Rassegna Stampa di
sab. 14, do. 15 e lun. 16 febbraio 2015
SNALS / CONFSAL
La Gazzetta del Mezzogiorno
- Ed. Basilicata
Tesate on line
Il Giorno - Ed. Lombardia 2
Roma
14/02/2015
ABBANDONO DELL'UFFICIO SCOLASTICO
ARTICOLI PRESI DAL WEB
POMPIERI NEL CAOS "MANCANO LE RISORSE"
15/02/2015 POSTE, REPARTI LOCALI BLOCCATI E NEL CAOS L'IRA DELLA
CONFSAL: "COLPA DEI ++
16/02/2015
16/02/2015
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
Corriere della Sera
CorrierEconomia (Corriere
della Sera)
la Stampa
la Stampa
Avvenire
Avvenire
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il Gazzettino
il Mattino
la Repubblica - ed. Milano
Roma
Domenica (Il Sole 24 Ore)
Il Secolo XIX
Roma
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
CorrierEconomia (Corriere
della Sera)
Italia Oggi
il Mattino
il Mattino
Eventi (Sole 24 Ore)
Domenica (Il Sole 24 Ore)
I NUOVI PROF ASSUNTI QUASI TUTTI AL SUD E NON INSEGNANO LE
MATERIE CHE SERVONO
16/02/2015 GENITORI LA SCUOLA, QUESTA SCONOSCIUTA
16/02/2015
SCUOLA, ULTIMO GIORNO PER LE ISCRIZIONI ONLINE
LA REGIONE PAGA I DEBITI DAL 2001 AL 2013 E RIDUCE I TAGLI DI
10 MILIONI
15/02/2015 "LA BUONA SCUOLA PUNTI SULLA QUALITA' DEI SUOI DOCENTI"
15/02/2015 PRECARI, ALL'EUROPARLAMENTO PRONTA UN'INTERROGAZIONE
14/02/2015 NEW DELHI. ASSALTO NOTTURNO A SCUOLA CATTOLICA
16/02/2015 DISAGIO, GIOVANI NELLA RETE MANCA IL BILANCIO
16/02/2015 STATALI, STOP AGLI INCARICHI AI PENSIONATI
16/02/2015 AUTOGESTIONE? UN'OCCASIONE PER PROGETTARE IL SENSO
DELLA SCUOLA
16/02/2015 NON CI SONO SOLDI, PENSIONATI A SCUOLA
15/02/2015 BUONA SCUOLA PER IMMERSIONE
15/02/2015 SCUOLA, GENITORI IN RIVOLTA "I VIGILI? QUASI SCOMPARSI"
15/02/2015 EVASIONE SCOLASTICA, ARRIVA IL PIANO DI CONTRASTO IL
MUNICIPIO: "PUNTEREMO SULLA PREVENZIONE"
16/02/2015 APPRENDISTATO: UNA MINI-RIFORMA PER RAFFORZARE IL LINK
CON LA SCUOLA
14/02/2015 ESAMI CON IL DOPPIO LIBRETTO COSI' LE UNIVERSITA' CAMBIANO
PER I RAGAZZI DEL TERZO GENERE
16/02/2015 NOVITA' IN ITALIA O ALL'ESTERO, C'E' UNA SCUOLA PER L'ESTATE
15/02/2015
15/02/2015
SVIZZERA, MENO IMMIGRATI E GLI STUDENTI SCAPPANO
Int. a G.Paolisso: "ENTRO IL 2015 IL SECONDO ATENEO CAMBIERA'
NOME"
14/02/2015 PERCHE' IL RUOLO DEL RICERCATORE DEVE TORNARE
PROTAGINISTA
16/02/2015 FONDI PER ARGINARE LA FUGA DEI CERVELLI
15/02/2015 NUOVA "HERA" DELLA RICERCA+++
14/02/2015
15/02/2015
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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Affari&Finanza (la
Repubblica)
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il Messaggero
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il Tempo
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I "COCOPRO" PRIMO TEST NEL RIORDINO DEI CONTRATTI
MANSIONI FLESSIBILI, TUTTI GUARDANO AL JOBS ACT
16/02/2015 CONTRATTI A TERMINE, PROROGHE DIFFERENZIATE
14/02/2015 REGOLE PIU' SEMPLICI PER APPRENDISTATO E SOMMINISTRAZIONE
15/02/2015 MATERNITA' ANCHE PER LE PARTITE IVA DALLO STATO UN
ASSEGNO FINO A 5 MESI
16/02/2015 L'IRRESISTIBILE AVANZATA DELLE DONNE TRA I MANAGER SONO
QUASI UN TERZO
16/02/2015 CAMBIARE RUOLO OGNI CINQUE ANNI AIUTA LA CARRIERA
16/02/2015
16/02/2015
SUI TALENTI NON SI BADA A SPESE 5 MILIARDI ALL'ANNO PER
VALUTARLI
16/02/2015 I RAGAZZI SULLA SCALA CHE PORTA ALLA PENSIONE
15/02/2015 CASSA INTEGRAZIONE, NEL 2014 I LAVORATORI HANNO PERSO
CIRCA 8 MILA EURO A TESTA
15/02/2015 CONTRATTI, SI CAMBIA MENO PRECARIATO STOP LAVORO A
CHIAMATA
16/02/2015 STOP POLTRONE AI PENSIONATI. NON PER TUTTI
14/02/2015 BORSE AI MASSIMI TRA ECONOMIA UE E GRECIA
16/02/2015 RENZI: NOI PRONTI, MA SIA PRIORITA' DI TUTTI
15/02/2015 L'ISIS MINACCIA: "GENTILONI CROCIATO"
15/02/2015 RIFORME, VENTI GIORNI PER RICUCIRE LE MINACCE DELLE
OPPOSIZIONI
15/02/2015 RIFORME CHIUSE NELLA NOTTE RENZI IRONICO: "SALUTI AI GUFI"
GRILLO: "DIMETTIAMOCI TUTTI"
14/02/2015 BERLUSCONI SFIDA IL PREMIER "IL VOTO ANTICIPATO? BEN
VENGA ANDIAMOCI COL CONSULTELLUM"
14/02/2015 ITALIA PENULTIMA NELLA UE MA E' FINITA LA RECESSIONE LA
GERMANIA METTE IL TURBO
16/02/2015 BERLUSCONI APPLAUDE IL GOVERNO "SI' A UN'AZIONE MILITARE"
15/02/2015 PIL, TROPPO OTTIMISMO SULLA CRESCITA ITALIANA
16/02/2015
13 Febbraio 2015
Un anno di Governo Renzi ci è bastato
La voce degli altri Venerdì,
Il 22 febbraio prossimo Renzi festeggerà al Nazionale Spazio Eventi di Roma un
anno di governo con l’iniziativa 'La scuola che cambia, cambia l'Italia', in cui,
ancora una volta, annuncerà i contenuti del decreto sulla scuola.
Sempre il 22 febbraio a Roma l’Usb indice un presidio dei lavoratori della
scuola in via Nazionale, davanti il Palazzo delle Esposizioni, dalle ore 9.30.
Per i lavoratori della scuola, infatti, non c’è un bel niente da festeggiare:
mancano ancora 250 mila insegnanti, oltre i 150mila precari già in servizio; i
docenti continuano ad avere condizioni lavorative che svalorizzano il loro ruolo;
il personale Ata è ovunque sotto organico e sottoposto a carichi assurdi di
lavoro.
Al di là dei roboanti annunci sulla centralità dell’istruzione, la “Buona Scuola”
non è altro che la prosecuzione della riforma Gelmini. Renzi ha bloccato il
contratto e tagliato 2.020 unita di personale Ata e di fondi, mentre proseguono
i regali agli imprenditori. Inoltre, falsa meritocrazia, aumento dell’orario di
lavoro, cancellazione dei Decreti Delegati, invasione dei privati: la scuola
pubblica statale è ridotta al lumicino, divenendo scuola per censo che nega ai
figli dei lavoratori il diritto all’istruzione ed anche la speranza di diventare un
lavoratore della scuola.
Le politiche di distruzione della scuola sono state appoggiate da Cgil, Cisl, Uil,
Gilda e Snals, che a turno hanno firmato dalla spending review al taglio degli
scatti di anzianità, all’Accordo che anticipa la “Buona Scuola” nella provincia
autonoma di Trento.
La Scuola ha già bocciato il Piano Gelmini-Giannini con scioperi, mobilitazioni e
mozioni dai Collegi Docenti. L’Usb chiama dunque i lavoratori a manifestare il
22 febbraio a Roma per “La vera scuola”, che si fa stabilizzando i precari,
aumentando gli organici, risollevando gli stipendi fermi dal 2009, restituendo
centralità agli organi collegiali.
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
I
Foglio
16-02-2015
18
1 /3
(}!i assunti della scuola? Benvenuti al Sud
La Fondazione Agnelli: lezioni su misura dei nuovi prof, al Nord graduatorie esaurite
-
---
di Gianna Fregonara
l governo punta ad assumere
tutti e subito i 140 mila precari per chiudere le graduatorie ~
esaurimento: ma questo «avra
effetti molto negativi sulla
scuola, abbassandone la qualità». L'allarme è della Fondazione Agnelli, che spiega come gli
insegnanti che si stanno per assumere non sono quelli di cui
la scuola avrebbe bisogno:
troppi al Sud (dove ci saranno
meno studenti) e troppo pochi
eli materie come la matematica.
a pagina 18
---
I nuovi prof assunti quasi tutti al Sud
e non insegnano le materie che servono
~'ondazione Agnelli: l'ingresso dei ~40 mila pre~ari pe~~orerà la scuola
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
Musica ed economia
.Ma alcuni punti fermi restano. Come le ore di musica alle
elementari: nelle graduatorie
ci sono circa diecimila insegnanti di musica o strumento
che verranno assunti a settembre. Così per economia e
materie giuridiche, che il ministro Stefania Giannini ha
annunciato verrà introdotta
nelle superiori per una/due
ore alla settimana, ma solo in
terza e quarta, perché se si
stampa
ad
uso esclusivo
ampliasse lofferta alI ultlmo
almo sarebbe necessario poi
cambiare anche l'esame di
maturità: ci sono almeno
3.000 insegnanti di questa
classe di concorso nelle graduatorie che altrimenti seguendo Ì'attuale fabbisogno
della scuola che è di circa
200/400 insegnanti di economia ci metterebbero decenni
ad essere assorbiti.
Invece per una materia come la matematica non ci sono
in molte regioni, a partire dalla Lombardia insegnanti in
numero sufficiente nelle graduatorie ad esaurimento, nep-
purepercoprireipostidiru~-
lo disponibili l'anno prOSSImo. Secondo gli esperti di
«Voglioilruolo», il sito p~r
prof che censisce graduatone
e scuole, risultano già esaurite
le graduatorie per matematica
a Como, Milano, Mantova,
Ascoli Piceno, Roma, Pisa e
Grosseto, Frosinone e Foggia:
«In provincia di Milano - si
legge nel testo della Fondazione Agnelli - servono ogni anno tra i 50 e i 100 insegnanti di
matematica nelle Graduatorie ad esaurlmento ce ne erano a settembre solo 31».
del
destinatario,
non
dO,
l tO
La carIc.a ~l supp e~ l
o
Come SI fa:a con gli alt:.? posti? «ProbabIlmente continu~­
ranno ad es~ere. almeno I~
parte copertI ~al s.u'p~lentI
delle graduatone dI IStI.tUtO,
come avviene ora». Con il paradosso che in queste materie
così importanti continueranno le difficoltà che si ,:orreb~
bero cancellare, a partIre dal
cambi continui di supplenti.
«Non solo, se non si ~bia il
criterio di assunzione, SI crea
un problema di equità perché i
prof che sono in queste graduatorie di istituto sono persone mediaIllente più giovani,
con una preparazione e un'anzianità di servizio non inferiore a quella di chi verrà assunto,
ma destinati a non diventare
di ruolo», e a restare precari
per chissà quanto tempo.
Si aggiunga che proprio per
materie importanti come
quelle scientifiche proprio in
questi giorni l'Ocse ha lanciato
l'allarme: solo con professori
più preparati ad affrontare le
classi usando metodi anche
innov~tivi, si potranno migliorare la preparazione e i risultati dei ragazzi, che continuano
riproducibile.
Pag. 6
068391
sta imponente operazIOne. il
punto di partenza dell'analisi
della Fondazione Agnelli è che
la promessa di assunzione di
tutti i precari nelle grad1!atorie
ad esaurimento non e stata
preceduta da «un'analisi dei
profili professionali necessari
alla scuola italiana, ma si è
adottata una logica capovolta:
assumo questi insegnanti e
poi vediaIllo che cosa gli possiamo far fare», spiega Gavosto. Dei problemi denunciati
dalla Fondazione si stanno occupando anche nel governo e
nel Pd tanto che il sottosegretario Davide Faraone ha annunciato che ci saranno delle
correzioni.
Codice abbonamento:
..
L'idea del governo dI
adottare una «terapia d'urto»
per chiudere definitiv~ente
~e graduatori~ ~d esaunmento
e «comprensIbile», ma «assumere tutti e subito i circa 140
mila precari avrà effett;i ~olto
negativi sulla scuola Ita~I~na
abbassandone la qualIta e
ostacoland~ne il.rinnov:unento per moltI annI a vemre». il
grido dall'allanne sul decreto
che Matteo Renzi. dovrebb.e
presentare domemca proSSIma a Roma e il con~iglio dei
ministri approvare il 27 febbraio, è contenuto in un documento della F0l:1dazi.one
Agnelli, che da anm momtc:>ra
e studia il sistema scolastIc~
italiano: gli insegnanti che SI
stanno per assumere non sono quelli di cui la scuola avrebbe bisogno.
il direttore Andrea Gavosto
e la sua squadra hanno con~
frontato nume? e P~?poste di
quella che sara la pm gran~e
«stabilizzazione. di 'pr~can»
della scuola degli ult~ trent'anni, mentre al mIlllstero
dell'Istruzione stanno scrivendo il testo del de~reto,. c~rcando di far tornare 1 conti di que-
ROMA
Quotidiano
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
a «soffrire» nei test proprio in
queste discipline.
Nuove assunzioni
il problema di questi precari fuori dalle graduatorie ad
esaurimento è ben chiaro,
non solo ai sindacati che oggi
incontreranno il ministro
Giannini, ma anche al governo tanto che il sottosegretario
Faraone ha dichiarato che si
sta pensando anche a loro, e
qualcosa nel testo definitivo
ci sarà: «Aspettate a dire chi
sarà dentro e chi sarà fuori».
N on sarà possibile cambiare
molto ma potrebbero essere
asswlti almeno in parte a partire dall'anno prossimo, prima del concorso, per ora annunciato ma non indetto: il rischio restano i ricorsi in mas-
Pagina
Foglio
sa al Tar. «Ma il turn over nei decreto, anche per non avere
prossimi anni è intorno ai 13 «migrazioni» di professori si
mila insegnanti all'anno. Si sta pensando di irrobustire,
può ritenere che l'ingresso in con le nuove assunzioni, le
ruolo dei 140 mila in blocco scuole nelle zone più probleostacoli per i prossimi dieci matiche o dove i risultati dei
anni l'ingresso dei giovani ne- ragazzi nei test internazionali
olaureati», si legge ancora nel non sono all'altezza, e dunque
documento elaborato dalla in molte aree del Sud.
Fondazione.
A tutto questo si aggiunge La formazione rinviata
C'è un ultimo non secondache i maestri e i professori che
verranno assunti a settembre
problema che non è stato
vivono lontano da dove il loro rio
risolto nei piani del governo:
lavoro servirebbe. Le proie- secondo l'approfondimento
zioni sul numero di studenti della Fondazione, di moltissiin Italia nei prossimi dieci an- mi di questi insegnanti non si
ni dicono che al Sud diminui- sa nulla, se non i requisiti forranno e cresceranno al Nord. mali.
.
E invece, per esempio, in una
«La metà di questi precari,
regione come la Sicilia, ci soche resteranno nella scuola
no quasi 20 mila precari. Nel
16-02-2015
18
2/3
per i prossimi venti anni, risulta non ha insegnato nelle
scuole pubbliche negli ultimi
anni - continua Gavosto Una parte certamente lavora
nelle scuole private, ma altri
potrebbero aver intrapreso altre carriere e tornerebbero
soltanto ora in vista di un posto a tempo determinato. Come pensiamo di prepararli al
loro lavoro? Non è prevista alcuna verifica della loro preparazione e !'idea di un anno di
prova non è sufficiente». Anche di questo si stanno occupando al ministero. Sempre
Faraone: «Quest'anno i fondi
sono per le assunzioni, il prossimo saranno per la formazione»,
Gianna Fregonara
tS) RIPRODUZIONE RISERVATA
• Ma dopo
la riforma
Gelmini
quest'ultima
materia è
confluita
nell'insegnamento di
Informatica,
materia per la
quale gli
abilitati in
dattilografia e
stenografia accusa da
tempo più di
qualcunonon avrebbero
le competenze
ff Gli iscritti alle
Gae in Sicilia
erano 18.819
prima delle
immissioni in
ruolo per il
2014/15
2
Gli aggiustamenti
Mila
Gli insegnanti
di matematica
che serviranno
già a partire da
settembre per
l'anno
scolastico
2015/2016
3
Il governo sta cercando
soluzioni per
correggere le anomalie
di questi ingressi
la matematica
Non ci sono più docenti
nelle graduatorie a
esaurimento, servono
ancora i supplenti
Miliardi di euro
È il costo delle
nuove 140 mila
assunzioni
che verranno
perfezionate
a partire
dal primo
settembre
jiOÌUUEBE DÉLLA SEBA .
• •~~§ii~.i~&2':. •
068391
• Tra gli iscritti
alle
Graduatorie
a esaurimento
ce ne sono
897 che
appartengono
alla voce
«Dattilografia
e stenografia».
Questi abilitati
hanno potuto
insegnare
«Trattamento
testi e dati»
nei tecnici
commerciali,
turistici e nei
professionali
perii
commercio
ff In ambito
musicale gli
iscritti alle Gae
si suddividono
tra coloro che
risultano in
«Educazione
musicale» per
le scuole
superiori
(3.985) e quelli
per le scuole
medie (4.287)
A questi
bisogna
aggiungere
circa 1.500
iscritti alle varie
classi di
strumenti
musicali. Altri
14 mila circa
sono iscritti
all'Area lingue
straniere
Codice abbonamento:
Le aree
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Pag. 7
Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
Pagina
Foglio
16-02-2015
18
3/3
I dati
La popolazione studentesca nel prossimo decennio L'organico oggi e la previsione tra dieci anni
(3-19 anni, in mìlioni)
Nord • Centr:
Sud
• Nord
Centro
In Italia
2014/2015
2024/2025
9.81
9.91
9,78
Sud
42%
4;.",,3_8_ _-,--O)<m~"",5_7_ _....._w(:l4,60
T
40
...é·-----t3,58···
,3,41
5
i 1,92
1,0
2.011+
2.019
,45%
202.4
L'organico didirlttO pèraréél(drlnsegna~ento
.' .GIi i$criril.alleGae per area di insegnamento
'(çlR1SS~ dì cepwrso con maggiore servizio)
(esCluso sostègnç» .,
Scienze motorie
3%
r""':"''''''''''''''''''''-''''-
Economico
gìutlqiC<:l 1""""'--""+
2%
Artist!cQ
musicale
5%
Umanlstiea .~~~.. "
24%
Scienze motorle
Infanzia
14%
.:' t;
Infanzia
l%
25.,.
.::EcQIÌ~mjeÒ'
glufj~jCa .
Prt~~~~:::JcJ".",J?<,
.
musiCalè
- - '-.-.'. Primaria
25%
Sc;lentlfìco
tl;lCnlc:a
13%
,Scientlf1cQ9WO.
,:,.c...;__"",,~~~tèCrii~,:~
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'19~
d'Arco
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Settimanale
Corrie.onomia
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37
Foglio
1 /2
1 · La scuola,
questa sconosciuta
Il sistema italiano è molto cambiato in 15 anni. Ma troppo
pochi sanno come. Così vince ancora il passaparola
DI LUCIO TORRI
genitori chiamati a scegliere
i percorsi di istruzione dei
propri figli conoscono poco e
male il sistema educativo italiano, che negli ultimi anni è stato
oggetto di profondi cambiamenti.
A rilevarlo è la prima indagine
condotta da Isfol sul tema. L'ente
pubblico di ricerca presieduto da
Pietro Varesi ha coinvolto un campione di 6.005 soggetti, di cui
2.989 maschi e 3.016 femmine, di
età compresa tra i 30-54 anni, fuscia all'interno della quale si trova
la più ampia quota di genitori con
figli in età di obbligo di istruzione.
«~egli ultimi 15 anni il sistema
educativo è cambialo molto, prima con la riforma dellTniversità
del 2000 e poi, nel 2010-2011, con
l'entrata in vigore della nuova
scuola secondaria, che ha comportato la nascita di filiere prima
. inesistenti, solo per citare le tappe
più importanti - spiega Valeria
Scalmato, ricercatrice Isfol-. La
nostra analisi mette in un luce
una diffusa mancanza di conoscenza della materia. Altli sistemi
europei sono, infatti, mollo più
complessi del nostro, ma mollo
I
megÌio noli. È dunque evidente
che le campagne di informazione
realizzate non siano sufficienti,
anche perché in genere non sono
diversificate per target. ~ella scelta dei percorsi di studio prevalgono così ancora i canali informali,
come il passaparola. ena maggiore familiarità con il sistema aiuterebbe le fumiglie a compiere scelte più ragionate e, forse, contribuirebbe a combattere la piaga
dell'abbandono scolastico>?
Opportunlt~
I genitori italiani dimostrano di
avere cognizione delle prime tappe del sistema educativo italiano
(anche se il bagaglio conoscitivo
relativo ai segmenti formativi più
professionalizzanti della scuola
secondaria di secondo grado risulta molto lacunoso) ma sono
meno informati sull'istruzione
terziaria, sulle opportunità formative dunque spesso centrali
per il futuro professionale dei ragazzi. },a familiarità con i gradi
scolastici è poi più marcata tra le
donne e tra chi ha titoli di studio
di più alto livello. Il 91°!<, del campione interpellato conosce la
scuola di infanzia, il 93% la scuola
primaria, 1'89'lb la scuola secon-
daria di primo grado, 1'87% quella
di secondo grado, mentre solo il
450/0 afferma di conoscere !'istruzione terziaria.
Nell'ambito della scuola secondaria di secondo grado, i percorsi
di istruzione e fonnazione professionale (noti come Iefp) rislùtano
poco conosciuti, a differenza dell'apprendistato. Stesso discorso
per i percorsi Ifts (Istruzione e
formazione tecnica superiore),
nonché' per i corsi Its (Istituti tecnici superiori), ovvero per quelle
0ppOltunità formative alternative
all'iter accademico, a cui i ragazzi
possono accedere dopo i 18 anni.
La filiera meno nota risulta essere
l'Afum, l'alta formazione artistica
e musicale dell'istruzione superiore.
Atenei
Può sembrare un paradosso,
eppure gli intervistati in possesso
di un titolo di laurea sembrano
non conoscere più il segmento
formativo da loro frequentato in
passato: solo il 52'1(, tra laureati e
dottori di ricerca dichiara, infatti,
di essere informato sull'istruzione
terziaria e sulle novità introdotte
a partire dalla riforma Berlinguer.
Pare dunque evidente che il sistema italiano viva una profonda
crisi di visibilità, con conseguenze
negative per l'allratlività delle sue
filiere.
La percezione che ne ha il campione coinvolto dall'indagine non
lascia dubbi: se, da un lato, il '±2~·0
degli interpellati afferma di essere d'accordo, in tutto o in parte,
sul fatto che l'offerta educativa sia
ricca di proposte e permetta a
ognuno di trovare il proprio percorso, meno di un terzo (28%)
considera gli insegnanti ben preparati, solo il 22% apprezza la
qualilà offerta dal sistema (il 46%
pensa il contrario) e il 19% lo ri-·
tiene migliore di quello di alLri Paesi.
Diventa dunque urgente, sottolinea Isfol, lavorare affinché la comunicazione istituziouale di tutti
gli enti coinvolti, dai dicasteri dell'Istruzione e del Lavoro, sino alle
regioni e alle agenzie formative,
diventi più efficace, A suggerirlo
sono in fondo gli stessi intervistati, evidentemente cousapevoli della loro ignoranza: il 53% del campione la imputa, infatti, all'inadeguatezza del livello informativo.
© RIPRODUZfQNE RISERVATA
_IU
il
Jiiil tl.&l!1 11I1U1tllH
Codice abbonamento:
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Bene fino alle medie.
Ma su professionali
e università c'è (quasi)
il vuoto informativo
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Settimanale
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37
2/2
SON.DAGGIO
le opiniOni sul funZionamento e sulla qualità del si$tema edutativoitaIiano. dati iope~ntuale
COME lIEFlNlRE8BE
ILSISTEMA
SCOLASTICO
ITAllAlI/O
OFFRE UNA
FORMAZIONE
DI ALTA QUALITÀ
GLI INSEGNANTI
SOIiIOIN GENERE
BEN PREPARATI
OFFRE MOLTI
PERCORSI
DI FORMAZIONE
DIVERSI
OGNUNO PUÒ
TROllARE rlpERCOR$O
FORMATIVO
PIO AOEGUArO
IL SISTEMA
FORMATIVO ITALIANO È
MIGLIORE DI QUELLO
DEGLI ALTRI PAESI
If"
Del tutto
in diSQccordo
i PE~IPlÙ'NO"n
Conoscenm di alcuni canali
del sistema educativo:
%0; dHnteflilstatlche dichiarano
di averne sentito parlare; ,
_,"·i~ll!,
Valori percentuali.
Base dati 6.005
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soggetti tra 130e 54 anni
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Pag. 10
Quotidiano
Data
LA STAMPA
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Foglio
15-02-2015
20
1
ALLE CLASSI PRIME DI PRIMARIA E SECONDARIA
Scuola, ultimo giorno
per le iscrizioni on line
ROMA
ria, Piemonte hanno già raggiunto oltre il 93% di domande pervenute su quelle attese. Tutte le regioni sono oltre
il 90 per cento.
Nessun timore per ritardatari o smemorati: potranno comunque iscrivere i figli a scuola anche dopo la scadenza del
termine per l'invio delle domande online recandosi direttamente a scuola e compilando
in segreteria i moduli cartacei.
Da quest'anno, nelle Regioni
che hanno aderito, è stato anche possibile iscriversi on line
ai Centri di Formazione professionale regionali; 21.059 il
numero delle domande di
iscrizione inoltrate.
Ora le scuole dovranno vagliare le domande, accettarle e
smistarle in altri istituti se non
hanno posto.
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Siamo arrivati alle ultime
ore per le iscrizioni on line
alle classi prime di scuola
primaria e secondaria: le famiglie hanno infatti tempo
fino a oggi.
Per assistere le famiglie
nell'operazione il ministero
dell'Istruzione aveva deciso
di tenere attivo il servizio di
assistenza telefonica dedicato alle iscrizioni (numero
di telefono: 06 58494025)
anche durante il fine settimana (dalle 9 alle 13 e dalle
14 alle 18).
A oggi le domande inviate,
quelle cioè mandate alle
scuole, completate, sono
1.468.000. Il dato si riferisce
agli istituti statali e alle paritarie che hanno aderito al sistema (per loro non era, infatti, obbligatorio).
Secondo quanto riferiscono fonti del ministero dell'Istruzione è già pervenuto
oltre il 92 per cento delle domande attese. Le iscrizioni
alle medie sono praticamente completate (ben il 98,2
per cento delle domande attese pervenute). Alla primaria si è arrivati a quota 95%,
alle superiori all'85% (ma ce
ne sono molte inserite e in
via di chiusura e la percentuale, pur alta, è quindi inevitabilmente destinata ad
aumentare).
Emilia Romagna, Ligu-
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Quotidiano
LA STAMPA
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42
1 /2
I conti del 2015
La Regione paga i debiti
dal 2001 al 2013
e riduce i tagli di 10 milioni
Ma la scure si abbatte su sport, buoni-scuola e partecipate
I creditori più sereni
In queste settimane l'assesso-
zzeramento dei fondi
per lo sport. Taglio del
20 per cento delle risorse per Turismo e Cultura e più
o meno della stessa entità per i
Trasporti. Ridimensionamento delle disponibilità per i buoni-scuola con un quasi certo
rialzo del limite minino di reddito Iseemail salvataggio dei
corsi di formazione professionale grazie all'uso dei fondi Ue.
E poi necessità di reperire risorse aggiuntive per finanziare i servizi sanitari extra Lea e
anche i trasporti (resterebbero da trovare 40 milioni). Sono
queste le scelte che nei prossimi giorni dovranno prendere
gli assessori del governo regionale per far quadrare il bilancio 2015. I tagli ci saranno, ma
il presidente del Piemonte annuncia che «potrebbero essere
.più contenuti di quelli che si
prevedevano». Un centinaio di
milioni a fronte dei 150/170 annunciati nell'incontro con il
sindaco Fassino. E poi «siamo
in grado di dare ragionevoli garanzie sul pagamento dei debiti pregressi», aggiunge Sergio
Codice abbonamento:
A
re al Bilancio, Aldo Reschigna,
ha lavorato per predisporre un
documento finanziario da «annò zero». Ecco perché ieri
mattina, nel corso della giunta
straordinaria, la prima mossa
che è stata decisa è stata di
mettere mano alle esigue casse regionali per pagare tutti i
debiti pregressi in bilancio e
fuori bilancio per tutti i settori.
In molti casi si tratta di ritardi
che Chiamparino, definisce
«abnormi» come i pagamenti
dei fondi dell'alluvione 20012002 o «di altri casi analoghi
nel settore della cultura che da
. anni attendono i finanziamenti
dovuti». Il Piemonte utilizzerà
i poteri di commissario straordinario per la gestione dei fondi della legge 35, meglio conosciuto come Sblocca-Italia,
che serviranno per liquidare le
fatture emesse da privati ed
enti locali entro il 2013.
Niente tagli lineari
Messi a posto i conti con il passato si può passare al futuro.
Qui i tagli saranno inferiori a
quelli annunciati poche settimane fa «alla possibilita di effettuare una serie di interventi
nell'ambito della mia attività
di Commissario per i fondi del-
la ex legge 35», precisa Chiamparino. La scura, però, non colpirà in modo uniforme. Non ci
saranno, insomma, tagli lineari ma scelte ponderate: «Gli assessori e le direzioni .stanno
approfondendo modalità e criteri che consentano di dare risposte organizzative nuove ai
fabbisogni esistenti», precisa il
presidente.
Le parole di Chiamparino
servono per sottolineare che
ieri non sono state prese decisioni ufficiali sulla manovra
che arriveranno al massimo in
una decina di giorni. Già ieri,
però, è stata diffusa una tabella e Reschigna a bacchettato
gli assessori che fino all'ultimo
hanno provato a difendere la
.loro lista della spesa.
Guai a parlare di tagli
Tutto inutile. I tagli si faranno
ma si chiameranno razionalizzazione della spesa. Cultura e Turismo così potranno
contare su 55 milioni, il20per
cento in meno di quelli annunciati. Nell'anno di Torino capitale europea dello sport la
regione fissa in un milione la
somma a disposizione dell'assessorato guidato da Giovanni Maria Ferraris. L'assessore
ai Trasporti dovrà capire dove trovare circa 40 milioni. E
poi resta da risolvere anche il
fronte delle società partecipate e del loro futuro che aggiunge alle criticità il bilancio
in perdita di Scr.
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Chiamparino. Si tratta di 280
milioni.
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«La buona scuola punti
sulla qualità dei suoi docenti»
MIlANO
ene l'ingresso annunciato
di 148mila nuovi docenti
nella scuola, ma «cerchiamo di cogliere questa occasione per
puntare il più possibile sulla qualità
del servizio offerto». Il decreto legge sulla buona scuola è ormai alle
porte (dovrebbe arrivare nell'ultima settimane di febbraio), ma le
commissioni parlamentari da diverso tempo sono al lavoro
per dare indicazioni al governo su come muoversi al meglio.
E il caso della risoluzione presentata da Milena Santerini, deputata di Per l'Italia-Centro Democratico, e che settimana
prossima andrà al voto in commissione Istruzione di Montecitorio. «Attendiamo il parere del govenro, ma sul testo c'è
un ampio consenso della maggioranza» spiega la parlamentare. Di fatto la risoluzione punta a fornire indicazioni sulle
modalità di attuazione di queste assunzioni, «cercando di
puntare più sulle reali esigenze della scuola, partendo dai
piani dell' offerta formativa dei singoli istituti per considerare gli effettivi bisogni delle scuole stesse». In questo sarà importante anche «l'autovalutazione delle scuole stesse nell'ambito dell'autonomia». Un'inversione di approccio, dunque, che vuole aumentare la qualità del servizio offerto. Ecco allora che nella risoluzione si parla, spiega Santerini, «di
utilizzare parte di nuovi assunti per il contrasto alla disper-
sione scolastica - su cui abbiamo condotto un'indagine nazionale con risultati non sempre positivi - e nell'integrazione scolastica», ma anche per altri progetti che possono essere messi in campo. Insomma cogliere la creazione di un organico funzionale non solo per coprire le supplenze, ma per
mettere in atto progetti e iniziative di qualità dentro la scuola. Ma la qualità non nasce da sola, c'è anche «bisogno diformazione - aggiunge la parlamentare - sia in fase di entrata,
sia durante la propria carriera professionale. Non a caso nella risoluzione si parla di "formare e qualificare i docenti assunti nelle competenze richieste dalla qualità dell'insegnamento". E anche "attivare un sistema di formazione continuain servizio degli insegnanti che coinvolga in modo strutturale scuola e università"». Nessuna volontà di caricare ulteriori prove sugli aspiranti docenti, assicura Milena Santerini, ma «credo che chi ha la passione di insegnare, abbia anche
quella di apprendere e formarsi in
continuo». Indicazioni chiare, che
ora spetta al governo accogliere. Del
resto il decreto sulla buona scuola
è ormai alle porte, anche per garantire l'approvazione in tempo utile a dare i suoi primi frutti da settembre. Qualche indicazione potrebbe arrivare già domenica prossima a Roma con un convegno promosso dal Pd e al quale è
annunciata la presenza del premier Matteo Renzi.
Enrico Lenzi
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Il testo proposto da Santerini
(~er l'Italia) in commissione:
«E l'occasione per affrontare
dispersione e integrazione»
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Precari, all'Europarlamento
pronta un'interrogazione
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Approda al Parlamento europeo la vicenda dell'assunzione
dei precari della scuola italiana. Dopo la sentenza della
Corte europea di giustizia, a cui si erano rivolti alcuni precari
chiedendo l'assunzione dopo aver coperto incarichi a
tempo determinato oltre i tempi previsti dalla legge, di
questa vicenda si potrebbe tomare a parlare in sede
europea dopo la decisione del vicepresidente
dell'Europarlamento ed esponente del Ppe, Antonio Tajani,
di presentare una interrogazione ai colleghi di Bruxelles per
richiedere la stabilizzazione dei docenti abilitati dopo la
chiusura delle graduatorie a esaurimento, partendo dal
presupposto che il piano straordinario di assunzioni di
148.100 docenti, proposto dal govemo italiano, risolve
«solo parzialmente le lacune del sistema giuridico italiano
evidenziate dalla sentenza della Corte europea dello scorso
26 novembre. Marcello Pacifico, presidente nazionale
dell'Anief-Confedir (associazione sindacale professionale
dei docenti, tra i promotori del ricorso), dandone notizia,
sottolinea che «è quanto sosteniamo da mesi». (E.le.)
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Quotidiano
IL GAZZETTINO
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XII
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SANITÀ Preoccupano i dati sul consumo di alcol e droghe
Disagio, giovani nella rete
Prevenzione, al lavoro un gruppo di professionisti dei Servizi sociali
Federica.Spampinato
PORTOGRUARO
Una rete diffusa di professionisti per contrastare il disagio
giovanile e i comportamenti ad
esso correlati. L'Ulss 10 investe
sui giovani e propone un servizio pensato per tutto il territorio di competenza, sulla base
dei dati relativi alle tendenze di
uso di alcol e droghe tra i più
giovani e di gesti estremi o
aggressivi dovuti a condizioni
di malessere irrisolte. «Per evitare che le difficoltà diventino
vere malattie, l'Ulss lO ha organizzato un network di professionisti presso la Direzione dei
Servizi Sociali, coordinati dal
dottor Gianfranco Bonfante,
già responsabile del Cento di
salute mentale, e dalla responsabile del servizio di promozione ed educazione alla salute
Alessandra Favaretto», dichiara il direttore generale Carlo
Bramezza. Ma di cosa si tratta,
• Il coordinatore:
«/I dialogo
cominCia
nelle scuole»
............ .
nello specifico? «Il modello organizzativo del network emergerà successivamente: l'interesse non è quello di creàre contenitori vuoti, ma soluzioni efficaci - spiega Bonfante, coordinatore del progetto - Inizieremo con
incontri con le istituzioni scolastiche, perché riteniamo che la
scuola sia la sede dove iniziare
a dialogare con i giovani. L'azione si svolgerà poi attraverso il
coinvolgimento della cittadinanza di tutto il territorio di
competenza dell'Ulss lO e quindi in coordinamento con le
istituzioni locali. L'obiettivo è
cercare di sentire cosa sentono
i giovani e cercare di allinearsi
a loro per comprenderli meglio
ed aiutarli. Non solo per curare
il fenomeno ultimo, ma educare
ad affrontare i problemi alla
radice».
«Sono temi sui quali bisogna
lavorare costantemente - aggiunge l'assessore all'Istruzione e alle Politiche giovanili del
Comune di Portogruaro, Irina
Drigo - L'amministrazione di
Portogruaro, per esempio, investe circa 20 mila euro l'anno per
proposte formative extrascolastiche dedicate agli studenti,
che trattano tematiche similari.
Bisogna continuare ad essere
presenti, lavorare in sinergia e
intervenire in maniera incisiva».
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",.,
TASI FORCE AI via un gruppo di lavoro dell'AsilO sulla prevenzione del disagio giovanile
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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1
Statali, stop
agli incarichi
ai pensionati
Pubblicata la circolare Madia:
i divieti non valgono per i docenti
I paletti Da giugno 2014 gli statali in quiescenza non possono più lavorare
più (si amva anche a 300mila euro di arretrati) e la carenza di supplenze, questi casi sono più frequenti. Le scuole sono a secco di
Iisorse e allora sempre più docenti pensionati tornano a fare lezione gratis, con i supplenti al palo e
destinati a pensioni da fame. «Dopo Brescia, Bolzano, Barletta, AndIia e Trani, il fenomeno si allarga anche a realtà scolastiche del
salemitano e dell'Alto Adige», denuncia il sindacato Anief. «Può essere anche positivo non disperdere le competenze acquisite nel
corso di una camera. Ma perché
ci si dimentica che ci sono oltre
60mila docenti supplenti, selezionati e formati, laureati e abilitati, i
quali per essere assunti a titolo de-
finitivo sono costretti a Iicorre al
tribunale perché lo Stato li reputa
invisibili», osserva il presidente
Marcello Pacifico.
Infine, una raccomandazione
per evitare che alcune amministrazioni la facciano franca. No
agli incaIichi a soggetti prossimi
alla pensione, per aggirare le regole. «Le amministrazioni eviteranno peraltro comportamenti elusivi, consistenti nel confeIire a soggetti prossimi alla pensione incaIichi e cmiche il cui manclato si
svolga sostanzialmente in una fase successiva al collocamento in
quiescenza», puntualizza la circolare.
ci.pe.
(c) RIPRODUZ!ONE RISERVATA
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Vìetato lavorare ai pensionati del- vranno essere occupate dalle nuola Pubblica amministrazione. ve leve. Per svecchiare il settore
Scatta lo stop agliincalichi di con- pubblico si è deciso infatti di presulenza. È la cura di giovinezza su cludere ai pensionati tutte le polricetta del ministro Marianna Ma- trone che implicano la direzione
dia. Via libera, quindi, al ricam- di uffici e la gestione di risorse
bio generazionale. Obiettivo fare umane, compresi incarichi in
largo ai giovani. Si salvano solo i strutture tecniche, quali quelli di
professori. Gli incarichi di docen- direttore scientifico o sanitario. TI
za, o in commissioni di concorso, problema è che si dovranno fare i
oppure in comitati scientifici, so- conti con la legge di stabilità. Per
no esclusi dal divieto. E i paletti fare spazio al Iicollocamento deper impedire di aggiragli esubeIi dovuti al sure la quiescenza non
peramento delle Provalgono nemmeno per
vince le assunzioni sole attribuzioni conferite
no state infatti bloccain precedenza ai pensiote fino al20 16.
nati. Anche se il comNel divieto rientrapenso non era ancora
no anche le responsastato definito. Con le
bilità nell' ambito degli
istmzioni a tutte le amuffici di diretta collaboministrazioni pubblicarazione di organi politite in Gazzetta Ufficiale
ci. Tra le eccezioni c'è
diventa cosÌ operativa
invece il molo di comla circolare dello scorso
missario straordina4 dicembre firmata MaIio, purché si tratti di
dia. In pratica, la nuova
una amministrazione
disciplina si applicherà Gli obiettivi
temporanea. E, come
dal 25 giugno scorso, Più spazio
era prevedibile, non
cioè agli incarichi confe- per i giovani:
Iientrano nella nuova
riti dopo l'entrata in vi- ma il blocco
norma neanche incarigore del decreto Madia
chi e collaborazioni a tiassunzioni
che stabilisce i divieti.
too gratuitoperunanDisco rosso, quindi, mette a rischio no. ProPlio nell'ambianche per favorire il ri- il ricambio
to scolastico, con la
cambio dei vertici. Le dei vertici
mancanza di fondi che
posizioni più alte dosi fa sentire sempre di
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Quotidiano
la Repubblica
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Autogestione? Un' occasione per progettare il senso della scuola
avevo sedici anni - troppo
tempo fa - sentivo una incolmabile distanza fra quanto mi appassionava nella vita e le cose che mi toccava imparare a
scuola, immagino quanto a un sedicenne di
oggi i tradizionali insegnamenti didattici
possano apparire alieni. Non è una questione
di contenuti -chiaro che la cultura storica è
fondamentale-quantodilinguaggioedimodelli di pensiero: perché il passaggio da un
mondo locale a uno globale, da una mente
verticale a una orizzontale, da una cultura lineare e logica a una connettiva; reclama
un' educazione capace di arricchire il qui €I'
ora dei giovani studenti.
.
Se mai le istituzioni troveranno una qualE GIÀ quando
S
.
lASTAGIONE
Comeogni
annoètempo
di occupazioni
e autogestioni
che soluzione, sarà quando i sedicenni di oggi saranno usciti da scuola: le soluzioni - o
quantomeno le suggestioni - sarebbe bello le
mettessero a fuoco i ragazzi stèssi, i più accreditati a farlo. Magari in quei momenti di
autogestione delle scuole che sono splendidamente formativi sotto il profilo vitale ma
che potrebbero e dovrebbero servire anche
per azzardare proposte sul senso stesso della
scuola in un mondo invertiginoso mutamento. Sarebbe il migliore degli allenamenti a
contare sulle proprie forze e arendersi conto
di avere una forza inventiva e propulsivache
vale mille volte dipiù di quelle strutture eculture che quella forza non sanno valorizzarla.
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Non ci sono soldi,
pensionati a scuola
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SALERNO. Si allarga a
macchia d'olio la scelta delle
scuole di richiamare i docenti
pensionati a fare lezione, a
titolo gratuito, per realizzare
attività di recupero o sostegno,
perché le scuole non sono più
in grado di pagare i docenti
degli istituti o gli esperti
esterni. Ora tocca anche al
rione Calenda, dove c'è
l'istituto comprensivo San
Tommaso d'Aquino di
Salerno, con oltre 750 studenti
iscritti tra infanzia, elementare
e media. Ora si è deciso di
aprire le classi a docenti
pensionati che senza
emolumenti continueranno a
fare lezione seguendo un
percorso di programmazione
annuale come i professori
ordinari in servizio.
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'tMl ())IIill!
mi
Settimanale
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1 /2
I
UNA NlJOVA DIDAT'l'ICA / 1
lli
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di rispecchiarsi, e in qualche modo riconoscersi nelle complesse costruzioni
umane del pensiero, se non riusciamo a
proporre la cultura come specchio capace difarci vedere e capire qualcosa di più
di noi stessi, tutto il percorso scolastico
rischiadiperderesensoedirisultarefallimentare per i più.
Il distacco tra ciò che gli adulti propongonoeciòchepassaperlatestadeiragazzi sta sempre più provocando uno stato
di alienazione che porta troppi studenti
alla passività scontrosa o alla fuga, che
sia dentro al cellulare nascosto sotto al
banco o fuori dall'edificio scuola, sentito
come estraneo e in alcuni casi nemico.
Al contrario, sentirsi di casa e ritrovarsi dentro un racconto, una pittura,
una scoperta matematica possono generare aperture inaspettate nella sensibilità dei ragazzi e offrire parole e senso
ai loro sentimenti più intimi. Possono
contribuire a far nascere in loro l'adesione a una comunità culturale, a partire
da un'attenzione alla qualità di gesti e
parole, che è alla base di ogni pratica di
convivenza.
Ma per attivare questo rispecchiamento c'è bisogno di lunghe manovre di
avvicinamento. c'è bisogno in primo
luogo che ci si metta in gioco e che si cerchi quale musica, letteratura, scoperta
scientifica o manufatto culturale apra a
quel gruppo di ragazze e ragazzi la possibilità di un rispecchiamento culturale,
ché è l'opposto della contemplazione
narcisistica di sé.
Se sono affranto dalla gelosia Otello
parla proprio a me, e dona al mio sentimento parole e respiro, offrendo mi la
possibilità di non sentirmi solo al mondo. Mi aiuta a comprendere che ciò che
mi succede è certamente cosa unica e irripetibile, ma accadimenti simili son
stati vissuti da altri e altri ancora, ed è
questa tensione tra l'unicità della mia
esperienza individuale e i caratteri generali della natura umana che rende
possibile il linguaggio, il dare nome a
emozioni, pensieri ed esperienze, che
costruiscono il terreno per la condivisione ragionata, che è qualità propriamente umana, senza la quale l'apprendimento non può avere respiro.
Nessuna ragazza o ragazzo è superficiale, nonostante ciò che pensino i suoi
insegnanti. I sentimenti che prova sono
potenti e profondi. Ciò di cui spesso
manca sono le parole e un linguaggio capace di dare orizzonti vasti al suo pensare se stesso e il mondo, se stesso nel
mondo. Perché non proviamo ad accogliere questa sfida?
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di Franco Lorenzoni
scuole, se si fosse in grado di valorizzare
___
______ _______ e diffondere la didattica che è capace di
promuovere il confronto e sostare attorgiOnando intorno alla Retorica no a domande aperte.
L'obiezione che ascolto, quando mi
di Aristotele e intervistando
Martha Nussbaum, Armando capita di discutere con gruppi di docenti
assarenti è tornato a proporre sul metodo, è che non c'è il tempo per
con insistenza l'arte del discorrere e la ascoltare i ragazzi perché il programma
pratica della logica come esperienze ne- è vasto, le ore sono poche e le classi sono
cessarie per un'educazione alla cittadi- troppo numerose. Queste obiezioni nascondonoavoltepigriziamentaleescarnanza consapevole e responsabile.
La questione, tuttavia, non credo si sa volontà di mettersi in gioco, sollevan possa affrontare aggiungendo qualche do tuttavia una questione rilevante, che
ora di logica - magari all'interno di quel- è quella del tempo lungo necessario all'ambito multidisciplinare chiamato l'ascolto e al confronto, alla pratica indi«Cittadinanza e costituzione» - perché viduale e collettiva del ragionamento.
Personalmente ritengo che dovremla mancanza che si avverte è assai più radicale e ci obbliga a ripensare a fondo i mo proporre meno contenuti e svolgerli
metodi di insegnamento di gran parte con cura e profondità, perché il grande
nemico di ogni crescita culturale sta neldelle discipline.
Al ministero dell'Istruzione sembra la semplificazione. Finora l'autonomia
sia scoccata l'ora del Clil (acronimo che scolastica è stata ben poco utilizzata
nomina il Content and Language Integra- nelle sue potenzialità, perché dotata di
ted Learning), cioè l'idea che le lingue si fondi miseri, più volte ridotti.
E invece sarebbe importante offrire a
imparino per immersione, utilizzandole nell'apprendimento di diverse disci- ogni istituto risorse finanziarie per spepline. Pare certo che una delle proposte rimentare di più e scegliere, ad esemche uscirà dal progetto «Buona scuola» pio, alcune discipline a cui dedicare
disporrà l'uso dell'inglese in una disci- maggiore tempo, adottando orari flesplina già ai bambini dalla quinta ele- sibili. Così, accanto ai docenti che si azzarderanno a cominciare a insegnare le
mentare.
Ora, pOiché la nostra scuola non di- loro discipline in inglese, si potrebbero
spone attualmente di un numero suffi- formare in ogni scuola gruppi di docenti
ciente di docenti in grado di insegnare in che si cimentino ainsegnare intreccianinglese, dovrà essere messo in atto un do diversi saperi, avendo come priorità
investimento economico e culturale di lo sviluppo del pensiero critico e argogrande portata, capace di rendere in po- mentativo dei ragazzi dando valore,
chi anni l'inglese seconda lingua cor- nella conversazione, ailoropensieri aurentemente parlata da un notevole nu- tonomi - sia spontanei che più struttumero di docenti, come avviene nei Paesi rati - in un intreccio forte che colleghi
del nord Europa. La differenza è che in continuamente intuizioni, emozioni e
quei Paesi alla televisione i film di lingua conoscenze.
Sarebbe interessante che reti di scuoinglese non vengono doppiati e, dunque, in quell'immersione linguistica si le promuovessero poi ricerche per stunuota fin da piccoli, in diversi contesti. diare le differenze tra l'argomentare 10Se davvero si deciderà di investire in gico in matematica o in storia, scammodo consistente nella formazione ini- biandosi suggerimenti e sperimentanziale e in servizio dei docenti riguardo do come riuscire a coinvolgere i ragazzi
all'inglese, perché non immaginare nell'incontro con la letteratura, l'arte o
un'analoga immersione di un cospicuo la scienza. dando loro pienamente dinumero di insegnanti in laboratori, cor- gnità e voce. Le scuole potrebbero così
si, ricerche-azioni e minisperimenta- divenire ciò che dovrebbero essere, cioè
zioni sul campo che mettano al centro luoghiin cui si promuove la cooperaziodella didattica il dialogo e il confronto ne tra chi educa.
Ma per farlo ci si deve guardare dal
tra le argomentazioni come ambienti di
proporre misure che inevitabilmente
apprendimento privilegiati?
Ci sono insegnanti che da decenni, minerebbero ogni comunità docente,
anche in situazioni assai difficili, pro- comequelladipagareunpo'dipiùalcupongono metodologie attive che parto- ni insegnanti con gli scatti di anzianità
no da un ascolto attento dei ragazzi e tolti ai meno impegnati, con la pericolopraticano la conversazione euristica, sa illusione che si possa ridare dignità al
come terreno privilegiato. Risorse uma- mestiere di chi insegna a costi zero.
Se nel presentare i diversi saperi non
ne per questo tipo di formazione ci sono,
perché in gran parte si trovano già nelle riusciamo a dare ai ragazzi la possibilità
068391
Buona scuola per immersione
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Meno vincoli per la formazione di minorenni e studenti universitari
Apprendistato: una mini-riforma
per rafforzare illink con la scuola
sce in maniera negativa, allontanandosi da quello strumento.
Da questo punto di vista, le
nuove norme sembrano andare
nella direzione giusta. Si prevede, infatti, una corposa riduzione degli adempimenti burocratici, allo scopo di consentire, in
qualsiasi momento del percorso formativo, di siglare un contratto di apprendistato di primo
o terzo livello.
Altra innovazione allo studio
riguarda il monte ore di formazione esterna che potrà essere
svolta nell'ambito dell'apprendistato di primo livello; il Governo sembra intenzionato a
stabilire che lo studente apprendista possa svolgere almeno il
500A, del percorso formativo in
azienda.
Questo percorso, come già
accade oggi, dovrebbe essere
regolamentato da un protocollo formativo stipulato tra l'impresa e l'istituto cui è iscritto
l'allievo.
Dovrebbe, poi, esserci un ritorno al passato in materia contributiva, conI' azzeramento del
prelievo anche per le imprese
che superano i 9 dipendenti
(che oggi pagano un contributo
pari a circa 1'11,60%); sarebbe
una misura importante, che
consentirebbe di fronteggiare
la "concorrenza" indiretta del
bonus occupazionale ricono-
USoIe~)il iDIi lii .ì~
,;jU·
.
~.com
OH. LAVORO
Distacco di lavoratori:
gli adempimenti
a carico dell'impresa
Tra i contenuti esclusivi disponibili sul quotidiano digitale
del lavoro di oggi, la lista degli
adempimenti a carico del
datore di lavoro prima di
spostare il dipendente distaccato e la rassegna della giurisprudenza più recente della
Corte di Cassazione sullicenziamento illegittimo e l'esercizio del diritto d'opzione a cura
dello studio legale Toffoletto
De Luca Tamajo e soci.
I
indeterminato.
Sembra, inoltre, destinato ad
essere cancellato il vincolo alla
stabilizzazione di un numero
minimo di apprendisti (oggi fissato al 20% dei rapporti, per le
imprese che superano i 50 dipendenti); questo aspetto, quale
che sia la soluzione, richiede
una decisione definitiva, visto
che non è gestibile una norma tiva che cambia ogni anno (si pensi solo alla difficoltà di coordinamento conle regole collettive).
Il decreto legislativo dovrebbe, infine, chiarire che le norme
sul cosiddetto contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti si applicheranno anche
all'apprendistato.
Questo vuoI dire che anche
gli apprendisti, in caso di licenziamento, saranno soggetti al
regime sanziona tori o che
esclude la reintegrazione sul
posto di lavoro, fatti salvi casi
specifici come l'insussistenza
del fatto materiale, in caso di recesso disciplinare.
Questo chiarimento è utile a
dissipare i dubbi che alcuni
esperti avevano sollevato circa
l'applicabilità delle nuove regole agli apprendisti, anche se
tali dubbi sembravano superabili, visto che l'apprendistato è
comunque un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, cui si applicano le
regole ordinarie (salvo eccezioni), comprese quelle che,
tempo per tempo, disciplinano
il licenziamento.
www.quotidianoIavor.ìIsoIe24ore.com
IL RIPR,ODUllONER1SERVATA
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Giampiero Falasca
Il decreto legislativo destinato a riorganizzare la disciplina dei contratti flessibili
dovrebbe contenere una mini
riforma dell'apprendistato.
Non sarebbe una novità, se si
considera che la normativa,
solo dal 2011 (quando è stato
approvato il Testo Unico) è
già stata ritoccata più di lO volte, anche di recente.
Il decreto di riforma sembra
orientato a rivedere la disciplina delle forme di apprendistato
che, sino ad oggi, hanno funzionato meno: quello finalizzato al
conseguimento della qualifica e
del diploma, cui accedono anche i ragazzi minorenni arischio
di dispersione scolastica, e quello di alta formazione, pensato
per gli studenti universitari e
post-universitari.
Questi contratti sono ancora
poco utilizzati, nonostante i diversi ritocchi legislativi degli ultimi anni.
Il nodo chiave che sembra frenare illoro utilizzo è quello delle
procedure attuative, ancora
troppo complesse e frammentate; ogni volta che una norma di
legge subordina l'impiego di un
contratto al perfezionamento di
altri atti (siano essi norme regionali, decreti ministeri ali, convenzioni, accordi quadro e così
via), il mercato del lavoro reagi-
sciuto dalla legge di stabilità
2015 per tutti i contratti a tempo
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Pag. 26
Quotidiano
I COBBIEBE DELLA SEBA
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Foglio
14-02-2015
25
1 /2
I
----
Esami con il doppio libretto
Così le università cambiano
per i ragazzi del terzo genere
Da Torino a Catania Agnese: ora non mi sento più in imbarazzo
te dell'iniziativa chiedono perché, creando imbarazzo proprio prima dell'esame. Adesso
stiamo valutando anche noi il
doppio libretto: vogliamo venire incontro alle esigenze e ai diritti di tutt!», conclude.
<<Non è una misura astratta:
tocca davvero la vita delle per-
un centinaio le università che
permettono agli iscritti di scegliere un nome più adatto alloro nuovo genere. Ed è di pochi I sone. Serve tantissimo», dice
Christian Ballarin, 37 anni, torinese, uno dei leader del movimento transessuale italiano.
Torino, grazie al lavoro congiunto della consigliera di parità e dell'allora comitato universitario per le pari opportunità,
è stata la prima università italiana a introdurre il doppio libretto, nel 2003, su richiesta
del circolo Maurice di cui Bellarin è presidente: «Noi abbiamo
portato un bisogno, ma sono
stati loro a lavorare per trovare
la soluzione legale», assicura.
È per questa apertura della
città, che ospita uno dei più
importanti centri italiani per la
cura delle persone trans, che
Riccardo (nome di fantasia), 22
anni, si è trasferito qui da un'altra regione. «Lì non avrei mai
potuto studiare: la gente mi
strattonava per strada per chiedermi se ero maschio o femmina - dice -. E avrei incontrato di nuovo i compagni che mi
tormentavano alla superiori».
Ormai grazie alla terapia ormonaIe sfoggia barba e forme
maschili, ma anch~ a Torino
non tutto è filato liscio: «All'inizio mi avevano dato il libretto con il nome nuovo, ma
continuavano a lasciare quello
femminile nella mail che serviva per le iscrizioni ai corsi. lo
non lo sopporto: entravo in ansia e non la usavo mai. C'è voluto un po' per risolverla». Intanto Riccardo ha finito le procedure per il cambio di sesso e ad
aprile spera di ottenere i documenti che lo renderanno anche
legalmente un uomo. <<Mai mi
sarei laureato senza avere il nome nuovo - spiega -. Non sarei neanche riuscito a sostenere la tesi».
Elena Tebano
068391
giorni fa la notizia che l'università del Vermont ha anche riconosciuto a una sua matricola
l'uso del pronome «they» , cioè
«loro», al posto di «lei» o
«1UÌ»: Rocko Gieselman, 21 anni, si definisce «genderquee:r»
(<<trasversale ai generi») e rivendica di appartenere a un
terzo genere «neutrale».
In Italia non si arriva a tanto,
ma sempre più atenei escogitano soluzioni per gli iscritti «in
transizione»: oltre a Catania,
Torino, Milano, Padova, Verona, Bologna, Bari, Napoli e Urbino. «C'è una sorta di competizione per attirare questi studenti, che sono sì un'esigua minoranza, ma spesso giovani in
età dello studio - dice Tiziana
Vettor, presidente del Comitato
unico di garanzia (l'ex Pari opportunità) della Bicocca di Milano -. Da noi si parla di circa
venti su oltre trentamila immatricolati». La Bicocca, come la
Statale di Milano, invece che un
alias ha previsto il nome puntato sul libretto. «I diretti interessati, però, si sono lamentati:
tutti gli altri hanno il nome di
battesimo e finisce che sono
ancora riconoscibili - aggiunge Roberta Damerio, docente
del Centro interdipartimentale
per gli studi di genere -: i professori che non sono al corren-
Codice abbonamento:
Quando Agnese Vittoria ha
superato l'esame di francese all'università di Catania a farla felice non sono stati i tre crediti
ottenuti, ma l'attestato che le
hanno consegnato: sopra c'era
stampato il suo nome al femminile e il titolo «studentessa».
Non sembrerebbe niente di
straordinario. Ma solo a luglio
scorso, all'appello per l'esame
di etica della comunicazione, il
professore aveva chiamato Giuseppe Vittoria. E lei si era dovuta alzare sui tacchi a spillo per
spiegare che, sì, Giuseppe Vittoria era proprio lei.
È il nome con cui è registrata
all'anagrafe: Agnese, 24 anni, è
«transgendeD>. Nata in un corpo maschile, ha deciso di diventare la donna che «fin dall'infanzia» si è sempre «sentita
di essere». E così, a maggio, sostenuta dai Radicali catanesi,
ha chiesto al suo ateneo di p0ter usare un alias nel percorso
di studi. A ottobre il via libera:
una sorta di doppio libretto informatico. Da una parte c'è
quello <<legale», con il suo nome anagrafico, visibile solo alla
segreteria; dall'altra quello
<<pubblico», da mostrare a professori e compagni, che riporta
invece il nome d'adozione corrispondente all'aspetto fisico.
«Per me è fondamentale - dice Agnese-. Prima,. ogni volta
che avevo un test dovevo affrontare sguardi inquisitori, risatine, umiliazioni. Ora è tutto
più facile».
Negli Stati Uniti sono circa
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Settimanale
Corrie.onomia
Data
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16-02-2015
36
1 /2
Proposte Le ultime proposte degli atenei per studenti e manager navigati
In Italia o alI'estero,
c'è una scuola per l'estate
Èboom di iscritti ai corsi offerti dalle università durante le vacanze
C'è chi prepara un Mba e chi deve scegliere il percorso di studi
tudiare d'estate in una
città d'arte o in una
capitale straniera grazie ai summer courses. Si tratta di brevi corsi di
formazione estivi della durata di 2 o 3 settimane interamente in inglese, a prezzi
contenuti e senza test di ammissione, che i nostri atenei
offrono a giovani diplomati,
universitari ma anche a pmfessionisti che hanno poco
tempo e decidono di approfittare della pausa estiva per
riqualificarsi.
S
Progetti
Quest'anno l'offerta estiva
è ricchissima e le università
stanno già registrando un
boom d'iscritti. Seguire una
scuola estiva può essere utileper prepararsi per un test di
ammissione o un Mba, per
specializzarsi o appmfondire
competenze manageriali o
magari anche solo per implementare delle conoscenze o
approfondire interessi. Mentre, nel caso di liceali in transito verso l'università, può
essere un valido aiuto per
orientare e capire meglio
quale è il percorso universitario da scegliere in vista del
nuovo anno accademico.
L'Università Bocconi lancia per la prima volta una
summer school in inglese, dal
6 al 24 luglio, nelle nuove aul~
multimediali dell'ateneo. «E
un programma di tre settimane aperto a studenti del trien-
nio o di altre università straniere», afferma Stefano Caselli, prorettore all'internazionalizzazione della Business
school, e c~è tempo fino al lO
aprile per iscriversi. «Le classi
sono formate da 40 alunni,
mentre gli insegnamenti sono
quattro: venture capital, sport
management, fashion and luxury ed economia su temi europei». Completano il percorso lavori di gruppo e visite in
azienda.
Il Summer Scho01s@EXP02015 è un programma di 23 corsi estivi or~
ganizzati dall'Università di
Milano-Bicocca sui temi dell'esposizione universale, per
studenti stranieri e italiani in
inglese. In calendario da maggio ad ottobre, dura una o due
settimane, e tratta argomenti
come cibo e diritti, cultura, sostenibilità e salute, con un
centinaio di docenti coinvolti
e 600 ore di lezione. «Sono
percorsi didattici pensati per
diffondere a livello internazionale, i temi legati a Expo spiega il coordinatore Alberto
Valli -. Ci saranno corsi in
Food law che rilasceranno
crediti per la formazione degli
avvocati, ma anche attività
nell'ambito della ricerca bio
marina». Le lezioni, oltre che
nel Campus Bicocca e alla
Lake Como School, «si terranno nel Centro di ricerca e formaljone dell'Ateneo alle Maldive, un polo tecnologico di
eccellenza di 3mila metri quadrati in grado di ospitare fino
a 40 ricercatori su temi della
biodiversità marina» ,conti-
nua Valli. Proprio con il governo delle Maldive,la Bicocca ha
chiuso un accordo per rafforzare la collaborazione tra i
due paesi in vista di Expo. «l
nostri biologi opereranno nel!'isola dell'Oceano indiano come mediatori culturali, capaci
di portare all'attenzione del
turista le esigenze dell'ambiente, mentre gli stand milanesi ospiteranno cibo tradizionale delle Maldive ma anche quello rielaborato dagli
chef internazionali che lavomno nei resort dell'isola». Insomma scambi culturali e culinari, volti però sempre ad
esplorare nuovi sbocchi commerciali.
Momenti d'aula alternati a
visite culturali e lezioni fuori
sede li propone l'Università
di Pisa. «La nostra offerta formativa prevede un'intensa attività pratica in contesti internazionali - dichiara Paola
Cappellini, responsabile cooperazione internazionale -.
Organizziamo corsi estivi per
lo più in ambito umanistico e
archeologico, come ad esempio scavi in Turchia ed Egitto.
Sono format didattici non convenzionali con lezioni frontali,
workshop, testimonianze
aziendali e un'approccio multidisciplinare. Il nostro ateneo
rilascia inoltre un minimo di 6
crediti formativi».
A
Se si vogliono trascorrere le
vacanze a Roma nel mese di
luglio, la Luiss organizza il
summer course in inglese Ma-
nagement made in Italy dove,
alla tradizionale didattica
frontale, si sommano visite ad
aziende dell'eccellenza italiana
del fashion e food, mentre è incentrata sul Risk management
in insmance banking, la summer school del Mib School of
management, un programma
intensivo di una settimana
sempre a giugno (dall'S al 12)
rivolto a professionisti finanziari per' apprendere gli strumenti di gestione del rischio.
A settembre si tiene a Monaco di Baviera, il Global entrepreneurship summer scho01 (www.globalsummerschooI.org) rivolto agli studenti europei intenzionati a sviluppare
idee che abbiano un impatto
sostenibile per la società e il
business. Infine Yas (Young
ambassadors society) sta selezionando, con la collaborazione del ministero degli Affari
esteri, delegati italiani sotto i
30 anni per lo Y20, il Summit
giovanile del G20 che si svolgerà dal 15 al 21 agosto a IstanbuI. La giovane delegazione
italiana dovrà discutere del futuro dell'economia globale con
le rispettive controparti degli
altri Paesi del G10. Si tenterà
di capire come garantire fiducia ai mercati, armonizzare le
politiche macroeconomiche,
combattere la disoccupazione,
creare quality jobs e sistemi finanziari stabili grazie a un fisco più tra~'Parente. Le conclusioni verranno presentate ai
leader politici mondiali, così
da dar voce agli under 30 sugli
importanti temi dell'agenda
del G20. Info su: www.youngambassadorssociety.org/
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DI BARBARA MILLUCCI
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Quotidiano
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14-02-2015
13
1
Soprattutto quelli europei. Le università ora sono in crisi
Svizzera, meno immigrati
E gli studenti scappano
stretto a pagare borse complementari, con
costi molto elevati. La prestigiosa università
a recente stretta svizzera sull'immi- è comunque riuscita a rinnovare gli accordi
grazione, sancita da un referendum con 150 atenei europei. In mancanza di un
popolare, sta avendo ripercussioni quadro condiviso, tuttavia, le trattative av.
negative sulle università. Il paese vengono singolarmente, con uno sforzo di gran
elvetico, di fatto, è uscito dal programma Era- lunga superiore.
smus+ che prevede lo scambio di studenti fra
Un'altra consultazione popolare è prevista
atenei di varie nazioni. CosÌ sempre meno in Svizzera a fine novembre: in caso di prestudenti del continente hanno chiesto di ac- valenza del sÌ, l'accoglienza degli stranieri
cedere a una delle dodici università elvetiche sarà ancora meno semplice, con conseguenze
nello scorso autunno. La diminuzione è sti- ulteriormente negative per lo studio e la rimata dalle autorità della confederazione fra il cerca. Come sottolinea Ivan Ordas Criado,
portavoce dell'Unione
10 e il 30%. Secondo
degli studenti nel pal'ateneo di Friburgo
si tratta di un danese, sarebbe un altro
no per gli studenti,
messaggio negativo indirizzato a Bruxelles, in
ai quali vengono offerte ottime condigrado di compromettere
zioni di studio, con
a lungo la cooperazione.
alloggi e possibilità
All'università di Friburdi stage.
go già due stranieri, un
L'esecutivo di
tedesco e un italiano,
Berna ha cercato
hanno rinunciato a pardi correre ai ripari
tecipare a un programridistribuendo la
ma di ricerca, poiché la
Il Politecnico di Losanna
somma di 22,7 minazione elvetica non può
lioni di franchi (21,4 mln euro) che era versata più essere alla guida di un'iniziativa europea,
alla Ue sotto forma di borse agli studenti in ma semplicemente associarsi.
mobilità. Ma il corrispettivo di 460 franchi
Il controllo effettivo dell'immigrazione en(433 euro) non basta affatto a far fronte al trerà in vigore soltanto l'anno prossimo, e
costo della vita nella confederazione e, senza allora occorrerà capire se la Ue accetterà di
Erasmus, non è integrato
arrivare a un accordo con Berda altre istituzioni o colna sulla libera circolazione delle
Le
due
pagine
di
«Estepersone, concedendo comunque
lettività locali dei paesi
ro - Le notizie mai lette
finanziamenti e borse di studio
d'origine. CosÌ, spiegano
in Italia» sono a cura
che, in caso contrario, rischiano
al Politecnico di Losanna
di uscire di scena.
che accoglie circa il 40%
di Sabina Rodi
di stranieri, l'ateneo è co- - © RiproduziortR rù,ervata--ll!
DI ELISABETTA IOVINE
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IL ,,"~MATTINO
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15-02-2015
36
1 /5
Il . . """'. . ,,..""'"
«Entro il 20 15
il secondo ateneo
cambierà nome»
Paolisso: occorre più dialogo con il territorio
R
adicamento, efficienza, modernità. A sentire il neo rettore della Seconda Università di Napoli, alla
vigilia della relazione con la quale,
domattina, inaugurerà l'anno accademico presso l'Aulario di Santa Maria Capua Vetere, rimangono in mente tre parole chiave. Certo emozionato non lo è, considerando l' esperienza che possiede. Ma Giuseppe~aoli~­
so, 58 anni, già professore ordinarI.o
di Medicina Interna alla Sun, presIde della Facoltà di Medicina e Direttore della Scuola di Medicina, sa che
la relazione di domani diventa traccia fondante del percorso iniziato
con l'elezione, nel novembre scorso,
a Rettore della Suno
Rettore Paolisso, perchè la scelta di
Santa Maria Capua Vetere?
«Perchè cosÌ si torna negli spazi personali dove operano, vivono, insegnano, studiano e lavorano i nostri
docenti, gli studenti, il personal~
dell' area tecnico-amministrativa. E
a Santa Maria, Capua, Caserta cosÌ
come nelle altre sedi dei dipartimenti che c'è la «vita» dell' Ateneo, e questo è un segnale tecnico. Ma c'è poi il
significato politico, quello di dare valenza ai siti dove insiste la Seconda
Università di Napoli, che - le anticipo - si chiamerà ancora per poco cosÌ».
Prima risposta con una notizia
che, a Caserta e provincia, s'aspettadaanni.
«Le confermo, lo annuncerò nella relazione che leggerò domattina a Santa Maria. Entro quest' anno cambiamo il nome all' Ateneo, non posso dirle quale sarà il nuovo, anche perchè
questa non sarà una decisione del
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suo rettorato?
«Certo. Non è casuale perchè le cose
vanno di pari passo. Si dà un segnale
preciso di voler andare verso la trasparenza, la linearità delle procedure. Un messaggio alle istituzioniin direzione della legalità».
Cultura per la legalità, per un nuovo sistema di sviluppo.
«Condivido. E vado oltre. La cultura
è un «sistema» anche per far aumentare il Pil, non a caso abbiamo div~r­
genze tra Nord e Sud. La Germama,
quando ha accettato di fare le rifo~­
me non ha tagliato in ricerca e umver~ità, e ciò ha permesso la crescita
del PiI. Si tratta di fare un investimento in termini di cultura perrisultati di
benessere collettivo».
Alla Sun è molto alta la percentuale
di primi figli laureati. Una conquista per molte famiglie casertane, soprattutto di quelle che non pensavano, o potevano perrnett~rsi, d~
mandare a studiare altrove I propri
figli. Questo territorio aveva, ed ha,
bisogno di nutrirsi culturalmente.
«Le dico di più. Ho ben presente questi dati, per questo motivo cerchiamo di mettere in campo politiche di
programmazione e facilitazione economica perun ampliamento più agevole dell' offerta formativa per i secondi e terzi figli. Trafebbraioemarzo il Senato Accademico delibererà
in tal senso».
Ateneo dislocato in poli, quello delle residenze è questione d'origine e
attuale, assai avvertito.
«Si tratta di una problematica complessa, su cui ci stiamo muoven~o,
forse ad Aversa per l'estate, o subIto
dopo, avremo una prima esperienza
pilota. Anche perchè non dipende
solo dall'Università. Pensiamo ad
una piccola residenza con an~essa
foresteria, utilizzabile anche dai professori che verranno dall' estero. Per
me quello della contaminazione culturale che matura grazie agli scambi
con altri Paesi rimane un obiettivo
destinatario,
non
068391
Aldo Balestra
Rettore ma degli organi collegiali.
Dunque, qualsiasi anticipazione potrebbe essere sbagliata, impropria o
non puntuale. Certo è che avrà un
nome con un legame con il territorio
in cui insiste».
La Sun è dislocata su quattro poli
in provincia di
Caserta ed una
sede a Napoli. 01tre vent'anni fa
la scelta fu quella
di dare un segnale forte ad un territorio complesso. Dopo oltre
quattro lustri ancora convinto
della bontà di
quella politica o Il rettorato
avverte qualche
ha bisogno
esigenza di una
semplificazione di più spazi
in nome della Se li avremo
centralità
e resteremo
dell' efficientanella Reggia
mento?
«La
formula di Caserta
dell' attuale dislocazione sul territorio dei dipartimenti è stato un punto solido della mia campagna elettorale. Noi abbiamo un territorio, e i
dipartimenti lo declinano e lo valorizzano. Dobbiamo continuare a tenerlo presente e dialogare con esso.
Non solo con la presenza, ma con
un'ampia relazione con la Provincia, i Comuni, la Camera di Commercio gli enti, le forze sociali. Valorizza~do le nostre località universitarie
adopereremo la cultura come strumento contro il malaffare e la criminalità che continuano a costituire un
gravame considerevole in provincia
di Caserta».
Va in questa direzione la scelta di
invitare domani il presidente nazionale dell'Authority Anticorruzione, Cantone, all'inagurazione
dell'anno accademico che avvia il
Codice abbonamento:
ASanta Maria Capua Vetere
l'avvio dell' anno accademico
nel segno di legalità e trasparenza
riproducibile.
Pag. 32
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
da perseguire. Ora e qui».
Il nuovo Policlinico Universitario
di Caserta. Il suo completamento
appare ancora lontano, tra mille inghippi burocratici.
«Le vicende amministrative legate alla realizzazione di quest' opera sono
molto complesse. Intanto ci terrei a
ringraziare il Prefetto Pagano che si
sta dando da fare per semplificare le
procedure amministrative, la sintesi
d'intenti tra Sun e Prefetto è importante per poter sbrogliare la matassa. Ma ci vuole ancora qualche tempo. Penso alle difficoltà amministrative per il pagamento delle spettanze
all'impresa Condotte, con una composita responsabilità nel saldare i
Sal. Poi ci sono aspetti strutturali,
due significative varianti sulle quali
lavora l'Università per permettere al
cantiere di ripartire».
La didattica, alla
Sun, ha avuto un
importante impulso digitale.
«Stiamo portando avanti una considerevole inno-
Data
Pagina
Foglio
vazione, su due
punti essenziali:
spingiamo verso
una biblioteca
non più cartacea,
in forma digitale,
e per questo abbiamo acquistato
ben 1.260 ebook
per tutte le discipline dell' Ateneo
che, si badi, possono essere consultate contemporaneamente dagli studenti, anche in remoto. Da
gennaio, poi, è partito il progetto di
un centro universitario per informatizzare i processi dell' Ateneo, abbattendo i costi e migliorando la trasparenza. In 18 mesi completeremo il
tutto».
La sede del suo Rettorato è a Caserta, presso la Reggia. Resterà lì?
«Il prestigio non si discute. Ma
sull'argomento ho idee chiare, al fine di non allungare o complicare i
processi decisionali: quella sede, per
essere funzionale, ha bisogno di altri
15-02-2015
36
2/5
spazi, perchè l'attività del Rettorato
è ampia e diversificata. Le possibilità, allora, sono due: essendo mia ferma intenzione riunire in una sede
unica Rettorato e direzione generale, o la Sovrintendenza potrà rendere disponibili altri spazi, o saremo costretti ad individuare un'altra sede,
preferibilmente a Caserta»
Come giudica il trend di iscrizioni
per quest'anno accademico?
«Si può fare, si deve fare di meglio.
Dobbiamo comunicare la mission
della nostra Università, offrire validi
incentivi agli studenti, e dialogare,
dialogare, dialogare».
Rettore Paolisso, sembra animato
da un ottimismo volitivo notevole.
«La sfida è complessa, per questo mi
piace. Nel limite del ragionevole, e
dell'umano, voglio incidere in maniera significativa sulla crescita
dell'Università che ho l'onore di guidare. Sono molto fiducioso sui rapporti con il territorio, e partendo dal
cambio del nome dell' Ateneo si può
percorrere insieme un bel tratto di
strada».
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Codice abbonamento:
068391
Ringrazio
il prefetto
Pagano:
sbroglieremo
insieme
la matassa
burocratica
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riproducibile.
Pag. 33
Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
Domani
la «Iectio»
di Cantone
Raffaele
Cantone
all'inaugurazione dell'Anno
Accademico
della Seconda
Università di
Napoli. La
cerimonia si
svolgerà
domani, lunedì
16febbraio,con
inizio alle ore
10.30, presso
l'Aulariodi
Santa Maria
Capua Vetere, in
via Perla.
La cerimonia si
aprirà con la
relazione del
Rettore,
Giuseppe
Paolisso, cui
seguiranno gli
interventi del
Direttore
generale della
Sun, Annamaria
Gravina, e di un
rappresentante
degli studenti,
Antonio Russo.
La conclusione
è affidata a
Raffaele
Cantone,
Presidente
Autorità
Nazionale
Anticorruzione,
che terrà una
relazione dal
titolo
«Contrasto alla
corruzione nella
pubblica
amministrazione».
Lo scopo della
scelta di tenere
all' Aulario di
Santa Maria
Capua Vetere
-
-
Debutto ad Aversa
Subito dopo
l'estate 2015
dovrebbe esserci il
primo
esperimento-pilota
di residenze per
studenti e docenti,
con annessa
foresteria. Paolisso
intende favorire
molto lo scambio
culturale con
docenti provenienti
dall'estero.
Legame con Caserta
Non sarà più Sun
(acronimo di
Seconda Università
di Napoli) il nome
dell'Ateneo
casertano. Il
Rettore Paolisso
annuncia il cambio
entro il 2015,
anticipando che ci
sarà un forte
legame con il
territorio
casertano.
-
In linea 1.260 lettori
L'impulso digitale
perinformatizzare
la biblioteca,
abbandonando la
Ritaglio
Universita'
preponderanza di
un modello
cartaceo, è stato
netto. La Sun ha
acquistato ben
1.260 e-book in
grado di essere
consultati anche
contemporaneamente.
068391
L 'ospite
l'inaugurazione
dell'anno
accademico
risponde alla
volontà di
intensificare
sempre di più il
rapporto con il
territorio
casertano.
Alla cerimonia di
inaugurazione
di domani
saranno
presenti
numerose
autorità, da
quelle
accademiche e
scientifiche a
quelle politiche,
giudiziarie,
militari e
religiose della
provincia di
Caserta.
Foglio
15-02-2015
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3/5
Codice abbonamento:
-
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uso esc l US1VO
'
del
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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Seimila nuovi iscritti, ecco le scelte di quest'anno
784 iscrizioni ai corsi di
laurea afferenti il
Dipartimento di Economia,
561 a quello di
Giurisprudenza. Sono 434 i
nuovi iscritti al Dipartimenti di
Ingegneria Industriale e
dell'Informazione, 202 a
quello di Ingegneria Civile. Il
Dipartimento di Lettere fa
registrare 292 iscritti,
Matematica 77, mentre per
Medicina Sperimentale si
contano 329 nuovi studenti.
Corposo il numero di studenti
che entrano al Dipartimento
di Scienze Anestesiologiche
Chirurgiche e
dell'emergenza, ben 448,
mentre sono 565 quelli che
seguono i corsi di laurea
presso il Dipartimento di
Scienze e Tecnologia
Ambientale, Biologica e
Farmaceutiche. In 266 hanno
scelto il Dipartimento di
Scienze Politiche.
Attira sensibilmente
«Architettura e Disegno
Industriale», con 336 iscritti,
mentre continua ad essere
da grandi numeri, a tre cifre,
la quota di iscritti al
Dipartimento di Psicologia:
646 studenti.
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Alla Seconda Università di
Napoli risultano iscritti, ad
oggi, circa 27mila studenti,
distribuiti nei vari
Dipartimenti. Sono quasi
6mila i nuovi iscritti dell'anno
accademico 2014-2015
appena iniziato. Una cifra
soddisfacente ma che,
secondo il rettore Paolisso,
«si può, si deve migliorare...
«Quest'anno è stata
mantenuta - si spiega
dall'ufficio stampa della Sun la tendenza di iscrizione per
ciascun Dipartimento
dell' Ateneo». Scorrendo i
tabulati, allora, risaltano le
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
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36
5/5
Seconda Università di Napoli
III CAPUA _ _ _ _ _ _ __
Istituita nel 1991
Sede ReHorato: Palazzo Reale, Caserta
ReHore: Pro!, Giuseppe Paolisso
Iscritti: 27,000
Dipartimenti: 19
Sedi in provincia di Caserta: Aversa, Caserta,
Capua, Santa Maria Capua Vetere
Sede anche a Napoli
I AVERSA
M
•
,
•
I•
•
•
•
• Dip, di Economia
III
•
•
•
•
NAPOLI
I
Dip, di Biochimica Biofisica e Patologia Generale
Dip, della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica
Dip, di Medicina Sperimentale
Dip, Medico-Chirurgico di Internistica Clinica e Sperimentale
"E Magrassi e A Lanzara"
• Dip, multidisciplinare di Specialità Medico - Chirurgiche
e Odonloiatriche
Dip, di Architettura e Dis, Industriale "Luigi Vanvitelli"
• Dip, di Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva
Dip. di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
• Dip, di Scienze Anestesiologiche, Chirurgiche e dell'Emergenza
Dip. di Ingegneria Civile, Design, Edilizia e Ambiente
• Dip, di Scienze Cardio-Toraciche e Respiratorie
• Dip, di Scienze Mediche, Chirurgiche, Neurologiche,
CASERTA
Dip,di
Matematica e Fisica
Metaboliche e dell' Invecchiarnento
Dip,di Psicologia
III SANTA MARIA CAPUA VETERE _ _ _ _ _ _ _ _iiIi!I
Dip,di Scienze Politiche "Jean Monne\"
Dip,di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche
• Dip, di Giurisprudenza
e Farmaceutiche
• Dip, di Lettere e Beni Culturali
--liliiii------
Codice abbonamento:
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+.:.e..rrtime.tri
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Quotidiano
IL ,,"~MATTINO
Sono allannanti i primi risultati dei
bandi del Programma quadro Horizon 2020, il sistema di finanziamento integrato col quale l'Unione europeaintendefomire ai suoi ricercatorigli strumenti per competere su scala globale con le loro idee e coniloro
progetti. Già il 25 gennaio il «Sole 24
Ore» auspicava «strategie di affiancamento», dopo aver preso atto del
basso tasso di successo delle Piccole
e Medie Imprese che hanno concorso per ottenere finanziamenti per lo
sviluppo di prodotti innovativi: solo
tre imprese italiane infatti sono state
selezionate per la Fase 2 dell'Sme Innovation Instrument. E
deve destare ora particolare preoccupazione,
perché di portata più ampia, il risultato legato
all' azione
Teaming,
nell'ambito
dell'asse
Spreading Excellence
andWideningParticipation: si tratta di un asse
che non ha vincoli tematici e mira a creare consorzi tra le istituzioni appartenenti a
paesi dell'Ue più avanzati sul fronte
della ricerca (tra essi per fortuna vi è
anche l'Italia) e istituzioni che operano in Paesi a bassa intensità di ricerca. Dei 31 progetti selezionati, solo
in due sono presenti istituzioni italiane, contro i 13 ai quali partecipano
istituzioni di ricerca tedesche.
Eppure, si continua - e giustamente - a ripetere che per il futuro
del Paese sono prioritari il rilancio e
il potenziamento della ricerca e
dell'innovazione: Horizon 2020 è in
questo senso una enorme opportunità che non possiamo in alcunmodo permetterci di trascurare o di sottovalutare.
È pertanto della massima urgenza' perché si è forse in tempo per invertire la tendenza, interrogarsi sulle ragioni di questi risultati così inadeguati. Horizon 2020 finanzia - anche cospicuamente -le idee dei ricercatori: presupposto imprescindibile è dunque che vi siano, innanzi
tutto, i ricercatori e le idee. Il rilievo
non appaia banale o tautologico:
dalle statistiche Eurostat si evince
che in Italia opera solo il 6% deiricercatori attivi in Europa, contro il
20,5% della Germania, il 16,9% della
Gran Bretagna, il 13,4% della Fran-
Foglio
1
,II
gnarci aregistrare come fossero fatalitàgliinsuccessi sin qui elencati, tornare a investire dawero nella ricerca, che nel concreto vuoI dire investire nei ricercatori, e allentare la morsa della iper-burocratizzazione della vita accademica, che rischia di soffocarne slancio e creatività. Mille
vincoli e lacciuoli stanno rendendo
particolannente difficile il percorso
delle Università, anche degli Atenei
non statali, realtà che per loro attitudine e anche per intima e vitale necessità si costituiscono come attori e
fattori dinamici nella vita del Paese,
e perciò stesso capaci di suscitare in
esso energie nuove o ulteriori, senza
gravare o gravando pochissimo sulle risorse pubbliche. La gran parte
delle Università non statali (da non
confondere con le telematiche, che
per lo più si limitano alla didattica a
distanza) sono luoghi nei quali si
svolge ricerca d'eccellenza, come è
stato certificato anche dalle classificheAnvur.
Il giovane ricercatore deve torna re ad essere il protagonista principale della vita dell'università, dei centri di ricerca e di quelle aziende che
hannocapacitàdiinnovarsiediconsolidare il dialogo tecnico e scientifico con il mondo accademico: le
aziende cioè che fanno la differenza
in un sistema-Paese. Certo, questo
non è né facile né gratuito. Il ricerca tore italiano che voglia essere anche
<<ricercatore europeo» deve saper in tegrare le proprie competenze disciplinarie specialistiche conIa capacità di lettura tecnica dei bandi, con
una versatilità di scrittura in grado
di annonizzarsi all'interno di un lavoro corale, con l'abilità nello strutturare progetti di ricerca persuasivi.
Ed è questa anche la via per favorire,
oltre allo sviluppo, la crescita di una
cultura genuinamente europea, e attraverso la cultura di quel senso di
cittadinanza europea del quale ancora si sente la mancanza. Le scienze umane, per lo più fuori gioco nella partita dei grandi bandi per la ricerca, possono in questa prospettiva assumersi il compito decisivo di
formare un'Europa più colta, equindi capace di farsi più e meglio carico
dei bisogni dei propri cittadini. In
fondo, Horizon 2020 può essere anche questo: l'occasione per costruire, attraverso una internazionale di
ricercatori, un nuovo modo di essere della cultura europea.
068391
Lucio d'A1essandro*
ciao I ricercatori italiani non solo sono molto pochi, ma vanno diminuendo per il blocco del tum over. Ancora: se è vero, come è stato dimostrato, che le idee innovative hanno
correlazione inversamente proporzionale all' età, si allarga ulteriormente la forbice della disparità delle
condizioni di partenza. I (pochi) ricercatori italiani sono infatti anche i
più vecchi d'Europa, e solo nell' arco
dell'ultimo trentennio laloro etàmedia è cresciuta di ben dieci anni.
Non per caso le Università italiane chiedono da tempo un piano straordinario diretto all'inserimento
dei giovani nel mondo della ricerca,
affinché portino nuova linfa nei settori avanzati e si formino così anche
i presupposti per creare nuovi posti
di lavoro nei settori produttivi legati
all'innovazione scientifica etecnologica. N elluglio del 2014, quando era
stato annunciato dal ministro Giannini un lavoro di reperimento di risorse per l' assunzione di 6.000 giovani ricercatori all'anno per almeno
quattro anni, avevamo suggerito di
conferire una sorta di idoneitànazionale alla qualità e alla fattibilità dei
progetti di ricerca, in modo da trasformare alcune migliaia di giovani
dottori di ricerca in ricercatori a tempo determinato, presso Università
pubbliche o private disponibili ad
accoglierelo specifico progetto o, ancora' presso centri qualificati di ricerca, anche questi pubblici o privati,
ivi compresi quelli aziendali. Il vantaggio si prospettava duplice: assegnare risorse direttamente ai giovani' ma anche assicurare al sistema
della ricerca universitaria e, in generale, ai luoghi dell'innovazione produttiva una risorsa formidabile e a
basso costo per la comunità.
Horizon 2020 ha ora dimostrato
che, se non si vuoI restare al palo, si
deve lavorare proprio in questa direzione, favorendo la sinergia traleistituzioni di ricerca, in primis naturalmente le università, e le
imprese, grandi ma soprattutto piccole e medie. In questo 2015 che il
presidente del Consiglio ha voluto proclamare «anno costituente»
per l'università italiana,
perché «si abbia la forza
e il coraggio di dire che
la carta futura è l'università e la ricerca», è indispensabile, se non vogliamo rasse-
14-02-2015
47
Codice abbonamento:
Perché il ruolo del ricercatore
deve tornare protagonista
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'Rettore Suor Orsola Benincasa
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13
1
_-
SCENARI/Molto difficile la situazione della ricerca scientifica italiana, da 20 anni oggetto di tagli indiscriminati, che favoriscono il continuo calo di giovani talenti
~~-
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Fondi per arginare la fuga dei cervelli
Per voltare pagina, decisivi il piano Horizon 2020, che stanzierà in tutto 80 miliardi per il settore, e il Programmma Montalcini
on è certo roseo il panorama della ricerca
scientifica italiana. Molte le
cause: dai tagli che da 20 anni
intaccano i fondi del settore,
alla mancanza di un indirizzo
politico generale, tanto per
citare solo i più significativi.
I numeri confermano. Negli
ultimi 4 anni l'università italiana ha perso un miliardo
di euro su 7,5 disponibili e
12 mila ricercatori, rimpiazzati solo da 2 mila giovani
colleghi. Così, i fondi Prin
(Progetti di Ricerca di interesse nazionale) si sono
asciugati dai 75 milioni del
bando biennale 2010/2011 a
38 milioni nel nuovo, su tre
anni. Pochi i ricercatori: 2,7
ogni 1.000 lavoratori (5,4 la
media europea). Anche se
poi i giovani studiosi italiani
sono ai primi posti nel mondo per numero e importanza
di pubblicazioni scientifiche.
Ma la scarsa attrattività del
Bel Paese fa sì che molti degli
italiani che si aggiudicano i
finanziamenti Erc (European
Research Council) decidano di utilizzare i fondi presso università straniere. Le
conseguenze? Dalla fuga di
cervelli all'estero al mancato
N
ritorno, fino all'abbandono
dell'attività di ricerca. Non a
caso i giovani lamentano di
non essere selezionati con criteri meritocratici, di non sentirsi valorizzati né motivati e
spesso di non venire neanche
pagati. I ricercatori universitari hanno un'età media di
45 anni e nell'area medica in
Italia ce ne sono poco meno
di 3 mila. Secondo uno studio
della Fondazione Pardi, che
ha preso in esame un campione di poco più di 550 di questi ricercatori (di cui il 66%
è donna), si tratta di medici
specializzati in vari campi ginecologia, pediatria, neonatologia - ma anche di biologi,
embriologi e biotecnologi.
J;ltalia sarebbe, insomma, rimasta indietro rispetto ad
altri Paesi, specie per quanto riguarda le possibilità di
avanzamento professionale, i
redditi e la valorizzazione dei
meriti. Per questo, un quarto
dei ricercatori interpellati ha
raccontato di aver optato per
una o più esperienze internazionali: per 3 su 5 si è trattato
di una scelta propedeutica a
un eventuale ritorno in Italia, mentre la metà ha deciso
di andare all'estero alla ricer-
ca di migliori opportunità.
Tre quarti degli intervistati
hanno comunque effettuato
esperienze di ricerca anche
in Italia, nella metà dei casi
senza essere pagati. Questa
situazione ha portato a risultati molto negativi: 3 intervistati su lO in questo momento
non sono impegnati in alcuna
attività di ricerca, 4 su lO fanno ricerca ma senza ricevere
alcun sostegno e solo il 14%
la svolge con gli opportuni finanziamenti. Di questi,
la gran parte (63%) riceve i
fondi dal settore pubblico e
il resto si divide pressoché
equamente tra chi ottiene finanziamenti dal settore privato - generalmente da imprese
- e chi viene sostenuto da
associazioni non profit o fondazioni. Quali le vie d'uscita
a questa situazione? Di certo,
sarà decisivo il piano Horizon
2020. Quindici miliardi per il
biennio 2014-2015, 80 entro
il 2020, distribuiti a università, enti di ricerca, industrie
e pmi che sapranno approfittarne. Senza dimenticare
il "Programma Montalcini"
dedicato ai giovani ricercatori italiani e stranieri: 5 milioni di euro per riportare in
Italia 24 cervelli in fuga, con
un progetto di ricerca ben finanziato prima, e soprattutto
la certezza di una cattedra
da professore per il futuro. Il
ministero dell'Istruzione ha
emesso, al proposito, il nuovo
bando, e la firma del decreto
è stato uno degli ultimi atti
del 2014 del ministro dell'Istruzione Stefania Giannini
e darà i suoi frutti nell'anno
in corso. Il Ministero, infatti, chiederà preventivamente
agli atenei la disponibilità ad
assorbire i vincitori, nel caso
dovessero abilitarsi durante il
periodo di ricerca. Al termine
del primo contratto (con una
borsa di circa 40 mila euro
lordi l'anno), i giovani studiosi potranno essere inquadrati
con la qualifica di professori
associati.
Il Miur garantirà agli atenei
il consolidamento del finanziamento e la relativa quota
di punti-organico necessari,
anche per garantire il ricambio generazionale del personale docente universitario.
Almeno in parte, visto che
tanti atenei soffrono da anni
per il blocco del turn aver e
la mancanza di concorsi per
professori.
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Il ruolo preventivo del cardiologo
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Settimanale
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HORIZON 2020
Nuova «Hera» della ricerca
diStato afavorediricerca,sviluppo einnovazione), così come agli istituti e uffici, centrali o periferici, del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. La valutazione sarà condotta da un panel internazionale di esperti che
premieranno quei progetti che centrano l"obiettivo di dare valore alla ricerca di base nellescienze umane favorendo così la creazione delloSpazio europeo della ricerca.
Le cinque domande che guidano i proponenti, suggerendo possibili percorsi d'indagine,sono:
~'!
d'identità, integrazione, legittimità politica,
creatività e dinamiche culturali occorre una
maggiore comprensione di come i singoli e le
società riflettono sul passato e ne fanno uso, tenendo conto di come le idee, le culture, letradizioni e le pratiche siano venute costituendosi,
nella loro trasmissione e diffusione tra diversi
attori in diverse regioni.
Usi del passato: dimensioni transna'. zlonall/tntemazlonall/nazlonall e
regionali, compresi I processi di globalizzazione.
4
Quali sono i rapporti tra memoria e storia
europea e globale? Quali sono i rapporti tra
memoria e storia europea e regionale?
Quale impatto hanno gli usi del passato sul
ruolo dell'Europa come attore globale?
Quali sono le dinamiche transnazionali o
transregionali della memoria storica?
LE CINQUE DOMANDE
5
Gli usi del passato: Impatto sulla
... • risoluzione del problemi attuali, del
processi decisionali e delle politiche
future.
Qual è il ruolo della conoscenza del
I temi sul tappeto
di Silvia Bemardi
per poter partecipare
all'Europa arrivano venticinque
milionidieuroperprogettidiricerca sul passato (cinque stanziati dalla Commissione europeaeventidagliStatimembri).n
nuovo bando, pubblicato il 16
gennaio 2015 da Hera (Humanities European
Research Area), con scadenza i!9 aprile 2015, è
stato messo a punto per raggiungere una migliore comprensione della pluralità di modi nei
quali si è fatto e si fa "uso" del passato.
Hera, i! consorzio a cui aderiscono 24 Stati
membri ,finanzierà progetti di ricerca sul modo
in cui i! "passato" ha generato concezioni, attese, processi di carattere culturale e politico, di rilievo per il presente e i! futuro dell'Europa La
consapevolezza del passato e dei suoi profondi
effetti sui processi decisionali e sulle pratiche
culturali del presente è infatti decisiva per la costruzione di politiche efficaci che favoriscano la
resilienza della società, il pensiero creativo e la
cittadinanza responsabile e allo stesso tempo
diano risposte intelligenti alle nuove sfide.
L'ideaallabasedelbandoèchel'avviodiprogetti
diricerca paneuropeisullosvilupposociale, culturale, politico ed etico genererà nuove conoscenze e consentirà ai responsabili politici, airicercatori e al pubblico in generale di interpretare le sfide di un mondo che cambia
Per comprendere le domande più urgenti
che la società europea fa emergere in tema
] '..
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Stefania Giannini
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passato all'interno della società della cono- '
scenza? La nuova conoscenza del passato
può essere utilizzata per costruire la fiducia
e la solidarietà in un'Europa integrata? In
che modo la conoscenza del passato può
essere fonte di creatività e innovazione? In
che modo la conoscenza del passato può
contribuire a chiarire la natura e gli effetti di
questi processi (risolvere i problemi attuali,
definire i processi decisionali e le politiche
future)?
Cambiare l'uso del passato?
Come si crea la conoscenza storica,
definita e validata? Come si definisce un
abuso nell'uso del passato? Quali sono le
dinamiche e le conseguenze delle narrazioni del passato in concorrenza tra loro?
D
RIPROfn!ZIONE R!SERVATA
2
Uso del passato per la costruzione
• dell'Identità e l'Inclusione Istituzionale di norme e valori.
In che modo l'uso del passato forma
identità a livello individuale e collettivo?
Come si costituiscono norme, valori,
istituzioni e comportamenti attraverso
l'uso consapevole e inconsapevole del
passato?
3
Usi del passato nel media. nella
• cultura materiale e nello spazio
pubblico.
Quali sono le forme materiali della
conoscenza storica? Come si rapportano le
forme materiali e i supporti mediali della
conoscenza storica rispetto alloro uso?
Qual è il significato del patrimonio culturale e le sue prospettive d'uso, anche a livello
economico? In che modo il passato si materializza negli oggetti (ad esempio nell'arte)
e negli spazi?
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
FUTURO I {(Velocità d'automobile"di GiacomoBalla, 1913 c., biacca ecarboncinosucartadaspolvero,
collezione priuata. L 'opemsarà TU!lla mostra (In Bel Paese,) a Ravenna da122 febbraio 11114 giugno
068391
E la sigla del consorzio
europeo per l'area
delle Humanities:
ha messo in campo
25 milioni per indagare
il nostro passato
ziamento dell'Italia per iprogetti ounitàdiricerca presentati dai proponenti italiani peri! bando
Hera ammonta a 2 milioni 900mila euro, una
somma considerevole che darà ossigeno a un
grande numero di unità di ricerca, alcune delle
quali assumeranno il ruolo di capofila Le proposte di progetti dovranno focalizzare la ricerca
suimportantiprocessi di trasformazione e rientrarenei percorsi diindagine suggeriti in cinque
domande che faranno da guida ai proponenti.
nbandoèrivoltoalleuniversità,aglientidiricerca pubblici e agli organismi di ricerca (definiti da1la disciplina comunitaria in materia di aiuti
Codice abbonamento:
,
L'Italia (assieme ad Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi
Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, SVezia e Svizzera) ha partecipato
allamessaa punto del bando che rientra nel programma europeo Horizon 2020 (Reflective-12014 Era-neton Usesofthe Pastèilnomecompleto del Joint Research Project) attraverso il
Cnr. Allo stesso tempo, grazie all'attenzione che
il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha
dedicato a queste politiche europee, il cofinan-
non
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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I
,a fomllila··ehiave
Atteso venerdì il via libera del governo
al provvedimento sulle «tutele crescenti»
Jobsact
DEUi
I
I
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5
1 /2
Inarrivo
Per somministrazione e part-time
si studiano semplificazioni normative
I «cocopro» primo test
nel riordino dei contratti
Nuovo intervento dopo le correzioni dell'ultimo triennio
Francesca Barbieri
Alessandro Rota Porta
Sfoltire e tagliare la burocrazia dei contratti: è la parola d' ordine del Jobs act che dovrà trovare
attuazione in uno dei decreti dclegati attesi al Consiglio dei ministri
di venerdì prossimo. Le modalità
diassunzione,siripetedaanni,sono tante, forse troppe. La Fondazione De Benedetti qualche anno
fa arrivò a elencarne44,laCgil46,
al ministero del Lavoro aitempidi
Elsa Fornero 34 e a voler essere
"sintetici" -come calcolato dal Sole 24 Ore - si scende a 28.
Tutele crescenti e «cocopro»
«Interi naie» più semplice
Semplificazioni normative dovrebbero poi arrivare per la somministrazione e il part-time: da
quantosiapprende,sitrattadipiccoli aggiustamenti per facilitarne
l'utilizzo. Lostaffleasing(somministrazione a tempo indetermina-
to), in particolare, dovrebbe di- 2014 e andare a restringere la duventare più appetibile, vista la rata massima del rapporto, così
possibilità di benefIciare degli in- come ridurre il numero delle possibili proroghe, secondo gli adcentivi contributivi.
Più complicatala partita sui job detti ai lavori, rischierebbe di creon call, i contratti a chiamata che, are più danni che profItti. Senza
da una parte, si vorrebbero elimi- contare le complicazioni gestionare toutcourt e, dall' altra,mante- nali legate al continuo cambianere in alcuni settori, come il turi- mento delle regole del gioco: nelsmo e il commercio. Sui job oncall lo spazio di neanche dodici mesi
già la riforma Fornero aveva ri- potrebbero convivere quattro
stretto le maglie di utilizzo, ormai differenti re!,>imi temporali, ciatracciato attraverso la comunica- scunoconcaratteristichediverse.
Intanto, entro marzo di quezione preventiva. Sul punto si rist'anno
scadranno 540nllla concorda che - solo per questo adempimento - tra luglio e novembre tratti a termine, oltre un quinto
del 2012 il ministero del Lavoro è del totale, secondo il report del
intervenuto con svariate disposi- centro studi Datalavoro (si vedano i dati pubblicati qui alato). E
zioni di prassi.
nelcasodiprorogairegimisaranIl cantiere è aperto sull'apprendistato (si veda l'articolo in no diversi a seconda che la stipula
basso) per limare ancora le ineffI- sia avvenuta prima o dopo il 21
cienze del contratto, che non ha marzo 2014 (si veda l'approfondimai visto decollare le declinazio- mento a pagina 25).
ni pensate per il raccordo tra
scuola e lavoro: l'apprendi.qtato
per il diploma e quello di ricerca. I
tempi, però, non saranno brevi,
vista anche la necessità di tener
conto del provvedimento "La
buona scuola" realizzato dal ministero dell'Istruzione.
Puule di regole sul termine
Itempi di attuazione
In questo contesto è bene considerare,infIne,letempistichediattuazione del Jobs act: se, come è
stato annunciato, queste misure
saranno varate il 20 febbraio, è
probabile che il sistema non sia
operativo prima dell' estate. Tra i
tempi per raccogliere i pareri delle Commissioni parlamentari,
l'iter per la pubblicazione in Gazzetta UffIciale e le relative istruzioni che di solito accompagnano
questi provvedimenti, il percorso
sarà tutt' altro che celere.
Infme, il capitolo contratti a termine,dovec'èl'ipotesidiridurreil
numero di proroghe (da 5 a 3) e la
durata massima (da36 a24mesi).
Una formula che è già stata oggetto di diversi tira-e-molla,avvenuti
tRIPPODUZ!ut,f RISERVATA
sul testo del Dlgs 368/2001 negli
ultirni anni: la materia sembrava
IN NORME ETRIBUTI
aver raggiunto un buon punto
d'arrivo con il decreto Poletti del Quale disciplina si applica alla
proroga dei contratti a termine
Codice abbonamento:
L'ambizioneèmoltoaltasesipensa che la delega punta addirittura
alla scrittura di un testo unico
semplificato delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro.
Ma c'è anche il rischio di creare
difficoltà applicative intervenendo su formule contrattuali che in
tempi non troppo lontani hanno
subìto modifiche. Senza contare
poi che la formula-chiave, il contratto a tutele crescenti, deve ancoraentrare in vigore (il deCreto è
atteso venerdì al Cdm per il varo
defInitivo): qui l'obiettivo - attraverso una razionalizzazione delle
tutele in caso di licenziamento - è
quello di rafforzare le opportunità di ingresso nel mercato del lavoro, con un maggior utilizzo del
contratto a tempo indeterminato.
E un ulteriore slancio per questa
formula potrebbe arrivare anche
dall'azzeramento triennale dei
contributi introdotto dalla legge
di Stabilità 2015.
Un puzzle di non facile incastro, di cui si discuterà anche nell'incontro fIssato in settimana dal
ministro Giuliano Poletti con le
parti sociali.
Il restyling degli altri contratti
dovrebbe partire con un intervento sulle collaborazioni coordinate e continuative per arrivare alloro defInitivo superamento. L'obiettivo del Governo è realizzare un'operazione radicale
per fare chiarezza tra autonomia
e subordinazione. Sui collaboratori a progetto, in particolare,
l'ipotesi è di partire con un periodo di transizione per arrivare a
cancellare questo contratto entro ilIO gennaio 2016. Dovreb bero
"sparire" anche le associazioni in
partecipazione (già ridimensionate dalla riforma Fornero) e il
job sharing (mai decollato e che
interessa oggi qualche centinaio
di lavoratori).
Si punterebbe, invece, ad allargare il raggio d'azione dei voucher
per il lavoro accessorio, rendendone più agevole l'utilizzo con
l'ipotesi anche di aumentare i
massimali che attualmente sono
di 5nma euro nell' anno solare e di
2nllla per committente imprenditore o professionista
068391
ACURADI
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Lavoro e previdenza
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Quotidiano
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2/2
I possibili interventi
DISCIPLINA ATTUALE
"I
. . . . .1
PreVIste tretipologie di apprendistato: per la
qualifica, professionaUuante e di alta
formazione. le aziende sotto i 9 addetti che
assumono apprendisti non paganocontributi
Tra le ipotesi in campo: ridurre la burocrazia
per apprendistato perla qualifica e quello
di alta formazione e azzerare i contributi per
le imprese oltre 9 addetti
Contrattoton cui il titolare di un'impresa
(assodante) attribuisce a un lavoratore
(associato) il diritto a partecipare agli utili,
in cambio di una prestazione di lavoro
l'obiettivo è cancellare questa formula che
già la riforma Fornero aveva limitato con
l'utilizzo del contratto a massimo tre associati
indipendentemente dal numero di associanti
lavoro non subordinato per cui è
necessaria la forma scritta e in assenza di
un progetto specifico, il rapporto è
considerato subordinato
Superamento graduale, si ipotizza entro
il lO gennaio 2016. la legge 92/2012 ha
già introdotto disincentivi normativi e
contributivi
I contratti atempo determinato possono
durarefino a36 mesi, periodo entro il quale
sonoammessefino aS proroghe. Dalloscorso
annononc'èl'obbligodicausale
Siipotizza di ridurre la durata massima
dei contratti a termine acasuali da 36 a
24 mesi eil numero di proroghe
potrebbero passare da cinque a tre
Tipologia contrattuale con la quale due
lavoratori si impegnano ad adempiere
solidalmente a un'unica e identica
obbligazione lavorativa
Èprobabile che questa formula
contrattuale, mai decollata, venga del
tutto ab rogata
Prestazione di lavoro discontinua e
intermittente, individuata dai contratti
collettivi o in determinati comparti
produttivi o professioni
Potrebbe essere cancellato (o sostituito dal
part-time verticale), oppure ne potrebbe
essere circoscritto l'utiliuo ad alcuni settori
(ad esempiocommercioeristorazione)
le prestazioni occasionali e accessorie
possono essere svolte per qualsiasi attività
e da qualsiasi soggetto nei limiti di Smila
euro nell'anno solare e di 2mila per
committente imprenditore o professionista
IIJobs act punta ad allargare l'utilizzo dei
voucher perillavoroaccessorio nei diversi
settori produttivi attraverso semplificazioni
e probabilmente alzando i limiti monetari
APPRENDISTATO
Numero medio di lavoratori
5
ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE
Numero di lavoratori
.8
COLLABORAZIONI A PROGETTO
Numero di lavoratori
-
CONTRATTI ATERMINE
1-1-1
.....
.......
.......
.....
8.637
I~
,OBSHARING
30'0'
lavoratori
LAVORO ACCESSORIO
~~ STr991
tori
-
La fotografia di Datalavoro sui contratti a termine
PER GENERE
La suddivisione dei contratti a termine in scadenza
22,3%
38,000
M_hi
Femmine
I CONTRATTI A TEMPO DtTERMlNA10
IN SCADEN7A ENTRO MARZO 2015
. . -----Q----Rri?M
PER TITOLO DI STUDIO
Licenza elementare! media
Qual. professionale I Diploma
Laurea
Sud
PER ATTIVITÀ ECONOMICA
Agricoltura
Industria
e costruzioni
Commercio
PER ETÀ
Under35
35/44 anni
~5!
Alberghi
e ristonntl
Altri settori
28,8%
54 anni
Over 54
Fonte: elaborazioni Datalavoro sul sistema informativo delle comunicazioni obbligatorie,
Ministero del Lavoro e lstat
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Lavoro e previdenza
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non
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PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
Nord
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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16-02-2015
9
1
fronte mmnativo. Nell'attuazione della riforma possibile una rimodulazione dei compiti per chi si ammala
Mansioni flessibili, tutti guardano al Jobs act
otrebbe essere l'attuazione del Jobs act
il "treno" su cui far salire una maggiore
flessibilità delle mansioni, anche a beneficio delle lavoratrici chehanno avuto una
diagnosi di tumore al seno.
La seconda parte della legge delega di riforma del lavoro 183/2014 (articolo l, comma 7) prevede infatti che la disciplina delle
mansioni sia rivista, «in caso di processi di
riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale (...) contemperando
l'interesse dell'impresa all'utile impiego
del personale con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed
economiche, prevedendo limiti alla modifica dell'inquadramento».
Questa norma, inserita nella parte della
legge che punta a rafforzare le opportunità
di ingresso nel mondo del lavoro, potrebbe
essere infatti ampliata, pensando ai lavoratori che si sono trovati in passato o che si trovano ad affrontare oggi un tumore. O almeno, questo è l'auspicio inserito nelle «proposte di intervento» conclusive della ricerca di
Europa Donna Italia ed Euromedia Research sul rientro al lavoro post malattia delle
donne colpite da tumore al seno.
La possibilità di essere assegnate a mansioni diverse, compatibili con una ridotta
capacità lavorativa sul piano fisico e psicologico, anche per un periodo.limitato di
tempo, consentirebbe infatti all'azienda
di non rinunciare al contributo e all' esperienza della lavoratrice e alla donna di riprendere il ritmo "ordinario" del lavoro
con più gradualità.
Oggi la possibilità dellavoratore di essere
assegnato a mansioni diverse, anche inferiori, mantenendo il trattamento corrispondente alle funzioni di provenienza, è previsto dalla legge 68/1999 sul diritto al lavoro
dellepersonedisabilLSi tratta però di una facoltà per le aziende, che, se non possono destinare illavoratore acompitiadeguatialsuo
stato di salute, possono risolvere il rapporto.
Uno dei problemi fondamentali messi
in luce dalla ricerca di EuropaDonnaItalia
è la frammentazione delle norme che ri-
guardano le lavoratrici durante e dopo la
malattia: le tutele della donna, cioè, cambiano in base al contratto collettivo del
settore di riferimento e all' eventuale contratto aziendale applicato.
Anche la durata del periodo di comporto,
quello in cui illavoratore ha diritto a conservareil posto nonostante la sospensione della
sua attività per malattia; che normalmente è
di sei mesi, varia da un contratto collettivo
all'altro. Alcuni Ccnl infatti (ad esempio ottici o tessili piccola industria) hanno esteso
la durata del periodo. «Per uniformare le tutele e codificare un sistema di regole per i
malati di tumore - spiega l'avvocato GabrieleFava,chehacuratolapartenormativadell'indagine di Europa Donna Italia - servirebbe.un Testo unico del malato oncologico. E
poiché manca nella U e una legislazione specificaper tutelar~ i malati di cancro, servirebbe anche un intervento normativo europeo che facesse da "ombrello" alla legislazione dei singoli Paesi».
V.Me.
iEl RIPRODUZ!ONE RISERVATA
=_ .._--'_ ........._ .._-- '-'-' _..
Ritaglio
Lavoro e previdenza
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Alcu ne tutele possono essere adottate
facoltativamente dalle aziende: il lavoratore
di sa bile può essere assegnato a ma nsioni
diverse, può chiedere il passaggio al part time, il
telelavoro, l'aspettativa non retribuita. Alcuni
Ceni prevedono, per i lavoratori malati di
tumore, che i giorni di ricovero ospedaliero o di
trattamento in dayhospital siano esclusi
dall'assenza per malattia e retribuiti
interamente
LE PROPOSTE DI INTERVENTO
Nelle conclusioni, l'indagine condotta da
Europa Donna Italia ed Euromedia Research
propone, come passi avanti rispetto alla
situazione attuale:
!Il il varo di un Testo unico del malato oncologico
Il! l'armonizzazione delle regole dei contratti
collettivi, introducendo una tutela comùnedel
malato, per evitare che il lavoratore perda il
posto di lavoro alla fine del periodo di comporto
e per agevolarne il reinserimento al lavoro
II! un programma di welfare all'interno delle
politiche regionali, con interventi mirati peril
malato oncologico, dall'assistenza psicologica
alla consulenza giuslavoristica
'II incentivi economici per favorire la flessibilità
oraria di lavoro nelle aziende con lavoratori
malati di cancro
lo snelli mento della burocrazia, con un
coordinamento tra i sistemi informatici di Inps e
Asl, per fornire rapidamente ai malati i certificati
necessari per i trattamenti previsti dalla legge
liIl
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
068391
I DIRlm RICONOSCIUTI IN IlALIA
La normativa peril collocamento obbligatorio
delle persone disabili (legge 68/1999) si
applica in favore di coloro che, ricevuta la
diagnosi di tumore, non hanno ancora un lavoro.
Le imprese e gli enti pubblici devonoassumere
infatti un determinato numero di persone con
invalidità, in proporzione alle proprie
dimensioni
liIl Il lavoratore cui sia stato riconosciuto lo stato
di «handicap grave» ha diritto di essere
trasferito alla sededi lavoro più vicina possibile
al proprio domicilio e non può essere trasferito
senza il suo consenso
11l I lavoratori riconosciuti invalidi o con
handicap grave possono usufruire di permessi
lavorativi e di congedi retribuiti per le cure
!Il Il periodo di comporto, owero il periodo di
tempo durante il quale il lavoratore ha diritto a
conservare il posto di lavoro nonostante la sua
prestazione sia sospesa per malattia è regolato
diversamente nei contratti collettivi di lavoro,
con divergenze talvolta rilevanti
liIl
LE TUTELE FACOLTATIVE
Penslon,Gu,dalOlS
.
"
."",,"",,,:'::","""'''''~"'""'-'"
--
non
riproducibile.
Pag. 42
,,"
.
Codice abbonamento:
IL QUADRO GENERALE
I Paesi europei non hanno una legislazione
specifica per tutelare i malati di cancro oi
lavoratori disabili in conseguenza della
patologia tumorale. La maggior parte dei Paesi
della Ue (come l'Italia) comprende il caso delle
lavoratrici affette da tumore alseno nelcampodi
applicazione di leggi di portata generale a tutela
delle persone con disabilità e ridotta capacità
lavorativa
liIl
Quotidiano
nSole9]{l mmrn
Pagina
16-02-2015
25
Foglio
1 /2
Data
Flessibilità, Il decreto legge 34/2014 ha stabilito uno spartiacque tra il vecchio e il nuovo regime - La durata massima consentita è attualmente fissata a 36 mesi
Contratti a termine, proroghe differenziate
Per i rapporti in corso è possibile un solo prolungamento se sono stati stipulati prima del 21 marzo scorso
PAGINA ACURA DI
Alberto Bosco
Josef Tschiill
Prorogare i contratti a termine in scadenza o stabilizzare,
se possibile, i lavoratori? È la
domanda che molti datori si
pongono in questi giorni, in attesa che entrino in vigo.re le novità introdotte dal Jobs act (ovveroidecretiattuativi dellalegge delega 183/2014, con il contratto a tutele crescenti e le
possibili modifiche, tra l'altro,
anche sul fronte dei contratti a
tempo determinato).
Il prolungamento del contratto a termine, anche breve,
potrebbe essere una soluzione
"ponte" in vista di una eventuale stabilizzazione. Attenzione, però, perché le regole
della proroga cambiano a seconda che il contratto a termine sia stato sottoscritto prima
o a partire dalz1 marzo 20l4, data di entrata in vigore del Dl
«Poletti» (DI 34/20l4, convertito dalla legge 78/2014).
Supponendo quindi di avere
un contratto a termine in corso
che si avvicina alla scadenza, bisogna rifarsi a quanto previsto
dal decreto legislativo 368/200l,
come modificato, appunto, dal
potranno concordare una o più
proroghe per i restanti 28 mesi.
In ognicaso, la durata del contratto "originario", sommata a
quella di tutte le proroghe, non
può superare il limite massimo
di 36 mesi. Una volta verificato
che è possibile prorogare il rapporto, perché non sono stati utilizzati tutti i 36 mesi concessi, è
necessario che il datore informi
il lavoratore e si accerti della sua
disponibilità ad accettare la proroga. Il datore deve anche redigere e far firmare al dipendente
un atto scritto dal quale risulti
che è prorogato il contratto a
termine in corso e che c'è una
nuova data di scadenza (che va
naturalmente indicata). Non
devono invece essere indicate le
ragioni che richiedono la proroga del contratto.
La proroga del contratto a
termine stipulato a partire dal
21 marzo 2014 è quindi possibile (se illavoratore è d'accordo e se ci sono dei mesi "residui" per arrivare al tetto dei
36) fino a un massimo di cinque volte, indipendentemendata di scadenza stabilita il 28 te dal numero dei rinnovi.
Questo vuoI dire che, dispofebbraio 20l5, e quindi la durata
prevista è di otto mesi, le parti nendo le parti di 36 mesi di durata complessiva da "spendere",
21 marzo 2014 - dal D134/2014.
La norma, pur avendo confermato l'obbligo di stipulare il
contratto a termine in forma
scritta, ha abolito l'obbligo del
datore di indicare le causali dell'assunzione a tempo, e ha anche
modificato la disciplina della
proroga,contenutanell'articolo
4 del Dlgs 368/200l.
Se il contratto a termine è
stato stipulato prima del 21
marzo 2014, ossia fino al 20
marzo 20l4, è possibile - nel limite di durata massima di 36
mesi - concordare con il lavoratore una sola proroga.
Invece, se il contratto a termine è stato stipulato dal 21
marzo 2014 in poi, si applicano
le nuove disposizioni (fino a
cinque proroghe).
Anche in questo caso, la prima verifica da compiere riguarda la durata del contratto sino a
quel momento: intàtti la proroga è possibile solo se la durata
iniziale non ha superato i tre anni. Quindi se, per esempio, il
contratto a termine è stato stipulato ilIO luglio 2014 e ha come
queste per esempio possono stipulare - nel rispetto degli intervalli temporali tra un contratto a
termine e ilsuccessivo -15 diversi contratti a tempo della durata
di 2 mesi ciascuno (per un totale
di 30 mesi), e quindi procedere
alla conclusione di un nuovo
contratto della durata iniziale di
un mese, che può poi essere prorogato fmo a cinque volte per un
mese ogni volta, arrivando così
ai 36 mesi di durata massima.
Allo stesso modo, è possibile
stipulare un contratto iniziale
di sei mesi, c poi prorogarlo
cinque volte, ogni volta per sei
mesi. Peraltro, non è affatto necessario che le proroghe ab biano la stessa durata del contratto iniziale o che siano di durata
uguale tra loro.
La proroga è possibile a condizione che si riferisca alla stessa attività lavorativa per la quale
il contratto è stato stipulato a
tempo determinato.
Il ministero del Lavoro, nella
circolare 18 del 30 luglio 2014, ha
precisato che per «stessa attività lavorativa» si devono intendere le stesse mansioni, le mansioni equivalenti o comunque
quelle svolte in applicazione
della disciplina prevista dall'articolo 2103 del Codice civile.
DOPPIO "IC~.,\U.':U
Il periodo «supplementare»
deve essere riferito
alla stessa attività lavorativa
e deve essere messo
per iscritto
Durata massima. inclusa 136
l' t tt
la proroga
mes In u o
Numero d~p;~;;;ghe_: Ilna sola _--=-_~-=Obbligo di indicare
Si, sempre, sia nel contratto, sia nella
le ragioni del termine
proroga
Attività-;;;~~;ativa aggettaTo
--- - I t - - -_cJ: lIa proroga_______ _j_eve~se~s essa_ _ _ _ __
Anche più di una proroga, nel limite
massimo dl5 anni previsto perla
durata del contratto
~~;~h~assima. inclusa la o le
NUI11~~i prorog~_
Come si "allunga" il contratto in base al momento di stipula (prima
o dopo l'entrata in vigore del 0134/2014)
Ritaglio
Lavoro e previdenza
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'36 mesi in tutto
__~I.massimo clnque _____ _
Obbligo di indicare le ragioni
del termine
Abolito per tutti i contratti a
Itermin!_
Attività lavorativa oggetto
della iJr(lfoga
I
Personale dirigente
del
068391
Personale dirigente
destinatario,
Codice abbonamento:
La bussola
IDeve essere la stessa
Anche più di cinque proroghe,
nel limite massimo di cinque
i anni previsto per la durata del
I contratto
I
non
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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Pagina
Foglio
16-02-2015
25
2/2
Niente multe per i datori che ampliano la durata del rapporto a tempo già in corso
Estensioni escluse dal tetto del 20%
Non sono soggetti alle nuove
sanzioni economiche per lo "sforamento" dei limiti legali o contrattuali sui contratti a termine i
datori di lavoro che si limitano a
prorogare i rapporti a tempo già in
corso (senza stipularne altri nel
2015), anche se hanno superato ilimiti di contingentamento, enon vi
sono rientrati entro il 31 dicembre
scOrso. È uno dei chiarimenti forniti dal ministero del Lavoro conia
circolare 18/2014.
Inbase alle nuove disposizioni,
fatta salva una diversa previsione
del contratto collettivo, incluso
quello di prossimità, che potrebbe prevedere percentuali d'impiego più elevate (nota del ministero del Lavoro n. 30 deI2 dicembre2(14),esalvoanchequantodisposto dall'articolo lO, comma 7,
dei Dlgs 368/2001 (che prevede le
eccezioni), il numero complessivo di contratti a tempo determinato stipulati da ciascun datore di
lavoro non può eccedere infatti il
limite dei 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato
in forza allO gennaio dell'anno di
assunzione. Per i datori cheoccupano fino a cinque dipendenti è
sempre possibile stipulare un solo contratto a termine.
Il datore che avesse impiegato nel 2014 un numero di lavoratori a termine superiore, doveva
rientrare nei limiti entro il31 dicembre scorso, salvo stipulare
un accordo, anche aziendale,
con il quale si prevedessero una
percentuale o un termine di
rientro più favorevoli.
In mancanza di questo accordo, dallO gennaio 2015 il supera. .
mento del lImIte pe~ce~tuale fat~e salve le categone dIl~v~rat~natemp~non.sogg~tte~l.lffi1tazlOn~~s:agIon~II,.sostItut1Vl,dall~
mobilita e CO~l VIa) - co~porta il
p~g~en~o dI u,na s.anzlOne ammllllstratIva COS.I art~colata:
.
20%dell~retn~uzlOne,per~glll
mese o fraZIOne dI mese supenore
a15giornididuratadelrapporto,se
c'è un solo lavoratore assunto in
violazione dellimitepercentuale;
50% della retribuzione, per
ogni mese o frazione di mese superiore a 15 giorni di durata del
rapporto, se il numero deilavoratoriassuntiinviolazionedellimite va da due in su.
Il ministero ha precisato comunque che la sanzione non è applicabile, operando solo il divieto
di nuove assunzioni a partire dal
2015,sequestidatoridilavorosilimitano a prorogare i contratti a
termine già in corso.
Il nuovo regime della proroga
trova applicazione ai rapporti di
lavoro costituiti a decorrere
dallasuaentratain vigore, e cioè
a tutti i contratti a tempo determinato che sono stati stipulati
dal 21 marzo 2014.
Se undatore avesse stipulato un
contratto a termine, per esempio,
ilIO gennaio 2014 per 18 mesi, e
quindi fmo al3 0 giugno 2015, potrà
ora prorogarlo una sola volta per
un massimo di 18 mesi, oppurepotrà lasciarlo scadere e, dopo 20
giorni, potrà siglarne un altro con
lo stesso dipendente, ~pplicando
le nuove regole.
Non solo. La stesura originaria
dei DI 3412014 aveva previsto la
possibilità di introdurre fmo a otto proroghe, poi ridotte a cinque
dalla legge di conversione. In base all'articolo 2-bis, comma l, del
Dl3412014, introdotto in sede di
conversione (secondo il quale
«sono fatti salvi gli effetti già prodotti dalle disposizioni introdotte dal presente decreto»), il ministero ha precisato che è corretto
l'operato di quei datori che, nel
periodo 21 marzo-19 maggio 2014,
abbiano effettuato sino a un massimo di otto proroghe.
Infine, il numero massimo di
proroghe non trova applicazione
ai dirigenti assunti a termine, fermarestandoladuratamassimadeI
rapporto che è pari a cinque anni.
lA «S TAfFETTA»)
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Chi intende applicare
le nuove regole
ai vecchi incarichi
può attendere la scadenza
e rinnovarli dopo una pausa
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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14-02-2015
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10
Foglio
1
Le ipotesi allo studio del governo
Regole più semplici
per apprendistato
e somministrazione
Giorgio Pogliotti
nazione delle tipologie contrattuali. Nel mirino dell' azione del
Verso una semplificazione Governo c'è l'area grigia del ladella somministrazione di la- voro parasubordinato e del lavoro a tempo' indeterminato voro autonomo, che può na(con un intervento sulle causa- scondere finto lavoro subordili, come è accaduto con il decre- nato, anche se resta da capire se
to Poletti sulla somministrazio- si interverrà con una eliminane a tempo determinato) e del- zione secca di alcune tipologie
l'apprendistato per il diploma e o se, invece, verranno assorbite
la qualifica professionale( 1°li- da altre tipologie aumentando
vello) e di alta formazione(3° li- le garanzie per i lavoratori.
vello). Insieme alla possibile «Non vanno cancellati - comcancellazione delle associazio- menta il giuslavorista Pietro
niinpartecipazioneedellavoro Ichino (Pd) - con un colpo d'acripartito, con un graduale supe- cetta tipi contrattuali che svolranlento delle collaborazioni a gono una funzione economico
progetto (la scadenza potrebbe sociale apprezzabile, ma vanno
essere fissata al lO gennaio estese sclettivanlente le prote2016), e una ridefrnizione delle zioni essenziali del lavoro sucollaborazioni coordinate e bordinato a quelle posizioni di
continuative. Si sta ragionando lavoro autonome che presentaanche se eliminare il lavoro a
chianlata (potrebbe esserecancelIato o sostituito dal ricorso al l'APPUNTAMENTO
part-time verticale), piuttosto Per mercoledì 18 febbraio
frequente in settori produttivi il ministro del Lavoro,
come quelli del commercio e
Giuliano Poletti,
della ristorazione. Così come è
ancora aperta la riflessione su ha convocato Cgi!, Cis!, Uii
una nuova modifica dei con- e associazioni datoriali
tratti a termine "a causali": la
durata potrebbe scendere da 36
a 24 mesi, e il numero massimo no tratti delle dipendenza ecodi proroghe potrebbe ridursi da nomica, quale che sia il tipo
5 a 3. Inoltre sembra profilarsi contrattuale utilizzato».
un ampliamento dei margini di
Sull'incontro con il ministro
intervento delle imprese sul te- Poletti è scettica la Cgil: «Ci
ma dei demansionanlenti, inca- aspettiamo una discussione
so di riorganizzazione e ristrut- vera - è il commento della leaturazione aziendale.
der, Susanna Camusso - purSono queste le principali ipo- troppo l'esperienza di questi
tesi allo studio dei tecnici di Pa- mesi è di monologhi, sui quali
lazzo Chigi e del ministero del non era possibile dir nulla. SiaLavoro che stanno elaborando mo sempre disposti a farci stuilDlgssulriordino dei contratti, pire da effetti speciali». Menche insieme agli altri decreti at- tre la numero uno della Cisl,
tuativi della legge delega nota Annamaria Furlan, considera
come Jobs act, dovrebbe essere l'incontro «davvero imporportato al consiglio dei ministri tante», per «mettere mano alle
del 20 febbraio. In vista di que- tante forme contrattuali che
sto appuntamento il ministro hanno creato lavoro fintamendel Lavoro, Giuliano Poletti, ha te autonomo». Cauto il segreconvocato i sindacati e le asso- tario della Uil, Carmelo Barbaciazioni dei datori di lavoro per gallo: «Andrò all'incontro con
mercoledì 18 febbraio per un Poletti con spirito laico: spero
confronto sui decreti attuativi, che mi stupiscano».
in particolare sulla ridetermiRIPRODUZIONE RISERVATA
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ROMA
~
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COBBIEBE DELLA SEBA
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1 /2
Maternità anche per le partite Iva
Dallo Stato un assegno fino a 5 mesi
Congedo più lungo in caso di ricovero del bambino, per autonomi e dipendenti
ROMA L'estensione della tutela
della maternità a tutte le lavoratrici. Forse è questo il punto
più importante fra i quattro indicati da Matteo Renzi nel tweet del mattino (gli altri sono
partite lva, fatturazione elettronica e co.co.co) per i decreti
che andranno venerdì prossimo in Consiglio dei ministri.
Cosa vuoI dire?
La maternità sarà estesa a
tutte le lavoratrici iscritte alla
gestione separata dell'Inps, come le partite lva. A differenza
di quanto avviene per le dipendenti, però, le «mamme autonome» non saranno obbligate
a smettere di lavorare per cinque -mesi, perché questo potrebbe essere un danno per la
loro attività. Potranno scegliere
se farlo oppure no. Se lo faranno, avranno diritto a un assegno finanziato in parte dallo
Stato, in parte dai contributi di
lavoratori e aziende. Il sostegno al reddito sarà garantito
anche in caso di mancato versamento dei contributi da parte del datore di lavoro: l'assegno sarà «anticipato» dall1nps
che poi si rivarrà sull'azienda.
L'eventuale stop per maternità,
non potrà portare all'interruzione del contratto. Tutte queste misure saranno contenute
nel decreto attuativo del Jobs
act che riguarda la cosiddetta
conciliazione lavoro-famiglia.
Altri inteIVenti sempre previsti dalla legge delega, come
l'armonizzazione del regime
delle detrazioni per il coniuge a
carico, sono stati rinviati a un
decreto successivo. Ma nel
provvedimento in arrivo suI tavolo del Consiglio dei ministri
ci sono altre due novità importanti che toccano tutte le madri
lavoratrici, sia dipendenti sia
autonome. «1 giorni in cui il
bambino è ricoverato in ospedale - spiega il sottosegretario
al Lavoro Teresa Bellanova non saranno conteggiati come
congedo di maternità, né obbligatorio né facoltativo». L'altro inteIVento riguarda i neonati prematuri: «Oggi se un
bimbo nasce in anticipo rispetto alla data presunta del parto
comunicata all1nps - dice sempre Bellanova - quei giorni vengono persi ai fini del congedo
obbligatorio. Il decreto dirà
che sarà possibile recuperarli
anche superando il limite dei
tre mesi dopo la nascitID). Sempre il 20 in Consiglio dei ministri arriverà anche il decreto attuativo che dovrebbe ridurre le
forme di lavoro precario.
Co.co.pro, i collaboratori a progetto, e cO.cO.co, i collaboratori
continuativi, spariranno dal
primo gennaio o dal primo
marzo del 2016. 1 co.co.pro, i
più precari di tutti, spariranno
e basta. 1 co.co.co, invece, saranno in parte sostituiti da un
contratto per i <davoratori economicamente dipendenti», da
definire. Ma su questo punto i
lavori sono ancora in corso.
Lorenzo Salvia
"
@lofenzosalvia
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Ministro
Codice abbonamento:
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" responsabile del ministero del
Lavoro, Giuliano Poletti, 63 anni.
Precedentemente è stato, dal
2002 al 2014, presidente
nazionale della LegaCoop
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COBBIEBE DELLA SEBA
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2/2
Il lavoro in Italia
Ico.co.CO
Ta$~ di disoccupazione (valori %)
• Fra i quattro
punti indicati
dal premier
Renzi nel tweet
di ieri mattina
per i decreti
che andranno
in Consiglio dei
ministri venerdì
prossimo ci
sono i co.co.co
(i collaboratori
continuativi),
che spariranno
dal primo
gennaio o dal
primo marzo
del 2016
13,$
12,6
12.4
Fonte: Istar
• I cO.co.pro, i
più precari di
tutti,
spariranno e
basta. Mentre i
co.co.co
saranno
in parte
sostituiti
da un contratto
peri
«lavoratori
economicamen
te dipendenti»,
da definire
Gli ocCIJpati (mlllpnl di unità)
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d'Arco
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Settimanale
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40
2/2
L'AVANZATA DELLE DONNE MANAGER ITALIANE Quota % sul totale
PiÙ DONNE FRA I GIOVANI MANAGER
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Nel grafico
in alto,
la crescita
della Quota
delle donne
fra i manager
in Italia
fra il 2011
eil2014
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Settimanale
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16-02-2015
Pagina
47
Foglio
1
Cambiare ruolo ogni cinque arnri aiuta la carriera
ne - mostra che nel Bel Paese quisire competenze diverse e a
STUDI ED ESPERTI DICONO
molte aziende hanno ancora
CHE RUOTARE DI POSIZIONE
qualche deficit rispetto aigrup- potersele rivendere un domanh>. Ma dalI' altro lato, prosegue
PERMETIE AL DIPENDENTE
pieuropei.
.
Bagnoli, anche managing diDI ACQUISIRE COMPETENZE
Quelle tricolore investono rector della società milanese di
DIVERSE E DI POTERSELE
menonellaformazionedeima- cacciatori di teste Beyond InRIVENDERE UN DOMANI:
nager affinché acquisiscano ternational, «se la formazione è
ESELARISORSAHAAVUTO
competenze sui processi di ge- ben fatta, il dipendente parlerà
UNA BUONA FORMAZIONE
stione efficiente delle carriere e con amici e colleghi dell' azienPARLERÀ DELLA EXAZIENDA
delle successioni di ruolo; lo
PROMUOVENDONEILBRAND fanno poco più di 7 realtà su da in cui è stato, promuovendo
la conoscenza stessa del brand
dieci (75 per cento) contro le ol- per il quale ha lavorato».
StefaniaAoi
tre 8 su dieci (84 per cento) a liEcco perché. quasi tutte le
Milano vello europeo. In Italia poi c'è grandiaziendepuntanooggisu
meno trasparenza e circolazioggi più che mai la pia- ne di informazioni sui cambi di questi aspetti. Utilizzando processi di gestione delle carriere,
nificazione e la gestione delle carriere in un'a- incarico tra dipendenti e sulle non solo per i dirigenti ma anziendasono importanti per mi- posizioni che si liberano; sono che per i diversi livelli professu dieci le aziende che le con- sionali. I percorsi di avanzagliorare il business». Isabella 7
dividono,
mentre in Europa 8
Covilli, presidente dell'assomento professionale ben defidieci.
ciazione italiana Direzione del suLa
niti. con un'attenta valutaziostessa
ricerca
ammette
personale (Aidp) è convinta
ne delle competenze eunaanache solo quando i dipendenti comunquechelenostreimpre- lisi del gap tra quelle richieste e
vengono «motivati e valorizza- se adottano, alla stregua di quelle reali, possono aiutare la
ti sono in grado di dare il me- quelle del Vecchio continente, società anche a tenere stretti i
glio». Le grandi società lo han- dei processi precisi per la ge- dipendenti senior o comunque
no capito da tempo, soprattut- stione dell'avanzamento di i talenti interni, che si sentiranto le multinazionali che seguo- carriera del personale. Oggi è no valorizzati e motivati. Inolno procedure precise per la una delle priorità di tutti i re- tre tutto ciò assume una valensuccessione del personale, af- sponsabili delle risorse umane. za etica, e rientra in quel "patto
fiancandolo nel passaggio da «In un mondo del lavoro sem- di chiarezza" aziendale, fondaun ruolo interno all'altro, in ba- prepiùt1essibile, dovesesihan- mentale per creare un clima sese alle inclinazioni. Eppure, no meno di 40 anni si cambia reno. «Se nelle aziende grandi e
un'indagine realizzata dal occupazioneinmediaognicin- nelle multinazionali questi
gruppo Top Employers - che que anni - afferma Luisa Ba- metodi sono ormai diffusi, nelogni anno certifica la qualità gnoli, presidente del network le realtà di media dimensione
dell' organizzazione delle risor- di manager e imprenditori Pnc lo sono meno - afferma Isase umane di circa 963 realtà ali- - il ruotare di posizione aiuta
vello mondiale, di cui 63 italia- da un lato il dipendente àd ac- bella Covilli:""- a meno che non
si tratti di realtà che puntano
.«o
sull'innovazione del prodotto,
dove la persona è centrale, perché è quella che fa la differenZID>.
Creare un clima stimolante
nelle imprese non è un fatto di
poco conto. In alcuni casi può
fare la differenza. «Per ese~pio
- racconta la presidente di
Aidp - non è casuale l'investimento da 500 milioni di euro
fatto l'anno scorso nell'area di
Bologna da Philip Morris per la
costrilzione di uno stabilimento perrealizzare prodotti in grado di ridurre i rischi per i fumatori». La multinazionale del tabacco ha aperto in Italia «perché in quella zona operava già
una sua società per filtri di sigarette Intertaba, un'azienda all'avanguardia dal punto di vista
della gestione delle risorse
umane». 'La Covilli ha lavorato
per diversi anni nelle risorse
umane pròprio per la multinazionale Philip Morris, prima di
aprire una propria agenzia di
cacciatori di teste: «E posso dire che questo investimento è
stato anche merito dell'amministratore delegato di Intertaba, che ha avuto la capacità di
valorizzare il personale, tanto
da creare un grande senso di
appartenenza e di rendere l'aziendacapacedifarelecosepiù
difficili, diventando importanti per tutto il gruppo americano».
CI RIPRODUZIONE RISERVATA
PRATICHE DI GESTIONE DillE CARRIERE
In%
40
50
IO
70
80
IO
100
Processo di gestione
delle carriere
e successioni specificato
per i diversi ruoli
e livelli professionali
Programmi di formaiione
dedicata sul processo
di gestione delle
carrJjlre e successioni
Trasparenza e accessibilità
~r tutti i dipendenti su
Informazioni relative
al ciclo gestioni di carriere
e successioni
Codice abbonamento:
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Quanto a gestione delle carriere, molte
aziende in Italia hanno ancora qualche deficit
rispetto ai gruppi europei
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Settimanale
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55
1
Sui talenti non si bada a spese
5 miliardi all'anno pervalutarli
LE MULTINAZIONALI METIONO
AL PRIMO POSTO, TRAI GAP
DA COLMARE, LA RICERCA
DI LEADER E L'ANALISI
DELLE RISORSE UMANE.
E SU QUESTO INVESTONO
RISORSE CRESCENTI: +17%
NEL2013 PER ACCAPARRARSI
SOLUZIONI CLOUD E BIG DATA
DALLE SOCIETÀSPEClALIZZATE
Christian Benna
Milano
l talento vale oro. Efattura circa 5 miliardi di dollari, spesi
ogni anno pervalutare, organizzare e ottimizzare le risorse umane
delle grandi aziende. Lastlmaarrlva da uno studio di Bersin, società
di analisi e ricerca nel talent management del gruppo Deloitte,
che ha passato al setaccio tutte le
soluzioni di software a disposizione sul mercato. Nel 2013 il settore
è cresciuto del 17%. Equesto è solo l'inizio. Perché, stando a un'indagine pubblicata dall'University
press di Deloitte, le multinazionali mettono al primo posto, trai gap
da colmare, la ricerca di leadership e l'analisi e la valorizzazione
delle risorse umane.
Che il comparto fosse in rapida
evoluzione, lo si era già capito
qualche anno fa, quando Oracle,
ne12012, ha firmato un assegno da
1,9 miliardi di dollari pur di acca-
I
parrarsi Taleo Corporation, società specializzata nelle soluzioni
cloud per la gestione delle risorse
umane. Sulla stessa scia, pochi
mesidopo,hannofattoingressoin
campo Sap, spendendo 3,4 miliardi per acquisire Success Factor, e
Ibmsborsando1,3miliardiperKenexa. Eoggi a tenere le ma del mercato, conil60% dellevendite, cisono appunto ibigdell'informaticae
dei gestionali: Oracle, Ibm e Sap.
Ma il comparto è euforico. Estanno spuntando un po' ovunque
nuove società e nuove soluzioni:
Saba, SilkRoad, PeopleFluent,
SumTotal Systems, Halogen,Adp,
ffitimate Software. Tutti, o quasi,
si affidano al cloud per gestire i dati def personale, che consente ai
direttori delle risorse umane e ai
dirigenti del top management di
estrarre informazioni dalla enorme quantità di dati condivisi ogni
giorno dai loro dipendenti.
Cloud, big data, analisi di
performance: lo scenario sembra
di pura fantascienza e, forse, entusiasma meno i dipendenti, con le
big corporation che misurano
comportamenti e risultati attraverso soluzioni informatidie. Eppure è già una reàltà per buona
parte delle multinazionali, per le
quali la gestione del capitale umano è diventa strategica al pari dell'innovazione e degli aspetti commerciali. Non solo e non tanto per
scovareimiglioritalenti in circola-
zione, ma soprattutto per far fruttare al meglio'le competenze a disposizione. Gli Stati Uniti restano
in vetta alla classifica nell' approccio "informatico" e analitico nella
gestione della forza lavoro. In Italia, invece, secondo Top Employers, la valutazione dei. talenti
si affida perlopiù al giudizio sulle
performance, nel 97% dei ~asi, 5
punti in più rispetto la media europea, e sulle competenze. In terza posizione, solo nel 65% dei casi,
e indietro di lO punti rispetto alla
media del resto del continente, ci
si affida alle potenzialità come metro di misurazione.
Nelnostropaese quindiilgiudizio è legato alla remunerazione
monetaria, tanto produci e, eventualmente, sarai ricompensato.
C'è invece poca attenzione a investire sulle potenzialità dei talenti,
anche acausadellaritrosiada partedeidipendentinell'essere sotto·
posti a giudizi easchemidivalutazione. In realtà il talent management dovrebbe essere come una
palestra in cui far crescere le potenzialità. Del resto, il rapporto sul
capitale umane presentato da
MerceralWorld EconomicForum
inchiodal'Italia agli ultimiposti in
classifica perlavalorizzazionedelle risorse: 11lesima per formazione e capacità di creare e trattenere
nel Paese i talenti, e poco sopra
(l 08 posto) perlo stress dei lavoratori. Nelmondoanglosassoneora-
mai si parla di People Manage-
ment, o di Total Talent Management,conl'ideadifavorireunagestionepiù efficiente di tutte le persone che fanno parte dell'impresa. Si tratta di multinazionali globalizzate con migliaia di dipendenti e altrettanti collaboratori. In
altre parole, di aziende "diffuse"
che, per essere competitive, devono puntare alla valQrizzazione di
tutto il capitale umano.
Altre soluzioni sono state catalogate dall'Osservatorio digitale
della scuola di management del
Politecnico di Milano, in un white
paper dove si incontrano smart
working e talent managmenet.
L'assunto di base è che se la direzione delle risorse umane si pone
l'obiettivo di valorizzare le persone per migliorare le performance
aziendali, una delle leve su cui
puntare è l'organizzazione del lavoro intelligente, quindi le attività
fuori ufficio e in remoto. n riferimento è l'azienda "aperta", meno
gerarchica e più orizzontale, dove
prevalgono la collaborazione, responsabilizzazione e tecnologie
digitali. Perciò si dovranno sviluppare piattaforme di mobile learning, per la formazione continua,
la mobile evaluation, per essere
sempre in linea con gli obiettivi
aziendali, e la enterprise social
neiìuork, owero gruppi comuni
dove favorire la comunicazione in
impresa.
CRJPRQOUZIONERISERVATA
Per molte
multinazionali
la gestione del
capitale
umanoè
diventata
strategica al
pari di
Innovazione e
aspetti
commerciali
LA RICERCA DI NUOVI TALENTI
Modelli e metodi adottati, in %
50
&O
70
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IO
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RATING
DI VALUTAZIONE
PERFORMANCE
VALUTAZIONI
COMPETENZE
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MATRICE
PERFORMANCEPOTENZIALE
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Quotidiano
LA STAMPA
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26
1
Iragazzi sulla scala che porta alla pensione
'i
i sale per anzianità e
per esperienza. Tra
questi due poli si giocano i successi retributivi di
una carriera. Ma ciò che poteva andare bene in una realtà economica e industriale
del passato non è detto che
vada ancora bene oggi, in un
mercato del lavoro turbolento e intermittente. Le strategie per i più giovani sono
chiare: accumulare più in
fretta possibile i contributi
necessari per una futura (e
non facile) pensione.
Il rapporto
Dal Rapporto stipendi di
Jobpricing emerge con forza
un doppio dato: che le retribuzioni lievitano prevalente-
mente con il crescere dell'età e
dell'anzianità; e che il titolo di
studio tanto bistrattato resta
premiante: più è alto, più concorre a gonfiare le buste paga.
L'indagine ha ricostruito la
scala dei valori retributivi in
relazione alle fasce di età: a
ogni blocco anagrafico corrisponde un gradino, che sale in
progressione aritmetica con il
passare del tempo.
La busta paga
Fino ai 24 anni, ammesso di
riuscire a percepirle, alle buste paga non succede granché;
da 25 a 34 anni il gradino medio sale del 12%; da 35 a 44 anni
cresce del 19,6%. Dai 45 ai 54
anni c'è una sorta di assestamento (+6,8%); dai 55 anni in
su si verifica una corsa al rialzo: del 16,1% tra 55 e 64 anni e
del 24,4% oltre i 65 anni. Questa progressione è specchio e
figlia non solo di una concezione gerarchica del mondo del
lavoro, ma fotografa anche il
rapporto tra stipendio e pen-
sione. Succedeva, infatti, che
proprio negli ultimi anni di lavoro, all'approssimarsi della
pensione, sbocciassero qualifiche più alte e gradi con più
stellette, con il relativo beneficio pensionistico. Questo nel
privato come nel pubblico. Ma
ora, con l'avvento del contributivo, questa relazione non funzionapiù.
La forbice si allarga
Il risultato dell'indagine ci dice
che finora il gap generazionale
tra chi sta per chiudere la carriera lavorativa e chi sta per
avviarla è del 107%. Per i giovani c'è comunque una consolazione: il titolo di studio può essere a lungo andare un buon
investimento. Al suo crescere
spicca il salto anche la retribuzione. Attenzione: la ricerca
fotografa quanto percepiscono i non laureati, laureati
triennali, magistrali, masterizzati e dottori di ricerca che
sono occupati. Per i quali il tesoretto della formazione ha
funzionato ed è risultato premiante. «l dati del 2014 - con-
elude Mario Vavassori, numero uno di Job Pricing - indicano chiaramente che la recessione sta colpendo anche i redditi da lavoro dipendente. Il
Jobs Act da una parte dovrebbe aumentare il tasso di occupazione o almeno ridurre le
forme contrattuali improprie;
non è invece certo l'impatto
che potrà avere sulla struttura
di salari e stipendi, che potrebbero beneficiare del nuovo assetto normativo, ma anche
produrre in tempi medi una
contrazione generale della
quota di ricchezza distribuita
attraverso gli stipendi. Come
in ogni passaggio epocale (e il
Jobs Act è uno di questi) gli effetti non saranno immediati
ma si manifesteranno in tempi
medio-lunghi e potrebbero anche essere fonte di un ulteriore
appiattimento delle retribuzioni. Fatto salva la capacità
da parte delle imprese e dei lavoratori di dare più significato
e valore alla parte variabile
della retribuzione». A benefi[W. P.l
cio dei più giovani.
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Ragazzi in fila per un posto
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Quotidiano
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Pagina
10
Foglio
1
Cassa integrazione, nel 2014 i lavoratori
hanno perso circa 8 mila euro a testa
I
OSSERVATORIO CGll
~---
---~-­
La Cig nel -2014
I --- --- - -4,3
I
~
I
miliardi
I
530.000
8.000
euro netti
In milioni di ore·
I
....
I
I
-5,97%
I
I
I
2014
2013
.6.648
I Milioni di ore
diCig
I. da inizio crisi
i (2008-2014)
! Fonte: Cgil su dati Inps
ANSA ,ce.ntime.tri
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ROMA Le ore di cassa integrazione
richieste sono diminuite del 6%
nel 2014, ma nonostante ciò il bilancio resta pesante: le ore autorizzate restano infatti abbondantemente sopra il miliardo (1,1 per
la precisione) con una perdita di
reddito complessiva pari a circa
4,3 miliardi. In pratica si sono
perse ore di lavoro per 530.000 lavoratori equivalenti a tempo pieno, pari a un taglio in busta paga
di 8.000 euro a testa. Il calcolo è
stato fatto dalla Cgil sui dati diffusi dall'Inps nelle scorse settima-o
ne.
La Cgil segnala che il 2014 è il
terzo peggior anno dal 2008, e
porta il totale delle ore autorizzate in sette anni a 6,6 miliardi.
L'anno scorso sono esplose soprattutto le richieste di cassa straordinaria (+18,4%) che nell'anno
ha rappresentato il 60% delle richieste totali, mentre per la cassa
ordinaria le richieste sono diminuite del 30% e per la cassa in deroga del 19%. «Con questi dati e
una crescita pari allo zero - dice il
segretario confederale Serena
Sorrentino - ridimensionare gli
ammortizzatori sociali, come
contenuto nel Jobs act, sembra
una follia».
In controtendenza ~ispetto al
lavoro «standard» vanno i contratti in somministrazione. Assolavoro, associazione delle agen- .
zie per il lavoro, sottolinea che
nel 2014 le persone occupate tramite le agenzie sono cresciute del1'8,7% sfiorando quota 300.000 al
mese. Solo nel mese di dicembre i
lavoratori che hanno trovato lavoro tramite un'agenzia sono stati 308.000 con un aumento del
10,5% su dicembre 2013.
Per ridare fiato ai consumi e
quindi alla ripresa, il leader Uil ,
Carmelo Barbagallo, propone di
legare i rinnovi contrattuali non
solo all'aumento dei prezzi (al
momento !'inflazione è molto
bassa) ma anche alla crescita del
Pil in vista della ripresa economica. Proposta questa che la Cgil
non condivide. «Credo non sia utile - ha detto il numero uno del sindacato, Susanna Camus so - legarsi ad un elemento cosÌ incerto e
cosÌ dipendente dalle politiche
che fanno i governi».
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Quotidiano
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15-02-2015
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Foglio
1 /2
Data
I
Contratti, si cambia
via i lavori achiamata
e meno precariato
~Jobs
act, ormai pronti i decreti attuativi
Maternità estesa alle lavoratrici a tempo
ROMA Cambiamenti in vista
per i contratti: cancellazione
dei lavori a chiamata, così come delle associazioni in partecipazione e del job sharing;
riduzione di un anno della durata dei contratti a termine;
maternità estesa alle lavoratrici a tempo. Come confermato ieri da Renzi, venerdì il
consiglio dei ministri andrà
avanti sui decreti attuativi del
Jobsact.
Cifoni e Franzese a pag.lO
Contratti, si cambia
meno precariato
stop lavoro a chiamata
~ Venerdì
il governo varerà il decreto di riordino delle varie
tipologie di assunzione. Il rebus del destino dei co. co. pro
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destinatario,
Il lavoro dei tecnici è abbastanza avanti anche sul decreto che riforma la cassa integrazione, ma
resta da sciogliere il nodo risorse,
per cui è altamente probabile che
non entrerà in consiglio dei ministri alla prossima riunione.
068391
ROMA Cancellazione del contratto
a chiamata, così come delle associazioni in partecipazione e del
job sharing; riduzione di un anno
della durata dei contratti a termine; taglio drastico alle collaborazioni con l'introduzione di una serie di "filtri" per smascherare
quelle finte. Come ha confermato
ieri con un tweet il premier Matteo Renzi, venerdì il consiglio dei
ministri andrà avanti sui decreti
attuativi del Jobs act varando
quello relativo al riordino delle tipologie contrattuali e quello che
estende !'indennità di maternità
alle lavoratrici precarie: «Prossimo Consiglio dei Ministri (venerdì). Decreti legislativi su partite
IVA, fatturazione elettronica, cococo, maternità» scrive Renzi.
Mercoledì prossimo, 18 febbraio,
le parti sociali sono state convocate dal ministro del Welfare Giuliano Poletti per un ultimo giro di tavolo.
Il RIORDINO
Per spingere sul nuovo contratto
a tutele crescenti a tempo indeterminato (la riunione di venerdì 20
varerà anche definitivamente i
due decreti inviati a gennaio alle
non
Codice abbonamento:
JOBS ACT
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Pag. 54
Quotidiano
Data
Pagina
Foglio
Camere per i necessari pareri con- che, da quando sono state elimisultivi), il governo pensa di ridur- nate le causali, i due strumenti di
re la durata massima del contrat- fatto si sovrappongono.,
to a termine: da tre anni si scendeCon il riordino in arrivo, saranrà a due, e il numero di proroghe no aboliti i contratti a chiamata,
consentite diminuirà dalle attuali quello - d'altronde non molto uticinque a tre. La soluzione non pia- lizzato - a lavoro ripartito Oob shace agli imprenditori che stanno fa- ring), le forme di associazione in
cendo pressing affinché le regole partecipazione. A coprire le esisui contratti a termine (mOdifica- genze alla base di questi contratti
te da questo stesso governo lo si potrà ricorrere ai voucherm,
scorso anno) non siano toccate. per i quali si propsetta un aumenLa loro tesi è sostanzialmente la to del tetto massimo ai compensi.
Sarà valorizzato il par-time.
seguente: il contratto a termine liberalizzato costa il 36% in più di LE COLLABORAZIONI
quello a tempo indeterminato, e In più occasioni il premier ha anquindi vi si ricorre solo se c'è effet- nunciato l'addio ai cO.co.pro a
tiva necessità. Ma fino ad ora non partire dal prossimo anno. E quesembra abbia fatto breccia più di sta resta una delle ipotesi in camtanto sul governo. L'intervento po. Ma sul tavolo ci sono anche sosulla durata dovrebbe anche esse- luzioni meno radicali. Una riguarre funzionale a una diversificazio- da l'introduzione del "contratto
ne nell'utilizzo del contratto a ter- economicamente
dipendente"
mine rispetto a quello in sommi- per le mono-committenze: una
nistrazione (ex interinale) dato via di mezzo tra la collaborazione
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10
2/2
e la dipendenza, che lasci in capo
al datore di lavoro alcune tutele. Il
lavoro dei tecnici si sta concentrando anche sull'introduzione di
una serie di filtri-parametri (sulla
falsariga già tracciata dalla riforma Fornero) di controllo che possano smascherare le finte collaborazioni e gli abusi. Su questa linea
si sta pensando anche di affidare
alla contrattazione collettiva l'individuazione di uheriori parametri specifici di settore. In tutti i casi presi in considerazione l'obiettivo resta quello di fare in modo che
le collaborazioni o rientrino nell'alveo del contratto a tutele crescenti oppure in quello delle partite Iva (quindi autonomo). Il tutto
cercando di schivare un rischio
enorme: che i maggiori vincoli
possano spingere una quota delle
collaborazioni verso il pozzo del
lavoro nero.
Giusy Franzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le novità
Durata massima a 24 mesi
per i contratti a termine
Nuova modifica in
arrivo per i contratti a
termine acausali: la
durata massima sarà
ridotta da 36 a 24 mesi,
il numero delle proroghe
consentite passa da cinque a
tre. Gli industriali non sono
d'accordo.
Più filtri contro le finte
collaborazioni
Per disboscare la
giungla del precariato,
si pensa di abolire il
lavoro a chiamata, il
jobsharinge le
associazioni in partecipazione.
Ancora aperte le ipotesi sui
co.co.pto: si va dall'abolizione
dal 2016 a maggiori filtri per
ridurre gli abusi.
Il ministro del Lavoro Poletti
Tutele per la maternità
alle parasubordinate
Ritaglio
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In arrivo le nuove
norme che estendono
in modo graduale le
tutele per la maternità a tutte
le categorie di lavoratrici. Si
avrà diritto all'assistenza
anche «in caso di mancato
versamento dei contributi da
parte del datore di lavoro».
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Quotidiano
LL.TlE~~.;../
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1--'
ILr
Data
l
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_II
Foglio
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8
1 /2
Stop poltrone ai pensionati. Non per tutti
Al via le norme che vietano incarichi a chi ha già lasciato il lavoro
TI trucco: salvi i boiardi che si sono riciclati prima del 25 giugno 2014
Laura Della Pasqua
[email protected]
• Chi è in pensione non potrà
avere incarichi di consulenza
o cariche negli enti pubblici.
La circolare firmata dal ministroMariannaMadiache sbarra la strada ai pensionati per
riciclarsi ai vertici della pubblica amministrazione, è stata
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. La circolare era stata firmatadalministrodellaPubblica Amministrazione più di
due mesi fa, il4 dicembre dello
scorso anno mentre la registra zione della Corte dei Conti risa le al20 gennaio di quest' anno.
Il provvedimento stabilisce
che è vietato
affidare ad ex
lavoratori
pubblici oprivati in quiescenza <dncarichi di studioediconsulenza, diri-
genziali o direttivi, cariche di
governo nelle amministrazioni e negli enti e societàcontrollath>.
Finalmente largo ai giovani? Non vi illudete di incontrare qualcuno di questi longevi e
arzilli boiardi al parco con i nipoti o a giocare a carte con il
sigaro in bocca in un circolo di
lusso. Mentre i loro coetanei
devono vedersela con il blocco dell'aumento dell'assegno,
i gran commis di Stato, hanno
trovato il modo per saltare su
un'altrapoltronaasuondigettoni o di indennità di migliaia
di euro da sommare alla pensione d'oro. In barba alla legge
Madia.
Il provvedimento, fortemente voluto da Renzi, conl'obiettivo di svecchiare la pubblica
amministrazione «<per agevolare il ricambio e il ringiovanimento del personale»), prevede una scappatoia. Il divieto
agli incarichi e alle consulenze
per i pensionati scatta dal 25
giugno del 2014. Questo vuoI
dire che chi è riuscito ad accaparrarsi una poltrona prima di
quesa data, è salvo.
Non solo. Ipensionati potranno comunque svolgere incarichi o collaborazioni a titolo gratuito per un anno e sono
fatte salve alcune situazioni,
tra cui gli incarichi di docenza,
nelle commissioni di concorso o nei comitati scientifici.
Tra i ruoli consentiti c'è anche
quello di commissario straordinario, nominato «per l'amministrazione temporanea di
enti pubblici o per lo svolgimento di compiti specifici». (
Fattalalegge, trovata la scialuppa di salvataggio per quanti, superburocrati, diplomatici, ex dirigenti non hanno fatto
in tempo ad incassare la super
liquidazione che già sono stati
chiamati ad occupare unanuova poltrona. Non a caso, gli ultrasessantacinquenni ai vertici della classe dirigente italiana sono cresciuti in pochi anni
dal 25,2 al 39,3 per cento del
totale. Grazie alle deroghe della legge Madia, può tirare un
sospiro di sollievo il 77enne
Piero Gnudi, ex ministro ed ex
presidente diEnel e dell'Iri, nominato il6 giugno commissario dell'Ilva. Si salvano anche
quei boiardi da anni su poltrone dorate: l'ex ambasciatore
Giovanni Castellaneta (traI' altro a Washington e Teheran,
già nel cda di Finmeccanica),
da12009 presidente della Sace,
la società pubblica di assicurazione del credito; Pietro Ciucci, presidente dell'Anas maanche, dallo settembre 2013 beneficiario di una pensione
d'oro come ex direttore generale della stessa società e Vito
Riggio classe 1947, ex deputato diccì confermato per la
quarta volta alla presidenza
dell'Ente per l'aviazione civile. Tiziano Treu, ex ministro,
per diventare presidente
dell'Inps, avrebbe fatto sapere
di essere pronto a farlo gratis
mail governo ha optato per Boeri.
L'opzione
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Consentite le docenze
e le collaborazioni gratuite
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Quotidiano
la Repubblica
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14-02-2015
26
1
Italia penultima nella Ue
ma è finita la recessione
la Germania mette il turbo
Pil2014a meno 0,4%, crescita zero nell'ultimo trimestre
Divario sempre più profondo con Berlino: più 1,6%
ELENA POLiDORI
o R1PRODUZIONE RISERVATA
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ROMA. Si fermala caduta del Pil: è il primo risultato non negativo
da3anniemezzo.Nelquartotrimestre2014l'economiaè
risultata a «crescita zero». L'anno chiude cosÌ con una contrazione
dello 0,4%.
TI Pil nazionale cessa di scendere mentre nello stesso periodo
l'economia della Germania accelera dello 0,7%,
confermando il suo ruolo di locomotiva
d'Europa. Per i tedeschi l'anno termina con una
crescitadell'1,6%, oltre le attese. TI portavoce
della Cancelliera Merkel fa sapere che il
risultato trimestrale darà la spinta a tutto il
2015. La Borsa di Francoforte festeggia.
Quest' anno in realtà è ancora un'incognita per tutti e ancora più
per l'Italia che viene da un lungo periodo di recessione. TI risultato
del quarto trimestre, infatti, se paragonato allo stesso periodo del
2013, evidenzia un ribasso dello 0,3%. Peggio dell'Italia, nelle
statistiche Eurostat, c'è solo Cipro. Tutto il resto dell'Europa va,
trainato appunto dalla Germania. La stessa Francia, pur se sull' orlo
della recessione, registra nel quarto trimestre una crescita dello
0,1 % che consente di chiudere l'anno con un più 0,4%. Nel
complessoEurolandiaècresciutaneltrimestredelloO,3%esu
base annua dello 0,9%: è poco, ma è pur sempre meglio di niente.
L'anno passato finisce quindi meglio del previsto. La speranza è
che il 20 15 inizi all' insegna della rinascita. Piccoli-grandi segnali
sono già stati captati. In Italia, per esempio, è ripartita la
produzione, sono aumentati i mutui, è migliorato il clima di fiducia
di consumatori e imprese. Ma poco si sa, al momento, sul domani
effettivo dell' economia. Per i prossimi mesi gli esperti fanno
affidamento su un mix di elementi favorevoli che sono sul tavolo: il
calo del prezzo del petrolio, il mini-euro e il quantitative easing
della Bce, l'awio graduale del piano Juncker per gli investimenti.
Non esistono ancora statistiche sicure sugli effetti di queste
misure. TI governatore della Banca d'Italia ha già fatto una
previsione di sviluppo dello 0,5%, grosso modo come la
Confindustria. TI ministro dell'Economia si è limitato ad assicurare
che la crescita «accelera» e che questo diventerà «l'anno della
svolta». La ripresa «non ci sarà», secondo la CgiI, è <<tutta da
costruire» a detta di Confcommercio. I consumatori lamentano
che siamo «in fase di stallo».
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Quotidiano
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Foglio
15-02-2015
18
1
Enrico Cisnetto
PiI, troppo ottimismo
sulla crescita italiana
Così come uno zero a zero dopo
una serie di sonore sconfitte fa
piacere ma non cambia la
stagione calcistica, altrettanto
la formale uscita dalla
recessione senza però neppure
un decimo di punto di crescita
non deve illudere sulla fine
della crisi. Crescita zero non è
crescita, è solo finemomentanea - della decrescita.
Tanto più se il trimestre in cui
sparisce i! segno meno perde
tre decimi rispetto allo stesso
periodo precedente e se l'anno
(il 2014) si chiude a -0,4%.
Pessimista? Anche negli ultimi
tre mesi del 2013 uscimmo
dalla recessione, salvo poi
ripiombarci per i! resto
dell'anno successivo (appunto
il 2014) nonostante le
previsioni di allora fossero
persino più rosee delle attuali
(per il 2014 Bankitalia
prevedeva +0,7%, adesso per i!
2015 prevede +0,6). Insomma,
c'è poco da fare i bulli. Anche
perché i nostri omologhi
europei fanno meglio (la
Germania +0,7%) e noi siamo
all 'ultimo posto tra i Paesi del
G8. Ma, soprattutto, perché se
in una congiuntura
caratterizzata da bassi tassi di
interesse, euro che marcia
verso la parità con il dollaro e
prezzo di petrolio in discesa,
non riusciamo ad andare oltre
lo zero, figuriamoci se i! quadro
internazionale dovesse virare
al peggio cosa succederebbe.
Ed è proprio alzando lo
sguardo oltre i confini
nazionali ed europei, che c'è da
essere preoccupati. Il Fondo
Monetario ha abbassato le
stime per l'euro zona dello 0,2%
nel 2015 e dello 0,3% nel 2016
(portandole rispettivamente a
+1,2 e +1,6%). Inoltre, la liquidità
che la Bce trasferirà alle banche
con il Quantitative Easing
potrebbe arrivare all'economia
reale con i! contagocce, visto
che, da un lato, le stesse banche
sono costrette a rispettare
requisiti patrimoniali e regole
sempre più stringenti, e
dall'altro, latitanQ le imprese
con progetti industriali solidi,
che chiedano prestiti non solo
per tappare vecchi buchi. In
Europa poi, c'è la mina del
debito greco pronta ad
esplodere, mentre ai confini del
continente le vicende
dell'Ucraina e i! caos in Libia
rischiano di mettere a
repentaglio l'equilibrio
geopolitico. E non meno
preoccupante è i! trend che
caratterizza il resto del pianeta:
l'economia mondiale, ad
eccezione degli Stati Uniti,
frena ovunque. L'Fmi ha
tagliato dello 0,3% la stima di
crescita del pii mondiale
rispetto a ottobre, portandolo a
3,5% per i! 2015 e 3,7% per il
2016. La Cina nel 2014 registra
la peggior performance degli
ultimi 24 anni, così come
frenano tutte le economie
emergenti, dalla Turchia
all'America Latina. Il Giappone
è ancora in crisi e non andrà
oltre lo 0,6%. Unica nota
positiva gli Usa, che nel 2015
dovrebbero guadagnare il 3,6%
(contro il 3,1% stimato ad
ottobre). Attenzione, però,
perché il boom americano
poggia sia su una politica
monetaria fortemente
espansiva ormai al termine, sia
sulla messa a regime di shale
gas e oi!, ora resi meno
convenienti dal brent a 50
dollari. Senza contare si stanno
riproponendo, tali e quali, gli
eccessi della finanza che hanno
causato lo scoppio della crisi.
Insomma, visto che
sull'economia mondiale si
addensando nuvole nere, e che
l'Italia si regge ormai solo
sull'export, evitiamo di
affidarci alle spinte esterne e
vediamo di rimettere al centro
la politica economica. Che
latita. (twitter @ecisnetto)
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