagina Cinque anni a chi froda i conti societari. Stop alla stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 Quotidiano la Repubblica Pagina 05-06-2014 10/11 Foglio 3/4 Data FALSO IN BILANCIO PRESCRIZIONE EXPO EREVOCA Si torna al 2001, alla norma che esistevi'! prima della legge ad personamdi erlusconi, con un reato punito fino a 5 anni, e che quindi potrà essere intercettato Cambiala regola che finora ha atto morire entinaiadi processi sulla corruzione. Prescrizione bloccata con il rinvio a giudizio o la sentenza di primo grado Èil punto chiave della manovra iRenzisu ilano.A alazzo Chigi stanno studiando come revocare i lavori alle imprese che sono finite nelle inchieste nettamente potenziata la uadra dei suoi uomini a Roma ea Milano, con esperti presi dalle forze dì polizia, dalla magistratura e dalla dottrina GARE TRASPARENTI Codice abbonamento: 068391 A Cantone verrà dato ampio oteredi ontrollo su tutti li appalti di Expo, sia quelli vecchi che quelli nuovi, con la possibilità di esaminare i bandiegare Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano la Repubblica Data Pagina I Foglio 05-06-2014 28 1 . . . . . . . . Corte dei conti: " ·fonnat l'I que li euro lounsurro ROMA. Pressione fiscale al 43 ,8 per cento (quattro punti più della media europea che è del 40 per cento), un sommerso che vale il 21 per cento del Pil e l'lrpef- la maggiore imposta italiana - soggetta ad un "sistematico svuotamento", con fughe dalla progressività (cedolare secca, rendite finanziarie, premi produttività). In una situazione come questa per la Corte dei Conti, che ieri ha presentato il "Rapporto sulla finanza pubblica", interventi come il bonuslrpefda80eurosonosolo un "surrogato" ad una vera riforma dell'imposta.. Il tema della riforma è tuttavia sul tavolo del governo che conta di approvare le deleghe fiscali, catasto e semplificazione, prima dell'estate e in proposito è in via di allestimento una commissione che potrebbe essere guidata dall'ex presidente della Corte costituzionale, Franco Gallo. Il rapporto della Corte, presieduta da Raffaele Squitieri punta l'indice sull'evasione fiscale. «L'evasione fiscale -'-spiega - continua ad essere un problema di straordinaria gravità, tra le prime cause, se non la principale, delle difficoltà del sistema produttivo, dell'elevato costo del lavoro, dello squilibrio dei conti pubblici, del malessere sociale esistente». Solo p~r l'Iva e l'lrap, che rappresentano solo un quinto del gettito totale, ammonta a 50 miliardi. L'evasione contribuisce anche ad aumentarela pressione fiscale: la Corte calcola che se si depura il Pii dai redditi evasi la pressione raggiunge il 50 per cento. La conclusione è che il prelievo in Italia è «eccessivo e maldistribuito». Sul fronte dei conti pubblici la Corte, come ha fatto più volte in passato, invita alla cautela con l'austerità. Gli sforzi, ha detto Squitieri, devono essere «ispirati al rigore e non all' austerità» perché «uno sforzo ec- f cezionale non può realisticamente essere protratto troppo oltre in assenza di crescita economica». ConcordaPadoan:l'Italia, ha detto, punta a modificare l'agenda europea, imprimendole una sterzata verso nuove priorità come crescita e lavoro e non più «Solo rigore, tradottosi finora in austerità». «L'Italia - ha aggiunto - ha fatto e continua a fare i compiti a casa. Trail2011 eil2013le manovre sono ammontate a 67 miliardi, pari a 4,3 punti di Pii», ha calcolato il ministro. Oggi il nostro debito pubblico, sul quale Bruxelles ha puntato il dito nelle sue raccomandazioni, è tra i maggiormente sostenibili in Europa. E lo sarebbe ancora di più se la crescita nominale - e dunque l'inflazione-fossero più alte». L'economia sommersa in Europa IN %SUL PIL - - Media Area Euro-17: 14,4 068391 ... Codice abbonamento: 30,0 Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 05-06-2014 14 1 Slitta l'estensione del bonus di 80 euro Gli aiuti alle famiglie con più di due figli nella legge di stabilità. La Tasi fissata ad ottobre per icomuni ritardatari PAOLO BARONI · ROMA Niente da fare: il bonus da 80 euro non cambia natura e le famiglie monoreddito con più ·figli per quest'anno restano a bocca asciutta. Dopo una notte di riflessioni ed una triangolazione Renzi-Alfano-Saccorii, ieri mattina, governo e maggioranza hanno concordato di accantonare richiesta dell'Ncd che puntava ad alzare la soglia di reddito per le famiglie con più di due figli. Come per la richiesta di ulteriore alleggerimento dell'Irap a favore delle piccole imprese, e le analoghe misure a favore di incapienti e partite Iva, tutto è rinviato alla prossimà legge di stabilità. Dunque al 2015. Il dietrofront ha creato non pochi mal di pancia nel Nuovo centrodestra: una «resa totale» l'ha definitiva qualche senatore deluso e amareggiato per l'abbandono repentino di uno dei cavalli di bàttaglia del partito nell'ultima campagna elettorale. In cambio l'Ncd si è dovuto accontentare di un ordine del giorno che vincola il governo ad intervenire, vuoi con la delega fiscale di prossi- ma attuazione vuoi con la leg- ordini del giorno, le commissioge di bilancio. ni Bilancio e Finanze di palazzo Madama hanno approvato altre Imbarazzo nell'Ncd modifiche. Con un emendamento «Abbiamo vinto un pezzettino proposto dal governo è stato uffidella nostra battaglia~> ha ri- cializzato lo slittamento al 16 otvendicato il coordinatore Gae- tobre del pagamento della prima tano Quagliariello. Soddisfatto rata della Tasi nei i comuni dove anche il relatore Antonio D~ll, non è ancora stata deliberata che più di tutti si era speso per l'aliquota. Le delibere dovranno far passare i due emendamenti essere pubblicate entro il 10 set(<<li rinvio consentirà di reperi- tembre. Nel caso non venga rire maggiori risorse»), come an- spettato nemmeno questo termiche il· capogruppo Maurizio ne la tassa, calcolata applicando Sacconi. «Riconosciamo in tne- l'aliquota minima dell'l per mille, no spesa e meno tasse la nostra andrà versata in un'unica solubattaglia. Volevamo introdurre zione entro il 10 dicembre. Previil principio che in ogni opera- sto anche che entro il 20 giugno il zione di riduzione fiscale sia te- Tesoro anticipi ai comuni ritarnuto conto del carico familiare, datari i fondi necessari per coprila soluzione ci soddisfa». Al re il ,50% del gettito Tasi stimato punto che al momento del voto, applicando l'aliquota base. oggi il governo dovrebbe chiedere fiducia per blindare la leg- Pensioni, norma salva-casse ge e consegnarla in tempo alla Via libera anche all'aumento dalCamera per la conversione fi- 1'11 all'll,5% della tassazione sulla nale, l'Ncd non farà mancare il previdenza complementare in suo appoggio al decreto. «Off maniera tale da poter escludere corse», ha assicurato il capo- poi i fondi pensione dall'aumento gruppo. dal 20 al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie, mentre ·è Ok allo slittamento Tasi saltata l'equiparazione alla BanSul filo di lana, prima di passare ca d1talia (dove si applica il tetto la palla all'aula, dove poi ieri è dei 240mila euro) delle modalità ·iniziata la discussione generale di fissazione degli stipendi della e dove sono già stati depositati Consob. 700 emendamenti ed altri 20 Mini-riforma Farnesin_a Grosse novità arrivano invece per la Farnesina: ambasciate e consolati, dovranno svolgere «attività per la promozione dell'Italia» per «sviluppare iniziative e contatti di natura politica, economico-commerciale e culturale nell'interesse del Paese». Per finanziare quest.e nuove attività verrà costituito un fondo apposito aliffientato dal taglio delle in· dennità per i servizi effettuati all'estero dai nostri diplomatici e col blocco delle spese di rappresentanza e la cancellazione delle spese extra per le «esigenze particolan». Si punta a raccogliere · 15 milioni per il 2015e13 dal 2016. Delega fiscale al via Sempre in materia fiscale, intanto, sempre ieri il governo per bocca del viceministro Luigi Casero ha confermato che entro giugno il governo presenterà i primi tre decreti attuativi della delega fiscale. Si tratta dell'invio della dichiarazione dei redditi precompilata a lavoratori dipendenti e pensionati, del pacchetto di-semplificazioni amntinistrative ed il primo dei tre «dlgs» sul catasto, quello che fa ripartire le commissioni censuarie, riforma che poi sarà completata entro l'anno. @paoloxbaroni I punti principali --··- ~ FAMIGLIE CON FIGLI ~ lA TASI RINVIATA - - , MONOREDDITO - - , AL 16 ODOBRE 2 Non riceveranno il bonus fiscale di80euronel2014 -- - - - - - - - - - - - ~STIPENDI ~ TASSAZIONE PREVIDENZA - - , COMPLEMENTARE · - - , DELILACONSOB Per i comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota Saltata l'equiparazione a quelli della Banca d'Italia (240mila eu~) Passerà dall'11 all'11,5 per cento. Escluse le rendite finanziarie ~COMPITI - - , MINISTERO DEGLI ESTERI 5 Consolati e ambasciate svolgeranno •<attività di promozione dell'Italia» IL DECRETO IRPEF 068391 Incontro mondiale Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo Codice abbonamento: Il tre giugno scorso si è tenuto a Milano l'incontro mondiale delle famiglie numerose. Nella foto un.nucleo familiare composto dai genitori e ben otto figli Questa famiglia se avesse un reddito superiore ai 1500 euro non riceverebbe il bonus fiscale del destinatario, non riproducibile. Pag. 50